ALL’ORIA IL QUADRANGOLARE DI LEPORANO

31 dicembre 2018

29-30 dicembre 2018

L’Oria è invitata a partecipare ad un torneo quadrangolare in quel di Leporano.

Sabato 29 ci sono le semifinali (Leporano-Fasano e Oria-Monteiasi); domenica 30 la finalina e la finale.

L’evento è organizzato dal signor Vibrotek.

In Fasano-Leporano osserviamo tanti volti amici: c’è Rosanna Galiulo, centrale oritana nella scorsa stagione; c’è Isabel Panza, opposta oritana nella scorsa stagione. Entrambe hanno lasciato un ottimo ricordo. Poi c’è Maria Difronzo, libero del Cuti negli indimenticabili play-out 2014-’15, quelli che si conclusero con entrambi gli allenatori in tribuna (uno squalificato, l’altro espulso).

Nel Leporano due volti conosciuti da avversarie: la grande fuoriclasse Andrea De Moraes e Bruna Clemente, che – secondo me – ha grande talento e non so come mai non abbia calcato i parquet di categorie più consone alla sua bravura.

E naturalmente c’è Federica Peluso, una giocatrice dal carattere meraviglioso (come testimonia l’abbraccio con il nostro presidente iniziato alle ore 19 di sabato e terminato alle ore 16 di lunedì…). Tra le altre cose, non finiremo mai di ringraziarla per essersi sacrificata in un ruolo atipico in una stagione un po’ disgraziata.

Amarcord

E poi c’è il grande ritorno del Koala, Stefania Guacci, palleggiatrice oritana tra il 2010 e il 2012. In realtà, l’avevo già vista giocare in campionato un paio di mesi fa, ma l’incontro con la sua ex squadra, dopo cinque anni di assenza dal parquet, è commovente.

Cosa ha di speciale Stefania? – vi chiederete. In fondo, abbiamo avuto palleggiatrici migliori, come Marcella l’anno scorso, tanto per fare un esempio. Beh, a parte la simpatia personale, credo che Stefania sia stata l’emblema di una stagione splendida, una stagione che si concluse con una retrocessione, ma fu un inno allo sport più puro, quello in cui conta soprattutto fare bene, crescere, migliorarsi, diventare squadra. Con impegno ed allegria al tempo stesso.

E voglio ricordarne il “contesto storico”.
Nell’estate del 2010 l’Oria era una società con poche giocatrici mentre le giocatrici della Palafiom Taranto non avevano più società. Ne nacque un matrimonio che non fu di convenienza, questo no – il sentimento reciproco c’era – ma fu, in un certo senso, un matrimonio di sopravvivenza. La categoria era la B2, ma il roster era quello che era. L’obiettivo della sopravvivenza era stato raggiunto in estate; la salvezza nel campionato non interessava più di tanto. Si puntava semplicemente a non fare troppe brutte figure. Nel ruolo di palleggiatrice venne individuata Stefania, che non giocava da un anno e nell’ultima stagione aveva ricoperto il ruolo di opposta in serie D. Figurarsi.

Invece, in pochi mesi, grazie all’applicazione in palestra, grazie al suo entusiasmo, oltre che all’intuito e al lavoro dell’allenatore Marcello Presta, Stefania diventò una palleggiatrice coi fiocchi: precisa, agile, generosa in difesa, creativa. E in più aveva conservato l’istinto da attaccante che si esprimeva con ripetuti ed esaltanti “raptus” offensivi. Non aveva mai battuto al salto; imparò a farlo e in una partita arrivò a realizzare 9 ace.

Si integrò perfettamente nel contesto oritano (fu la prima tarantina a scoprire i tranci dell’Akropolis…)

Già a metà stagione gli avversari iniziarono a chiederci da dove fosse sbucata questa palleggiatrice.

Arrivarono i primi punti e le prime vittorie. Nell’ultima partita del girone d’andata battemmo il Castellammare, terzo. Quando vincemmo tre partite di seguito iniziammo persino ad accarezzare il sogno della salvezza, che poi purtroppo sfumò. Ma la retrocessione, a quel punto, non ci addolorò più di tanto: la squadra aveva dato il massimo, era cresciuta, era diventata un gruppo coeso, andò il serie C con la coscienza pulita e con il ricordo di un percorso di cui essere orgogliosi.

Stefania è un simbolo di quella stagione. Anche per questo le vogliamo bene.

E a fine torneo Annacarla stuzzica la commozione decidendo di aggiornare la famosa foto dell’abbraccio del Koala a distanza di 7 anni.

Semifinali

Veniamo al quadrangolare di Leporano. Il presidente della squadra ospitante gira intorno al parquet come un fotografo professionista.

Un ruolo inedito (dal nostro punto di vista) è anche quello di Marco, allenatore di De Moraes e compagne nella prima semifinale. Nella seconda semifinale affiancherà Mino come telecronista.

Ora gli manca solo di fare l’arbitro e il posteggiatore abusivo all’esterno del palazzetto.

Il rituale di avvio del Leporano è alquanto originale: le atlete si abbracciano in cerchio saltellando e poi, al grido convenuto, scivolano sul parquet ognuna in direzione diversa, a mo’ di stella. L’allenatore resta al centro e passeggia con indifferenza coprendosi il volto e fingendo di non conoscere le giocatrici. Credo che i posteri, ancora fra mille anni, magari rivedendo queste scene in vecchi dvd ritrovati nel corso di scavi archeologici, si interrogheranno sui significati di questi bizzarri rituali…

Sia Fasano che Leporano giocano con le maglie di gara ufficiali, le stesse che presumibilmente indosseranno domani. Riusciranno a lavarle e ad asciugarle in 24 ore oppure opteranno per il riciclo e dunque sarà necessario l’utilizzo di maschere antigas per avvicinarsi alle atlete? La prima che ho detto. Una… spettatrice qualificata mi spiega che quello delle maglie da gioco è un tessuto speciale che si asciuga più velocemente del cotone e di altre fibre. Meglio così.

