ORIA-TREPUZZI 3-0

28 marzo 2011

Domenica 27 marzo 2011 – ore 18.00

Dopo la sconfitta interna con il Lavello (e la successiva gita turistica ad Arzano) all’Oria restava soltanto una possibilità per tenere vive le speranze di salvezza: vincere le partite con la Livi Potenza, con il Battipaglia e con il Trepuzzi.

Lo ha fatto.

Io non so come andrà a finire questo campionato, ma la mia ammirazione per l’Oria ormai è garantita. A questa squadra voglio bene.

E le voglio bene perché è una squadra umile ma tenace, che non si arrende mai anche di fronte ad una classifica che sembrerebbe disperata.

Perché è una squadra che non fa calcoli e affronta ogni partita con la stessa serietà e la stessa generosità, che si tratti dell’Arzano o che si tratti del Lavello. In questa mancanza di calcoli c’è anche una piccola dose di ingenua incoscienza, che – devo dire – aumenta il fascino della Celeste.

L’Oria non gioca sempre bene o con la stessa intensità; i limiti tecnici ci sono e ci sono anche gli alti e bassi, ma quella che non cambia è la voglia di fare sempre meglio, di guardarsi dentro e di trarre ogni volta qualcosa in più. E negli ultimi mesi questo qualcosa in più sta diventando molto interessante; adesso che la squadra inizia anche a piacersi, il gusto di giocare (e di vincere!) aumenta.

Voglio bene a quest’Oria perché gioca sempre in trasferta, anche in via Crocifisso: basta che una compagine avversaria si porti dietro una quindicina di sostenitori e le nostre creature sono circondate da un tifo non ostile ma certamente avverso. Ma loro vanno avanti.

E voglio bene a quest’Oria perché è una squadra di ragazze corrette, solidali e coese.

A proposito di solidarietà, la storia, quella grande, passa da qui vicino con l’allestimento del campo di raccolta per gli immigrati provenienti dal Nordafrica. La Puglia è chiamata ad un’altra prova di generosità e il Cielo non voglia che ci scopriamo peggiori dei leghisti razzisti. Non si sa chi ospita davvero (gente in fuga dalla guerra o dalla miseria?), non si sa cosa sia (un centro di accoglienza “aperto” o un lager-CIE chiuso?); fatto sta che proprio domenica sono arrivati nel “coso” (chiamiamolo così) tra Manduria e Oria circa 720 stranieri. Con questi sì che riempiremmo il palazzetto…!

Trasformiamo l’immigrazione da problema sociale a risorsa, almeno per noi della New Volley; per la prossima partita, verso le 16.30, li passiamo a prendere e li portiamo tutti alla partita a fare il tifo per noi…

E qui colgo l’occasione per un invito che nasce da una riflessione post-partita con il coach: rispolveriamo le bandiere della pace e portiamole al palazzetto fra due domeniche visto che siamo impegnati in una guerra di cui nessuno ha capito una mazza. Si sa solo che è iniziata due secondi dopo la risoluzione ONU tanta era la voglia di menare bombe su soci in affari ed ex-alleati.

Ma la storia non passa da Oria soltanto per il campo-coso; c’è un altro episodio drammatico che ha legato il destino del mondo a quello della New Volley. La settimana scorsa un missile americano ha colpito l’automobile del presidente che aveva violato la No-Fly Zone. Il presidente in questione non è Gheddafi ma Mino Delli Santi, che stava dirigendosi minacciosamente verso gli insorti della Juvenilia Oria ed è stato centrato da un Tomahawk sparato dalla portaerei Enterprise.

La macchina ha preso fuoco, ma il presidente ne è fortunatamente uscito illeso (1).

Poco dopo, dalla torre del Castello di Oria, Mino ha incitato la folla a ribellarsi contro la classifica che vede la squadra celeste relegata all’ultimo posto:

Oggi le forze del male hanno attentato alla mia vita colpendo la mia autovettura con un missile, ma il popolo oritano non sarà soggiogato e combatterà per la propria terra. La rivoluzione celeste non si ferma. Risaliremo la classifica pezzo per pezzo. Trasformeremo il palazzetto in un inferno per tutti coloro che oseranno contenderci la vittoria e la salvezza. Accorrete numerosi, l’ingresso è gratuito.”

Al palazzetto poi non è venuto nessuno, ma almeno la squadra ha recepito.

Non è vittima di un missile Tomahawk, ma di un brutto infortunio al ginocchio la schiacciatrice trepuzzina Antonella Perrone, che si presenta con le stampelle. E’ un’assenza pesante per le nostre avversarie; le rinnoviamo un affettuoso in bocca al lupo per un rapido ritorno sul parquet.

C’è qualcosa che non quadra nella rete; le operazioni di controllo durano più del solito e ad un certo punto persino Marcello armeggia con l’asta di misurazione.

Formazioni.

L’Icost Oria schiera Stefania Guacci in palleggio, Silvia Mastandrea opposto, Lucrezia Liace e Ivana Gallo Ingrao laterali, Daniela Lonoce e Giulia Basile centrali, Simona Leone libero.

In panchina con coach Marcello Presta: Annacarla Cozzetto, Valentina De Tommaso, Priscilla Pisani e Giorgia Mastria.

L’ASD Pallavolo Trepuzzi schiera Laura Caracuta in palleggio, Claudia Trovè opposto, Loredana Corvino e Rossella Bianco laterali, Sara Perrone e Anna Maria Isceri centrali, Angela Camposeo libero.

In panchina con Giuseppe De Giorgi, fratello del mitico Fefè: Veronica Parisi, Valentina Russo, Serena Roma, Annalisa Palma e Sara Ingrosso.

