GIOIA DEL COLLE-ORIA 1-3

31 marzo 2014

Primavera di Oria

Sabato 29 marzo 2014 – ore 18.30

Che Oria! Che magnifico girone di ritorno!

Dopo il quinto successo di fila la gratificazione si accompagna ad una riflessione più seria e più profonda, un quesito esistenziale, una domanda alla quale non esiste una risposta. Il quesito esistenziale è: dove saremmo se non avessimo buttato nel gabinetto quelle due disastrose partite (o almeno una delle due partite) con il Castellana?

La storia, però, non si fa con i se; godiamoci il presente ed analizziamo questa bella vittoria a Gioia del Colle.

Lungo la strada si passa da Mottola e qui non possiamo non onorare con un coretto grondante di ammirazione il grande campione a cui il paese tarantino ha dato i natali.

Lucrezia Liace

Premessa: avevo visto giocare il Gioia del Colle un mesetto prima contro il San Cassiano ed ero uscito dal PalaKouznetsov con la sensazione di essere stato al cospetto di una squadra coriacea e combattiva, in grado di far sudare sette camicie all’attuale capolista e di compensare con un’organizzazione ed una grinta molto elevate le pesanti assenze di De Moraes e di Luisi. Una squadra che mi ha ricordato quella che si arrese, con molto onore, l’anno prima al Cutrofiano nei play-off.

Si torna, dunque, al PalaKouznetsov e mi pongo un altro quesito: quante persone vengono settimanalmente deviate in buona fede verso il Palazzetto? Se ho ben capito, per i gioiesi “il palazzetto” è quello accanto allo stadio; la struttura utilizzata dalla New Volley Gioia è più nota in città come “il palestrone”.

Federica Imperatore

L’aspetto all’interno è piuttosto spartano, ma conveniamo che è così che dovrebbero essere i palazzetti della categoria: né dispendiose cattedrali nel deserto né caverne in stato di abbandono come una struttura di cui non faccio il nome in cui giocammo l’anno scorso.

Qui c’è una scalinata che deve aver colpito l’immaginazione della nostra Veronica. L’opposta brindisina, infatti, identifica il palazzetto proprio attraverso quella scalinata. Non ha tutti i torti. Le squadre che scendono le scale dopo il riconoscimento ricordano le modelle che partecipano alla sfilata di piazza di Spagna. Il tutto è molto scenografico ed anche in questa occasione la Contessa mostra una classe non indifferente.

Scalinata

Bella anche la musica solenne che accompagna l’ingresso in campo delle formazioni. Quella ricorda un po’ il torneo dei rioni di Oria.

Infine, una nota di colore. La pallavolo a Gioia ha una grande tradizione (serie A maschile) di cui resta traccia nell’organizzazione e nella passione dei tifosi e questo lo sapevamo. Oggi noto che uno striscione è stampato sul retro dell’insegna di un caseificio e questo mi sembra un bel modo, sebbene involontario, per onorare un’altra prelibata peculiarità locale: le mitiche mozzarelle gioiesi.

Fabiana Denicolò

Ultima considerazione: non ho mai sentito uno speaker così corretto e preparato. Veramente, quando ricorda il risultato dell’andata (il secco 3-0 per Gioia), stiamo per portare le mani dove non si può dire; poi però annuncia con preveggenza che oggi sarà tutta un’altra storia. Il senso è che Gioia non può cullarsi sugli allori; Oria non deve deprimersi.

New Volley Gioia: Daniela Campanella in palleggio, Fabiana Denicolò opposta, Claudia Quero e Samanta Intini di banda, Francesca Beppi e Federica Imperatore centrali, Federica Cofano libero.

A disposizione di coach Michele Ironico: Eleonora Valenzano, Mariangela Fraccalvieri, Marianna Nuzzi, Anita Liotino, Martina Galiotto.

Meglio saperlo prima

New Volley Oria: Simona Leone in palleggio, Veronica Parisi opposta, Ivana Gallo Ingrao e Lucrezia Liace di banda, Giada De Pascalis e Sara Giuffrè centrali, Giorgia Mastria libero.

A disposizione di coach Marcello Presta: Ornella Pezzarossa, Federica Muri e Daniela Lo Noce.

Primo set

Denicolò presenta il proprio biglietto da visita con un mani-fuori, ma il primo colpo di scena non è un gesto tecnico.

Sull’1-2, ossia dopo appena tre scambi, l’Oria chiede una verifica della rotazione. Temo che sia un record. Temo che una cura di fosforo per rafforzare la memoria si renda necessaria…

Verifica precoce

Sul 4-3 la prima fuga delle brindisine: punti per Giada (primo tempo ed ace) e posto quattro caliente grazie ai colpi di Ivana e di Lucrezia. Bello, in particolare, il lungolinea di Yoghina che vale il 5-10.

Il vantaggio aumenta grazie all’ace della Leonessa e agli attacchi vincenti di Ivana e di Veronica (8-15).

In tanto splendore tecnico è difficile stilare classifiche, ma forse la cosa più bella dell’Oria è la difesa. In quella fase di gioco siamo piazzati, siamo reattivi, siamo generosi. Giorgia sta dando inizio ad una prestazione epica. Mettere palla a terra per le padrone di casa inizia a diventare complicato.

Lo stesso speaker prende atto che le brindisine “difendono l’impossibile”. E sì che alle difese efficaci a Gioia dovrebbero essere abituati vista la bravura in quel campo della formazione locale almeno negli ultimi tre anni.

Giorgia Mastria

Sara partecipa alla fuga ospite con un delizioso pallonetto; Gioia ricorre all’unico fondamentale nel quale stasera si assicurerà una certa superiorità, il muro, e in particolare al talento di una strepitosa Beppi.

Ivana mantiene le distanze, ma sul 15-21 trascorriamo qualche brutto minuto, che rischia di compromettere quanto fatto sino ad ora: Quero, Intini e Beppi accorciano portando il Gioia sul 19-21; il muro di Lucrezia restituisce ossigeno (19-23); Beppi e Intini sfiorano il pareggio: 22-23.

Giorgia riceve alla perfezione e Veronica riesce a far atterrare dolcemente una palla un po’ complicata (22-24).

Veronica Parisi

La stessa palla scotta, ma per fortuna in battuta va la specialista Sara: un tempo questo sarebbe stato il momento adatto per provocare un travaso di bile al coach; da un mese a questa parte la centrale brindisina è diventata la regina degli ace: vince Oria 22-25!

Secondo set

Marcello non è soddisfatto per la rimonta subìta alla fine del parziale (poi fortunatamente fallita) e l’intervallo non è proprio una lettura condivisa di bigliettini dei Baci Perugina.

La squadra, comunque, continua a dare soddisfazioni: mani-fuori di Veronica, pipe di Lucrezia, primo tempo di Sara e solita difesa tenace (5-7).

Sara Giuffrè

Quero, oltre che attenta in difesa, si rivela specialista di pallonetti su entrambi i lati d’attacco e Beppi ottiene il pareggio (12-12) nonostante i brillanti recuperi di Giorgia. “Ce ne vuole per mettere la palla a terra!” – commenta lo speaker.

Alcuni tifosi, dal canto loro, invitano le atlete locali ad adoperare più grinta, sia pure usando un’espressione meno raffinata. Non credo, però, che alle gioiesi faccia difetto la generosità; è proprio la partita ad essere complicata.

Esibizione di doppie da parte delle due palleggiatrici: è ancora parità (16-16).

Daniela Campanella

Guizzo oritano grazie ad una specialità della casa (le pipe di Lucrezia) e immediato recupero gioiese con i muri e i primi tempi delle centrali Imperatore e Beppi (19-19).

