SAN GIORGIO IONICO-ORIA 3-1

27 febbraio 2012

Domenica 27 febbraio 2012 – ore 18.00

Un Oria a corrente alternata la cui discontinuità ha connotato l’andamento della partita, direbbero i giornalisti veri.

Un set loffio, uno brillante, uno loffio, uno brillante. Così il concetto è più rozzo ma anche più chiaro.

Può accadere che una squadra abbia un rendimento incostante nell’arco di una partita. Di solito accade che abbia un calo dopo aver giocato bene oppure che abbia un sussulto d’orgoglio dopo aver giocato male. Raramente, però, capita che una squadra alterni un rendimento ottimo ad uno mediocre passando più volte da una fase all’altra con trasformazioni tanto drastiche e puntuali.

All’Oria è capitato.

Rispetto alle ultime prestazioni, comunque, i progressi sono tangibili: le furie rosse strappano un set infinito al San Giorgio (il secondo), un altro set (il quarto) lo contendono sino all’ultimo scambio, passando dal 18-20 a proprio favore al 24-21 e poi annullando ancora due palle-match prima di soccombere alla pipe di Simona Mucci.

Gli altri due set (il primo e il terzo), invece, sono scivolati nella mediocrità, come attestano i distacchi altini (25-12 e 25-14).

Chi si è accalcato al tensostatico del Maria Pia, comunque, ha trascorso una serata emozionante e piacevole. Emozionante per tutti, piacevole soprattutto per i tifosi sangiorgesi.

A proposito, non sono mai abbastanza le volte in cui è opportuno ricordare lo scandalo del palazzetto dello sport di San Giorgio Ionico: lavori durati anni e alla fine una struttura inutilizzabile per la pallavolo, i cui appassionati sono costretti ad ammirare le gesta di Della Queva e compagne dalla porta della palestra del Maria Pia. Quando va bene.

Più che una cattedrale nel deserto, il palazzetto dello sport di San Giorgio è un monumento all’assurdità e non è ancora chiaro se le maggiori responsabilità siano degli amministratori o dei progettisti.

Degli amministratori se era previsto che il palazzetto non dovesse essere utilizzato per il volley (in tal caso i progettisti hanno solo eseguito).

Dei progettisti se hanno sbagliato i calcoli e le misure (pare che non si possano fissare i pali della rete).

Per non parlare dei costi. Alla fine pagano solo i cittadini e gli sportivi: il palazzetto c’è ma non può essere usato, non da tutti almeno.

Ma anche il Maria Pia sangiorgese, nel suo piccolo, ha delle qualità.

La prima è costituita dai disegni alla base della struttura (in uno dei quali le furie rosse riconoscono il nostro presidente anche se la persona ritratta è il suo collega della Volleyball Players).

La seconda qualità è la diffusione sonora. Non quella delle casse, ma quella delle voci sul parquet. In pratica, si sente tutto quello che dicono giocatrici e allenatori, sillaba per sillaba, parolaccia per parolaccia.

La terza qualità è rappresentata dalle sedie da manager, con tanto di braccioli e rotelle, messe a disposizione dei tecnici.

Passiamo alle formazioni.

Volleyball Players San Giorgio con Tiziana Della Queva in palleggio, Elisa Imperiale opposta, Simona Mucci e Maria Teresa Baldaro schiacciatrici, Amy Leone e Valeria Giannuzzo centrali, Francesca Bruno libero.

A disposizione di coach Mimmo Spinosa: Alessandra Loria, Federica Catapano e Valentina Carmignano.

New Volley Oria: Annacarla Cozzetto in palleggio, Simona Leone opposta, Maria Nannavecchia e Ivana Gallo Ingrao schiacciatrici, Giulia Basile e Daniela Lo Noce centrali, Simona Minetti libero.

In panchina con mister Marcello Presta: Angela Carone, Noemi Votano, Federica Peluso, Stefania Guacci, Giorgia Mastria e Simona Bianco.

Si comincia con l’ennesimo minuto di raccoglimento stagionale. Chissà perché si debbano commemorare solo militari caduti in un paese occupato e non, ad esempio, le vittime civili del lavoro o dei disastri ambientali.

Primo set

Primi punti per Simona-di-metallo, ma buona risposta delle nostre bocche di fuoco Nanna, Ivana e Leo (4-4).

Il 5-4 di Imperiale è un brutto segno, non perché sia una tragedia subire punto dall’opposto più forte del campionato (dopo Alanna Rutan), ma per la clamorosa dormita della difesa brindisina.

Seguono un nostro tiro in rete e un nostro tiro fuori (7-4).

Siamo così tornati agli atavici vizi in materia di sprechi.

Sbaglia anche il San Giorgio, ma poi c’è una striscia di 7 punti consecutivi per le nostre avversarie: due errori nostri, due attacchi di Baldaro, due di Imperiale ed uno di Leone (Amy).

Eppure in difesa l’Oria qualche mezzo miracolo lo sta compiendo (come una palla salvata dalla mano stesa da Ivana sul parquet).

Giulia indovina un pallonetto e interrompe così il break a favore delle sangiorgesi (14-6), ma la mattanza non è finita.

Mucci continua a martellare e in più si alza anche il muro del San Giorgio (prima Baldaro, poi, in rapida successione, Imperiale e Giannuzzo).

Sul 24-11 le padrone di casa hanno 13 palle-set a disposizione.

Sprecano la prima a causa di un fallo di posizione. Forse Giannuzzo si è spostata prima del tempo per andare a controllare la conservazione dei sottaceti.

Lo scambio successivo è chiuso dalla stessa centrale e da Imperiale, che murano un attacco oritano (25-12).

San Giorgio coriaceo, Oria non proprio inguardabile ma certamente poco incisivo in attacco oltre che un po’ distratto in difesa.

Secondo set

Alcune spettatrici indossano costumi di Carnevale, festa che teoricamente sarebbe terminata da qualche giorno. Forse si vestono sempre così per vedere le partite…

E’ un Oria più determinato quello che torna in campo per la seconda frazione di gioco e a guidare la carica è la nostra capitana coraggiosa.

