TREPUZZI-ORIA 3-0

25 marzo 2012

Sabato 24 marzo 2012 – ore 18.30

Trepuzzi vincerà lo scudetto.

Non questa squadra, però.

Trepuzzi vincerà lo scudetto fra sei/sette anni ad una sola condizione: che le attuali giocatrici delle formazioni giovanili prendano esempio dalla loro allenatrice, Anna Maria Isceri. Se giocheranno come lei, se vivranno lo sport con la sua stessa passione, la sua stessa serietà, la sua stessa professionalità che la porta, non più giovanissima, a farsi carico di una squadra in campo e fuori, beh, allora il Trepuzzi vincerà lo scudetto.

Le centrale salentina ha esordito come allenatrice-giocatrice in una fase delicatissima per la stagione gialloblu. Tra infortuni e defezioni varie, sembrava che il Trepuzzi fosse un’anticipazione di qualche mese della profezia dei Maya.

In campo Isceri ha messo a terra 16 palloni, risultando la miglior realizzatrice, oltre che la miglior giocatrice della serata. E come allenatrice direi che il risultato parla da solo. Visto l’infortunio occorso a Rossella Bianco, soltanto la sua carriera di esorcista presenta ancora qualche margine di miglioramento, ma, a parte questo, la sua missione è compiuta. Ed Anna Maria Isceri è un esempio per tutti.

Con l’occasione, comunque, voglio salutare con stima e simpatia coach Giuseppe De Giorgi ed inviare un “in bocca al lupo” virtuale a Rossella Bianco.

Passiamo all’Oria.

Trepuzzi ha giocato bene ed ha un grande merito caratteriale prima ancora che tecnico, d’accordo, però un contributo determinante a questo risultato lo abbiamo offerto noi, che continuiamo ad alternare partite encomiabili ad autentici disastri. Stasera è toccato al disastro.

Scrissi tempo fa che le “compatibilità” tra squadre a volte sembrano inspiegabili e sovvertono i valori tecnici. Col Galatina, che è molto più forte di noi, ci troviamo bene e riusciamo a giocare alla pari tutti i set (tranne gli ultimi 5/6 scambi). Col Trepuzzi, che non sembra, sulla carta, molto più forte di noi (soprattutto senza Barba, Coppola e Perrone), abbiamo fatto due figure di merda con 6 set disastrosi tra andata e ritorno. Mistero.

E sì che ci siamo presentati alla scuola Parlangeli con il record di atlete a disposizione, comprese due ragazze in tribuna: 14. Messe insieme fanno l’età del presidente della Repubblica, che nel 2013 rinuncerà alla conferma in Quirinale (e vulìve vedè: ten’ 87 anni…!).

A Oria, davanti all’abituale bar di raccolta, è parcheggiata un’auto con gechi, lucertole, disonauri fossilizzati in bella mostra. Una visione che potrebbe turbare un pubblico sensibile (ma non quanto la partita che stiamo per giocare).

Sull’altro fronte, come accennavo, emergenza totale: non c’è Sara Perrone, che fu determinante all’andata; non c’è la talentuosa Ada Coppola, infortunata; non c’è il brillante prodotto di coach Laudisa, Sara Barba. Non c’è neanche coach De Giorgi. E il momento è difficile: le sconfitte consecutive sono già 4, ma su questo stasera le trepuzzine sono in buona compagnia (noi siamo a quota 8)…

ASD Pallavolo Trepuzzi: Elisa Ingrosso in palleggio, Grazia Spinelli opposto, Rossella Bianco e Sara Ingrosso laterali, Anna Maria Isceri e Valentina Russo centrali, Sally Mazzotta libero.

In panchina: Carola D’Oria che è D’Oria ma è del Trepuzzi, Serena Roma, Chiara Milanese (Oria, Roma, Milanese… La panchina leccese sembra un atlante geografico nazionale…) ed Elisabetta Aportone.

New Volley Oria: Stefania Guacci in palleggio, Simona Leone opposta, Maria Nannavecchia e Ivana Gallo Ingrao laterali, Daniela Lo Noce e Giulia Basile centrali (okay?), Simona Minetti libero.

In panchina con coach Marcello Presta: Angela Carone, Desy Calderone, Annacarla Cozzetto, Federica Peluso e Giorgia Mastria.

Per evitare che la squadra superi i 15 dipendenti vengono “nascoste” Simonina Bianco e Noemi Votano.

Primo set

Buon lungolinea della Leonessa, ace di Russo, primo tempo di Daniela e primo allungo del Trepuzzi con una tripletta di Sara Ingrosso (6-3).

Primi punti di Isceri, duello Nanna-Spinelli ed altra realizzazione di Daniela, che spinge a terra una palla vagante.

Oria c’è e fa qualcosa, ma Trepuzzi fa di più e ad ogni punto brindisino ne corrispondono due delle padrone di casa.

Poi cominciamo a buttare la palla fuori e le gialloblu si distaccano (19-10).

A questo punto arriva una prima reazione grazie a Giulia che attacca efficacemente da opposto e poi realizza un ace dopo un’azione vincente conclusa da Nanna (19-13).

Dopo il time-out di Isceri c’è il primo tempo di Russo, ma le furie rosse recuperano ulteriormente terreno con un ace di Stefania ed un lungolinea della Leonessa: 20-17.

Invasione brindisina (21-17) e doppietta di Leo, letteralmente scatenata. Mani-fuori al fulmicotone da posto quattro e palla messa a terra da posto due: è già il quarto punto per la stella (acquisita) di San Giorgio e siamo a un passo dall’aggancio (21-19)!

I miracoli in difesa delle due Simone non riescono, purtroppo, a bilanciare le imprecisioni offensive: Trepuzzi si procura 4 palle-set e il secondo miracolo è costato caro al piedino della Leonessa, costretta ad abbandonare temporaneamente il parquet (24-20).

Brava Giulia ad annullare la prima palla-set mentre la seconda sfuma per un’invasione gialloblu al termine di un lungo scambio (24-22).

Quando il gioco si fa duro, i duri entrano in campo: murazzo di Isceri e il primo parziale finisce qui (25-22).

Secondo set

Vabbè, finora “nun se semo integrati co’ ‘sta serata”, direbbe Carlo Verdone, ma adesso entriamo in partita – spero e credo. Del resto, il primo set è stato una falsa partenza, ma poi abbiamo recuperato.

Invece si ripete lo stesso copione.

Duello a colpi di muro tra la rientrante Leo e Spinelli, mani-fuori della nostra opposta e pallonetto di Ivana (2-3), poi ci sono cinque minuti di passione per la nostra ricezione con ace di Sara Ingrosso, Anna Maria Isceri ed Elisa Ingrosso (10-5).

E’ una prima differenza tra leccesi e brindisine: loro con il servizio ci mettono spesso in difficoltà, noi mettiamo semplicemente in campo la palla.

Altre differenze, a mio avviso, saranno il loro muro-difesa migliore e soprattutto la capacità realizzativa in attacco. Trepuzzi sprecherà poco: 19 errori-punto a fronte dei nostri 27, ma se eliminiamo errori in battuta, invasioni e doppie, gli attacchi gialloblu finiti fuori o sulla rete saranno appena 8 (contro i 20 delle furie rosse).

Bene tutte le centrali: Daniela, SuperGiulia (top scorer oritana con 11 punti, okay?), ma soprattutto Isceri e Russo che si fermeranno rispettivamente a 16 e a 13 (il 60% dei punti trepuzzini).

Torniamo al secondo set.

Pocahontas prova a farsi carico della rimonta con un pallonetto, un muro anomalo e un primo tempo (11-8), ma le padrone di casa ci mettono poco a ripristinare le distanze con i primi tempi indifendibili di Isceri (16-11).

La fast con mani-fuori dell’allenatrice-giocatrice, un muro di Russo e l’evanescenza dei nostri attacchi aumentano il gap (20-12).

Come nel set precedente, Oria si sveglia tardi e non si sveglia abbastanza: ace della Leonessa, che poi cede il posto ad Annacarla, primo tempo di Giulia, lungolinea di Nanna ed ace di Ivana (21-18).

Brava Stefi in versione opposta, ancora un ace per l’Oria (Giulia) ed ulteriore lungolinea di Nanna, encomiabile per l’impegno ma non per la costanza (22-21).

Trepuzzi ha più voglia di vincere; il set finisce così: primo tempo di Russo (23-21), lungolinea del Koala (23-22), attacco vincente e poi tiro fuori di Sara Ingrosso (24-23), primo tempo risolutivo di Isceri (25-23).

Anna Maria firmerà la conclusione di tutti i tre set.

Terzo set

Annacarla in campo dall’inizio con il Koala dirottato in posto due e Leo in panchina a telefonare al CUP della ASL.