Federica, però, ha preferito non correre rischi e si fa prestare la maglia numero 11 da una compagna. Per non creare doppioni di numero, il secondo uno viene cancellato da una X. La regolarità della partita è salva; peccato che Pel sembri una schedina del Totocalcio ambulante.

Nel secondo set cambierà maglia. A questo punto si potrebbe scrivere la sceneggiatura di un film: “La donna che cambiò tre cognomi in un pomeriggio” (Peluso, il proprio; Caramia, quello della prima maglia, e Tamburrano, quello della seconda maglia)…

Leporano gioca discretamente. Mi conferma l’idea di essere una squadra con un buon potenziale a cui manca qualcosina per farlo emergere del tutto. Forse la forma fisica, forse l’intesa, forse l’esperienza, non saprei. Quando giocano bene, comunque, giocano veramente bene.

Fasano sembra già una squadra di categoria superiore: grandi difese di Difronzo, attacchi travolgenti di Isabel e Rosanna, eccellente regia di Fabiola De Araujo, sebbene chiamata a correre una maratona scaglionata in tre set per via di una ricezione non sempre impeccabile questa sera.

Mistero a fine gara: Difronzo riferirà di aver visto correre in campo un ananas con i capelli grigi.

Preferisco non approfondire.

Dopo aver dato lezione di gioco, il Fasano dà anche lezione di outfit lanciando la moda dell’infradito selettivo (un piede sì, un piede no).

Nella nostra semifinale affrontiamo l’Orchidea Monteiasi.

Riguardo alle nostre gentili avversarie, a me è molto piaciuta la palleggiatrice con il numero 8, che non so come si chiami; per il resto si tratta di una squadra giovane con individualità promettenti.

La novità oritana più significativa è l’esordio di Jola Dakaj, nuova palleggiatrice di origine albanese, a cui presumo che un sito chiamato Skanderblog dovrebbe piacere.

L’Oria vince in tre set. Il principale motivo di angoscia è dato dal tabellone intermittente: ogni volta che cambia il punteggio temi che ti siano stati annullati 20 punti per qualche irregolarità grave, poi il pannello si stabilizza e riporta il risultato esatto.

Degna di nota una serie di attacchi rimbalzati sulla difesa avversaria e pericolosamente ritornati nella nostra metà campo. Una tecnica da approfondire.

La finale

La finalina per il 3^ posto è vinta dal Leporano.

La finale oppone, dunque, Oria e Fasano.

Durante il riscaldamento se ne va la luce. L’improvvisa discesa delle tenebre scatena urla istintive da parte delle giocatrici. Il gentile pubblico (peraltro molto numeroso) reagisce con maggiore compostezza. Questo delle urla delle atlete come reazione ai black-out è un fenomeno che merita di essere approfondito, un po’ come – in occasione delle trasferte – l’esigenza di andare in bagno 30 secondi dopo la partenza del pullman.

Con un po’ di ritardo, la partita può iniziare.

E qui c’è un’altra bella sorpresa: il secondo arbitro è Désirée Fiore. La conosco da quando, giovane atleta della Palafiom Taranto, aveva 14 anni e assomigliava a Shirley Temple. Purtroppo gli infortuni ne hanno compromesso la carriera agonistica, ma sono contento che abbia deciso di dedicarsi all’arbitraggio. La vedo adatta al ruolo perché ha tutte le qualità morali e caratteriali per farlo nel migliore dei modi. E’ onesta, corretta, rispettosa. E’ una di quelle persone che hanno conservato e coltivato sani valori e ispirano fiducia. La vedrei bene proprio come magistrato.

La partita è molto valida sul piano tecnico sebbene il grado di motivazione di un’amichevole tenda sempre a condizionare questo tipo di partite.

Belle difese di Difronzo, libero a cui la serie C sta decisamente stretta, ma anche la nostra Luana sta disputando una gara ammirevole.

Il primo parziale viaggia sul filo di un sostanziale equilibrio finché, sull’11-11, la New Volley non prende il sopravvento.

Fast di Valeria; le atlete fasanesi “osano” contestarne l’atterraggio entro i bordi del campo e la nostra centrale indica in modo esplicito e determinato lo spazio (interno) tra il punto di caduta e la linea.

Credo che Valeria appartenga a quella generazione di professioniste che odiano perdere pure a tombola e butterebbero il sangue per vincere una partitella in spiaggia con gli amici allo stesso modo di una finale dei Mondiali. E credo pure che in queste situazioni sia meno pericoloso contraddire un rottweiler.

Gli ultimi punti sono un pallonetto di Giorgia, ispirato da un bel volteggio di Jola, e una slash di Valeria.

Gli insidiosi servizi di De Araujo consentono al Fasano di iniziare il secondo set da una posizione di vantaggio (0-4), ma riusciamo a recuperare in fretta e a raggiungere le nostre avversarie. Il braccio di Amy, in particolare si sta facendo caldo.

