ORIA-NIKE LECCE 3-0

30 aprile 2015

Centrali atomiche

Domenica 26 aprile 2015 – ore 18.30

La nostra lotta per la conquista dell’unico posto utile per i play-out ha avuto un andamento bizzarro. L’Oria ha compiuto miracoli strappando punti preziosi a squadre di alta classifica come Pallavolo 80, Tuglie e San Cassiano, ma ha tentennato negli scontri diretti restando così impantanato nei bassifondi della graduatoria. Alla vigilia del delicatissimo incontro con la Nike Lecce, un’ipotetica classifica avulsa sarebbe così determinata: Nike Lecce 6, Ostuni 4, Oria 2 (con una partita in meno per le nostre ragazze).

Il calendario adesso sembra sorriderci perché abbiamo ancora due scontri diretti a disposizione: uno con la Nike a casa nostra, l’altro con l’Ostuni a casa nostra e di Annacarla. Ma proprio l’esperienza del girone d’andata deve rappresentare un monito: nessuno partita è facile, tanto meno una partita contro una squadra giovane e con ulteriori ed ampi margini di crescita. Come vedremo questa sera, la batosta del PalaZimbalo è servita da insegnamento.

Ricezione di Ivana

Formazioni.

New Volley Oria: Alessandra Loria in palleggio, Giada De Pascalis opposta, Ivana Gallo Ingrao e Giulia Moretto laterali, Giusy Rollo e Federica Imperatore centrali, Giorgia Mastria libero.

A disposizione di coach Marcello Presta: Sara Zanzarelli, Simona Bianco e Morgana Gallo.

Nike Lecce: Sofia Monti in palleggio, Letizia Politano opposta, Valeria Manfreda ed Eleonora Esposito laterali, Alessandra Carrisi e Carlotta Dell’Anna centrali, Chiara Camposeo libero.

La sola Linda Gerardi fa compagnia a coach Cristina Laudisa in panchina.

Eleonora Esposito

Primo set

Ci sono molte analogie tra i primi due set, mentre il terzo avrà uno sviluppo decisamente differente.

Moretto piazza una diagonale e poi mura, Giada infila un lungolinea, Giusy gestisce bene palloni che Alessandra può distribuire con precisione grazie al buon lavoro di una ricezione impeccabile.

A suscitare soddisfazione è l’approccio mentale e tecnico delle atlete di Marcello. Sin dal primo scambio si gioca con determinazione. Non è furia agonistica, non è cattiveria (molto utili in partita, ma talvolta fonti di disordine); è quella giusta combinazione tra concentrazione e risolutezza che garantisce ordine e efficacia.

Brava, Moretto!

L’importanza della posta in palio (ci stiamo giocando mezzo campionato) non fa tremare le mani e non offusca i cervelli: facciamo tutto quello che dobbiamo fare e lo facciamo bene.

Conduciamo per 6-1. Di fronte abbiamo una formazione che ha qualche difficoltà ad entrare in partita, ma non subisce passivamente né si lascia prendere dal panico.

La scuola pallavolistica di coach Laudisa produce sempre ottimi risultati ed il “materiale” umano a sua disposizione è di quelli destinati a crescere col tempo. I risultati delle due partite contro di noi sono ingannevoli: questa Nike di aprile gioca meglio di quella che ci lasciò a secco a gennaio. Solo la ricezione ha qualcosa da rimproverarsi stasera; per il resto queste creature sono davvero ammirevoli per disciplina tattica e tecnica individuale.

Sofia Monti

Un dato impressiona in modo particolare: 3 servizi e un solo attacco fuori misura nell’intero parziale (per un totale di 4 errori-punto). Tutti i nostri punti ce li stiamo guadagnando col sudore della fronte; le leccesi non regalano nulla.

Carrisi, uno degli elementi più interessanti della Nike, riduce le distanze con i suoi muri (10-8) e Politano non si mette in evidenza soltanto per i copribraccia catarifrangenti, ma anche per l’efficacia delle sue giocate (13-12).

Letizia Politano

L’Oria disputa una partita valida come collettivo; ci sono tuttavia un paio di ciliegine sulla torta nei primi due parziali. Nel primo set è Alessandra a lanciare lo sprint decisivo con tre punti consecutivi: un secondo tocco realizzato senza neanche saltare grazie alla ricezione perfetta di Ivana, un pallone spinto a terra vincendo un duello aereo e un attacco con cui respinge un azzardato disimpegno ospite (18-14).
Due minuti di magie per la nostra palleggiatrice.

Alessandra Loria

Poi, dopo un’esibizione acrobatica di Giusy (che ruota su sé stessa e scarica a terra un bolide da posizione difficile), ricorriamo ad un’arma che ha già dato soddisfazioni in passato: gli ace di Moretto (21-15).

I punti finali sono di Ivana, sempre preziosa in ogni fase di gioco, e di Federica, con un muro che certifica una prestazione esemplare (25-18).

Tenuto anche conto dell’ottimo lavoro di Giorgia in ricezione e in difesa, risulta davvero difficile farne una questione di individualità. Gli score personali di Giusy e Federica (migliori realizzatrici della partita), però, meritano una menzione.

Giusy Rollo

Tanti punti per le nostre centrali e si tratta anche di punti non facili ed importanti. A muro ha prevalso Alessandra Carrisi (5 blocchi), ma le nostre centralone sono riuscite a sbloccare situazioni delicate risultando una risorsa preziosa e costante per tutta la gara.

Secondo set

Il secondo set è una marcia trionfale. Partiamo anche questa volta con uno scatto imperioso (6-0 con Ivana in battuta), poi Giada replica colpo su colpo alla ripresa leccese e sull’11-6 la ciliegina Alessandra orna nuovamente la torta oritana con una batteria di servizi strepitosi (18-6).

Servizio di Alessandra

La Nike, comunque, non affonda. Le atlete salentine riescono a rientrare in partita grazie alla vivacità di Manfreda, alla lucidità di Monti e ai salvataggi difensivi del libero Camposeo. Non basterà a recuperare il set (chiuso da un ulteriore break di 6 punti delle nostre piccine), ma restituirà quella fiducia e quella fluidità di gioco che saranno ben sfruttate nel terzo parziale.

Il gesto tecnico più bello della partita è l’attentato con cui Manfreda metterà a repentaglio l’integrità fisica del nostro coach.

Cecchina

A fine partita le giocatrici oritane si complimenteranno con la schiacciatrice delle Nike: ha quasi realizzato un desiderio coltivato da tutte…

Terzo set

Il terzo set somiglia ai primi due soltanto per l’avvio-sprint delle padrone di casa: 6-1 con Federica battitrice micidiale e Moretto infallibile macchina da punti.

Giulia Moretto

Poi sono emozioni ed equilibrio sino alla fine. Alcuni errori in battuta e alcune indecisioni in ricezione fanno girare le scatole al tecnico oritano, ma si tratta delle uniche imperfezioni di un parziale esemplare. Per il resto è un incontro spettacolare, ben giocato su entrambi i fronti. Sono le squadre che in questo momento occupano gli ultimi due posti della classifica, ma non si direbbe proprio a giudicare da quello che si vede sul parquet.

La Nike rimonta gradualmente e riesce finanche ad effettuare il sorpasso sul 10-11, ma una Giada ammirevole e due magie di Federica (un muro e un pallonetto) riportano avanti la New Volley (13-11) risolvendo sul nascere un potenziale problema.

Giada De Pascalis

Riprende il duello punto a punto con le centrali sempre in evidenza: Carrisi da un lato, Giusy (7 punti solo in questo set) dall’altro.

Siamo 17-16 (senza il rally point system saremmo ancora al 7-6) e i punti-salvezza sono ancora in bilico.

Ivana martella con pari intensità tanto la difesa ospite quanto gli attributi del secondo arbitro, questi ultimi messi a dura prova dal monologo che segue il punto del 19-19.

Monologo

Lo scatto decisivo arriva proprio in quel momento: punto di Federica, attacco di Moretto e duplice impresa di Giada (prima un pallonetto, poi una cannonata da posto due): 23-19.

La Nike non si arrende mai e si riporta sul 23-21.

C’è un dato statistico incredibile: sino a questo momento l’Oria ha commesso 13 errori-punto, la Nike soltanto 1 (uno!). Queste ragazze sono geneticamente modificate: nascono con un mirino nella pupilla…!

Non può durare sempre così – pensa Marcello.

Ed effettivamente gli ultimi, lunghi, combattuti scambi si chiudono con capolavori difensivi ed errori offensivi: due per l’Oria, due per la Nike. Quelli decisivi (25-23).

Esultanza oritana

E’ stata una bella partita, degna di una classifica più felice.

Della Nike si è già detto; l’Oria è stato encomiabile, esattamente come i due supertifosi, costanti e fedeli nel loro sostegno. Anche alquanto isolati, purtroppo.

La perfezione non esiste, ma ci siamo arrivati vicini. Certamente è lo spirito giusto con cui bisogna affrontare la delicata partita di Brindisi e il decisivo spareggio con l’Ostuni.

Vi vo-glia-mo co-sì!

Federica Imperatore

Tabellino: Oria-Nike Lecce 3-0  (25-18,  25-15,  25-23)

New Volley Oria: Zanzarelli NE, Bianco NE, Gallo 0, De Pascalis 9, Gallo Ingrao 8, Loria 7, Rollo 13, Moretto 11, Imperatore 12, Mastria (L) – All. Presta.

Muri-punto 5, ace 11, errori in battuta 10.

Nike Lecce: Gerardi NE, Monti 1, Manfreda 8, Esposito 5, Carrisi 8, Dell’Anna 2, Politano 6, Camposeo (L) – All. Laudisa.

Muri-punto 6, ace 4, errori in battuta 5.

Arbitri: Loredana Basanisi e Antonio Colapietro.

Giusy Rollo

Altri risultati: San Cassiano-Pallavolo 80 BR 2-3, Nardò-Galatina 0-3, Assi Brindisi-Tricase 0-3, Tuglie-Caprarica 3-1, Spongano-Oria 3-0, Castellaneta-Mesagne 1-3, Nike Lecce-Ostuni 3-2.

