Domenica 24 maggio 2015 – ore 18.30
Le migliori aspettative si sono realizzate.
Sul piano tecnico le nostre ragazze hanno fatto nel migliore dei modi tutto quello che avrebbero dovuto fare.
Sul piano caratteriale hanno fatto anche di più. Hanno giocato con il cuore, con carattere, con grinta, con cattiveria agonistica (forse pure troppa…). Hanno davvero dato tutto. E dopo aver dato tutto, hanno generato qualche altra cosa dentro sé stesse, una nuova energia, per poter dare anche quella.
Ho più volte detto che – secondo me – Ivana sta disputando la migliore stagione da quando la conosco, ossia dai tempi della Palafiom Taranto. La partita di stasera è emblematica: ha dato l’esempio, ha difeso, ha attaccato, ha sostenuto, ha incoraggiato, ha caricato le sue giovani compagne.
E le sue giovani compagne? La partita di oggi sembra essere stato il momento in cui tutte loro sono diventate grandi.
Crescere è un processo lungo e continuativo, d’accordo, ma la sensazione è che domenica sia scattato qualcosa. Il 24 maggio abbiamo oltrepassato il nostro Piave, cento anni dopo i fanti del Regio Esercito.
Giada, Morgana, Simonina, Moretto e Giorgia sono diventate grandi.
Non sono diventate perfette: sbaglieranno ancora, faranno cadere pallonetti difendibili, spediranno sulla Luna palloni facili, subiranno ace e sprecheranno servizi. Lo hanno fatto anche oggi, se è per questo. Ma guardarle giocare oggi è stato come vedere la propria figlia adolescente uscire la prima volta con un ragazzo, la stessa consapevolezza agrodolce che le piccine non sono più le cocche nostre ma vivono di vita propria, una vita che possono e sanno gestire con autonomia e con maturità.
Che partita hanno giocato: lottando, soffrendo, credendoci, sbagliando e poi rimediando agli errori. E non lo hanno fatto soltanto perché glielo diceva il mister; dal mister hanno recepito le indicazioni tattiche e un minimo di motivazione.
L’hanno fatto perché lo volevano. L’hanno fatto perché ci credevano. L’hanno fatto perché ieri non erano otto atlete ad essere entrate in campo; ieri erano otto giocatrici di pallavolo.
Restano Ale e Federica, che non hanno l’esperienza di Ivana e non sono neanche “le piccine nostre”. Beh, loro hanno fatto l’uno e l’altro: hanno giocato con la maturità di Ivana e con l’entusiamo delle creature. Basti pensare a come hanno gestito palloni scottanti e a come si sono menàte su ogni pallone.
Dopo tutte queste parole che mi escono dal cuore, non vorrei essere smentito da clamorose figure di cacca sabato prossimo in gara-3. Ma non me ne fotte niente. Succeda quello che succeda sabato, la mia vita di appassionato di pallavolo ha avuto un senso soltanto per quello che ho visto domenica.
Gli abbonamenti al Palafiom di Taranto per l’A1 maschile, Boban Kovac, le trasferte in B2, i Mondiali al Palaflorio e al Forum di Assago, l’Italia e il Brasile, la foto con Julio Velasco e le parole di Jenny Lang Ping… è come se tutto fosse esistito in funzione di questa partita e solo adesso me ne rendo conto.
Anni di preliminari per un orgasmo di un’ora e mezza.
Passiamo alla partita.
Nella New Volley dovrebbe rientrare Moretto, pur se nella condizione di chi non ha potuto allenarsi adeguatamente.
Federica, invece, è reduce da una cresima (non sua) e da una confessione. La sua anima adesso è candida come un giglio. Certo, il trucco da cerimonia sembra un po’ eccessivo per una partita di pallavolo, ma l’importante è esserci.
Marcello, con la consueta delicatezza, la chiamerà “Moira Orfei”. Se Alessandra avesse portato al palazzetto metà dello zoo che tiene in casa, avremmo potuto fare un bel manifesto del Circo.
Lo smalto delle unghie della nostra centrale questa sera è verde. I lettori vogliono saperlo.