Trepuzzi sta diventando un incubo e dilaga la sensazione di impotenza tra le maglie oritane con corollario di nervosismo malcelato.

Spinelli buca la nostra ricezione, Isceri piazza la consueta sequenza di primi tempi e fast e Bianco porta le gialloblu a +3 (6-3).

Giulia rappresenta l’unico rimedio contro quella che l’ottimo giornalista Lorenzo D’Alò definisce “stitichezza realizzativa” ed è una delle poche a giocare con determinazione, ma il pareggio (6-6) è effimero perché – per restare nell’elegante metafora – sull’altro fronte Valentina Russo ha un attacco di diarrea (sempre realizzativa, s’intende) e scarica sul parquet tre palloni consecutivi (9-6).

Leo rinuncia alla visita medica per servire eroicamente la causa al posto di Ivana.

C’è un cambio anche nel Trepuzzi, ma non è una scelta tecnica. Siccome non bastano gli infortuni menzionati in apertura di articolo, si fa male anche Rossella Bianco. Come scrive Shakespeare: “Quando i dolori vengono, non vengono solitarie spie, ma in battaglioni” (1).

Ormai ci manca solo che venga la Questura ad arrestare una giocatrice locale per detenzione, nel cognome, di sostanze stupefacenti…

La squadra gialloblu, però, oggi resisterebbe anche ad uno tsunami ed è emblematico l’ace della nuova entrata, Serena Roma (13-9).

Sia pure tardivamente entra in scena Supernanna, che ci accompagna al pareggio con tre attacchi quasi consecutivi (una diagonale, un tiro tostissimo e un mani-fuori): 15-15.

E’ l’ultimo spiraglio che ci offre la gara.

Ahimé, è anche l’ultima cosa buona dell’Oria, la cui partita finisce qui.

Dopo l’uscita di Bianco tra gli applausi d’incoraggiamento del pubblico, il 10-1 finale del Trepuzzi è una tortura crudele: cinque attacchi nostri fuori o sulla rete, un attacco in campo di Sara ingrosso, un ace di Spinelli e soprattutto tre primi tempi di Anna Maria Isceri, compreso il punto della vittoria (25-16).

Parcheggiate fuori ci sono due Lancia Y identiche, una davanti all’altra: stesso modello, stesso colore. Pretendo di sapere perché, avvicinandosi ad una delle due, alcune giocatrici del Trepuzzi vi hanno indirizzato una propria compagna con le testuali parole: “No, non è quella; è questa: quella più bella”.

Quella più bella… E cos’ha di più bello rispetto alla mia?!

Sono uguali, identiche, due gocce d’acqua come le gemelle Romano nove mesi fa; cos’ha quella macchina di più bello rispetto alla mia…?! Non ha neanche la lucertola…

Tornando alla partita, sorprende – in generale – questo “trionfo di centrali”: 16 punti Isceri, 13 punti Russo, 11 punti Giulia e soltanto dopo vengono le schiacciatrici di ruolo: 10 Nanna, 9 Ingrosso, ecc.

Mentre a Trepuzzi si gioca la nostra partita, a Macerata muore per un malore l’ex-giocatore della nazionale, Vigor Bovolenta. Lo apprenderemo solo il giorno dopo. Bovolenta era un centrale. E sembra un segno del cielo questa prestazione brillante di tutte le colleghe di ruolo: una specie di tributo preventivo, un modo per onorare la memoria di un grande centrale.

Dopo tanti minuti di silenzio per gente che con lo sport non c’entrava nulla, ci piacerebbe ricordarlo anche sabato prossimo.

Tabellino: Trepuzzi-Oria 3-0 (25-22, 25-23, 25-16)

Pallavolo Trepuzzi: Ingrosso E. 1, Russo 13, Isceri 16, D’Oria NE, Roma 1, Bianco 2, Milanese NE, Aportone NE, Ingrosso S. 9, Spinelli 6, Mazzotta (L) – All. Isceri.

Muri-punto 9, ace 8, errori in battuta 8.

Punti-fatti: 48 (media set: 16), errori-punto 19 (media-set: 6,3).

New Volley Oria: Carone NE, Calderone NE, Cozzetto 0, Gallo Ingrao 5, Peluso NE, Guacci 4, Basile 11, Mastria NE, Nannavecchia 10, Leone 9, Lo Noce 3, Minetti (L) – All. Presta.

Muri-punto 3, ace 5, errori in battuta 2.

Punti fatti 42 (media-set: 14), errori-punto 27 (media-set: 9).

Fette di torta” su 136 scambi: PF Trepuzzi 35,3%, PF Oria 30,9%, EP Oria 19,8%, EP Trepuzzi 14%.

Arbitri: Francesco Adamo e Massimiliano Marzo.

Altri risultati: Mesagne-Nardò 3-0, Tempesta TA-Ugento 3-1, Presicce-San Giorgio 3-0, Cutrofiano-Collepasso 3-0, Spongano-Galatina 1-3, Casarano-Brindisi 3-1.

Classifica: Mesagne 53; Ugento 47; Presicce 44; Galatina e Cutrofiano 42; Tempesta TA 40; San Giorgio 32; Spongano e Collepasso 27; Trepuzzi 25; Nardò 24; Casarano 17; Brindisi 11; Oria 10.

Verdetti: Collepasso, Spongano e Trepuzzi matematicamente fuori dai play-off; Nardò matematicamente ai play-out.

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Nardò 337,00; Presicce 250,00; Spongano 130,00; Trepuzzi 65,00; Brindisi e Ugento 61,00; Mesagne 45,00; Oria 30,00; Tempesta TA 26,00; Cutrofiano 25,00, Galatina, San Giorgio, Collepasso e Casarano 0,00.

Turno vivace. Nardò sempre più solo al comando grazie ai 35 euro inflitti per gli insulti dei tifosi agli arbitri. Ugento sale al 5^ posto per i 26 euro di sanzione conseguente alla sospensione di un dirigente. Entra in classifica il Cutrofiano con 25 punti (frasi offensive all’arbitro da un isolato tifoso).

Prossimo turno: Oria-Presicce, domenica 1^ aprile, ore 18.00.

NOTE:

(1) SHAKESPEARE, W., Amleto, Atto IV, Scena V.

La foto di Vigor Bovolenta è tratta da http://www.informazione.it.


ORIA-MESAGNE 0-3

24 marzo 2012

Domenica 18 marzo 2012 – ore 18.00

Quello di stasera – come correttamente rileva Annacarla – è il classico scontro al vertice della classifica.

Anzi, ai vertici.

Il Mesagne occupa il vertice alto, noi quello basso, ma sempre di vertici si tratta…

In questi anni sto scoprendo che, nonostante le mie aspettative e l’amarezza dei risultati, è più facile provare a fare dell’umorismo quando si è ultimi piuttosto che quando si è primi. Quando si è primi, infatti, c’è sempre il rischio che le battute (come quella sui vertici) siano interpretate come una forma di irrisione. Quando si è ultimi, invece, il rischio non esiste: è tutta autoironia e nessuno se la prende.

Certo, dopo due anni consecutivi (tre, se contiamo anche l’ultima sciagurata stagione della Palafiom Taranto) farei volentieri a meno dell’autoironia, ma, vabbè, pazienza, andiamo avanti.

Prima dello scontro ai vertici, mi dedico al turismo. Cerco (invano) un bel punto da cui scattare foto panoramiche alla collinetta che ospita Oria, questa meravigliosa cittadina, la più bella della Puglia (dopo Trani), e poi mi dedico al Parco Montalbano, dove non ero mai stato.

Pur essendo in sostanziale stato di abbandono, con tubi di ferro e pezzi di impalcature buttati sull’erba, il luogo ha il suo fascino con una vegetazione fitta, un po’ selvaggia, all’ombra delle mura del Castello. C’è anche una misteriosa caverna da cui non si sa se stia per uscire uno yeti, una coppietta, un latitante della SCU o il Golem di Oria.

Sarebbe affascinante anche un grosso cane bianco (di peluche, in apparenza) se non mi abbaiasse contro inducendomi ad interrompere anzitempo e in fretta l’esplorazione.

Oria-Mesagne, dunque.

C’è un cambio di look per la capolista: al posto delle maglie bianche con tricolore celebrativo, Taurisano e compagne indossano una tenuta nera con bordi rosa. Tutte le giocatrici hanno vistosi nomi scritti in verticale. Tutte tranne la povera Mariaelisa Marrazza, senza nome e dunque discriminata.

Si parlerà anche di casi come il suo nelle riunioni tra governo e parti sociali per la riforma del mercato del lavoro. …Riforma, insomma… Diciamo pure per farci tornare all’Ottocento con la scusa della crisi.

