TURI-ORIA 3-0

23 aprile 2011

 Sabato 16 aprile 2011 – ore 19.00

Vatti a fidare degli amici…

A firmare la matematica retrocessione dell’Oria è il punto finale di Palma Monitillo, già killer implacabile nella partita d’andata, ma la grande protagonista della vittoria turese è Silvia Renna, ex centrale di coach Marcello ed ex compagna di squadra di mezzo Oria nel Taranto 2009-’10.

La giocatrice trepuzzina ha disputato una gara esemplare, come del resto è esemplare la sua professionalità, ed ha sommerso la formazione celeste di fast, muri e primi tempi, attestandosi su un punteggio personale di 13 punti (ossia più di 4 a set), che per una centrale non è affatto male.

Si arresta così la grande, ammirevole, quasi commovente rincorsa dell’Oria verso una salvezza che due mesi fa sembrava follia e negli ultimi giorni appariva come qualcosa di più concreto di un’opportunità.

E qualcosa di concreto potrebbe ancora diventarlo visto che nei campionati di pallavolo la matematica è da anni un’opinione. Squadre promosse che falliscono, squadre retrocesse che vengono ripescate, titoli sportivi acquistati… Chissà, magari l’anno prossimo saremo in A1, con il Koala che in battuta umilierà la ricezione di Cardullo…

Insomma, mancano due giornate e dobbiamo cercare di piazzarci nella migliore posizione possibile. La classifica, per ora, conviene continuare a non guardarla e i bilanci si faranno alla fine (ed io ho già una mia opinione).

Sulla carta, i giochi sono fatti: Arzano conquista la B1 (complimenti e tanti auguri!), San Pietro Vernotico fallisce l’ultimo tentativo di rimettere pressione alle partenopee ma era già sicuro dei play-off sin dal… novembre scorso (in bocca al lupo!), obiettivo raggiunto adesso anche dal Castellammare di Stabia (in bocca al lupo!), che vince lo scontro diretto con il Gricignano (comunque, bel campionato; complimenti!).

Salvezza matematica per lo Spezzano (che ricorda un po’ quegli studenti un po’ scoglionati ma molto brillanti; quando è stato necessario ha fatto scintille, salvo poi vivere di rendita) ed ultimo posto disponibile che ormai è conteso da Turi e Battipaglia.

Il 3-0 prepasquale è stato certamente un successo importante per Renna & compagne.

Eppure, se ce la fossimo giocata a calcetto, sono sicuro che il risultato sarebbe stato ben diverso.

Prima del riscaldamento ho visto fare ad Annacarla cose pregevoli ed anche lo scambio di colpi di testa tra la nostra seconda palleggiatrice e Valentina è durato talmente a lungo da oscurare il mito di Maradona.

Ho apprezzato tante qualità in questa squadra, ma evidentemente c’è ancora tempo per scoprire cose nuove…

Formazioni.

Il Turi schiera Mavi Raguso in palleggio, Paola Meccariello opposto, Palma Monitillo e Stefania Topputi laterali, Silvia Renna e Silvia La Forgia centrali, Barbara Boccuzzi libero.

In panchina con coach Pasquale Moramarco: Dalila Lupo, Francesca Scisci, Annarita Fonsdituri, Imma Laera e Teresa Difonzo.

L’Oria scende sul parquet con Stefania Guacci in palleggio, Silvia Mastandrea opposto, Lucrezia Liace e Ivana Gallo Ingrao laterali, Giulia Basile e Daniela Lonoce centrali, Simona Leone libero.

A disposizione di coach Marcello Presta: Annacarla Cozzetto, Giorgia Mastria, Valentina De Tommaso e Priscilla Pisani.

Primo set

L’Oria inizia la partita con il piglio giusto ed una Lucrezia subito efficace: conduciamo 3-5, subiamo il ritorno delle padrone di casa (6-5) e poi torniamo avanti grazie ai due muri consecutivi delle nostre centrali (6-7).

Il ritmo è intenso, il gioco gradevole e l’adrenalina si taglia con il grissino. Sarà così fino alla fine.

L’Oria usa bene le armi a propria disposizione e sta riuscendo nel non facile intento di bloccare Monitillo (peraltro alla vigilia della domenica delle Palme, plurale, dopo che all’andata avevamo onorato la domenica della Palma, singolare).

Insomma, tutto bene finché Silvia Renna non entra prepotentemente in partita murando due volte gli attacchi celesti ed andando a segno, poco dopo, con un primo tempo (11-8).

Mura anche Stefania e Lucrezia riprende a martellare, ma sul 14-11 si apre una fase spiacevole per l’Oria. La squadra non molla, non cede, è presente, ma sbaglia tanto. Troppo.

Un errore in battuta e quattro tiri fuori intervallati da un lungolinea di Silvietta e da un mani-fuori di Ivana sino al 19-14.

Potevamo ancora rientrare in partita dopo un bel muro del Koala ed un time-out di Moramarco sul 21-17, ma sono ripresi gli errori: una palla accompagnata (23-17), un tiro fuori (24-18) e un tiro sulla rete dopo l’annullamento da parte di Lucrezia della prima palla-set (25-19).

Nel secondo e nel terzo set il Turi giocherà benissimo, ma in questa prima frazione la fossa ce la siamo un po’ scavati da soli non approfittando di tante opportunità.