Primo set

Primo tempo a uecchio delle nostre ed ace del Trepuzzi (0-2). Cominciamo buenu…

Doppietta di Lucrezia, che sembra in gran forma anche stasera (2-2).

Le gialloblu tornano in vantaggio con Isceri e Trovè, ma è nuovamente Superlucrezia a riportare l’incontro in parità (6-6). Il ritmo è alto e la partita godibile.

Dopo un primo tempo di Isceri, l’Oria più bello della serata.

La difesa è vigile, ma è soprattutto l’attacco a raggiungere livelli di efficienza straordinari, nonostante l’arretramento di Lucrezia in seconda linea: tre punti di Ivana (incluso un magnifico pallonetto) e tre punti di Silvietta (spettacolare con i suoi lungolinea). L’Oria conduce per 12-6.

Trepuzzi, però, rientra subito in partita grazie a Claudia Trovè, strepitosa in attacco, in battuta e finanche da seconda linea. Pareggio (12-12).

Le squadre rallentano un po’ il ritmo e incappano in qualche errore (nel nostro caso si tratta dei soliti primi tempi creativi). Nel frattempo il presidente agita minacciosamente l’asta di misurazione sulle teste dei segnapunti.

Sul 18-16 (Silvietta), va in battuta Lucrezia e la schiacciatrice oritana si esalta anche in questo fondamentale: 3 ace (solo uno dei quali a culo) e lo score personale si assesta già sui 9 nove punti (22-16).

Nel Trepuzzi Parisi subentra a Bianco.

Ottima Isceri dal centro della rete, come al solito, ma anche Ivana (splendidamente smarcata da Stefania) sta disputando una partita eccelsa, probabilmente la migliore della stagione: tre attacchi e il set è dell’Oria (25-18).

Secondo set

Si comincia il secondo parziale con due errori nostri, ma rimediamo subito con due attacchi di Silvietta, due attacchi di Lucrezia ed un ace del Koala (5-3).

Il primo muro della partita lo piazzano Perrone e Caracuta, dopo un’invasione (già la terza) delle brindisine.

Grande Daniela: ribatte a terra una ricezione lunga delle ospiti e va a segno direttamente in battuta (9-6).

Nonostante un’ulteriore invasione, che induce Marcello ad esprimere una certa insofferenza con parole non particolarmente dolci, il vantaggio dell’Oria aumenta (13-8).

L’illusione che il set possa continuare a procedere per inerzia viene annullata da un break delle ragazze leccesi avviato dall’incontenibile Isceri con un primo tempo e concluso dalla stessa centrale leccese direttamente in battuta (13-13).

In questo caso, è Ivana a rivolgere parole poco gentili nei confronti del coach che aveva valutato fuori un pallone finito dentro. Non c’è più rispetto per le autorità.

E’ un testa a testa: Oria avanti con Lucrezia (14-13), sorpasso Trepuzzi con Trovè (14-15), vantaggio brindisino con Stefania (16-15), rimonta trepuzzina con l’inossidabile Corvino (16-17) ed ulteriore sorpasso dell’Oria con Silvietta dopo che Simona e Lucrezia salvano un pallone che sembrava destinato al terreno (19-18).

Anche Trepuzzi adesso sta difendendo bene e mura con Corvino, ma la squadra celeste riesce ad allungare di un’altra lunghezza grazie a un primo tempo di Giulia che lascia con il fiato sospeso prima di atterrare proprio nell’angolino del posto uno (21-19).

Una battuta sbagliata per parte e poi uno scambio infinito e palpitante, risolto da Trovè (21-20).

Quando il gioco si fa duro i duri entrano il campo: con Lucrezia in prima linea, Stefania preferisce andare sul sicuro e il martello non delude le aspettative: uno, due e tre punti, interrotti soltanto da un time-out di coach De Giorgi (25-21)!

E’ un Oria che adesso sa anche essere spietato nei momenti decisivi. Una bella differenza rispetto, ad esempio, alla partita d’andata (da 14-18 per noi a 25-23 per Trepuzzi).

Terzo set

Lucrezia, agitandosi, osserva qualcosa sulla rotazione; coach Marcello invita il popolo a non prestarle attenzione.

Alla top-scorer oritana viene prestata la dovuta attenzione quando c’è da decidere chi mandare a segno.

Grazie alle proprie centrali (Isceri e Russo), però, Trepuzzi è in vantaggio (3-4). Mettono palloni a terra tutte le bocche di fuoco dell’Oria (bello il pallonetto di Ivana), ma sul 6-5 si spengono alcune luci. Non in senso metaforico.

Gli arbitri sospendono la gara per qualche minuto, il presidente-operaio provvede al ripristino dell’illuminazione e in tribuna ci si interroga sulle cause di questo imprevisto.

La spiegazione più plausibile la fornisce il marito di una delle giocatrici più in forma della squadra celeste: l’energia elettrica dev’essere stata dirottata verso il campo profughi allestito in 24 ore. Si vede che un tunisino deve aver azionato il rasoio elettrico ed a risentirne è stato l’impianto del palazzetto…

Cerchiamo, allora, di chiudere l’incontro prima che laggiù la signora Rashida metta in funzione la lavatrice…

Ivana approfitta della sosta per chiedere all’arbitro il permesso di cambiare fazzolettino. Con due set di moccio in meno nel Kleenex si può riprendere in leggerezza.

Il 20% delle restanti giocatrici va in bagno. Insomma, ci sono esigenze primarie da soddisfare.

Il Trepuzzi è un po’ impreciso in attacco e l’Oria ne approfitta con un pallonetto di Pocahontas ed un attacco di Ivana (11-6).

Vanno a punti Corvino e Trovè, ma poi c’è un bel muro di Giulia, particolarmente in palla (12-8).