Pallavolo 80 BR-Castellaneta 3-0, Galatina-Spongano 3-1, Tricase-San Cassiano 3-0, Ostuni-Yuglie 0-3, Mesagne-Nardò 3-1, Caprarica-Assi Brindisi 1-3.

Classifica: Pallavolo 80 BR 62; Galatina 60; Tricase 58; Tuglie 49; San Cassiano 47; Spongano 45; Mesagne 39; Nardò 35; Castellaneta e Assi Brindisi 28; Caprarica 20; Oria 13; Ostuni 11; Nike Lecce 9.

Valeria Manfreda

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Ostuni 372,00; Tuglie 219,00; Nardò 160,00; San Cassiano 152,00; Mesagne 85,00; Assi Brindisi 70; Caprarica 52,00; Tricase 50,00; Pallavolo 80 BR 30,00; Tutte le altre 0.

Tutti buoni.

Prossimo turno: Assi Brindisi-Oria, sabato 2 maggio 2015, ore 18.30.


NIKE LECCE-ORIA 3-1

11 gennaio 2015

Verrebbe da piangere

Sabato 10 gennaio 2015 – ore 16.00

Soltanto due cose sono peggiori di questa sconfitta: il campanile della chiesa di fronte alla palestra e l’ipocrisia di Pippo Civati, che nei giorni pari vota riforme aberranti e nei giorni dispari scende in piazza a protestare contro quello per cui ha votato.

Per il resto, la partita di Lecce rappresenta una brutta regressione del cammino oritano in questa stagione. Una sconfitta senza scusanti. Più volte abbiamo espresso comprensione quando le nostre ragazze hanno vacillato nei momenti salienti di alcune partite pagando dazio all’inesperienza di fronte ad atlete più navigate e furbette. Pensiamo allo Spongano prima di Natale. Sabato, però, avevamo di fronte ragazzine del 2000 e non dovevamo certo essere noi a scottarci con i palloni più bollenti.

Sofia Monti

E vabbè. Così come occorre migliorare nel gioco, bisogna crescere anche sul piano della concentrazione e dell’atteggiamento mentale.

Ma è un vero peccato che questa regressione sia avvenuta proprio nel giorno in cui sarebbe dovuto cominciare il nostro vero campionato. Se la classifica è veritiera, a lottare per i play-out dovrebbero essere soprattutto Oria, Ostuni e Nike Lecce, appunto, e il posto in palio è soltanto uno. Perdere uno scontro diretto costituisce un danno piuttosto grave.

Per altri versi, comunque, non è possibile che il bellissimo Oria pre-natalizio sia improvvisamente evaporato. Probabilmente si è trattato di un incubo, di un infortunio che in qualunque momento e a qualunque livello (anche al Brasile dei Mondiali) può capitare.

Giulia Moretto

Si può rimediare, si deve rimediare. Così come serve l’esperienza della sconfitta “tecnica” per migliorare il gioco, a maggior ragione serve l’esperienza della sconfitta “mentale” per migliorare l’approccio con le partite. La prima contromisura è una botta di serietà nel lavoro dato che quello che si prepara in settimana poi si costruisce in campo la domenica. Ora ci aspettiamo una squadra di tigri col sangue agli occhi. Da martedì a domenica.

Facciamo un passo indietro e torniamo al campanile a cui accennammo anche l’anno scorso.

La parrocchia di San Giovanni Battista, unitamente allo stadio, funge da punto di riferimento per chi cerca la palestra della Nike. Quest’anno, prima della partita, mi sono assunto l’onere di andarlo a vedere da vicino e con calma. Non potevo credere che fosse proprio così brutto, ma purtroppo è così.

Se questo è un campanile

E’ una struttura che sembra il residuo di qualche bombardamento o di qualche progetto incompiuto, con delle scale ispirate a quelle antincendio delle periferie dei film americani e una croce che sembra appesa casualmente, come una decorazione natalizia dimenticata al termine delle feste. Io spero che un giorno Manfreda e compagne vadano ad allenarsi all’aperto e lo abbattano a suon di schiacciate. Lo dico da cattolico, sia chiaro. Credo che l’architetto di Santa Croce si rivolti nella tomba al pensiero che nella stessa città ci sia questa bruttura.

L’architettura, comunque, non è la principale preoccupazione delle nostre atlete. I raffreddori dilagano e alcuni sintomi influenzali è meglio non menzionarli. Fatto sta che un paio di giocatrici preferiscono bere un té al limone con la stessa eleganza da contesse che ci ha tramandato Sara Giuffrè quando consumava le sue raffinate tisane da “Vincenzo Corrado”.

Contesse

Come detto, la ragione di questa scelta è un po’ meno raffinata: si sa che il limone ha un effetto bloccante quando si ha la diarrea (poi, però, bisogna ricordarsi di levarlo…).

Comunque sia, in palestra è affisso il piano di evacuazione, ma temo che si riferisca a problemi diversi da quelli che affliggono una nostra giocatrice. Prima del riscaldamento la vedo vagare con il volto pallido, come un fantasma, in cerca di un bidone dove depositare eventuali conati.

Piano di evacuazione

Formazioni.

Nike Lecce: Sofia Monti in palleggio, Letizia Politano opposta, Valeria Manfreda ed Eleonora Esposito di banda, Alessandra Carrisi e Delizia Marra centrali, Benedetta Maizza libero.

A disposizione di coach Cristina Laudisa: Greta Minervini, Francesca Caracciolo, Carlotta Larva, Carlotta Dell’Anna, Martina Bruno e Chiara Camposeo.

Buona creanza

New Volley Oria: Alessandra Loria in palleggio, Giada De Pascalis opposta, Ivana Gallo Ingrao e Giulia Moretto di banda, Giusy Rollo e Federica Imperatore centrali, Giorgia Mastria libero.

A disposizione di coach Marcello Presta: Simona Bianco e Morgana Gallo.

Primo set

Nei primi 6 scambi: un punto di Giada, 4 errori-punto nostri e un ace di Monti (e un ace, per certi versi, è anche un po’ errore-punto della ricezione). Il 5-1 iniziale è già un brutto segnale.

Il time-out serve a dare una regolata, ma la Nike continua a tenerci sotto pressione con Manfreda, Esposito e Carrisi (10-5).

Alessandra Carrisi

Quest’ultima è una delle reduci della scorsa stagione: una centrale ben dotata di centimetri e di tecnica.

Break oritano con attacco e muro di Giada, attacco di Moretto, 2 errori ospiti ed un ace di Ivana: il sorpasso è avvenuto più in fretta del previsto (10-11) e viene poi ulteriormente rafforzato dalla stella di San Pancrazio.

Ma se questo set ha una firma, il nome è quello di Giusy Rollo, il cui transito in prima linea è travolgente: 4 punti consecutivi e altri 2 dopo l’errore in battuta brindisino con il punteggio che diventa piuttosto rassicurante (14-20).

Giusy Rollo

Solo ai tempi di Ida registravamo questi fenomeni statistici… Quando prende bene le misure e riesce a trasferire nel braccio la sua potenza, la nostra centralona è veramente spettacolare.

La ricezione, però, continua ad essere un cruccio per Marcello: dentro Morgana per correre meno rischi in vista del finale e tecnico appagato dal buon lavoro della nuova entrata (autrice, tra l’altro, del servizio vincente che ci regala 8 palle-set).

Dopo una bella fast di Carrisi, il set lo chiude Federica con un muro che mette in risalto una messa in piega impeccabile, parziale consolazione per le mozzarelle di bufala rimaste in cucina (17-25).

Esultanza oritana

Secondo set

Forse il largo successo nel primo parziale ha avuto effetti deleteri suscitando l’illusione che la gara sia soltanto una formalità, aggiungendo appagamento alla superficialità d’approccio iniziale.

L’inizio, comunque, non è male: Giusy non ha esaurito i colpi, Moretto mette palla a terra e Ivana taglia la difesa leccese con una bella diagonale (5-7).

Nel frattempo coach Laudisa ha introdotto Dell’Anna al centro e deve aver motivato Politano, che uscirà alla distanza con un crescendo encomiabile. Sono loro a siglare il sorpasso (9-7).

Carlotta Dell'Anna

Migliora visibilmente anche la difesa leccese e si mette in luce Valeria Manfreda, probabilmente il cardine della squadra con il suo lavoro in ricezione, in difesa, in attacco e come problem-solver di situazioni intricate.

Nell’Oria continuano a brillare le centrali, purtroppo soltanto le centrali, le cui prestazioni sono francamente l’unica nota positiva della serata: altri 4 punti per Giusy in questo set e 3 per Federica, padrone del centro della rete e brave a limitare la percolosità della nipote di Al Bano.

Federica Imperatore

Fino al 19-12 la Nike ha vinto il set per meriti propri; da quel momento in poi vogliamo contribuire anche noi con i demeriti nostri, ossia 6 errori-punto, quelli che mancano al raggiungimento del 25-19 finale.

Terzo set

Orgoglio oritano e bella reazione in avvio di un set che risulterà equilibrato sino al termine: Giada e Moretto vanno a segno e ci offrono un buon 1-6 di partenza; purtroppo, però, Manfreda, Carrisi e Politano riportano la Nike in parità (8-8) e bilanciano con attacchi efficaci una serie di errori in battuta delle padrone di casa.

Giorgia Mastria

Noi in questo set ne faremo di meno, ma ne faremo uno che finirà negli annali della pallavolo. Ne scrivo adesso così l’autrice non sarà riconoscibile. Sarà un tiro che sfiorerà i culi della nostra prima linea e atterrerà un soffio oltre la linea di metà campo, passando sotto la rete. Nella foto successiva si può osservare l’espressione basita di Ivana e la reazione “gastrica” di Alessandra, fino a quel momento eroica nel trattenere il proprio malessere intestinale…

Paste

Guizzo oritano con le solite centrali (ace di Giusy, primo tempo e muro di Federica) e immediata reazione leccese con Manfreda, Politano e Carrisi (15-14).

E’ la fase decisiva della partita e potrebbe essere una fase delicata anche per la corsa-salvezza, visto che da questo momento in poi i set valgono punti.