Molti errori-punto in questa fase: ben 8 su 11 scambi e sono di più quelli del San Giorgio.

Sul 5-7 si surriscalda il posto due dell’Oria: prima è Giulia ad attaccare da opposto, poi Nanna. Segue un ace della stessa Pocahontas e sul 5-10 si registra il primo time-out dell’incontro di coach Spinosa.

Buona reazione sangiorgese con doppietta di Simona-di-metallo, che subito dopo prova ad opporsi ad un’azione di Nanna. La botta dev’essere particolarmente potente visto che Mucci scuote le dita per far passare il dolore. Questo non le impedisce di beffarci con un pallonetto e di accorciare il distacco (11-12).

Bel duello tra Ivana ed Elisa Imperiale e poi è la solita imprecisione offensiva a costringerci al pareggio (16-16).

Dentro Stefania per Annacarla.

Oria magnifico e break da 5: Ivana, Nanna, ancora Nanna proprio sulla linea, ace di Ivana e primo muro oritano dell’incontro con Giulia (16-21)!

San Giorgio, però, non si arrende e sfrutta a proprio vantaggio alcune difficoltà brindisine in fase di costruzione (19-22).

Una Mucci strepitosa (due attacchi e un muro) trascina le padrone di casa al pareggio e poi addirittura al primo vantaggio in questo set (23-22).

Rientra Annacarla.

Neanche l’Oria, però, si arrende e inizia così un duello spettacolare e palpitante (ci saranno 6 palle-set annullate alle furie rosse e una alle padrone di casa): Nanna di potenza e Leo d’astuzia con un pallonetto (23-24).

Giannuzzo pareggia e un errore dell’Oria ribalta la situazione (25-24).

Regalini del San Giorgio: errore in battuta e attacco a lato (25-26).

Oria gioca per il set e San Giorgio pareggia: è un copione che si ripete per altre quattro volte con il Maria Pia in fibrillazione.

Sul 30-30 Nanna indovina l’attacco vincente e subito dopo il caso vuole che sia proprio la migliore giocatrice della serata, Simona Mucci, a commettere l’errore fatale tirando a lato: 30-32.

Terzo set

Proprio Mucci inaugura il terzo set con una palletta aiutata dal nastro e con un’imperiosa diagonale da posto due (3-0).

Va fuori una pipe di Baldaro, che si corregge poco dopo, e va dentro un missile di Simona-di-metallo (6-1).

In campo per adesso c’è solo il San Giorgio. E del resto – come avevo anticipato – questo per noi è il turno del set loffio.

Eppure abbiamo dimostrato di potercela giocare; abbiamo le giuste potenzialità e credo che ci siamo anche con la testa.

“Lu pane lu Signore lu dà a ci no lu rosica” – commenta amareggiato il presidente mentre i primi tempi di Giannuzzo e i servizi di Mucci fanno punti e i nostri tiri finiscono sistematicamente fuori (13-5).

Rientra il Koala, questa volta per restarci, e proviamo a rosicchiare qualche punto con Ivana e con Giulia, protagonista di un bel duello con Amy Leone (15-9).

Non è un Oria disastroso: in difesa siamo piuttosto reattivi, a volte persino eroici (Leo) e le occasioni per attaccare riusciamo a costruirle. Certo, di fronte abbiamo una signora squadra in cui brillano il talento di Della Queva, la freschezza e la tecnica di Imperiale e la micidiale potenza di Simona-di-metallo, eppure la sensazione è che con maggiore determinazione in attacco qualcosa avremmo potuto portarcela a casa. I sottaceti, almeno.

Sul 16-10 San Giorgio spinge sull’acceleratore: Mucci, Imperiale, Della Queva (ace) e ancora Imperiale (20-10). In pratica è finita.

C’è spazio solo per un paio di punti delle nostre centrali, per un primo tempo a pallonetto di Giannuzzo e per gli ultimi assalti delle schiacciatrici locali.

Il set è chiuso da un gioco di prestigio di Elisa Imperiale: diagonale da seconda linea (25-14).

Quarto set

Questo sarà il set di Simona Mucci, autrice della bellezza di 10 punti, oltre che della bellezza propria (i cui autori, veramente, sono i genitori; lei ha il merito della manutenzione).

L’8-2 iniziale sembrerebbe far pensare ad una prematura archiviazione della partita, ma non è così. Non è affatto così. E lo dimostra la lunghezza degli scambi. San Giorgio fa i punti, è vero, ma se li sta sudando.

Pensiamo, ad esempio, alla seconda pipe consecutiva di Simona-di-metallo, che pone fine ad uno scambio durato una mezz’oretta…

Buono il turno in battuta di Pocahontas con Nanna che supera l’ostica difesa locale e con un nuovo schema adottato dall’Oria: alzata di Daniela e palletta di Stefania (10-7).

Mani-fuori di Baldaro ed altro break delle furie rosse. Questa volta in battuta c’è Stefi (ace finale, senza salto) e la pipe di Baldaro viene stoppata da Daniela.

Abbiamo pareggiato (11-11).

Fantastica Mucci (4 punti in 7 scambi), ma il momento di gloria della nostra capitana coraggiosa continua: muro, attacco a pugno alzato e primo tempo light (ma efficace).

I meriti accumulati non risparmiano a Daniela un tentativo di omicidio da parte di Marcello quando la capitana sbaglierà il servizio sul 16-17.

Questa fase è caratterizzata da una caterva di errori-punto su entrambi i fronti: 2 per l’Oria, ben 5 per il San Giorgio (18-20).

Coach Spinosa s’incavola e chiama il time-out.

Imperiale riduce lo svantaggio, l’Oria sbaglia “un rigore” e poi tiriamo ancora fuori. Il punteggio è ribaltato (21-20).

Tiro di Baldaro che termina fuori e proteste per un presunto tocco del muro brindisino (21-21).

Nello scambio successivo attacchiamo due volte, ma le atlete sangiorgesi sono brave a difendere e poi Imperiale piazza il muro.