Seguono altri muri: prima Lucrezia, poi Daniela e poi ancora attacchi efficaci nostri ed errori ospiti (sul parquet è rientrata Bianco ed è cambiata la palleggiatrice).

Il vantaggio sembra rassicurante: 18-9.

L’orgoglio trepuzzino è ben rappresentato da Anna Maria Isceri, l’ultima a mollare (18-11), ma sta per abbattersi un’altra calamità nella metà campo ospite: i servizi di Stefania Guacci.

Il Koala piazza due ace consecutivi (in totale fanno cinque) e l’Oria è ormai in dirittura d’arrivo (22-11).

Ultimi punti dei due opposti, ultimo punto di Lucrezia (22 in totale, media di 7,33 a set) e la squadra celeste può festeggiare il primo successo pieno tra le mura amiche (25-12).

Ai festeggiamenti finali partecipa anche Simona Minetti, che ha la sua parte di merito nella riscossa brindisina.

Tre vittorie e sette punti nelle ultime tre partite. Ormai siamo come l’assessore Tedesco: inarrestabili.

Siamo ancora in fondo e c’è sempre meno tempo a disposizione, ma adesso tutto è possibile. Inutile fare calcoli e tabelle; ogni partita sarà una finale. Gustiamoci il sapore della vittoria; l’appetito vien mangiando.

Tabellino: Oria-Trepuzzi 3-0 (25-18, 25-21, 25-12)

Oria: Guacci 5, Cozzetto NE, Gallo Ingrao 10, Basile 4, Mastria NE, De Tommaso NE, Lonoce 3, Mastandrea 10, Liace 22, Pisani NE, Leone (L) – All. Presta.

Muri-punto 3, aces 10, errori in battuta 4.

Punti fatti 54 (72%), errori-punto avversarie 21 (28%).

Trepuzzi: Perrone S. 3, Parisi 1, Trovè 13, Caracuta 1, Isceri 8, Russo 1, Roma NE, Bianco 0, Corvino 6, Palma 0, Ingrosso NE, Camposeo (L) – All. De Giorgi.

Muri-punto 2, Aces 4, errori in battuta 6.

Punti-fatti: 33 (64,7%), errori-punto avversarie 18 (35,3%).

Fette di torta” su 126 scambi: PF Oria 42,8%, PF Trepuzzi 26,2%, EP Trepuzzi 16,7%, EP Oria 14,3%.

Arbitri: Mario Chiechi e Loredana Di Nicola.

Altri risultati: Arzano-Battipaglia 3-0, Spezzano-San Pietro Vernotico 3-1, ASCI Potenza-Castellammare 3-1, Accademia BN-Turi 3-1, Gricignano-Caserta 3-1, Lavello-Livi Potenza 1-3.

Classifica: Arzano 63; San Pietro Vernotico 57; Castellammare di Stabia 44; Accademia BN 41; Gricignano 40; Caserta 35; Livi Potenza 32; ASCI Potenza 31; Spezzano 22; Battipaglia 19; Turi 17; Trepuzzi 14; Oria e Lavello 13.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Caserta 230,00; Gricignano 120,00; ASCI Potenza e Oria 90,00; Turi e Livi Potenza 50,00; Castellammare di Stabia 40,00; tutte le altre 0,00.

Turno intenso (quello di due settimane fa), ma tutte sanzioni di scarsa entità: Oria e Gricignano sono multate rispettivamente di 50 e 40 euri per servizio di pulitura non regolamentare (a noi 10 euri in più perché siamo recidivi). E meno male che i piccioni presenti nel palazzetto erano stitici…

Multa di 50 euri anche all’ASCI Potenza per via delle ripetute offese agli arbitri da parte di un isolato tifoso.

In questo modo il Gricignano rafforza il posto d’onore, mentre Oria e ASCI si contendono la terza posizione.

Prossimo turno: San Pietro Vernotico-Oria, domenica 3 aprile, ore 18.00.

 

NOTE:

(1) La macchina si è incendiata veramente.


ORIA-LIVI POTENZA 3-2

15 marzo 2011

Domenica 13 marzo 2011 – ore 18.00

La cosa brutta è aver sciupato ben 5 palle-match sul 24-19 nel terzo set (dopo aver vinto i primi due) buttando così nel cesso una vittoria piena ed un punto in classifica.

L’altra cosa brutta è proprio quella stramaledetta classifica che ci vede sempre laggiù in fondo.

Ma per il resto l’Oria scrive una pagina lodevole del proprio campionato disputando una gara grintosa e conquistando una bella vittoria al termine di una maratona agonistica durata più di due ore (216 scambi).

Grande partita per tecnica e per carattere.

E poi abbiamo assistito ad una prestazione semplicemente stratosferica di Lucrezia Liace, autrice di ben 37 punti, che equivalgono al 45% dei punti complessivi dell’Oria (inclusi gli errori-punto avversari). Ha messo a terra 7 palloni nel primo set, 8 nel secondo, 11 nel terzo, 5 nel quarto e 6 nel tie-break.

Una cosa sensazionale.

37 non sembra neanche una somma di punti; è una temperatura corporea…

Eppure la serata inizia con qualche inquietudine.

Nel giorno in cui lo sport festeggia il 150° anniversario dell’Unità d’Italia ci ricorderemo di portare l’audio dell’inno nazionale e di eseguirlo?

I piccioni che sono penetrati nel palazzetto attraverso un vetro rotto assisteranno alla partita in modo composto o svolazzeranno sulle giocatrici? E se – peggio ancora – cacassero sul parquet…?