Adesso sono le difese a prevalere e gli attacchi ad essere imprecisi; ci si arrangia con quello che capita finché Giusy non scarica un primo tempo dei suoi (20-21).

Valeria Manfreda

Esposito attacca, Ivana stende la mano a terra e protesta dopo il fischio arbitrale che assegna il punto alle salentine.

Muro di Politano e replica di Ivana che attacca con successo da posto quattro (23-22).

Marcello tira fuori dal cilindro Morgana, che ripaga la fiducia del tecnico con l’ace che vale il pareggio (23-23)!

Sul 24-24 Federica mura, ma l’assistenza sotto rete di Monti è miracolosa e Politano può rigiocare la palla beffando la nostra difesa (25-24).

Sovraffollamento mondiale

Anche la signora Laudisa ha una cecchina che non delude le aspettative: Caracciolo entra per servire ed ottiene l’ace che chiude il parziale (26-24).

Quarto set

Prima di riprendere c’è un breve consulto della coppia arbitrale. Una nostra giocatrice (che potrebbe scrivere l’Enciclopedia della Pallavolo o – più probabilmente – potrebbe fondare la “Novella 2000” del volley pugliese) sostiene che l’espressione “coppia arbitrale”, nel caso di stasera, è quanto mai adeguata da tutti i punti di vista. Chissà cosa si stanno dicendo.

Coppia arbitrale

Tornando alla pallavolo giocata, il quarto set è una sofferenza dall’inizio alla fine. In campo c’è soltanto una squadra e purtroppo non è la nostra. L’Oria si sveglia soltanto quando tutto è già compromesso.

La Nike si esalta con gli attacchi delle bande, i secondi tocchi di Monti, la preziosa duttilità di Manfreda (anche muri e pipe per lei), i salvataggi del libero Maizza e soprattutto una difesa sempre più aggressiva e reattiva.

Soltanto sul 13-3 iniziamo a dare segni di vita. Ormai Marcello ha esaurito le urla; gli restano soltanto una serie di sguardi piuttosto truci.

Sguardo truce

Ivana ci prova anche da seconda linea e Giusy garantisce il consueto apporto di punti tanto da risultare la top-scorer con 15 palloni messi a terra. Anche Morgana offre il proprio contributo in fase offensiva, ma per il resto è notte fonda.

I muri di Dell’Anna e le invenzioni di Monti consolidano la vittoria locale. Il set termina 25-15.

La giovane Nike conquista il primo successo stagionale, che alimenta entusiasmo e fiducia.

Esultanza Nike

Per l’Oria è un giro a vuoto senza consolazioni e senza attenuanti. La media di 10,2 errori-punto a set parla da sola. Adesso siamo in fondo alla classifica e abbiamo imparato che nessuna partita può essere affrontata con superficialità.

Per fortuna, sappiamo di possedere ben altre potenzialità. La fase di rodaggio è finita, anzi avrebbe dovuto essere finita a Natale; ora servono gioco e punti. Possiamo farcela. Dobbiamo farcela!

Giada De Pascalis

Tabellino: Nike Lecce-Oria 3-1  (17-25,  25-18,  26-24,  25-15)

Nike Lecce: Minervini 0, Monti 5, Camposeo NE, Manfreda 11, Marra 0, Esposito 9, Caracciolo 1, Larva NE, Carrisi 7, Dell’Anna 4, Bruno NE, Politano 13, Maizza (L) – All. Laudisa.

Muri-punto 7, ace 9, errori in battuta 8.

New Volley Oria: Bianco NE, Gallo 5, De Pascalis 11, Gallo Ingrao 13, Loria 0, Rollo 15, Moretto 6, Imperatore 8, Mastria (L) – All. Presta.

Muri-punto 4, ace 8, errori in battuta 7.

Arbitri: Roberta De Santis e Massimiliano Capozzo.

Top-scorer

Altri risultati: Spongano-Galatina 0-3, Castellaneta-Pallavolo 80 BR 1-3, San Cassiano-Tricase 2-3, Tuglie-Ostuni 3-1, Nardò-Mesagne 3-2, Assi Brindisi-Caprarica 3-0.

Classifica: Galatina e Pallavolo 80 BR 29; Tricase e Tuglie 25; Nardò 21; San Cassiano e Assi Brindisi 18; Spongano 16; Mesagne 15; Caprarica 12; Castellaneta 11; Ostuni 5; Nike Lecce 4; Oria 3.

Morgana Gallo

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Ostuni 372,00; San Cassiano 152,00; Nardò 120,00; Tuglie 52,00; Tricase 50,00; Tutte le altre 0.

Tutti buoni.

Prossimo turno: Oria-Assi Brindisi, domenica 18 gennaio, ore 18.30.


NIKE LECCE-ORIA 1-3

16 marzo 2014

L'uomo che sussurrava alle giocatrici

Sabato 15 marzo 2014 – ore 18.30

Prima di occuparci della serie C, credo che sia doveroso fare un passo indietro e tributare il giusto merito alla 1^ Divisione Giovani dell’Oria, che in settimana si è sbarazzata con un eloquente 3-0 della Frascolla Taranto. Un divario tecnico imbarazzante. Da un lato una squadra di giocatrici molto interessanti e promettenti ma messe in campo senza criterio da un allenatore sprovveduto; dall’altro lato una squadra, l’Oria, tecnicamente valida e tatticamente ordinata. Del resto, molte atlete oritane sono state allenate (o sono allenate in prima squadra) da tecnici esperti e competenti come Marcello, Mimmo e Ivana. E i risultati si vedono.

In bocca al lupo per le prossime!

Prima Divisione Giovani

Passiamo a Nike Lecce-Oria.

Dopo l’altra trasferta a Lecce, quella con l’Azzurra, molte cose sono cambiate nel campionato. In particolare, si è ritirato il Montescaglioso andando ad occupare l’unica scottante casella per la retrocessione diretta e liberando un posto nella lotta per i play-off (che poi sarebbe stato il vero obiettivo alla portata della formazione lucana alla luce del suo rilevante tasso tecnico).

Ovviamente il campionato si incasina perché adesso la classifica va letta anche in considerazione delle partite in più o in meno disputate dalle varie squadre. Il primo sestetto a fruire del turno di riposo domenica scorsa è stato proprio quello dell’Oria. “Riposo” per modo di dire visto che – su espressa richiesta di Simona – le ragazze si sono allenate anche nel giorno festivo.

Simona Leone

Nike-Oria, in effetti, dovrebbe essere la partita più importante della stagione, lo scontro diretto “più diretto”; le due squadre sono rimaste spesso appaiate in classifica o si sono reciprocamente sorpassate senza distaccarsi. Più avanti le distanze sembrano abissali e anche alle spalle, al momento, c’è un po’ di spazio.

La destinazione della trasferta è la palestra della scuola “Zimbalo”. Non so se Zimbalo sia il nome di una persona o una disciplina del fitness. Tipo Zumba.

In compenso, ho accertato che Nike, il nome dell’odierna avversaria, è la figura mitologica che simboleggia la vittoria e non l’azienda di abbigliamento che in Asia ha sfruttato i bambini facendoli lavorare fino a 16 ore al giorno in condizioni igieniche e di sicurezza inenarrabili. Bambini di 5 anni.

Adriana Almiento

Ringrazio chi mi ha fornito questa precisazione (Alessandra D.A.) impedendomi la figura di cacca che avrei fatto se avessi pronunciato “naik” invece di “nike”…

E’ un vero peccato che l’impiantistica sportiva (stadio, palazzetto, palestre per il volley) sia concentrata in una zona distante dall’incantevole barocco leccese. Dalle parti di via Siracusa l’unico elemento architettonico ben distinguibile è il campanile più brutto della Puglia, quello di un complesso parrocchiale. Viene voglia di salire tutte quelle scale apposta per suicidarsi dopo averlo visto.

Le ragazze delle sorelle Laudisa mi sembrano ancora più alte rispetto alla partita d’andata. Devo assolutamente conoscere il nutrizionista di questa società.

Eleonora Esposito

Sull’altro fronte la capitana dell’Oria dà il buon esempio alle compagne mettendosi un po’ di deodorante. Se fosse passata dalla vicina profumeria “Vanity”, avrebbe trovato un vasto assortimento di deodoranti, profumi, creme ed ogni prodotto per la difesa della propria bellezza e per la difesa in senso pallavolistico (grazie alle innovative tecniche di Paola Faloia).

L’interno della Zimbalo è ben illuminato e spero che questo possa giovare alle fotografie. Oltretutto le gentili arbitre acconsentono a farmi restare in una posizione non molto distante dal campo, però vogliono che prima tolga il mio giaccone dall’attrezzo su cui l’avevo appoggiato.

Manco mia madre pretendeva che mettessi in ordine la mia stanza con lo stesso rigore…

Giorgia Mastria

All’inizio mi ero chiesto il motivo di questa prescrizione. Di certo il giaccone abbandonato non avrebbe costituito un pericolo per le atlete. Poi mi è stato spiegato che il giaccone abbandonato non si conciliava con le condizioni di decoro in cui deve trovarsi il terreno di gioco. In effetti, è vero.

Però ora vulìss’ sapè piccé ad inizio partita un giaccone su un attrezzo è indecoroso mentre a fine partita il porcile ca làssan’ le giocatrici vicino alle panchine non è indecoroso…! C’è sempre di tutto: bottiglie capovolte, confezioni di merendine aperte, fazzolettini usati, forse pure assorbenti usati. Mancano solo cacche di cane e scorie nucleari. E indecoroso sarebbe il mio giaccone appeso su un attrezzo…?!

Una panchina dopo una partita

Restando in tema, sul sito della FIPAV di Brindisi qualche giorno fa avevo notato l’indizione di un corso per arbitri introdotto dallo slogan: “In ogni gara c’è un atleta in più: l’arbitro”.

Pur apprezzando l’ottimo livello dei direttori di gara negli ultimi campionati, incluso questo, il presunto atletismo degli arbitri di pallavolo mi ha lasciato un po’ perplesso. In confronto con quelli del calcio, che macinano chilometri e spesso sono indistinguibili dai calciatori, gli arbitri di pallavolo, più sedentari, non sempre hanno l’aspetto da decatleta olimpico. Diciamo, anzi, che alcuni sembrano lottatori di sumo e altri sembrano impiegati del catasto alla vigilia della pensione, il che, comunque, non incide sul loro rendimento. Del resto, a loro basta un’ottima vista, competenza, onestà e autorevolezza. Questo pensavo.