Formazioni con una premessa: nell’Oria i ruoli sono flessibili e intercambiabili di scambio in scambio. Tanto per restare in tema di flessibilità. Impossibile definirli secondo le categorie tradizionali.

Per semplicità, diciamo che la New Volley Oria schiera Stefania Guacci universale, Simona Leone universale, Maria Nannavecchia e Ivana Gallo Ingrao universali, Daniela Lo Noce e Giulia Basile universali, Simona Minetti libero.

Universalmente in panchina con coach Marcello Universale Presta le universali: Angela Carone, Desy Calderone, Annacarla Cozzetto e Giorgia Mastria.

Gatti Moda Mesagne: Divina Fellina in palleggio, Ida Taurisano opposta, Manuela Gambini e Sara Della Rocca laterali, Roberta Pindinello e Vanessa Zingarello centrali, Veronica Parisi libero.

A disposizione di coach Alfredo Rampino: Martina Miceli, Carla Abbracciavento, Paola Baldari, Mariaelisa Marrazza, Chiara Riparbelli e Noemi Corbezzolo.

Prende avvio una partita il cui esito sembrerebbe scontato, ma scontata è anche la mia considerazione ottimistica:

La palla è rotonda”.

Anche il culo” – replica in modo un po’ meno scontato una nostra giovane atleta.

Sembra una battuta, ma in questa osservazione c’è comunque un po’ di verità: il culo, inteso come sinonimo di fortuna, è un fattore imprevedibile ed è anche un fattore capace di cambiare il destino di una partita, persino di questa partita (a condizione, ovviamente, di agevolarne l’opera con una prestazione strepitosa).

Primo set

Si comincia con un attacco di Taurisano da posto due. Un messaggio. Un’introduzione. Un avvertimento. Un modo per marcare il territorio, indubbiamente con più classe rispetto al cane del Parco Montalbano.

Sullo 0-3, però, c’è un gesto tecnico perfetto di Nanna: un muro bello e solido come quello del Castello. Ed è un mezzo avvertimento anche questo: alla pur bravissima Roberta Pindinello non sarà concesso di ripetere il “massacro” dell’andata, quando ci affettò una dozzina di volte come il coltello nel burro.

Le centrali mesagnesi, comunque, disputeranno una gara molto positiva e già in questa fase piazzano un muro a loro volta (Zingarello) ed una fast (Pindinello).

Quando una sua atleta sbaglia il servizio (7-9), coach Rampino batte il piede per terra e inizia a recitare il suo personalissimo …“rosario”.

Dopo un secondo tocco di Felline, Maria veste nuovamente i panni di Supernanna: mani-lampadario e attacco precisissimo nell’angolino del posto cinque (10-11).

Sul 12-13 Rampino chiama un time-out per far ascoltare meglio il rosario alle proprie atlete. E’ soprattutto Gambini a dargli soddisfazione con un mani-fuori e un ace (12-17).

Le imprecisioni dell’Oria innalzano le ospiti sul 14-22, poi Taurisano spedisce un servizio in direzione di Greta, che però non può ricevere perché proprio in quel momento sta facendo il ruttino.

Entra Giorgia per Giulia, ma capire qualcosa dell’assetto tattico cangiante delle furie rosse stasera è un’impresa che va oltre le mie limitate capacità di comprendonio. Ogni tanto vedo che palleggia anche la Leonessa.

Sul 16-24 l’Oria sfiora il miracolo e con una rimonta straordinaria annulla ben 7 (sette) palle-set alla capolista: attacco di Nanna, pipe (cioè zufolo) fuori misura del Mesagne, mani-fuori di Nanna, fast sulla rete e doppia del Mesagne, palla stoppata a terra prima da Daniela e subito dopo da Nanna (23-24).

Dopo aver introdotto Abbracciavento, coach Rampino chiama il secondo time-out e il successivo scambio viene risolto rocambolescamente da Gambini, che riesce a fare punto pur attaccando staccata dalla rete (23-25).

E’ una circostanza – quella del punto con tiro staccato da rete – che provoca un po’ di malumore a Marcello. E anche Greta fa un secondo ruttino di disapprovazione.

Secondo set

Pipe (cioè fischietto del nostromo) di Taurisano, che regala alla platea il consueto spettacolo tecnico di altissimo livello e lancia la fuga del Mesagne, ben imitata da Pindinello (3-8).

La rimonta dell’Oria, però, questa volta arriva presto. E’ ispirata da un’ottima Ivana (attacco ed ace) ed è conclusa da un bel tiro di Stefania.

Il pareggio oritano conferma che la palla è rotonda. E anche il culo se per culo intendiamo un paio di decisioni arbitrali a noi favorevoli: due tiri mesagnesi che a me sembravano dentro vengono fischiati fuori. Due situazioni dubbie e di difficile lettura in cui un secondo arbitro sarebbe risultato prezioso, ma il secondo arbitro non c’è neanche questa sera.

Dritt’ e stuert’ siamo in vantaggio (10-8) e il Mesagne, per pareggiare, deve sudare sette camicie in scambi lunghissimi che esaltano le difese di Simona Minetti (11-11).

Tocco di seconda del Koala, show di Taurisano, muro di Daniela e attacco vincente di Ivana: fino al 16-17 siamo ancora in corsa!

L’allungo di Della Rocca (16-20) risulterà decisivo alla fine del parziale, ma, superato il brevissimo momento di impasse, l’Oria (in cui entrano adesso Annacarla e Giorgia) continua a lottare e a ribattere punto su punto.

Vanno a segno Leo e Nanna, ma dall’altra parte c’è un’atleta che potrebbe tranquillamente giocare in serie A e che questa sera fa la differenza: Ida Taurisano. E’ lei a fissare il punteggio sul 20-25 dopo aver realizzato l’ottavo punto personale del set (saranno 18 a fine gara).

Terzo set

Ace di Felline e duello fra centrali: ai primi tempi di Pindinello replica Giulia con un muro imperioso che racconterà ai nipotini.

Poche ore prima, a casa, Pocahontas si era dedicata ad attività artigianali maneggiando in modo un po’ maldestro quantità industriali di attack. Il nostro timore è che adesso, in caso di muro, la palla possa restarle attaccata alla mano, eventualità non conforme al regolamento – temo.

Dopo la periodica bomba di Taurisano ci sono i mani-fuori di Ivana e di Nanna e – zitti zitti – in vantaggio ci siamo ancora noi (6-4).

Certamente il Mesagne non starà giocando al massimo delle proprie potenzialità, ma la cosa curiosa è che anche l’Oria ha disputato partite migliori di questa. L’andata fu un disastro e il Mesagne si limitò a fare una seduta di allenamento. Stasera, invece, stiamo raccogliendo la sfida tecnica della capolista e riusciamo a reggerne il ritmo. Insomma, la partita è bella e l’equilibrio nel punteggio la rende ancora più avvincente.

Ace di Giulia (8-5)!

Punti di Stefania e di Ivana intervallati da due tiri fuori per eccesso di potenza della fuoriclasse mesagnese che sta attaccando da qualunque parte del campo come se niente fosse. Oria inizia a sognare: 12-8!

Intanto sono cambiate le palleggiatrici: Abbracciavento ha rilevato Felline mentre Annacarla ha preso il posto di Leo, ferma restando la presenza in campo del Koala che ha sempre facoltà di palleggiare quando capita.

La reazione di Ida Taurisano, purtroppo, non si fa attendere: 5 punti in 7 scambi e Mesagne effettua il sorpasso (13-16).

Le emozioni, comunque, non sono finite ed anche il tifo si esalta aggiungendo calore a questo derby: muro di Giulia, magia di Stefania, che appoggia con precisione nell’angolino del posto uno, e nuovo vantaggio oritano (17-16)!

Crescono, però, le centrali ospiti: Roberta Pindinello, pur lontana dagli 11 punti dell’andata, si conferma una delle migliori del campionato, forse la migliore, ma anche Zingarello è una splendida rivelazione.

Sul fronte opposto Ivana disputa un set sfavillante, Supernanna si conferma tale e Simona Minetti rasenta la perfezione. Ma non dimentichiamo la gara intelligente di Stefania, la generosità di Leo, i muri di Giulia e di Daniela e il prezioso contributo di Annacarla e di Giorgia. Un merito supplementare delle furie rosse è aver capito i propri ruoli scalando, di scambio in scambio, da palleggiatrice a opposto a centrale a laterale e a libero-aggiunto senza confondersi.

Sul 18-18 c’è un guizzo del Mesagne con punti di Della Rocca e Taurisano (18-20), Nanna replica (20-21), ma poi la capolista va a prendersi la partita con i primi tempi di Pindinello ed un mani-fuori di Gambini al termine di un lunghissimo scambio, emblema di questa bella partita (21-25).

Per noi è una sconfitta che non brucia ed entrambe le squadre possono lasciare il palazzetto a testa alta e con la coscienza a posto.