Già immagino il prossimo comunicato disciplinare: Icost New Volley Oria – multa di . 100,00 per avere n. 2 piccioni reiteratamente defecato sul parquet nel corso del secondo set, comportamento aggravato dall’odore e dalla consistenza particolarmente disdicevoli degli escrementi…

E invece, chissà, forse proprio i piccioni sono stati un primo presagio favorevole. Attraverso la loro discreta presenza, si è materializzata la Piccione con la P maiuscola, che ha effuso il suo spirito magico nell’aria del palazzetto moltiplicando le forze ed i talenti delle giocatrici celesti.

Visto l’esito della partita, i piccioni resteranno fino al termine della stagione. Li metteremo in una gabbia e li faremo volare dentro il palazzetto prima di ogni partita, come nei matrimoni reali o nelle cerimonie più importanti.

Si fa con le colombe, di solito, ma in tempi di crisi tocca accontentarsi.

L’inno nazionale viene eseguito in modo ordinato e si tratta di un momento piuttosto toccante. Sembra che stiamo per giocare la finale di Coppa dei Campioni.

L’Oria schiera Stefania Guacci in palleggio, Silvia Mastandrea opposto, Lucrezia Liace e Ivana Gallo Ingrao laterali, Daniela Lonoce e Giulia Basile centrali, Simona Leone libero.

In panchina con coach Marcello Presta: Annacarla Cozzetto, Valentina De Tommaso, Priscilla Pisani e Giorgia Mastria, che sulla maglia ten’ scritt’ “Leone” ma è Giorgia Mastria.

Primo set

A parte lo scambio di errori in battuta in avvio, l’incontro appare subito tirato e giocato a buoni ritmi.

Lucrezia ingaggia un duello con l’opposto ospite, poi subiamo un ace di Tancredi (3-4) ma recuperiamo subito con Silvietta dopo una difesa strepitosa di Lucrezia su un primo bolide di Nolè, l’avversaria più pericolosa della Livi Potenza.

Break da 5 delle lucane con la nostra ricezione un po’ in difficoltà (6-9), ma ci riprendiamo rispondendo punto su punto.

Come già accennato, è una partita intensa e le nostre ragazze sembrano determinate nonostante uno svantaggio che le costringe a inseguire sino al 16-18.

A questo punto c’è la svolta.

Stefania appoggia il pallone nell’incustodito posto cinque avversario, un gesto tecnico che mi piace un sacco ma che non riscuote lo stesso gradimento da parte degli allenatori. Per me, è un momento di originalità: ‘mminz’ alle solite schiacciate, ai noiosi lungolinea, ai muri brutali, agli stucchevoli primi tempi, il punto cercato direttamente dalle palleggiatrici è un lampo di fantasia.

Per fortuna, la palla finisce dentro il campo avversario e Marcello si astiene dall’aggredire la propria alzatrice.

Poi c’è un fallo di posizione lucano a cui segue una splendida doppietta di Ivana: due mani-fuori e il sorpasso è completato (20-18).

Punto Giovino e due errori ospiti (22-19).

Non falliscono Silvietta e Lucrezia, che offrono così all’Oria 5 palle-set. Le prime due vengono annullate, Marcello chiama il time-out e lo scambio successivo è chiuso prepotentemente da Lucrezia (25-21).

Secondo set

Le bocche di fuoco della Celeste (Lucrezia, Silvietta, Ivana) si alternano in fase offensiva, ma sbagliamo troppo in battuta e la Livi, che inizia a sollevare un muro piuttosto solido, arriva al primo time-out tecnico in vantaggio anche in questo parziale (6-8).

E’ un Oria bellissimo quello che torna sul parquet: Lucrezia pareggia e Ivana serve un ace (10-8).

Temporaneo pareggio di Nolè con uno dei suoi lungolinea ed ulteriore guizzo brindisino con una doppietta di Lucrezia (12-10).

Va a servire Stefania e la ricezione lucana passa un brutto momento: due ace consecutivi preceduti e seguiti dagli attacchi di una scatenata Lucrezia e dalla ciliegina finale di Silvietta che rafforza il vantaggio locale (17-11).

Sul 20-13 le squadre sembrano tirare il fiato e si apre una fase di gioco piuttosto fallosa e connotata da imprecisioni (23-16).

Stefania mura, Pocahontas fa un po’ di casino al centro della rete e Lucrezia archivia il set con un missile aria-terra (25-18).

Terzo set

Entrano gradualmente in partita anche le nostre centrali, che comunque hanno sino adesso offerto un validissimo contributo in fase difensiva. Ace di Ivana, muro di Giulia e muro di Lucrezia: partiamo dal 3-0.

Una nostra giocatrice sfiora il rischio-paste in battuta, ma una difesa particolarmente aggressiva ed una Lucrezia sempre più prolifica incrementano il vantaggio (8-4).

Dall’inizio dell’incontro, in occasione dei time-out, Mino tende un po’ ad incasinarsi con il volume della consolle: lo aumenta quando vorrebbe spegnerlo.

Dal tie-break in poi il problema sarà risolto.

La Livi Potenza ha superato il momentaccio e rientra gradualmente in partita; l’Oria, comunque, continua a giocare con un rendimento elevato e ad ogni punto delle ospiti ne seguono due delle brindisine.

Lucrezia riesce ad ottenere il punto rispedendo acrobaticamente oltre la rete un pallone impossibile. Oggi avrebbe trasformato in oro anche i cd di Gigi D’Alessio, avrebbe moltiplicato i pani, i pesci e le birre e avrebbe restituito la vista ai vigili urbani di Taranto imponendo loro le mani.

Sul 17-9 dilaga l’ottimismo.

La Livi rosicchia punti e noi commettiamo qualche piccola fesseria in attacco. Sembrerebbero peccati veniali visto che il punteggio continua a sorriderci ed alterniamo errori a punti, ma a fine set avremo qualche doloroso rimpianto.

