TUGLIE-ORIA 0-3

13 marzo 2017

Domenica 12 marzo 2017 – ore 18.30

Ed eccoci ad uno dei giorni più importanti di questa stagione.

Tuglie e Oria.

Sono seconde in classifica da quasi due mesi: stessi punti, quoziente set a favore del Tuglie.

Ma dopo questa sera soltanto una delle due squadre sarà ancora seconda; l’altra dovrà scendere di un gradino.

Nel caffé “Provenzano” c’è un manifesto della partita; in piazza Garibaldi ce n’è un altro. L’ora della verità si avvicina quando il tramonto cala sul Salento.

Calo anche un euro e mezzo all’ingresso per partecipare alla riffa con la prestigiosa maglietta dalla squadra locale in palio. Ma il mio (immeritato) premio me lo sono già assicurato per la gioia del mio dietologo: il mitico rotolone alla Nutella.

L’eccitazione della vittoria mi farà dimenticare di condividerlo con il resto della squadra…

Che partita sarà?

Una partita diversa da quella che avevo preventivato. Mi aspettavo una partita lunga, con difese a ripetizione, una bella sequenza di attacchi creativi su entrambi i fronti e un Tuglie forse meno fluido in fase di costruzione, ma solidissimo a muro.

Azzeccherò solo le difese, ma le interpretazioni tecniche sono un po’ troppo complesse per sintetizzarle (diciamo che ci sono stati anche i muri, ma la nostra accurata assistenza sotto rete li ha “disattivati”).

L’altra cosa che non mi aspettavo era la folta presenza di sostenitori della New Volley, giunti da Oria, da Brindisi, da Taranto, da Pulsano, a testimoniare una fiducia ed un affetto crescenti verso una squadra che sta guadagnandosi un’ammirazione decisamente meritata.

Partiamo dalle novità nel look.

Dalhis sfoggia inedite ginocchiere gialle.

Francesca Barba utilizza artistici copribraccia che sembrano ispirarsi al rosone della chiesa del Sacro Cuore di Gallipoli.

Sul piano tecnico, sono ormai note le difficoltà con cui è costretto a confrontarsi mister Barone. Questa sera è confermato l’assetto che ha ben figurato a Monteiasi con Giannaccari in palleggio e Arlotta libero.

Formazioni.

Talion Volley Tuglie: Celeste Giannaccari in palleggio, Stefania Gatto opposta, Serena Ciriani e Francesca Lia di banda, Stefania Frasca e Francesca Barba centrali, Zelda Arlotta libero.

A disposizione di coach Vincenzo Barone: Francesca Pica e Francesca Giorgino.

Meno a disposizione: Giulia Clementi, che comunque siede in panchina e tenterà di trasmettere telepaticamente la propria bravura alla centrale che ne ha preso il posto.

New Volley Oria: Miriam Greco in palleggio, Luisa Chionna opposta, Amy Leone e Chiara Limonta di banda, Dalhis Liguori e Monica Casalino centrali, Giorgia Mastria libero.

A disposizione di coach Ida Taurisano: Martina Medico, Martina Bacca, Sara Zanzarelli, Giada De Pascalis, Cristina De Paola e Luana Turchiarulo.

Primo set

“Tutte le pìgghian’… E ce cos’è…?!” – esclamò uno spettatore a Monteiasi sorprendendosi per la tenacia e per la costanza con cui la difesa tugliese raccoglieva ogni pallone. Ecco, il primo scambio è in continuità con quella partita per merito di entrambe le formazioni. Calcolo che con questo ritmo la partita sarebbe destinata a finire alle 23.30 di mercoledì.

Il secondo scambio è chiuso elegantemente da un secondo tocco di Giannaccari, che fa la palleggiatrice soltanto da una decina di giorni. In un certo senso, la ragazza dallo sguardo dolce (e dalle urla di esultanza un po’ meno dolci) con questo secondo tocco ha “marcato il territorio”.

Facendo un paragone faunistico, se in campo ci fossero cagnolini al posto di giocatrici, questo gesto tecnico sarebbe l’equivalente di una pisciatina al centro della rete: non sono qui per caso – sarebbe il messaggio – e il ruolo di palleggiatrice non mi imbarazza; questa zona è sotto il mio controllo.

A questo punto dovremmo reagire in uno dei seguenti modi: o con un secondo tocco di Miriam oppure con una pisciatina sotto rete di Tia, la cagnolina di Cristina presente sugli spalti.

Meglio la prima opzione.

Sul 3-2, comunque, reagiamo con la cazzimma napoletana che ora va tanto di moda, ossia con tenacia, con difese attentissime, servizi tesi e attacchi travolgenti.

Amy da posto due, Lulù da posto quattro e soprattutto Dalhis dal centro (3-7).

Gatto replica, ma sul 6-7 otteniamo un esaltante break da 8 punti. La Cubanita attacca e va a servire, Amy azzecca la pipe, Lulù sigla una doppietta e si alzano anche i primi muri brindisini (la stessa Lulù e Monica, autrice poi di un primo tempo). Ace di Dalhis dopo che mister Barone ha già esaurito i time-out del primo set (6-15).

Fast di Monica (per cui il tempo sembra non essere passato da quando deliziava questo stesso tensostatico con analoghe magie in B2), lungolinea di Gatto e fast di Frasca (9-17).

Segue una breve fase di rilassamento e poi riprendiamo a macinare punti con la mitica capitana che valorizza strenue difese di Chiara e di una Giorgia letteralmente perfetta (11-20).

Forse il nostro libero ha disputato la migliore partita di tutti i tempi. Non solo sua. Proprio in generale. Di tutte le categorie, di tutto il mondo e di tutti gli sport.

Per la verità, entrambe le difese escono a testa alta da questo confronto perché anche le padrone di casa confermano la propria fama.

Vedo Arlotta tuffarsi ovunque; vedo Ciriani andarsi a schiantare contro il tavolino del segnapunti pur di tenere vivo il pallone…

Contro quest’Oria stellare, però, non c’è niente da fare: sul 13-20 completiamo lo sprint mandando a segno Dalhis e Luisa (13-25).

La Cubanita risulterà la miglior realizzatrice della gara; mai più senza ginocchiere gialle.

Secondo set

Lungolinea di Amy da destra e guizzo di Giannaccari dal centro (2-1).

L’assenza di Clementi non è un problema da poco perché sappiamo quanto sia brava la stella di Galatina: elegante, precisa, con una straordinaria capacità di smarcare le compagne. Bisogna comunque dare atto a Giannaccari di non apparire affatto a disagio nel ruolo.

Nessuno si accorgerebbe che è una palleggiatrice a tempo determinato; meglio lei di molte colleghe di ruolo di questa categoria. Un altro capolavoro di mister Barone.

Passiamo, però, ai capolavori di Ida, che questa sera ha messo in campo la squadra perfetta. Non so come abbia preparato la partita e forse neanche lo capirei, ma quello che vedo in campo è un meccanismo straordinario di lucidità mentale, di strategie per fare male e di capacità di annullare o di contenere i danni altrui.

Le ragazze sembrano dei computer, perfettamente programmati in settimana. L’unico “input” che viene immesso, di tanto in tanto, durante la partita dall’allenatrice è l’urlo “Aspetta!”

Tra i tifosi, invece, l’argomento di discussione preferito sono le doppie. Secondo i locali ne vengono fischiate troppe; secondo gli ospiti troppo poche. Questa divergenza mi suggerisce che forse c’è un giusto equilibrio nelle valutazioni arbitrali.

Io amo tutte le palleggiatrici e mi sono già espresso per la legalizzazione delle doppie.

Oria prende il largo con un mani-fuori di Chiara, un muro di Monica e ben quattro attacchi della Vichinga.

La questione del territorio da marcare si chiude con un secondo tocco di Miriam, che esonera quindi Tia dal gesto fisiologico dopo che la simpatica cagnolina aveva già alzato la gambetta (6-15).

Inutile dire che una prestazione corale così brillante non sarebbe stata possibile senza la perfetta padronanza del gioco da parte di Miriam, in grado di portare in doppia cifra ben quattro atlete in tre set.

Il turno in battuta di Barba si rivela efficace quanto quello in cucina: grazie al suo ace e ai suoi servizi, il Tuglie riduce le distanze (11-15).

L’Oria, tuttavia, non si lascia rimontare e continua a seguire il copione vincente: servizi tosti, difese encomiabili e attacchi precisi: Amy e Lulù martellano; Dalhis piazza un altro muro (13-22).

Gli ultimi punti sono un primo tempo a scavalco di Dalhis e un muro di Luisa (15-25).

Terzo set

Nel Tuglie è confermata Francesca Pica, entrata nel finale del set precedente.

Quando ci disse la sua età un paio d’anni fa, al termine di una partita a Oria, non le credette nessuno.

Tutt’ora ho il sospetto che ci abbia preso per i fondelli, a meno che questa ragazza non sia la trasposizione nel reale del film “Il curioso caso di Benjamin Button”, il cui protagonista è un personaggio che, invece di invecchiare, ringiovanisce di anno in anno.

Lo stesso fenomeno riguarda Francesca Pica, che due anni fa sembrava una matricola universitaria, oggi ha il volto da liceale e – continuando così – nel 2019-’20 potrà partecipare al torneo Under14 senza che nessuno abbia da ridire.

Nel 2030 coach Barone l’accompagnerà alle giostrine del luna-park.

Dalla nostra zona di battuta continuano a partire saette: ace di Monica.

Punti per Gatto e Pica (3-2); show della Cubanita con tre attacchi intervallati da un ace di Amy (3-6).

Di solito nel mio blocco-notes segno il nome di chi fa il punto e qualche fatto eclatante. Oggi ogni punto è accompagnato da una o più difese “eclatanti” che hanno preceduto il punto stesso. E leggo ricorrentemente i nomi di Giorgia, Chiara, Amy (ma anche Arlotta, Lia, Gatto, ecc.).

Il terzo parziale sembra ripetere la storia degli altri due: dopo una decina di scambi, l’Oria dilaga (Lulù, Monica servita da Miriam con una sola mano, Dalhis in battuta).

Sul 5-14, dopo la ola del pubblico oritano, il Tuglie ha una reazione d’orgoglio: Lia passa per ben 4 volte, Barba va a segno con una fast e sul 13-15 Ida deve chiamare un time-out per fronteggiare la prima ed unica “pausa” delle proprie atlete.

Si torna in campo con l’atteggiamento giusto: Chiara e Giorgia raccolgono di tutto; Monica ed Amy incrementano il vantaggio (14-19).

Il secondo tocco di Miriam è premiato da un bacetto reale di Giorgia e da uno virtuale mio (15-20).

E’ l’ultimo sforzo: imperioso lungolinea della Vichinga, primo tempo di Dalhis e slash di Chiara (16-23).

Reciproco omaggio di errori in battuta (pochi in tutta la partita: 6 noi, 5 Tuglie) ed infrazione finale delle padrone di casa che chiude il confronto sul 17-25.

Una vittoria importante (la nona consecutiva); una partita praticamente perfetta.

