ECCO L’OROSCOPO 2010 PER LE PALLAVOLISTE

30 dicembre 2009

Il mago Trumpet ha consultato le stelle anche in vista del 2010 ed ecco in esclusiva l’oroscopo per le pallavoliste.

Quest’anno il mago ha deciso di essere più schematico.

Per ogni segno zodiacale è stato individuato quello che nell’anno che sta per iniziare sarà il punto di forza tecnico, il punto di debolezza, il cibo o la bevanda da evitare, l’incontro che vi cambierà la vita, il concerto dell’anno a cui parteciperete, l’investimento economico consigliato, il lavoro che troverete (compatibile, ovviamente, con l’attività sportiva), il viaggio più interessante, l’oggetto-simbolo dell’anno, il reato che commetterete, la prossima (indissolubile) relazione sentimentale, il luogo dove… lo farete più strano, il malanno di cui sarete vittime, la vostra impresa sportiva stagionale, la squadra che vi contatterà a fine campionato (e che al 99% vi ingaggerà) e il vostro futuro coach.

Insomma, c’è tutto: lavoro, amore, salute e soprattutto c’è il vostro futuro sportivo, come è nella peculiare tradizione del mago Trumpet, l’unico astrologo specializzato in oroscopi pallavolistici.

ARIETE

Punto di forza: l’attacco.

Punto debole: il muro.

Cibo o bevanda da evitare: la pizza.

Incontro che cambierà la vita: Amanda Knox.

Concerto dell’anno: Zakalicious.

Investimento consigliato: obbligazioni.

Lavoro in vista: assaggiatrice per la Lindt.

Viaggio: Patagonia.

Oggetto-simbolo dell’anno: gli assorbenti.

Violazione codice penale: associazione con finalità di terrorismo.

Relazione sentimentale: Antonio Cassano.

Il luogo più strano dove lo farete: in partita durante un time-out.

Malanno: la stitichezza.

Exploit stagionale: 42 punti in una sola partita.

Migliore offerta d’ingaggio: San Vito dei Normanni.

Prossimo coach: Alfredo Rampino.

TORO

Punto di forza: la fast.

Punto debole: il servizio.

Cibo o bevanda da evitare: l’acqua.

Incontro che cambierà la vita: Maria De Filippi.

Concerto dell’anno: il coro dello Zecchino d’Oro.

Investimento consigliato: titoli di stato.

Lavoro in vista: trapezista al circo Barnum.

Viaggio: Case parcheggio dei Tamburi.

Oggetto-simbolo dell’anno: il berretto di lana di Castillo.

Violazione codice penale: interruzione di pubblico servizio.

Relazione sentimentale: un arbitro di Taranto-Sarno.

Il luogo più strano dove lo farete: nel portabagagli del pulmino della squadra.

Malanno: la varicella.

Exploit stagionale: la nascita di un gruppo Ultras con il vostro nome.

Migliore offerta d’ingaggio: Dinamo Mosca.

Prossimo coach: Marcello Presta.

GEMELLI

Punto di forza: la tombola.

Punto debole: il primo tempo.

Cibo o bevanda da evitare: il dulce de leche.

Incontro che cambierà la vita: Marco Urago.

Concerto dell’anno: Al Bano.

Investimento consigliato: oro.

Lavoro in vista: casellante autostradale.

Viaggio: Pyongyang.

Oggetto-simbolo dell’anno: il Voltaren.

Violazione codice penale: omicidio preterintenzionale.

Relazione sentimentale: Lionel Marshall.

Il luogo più strano dove lo farete: su una bancarella di mitili.

Malanno: la menopausa precoce.

Exploit stagionale: un muro sulla Piccinini.

Migliore offerta d’ingaggio: Sudtirol Pool Bolzano.

Prossimo coach: Sasà Albanese.

CANCRO

Punto di forza: la difesa.

Punto debole: la sistemazione dei documenti.

Cibo o bevanda da evitare: il caviale.

Incontro che cambierà la vita: Osama Bin Laden.

Concerto dell’anno: U2 allo stadio Jacovone.

Investimento consigliato: azioni della Termoidraulica Nitti.

Lavoro in vista: cubista.

Viaggio: Lido Azzurro.

Oggetto-simbolo dell’anno: una culla.

Violazione codice penale: associazione di tipo mafioso.

Relazione sentimentale: Renato Brunetta.

Il luogo più strano dove lo farete: sul seggiolone dell’arbitro.

Malanno: calli a mani e piedi.

Exploit stagionale: 8 aces consecutivi.

Migliore offerta d’ingaggio: Tricarico Volley.

Prossimo coach: Trombetta.

LEONE

Punto di forza: il servizio.

Punto debole: la pulizia del parquet.

Cibo o bevanda da evitare: il caffè.

Incontro che cambierà la vita: Gaspare Spatuzza.

Concerto dell’anno: Laura Pausini.

Investimento consigliato: masterizzazione di dvd pirata.

Lavoro in vista: collaudatrice per la Scottex.

Viaggio: Statte zona 167.

Oggetto-simbolo dell’anno: una bilancia.

Violazione codice penale: rissa.

Relazione sentimentale: Monsignor Emmanuel Milingo.

Il luogo più strano dove lo farete: nella sala d’attesa del fisiatra.

Malanno: un’allergia al cacao.

Exploit stagionale: il 5% di ricezione positiva.

Migliore offerta d’ingaggio: Club Italia.

Prossimo coach: Angelo Soranno.

VERGINE

Punto di forza: sette e mezzo (inteso come gioco a carte) in panchina.

Punto debole: la fast.

Cibo o bevanda da evitare: il rustico leccese.

Incontro che cambierà la vita: Fabrizio Cafaro.

Concerto dell’anno: Peppino Di Capri.

Investimento consigliato: titoli di stato afghani.

Lavoro in vista: suora di clausura.

Viaggio: Venezia.

Oggetto-simbolo dell’anno: una stampella.

Violazione codice penale: estorsione.

Relazione sentimentale: Robert Pattinson.

Il luogo più strano dove lo farete: nel reparto peluche di un autogrill.

Malanno: la cataratta.

Exploit stagionale: essere retribuite per due mesi di seguito.

Migliore offerta d’ingaggio: Volley Scafati.

Prossimo coach: Julio Velasco.

BILANCIA

Punto di forza: il primo tempo.

Punto debole: il trasporto dei palloni.

Cibo o bevanda da evitare: le orecchiette alle cime di rape.

Incontro che cambierà la vita: Tony Manero.

Concerto dell’anno: Filarmonica di Vienna.

Investimento consigliato: calpestare una cacca.

Lavoro in vista: giocatrice di tennis.

Viaggio: Roccaforzata.

Oggetto-simbolo dell’anno: un cassonetto.

Violazione codice penale: resistenza a pubblico ufficiale.

Relazione sentimentale: Franck Ribery.

Il luogo più strano dove lo farete: sull’autobus n. 3 alle 13.20.

Malanno: la dissenteria.

Exploit stagionale: mettere un servizio in campo.

Migliore offerta d’ingaggio: Villa Cortese.

Prossimo coach: Davide Monopoli.

SCORPIONE

Punto di forza: la sistemazione dei documenti.

Punto debole: il palleggio.

Cibo o bevanda da evitare: le cozze.

Incontro che cambierà la vita: Gianpaolo Tarantini.

Concerto dell’anno: Gianni Celeste.

Investimento consigliato: rapine a mano armata.

Lavoro in vista: contractor in Iraq.

Viaggio: Candela (FG).

Oggetto-simbolo dell’anno: un anello di diamanti.

Violazione codice penale: atti osceni in luogo pubblico.

Relazione sentimentale: Shrek.

Il luogo più strano dove lo farete: sul tavolo del centrosinistra pugliese (cavoli vostri…).

Malanno: la cellulite acuta.

Exploit stagionale: l’istituzione in vostro onore del premio Nobel per lo sport.

Migliore offerta d’ingaggio: Volley Massafra.

Prossimo coach: Nello Caliendo.

SAGITTARIO

Punto di forza: la ricezione.

Punto debole: la concentrazione nei time-out.

Cibo o bevanda da evitare: i dolci in genere.

Incontro che cambierà la vita: Wanna Marchi.

Concerto dell’anno: la Notte della Taranta.

Investimento consigliato: beni immobili.

Lavoro in vista: escort.

Viaggio: Scampia.

Oggetto-simbolo dell’anno: l’ampolla del Po.

Violazione codice penale: ingiurie.

Relazione sentimentale: Maicol del Grande Fratello..

Il luogo più strano dove lo farete: sul palco di Sport & Sport (a telecamere accese).

Malanno: la malaria.

Exploit stagionale: il dvd della vostra partita richiesto da Barbolini, da Lo Re e da Pieraccioni.

Migliore offerta d’ingaggio: Soverato.

Prossimo coach: José Mourinho.

CAPRICORNO

Punto di forza: il palleggio.

Punto debole: la ricezione.

Cibo o bevanda da evitare: la birra Ceres.

Incontro che cambierà la vita: Natalie, in via Gradoli.

Concerto dell’anno: Nicola De Pane.