Anche le braccia di coach Guglielmi, in verità, risultano molto dinamiche quando l’allenatore fasanese improvvisa una lezione sull’importanza del bagher nella pallavolo antica e moderna. Seminario in memoria di William Morgan.

Chissà se il fondatore della pallavolo aveva previsto una specifica tecnica per fare punto difendendo o se il brevetto va attribuito a Lavecchia, autrice di un comico puntonzo a metà set.

Non capisco chi siano le locali e le ospiti sul tabellone e ogni tanto mi confondo con il punteggio; in ogni caso l’equilibrio permane sino al 20-20. Poi l’Oria si aggiudica lo sprint finale e chiude il set con un bel muro di Chiara Avallone (25-21).

Il terzo parziale è dominato dalla New Volley, nonostante alcune ottime giocate di Rosanna Galiulo (anche in difesa) e di Isabel Panza. Entra Annacarla, a cui avevo rivolto la preghiera di fare tanti tocchi di seconda a beneficio della mia videoteca, ma la palleggiatrice oritana non mi dà ascolto. Mai una gioia. Anzi, impedisce pure quelli degli altri.

Con un punteggio nettamente a favore dell’Oria, coach Piero può dare spazio anche alla linea verde e introduce così Tiziana e Serena. Molto brave e concentrate entrambe. Serena, in particolare, si presenta con un ace festeggiato dalle compagne mediante una serie di manate sulla testa.

Poi dice che i giovani si allontanano dagli sport…

L’Oria si aggiudica agevolmente il set (25-18) e conseguentemente sale sul gradino più alto del podio.

Vi sarebbe salito un minuto prima se Désirée non ci avesse fischiato contro un fallo di posizione.

A fine partita le due brasiliane del quadrangolare, Andrea De Moraes e Fabiola De Araujo, si fermano a chiacchierare. Almeno ci provano. Purtroppo, però, è necessario chiamare un interprete perché la palleggiatrice del Fasano non parla più portoghese né italiano; ormai si esprime solo in dialetto barese stretto.

Tutte le squadre ricevono medaglie e coppe. Queste ultime hanno un design particolarmente originale ed avveniristico. E’ come se si alternassero spazi pieni e spazi vuoti. Richiamano vagamente lo stadio San Nicola di Bari, tanto per restare in tema. Il design originale, tuttavia, non viene molto apprezzato dall’opposta del Fasano, più attenta alla praticità che alla forma.

L’occasione del quadrangolare mi è gradita per porgere tanti auguri di buon anno a tutti.


ORIA-MONTEIASI 3-0

23 febbraio 2017

Oritanis' karma

Domenica 19 febbraio 2017 – ore 18.30

La New Volley affronta l’Orchidea Monteiasi, squadra di bassa classifica che tuttavia all’andata diede filo da torcere esprimendo per larghi tratti della gara una pallavolo gradevole.

Le nostre ragazze, meravigliose in occasione di partite d’alta quota (basti pensare alla maratona vincente con il Tuglie e all’impresa epica di Spongano), devono liberarsi della sindrome di Ostuni, ossia di un atteggiamento un tantino distratto che finisce col rendere complicati impegni che sulla carta sembrano più abbordabili.

Dalhis Liguori

I talenti individuali ci sono; c’è quel giusto mix tra esuberanza giovanile ed esperienza; sappiamo esprimere volley-champagne potendo contare su numerose strategie offensive. Insomma, perché soffriamo più del dovuto con le squadre meno forti?

E’ un dilemma che coach Ida dev’essersi posta in questa settimana.

“Aggiu lavorato su lu cervello!” – conferma l’interessata con un tono a metà tra le nobili filosofie di Velasco ed i metodi un po’ più brutali di Torquemada.

Comunque abbia lavorato la nostra allenatrice, i risultati saranno tangibili.

Anna D'Arcangelo

Nell’Orchidea c’è la nostra ex Federica Imperatore con smalto color prugna e capelli color prugna con venature azzurre. Non sappiamo se le prugne abbiano caratterizzato anche l’alimentazione dell’atleta tarantina; lo scopriremo monitorando le eventuali pause per andare in bagno.

Formazioni.

New Volley Oria: Miriam Greco in palleggio, Giada De Pascalis opposta, Amy Leone e Chiara Limonta di banda, Dalhis Liguori e Monica Casalino centrali, Giorgia Mastria libero.

A disposizione di coach Ida Taurisano: Martina Medico, Luisa Chionna, Martina Bacca, Sara Zanzarelli, Cristina De Paola e Luana Turchiarulo.

Monica Casalino

Orchidea Monteiasi: Rosanna D’Andria in palleggio, Anna D’Arcangelo opposta, Marianna Campo e Arianna Pugliese di banda, Michelle Ceci e Federica Imperatore centrali, Enrica Brancone libero.

A disposizione di coach Aldo Montanino: Mariangela Micoli, Sabrina Mele, Elisa Marinelli e Michela Matichecchia.

Primo set

Doppietta di Amy e due ace consecutivi di Chiara. Partiamo con il passo giusto e mettiamo subito sotto pressione la ricezione ospite (4-0).

Miriam Greco

Dopo il time-out di mister Montanino, però, l’Orchidea si riassesta aprendo una fase equilibrata e divertente del match, con scambi lunghi e pochi errori-punto (a parte qualche nostro servizio, ma siamo giustificati in ragione dei rischi assunti).

E’ una squadra che sbaglia poco l’Orchidea: il primo tiro fuori misura arriverà solo sul 12-8.

Nel frattempo la nostra Vichinga sta sfoderando il proprio repertorio di cannonate da prima e da seconda linea (9 punti per lei soltanto in questo set).