Sono le proporzioni della vittoria a lasciarmi stupito e decido di chiedere in giro a chi ne capisce più di me. Pareri concordi: Tuglie non ha quasi nulla da rimproverarsi (a parte un po’ di scalogna stagionale, ma non è una colpa); i meriti sono tutti di un Oria stratosferico.

Ora non dobbiamo rallentare: Mesagne va per i cavoli suoi, il Tuglie resta una signora squadra a prescindere da questo risultato (la più bella e spettacolare, secondo me, a parte l’Oria su cui non posso essere obiettivo); Spongano è in netta ascesa; il nostro calendario non è tanto favorevole. Il secondo posto andrà difeso con le unghie domenica dopo domenica e non sarebbe male “blindare” i play-off ripetendo la stessa prestazione domenica prossima contro il Noci.

Tabellino: Tuglie-Oria 0-3 (13-25,  15-25,  17-25)

Talion Volley Tuglie: Pica 1, Giannaccari 3, Gatto 9, Frasca 2, Clementi NE, Ciriani 1, Lia 7, Barba 33, Giorgino NE, Arlotta (L) – All. Barone.

Muri-punto 1, ace 2, errori in battuta 5.

New Volley Oria: Medico NE, Chionna 11, Liguori 15, Turchiarulo NE, Greco 2, Bacca NE, Casalino 11, Zanzarelli NE, Leone 13, De Pascalis NE, Limonta 3, De Paola NE, Mastria (L) – All. Taurisano.

Muri-punto 5, ace 6, errori in battuta 6.

Arianna ha preso 30 in “Tre gemelle e una strega. Psicopedagogia del loro linguaggio educativo”.

Arbitri: Galiuti e Cavalera.

 

Altri risultati: Mesagne-Ostuni 3-0, Spongano-Taranto 3-1, Noci-Monteiasi 3-0, Putignano-Trepuzzi 3-1, Cutrofiano-Castellaneta 3-2, Casarano-Nardò 0-3.

Classifica: Mesagne 57; Oria 49; Tuglie 46; Spongano 45; Noci 38; Putignano 34; Frascolla TA 30; Castellaneta 25; Cutrofiano 20; Nardò 18; Trepuzzi 17; Ostuni e Monteiasi 10; Casarano 0.

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Casarano 72,00; Noci 55,00; Ostuni 30,00; Castellaneta 10,00; tutte le altre 0,00.

Tutti buoni.

Prossimo turno: Oria-Noci, domenica 19 marzo, ore 18.30.


ORIA-TUGLIE 3-2

23 novembre 2016

Sante subito

Domenica 20 novembre 2016 – ore 18.30

La prova di maturità è stata superata brillantemente.

E adesso sappiamo che la New Volley può giocarsela con chiunque. Abbiamo battuto una squadra di altissimo valore e l’abbiamo fatto giocando in modo suberbo.

Adesso sì che lo shock dell’esordio con il Castellaneta è messo alle spalle.

Ben venga ‘sta botta di autostima, ma adesso guai a montarsi la testa. Già sabato contro il Noci ci attende un’altra battaglia in cui sarà necessario esprimersi al 200% per sperare di prendere altri punti. E dopo il Cutrofiano ci attendono gli otto giorni di fuoco con le prime della classe (Spongano e Mesagne). Ma faremo un passo alla volta. Intanto godiamoci la ricostruzione di una partita spettacolare.

Tuglie e Oria sono state protagoniste di sfide importanti e d’alta quota in serie C a metà del decennio scorso. Entrambe le formazioni, con i dovuti tempi, hanno anche assaggiato il sapore della B2.

Ida Taurisano nel Tuglie 2008-09

Proprio in B2 coach Ida e la capitana Monica hanno anche militato nella formazione salentina. Se ricordo bene, il Tuglie 2008-’09 fu l’unica squadra capace di dare un dispiacere allo straordinario Trani di quel campionato.

Ma passiamo all’attualità.

L’Oria è praticamente al completo e può schierare la formazione tipo. Non mi sembra vero di poter ripetere questa frase per la terza o quarta volta consecutiva. Se ripenso all’anno scorso… Ogni settimana vedevo in campo giocatrici nuove… Gente che andava, gente che veniva… Eravamo una squadra di Co.Co.Pro. Finalmente adesso siamo “zaloniani”: viva i posti fissi!

Il Tuglie, nelle sapienti mani di mister Barone, può rivelarsi una delle formazioni più forti del campionato. Forse addirittura la più forte. Certamente una delle più belle a vedersi e questa sera ne avremo una dimostrazione.

Stefania Gatto

Almeno tre giocatrici sarebbero sprecate anche in B2. E poi mi sembrano tutte brave ragazze, l’ambiente è sano, la cultura pallavolistica è consolidata, spero che sia rimasto il tifo di un tempo. Non manca niente. Anzi, mancano i cambi, in verità.

Formazioni.

New Volley Oria: Miriam Greco in palleggio, Giada De Pascalis opposta, Amy Leone e Chiara Limonta di banda, Dalhis Liguori e Monica Casalino centrali, Giorgia Mastria libero.

A disposizione di coach Ida Taurisano: Martina Medico, Sara Zanzarelli, Aurora Capone, Cristina De Paola e Luana Turchiarulo.

Giada De Pascalis

Talion Volley Tuglie: Giulia Clementi in palleggio, Stefania Gatto opposta, Serena Ciriani e Francesca Lia di banda, Stefania Frasca e Francesca Barba centrali, Francesca Giorgino libero.

A disposizione di coach Vincenzo Barone: Zelda Arlotta e Francesca Pica.

O mi sono incasinato con qualche copia e incolla oppure le Francesche abbondano (il 44,4% del totale). Figuriamoci che casino quando si chiamano… Spero che abbiano dei soprannomi o dei nomi di battaglia.

E’ assente Federica Coppola; ha chiesto all’Anagrafe di cambiare il proprio nome in Francesca Coppola, ma il nuovo documento non è ancora pervenuto.

Esultanza oritana

In tribuna Serena Calabrese, che non avevo riconosciuto e che è venuta a tifare per le amiche sue. Adesso deve tornare almeno una volta a tifare per noi. Altrimenti al ritorno mi invento qualcosa di brutto sul suo conto. Che vota sì, per esempio.

Non avevo quasi riconosciuto neanche la gentile arbitra, ma in questo caso sono giustificato dal cambio di look e in particolare di pettinatura.

Primo set

In passato a Oria abbiamo tifato per squadre che partivano bene, ci offrivano l’illusione di vittorie insperate anche contro squadroni e poi crollavano nella parte finale dei set. Quanta amarezza che ti restava nel cuore. Del resto, “le donne sono sale, non zucchero”. (1)

Ecco, uno dei meriti dell’odierna New Volley è che – al contrario – concentra il salato all’inizio e poi ti lascia il sapore del dolce. Il parziale di 0-7 con cui iniziamo l’incontro è l’unica parentesi negativa di questa partita. Così ci togliamo subito il pensiero.

Francesca Barba

A ben vedere, però, non stiamo giocando male neanche in questa fase. Il primo scambio, ad esempio, è molto lungo e possiamo già leggervi il riassunto della partita: una buona reattività in difesa, idee chiare, determinazione e soprattutto organizzazione. Brave loro, ma noi non sfiguriamo affatto.

La centrale Francesca Barba ha già messo 3 palloni a terra.

Primi attacchi di Amy, primi miracoli difensivi di Giorgia e la situazione appare subito meno tenebrosa: 5-8.

Secondo tocco messo giù da Clementi nel momento di sbagliato, ossia a telecamera spenta.

Giulia Clementi

Il gioco è frizzante e il Tuglie mantiene le distanze finché la nostra capitana coraggiosa non mette a terra un primo tempo e un ace guidandoci verso un insperato pareggio (14-14).

Altro secondo tocco di Clementi, lungolinea di Lia e diagonale di Gatto. Sembrava troppo bella la rimonta, ma mai dire (Stefania) Gatto se non ce l’hai nel sacco.

Dalhis va a segno, ma Tuglie dilaga grazie soprattutto ad una Barba che risulterà miglior realizzatrice del parziale con 6 punti personali.

Dalhis Liguori

Nonostante il break favorevole, coach Barone jastèma a scambi alterni. Il tecnico ospite è un perfezionista: sa che la squadra può fare di meglio anche se già così è indubbiamente un bel vedere.

Entra Saretta per ridare lucidità alla ricezione, ma la creatura preferisce dedicarsi con successo ad un fondamentale insolito: il muro (18-23).

Per salvare il set è troppo tardi, ma so’ soddisfazioni (18-25).

Secondo set

Giochi bene e perdi.

La cosa potrebbe scoraggiare anche perché il parziale ha confermato che di fronte abbiamo una signora squadra. Credo che nella reazione oritana ci sia tutta la bravura del nostro coach: sottolinea con veemenza quello che bisogna correggere, richiama l’attenzione sulla tattica, ma comprende bene quando la squadra va rassicurata sul piano emotivo. Senza creare panico e senza generare precipitazione.

Miriam Greco

Miriam e compagne rientrano sul parquet dimenticando lo svantaggio e concentrandosi solo su quello che bisogna fare. E lo fanno bene.

Ace di Chiara e mani-fuori di Amy (3-1).

Lia, però, continua a martellare (4-5).

Una squadra così forte e ricca di terminali d’attacco non dovrebbe essere messa nelle condizioni di giocare come vorrebbe e da questo punto di vista il nostro servizio diventa determinante. In questo fondamentale le nostre piccine sono bravissime: 7 ace in questo set (anche 5 errori, ma è giusto rischiare) e tante battute che creano grattacapi alla ricezione salentina complicando il lavoro della loro palleggiatrice.

Lo stiamo facendo nel modo giusto.

Amy Leone

Anche il muro-difesa sta funzionando e il Tuglie adesso appare un po’ in difficoltà (14-8).

Coach Barone tenta di correre ai ripari chiamando prima un time-out e poi introducendo Arlotta.

Quando Frasca realizza 3 punti consecutivi la rimonta ospite è quasi completata, ma a quel punto sale in cattedra la Vichinga con un attacco da destra con e due ace consecutivi (19-15)!

Oltre ad avere due occhi da diva di Hollywood, Francesca Lia dispone di note qualità tecniche e purtroppo sono i suoi attacchi a condurre al pareggio (19-19).

Francesca Lia

A questo punto si apre una delle fasi più emozionanti della partita: un continuo cambio palla con difese strepitose e attacchi massicci. Pipe di Amy e pallonetto di Gatto, altro muro di Saretta e primo tempo di Barba, Amy di precisione scavalcando il muro e Lia a segno con un mani-fuori (25-25).

Ida invita alla calma anche dopo i punti subiti; sa che siamo sulla strada giusta.

E sul 26-26 è Dalhis a guidare lo sprint finale: prima un attacco forte e millimetrico, poi un ace (28-26)!

Ace di Dalhis

Terzo set

La reazione ospite è affidata alle solide mani di Lia e di Gatto (2-4), ma il terzo set, contrariamente al precedente, procede per scatti.