Le ragazze di mister Ironico ipotecano il set con due attacchi di Intini ed un muro a cappuccio di Beppi (non so se anche in Toscana si usi questa espressione); la Leonessa ipoteca l’ennesimo cartellino con una protesta (giusta) su un’infrazione poi revocata dalle gentile arbitre e con una protesta (impropria) su una doppia un po’ anomala.

Leonessa focosa

Prima della fine del campionato sono certo che gli arbitri dovranno far intervenire i poliziotti in assetto antisommossa e gli idranti per raffreddare l’ardore della nostra palleggiatrice.

Nonostante un bell’attacco di Veronica, Gioia si aggiudica il set grazie all’ennesimo tiro vincente di Beppi (25-21). Giorgia ci ha provato rischiando di tuzzare contro il seggiolone.

Terzo set

L’Oria non si abbatte per il pareggio; anzi, ottimizza quanto di buono stava già facendo. Il primo punto è di Giada, poi ci sono magie di Simona in difesa e in attacco (da incorniciare il secondo tocco).

E’ Beppi a farsi carico in modo sempre più preponderante della reazione barese.

Un bambino invade il campo e tenta di giocare con la Leonessa. Temo per la sua incolumità.

Secondo tocco

Sul 5-5 c’è un cambio nelle file locali: Fraccalvieri sostituisce Intini, che si precipita fuori dal parquet. Cosa abbia determinato la sostituzione è abbastanza chiaro, ma poteva sempre restare il dubbio che magari la ragazza volesse farsi una rapida medicazione o controllare sul telefonino l’eventuale arrivo di un sms importante (un’assunzione, magari) o qualcosa di più nobile rispetto a quello che tutti hanno pensato: la pipì. Ogni dubbio, comunque, è sciolto dallo speaker, che conferma l’ipotesi dell’esigenza fisiologica. Perché non mettere qualche manifesto in città per farlo sapere anche fuori dal PalaKouznetsov…?

A questo punto, però, rifletto sul fatto che esistono vari tipi di esigenze fisiologiche, due in particolare, e decido di stimare in un tempo massimo di 5 scambi l’esigenza micro; oltre i 5 scambi si tratterebbe dell’esigenza macro.

C’è un mani-fuori di Lucrezia, un attacco di Veronica e un ace di Ivana; poi Intini si precipita nuovamente in campo.

Velocissima

Decisamente è stata un’esigenza micro. Tenuto conto che l’ace è più veloce di uno scambio normale, la schiacciatrice è stata rapidissima.

Senza Intini, però, il punteggio è passato da 5-5 a 5-8 e da questo momento in poi, sino al termine della partita, l’Oria resterà sempre in vantaggio. E’ lecito dire che la pipì di Intini è stata la svolta che ha cambiato la partita…?

Se vogliamo scherzare sì, ma la vera svolta della partita è costituita dalla straordinaria determinazione in difesa delle brindisine, dal loro efficace muro-difesa e dalla caterva di punti che Ivana scarica sul parquet tra il 9-11 e il 12-23.

Ivana Gallo Ingrao

Gioia non sbaglia nulla in attacco; il break di 3-12 è frutto, in via esclusiva, della potenza e della precisione delle nostre ragazze.

Questa è la sequenza.

Ivana, Leo con un bellissimo secondo tocco, Ivana dopo un miracolo difensivo di Veronica e ancora Ivana a muro (9-15).

Yoghina tira fuori ma poi riprende la marcia trionfale con due attacchi: uno precede un millimetrico ace di Giada, l’altro segue un punto realizzato da Sara (10-19).

Una Intini alleggerita va a segno da posto quattro e Beppi realizza il 14^ punto personale (chiuderà a quota 19); poi ancora Ivana-show: due attacchi, un muro ed un’azione efficace di Veronica dopo uno scambio connotato da mille difese (12-23).

Esultanza oritana

Fast di Beppi ed ennesimo punto di Ivana (il 10^ nel set!): 13-24.

Con 11 palle-set a disposizione, la nostra ricezione si concede l’unico momento di pausa della serata. Dura 3 scambi, poi il set termina sul 16-25.

Quarto set

Quest’Oria stellare non si ferma più ed opportunamente batte il ferro finché è caldo.

Pallonetto di Ivana, due precisi attacchi di Sara e un bel murazzo di Veronica (1-6).

Gioia non alza bandiera bianca e replica con Denicolò e con la solita Beppi (7-8).

Francesca Beppi

Dopo il time-out di Marcello, le brindisine sono impeccabili: la Zia piazza una doppietta inaugurando una fase di gioco in cui si fa fatica a capire se nell’Oria sia più ammirevole l’attacco o la difesa. Diciamo che per ogni punto realizzato andrebbe citata anche la giocatrice che qualche secondo prima ha difeso egregiamente: Ivana dopo una difesa della Zia, Ivana dopo una difesa di Giorgia, la Leonessa dopo un’altra difesa di Giorgia, e così via.

Il nostro libero corona una prestazione meravigliosa con un salvataggio che diventa un punto dall’alto valore simbolico (10-16). Ma sono tanti i punti resi possibili dai miracoli difensivi della creatura (tanto che Pezza le invia un bacetto dai bordi del campo).

Bacetto di Pezza

Coach Ironico introduce Fraccalvieri e Nuzzi, ma l’Oria ha ormai preso il largo e dopo il muro di Beppi che vale il 14-21, il rush finale è una striscia favorevole per le brindisine: pipe di Ivana, palletta di Veronica e doppio ace di Lucrezia (14-25).

L’Oria esce tra gli applausi di alcuni sportivissimi spettatori locali e so’ cose che fanno piacere.

Una Beppi travolgente, una difesa combattiva e attaccanti che hanno dimostrato buoni numeri ma scarsa continuità nell’arco della partita; le cose buone non sono mancate, ma non è stato il miglior Gioia possibile indubbiamente.

Claudia Quero

L’Oria è stato magnifico e conferma il momento magico, oltre che l’ormai consolidata tradizione di gironi di ritorno esaltanti di coach Marcello.

“Visti i risultati, perché non iniziamo ad allenarci a giugno così da entrare in forma all’avvio del campionato?” – suggerisce la Leonessa in presenza di testimoni.

La soglia-salvezza è lontana ma oggi si è abbassata di ulteriori 3 punti e finché la matematica ce lo consente, noi vogliamo e dobbiamo crederci!

Veronica Parisi

Tabellino: Gioia del Colle-Oria 1-3 (22-25, 25-21, 16-25, 14-25)

New Volley Gioia: Denicolò 6, Valenzano NE, Campanella 1, Beppi 19, Fraccalvieri 0, Quero 5, Intini 9, Nuzzi 0, Liotino NE, Imperatore 6, Galiotto NE, Cofano (L) – All. Ironico.

Muri-punto 8, ace 2, errori in battuta 9.

New Volley Oria: Parisi 10, Pezzarossa NE, De Pascalis 5, Gallo Ingrao 22, Giuffrè 6, Muri NE, Leone 6, Liace 13, Lo Noce NE, Mastria (L) – All. Presta.

Muri-punto 4, ace 8, errori in battuta 7.

Arbitri: Catelisa Panzarino e Claudia Romina Ranieri.

Top-scorer

Altri risultati: Nardò-San Cassiano 0-3, Tempesta TA-Pallavolo 80 Brindisi 3-0, Spongano-Castellana Grotte 3-1, Ugento Jr.-Galatina 0-3, Ostuni-Azzurra Lecce 3-0.

Riposa: Nike Lecce.

Classifica: San Cassiano e Tempesta TA* 52; Pallavolo 80 BR 44; Nardò 41; Galatina, Spongano* e Gioia del Colle 32; Oria e Castellana Grotte 26; Nike Lecce 17; Ostuni* 13; Ugento Jr.* 9; Azzurra Lecce 2; Montescaglioso ritirato.

(*) Con l’asterisco le squadre che devono ancora effettuare un turno di riposo.