Amy Leone

Il pareggio ospite è raggiunto grazie a un fantasioso tocco di seconda di Federica Imperatore, una stretegia tattica alla quale evidentemente non eravamo preparati (12-12).

Ma da questo momento in poi l’Oria non si concederà più alcuna distrazione mettendo in scena una performance efficace e spietata.

Tre bolidi di Amy intervallati da un primo tempo di Monica e da un ace di Chiara (17-12).

E intando Giorgia sta difendendo tutto.

Palletta di Monica e ulteriore attacco di Amy (20-15).

Arianna Pugliese

Pugliese e D’Arcangelo reagiscono, ma scocca l’ora di Luisa Chionna. Già in campo contro la Frascolla per una prima fugace apparizione, la talentuosa giocatrice brindisina questa sera mette a terra i primi palloni dopo un’attesa durata due anni. La versatilità non le fa difetto: prima un morbido pallonetto, poi un bel murazzo, infine l’ace che vale la conquista del set (25-18).

Secondo set

Luisa è confermata nel ruolo di opposta.

Buon avvio dell’Oria anche nel secondo parziale: Dalhis, Lulù, poi ancora Dalhis (3-0).

Federica Imperatore

Ace di Imperatore (4-3) e poi monologo brindisino.

La New Volley è impressionante, un meccanismo perfetto: servizi insidiosi, muro-difesa imponente, strepitose difese di Giorgia e di Chiara, alzate perfette e conclusioni devastanti.

Visto che una ricezione particolarmente precisa ce lo permette, facciamo ampio ricorso alle centrali (autrici del 55% dei punti attivi di questo parziale).

Monica Casalino

Ottima la prestazione di Miriam, che ha l’unica colpa di difendere i secondi tocchi della collega (in un contesto di reciprocità). Invece di farsi i favori (io faccio cadere il tuo, tu fai cadere il mio), queste due palleggiatrici si fanno i dispetti…

E’ inutile parlare del punteggio: sull’8-5 infiliamo una striscia di 9 punti consecutivi e a quel punto il set è già virtualmente chiuso. E’ solo show neroverde.

Coach Montanino effettua una lunga serie di cambi, prima per tentare di raddrizzare la situazione, poi, probabilmente, per far rifiatare le titolari in vista del parziale successivo.

Dalhis Liguori

Entra anche una piccina di 13 anni dal volto angelico. Penso a cosa le resterà di angelico praticando questo sport negli anni a venire, povera creatura… Entro 5 anni si esprimerà come una scaricatrice di porto; entro 10 anni farà le gare di rutti nello spogliatoio. Si salvi finché è ancora in tempo… Faccia danza classica, suoni il pianoforte…

Sul 18-6 Dalhis piazza un muro e poi cede il posto a Giada, che dunque ritorna in campo in veste di centrale. E non ha affatto dimenticato come si fanno i primi tempi cazzuti: quello del 23-7 è da manuale.

Il set lo chiude Amy, fantastica come sempre (25-8).

Esultanza oritana

Terzo set

L’Orchidea prova a mettersi alle spalle un set da dimenticare affidandosi alle sapienti mani (con unghie smaltate di prugna, ricordiamolo) di Imperatore.

Tre punti per la centrale ospite, ma sul 4-3 riprende la fuga oritana verso la vittoria.

Lulù, ormai, è pienamente rientrata in clima partita e alterna pallonetti soffici come una piuma a bordate scagliate da altezze impressionanti (9-5).

Luisa Chionna

Gli insidiosi servizi di Marinelli sono l’ultimo sussulto d’orgoglio del Monteiasi; poi riprende il monologo oritano.

Particolarmente efficace il turno in battuta di Miriam con 3 ace su 7 servizi.

Nel finale anche Martina Bacca ha modo di porsi in evidenza per la sua battuta temibile; gli ultimi punti sono di Lulù: prima da sinistra, poi da destra (25-13).

Un buon Monteiasi per un set, un Oria davvero spettacolare per tutta la partita. Brioso nel gioco, “cinico” nel carattere.

Il sindaco di Oria, presente sugli spalti, avrà gradito.

Foto di gruppo con sindaco

Adesso siamo attesi da due trasferte delicate: un Trepuzzi che seppe metterci in difficoltà all’andata e che quindi va preso con le pinze e poi la madre di tutte le partite nel glorioso tensostatico di Tuglie. La grande sfida per il secondo posto.

E’ una sfida non solo sportiva, visto che i servizi di intelligence si sono già attivati e sembra che un emissario della Jihad oritana in settimana si sia recato nel Salento per porre in essere azioni di disturbo non convenzionali (un pacco bomba e un tentativo di avvelenamento).

Prima, però, ci sono i quarti di finale di Coppa Puglia (domenica a Bari).

Pacco bomba

Tabellino: Oria-Monteiasi 3-0 (25-18,  25-8,  25-13)

New Volley Oria: Medico NE, Chionna13, Liguori 6, Turchiarulo NE, Greco 3, Bacca 0, Casalino 11, Zanzarelli NE, Leone 18, De Pascalis 4, Limonta 6, De Paola NE, Mastria (L) – All. Taurisano.

Muri-punto 5, ace 12, errori in battuta 8.

Arianna, in piazza Ferrarese, conviene che un solo motore genera energia: l’amore.

Orchidea Monteiasi: Campo 1, Ceci 3, D’Arcangelo 5, D’Andria 0, Pugliese 4, Micoli 0, Mele 0, Marinelli 1, Imperatore 6, Matichecchia NE, Brancone (L) – All. Montanino.