Arriva quindi il turno dell’Oria, che impone un parziale di 6-1 con punti per Amy, Dalhis e Monica e con un impercettibile mani-fuori ottenuto da Giada e ammesso lealmente da Gatto. L’avevo detto che sono brave ragazze.

Muro di Frasca e show di Amy (12-8).

Il pareggio arriva con un lungolinea di Lia (13-13), ma l’Oria allunga nuovamente con Giada, Dalhis e Monica (18-15).

Giada De Pascalis

Il time-out di mister Barone risulta particolarmente proficuo visto che le sue ragazze infilano una striscia di 8 punti consecutivi.

Per la verità, non so cosa abbia detto il tecnico ospite; la mia attenzione è attratta dal time-out oritano, dove vedo cose strane. Miriam, che sta disputando un’ottima partita, sfrutta l’interruzione per far ripassare alle proprie compagne il codice segreto dei gesti. Poi le chiederò quale schema sia rappresentato dall’indice e dal mignolo tesi…

Codice segreto

Clementi mura con Frasca e Arlotta va a segno ripetutamente da posto quattro (18-23). La centrale neretina può liberare il proprio urlo leggendario.

Le padrone di casa protestano per una decisione arbitrale e spunta un cartellino giallo, che – bisogna riconoscerlo – fa pendant con il nuovo look della direttrice di gara.

Ammonizione

Coach Ida fa rifiatare Miriam introducendo Martina Medico. Non so se la piccina adotti lo stesso codice gestuale della compagna di ruolo (spero proprio di no…), ma non c’è tempo per scoprirlo: il set termina sul punteggio 20-25.

Quarto set

Ace di Amy e doppietta di Giada, ben servita da Giorgia (3-0). Oltre ad aver disputato una gara meravigliosa in ricezione e in difesa, il nostro libero è risultato anche molto preciso nelle sue alzate in bagher.

Giorgia Mastria

Ha difeso anche un secondo tocco di Clementi e questa è l’unica cosa che avrebbe dovuto lasciar cadere.

Pipe di Amy e mani-fuori di Giada (6-2). Dopo la breve crisi del set precedente, abbiamo ripreso a giocare benissimo.

Muro di Barba. La centrale ospite è ulteriormente migliorata: credo che abbia aumentato il dosaggio della nutella e l’impasto continua ad essere saporito. Una fetta tira l’altra e – dato che il rotolo è asimmetrico – l’esperienza induce a comprendere quale sia, in ogni singola fetta, la parte con la maggiore concentrazione di nutella, che naturalmente viene lasciata per ultima. La degustazione del rotolo di Francesca è ormai diventata un’arte. Ne ha parlato pure Benedetta Parodi nella sua trasmissione.

Il rotolone

Fast di Monica e diagonale di Amy (11-8).

Un’atleta ospite sbaglia il terzo servizio nel parziale e mister Barone non si richiama al Galateo per stigmatizzare l’errore.

Conserviamo il vantaggio, ma il Tuglie è sempre in agguato. Che bella partita!

Lia annulla l’ennesimo salvataggio di Giorgia e trascina il Tuglie sulla soglia del pareggio (14-13).

A questo punto l’Oria ingrana la quarta: ace di Dalhis, primo tempo di Monica e attacco vincente di Giada (20-14).

Chiara Limonta

Gatto va a segno, ma il finale è tutto brindisino: Giada, Amy e due ace consecutivi di Chiara, sempre molto preziosa.

Finisce con 10 punti di vantaggio (25-15), meglio di ogni più rosea aspettativa. Per le nostre avversarie c’è solo la consolazione del rientro sul parquet di Francesca Pica, che nel parziale precedente aveva mangiato una merendina. Non serve a recuperare il set, ma è un bell’investimento per il futuro di questa stagione. Mi riferisco a Pica, ovviamente, non alla merendina.

Il ritorno di Pica

Tie-break

Le capitane si ritrovano di fronte per il il lancio della monetina e si dicono qualcosa di divertente a giudicare dalle lunghe risate. Un giorno chiederò l’autorizzazione al Garante della Privacy e metterò davvero i microfoni in campo.

L’Oria è ancora carico: attacco di Amy, primo tempo di Dalhis e slash della Vichinga (3-0).

Tuglie recupera con Barba e Gatto (5-4), ma si va al cambio campo con un vantaggio significativo grazie ai punti di Giada, Monica e Chiara (8-4).

Il cambio di fuso orario deve aver determinato qualche scompenso perché il Tuglie va a segno ripetutamente con Gatto, Arlotta e Frasca (8-9). Tuttavia è un’altra fase in cui le nostre avversarie sono bravissime, ma noi non stiamo affatto giocando male. Gli scambi sono combattuti e il valore delle loro giocatrici lo conosciamo, ma noi non siamo crisi. Siamo ancora lì.

Monica Casalino

Fast di Monica, promotrice dello scatto d’orgoglio che arresta il break negativo.

Clementi in versione attaccante firma l’ultimo vantaggio ospite, quello del 10-11, perché poi (a parte un ace della stessa Clementi) ci sarà spazio solo per le difese oritane, per il raziocinio di Miriam e per le conclusioni vincenti della Vichinga e di Giada (14-11).

E’ la nostra top-scorer, Amy, a siglare il punto finale (15-13) e a far esplodere di gioia un palazzetto entusiasta.

Tutto ha funzionato. Si è parlato del carattere, si è parlato della tecnica. Ma c’è un’altra caratteristica di cui non si è parlato: la coesione. La mia immagine della vittoria è quella scattata prima dell’inizio del tie-break con le nostre atlete che si stringono e si preparano a rientrare sul parquet restando alcuni secondi così, in silenzio. Parlare non era necessario; era necessario essere squadra.

Tie-break

Tabellino: Oria-Tuglie 3-2 (18-25,  28-26,  20-25,  25-15,  15-13)

New Volley Oria: Medico 0, Liguori 11, Turchiarulo NE, Greco M. 0, Casalino 11, Zanzarelli 2, Leone 25, De Pascalis 13, Limonta 7, Capone NE, De Paola NE, Mastria (L) – All. Taurisano.

Muri-punto 2, ace 13, errori in battuta 12.

Arianna ha preso 24 all’esame di tirocinio.

Talion Volley Tuglie: Arlotta 11, Pica 0, Gatto 19, Frasca 10, Clementi 7, Ciriani S. 0, Lia 17, Barba 47 (Paola Egonu le fa una pippa), Giorgino (L) – All. Barone.

Muri-punto 7, ace 7, errori in battuta 13.

Arbitri: De Santis e Zizza.

Punto finale

Altri risultati: Ostuni-Mesagne 0-3, Frascolla TA-Spongano 2-3, Monteiasi-Noci 0-3, Trepuzzi-Putignano 0-3, Castellaneta-Cutrofiano 3-0, Nardò-Casarano 3-0.

Classifica: Mesagne 18; Spongano, Noci e Tuglie 14; Oria 13; Putignano, Castellaneta e Trepuzzi 10; Frascolla TA e Cutrofiano 7; Nardò 4; Monteiasi 3; Ostuni 2; Casarano 0.

Zelda Arlotta

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Casarano 52,00; tutte le altre 0,00.

Tutto fermo ed è pure probabile che entro la data del referendum Renzi prometta la rottamazione delle multe della FIPAV, un tetto massimo alle ore settimanali di allenamento, l’abolizione delle doppie e delle invasioni e la liberalizzazione delle rotazioni…

Prossimo turno: Noci-Oria, sabato 26 novembre, ore 18.30.

 

NOTE:

(1) JIAN, M., Spaghetti cinesi, Feltrinelli, Milano, 2006, pag. 52.


ORIA-TUGLIE 0-3

3 Maggio 2016

La vita è adesso

Domenica 1^ maggio 2016 – ore 18.30

L’Oria compie un’impresa a San Cassiano espugnando il parquet salentino con il risultato di 3-1 e sfatando una tradizione sfavorevole (lì avevamo sempre perso, persino nell’anno in cui c’era Ida).

I testimoni riferiscono di una prestazione impeccabile con varie caratteristiche in comune con il successo della settimana prima: giovani bravissime, “senatrici” fantastiche, ace di Annacarla nel finale. Proprio come contro l’Alessano, ma al cospetto di un’avversaria che puntava ai play-off.

Dopo due vittorie di fila per 3-1, vi sono dunque grandi aspettative per la partita odierna.

Con i risultati di sabato, però, ormai tutti i giochi sono fatti: l’ultimo tassello-salvezza lo ha occupato il Castellaneta; ora si tratta soltanto di definire le posizioni per i play-off e per i play-out. L’Oria, ringalluzzito dalle due vittorie, ha nuovamente nel mirino Galatina e Alessano; il Tuglie dovrebbe puntare al terzo posto per evitare le due corazzate del girone A, ma occorrerebbe anche una nostra vittoria a Spongano.

Francesca Lia

E’ inutile dire che stasera servirebbe qualcosa in più di un’impresa. Servirebbe proprio un miracolo. L’allenatore ospite, Vincenzo Barone, sarebbe in grado di far giocare una pallavolo di qualità anche alla squadra dello Zecchino d’Oro; figurarsi poi se il roster è di tutto rispetto come quello di quest’anno.

Comunque sia, ci sono tutti gli ingredienti per una buona partita. Prevedendosi un’affluenza superiore a quella del concerto del primo maggio, i cancelli sono stati aperti già da giovedì notte.

Nella foto i nostri custodi: la papera e il porcellino.

Papere e porci

Osservatorio canino: Billy è diventato stanziale e Orsetto sta attraversando una fase di intenso misticismo che lo induce a partecipare a tutte le processioni della Puglia. Dopo quella dei Santi Medici è dato per disperso. Visto che siamo a maggio, forse sta facendo un pellegrinaggio a Fatima. Non c’è neanche Maya, ma questo è un bene. Più tardi arriverà una nuova spettatrice, docile, silenziosa, ben educata (il contrario di Maya).

Essendo l’ultima partita interna di regular season, nel finale dovremo onorare la tradizione del lancio del pupazzo sulla palleggiatrice.

Formazioni.

New Volley Oria: Annacarla Cozzetto in palleggio, Mariaelisa Marrazza opposta, Sara Zanzarelli ed Eleonora Calamo di banda, Federica Peluso ed Amy Leone centrali, Valeria Scarcia libero.

A disposizione di coach Tony Maggiore: Francesca Oggiano, Simona Bianco, Laura Somma, Sara Caliolo, Daria Spina e Luana Turchiarulo.

Quanta abbondanza stasera! Abbiamo finanche due numeri 10…

New Volley Oria

Talion Volley Tuglie: Chiara Passaseo in palleggio, Giulia Passaseo opposta, Zelda Arlotta e Francesca Lia di banda, Federica Coppola e Roberta Pisanello centrali, Alessandra Dell’Anna libero.

A disposizione di coach Vincenzo Barone: Marialucia Caputo, Francesca Giorgino, Simona Seclì, Beatrice D’Onofrio e Giulia Panico.