Secondo set

Due fast consecutive di Silvia Renna in apertura, ma sul 3-1 le ospiti impongono un break di 1-6 portandosi sull’incoraggiante punteggio di 4-7.

In evidenza la solita Lucrezia (già a quota 8), l’immancabile ace di Stefania, gli attacchi di Ivana e Silvietta e il buon lavoro in difesa della Leonessa.

Ma, come avevo anticipato, il Turi del secondo set sarà spietato, soprattutto in fase offensiva. Dei 25 punti finali soltanto 2 saranno “omaggi” della Celeste; il resto è tutta roba fatta in casa, come le polpette fritte di casa Di Pinto.

Si comincia con due muri (7-7) e si prosegue con gli attacchi di Topputi ed i pallonetti di Monitillo, ma l’Oria reagisce bene, servendo in modo insidioso ed alzando il proprio muro con Giulia e Stefania.

E’ un fondamentale che forse mai come stasera ha dato soddisfazione (ne abbiamo fatti 11).

Monitillo tira fuori, ma reclama un tocco a muro dell’Oria: “Si è sentito!”

Le proteste vengono sedate dal suono della sirena dei time-out che ricorda molto quello delle volanti della questura: un monito a stare calmi.

Duello tra centrali: al primo tempo di La Forgia replica Pocahontas con l’ennesimo murazzo (15-17), ma anche la difesa del Turi sta crescendo e passare risulterà arduo da questo momento in poi.

Renna, Topputi e ancora Renna; poi Ivana agguanta il pareggio (18-18).

Il Turi è implacabile: difende tutto e in attacco è scatenato: tiri fuori e tiri dentro (quelli dentro, purtroppo, sono molti di più); adesso c’è solo una squadra in campo.

Spezza l’assedio una magia di Stefania (tocco di seconda), ma sul 23-21, quando Silvia Renna è ormai appagata dai propri 8 punti, spunta l’altra centrale nonché altra Silvia, La Forgia, che mette a terra due primi tempi consecutivi. Vince Turi 25-21.

Terzo set

Orgoglio oritano nel terzo set con Silvietta, Lucrezia, un muro di Daniela ed una replica del secondo tocco del Koala (1-5).

Monitillo ha il braccio carico, ma ce l’ha carico pure Lucrezia, che anche questa sera sarà la miglior realizzatrice dell’incontro con 18 punti.

Sul 4-6 la svolta del set.

La Forgia e Topputi sono le protagoniste di un break di 7-1 intervallato soltanto da un mani-fuori di Lucrezia. Le atlete del Turi contestano il punto del nostro martello; il nostro martello contesta le contestazioni delle atlete del Turi; Marcello contesta le contestazioni di Lucrezia e la invita a ritrovare la calma.

La tensione è palpabile.

Anche Ivana si concede un breve sproloquio, ma non è eterodiretto e lo fa presente all’arbitro anticipandone il richiamo. Costui manifesta una cristiana comprensione.

Ditele sempre di sì… Assecondatela… Non è pericolosa, in fondo…

Turi mantiene un vantaggio di 2/4 punti, accorciato da un’Ivana piuttosto prolifica e incrementato dai colpi di Monitillo e Meccariello.

Sul 17-13 la Celeste prova a rimettere la partita in discussione: doppietta di Lucrezia ed ace di Stefania (17-16)!

Allungo di Meccariello al termine di uno scambio infinito, ma una pipe di Lucrezia ed un muro di Ivana tengono vive le speranze di un Oria mai domo (20-19).

Sbagliamo un servizio, subiamo un ace di Meccariello e difendiamo tutto il difendibile tranne un attacco di Topputi. Si mette male (23-19).

Bel primo tempo di Giulia, ma Renna piazza l’ultima fast della serata (24-20).

Un lungolinea millimetrico di Ivana annulla la prima palla-match; non fallisce, però, il secondo tentativo delle padrone di casa: attacco di Monitillo e vittoria per le concittadine di Vincenzo Di Pinto (25-21).

Buona Pasqua a tutti e tanti auguri a Marcello!

Tabellino: Turi-Oria 3-0 (25-19, 25-21, 25-21)

Turi: Lupo NE, Scisci 0, Monitillo 11, Fonsdituri 0, La Forgia 7, Topputi 13, Renna 13, Meccariello 9, Raguso 2, Laera 0, Difonzo 0, Boccuzzi (L) – All. Moramarco.

Muri-punto 7, Aces 2, errori in battuta 3.

Punti-fatti: 55 (73,3%), errori-punto avversarie 20 (26,7%).

Oria: Mastria NE, Guacci 7, Cozzetto NE, Gallo Ingrao 12, Basile 4, De Tommaso NE, Lonoce 2, Mastandrea 6, Liace 18, Pisani NE, Leone (L) – All. Presta.

Muri-punto 11, aces 4, errori in battuta 4.

Punti-fatti: 48 (78,7%), errori-punto avversarie 13 (21,3%).

Fette di torta” su 136 scambi: PF Turi 40,4%, PF Oria 35,3%, EP Oria 14,7%, EP Turi 9,6%.

Arbitri: Stefano Chiriatti e Vincenzo Gratis.

Altri risultati: San Pietro Vernotico-Arzano 1-3, Castellammare di Stabia-Gricignano 3-0, Caserta-Accademia BN 3-0, Trepuzzi-Livi Potenza 0-3, ASCI Potenza-Spezzano 2-3, Battipaglia-Lavello 3-2.