Muri-punto 3, ace 2, errori in battuta 5.

Arbitri: Nacci e Zizza.

Giorgia Mastria

Altri risultati: Mesagne-Frascolla TA 3-0, Tuglie-Trepuzzi 3-0, Spongano-Nardò 3-0, Noci-Castellaneta 3-0, Casarano-Putignano 0-3, Cutrofiano-Ostuni 3-1.

Classifica: Mesagne 51; Tuglie e Oria 43; Spongano 39; Noci 32; Putignano 31; Frascolla TA 27; Castellaneta 24; Cutrofiano 18; Trepuzzi 17; Nardò 12; Ostuni e Monteiasi 10; Casarano 0.

Rosanna D'Andria

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Casarano 72,00; Noci 55,00; Castellaneta 10,00; tutte le altre 0,00.

Tutti buoni anche questa settimana.

Prossimo turno: Primadonna Bari-Oria, domenica 26 febbraio, ore 18.30 (quarti di finale Coppa Puglia).


ORCHIDEA MONTEIASI-ORIA 0-3

8 novembre 2016

Terzo sorriso

Domenica 6 novembre 2016 – ore 18.30

Si va a Monteiasi con le rientranti Dalhis, Aurora e Cristina e dunque con la squadra al completo.

La palestra della scuola “Pascoli”, in cui non mettevo piede dal 2010, appare completamente rinnovata ai miei occhi; in particolare, i colori con cui è stata riverniciata sono ancora brillanti. Il parquet è più azzurro del mare, le parenti più verdi della foresta amazzonica. Mi sa che a Pasquetta vengo a fare il pic-nic qui a bordo campo… Soltanto lo spazio è rimasto quello che era, ovviamente, e i tifosi devono accontentarsi delle poche sedioline nelle “curve”.

Sapendolo, mi sono portato la sediolina da casa. Poi osservo che ci sono degli oggetti di gomma, di varie forme geometriche e dimensioni, accatastati in un angolo. Uno ha la forma geometrica di scrivania da amministratore delegato della General Motors e decido di adattarla alle mie esigenze.

Postazione manageriale

E’ perfetta: posso scriverci comodamente, posso appoggiarci macchina fotografica e videocamera a seconda delle esigenze del momento. Credo che lunedì andrò a trattare col preside per averla in prestito fino a maggio.

L’Orchidea Monteiasi è reduce dalla vittoria del campionato di serie D 2015-’16 e il roster, già promettente, è stato integrato con qualche atleta più avvezza alla nuova categoria, come la nostra ex, Federica Imperatore. La centrale tarantina per questa gara ha adottato uno smalto color viola scuro. I lettori lo vogliono sapere.

Smalto viola

Le due squadre si sono contese il titolo interprovinciale Under18 nella palpitatante finale di Sava qualche mese fa. Ricordiamo ancora l’esultanza di Giada, autrice del punto finale, che percorse 100 metri in 9 secondi netti, frantumando il record di Bolt ma correndo in direzione dell’unico lato del palazzetto in cui non c’era nessuno.

Il momento più delicato è la fase di riscaldamento. Ne sa qualcosa il nostro direttore sportivo Francesco Greco, centrato per ben due volte dai tiri di Amy.

Nel pubblico registriamo la presenza di Arianna, tarantina-oritana, anima divisa in due, ma sempre nel cuore della New Volley e viceversa. Ha appena preso 30 in anatomia, come riportiamo diligentemente nel tabellino.

Chiara Limonta

Formazioni.

Orchidea Monteiasi: Rosanna D’Andria in palleggio, Anna D’Arcangelo opposta, Maria Teresa Baldaro e Arianna Pugliese di banda, Michelle Ceci e Federica Imperatore centrali, Antonietta Musciacchio libero.

A disposizione di coach Aldo Montanino: Marianna Campo, Federica Memmola, Dalila Brancone, Elisa Marinelli, Claudia Cirillo ed Enrica Brancone.

Rosanna D'Andria

New Volley Oria: Miriam Greco in palleggio, Giada De Pascalis opposta, Amy Leone e Chiara Limonta di banda, Dalhis Liguori e Monica Casalino centrali, Giorgia Mastria libero.

A disposizione di coach Ida Taurisano: Martina Medico, Martina Bacca, Sara Zanzarelli, Aurora Capone, Cristina De Paola e Luana Turchiarulo.

Prima di schierarsi sul parquet, come è noto, le giocatrici sono solite radunarsi in panchina per ascoltare le ultime indicazioni del proprio coach.

La partita non è ancora cominciata e mister Montanino sta già incacchiato.

Coach Montanino

A parte gli scherzi, l’esperto tecnico locale sta approfittando degli ultimi istanti per dare la giusta carica emotiva alle proprie ragazze. Stasera servirà tecnica, ma anche un grande carattere. Ci saranno l’una e l’altro.

Primo set

Miriam spinge giù una palla contesa al centro della rete; Amy scarica il primo attacco da posto quattro (0-2).

Dopo una conclusione vincente di Baldaro, aumentiamo il distacco con Dalhis (primo tempo travolgente), Amy (muro e attacco) e Giada (mani-fuori).

Giada De Pascalis

Sull’1-6 primo time-out dell’allenatore locale.

Tuttavia, mi pare che l’Orchidea non stia affatto giocando male come lascerebbe supporre il risultato: difende, costruisce, attacca. In campo le ragazze si muovono con ordine.