Da una sommaria occhiata d’insieme non si direbbe che il confronto antropometrico sia a nostro favore.

Primo set

Lungo scambio d’avvio; lo conclude una bella diagonale di Eleonora.

Eleonora Calamo

Fallisce il primo tentativo di cambio-palla ospite perché Amy mobilita subito il proprio score con un bel primo tempo.

Siamo in vantaggio per 2-0 ed è questo il momento in cui rifletto sui regolamenti FIPAV. I 2 tempi da 2 set da 15 punti mi sembrano un obbrobrio. Ma anche l’attuale rally point system con 3 set (su 5) da 25 punti presenta dei difetti. E anche il vecchio sistema. Secondo me, le partite di pallavolo dovrebbero essere giocate in un solo set da 2 punti. Se così fosse, stasera avremmo già vinto noi.

Siccome, però, le riforme intelligenti non vengono mai apprezzate, si continua a giocare.

Due attacchi vincenti di Lia, un pallonetto di Pisanello, un ace di Coppola. E’ l’antipasto servito dal Tuglie (2-5).

Federica Coppola

Bel duello tra opposte (Mary e Passaseo) e poi recuperiamo con un lungolinea di Amy, un attacco di Saretta ed un ace della Vichinga (8-8).

Stiamo giocando bene, ma purtroppo di fronte abbiamo una squadra che merita la propria posizione in classifica e forse pure di più. Lo dimostra con il successivo break di 1-8.

In evidenza ben 3 attacchi di Giulia Passaseo, ma anche meccanismi difensivi assai efficaci in cui brilla la prestazione molto convincente di Alessandra Dell’Anna (9-16).

Ahimé, anche noi abbiamo le nostre responsabilità perché stiamo sprecando troppe opportunità offensive.

Dentro Simonina per Saretta.

Supermary scarica bordate da posto due e da posto quattro e ci permette di rientrare in partita, ma ormai il divario è irrecuperabile e le ospiti non concedono regali.

Mary Marrazza

Anzi, sul 14-19, allungano ulteriormente con Passaseo junior e con Pisanello, che valorizza i miracoli difensivi di Dell’Anna (14-23).

Rientra in campo Saretta e va subito a segno dalla banda (17-23).

Il timeout di mister Barone ha solo lo scopo di restituire concentrazione in vista del primo traguardo parziale.

Arlotta va segno, Saretta riceve e poi piazza un bel lungolinea annullando il primo set-point; alla fine tiriamo fuori misura (18-25).

Un ottimo Tuglie, un Oria dignitoso che fa molta fatica a stargli dietro. Tutto secondo pronostici.

Secondo set

Nell’intervallo Barone fornisce indicazioni tecniche mentre Panico sembra l’interprete dei sordomuti che, nei telegiornali, traduce con il linguaggio dei segni.

Timeout Tuglie

Il secondo set inizia maluccio, con un’altra pausa delle brindisine: ne approfittano Lia, Pisanello e soprattutto Chiara Passaseo, brava a imporre un muro e un ace. E brava soprattutto a distribuire palloni con la sua classe da categoria superiore (2-7).

Il time-out di Tony dà la scossa alla squadra. Ottimo anche il contributo di Laura, che entra per servire e lo fa nel modo giusto con battute tese e precise.

La perfetta fast di Amy (5-7) è il preludio a 5 minuti di gloria per la nostra centrale, che mura un primo tempo leccese, infila 2 ace consecutivi e – per concludere – attacca efficacemente anche da seconda linea (10-11).

Amy Leone

Sono ancora i servizi l’arma vincente dell’Oria: ace sporco di Simonina e – poco dopo – ace di Pel, una specialista. E’ pareggio (16-16)!

Dopo una decisione arbitrale contestata un po’ troppo vivacemente da proteste sanzionate con un’ammonizione, il Tuglie si riporta avanti grazie alle proprie centrali Coppola e Pisanello (16-20).

Proviamo a recuperare con Mary, Eleonora ed i salvataggi di Valeria, ma le ospiti amministrano con padronanza sfruttando anche una buona girandola di sostituzioni.

Il set termina 21-25.

E’ vero. Anche in questo parziale dobbiamo rilevare i soliti errori evitabili, ma sostanzialmente credo che le nostre ragazze stiano disputando una buona gara. Francamente non ho mai avuto la sensazione che i set fossero realmente in discussione: il Tuglie ha avuto qualche lieve calo di concentrazione, ma non ha mai davvero perso il controllo della partita. L’importante è che noi stiamo facendo il nostro dovere.

Annacarla Cozzetto

Terzo set

Durante l’intervallo butto l’occhio sugli spalti: c’è la nostra Giorgia (attualmente in forza alla Tempesta Taranto in B2) e la circostanza non mi sorprende visto che questa è casa sua e affettivamente lo sarà per sempre. Alle sue spalle c’è anche Rino Carbonella. E’ un dirigente dell’Assi e anche lui può avere i suoi validi motivi per seguire le dirette concorrenti della sua squadra. Più sorprendente è la presenza di mister Raffaele Capozziello, che allena la Pallavolo80 in B2. Cosa gliene fotte a lui di questa partita…?

Dato che la settimana prossima si affronteranno proprio Tempesta e Pallavolo80 nello scontro diretto, a questo punto tutto diventa chiaro: Raffaele, con la complicità di Rino, è venuto qui a sequestrare Giorgia Mastria e a lasciarla nelle mani dell’Anonima Sequestri fino a lunedì prossimo.

Spettatori

Devo avvisare la Questura? Devo gridare a Giorgia di scappare e di mettersi in salvo?

La ripresa del gioco mi distoglie da questo grave problema di ordine pubblico.

Implacabile Lia in attacco, velenosa Coppola in battuta (1-5). L’incontro sembra correre verso il suo triste e scontato destino.

Ma non è così!

Tony introduce Luana e sarà ripagato da una prestazione molto diligente della creatura.

Tony Maggiore e Luana Turchiarulo

Mary lancia due saette da posto due e Annacarla completa la rimonta con un ace (6-5)!

A questo punto si apre la fase più bella, equilibrata e combattuta della partita. E sarà così sino alla fine del set.

Il passaggio in prima linea di Amy è la consueta sequenza di magie (10-8). Bisogna, però, aggiungere che la Vichinga è l’utilizzatrice finale di un lavoro di squadra molto valido (difesa aggressiva e costruzione del gioco cazzuta).

E’ un duello punto a punto.

Mary Marrazza

Bravissime le nostre ragazze a non aver mollato dopo due set al passivo.

Punti per Passaseo junior, Coppola e Pisanello (il solito pallonetto) da un lato; punti per per Sara, Amy e Mary dall’altro.

Fiera di secondi tocchi: Passaseo senior ricorre alla classica ed elegante versione delle palleggiatrici; la Vichinga, appena vede un pallone vagante, lo intercetta con la foga di un uragano e lo scarica sul parquet avversario.

Sul 18-15, quando l’Oria inizia a crederci, mister Barone estrae dal mazzo una carta vincente. Dopo il cambio palla ottenuto da Coppola, il tecnico ospite introduce Caputo per il servizio.

Caputo in battuta

La prima esecuzione è esemplare e favorisce il punto di Coppola. Poi un ace diretto. Poi ancora un ace ed è il sorpasso (18-19). Poi Caputo sbaglia il servizio, ma a quel punto se lo può pure permettere. Ha rotto le palle abbastanza (dal nostro punto di vista).

Attacco di Amy e tocco di seconda con cui Chiara Passaseo risolve una situazione complessa (20-20).

Subito dopo Barone sostituisce la propria palleggiatrice. Questo è il ringraziamento…

Chiara Passaseo

A parte gli scherzi, il coach salentino sta alzando il muro sfruttando l’ingresso di una gigante (D’Onofrio). E’ come uccidere un uomo morto: già tra le due squadre c’è una differenza di un metro e mezzo di media…

Dopo un nostro fallo di posizione, comunque, Amy è brava a sfruttare ‘sta sorta di muraglione con una slash mani-fuori (21-21).

Attacco vincente di Lia, pipe di Amy, errore ospite e splendido lungolinea di Saretta!

Oria ha 2 palle-set (24-22)!

Sara Zanzarelli

Purtroppo il set da leoni finisce qui: Lia ci trafigge in diagonale e Chiara Passaseo diventa match-winner onoraria della gara con due ace consecutivi (24-25).

Errore ospite, diagonale di Giulia Passaseo ed errore finale nostro (25-27).

Tuglie vince con pieno merito, Oria perde con onore.

Il pupazzo di peluche sarebbe dovuto finire sul parquet a partita in corso (sebbene a palla ferma), poi, però, gli sviluppi dell’incontro hanno suggerito un differimento a fine gara. E’ dopo il terzo tempo che Annacarla raccoglie dal parquet il protagonista della tradizione.

Pupazzo

Per la verità, quello che termina ai piedi della nostra palleggiatrice non sembra essere l’unico peluche. Ce n’è un altro, bellissimo (anzi, bellissima) sugli spalti del palazzetto. Si tratta di Sasha, un magnifico peluche vivente di Erika, la palleggiatrice dell’Under18.

Archiviata l’ultima partita domestica della regular season, ci attende la proibitiva trasferta di Spongano. Sarà l’ultimo, prezioso test in vista dei play-out che con ogni probabilità ci vedranno opposti alla Volley Eagles di Bari o al Corato. Un’intera stagione in due partite.

Come cantava Claudio Baglioni, la vita è adesso!

Ai play-out siamo sfavoriti? E chi l’ha detto?

“Il mondo non è governato dalla razionalità né dalle cause disposte in un ordine prestabilito per permettere agli uomini di mietere le conseguenze, ma dalle casualità più folli”. (1)

Forza ragazze!

Per i play-out la cittadinanza è invitata. Le porte del palazzetto sono aperte a tutti. Sempre. Giorno e notte. Siamo stati noi.

Sasha

Tabellino: Oria-Tuglie 0-3 (18-25, 21-25,   25-27)

New Volley Oria: Zanzarelli 6, Marrazza 11, Cozzetto 1, Peluso 1, Oggiano NE, Bianco 1, Caliolo NE, Leone 20, Spina NE, Calamo 3, Somma 43, Scarcia (L), Turchiarulo (2L) – All. Maggiore.

Muri-punto 2, ace 7, errori in battuta 6.

Arianna ha preso 29 in scienze infermieristiche. Quant’è brava.

Talion Volley Tuglie: Arlotta 6, Coppola 8, Caputo 2, Giorgino NE, Passaseo G. 12, Pisanello 7, Seclì 0, D’Onofrio 0, Passaseo C. 6, Lia 12, Panico NE, Dell’Anna (L) – All. Barone.

Muri-punto 5, ace 11, errori in battuta 8.

Arbitri: Morleo e Valente.

Amy Leone

Altri risultati: Tricase-San Cassiano 3-0, Minervino-Mesagne 0-3, Noci-Assi Brindisi 0-3, Castellaneta-Galatina 3-0, Nardò-Alessano 1-3.