Ultime” suona male; dopo questo scontro ai vertici le nostre ragazze è meglio chiamarle “diversamente prime”.

Tabellino: Oria-Mesagne 0-3 (23-25, 20-25, 21-25)

New Volley Oria: Carone NE, Calderone NE, Cozzetto 0, Gallo Ingrao 12, Peluso NE, Guacci 4, Basile 4, Mastria 0, Nannavecchia 10, Leone 3, Lo Noce 2, Minetti (L) – All. Presta.

Muri-punto 4, ace 2, errori in battuta 5.

Punti fatti 35 (media-set: 11,6), errori-punto 27 (media-set: 9).

Gatti Moda Mesagne: Miceli NE, Abbracciavento 0, Gambini 9, Zingarello 6, Della Rocca 6, Felline 2, Pindinello 6, Baldari NE, Marrazza NE, Taurisano 18, Riparbelli NE, Corbezzolo NE, Parisi (L) – All. Rampino.

Muri-punto 3, ace 3, errori in battuta 8.

Punti-fatti: 48 (media set: 16), errori-punto 29 (media-set: 9,6).

Fette di torta” su 139 scambi: PF Mesagne 34,5%, PF Oria 25,2%, EP Mesagne 20,9%, EP Oria 19,4%.

Arbitro: Vito Caragnano.

Altri risultati: Ugento-San Giorgio 3-0, Galatina-Presicce 3-1, Casarano-Cutrofiano 1-3, Brindisi-Tempesta TA 0-3, Nardò-Spongano 1-3, Collepasso-Trepuzzi 3-0.

Classifica: Mesagne 50; Ugento 47; Presicce 41; Galatina e Cutrofiano 39; Tempesta TA 37; San Giorgio 32; Spongano e Collepasso 27; Nardò 24; Trepuzzi 22; Casarano 14; Brindisi 11; Oria 10.

Verdetti: Mesagne matematicamente salvo, Trepuzzi fuori dai play-off, Casarano matematicamente ai play-out.

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Nardò 302,00; Presicce 250,00; Spongano 130,00; Trepuzzi 65,00; Brindisi 61,00; Mesagne 45,00; Ugento 35,00; Oria 30,00; Tempesta TA 26,00; tutte le altre 0,00.

Giornata senza sanzioni.

Prossimo turno: Trepuzzi-Oria, sabato 24 marzo, ore 18.30.


QUALCOSA NON MI TORNA

18 marzo 2012
Nel sondaggio sulla migliore palleggiatrice della serie C le giocatrici dell’Oria sono state ignorate.
Nel sondaggio sulla migliore laterale della serie C le giocatrici dell’Oria sono state ignorate (unitamente alla migliore laterale, probabilmente, della serie C: Luisa Chionna).
Nel sondaggio sul miglior allenatore il coach dell’Oria è stato ignorato (in compenso è stato inserito un allenatore della serie D, uno solo, chissà perché, e – guarda caso – ha vinto proprio lui).
Soltanto quando si tratta di fregare foto dal nostro sito, senza citare la fonte, l’Oria viene preso molto in considerazione…
_
_
_
_
_
_

CUTROFIANO-ORIA 3-0

13 marzo 2012

Domenica 11 marzo 2012 – ore 18.00

Cominciamo dai ricordi.

La mia prima, unica ed ultima volta al palazzetto dello sport di Cutrofiano era stata il 2 aprile 2000, una data storica per la pallavolo tarantina.

Quel giorno la Magna Grecia del mago Di Pinto conquistò per la prima volta nella storia della città la serie A1 battendo per 3-1 il Cutrofiano. In quella squadra eccezionale c’erano Boban Kovac, Petr Karabec, Bruno De Mori, Marcello Bruno, tanto per fare solo alcuni nomi.

Ricordo la carovana che si mosse da Taranto, ricordo il boato dei tifosi quando De Mori uscì dallo spogliatoio, precedendo i compagni, per il riscaldamento. Ricordo la festa dopo il punto vincente di Karabec. Che giornata. Che emozione tornare in questo posto.

Non è cambiato quasi nulla. Forse soltanto la macchinetta del caffé e delle merendine che il prossimo anno, comunque, subirà un’ulteriore modifica. Loredana Corvino ha infatti (saggiamente) chiesto alla società di distribuire i pasticciotti invece delle solite quattro cacate confezionate. Lei non si è espressa in modo così triviale – bisogna precisare.

Ah, una novità è costituita dai cartelloni con fumetto per ogni giocatrice. E così mi risparmio un po’ di lavoro…

Per la prima volta in questa stagione c’è un solo arbitro.

E’ una provocazione! E’ come se la Federazione avesse pensato: beh, per domenica non abbiamo abbastanza arbitri; ne mandiamo due alle partite impegnative e uno solo a quelle più scontate. Ecco, Cutrofiano-Oria, lì mandiamo un solo arbitro; cosa volete che succeda…?

Verrebbe voglia di fare casino apposta. Così, senza motivo. Proteste, insulti in campo e fuori, lancio di tappi e di altri oggetti contundenti… Un casino tale che la prossima volta di arbitri ce ne dovranno mandare cinque (e scortati da un paio di marò a testa).

Le procedure di riconoscimento vanno per le lunghe. Paola Faloia è talmente abbronzata che, oltre al documento d’identità, le viene richiesto di esibire il permesso di soggiorno. La situazione si sblocca soltanto dopo l’intervento dell’Ambasciata del Senegal.

Nell’Oria all’assenza di Ivana si aggiunge quella di Angela, ma in compenso c’è Desy Calderone, fresca di compleanno. Adesso ha l’età per giocare in serie C e non è ancora imputabile. Speriamo che non ne approfitti…

C’è un grande manifesto con cui la società leccese ringrazia gli sponsor (molto numerosi, in effetti) per il contributo offerto alla pallavolo locale. Potremmo farne uno simile anche a Oria, penso. Simile nella forma, ma molto diverso nei contenuti.

Formazioni.

Piazza di Spagna Cutrofiano: Laura Caracuta in palleggio, Paola Faloia opposta, Emanuela Cafarella e Loredana Corvino laterali, Marta Baglivo e Rossella Pellico centrali, Patrizia Villani libero.

In panchina con coach Giuseppe Marino: Silvia Parisi, Sarah Mauro, Silvia De Paolis, Noemi Polimeno e Laura Pendenza.

In realtà sulle riserve non sono molto sicuro perché il referto non l’ho visto, ma, così a occhio, mi sembrano le stesse giocatrici dell’andata. Non mi pare di aver visto Pendenza, forse. E comunque viste le inesattezze e le stronzate che vengono scritte su alcuni giornali o su siti ufficiali, potrò ben sbagliare pure io che non sono un professionista…

New Volley Oria: Annacarla Cozzetto in palleggio, Stefania Guacci opposta, Maria Nannavecchia e Simona Leone laterali, Daniela Lo Noce e Giulia Basile centrali, Simona Minetti libero.

A disposizione di coach Marcello Presta: Noemi Votano, Désirée Calderone, Federica Peluso, Giorgia Mastria e Simona Bianco. La prossima volta calcolerò l’età media, ma credo che sia sotto i 15 anni.

Primo set

Primo tempo di Pellico, tre ace consecutivi di Caracuta e attacco vincente di Faloia (5-0).

Vabbè, il ricordo della Magna Grecia di Di Pinto svanisce qui e forse possiamo già telefonare a casa per dire di calare la pasta. Purtroppo rischia di svanire anche il ricordo della bellissima partita d’andata quando conquistammo il tie-break e “rischiammo” persino di vincerlo (finì 19-21 con 5 palle-match non sfruttate dalle furie rosse).

Stefania rompe il ghiaccio e Leo attenua lo svantaggio (7-4), ma Faloia in prima linea è devastante: 5 punti in 9 scambi, incluso un pallonetto e una palla piazzata nell’angolino del posto cinque (9-4).

Mura la coppia Baglivo-Corvino e replica la Leonessa con lo stesso fondamentale (11-6).

Da adesso in poi l’Oria gioca discretamente e la partita è godibile: difendiamo bene ed è un peccato che non si riescano a tradurre in punti le occasioni costruite.

In 13 scambi, appena 3 punti “fatti” dal Cutrofiano, ben 6 punti nostri, 4 errori-punto brindisini e nessuno leccese. Ci stiamo dando da fare generosamente – lo dicono anche i numeri – ma il distacco resta invariato: 18-13 (cinque punti, come il passivo iniziale).

Allungo di Corvino (20-14) e Marcello tenta la carta del “casino organizzato” come una settimana fa. Un po’ meno casino, un po’ più organizzato.