Classifica: Arzano 70; San Pietro Vernotico 63; Castellammare di Stabia 52; Gricignano 46; Accademia BN 44; Caserta 42; Livi Potenza 38; ASCI Potenza 32; Spezzano 28; Turi 22; Battipaglia 21; Lavello 16; Oria e Trepuzzi 15.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Caserta 310,00; Turi 250,00; Gricignano 120,00; ASCI Potenza e Oria 90,00; Livi Potenza 50,00; Castellammare di Stabia 40,00; tutte le altre 0,00.

Prossimo turno: Oria-ASCI Potenza, domenica 1^ maggio, ore 18.00.


ORIA-CASERTA 3-2

12 aprile 2011

Domenica 10 aprile 2011 – ore 18.00

Mi sono arrivati in gola”…

La frase a fine partita l’ha pronunciata coach Marcello ed evidentemente non si riferiva al cuore (e non ha detto proprio così).

Il tecnico oritano alludeva al rimbalzo dei propri attributi provocato dai continui salti che avevano caratterizzato la sua condotta di gara a bordo campo: salti di incitamento, salti di rabbia, salti di immedesimazione ed alla fine i salti di gioia che l’hanno proiettato nei pressi del posto cinque in 3 decimi di secondo netti. E a furia di saltare, in effetti, si verifica la situazione descritta dal coach a fine partita.

Restando in questo finissimo argomento, è tutta la squadra brindisina che le palle metaforiche ha ben dimostrato di possederle. Per essere meno grevi, diciamo che ha dimostrato di possedere anche un cuore immenso.

Con la Volalto Caserta, sesta forza del campionato, è stata una battaglia, una battaglia intensa, sfiancante, equilibrata e – bisogna dire – anche molto corretta grazie all’agonismo vivace ma pulito riversato sul parquet da entrambe le formazioni.

I diecimila tunisini attesi al palazzetto di via Crocifisso non si sono visti, né sono giunte in Puglia Tina, Carmen e Brigida, che pure avevano ipotizzato una trasferta a bordo del tre ruote per sostenere l’amica Marianna.

Il Caserta si presenta al completo ma Sabina Cerullo ha i capelli quasi sciolti, abituale indizio di indisposizione a giocare una partita.

Due sono gli indizi principali che nella pallavolo femminile rivelano l’indisponibilità a scendere sul parquet: quando una giocatrice trascorre la fase di riscaldamento con i capelli sciolti (è il caso di Cerullo) e quando una giocatrice trascorre la fase di riscaldamento con le stampelle (è il caso di Perrone due settimane fa). Meglio i capelli sciolti, indubbiamente.

Nell’Oria riappare la baby Angela Carone, possibile alternativa per un paio di atlete acciaccate.

L’altra baby, Giorgia Mastria, ha una maglia che ormai sembra il costume di Arlecchino con un numero coperto e alterato da nastri adesivi e pezze varie. Quello che era il 16 e che poi si è tramutato in 18 o in 10 adesso sembra essere diventato un 1.

Formazioni.

L’Icost Oria schiera Stefania Guacci in palleggio, Silvia Mastandrea opposto, Lucrezia Liace e Ivana Gallo Ingrao schiacciatrici, Daniela Lonoce e Giulia Basile centrali, Priscilla Pisani libero.

In panchina con l’allenatore Marcello Presta: Annacarla Cozzetto, Valentina De Tommaso, Simona Leone e le citate Giorgia Mastria ed Angela Carone.

Volalto Caserta: Chiara Curia in palleggio, Carmela Salzillo opposto, Paola Di Gennaro e Grazia Fattaccio schiacciatrici, Michela Ricciardi e Alessandra Bonagura centrali, Federica Barone libero.

A disposizione di coach Lina Infante: Marianna Iarnone, Veronica Masella, Martina Lioniello, Valentina Fusco, Daniela Rosano e Sabina Cerullo.

Dopo il riconoscimento, le atlete campane raggiungono il centro del campo e danno vita ad una versione sintetica del festival di Sanremo. Rispetto alle urla da vaiasse che normalmente emettono le giocatrici di tutte le squadre del continente, il concerto canoro del Caserta è una novità che merita un apprezzamento.

Primo set

Mentre litigo con la telecamera, bloccata sul fermo immagine, le ospiti raggiungono già un piccolo vantaggio (1-4), poi Lucrezia mette il pallone a terra e in zona di servizio va Stefania.

Proprio in occasione della partita di andata, se ben ricordo, avevo chiesto al Koala di regalarmi un intero set di secondi tocchi. Nel frattempo la nostra palleggiatrice dev’essere andata a lezioni private di servizi da Kaziyski e ormai sembra avvicinarsi il momento in cui regalerà ai tifosi un intero set non già di secondi tocchi ma di ace. A Battipaglia ha già vinto così un importantissimo tie-break.

Stasera, giusto come antipasto, ne piazza 3 consecutivi e ormai le sue battute iniziano a diventare leggenda.

Ed anche quando non fa un punto diretto, lo agevola: pallonetto di Silvietta e attacco di Lucrezia (7-4).

Purtroppo dall’altra parte si alza il muro del Caserta con una Grazia Fattaccio efficace come nella partita d’andata: le ospiti tornano avanti (7-8).