Investimento consigliato: il gioco delle tre carte per strada.

Lavoro in vista: cuoca.

Viaggio: Sala Consilina.

Oggetto-simbolo dell’anno: un kalashnikov.

Violazione codice penale: abigeato.

Relazione sentimentale: Vittorio Di Grazio.

Il luogo più strano dove lo farete: sul lettone di Putin a Palazzo Grazioli.

Malanno: l’artrite.

Exploit stagionale: un punto ogni 50 attacchi.

Migliore offerta d’ingaggio: Foppapedretti Bergamo.

Prossimo coach: Annagrazia Matera.

ACQUARIO

Punto di forza: il muro.

Punto debole: la difesa.

Cibo o bevanda da evitare: gli involtini primavera.

Incontro che cambierà la vita: Luciano Ligabue.

Concerto dell’anno: Gisela Scialacomo.

Investimento consigliato: appalti nella sanità pugliese.

Lavoro in vista: stilista per la Errea.

Viaggio: via Petrarca.

Oggetto-simbolo dell’anno: un aereo.

Violazione codice penale: circonvenzione di incapace.

Relazione sentimentale: Riccardo Scamarcio.

Il luogo più strano dove lo farete: nello spogliatoio della nazionale maschile brasiliana.

Malanno: il meteorismo.

Exploit stagionale: il 100% di ricezione perfetta in 10 partite consecutive.

Migliore offerta d’ingaggio: Tempesta Taranto.

Prossimo coach: Zé Roberto.

PESCI

Punto di forza: il trasporto dei palloni.

Punto debole: l’attacco.

Cibo o bevanda da evitare: il biscotto della fortuna di FB.

Incontro che cambierà la vita: Giancarlo Cito.

Concerto dell’anno: Negramaro.

Investimento consigliato: Gratta e vinci.

Lavoro in vista: hostess Emirates.

Viaggio: Budapest.

Oggetto-simbolo dell’anno: un modellino del Duomo di Milano.

Violazione codice penale: false generalità.

Relazione sentimentale: Mike Tyson.

Il luogo più strano dove lo farete: nel carrello portapalloni.

Malanno: i tappi di cerume.

Exploit stagionale: Martina Guiggi che vi telefona per chiedervi consigli tecnici.

Migliore offerta d’ingaggio: Oratorio Don Bosco.

Prossimo coach: Felice, la mascotte della Livi Potenza.


LA BUSTA DEL LATTE (4) – IL SIGNOR CIRILLO

29 dicembre 2009

Il signor Cirillo è un tifoso eccezionale. Lo ricordo ancora ai play-off di Tuglie quando da una borsa magica, come quella di Eta Beta, tirò fuori trombette, striscioni, bibite e soprattutto quelle piastre di legno che fanno tanto bel casino. Da solo costituiva il sonoro di uno stadio di Champions League. Ma non si pensi ad un esagitato visto che il signor Cirillo, in palestra e fuori, è sempre stato una persona garbata ed elegante.

L’anno successivo a quei play-off passò dalla Palafiom alla Tempesta; ci giocava la figlia e quindi era giustificato.

E adesso? Dov’è adesso il signor Cirillo? Perché non viene a trovarci ogni tanto al Maria Pia con la sua borsa di Eta Beta?

In ogni caso, tanti auguri di buon anno!


LE VITE DEGLI ALTRI (SAN VITO DEI NORMANNI-LORETO 3-0)

27 dicembre 2009

Taranto, Alfieri, 17 maggio 2006.

Manfredonia, PalaDante, 14 maggio 2007.

Taranto, Palafiom, 20 maggio 2007.

Taranto, Maria Pia, 10 novembre 2007.

Manfredonia, PalaDante, 23 febbraio 2008.

Questi sono i luoghi e le date.

In tutte queste circostanze, però, le mitiche gemelle di Foggia erano in coppia (il 10 novembre, in realtà, Roberta era infortunata, ma era comunque presente sugli spalti del Maria Pia con la sua calza policroma).

Il 13 dicembre 2009, per la prima volta, ammiro una gemella sola, Stefania, che adesso gioca nella Dixdi Emmedata Loreto di A2.

Se non fossi astemio, avrei potuto ubriacarmi prima della partita così da vedere doppio e illudermi che le sorelle Liguori fossero in due come in passato. Ma, appunto, sono astemio nonostante i cinque anni al seguito della Palafiom.

Dunque, quest’anno niente foto-ricordo in mezzo a questi due miracoli della natura.

Uno strano destino, però, mi porterà il giorno dopo a bere un caffè in un bar di piazzale delle Province, a Roma, e a zuccherarlo con una bustina su cui è stampato lo sponsor della squadra di Roberta: Classico Caffé Circi…

Le combinazioni della vita.

Arrivo al palazzetto con congruo anticipo, visto che la fase che più mi interessa questa sera è il riscaldamento. Riesco così a trovare uno degli ultimi posti liberi. Stefania mi saluta da lontano con particolare trasporto. Sono molto compiaciuto di questa accoglienza; peccato che più tardi scoprirò che l’avvenente giocatrice stava salutando con particolare trasporto i suoi familiari seduti a circa tre metri dietro di me.

Osservo che la ragazza è cliente dello stesso artista che applica i nastri del taping sulle braccia di Ilaria Cacace. Stesso colore e soprattutto stesso disegno di pregevole gusto estetico.

E’ pregevole, come sempre, anche la scenografia del Palamacchitella. A parte il vivace e costante incoraggiamento del pubblico ed il biancazzurro che circonda il parquet, vengono calati dalla nota “balconata” dei megaposter che rappresentano le giocatrici locali.

Quando la partita inizia, vengono ritirate su. Così non si rovinano come è successo ai giocatori di basket di Massafra, all’altezza del secondo bivio, che adesso sembrano tutti decapitati…

Concludiamo con un’altra considerazione estetica: anche in serie A le arbitre bone non mancano.

Giocatrici, arbitre, taping, scenografie; tutto è bello qua. Io cosa ci faccio? Mo azzecco e me ne vado…

La partita non ha molta storia. Loreto gioca dignitosamente, ma si vede che in campo manca qualcosa. Chessò? Una Stefania Liguori, ad esempio.

San Vito gioca molto bene, nonostante le condizioni fisiche non ottimali di alcune giocatrici. La nostra Vittoria è in campo dall’inizio alla fine, ma la schiena non è ancora guarita e condiziona il rendimento della forte centrale calabrese. Il carattere, comunque, è sempre quello della combattente che abbiamo conosciuto a Taranto: pochi punti, stasera, ma a muro saprà smorzare molti attacchi ospiti.

Nel primo set Loreto resta appaiata sino al 20-20, ma San Vito ha due giocatrici straordinarie che nei momenti delicati danno sfogo alla loro bravura e alla loro potenza: la brasiliana Elisangela e la serba Hanusic. Quest’ultima, in particolare, regala spettacolo e taglia ripetutamente il muro avversario.

Il set si conclude 25-22.

Il secondo parziale è un monologo del San Vito, che raggiunge un vantaggio di ben 9 punti.

Soltanto a quel punto l’allenatore marchigiano si decide ad effettuare quel cambio che, se compiuto prima, avrebbe potuto riaccendere l’incontro: Stefania Liguori.

La ragazza foggiana, prima di entrare sul parquet, solleva la paletta con il numero 10. A questo punto mi chiedo se il 10 indichi il numero di maglia della compagna da sostituire o se, piuttosto, non sia una specie di valutazione.

Come nei concorsi di bellezza quando i giurati esprimono il proprio voto. In questo caso sarebbe un’autovalutazione.

Fatto sta che senza Stefania il punteggio del set è 22-13, con Stefania è 3-5. La matematica, al mio paese, non è un’opinione. E posso ben dirlo io che vanto ormai due anni di esperienza di scoutman; che cavolo…!

Perché ancora nessuno mi chiama in serie A? Io so leggere le partite, io saprei fornire agli allenatori le indicazioni utili per vincere le partite…

Niente da fare; sono un genio incompreso.

Purtroppo l’allenatore del Loreto persevera nell’errore e tiene in panchina Stefania in tutto il terzo set.

Il risultato qual è? San Vito dei Normanni stravince il parziale con l’imbarazzante punteggio di 25-14, frutto di un controllo assoluto del match da parte delle brindisine di Lorè, oltre che delle giocate travolgenti e spettacolari di Elisangela e Sanja Hanusic.

Riepilogando: senza Stefania 72-49 per San Vito, con Stefania 3-5.

In vista del nuovo anno, l’occasione è gradita per un “in bocca al lupo” al San Vito (in particolare a Vittoria e a Sanja), al Loreto, al Sabaudia e alla famiglia Liguori.


CARO BABBO NATALE…

24 dicembre 2009

Caro Babbo Natale, non voglio tediarti con le solite dieci richieste che formulo ogni anno. Fra l’altro, dopo un brillante avvio, da un po’ di tempo stai perdendo colpi.