Difesa di Sara

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Montescaglioso 900,00; San Cassiano 200,00; Tempesta TA 127,00; Nardò 65,00; Ostuni 60,00; Castellana Grotte 30,00; Gioia del Colle 27,50; Oria 25,00; tutte le altre 0,00.

Tutti buoni.

Prossimo turno: Oria-Spongano, domenica 6 aprile, ore 18.30.


ORIA-OSTUNI 3-0

26 marzo 2014

Vincendo adesso

Domenica 23 marzo 2014 – ore 18.30

Ancora uno scontro diretto per l’Oria, ancora un’opportunità per allungare la striscia positiva iniziata il 23 febbraio con il brillante successo nel derby contro la Pallavolo 80.

Al Palazzetto arriva un Ostuni in gran forma: ha appena sconfitto il Galatina e andando a ritroso ha strappato un set alla capolista San Cassiano, un punto al Castellana Grotte e una vittoria a Ugento.

Oria e Ostuni sembrano le due squadre più vivaci tra quelle che occupano la parte bassa della classifica.

In più ci sono fattori motivazionali da non trascurare perché è chiaro che Annacarla e Simona ci tengono a fare bella figura nel loro ex-pallazzetto (nel caso di Annacarla, una seconda casa).

Annacarla Cozzetto

Il fatto che la formazione ostunese indossi i pantacollant probabilmente dev’essere frutto di un suggerimento delle due giocatrici appena citate, a cui devono essere note le temperature glaciali della struttura. Si tratta, in questo caso, di una precauzione eccessiva perché Iuvenilia e Locorotondo nel pomeriggio hanno provveduto a riscaldare la struttura.

Per i nostri due supertifosi il bilancio domenicale sarà estremamente positivo.

L’Ostuni gioca a ranghi ridotti come all’andata; l’unica novità è l’impiego di Gialluisi nel ruolo di libero.

Nello stesso ruolo si rileva una novità anche in casa oritana: prima convocazione per Roberta D’Errico in veste di vice-Giorgia. Non è un mestiere per vecchi, evidentemente.

Giorgia Mastria

New Volley Oria: Simona Leone in palleggio, Veronica Parisi opposta, Ivana Gallo Ingrao e Lucrezia Liace schiacciatrici, Giada De Pascalis e Sara Giuffrè centrali, Giorgia Mastria libero.

A disposizione di coach Marcello Presta: Carmen De Padova, Ornella Pezzarossa, Federica Muri, Daniela Lo Noce e Roberta D’Errico.

Lightning Ostuni: Annacarla Cozzetto in palleggio, Mariacarmen Nigro opposta, Milena Flore e Marika Brandi schiacciatrici, Grazia Rendina e Simona Minetti centrali, Maddalena Gialluisi libero.

A disposizione di coach Carmelo Tanzariello la sola Valentina Flore.

Non è soltanto un derby brindisino, ma – diciamolo – è anche il derby tra le due cittadine più belle del girone.

Primo set

Le squadre entrano in campo dopo che Veronica ha verificato la marca dello shampoo usato da Federica (che in effetti potrebbe permettersi di fare da testimonial).

Capelli

Prima dello scambio iniziale – come di consueto – Giorgia dà il cambio ad una compagna. Chissà se a fine partita il nostro libero pensa: “Agghiu trasuta pi ultima e agghiu assuta pi prima”.

Comunque sia, inizia un set molto particolare e caratterizzato da un equilibrio straordinario.

Del resto nella sessione pre-partita Marcello aveva messo in allarme le proprie atlete diffidandole dal prendere sotto gamba l’impegno; devo dire, però, che personalmente i progressi tecnici dell’Ostuni me li aspettavo ma non a questi livelli. In particolare, è sconvolgente il miglioramento dell’organizzazione difensiva.

Iniziamo con un travolgente lungolinea di Lucrezia, con un muro di Ivana ed una palletta di Ivana che valorizza un bel salvataggio di Giorgia.

Lucrezia Liace

Sull’altro fronte punti per Brandi, Minetti e Nigro.

I muri in questa partita resteranno episodici; ad apparire come una “provocazione” è invece la pipe di Flore visto che in casa oritana quel tipo di attacco sembra diventato un prodotto di origine controllata.

Ottime difese, buoni meccanismi muro-difesa, liberi reattivi e attacchi che sbagliano poco; gli scambi in questo modo si allungano e la partita diventa spettacolare.

Oria avanti sul 6-5 ma poi è costretto a rincorrere, sebbene i tentativi di fuga delle ospiti non vadano oltre le due lunghezze.

Torniamo in vantaggio sul 17-16 grazie ad un attacco di Lucrezia, ma dura poco perché Brandi riporta avanti l’Ostuni (18-19).

Marika Brandi

Primo tempo di Giada, bomba della Zia e primo time-out della serata sul 20-19.

Oria finalmente avanti di due lunghezze grazie ad un ace-culo di Veronica (21-19).

Minetti passa dal centro nonostante un tentativo di recupero di Lucrezia che calcia una pallonata addosso a Giada; dopo il mani-fuori di Brandi è Marcello a dover fermare il tempo (22-23). La schiacciatrice ostunese ha già messo a terra 8 palloni imponendosi come una delle più brillanti protagoniste della serata.

Dopo 6 tentativi d’attacco, le padrone di casa ottengono il pareggio grazie a Ivana, che scarica la tensione con un’esultanza inquietante (23-23).

Esultanza di Ivana

Un bel muro di Sara ci regala la prima palla-set (24-23).

Sprechiamo tutto con un inestetismo tattile della Leonessa (volgarmente “doppia”) e con un lungolinea fuori misura (24-25).

Da un po’ di tempo, però, i palloni scottanti non ci fanno più tremare e riusciamo a rimediare: infrazione fischiata alle avversarie, ace di Leo e attacco vincente di Ivana dopo una magnifica difesa di Giorgia (27-25)!

Grande equilibrio, dunque. Se si fosse giocato con il vecchio sistema pre-rally point system, il punteggio sarebbe fermo sul 10-9.

Sara Giuffrè

Ognuno sa i fatti propri, ma credo che a Ostuni le 6 battute sbagliate siano motivo di qualche rimpianto. Anche di qualche iastema, probabilmente.

Secondo set

Nigro e Minetti valorizzano le difese di Annacarla e compagne; l’Oria replica con attacchi dal centro (Sara e Giada).

Un paio di errori e un paio di invasioni accrescono il nervosismo tra le file oritane; per fortuna, ci sono le giocatrici più esperte che – come sempre… – provvedono a raffreddare i bollenti spiriti, pur non riuscendo ad evitare un cartellino giallo (4-9).

Ammonizione

A risultare alquanto esasperante è anche la bravura in difesa delle atlete ostunesi. Per carità, anche noi sappiamo difendere benissimo, ma l’impressione è che mentre noi sfruttiamo reattività ed agilità in salvataggi spesso spettacolari, le nostre avversarie difendano senza fatica. Tiri il lungonea e c’è un’ostunese piazzata; provi la diagonale e c’è una giocatrice già pronta sul posto; tenti il pallonetto e la palla atterra dolcemente sulle mani di un’avversaria.

Per la rabbia scaraventi una bottiglia nel bidone della spazzatura? Bene, in fondo al bidone comparirà una giocatrice dell’Ostuni che raccoglierà la tua bottiglia con un bagher.

Vuoi appoggiare gli occhiali sul comodino prima di coricarti? Troverai Annacarla pronta a respingerli.