Il set procede in questo modo sino al 12-11 (muro di Giulia); poi c’è la svolta decisiva: attacco di Salzillo, fast di Ricciardi, tiro fuori nostro, mani-fuori di Di Gennaro ed invasione oritana (12-16).

A questo punto Marcello sostituisce Priscilla con Simona.

Non stiamo giocando malissimo, non come a San Pietro evidentemente, ma siamo in affanno.

Caserta ottiene il massimo vantaggio (15-20) grazie, in particolare, alle diagonali della propria capitana e a un bel lungolinea di Fattaccio.

Ma se la ricezione e – per adesso – la difesa presentano qualche inestetismo, è soprattutto il servizio a riportarci in partita: ace di Lucrezia e poi ace di Daniela (19-21).

In realtà c’è un’altra caratteristica a tenerci vivi, non solo in questo set e non solo questa sera: l’indisponibilità ad arrendersi.

Spettacolare il primo tempo di Ricciardi (con palla servita in avanti più che di lato), ma altrettanto spettacolari sono il mani-fuori e il pallonetto di Ivana (21-23).

Purtroppo non bastano: il pallonetto successivo finisce in rete e l’attacco di De Gennaro è preciso; Caserta conquista il primo parziale (21-25).

Secondo set

Grande equilibrio in avvio della seconda frazione, ma sul 3-3 l’Oria piazza un break che probabilmente non ha precedenti nella nostra stagione: 11 punti consecutivi!

Si comincia con un servizio sbagliato dalle ospiti e poi tocca a Daniela, Silvietta ed Ivana forzare l’allungo (7-3).

Osservo come l’allenatrice ospite abbia un notevole fascino grazie ai suoi lineamenti ed ai suoi colori scuri. Un fascino da gitana. Mentre penso rapito ad un paragone con Esmeralda, la coach casertana spezza l’incantesimo con un time-out in cui le sue espressioni verbali non sono propriamente petali di rose…

Ma le atlete ospiti non rispondono agli impulsi motivazionali di Lina Infante e l’Oria dilaga con un muro di Silvietta, un lungolinea di Ivana e una pipe di Lucrezia (10-3).

Stiamo facendo tutto bene.

Per incrinare il meraviglioso muro-difesa brindisino, l’allenatrice ospite manda in campo Masella, Iarnone e Fusco, ma la partita di quest’ultima dura lo spazio di uno scambio e mezzo perché un improvviso dolore alla gamba costringe l’opposto ad abbandonare definitivamente la contesa. Sospetta contrattura. In bocca al lupo alla sosia di Veronica Grimaldi.

L’Oria è indomabile: mura con Ivana e Daniela e attacca con Silvietta e la stessa Ivana. La serie positiva termina soltanto sul 14-4 con un nostro tiro fuori.

Sul 16-4 Caserta riprende a giocare: nonostante le difese spettacolari di Lucrezia, hanno successo il muro casertano e le azioni offensive di Ricciardi e Iarnone ispirate dalla sapiente regia di Masella (16-9).

Embé, a parte Ricciardi che non conosco, si tratta delle amiche mie.

Muro di Giulia e tocco di seconda di Masella (18-11).

Fattaccio, con le sue diagonali, avvicina pericolosamente la Volalto (19-14), ma il turno in battuta di Stefania è una garanzia (21-14).

Dopo un mani-fuori di Marianna Iarnone, grande talento della scuola Centro Ester, coach Marcello inizia a preoccuparsi e chiama il suo primo time-out del parziale (21-17).

Bonagura piazza un primo tempo imperioso ma subito dopo regala un pallone ai profughi tunisini spedendolo direttamente al campo di Manduria (23-18).

La centrale casertana sta riscaldando il braccio e si affermerà come una della protagoniste dell’incontro, soprattutto nel finale.

Ad avere la mano calda è anche Iarnone, ma il set viene messo al sicuro dagli attacchi di Ivana, autrice di 8 punti soltanto in questa frazione (chiuderà a quota 18).

Con il punteggio parziale di 25-20 riportiamo la partita in equilibrio.

Terzo set

Il terzo set appare all’inizio come una fase di assestamento. Le squadre si sono presentate e conosciute e soprattutto hanno capito quali sono le proprie risorse. A parte la classe immensa di Iarnone, il Caserta punta sui colpi di Fattaccio e sull’ottimo lavoro contenitivo e offensivo delle centrali; l’Oria difende con grinta, attacca con intelligenza e sfrutta ripetutamente un servizio sempre più insidioso. Insomma, esalta le proprie virtù e nasconde i propri difetti (ricezione e limitata gamma di soluzioni offensive).

Ace di Giulia, ace di Stefania (è ovvio…) e poi, dopo un lungolinea di Ivana (che ha tirato quasi da seconda linea), c’è il prolifico turno in battuta di Silvietta: due ace e conduciamo 12-7.

Dopo un attacco di Salzillo, c’è un break da 5 dell’Oria con Lucrezia grande protagonista e autrice di 3 punti. In questa fase si fa anche male, ma lo spray e soprattutto il cipiglio indomabile le permettono di superare il dolore.

Il rumore dello spray, più in generale, sarà la colonna sonora dell’Oria: le atlete celesti ne fanno un uso talmente frequente che sembra di stare al G8 di Genova dopo il lancio di lacrimogeni da parte della questura.