Sì, potrei chiederti un presidente del Consiglio che si richiami ai valori cristiani senza, allo stesso tempo, andare a puttane, oppure un PD pugliese diverso da quel nauseante manipolo di trafficanti di poltrone che non si fa scrupolo di portare gli inquisiti in Parlamento e di cambiare (forse) le leggi elettorali regionali per fare i propri porci comodi, oppure la capacità di capire se tra l’UDC e Patrizia D’Addario ci siano differenze (mi pare che entrambi siano disponibili ad andare con chiunque), oppure un tubo che trasporti le emissioni dell’ILVA direttamente nella gola (o nel culo, vedi tu) di Emilio Riva, oppure la salvezza per la nostra Pallavolo Taranto ed anche la salute per tutte le giocatrici, oppure la nascita di una razza di cane geneticamente modificata in modo tale da essere stitica per tutta la vita e da regalare a tutti i miei concittadini, oppure un terremoto selettivo che faccia crollare soltanto le ville dove abitano i costruttori che mettono sabbia al posto del cemento, oppure i palloni Mikasa nuovi ca m’ pare ca sijm l’unici ca ancora no’ l’ tenìme, oppure il Mondiale di pallavolo 2010 al Maria Pia, o infine uno sconto sull’Annuario che esiste grazie ai dati che noi stessi forniamo e poi lo dobbiamo pagare 21,50 euri (che mandino almeno una copia omaggio ad ogni società; l’anno prossimo proporrò uno sciopero di protesta…).

No, niente desideri quest’anno, anche perché quelli che avevo in mente non mi sembravano pensieri molto adatti al clima natalizio.

Scegli tu un regalo a piacere.

Anzi, se posso permettermi, con la crisi che c’è (anche) nella pallavolo, quest’anno il regalo perché non ce lo dai a soldi…?


AUGURI, MARIKA!

22 dicembre 2009


AZZURRA MOLFETTA-TARANTO 3-0

20 dicembre 2009

Sabato 19 dicembre 2009 – ore 19.00

Il Bianco Natale è una nota canzone stagionale, il White Christmas lo lasciamo al Ku Klux Klan che amministra Coccaglio (BS); per il Taranto c’è il Natale in bianco, visto che da Molfetta torniamo senza punti e senza set, come del resto avviene ormai da tre trasferte consecutive (Altamura, Benevento e adesso Molfetta, appunto).

Rispetto alle tristi esibizioni nelle Murge e nel Sannio, però, l’incontro di ieri a Molfetta è stato esemplare sul piano dell’impegno. Di fronte ad un’avversaria che adesso è la terza forza del campionato, il Taranto ha disputato una partita dignitosa mantenendo il primo e il terzo set in equilibrio fino al secondo time-out tecnico. Senza storia, invece il parziale di mezzo.

L’atmosfera natalizia si respira nel gelo che tiene fresca la frutta delle bancarelle affianco al PalaPoli, dove Gabriella ha fatto la spesa, e soprattutto nel panificio Sant’Achille in cui è stata scattata la foto qui sotto.

Le focaccine alle patate erano squisite e le ragazze al banco molto carine. Facciamo un po’ di pubblicità gratuita, via! D’altra parte non sarebbe l’unica azienda che pubblicizziamo quest’anno senza avere un centesimo in cambio…

Nel Taranto manca Gisela, che abbracciamo con affetto e che sarà comunque disponibile dopo la pausa natalizia, e fino alle 18.15 manca anche Cristiana. Dopo la missione all’estero durata tre settimane e la partita con la Livi Potenza, il sottotenente è stato nuovamente imbarcato.

Nessuno come noi auspica un mondo di pace per tutti i popoli della Terra. E se proprio deve scoppiare una guerra da qualche parte, che scoppi in una località montuosa così ci vanno gli alpini e non rompono le palle a noi…

Cristiana sbarca a Pescara e si precipita a Molfetta.

Io la immagino correre al palazzetto con la stessa foga (e con la stessa divisa) con cui gli alleati raggiunsero le coste della Normandia nel D-Day del 1944.

Piuttosto anomalo è anche il viaggio di una nostra dirigente che utilizza il ghiaccio come sedile del posto-guida. La dirigente, però, non è l’unica ad avere problemi di culo visto che sul parquet c’è una giocatrice con le chiappe asimmetriche. Nessuno pensi a male; è stata un’iniezione mal riuscita.

Non pubblico la foto non già per pudore (figuriamoci) ma soltanto perché l’ho saputo dopo.

A proposito di foto, la madre di una giocatrice sfrutta la magnifica illuminazione del PalaPoli per immortalare in modo finalmente adeguato la figlia. Sono sicuro che le foto stasera sono venute bene.

L’Azzurra di Annagrazia Matera è in formazione tipo: Virginia Alfieri in palleggio, Simona Marasco opposto, Valeria Brattoli e Barbara Guglielmi laterali, Mara Racanati e Angela Tralli centrali, Brigida Fortunato libero.

In panchina: Marilena Fracchiolla, Mariella Lasorsa, Marta De Gennaro, Savina Binetti e Sara Grassi.

A collaborare per il riscaldamento, Alessandra Nappi. Ancora un po’ di pazienza, sú; il peggio è passato.

Non è in panchina il presidente Giancaspro, che sconta l’ultimo giorno di squalifica al tavolino del telecronista. Speriamo che non ripeta al microfono le osservazioni che causarono la sanzione due settimane fa… Beh, non ce ne sarà motivo visto che stasera l’arbitraggio e la partita risulteranno avulsi da ogni motivo di contestazione.

Taranto: Alessandra Certa alzatrice, Silvia Renna opposto, Ivana Gallo Ingrao e Silvietta Mastandrea laterali, Cristiana Zonca e Angela Stufano centrali, Simona Leone libero.

In panchina con coach Marcello Presta: Giulia Basile, Simona Mereu e Priscilla Pisani.

Primo set

L’approccio è molto buono ed a scalare la classifica dei punti individuali è proprio l’inedito opposto Silvia Renna: un muro, un attacco e un ace. Siamo 3-6 e lo spirito di adattamento tattico sembra essere l’ennesima qualità di questa splendida professionista che abbiamo il piacere di avere in squadra quest’anno.

L’Azzurra reagisce con un muro di Alfieri ed un attacco di Marasco, ma Cristiana (due punti) e Silvietta incrementano ulteriormente il vantaggio (5-9).

Si apre una fase caratterizzata da errori-punto, soprattutto nostri, e poi le adriatiche lanciano l’operazione pareggio con una spettacolare pipe a pallonetto di Guglielmi (13-13) ed anche l’operazione sorpasso con Tralli e Brattoli (15-14).

Lo speaker evidenzia i punti recuperati sottolineando il distacco che diminuisce: meno tre, meno due…

Splendida Simona, che compie salvataggi impossibili e trasmette in campo la consueta carica agonistica, e con Ivana ritorniamo avanti (15-16).

Non dura molto.

L’Azzurra piazza un break traumatico di sette punti e mette le mani sul parziale (22-16). Tuttavia, quello di stasera – come abbiamo anticipato – è un Taranto diverso rispetto alle ultime opache trasferte ed i muri sollevati da Silvietta e da Angela rimettono in discussione un set che sembrava compromesso (23-21).

A chiuderlo, però, ci pensano un attacco di Guglielmi ed un nostro tiro sulla rete (25-21).

Secondo set

Con la regia di una validissima Alfieri, che stasera vedo giocare per la prima volta ma mi sembra decisamente una delle palleggiatrici più dotate del torneo, l’Azzurra tenta di imprimere un ritmo congeniale alla partita e ci riesce.

Tralli, Guglielmi, Brattoli e soprattutto Marasco vanno ripetutamente a segno e il Molfetta mette quattro punti tra sé e il Taranto (9-5).

Ne recuperiamo un paio, ma dal 10-8 in poi il set non ha praticamente storia.

Silvietta, brava anche in posto quattro, mette alcuni palloni a terra (15-10), ma le padrone di casa stroncano ogni speranza con un 5-0 che costringe Marcello ad un time-out e ad un cambio. La ricezione traballante viene puntellata dall’ingresso temporaneo di Simona Mereu, la mano di Ivana torna a riscaldarsi e Cristiana risulta l’atleta tarantina più prolifica in questa fase.

Se Guglielmi adesso viene relativamente contenuta, Marasco e Brattoli non si fermano più e la difesa costruita attorno ad una sempre positiva Fortunato respinge gli assalti del Taranto.

Finisce 25-15.

Terzo set

Sfaldarsi o reagire. Le biancoblu del Golfo scelgono la seconda che ho detto e tentano di riaprire la partita con un terzo set ammirevole per tecnica e per carattere.

Ottimo l’avvio di Ivana e prezioso l’apporto di Angela, che, schiacciando due palloni a terra, porta il Taranto in vantaggio per 4-8.

Durante il time-out tecnico, lo scoutman locale, Enrico Bellifemine, partecipa attivamente agli esercizi di riscaldamento delle nostre Simone. O più semplicemente difende il proprio computer dai palloni vaganti.

Dopo un bel lungolinea di Silvietta (5-9), coach Matera effettua l’unico cambio locale della serata sostituendo Racanati con Lasorsa.

Intanto, però, è l’altra centrale, Angela Tralli, ad avviare la riscossa (8-9).