Vuoi suicidarti per la disperazione? Non puoi, perché se ti butti dall’ultimo piano, non ci saranno i Vigili del Fuoco ad acchiapparti nel telo; ci saranno le giocatrici dell’Ostuni…

Giada De Pascalis

Affidarsi a Giada si sta rivelando un’ottima scelta (la centrale sanpancraziese realizzerà 6 punti nel set); sull’altro fronte Brandi sta cedendo un po’ di spazio alle mancini terribili, Flore e Nigro, e il punteggio sorride all’Ostuni, nonostante il buon muro-difesa dell’Oria (16-17).

Un pallone finito a bordo campo viene recuperato da Bob D’Errico. Si comincia così.

Ennesimo errore in battuta delle gentili ospiti e bel mani-fuori di Veronica (18-17).

Anche all’andata ricordo che i primi due set terminarono con parziali alti. Allora, però, la sensazione fu che l’Oria peccò di pigrizia e di sufficienza, complicandosi (ed aggiustandosi) la vita da solo. Oggi la situazione è diversa e l’esito dei parziali è davvero incerto.

Simona Minetti

Brandi, Minetti e Cozzetto (ace con velo della stessa Minetti) portano l’Ostuni sul 18-21, Veronica spezza il break, ma un’ottima Brandi ipoteca il set (19-22).

Nello scambio successivo viene fischiato a Flore qualcosa che non ho capito e che non ha capito neanche l’interessata. Io mi tengo il dubbio in silenzio (anche perché è a beneficio dell’Oria e quindi ce me futte a me?), l’interessata il dubbio l’esprime in modo sanguigno e riceve un’ammozione indolore (20-22).

Le castagne dal fuoco ce le tolgono definitivamente Lucrezia con una doppietta, Giada con una provvidenziale difesa e successivo punto, e Veronica direttamente in battuta (24-22).

Il punto finale è ancora di Giada, grande protagonista del set, premiata con un bacetto dalla Zia (25-23).

E’ dura, durissima, ma stiamo giocando molto bene pure noi.

Bacetto

Terzo set

Devastante Lucrezia in avvio di set; da incorniciare una sua diagonale nei tre metri. La Zia non si fida delle mie rilevazioni e sospetta che assegni arbitrariamente più punti a Ivana. A scanso di equivoci stasera le attribuisco pure quelli della compagna accussì no’ può dìscere nienti.

La (vera) top-scorer della serata, però, sarà Marika Brandi con 15 punti.

Lei e Flore (bel pallonetto ed ennesima pipe) lanciano la fuga dell’Ostuni, tanto per cambiare (9-11).

Ivana recupera il gap, ma le ex, Simona e Annacarla, riportano avanti la Lightning con un muro ed un ace (13-15).

Un magnifico intervento difensivo di Giorgia si trasforma in un punto, grazie anche ad una grave incertezza – questa volta – della difesa ospite.

Il punto di Giorgia

Paradossi della vita. Abbiamo menato bombe e tiri piazzati e li hanno difesi; questa palla innocua, invece, viene fatta cadere da tre giocatrici che sarebbero tutte state in grado di recuperarla senza muoversi di un centimetro.

Bel muro di Lucrezia, ma Ostuni è ancora avanti grazie ad una diagonale di Flore e ad un pallonetto di Nigro (16-19).

Marcello chiama un time-out risolutivo: la squadra tornerà in campo concentrata e determinata, fatta eccezione per un paio di errori in battuta che non risulteranno molto graditi al tecnico oritano.

Leo difende un pallone impossibile, Ivana attacca con successo per due volte consecutive, Veronica sfrutta l’aiutino del nastro e poi è Lucrezia a mettere a terra il pallone decisivo (25-22).

Simona Leone

E’ stata una partita emozionante, intensa e ben giocata da entrambe le squadre. Non mi piace l’espressione “risultato giusto” perché nello sport il risultato è sempre giusto (tranne nel calcio delle scommesse, delle flebo e dei Moggi). Certamente, però, il punteggio di 3-0 rischia di apparire fuorviante e deve lasciare molta amarezza nelle nostre avversarie, che hanno giocato da pari a pari per tutta la partita ed hanno l’unica colpa di aver vanificato una posizione di vantaggio alla fine di ogni set (conducevano 24-25 nel primo, 19-22 nel secondo, 20-21 nel terzo).

Milena Flore

Battere quest’Ostuni con punteggio pieno è quindi un motivo di merito per le nostre ragazze. Oltretutto, pur con qualche imperfezione (colmata da una sana dose di cinismo), il nostro gioco non è dispiaciuto affatto. Anzi.

A sei giornate dalla fine, i play-off sono matematicamente fuori portata, ma del resto non sono mai stati il nostro obiettivo. Con questa vittoria abbiamo respinto definitivamente possibili attacchi in classifica da parte dell’Ugento e dello stesso Ostuni; la Nike è ancora una minaccia, ma anche il distacco da chi ci precede è un po’ diminuito e la soglia-salvezza si è avvicinata di tre lunghezze. Abbiamo il dovere di provarci. Sabato prossimo!

Veronica Parisi

Tabellino: Oria-Ostuni 3-0 (27-25, 25-23, 25-22)

New Volley Oria: Parisi 7, De Padova NE, Pezzarossa NE, De Pascalis 8, Gallo Ingrao 0, Giuffrè 3, Muri NE, Leone 3, Liace 26, Lo Noce NE, D’Errico NE, Mastria 1 (L) – All. Presta.

Muri-punto 4, ace 4, errori in battuta 8.

Lightning Ostuni: Flore M. 9, Cozzetto 2, Rendina 1, Flore V. NE, Brandi 15, Minetti 7, Nigro 6, Gialluisi (L) – All. Tanzariello.

Muri-punto 1, ace 5, errori in battuta 11.

Arbitri: Genci Frasheri e Luciano Cocciolo.

Ivana Gallo Ingrao

Altri risultati: San Cassiano-Tempesta TA 3-2, Pallavolo80 BR-Gioia del Colle 3-0, Ugento Jr.-Nardò 0-3, Galatina-Spongano 1-3, Azzurra Lecce-Nike Lecce 0-3.

Riposa: Castellana Grotte.

Classifica: San Cassiano e Tempesta TA* 49; Pallavolo 80 BR 44; Nardò 41; Gioia del Colle* 32; Galatina e Spongano* 29; Castellana Grotte 26; Oria 23; Nike Lecce* 17; Ostuni* 10; Ugento Jr.* 9; Azzurra Lecce 2; Montescaglioso ritirato.

(*) Con l’asterisco le squadre che devono ancora effettuare un turno di riposo.

Esultanza oritana

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Montescaglioso 900,00; San Cassiano 200,00; Tempesta TA 127,00; Nardò 65,00; Ostuni 60,00; Castellana Grotte 30,00; Gioia del Colle 27,50; Oria 25,00; tutte le altre 0,00.

Entra in classifica anche il Nardò occupando la quarta posizione grazie ai 65 euri di multa determinati dalle frase offensive e minacciose indirizzate agli arbitri.

Prossimo turno: Gioia del Colle-Oria, sabato 29 marzo, ore 18.30.


NIKE LECCE-ORIA 1-3

16 marzo 2014

L'uomo che sussurrava alle giocatrici

Sabato 15 marzo 2014 – ore 18.30

Prima di occuparci della serie C, credo che sia doveroso fare un passo indietro e tributare il giusto merito alla 1^ Divisione Giovani dell’Oria, che in settimana si è sbarazzata con un eloquente 3-0 della Frascolla Taranto. Un divario tecnico imbarazzante. Da un lato una squadra di giocatrici molto interessanti e promettenti ma messe in campo senza criterio da un allenatore sprovveduto; dall’altro lato una squadra, l’Oria, tecnicamente valida e tatticamente ordinata. Del resto, molte atlete oritane sono state allenate (o sono allenate in prima squadra) da tecnici esperti e competenti come Marcello, Mimmo e Ivana. E i risultati si vedono.

In bocca al lupo per le prossime!