A noi pugliesi piace usare il termine “questura” per indicare tutte le forze dell’ordine non solo come sede istituzionale ma anche come persone fisiche (è venuta la questura a casa, per strada mi ha fermato la questura, ecc.).

Siamo 17-8, ma arriva la reazione delle ospiti (prive delle amiche mie, che sono state sostituite) con Bonagura e Fattaccio; quest’ultima ricaccia in gola alle giocatrici celesti un urlo di esultanza prematuro. Cosa stia arrivando nella gola di Marcello, invece, lo abbiamo detto all’inizio del post…

Per fortuna, Lucrezia è ancora in prima linea e così limitiamo i danni (21-15).

La banda oritana sarà la miglior realizzatrice dell’incontro (26 punti). Tanto per cambiare.

Forse c’è un po’ di stanchezza; fatto sta che adesso, da una parte e dall’altra, si susseguono infrazioni ed errori; buon per noi che conserviamo il vantaggio ed anzi lo incrementiamo con un muro di Pocahontas (25-18).

Quarto set

Buon avvio del Caserta anche nel quarto set e lieve vantaggio che resiste fino al consueto turno in battuta di Stefania: due ace consecutivi e tifosi in tribuna che iniziano a chiedermi a quanto siamo arrivati. Sette, siamo arrivati a sette. Non l’Oria, il Koala da sola.

Tra i tifosi merita una menzione particolare il cane Rex. Lui non chiede gli scout, ma segue con attenzione. E porta bene (cosa più importante).

La linea verde brindisina (Giulia con una specie di secondo tocco e Silvietta) conserva la lunghezza di vantaggio al primo time-out tecnico (8-7).

Ma è dura, durissima. Caserta non cede di un millimetro e reagisce con tutte le proprie giocatrici. Aumentano i muri (strepitosa Bonagura) ed aumentano – ahimé – anche i nostri errori in battuta. Al terzo sbaglio Marcello s’incazza di brutto (10-11).

Purtroppo s’incazzerà per cinque minuti buoni (time-out incluso) perché le ospiti ci impongono un break da 6 che risulterà decisivo (10-16).

Ma anche nei momenti di crisi l’Oria non molla (come era successo a San Pietro) e piano piano rosicchia dei punti: Lucrezia da posto due e Daniela a muro con Silvietta (14-17).

Caserta soffoca il tentativo di rimonta ed espone alcuni dei pezzi migliori del repertorio: mani-fuori (Di Gennaro), muri e fast (Ricciardi), pallonetti e cannonate (Fattaccio).

Sull’altro fronte c’è solo Ivana a replicare, ma ad ogni punto della nostra schiacciatrice ne corrispondono due delle ospiti e in questo modo il set finisce 17-25.

Nessun tie-break nelle prime 12 giornate; questo è già il quinto nelle ultime 11.

Tie-break

Bisogna iniziare bene. E ci riusciamo: ace di Ivana e 3 attacchi di Lucrezia a fronte di 2 azioni vincenti di Ricciardi e Fattaccio (quest’ultima denuncia un acciacco per fortuna solo temporaneo).

Bravissima Alessandra Bonagura, che prima va a segno con un terzo tocco di ricezione (c’è un nostro evidente concorso di colpa) e poi con un murazzo dei suoi (4-4).

Coach Esmeralda propone il consueto ingresso di Lioniello per servire.

Noi, invece, proponiamo una legge ad personam per far battere sempre la nostra palleggiatrice. Una più, una meno, cosa cambia? Questa legge, almeno, non agevolerebbe i delinquenti.

Si va al cambio campo con un sostanziale equilibrio (8-7) e con qualche infrazione di troppo (invasioni, doppie) a carico di entrambe le squadre. C’è da soffrire; il finale si preannuncia intenso.

Errore in battuta ospite, doppia di Curia e perentorio attacco di Lucrezia che sfrutta un’alzata spettacolare di Stefania (11-7).

Quest’ultima, però, incorre a sua volta in una doppia a conclusione di un break da 5 delle ospiti in cui brillano 2 muri consecutivi di Bonagura (gli ultimi, per fortuna; ce ne ha fatti 7).

Caserta è in vantaggio (11-12).

Lucrezia spezza l’assedio e pareggia, Fattaccio replica con un tiro indifendibile, Lucrezia assegna all’Oria uno scambio intenso e lunghissimo (13-13) e Fattaccio riporta in vantaggio le ospiti (13-14).

Ormai è un’alternanza perfetta e va avanti così ancora per un po’; il guaio è che adesso Caserta inizia a servire per il match.

Uno scambio infinito si conclude con un’infrazione campana ed un sospiro di sollievo per il pubblico locale (14-14).

Primo tempo di Bonagura e siamo di nuovo sulla graticola (14-15).

Qui c’è un inatteso regalo del Caserta con una palla alzata senza destinatari certi (15-15).

Primo tempo di Ricciardi e siamo nuovamente, per la terza volta, sull’orlo del baratro (15-16).

E’ adesso che viene fuori il grande cuore celeste (se non si trattasse di una squadra femminile, direi che vengono fuori anche quelle cose che a Marcello sono finite in gola).

Prima c’è un risoluto attacco di Ivana e la palla-match è annullata (16-16).