Buon muro-difesa del Taranto e partita spesso spettacolare: tra due perfetti primi tempi di Angela e Cristiana (10-11) c’è un delizioso pallonetto di Marasco.

C’è anche un’interruzione “autogestita”. Una giocatrice dell’Azzurra (mi sembra la Alfieri) corre in panchina e si preme l’asciugamano sul volto.

Gli arbitri chiedono conto di questo comportamento, ma l’interruzione urgente era dovuta ad un colpo ricevuto in pieno volto dalla palleggiatrice locale. Speriamo che non si sia trattato di un attentato di Tartaglia.

A proposito, mi è venuto un dubbio per l’ultima di campionato: devo centrare Alessandra con il consueto peluche oppure mi adeguo alla moda ed utilizzo un modellino del Duomo di Milano…?

Si riprende a giocare.

Muro Guglielmi, lungolinea Brattoli, attacco Alfieri difeso male (13-11).

Silvietta ci riporta in parità (14-14), ma sembriamo un po’ in difficoltà sul piano atletico, nonostante la reattività e la grinta che caratterizzano anche l’odierna prestazione della nostra Leonessa.

Sul 17-15 c’è il colpo di grazia del Molfetta. Break da 6 punti inaugurato da Lasorsa e concluso da Guglielmi. Nel mezzo due aces consecutivi di Valeria Brattoli, una delle giovani più interessanti della categoria (23-15).

Splendido pallonetto di Silvietta ed ultimi squilli di Silvia (23-17), ma Marasco raggiunge quota 16 punti e l’ultimo nostro servizio finisce sulla rete (25-18).

L’Azzurra Molfetta vince meritatamente, ma l’impegno profuso dalle atlete tarantine è da apprezzare.

Gli altri risultati sorridono al Molfetta e spingono il Taranto in zona rossa. Tra l’altro, adesso ci attendono due partite con le prime della classe: il Sarno in casa e il Centro Ester fuori. Vabbè, non abbiamo niente da perdere; chissà che non venga fuori qualcosa di interessante.

Intanto ricambiamo gli auguri di Buon Natale formulati da Umile al microfono e ci godiamo la tredicesima…

Abbiamo iniziato con la pubblicità (gratuita); concludiamo con la pubblicità. Si cena in una pizzeria del posto dal doppio nome: secondo qualcuno si chiama “Il buco”; secondo Ale si chiama “Il Blico”.

Alessandra ha sempre ragione.

Particolarmente comodi i cofani messi a disposizione dei clienti che vogliono consumare in loco.

‘A fava e ‘u scuèrcele

CICCIA: “Vai, Ciccia!” “Tira, Ciccia!” Gli incitamenti rivolti a Ciccia sono durati per tutta la partita e a lanciarli è stata soprattutto Angela Stufano. Chi sia questa Ciccia, però, ancora non l’ho capito. In ogni caso, a giudicare dalla frequenza con cui è stata invocata, Ciccia è la giocatrice che ha attaccato il maggior numero di palloni nell’arco della gara. Complimenti.

SIMONA: Ha ammesso di non conoscere la rubrica della fava e dello scuercele, il che vuol dire che non legge il blog da tre mesi. E’ bello spendere i pomeriggi delle domeniche per qualcosa che viene apprezzato così tanto… Visto che non lo legge, non si accorgerà della nomina a scurcele per questa e per le prossime partite…

Tabellino: Azzurra Molfetta-TARANTO 3-0 (25-21, 25-15, 25-18)

Azzurra Molfetta: Racanati 1, Fracchiolla NE, Lasorsa 2, De Gennaro NE, Marasco 16, Binetti NE, Grassi NE, Alfieri 5, Guglielmi 9, Tralli 8, Brattoli 14, Fortunato (L) – All. Matera.

Aces 7, errori in battuta 3, muri-punto 4.

Taranto: Zonca 10, Gallo Ingrao 9, Basile NE, Renna 7, Stufano 8, Mastandrea 10, Certa 1, Mereu 0, Pisani NE, Leone (L) – All. Presta.

Aces 1, errori in battuta 4, muri-punto 4.

Arbitri: Stefano Chiriatti (LE) e Vincenzo Gratis (LE).

Durata set: 25’, 24’, 27’ – Durata totale dell’incontro: 1.22’.

Altri risultati: Sarno-San Pietro Vernotico 3-1, Centro Ester NA-AS Benevento 0-3, Leonessa Altamura-ASCI Potenza 3-1, Accademia BN-Arzano 0-3, Battipaglia-Acquaviva delle Fonti 3-1, Livi Potenza-V.Altamura 3-0, Oria-Salerno 3-0.

Classifica: Sarno 36; Centro Ester NA 33; Azzurra Molfetta 31; San Pietro Vernotico 30; Arzano 27; AS Benevento e Battipaglia 26; Livi Potenza 21; Leonessa Altamura 19; Accademia BN, ASCI Potenza e TARANTO 18; Oria 17; Acquaviva delle Fonti e V.Altamura 8; Salerno 0.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Leonessa Altamura 400,00; Oria 200,00; Salerno 100,00; Molfetta 80,00; ASCI Potenza 50,00; Accademia BN 40,00; tutte le altre 0,00.

Tutti buoni; è Natale.

Prossimo turno: Taranto-Sarno, sabato 9 gennaio 2010, ore 19.00, Istituto Maria Pia, via Galilei.


TARANTO-LIVI POTENZA 2-3

13 dicembre 2009

Sabato 12 dicembre 2009 – ore 19.00

Sarò piuttosto sbrigativo perché domani mattina parto per Genova. A proposito, l’attività del blog sarà sospesa fino a venerdì e potrebbero esserci dei rallentamenti nella pubblicazione dei commenti, ammesso che qualcuno li mandi ancora.

Taranto-Livi Potenza. All’ultimo secondo, reduce da una missione internazionale, arriva la nostra Cristiana che viene ritenuta abile e arruolata. Beh, non tanto abile visto che, dopo tre settimane senza allenamenti, il coach preferisce tenerla in panchina.

Dritt’ e stuert’, comunque, siamo quasi al completo; chi l’avrebbe mai detto lunedì?

Piuttosto c’è qualche defezione nello staff dirigenziale. La segnapunti dev’essere rimasta sconvolta dalla partita con l’Arzano e dalla pallonata ricevuta da Gisela. Peccato perché rappresentava una novità scaramantica efficace.

Forse ci toccherà rinunciare anche all’addetta agli arbitri, che ha deciso di dare una svolta alla propria vita professionale aprendo una parafarmacia all’interno del Maria Pia.

C’è il Voltaren per chi, come Giulia, non può vivere senza; c’è Meteoxil a compresse per chi ha problemi di coliche gassose; c’è il kit per i test di gravidanza e soprattutto c’è una grande quantità di sciroppi.

Particolarmente eterogeneo lo staff della Livi. Il presidente si chiama Nadir e mette in soggezione per quanto è elegante. Sarà per il nome esotico, ma a me ricorda vagamente Omar Sharif.

Inoltre c’è una simpatica mascotte, Felice, gorilla di peluche che sembra stato prodotto apposta per stare in panchina. Molto composto anche lui, bisogna dire. Altro che quel priso di Winnie the Pooh, che lo mettevi in piedi e a fine set lo ritrovavi steso oppure a testa in giù.

Naturalmente, però, l’ospite che attira maggiormente le nostre attenzioni è Michela Benefico, vecchio cuore rossoblu, protagonista di cinque stagioni con la maglia della Palafiom. Fa uno strano effetto vederla giocare da avversaria e oltretutto la maglia praticamente identica a quella della Palafiom 2007-’08 (il primo campionato in B2) alimenta l’illusione ottica.

Mister Marcello Presta schiera Alessandra Certa in palleggio, Silvia Mastandrea opposto, Gisela Scialacomo e Ivana Gallo Ingrao laterali, Silvia Renna e Angela Stufano centrali, Simona Leone libero.

In panchina: Cristiana Zonca, Giulia Basile, Simona Mereu, Priscilla Pisani e l’addetto ai fotografi, Angelo Soranno.

La signora Enza Licciardi risponde con la palleggiatrice Mara Di Martile (ca no’ s’ capisce dove va l’accento del cognome), l’opposto Yelena Alexandrova, le schiacciatrici Michela Benefico e Pamela Petrone, le centrali Lella Golluscio e Ilaria Barbaro, il libero Serena Blanca.

Con Felice e con l’accompagnatrice che sarà molto apprezzata dal pubblico maschile di età compresa tra i 10  i 99 anni e che credo si chiami Manuela Valentini: Tania Marchese, Valeria Cillis, Ilaria Rasola, Nilde Nobile e Federica Restaino.

Primo set

Punto di Alexandrova ed ace di Michela, che accantona le sue proverbiali quanto efficaci battute a uecchio per servire in modo teso al pari delle sue compagne. La Livi chiuderà con 3 aces e 13 errori al servizio ma è un dato ingannevole: i servizi tesi che non si sono fermati sulla rete hanno causato molti problemi alla ricezione biancoblu.

Battuta vincente anche per Silvietta e dal 3-2 in poi restiamo sempre in vantaggio, anche grazie agli attacchi vincenti che Ivana sta ripetutamente piazzando nella metà campo avversaria.