Oggi, però, ho capito che lo slogan del sito della FIPAV Brindisi è corretto e me ne sono accorto quando ho visto la direttrice di gara arrampicarsi su un seggiolone senza scalini con la stessa agilità dell’uomo ragno. Poi, per ottimizzare la propria visione di gioco, è salita su quello che sembrava un pacco di Amazon.

Sulla scatola

E i risultati si son visti: controllo assoluto della partita, un atteggiamento di garbata autorevolezza ed esattezza impeccabile (poi riscontrata dai filmati) in tutte le decisioni che sembravano dubbie.

Formazioni.

Nike Volley Lecce: Annalisa Palma in palleggio, Giada Amatori opposta, Eleonora Esposito e Federica Muci schiacciatrici, Adriana Almiento e Alessandra Carrisi centrali, Alessia Miggiano libero.

A disposizione di coach Cristina Laudisa: Elenia De Rinaldis, Federica Trinchera, Anastasia Maria Pitotti, Ludovica Russo, Vita Sara Parabita e Chiara Camposeo.

Si sta strettine in panchina.

Strettine

New Volley Oria: Simona Leone in palleggio, Veronica Parisi opposta, Ivana Gallo Ingrao e Lucrezia Liace schiacciatrici, Giada De Pascalis e Sara Giuffrè centrali, Giorgia Mastria pivot.

A disposizione di coach Marcello Presta: Carmen De Padova, Ornella Pezzarossa, Federica Muri e Daniela Lo Noce.

Primo set

Oria frizzante in avvio; l’approccio alla partita è decisamente valido: ricezione concentrata, difesa reattiva, gioco ordinato e attacchi efficaci. Bello il pallonetto di Ivana, magnifico il tocco di seconda della Leonessa e anche in battuta facciamo male (Sara e Lucrezia): 2-7.

Se la partita è frizzante, comunque, il merito è anche delle avversarie. Il punteggio è ingannevole e la Nike sta giocando una buona pallavolo.

Ivana Gallo Ingrao

Il pareggio, in effetti, non tarda ad arrivare (8-8) e poi si apre una fase di gioco più equilibrata, ma altrettanto godibile.

Le padrone di casa presentano solo qualche problema in ricezione; le oritane usano un po’ troppa foga in attacco.

La pipe di Lucrezia sembra condurre l’Oria al rush finale da una posizione di vantaggio (17-19), ma le salentine effettuano il sorpasso con un primo tempo di Carrisi, un pallone messo a terra da Palma, un muro di Almiento e un ace di Carrisi (21-19).

Dopo il conseguente time-out di Marcello, l’Oria pareggia grazie al fondamentale del muro, ben utilizzato da Sara e da Veronica, e poi torna in vantaggio con un folgorante attacco della Zia (21-23).

Lucrezia Liace

Scambio di doppie e attacco di Muci, che annulla la seconda palla-set (23-24); poi Lucrezia conferma il proprio stato di forma con un’azione offensiva perentoria e decisiva (23-25).

Secondo set

Ulteriori segnali di crescita nella Nike, che mette subito in difficoltà le avversarie con i punti di Almiento, Amatori ed Esposito, ottimamente orchestrate dalla sapiente regia di Palma (8-2).

Il servizio questa sera è un fondamentale che sorride all’Oria, ma non basta ancora a colmare il gap (10-8).

Sul 15-13 la Nike mette le mani sul parziale grazie ad una sequenza di attacchi di Amatori (da sinistra e da destra): 19-14.

Giada Amatori

A parità di qualità di gioco, forse è stato il carattere a fare la differenza in questa partita e bisogna dare atto alle nostre ragazze di non aver mollato nei momenti più delicati, quelli in cui le ragazze leccesi forse hanno peccato di inesperienza e di scarsa malizia.

Mani-fuori di Lucrezia e pallonetto di Ivana: siamo ancora in partita (19-17) nonostante il successivo pallone messo a terra da Amatori.

Ivana va ancora segno, per due volte, ma replicano Esposito ed Amatori, quest’ultima con una palla piazzata nello stile di Ida Taurisano: balzo da seconda linea e colpo da sotto con il palmo della mano (23-19).

Veronica e Lucrezia accorciano di una lunghezza, ma Muci procura alla propria squadra ben 3 palle-set (24-21).

Federica Muci

Il mani-fuori della Zia annulla la prima e in battuta va la specialista Sara Giuffrè, ormai ispiratrice delle nostre migliori rimonte.

Ace della centrale brindisina ed anche la seconda palla-set è annullata (24-23)!

Fantastica Lucrezia: prima scarica un bolide sul parquet, poi ottiene il punto dopo uno scambio lunghissimo in cui le leccesi avevano respinto 4 assalti ospiti. Adesso la situazione si è ribaltata: 24-25.

Almiento riporta il set in parità, poi Giada replica alla collega di ruolo e Veronica chiude il parziale direttamente in battuta (25-27)!

Veronica Parisi

Terzo set

Otto errori-punto e un primo tempo di Almiento costituiscono il bilancio d’avvio del terzo set. Le difese ormai sono ben rodate e gli attacchi perdono un po’ di lucidità (6-3).

La nipote di Al Bano incrementa il proprio bottino di punti con muri e primi tempi mentre noi perdiamo colpi.

“Ce cazzu stè cumbinamu?” – si chiede qualcuno in tribuna sul 13-7.

A parte un tirazzo di Lucrezia, un lungolinea di Ivana e un attacco di Leo, stiamo subendo la reazione della Nike, ispirata da Palma e concretizzata dall’ottima Amatori, in evidenza per i palloni messi a terra ma anche per la passeggiatina che compie prima di effettuare il servizio.

La Nike dilaga e la reazione oritana arriva soltanto sul 18-11, quando ormai è troppo tardi.

Assonnate?

Giada attacca con successo e poi difende un pallone che la Leonessa scarica in campo; la palleggiatrice locale non sta a guardare e si costruisce un mani-fuori seguito da un ace di Esposito (21-14).

Entrano Russo nella Nike e Pezza nell’Oria.

Le nostre bande accendono la speranza: mani-fuori e palletta di Ivana, pipe di Lucrezia dopo un miracolo difensivo di Giorgia (21-17).

Una nostra giocatrice tenta di imitare la Leonessa e improvvisa un tocco di seconda all’indietro dagli esiti alquanto improbabili. Lo metterò in rete, ma solo in privato e solo per un pubblico adulto.

Pezza ci mette una pezza; intanto, però, alle leccesi mancano soltanto 3 punti (22-18).

Annalisa Palma

La grande protagonista di questo finale di set, e non solo, è Annalisa Palma: prima mura un nostro attacco e poi infila 2 ace consecutivi (25-18).

Il momento è delicato. Durante il cambio di campo, però, il presidente riesce a motivare le proprie giocatrici con poche parole, profonde, toccanti, che escono dritte dal cuore e riescono a muovere le corde giuste nell’animo delle ragazze.

Quarto set

Ivana e compagne nel quarto set sono trasformate.

Sara alterna un pallonetto ad un tiro cazzuto: entrambi i primi tempi finiscono a terra con successo; Yoghina realizza un ace (0-4).

Sara Giuffrè

Mino si interroga: “Forse avrei dovuto parlare prima, se questi sono i risultati…”

La Nike recupera con Muci ed Amatori, ma è una giocatrice dell’Oria a mettersi in evidenza per un gesto tecnico straordinario: Giorgia Mastria, difendendo un attacco di Amatori, tenta (volutamente, è ovvio) di spedire il pallone nel canestro alle sue spalle. Senza neanche guardare! Il pallone si impenna, rimbalza internamente sul ferro e poi cade a terra perché a rimbalzi siamo un po’ scarsini. Se fosse entrato, sarebbe stato pure un tiro da tre punti…!

Sul 4-4 break da 8 dell’Oria: attacco di Lucrezia, due errori avversari, altro attacco di Lucrezia e straordinaria serie di servizi vincenti di Sara (tre!), che ormai è una macchina da ace. Leonel Marshall le fa un baffo. La striscia vincente è chiusa da Veronica (4-12).

Almiento e Amatori interrompono il trend, ma quello dell’8-15 è l’ultimo punto della Nike, squadra ammirevole per tre set e mezzo, prima di spegnersi all’improvviso.

A parte la statura, a parte la bravura, a parte l’età media molto giovane, credo che alle ragazze della Nike vada riconosciuto anche un altro merito: il contegno. Mi sembrano giocatrici molto corrette e molto misurate: non esagerano nelle esultanze, non protestano, non si innervosiscono, mai un gesto inopportuno.

Eleonora Esposito

In confronto, la New Volley del quarto set sembra uno spot promozionale della Legge Basaglia, quella che nel 1978 ha svuotato i manicomi. Sento urla, vedo discussioni animate, vedo esultanze isteriche, vedo gente che ride, vedo gente che parla da sola, vedo movimenti inconsulti come strane rotazioni delle braccia.

Se dilaga la follia, comunque, dilaga anche il vantaggio grazie ad un’impressionante sequenza di dieci punti consecutivi (8-25), inclusi i tre attacchi con cui Ivana conquista il titolo di miglior realizzatrice con 20 punti.

E’ stata – a mio avviso – una bella partita tra due squadre che hanno espresso una pallavolo apprezzabile. Nel finale dei set non sono mancate le emozioni. Come ho già accennato, credo che la differenza l’abbiano fatta alcune individualità, la maggiore esperienza delle brindisine ed una buona dose di carattere nei momenti delicati, oltre che – naturalmente – le parole motivazionali, dolci e commoventi, del nostro presidente alla fine del terzo set.

Esultanza oritana

Tabellino: Nike Lecce-Oria 1-3 (23-25,  25-27,  25-18,  8-25)

Nike Lecce: Palma 6, De Rinaldis 0, Trinchera 0, Almiento 6, Carrisi 8, Pitotti NE, Russo 0, Esposito 8, Muci 6, Parabita NE, Amatori 14, Camposeo NE, Miggiano (L) – All. Laudisa.