Poi, quello che non ti aspetti: a risolvere l’incontro non è Silvietta-chiudi-partita né un servizio vincente del Koala e nemmeno un attacco di Lucrezia, che in questi casi sa caricarsi sulle spalle le responsabilità più delicate. A regalarci l’urlo della vittoria è una ragazza del ’94, Giulia Basile: prima ribatte a terra una ricezione lunga delle ospiti, poi oppone un muro perfetto all’ultimo assalto del Caserta!

Vinciamo 18-16!

E’ il 12^ punto nelle ultime 11 partite (a fronte di 3 nelle prime 12), è la terza vittoria consecutiva in casa, è soprattutto la conferma che questa squadra è viva e non si arrenderà mai.

Tabellino: Oria-Caserta 3-2 (21-25, 25-20, 25-18, 17-25, 18-16)

Oria: Mastria NE, Guacci 7, Cozzetto NE, Gallo Ingrao 18, Basile 7, De Tommaso NE, Lonoce 4, Mastandrea 13, Liace 26, Carone NE, Pisani (L), Leone (2L) – All. Presta.

Muri-punto 8, aces 13, errori in battuta 10.

Punti fatti 75 (70,7%), errori-punto avversarie 31 (29,3%).

Caserta: Ricciardi M. 12, Di Gennaro 9, Iarnone 6, Bonagura 12, Fattaccio 23, Masella 1, Lioniello 0, Fusco 0, Salzillo 9, Rosano NE, Curia 1, Cerullo NE, Barone (L) – All. Infante.

Muri-punto 12, Aces 2, errori in battuta 14.

Punti-fatti: 71 (68,9%), errori-punto avversarie 32 (31,1%).

Fette di torta” su 209 scambi: PF Oria 35,9%, PF Caserta 34%, EP Caserta 15,3%, EP Oria 14,8%.

Arbitri: Elio Donno e Davide Tolomeo.

Altri risultati: Arzano-Castellammare 2-3, Lavello-San Pietro Vernotico 0-3, Gricignano-Turi 3-0, Accademia BN-ASCI Potenza 3-0, Livi Potenza-Battipaglia 3-0, Spezzano-Trepuzzi 3-0.

Classifica: Arzano 67; San Pietro Vernotico 63; Castellammare di Stabia 49; Gricignano 46; Accademia BN 44; Caserta 39; Livi Potenza 35; ASCI Potenza 31; Spezzano 26; Turi e Battipaglia 19; Oria, Lavello e Trepuzzi 15.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Caserta 310,00; Turi 250,00; Gricignano 120,00; ASCI Potenza e Oria 90,00; Livi Potenza 50,00; Castellammare di Stabia 40,00; tutte le altre 0,00.

Pausa di riflessione.

Prossimo turno: Turi-Oria, sabato 16 aprile, ore 19.00.


SAN PIETRO VERNOTICO-ORIA 3-0

5 aprile 2011

Domenica 3 aprile 2011 – ore 18.00

Le cose più belle si materializzano dopo la partita: la figlia di Catia (che a 2 mesi è alta come me a 12 anni), la tradizione dei pasticcini e la laurea di Ivana il giorno successivo. Auguri a tutte e in bocca al lupo al San Pietro fino alla fine.

La partita, invece, non è stata entusiasmante per l’Oria: molto falloso nel primo set, autolesionista nel secondo e praticamente inesistente in buona parte del terzo.

La striscia positiva si interrompe, il “marzo magico” è alle spalle.

Beh, diciamo che battere una squadra eccellente come il San Pietro contemplava le stesse possibilità statistiche di vincere al Superenalotto; resta, comunque, la soddisfazione di un secondo set giocato alla pari con le nostre titolate avversarie, costrette ai vantaggi dopo averci annullato un set-point. La qual cosa fa incavolare, ma può essere un segnale di conferma dei progressi tecnici compiuti nelle ultime settimane.

Per la trasferta più breve del campionato il punto d’incontro della componente etnica tarantina con quella oritana è il bar di fronte al Municipio. Il presidente ci legge una bella letterina e poi si parte per San Pietro.

La formazione giallorossa di coach Antonio Carratù scende in campo con Marcella Scaglioso in palleggio, Annamaria Presicce opposto, Michela Ristits e Gisela Scialacomo di banda, Claudia Carrozzo e Francesca Scilipoti centrali, Manuela Gambini libero.

A disposizione: Roberta Romanelli, Luisa Chionna, Valeria Cristofaro e Rosalba Milone.

L’Oria replica con Stefania Guacci in palleggio, Silvia Mastandrea opposto, Lucrezia Liace e Ivana Gallo Ingrao di banda, Daniela Lonoce e Giulia Basile centrali, Simona Leone libero.

In panchina con coach Marcello Presta: Annacarla Cozzetto, Giorgia Mastria, Valentina De Tommaso e Priscilla Pisani.

In tribuna, una madre degenere, che ha abbandonato la figlia al proprio destino…

Primo set

Dopo uno scambio di infrazioni, si registra uno dei peggiori avvii di partita dell’Oria: due attacchi murati, due attacchi fuori, un errore in fase di costruzione e un ace subìto. Nei muri e nell’ace c’è indubbiamente del merito per le padrone di casa, ma siamo soprattutto noi la causa del nostro male (7-1).

Fra l’altro gli errori e i muri si verificano al primo tentativo di attacco; in pratica, in otto scambi non abbiamo mai superato la rete.

La prima a mettere il pallone a terra è Daniela con un bel pallonetto.