Nella Cuti Volley si registra il rientro in squadra di una giocatrice che era stata in trasferta in Cina. Non so se per lavoro, per studio o per turismo. Quello che mi auguro è che non abbia imparato la lingua perché se si scopre quello che c’è scritto veramente sul cartellone inaugurato al Palaflorio per i Mondiali e poi riutilizzato in tutte le partite interne dell’Oria in questa stagione, sono rovinato…
Formazioni.
New Volley Oria: Alessandra Loria in palleggio, Simona Bianco opposta, Ivana Gallo Ingrao e Giulia Moretto di banda, Giada De Pascalis e Federica Imperatore centrali, Giorgia Mastria libero.
A disposizione di coach Marcello Presta: Morgana Gallo.
Cuti Volley Valenzano Capurso: Rossella De Vivo palleggiatrice, Isabella Ancona opposta, Mariantonietta Miale e Giacoma Gassi di banda, Annalisa Costantini e Claudia Romina Ranieri centrali, Maria Difronzo libero.
A disposizione di coach Michele Milella: Antonella Triggiani, Luana Amoroso, Marianna Madio, Valentina Casulli, Alessia Marchionna e Dalila Ciciriello.
Primo set
Anche questa sera apre l’incontro un servizio di Miale. Tre servizi di Miale, per la verità. Il primo non l’ho capito, il secondo è per il minuto di silenzio e il terzo è quello buono.
E’ buono anche il primo attacco di Moretto da posto quattro, prezioso per rompere il ghiaccio. L’abbinamento tra Moretto e il ghiaccio è puramente casuale…
Bello anche il lungolinea di Simonina, ma non basta a compensare i punti di Ranieri e di Gassi (2-4).
Dalle prime battute si ha la conferma che la Cuti è una signora squadra, ma si ha anche la certezza che l’Oria sta giocando con un atteggiamento diverso rispetto a quello della settimana prima. C’è più intensità.
Ace di Moretto (4-4)!
Il servizio.
Il servizio è la prima cosa che doveva cambiare e le ragazze lo stanno cambiando: più rischi, ma anche più pressione sulla ricezione ospite per rendere più difficile la vita anche alla palleggiatrice e conseguentemente alle centrali che al PalaCosentino scaricarono punti a grappoli.
Come nei video-giochi, abbiamo alzato il livello di difficoltà alla palleggiatrice. Bisogna dire, comunque, che De Vivo disputerà anche oggi una partita impeccabile, sempre molto precisa e sempre capace di sorprendere la nostra difesa con secondi tocchi tanto arditi quanto perfetti.
Ivana da posto quattro: prima il mani-fuori poi “la palletta della casa” (6-4).
Gassi punge la nostra ricezione e Miale depone sul campo un delizioso pallonetto; il risultato resta, comunque, in equilibrio grazie agli attacchi vincenti di Federica e di Ingrao Meravigliao, ben alimentate da Alessandra, precisa, giudiziosa e dinamica (10-9).
Giorgia, poi, è spettacolare: i suoi salvataggi strepitosi già non si contano.
Insomma, stiamo riuscendo a contenere le centrali (che tanto male ci avevano fatto in gara-1) e pure dalle bande non si passa con facilità. Purtroppo, la nostra ricezione sta soffrendo più del dovuto e i pallonetti sembrano un problema irrisolvibile, come trovare un assessore regionale alla sanità senza problemi con la giustizia.
L’Oria, comunque, c’è e non sembra votato al martirio. Difende, costruisce e attacca con grinta. I tifosi l’hanno capito e il palazzetto, rispetto agli standard abituali, è una bolgia.
Dopo la prima magia della serata di De Vivo, le brindisine replicano con un doppio attacco di Simonina portandosi sul 16-13.
Punti per Gassi e Costantini, ma anche per Simonina e per Giada, che vanifica un miracolo difensivo di Difronzo (18-16).
Da questo momento in poi la partita sarà anche un trionfo di liberi; di Giorgia si è già detto, ma anche la collega di ruolo barese disputerà un incontro sfavillante.