Sul 22-17, ad esempio, sbagliamo un servizio, ma Lucrezia rimedia (23-18).

Ci sono un muro ed un regalo ospiti (altro servizio sbagliato) e sul 24-17 si attende soltanto il colpo destinato a far esplodere di gioia il palazzetto.

E’ qui che inizia l’incubo.

Punto del Potenza e ben 3 (tre!) errori nostri in fase d’attacco o di costruzione del gioco: annullate 4 palle-match (24-23)…

Ce n’è comunque rimasta una.

Quest’ultima l’annulla Nolè, che poi ribalta addirittura la situazione a favore delle ospiti (24-25).

Punto di Lucrezia e immediata replica di un’implacabile Nolè (25-26).

Fallo di posizione lucano ed ennesimo attacco di Nolè; c’è da soffrire (26-27).

Di Cecca tira fuori (27-27) e a questo punto rinasce la speranza perché la rotazione è diventata più favorevole (Nolè in seconda linea).

Invece due nostri attacchi finiscono sulle mani a muro delle nostre avversarie e la Livi si aggiudica il set dopo una rimonta incredibile (27-29).

Quarto set

Oria è sotto shock e la Livi ha ritrovato entusiasmo: sullo 0-7 i piccioni sotto il tetto appaiono come avvoltoi. Avevamo la partita in pugno, con un 3-0 già in cassaforte, e ce la siamo lasciata sfuggire; difficile riprendersi psicologicamente e difficile prevedere adesso un esito diverso dal tracollo.

Cresce vistosamente Giulietta (un primo tempo ed un muro), ma cresce anche il vantaggio della squadra lucana e il palazzetto assiste ammutolito all’agonia della Celeste (8-19).

Poi succede qualcosa: pipe di Lucrezia, attacco di Silvietta e replica di Lucrezia. Poca cosa, dato che la Livi torna a +10 ed è ormai a 3 punti dalla meta (12-22). Invece, è l’inizio di un’inversione di tendenza.

Il resto lo fa Stefania che, dopo un attacco di Lucrezia, va in battuta e serve divinamente: ace con un po’ di culo per via del nastro, muro di Silvietta ed ace limpidissimo della nostra palleggiatrice (16-22).

L’allenatrice-giocatrice Petrone chiama il time-out, ma si riprende esattamente da dove si era lasciato: altro ace di Stefania!

Attacco di Silvietta e sesto punto consecutivo per l’Oria (18-22). Vuè cuvvìde ca adesso restituiamo la rimonta del terzo set con gli interessi?

C’è un primo tempo per la Livi, che poi, però, sbaglia il servizio e subisce un muro da Silvietta (20-23). Forse si può osare!

E’ uno dei momenti più emozionanti della partita: uno scambio infinito con almeno 5 capovolgimenti di fronte (per i benevoli, tante eroiche difese; per i severi, tante occasioni di attacco sprecate) e tuttavia concluso favorevolmente dalla Livi Potenza. Il possibile 21-23 diventa così 20-24.

Una ricezione creativa completa la frittata: la Livi pareggia il conto dei set.

Ma l’Oria è tornato a crederci.

Tie-break

Scatto delle ospiti e immediata reazione della Celeste: Lucrezia, Lucrezia e muro di Giulia (3-2)!

Nolè scarica l’ennesimo bolide ma si lascia prendere dalla foga agonistica che le costa l’ammonizione per schiamazzi in luogo pubblico (4-3).

Schiamazzano anche le brindisine – è la tesi difensiva, ma in questa fase difficile per il paese, caratterizzata dagli attacchi alla magistratura, tendiamo ad essere solidali con i princìpi della Costituzione.

L’arringa più efficace, comunque, è quella che Nolè si costruisce sul parquet con un lungolinea dei suoi, imitata subito dopo da Di Cecca (4-5).

Splendido muro Giulia-Silvietta su Golluscio, invasione ospite e attacco di Ivana (7-5).

E’ un’altalena: la Livi torna avanti (7-8).

Due difese consecutive di Giulia consentono a Lucrezia di attaccare con successo (9-8), ma la formazione ospite passa nuovamente in vantaggio di misura (9-10).

Attacco di Silvietta e punto di Daniela che stoppa una ricezione lunga (11-10).

Dopo il pareggio ed un errore in battuta delle potentine (12-11), il gran finale. Lucrezia è in prima linea. Se non Oria, quando?

Ha già messo 34 palloni a terra, si sa che Stefania punterà su di lei, è marcata a vista, ma tutto questo non impedisce a Lucrezia di coronare questa partita stratosferica con tre attacchi vincenti consecutivi!

E al fischio finale, sul 15-11, può esplodere la felicità di giocatrici e tifosi.

E’ una felicità che dura lo spazio di una domenica sia perché c’è comunque il rammarico per un punto buttato e sia – soprattutto – perché il calendario non consente soste e l’Oria è atteso da un’altra “finale” a Battipaglia, sul campo di una squadra particolarmente in forma.

Con questo spirito e con un’attaccante da 37 punti il colpo d’ala è possibile. Prendiamo esempio dai piccioni…

Tabellino: Oria-Livi Potenza 3-2 (25-21, 25-18, 27-29, 20-25, 15-11)

Oria: Guacci 9, Cozzetto NE, Gallo Ingrao 15, Basile 5, Mastria NE, De Tommaso NE, Lonoce 2, Mastandrea 17, Liace 37, Pisani NE, Leone (L) – All. Presta.

Muri-punto 11, aces 10, errori in battuta 12.

Punti fatti 82 (73,2%), errori-punto avversarie 30 (26,8%).