Primo tempo volante di Amy Leone e tiro fuori di Pocahontas in veste di opposto part-time. San Giorgio ha 3 palle-match a disposizione (24-21).

La prima l’annulla Nanna con un lungolinea da brividi.

La seconda è un tiro sulla rete di Amy Leone (a nostro avviso per due volte nello stesso scambio).

Sul 24-23 o scriviamo la storia riaprendendo la partita oppure ce ne andiamo a casa.

La seconda che ho detto: Mucci azzecca l’ennesima pipe e riceve di nuovo un aiutino dal nastro, che per la banda sangiorgese deve avere una simpatia particolare. E possiamo capirlo (25-23).

Lu culu lu Signore lu dà a chi già lu tene buenu…

C’è ancora tempo per un esperimento scientifico. Il presidente del San Giorgio mi spruzza il ghiaccio sintetico sui pantaloni all’altezza del pisello. A breve la rivista scientifica “The Lancet” pubblicherà gli esiti dell’esperimento. Io so solo che andando in bagno mi sono spuntate alcune stalattiti di ghiaccio.

Tabellino: San Giorgio Ionico-Oria 3-1 (25-12,  30-32,  25-14,  25-23)

Volleyball Players San Giorgio: Loria NE, Catapano NE, Carmignano Ne, Della Queva 2, Baldaro 11, Imperiale 16, Giannuzzo 6, Mucci 28, Leone A. 8, Bruno (L) – All. Spinosa.

Muri-punto 7, ace 3, errori in battuta 6.

Punti-fatti: 71 (media set: 17,7), errori-punto 36 (media-set: 9).

New Volley Oria: Carone NE, Votano NE, Cozzetto 0, Gallo Ingrao 13, Peluso NE, Guacci 2, Basile 7, Mastria NE, Nannavecchia 12, Leone S. 5, Bianco NE, Lo Noce 6, Minetti (L) – All. Presta.

Muri-punto 4, ace 4, errori in battuta 5.

Punti fatti 45 (media-set: 11,2) errori-punto 34 (media-set: 8,5).

 “Fette di torta” su 186 scambi: PF San Giorgio 38,2%, PF Oria 24,2%, EP San Giorgio 19,3%, EP Oria 18,3%.

Arbitri: Domenico La Gioia e Gianfranco Merico.

Altri risultati: Mesagne-Collepasso 3-0, Spongano-Ugento 3-1, Presicce-Brindisi 3-0, Tempesta TA-Cutrofiano 3-1, Galatina-Nardò 3-0, Trepuzzi-Casarano 2-3.

Classifica: Mesagne 41; Ugento e Presicce 38; Galatina 33; Cutrofiano 30; Tempesta TA 28; San Giorgio 26; Nardò 24; Collepasso 23; Trepuzzi 22; Spongano 19; Casarano 14; Brindisi 11; Oria 10.

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Nardò 276,00; Presicce 250,00; Trepuzzi 65,00; Brindisi 61,00; Mesagne e Spongano 45,00; Ugento 35,00; tutte le altre 0,00.

Tutti buoni.

Prossimo turno: Oria-Galatina, domenica 4 marzo, ore 18.00.


NARDO’-ORIA 3-0

13 febbraio 2012

Domenica 12 febbraio 2012 – ore 18.00

E così abbiamo sdoganato la madre, anzi il padre di tutte le parolacce. Me ne scuso con i lettori più sensibili e rispettosi del galateo, ma voglio evidenziare a mia discolpa che, oltre al comandante De Falco, la nota parolina di cinque lettere era già stata usata finanche in Parlamento.

La pronunciò nel 1995 l’allora primo ministro Lamberto Dini (non un trogloleghista qualunque), come riportarono i giornali dell’epoca:

“Dini ha agitato le sue corte braccia e li ha zittiti con stizza: «Sono due giorni che parlate! ». E si è pure voltato verso i suoi ministri, un bel sospiro per alleggerirsi il cuore, e infine, chiarissimo e purissimo, ha imprecato: «Cazzo». (1)

E poi non è che sui parquet della pallavolo si recitino rosari, diciamo la verità.

Ad accoglierci al tensostatico di Nardò c’è coach Gianni Dell’Anna, che, salutando Marcello, dismette i panni dell’allenatore e indossa per un minuto quelli del rappresentante di commercio.

Il caso e il calendario di quest’anno vogliono, infatti, che il Nardò incontri spesso le nostre future avversarie un paio di settimane prima delle loro partite contro di noi ed i dvd registrati dal tecnico neretino risultano dunque particolarmente utili alla nostra causa.

“L’Ugento ti serve?”

“No, l’ho appena incontrata”.

“Mesagne?”

“Mi manca”

“Casarano?”

“Ce l’ho”…

A proposito di dvd, il premio per il dj più creativo della serie C, per il momento, credo che possa essere assegnato all’operatore di consolle di Nardò.

Oltre all’inno della squadra locale e all’immancabile Ligabue (che tiene un concerto a Santa Maria al Bagno proprio in contemporanea con la partita…), gli altoparlanti diffondono “Pedro” di Raffaella Carrà e “Le tagliatelle di nonna Pina” dello Zecchino d’oro.

Al dj, però, deve stare antipatica la nostra Simona Leone e si rifiuta di annunciarla nello starting-six. La creatura rimane, sconsolata, in panchina per qualche secondo e poi decide di entrare lo stesso. Non giocheremo in cinque.

Formazioni.

Dream Volley Nardò: Valeria Stapane palleggiatrice, Tiziana De Monte opposta, Giorgia Rollo e Sonia Spano schiacciatrici, Ilenia Muci e Celeste Irene Giannaccari centrali, Enrica Muci libero.

A disposizione di mister Gianni Dell’Anna: Rossella Fracasso (responsabile del “furto d’uso” della maglia numero uno di Alessandra), Serena Calabrese e Federica Buccarella.

A proposito di maglie, per un tifoso del Torino come me fa un certo effetto vedere queste bellissime maglie granata con il simbolo del toro. Non so cosa ci azzecchi la squadra che fu di Mazzola, Pulici e Junior con la pallavolo neretina, ma l’emozione è comunque intensa.