Sorpasso ospite con Ancona e Gassi (ace) e pareggio riconquistato da Ivana con una bella diagonale (19-19).
Le conseguenti discussioni inducono l’arbitro a catechizzare le due capitane sollecitando un raffreddamento della tensione che eviti spargimenti di cartellini. Non saranno esauditi. E forse l’unica nota spiacevole di una gara magnifica saranno proprio gli eccessi verbali sugli spalti e la tensione agonistica un po’ troppo esasperata in campo.
Ace di Giada e scambio caratterizzato da mille difese sino alla conclusione risolutiva di Miale (protagonista ella stessa di un buon numero di salvataggi).
Scatto oritano sul 21-20: Ale pesca l’ace dal cilindro e Federica stoppa a muro una collega di ruolo: 23-20!
De Vivo ricorre ad un secondo tocco dei suoi e poi Simonina sfrutta le mani del muro per andare a segno (24-21).
Miale e Ranieri impongono un muro e Gassi perfora la nostra difesa costringendo Marcello al suo primo time-out (24-23). Il coach si agita per far passare il senso di vertigine alle proprie atlete. Anche i cani portati in tribuna dalla famiglia Loria sembrano piuttosto agitati e abbaiano per incitare la propria beniamina.
Risolve Moretto: riceve mettendo un bel pallone sulla testa di Ale e poi va a concludere aprendo un varco nella difesa ospite (25-23)!
Secondo set
Al primo intervallo, Federica ripete il concetto secondo cui la partita è ancora tutta da giocare e sarebbe delittuoso cullarsi sugli allori. Purtroppo usa termini che rendono la sua anima un po’ meno candida rispetto a quello che era all’avvio e probabilmente annullano gli effetti della confessione.
Marcello trova in panchina la cover di un telefonino e la offre a mister Milella reputandola una dimenticanza delle riserve baresi. Il tecnico ospite, che ha l’aria di chi vorrebbe occuparsi di cose più serie (ad esempio, la partita), prende l’oggetto in buona fede pensando che effettivamente appartenga ad una propria giocatrice, ma poi interviene Giorgia che lo prende in consegna a sua volta e lo rimette sulla panchina oritana. A un Marcello basito spiega che si tratta della cover portafortuna con la scritta “Now or never”.
Il motto è quanto mai adatto alla circostanza: adesso o mai più (sottintesa la salvezza), eppure Marcello sembra chiedersi se questi siparietti si verifichino anche in serie A1.
Non scherziamo; sono cose serissime.
La temporanea cessione della cover, infatti, crea scompensi nell’assetto tattico oritano e il Valenzano Capurso ne approfitta partendo subito forte (0-3).
In realtà, “parte” non è proprio il termine più corretto. La Cuti stava giocando bene sin dall’inizio e giocherà bene sino alla fine. Anzi, giocherà sempre meglio. A noi è stato chiesto più volte come sia stato possibile giocare così e chiudere il campionato al terzultimo posto (soffrendo pure come dannati nell’ultima partita con l’Ostuni). A me verrebbe da chiedere come sia stato possibile che una squadra come la Cuti sia finita nei play-out e non nei play-off come meriterebbe.
Hanno un tecnico competente che prepara con accuratezza le partite, hanno giocatrici talentuose, spirito di squadra, carattere, organizzazione di gioco da fare invidia alle categorie superiori, eppure sono qui.
Bah, nel nostro caso come nel loro: ognuno sap’ l’ fatt’ suij.
Comunque sia, entrambe le squadre stasera stanno onorando la pallavolo. Il fatto che una delle due sia destinata a retrocedere sabato prossimo è davvero un peccato. Si potrebbe mandare la videocassetta della gara di oggi alla Federazione e chiedere di disporre una salvezza d’ufficio per entrambe le squadre per meriti speciali. Fate retrocedere d’ufficio l’Assi Brindisi che ci ha azzoppàto Moretto! Così imparano. Scherzo. Anzi, congratulazioni.