Bene anche Gisela e Angela, mentre Simona difende da leonessa e le mani fatate di Alessandra distribuiscono il gioco con la classe e il talento che fanno di lei la migliore palleggiatrice di tutti i tempi.

Il Taranto sta controllando il set, ma sul 23-17 qualche brivido scorre sulla schiena degli spettatori perché la Livi ottiene un break di quattro punti grazie ai primi tempi di Golluscio e agli attacchi devastanti di Petrone (23-21).

Ivana sistema tutte cose con un attacco che rimbalza sul nastro e poi cade nel campo avversario (25-22). Un po’ di culo fa sempre bene, ma è il caso di dire che la fortuna ha aiutato chi è stata audace in tutto il parziale.

Secondo set

Niente muri per entrambe le squadre nel primo set; alla ripresa del gioco, invece, si alzano le saracinesche di Michela e della Alexandrova. Le due comunicano spesso durante la partita; non so se Yelena ha insegnato il russo a Michela o se Michela ha insegnato il dialetto tarantino a Yelena. Più probabile la seconda che ho detto.

Nel frattempo la parte destra della tribuna sta riempendosi di parenti della nostra ex-schiacciatrice che fra l’altro sono anche cresciuti di numero grazie all’arrivo dell’ultima magnifica nipotina.

Il vantaggio lucano aumenta sino al 6-12 (“rovesciata” di pugno di Di Martile, che deve avere un terzo occhio sulla nuca).

Cenni di reazione: attacco Gise, muro Silvia e soprattutto bagher di Simona Leone che sbroglia una situazione complessa andando a pescare un angolino scoperto nella retroguardia ospite (9-12). Punto del libero! Grande Leo.

Mura anche la Alexandrova e spediamo fuori due attacchi consecutivi (12-17).

A questo punto, però, c’è la grande rimonta: molto bene Silvietta e poi pareggio conseguito da un’Angela particolarmente prolifica questa sera (19-19).

Muro di Gisela e poi mani-fuori che viene vivacemente contestato dalle giocatrici della Livi. La partita inizia ad accendersi sul piano agonistico, ma resterà incanalata su binari di assoluta correttezza, nonostante le esultanze rabbiose e loquaci.

Dopo alcuni interventi straordinari di Simona, Silvia chiude uno scambio lunghissimo ed offre al Taranto una grande opportunità di chiudere il set (23-21).

Sul 24-22, però, c’è la svolta del parziale e probabilmente dell’intera partita. Il talento e l’esperienza di Mara Di Martile ribaltano una situazione disperata per la formazione ospite. La palleggiatrice beffa il nostro muro con due secondi tocchi e, dopo una bomba cadauno di Petrone e Michela, realizza anche il punto finale del set (25-27).

Terzo set

E’ buona la reazione del Taranto, che con Silvia, Gisela ed Angela passa a condurre per 6-3. Poi, però, dopo che la sirena ha annunciato un time-out tecnico sul 7-6 (meh, vabbè, punto più, punto meno…), si scatena Michela. E’ lei la protagonista della prima parte di un micidiale parziale 1-10; la protagonista della seconda parte è invece Lella Golluscio (8-15).

Marcello tenta la carta Cris. Il sottotenente realizza un ace, ma non riesce ad arrestare gli attacchi di Alexandrova e Petrone; la sua permanenza sul parquet dura lo spazio di pochi scambi.

Secondo tocco di Di Martile e pronta risposta di Alessandra (15-20).

Arriva un altro fotografo al Maria Pia. Gli arbitri questa volta non hanno nulla da osservare, ma quando il fotografo quasi si siede in panchina o si avvicina alle atlete al punto da poter fare una panoramica dentaria, sono Tony Manero ed Angelo ad intervenire per allontanarlo. Ne nasce una breve discussione sui diritti costituzionali.

In campo c’è più allegria, soprattutto quando Gisela riesce a mettere a terra una diagonale strettissima, che, detto così, sembra un bel gesto tecnico, ma in realtà è stato un tiro scoordinato da posizione alquanto critica (17-23).

Poco dopo, Michela scaglia una diagonale “larga”, cioè normale, che soffoca la nostra allegria e spiana la strada del set alla Livi Potenza (18-25).

Quarto set

Un altro ordigno di Michi colpisce Simona e i muri di Golluscio e Barbaro potrebbero spegnere ogni voglia di reagire (2-6).

Ma qui è bravo il Taranto a non mollare. Silvia, Ale, Silvietta e Gisela con le sue pipe magnifiche riaprono gradualmente il set (6-7).

La laterale appulo-argentina è scatenata anche nel break da quattro che vale il sorpasso (12-10).

Alessandra salva un pallone di piede (piedi fatati…) e Silvia, ottima anche questa sera (5 muri complessivi per lei), alimenta ulteriormente il vantaggio (15-11).

Ma è dura, durissima. Tiriamo sulla rete e subiamo due azioni consecutive di Ilaria Barbaro (17-17).

Coach Licciardi effettua il consueto cambio Alexandrova-Rasola.

Bellissimo il pallonetto di Angela e perentori i muri di Silvia che ridanno sollievo al Taranto (il primo su Golluscio, il secondo su Michi).

Il martello di Paolo VI si vendica immediatamente e segna il suo sesto punto del set (22-20). Adesso si lotta ad ogni scambio con urla post-punto che la dicono lunga sulla carica agonistica che infiamma entrambe le squadre.

La nostra Gisela ed il punto finale di Angela completano il piccolo capolavoro tecnico-caratteriale del Taranto (25-22). Il set è nostro e possiamo giocarci il sesto tie-break stagionale.

Tie-break

Due gravi errori in avvio e poi un muro di Silvietta, ma Michela non ha ancora esaurito le cartucce ed anzi in questo tie-break darà forse il meglio di sé. Per iniziare, una palletta ed un ace (1-4).

Gli adulti di casa Benefico faticano a trattenere l’entusiasmo dei bambini.

Già mi immagino il prossimo comunicato del giudice federale: “Multa di euro 200 per avere una giovane spettatrice di circa un anno invaso reiteratamente il terreno di gioco al grido di Forza, zia!”…

Sembra di giocare in trasferta, in effetti. Al posto della Livi io ci farei un pensierino sull’ipotesi di far disputare tutti gli incontri casalinghi a Taranto piuttosto che a Potenza.

Petrone e Alexandrova aumentano il vantaggio (3-9).

Soltanto Ivana, un po’ in ombra nella fase centrale della partita, tiene vive le speranze di recupero del Taranto; è lei l’autrice dei tre punti che valgono il 6-10.

Ma le speranze si spengono quando Barbaro piazza una fast ed un muro e Michela porta a compimento una partita eccellente. Tre bombe del martello rossoblu e la Livi si aggiudica la partita (6-15), confermando i progressi delle ultime settimane e dimostrando di poter puntare ad obiettivi ben più ambiziosi della salvezza.

Nonostante la vittoria, l’ottima Di Martile è costretta ad una lezione tecnica supplementare da parte della propria allenatrice…

In attesa di conoscere il risultato dell’Accademia, Taranto piomba in una posizione di classifica piuttosto critica alla vigilia, peraltro, di un calendario quasi impossibile (Molfetta, Sarno, Centro Ester).

C’è di buono il gioco espresso in una parte del match ed anche la determinazione con cui le ragazze hanno reagito allo svantaggio nel quarto set.

‘A fava e ‘u scuèrcele

SIMONA: L’ha fatto! L’ha fatto! Il punto del libero è finalmente arrivato e speriamo che – come l’anno scorso – sia il primo di una lunga serie. Al di là della realizzazione, la Leonessa ha giocato un’altra partita di grinta e reattività.

IGNAZIO LARUSSA: Ministro della Difesa, ma cu tanta militari ca stonn’ in Italia, piccé ha a rompere le cugghiùne proprio a nuje…?! Ti abbiamo dato la nostra centrale in condizioni atletiche strepitose e ce la restituisci così? La prossima volta o allestisci una palestra sulla nave oppure ti citiamo per danni…

Tabellino: TARANTO-Livi Potenza 2-3 (25-22, 25-27, 18-25, 25-22, 6-15).

Taranto: Zonca 1, Scialacomo 18, Gallo Ingrao 9, Basile NE, Renna 15, Stufano 10, Mastandrea 10, Certa 2, Mereu NE, Pisani NE, Leone 1 (L) – All. Presta.

Aces 4, errori in battuta 8, muri-punto 8.

Livi Potenza: Di Martile 6, Golluscio 10, Marchese NE, Cillis NE, Barbaro 13, Petrone 14, Rasola 0, Nobile NE, Benefico 24, Alexandrova 12, Restaino NE, Blanca (L) – All. Licciardi.

Aces 3, errori in battuta 13, muri-punto 10.

Arbitri: Dario Murra (BR) e Luca Garzia (LE).

Durata set: 25’, 27’, 25’, 25’, 13’ – Durata totale dell’incontro: 2.07’.