Manca Lilly, la cagnetta di Ilenia. L’ha mostrata e fatta votare a mezzo mondo su Internet e poi non ce la presenta dal vivo. Pagherà questo affronto.

New Volley Oria: Stefania Guacci in palleggio, Simona Leone opposto, Ivana Gallo Ingrao e Maria Nannavecchia schiacciatrici, Giulia Basile e Daniela Lo Noce centrali, Simona Minetti libero.

In panchina con coach Marcello Presta: Angela Carone, Noemi Votano, Annacarla Cozzetto, Federica Peluso, Giorgia Mastria e Simona Bianco.

Tutte abili e arruolate questa sera. Non c’è quasi spazio in panchina.

Primo set

E’ buono l’avvio delle brindisine con Giulia che attacca da opposto, Nanna che schiaccia da posizione molto accentrata e Stefania che trova l’ace (2-3).

Però sbagliamo anche tanto e il Nardò ci supera grazie anche ad una difesa molto reattiva (9-6).

Dei 9 punti granata: un attacco di De Monte, 2 ace e 6 errori-punto nostri.

Sul 9-7 rivediamo la Spano stellare che abbiamo purtroppo già conosciuto all’andata: 4 punti in 9 scambi. Uniti a 2 ace quasi consecutivi di Stapane, costituiscono la spinta propulsiva che consentirà al Nardò di prendere il largo (16-9).

Sul 17-10 c’è un ulteriore break delle padrone di casa: errore in battuta brindisino, doppietta della capitana De Monte (che ci beffa con un pallonetto) ed errori nostri anche in fase di costruzione del gioco. Ormai è un tracollo (21-10).

Annacarla rileva Stefania, Daniela interrompe la striscia negativa, Rollo va a segno da posto due, Ivana da posto quattro e il primo tempo di una centrale granata che non riesco a individuare bene spiana la strada alle padrone di casa (23-12).

A rinnovare gli incubi della partita di andata, si presenta in battuta Giorgia Rollo.

Se sbaglia il servizio, scendo sul parquet e la strangolo.

Non è mio costume provare sentimenti di odio verso le avversarie e ancor meno covare propositi omicidi.

Inoltre, un errore della banda granata dovrebbe fare i miei interessi. Normalmente ci si augura che le avversarie sbaglino il servizio (c’è chi addirittura urla questo augurio e c’è chi lo sussurra o si limita a pensarlo).

Ma nel mio caso l’auspicio che Rollo non sbagli non è un eccesso di sportività. Rollo è la giocatrice che nella partita di andata, al tie-break, sul 14-9 per l’Oria, i servizi li ha messi tutti in campo con una precisione chirurgica. Sette di fila. E ha contribuito così a farci perdere una partita già vinta.

Ok, sei una battitrice infallibile e questo mi fa accettare la tua impresa al tie-break dell’andata: non hai sbagliato allora perché non sbagli mai. Questo renderebbe meno amaro quello che è successo a Oria.

Ma se adesso sbagli… Se adesso (che siamo sul 23-12 di un insulso set già finito) sbagli quel servizio che avresti dovuto sbagliare a ottobre, allora il tuo errore sarebbe interpretato come una provocazione. Scendo in campo e ti ammazzo.

Rollo fa addirittura ace e il Nardò ha 12 palle-set (24-12).

Poi sbaglia, ma sono troppo demoralizzato per dar seguito ai miei propositi criminosi e inoltre ignoro altezza e peso dell’eventuale fidanzato.

Sbagliamo il servizio anche noi (25-13).

Si va al riposo dopo un set agghiacciante, non soltanto per le condizioni atmosferiche.

Secondo set

Muro di Giannaccari, attacco di De Monte e attacco di Rollo. Non cominciamo benissimo (3-0).

Ivana, con rabbia, mette palloni a terra alternandosi ad una centrale neretina di cui non riesco a intravedere il numero di maglia (7-5).

Poi c’è una pausa delle padrone di casa, che in rapida successione commettono tre errori-punto (9-10).

L’Oria ritrova un po’ di fiducia ed attraversa la fase di gioco migliore della serata: mani-fuori di Nanna da posto due, mani-fuori di Ivana da posto quattro (10-12).

Primo tempo di Giannaccari, che questa sera si sta facendo perdonare tutte le multe da 10 euri per mancate rettifiche anagrafiche.

Daniela serve centrando uno dei rari buchi aperti da una ricezione che invece è risultata molto positiva e subito dopo fallisce il tentativo del Nardò di costruire un primo tempo. Certamente non ha sbagliato Stapane; avrà sbagliato Ilenia Muci…

L’Oria, pur senza brillare, conduce per 11-15.

Segue una fase connotata da errori su entrambi i fronti; comunque è Pocahontas a preservare il vantaggio con un primo tempo e con un ace agevolato dal nastro (16-19).

Momento magico per Giannaccari: Stapane la cerca continuamente e la centrale granata (con 3 primi tempi perfetti) diventa la protagonista della rimonta salentina, bilanciata solo in parte dal felice transito di Nanna in prima linea.

L’Oria conserva due punti di vantaggio (20-22), ma coach Dell’Anna ha un’altra carta da giocare, una carta che si rivelerà vincente: dentro Serena Calabrese per servire.

L’atleta neretina piazza battute tese e precise creando qualche problema ad una ricezione che comunque resta, per l’Oria, l’unica nota positiva della serata.

Dopo una doppia e un tiro fuori (22-22), l’Oria attacca con Ivana. La palla viene respinta da qualcosa: a me sembra il muro di Muci, per l’arbitro è la rete. E siccome costui è in posizione ottimale, se ha deciso così, dev’essere stato così. Altro che muro di Muci (23-22).

Mani-fuori di Rollo (24-22), tiro sulla rete del Nardò dopo uno scambio lunghissimo e secondo set archiviato da Tiziana De Monte, anche lei molto prolifica questa sera (25-23).