Quanto gioca bene il Valenzano. E quanto siamo brave noi a giocare bene con loro. E quanto sono brave loro a giocare bene con noi che giochiamo bene con loro che giocano bene. E quanto siamo brave noi che giochiamo… vabbè, si è capito.
Alla precisione chirurgica delle nostre ospiti replichiamo con una difesa tenace e con qualche palla sporcata e per questo più imprevedibile. Vanno a segno Moretto, Bianco e Ingrao Meravigliao (9-8).
E’ l’ora della svolta del set: lungolinea di Moretto e scambio spettacolare con un primo salvataggio di Moira Orfei, un secondo salvataggio di Ale e Ivana (una specia di carambola con la palla sempre in aria) e un terzo salvataggio di Ivana e Ale con la palla che carambola di nuovo tra le due giocatrici (a parti invertite) e poi atterra giusto sulla linea (12-9). Un puntonzo. Un colpo di culo, ammettiamolo pure, ma reso possibile soltanto dalla tenacia delle nostre ragazze.
Le ospiti protestano e arriva un cartellino rosso. C’è un po’ di nervosimo; le nostre sembrano in piena trance agonistica.
Fede difende ancora con il suo stile inconfondibile e permette a Giada di murare, poi Moretto scarica due attacchi che annullano i salvataggi incredibili di Difronzo, Giada mura ancora, Ivana respinge a terra una ricezione lunga e Moretto trova l’ace.
Il punteggio è di 20-11 e il furore agonistico delle atlete di Marcello, anzi delle atlete e di Marcello, è tale che in questo momento sarebbero in grado di sbaragliare l’Isis in cinque minuti prendendolo a pallonate.
Ma di fronte abbiamo un’altra squadra che non si arrende mai e che tiene il cervello ben collegato al cuore e alle mani.
Dopo l’ingresso di Amoroso e dopo aver recuperato due lunghezze (21-14), la Cuti infila una striscia di 6 punti consecutivi: attacco di Gassi, ace di De Vivo, primo tempo di Costantini e 3 errori-punto nostri che però andrebbero attribuiti virtualmente alle favolose difese di Mariantonietta Miale.
Per cinque minuti nel campo barese non cade neanche la polvere. La ditta di aspirapolveri Miele decide per questo di cambiare denominazione sostituendo una vocale e dedicando alla giocatrice della Cuti un nuovo prodotto che previene il deposito di acari su ogni tipo di superficie, in particolare sui parquet.
Ivana, intanto, lamenta dei dolori, ma per nulla al mondo abbandonerebbe la battaglia. Piuttosto, chiede che in caso di estremo sacrificio per la causa le venga dedicato il palazzetto. Dispone anche che le ceneri vengano, eventualmente, sparse tra l’aiuola delle rose (che si fregò una palleggiatrice qualche anno fa) e la parte del piazzale dove la notte vengono a fare i fatti propri le coppiette. Sulle sue ceneri sarà così concepita la futura fuoriclasse della New Volley e si chiamerà Rosa.
Sul pericoloso punteggio di 21-20 l’Oria è bravo a non farsi prendere dal panico e a reagire nel modo migliore: ribattendo colpo su colpo, punto su punto.
Ale sblocca la situazione correggendo un pallone vagante e poi, dopo aver pagato dazio al solito pallonetto di Gassi, smarca Federica, che può concludere efficacemente (24-22).
Difendiamo 7, dicasi 7, tentativi della Cuti (incluso un pallone recuperato in scivolata da Ivana all’altezza di Mesagne) prima di soccombere alla slash di Ranieri (24-23).
Gassi difende il successivo attacco oritano, ma sulla rete si avventa Giada, che scarica a terra la palla del set (25-23).
Terzo set
Pallonetto di Simonina (visto che ne subiamo tanti, facciamone pure qualcuno noi, cribbio!), ace della riccioluta opposta e pipe di Ivana (4-2). Contro cotanta difesa e contro cotanto libero tocca inventarci sempre qualcosa di creativo.