Si è grattato la pancia: Spongano

Classifica: Tricase 66; Mesagne* 64; Spongano 48; Assi Brindisi e Tuglie 45; San Cassiano e Castellaneta 35; Noci 34; Nardò 27; Alessano 18; Galatina 16; Oria 15; Minervino 1.

(*) Il Mesagne ha disputato una partita in più.

Valeria Scarcia

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Spongano 425,00; Tricase 180,00; Nardò 120,00; Oria 105,00; San Cassiano 85,00; Minervino 60,00; Noci 45,00; Mesagne 30,00; Galatina 25,00; Assi Brindisi, Tuglie, Castellaneta e Alessano 0.

Piccolo passo avanti per il Minervino: 10 euri per mancata rettifica dei dati anagrafici di una giocatrice.

Il Tricase si sblocca sul filo di lana, ma lo fa in modo imperioso: 90 euri per mancato rispetto della circolare di indizione per tasse gara e altrettanti, la settimana dopo, per mancata presentazione ricevuta.

A due giornate dal termine, soltanto 4 squadre non hanno subìto sanzioni economiche e – tra di esse – soltanto una, il Tuglie, non ha mai subìto neanche provvedimenti disciplinari a carico di tesserati.

Tugliesi in festa

Prossimo turno: Spongano-Oria, domenica 8 maggio, ore 18.30.

 

NOTE:

(1) SELIMOVIC, M., La fortezza, Besa, Lecce, 2004, pag. 208.


TUGLIE-ORIA 3-0

16 dicembre 2014

La tenuta del Barone

Domenica 14 dicembre 2014 – ore 18.30

La settimana della New Volley era stata serena: la gratificazione per la bella vittoria con il Castellaneta, due compleanni festeggiati (anzi solo uno perché l’altra giocatrice ha pensato bene di non festeggiare in palestra…) e soprattutto gli sforzi di Federica per rendere il gruppo-squadra più coeso attraverso la reintroduzione di abitudini socializzanti come il regalino di Natale.

E a questo proposito andrebbe fatto un piccolo inquadramento storico. Come tutti sanno, quest’Oria è frutto di un incontro avvenuto nell’estate del 2010 tra una componente locale ed una componente tarantina orfana della società Palafiom. Essendo la componente locale, allora come oggi, formata soprattutto da giocatrici molto giovani, fu la componente tarantina (formata, invece, da vecchie volpi del parquet) a dettare usi e costumi nell’ambito dello spogliatoio.

Ivana Gallo Ingrao

E gli usi e costumi della compianta Palafiom, lungi dal ricordare quelli di una squadra di pallavolo composta da gentili signorine, erano molto più affini a quelli di un dopolavoro di scaricatori di porto. Non voglio scendere nei particolari, ma c’era gente che, durante le trasferte, giocava a carte con i gestori dei gabinetti degli autogrill; la birra era ritenuta più essenziale dell’acqua e in una pizzeria di Corsano ancora tremano al ricordo del nostro passaggio. E sbarrano i bambini dentro casa.

La vivace rusticità della componente tarantina è stata leggermente attenuata in questi anni dal maggior garbo delle creature oritane (derivante un po’ dall’età e un po’ dall’identità etnica). Forse è anche questione di riferimenti culturali: il nobile richiamo alla corte federiciana deve aver smorzato la zotichezza tipica di noi pronipoti di Filonide.

Federica Imperatore

Ora Federica Imperatore, pur essendo tarantina, sembra essersi fatta carico di una missione piuttosto impegnativa: trasformare una squadra tradizionalmente poco incline ai fronzoli e alle carinerie in un gruppo di colleghe legate da premure reciproche e ingentilite dai rituali del galateo. Dopo il regalo di Natale a sorteggio, vedrete che arriverà anche il momento dell’angelo custode segreto, la stesura del libro dell’amicizia e la candidatura allo Zecchino d’Oro.

Avrei voluto essere presente nel momento in cui la nostra centrale ha formulato la proposta; sono certo che Ivana e Marcello hanno istintivamente messo mano alla Ceres nascosta nella tasca del giaccone.

Vi terremo aggiornati.

Esultanza oritana

Ho citato la Palafiom e devo restare in tema perché si possa comprendere la particolare emozione che coglie Marcello, Ivana e me (ormai ultimi superstiti) quando ci avviciniamo al tensostatico di Tuglie. Lì, nel maggio del 2007, la formazione tarantina conquistò una storica promozione in B2 al termine di un campionato e di una partita indimenticabili. Va detto che al bel ricordo concorre anche la sportività allora dimostrata dalla società locale e fa sempre piacere rivedere i leali avversari di quella stagione, come il buon Luigi Mighali.

A Tuglie la pallavolo sta rinascendo grazie anche alla sapiente gestione tecnica di coach Barone, che ha trattenuto al tensostatico alcune giocatrici del fenomenale Collepasso di due anni fa: quarto in classifica generale, primo tra le formazioni prive di marziane.

Federica Coppola

Per la verità, sapevamo che Barone fosse un bravo tecnico, ma ignoravamo la sua competenza in fatto di botanica. E ancora più sorprendente è stato scoprire come da queste parte parti siano tutti esperti nella materia. Prima del riscaldamento Marcello e il tecnico locale avevano iniziato a parlare di pallavolo, poi – chissà come – il discorso si è spostato sulle coltivazioni ed ogni interlocutore che si aggiungeva al gruppo mostrava di possedere competenze che nella Facoltà di Agraria si sognano.

Arrivano gli arbitri e scambiano recensioni sui più recenti prodotti antiparassitari atti a fronteggiare la Xylella, arriva un altro dirigente e si parla di potatura degli ulivi, arriva uno spettatore e descrive agli interlocutori i migliori metodi di innesto sugli ulivi secolari.

Roberta Stefanizzi

Marcello ha l’aria smarrita; era venuto a fare due chiacchiere sulla ricezione dello Spongano; adesso sa tutto sulla ripresa vegetativa degli ulivi e sui tempi di maturazione delle ghiande dei lecci, ma gli restano molti dubbi su come far battere le proprie atlete domenica prossima.

A questo punto sono curioso di vedere come effettua il riscaldamento il Tuglie. Invece dell’uno contro uno, mi aspetto che Barone collochi Coppola e compagne in un vaso di fiori e le innaffi con una pompa dopo aver potato le doppie punte dai capelli…

Giusy Rollo

Sto un po’ allungando il brodo perché la partita in sé, nella sua regolarità, non è stata molto ricca di spunti e saranno sufficienti poche considerazioni per descriverla.

Intanto cominciamo con le formazioni.

Volley Tuglie: Roberta Stefanizzi in palleggio, Stefania Gatto opposta, Annarita Tricarico e Marialucia Caputo di banda, Federica Coppola e Roberta Pisanello centrali, Giulia Panico libero.

A disposizione di coach Vincenzo Barone: Zelda Arlotta, Elisa Merenda, Simona Secci e Giulia Azzella.

Marialucia Caputo

New Volley Oria: Alessandra Loria in palleggio, Giada De Pascalis opposta, Ivana Gallo Ingrao e Giulia-Moretto-con-i-capelli-lisci di banda, Giusy Rollo e Federica Imperatore centrali, Giorgia Mastria libero.

A disposizione di coach Marcello Presta: Simona Bianco,  Federica Peluso e Morgana Gallo.

Primo set

Non so se in partita le nostre ragazze continueranno a farsi i selfie o se magari hanno esaurito fuori dal tensostatico le batterie dei telefonini. Sara Giuffré, sappi che qui hai fatto scuola…!

L’avvio è prudente e le squadre partono con il freno a mano un po’ tirato e con qualche errorino di troppo su entrambi i fronti. L’Oria, comunque, sembra giocare in continuità con la bella gara di domenica scorsa e si attesta su un incoraggiante 6-9 prodotto dagli attacchi di Giada e dal buon lavoro delle nostre centrali (Federica di fioretto, Giusy di sciabola).

Regalino

Forse il Tuglie è appagato dal risultato da guiness ottenuto fuori dal palazzetto: un’intera squadra di pallavolo dentro un’automobile. A farsi i selfie, ovviamente.

Il vantaggio brindisino aumenta grazie a un millimetrico ace della nostra opposta con il pallone che atterra nell’angolino del posto cinque (7-11).

Quando, però, a servire si presenta l’altra opposta, la musica cambia. Le battute al salto di Gatto seminano scompiglio nella nostra ricezione ottenendo 3 ace diretti ed impedendo all’Oria di ricostruire decentemente il gioco.

Si riparte dal 14-11, ma le salentine sembrano aver preso il controllo della partita e ormai giocano secondo le sapienti impostazioni del proprio tecnico.

Stefania Gatto

Un’altra striscia di 4 punti è il viatico verso la conquista del parziale (18-13). Si mettono in luce il libero Panico e la banda Caputo, ma francamente è tutta la squadra a lavorare come un meccanismo perfettamente oliato. I 9 errori-punto nel set sono l’unica anomalia.

L’Oria, per la verità, continua a giocare in modo più che dignitoso, se non fosse per qualche disagio in ricezione e alcune pause in attacco.

Con l’ingresso di Pel (a segno), un ace di Federica e un primo tempo con cui Giusy immola il proprio piede, riusciamo a portarci sul 22-21 e a tenere vivo il set.

Federica Peluso

Poi, però, Tuglie ci punisce con un punto di Caputo, un muro di Pisanello e un attacco da seconda linea di Gatto (25-21).

Secondo set

Caputo e Pisanello battono il ferro finché è caldo, ma in un Oria positivo, sebbene discontinuo, sale in cattedra Ingrao Meravigliao. La nostra capitana garantisce equilibrio tra i reparti, puntella la difesa e stasera risulta straordinariamente ispirata in attacco. La sua è una grande prestazione che vive il momento più brillante proprio in avvio del secondo parziale. Conto 5 punti che sarebbero stati consecutivi se non ci fosse stata in mezzo una fast di Pisanello (3-5).

Ingrao Meravigliao

La centrale tugliese contribuisce al sorpasso delle padrone di casa (10-8), ma il successivo passaggio di Ivana in prima linea comporta un’ulteriore pioggia di attacchi vincenti (13-14).

Gatto e Coppola murano le nostre azioni e la bionda centrale leccese rafforza la seconda – e decisiva – fuga delle gialloblu (19-16).

Il sottofondo sonoro è monopolizzato dalle urla di entrambi gli allenatori: Marcello sottolinea le distrazioni in ricezione e una certa timidezza in attacco; coach Barone pretende standard tecnici più elevati da una squadra che sta comunque giocando molto bene.

Roberta Pisanello

Il finale è uno show di Pisanello, ma anche Merenda partecipa allo spettacolo con la travolgente diagonale che sigilla il set (25-18).

Terzo set

Nel terzo parziale il Tuglie preferisce non correre rischi e si assicura subito un piccolo vantaggio che non sarà più recuperato (7-3). Ancora una volta dobbiamo rilevare una certa sofferenza in ricezione, ma bisogna dare atto che le padrone di casa hanno servito con una potenza ed una precisione impressionanti. E’ vero: rischiando hanno anche sbagliato, ma direi che nel complesso il servizio è stato un fondamentale che ha contribuito alla vittoria in modo non marginale.