Prima Divisione Giovani

Passiamo a Nike Lecce-Oria.

Dopo l’altra trasferta a Lecce, quella con l’Azzurra, molte cose sono cambiate nel campionato. In particolare, si è ritirato il Montescaglioso andando ad occupare l’unica scottante casella per la retrocessione diretta e liberando un posto nella lotta per i play-off (che poi sarebbe stato il vero obiettivo alla portata della formazione lucana alla luce del suo rilevante tasso tecnico).

Ovviamente il campionato si incasina perché adesso la classifica va letta anche in considerazione delle partite in più o in meno disputate dalle varie squadre. Il primo sestetto a fruire del turno di riposo domenica scorsa è stato proprio quello dell’Oria. “Riposo” per modo di dire visto che – su espressa richiesta di Simona – le ragazze si sono allenate anche nel giorno festivo.

Simona Leone

Nike-Oria, in effetti, dovrebbe essere la partita più importante della stagione, lo scontro diretto “più diretto”; le due squadre sono rimaste spesso appaiate in classifica o si sono reciprocamente sorpassate senza distaccarsi. Più avanti le distanze sembrano abissali e anche alle spalle, al momento, c’è un po’ di spazio.

La destinazione della trasferta è la palestra della scuola “Zimbalo”. Non so se Zimbalo sia il nome di una persona o una disciplina del fitness. Tipo Zumba.

In compenso, ho accertato che Nike, il nome dell’odierna avversaria, è la figura mitologica che simboleggia la vittoria e non l’azienda di abbigliamento che in Asia ha sfruttato i bambini facendoli lavorare fino a 16 ore al giorno in condizioni igieniche e di sicurezza inenarrabili. Bambini di 5 anni.

Adriana Almiento

Ringrazio chi mi ha fornito questa precisazione (Alessandra D.A.) impedendomi la figura di cacca che avrei fatto se avessi pronunciato “naik” invece di “nike”…

E’ un vero peccato che l’impiantistica sportiva (stadio, palazzetto, palestre per il volley) sia concentrata in una zona distante dall’incantevole barocco leccese. Dalle parti di via Siracusa l’unico elemento architettonico ben distinguibile è il campanile più brutto della Puglia, quello di un complesso parrocchiale. Viene voglia di salire tutte quelle scale apposta per suicidarsi dopo averlo visto.

Le ragazze delle sorelle Laudisa mi sembrano ancora più alte rispetto alla partita d’andata. Devo assolutamente conoscere il nutrizionista di questa società.

Eleonora Esposito

Sull’altro fronte la capitana dell’Oria dà il buon esempio alle compagne mettendosi un po’ di deodorante. Se fosse passata dalla vicina profumeria “Vanity”, avrebbe trovato un vasto assortimento di deodoranti, profumi, creme ed ogni prodotto per la difesa della propria bellezza e per la difesa in senso pallavolistico (grazie alle innovative tecniche di Paola Faloia).

L’interno della Zimbalo è ben illuminato e spero che questo possa giovare alle fotografie. Oltretutto le gentili arbitre acconsentono a farmi restare in una posizione non molto distante dal campo, però vogliono che prima tolga il mio giaccone dall’attrezzo su cui l’avevo appoggiato.

Manco mia madre pretendeva che mettessi in ordine la mia stanza con lo stesso rigore…

Giorgia Mastria

All’inizio mi ero chiesto il motivo di questa prescrizione. Di certo il giaccone abbandonato non avrebbe costituito un pericolo per le atlete. Poi mi è stato spiegato che il giaccone abbandonato non si conciliava con le condizioni di decoro in cui deve trovarsi il terreno di gioco. In effetti, è vero.

Però ora vulìss’ sapè piccé ad inizio partita un giaccone su un attrezzo è indecoroso mentre a fine partita il porcile ca làssan’ le giocatrici vicino alle panchine non è indecoroso…! C’è sempre di tutto: bottiglie capovolte, confezioni di merendine aperte, fazzolettini usati, forse pure assorbenti usati. Mancano solo cacche di cane e scorie nucleari. E indecoroso sarebbe il mio giaccone appeso su un attrezzo…?!

Una panchina dopo una partita

Restando in tema, sul sito della FIPAV di Brindisi qualche giorno fa avevo notato l’indizione di un corso per arbitri introdotto dallo slogan: “In ogni gara c’è un atleta in più: l’arbitro”.

Pur apprezzando l’ottimo livello dei direttori di gara negli ultimi campionati, incluso questo, il presunto atletismo degli arbitri di pallavolo mi ha lasciato un po’ perplesso. In confronto con quelli del calcio, che macinano chilometri e spesso sono indistinguibili dai calciatori, gli arbitri di pallavolo, più sedentari, non sempre hanno l’aspetto da decatleta olimpico. Diciamo, anzi, che alcuni sembrano lottatori di sumo e altri sembrano impiegati del catasto alla vigilia della pensione, il che, comunque, non incide sul loro rendimento. Del resto, a loro basta un’ottima vista, competenza, onestà e autorevolezza. Questo pensavo.

Oggi, però, ho capito che lo slogan del sito della FIPAV Brindisi è corretto e me ne sono accorto quando ho visto la direttrice di gara arrampicarsi su un seggiolone senza scalini con la stessa agilità dell’uomo ragno. Poi, per ottimizzare la propria visione di gioco, è salita su quello che sembrava un pacco di Amazon.

Sulla scatola

E i risultati si son visti: controllo assoluto della partita, un atteggiamento di garbata autorevolezza ed esattezza impeccabile (poi riscontrata dai filmati) in tutte le decisioni che sembravano dubbie.

Formazioni.

Nike Volley Lecce: Annalisa Palma in palleggio, Giada Amatori opposta, Eleonora Esposito e Federica Muci schiacciatrici, Adriana Almiento e Alessandra Carrisi centrali, Alessia Miggiano libero.

A disposizione di coach Cristina Laudisa: Elenia De Rinaldis, Federica Trinchera, Anastasia Maria Pitotti, Ludovica Russo, Vita Sara Parabita e Chiara Camposeo.

Si sta strettine in panchina.

Strettine

New Volley Oria: Simona Leone in palleggio, Veronica Parisi opposta, Ivana Gallo Ingrao e Lucrezia Liace schiacciatrici, Giada De Pascalis e Sara Giuffrè centrali, Giorgia Mastria pivot.

A disposizione di coach Marcello Presta: Carmen De Padova, Ornella Pezzarossa, Federica Muri e Daniela Lo Noce.

Primo set

Oria frizzante in avvio; l’approccio alla partita è decisamente valido: ricezione concentrata, difesa reattiva, gioco ordinato e attacchi efficaci. Bello il pallonetto di Ivana, magnifico il tocco di seconda della Leonessa e anche in battuta facciamo male (Sara e Lucrezia): 2-7.

Se la partita è frizzante, comunque, il merito è anche delle avversarie. Il punteggio è ingannevole e la Nike sta giocando una buona pallavolo.

Ivana Gallo Ingrao

Il pareggio, in effetti, non tarda ad arrivare (8-8) e poi si apre una fase di gioco più equilibrata, ma altrettanto godibile.

Le padrone di casa presentano solo qualche problema in ricezione; le oritane usano un po’ troppa foga in attacco.

La pipe di Lucrezia sembra condurre l’Oria al rush finale da una posizione di vantaggio (17-19), ma le salentine effettuano il sorpasso con un primo tempo di Carrisi, un pallone messo a terra da Palma, un muro di Almiento e un ace di Carrisi (21-19).

Dopo il conseguente time-out di Marcello, l’Oria pareggia grazie al fondamentale del muro, ben utilizzato da Sara e da Veronica, e poi torna in vantaggio con un folgorante attacco della Zia (21-23).