Altri risultati: Centro Ester-Molfetta 3-2, Salerno-Sarno 0-3, AS Benevento-Leonessa Altamura 3-1, Acquaviva delle Fonti-Oria 2-3, San Pietro Vernotico-Arzano 3-0, ASCI Potenza-Battipaglia 0-3, V.Altamura-Accademia BN 0-3.

Classifica: Centro Ester NA e Sarno 33; San Pietro Vernotico 30; Molfetta 28; Arzano 24; AS Benevento e Battipaglia 23; ASCI Potenza, Accademia BN, Livi Potenza e TARANTO 18; Leonessa Altamura 16; Oria 14; V.Altamura e Acquaviva delle Fonti 8; Salerno 0.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Leonessa Altamura 400,00; Oria 200,00; Salerno 100,00; Molfetta 80,00; ASCI Potenza 50,00; Accademia BN 40,00; tutte le altre 0,00.

Giornata incandescente e Puglia sempre più leader della speciale competizione. Con la multa (record stagionale) da 320 euri la Leonessa Altamura raggiunge il vertice della classifica (reiterate offese e minacce agli arbitri da parte del pubblico); fa la sua comparsa anche il Molfetta: 80 euri per la sospensione di un dirigente.

La nostra regione vanta adesso il 78% delle sanzioni pecuniarie stagionali.

Prossimo turno: Azzurra Molfetta-TARANTO, sabato 19 dicembre, ore 19.00.


ADDIO, MARIA PIA. IL TARANTO SI TRASFERISCE ALL’ASILO “CIP E CIOP”

11 dicembre 2009

Si cambia registro.

Un po’ sono i costi delle palestre, un po’ è la necessità di dare una svolta a questo campionato altalenante; sta di fatto che il Taranto, pur continuando a giocare le partite ufficiali nella palestra del Maria Pia, per gli allenamenti ha stipulato una convenzione con una struttura privata, l’asilo “Cip e Ciop” con sede legale a Pistoia e con una succursale a Taranto.

Non si tratta di un semplice contratto di locazione per gli allenamenti ma di un accordo ben più articolato in virtù del quale la scuola “Cip e Ciop” fornisce spazi ed anche professionalità che completano ed arricchiscono lo staff della società pallavolistica jonica.

In particolare, saranno due maestre ad affiancare coach Marcello nelle sedute di allenamento, due esperte di tecniche motivazionali e psicologiche, le cui competenze sono esaltate da un approccio particolarmente sensibile e delicato.

La prima settimana di allenamenti, però, è stata caratterizzata da un certo malumore. Alcune giocatrici, coperte dall’anonimato, hanno riferito di atteggiamenti particolarmente brutali da parte delle due nuove consulenti:

“Quando ho sbagliato un servizio, una delle due maestre mi ha preso per i capelli e mi ha trascinato verso la linea di metà campo, poi ha spinto la mia faccia contro la rete tenendola premuta finché non mi è uscito il sangue dalle guance graffiate. Questo perché la palla che avevo tirato era finita proprio sulla rete.”

“Ho mandato a lato un lungolinea – racconta un’altra giocatrice – e per punizione la maestra mi ha trascinato nella cosiddetta stanza buia, uno sgabuzzino dove non c’è neanche una lampadina. Sono rimasta lì per due ore. Beh, comunque, sempre meglio delle rullate”.

“Le maestre ci hanno ordinato di bere la Red Bull, ma io non avevo molta sete. Quando si sono accorte che non stavo bevendo, le maestre si sono avvicinate, mi hanno stretto la mandibola per costringermi ad aprire la bocca e mi hanno fatto bere tutta la lattina.”

“Quando ho sbagliato una ricezione, una delle maestre ha minacciato di portarmi dall’orco cattivo se avessi reiterato l’errore. Io pensavo che fosse una battuta, poi ho sbagliato di nuovo e mi hanno trascinata per i capelli fino a casa di Emilio Riva. Ora sto malissimo e non so se riuscirò mai a riprendermi da questo trauma.”

Sembra che alcune atlete abbiano informato il coach di questi metodi brutali, ma la reazione dell’allenatore è stata piuttosto accondiscendente: “Abbiamo fatto la convenzione con loro apposta…”

NOTE:

Le foto dell’asilo “Cip e Ciop” e quella delle maestre  bastarde sono tratte da www .corrierefiorentino.corriere.it.


IL SECONDO LAVORO DI MICAELA VECERKOVA

9 dicembre 2009

Sulla maglia c’è scritto Vecerova, senza la kappa, ma si tratta senz’altro di un refuso. Perché in realtà è lei. E’ proprio lei. Non c’è dubbio alcuno che sia lei: Micaela Vecerkova, l’ex-centrale del Matera, gioca anche a pallacanestro nel Galatasaray Istanbul.

Guardate le foto che ho scattato giovedì sera al Palamazzola in occasione della partita di Europe Cup.

Stessa statura (m 1,93), stessi lineamenti, stessa pettinatura. La giocatrice numero 5 della formazione turca è Micaela Vecerkova.

Dopo essere risultata, secondo l’opinione di molti addetti ai lavori, la migliore giocatrice dello scorso campionato, contribuendo in modo determinante alla promozione in B1 della squadra lucana, la Vecerkova ha dunque deciso di cimentarsi nella pallacanestro.

E quando una è campionessa è campionessa sempre. In pochi mesi la giocatrice ceca si è imposta all’attenzione dei migliori club europei, ma per il suo ingaggio alla fine l’ha spuntata il Galatasaray. La Vecerkova riveste il ruolo di pivot e risulta una delle più brillanti protagoniste del campionato turco e della Europe Cup.

Ha trasformato la leggendaria fast in un più mordido gancio-cielo ed è specializzata nel murare le attaccanti avversarie che saltano per andare a canestro, ma i gesti atletici sostanzialmente non cambiano molto rispetto al passato. Complimenti vivissimi alla campionessa ceca.


ACCADEMIA BENEVENTO-TARANTO 3-0

6 dicembre 2009

Sabato 5 dicembre 2009 – ore 18.30

Continuiamo a farci del male.

E’ la sintesi di un’espressione usata da Nanni Moretti nel film Bianca. A tavola si parlava di dolci e di fronte all’ammissione dei commensali di non aver mai assaggiato la Sacher Torte, l’attore e regista non può celare la propria delusione:

“Lei praticamente non ha mai assaggiato la Sacher Torte… Continuiamo così, facciamoci del male”.

In fatto di dolci e di gastronomia, veramente, la trasferta non è affatto stata negativa. Anzi. Il pranzo nella trattoria “nascosta” in cui ci ha condotti Ezio Meledandri è bastato da solo a dare un senso a questo sabato. Chi se la scorderà quella pasta con sugo di pomodorini e mozzarella?

Poi si è passati al saccheggio dei dolci in una città che da questo punto di vista rappresenta la valle dell’Eden: delizie al limone, torroni e torroncini, goccioloni…

Io voglio venire ad abitarci in questa città…!

E per concludere è arrivato anche il dulce de leche di Gisela, giusto perché il fenomeno della globalizzazione deve applicarsi anche alla mia panza oltre che all’economia mondiale.

Da questo punto di vista la trasferta è stata magnifica. Dispiace, anzi, che Benevento abbia soltanto due squadre nel nostro girone.

Il “continuiamo a farci del male” si riferisce, dunque, al risultato tecnico.

La corsa del Taranto sulle montagne russe continua e a questo punto bisogna sperare che vada avanti anche la settimana prossima. Alterniamo partite bellissime (AS Benevento, Arzano) a prestazioni piuttosto incolori (Altamura, Accademia).

Il guaio è che questa sera abbiamo perso contro la quintultima e adesso siamo a due soli punti dalla zona retrocessione. Se montagne russe devono essere, battere l’Arzano e perdere con l’Accademia non è stata una scelta felice; sarebbe stato meglio il contrario. Ma ovviamente non è stata una scelta.

La situazione non è felice: coach e giocatrici stringono i denti, ma trovare un sostegno concreto in questa città di imprenditori cresciuti essenzialmente come parassiti dell’Italsider non è facile.

Aggiungiamo che il roster è falcidiato da cose belle (gravidanze), cose necessarie anche se temporanee (la chiamata alle armi), cose brutte (infortuni più gravi del previsto) e il quadro che viene fuori non è proprio ottimale.

A proposito, un abbraccio a Katia. In bocca al lupo!

Qualche problema c’è anche in casa Accademia: Valeria Ricciardi e Giuditta Tancredi, la ragazza col turbante dipinta da Vermeer, sono infortunate. Tony Manero non si fa pregare e ne approfitta per le pubbliche relazioni di cui è maestro.

Quello che colpisce piacevolmente dell’Accademia è il fatto che ad un ridimensionamento tecnico (dall’A2 alla B2) non è seguito un ridimensionamento organizzativo. Il PalaTedeschi è magnifico, oserei dire emozionante. Mi sento come se dall’oratorio entrassi a San Siro. Il modulo del referto è rimasto quello dell’A2. E lo staff è altamente professionale.

L’unica eccezione è il tabellone elettronico che questa sera ha fatto i capricci (ma soltanto per i primi quattro scambi).