Muri-punto 4, ace 7, errori in battuta 7.

New Volley Oria: Parisi 7, De Padova NE, Pezzarossa 1, De Pascalis 3, Gallo Ingrao 20, Giuffrè 10, Muri NE, Leone 5, Liace 17, Lo Noce NE, Mastria (L) – All. Presta.

Muri-punto 2, ace 13, errori in battuta 2.

Arbitri: Federica Cataldo e Caterina Vanessa Malerba.

Lucrezia Liace

Altri risultati: Tempesta TA-Castellana Grotte 3-1, Spongano-San Cassiano 0-3, Nardò-Pallavolo 80 BR 2-3, Gioia del Colle-Ugento Jr. 3-1, Ostuni-Galatina 3-1.

Riposa: Azzurra Lecce.

Classifica: Tempesta TA* 48; San Cassiano 47; Pallavolo 80 BR 41; Nardò 38; Gioia del Colle* 32; Galatina 29; Spongano* e Castellana Grotte* 26; Oria 20; Nike Lecce* 14; Ostuni* 10; Ugento Jr.* 9; Azzurra Lecce 2; Montescaglioso ritirato.

 (*) Con l’asterisco le squadre che devono ancora effettuare un turno di riposo.

Soddisfatte

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Montescaglioso 900,00; San Cassiano 200,00; Tempesta TA 127,00; Ostuni 60,00; Castellana Grotte 30,00; Gioia del Colle 27,50; Oria 25,00; tutte le altre 0,00.

Nelle ultime due giornate (ricordiamo che l’Oria domenica ha riposato e il blog è rimasto fermo) non ci sono state multe ad eccezione delle ingentissime… spese tombali per il ritiro del Montescaglioso (900 euro).

Alla società montese in bocca al lupo per un pronto ritorno nella categoria.

Prossimo turno: Oria-Ostuni, domenica 23 marzo 2014, ore 18.30.


AZZURRA LECCE-ORIA 1-3

4 marzo 2014

Per niente facile

Domenica 2 marzo 2014 – ore 18.30

Ritorno a Lecce.

Nel mio caso erano 6 anni esatti che non mettevo piede nella palestra di via Bari. Parecchia acqua è passata sotto i ponti da allora e parecchia acqua potrebbe scendere da un cielo pieno di nuvole con colori irreali, fantastici. Colori inconsueti stanno abbellendo anche la scuola elementare, ma non ancora la palestra. All’interno, invece, noto un “verde clinica” avvolgente. Sono verdi le parti inferiori delle pareti e tutto il pavimento. Le fotografie, prima di essere corrette, sembrano frutto di qualche dispositivo a infrarossi usato per le visioni notturne.

Visione notturna

Meno male che l’informatica ha prodotto degli strumenti correttivi.

Ricordavo che in via Bari non vi fossero sedie, ma a fondo campo è stata collocata una panca, alle spalle della quale c’è un materasso rosso. L’effetto è curioso dato che le persone sembrano sedute su un divano imbottito.

A sconcertarmi è un metro artigianale appeso al muro, simile a quello delle Questure. A sconcertarmi non è tanto il metro in sé quanto il fatto che la tacca più bassa corrisponda a 1,70 metri, discriminando così noi poveri nanetti che non raggiungiamo quella cifra.

Foto segnaletica

L’Oria è al completo; nell’Azzurra c’è qualche assenza (l’allenatore, ad esempio, e Valeria Licci).

Formazioni.

Azzurra Lecce: Claudia Boellis in palleggio, Francesca Bursomanno opposta, Federica Rampino e Serena Vernich laterali, Sabrina Capone e Gigante centrali. La formazione salentina gioca senza libero (che farà una breve comparsa solo alla fine del terzo set).

A disposizione di coach Margiotta: E. D’Urso, V. Sacco e A. Sacco.

New Volley Oria: Simona Leone in palleggio, Veronica Parisi opposta, Ivana Gallo Ingrao e Lucrezia Liace laterali, Giada De Pascalis e Sara Giuffrè centrali, Giorgia Mastria libero.

A disposizione di coach Marcello Presta: Carmen De Padova, Ornella Pezzarossa, Federica Muri e Daniela Lo Noce.

Divano apparente

Qualcosa non quadra nelle maglie dell’Azzurra: Boellis deve aver portato la propria maglia in tintoria ed utilizza quella di Montagna; soprattutto si rileva che in campo ci sono due giocatrici con il numero 7: la stessa Boellis e Vernich (che all’andata indossava il 23).

Si risolve la questione con pragmatismo: Vernich prende due strisce di nastro adesivo e le sistema (una davanti, una dietro) dopo il 7, che diventa così un 71. Presumo che sia stata la scaramanzia a sconsigliare la trasformazione in 17.

Settantuno

Primo set

Le centrali oritane fanno faville: un muro e un ace per Giada, un muro e due primi tempi per Sara, ma l’Azzurra risponde colpo su colpo affidandosi all’esperienza della capitana Rampino, all’esuberanza di Bursomanno e soprattutto alla creatività della palleggiatrice Boellis, autrice di un secondo tocco e di un ace.

L’Oria non dispiace; le leccesi giocano con grinta e determinazione, ignorando la classifica.

Un primo scatto è favorito da Lucrezia, che marca il proprio passaggio in prima linea con 4 palloni messi a terra (8-11). La Zia è davvero nel pieno della maturità e la scuola di pallavolo può certamente attendere (anche nell’interesse della collettività…).

Lucrezia Liace

Non dobbiamo illuderci che il set sia cosa fatta perché le padrone di casa non vacillano e piazzano un muro con Capone e un attacco con Rampino.

La capitana leccese ricorda un po’ le tenniste per via dei cosiddetti “gemiti agonistici”. Sull’11-14 è costretta ad affrettarsi per spedire oltre la rete un pallone impossibile; invece del “gemito agonistico” le esce fuori una parolina che viene ascoltata in modo nitido anche allo stadio di via del Mare. Non so se il punto contro sia dovuto ad un’infrazione tecnica o alla scrupolosa osservanza delle norme a tutela del Galateo da parte degli arbitri…

Fefa Rampino

Dopo il time-out Giada prosegue nel suo show personale (un magnifico pallonetto e il terzo muro-punto dell’Oria); l’Azzurra, però, non resta a guardare e va a segno con Gigante e con Vernich (15-18).

A risultare decisiva per il set è la striscia positiva determinata da una doppietta di Lucrezia, da un ace di Veronica e da una pipe di Ivana (15-22).

Con i punti di Capone, Rampino, Giada e Ivana, il set termina 18-25.

Non è affatto una passeggiata. E il peggio deve ancora arrivare.

Ivana Gallo Ingrao

Secondo set

Se non fosse stato per la reazione emotiva e per il bel gioco espresso a metà parziale, questo set sarebbe stato ricordato come una delle pagine più tetre della nostra stagione.

L’inizio è sconvolgente, con 4 errori-punto consecutivi. L’Azzurra non brilla in attacco (nei primi 8 scambi l’unico punto “costruito” dalle due squadre è il mani-fuori di Bursomanno), ma è efficace in difesa e passa a condurre per 5-3.

Un ulteriore attacco vincente costa caro all’opposta leccese. Il cognome da condottiero medievale (tipo Carlo Martello o Barbarossa o cose del genere) aiuta Bursomanno ad affrontare eroicamente il dolore e la ragazza rientra in campo a martellare la difesa brindisina.

Infortunio Bursomanno

Solo una palletta di Ivana (6-4) salva l’onore di una squadra in cui anche la ricezione sta andando completamente in tilt.

Rinvigorita dall’entusiasmo, l’Azzurra dilaga e adesso non si tratta più soltanto di omaggi dell’Oria o eroici sacrifici di Bursomanno; le salentine giocano bene, difendono, costruiscono e mettono palloni a terra (Capone e Vernich).

Il punteggio indica un imbarazzante 13-5.

La Leonessa tenta di farci uscire dalla palude con bel secondo tocco, ma l’apice dell’orrore e lo svantaggio più alto sono raggiunti con un errore in battuta e un fallo di posizione (15-6).

Vernich compie un miracolo difensivo e Rampino ottiene un mani-fuori; sull’altro fronte, comunque, ci sono le premesse di una riscossa con un muro di Giada e una pipe con annesso vaffa di Lucrezia.

Pipe stizzita

E’ un’espressione di stizza rivolta alla situazione, non certo alle correttissime avversarie.

Il pareggio arriva prima del previsto grazie ad un rabbioso volley-champagne espresso dall’Oria promotore di un break di 1-9.

Si contano 4 punti di Ivana, 2 ace di Leo, un attacco e un muro di Lucrezia.

Nell’Azzurra il numero artigianale di Vernich rischia di staccarsi dalla maglia, ma la mossa vincente non è tanto il suo riassestamento quanto l’ingresso di Valentina Sacco.

Numero mobile

L’atleta sostituisce Bursomanno dopo un mani-soffitto di quest’ultima (che uscendo avrà pensato: questo è il ringraziamento…) e va in zona di battuta. Entrare per servire è sempre una bella responsabilità con la figura di cacca che in queste circostanze è sempre in agguato e sarebbe amplificata dalla presunzione che la nuova entrata sia una specialista del fondamentale. Ma Sacco non sbaglia; anzi, pesca dal cilindro proprio un ace che vale il 20-18.

Il compito non si esaurisce col servizio perché Sacco resta in campo a palleggiare e Boellis scala in posizione di attaccante (mossa che si ripeterà nel quarto set).

Claudia Boellis

Lucrezia ottiene il cambio palla e Sara ripaga l’Azzurra con la stessa moneta (ace): 20-20.

Vernich va a segno da destra, Lucrezia trova l’angolino del posto cinque e la capitana coraggiosa Fefa Rampino si erge a protagonista della fase più calda del set con un mani-fuori ed un pallonetto (25-22).

Terzo set

Lucrezia difende l’onore oritano ma la vera ripresa è come quella promessa dal nipote di Letta: tarda ad arrivare.