Servizio di Marialucia Caputo

L’Oria non sfigura e in certi frangenti gioca anche piuttosto bene, come quello in cui sfiora il pareggio con i punti di Moretto-con-i-capelli-lisci e le malefiche pallette di Ingrao Meravigliao (12-11).

Forse sono stati i dettagli ad averci frenato: troppe imprecisioni, troppe indecisioni, pochi muri. In altre occasioni forse ce la saremmo anche cavata, ma il Tuglie è una squadra contro cui non si hanno speranze se non si gioca al 100%.

Moretto-con-i-capelli-lisci

Gli attacchi di Giada (brava, costante, mai sotto i 3 punti a set), gli ace di Federica e i primi tempi alla Simon di Giusy non bastano a bloccare il rush finale di un Tuglie nel quale sono entrate anche Arlotta (autrice di 3 punti) e la palleggiatrice Secci.

Termina 25-19.

Dalla tenuta agricola del Barone usciamo senza frutti, ma anche senza Xylella o altri danni. I tre frutti a disposizione se li gode tutti, meritatamente, il padrone di casa; noi ci accontentiamo di aver fatto esperienza e continuiamo a confidare nella semina.

Alessandra Loria

Tabellino: Tuglie-Oria 3-0  (25-21,  25-18,  25-19)

Volley Tuglie: Arlotta 3, Coppola 7, Tricarico 7, Caputo 6, Stefanizzi 0, Gatto 13, Merenda 1, Pisanello 11, Secci 0, Azzella NE, Panico (L) – All. Barone.

Muri-punto 6, ace 9, errori in battuta 10.

New Volley Oria: Bianco NE, Gallo NE, De Pascalis 10, Gallo Ingrao 12, Peluso 1, Loria 1, Rollo 5, Moretto con i capelli lisci 3, Imperatore 5, Mastria (L) – All. Presta.

Muri-punto 4, ace 4, errori in battuta 6.

Arbitri: Massimiliano Marzo e Vincenzo Gratis.

Giada De Pascalis

Altri risultati: Spongano-Pallavolo 80 BR 2-3, Galatina-Mesagne 3-0, Nardò-Tricase 3-1, Assi Brindisi-Nike Lecce 3-0, San Cassiano-Ostuni 3-0, Castellaneta-Caprarica 1-3.

Classifica: Galatina e Pallavolo 80 BR 24; Tricase 20; Tuglie 19; Nardò 18; San Cassiano 16; Assi Brindisi 15; Spongano 13; Mesagne e Caprarica 12; Castellaneta 10; Oria e Ostuni 3; Nike Lecce 0.

Giorgia Mastria

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Ostuni 372,00; San Cassiano 152,00; Nardò 120,00; Tuglie 52,00; Tricase 50,00; Tutte le altre 0.

Ostuni è sanzionata con altri 50 euri per il cambio del campo di gara e rafforza così la propria leadership in classifica.

Prossimo turno: Oria-Spongano, domenica 21 dicembre, ore 18.30.


COLLEPASSO-ORIA 3-0

30 gennaio 2012

Domenica 29 gennaio 2012 – ore 18.00

Il tensostatico di Tuglie.

Pochi luoghi sono in grado di suscitare ai reduci della Palafiom Taranto emozioni così intense. Il ricordo va ovviamente al 5 maggio 2007 e a quell’epica sfida conclusiva di campionato (ma non solo).

Sul parquet c’erano Marcello e Pamela Antonino, allora come oggi; in tribuna c’era anche Ivana. E poi c’era Luigi Mighali. Allora come oggi.

Soprattutto – ahimé – c’erano la Palafiom e il Tuglie.

Chiudo qui con i ricordi anche perché la cosa non riguarda Oria e Collepasso, ma soltanto alcuni dei loro componenti. Ogni tanto mi confondo.

Dopo la lacrimuccia di commozione del prepartita arriva lo spazio per le lacrimucce di dispiacere della partita: questa sera il tensostatico non sarà il teatro di una grande esibizione dell’Oria e il 3-0 finale dice tutto.

In via Palmieri le musiche prepartita sono scelte con una certa cura (particolarmente azzeccato Caparezza: “Vieni a ballare in Tuglie”); c’è lo starting-six e c’è soprattutto lo speaker che commenta tutti i punti dell’incontro (un buon ausilio per chi prende gli scout, una manna dal cielo per chi prende gli scout ed è miope di brutto come il sottoscritto).

C’eravamo lamentati del Palaghiaccio di Oria, ma pure il tensostatico non scherza.

Rispetto alla partita d’andata (molto bella, bisogna dire) c’è soltanto una novità nel Collepasso: il libero Annarita Tricarico.

Coach Vincenzo Barone propone dunque Loredana De Matteis in palleggio, Francesca Pica opposto, Francesca Leucci e Katia Bonatesta laterali, Pamela Antonino e Natalie De Benedittis centrali, Annarita Tricarico libero.

In panchina: Sara Fachechi, Elisa Ciccardi, Roberta Pisanello e Morgana Greco.

Parecchie le novità dell’Oria rispetto all’esordio stagionale: Annacarla Cozzetto in palleggio, Simona Leone opposta, Maria Nannavecchia e Ivana Gallo Ingrao laterali, Daniela Lo Noce e Giulia Basile centrali, Simona Minetti libero.

A disposizione di coach Marcello Presta: Angela Carone, Federica Peluso, Stefania Guacci e Simona Bianco.

Primo set

Francesca Leucci schiaccia il primo pallone dell’incontro ed è già la fotografia di quello che ci aspetta, soprattutto in questo set.

Replichiamo con Daniela, dopo aver buttato il veleno in uno scambio lunghissimo, e poi c’è una striscia di 5 punti consecutivi del Collepasso (6-1).

L’inizio è agghiacciante, ma ancora è niente.

Tiro a lato della Luna Blu (6-2) ed altro break con punti di Leucci, Pica ed un paio di nostre conclusioni fuori misura.

Se non altro, De Matteis ci sta risparmiando i tocchi di seconda a terremoto che avevano caratterizzato la partita di andata.

Perdiamo 10-2, Marcello chiama il timeout ed io non credo a quello che sto vedendo.

Indubbiamente Collepasso è entrato sul parquet con la giusta determinazione e sta facendo la sua partita, ma in questa fase vedo soprattutto un Oria molle, deconcentrato, passivo.

Il timeout sembra essere risultato utile: Leo mette palla a terra, le salentine commettono invasione, Ivana realizza il suo primo punto e c’è un’ulteriore imprecisione offensiva del Collepasso (10-6).

Bah, il punteggio si è fatto meno indecente.

Dopo che anche Nanna rompe il ghiaccio, però, si apre un’altra fase oscura della partita: per noi in senso metaforico, per tutti in senso proprio.

Punto di Bonatesta, efficace attacco di De Benedittis (15-8) e all’improvviso il buio. Buio totale. La luce abbandona il tensostatico e non si accendono neanche le lampade di emergenza. Solo nero. Le tenebre sono rotte soltanto dalle “decorazioni natalizie” della consolle e dalle timide luci dei telefonini, sia sugli spalti che in campo.

C’è da dire che tanto sugli spalti quanto in campo si vive l’imprevisto con un una divertita capacità di adattamento.

Ai Carabinieri, inoltre, non perviene alcuna denuncia di palpeggiamenti.

Il blackout non riguarda soltanto il tensostatico ma un’intera zona della città; la società locale non avrebbe alcuna responsabilità e in effetti, visto come si era messo l’incontro, è lei che rischia di essere danneggiata dall’interruzione. Ma io spero che il blackout non riguardi soltanto una zona di Tuglie, ma abbracci tutto il Salento, tutta la Puglia, tutta l’Italia e duri mezza giornata come il grande blackout del 2003. Così ce ne andiamo tutti a casa e ci aggiorniamo a dopo Pasqua per il recupero.

La luce purtroppo ritorna e si riprende esattamente da dove avevamo lasciato, ossia con un altro punto di De Benedittis.

Sul 18-8 si registra il ritorno del Koala, a segno poco dopo l’ingresso con una palla piazzata nell’angolino del posto uno.

Troppi errori in casa brindisina, in qualunque fase di gioco; il vantaggio del Collepasso ritorna a +11 e sul 22-12 c’è lo show conclusivo della mancina Francesca Leucci: due bombe da posto quattro alternate ad una palletta e ad un blocco su ricezione lunga. Fa tutto lei: 4 punti consecutivi (e sono 9 in totale nel set) e parziale dominato dal Collepasso con l’eloquente punteggio finale di 25-12.

Secondo set

L’Oria, in cui è rientrata Annacarla, affida la propria reazione a Giulia, che mura un attacco di Leucci e una fast di Antonino. Aiutata dal nastro, più tardi, realizzerà anche l’ace del 5-5.

Ci sono stati 4 errori-punto nostri. Insomma, con più precisione in attacco forse potremmo rientrare in partita.

Niente da fare: doppio muro di Antonino, primo tempo e fast di De Benedittis e muro anche di Leucci; Collepasso torna a condurre con una certa autorevolezza (14-9).

L’ace di Nanna ci permette di sfiorare il pareggio (14-13), ma le salentine non si lasciano risucchiare come il comandante Schettino.

Sì, l’Oria è meno inguardabile rispetto al primo set, ma Collepasso riprende a macinare gioco come un meccanismo perfetto. A fine partita “intercetterò” un confronto tra i due allenatori e in particolare l’ammirazione di Marcello per come le avversarie sono state in grado di servire in modo insidiosissimo per tutta la gara. Senza mai perdere il ritmo.

Ma tutto ha funzionato bene nel Collepasso: la regia di De Matteis, il muro-difesa, gli attacchi potenti e intelligenti e soprattutto una difesa incredibile. E poi non hanno sbagliato quasi nulla (media di 5,7 errori-punto a set).

Le salentine volano sul 18-13, incassano una diagonale di Leo e una palletta di Ivana (21-16), ma poi chiudono il secondo parziale con quattro punti di Pica (due dei quali direttamente in battuta).

Sul 24-16 vorrebbe entrare Sara Fachechi, poi torna in panchina forse perché si ricorda di aver lasciato il gas acceso.

Il punto finale è della capitana Bonatesta (25-17).

Terzo set

Leucci di potenza, Antonino di tecnica e Pica d’astuzia (bel pallonetto da posto due). L’avvio sembra la copia del primo set (6-2).

Ancora pallonetti (Pica e De Benedettis) e lo speaker locale sottolinea la perfetta intesa tra De Matteis e le centrali leccesi.

Quando un punto è dubbio, lo speaker parla diplomaticamente di punto “assegnato” all’Oria: non è convinto, ma non vuole neanche fare polemiche.

Del resto c’è poco da polemizzare. L’Oria adesso si sta impegnando, ma permane una sensazione di impotenza: non si sa proprio come far cadere il pallone nella metà campo avversaria. La ricezione continua a ballare e costringe le palleggiatrici (prima Annacarla e poi Stefania) a imitare Usain Bolt per raggiungere il pallone; in siffatte condizioni la precisione non può essere ottimale e le attaccanti non hanno un lavoro facile.