Livi Potenza: Golluscio 11, Iosa NE, Di Cecca 20, Cerone NE, Petrone 4, Giovino 8, Tancredi 4, Nolè 23, Dasco 1, Sinisi 0, Marchese (L) – All. Petrone.

Muri-punto 9, aces 8, errori in battuta 16.

Punti fatti 73 (70,2%), errori-punto avversarie 31 (29,8%).

Fette di torta” su 216 scambi: PF Oria 38%, PF Livi Potenza 33,8%, EP Oria 14,3%, EP Livi Potenza 13,9%.

Arbitri: Michela Tombolini e Giuseppe Latronico.

Altri risultati: Spezzano-Arzano 1-3, ASCI Potenza-San Pietro Vernotico 1-3, Castellammare di Stabia-Turi 3-2, Accademia BN-Battipaglia 3-2, Gricignano-Trepuzzi 3-0, Lavello-Caserta 3-2.

Classifica: Arzano 57; San Pietro Vernotico 54; Castellammare di Stabia 42; Accademia BN 38; Gricignano 37; Caserta 33; ASCI Potenza 27; Livi Potenza 26; Spezzano e Battipaglia 18; Turi 15; Trepuzzi e Lavello 13; Oria 8.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Caserta 230,00; Gricignano 80,00; Turi e Livi Potenza 50,00; ASCI Potenza, Oria e Castellammare di Stabia 40,00; tutte le altre 0,00.

Entra in classifica la Livi Potenza e affianca il Turi al terzo posto: 50 euri per le offese rivolte al primo arbitro da uno spettatore isolato.

Prossimo turno: Battipaglia-Oria, domenica 20 marzo, ore 18.00.


ARZANO-ORIA 3-0

6 marzo 2011

Sabato 5 marzo 2011 – ore 20.30

Allora. Dunque.

Non abbiamo subìto neanche un ace.

Sia nel secondo che nel terzo set, inoltre, siamo stati in vantaggio e l’Arzano è stato costretto a rimontare.

E questi sono dati oggettivi.

Il fatto che poi l’Arzano abbia comunque servito divinamente e ci abbia lasciati a 14, a 8 e a 13, è un altro discorso; così come è un altro discorso il fatto che il vantaggio a cui alludevo fosse di 0-2 e di 1-3 e sia stato recuperato già al 4-2 e al 8-3.

Spero di avere azzeccato i tempi e i modi dei verbi, ma non sono tanto sicuro (se sbaglio, Silvietta mi corrigerà…).

Aggiungiamo pure che all’andata abbiamo fatto 34 punti complessivi e al ritorno ne abbiamo fatti 35, ben uno in più!

Insomma, se ci mettiamo d’impegno, qualche motivo di consolazione lo riusciamo pure a trovare.

In realtà, è stata la debacle che ci si aspettava e mentre scriviamo avvertiamo ancora il peso di circa 9 ore di auto buttate per una partita senza storia. Un’altra trasferta così e gli autisti (coach e presidente) li raccoglieremo col cucchiaino; se non è questa passione per lo sport…!

Alla fine, l’unica vera consolazione (a parte il consueto atteggiamento dignitoso delle nostre ragazze) è stata aver ammirato una squadra, l’Arzano, che gioca meravigliosamente bene ed esprime un collettivo e delle individualità che meritano soltanto applausi e lodi.

Meno consolante è stato prendere atto di come nella nostra provincia siano sufficienti due giorni di pioggia per provocare scenari da tsunami. Infatti, transitando da Ginosa Marina e dalla contrada Pantano (nome quanto mai appropriato), sono ancora visibili gli effetti del maltempo. Una conseguenza secondaria è la deviazione su un tragitto impervio e caratterizzato dall’attraversamento di nuvole e curvoni. Alla sosta successiva abbiamo i volti pallidi di chi era sul punto di rimettere finanche i Tuc al bacon.

Data l’emergenza maltempo, però, sarebbe stato più opportuno rinviare la partita.

Fra 5/6 anni magari.

Ci si riprende ascoltando le espressioni da perfetta cozzara dispensate al telefonino da una nostra giocatrice (appartenente al gruppo etnico tarantino).

Sono già calate le tenebre quando arriviamo ad Arzano. Se le partite di pallavolo iniziano alle 20.30, ci sap’ a ce ora s’ vè ‘n discoteca a qua…?

La piazza su cui insiste la scuola elementare che ospita la squadra del simpatico presidente Piscopo da quest’anno si chiama “piazza dei Martiri” perché quello è il destino delle rappresentative che vengono a giocare qui. Il martirio.

Alla fine ci faremo anche la foto ricordo.

Vado al bar a prendere una bottiglietta d’acqua. La banconista nota il vecchio giaccone della Palafiom e mi chiede se sia venuto per la partita di pallavolo aggiungendo parole di stima per la squadra di Campolo e compagne.

‘U saccio ca so’ fort’, signò – vorrei dire – anzi, giacché ci siamo, mi indichi pure una chiesa dove confessarmi per l’ultima volta prima del martirio…”

Durante il riscaldamento, noto che Annacarla ha fatto proseliti: sono almeno tre le giocatrici incappucciate stasera. Sembrano una cover-band di Eminem…

Formazioni.

L’Arzano scende in campo con Margherita Cozzolino in palleggio, Annamaria Totaro opposto, Nunzia Campolo e Maria Grazia Sforza laterali, Ketty Vinaccia ed Elisabetta Piscopo centrali, Santa Guida libero.

Coach Antonio Piscopo porta in panchina Marika Bianco, Maria Russo, Melania Pavia, Marica Sicuranza e Daniela D’Auria.