Poi si sblocca Lucrezia, ma il San Pietro infila un break da 5 con punti di Carrozzo e di Ristits (13-4).

Cominciamo ad assestare la difesa e andiamo a segno con Ivana, Lucrezia e Giulia (muro), ma le sampietrane replicano colpo su colpo e il nostro svantaggio si fa sempre più pesante (18-7).

Dopo un ace di Pocahontas, si alza nuovamente il muro (e che sort’ di mur’…!) giallorosso grazie a Marcella e a Carrozzo (23-9).

Se non altro, quando Stefania chiama la palla, stasera nessuno interferisce con la palleggiatrice.

Il punto finale di un set che è volato via senza storia è di Presicce (25-10).

Tra i 25 punti locali si contano ben 14 errori-punto nostri.

Secondo set

La differenza di valori in campo è fin troppo palese, ma l’Oria è troppo brutto per essere vero, per essere quello delle tre vittorie consecutive.

E infatti nel secondo parziale la musica cambia.

Si parte bene con due attacchi di Silvietta ed un ace di Daniela, molto prolifica stasera. Replicano Gisela e Scilipoti, ma il vantaggio aumenta grazie ad una conclusione vincente di Lucrezia che valorizza un miracolo difensivo di Simenkia. Che non è un libero polacco, ma il nuovo soprannome della Leonessa (io non ne saccio nind’…).

San Pietro pareggia con due ace di Scilipoti (5-5).

Splendido Oria dopo il time-out tecnico: attacco di Ivana, ace di Lucrezia, replica di Gisela e show delle nostre attaccanti: prima un lungolinea di Ivana, poi un pallonetto di Silvietta.

Conduciamo 8-13, ma, spinte da un tifo caloroso, le ragazze di coach Carratù ottengono nuovamente il pareggio.

Una nostra attaccante schiaccia sotto la rete; anche in questo caso valgono le paste…?

Alternanza di muri (Marcella+Scilipoti e Giulia+Stefania): Oria di nuovo avanti (14-15).

Poi c’è un’alternanza di secondi tocchi (prima Stefania, poi Marcella).

La partita è intensa. Si attende da un momento all’altro la zampata del San Pietro, ma per il momento continuiamo a resistere.

Tra le giallorosse entra in campo l’ex Chionna, ma sono soprattutto le centrali a ravvivare il punteggio (18-18).

Al posto della zampata del San Pietro, arriva l’allungo oritano: muro di Daniela, attacco di Silvietta, errore locale, ace con un po’ di culo della capitana e primo tempo di Giulia. Vinciamo 18-23!

Il sogno si infrange troppo presto per via di Scilipoti, Chionna e Ristits.

Se non riusciamo ad attaccare, almeno che sbaglino un servizio… Ogni tanto capita.

Niente da fare: è pareggio (23-23).

Una doppia di Marcella ci offre un set-point, ma restituiamo la stessa infrazione (24-24).

Non ho fotografato la doppia (intesa come gesto tecnico irregolare) del Koala; in compenso ho fotografato una sua doppia punta. E’ una punta multipla, veramente, non solo doppia.

Colgo l’occasione per divulgare un grande quesito dell’umanità: ma perché le donne fanno tanto caso alle doppie punte, quasi come se fossero bubboni purulenti, quann’ nisciun’ se ne accorgerebbe manco con un microscopio…?

Torniamo alla partita. Nel momento più delicato del parziale, prevale il talento e l’esperienza delle padrone di casa, che affondano i colpi decisivi. Niente sorpresa, quindi, e San Pietro avanti di due set a zero (26-24).

Terzo set

Abbiamo sfiorato il paradiso e ci è sfuggito di mano; il contraccolpo psicologico si fa sentire. Un po’ troppo, però.

All’inizio del terzo set, comunque, la Celeste appare ancora reattiva e replica con una pipe di Lucrezia agli attacchi delle avversarie (4-3).

Poi c’è un muro giallorosso che costeggia tutta la rete e ricade fuori dal campo. Almeno così sembra a Stefania che lascia cadere la palla confidando nel mani-fuori.

Purtroppo l’arbitro la vede dentro e questa decisione scatena le proteste delle oritane (panchina in primis).

Secondo me, era fuori. Non l’ho vista, per carità (ero lontanissimo e coperto), ma lo deduco applicando alle proteste la teoria del miracolo di Lello Arena nel film Ricomincio da tre.

L’attore napoletano distingueva i miracoli difficili (quelli per cui la gente grida “Miraaaacolo!!! Miraaaacolo!!!”) dai miracoli facili (“Miracolo” solamente)…

Allo stesso modo, ci sono le proteste fatte tanto per fare, senza molta enfasi, quasi come se fosse un rituale (ci si prova), e poi ci sono le proteste veementi, urlate e incavolate. Ecco, quando si protesta così vuol dire che si è convinti e in buona fede e siccome le proteste dell’Oria in questo caso sono veementi, tendo a credere che la palla fosse fuori.

La decisione arbitrale può aver un po’ deconcentrato le piccine nostre, ma non avrebbe certo cambiato il destino della partita e infatti il San Pietro Vernotico regala ai propri tifosi una dimostrazione di potenza indiscussa: un parziale di 16-2 in cui gli unici due punti ospiti sono i servizi sbagliati dalle giallorosse.