Giorgia sostituisce Nanna per servire e per fare la rotazione in seconda linea (compito assolto egregiamente). Una Leonessa strepitosa (7 punti nel parziale) ci porta quasi a ridosso delle padrone di casa (20-17) e a quel punto c’è l’ingresso di Simonina al posto di Annacarla con Stefi palleggiatrice e il solito effetto domino che si conclude con Ferrarese pivot e che non sto a ripetere.

Dobbiamo, però, fare i conti con un’avversaria che non si lascia impressionare e dà la sensazione di giocare al gatto col topo: al momento opportuno arriva la zampata inesorabile.

Secondo tocco di Caracuta, ace di Corvino e solite imprecisioni in attacco dell’Oria: Cutrofiano vince 25-18.

Il palazzetto è grande e capiente, ma lo spazio tra il seggiolone dell’arbitro e il divisorio tra campo e tribuna è talmente stretto che si può passare soltanto una per volta. E guai ad ingrassare.

Durante l’intervallo subisco un attentato e vengo colpito da una pallonata. L’attentatrice ha il numero coperto dalla tuta appoggiata sulla schiena, ma credo che si tratti di Sarah Mauro. La chiamerò a rispondere di tentate lesioni e come testimone dell’accusa potrò contare su De Paolis che non ha esitato ad “infamare” la compagna (“E’ stata lei, non io!”).

Secondo set

Partiamo bene con un muro di Daniela, molto positiva stasera, ed un attacco di Nanna, un po’ al di sotto degli standard a cui ci ha abituato. Cioè, diciamo che non ha giocato proprio benissimo. Cioè, insomma, 5 punti per lei sono proprio pochini.

E il caso vuole che anche l’altra grande protagonista della partita con il Galatina (e più in generale di un ottimo girone di ritorno), Simona Minetti, sia stata un po’ vulnerabile in ricezione.

Le centrali salentine mettono la freccia (6-3) e poi si apre un equilibrato confronto punto a punto: a segno tutte le bocche di fuoco del Cutrofiano, a segno il Koala e la Leonessa, che questa sera supplisce alla scarsa prolificità di Nanna.

Gli scambi sono prolungati, merito delle ottime difese, e Stefania, con una bella diagonale riesce ad accorciare le distanze (10-9).

Punto di Faloia, bravissima (11-9), primo tempo di Daniela (11-10) ed attacco leccese che termina sulla rete. Parità (11-11)!

A questo punto il gatto si stufa e decide di non concedere più nulla: break da quattro (15-11) interrotto soltanto da un errore offensivo ospite. Poi si riprende con i lungolinea della pantera nera e i muri impietosi di Baglivo (18-13).

Entra De Paolis e Mauro rimane a giocare da sola con la pedana propriocettiva.

Propriocettivo… Che razza di parola… Che cosa vuol dire? Secondo il mio vocabolario, “propriocezione” è il complesso delle funzioni dei recettori e dei centri nervosi che consentono l’acquisizione di informazioni sullo stato degli organi interni, con esclusione di quelli cavi.

Adesso capisco meno di prima.

Ed anzi ora mi chiedo cosa siano i recettori e gli organi interni non cavi…

E poi come fa quella specie di frisbee ingrassato a fornirti informazioni sugli organi interni…? Ti metti sopra ed hai l’elettrocardiogramma? Scopri se soffri di insufficienza renale? Mah.

Torniamo alla partita: Baglivo serve una saetta che sorprende la ricezione brindisina (20-14).

Sul 21-15 anche Caracuta ottiene un ace e a quel punto Marcello regala a Desy la soddisfazione dell’esordio nella prima squadra della New Volley. Dopo l’Under18, l’Under16 e la Prima Divisione giovani, dunque, ecco anche la serie C; neanche nell’agenda di Barack Obama ci sono così tanti impegni.

Desy e Simonina, purtroppo, non possono fare il miracolo: il set è già nelle mani del Cutrofiano (25-15).

Terzo set

Qual è il vero Oria? Quello del tie-break all’andata o quello che nel terzo set affonda sotto i colpi di Cafarella e Corvino (8-2)? Per saperlo, per “propriocepirci” dovremmo stringerci su una pedana propriocettiva.

Dopo un muro di Faloia, il Cutrofiano allenta la morsa. Pur a corto di zuccheri, Leo continua mettere palloni a terra (si fermerà a quota 14, solo uno in meno della top-scorer Faloia), Nanna si sveglia dal torpore e Annacarla inventa un bagher in rovesciata che beffa la difesa leccese atterrando placidamente in posto due.

Poco prima un bagher salentino meno preciso aveva sfiorato il lampeggiante della Questura sulla testa di Baglivo.

Siamo tornati in corsa (10-9).

Pipe di Faloia, diagonale di Cafarella, muro ed ace di Baglivo (14-10).

L’avvenente centrale del Cutrofiano non è altrettanto efficace quando si improvvisa palleggiatrice e manda Cafarella a schiantarsi contro la parete.

Magie di Annacarla: prima due ace consecutivi, poi un altro bagher in rovesciata che vale il quasi-pareggio (15-14).

Leo e Stefania mantengono l’Oria a ridosso della quotata avversaria, ma l’equilibrio si spezza quando Corvino dà avvio ad uno show personale: la schiacciatrice del Cutrofiano piazza tiri esplosivi su cui la difesa brindisina, francamente, non ha grosse responsabilità. Si può solo ammirare e sperare che la fuoriclasse leccese torni presto in seconda fila.

E manco, perché la Corvino realizza anche un ace (23-17).

Nel terzo set entrano Giorgia e Federica; gli ultimi punti sono un servizio vincente di Giulia ed un tocco di seconda di Caracuta (25-19). Però a Giulia il punto nel tabellino non lo metto così impara a lasciarmi le briciole dei crackers in macchina.

In una partita come questa una Leonessa ammirevole da sola (o quasi) non poteva bastare.

Simona Minetti, dopo una striscia di incontri strepitosi, è stata soltanto discreta e Supernanna si è vista poco. La ricezione poi ha ballato come ai vecchi tempi.

Contro il Cutrofiano le furie rosse avrebbero dovuto giocare al 150% e sperare in una serata storta delle padrone di casa. Purtroppo abbiamo giocato al 50% e le ragazze di coach Marino hanno agevolmente controllato la partita. La sensazione è che in tutti i set si sia aperta per un attimo una finestra in cui avremmo dovuto buttarci e tentare il miracolo, ma non ne abbiamo approfittato. E Cutrofiano l’ha subito richiusa.

Per fortuna il calendario è benevolo e ci offre subito un’occasione per riscattarci: domenica a Oria arriva il Mesagne…

Tabellino: Cutrofiano-Oria 3-0 (25-18,  25-15,  25-19)

Piazza di Spagna Cutrofiano: Baglivo 9, Cafarella 7, Parisi NE, Pellico 4, Mauro NE, De Paolis 0, Corvino 11, Polimeno NE, Caracuta 8, Pendenza NE, Faloia 15, Villani (L) – All. Marino.

Muri-punto 6, ace 11, errori in battuta 6.

Punti-fatti: 54 (media set: 18), errori-punto 17 (media-set: 5,6).

New Volley Oria: Votano NE, Calderone 0, Cozzetto 4, Peluso 0, Guacci 6, Basile ?, Mastria 0, Nannavecchia 5, Leone 14, Bianco 0, Lo Noce 5, Minetti (L) – All. Presta.

Muri-punto 3, ace 5, errori in battuta 6.

Punti fatti 35 (media-set: 11,6) errori-punto 21 (media-set: 7).

 “Fette di torta” su 127 scambi: PF Cutrofiano 42,5%, PF Oria 27,6%, EP Oria 16,5%, EP Cutrofiano 13,4%.

Arbitri: Federica Cataldo.

Altri risultati: Mesagne-Casarano 3-0, Trepuzzi-Ugento 0-3, Presicce-Nardò 3-1, San Giorgio-Galatina 3-0, Tempesta TA-Collepasso 3-0, Spongano-Brindisi 3-0.

Classifica: Mesagne 47; Ugento 44; Presicce 41; Galatina e Cutrofiano 36; Tempesta TA 34; San Giorgio 32; Nardò, Spongano e Collepasso 24; Trepuzzi 22; Casarano 14; Brindisi 11; Oria 10.

Verdetti: Casarano fuori dai play-off, Brindisi e Oria matematicamente ai play-out.

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Nardò 302,00; Presicce 250,00; Spongano 130,00; Trepuzzi 65,00; Brindisi 61,00; Mesagne 45,00; Ugento 35,00; Oria 30,00; Tempesta TA 26,00; tutte le altre 0,00.

Nardò consolida il primato con altri 26 euri. Questa volta i dati anagrafici non c’entrano; la multa sanziona la sospensione di un dirigente che ha rivolto frasi offensive all’arbitro a fine gara.