Credo che a prevalere siano i meriti dell’Oria. In questo avvio di partita sembriamo una squadra perfetta: difesa reattiva (Giorgia superlativa), costruzione del gioco impeccabile, sincronismi nei movimenti, attacchi cazzuti. Più che determinizione caratteriale, vedo una grande sicurezza. Dirà bene la capitana a fine gara: la partita è stata preparata bene in settimana e realizzata altrettanto bene oggi.

Muro di Michelle Ceci, questa interessantissima centrale che abbiamo seguito e apprezzato in tanti tornei giovanili.

Giorgia Mastria

Ace di Dalhis (4-9).

Il libero Musciacchio sta sacrificando i propri polsi sull’altare degli dèi del volley pur di contenere le cannonate di Amy, ma i contrattacchi delle padrone di casa vengono difesi dalle brindisine e la Vichinga non si lascia sfuggire le opportunità successive.

Sull’8-13 primo errore in battuta dell’Oria, ma a iastemàre è solo l’autrice del servizio; Ida stasera non ha di che lamentarsi (appena 4 errori nel fondamentale in tutta la partita). Finalmente.

Iastèma post-servizio

Giorgia continua a tenere pulito il parquet locale, impedendo che cada pure la polvere, e le nostre attaccanti (Amy, Giada e Chiara) proseguono i martellamenti.

Sull’11-17 Arianna ci impartisce la benedizione e se va perché oberata da altri impegni. Ci lascia 6 punti di vantaggio; se da questo momento in poi le cose dovessero cambiare, lei ha la coscienza pulita: ci ha portato bene.

Effettivamente le cose cambiano: Pugliese e Baldaro portano l’Orchidea sul 15-18 e noi diamo mandato ai vigili urbani di bloccare le uscite del paese e di riportarci Cuki in palestra.

Arianna Pugliese

Ma il pericolo della rimonta è scongiurato dalle fast di Monica e dai servizi vincenti di Chiara (2 ace consecutivi), che garantiscono alla New Volley un break da 5 punti, preludio alla vittoria del set (17-25).

Secondo set

Mentre la generosa Musciacchio va al CUP a prenotare una terapia per risanare le braccia provate dai numerosi ed eroici salvataggi, entra sul parquet il libero Enrica Brancone.

Federica suona la carica con i suoi consueti vocalizzi motivazionali (quanti ricordi…).

Vocalizzo

Riprendiamo da dove avevamo lasciato, ossia dagli ace di Chiara; l’Orchidea, però, approfitta di alcune falle che adesso si stanno aprendo nella nostra difesa e passa a condurre per 6-4 (punti per Pugliese, D’Arcangelo e Federica, quest’ultima a muro).

Inizia un bel duello tra le centrali Federica e Dalhis, ma è l’intera gara a risultare piacevole. Di solito quando ci sono tanti begli attacchi, vuol dire che le difese sono un po’ loffie; quando ci sono belle difese, vuol dire che gli attacchi sono un po’ loffi. Stasera stiamo assistendo a begli attacchi e belle difese allo stesso tempo. Non so come sia possibile, ma è così. E il ritmo resta alto.

Nella fase centrale del set, però, commettiamo qualche errore offensivo di troppo e l’Orchidea riesce a mantenersi in una posizione di lieve vantaggio.

Anna D'Arcangelo

L’ace di Ceci (16-14) induce Ida a chiamare il time-out della riscossa. Rientrate sul parquet, le nostre ragazze infilano una striscia di 7 punti consecutivi con punti per Amy, Chiara e Giada, che vanificano alcune eroiche difese di D’Andria, anche nello stesso scambio.

Il punteggio adesso sorride alla New Volley (16-21) e mister Montanino prova a smuovere le acque con alcune sostituzioni (Memmola e Campo).

Federica ci fa ricordare alcune sue epiche difese nei play-out contro Valenzano due anni fa; la grinta di Giada e il talento di Monica, però, consentono all’Oria di mantenere le distanze (19-24).

Dalhis Liguori

D’Andria piazza un bel tocco di seconda annullando una palla-set; poi Amy realizza il 16^ punto personale (sino a questo momento) ed anche il secondo set finisce nelle mani della New Volley (21-25).

Terzo set

Durante il cambio di campo Monica e l’arbitro hanno qualcosa da dirsi. La nostra capitana indica la rete; il direttore di gara replica con un gesto che sembra esprimere: “Ma ce vuè da me…?”

Dialogo

Palletta di Chiara e replica di Campo, che nel terzo set è stata confermata sul… campo.

Muro di Amy; muro di Federica (4-4).

Doppietta di Amy e replica di una Baldaro, che è rientrata sul parquet particolarmente carica (7-7).

Nell’Oria entra temporaneamente Saretta.

La pipe di Amy, che conferma l’equilibrio (11-11), è l’ultimo punto odierno della Vichinga. E’ arrivata a quota 21 e non siamo neanche a metà del set. E’ strano. E’ strano che si fermi già adesso.

Amy Leone

Il fatto è che a 25 punti scatterebbe l’over di TodiscoBet e indicibili accordi tra faccendieri gravitanti nel mondo delle scommesse e la nostra palleggiatrice fanno sì che da questo momento in poi Miriam considererà Amy come mero oggetto di arredamento della palestra.

Diciamo che sul 13-12 Miriam preferisce dare da sola la svolta al parziale.

Dopo gli attacchi di Memmola (subentrata a Campo) e Baldaro, la palleggiatrice oritana sforna un tocco di seconda, va a servire e piazza due ace e mezzo (13-16).