L’allenatore Marcello Presta propone Stefania Guacci in palleggio, Silvia Mastandrea opposto, Ivana Gallo Ingrao e Valentina De Tommaso laterali, Lucrezia Liace martello centralizzato, Giulia Basile centrale pura, Simona Leone libero.

In panchina: Annacarla Cozzetto, Daniela Lonoce e Giorgia Mastria.

E’ rimasta a casa per una lieve indisposizione Priscilla Pisani mentre Daniela è presente ma solo in spirito.

Primo set

Campolo, Totaro, tiro arzanese sulla rete, due infrazioni nostre e bomba di Sforza: 5-1.

Penso di poter già andare ad ordinare le pizze.

Ma l’Oria ha un sussulto: palla a terra di Lucrezia, lungolinea di Ivana e muro di Stefania (6-5).

L’Arzano trova subito un break da 5 che soffoca ogni aspettativa di rimonta (11-5).

Il Koala vive uno dei suoi momenti di aggressività agonistica e stoppa una ricezione lunga delle ospiti andando poi a fare punto direttamente su battuta. Segue indice in aria d’ordinanza (11-7).

A Lucrezia vengono fischiate diverse invasioni da seconda linea e l’Arzano ne approfitta per allungare ulteriormente.

Piscopo riesce a beffare la nostra difesa con un millimetrico pallone che finisce proprio sulla linea.

Cazz’!” – è il commento di un’atleta dell’ICOST (componente etnica brindisina) ascoltato nitidamente in tribuna e forse anche al bar.

Momento di gloria anche per Giulia: muro ed ace in rapida successione (16-10) e poi l’Arzano va a prendersi il set offrendo il consueto spettacolo di volley-champagne.

Nell’ordine: mani-fuori di Nunzia (dove per “mani” si intendono le lesioni volontarie aggravate e per “fuori” si intende che la palla schizza direttamente sul muro alle spalle delle difese), secondi tocchi di Cozzolino, primi tempi di Vinaccia e muri di Piscopo.

E’ proprio la bionda centrale campana a chiudere in questo modo il parziale: 25-14.

Poteva andare peggio, ma abbiamo anche sbagliato molto (tanto che 12 dei 25 punti locali sono stati errori nostri).

Secondo set

Quando da ragazzino giocavo a pallone per strada, c’era una tradizione che mi sembrava una conquista di civiltà. Se le squadre risultavano fortemente squilibrate, a un certo punto la formazione in svantaggio aveva facoltà di prendere un giocatore (forte) dell’altra squadra in cambio di uno (meno forte) della propria.

Ne avevo anche accennato a Marcello e a Nunzia prima della partita; mi sembrava una buona idea, ma non se n’è fatto nulla.

Novità nell’Arzano: c’è Maria Russo al posto di Ketty Vinaccia.

Maria ha una parente, di cui non faccio il nome, che ha escogitato un nuovo ed efficace sistema per asciugare le ginocchiere: il forno a microonde. La ventilazione consigliata è 180°.

Si consiglia, però, di non fare questa operazione nelle ore dei pasti perché l’ultima volta il secondo con contorno servito a casa Russo aveva un sapore strano. Pollo alla Mikasa.

Ringrazio fonti dell’Accademia Benevento per la soffiata.

Attacco vincente di Lucrezia e tiro fuori dell’Arzano: vinciamo 0-2!

Sì, stiamo scrivendo la storia! Stiamo dominando la capolista! Sono passati 40 secondi e loro sono ancora a zero punti! Abbiamo ipotecato il parziale! Riusciremo dove soltanto il San Pietro era riuscito: strapperemo un set all’Arzano!

Dopo un paio di minuti, i sogni di gloria sono già svaniti perché la squadra partenopea è già in vantaggio per 4-2.

Errore in battuta e poi inizia un’altra serie positiva: un break da 15-1.

E’ Maria Grazia Sforza la grande protagonista dell’incontro, ma quella dell’Arzano è anche la forza di un collettivo in cui tutto gira alla perfezione. Campolo serve palloni che fanno un po’ ballare la nostra ricezione, Santa Guida compie salvataggi miracolosi, Margherita Cozzolino sceglie di volta in volta le soluzioni migliori. Con tanta grazia a disposizione, ha solo l’imbarazzo della scelta.

Stiamo soccombendo; quist’ è ‘u succh’ (direbbe Pocahontas).

Si alza anche il muro delle padrone di casa: Piscopo, Totaro e Russo.

Coach Piscopo reintroduce D’Auria, ma prima ancora spedisce sul parquet Marika Bianco (giovane promessa dell’Orion, peraltro sotto lo sguardo di Luca Lopalco), che va subito a segno.

E’ un primo tempo di Giulia ad interrompere la striscia campana (19-5), ma c’è ancora spazio per due cannonate di Campolo.

Altro punto di Giulia e finalmente si sblocca Silvietta, a cui va il merito di aver costretto l’Arzano ad iniziare quanto meno la seconda rotazione.

So’ soddisfazioni. Sono cose che danno un senso alla vita.

Finisce 25-8.

Terzo set

Oria strepitoso anche in avvio del terzo parziale: attacco di Valentina e muro di Silvietta: 0-2!

Fast di Russo e poi c’è un attacco di Lucrezia (1-3). Questa volta non ci riprendono più! Questa volta siamo troppo vicini alla meta per poter essere raggiunti…!

Invece veniamo raggiunti a suon di muri: Vinaccia (che ha rilevato Piscopo) e Sforza; quest’ultima, inoltre, non ha esaurito gli attacchi (8-3).

Orgoglio oritano sia in difesa (commoventi Ivana e Simona) che in attacco: pallonetto e mani-fuori di Yoghina. C’è spazio anche per un ace di Valentina e zitti zitti abbiamo ottenuto un break di 1-5, sfiorando il pareggio 9-8.