Terzo set

Quando Supernanna inaugura il set con due attacchi consecutivi (0-2), penso che forse, chissà, magari, potremmo restituire al Nardò lo scherzetto della partita di andata.

Le atlete granata, purtroppo, non sono molto d’accordo: diagonale di De Monte, punto di Rollo, doppio errore dell’Oria, doppio attacco della capitana neretina e immancabile primo tempo di Giannaccari (7-2).

Anche a causa della brillante prestazione del libero Enrica Muci, il pallone non vuole più cadere nella metà campo del Nardò.

E’ a questo punto che lo stesso pallone viene raggiunto da una telefonata della Capitaneria di Porto di Livorno, a sua volta allertata da un SOS del presidente Mino.

Abbiamo in esclusiva la registrazione del colloquio tra il comandante De Falco e il pallone.

MOLTEN – Pronto?

DE FALCO – Senta, io sono De Falco da Livorno. Parlo col pallone Molten?

M – Sì buonasera.

DF – Ascolti, Molten, c’è la difesa del Nardò che nella propria metà campo impedisce all’Oria di fare punti. Adesso lei va oltre la rete, torna sulla metà campo del Nardò e ci ricade dentro…

M – Allora, comandante, le dico una cosa… La partita adesso… In questo momento l’attacco oritano è un po’ in difficoltà… I tiri vengono inclinati…

DF – Ho capito. Ascolti: sulla rete c’è una biscaggina; lei sale su quella biscaggina, va nella metà campo del Nardò e mi viene a dire, mi riporta se ci sono schiacciatrici, opposte, centrali, palleggiatrici e liberi. E me ne dice il numero di ciascuna di queste categorie, è chiaro?

M – …

DF – Guardi, Molten, che lei si è salvato forse dai servizi di Rollo, ma io la porto veramente molto male… le faccio passare l’anima dei guai.  Torni in campo, cazzo!

M – Comandante, per cortesia…

DF – No, per cortesia, lei adesso prende e va in campo. Mi assicuri che sta andando nel campo del Nardò per caderci dentro.

M – Io sto andando qua con i tiri di… sono sotto qua. Non sono andato da nessuna parte; sto volteggiando sulla metà campo dell’Oria e…

DF – Che sta facendo, Molten?

M – Sto qua per coordinare il contrattacco…

DF – Che sta coordinando lei? Torni nella metà campo del Nardò e coordini il contrattacco dal campo. Lei si rifiuta?

M – No, no, non mi sto rifiutando…

DF – Lei si sta rifiutando di tornare nella metà campo del Nardò? E mi dica qual è il motivo per cui non ci va…

M – Non ci sto andando perché la difesa, ci sta il libero che…

DF – Lei vada in campo! E’ un ordine! Lei non deve fare altre valutazioni. Lei ha dichiarato l’abbandono del campo del Nardò. Adesso comando io: lei vada nel campo del Nardò, atterri e faccia punto! E’ chiaro???

M – Sto andando in campo.

DF – Vada! Avanti! Ci sono già dei punti di distacco dal Nardò, Molten. Avanti!

M – Quanti punti di distacco ci sono?

DF – Non lo so! Uno lo so! Uno l’ho sentito! Me li deve fare lei i punti per recuperare, Cristo!

M – Ma si rende conto che è buio e che qua non vediamo…

DF – E che vuole restare nel campo dell’Oria? E’ buio e vuole restare nel campo dell’Oria? Vada nella metà campo del Nardò, tramite la biscaggina, mi dica cosa si può fare, quante persone ci sono e poi ci cada dentro, è chiaro?

M – Sono assieme al pallone in seconda qui…

DF – Salite tutti e due, allora. Come si chiama il secondo?

M – Mikasa.

DF – Lei e il suo secondo tornate nella metà campo del Nardò, ci cadete dentro e fate punto per l’Oria. Ora! E’ chiaro?

M – Comandà, io voglio tornare nella metà campo del Nardò; semplicemente che quelle continuano a fare il muro-difesa e…

DF – Lei è un’ora che mi sta dicendo questo. Adesso va in campo, va in c-a-m-p-o! E mi viene a dire, e mi viene subito a dire quanti punti mancano al pareggio.

M – Va bene, comandà…

DF – Vada! Subito!

E’ Ivana a spingere finalmente Molten nella metà campo granata vanificando due miracoli difensivi di Muci.

Muci Enrica, ovviamente.

L’Oria recupera qualcosa (11-8) e si apre una fase di gioco tecnicamente apprezzabile. Le furie rosse adesso giocano con grinta e discernimento.

Annacarla replica con un secondo tocco all’attacco di Spano, leggermente sotto tono questa sera.

Poi è il momento della Leonessa, a segno ripetutamente per bilanciare i colpi furbetti di De Monte e le bordate di Rollo compressore (16-15).

Siamo, dunque, a un punto dalle padrone di casa quando Rollo e Muci murano un attacco brindisino. Non so chi delle due abbia toccato; nel dubbio il punto lo assegniamo a Rollo.

Solo in virtù dei salvataggi difensivi della sorella, Muci riesce poi a schiacciare un primo tempo (18-15). Aprile fa il fiore e maggio ne ha l’onore (2).

Fuga del Nardò verso la vittoria (20-15). Le furie rosse riescono a dare un po’ di fastidio con un primo tempo di Giulia, una pipe di Ivana e un ace di Annacarla.

Ci si prova anche con un attentato all’allenatore locale (gambizzato da un tiro di Nanna), ma è tutto inutile. Nardò conserva il controllo assoluto della partita e permette ad una delle sue atlete più brillanti, Celeste Irena Giannaccari, di chiudere la questione con gli ultimi primi tempi della serata (25-22).

Oltre che per i 9 punti personali, la centrale si è messa in evidenza anche per le calzamaglie sexy, più trasparenti rispetto a quelle di compagne e avversarie.

Sono le 19.00 e – volendo – atlete e tifosi farebbero ancora in tempo a raggiungere Santa Maria al Bagno per il concerto di Ligabue.