Un gesto della nostra capitana viene interpretato come un avvertimento mafioso agli arbitri e spunta un altro cartellino. Devo riconoscere che alcune espressioni facciali delle nostre atlete, soprattutto in occasione di rabbiose esultanze, sono tali da destare un certo sconcerto. Gli ospedali psichiatrici giudiziari erano stati chiusi il 31 marzo scorso. Dopo aver visto certe nostre esultanze sul parquet, il governo ha deciso di riaprirli.
Intanto, però, la Cuti gioca sempre meglio: servizi insidiosissimi (7 ace in totale per la sola Gassi), difesa impenetrabile e bande che svolgono adeguatamente il lavoro eseguito dalle centrali in gara-1.
Dal 4-8 si passa in breve tempo al 10-17.
Noi, comunque, non stiamo crollando. Anzi. Crollare al cospetto di una squadra così bella significherebbe chiudere 0-25. Diciamo che incassiamo. Trascorriamo il momento difficile senza perdere contatto con la partita e tenendo vivo l’agonismo. Ai punti, in questa fase, ci pensano soprattutto Ivana e Federica.
Moretto sembra provata e sul 14-22 Marcello la sostituisce con Morgana.
La prima, solo per quello che ha fatto sino adesso, meriterebbe di fare l’imperatrice a vita al corteo storico (ma, come ho scritto all’inizio, dopo aver dato tutto, stasera le ragazze troveranno qualcosa in più e il meglio per Moretto deve ancora venire).
Morgana ha giocato gli scambi finali dei set, ma è come se fosse sempre stata in campo. Ha vissuto la gara dal primo all’ultimo istante, si è tenuta costantemente pronta e – quando è entrata – ha dato un contributo decisivo. Senza di lei, saremmo già in serie D.
Sul 16-24 Giada piazza un primo tempo e nello scambio successivo Morgana tiene vivo un pallone stendendo la mano sul parquet. Sugli spalti c’è Veronica Parisi, la cui presenza ha indirizzato spiritualmente Morgana verso l’esecuzione perfetta di questo bel gesto tecnico.
Gassi chiude il parziale siglando il 9^ punto personale del set e prenotando il titolo di top-scorer della serata con 25 realizzazioni (17-25).
Con le regole dello scorso anno a questo punto saremmo in serie D, ma quest’anno la differenza set non conta e ci basterebbe vincere 3-2 per andare in gara-3.
Un’altra piccola botta di fortuna.
Quarto set
Stiamo per assistere ad un set strepitoso, mozzafiato, spettacolare. Non so se faccio bene a raccontarlo a parole; forse farei meglio a tacere in religioso silenzio e a caricare nel blog il montaggio-video degli scambi più belli, cioè quasi tutti, invitando i gentili lettori a guardarlo inginocchiati davanti al computer.
Un omaggio di due squadre sull’altare degli dei del volley.
Si gioca senza esclusione di colpi, si gioca con intensità, si gioca come se ogni pallone fosse quello della medaglia d’oro alle Olimpiadi.
I primi punti sono del Valenzano Capurso, che riesce a sfruttare il vantaggio psicologico del set appena concluso: fast di Ranieri, primo tempo e muro di Costantini (1-3).
Simonina e Ivana replicano, ma il gap viene rafforzato dalle attaccanti ospiti (Gassi, Miale, Amoroso) e da una Ranieri tornata ai livelli stellari dell’andata (7-11).
Con una differenza sostanziale che accresce i suoi meriti: all’andata ha anche approfittato delle nostre carenze; stasera non stiamo regalando nulla.
Nelle cronache si parla soprattutto dei punti realizzati, ma vorrei ricordare che anche in questo set Giorgia sta disputando una gara fantastica.
Pure dall’altra parte delle rete non scherzano: Miale recupera un pallone da sotto la propria panchina, coach Milella libera spazio in scivolata e Difronzo può rimandare il pallone nel nostro campo.
Poco dopo, il libero ospite potrà fregiarsi di un punto in ricezione (8-12). Se lo merita.
Il turno in battuta di Federica è sempre provvidenziale: a parte il suo punto diretto, andiamo a segno con Giada (muro) e con Moretto (12-13).