Oltre a un pregevole tocco di seconda di Marcella e ad una diagonale bomba di Ristits, si tratta soprattutto di un saggio di bravura di Claudia Carrozzo con primi tempi, muri, fast, fast a pallonetto e tutto il meglio del repertorio di questa centrale con i fiocchi.

Gisela, invece, si dedica con successo alla ricezione e alla difesa, due fasi di gioco nelle quali l’Oria sta naufragando.

Il punteggio di 20-5 è imbarazzante; sia pure tardivamente, Liace e compagne pongono fine al lungo black-out.

Ora che ci siamo ripresi, però, dobbiamo confrontarci con una Chionna poco solidale con la propria ex-squadra (fucilata, pallonetto e muro).

Dopo due attacchi di Silvietta, il punto finale lo firma meritatamente Francesca Scilipoti con una fast (25-9).

Se ho fatto bene i conti, non una ma ben due centrali sono le migliori realizzatrici della serata (Scilipoti 13, Carrozzo 12), le uniche in doppia cifra. Non è una circostanza che si verifica spesso sui parquet.

Torniamo ad occupare in solitudine l’ultimo posto in classifica, ma la cosa era prevedibile dato il turno proibitivo. Le speranze, però, sono ancora integre, a patto, ovviamente, di buttare il sangue nelle partite che restano da giocare.

Per colpa dell’Arzano e del San Pietro (e anche un po’ del Castellammare) la lotta al vertice è diventata di una noia insostenibile. L’inattesa sconfitta delle brindisine a Spezzano la settimana scorsa e la vittoria del Castellammare sull’Accademia hanno creato una situazione che, realisticamente, non sarà facile mutare a 4 giornate dal termine: Arzano ha 6 punti di distacco sul San Pietro, che a sua volta ne ha 13 sul Castellammare, che a sua volta ne ha 4 sul Gricignano. Che palle di campionato; sembra tutto già scritto. Ed è così, più o meno, da gennaio.

Invece, la lotta per la salvezza si è fatta entusiasmante. Non è per vantarci o per vantare le dirette concorrenti, ma nessuna squadra ha mollato e tutte sono in fase di crescita tecnica: Spezzano si è concessa il lusso di battere la vicecapolista, Battipaglia e Turi sono signore squadre e partono da una posizione di vantaggio, Lavello ha già compiuto un mezzo miracolo conquistando ben 11 punti nel girone di ritorno e certamente non si fermerà sul più bello, Trepuzzi sta pagando assenze importanti ma è in grado di far soffrire chiunque e poi ci siamo noi, battuti oggi ma in grande ripresa come testimonia la mini-striscia di 3 vittorie consecutive (da riprendere al più presto).

Le emozioni fino a maggio non mancheranno e noi vogliamo che siano emozioni piacevoli. Forza ragazze!

Tabellino: San Pietro Vernotico-Oria 3-0 (25-10, 26-24, 25-9)

San Pietro Vernotico: Scialacomo 6, Romanelli NE, Presicce 2, Scaglioso 5, Chionna 5, Cristofaro NE, Carrozzo 12, Scilipoti 13, Ristits 9, Milone NE, Gambini (L) – All. Carratù.

Muri-punto 10, Aces 5, errori in battuta 8.

Punti-fatti: 52 (68,4%), errori-punto avversarie 24 (31,6%).

Oria: Guacci 2, Cozzetto NE, Gallo Ingrao 3, Basile 3, Mastria NE, De Tommaso NE, Lonoce 5, Mastandrea 6, Liace 9, Pisani NE, Leone (L) – All. Presta.

Muri-punto 3, aces 5, errori in battuta 2.

Punti fatti 28 (65,1%), errori-punto avversarie 15 (34,9%).

Fette di torta” su 119 scambi: PF San Pietro 43,7%, PF Oria 23,5%, EP Oria 20,2%, EP San Pietro 12,6%.

Arbitri: Giuseppe Valente e Vladimiro Argese.

Altri risultati: Livi Potenza-Arzano 0-3, Castellammare di Stabia-Accademia BN 3-0, Battipaglia-Gricignano 1-3, Caserta-ASCI Potenza 3-1, Turi-Spezzano 3-2, Trepuzzi-Lavello 2-3.

Classifica: Arzano 66; San Pietro Vernotico 60; Castellammare di Stabia 47; Gricignano 43; Accademia BN 41; Caserta 38; Livi Potenza 32; ASCI Potenza 31; Spezzano 23; Turi e Battipaglia 19; Lavello e Trepuzzi 15; Oria 13.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Caserta 310,00; Turi 250,00; Gricignano 120,00; ASCI Potenza e Oria 90,00; Livi Potenza 50,00; Castellammare di Stabia 40,00; tutte le altre 0,00.

Giornata importante per il trofeo Bin Laden.

Turi aggredisce la vetta con una multa da 200 euri, ma Caserta risponde prontamente con 80 euri che permettono la conservazione del primato.

Vediamo le motivazioni: la squadra pugliese è stata sanzionata per il comportamento dei tifosi, che hanno “reiteratamente offeso e minacciato la coppia arbitrale dal 4° set fino al termine dell’incontro”. Però, fino al 3^ set si erano comportati bene. E poi l’incontro in questione è Turi-Accademia, che è durato solo 4 set.

Caserta, invece, paga la sospensione di un proprio dirigente, che ha protestato durante la gara ed è recidivo.

Prossimo turno: Oria-Caserta, domenica 10 aprile, ore 18.00.