L’altoparlante diffonde le note di “We are the champions”. Mi pare un poco esagerato per una vittoria sulla squadra (adesso) ultima in classifica. E quando hanno battuto 3-0 il Mesagne cos’hanno fatto? Il corteo per strada su un pullman scoperto…?

Le emozioni della serata, comunque, non sono finite. Nel tensostatico irrompe una black-bloc armata di phon. Okkupa la postazione incustodita del segnapunti, urla qualcosa all’indirizzo del dj e prende in ostaggio Simona Minetti. Mentre scriviamo, ignoriamo gli sviluppi dell’irruzione.

Sappiamo soltanto che l’Oria ha perso la terza partita consecutiva per 3-0. Non era mai successo quest’anno.

Non è possibile che una squadra in grado di ben figurare per gioco e per carattere in tanti incontri abbia improvvisamente deciso di fermarsi. A San Giorgio si attende la giusta reazione. Il vero Oria.

 

Tabellino: Nardò-Oria 3-0 (25-13,  25-23,  25-22)

Dream Volley Nardò: Fracasso NE, Muci I. non pervenuto, Calabrese 0, Rollo 12, Buccarella NE, De Monte 12, Spano 5, Giannaccari 9, Stapane 2, Muci E. (L) – All. Dell’Anna.

Muri-punto 3, ace 5, errori in battuta 8.

Punti-fatti: 45 (media set: 15), errori-punto 25 (media-set: 8,3).

New Volley Oria: Carone NE, Votano NE, Cozzetto 2, Gallo Ingrao 9, Peluso NE, Guacci 1, Basile 5, Mastria NE, Nannavecchia 9, Leone 5, Bianco NE, Lo Noce 2, Minetti (L) – All. Presta.

Muri-punto 0, ace 4, errori in battuta 6.

Punti fatti 33 (media-set: 11) errori-punto 30 (media-set: 10).

 “Fette di torta” su 133 scambi: PF Nardò 33,8%, PF Oria 24,8%, EP Oria 22,6%, EP Nardò 18,8%.

Arbitri: Francesco Adamo e Massimo Scarciglia.

Altri risultati: Cutrofiano-Mesagne 2-3, Ugento-Galatina 3-0, Collepasso-Presicce 2-3, Trepuzzi-Tempesta TA 3-2, Brindisi-San Giorgio 3-0, Casarano-Spongano 1-3.

Classifica: Mesagne e Ugento 38; Presicce 35; Cutrofiano e Galatina 30; Tempesta TA 25; Nardò 24; San Giorgio e Collepasso 23; Trepuzzi 21; Spongano 16; Casarano 12; Brindisi 11; Oria 10.

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Nardò 276,00; Presicce 250,00; Trepuzzi 65,00; Brindisi 61,00; Mesagne e Spongano 45,00; Ugento 35,00; tutte le altre 0,00.

Tutti buoni.

Prossimo turno: San Giorgio-Oria, domenica 26 febbraio, ore 18.00.

 

NOTE:

(1) MERLO, F., Quella parola di cinque lettere, “Corriere della sera”, 27 ottobre 1995, pag.1.

(2) Calendario di Frate Indovino, 2004.

L’immagine del comandante De Falco è tratta da http://www.mnews.it


ORIA-UGENTO 0-3

5 febbraio 2012

Sabato 4 febbraio 2012 – ore 18.30

I momenti di gloria con la “g” minuscola non riguardano purtroppo l’Oria anche se la formazione brindisina si è messa alle spalle il blackout di Tuglie disputando una gara onorevole e impreziosita da due palle-set nel secondo set.

I momenti di Gloria con la “G” maiuscola sono quelli dell’allenatore dell’Ugento, che, almeno per 24 ore ed in attesa del risultato (per nulla scontato) di Mesagne-Tempesta, si gode una vista panoramica dal punto più alto della classifica.

Rispetto all’incontro di andata non cambia il risultato ma cambia notevolmente la qualità del gioco di entrambe le squadre, che a ottobre erano ancora in rodaggio.

Non cambia neanche la prestazione dell’opposta salentina Valentina Zappa, grande protagonista all’andata e protagonista ancora più brillante al ritorno nel palazzetto di Oria con 16 punti personali e un secondo set letteralmente strappato di mano alle padrone di casa.

Ma rispetto alla partita d’andata, è soprattutto la presenza in campo dall’inizio di Francesca Barba ad essere risultata decisiva per le sorti dell’incontro: per la centrale ugentina una prestazione stellare sottolineata dai 35 punti finali.

A proposito di palazzetto, la tribuna alle spalle della panchina abitualmente occupata dall’Oria nel riscaldamento è inagibile, probabilmente a causa di un vetro pericolante che farebbe filtrare l’acqua della pioggia (e il gelo).

Nevica in tutta Italia tranne che qui. Se nevicasse anche qui, aprirei il vetro di nascosto per godermi lo spettacolo di una partita di pallavolo addolcita dalla poetica cadura dei fiocchi di neve in campo.

Anche a Oria vengono affissi i manifesti per la campagna che propone Leo Lobianco portabandiera dell’Italia alle Olimpiadi di Londra 2012.

Stefania Frasca, set-killer all’andata con le sue fast, si presenta in via Crocifisso con le stampelle e deduco, con un lampo d’intelligenza…, che molto probabilmente non sarà della partita.

Per l’Oria è ancora indisponibile Noemi, che si accomoda in panchina e all’incontro partecipa in spirito ma non in fisico.

La paternità della battuta sul posto fisso coincide con la paternità della ragazza. Si ringrazia per il contributo.

Restando in tema di riforma del mercato del lavoro, Simona Leone (che dopo 20 anni di pallavolo si è rotta le palle) chiede di essere licenziata visto che l’articolo 18 non si applica ai roster con meno di 15 dipendenti, ma Marcello, da buon sindacalista, si oppone e la costringe a giocare anche questa settimana.

Formazioni, dunque.

New Volley Oria con Stefania Guacci in palleggio, Simona Leone opposta, Ivana Gallo Ingrao e Maria Nannavecchia schiacciatrici, Daniela Lo Noce e Giulia Basile centrali, Simona Minetti libero.

