Domenica 4 ottobre 2009 – ore 18.00
El talismán de tu piel me cuenta
que tu destino caerá a mi puerta
(Rosana, El talismán)
Esistono due chiavi di lettura per questa partita e per questa vittoria.
La prima è razionale. Il Taranto ha giocato in modo impeccabile (ad eccezione del secondo set): attacchi incisivi, ottima distribuzione di gioco, muro-difesa come ai vecchi tempi, pochissimi errori e soprattutto grande carattere e determinazione. Direi proprio grande cuore, quello che ha permesso di superare anche il disagio tecnico-emotivo per l’infortunio di Silvia nel quarto set.
Poi c’è una chiave di lettura… esoterica, di cui però non possiamo fornire particolari. Diciamo solo che il fattore G può andare nel solaio; abbiamo compiuto il salto di qualità.
Ma andiamo con ordine e raccontiamo dall’inizio una delle trasferte più soddisfacenti ed anche più divertenti che io ricordi.
Il calendario non è stato tenero visto che l’ASCI Potenza (6 set vinti, nessuno perso) non appare proprio come l’avversario ideale per riscattarsi dopo i due tie-break persi in avvio di stagione. Si racconta di una squadra temibile. Si racconta di una Nolè che sta facendo faville (media di 9 punti a set la settimana prima).
Andiamo a Potenza con il pulmino di Eustacchio. Il culo di Simona è recuperato; manca soltanto Priscilla perché è impegnata con la nazionale italiana alla finale degli Europei.
Marika pianifica la scaletta delle conversazioni pre-partita, ma già qui preferisco stendere un velo di riservatezza così come è meglio non riferire dei commenti legati all’evolversi di Fiorentina-Lazio.
Quella di Potenza non sarà una partita normale. Nulla sarà più come prima da quando la schiacciatrice toscana ha preso l’iniziativa di avvalersi di una consulente esterna.
Ogni volta che viaggio con le giocatrici imparo una cosa nuova. Adesso, ad esempio, so che esiste il colore marrone normale e il colore marrone “cacca dopo la verdura” (qui Marika non c’entra).
Eustacchio è puntualissimo e alle 16.30 precise siamo al… PalaCaliendo.
Basilicata. Il giorno prima c’era stato anche il cosiddetto presidente della Repubblica, Giorgio Firmatutto Napolitano, che aveva elargito una lezioncina di diritto costituzionale a chi gli chiedeva, invece, un segnale di dignità morale, ossia astenersi dalla firma del condono fiscale salvaladri. Il re del Belgio abdicò pur di non firmare una legge che riteneva contraria ai propri princìpi, ma non si può pretendere tanto da uno come Napolitano.
Arriva Francesca Nolè, che oggi festeggia l’onomastico. Qualcosa ci dice che vorrà festeggiarlo in un modo che a noi non dovrebbe piacere affatto.
Lodevole il match program che la società lucana distribuisce ai tifosi e alle squadre ospiti.
La prima missione di questa trasferta è fotografare insieme le due Katie Taddei del girone.
Come è noto, la nostra schiacciatrice e la centrale potentina hanno lo stesso nome e cognome, oltre che quasi la stessa età e la stessa statura. E’ una circostanza un po’ insolita anche perché Taddei non è un cognome diffusissimo nelle nostre regioni ed anche Katia non è popolare come altri nomi.
La Katia Taddei locale acconsente con gentilezza alla foto, poi però la capitana Avena consulta il match program per controllare se è vero che hanno lo stesso nome e cognome o se per caso non stiamo raccontando studicarìe. Conoscendoci, tutto è possibile.
Formazioni.
ASCI Potenza: Viki Radkova in palleggio, Costanza Ghersetti opposto, Aurora Avena e Francesca Nolè laterali, Barbara Arras e Katia Taddei centrali, Marianna Santangelo libero.
In panchina con coach Massimo Telesca: Livia Di Camillo, Michela Prete, Morena Lancellotti, Daniela Ridolfo, Caterina Di Lucchio ed Emanuela Caramuta.
Mister Marcello Presta utilizza una carta a sorpresa: Marika Guerri. La schiacciatrice è schierata con la collega Gisela Scialacomo, l’alzatrice Alessandra Certa, le centrali Cristiana Zonca e Silvia Renna e il libero Simona Leone.
A disposizione: Katia Taddei, Ivana Gallo Ingrao, Angela Stufano e Simona Mereu, ca s’ stè scurdàve ‘u documènd’ a casa.