L’Arzano non è neanche una di quelle squadre che tendono a distrarsi quando il vantaggio è consistente e la partita sembra virtualmente finita; così ci tocca l’ultimo caricatone di mazzate prima della cena: attacco Sforza, primo tempo Russo, tiro nostro sulla rete, fast Russo dopo l’ennesimo salvataggio di Guida, attacco Sforza e muro di Russo (15-8).

Siamo tramortiti. Anche noi siamo vittime del morbo di… Arzhainer.

Al secondo time-out tecnico, sul 16-9, si sono fatte le 21.30 e questo vuol dire che abbiamo retto più di un’ora. Un altro successo.

Il presidente in tribuna si distrae e parla di affari attraverso un’analisi comparata dei bilanci delle società.

La squadra piscopale (un Piscopo presidente, uno allenatore e una giocatrice), intanto, riprende a martellare con Sforza e Campolo (20-10). Che classe queste ragazze.

Il tecnico campano concede la standing-ovation a Nunzia e Marcello regala minuti di gioco al nostro giovanissimo secondo libero Giorgia Mastria: una bella ricezione, una bella difesa, ma poi non ci si può che arrendere di fronte alle ultime bordate della capolista.

Qualche soddisfazione se la toglie anche Valentina, che con 4 punti è la miglior realizzatrice brindisina del set.

Sforza stoppa una ricezione lunga dell’Oria e firma così la conclusione dell’incontro: 25-13.

Quello che avviene dopo mi lascia abbastanza sorpreso.

Alle giocatrici di casa vengono distribuiti pacchi dono dai gentili sponsor locali e c’è anche una foto di gruppo.

O qui fanno sempre così oppure era tale l’importanza di questo scontro diretto, così delicato e decisivo per la classifica, che ci si abbandona a sfrenate manifestazioni di giubilo. Con addirittura uno speciale-premio partita da parte di Marianna Guerriero, che, oltre ad essere lo sponsor ed una delle ditte campane citate come esempio di sana imprenditoria meridionale dal Corriere della Sera qualche anno fa, è anche una persona in carne ed ossa. E che persona.

Produce ed esporta nel mondo borse, pelletteria di lusso e scarpe da donna.

Ci sarebbe da fare un solo rilievo: per coerenza, invece della semplice scritta sulla maglia, avrebbe dovuto imporre alle giocatrici dell’Arzano di giocare con le scarpe Guerriero e con le borsette a tracolla…

Questo avrebbe un po’ aumentato le nostre chance, ma, così a occhio, direi che anche con i tacchi Campolo e compagne sarebbero state favorite.

Vabbè, per quest’anno ci siamo tolti il pensiero dell’Arzano e ce ne possiamo andare.

Prima sostiamo in una pizzeria a 50 metri dalla palestra, un locale con tre caratteristiche: la pizza buona, il dipinto di Pulcinella e un telecomando-gigante.

Quest’ultimo viene preso in consegna da Lucrezia e da Annacarla, che, invece del canale, provano a cambiare allenatore.

Il tentativo non riesce e la risposta verbale del coach non è di quelle che alimentano l’autostima delle giocatrici. Mai stuzzicare gli allenatori dopo le sconfitte.

Appagate le esigenze nutrizionali, c’è tempo per un piccolo primato.

Non c’è stata una volta in cui l’auto dell’allenatore e quella del presidente non si siano separate per sbaglio. C’è sempre stato un bivio malandrino.

Il record battuto stasera è stato perdersi prima ancora di arrivare a Casoria, cioè dopo due soli minuti di strada. Per fortuna il presidente, utilizzando la telecinesi, si farà trovare all’autogrill di Potenza senza averci superato…

Tabellino: Arzano-Oria 3-0 (25-14, 25-8, 25-13)

Arzano: Campolo N. 10, Sforza 15, Cozzolino 2, Vinaccia 4, Bianco 3, Piscopo 5, Russo M. 6, Totaro 4, Pavia NE, Sicuranza NE, D’Auria 0, Guida (L) – All. Piscopo.

Muri-punto 10, Aces 0, errori in battuta 6.

Punti-fatti: 49 (65,3%), errori-punto avversarie 26 (34,7%).

Oria: Guacci 3, Cozzetto NE, Gallo Ingrao 3, Basile 4, De Tommaso 4, Lonoce NE, Mastandrea 3, Liace 6, Leone (L), Mastria (2L) – All. Presta.

Muri-punto 3, aces 3, errori in battuta 8.

Punti fatti 23 (62,7%), errori-punto avversarie 12 (37,3%).

Fette di torta” su 110 scambi: PF Arzano 44,6%, EP Oria 23,6%, PF Oria 20,9%, EP Arzano 10,9%.

Arbitri: Andrea Giova e Vincenzo Stingone.

Altri risultati: San Pietro Vernotico-Castellammare di Stabia 3-0, Livi Potenza-Accademia BN 1-3, Lavello-Gricignano 0-3, Caserta-Turi 3-1, Trepuzzi-ASCI Potenza 0-3, Battipaglia-Spezzano 3-1.

Classifica: Arzano 54; San Pietro Vernotico 51; Castellammare di Stabia 43; Accademia BN 36; Gricignano 34; Caserta 32; ASCI Potenza 27; Livi Potenza 25; ASCI Spezzano 18; Battipaglia 17; Turi 14; Trepuzzi 13; Lavello 11; Oria 6.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Caserta 230,00; Gricignano 80,00; Turi 50,00; ASCI Potenza, Oria e Castellammare di Stabia 40,00; tutte le altre 0,00.

Tutti buoni.

Prossimo turno: Oria-Livi Potenza, domenica 13 marzo, ore 18.00.