In panchina con coach Marcello Presta: Angela Carone, Noemi Votano, Annacarla Cozzetto, Federica Peluso, Giorgia Mastria e Simona Bianco.

Alpak Ugento: Simona Ancora palleggiatrice, Valentina Zappa opposta, Carmen Vantaggiato e Ana Buccini schiacciatrici, Virginia Piscopo e Francesca Barba centrali, Demelza Sanasi libero.

A disposizione di mister Fabrizio Gloria: Tatiana Fingi, Marzia Leopizzi e Veronica Milano.

La prima giocata degna di nota è quella della brasiliana Ana Buccini durante il riscaldamento. In termini tecnici credo che si chiami “bicicletta”: l’atleta dell’Ugento blocca il pallone a terra con entrambi i piedi e poi lo solleva portandoselo avanti con il tacco. Con la stessa naturalezza di un Neymar o di un Robinho.

Peccato che la videocamera non fosse già in funzione.

Primo set

Quando serviamo noi per primi, i casi sono due: o facciamo un ace oppure sbagliamo la battuta. Stasera c’è l’ace della capitana.

Dopo un pallonetto di Buccini attacchiamo con Giulia da posto due e con Ivana, che mette a terra un perfetto lungolinea dopo due muri imperiosi di Francesca Barba. Conduciamo per 5-3 e ci vorrebbe un modo per congelare la partita su questo vantaggio.

Purtroppo l’Ugento impone un break di 0-6 e si impossessa prematuramente del parziale: loro fanno punti (in particolare con le fast di Barba) e sempre loro commettono errori o – più precisamente – infrazioni (fischiate le prime due doppie ad Ancora).

Eppure, nonostante l’evidenza del risultato e la temporanea sospensione degli score individuali delle brindisine, l’Oria non crolla e gioca discretamente.

Soltanto sull’8-15 Marcello chiama il timeout e lo fa, presumibilmente, per invitare ad una maggiore determinazione in fase offensiva. La ricezione, infatti, sta reggendo e in difesa ce la stiamo cavando più che bene, tenendo anche conto del valore delle nostre avversarie. Simona Minetti sta disputando un’altra gara encomiabile.

Ma stiamo pagando qualche piccola cazzatina di troppo in attacco ed una scarsa fluidità nella costruzione del gioco.

Bisogna anche dire che sulla pulizia del palleggio l’arbitro di oggi non transige (adottando, comunque, un metro di valutazione univoco e imparziale nei confronti di Stefania e di Simona Ancora).

Riprendiamo a fare punti con un bel primo tempo di Daniela (dopo due miracoli consecutivi di Simona), ma il muro di Barba è invalicabile (perfetta la prestazione della centrale ugentina) e Buccini è inarrestabile da posto quattro ed è da incorniciare anche un suo punto da posizione più accentrata (10-17).

L’Ugento dilaga con Vantaggiato e con le centrali Barba e Piscopo; l’Oria non è inguardabile, ma il parziale non è mai in discussione: dominano le ospiti che chiudono con 11 punti di vantaggio (14-25).

Secondo set

Imperioso muro di Giulia, attacco di Nanna e palletta di Ivana. Anche questo parziale inizia bene per le brindisine, che hanno poi quattro opportunità di attaccare ma tireranno fuori misura o saranno sanzionate per una doppia del Koala. Nel mezzo del break da 5 c’è l’immancabile punto di Buccini (5-10).

Errore in battuta delle ospiti, ace della Leonessa, attacco fuori dell’Oria, magnifico pallonetto di Pocahontas e servizio vincente di Ivana, molto positiva anche oggi. Questa volta all’Ugento viene impedito di prendere il largo e la partita è riaperta (9-11).

Sono ancora quattro nostre conclusioni fuori misura, solo in parte bilanciate dagli attacchi di Nanna, a consentire l’allungo alle gentili ospiti trascinate da Francesca Barba (12-16). Superare il suo muro, in effetti, è quasi impossibile e il campo è ben presidiato da quel piccolo grande libero che è Demelza Sanasi.

Entra Annacarla al posto di Stefania.

Il tecnico ugentino solleva qualche rilievo alle proprie atlete, che tuttavia in questa fase non sembrano molto ricettive. Viene fuori, infatti, l’Oria più spavaldo della serata: continuiamo a difendere benissimo e adesso attacchiamo anche con più efficacia. Pareggio sfiorato sul 15-16 e compromesso da una doppia fischiata a Giulia.

E’ questione di secondi ed arriva addirittura il vantaggio per le furie rosse: doppio attacco di Ivana intervallato da un secondo tocco ospite che termina sulla rete (18-17)!

Scambio di servizi sbagliati e poi due ace consecutivi di Ivana (21-18)!

Coach Gloria chiama il timeout e puntella la ricezione introducendo Fingi al posto di Vantaggiato.

L’Oria non si ferma: contiene l’attacco leccese e va a segno con Supernanna (22-18!).

Anni fa, in uno dei suoi innumerevoli e leggendari strafalcioni, Aldo Biscardi menzionò una fantomatica “zappa di Damocle” sostituendola alla mitologica spada. Ecco, anche sull’Oria pende una Zappa di Damocle ogni volta che si gioca contro l’Ugento. Una Zappa che pende dal posto due e che nel finale di questo set viene calata sul terreno delle brindisine con tutte le sue devastanti conseguenze.

Il vantaggio viene ribaltato così: primo tempo di Barba, sicuramente la migliore centrale della categoria, muro di Zappa, tiro nostro sulla rete e doppio attacco dell’opposta salentina (22-23).

A questo punto, però, c’è un colpo di scena a nostro favore: dopo il rientro in campo del Koala, l’Ugento commette due errori consecutivi in fase di costruzione del gioco. L’Oria ha una palla-set a disposizione (24-23).

Si abbatte nuovamente la Zappa di Damocle: prima una diagonale da posto quattro, poi un attacco da posto due dopo che Demelza aveva salvato dal pareggio la propria squadra. Adesso la palla-set è dell’Ugento (24-25).

