LA FINESTRA SULLA C: TEMPESTA-CEGLIE 0-3

26 novembre 2009

Dopo la trionfale e inattesa vittoria per 3-0 sul Corsano (parziali incredibili, 25-0, 25-0, 25-0, frutto di una gara senza alcun errore), la Tempesta è impegnata nella difficile partita interna contro il Ceglie.

Coach Monopoli schiera la nuova palleggiatrice Giusy D’Elia (che tuttavia è in condizioni di salute precarie), l’opposto Rosanna Galiulo, le bande Eva D’Elia e Francesca Cosa, le centrali Bruna Clemente e Adriana Cardone, il libero Federica Cofano.

Nei pressi del parquet di via Galilei ci sono ancora i segni lasciati dal gesso della scientifica dopo la sparatoria di mercoledì.

Purtroppo la turnazione delle squadre che si allenano al Maria Pia talvolta è motivo di divergenze.

A nessuno fa piacere allenarsi alle 20 ed è quindi normale che sorgano delle discussioni risolte con le abituali prassi locali.

In avvio di partita la Tempesta impone un buon muro in diverse occasioni ma questo non impedisce alle ospiti di portarsi avanti per 9-14.

Pesano, ahimé, i numerosi servizi sbagliati dalle rossoblu.

Il vantaggio cegliese aumenta (10-17) e il primo parziale viene così conquistato abbastanza agevolmente da Cristofaro e compagne (16-25).

Purtroppo il Ceglie del mitico Rampino migliora ulteriormente e si dimostra una squadra tostissima: difesa impressionante, ottimo libero e bande che fanno male.

Ma la Tempesta non resta a guardare; le joniche esprimono la propria carica agonistica mediante il gioco e mediante il linguaggio. Di parolacce sui parquet ne ho sentite a bizzeffe, di solito come imprecazioni per un punto subìto oppure, al contrario, come forma di rinforzo verbale dopo un punto realizzato. Sempre dopo, però. Per la prima volta nella mia vita ascolto nitidamente una parolina di cinque lettere (c***o!) urlata nel momento stesso in cui si schiaccia la palla. Ha portato bene.

Dato l’insolito silenzio del pubblico del Maria Pia, non ci vuole molta concentrazione neanche per ascoltare le indicazioni del Velasco dei Due Mari durante i time-out. Soprattutto sul 2-8.

L’incitamento tecnico è utile perché ad una diminuzione degli errori tarantini corrisponde un incremento delle irregolarità ospiti e così Cocca e compagne riescono ad assaporare la gioia del vantaggio (16-15).

Subito dopo, però, le brindisine ottengono un break decisivo e vanno a vincere anche il secondo set (20-25).

Il terzo parziale è più spettacolare e resta in equilibrio per quasi tutta la sua durata. Si parte dal 6-6 e si prosegue con gli ottimi primi tempi di Bruna Clemente (14-14).

Ceglie, dal canto suo, ricorre con ammirevole frequenza ai palloni piazzati in palleggio nei pressi della linea di fondo. Creatività al potere.

E’ a questo punto che si impongono le ragazze di coach Rampino grazie ad un break di quattro punti (14-18) che non sarà più recuperato dalle pur generose tempestine.

NOTE:

L’articolo di giornale nella foto, con qualche modifica, è della Gazzetta del Mezzogiorno, ediz. di Taranto, 19 nov 2009, pag. I.