Incoraggiata dal parziale vinto, inoltre, l’Azzurra gira a mille, mandando a punti Bursomanno, Gigante e Capone (6-3).

Francesca Bursomanno

Centrali brindisine in evidenza con Giada saracinesca sulla rete e battitrice infallibile e Sara nuovamente a muro prima dell’attacco vincente di Ivana (6-7).

Veronica, sempre preziosa in difesa ma stasera un po’ stitica in attacco (nonostante un’alimentazione che dovrebbe favorire fenomeni opposti), si sblocca anche in fase realizzativa e rafforza di una misura il vantaggio oritano (10-12).

Rampino e Bursomanno recuperano (12-12) prima del perentorio sprint della New Volley.

Si comincia con una botta di culo (un aiutino del nastro su un attacco della Zia) e poi è una cavalcata trionfale anche se l’umore di Marcello non è proprio da festa.

Simona Leone

Bomba di Giada, veramente strepitosa oggi, diagonale di Lucrezia e lungolinea di Ivana (13-19).

Dopo il secondo tocco di Simona e il terzo ace di Giada c’è gloria anche per le avetranesi che il mondo ci invidia: Pezza e Carmen.

L’Azzurra difende (male) una pipe destinata a Gallipoli, Ivana mette palla a terra, Carmen stoppa una ricezione lunga e Bursomanno minaccia di farmi riprendere un pallone in primo piano scaraventandolo verso la videocamera (che invero non è molto distante dalla linea di fondo): 14-25.

Esultanza oritana

Quarto set

Questa palestra, ora che ci penso, offre grandi opportunità: date le dimensioni ridotte ci si può spostare liberamente e avvicinarsi a un metro dalle atlete senza incorrere in divieti arbitrali, opportunamente e necessariamente tolleranti.

Le giocatrici in battuta potrebbero sedersi in braccio agli spettatori.

Decido di fare delle sperimentazioni con la videocamera. Chessò? Potrei riprendere un muro o un mani-fuori a dieci centimetri di distanza. Oppure potrei intervistare le atlete mentre attendono di ricevere.

Veronica Parisi

Il risultato più interessante, però, è l’incremento del mio vocabolario di parolacce dato che quello che si sente in campo farebbe impallidire Boldi e De Sica.

La partita è equilibrata: l’Azzurra ha ripreso a giocare molto bene e l’Oria, pur non degradandosi ai livelli del secondo set, fa molta fatica a conquistare quel risultato che sulla carta, ma solo sulla carta, sarebbe parso scontato.

Una nostra giocatrice invade la prima linea con più sfacciataggine di quella dimostrata da Putin in Crimea mentre Ivana e Lucrezia incrementano il bottino di punti che porterà entrambe a quota 20.

Tutti punti di capu.

Neanche 3 muri quasi in successione (Veronica, Leo e Giada) riescono a portare avanti le brindisine.

Giorgia Mastria

Una ricezione a uecchio di Giorgia, su cui fa velo la Leonessa, si trasforma in punto, ma sull’altro fronte Boellis prende confidenza con il ruolo di opposta a cui la costringe l’ingresso di Sacco (15-14).

Quando i peggiori timori stanno per concretizzarsi, la contorta matassa viene sbrogliata da Ivana, autrice di tre punti consecutivi (15-18). La Zia non riesce a trattenere la gioia e corre ad abbracciare la compagna disinteressandosi dell’attacco di Rampino (16-18).

Impatto

Il nastro fa amicizia anche con Sara e poi Ivana trova il punto direttamente in battuta (16-20).

Boellis va a segno, ma gli ultimi scambi sono tutti conclusi favorevolmente dall’Oria, anche grazie alla formula della partita precedente (“Sara, in campo!”).

Termina 17-25 e il risultato finale, unitamente alla bella prestazione di Giada, è la nota più positiva di una serata caratterizzata da molta, troppa sofferenza.

Un punto con il Galatina alla fine di una partita brillante, due punti d’oro con la Pallavolo 80 Brindisi e tre punti con l’Azzurra Lecce; stiamo forse attraversando un ciclo favorevole? Simona Leone, interpellata in proposito, sostiene di sì.

Sara Giuffrè

Tabellino: Azzurra Lecce-Oria 1-3 (18-25,  25-22,  14-25,  17-25)

Tennent’s Azzurra Lecce: Bursomanno 9, Rampino 11, Capone 7, Boellis 4, D’Urso NE, V.Sacco 1, Gigante 4, Vernich 7, A.Sacco (L) – All. Margiotta.

Muri-punto 4, ace 5, errori in battuta 8.

New Volley Oria: Parisi 6, De Padova 1, Pezzarossa 0, De Pascalis 13, Gallo Ingrao 20, Giuffrè 6, Muri NE, Leone 5, Liace 20, Lo Noce NE, Mastria 1 (L) – All. Presta.

Muri-punto 11, ace 8, errori in battuta 5.

Arbitri: Francesco Scarcella e Donato Giuseppe Rizzello.

Giada De Pascalis

Altri risultati: Tempesta TA-Ugento Jr. 3-0, Gioia del Colle-San Cassiano 0-3, Spongano-Nardò 0-3, Montescaglioso-Pallavolo 80 Brindisi 1-3, Nike Lecce-Galatina 0-3, Ostuni-Castellana Grotte 2-3.

Classifica: Tempesta TA 46; San Cassiano 44; Nardò 40; Pallavolo 80 BR 39; Montescaglioso 31; Galatina 30; Gioia del Colle 29; Spongano 26; Castellana Grotte 23; Oria 17; Nike Lecce 14; Ugento Jr. 9; Ostuni 7; Azzurra Lecce 2.

Vittoria sofferta

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): San Cassiano 200,00; Tempesta TA 127,00; Ostuni 60,00; Castellana Grotte 30,00; Gioia del Colle 27,50; Oria 25,00; tutte le altre 0,00.

L’unica multa è quella di 20 euro per l’Ostuni, una cui atleta presenterebbe una numerazione non regolamentare.

Prossimo turno: Oria-Montescaglioso, domenica 9 marzo, ore 18.30.


ORIA-NIKE LECCE 3-0

26 novembre 2013

Cool Oria

Domenica 24 novembre 2013 – ore 18.30

Il clima meteorologico irrompe, un po’ in ritardo, nel campionato e il palazzetto di via Crocifisso avvia le procedure di trasformazione in Palaghiaccio invernale.

Ci sono, nel mondo, stadi in grado di adattarsi alle esigenze più disparate; si pensi a quelli con la copertura mobile, che si aprono e si chiudono come una cozza. Ecco, anche a Oria abbiamo un palazzetto eclettico: può essere usato indifferentemente per gli sport tradizionali e per quelli invernali.

Dopo le 23 assolve anche ad un’altra funzione, ma lasciamo perdere.

In avvio di partita sarà poi osservato un minuto di silenzio per le vittime dell’alluvione in Sardegna. Ormai basta che piova per due giorni di seguito e nel nostro Paese c’è una catastrofe. Stiamo trasformando il pianeta, siamo sulla soglia del punto di non ritorno e continuiamo a parlare di cacchiate come l’agibilità politica di un presunto pedofilo e i traffici di tessere di un partito che ha espresso Luigi Lusi e Sandro Frisullo.

Lasciamo le alluvioni e torniamo al freddo.

Ivana Gallo Ingrao

La prima giocatrice a palesare un certo disagio è ovviamente Ivana, la banda che inizia a soffiarsi il naso a ottobre per smettere a maggio inoltrato. Vuole giocare con i leggings infilati sotto i pantaloncini e chiede l’agilibità estetica dell’indumento alle arbitre e a Vogue. Le prime chiudono un occhio; Vogue chiude i battenti dopo aver preso atto del fallimento della propria mission editoriale.

Meno male che l’abbigliamento creativo e le temperature non condizioneranno il rendimento della nostra schiacciatrice. Anzi.

Verso le 17 arrivano le giocatrici della premiata ditta Laudisa & Laudisa, che sapranno proteggersi dal freddo con un’originale coperta collettiva azzurra.

Coperta collettiva

Normalmente le squadre di Cristina Laudisa hanno alcune caratteristiche peculiari: le atlete sono brave tecnicamente, soprattutto le centrali, sono corrette e sono alte. Persino il libero è alto almeno 1,80. Non vedo l’ora di vedere l’impianto di via Merine. Non lo immagino come una palestra, ma come una specie di fabbrica-laboratorio in cui le due allenatrici allungano le proprie atlete mediante trazione e cercano di creare in provetta la centrale perfetta.

Con Silvia Antonaci ci arrivarono vicine e ricordiamo con un’immagine di repertorio quelle semifinali regionali Under18 2007-‘08 in cui Marcello (all’epoca allenatore della Palafiom Taranto) tentò di trattarne l’acquisto. Invano.

Lungimiranza

Ad essere alti – questo lo scopro stasera – sono anche i numeri di maglia: il più basso è l’8, ma poi si sfiora il 90 passando per il 43 e il 52. Sembrano una cartella della tombola. Io aborro i giochi d’azzardo, inclusi quelli di Stato, e periodicamente faccio il conto di quanto “ho vinto” non giocando mai in vita mia (5.280 euri, astenendomi dallo spendere 10 euri a settimana da quando sono nato), ma questa sera mi sono appuntato i numeri di maglia del sestetto leccese con il proposito di giocarmeli al Superenalotto (9, 11, 17, 52, 80, 81).

Formazioni.

New Volley Oria: Simona Leone in palleggio, Veronica Parisi opposta, Lucrezia Liace e Ivana Gallo Ingrao schiacciatrici, Sara Giuffrè e Giada De Pascalis centrali, Giorgia Mastria libero.

A disposizione di coach Marcello Presta: Carmen De Padova, Ornella Pezzarossa, Federica Muri, Giulia Moretto e Daniela Lo Noce.

Lucrezia Liace

Federica Peluso non c’è, ma le manderemo la registrazione perché possa esprimere una valutazione. Non della partita, ma del pre-partita. Di quello che si sente in macchina, insomma.