L’annulla Stefania con un muro (25-25)!

E subito dopo viene fischiata la quinta doppia dell’incontro a Simona Ancora (26-25). Che questa volta non la prende molto bene.

In totale saranno fischiate 7 doppie ad Ancora, 5 a Stefania e una a Giulia.

Ma torniamo a questo palpitante finale di set. Ancora una volta il terreno dell’Oria sta per essere dissodato da Valentina-Zappa-di-Damocle e il secondo set-ball è annullato (26-26).

Le brindisine hanno la possibilità di attaccare, ma il primo tiro finisce sulle mani di Barba (26-27) e il secondo termina fuori (26-28). L’Ugento vince anche il secondo set.

Costringerlo ai vantaggi, però, è un bel merito per le ragazze di Mino Delli Santi.

Terzo set

Anche il terzo parziale comincia con un muro di Giulia, che tuttavia subisce subito dopo lo stesso trattamento da Barba (1-1).

Attacco di Nanna, ace di Pocahontas e doppietta di Zappa (attacco e muro).

Ace del Koala (5-5).

Le due squadre forzano il ritmo sin dal servizio e lo spettacolo ne guadagna.

Muro di Barba e tante, troppe imprecisioni della formazione di casa. Alla fine, tra le furie rosse, gli errori-punto saranno più dei punti (34 a 33). Ma non fa niente; l’importante è che le furie rosse siano tornate ad essere furie rosse dopo l’opaca esibizione di Tuglie.

Sull’8-13 c’è un fallo di posizione delle giocatrici dell’Ugento, che riconoscono sportivamente la distrazione sorridendo e confermando così la correttezza della rilevazione arbitrale. In generale, grande correttezza da parte delle atlete di mister Gloria. In particolare, è Francesca Barba che si è distinta per il suo fair-play.

Bel pallonetto di Ivana e duplice muro delle brindisine, prima con la stessa Ivana e poi con Giulia (12-14). Il set è ancora aperto.

Coach Gloria alza la voce e viene richiamato dal direttore di gara.

“Non sto protestando!” – si difende l’allenatore ugentino.

Da questo momento in poi, comunque, il dubbio sulla vera natura delle osservazioni del coach (proteste o richiami alle proprie giocatrici?) è reso superfluo da un fenomeno sonoro che finisce col prevaricare ogni altra voce o rumore all’interno del palazzetto: le urla di gioia di Tatiana Fingi.

Doppietta di Buccini ed ace di Barba (12-17). Lo speciale apparecchio rivela che il servizio della centrale salentina ha sfiorato i 180 km/h.

Che l’Ugento abbia incrementato il proprio vantaggio lo si viene a sapere nel raggio di 200 chilometri grazie alle espressioni di giubilo della riserva dell’Alpak. Alle sue spalle la videocamera, che aveva resistito alle pallonate del riscaldamento, viene scagliata a terra dall’impatto delle onde sonore.

Daniela offre all’Oria l’ultima speranza di rimonta (15-17), ma la reazione della vicecapolista è spietata.

Francesca Barba impone l’ultimo muro, l’ultimo attacco e l’ultimo ace della serata (sarà la miglior realizzatrice con 35 punti, prima di lasciare il parquet per la standing-ovation finale); l’operazione vittoria viene completata da Vantaggiato, che invece ha disputato una partita un po’ bizzarra in fase offensiva: un inizio brillante, un periodo di antensione e poi un finale sfavillante con tre punti quasi consecutivi.

L’Alpak vince 17-25 e le atlete salentine corrono in tribuna a raccogliere la benedizione di Stefania Frasca.

La brasiliana Buccini scopre di essere particolarmente popolare anche lontano da Ugento e accetta di posare in fotografia con il vicecapoultras locale mentre il capoultras ripone il tamburo e le trombette.

L’Oria resta a secco di punti (e di set) per la seconda giornata consecutiva, ma la sconfitta non brucia sia perché bisogna considerare il valore tecnico di cotanta avversaria e sia perché le ragazze hanno giocato in modo lodevole.

Tabellino: Oria-Ugento 0-3 (14-25,  26-28,  17-25)

New Volley Oria: Carone NE, Votano NE, Cozzetto 0, Gallo Ingrao 10, Peluso NE, Guacci 2, Basile 6, Mastria NE, Nannavecchia 7, Leone 3, Bianco NE, Lo Noce 5, Minetti (L) – All. Presta.

Muri-punto 5, ace 8, errori in battuta 6.

Punti fatti 33 (media-set: 11) errori-punto 34 (media-set: 11,3).

Alpak Ugento: Vantaggiato 8, Zappa 16, Buccini 11, Fingi 150 decibel, Leopizzi NE, Piscopo 4, Ancora 1, Milano NE, Barba 35, Sanasi (L) – All. Gloria.

Muri-punto 6, ace 3, errori in battuta 8.

Punti-fatti: 44 (media set: 14,7), errori-punto 24 (media-set: 8).

“Fette di torta” su 135 scambi: PF Ugento 32,6%, EP Oria 25,2%, PF Oria 24,4%, EP Ugento 17,8%.

Arbitri: Michele Pietro Granieri e Michela Tombolini.

Altri risultati: Mesagne-Tempesta TA 3-0, Presicce-Trepuzzi 3-1, Galatina-Casarano 3-0, Spongano-Cutrofiano 0-3, San Giorgio-Collepasso 3-1, Nardò-Brindisi 3-2, .

Classifica: Mesagne 36; Ugento 35; Presicce 33; Galatina 30; Cutrofiano 29; Tempesta TA 24; San Giorgio 23; Collepasso 22; Nardò 21; Trepuzzi 19; Spongano 13; Casarano 12; Oria 10; Brindisi 8.

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Nardò 276,00; Presicce 250,00; Trepuzzi 65,00; Brindisi 61,00; Mesagne e Spongano 45,00; Ugento 35,00; tutte le altre 0,00.

Tutto tranquillo.

Prossimo turno: Nardò-Oria, domenica 12 febbraio, ore 18.00.