Time-out. Monica sembra la traduttrice dei sordomuti, quella che appare nei riquadri dei telegiornali. Ida parla e la capitana traduce in gesti: una ficozza sulla testa di una compagna, una pacca sul culo dell’altra, uno sguardo minaccioso all’altra, l’infusione del battesimo a Saretta e così via.

Monica e i timeout

Diagonale di Giada da posto quattro, magia di D’Andria e attacco di Dalhis da posto due. I ruoli stanno diventando meramente indicativi (16-19).

Alzata creativa di Miriam che si genuflette per porgere il pallone a Monica (che ovviamente va a segno). Sembra un’investitura regale, un’incoronazione. Ed è proprio così, in un certo senso.

Alzata creativa

Monica, infatti, diventa la grande protagonista del finale oritano con 2 fast consecutive che soffocano la fiammella della speranza locale.

Dall’alto della propria esperienza, Monica fa anche la prognosi in diretta alla sfortunata D’Andria, autrice di un ace (20-21) e poi caduta male nel generoso tentativo di difendere una delle fast di cui sopra.

L’ultimo secondo tocco di Miriam è la magia che chiude virtualmente set e partita (20-25).

Esultanza Oria

E’ stata una bella partita.

Abbiamo affrontato una squadra coriacea e ben organizzata. Una squadra “cool”, nel senso che lascia proprio una sensazione di freschezza e di vivacità.

La New Volley Oria continua a crescere. Abbiamo espresso un’ottima pallavolo: abbiamo difeso bene, abbiamo attaccato bene, abbiamo scelto bene le strategie d’attacco. Abbiamo giocato una partita “seria”, autorevole, più che grintosa. Ecco, mi è sembrato che non ci sia stato bisogno di ricorrere alla grinta (come è successo con la Frascolla), ma “semplicemente” alla tecnica, alla capacità di realizzare bene quello che siamo in grado di fare. E’ un bel passo avanti.

Sul piano statistico non vincevamo tre partite di seguito dal marzo 2014.

Monica Casalino

Tabellino: Monteiasi-Oria 0-3 (17-25,  21-25,  20-25)

ASD Orchidea Monteiasi: Campo 2, Ceci 3, D’Arcangelo 4, Memmola 2, Baldaro 10, D’Andria 3, Pugliese 5, Brancone D. NE, Marinelli E. 0, Imperatore 2, Cirillo 0, Musciacchio (L), Brancone E. (2L) – All. Montanino.

Muri-punto 3, ace 5, errori in battuta 7.

New Volley Oria: Medico NE, Liguori 4, Turchiarulo NE, Greco M. 5, Bacca NE, Casalino 10, Zanzarelli 0, Leone 21, De Pascalis 10, Limonta 6, Capone NE, De Paola NE, Mastria (L) – All. Taurisano.

Muri-punto 3, ace 12, errori in battuta 4.

Arianna ha preso 30 in anatomia. E scusate se è poco.

Arbitri: Corte e Zonna.

Amy Leone

Altri risultati: Trepuzzi-Tuglie 1-3, Frascolla TA-Mesagne 0-3, Castellaneta-Noci 2-3, Nardò-Spongano 0-3, Putignano-Casarano 3-0, Ostuni-Cutrofiano 3-2.

Classifica: Mesagne 12; Tuglie 10; Spongano, Trepuzzi e Oria 9; Noci 8; Putignano e Castellaneta 7; Cutrofiano 4; Frascolla TA e Monteiasi 3; Ostuni 2; Nardò 1; Casarano 0.

Maria Teresa Baldaro

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Casarano 52,00; tutte le altre 0,00.

Tutti buoni alla terza giornata.

Prossimo turno: Oria-Trepuzzi, domenica 13 novembre, ore 18.30.


LA FINESTRA SULLA C: ORCHIDEA TA-TREPUZZI 2-3

14 febbraio 2010

Monteiasi 13 febbraio 2010 – ore 18.00

L’avevo promesso alla capitana, mia capitana.

E la capitana m’ha fatt’ ‘u bidòn…

Per capirci: l’indimenticata Silvia Buso gioca quest’anno nella Mira Orchidea Taranto. Non proprio dall’inizio dell’anno, veramente, ma da quando un’atleta della squadra jonica ha scambiato l’arbitro per il ripostiglio dei borsoni.

Una decina di giorni fa, nell’ufficio di Marcello, le promisi che sarei andato a vedere una sua partita in occasione della prima trasferta domenicale della Pallavolo Taranto. Cioè oggi. Sono testimoni lo stesso Marcello e un’amica di Silvia.

Rinuncio così ad una partita che pure sembrava interessante (Tempesta-Corsano), ma a Monteiasi, dove – per motivi che sfuggono alla mia comprensione – gioca l’Orchidea, di Silvia non c’è l’ombra.

E vabbè. Ci sarà un’altra occasione in cui noi giocheremo di domenica. Massafra-Orchidea, per esempio. Vorrà dire che in quell’occasione, per vendetta, farò il tifo per Zaby e Vale.

In realtà, nella palestra dell’Orchidea dovrebbero riprodurre una mia foto ed appenderla alla parete perché con me, un paio di anni fa, hanno battuto il Cisternino 3-0, hanno battuto il Noci 3-1 e oggi conquisteranno un punto d’oro contro la seconda in classifica.

Visto che ormai mi trovo, quindi, vedo come si mette; se mi scoccio, il Maria Pia è a venti minuti.