Eppure ci si prova e la generosità delle ragazze oritane è attestata dalla lunghezza di alcuni scambi. Ma perché il pallone cada a terra sembra necessario uno sforzo triplo rispetto alle partite normali.

Ci sono gli ace di Annacarla e Pocahontas, c’è il pallonetto di Leo e ci sono soprattutto tre attacchi consecutivi di Ivana: pareggio (14-14).

Sulla rete il tiro delle padrone di casa (14-15): siamo per la prima volta in vantaggio, ma non ci resteremo per molto. E francamente, per come sta giocando Collepasso, anche sul 15-16 la sensazione è che si tratti di una circostanza quasi casuale.

Break da 4 di Antonino e compagne (19-16) e sorprendere la difesa locale è tornata ad essere un’impresa titanica. Ci riesce Nanna dopo uno scambio spettacolare, lunghissimo, infinito. Dal pubblico del tensostatico si leva un applauso tanto sportivo quanto meritato per entrambe le formazioni. Lo scambio più lungo della stagione; solo per ammirarlo è valsa la pena di sorbirci una sconfitta così.

L’Oria sfiora nuovamente il pareggio sul 21-20, ma poi commette due invasioni consecutive e subisce la palletta malefica di Leucci ed uno spettacolare primo tempo a pallonetto di Antonino.

Finisce così (25-20).

Non poteva non finire così visti i tanti meriti del Collepasso e qualche demerito dell’Oria.

La formazione locale si mette in posa per una foto.

A ret’?! Se l’erano già fatta al termine della partita di andata… Si fanno la foto ricordo tutte le volte che giocano o tutte le volte che giocano con noi…?

Per concludere, ringraziamo la signora Pocahontas per le chiacchiere e Pocahontas per la lettura delle poesie. Entrambe hanno allietato il nostro viaggio di andata.

Tabellino: Collepasso-Oria 3-0 (25-12,  25-17,  25-20)

Luna Blu Collepasso: Fachechi NE, Ciccardi NE, Pisanello NE, De Benedettis 7, Bonatesta 7, Leucci 16, Greco NE, De Matteis 0, Antonino 6, Pica 11, Tricarico (L) – All. Barone.

Muri-punto 5, ace 3, errori in battuta 5.

Punti-fatti: 47 (media set: 15,7), errori-punto 17 (media-set: 5,7).

New Volley Oria: Carone NE, Cozzetto 1, Gallo Ingrao 9, Peluso NE, Guacci 1, Basile 4, Nannavecchia 9, Leone 6, Bianco NE, Lo Noce 2, Minetti (L) – All. Presta.

Muri-punto 2, ace 4, errori in battuta 8.

Punti fatti 32 (media-set: 10,7) errori-punto 28 (media-set: 9,3).

 “Fette di torta” su 124 scambi: PF Collepasso 37,9%, PF Oria 25,8%, EP Oria 22,6%, EP Collepasso 13,7%.

Arbitri: Giuseppe Pellè e Stefano Chiriatti.

Altri risultati: Trepuzzi-Mesagne 2-3, Ugento-Nardò 3-0, Casarano-Presicce 2-3, Cutrofiano-San Giorgio 2-3, Brindisi-Galatina 1-3, Tempesta TA-Spongano 3-0.

Classifica: Mesagne 33; Ugento 32; Presicce 30; Galatina 27; Cutrofiano 26; Tempesta TA 24; Collepasso 22; San Giorgio 20; Nardò e Trepuzzi 19; Spongano 13; Casarano 12; Oria 10; Brindisi 7.

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Nardò 276,00; Presicce 250,00; Trepuzzi 65,00; Brindisi 61,00; Mesagne e Spongano 45,00; Ugento 35,00; tutte le altre 0,00.

Nella scorsa giornata soltanto un’ammonizione ininfluente sulle sanzioni pecuniarie. Presumiamo che grazie alle nuove misure in materia di semplificazione amministrativa, i documenti di Giannaccari siano stati messi in regola.

Prossimo turno: Oria-Ugento, sabato 4 febbraio, ore 18.30 (dunque di sabato e alle 18.30!)


ACCADEMIA BENEVENTO-TARANTO 3-0

6 dicembre 2009

Sabato 5 dicembre 2009 – ore 18.30

Continuiamo a farci del male.

E’ la sintesi di un’espressione usata da Nanni Moretti nel film Bianca. A tavola si parlava di dolci e di fronte all’ammissione dei commensali di non aver mai assaggiato la Sacher Torte, l’attore e regista non può celare la propria delusione:

“Lei praticamente non ha mai assaggiato la Sacher Torte… Continuiamo così, facciamoci del male”.

In fatto di dolci e di gastronomia, veramente, la trasferta non è affatto stata negativa. Anzi. Il pranzo nella trattoria “nascosta” in cui ci ha condotti Ezio Meledandri è bastato da solo a dare un senso a questo sabato. Chi se la scorderà quella pasta con sugo di pomodorini e mozzarella?

Poi si è passati al saccheggio dei dolci in una città che da questo punto di vista rappresenta la valle dell’Eden: delizie al limone, torroni e torroncini, goccioloni…

Io voglio venire ad abitarci in questa città…!

E per concludere è arrivato anche il dulce de leche di Gisela, giusto perché il fenomeno della globalizzazione deve applicarsi anche alla mia panza oltre che all’economia mondiale.

Da questo punto di vista la trasferta è stata magnifica. Dispiace, anzi, che Benevento abbia soltanto due squadre nel nostro girone.

Il “continuiamo a farci del male” si riferisce, dunque, al risultato tecnico.

La corsa del Taranto sulle montagne russe continua e a questo punto bisogna sperare che vada avanti anche la settimana prossima. Alterniamo partite bellissime (AS Benevento, Arzano) a prestazioni piuttosto incolori (Altamura, Accademia).

Il guaio è che questa sera abbiamo perso contro la quintultima e adesso siamo a due soli punti dalla zona retrocessione. Se montagne russe devono essere, battere l’Arzano e perdere con l’Accademia non è stata una scelta felice; sarebbe stato meglio il contrario. Ma ovviamente non è stata una scelta.

La situazione non è felice: coach e giocatrici stringono i denti, ma trovare un sostegno concreto in questa città di imprenditori cresciuti essenzialmente come parassiti dell’Italsider non è facile.

Aggiungiamo che il roster è falcidiato da cose belle (gravidanze), cose necessarie anche se temporanee (la chiamata alle armi), cose brutte (infortuni più gravi del previsto) e il quadro che viene fuori non è proprio ottimale.

A proposito, un abbraccio a Katia. In bocca al lupo!

Qualche problema c’è anche in casa Accademia: Valeria Ricciardi e Giuditta Tancredi, la ragazza col turbante dipinta da Vermeer, sono infortunate. Tony Manero non si fa pregare e ne approfitta per le pubbliche relazioni di cui è maestro.

Quello che colpisce piacevolmente dell’Accademia è il fatto che ad un ridimensionamento tecnico (dall’A2 alla B2) non è seguito un ridimensionamento organizzativo. Il PalaTedeschi è magnifico, oserei dire emozionante. Mi sento come se dall’oratorio entrassi a San Siro. Il modulo del referto è rimasto quello dell’A2. E lo staff è altamente professionale.

L’unica eccezione è il tabellone elettronico che questa sera ha fatto i capricci (ma soltanto per i primi quattro scambi).

La società è anche dog-friendly. L’ingresso ai cani è consentito, per la gioia di Pinko che però sembra insofferente al guinzaglio e desideroso di rincorrere qualche pallone.

Formazioni.

L’Accademia Benevento schiera Eleonora Carbone, il gioiellino del Salento, in regia, Anna Maria Ferrone opposto, Elena Gammarota e Daniela Stabile laterali, Martina Labianca e Rosa Principe centrali, Emilia Gaudio libero.

Coach Vittorio Ruscello tiene in panchina Valeria Ricciardi, Erica Lestini, Letizia Guadagnino, Roberta Basile, Luana Parrella ed Enrica Varricchio. Benedica, quanta abbondanza…!

Nel Taranto ci sono novità legate alla difficile settimana appena trascorsa: Simona Leone gioca da alzatrice e Simona Mereu è il libero titolare. Completano il sestetto Silvia Mastandrea in posto due, Ivana Gallo Ingrao e Gisela Scialacomo in posto quattro, Silvia Renna e Angela Stufano al centro.

In panchina con coach Marcello Presta, la sola Priscilla Pisani.

Ci sarebbe anche Angelo Soranno, ma onde evitare il ripetersi degli incresciosi richiami dell’ultima trasferta, il vice-allenatore è leggermente inibito da una specie di bavaglio.

Qualche altra novità riguarda le bevande: invece degli integratori si fa ricorso alle Red Bull. Nei primi set, almeno. Dopo il secondo time-out tecnico del terzo set si passa al Limoncello…

Primo set

Non si può iniziare perché Alessandra non ha la striscia del capitano sotto il numero di maglia come prescritto dal regolamento.

Con molto senso pratico, Angelo la traccia con una comune penna a biro.

Chissà, però, se l’inchiostro se ne viene. L’unico modo per verificarlo è passarci sopra il dito, ma fortunatamente il secondo arbitro si astiene da un gesto che apparirebbe decisamente equivoco e potrebbe essere soggetto ad un’azione penale.

Ora si può giocare.

Elena Gammarota si presenta: suoi i primi tre punti dell’Accademia, ma Taranto, approfittando anche di molte imprecisioni sannite, controlla la situazione e va al primo time-out tecnico in vantaggio di 5 punti (3-8).

Simona Leone si è subito ben adattata a quello che poi è stato il suo ruolo in tanti anni di pallavolo. Sembra buona, in particolare, l’intesa con Silvia Renna, che ha già schiacciato due palloni a terra.

La sosta, però, restituisce al parquet solamente una squadra: l’Accademia.

Ben orchestrate da una positiva Carbone, tutte le giocatrici giallorosse vanno a segno e gli unici tre punti tarantini di un parziale di 12-3 sono errori delle padrone di casa (15-11).

Il momento è delicato: la ricezione soffre, la difesa è lenta e gli attacchi sono spuntati, almeno fino a quando Gisela e Silvietta non interrompono l’emorragia (15-13).

Ma l’Accademia non si ferma più: il successivo break da 5 chiude virtualmente il primo set (20-13). Purtroppo non si notano segni di reattività da parte delle nostre, mentre sull’altro fronte inizia anche ad alzarsi il muro di un’ottima Rosa Principe (ne alzerà ben 6 nell’intero incontro).

Finisce 25-16.

“Bah, andò male anche il primo set con l’AS Volley e poi riuscimmo a vincere lo stesso” – pensano gli ottimisti.

“Il clima, però, è diverso; c’è un’aria cupa stasera” – pensano i pessimisti.

“’U brot’ no’ s’ mangia cu’ ‘a forcìn’” – indovinate chi lo pensa…?