La società è anche dog-friendly. L’ingresso ai cani è consentito, per la gioia di Pinko che però sembra insofferente al guinzaglio e desideroso di rincorrere qualche pallone.

Formazioni.

L’Accademia Benevento schiera Eleonora Carbone, il gioiellino del Salento, in regia, Anna Maria Ferrone opposto, Elena Gammarota e Daniela Stabile laterali, Martina Labianca e Rosa Principe centrali, Emilia Gaudio libero.

Coach Vittorio Ruscello tiene in panchina Valeria Ricciardi, Erica Lestini, Letizia Guadagnino, Roberta Basile, Luana Parrella ed Enrica Varricchio. Benedica, quanta abbondanza…!

Nel Taranto ci sono novità legate alla difficile settimana appena trascorsa: Simona Leone gioca da alzatrice e Simona Mereu è il libero titolare. Completano il sestetto Silvia Mastandrea in posto due, Ivana Gallo Ingrao e Gisela Scialacomo in posto quattro, Silvia Renna e Angela Stufano al centro.

In panchina con coach Marcello Presta, la sola Priscilla Pisani.

Ci sarebbe anche Angelo Soranno, ma onde evitare il ripetersi degli incresciosi richiami dell’ultima trasferta, il vice-allenatore è leggermente inibito da una specie di bavaglio.

Qualche altra novità riguarda le bevande: invece degli integratori si fa ricorso alle Red Bull. Nei primi set, almeno. Dopo il secondo time-out tecnico del terzo set si passa al Limoncello…

Primo set

Non si può iniziare perché Alessandra non ha la striscia del capitano sotto il numero di maglia come prescritto dal regolamento.

Con molto senso pratico, Angelo la traccia con una comune penna a biro.

Chissà, però, se l’inchiostro se ne viene. L’unico modo per verificarlo è passarci sopra il dito, ma fortunatamente il secondo arbitro si astiene da un gesto che apparirebbe decisamente equivoco e potrebbe essere soggetto ad un’azione penale.

Ora si può giocare.

Elena Gammarota si presenta: suoi i primi tre punti dell’Accademia, ma Taranto, approfittando anche di molte imprecisioni sannite, controlla la situazione e va al primo time-out tecnico in vantaggio di 5 punti (3-8).

Simona Leone si è subito ben adattata a quello che poi è stato il suo ruolo in tanti anni di pallavolo. Sembra buona, in particolare, l’intesa con Silvia Renna, che ha già schiacciato due palloni a terra.

La sosta, però, restituisce al parquet solamente una squadra: l’Accademia.

Ben orchestrate da una positiva Carbone, tutte le giocatrici giallorosse vanno a segno e gli unici tre punti tarantini di un parziale di 12-3 sono errori delle padrone di casa (15-11).

Il momento è delicato: la ricezione soffre, la difesa è lenta e gli attacchi sono spuntati, almeno fino a quando Gisela e Silvietta non interrompono l’emorragia (15-13).

Ma l’Accademia non si ferma più: il successivo break da 5 chiude virtualmente il primo set (20-13). Purtroppo non si notano segni di reattività da parte delle nostre, mentre sull’altro fronte inizia anche ad alzarsi il muro di un’ottima Rosa Principe (ne alzerà ben 6 nell’intero incontro).

Finisce 25-16.

“Bah, andò male anche il primo set con l’AS Volley e poi riuscimmo a vincere lo stesso” – pensano gli ottimisti.

“Il clima, però, è diverso; c’è un’aria cupa stasera” – pensano i pessimisti.

“’U brot’ no’ s’ mangia cu’ ‘a forcìn’” – indovinate chi lo pensa…?

Secondo set

Purtroppo la ripresa del gioco dà ragione ai pessimisti. Nonostante la generosità di Leo, Taranto non riesce ad entrare in partita.

Dopo un attacco di Gisela, l’Accademia riprende a fare il bello e il cattivo tempo: 6 punti costruiti e 4 errori-punto delle giallorosse; zero punti costruiti e 2 errori-punto del Taranto (9-5). Tra i punti “buoni” delle beneventane, 3 attacchi della Gammarota e due muri della Principe.

L’andamento resta invariato sino al 15-10, quando l’Accademia sembra in grado di assestare la mazzata finale con un break da 4 (19-10).

Cresce anche il nervosismo nelle file biancoblu. Gisela chiede la verifica della rotazione e nello scambio successivo l’arbitro fischia proprio questo tipo di fallo alle joniche.

La cosa viene vissuta come una presa per il culo, ma a mente fredda emerge che l’irregolarità effettivamente c’era. Diciamo che agli arbitri è arrivata una soffiata.

Incazzarsi, sia pure a torto, fa sempre bene. E’ proprio a questo punto che il Taranto ha la reazione d’orgoglio che gli permette di rimettere in discussione il set.

Simona Leone cede il posto ad Alessandra, che garantisce maggiore lucidità alla costruzione del gioco. Il problema resta la difesa visto che Simona Mereu è in pessime condizioni di salute e la Leonessa non è utilizzabile nel ruolo di libero.

Comunque sia, Gisela e Ivana martellano la metà campo avversaria, Silvia ottiene un ace e Alessandra firma l’unico muro-punto della serata. In questo parziale di 1-10  per noi, l’unico punto giallorosso è il solito blocco della Principe.

Adesso è mister Ruscello ad effettuare alcuni cambi: dentro Basile per Carbone e dentro anche il libero Guadagnino per la collega di ruolo Gaudio. In otto giorni abbiamo affrontato due Guadagnino.

Il tecnico locale è un grande bevitore d’acqua. Nonostante la concitazione della partita, però, è solito gettare la bottiglietta nell’apposito bidone da persona educata quale è.

Ben diversa è la condotta delle giocatrici. Dopo qualunque partita e in qualunque palazzetto, basta osservare le panchine e le decine di bottiglie e bottigliette riverse sui sedili oppure scettàte ‘nterra per avere la sensazione di trovarsi in Indonesia dopo lo tsunami piuttosto che in una struttura sportiva dopo un incontro agonistico.

E meno male che qui c’è anche un cartello che invita a riporre negli appositi contenitori ogni tipo di rifiuti, sputi inclusi…

Torniamo alla partita ché il momento è favorevole. Siamo 20-20 ed abbiamo l’opportunità di attaccare ma Ivana spreca un “rigore” sull’asticella. Se non avesse preso l’iniziativa, sarebbe pure andata fuori – dirà il coach a fine gara.

Duello Ferrone-Stufano. L’opposto beneventano continua a piazzare palloni nel vuoto cosmico della difesa jonica mentre la centrale biancoblu mette a terra una fast ed un bel pallonetto (23-22).

Gisela riceve e va anche a schiacciare annullando il primo set-point, ma Gammarota non fallisce l’attacco decisivo e l’Accademia si aggiudica anche il secondo parziale (25-23).

Terzo set

Due servizi vincenti consecutivi di Ferrone caratterizzano la buona partenza dell’Accademia (6-2), ma Taranto replica con determinazione e si costruisce una striscia positiva di 6 punti (6-8). Molto bene Gisela in questa fase.

Adesso c’è equilibrio. Il set sarà palpitante sino al termine.

Le centrali delle due squadre sono ancora protagoniste: perentorie le fast di Principe; eterogenee le realizzazioni di Labianca (muro, primo tempo, pallonetto); anche Renna e Stufano, però, si fanno sentire e tengono a galla il Taranto.

Restare a galla non è una metafora perché la zona dove deve stazionare Angela quando entra il libero è occupata da una pozzanghera. Sarà acqua? Sarà Red Bull? Sarà Ceres?

Male i servizi per l’Accademia, male la difesa per il Taranto.

Sul 12-13 Simona Mereu getta la spugna e registriamo così l’esordio assoluto in serie B2 del secondo libero, Priscilla Pisani. la sua sarà una partita diligente. Auguri.

E’ bene che la piccina sappia cosa prevedono le tradizioni del Taranto in questi casi; in parole povere, guai a lei se non porta i dolci alla ripresa degli allenamenti. Il momento per la squadra non è felice e c’è poco da festeggiare, ma le tradizioni sono fondamentali per la costruzione dell’identità di un gruppo. E non c’è tradizione più sana di questa.

Sul 14-15 l’Accademia mette la freccia: Daniela Stabile è la protagonista di un parziale di 7-1 e sul 21-16 la frittata sembra fatta. Le sannite si complicano la vita con qualche errore, ma poi recuperano: fast di Labianca ed ace con gridolino di gioia di Carbone (23-19).

Segue un altro gridolino, ma di rammarico, quando la palleggiatrice salentina sbaglia il servizio successivo (23-20).

Stanco dei gridolini, mister Ruscello la fa riaccomodare in panchina mentre Marcello rafforza la retroguardia sostituendo Silvia con Simona Leone. La mossa è proficua perché il Taranto completa una rimonta che sembrava impossibile.

Grande Ivana: prima schiaccia, poi compie un salvataggio miracoloso consentendo a Gisela di andare a segno e infine realizza un ace che vale il 23-24!

Coach Ruscello sostituisce Labianca con Lestini.