D’altra parte qualche motivo di interesse c’è: una centrale tarantina già “attenzionata” da squadre di categoria superiore, la cugina omonima di Michela Benefico, una vecchia conoscenza della B2 (l’ex-tugliese Annamaria Isceri) e l’allenatrice in seconda delle salentine, che è proprio carina.

Ogni squadra che si rispetti ha un cane-mascotte; alla scuola Pascoli si tratta di un barboncino bianco chiamato Chicco.

E’ buono l’avvio dell’Orchidea, che passa a condurre per 4-1 e poi distanzia addirittura la vicecapolista di 6 punti (10-4). Ottima difesa e Jole scatenata (le chiamo per nome perché è il nome che tengono scritto sulla maglia).

Sul 14-8 la reazione del Trepuzzi è spietata. Il libero locale è un po’ in difficoltà e le salentine effettuano il sorpasso: da 15-13 a 15-19.

Entra una certa Anto, che ha un fermacapelli piuttosto vistoso, come se ne ne vedono pochi sui parquet.

Nulla, comunque, rispetto a tutto quello a cui ci ha abituati Sonia negli anni…

L’Orchidea supera la fase di stallo grazie alla nuova entrata, alle azioni di Roberta e ad un favoloso salvataggio di piede della palleggiatrice Rossana (18-20); poi, però, commettono qualche errore evitabile (di quelli che fanno diventare isterici gli allenatori) e Trepuzzi si assicura il parziale (18-25).

Oltre al piede reattivo, devo dire che la palleggiatrice ha un tocco particolarmente pulito e anche una faccia simpatica. Io ci farei un pensierino per quando Ale andrà in pensione. Manine fatatine.

Il secondo set sembra la copia del primo: buona partenza dell’Orchidea (10-6), rimonta folgorante del Trepuzzi (14-16), ma questa volta le joniche non ci stanno a farsi scavalcare. E’ di nuovo parità sul 17-17 e addirittura vantaggio sul 22-20. Le salentine sembrano in grado di effettuare un nuovo sorpasso sul filo di lana (23-23), ma gli ultimi due punti sono realizzati dalla squadra di casa (25-23).

Grande Orchidea.

La partita si fa appassionante; decido di restare.

Il Trepuzzi tenta di tutelarsi dalle brutte sorprese imponendo subito il proprio ritmo nel terzo set (4-6). Molto bene Perrone e Bianco, storica bandiera di questa formazione.

Si spegne un neon. Non in senso metaforico; proprio si stuta una lampada della palestra.

L’Orchidea raggiunge il pareggio (11-11) grazie anche agli efficaci servizi di Michela Benefico (il DNA non è acqua fresca…), ma poi il set sembra prendere inesorabilmente la strada di Trepuzzi.

Sul 18-23 va in battuta Anto, che bacia il pallone prima di servire. Il gesto porta bene, ma la ragazza è al corrente di quanti microbi vaghino su quell’oggetto sferico?

Nei momenti delicati viene cercata con particolare frequenza Roberta Pindinello, che non delude le aspettative: due attacchi consecutivi e l’Orchidea resta in corsa. Annullate tre palle-set: 24-24.

Fra l’altro, oltre che brava, Roberta sembra pure una ragazza educata che sa stare al posto suo, soprattutto adesso che il clima intorno si fa incandescente. Punto Isceri e invasione Trepuzzi (25-25).

Si stuta un altro neon. Ogni mezz’ora qua si stuta un neon; se si dovesse arrivare al tie-break, ogni spettatore sarà invitato a reggere una candela accesa.

Una giocatrice ospite manda a fanculo l’arbitro e viene ammonita (26-25). Il Trepuzzi annulla la prima palla set, ma poi sbaglia il servizio e l’Orchidea ne approfitta per conquistare questo rocambolesco set (28-26)!

Le atlete locali esultano come se avessero vinto lo scudetto oltre che la partita, tanto che istintivamente stavo per andarmene. Ma si gioca ancora.

Nell’intervallo, il tecnico ospite dice cose poco gentili all’arbitro; nel frattempo ci sono più giocatrici dell’Orchidea in bagno che sul parquet.

Alla ripresa del gioco, c’è l’ammonizione per il coach salentino. E’ un po’ nervoso, in effetti; io per questa sera abdicherei in favore dell’allenatrice in seconda che in questo momento è più lucida…

Sorprendente Orchidea: continua a giocare in modo favoloso e “rischia” di prendersi l’intera posta in palio (9-5). Il set, però, è lungo e le ospiti recuperano con una Claudia Trovè implacabile dal posto due.

Anche Isceri gioca bene, sostenuta da una claque personale ogni volta che va in battuta.

Efficaci gli attacchi di Michela Benefico junior e le tarantine sono ancora in vantaggio sul 17-15.

E’ qui la svolta della partita: il Trepuzzi ribalta il risultato e va a condurre per 18-21; la reazione è affidata alla solita Pindinello, che mette a terra primi tempi a ripetizione (21-22), ma ancora più travolgente è Trové con i suoi mani-fuori. Il punto finale è di Maria Grazia Borgia (21-25).

Praticamente perfetta la prestazione del libero Zeudi Mazzotta.

Dopo il consueto via vai dal gabinetto (ma quanto pisciano in due ore ‘ste giocatrici?!), può prendere avvio il tie-break.

L’Orchidea regge fino al 5-6, poi è un monologo del Trepuzzi che domina il mini-set di spareggio e vince la partita.

Silvia me la pagherà, ma comunque mi sono divertito.