Duello punto a punto: Mani-fuori Gassi, slash di Giada (dopo un impatto tra Giorgia e Ale che testimonia il perdurare del furore agonistico), punto di Gassi in bagher e pipe di Ivana (14-15).
Per contrastare gli attacchi (e le difese) di Ivana, la Cuti Volley ricorre ad un repertorio più creativo: ennesima magia di De Vivo che piazza la palla in posto cinque; poi pallonetto, fast e muro di Ranieri (17-20).
Mitica Moretto: mani-fuori da posto quattro e lungolinea da posto due (19-20)!
Dopo un punto di Giada, le ospiti allungano di una lunghezza grazie ad un pallonetto (l’ennesimo) e ad un ace (l’ennesimo) di Gassi (20-23).
Il destino sembra segnato: il Valenzano Capurso è a un passo dal pareggio dei set e da un tie-break che potrebbe risultarci fatale.
Nel frattempo, però, è entrata Morgana al posto di Simonina e – nonostante il momento delicato – il suo transito sul parquet risulterà perfetto, garantendo una copertura esemplare nelle retrovie.
Moretto piazza il lungolinea e poi va a servire (21-23).
Nei successivi 4 scambi la Cuti avrà 12 opportunità di attacco, ma il pallone non cadrà più a terra nel campo dell’Oria. Va detto che ci saranno, più o meno, altrettanti contrattacchi delle nostre ragazze, difesi altrettanto egregiamente da Difronzo e compagne, ma al termine di ogni scambio saranno le ospiti a soccombere.
Prima c’è un imperioso muro di Giada dopo lo scambio più lungo (22-23), poi sarà Ivana a scardinare la difesa avversaria (23-23). Lo scambio successivo termina con un’imprecisione barese (24-23) e poi sarà ancora Ivana, al terzo tentativo, a mettere a terra la palla della vittoria (25-23)!
In verità la palla non cade a terra, ma viene toccata quattro volte nel corso di un intervento difensivo quasi speculare a quello che concluse gara-1.
Gli ultimi cinque scambi (incluso il lungolinea di Moretto) sono stati giocati in modo sostanzialmente perfetto dalle atlete di coach Marcello: concentrazione, reattività in difesa, scelte giuste e passaggi precisi (e salvataggi) da parte di Alessandra, determinazione, spirito di sacrificio (a Giada basta una spruzzata di ghiaccio sulla mano per restare in campo; anche se le fosse caduto addosso l’Empire State Building, avrebbe ripreso a giocare. Per vincere!).
In altre parole, cuore, cervello e una voglia di vincere impressionante.
Prima di affrontare gara-3 con la consapevolezza che sarà un’altra durissima battaglia sportiva, l’Oria lascia ai propri tifosi il ricordo più bello di questa stagione.
Abbiamo ammirato una squadra vera.
Abbiamo ammirato il miracolo compiuto da un allenatore.
Abbiamo ammirato otto giocatrici di cui siamo orgogliosi.
Grazie, presidente, per averle portate a Oria; non le cedere a nessuno. Neanche se ci danno in cambio tutta la nazionale degli Stati Uniti.
Ma adesso non fermiamoci: now or never!
Tabellino: Oria-Valenzano Capurso 3-1 (25-23, 25-23, 17-25, 25-23)
New Volley Oria: Bianco 11, Gallo 0, De Pascalis 11, Gallo Ingrao 18, Loria 3, Moretto 13, Imperatore 7, Mastria (L) – All. Presta.
Muri-punto 5, ace 6, errori in battuta 9.
Aspav-Orsa Valenzano Capurso: Triggiani NE, Amoroso 4, Miale 9, Ancona 2, Madio NE, De Vivo 4, Gassi 25, Casulli NE, Costantini 7, Ranieri 17, Marchionna NE, Ciciriello NE, Difronzo 1 (L) – All. Milella.
Muri-punto 4, ace 11, errori in battuta 11.
Arbitri: Massimiliano Marzo e Donato Giuseppe Rizzello.
Prossimo ed ultimo turno: Valenzano Capurso-Oria, sabato 30 maggio, ore 18.30.