Ma ecco che in classifica entriamo noi: 30 euri all’Oria per l’assenza del dirigente addetto agli arbitri!

La differenza di 4 euri mi induce ad una riflessione: per la Federazione è meglio un dirigente che insulta gli arbitri piuttosto che l’assenza di un dirigente. E’ un po’ come nella vita: meglio litigare ma essere considerati piuttosto che essere ignorati del tutto…

Prossimo turno: Oria-Mesagne, domenica 18 marzo, ore 18.00.

NOTE

L’immagine di copertina è tratta da http://www.theblaze.com.


ORIA-GALATINA 1-3

6 marzo 2012

Domenica 4 marzo 2012 – ore 18.00

Che partita intensa! Che grinta le nostre furie rosse!

Non ottengono un tubo in termini di punti, e va bene, ma disputano uno degli incontri più belli della stagione in condizioni di emergenza, data la pesantissima assenza di Ivana. Le ragazze moltiplicano le proprie forze e riescono a rendere la vita difficile alla quarta forza del campionato.

Il Galatina, dal canto suo, è una squadra di non facile decifrazione: gioca una bella pallavolo, non ha fuoriclasse conclamate (a parte l’esperta Mara Serra) ma è ricco di giovani atlete validissime, alterna prestazioni eccellenti a incontri in cui rischia di traballare. E per uno di quegli strani misteri dello sport il Galatina con l’Oria soffre, nonostante l’evidente gap tecnico a proprio favore. Sì, alla fine ha preso 5 punti su 6 (all’andata finì al tie-break), ma solo il primo set al PalaPanico è stato una passeggiata.

I rapporti e le compatibilità tra le squadre sono complessi come quelli tra le persone: a volte caratteri diversi si attraggono, a volte confliggono, a volte si armonizzano, a volte si subiscono. Nulla è scontato.

Oltre alla presenza di tanti giovani talenti, il Galatina ha un’altra caratteristica peculiare: è la prima squadra a fare ingresso al palazzetto di Oria con un proprio portapalloni. Potrebbe essere una tradizione scaramantica o – più probabilmente – una saggia premura dato che, in effetti, alcune palestre della categoria non sempre sono attrezzate e magari non hanno nemmeno i carrelli della spesa fregati ai supermercati.

A proposito, se un dirigente dell’Auchan o dell’Ipercoop passasse per caso da una palestra e vedesse tutti quei carrelli…

Da quel momento in poi, al posto della fessura per la moneta da 2 euri, nei carrelli degli ipermercati troveremmo la fessura per infilare una fideiussione.

Formazioni.

La New Volley Oria schiera Annacarla Cozzetto in palleggio, Stefania Guacci opposta, Maria Nannavecchia e Simona Leone schiacciatrici, Giulia Basile e Daniela Lo Noce centrali, Simona Minetti libero.

A disposizione di coach Marcello Presta: Angela Carone, Noemi Votano, Federica Peluso, Giorgia Mastria e Simona Bianco.

La Pavarredo Magic Volley Galatina schiera Francesca De Paolis in palleggio, Benedetta Bruno opposta, Diana Bruno e Greta Palumbo schiacciatrici, Mara Serra e Luigina De Vito centrali (Luigina… -ina… Mors’ d’ Luigina! Sarà alta due metri…), Giulia De Pasquale libero.

A disposizione di coach Dario Cocola: Ilaria Palumbo, Benedetta Carachino, Camilla Guido, Giulia Clementi e Brizia Maggiore.

Primo set

Le squadre non hanno ancora varcato la linea d’ingresso del campo e il tabellone segna già l’1-0 in favore delle padrone di casa.

A me sembra un’ottima idea. Anzi, per vivacizzare il campionato bisognerebbe dare alla squadra più giù in classifica tanti punti quanti sono quelli che la distanziano dall’avversaria del giorno. In questo caso, col Galatina, dovremmo partire da 23-0.

Purtroppo, però, ci si accorge dell’errore e il tabellone viene azzerato. Col senno di poi sappiamo quanto sarebbe stato prezioso un punticino in più in quel set…

L’avvio è un disastro e le ospiti sembrano in grado di vincere il set anche se fossero davvero partite da 23-0.

Nei primi 12 scambi il pallone non cade una sola volta nella metà campo del Galatina; gli unici punti brindisini, infatti, sono errori in attacco (errori anche piuttosto “generosi”) delle gentili ospiti. E i muri, assai meno gentili, non si contano (2 volte Benedetta Bruno, una volta Mara Serra). Il resto lo fanno gli attacchi di Greta Palumbo e i pallonetti di Luigina De Vito.

Sono costretto a usare nomi e cognomi perché ci sono due Palumbo e due Bruno e queste ultime si somigliano pure parecchio.

Quando sarò presidente della FIVB imporrò una nuova regola: tutte le sorelle, per distinguersi, devono indossare ginocchiere di colore diverso oppure una delle due deve tingersi i capelli.

Tornando a Oria-Galatina, alla fine rileverò 20 punti di Benedetta e 11 di Diana, ma declino ogni responsabilità; potrebbe anche essere il contrario.

Siamo sul 3-9 e la metà campo del Galatina è ancora immacolata come il pannolino di Greta (la figlia di Lucrezia in tribuna, non la schiacciatrice ospite). Il primo punto “costruito” è firmato dal Koala.

L’Oria fatica a entrare in partita e c’è un altro break da 4 che innalza le salentine sul 4-13. A parte un ace di Benedetta, si tratta di nostri errori in attacco. Quanto meno adesso ci stiamo provando.

Sul 5-15 la svolta: Leo piazza una diagonale e poi va a servire. Il primo ace atterra nella zona di conflitto tra due giocatrici galatinesi. Erano anni che sognavo di usare questa espressione: “zona di conflitto”…

Seguono altri 2 ace consecutivi (9-15).

Forse l’unico difetto del Galatina è proprio la ricezione; anche Serra non nasconde qualche rilievo critico.

C’è un fallo di posizione del Galatina e poi un altro ace (il quarto!) della Leonessa, questa volta con un po’ di culo. E siamo a -4 (11-15)!

E non è finita perché adesso si sblocca Supernanna, in procinto di disputare una gara magnifica: attacco da posto due e la striscia positiva dell’Oria arriva a quota sette (12-15).

Serra spezza l’assedio ma per piegare la difesa oritana c’è voluta una mezz’oretta.

Doppietta di Nanna (14-16), replica delle sorelle Bruno (mani-fuori di Diana e muro di Benedetta) e poi l’Oria, un Oria sorprendente e meraviglioso, completa la rimonta avviata sul 5-15. Il turno in battuta di Annacarla è efficace: vanno a punti Nanna per due volte e Stefania per tre; nel mezzo c’è una doppia di De Paolis: 20-19!

Nel frattempo c’è stata una girandola di cambi nel Galatina e non tutti sono stati omogenei per ruolo: è entrata ed uscita Clementi, è uscita Guido, è uscita ed entrata De Paolis, alla fine è entrata anche Ilaria Palumbo ma non chiedetemi al posto di chi perché i cambi che effettuerà Marcello dal secondo set in poi mi faranno venire il mal di testa; figuriamoci se sono in grado di ricostruire anche quelli delle ospiti.

Insomma, a Oria è stato lanciato il primo esperimento di anarchia applicata alla pallavolo: inizia coach Cocola ma fra pochi minuti Marcello supererà il maestro e porterà all’esasperazione la teoria del “casino organizzato” di Eugenio Fascetti (ex allenatore del Lecce).

Dopo un muro di De Vito (che certamente non è parente di Danny…), una diagonale di Benedetta e due errori nostri, Galatina riprende quota (21-23).

Le emozioni non sono finite, anzi: errore in battuta e primo tempo a lato per le salentine. Parità (23-23).

Ace di Daniela ed è l’Oria a giocare la prima palla-set (24-23)!

Questa volta il primo tempo di Serra va dentro, ma la Leonessa è bravissima a piazzare il pallonetto: secondo set-point per le furie rosse (25-24)!

Va in battuta il Koala. Può essere un bene e può essere un male. Può venir fuori il capolavoro risolutivo così come può registrarsi la replica di un tiro diretto in Albania già sperimentato durante il riscaldamento. La seconda che ho detto, purtroppo: sul Paese delle Aquile stasera piovono Molten (25-25)…

Lo scambio seguente dura un’infinità: è bellissimo, è emozionante ed ha una grande protagonista, Simona Minetti, autrice di salvataggi favolosi. Purtroppo, però, la Leonessa appoggia lungo d’un soffio e subito dopo il parziale è chiuso da un mani-fuori di Diana Bruno (25-27).

Vince il set il Galatina, ma anche l’Oria esce tra applausi meritatissimi.