Il momento più bello della serata lo viviamo prima che la partita inizi. Lo speaker elenca i nomi delle giocatrici e degli allenatori in prima, in seconda e in terza, partendo dal “numero uno Cristiana Zonca”. La nostra centralona è convinta che sia lo starting-six e corre al centro del campo distribuendo i consueti urli di incoraggiamento:
“Andiamo, raghe! Forza! Dài!…”
Le compagne, che per fortuna hanno capito, non la seguono. Cristiana resta diversi secondi al centro del campo finché una pietosa Silvietta non va a raccoglierla e a riaccompagnarla in panchina. Come gli interventi del 118 per calmare gli squilibrati.
Dopo la ricezione (perfetta, bisogna dire) di Simona in occasione del minuto di silenzio di due settimane fa, adesso ci siamo fatti due risate con lo… starting-one di Cristiana.
Primo set
Arras e poi Nolè (2-0).
Ecco, ha iniziato. Adesso l’ex-massafrese ci sommergerà di attacchi e incrementerà la propria media. Invece la schiacciatrice si defila dal set ed è Gisela Scialacomo ad esibire uno stato di grazia, anzi di… Grazio, invidiabile. Tre attacchi dell’argentina e siamo in vantaggio per 3-6.
Nolè va in seconda linea, ci rifila un ace e poi cede il ruolo di mattatrice alla sempre temibile Katia Taddei (muro e pallonetto). Molto brava questa ragazza, ed ha appena 19 anni (7-6).
Grande pipe di Gisela, muro di Cristiana e primo punto di Marika. L’aretina inizia il proprio show personale; disputerà un set meraviglioso con 8 palloni messi a terra e neanche un errore-punto. Avevamo un tesoro e non lo sapevamo.
Mani-fuori, pallonetto e diagonale: 9-13.
Arras ci insidia, ma Gisela e Cristiana mantengono le distanze.
Dopo un muro di Taddei (15-18) e dopo che coach Telesca sostituisce un’irriconoscibile Nolè con Lancellotti, si scatena di nuovo Marika. Inarrestabile. Quattro punti quasi consecutivi (l’ultimo è un lungolinea spettacolare) e in mezzo un ace del sottotenente (16-23).
Ma è tutto il Taranto a giocare benissimo: grinta, precisione, muro-difesa come e poi difendono tutte e talvolta palleggiano tutte. Solo Silvietta è un po’ in ombra, ma si riscatterà con una seconda metà di partita eccezionale.
Primi due punti di Aurora Avena, ma è tutto da rifare perché c’è un errore di rotazione del Potenza e così le joniche si ritrovano con 8 set-balls a disposizione. Il primo è annullato; il secondo lo schiaccia Gisela (17-25).
Secondo set
Cambia tutto nel secondo set. E’ un altro Potenza e purtroppo è anche un altro Taranto.
Nolè manda due palloni fuori, ma ne mette a terra quattro (6-3). Freme di rabbia agonistica. Adesso è riconoscibile. Secondo me, sta giocando addirittura meglio dell’anno scorso, il che è tutto dire.
Gisela e Marika, sempre toniche, tentano di mettere una pezza; purtroppo per noi, però, l’ASCI fa tutto bene: serve corto mettendoci in difficoltà, difende alla grande e in attacco non perdona.
Sono colmo d’ammirazione per l’organizzazione del Potenza: non solo il match program, non solo la scheda colorata per il sestetto da consegnare agli arbitri, non solo l’unico distributore automatico con i Maltesers; qui hanno anche le asciugatrici col numero sulla maglia. Nelle bancarelle degli stadi le loro maglie si vendono accanto a quelle di Ronaldinho e Sneijder.
Muro di Marika con urlo (13-7). Gli arbitri sono tolleranti e lasciano correre anche perché la ragazza si è limitata a sottolineare il punto con un “Sì!”. Avesse detto “Maremma puttanissima!” o cose del genere, forse sarebbe incorsa in un richiamo.
L’urlo della laterale, comunque, cade nel vuoto. Il set è senza storia. Avena e Taddei servono in modo insidioso; Nolè e Arras fanno il resto.
Coach Marcello introduce Ivana e Angela (esordio tarantino) mentre Telesca continua ad alternare Ghersetti e Di Camillo.
Mentre Taddei fa impazzire la ricezione dalla linea di fondo, Lisa ed io auspichiamo soltanto il raggiungimento della doppia cifra perché finire a 9 pare brutto. Nolè ci accontenta con un tiro di poco fuori, ma poi è lei stessa a chiudere la pratica: 25-10.
Terzo set
Nell’intervallo osservo che anche i secondi arbitri ogni tanto vanno in bagno (sono tenuti a chiedere l’autorizzazione ai primi arbitri o non è il caso di formalizzarsi?)