Stabile annulla il set-point, Ferrone mura l’attacco del Taranto e proprio Lestini piazza il pallonetto della vittoria (26-24). Dev’essere divertente entrare e siglare il punto decisivo un paio di minuti dopo (dev’essere divertente sia per la giocatrice che per l’allenatore, presumo).

Per noi non è affatto divertente, ma il 3-0 rispecchia fedelmente i meriti dell’Accademia.

Nel Taranto non ha funzionato quasi nulla. Il dato statistico più impressionante è il muretto-punto isolato a fronte dei 9 subìti. Per trovare un solo muro a proprio favore bisogna tornare al 14 febbraio (Taranto-Ostuni 3-0), ma era San Valentino.

E sabato prossimo siamo attesi da una partita delicatissima contro la Livi Potenza della nostra Michela (che saluto con affetto). E’ il momento di fare quadrato per superare il momento difficile e puntare ad un unico obiettivo irrinunciabile: la vittoria.

‘A fava e ‘u scuèrcele

IVANA: Grande disponibilità e generosità. Sa mettersi a disposizione della squadra e dello staff ottenendo anche buoni risultati, ma solo a livello personale. Il suo impegno, infatti, risulta spesso infruttuoso, ma non certo per colpa sua, soprattutto venerdì sera. Evidentemente non è cosa, ma non bisogna lasciare nulla d’intentato e a questo punto conviene seguire i consigli tattici del coach migliorando la copertura. Grazie, Ivy. Fra l’altro è anche la top-scorer delle joniche, alla pari con Gisela, con 11 punti (12 secondo altre fonti).

TROMBETTA: A parte l’insuccesso della vigilia, spreca una grande occasione di fare fotografie memorabili. Il PalaTedeschi è illuminato alla perfezione, ma le immagini sono banali. Sbagliate le posizioni oltre che i contenuti. Una debacle al cospetto del grande Renato, i cui scatti sono visibili sul sito dell’Accademia: http://www.accademiavolley.it. Fra due settimane non bisogna assolutamente fallire al PalaPoli di Molfetta.

Tabellino: Accademia Benevento-TARANTO 3-0 (25-16, 25-23, 26-24)

Taranto: Scialacomo 11, Gallo Ingrao 11, Leone 0, Renna 6, Stufano 4, Mastandrea 3, Certa 1, Mereu (L), Pisani (L) – All. Presta.

Aces 4, errori in battuta 2, muri-punto 1.

Accademia Benevento: Carbone 1, Gammarota 13, Ricciardi NE, Stabile 11, Lestini 1. Labianca 9, Ferrone 11, Principe 13, Basile 0, Parrella NE, Varricchio NE, Gaudio (L) Guadagnino (L) – All. Ruscello.

Aces 5, errori in battuta 10, muri-punto 9.

Arbitri: Tiziana De Lucia (NA) e Andrea D’Avanzo (NA).

Durata set: 21’, 28’, 31’ – Durata totale dell’incontro: 1.06’.

Altri risultati: Leonessa Altamura-Centro Ester NA 0-3, Molfetta-San Pietro Vernotico 1-3, Sarno-Acquaviva delle Fonti 3-0, Arzano-V.Altamura 3-1, Battipaglia-AS Benevento 2-3, Oria-ASCI Potenza 3-1, Livi Potenza-Salerno 3-0.

Classifica: Centro Ester NA 31; Sarno 30; Molfetta e San Pietro Vernotico 27; Arzano 24; Battipaglia e AS Benevento 20; ASCI Potenza 18; TARANTO 17; Leonessa Altamura e Livi Potenza 16; Accademia BN 15; Oria 12; V.Altamura 8; Acquaviva delle Fonti 7; Salerno 0.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Oria 200,00; Salerno 100,00; Leonessa Altamura 80,00; ASCI Potenza 50,00; Accademia BN 40,00; tutte le altre 0,00.

Il primato pugliese in questa stagione è rafforzato dall’ingresso in classifica della Leonessa Altamura: 80 euri per gli insulti del pubblico agli arbitri e terzo posto nella speciale graduatoria.

Nel complesso le multe ammontano a 470 euri. Un’inezia rispetto ai 1415 euri dell’11^ giornata della scorsa stagione. O è vero che la lotta alla criminalità sta funzionando (e non mi pare proprio) oppure è la crisi che risulta efficace laddove i richiami al fair-play avevano fallito…

Non c’entra niente con la pallavolo, ma ieri è successo qualcosa di interessante durante una partita di calcio, Ascoli-Reggina. L’Ascoli ha segnato un gol sleale mentre un giocatore della Reggina era a terra per infortunio. Ne è seguita una rissa. Alla ripresa del gioco l’allenatore dell’Ascoli, Giuseppe Pillon ha imposto ai propri giocatori di far segnare la Reggina così da compensare l’ingiustizia precedente.

Il gesto è al centro delle polemiche: c’è chi sostiene che sia stato dettato più da esigenze di ordine pubblico che da valutazioni di natura morale e il tecnico è stato aspramente contestato dai sedicenti tifosi della squadra che allena. A me piace credere che la scelta sia stata “pura”, che sia nata, cioè, dal rifiuto di avvantaggiarsi in modo scorretto. Insomma, meglio Pillon dei ladri come Henry, Gilardino e compagnia bella. Da questo punto di vista, l’allenatore dell’Ascoli va additato come esempio per tutti gli sportivi.

Prossimo turno: Taranto-Livi Potenza, sabato 12 dicembre, ore 19.00, Istituto Maria Pia, via Galilei.

NOTE:

La foto di Bepi Pillon è tratta da http:// multimedia.quotidianonet. ilsole24ore.com.


RITIRATA LA MAGLIA NUMERO 9

4 dicembre 2009

Il ritiro della maglia è una prassi nata nello sport statunitense, nella NBA in particolare. Quando un giocatore diventa una leggenda per la propria squadra, il suo numero di maglia va in pensione con lui; nessuno potrà più utilizzarlo.

Nessuno, tanto per fare qualche esempio, vestirà il numero 23 dei Chicago Bulls appartenuto a Michael Jordan; nessuno nei Los Angeles Lakers vestirà il 32 che fu di Magic Johnson; nessuno nei Boston Celtics vestirà il 33 che fu di Larry Bird.

L’usanza è penetrata anche nel calcio italiano da quando questa disciplina ha cessato di essere uno sport e da quando la numerazione delle maglie è stata liberalizzata (da 1 a 99) e così al Milan è stata ritirata la maglia numero 6 di Franco Baresi e all’Inter la numero 3 di Giacinto Facchetti.

Nella pallavolo non lo aveva ancora fatto nessuno. D’altra parte, mi pare che il regolamento non consenta di allargarsi troppo in tal senso: nei campionati nazionali i numeri non possono andare oltre il 18; ritirare un paio di numeri significherebbe limitare le future possibilità di scelta.

Ma la Palafiom ha deciso: nessuno potrà utilizzare in futuro la maglia numero 9 di Gisela Scialacomo. Questo riconoscimento alla schiacciatrice appulo-argentina è stato ufficializzato nel corso di una cerimonia che si è svolta ieri sera al Maria Pia.

E’ la prima maglia ritirata nella storia della pallavolo italiana.

A qualcuno potrà sembrare prematuro che Gisela venga onorata da questa decisione dopo appena sei partite di campionato. Per carità, la ragazza sta viaggiando su medie-punti eccezionali, ma un po’ di stupore è rimasto e lo ha espresso il presidente della FIPAV, invitato alla cerimonia.

“Il ritiro della maglia di una pallavolista – ha dichiarato Carlo Magri – ci coglie un po’ di sorpresa. Non credevamo, francamente, che questa prassi potesse affermarsi anche nel volley italiano, ma si tratta in ogni caso di una decisione che spetta alle singole società”.

L’ambasciatore argentino in Italia, Hector Benitez, ha speso parole di elogio per la giocatrice: “Gisela Scialacomo entra nella storia della pallavolo italiana e allo stesso tempo onora con il suo esempio l’immagine dell’Argentina, consolidando i già ottimi legami tra il nostro Paese e l’Italia”.

Meno solenni le osservazioni di coach Marcello Presta: “Non capisco tutto questo clamore. La maglia numero 9 siamo stati costretti a ritirarla perché Gisela l’ha macchiata lavandola insieme alle lenzuola rosse e tutti i tentativi di restituirle il colore bianco originario sono miseramente falliti. In effetti, Gisela entra davvero nella storia della Palafiom perché in 20 anni ne ho viste… di tutti i colori (scusate la battuta involontaria), ma questa ancora mi mancava.”


I GRANDI QUESITI DELL’UMANITA’ – 25

3 dicembre 2009

Ma come si parcheggia nei pressi del Palafiom? Non si capisce più niente.

Un tempo ricordo che le macchine si sistemavano disciplinatamente lungo l’inferriata del cortile e poi, parallelamente, lungo la parte opposta. Soltanto dopo si occupava lo spazio in mezzo o quello antistante il cancello d’ingresso. Adesso ci si mette all’ammuzzo sin dall’inizio.

Insomma, era meglio quando c’era il posteggiatore abusivo che cantava le canzoni di Nino D’Angelo…