Secondo set

Sulla carta non avrebbe dovuto esserci partita e l’assenza di Ivana sembrava aver abbassato l’obiettivo primario fissandolo nel raggiungimento della decenza. L’avvio del primo set stava poi per trasformare l’incontro in un incubo, una di quelle partite di cui si auspica la fine immediata (senza inutili sofferenze) e l’omessa pubblicazione dei parziali sul sito della Federazione.

Invece il grande cuore delle ragazze brindisine sta mutando l’incubo in un’impresa esaltante. Adesso le furie rosse ci credono, ci prendono gusto e vogliono continuare a sorprendere: mani-fuori di Nanna, ace di Annacarla e duello a suon di pallonetti tra Giulia e Greta (6-5).

Greta Palumbo, in questo caso, non Greta-la-figlia-di-Lucrezia.

Va a punti anche la Leonessa, c’è il bis di Pocahontas e Nanna sigilla con tre attacchi imperiosi il proprio transito dalla prima linea (13-7).

Se la giovane schiacciatrice cegliese risulterà la top-scorer della partita con 21 punti, uno in più di Benedetta, c’è un’altra atleta che merita un encomio solenne: Simona Minetti. Se fossero punti anche i salvataggi del nostro libero, probabilmente la top-scorer sarebbe lei.

Con il contributo del Koala si arriva al massimo vantaggio di 7 lunghezze (16-9).

Ma Galatina è sempre Galatina: Benedetta mura Leo ed esprime la propria soddisfazione in modo troppo sonoro, Simona non gradisce e lo fa presente con altrettanta esuberanza. C’è una nuova zona di conflitto (ma non nel senso che dicevo prima…) e l’arbitro è costretto a raffreddare gli animi.

Non sarà l’unico momento agonisticamente intenso dell’incontro, ma non ci saranno degenerazioni per merito di giocatrici responsabili e di una direzione di gara che riuscirà a tenere in pugno la partita senza spargimenti di cartellini.

Il fatto grave per noi è che sul 18-12 il Galatina costruisce una striscia di 7 punti consecutivi. Merito di Greta Palumbo, ma anche di un improvviso calo di lucidità oritana in fase di costruzione del gioco (18-19).

Scocca l’ora del casino organizzato.

Tanto per cominciare c’è il battesimo del fuoco per Noemi. Aveva già esordito a Mesagne, ma soltanto dopo che la partita si era trasformata in un allenamento defatigante per la capolista.

Adesso la giovane palleggiatrice tarantina entra nel vivo di una battaglia. Non per molto, però, perché sul 19-21 Annacarla ha rifiatato e torna sul parquet, dove c’è sempre Stefania.

Nel dubbio su chi sia la palleggiatrice in quel momento, è Giulia ad alzare in bagher a Nanna. Con successo (20-21)!

Ormai tutte fanno tutto; non si capisce più una mazza.

Sul 21-24, costruito da De Paolis e Diana, è anarchia totale: esce Stefania ed entra Simona Bianco, ma a risultare decisivi sono l’errore in battuta e la doppia di De Paolis. Dopo due palle-set annullate da sole, la terza è un attacco di Leo da posto due (24-24)!

Entra Ilaria Palumbo per Mara Serra; Benedetta regala la quarta palla-set al Galatina ma poi regala anche un attacco fuori all’Oria (25-25). Un ulteriore errore offensivo ribalta la situazione a favore del sestetto brindisino (26-25). Beh, diciamo che è anche il nostro muro-difesa a costringere le avversarie a soluzioni più ardite e dunque rischiose.

Seguiamo l’evoluzione dei vantaggi.

Punto di Benedetta (26-26) e rientro sul parquet di Serra.

Attacco vincente di Simonina: coraggio e sangue freddo per questa creatura del ‘97 (27-26)!

Neanche il tempo di esultare e la creatura del ’97 cede il posto al Koala.

Mani-fuori di Greta Palumbo (27-27) e pallone spinto a terra da Pocahontas, che si oppone così ad una difesa lunga (28-27).

Due mani-fuori: prima Palumbo e poi Nanna (29-28).

Primo tempo di Serra, che vanifica un miracolo difensivo di Leo (29-29).

Infrazione del Galatina e l’Oria può giocare la quinta palla-set (sarebbe la settima dell’incontro); questa volta la voglia di vincere è troppo forte e l’ultimo attacco delle ospiti si infrange sulle mani a muro di Stefania: 31-29!

Così come a San Giorgio, sembra che ormai per vincere un set le ragazze di Mino Delli Santi debbano superare la soglia dei 30 punti. Va bene lo stesso; non abbiamo problemi di orario.

Terzo set

Il Galatina reagisce a suon di ace: uno De Paolis, due Diana (1-5).

Abbiamo speso troppo? Ci stiamo spegnendo? Il sogno svanisce?

Niente affatto. Per tornare in corsa l’aiutino iniziale ce lo offre il Galatina; le brindisine sono brave a capitalizzarlo (5-5).

Rientra Camilla Guido e va subito a segno, ma Giulia, nonostante le condizioni fisiche non ottimali, ribatte nuovamente a terra una ricezione lunga delle salentine (7-6). E’ un gesto tecnico che di solito facciamo con qualche incertezza, magari spingendo la palla lateralmente proprio dove è piazzata un’avversaria pronta a difendere. Stavolta no. Stavolta Pocahontas esegue il blocco in modo perentorio e senza appello.

Voliamo col Koala (muro ed ace), ma poi siamo noi a commettere un po’ di errori e il Galatina ci sorpassa (10-12).

Ace di Giulia, con più culo che sentimento, e siamo di nuovo in parità (12-12) prima di una fuga leccese che poteva risultare seria: dopo il 13-16 di De Vito, muriamo un attacco ospite e poi tiriamo fuori due volte. La seconda volta, però, c’è un tocco del muro avversario rilevato dal secondo arbitro, dalle urla indemoniate delle nostre, ma anche dalla leale ammissione dell’interessata. Il 15-18 diventa così 16-17 e subito dopo ci sono l’ace della capitana e un’invasione leccese: sorpasso (18-17)!

Si apre una breve fase caratterizzata da errori ed infrazioni su entrambi i fronti e a fare la differenza è una saggia palletta piazzata da Giulia nel ruolo di opposto dopo che Simonina aveva nuovamente rilevato Annacarla spostando Stefania in palleggio, Leo centrale, Minetti allenatrice, Marcello posteggiatore abusivo e il padre di Noemi presidente della provincia di Brindisi al posto di Ferrarese, impegnato come pivot dell’Enel Brindisi nella partita di Lega Due.

Nel casino generale il punteggio è 23-20 per l’Oria.

Entra Ilaria Palumbo e piazza subito un pallonetto perché noi non avevamo capito che fosse entrata al posto di De Vito; credevamo che sostituisse Belen al festival di Sanremo (23-21).

Un nostro primo tempo a uecchio regala il terzo pallone della serata agli albanesi sull’altra sponda dell’Adriatico (23-22).

Marcello chiama il time-out e qui dobbiamo dare conto di un altro strano fenomeno: nonostante la tensione di un incontro così palpitante ed equilibrato, il nostro coach mantiene un aplomb al cui confronto Mario Monti sembra il capo-ultras dell’Atalanta.

Il set, però, se lo prende Benedetta Bruno con tre perle in rapida successione: saetta in diagonale, missile aria-terra e muro a cappuccio (23-25).

Quarto set

L’Oria non si demoralizza come pure ci si potrebbe attendere dopo una partita in cui sono state sprecate due palle-set nel primo parziale ed un vantaggio di 23-20 nel terzo.

Le ragazze reagiscono da furie rosse: Nanna, Nanna, errore ospite, ancora Nanna, Annacarla di seconda e Annacarla in battuta (6-0).

E poi difendiamo tutto. Simona Minetti è il più grande spettacolo dopo il Big Bang.

Nel frattempo si è fatta male De Paolis e al suo posto è entrata Clementi. Al PalaPanico aveva il numero 11, adesso è passata al 13, giusto per rompere le palle agli scout-men che preparano le loro tabelle basandosi sui numeri rilevati nel girone di andata…

Muriamo anche noi. Non come il Galatina (solo la metà: 6 a 12), ma quando capita so’ soddisfazioni. Per la cronaca, capita a Daniela e a Leo; quest’ultima viene ad annotarlo personalmente sul mio taccuino.

Raggiungiamo il massimo vantaggio sull’ 11-3.

Serra rappresenta alle compagne un certo disappunto e le compagne replicano esprimendo il proprio punto di vista. In questa squadra c’è una dialettica vivace. Viva il pluralismo.

La stessa Serra guida la reazione ospite, che poi viene perfezionata sfruttando l’ottimo turno in battuta di Guido e i muri di Clemente (13-12).