Taranto non si arrende e questo set sarà il capolavoro di Ale, che distribuisce il gioco con intelligenza, valorizza le centrali e favorisce il graduale ingresso in partita di Silvietta.
Dall’altra parte Nolè continua a cannoneggiare mentre aumenta il bottino di punti personali dell’esperta Avena, già opposto, quest’anno banda. Cambia il ruolo, non la qualità.
Sul 7-8 c’è una bella fast di Silvia e un mani-soffitto di Marika, poi siamo noi a mettere in difficoltà la ricezione lucana (9-13).
Nolè scaglia un missile che colpisce Simona e poi schizza fuori. L’importante è che il libero non venga colpito al culo, ancora nero per la caduta della settimana scorsa.
E’ l’ora di Silvietta: due attacchi da destra e poi due servizi vincenti intervallati da un ace di Silvia, due punti di Cristiana ed uno di Gisela (11-22).
Ci sono strani movimenti sulla panchina del Taranto. Angela e Ivana, in particolare, stanno confabulando e maneggiano un foglietto. O forse è una benda? Si è fatta male qualcuna nel secondo set?
No, è proprio un foglietto; stanno scrivendo qualcosa.
Forse fanno le parole crociate? – ci chiediamo Lisa ed io.
Il coach si volta frequentemente, ma non è infastidito da questa distrazione dal gioco; anzi, a un certo punto si avvicina e parla con loro.
Il mistero si infittisce.
Cosa ha detto il coach? Ha suggerito una voce delle parole crociate? Possibile?
Adesso sono le altre due riserve, Katia-nostra e Simona, ad avvicinarsi. Tutte e quattro sono riunite in circolo. Allora, è tutto chiaro: stanno giocando a scopone!
No – attenzione! – Angela e Ivana si allontanano verso l’angolo della palestra; Katia e Simona restano in panchina; coach Marcello continua a girarsi spesso.
Anche il secondo arbitro, a questo punto, vuole vederci chiaro e si avvicina alla panchina, senza tuttavia riscontrare violazioni al regolamento.
Incredibile: ora Angela e Ivana sono in ginocchio come se pregassero e una di loro tiene in mano il foglietto.
Allora si fa strada un’altra ipotesi: quella dei riti voodoo. E’ possibile, date le premesse pre-partita, ma perché proprio adesso? Sul parquet stiamo dilagando; abbiamo dieci punti di vantaggio…
E’ un grande mistero dell’umanità, un mistero che resta senza soluzione. Io, da cronista, posso soltanto mostrarvi la sequenza fotografica dello strano comportamento assunto dalla nostra panchina.
Ritorniamo al volley giocato. Coach Telesca fa rifiatare Viki Radkova inserendo Daniela Ridolfo. L’ASCI si ricompone ed infila 6 punti consecutivi, uno più bello dell’altro, bisogna dare atto (apre una bomba di Nolè, chiude un lungolinea di Avena).
Il nostro vantaggio, per fortuna, è troppo ampio perché ritornino i fantasmi di Altamura. Ci pensano Gisela, Ale ed un errore in battuta delle padrone di casa a garantirci il set ed almeno un punto (18-25).
Quarto set
E’ la fase più emozionante della partita; purtroppo è anche quella più angosciante perché si fa male Silvia. Gioia e dolore, come nella vita. Ma il carattere e il cuore delle ragazze, quello no, non è comune.
Si comincia con una Silvietta immensa, bravissima, poi Nolè lancia il sorpasso.
Sul 7-4 in tribuna scommettiamo che il prossimo punto sarà decisivo: o Potenza se ne va oppure restiamo in partita. Non uno, ma tre sono i punti di Silvia che ci tengono in partita ed anzi ci riportano in parità: fast, primo tempo e pallonetto (7-7)!
Che centrale d’oro.
Punto di Avena e replica di Gisela.
Punto di Avena e strepitosa doppietta di Silvietta (10-12), ma intanto Silvia è caduta male e resta a terra dolorante. L’arbitro interrompe uno scambio lungo e vivace, mentre il gelo cala sul parquet e sugli spalti occupati dai tifosi tarantini. I tifosi lucani, invece, mettono da parte la contestazione per una decisione del direttore di gara e abbracciano Silvia con un applauso mentre la centrale esce dal campo portata in spalla dal presidente e da Tony Manero.
Appena entra Angela, le ragazze si stringono in cerchio per darsi la carica: resistere! Anche per Silvia.
Sul pulmino del ritorno Gisela sarà meno epica e racconterà l’infortunio con queste testuali parole:
“Silvia si è fatta male su una palla che ha difeso… Sull’unica palla che ha difeso…”
I primi esami tendono a escludere conseguenze significative; vedremo i risultati dell’ecografia e poi vi diremo se Silvia è incinta o no.