Secondo set

Purtroppo la ripresa del gioco dà ragione ai pessimisti. Nonostante la generosità di Leo, Taranto non riesce ad entrare in partita.

Dopo un attacco di Gisela, l’Accademia riprende a fare il bello e il cattivo tempo: 6 punti costruiti e 4 errori-punto delle giallorosse; zero punti costruiti e 2 errori-punto del Taranto (9-5). Tra i punti “buoni” delle beneventane, 3 attacchi della Gammarota e due muri della Principe.

L’andamento resta invariato sino al 15-10, quando l’Accademia sembra in grado di assestare la mazzata finale con un break da 4 (19-10).

Cresce anche il nervosismo nelle file biancoblu. Gisela chiede la verifica della rotazione e nello scambio successivo l’arbitro fischia proprio questo tipo di fallo alle joniche.

La cosa viene vissuta come una presa per il culo, ma a mente fredda emerge che l’irregolarità effettivamente c’era. Diciamo che agli arbitri è arrivata una soffiata.

Incazzarsi, sia pure a torto, fa sempre bene. E’ proprio a questo punto che il Taranto ha la reazione d’orgoglio che gli permette di rimettere in discussione il set.

Simona Leone cede il posto ad Alessandra, che garantisce maggiore lucidità alla costruzione del gioco. Il problema resta la difesa visto che Simona Mereu è in pessime condizioni di salute e la Leonessa non è utilizzabile nel ruolo di libero.

Comunque sia, Gisela e Ivana martellano la metà campo avversaria, Silvia ottiene un ace e Alessandra firma l’unico muro-punto della serata. In questo parziale di 1-10  per noi, l’unico punto giallorosso è il solito blocco della Principe.

Adesso è mister Ruscello ad effettuare alcuni cambi: dentro Basile per Carbone e dentro anche il libero Guadagnino per la collega di ruolo Gaudio. In otto giorni abbiamo affrontato due Guadagnino.

Il tecnico locale è un grande bevitore d’acqua. Nonostante la concitazione della partita, però, è solito gettare la bottiglietta nell’apposito bidone da persona educata quale è.

Ben diversa è la condotta delle giocatrici. Dopo qualunque partita e in qualunque palazzetto, basta osservare le panchine e le decine di bottiglie e bottigliette riverse sui sedili oppure scettàte ‘nterra per avere la sensazione di trovarsi in Indonesia dopo lo tsunami piuttosto che in una struttura sportiva dopo un incontro agonistico.

E meno male che qui c’è anche un cartello che invita a riporre negli appositi contenitori ogni tipo di rifiuti, sputi inclusi…

Torniamo alla partita ché il momento è favorevole. Siamo 20-20 ed abbiamo l’opportunità di attaccare ma Ivana spreca un “rigore” sull’asticella. Se non avesse preso l’iniziativa, sarebbe pure andata fuori – dirà il coach a fine gara.

Duello Ferrone-Stufano. L’opposto beneventano continua a piazzare palloni nel vuoto cosmico della difesa jonica mentre la centrale biancoblu mette a terra una fast ed un bel pallonetto (23-22).

Gisela riceve e va anche a schiacciare annullando il primo set-point, ma Gammarota non fallisce l’attacco decisivo e l’Accademia si aggiudica anche il secondo parziale (25-23).

Terzo set

Due servizi vincenti consecutivi di Ferrone caratterizzano la buona partenza dell’Accademia (6-2), ma Taranto replica con determinazione e si costruisce una striscia positiva di 6 punti (6-8). Molto bene Gisela in questa fase.

Adesso c’è equilibrio. Il set sarà palpitante sino al termine.

Le centrali delle due squadre sono ancora protagoniste: perentorie le fast di Principe; eterogenee le realizzazioni di Labianca (muro, primo tempo, pallonetto); anche Renna e Stufano, però, si fanno sentire e tengono a galla il Taranto.

Restare a galla non è una metafora perché la zona dove deve stazionare Angela quando entra il libero è occupata da una pozzanghera. Sarà acqua? Sarà Red Bull? Sarà Ceres?

Male i servizi per l’Accademia, male la difesa per il Taranto.

Sul 12-13 Simona Mereu getta la spugna e registriamo così l’esordio assoluto in serie B2 del secondo libero, Priscilla Pisani. la sua sarà una partita diligente. Auguri.

E’ bene che la piccina sappia cosa prevedono le tradizioni del Taranto in questi casi; in parole povere, guai a lei se non porta i dolci alla ripresa degli allenamenti. Il momento per la squadra non è felice e c’è poco da festeggiare, ma le tradizioni sono fondamentali per la costruzione dell’identità di un gruppo. E non c’è tradizione più sana di questa.

Sul 14-15 l’Accademia mette la freccia: Daniela Stabile è la protagonista di un parziale di 7-1 e sul 21-16 la frittata sembra fatta. Le sannite si complicano la vita con qualche errore, ma poi recuperano: fast di Labianca ed ace con gridolino di gioia di Carbone (23-19).

Segue un altro gridolino, ma di rammarico, quando la palleggiatrice salentina sbaglia il servizio successivo (23-20).

Stanco dei gridolini, mister Ruscello la fa riaccomodare in panchina mentre Marcello rafforza la retroguardia sostituendo Silvia con Simona Leone. La mossa è proficua perché il Taranto completa una rimonta che sembrava impossibile.

Grande Ivana: prima schiaccia, poi compie un salvataggio miracoloso consentendo a Gisela di andare a segno e infine realizza un ace che vale il 23-24!

Coach Ruscello sostituisce Labianca con Lestini.

Stabile annulla il set-point, Ferrone mura l’attacco del Taranto e proprio Lestini piazza il pallonetto della vittoria (26-24). Dev’essere divertente entrare e siglare il punto decisivo un paio di minuti dopo (dev’essere divertente sia per la giocatrice che per l’allenatore, presumo).

Per noi non è affatto divertente, ma il 3-0 rispecchia fedelmente i meriti dell’Accademia.

Nel Taranto non ha funzionato quasi nulla. Il dato statistico più impressionante è il muretto-punto isolato a fronte dei 9 subìti. Per trovare un solo muro a proprio favore bisogna tornare al 14 febbraio (Taranto-Ostuni 3-0), ma era San Valentino.

E sabato prossimo siamo attesi da una partita delicatissima contro la Livi Potenza della nostra Michela (che saluto con affetto). E’ il momento di fare quadrato per superare il momento difficile e puntare ad un unico obiettivo irrinunciabile: la vittoria.

‘A fava e ‘u scuèrcele

IVANA: Grande disponibilità e generosità. Sa mettersi a disposizione della squadra e dello staff ottenendo anche buoni risultati, ma solo a livello personale. Il suo impegno, infatti, risulta spesso infruttuoso, ma non certo per colpa sua, soprattutto venerdì sera. Evidentemente non è cosa, ma non bisogna lasciare nulla d’intentato e a questo punto conviene seguire i consigli tattici del coach migliorando la copertura. Grazie, Ivy. Fra l’altro è anche la top-scorer delle joniche, alla pari con Gisela, con 11 punti (12 secondo altre fonti).

TROMBETTA: A parte l’insuccesso della vigilia, spreca una grande occasione di fare fotografie memorabili. Il PalaTedeschi è illuminato alla perfezione, ma le immagini sono banali. Sbagliate le posizioni oltre che i contenuti. Una debacle al cospetto del grande Renato, i cui scatti sono visibili sul sito dell’Accademia: http://www.accademiavolley.it. Fra due settimane non bisogna assolutamente fallire al PalaPoli di Molfetta.

Tabellino: Accademia Benevento-TARANTO 3-0 (25-16, 25-23, 26-24)

Taranto: Scialacomo 11, Gallo Ingrao 11, Leone 0, Renna 6, Stufano 4, Mastandrea 3, Certa 1, Mereu (L), Pisani (L) – All. Presta.

Aces 4, errori in battuta 2, muri-punto 1.

Accademia Benevento: Carbone 1, Gammarota 13, Ricciardi NE, Stabile 11, Lestini 1. Labianca 9, Ferrone 11, Principe 13, Basile 0, Parrella NE, Varricchio NE, Gaudio (L) Guadagnino (L) – All. Ruscello.

Aces 5, errori in battuta 10, muri-punto 9.

Arbitri: Tiziana De Lucia (NA) e Andrea D’Avanzo (NA).

Durata set: 21’, 28’, 31’ – Durata totale dell’incontro: 1.06’.

Altri risultati: Leonessa Altamura-Centro Ester NA 0-3, Molfetta-San Pietro Vernotico 1-3, Sarno-Acquaviva delle Fonti 3-0, Arzano-V.Altamura 3-1, Battipaglia-AS Benevento 2-3, Oria-ASCI Potenza 3-1, Livi Potenza-Salerno 3-0.

Classifica: Centro Ester NA 31; Sarno 30; Molfetta e San Pietro Vernotico 27; Arzano 24; Battipaglia e AS Benevento 20; ASCI Potenza 18; TARANTO 17; Leonessa Altamura e Livi Potenza 16; Accademia BN 15; Oria 12; V.Altamura 8; Acquaviva delle Fonti 7; Salerno 0.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Oria 200,00; Salerno 100,00; Leonessa Altamura 80,00; ASCI Potenza 50,00; Accademia BN 40,00; tutte le altre 0,00.

Il primato pugliese in questa stagione è rafforzato dall’ingresso in classifica della Leonessa Altamura: 80 euri per gli insulti del pubblico agli arbitri e terzo posto nella speciale graduatoria.

Nel complesso le multe ammontano a 470 euri. Un’inezia rispetto ai 1415 euri dell’11^ giornata della scorsa stagione. O è vero che la lotta alla criminalità sta funzionando (e non mi pare proprio) oppure è la crisi che risulta efficace laddove i richiami al fair-play avevano fallito…

Non c’entra niente con la pallavolo, ma ieri è successo qualcosa di interessante durante una partita di calcio, Ascoli-Reggina. L’Ascoli ha segnato un gol sleale mentre un giocatore della Reggina era a terra per infortunio. Ne è seguita una rissa. Alla ripresa del gioco l’allenatore dell’Ascoli, Giuseppe Pillon ha imposto ai propri giocatori di far segnare la Reggina così da compensare l’ingiustizia precedente.

Il gesto è al centro delle polemiche: c’è chi sostiene che sia stato dettato più da esigenze di ordine pubblico che da valutazioni di natura morale e il tecnico è stato aspramente contestato dai sedicenti tifosi della squadra che allena. A me piace credere che la scelta sia stata “pura”, che sia nata, cioè, dal rifiuto di avvantaggiarsi in modo scorretto. Insomma, meglio Pillon dei ladri come Henry, Gilardino e compagnia bella. Da questo punto di vista, l’allenatore dell’Ascoli va additato come esempio per tutti gli sportivi.

Prossimo turno: Taranto-Livi Potenza, sabato 12 dicembre, ore 19.00, Istituto Maria Pia, via Galilei.

NOTE:

La foto di Bepi Pillon è tratta da http:// multimedia.quotidianonet. ilsole24ore.com.