Lucrezia Liace

Scambio di doppie e attacco di Muci, che annulla la seconda palla-set (23-24); poi Lucrezia conferma il proprio stato di forma con un’azione offensiva perentoria e decisiva (23-25).

Secondo set

Ulteriori segnali di crescita nella Nike, che mette subito in difficoltà le avversarie con i punti di Almiento, Amatori ed Esposito, ottimamente orchestrate dalla sapiente regia di Palma (8-2).

Il servizio questa sera è un fondamentale che sorride all’Oria, ma non basta ancora a colmare il gap (10-8).

Sul 15-13 la Nike mette le mani sul parziale grazie ad una sequenza di attacchi di Amatori (da sinistra e da destra): 19-14.

Giada Amatori

A parità di qualità di gioco, forse è stato il carattere a fare la differenza in questa partita e bisogna dare atto alle nostre ragazze di non aver mollato nei momenti più delicati, quelli in cui le ragazze leccesi forse hanno peccato di inesperienza e di scarsa malizia.

Mani-fuori di Lucrezia e pallonetto di Ivana: siamo ancora in partita (19-17) nonostante il successivo pallone messo a terra da Amatori.

Ivana va ancora segno, per due volte, ma replicano Esposito ed Amatori, quest’ultima con una palla piazzata nello stile di Ida Taurisano: balzo da seconda linea e colpo da sotto con il palmo della mano (23-19).

Veronica e Lucrezia accorciano di una lunghezza, ma Muci procura alla propria squadra ben 3 palle-set (24-21).

Federica Muci

Il mani-fuori della Zia annulla la prima e in battuta va la specialista Sara Giuffrè, ormai ispiratrice delle nostre migliori rimonte.

Ace della centrale brindisina ed anche la seconda palla-set è annullata (24-23)!

Fantastica Lucrezia: prima scarica un bolide sul parquet, poi ottiene il punto dopo uno scambio lunghissimo in cui le leccesi avevano respinto 4 assalti ospiti. Adesso la situazione si è ribaltata: 24-25.

Almiento riporta il set in parità, poi Giada replica alla collega di ruolo e Veronica chiude il parziale direttamente in battuta (25-27)!

Veronica Parisi

Terzo set

Otto errori-punto e un primo tempo di Almiento costituiscono il bilancio d’avvio del terzo set. Le difese ormai sono ben rodate e gli attacchi perdono un po’ di lucidità (6-3).

La nipote di Al Bano incrementa il proprio bottino di punti con muri e primi tempi mentre noi perdiamo colpi.

“Ce cazzu stè cumbinamu?” – si chiede qualcuno in tribuna sul 13-7.

A parte un tirazzo di Lucrezia, un lungolinea di Ivana e un attacco di Leo, stiamo subendo la reazione della Nike, ispirata da Palma e concretizzata dall’ottima Amatori, in evidenza per i palloni messi a terra ma anche per la passeggiatina che compie prima di effettuare il servizio.

La Nike dilaga e la reazione oritana arriva soltanto sul 18-11, quando ormai è troppo tardi.

Assonnate?

Giada attacca con successo e poi difende un pallone che la Leonessa scarica in campo; la palleggiatrice locale non sta a guardare e si costruisce un mani-fuori seguito da un ace di Esposito (21-14).

Entrano Russo nella Nike e Pezza nell’Oria.

Le nostre bande accendono la speranza: mani-fuori e palletta di Ivana, pipe di Lucrezia dopo un miracolo difensivo di Giorgia (21-17).

Una nostra giocatrice tenta di imitare la Leonessa e improvvisa un tocco di seconda all’indietro dagli esiti alquanto improbabili. Lo metterò in rete, ma solo in privato e solo per un pubblico adulto.

Pezza ci mette una pezza; intanto, però, alle leccesi mancano soltanto 3 punti (22-18).

Annalisa Palma

La grande protagonista di questo finale di set, e non solo, è Annalisa Palma: prima mura un nostro attacco e poi infila 2 ace consecutivi (25-18).

Il momento è delicato. Durante il cambio di campo, però, il presidente riesce a motivare le proprie giocatrici con poche parole, profonde, toccanti, che escono dritte dal cuore e riescono a muovere le corde giuste nell’animo delle ragazze.

Quarto set

Ivana e compagne nel quarto set sono trasformate.

Sara alterna un pallonetto ad un tiro cazzuto: entrambi i primi tempi finiscono a terra con successo; Yoghina realizza un ace (0-4).

Sara Giuffrè

Mino si interroga: “Forse avrei dovuto parlare prima, se questi sono i risultati…”

La Nike recupera con Muci ed Amatori, ma è una giocatrice dell’Oria a mettersi in evidenza per un gesto tecnico straordinario: Giorgia Mastria, difendendo un attacco di Amatori, tenta (volutamente, è ovvio) di spedire il pallone nel canestro alle sue spalle. Senza neanche guardare! Il pallone si impenna, rimbalza internamente sul ferro e poi cade a terra perché a rimbalzi siamo un po’ scarsini. Se fosse entrato, sarebbe stato pure un tiro da tre punti…!

Sul 4-4 break da 8 dell’Oria: attacco di Lucrezia, due errori avversari, altro attacco di Lucrezia e straordinaria serie di servizi vincenti di Sara (tre!), che ormai è una macchina da ace. Leonel Marshall le fa un baffo. La striscia vincente è chiusa da Veronica (4-12).

Almiento e Amatori interrompono il trend, ma quello dell’8-15 è l’ultimo punto della Nike, squadra ammirevole per tre set e mezzo, prima di spegnersi all’improvviso.

A parte la statura, a parte la bravura, a parte l’età media molto giovane, credo che alle ragazze della Nike vada riconosciuto anche un altro merito: il contegno. Mi sembrano giocatrici molto corrette e molto misurate: non esagerano nelle esultanze, non protestano, non si innervosiscono, mai un gesto inopportuno.

Eleonora Esposito

In confronto, la New Volley del quarto set sembra uno spot promozionale della Legge Basaglia, quella che nel 1978 ha svuotato i manicomi. Sento urla, vedo discussioni animate, vedo esultanze isteriche, vedo gente che ride, vedo gente che parla da sola, vedo movimenti inconsulti come strane rotazioni delle braccia.

Se dilaga la follia, comunque, dilaga anche il vantaggio grazie ad un’impressionante sequenza di dieci punti consecutivi (8-25), inclusi i tre attacchi con cui Ivana conquista il titolo di miglior realizzatrice con 20 punti.

E’ stata – a mio avviso – una bella partita tra due squadre che hanno espresso una pallavolo apprezzabile. Nel finale dei set non sono mancate le emozioni. Come ho già accennato, credo che la differenza l’abbiano fatta alcune individualità, la maggiore esperienza delle brindisine ed una buona dose di carattere nei momenti delicati, oltre che – naturalmente – le parole motivazionali, dolci e commoventi, del nostro presidente alla fine del terzo set.

Esultanza oritana

Tabellino: Nike Lecce-Oria 1-3 (23-25,  25-27,  25-18,  8-25)

Nike Lecce: Palma 6, De Rinaldis 0, Trinchera 0, Almiento 6, Carrisi 8, Pitotti NE, Russo 0, Esposito 8, Muci 6, Parabita NE, Amatori 14, Camposeo NE, Miggiano (L) – All. Laudisa.

Muri-punto 4, ace 7, errori in battuta 7.

New Volley Oria: Parisi 7, De Padova NE, Pezzarossa 1, De Pascalis 3, Gallo Ingrao 20, Giuffrè 10, Muri NE, Leone 5, Liace 17, Lo Noce NE, Mastria (L) – All. Presta.

Muri-punto 2, ace 13, errori in battuta 2.

Arbitri: Federica Cataldo e Caterina Vanessa Malerba.