Un’imponente Arras macina punti su punti e non basta una pipe di Gisela per arrestare il crescente gap nel punteggio, anche perché le lucane stanno difendendo tutto e Nolè e Avena non intendono sollevare il pedale dall’acceleratore (21-16).
Il finale sembra scontato: ora perdiamo il quarto set e poi figuriamoci se non crolliamo psicologicamente al tie-break…
Invece è adesso che inizia il batticuore.
Potenza ci mette del suo (tre errori-punto); Marika in battuta e Silvietta a muro completano una rimonta incredibile (21-21).
E’ niente ancora. Punto Avena e due attacchi fuori delle joniche. Perfette per quasi tutta la partita; proprio mo avèran’ a sbaglià…!
Tre palle-set a disposizione dell’ASCI che costruisce l’azione di attacco ma poi spedisce il pallone fuori per due volte di seguito (24-23). Credo che i tifosi locali abbiano formulato la stessa riflessione da me espressa in dialetto poco fa: errori-punto col contagocce, tranne che nella fase più delicata dell’incontro.
Ace sporco di Angela e nuova parità (24-24)!
Potenza attacca ancora ma Simona compie un miracolo difensivo e sul contrattacco va a segno Gisela (24-25)!
Le padrone di casa costruiscono l’ennesima azione offensiva, ma questa volta è il muro di Cristiana a stoppare l’attacco avversario e a regalare al Taranto la prima vittoria stagionale (24-26)!
Il suo urlo nel deserto dello starting-one aveva aperto la serata; il suo urlo di esultanza la richiude. In mezzo tanto bel Taranto, tecnica e cuore. Anche tanto bel Potenza, bisogna dire; è stata una magnifica partita.
L’ultima gaffe, però, è di Simona Leone, che rovescia su un avventore il vassoio del McDrive. Il presidente Di Grazio non sa se dispiacersi più per la doppia spesa alimentare del libero o se per la lunga attesa a cui lo costringe Tony Manero, che invece di portare i vassoi al tavolo si intrattiene amabilmente con la cassiera della paninoteca.
Ogni dispiacere viene, comunque, sopito dallo Zecchino d’Oro che prende avvio sul pulmino di Eustacchio: il televoto proietta in finale Gisela con la canzone El talismán e Marika con un brano che mi ricordo. Una bella sfida.
Tabellino: ASCI Potenza-Taranto 1-3
ASCI Potenza: Avena 13, Di Camillo 0, Prete ne, Ghersetti 4, Arras 14, Lancellotti 0, Taddei 8, Ridolfo 1, Nolè 19, Di Lucchio ne, Radkova 3, Santangelo (L), Caramuta (2L) – All. Telesca.
Aces 9, errori in battuta 5, muri-punto 7.
Taranto: Zonca 10, Taddei ne, Gallo Ingrao 0, Scialacomo 17, Renna 9, Stufano 1, Mastandrea 12, Certa 0, Guerri 13, Mereu ne, Leone (L) – All. Presta.
Aces 9, errori in battuta 3, muri-punto 5.
Arbitri: Vincenzo Sorrentino (SA) e Nadia Spagnuolo (CE).
Durata set: 30’, 20’, 24’, 27’ – Durata totale dell’incontro: 1.50’.
Altri risultati: Centro Ester NA-Acquaviva delle Fonti 3-0, Sarno-V.Altamura 3-0, Molfetta-Arzano 2-3, AS Benevento-San Pietro Vernotico 3-0, Leonessa Altamura-Salerno 3-0, Battipaglia-Livi Potenza 3-1, Oria-Accademia BN 3-0.
Classifica: Centro Ester NA 8; Sarno e Molfetta 7; ASCI Potenza, AS Benevento, Battipaglia e Arzano 6; Leonessa Altamura e TARANTO 5; Accademia BN e Oria 4; San Pietro Vernotico e Acquaviva delle Fonti 3; V.Altamura 2; Livi Potenza e Salerno 0.
Trofeo Bin Laden (multe in euro): Tutte 0,00.
Solo un richiamo “gratis” all’AS Benevento per l’annoso problema dei cessi degli arbitri. Evidentemente l’estate scorsa le ristrutturazioni non sono state fatte. A Benevento l’anno scorso io non c’ero; sicuramente quest’anno la prima cosa che andrò a visitare saranno proprio i gabinetti. La curiosità, a questo punto, è tanta.
Prossimo turno: TARANTO-Oria, sabato 10 ottobre, ore 19.00, palestra Maria Pia, via Galilei.