Nike Lecce: Annalisa Palma in palleggio, Giada Amatori opposta, Non-so-il-nome Muci e Valeria Manfreda laterali, Non-so-il-nome Almiento e Alessandra Carrisi centrali, Alessia Miggiano libero.

A disposizione di coach Cristina Laudisa: Federica Trinchera, Eleonora Esposito, Anastasia Pitotti, Ludovica Russo, Vita Sara Parabita e Chiara Camposeo.

Primo set

E’ molto buono l’avvio della Nike con punti per Amatori, Carrisi e Almiento (muro), ma le brindisine sanno reagire bene con Leo, Lucrezia e Veronica (muro).

Giada Amatori

L’Oria approfitta di qualche difficoltà in ricezione delle ospiti e supera la fase di equilibrio (4-5) con una difesa aggressiva ed attacchi pungenti: ace di Sara, bolide di Lucrezia e due attacchi vincenti di Veronica, brava a correggere due palloni piuttosto precari (11-8).

Sull’altro fronte si mette in evidenza Alessandra Carrisi. Non so se sia parente di Al Bano (a giudicare dalla statura tenderei ad escluderlo); certo è che la centrale leccese sa sfruttare bene i centimetri che le ha donato il Padreterno e mostra di possedere una tecnica eccellente andandosi a prendere i palloni da sopra il soffitto per poi scaraventarli a terra senza troppi complimenti (12-11).

Alessandra Carrisi

A questo punto inizia lo show di Ivana. Messa da parte la borsa dell’acqua calda, la nostra schiacciatrice disputerà un’altra partita ammirevole con un bottino di 15 punti equamente spalmato sui tre set (senza contare il consueto lavoro difensivo).

Da encomio certe pallette messe a terra da seconda linea.

Molto brava anche Lucrezia, grazie al cui contributo ci portiamo sul 19-12.

A questo punto commettiamo qualche errore (“Quattro errori di seguito!” – urla Marcello nel necessario time-out terapeutico). Il più spettacolare è l’attentato posto in essere da Giorgia ai danni della nostra palleggiatrice: un femminicidio mancato di poco proprio alla vigilia della giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Femminicidio mediante strangolamento.

Mastr attack

Visto quello che farà Simona nel set successivo, però, devo dire che la botta deve aver stuzzicato aree del cervello adibite alla creatività e allo spirito d’iniziativa.

L’incubo di Montescaglioso (essere rimontati dal 20-16) è allontanato dalla bravura delle nostre ragazze: in particolare da una pipe magica di Ivana e da un duplice attacco di un’irresistibile Zia Lucrezia (22-16).

Amatori interrompe la nostra striscia positiva, Ivana mette un altro pallone a terra e il set si chiude con un’invasione ospite dopo che Giorgia si era resa protagonista di un paio di difese miracolose (25-17). Meglio colpire la palla, in effetti, e non il volto della propria alzatrice…

Giorgia Mastria

Secondo set

Se lo spumeggiante avvio di parziale della Leonessa è frutto del colpo in testa, bah, io al posto di Giorgia riproverei lo schema… Simona, infatti, è una furia della natura. Sembra che abbia deciso di realizzare il mio sogno: un set interamente vinto con i punti della palleggiatrice. I suoi tocchi di seconda, fra l’altro, stasera seguono traiettorie insolite e ancora più audaci.

Sul 5-0 coach Cristina inizia a rivoluzionare la formazione e la prima mossa, l’ingresso di Trinchera, si rivela particolarmente felice visto che la ragazza chiuderà questo parziale con due muri, due attacchi e due ace all’attivo.

Veronica Parisi

E’ Veronica a incaricarsi di fermare il tentativo di rimonta ospite: la riccioluta opposta brindisina sta disputando una delle migliori partite di sempre con la maglia dell’Oria. Potremmo costruirci sopra un altro documentario…

La fase creativa di Leo si spegne sull’11-5 allorquando Sara riesce a difendere un bolide di Amatori, Ivana corre fino all’Akropolis per recuperare la palla ed offrirla su un piatto d’argento alla palleggiatrice e quest’ultima la spedisce nel campo avversario toccandola in modo improprio. Ivana ha una reazione verbale e gestuale di quelle che non giovano all’armonia dello spogliatoio…

Irritazione

Punti per la nuova entrata Russo ma anche per la nostra Giada, autrice del muro che vale il 14-7.

Sul 17-10 c’è un ulteriore allungo: attacco di Ivana, attacco di Veronica ed ace di Ivana (20-10).

Lucrezia e Sara si guadagnano un po’ di riposo anticipato dato che Marcello decide di dare spazio al clan delle avetranesi: per Carmen, in particolare, si tratta dell’esordio con la maglia dell’Oria.

La Nike impone un break di 1-6, ma poi, per fortuna, Pezza riesce a metterci una pezza…

Ahahah! Non vedevo l’ora di fare questa battuta.

Pezza

Dopo l’attacco vincente dell’ultima dei Mohicani, ci sarebbe anche un bel muro di Carmen; purtroppo, però, l’arbitra rileva una leggera invasione (effettivamente confermata dalle riprese video). Vabbè, il video lo ricicliamo nei montaggi spacciandolo come muro-punto tanto l’invasione non si vede benissimo e l’esultanza successiva trarrà in inganno gli spettatori di YouTube…

Il set si chiude con un mani-fuori di Veronica (25-18).

Terzo set

Un po’ di sfiducia prende a serpeggiare tra le nostre pur dotate ospiti. Dopo una serata molto generosa in ricezione, Manfreda realizza due punti particolarmente spettacolari: un lungolinea ficcante ed una diagonale imperiosa. Dal canto suo, Carrisi offre altri sprazzi delle sue notevoli potenzialità (primo tempo e fast). Per il resto, però, il set è un dominio assoluto dell’Oria.

Valeria Manfreda

Le ragazze di Mino mantengono la stessa intensità agonistica e la stessa organizzazione di gioco fino al termine della partita. L’unica nota stonata è rappresentata dai 6 errori in battuta commessi dalle nostre beniamine (però con un saggio turn-over così il coach non può incazzarsi con nessuna in particolare…).

La fuga è lanciata da Veronica (mani-fuori da posto quattro, muro e attacco da posto due), rafforzata da Lucrezia e messa al sicuro da una Giada particolarmente prolifica al centro della rete (17-8). Ma naturalmente hanno tutte contribuito alla vittoria del set: dagli attacchi di Ingrao Meravigliao alle difese di Giorgia.

Giada De Pascalis

Il vantaggio rassicurante consente a Marcello di dare spazio a Giulia, Pezza e Daniela, che sapranno ripagare la fiducia del coach.

L’ingresso di Giulia ed i palloni messi a terra sono ormai un automatismo, come il tuono dopo il fulmine, come un decreto salva-Ilva dopo ogni violazione dell’AIA, come un’inchiesta giudiziaria dopo ogni appalto nella sanità pugliese.

Pezza realizza due punti consecutivi e lancia lo sprint finale.

Daniela appone la propria firma in calce alla partita con un servizio vincente (25-12).

Sono tre punti che fanno morale e che dovrebbero rassicurarci sulle nostre potenzialità. Adesso sarebbe bello osare qualcosa in più e magari superare il mal di trasferta.

Esultanza oritana

Tabellino: Oria-Nike Lecce 3-0 (25-17,  25-18,  25-12)

New Volley Oria: Parisi 10, De Padova 0, Pezzarossa 3, De Pascalis 6, Gallo Ingrao 15, Giuffrè 2, Muri NE, Moretto 2, Leone 8, Liace 8, Lo Noce 1, Mastria (L) – All. Presta.

Muri-punto 4, ace 7, errori in battuta 9.

Nike Lecce: Trinchera 7, Almiento 1, Manfreda 2, Esposito 0, Carrisi 5, Pitotti NE, Russo 2, Amatori 5, Palma 0, Muci 1, Parabita NE, Camposeo NE, Miggiano (L) – All. Laudisa.

Muri-punto 4, ace 3, errori in battuta 6.

Arbitri: Denise Mary Rose Bianchi e Francesca Morleo.

Simona Leone

Altri risultati: Castellana Grotte-Tempesta TA 0-3, San Cassiano-Spongano 3-0, Azzurra Lecce-Montescaglioso 0-3, Pallavolo 80 BR-Nardò 3-0, Galatina-Ostuni 3-0, Ugento Jr.-Gioia del Colle 0-3.

Classifica: Tempesta TA e San Cassiano 18; Montescaglioso 14; Galatina e Pallavolo 80 BR 12; Castellana Grotte 11; Nardò e Gioia del Colle 9; Spongano 7; Oria 6; Ugento Jr. 5; Nike Lecce 4; Azzurra Lecce 1; Ostuni 0.

Sara Giuffrè

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Ostuni 40,00; Castellana Grotte 30,00; tutte le altre 0,00.

Tutti buoni.

Prossimo turno: Ostuni-Oria, domenica 1^ dicembre ore 18.30.


ORIA-AZZURRA LECCE 3-0

11 novembre 2013

Punti a catinelle

Domenica 10 novembre 2013 – ore 18.30

Casa, dolce casa.

Dopo due trasferte consecutive, prive di punti ma con tanti segnali incoraggianti, si torna al palazzetto di via Crocifisso.

Tutto è come prima; tutto è come sempre. Ed anche i difetti di questa struttura, bella ma un po’ trascurata, ormai ci appaiono come virtù a cui siamo affezionati.

I piccioni appollaiati dietro le finestre, ad esempio. Inizialmente avevano l’aspetto inquietante e minaccioso degli uccelli di Hitchcock; adesso la loro presenza e il loro fedele attaccamento alla squadra sono un motivo di rassicurazione. Se solo cacassero di meno…

Poi c’è il parquet con alcune assi traballanti, sempre più traballanti…, in corrispondenza della porta che collega gli spogliatoi al campo di gioco. Si avvicina il giorno in cui al passaggio delle squadre si aprirà una voragine che risucchierà le atlete negli abissi della Terra.

Parquet

Speriamo, almeno, che questo accada al passaggio della squadra ospite e non della nostra. E magari non stasera.

E infine il tavolo del segnapunti. Il ripiano sembra aver contratto una malattia purulenta con bubboni che ne hanno deformato l’aspetto rendendolo simile alla superficie della luna, con collinette e crateri.