Lucrezia Liace

Altri risultati: Tempesta TA-Castellana Grotte 3-1, Spongano-San Cassiano 0-3, Nardò-Pallavolo 80 BR 2-3, Gioia del Colle-Ugento Jr. 3-1, Ostuni-Galatina 3-1.

Riposa: Azzurra Lecce.

Classifica: Tempesta TA* 48; San Cassiano 47; Pallavolo 80 BR 41; Nardò 38; Gioia del Colle* 32; Galatina 29; Spongano* e Castellana Grotte* 26; Oria 20; Nike Lecce* 14; Ostuni* 10; Ugento Jr.* 9; Azzurra Lecce 2; Montescaglioso ritirato.

 (*) Con l’asterisco le squadre che devono ancora effettuare un turno di riposo.

Soddisfatte

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Montescaglioso 900,00; San Cassiano 200,00; Tempesta TA 127,00; Ostuni 60,00; Castellana Grotte 30,00; Gioia del Colle 27,50; Oria 25,00; tutte le altre 0,00.

Nelle ultime due giornate (ricordiamo che l’Oria domenica ha riposato e il blog è rimasto fermo) non ci sono state multe ad eccezione delle ingentissime… spese tombali per il ritiro del Montescaglioso (900 euro).

Alla società montese in bocca al lupo per un pronto ritorno nella categoria.

Prossimo turno: Oria-Ostuni, domenica 23 marzo 2014, ore 18.30.


AZZURRA LECCE-ORIA 1-3

4 marzo 2014

Per niente facile

Domenica 2 marzo 2014 – ore 18.30

Ritorno a Lecce.

Nel mio caso erano 6 anni esatti che non mettevo piede nella palestra di via Bari. Parecchia acqua è passata sotto i ponti da allora e parecchia acqua potrebbe scendere da un cielo pieno di nuvole con colori irreali, fantastici. Colori inconsueti stanno abbellendo anche la scuola elementare, ma non ancora la palestra. All’interno, invece, noto un “verde clinica” avvolgente. Sono verdi le parti inferiori delle pareti e tutto il pavimento. Le fotografie, prima di essere corrette, sembrano frutto di qualche dispositivo a infrarossi usato per le visioni notturne.

Visione notturna

Meno male che l’informatica ha prodotto degli strumenti correttivi.

Ricordavo che in via Bari non vi fossero sedie, ma a fondo campo è stata collocata una panca, alle spalle della quale c’è un materasso rosso. L’effetto è curioso dato che le persone sembrano sedute su un divano imbottito.

A sconcertarmi è un metro artigianale appeso al muro, simile a quello delle Questure. A sconcertarmi non è tanto il metro in sé quanto il fatto che la tacca più bassa corrisponda a 1,70 metri, discriminando così noi poveri nanetti che non raggiungiamo quella cifra.

Foto segnaletica

L’Oria è al completo; nell’Azzurra c’è qualche assenza (l’allenatore, ad esempio, e Valeria Licci).

Formazioni.

Azzurra Lecce: Claudia Boellis in palleggio, Francesca Bursomanno opposta, Federica Rampino e Serena Vernich laterali, Sabrina Capone e Gigante centrali. La formazione salentina gioca senza libero (che farà una breve comparsa solo alla fine del terzo set).

A disposizione di coach Margiotta: E. D’Urso, V. Sacco e A. Sacco.

New Volley Oria: Simona Leone in palleggio, Veronica Parisi opposta, Ivana Gallo Ingrao e Lucrezia Liace laterali, Giada De Pascalis e Sara Giuffrè centrali, Giorgia Mastria libero.

A disposizione di coach Marcello Presta: Carmen De Padova, Ornella Pezzarossa, Federica Muri e Daniela Lo Noce.

Divano apparente

Qualcosa non quadra nelle maglie dell’Azzurra: Boellis deve aver portato la propria maglia in tintoria ed utilizza quella di Montagna; soprattutto si rileva che in campo ci sono due giocatrici con il numero 7: la stessa Boellis e Vernich (che all’andata indossava il 23).

Si risolve la questione con pragmatismo: Vernich prende due strisce di nastro adesivo e le sistema (una davanti, una dietro) dopo il 7, che diventa così un 71. Presumo che sia stata la scaramanzia a sconsigliare la trasformazione in 17.

Settantuno

Primo set

Le centrali oritane fanno faville: un muro e un ace per Giada, un muro e due primi tempi per Sara, ma l’Azzurra risponde colpo su colpo affidandosi all’esperienza della capitana Rampino, all’esuberanza di Bursomanno e soprattutto alla creatività della palleggiatrice Boellis, autrice di un secondo tocco e di un ace.

L’Oria non dispiace; le leccesi giocano con grinta e determinazione, ignorando la classifica.

Un primo scatto è favorito da Lucrezia, che marca il proprio passaggio in prima linea con 4 palloni messi a terra (8-11). La Zia è davvero nel pieno della maturità e la scuola di pallavolo può certamente attendere (anche nell’interesse della collettività…).

Lucrezia Liace

Non dobbiamo illuderci che il set sia cosa fatta perché le padrone di casa non vacillano e piazzano un muro con Capone e un attacco con Rampino.

La capitana leccese ricorda un po’ le tenniste per via dei cosiddetti “gemiti agonistici”. Sull’11-14 è costretta ad affrettarsi per spedire oltre la rete un pallone impossibile; invece del “gemito agonistico” le esce fuori una parolina che viene ascoltata in modo nitido anche allo stadio di via del Mare. Non so se il punto contro sia dovuto ad un’infrazione tecnica o alla scrupolosa osservanza delle norme a tutela del Galateo da parte degli arbitri…

Fefa Rampino

Dopo il time-out Giada prosegue nel suo show personale (un magnifico pallonetto e il terzo muro-punto dell’Oria); l’Azzurra, però, non resta a guardare e va a segno con Gigante e con Vernich (15-18).

A risultare decisiva per il set è la striscia positiva determinata da una doppietta di Lucrezia, da un ace di Veronica e da una pipe di Ivana (15-22).

Con i punti di Capone, Rampino, Giada e Ivana, il set termina 18-25.

Non è affatto una passeggiata. E il peggio deve ancora arrivare.

Ivana Gallo Ingrao

Secondo set

Se non fosse stato per la reazione emotiva e per il bel gioco espresso a metà parziale, questo set sarebbe stato ricordato come una delle pagine più tetre della nostra stagione.

L’inizio è sconvolgente, con 4 errori-punto consecutivi. L’Azzurra non brilla in attacco (nei primi 8 scambi l’unico punto “costruito” dalle due squadre è il mani-fuori di Bursomanno), ma è efficace in difesa e passa a condurre per 5-3.

Un ulteriore attacco vincente costa caro all’opposta leccese. Il cognome da condottiero medievale (tipo Carlo Martello o Barbarossa o cose del genere) aiuta Bursomanno ad affrontare eroicamente il dolore e la ragazza rientra in campo a martellare la difesa brindisina.

Infortunio Bursomanno

Solo una palletta di Ivana (6-4) salva l’onore di una squadra in cui anche la ricezione sta andando completamente in tilt.

Rinvigorita dall’entusiasmo, l’Azzurra dilaga e adesso non si tratta più soltanto di omaggi dell’Oria o eroici sacrifici di Bursomanno; le salentine giocano bene, difendono, costruiscono e mettono palloni a terra (Capone e Vernich).

Il punteggio indica un imbarazzante 13-5.

La Leonessa tenta di farci uscire dalla palude con bel secondo tocco, ma l’apice dell’orrore e lo svantaggio più alto sono raggiunti con un errore in battuta e un fallo di posizione (15-6).

Vernich compie un miracolo difensivo e Rampino ottiene un mani-fuori; sull’altro fronte, comunque, ci sono le premesse di una riscossa con un muro di Giada e una pipe con annesso vaffa di Lucrezia.