Marcello gioca per la terza volta la carta del casino organizzato: entra Simonina, una banda, ed esce Annacarla, una palleggiatrice.

Il vantaggio aumenta un po’ con Nanna e con Giulia (ace), ma Clementi oppone nuovamente il muro ai nostri attacchi e Diana ottiene il pareggio (15-15).

Rientra Annacarla in compresenza con Stefania. E’ bellissimo: durante gli scambi spuntano palleggiatrici da tutte le parti. Se la ricezione è imprecisa e la palla schizza verso destra, nessun problema: palleggia Stefania. Se la palla finisce in seconda linea, abbiamo anche lì una palleggiatrice pronta.

Dispiace solo che non ci sia Ivana: già casinista di suo, in questa partita anarchica si sarebbe integrata a meraviglia.

Scatto del Galatina (16-18) e replica della nostra capitana coraggiosa: prima un pallonetto e poi un muro (19-18).

Entra anche Federica Peluso, nel ruolo che vuole lei. A piacere. Per la piccina è l’esordio assoluto: congratulazioni! E pasticcini…

Murano Benedetta e Clementi (19-20) e poi c’è un doppio attacco vincente di Stefania da posto due (21-20).

Se quattro set di battaglia sportiva hanno dato l’illusione di una sfida alla pari, la differenza tra il Galatina e l’Oria, ossia tra una squadra da play-off ed una da play-out, sta forse nella gestione dei palloni decisivi: le brindisine si smarriscono e le leccesi diventano un meccanismo perfetto. Primo tempo di Ilaria Palumbo, attacco di Camilla Guida, un’imprecisione nostra e il punto finale è di Mara Serra (22-25).

Alla fine prende tutto il Galatina, che consolida la quarta posizione e anzi minaccia il Presicce battuto dall’Ugento (secondo sì, ma con una caratteristica micidiale: vince tutti gli scontri diretti).

Due squadre, invece, sono già matematicamente fuori dalla lotta per i play-off (già da domenica scorsa, veramente) ed è inutile che dica quali siano…

Ma di calcoli e classifiche stasera preferisco non parlare; manteniamo il ricordo di una partita che ha regalato tante emozioni, tanto casino e tanto divertimento.

Tabellino: Oria-Galatina 1-3 (25-27,  31-29,  23-25,  22-25)

New Volley Oria: Carone NE, Votano 0, Cozzetto 3, Peluso 0, Guacci 11, Basile 7, Mastria NE, Nannavecchia 21, Leone 18, Bianco 1, Lo Noce 5, Minetti (L) – All. Presta.

Muri-punto 6, ace 12, errori in battuta 6.

Punti fatti 66 (media-set: 16,5), errori-punto 39 (media-set: 9,7).

Pavarredo Magic volley Galatina: Palumbo G. 9, De Paolis 2, Bruno D. 11, Palumbo I. 2, Carachino NE, Bruno B. 20, Guido 3, Clementi 3, Serra 11, De Vito 5, Maggiore NE, De Pasquale (L) – All. Cocola.

Muri-punto 12, ace 6, errori in battuta 7.

Punti-fatti: 67 (media set: 16,7), errori-punto 35 (media-set: 8,7).

“Fette di torta” su 207 scambi: PF Galatina 32,4%, PF Oria 31,9%, EP Oria 18,4%, EP Galatina 16,9%.

Arbitri: Cesare Mazzotta e Francesco Di Maria.

Altri risultati: Brindisi-Mesagne 0-3, Ugento-Presicce 3-0, Cutrofiano-Trepuzzi 3-0, Casarano-Tempesta TA 0-3, Nardò-San Giorgio 1-3, Collepasso-Spongano 2-3.

Classifica: Mesagne 44; Ugento 41; Presicce 38; Galatina 36; Cutrofiano 33; Tempesta TA 31; San Giorgio 29; Nardò e Collepasso 24; Trepuzzi 22; Spongano 21; Casarano 14; Brindisi 11; Oria 10.

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Nardò 276,00; Presicce 250,00; Spongano 130,00; Trepuzzi 65,00; Brindisi 61,00; Mesagne 45,00; Ugento 35,00; Tempesta TA 26,00; tutte le altre 0,00.

Vanno a multe due squadre: Spongano, che con 85 euro raggiunge la zona podio (i tifosi hanno rivolto frasi offensive e minacciose nei confronti della coppia arbitrale, delle atlete e dell’allenatore avversario), e Tempesta Taranto, che con 26 euro fa il suo ingresso nella speciale classifica (insulti e gesti offensivi rivolti all’arbitro da un dirigente).

Prossimo turno: Cutrofiano-Oria, domenica 11 marzo, ore 18.00.


ATTACCHIAMO CON LO ZUFOLO!

4 marzo 2012

Tempo fa una giocatrice dell’Oria si era interrogata sul significato in senso stretto e sull’etimologia della parola “pipe”. Cosa vuol dire esattamente in inglese? E perché il termine è usato per indicare l’attacco da seconda linea nella pallavolo?

Ho consultato il vocabolario d’inglese, ma mi riservo di porre il quesito direttamente alle americane del Presicce quando saranno da noi per il ritorno.

Ecco i vari significati secondo il dizionario della Oxford University Press distribuito in Italia da SEI, 5^ edizione, 1983:

Allora, in primo luogo pipe può essere tradotta con “tubo, canna, tubazione, condotto”.

Bah, in effetti, la traiettoria di un tiro da seconda linea è più lunga di quella di un attacco dalla rete e quindi può essere paragonata ad un tubo, ad una canna, ad una tubazione, ad un condotto. E questo lascia intendere che gli idraulici o gli assuntori di hashish possano essere più portati per questo gesto tecnico.

Già, ma come lo traduciamo in italiano?

Tubo di Piccinini? Canna di Piccinini? Condotto di Piccinini? E’ un po’ equivoco…

Un altro significato è “piffero, zufolo, canna d’organo”.

Qui inizio a fare un po’ di fatica nella ricerca di un collegamento tra l’attacco da seconda linea e il piffero. A meno che la pipe, giocata da atleti poco portati, non venga considerata un attacco del piffero.

Andiamo avanti.

Il terzo significato di pipe è “fischietto del nostromo (per chiamare la ciurma)”.

La cosa si complica.

Mi viene in mente solo un’ipotesi. Quando le attaccanti in prima linea non riescono a mettere la palla a terra, a volte si ricorre alla pipe come soluzione estrema. Dunque la pipe (se funziona) può assumere il valore di un richiamo, di un incoraggiamento alla ciurma da parte dell’atleta che va a segno con questo sistema: se io ho messo palla a terra da seconda linea, fatelo anche voi dalla prima!

Cazzo! – aggiungerebbe il comandante De Falco.

Quarto significato.

Pipe = “(di uccelli) cinguettio, canto, voce”.

Tutto mi sembrano le voci delle giocatrici durante una partita tranne che cinguettii e canti. Mah, mi viene in mente un collegamento soltanto tra tubo, piffero e uccello, ma è meglio fermarsi qui limitandoci solo a prendere atto di questa possibile traduzione.

Il quinto significato è praticamente lo stesso del primo (“canale, condotto, organo”) però dal punto di vista anatomico.

Nel sesto il mondo della pallavolo può riconoscersi: “pipa”. Teniamo presente la forma della pipa (un tubo lungo ed uno più corto da dove esce il fumo) e poi immaginiamo di tracciare dall’alto la traiettoria dell’alzata della palleggiatrice (lato corto della pipa) e quella dell’attacco da seconda linea (lato lungo). Sarebbe la forma di una pipa.

L’ultimo significato attiene al vino, di cui francamente non sono per niente esperto: “pipa; botte bislunga (equivalente a circa 105 galloni)”.

Non ho la più pallida idea di come sia una botte bislunga per il vino e di quanto siano 105 galloni, ma l’espressione non mi dispiace.

Ricapitoliamo.

Volendo imitare i francesi, che traducono tutte le parole inglesi, il termine pipe potremmo renderlo nei modi che seguono:

Sul 6-5 c’è una tubatura di Nanna che sorprende la difesa avversaria…

Sul 6-5 c’è un piffero di Nanna che sorprende la difesa avversaria…

Sul 6-5 c’è uno zufolo di Nanna che sorprende la difesa avversaria…

Sul 6-5 c’è una canna d’organo di Nanna che sorprende la difesa avversaria…

Sul 6-5 c’è un fischietto di nostromo di Nanna che chiama la ciurma e sorprende la difesa avversaria…

Sul 6-5 c’è un cinguettio di Nanna che sorprende la difesa avversaria…

Sul 6-5 c’è una pipa di Nanna che sorprende la difesa avversaria…

Sul 6-5 c’è una botte bislunga (da 105 galloni) di Nanna che sorprende la difesa avversaria…

Quale suona meglio?