Ma a parte tutto questo, il palazzetto è la nostra dolce casa.

Si gioca alla controra e non tutto è pronto: manca la luce, manca il referto, manca il pubblico e la rete si è abbassata. Il problema dell’illuminazione viene risolto dalla coppia arbitrale, che brilla di luce propria e dissolve le tenebre con la sua sola presenza. Cito.

Per tutto il resto, ci sono Mastercard e Piceno.

Contatore

Oria e Azzurra Lecce, dunque. L’avvio di campionato non è stato particolarmente soddisfacente: le brindisine, come purtroppo sappiamo, sono ancora a secco di punti; le leccesi hanno perso un tie-break. Ma ci sono delle attenuanti. Nel caso dell’Azzurra, va detto che si tratta di un ripescaggio piuttosto tardivo e che la formazione salentina ha avuto meno tempo delle concorrenti per attrezzarsi al salto di categoria.

Formazioni.

New Volley Oria: Simona Leone in palleggio, Veronica Parisi opposta, Lucrezia Liace e Ivana Gallo Ingrao laterali, Sara Giuffrè e Giada De Pascalis centrali, Giorgia Mastria libero.

A disposizione di coach Marcello Presta: Carmen De Padova, Ornella Pezzarossa, Federica Peluso, Federica Muri, Giulia Moretto e Daniela Lo Noce.

Claudia Boellis

Tennent’s Grill Azzurra Lecce: Claudia Boellis in palleggio, Sabrina Capone opposta, Federica Rampino e Serena Vernich laterali, Valeria Licci e Gigante centrali, Marta Montagna libero.

A disposizione di coach Alessandro Donno: Isabella Buffelli, Valentina Sacco e una giocatrice con il numero 3 il cui cognome sulla maglia era coperto dalla tuta (e non ho letto il referto a fine gara).

Primo set

C’è fame. Fame di punti (e non solo di punti, nel caso della nostra opposta…). C’è voglia di riscatto. Voglia di dimostrare chi siamo veramente. In realtà, lo sappiamo, ma sarebbe cosa buona e giusta se anche la classifica ne prendesse atto.

Veronica Parisi

E’ questa spinta agonistica che probabilmente ammazza il set sin dalle prime battute: si parte con un 5-0 (due ace di Lucrezia), poi sbagliamo un servizio e poi riprendiamo la fuga con una splendida tripletta di Ivana da posto quattro (8-1).

Funziona tutto bene nell’Oria mentre sul fronte opposto pesa qualche incertezza in ricezione e in fase di costruzione del gioco.

Gigante e Boellis interrompono il trend negativo (8-4) e la mitica Rampino si fa un mazzo tanto da posto quattro, ma in casa brindisina hanno studiato tutte le sue caratteristiche tecniche, sanno come contenerla e conoscono finanche il codice fiscale del suo parrucchiere di fiducia.

Simona Leone

Punti per Veronica e magnifico tocco di seconda in rovesciata della Leonessa (16-8), ma è soprattutto Ivana  a mettere palloni a terra sfruttando in modo particolare il lungolinea.

C’è gloria anche per le nostre centrali, Giada e Sara, fino al massimo vantaggio di +8 (23-15), che sarà amministrato sino al termine.

Unica pecca in casa oritana sono i numerosi errori-punto: ben 13. Ma oggi, pur di portarci a casa il risultato pieno, va bene tutto: faremmo anche le gare di rutti in campo, se questo servisse. Oltre che in macchina. Con tanto di voto. E mi fermo qui.

Esultanza oritana

Secondo set

L’avvio del secondo parziale coincide con la fase tecnicamente ed emotivamente più apprezzabile della partita. I primi 12 scambi sono un perfetto alternarsi di punti sino al 6-6. L’Azzurra si è data una sistemata e adesso gioca in modo molto più ordinato ed efficace; l’Oria, comunque, non ha ritirato gli artigli.

Conoscere il codice fiscale del parrucchiere di Fefa Rampino non è più sufficiente visto che la banda salentina ha trovato il modo di scavalcare il nostro muro-difesa e in questa fase realizza 3 punti.

Lucrezia Liace

Sul fronte brindisino, sospinto dal consueto supporto dei nostri due tifosi storici, mettono palloni a terra tutte le nostre bocche da fuoco.

Guizzo oritano con Lucrezia (mani-fuori ed ace) e Giada (muro); replica ospite con Licci (pallonetto), Rampino (attacco) e Boellis (muro): 9-9.

La brava centralona leccese ha ripreso conoscenza dopo l’attentato terroristico subìto nel riscaldamento.

In questa fase non posso non apprezzare la plasticità del servizio di Serena Vernich, che assume una posizione molto simile a quella di un arciere con l’aggiunta di una peculiarità: il piedino elegantemente appoggiato sul tacco.

Serena Vernich

I cognomi dell’Azzurra mi suscitano anche qualche curiosità: Vernich sarà forse di origine istriana o dalmata? E Boellis come si pronuncia? Come in presenza di un dittongo latino? Meno male che non faccio lo speaker e sono sollevato da potenziali figure di merda. Figure di merda che sarebbero oggetto di ilarità per pochi intimi, comunque, visto che in città la pennichella domenicale non è ancora finita e il palazzetto rimane piuttosto vuoto. Un plauso a Francesca Oggiano che festeggia con noi il proprio compleanno.

Torniamo alla partita.

Ennesima magia di Ivana e punto direttamente in battuta di Giada (12-9).

Ace di Giada De Pascalis

Alla fast di Licci replicano Veronica, Lucrezia e soprattutto Sara, che piazza un bel pallonetto e poi impone il suo muro imperioso (18-11).

Cambi nelle due formazioni: Giulia rileva Veronica e Sacco sostituisce Boellis.

La nostra Veronica esce subito dopo aver realizzato un punto. Esce, cioè, come i grandi eroi della storia: da vincitrice.

La Winehouse messapica è diligente come sempre e realizza due punti, uno dei quali in battuta; alcuni errori dell’Azzurra spianano poi la strada alla formazione locale, che si aggiudica il set con un largo vantaggio (25-13).

Terzo set

Grande Rampino in avvio di parziale: un pallonetto da posto quattro, due attacchi da destra e le ospiti accumulano un vantaggio che sembra rimettere in discussione la partita (1-6).

Fefa Rampino

Si apre una fase di gioco piuttosto fallosa ed a sbagliare, purtroppo, è soprattutto l’Oria. Un primo tempo di Licci costituisce il massimo vantaggio per l’Azzurra (5-13).

In tribuna c’è già la Iuvenilia. Adesso facciamo in modo da arrivare al tie-break apposta per farle un dispetto e per costringerla ad uscire dal palazzetto alle dieci di sera…

Quando tutto sembra perduto… keep calm e passala a Moretto: attacco, ace e palletta. Ed anche quando non fa i punti, la piccina comunque non sbaglia (zero errori-punto stasera).

Giulia Moretto

Vernich e Licci mettono palloni a terra, ma sull’8-15 comincia impetuosamente la grande rimonta oritana. Prima un break da 6: secondo tocco di Leo, doppietta di un’incontenibile Ivana e ben 3 servizi vincenti di Giada: 14-15!

Il fondamentale della battuta sarà un punto di forza della New Volley (15 ace in 3 set).

Il mani-fuori di Boellis ritarda l’aggancio solo di qualche minuto: Ivana completa la sua serata eccellente con gli ultimi 5 punti (3 dei quali direttamente in battuta). La dottoressa sarà la miglior realizzatrice con 17 punti totali.

Ivana Gallo Ingrao

Sul 22-17 c’è il muro di Capone e poi chiudiamo la pratica con Giada e Lucrezia (25-18).

Finalmente i primi punti in classifica. Pur con qualche calo temporaneo, la New Volley ha disputato una buona gara: positivo il rendimento di tutte le atlete ed ammirevole la carica agonistica (particolarmente utile per mettere le mani sulla partita sin dalle prime battute e poi per riprenderla quando nel terzo set la situazione appariva disperata).

L’Azzurra, dal canto suo, ha mostrato di possedere le risorse utili a ben figurare in questo campionato, una volta acquisita maggiore continuità.

Domenica si va in Basilicata.

Giorgia Mastria

Tabellino: Oria-Azzurra Lecce 3-0 (25-17,  25-13,  25-18)

New Volley Oria: Parisi 5, De Padova NE, Pezzarossa NE, De Pascalis 8, Gallo Ingrao 17, Peluso NE, Giuffrè 6, Muri NE, Moretto 5, Leone 3, Liace 11, Lo Noce NE, Mastria (L) – All. Presta.

Muri-punto 2, ace 15, errori in battuta 7.

Tennent’s Grill Azzurra Lecce: Boellis 3, Rampino 8, Capone 3, Buffelli 0, Sacco 0, Gigante 2, Licci 5, Vernich 2, Montagna (L) – All. Donno.

Muri-punto 3, ace 1, errori in battuta 5.

Arbitri: Francesca Morleo e Cesare Mazzotta.

Valeria Licci

Altri risultati: San Cassiano-Gioia del Colle 3-1, Ugento Jr.-Tempesta TA 0-3, Castellana Grotte-Ostuni 3-1, Galatina-Nike Lecce 3-0, Nardò-Spongano 3-1, Pallavolo 80 BR-Montescaglioso 1-3.

Classifica: San Cassiano e Tempesta TA 12; Galatina, Nardò e Castellana Grotte 9; Montescaglioso 8; Pallavolo 80 BR 6; Ugento Jr. 5; Spongano 4; Gioia del Colle, Oria e Nike Lecce 3; Azzurra Lecce 1; Ostuni 0.

Sara Giuffrè

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Castellana Grotte 30,00; Ostuni 20,00; tutte le altre 0,00.

Multarella per l’Ostuni: 20 euri perché a numerazione delle maglie non sarebbe regolamentare (recidiva). Onde evitare ulteriori problemi con la legge, si informa che presso “Sport è” a Oria è a disposizione un ampio catalogo Macron…

Prossimo turno: Montescaglioso-Oria, domenica 17 novembre, ore 18.30.