Pipe stizzita

E’ un’espressione di stizza rivolta alla situazione, non certo alle correttissime avversarie.

Il pareggio arriva prima del previsto grazie ad un rabbioso volley-champagne espresso dall’Oria promotore di un break di 1-9.

Si contano 4 punti di Ivana, 2 ace di Leo, un attacco e un muro di Lucrezia.

Nell’Azzurra il numero artigianale di Vernich rischia di staccarsi dalla maglia, ma la mossa vincente non è tanto il suo riassestamento quanto l’ingresso di Valentina Sacco.

Numero mobile

L’atleta sostituisce Bursomanno dopo un mani-soffitto di quest’ultima (che uscendo avrà pensato: questo è il ringraziamento…) e va in zona di battuta. Entrare per servire è sempre una bella responsabilità con la figura di cacca che in queste circostanze è sempre in agguato e sarebbe amplificata dalla presunzione che la nuova entrata sia una specialista del fondamentale. Ma Sacco non sbaglia; anzi, pesca dal cilindro proprio un ace che vale il 20-18.

Il compito non si esaurisce col servizio perché Sacco resta in campo a palleggiare e Boellis scala in posizione di attaccante (mossa che si ripeterà nel quarto set).

Claudia Boellis

Lucrezia ottiene il cambio palla e Sara ripaga l’Azzurra con la stessa moneta (ace): 20-20.

Vernich va a segno da destra, Lucrezia trova l’angolino del posto cinque e la capitana coraggiosa Fefa Rampino si erge a protagonista della fase più calda del set con un mani-fuori ed un pallonetto (25-22).

Terzo set

Lucrezia difende l’onore oritano ma la vera ripresa è come quella promessa dal nipote di Letta: tarda ad arrivare.

Incoraggiata dal parziale vinto, inoltre, l’Azzurra gira a mille, mandando a punti Bursomanno, Gigante e Capone (6-3).

Francesca Bursomanno

Centrali brindisine in evidenza con Giada saracinesca sulla rete e battitrice infallibile e Sara nuovamente a muro prima dell’attacco vincente di Ivana (6-7).

Veronica, sempre preziosa in difesa ma stasera un po’ stitica in attacco (nonostante un’alimentazione che dovrebbe favorire fenomeni opposti), si sblocca anche in fase realizzativa e rafforza di una misura il vantaggio oritano (10-12).

Rampino e Bursomanno recuperano (12-12) prima del perentorio sprint della New Volley.

Si comincia con una botta di culo (un aiutino del nastro su un attacco della Zia) e poi è una cavalcata trionfale anche se l’umore di Marcello non è proprio da festa.

Simona Leone

Bomba di Giada, veramente strepitosa oggi, diagonale di Lucrezia e lungolinea di Ivana (13-19).

Dopo il secondo tocco di Simona e il terzo ace di Giada c’è gloria anche per le avetranesi che il mondo ci invidia: Pezza e Carmen.

L’Azzurra difende (male) una pipe destinata a Gallipoli, Ivana mette palla a terra, Carmen stoppa una ricezione lunga e Bursomanno minaccia di farmi riprendere un pallone in primo piano scaraventandolo verso la videocamera (che invero non è molto distante dalla linea di fondo): 14-25.

Esultanza oritana

Quarto set

Questa palestra, ora che ci penso, offre grandi opportunità: date le dimensioni ridotte ci si può spostare liberamente e avvicinarsi a un metro dalle atlete senza incorrere in divieti arbitrali, opportunamente e necessariamente tolleranti.

Le giocatrici in battuta potrebbero sedersi in braccio agli spettatori.

Decido di fare delle sperimentazioni con la videocamera. Chessò? Potrei riprendere un muro o un mani-fuori a dieci centimetri di distanza. Oppure potrei intervistare le atlete mentre attendono di ricevere.

Veronica Parisi

Il risultato più interessante, però, è l’incremento del mio vocabolario di parolacce dato che quello che si sente in campo farebbe impallidire Boldi e De Sica.

La partita è equilibrata: l’Azzurra ha ripreso a giocare molto bene e l’Oria, pur non degradandosi ai livelli del secondo set, fa molta fatica a conquistare quel risultato che sulla carta, ma solo sulla carta, sarebbe parso scontato.

Una nostra giocatrice invade la prima linea con più sfacciataggine di quella dimostrata da Putin in Crimea mentre Ivana e Lucrezia incrementano il bottino di punti che porterà entrambe a quota 20.

Tutti punti di capu.

Neanche 3 muri quasi in successione (Veronica, Leo e Giada) riescono a portare avanti le brindisine.

Giorgia Mastria

Una ricezione a uecchio di Giorgia, su cui fa velo la Leonessa, si trasforma in punto, ma sull’altro fronte Boellis prende confidenza con il ruolo di opposta a cui la costringe l’ingresso di Sacco (15-14).

Quando i peggiori timori stanno per concretizzarsi, la contorta matassa viene sbrogliata da Ivana, autrice di tre punti consecutivi (15-18). La Zia non riesce a trattenere la gioia e corre ad abbracciare la compagna disinteressandosi dell’attacco di Rampino (16-18).

Impatto

Il nastro fa amicizia anche con Sara e poi Ivana trova il punto direttamente in battuta (16-20).

Boellis va a segno, ma gli ultimi scambi sono tutti conclusi favorevolmente dall’Oria, anche grazie alla formula della partita precedente (“Sara, in campo!”).

Termina 17-25 e il risultato finale, unitamente alla bella prestazione di Giada, è la nota più positiva di una serata caratterizzata da molta, troppa sofferenza.

Un punto con il Galatina alla fine di una partita brillante, due punti d’oro con la Pallavolo 80 Brindisi e tre punti con l’Azzurra Lecce; stiamo forse attraversando un ciclo favorevole? Simona Leone, interpellata in proposito, sostiene di sì.

Sara Giuffrè

Tabellino: Azzurra Lecce-Oria 1-3 (18-25,  25-22,  14-25,  17-25)

Tennent’s Azzurra Lecce: Bursomanno 9, Rampino 11, Capone 7, Boellis 4, D’Urso NE, V.Sacco 1, Gigante 4, Vernich 7, A.Sacco (L) – All. Margiotta.

Muri-punto 4, ace 5, errori in battuta 8.

New Volley Oria: Parisi 6, De Padova 1, Pezzarossa 0, De Pascalis 13, Gallo Ingrao 20, Giuffrè 6, Muri NE, Leone 5, Liace 20, Lo Noce NE, Mastria 1 (L) – All. Presta.

Muri-punto 11, ace 8, errori in battuta 5.

Arbitri: Francesco Scarcella e Donato Giuseppe Rizzello.

Giada De Pascalis

Altri risultati: Tempesta TA-Ugento Jr. 3-0, Gioia del Colle-San Cassiano 0-3, Spongano-Nardò 0-3, Montescaglioso-Pallavolo 80 Brindisi 1-3, Nike Lecce-Galatina 0-3, Ostuni-Castellana Grotte 2-3.

Classifica: Tempesta TA 46; San Cassiano 44; Nardò 40; Pallavolo 80 BR 39; Montescaglioso 31; Galatina 30; Gioia del Colle 29; Spongano 26; Castellana Grotte 23; Oria 17; Nike Lecce 14; Ugento Jr. 9; Ostuni 7; Azzurra Lecce 2.

Vittoria sofferta

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): San Cassiano 200,00; Tempesta TA 127,00; Ostuni 60,00; Castellana Grotte 30,00; Gioia del Colle 27,50; Oria 25,00; tutte le altre 0,00.

L’unica multa è quella di 20 euro per l’Ostuni, una cui atleta presenterebbe una numerazione non regolamentare.

Prossimo turno: Oria-Montescaglioso, domenica 9 marzo, ore 18.30.