ORIA-NARDO’ 2-3

30 ottobre 2011

Sabato 29 ottobre 2011 – ore 18.30

Che rabbia! Che peccato!

Partita dai due volti quella in cui si sono affrontate Oria e Nardò per la terza giornata di campionato. Nei primi due set un Oria travolgente, determinato, efficiente. Poi è venuto fuori il Nardò, che ha vinto nettamente il terzo set e si è imposto nel quarto con un convincente allungo finale. E infine il tie-break, che è andato avanti per scatti: prima Nardò con un mini-break, poi Oria con un maxi-break che sembrava “tombale” e poi l’incredibile finale con le ospiti che hanno ribaltato il 14-9.

Due rimonte, dunque, non una soltanto per la squadra di Gianni Dell’Anna: rimonta dei set (da 2-0 a 2-3) e rimonta al tie-break (da 14-9 a 14-16).

Eppure tutto era iniziato sotto i migliori auspici, almeno sul piano scaramantico: “fattore G” al proprio posto, acqua frizzante, una penna adeguata.

Dove abbiamo sbagliato? Forse dovremmo rimettere il cd di Vasco Rossi uscendo dalla Taranto-Grottaglie. A me sta sulle palle, ma per la causa si può fare questo ed altro.

Stefania, dal canto suo, ha riproposto la treccia dopo che la coda sciolta e il tuppetto non avevano dato gli esiti sperati.

Il Nardò sfoggia maglie, tute e borsoni amaranto, un colore (inedito per la pallavolo) che fa la sua figura. Per chissà quale ragione, i borsoni vengono collocati in tribuna e non nello spogliatoio. Non si fidano? Avranno avuto qualche brutta esperienza? E’ scaramanzia anche questa?

Formazioni.

New Volley Oria classica: Stefania Guacci in palleggio, Simona Minetti opposto, Ivana Gallo Ingrao e Maria Nannavecchia laterali, Daniela Lonoce e Giulia Basile centrali, Giorgia Mastria libero.

In panchina con coach Marcello Presta: Angela Carone, Noemi Votano, Annacarla Cozzetto, Federica Peluso e Simona Bianco, che in settimana ha portato i pasticcini dell’esordio.

Dream Volley Nardo: Annalisa Palma in palleggio, Giorgia Rollo opposto (credo…), Tiziana De Monte e Sonia Spano laterali, Ilenia Muci e Celeste Giannaccari centrali, Enrica Muci libero.

A disposizione di coach Gianni Dell’Anna: Alessandra Dell’Anna, Annalisa Bieri, Serena Calabrese, Veronica Chirivì, Valeria Stapane e Federica Buccarella.

Primo set

Il primo punto è di De Monte, ma sul 2-2 c’è un piccolo allungo dell’Oria grazie a due servizi vincenti di Stefania (4-2).

Ivana si impone a muro, ma Nardò effettua il sorprasso grazie a un parziale di 0-4 avviato da Palma con tocco di seconda e concluso da Rollo direttamente in battuta. In mezzo, i primi errori in attacco delle furie rosse.

Ace della capitana ed è nuovamente parità (8-8).

L’Oria sta giocando in modo soddisfacente: grande determinazione in difesa, molto bene a muro e attacco che punge con Maria. In questo modo passiamo nuovamente a condurre per 12-9.

Ma la grande protagonista del set è Stefania Guacci, particolarmente creativa. A un certo punto, poi, sembra aver cambiato ruolo e attacca da opposto. Giulia palleggia e Stefania schiaccia; è un nuovo schema. Si materializza il mio sogno della “squadra totale” in cui tutte sanno fare tutto.

Risulterà la miglior realizzatrice del set con ben 7 punti personali.

Le ospiti tentano di restare in partita con Spano, ma sul 14-13 l’Oria impone un break di 10-1 esprimendo volley-champagne.

Dopo un attacco vincente di Ivana va in battuta il Koala ed arriva il suo terzo ace.

“Fallo di nuovo!” – grida Annacarla da bordocampo.

E Stefania l’accontenta!

Il set lo chiude Ivana: 25-16 ed è l’Oria più bello della stagione.

Secondo set

Il momento di grazia non è finito: dopo l’intervallo le furie rosse sembrano ancora più scatenate e partono con 5 punti consecutivi (4 dei quali di Ivana, a segno di forza e d’astuzia con un bel pallonetto).

Il Nardò replica con un muro di Buccarella (subentrata a Spano), ma adesso è il momento della capitana coraggiosa, Daniela Lonoce: un muro e due primi tempi (11-4)!

Stiamo godendo.

Immagino che abbia apprezzato anche il mitico coach Scanferlato, presente in tribuna.

Quest’Oria da favola è sospinto da un pubblico mai visto prima: numeroso e chiassoso.

Mettono palloni a terra Simona e Giulia, mentre Nanna spreca qualche opportunità offensiva e si abbandona ad un moderato gesto di stizza. La nostra longilinea schiacciatrice, però, risulterà alla fine la top-scorer dell’incontro con 16 punti personali.

E che difesa! In questa fase non sta cadendo a terra neanche la polvere, tanto è vero che 7 dei primi 10 punti ospiti sono errori-punto nostri. La qual cosa può essere una nota di merito per una difesa quasi impenetrabile, ma, per altri versi, è la conferma di un vizio congenito in questo avvio di stagione: troppi sprechi in attacco. Se lo vengono a sapere Sarkozy e la Merkel, ci fanno un culo così…

Il Nardò si avvicina grazie ai colpi della Rollo (17-14), ma le brindisine sanno amministrare e si portano addirittura sul 23-15 in virtù dei palloni messi a terra da Nanna, Simona e Daniela.

Coach Dell’Anna reintroduce Spano, una mossa ininfluente sull’esito del set, ma assai influente per l’andamento dei parziali successivi. E’ De Monte, però, a rendere meno pesante il passivo neretino prima che il set si spenga per inerzia (25-19).

Terzo set

Non è il vero Nardò quello che abbiamo di fronte ed è un Oria maturato fin troppo velocemente quello che ha dominato la partita sino a questo momento. Meglio sarebbe chiudere l’incontro velocemente prima che le ospiti si riprendano e le furie rosse paghino lo sforzo straordinario profuso sino a questo momento.

L’avvio lascia ben sperare.

Si comincia, infatti, con un murazzo del Koala, un punto anomalo di Pocahontas (di pugno) ed un ulteriore blocco di Stefania, letteralmente strepitosa questa sera (5-2).

Il Nardò recupera grazie a 3 errori-punto consecutivi nostri (5-5) e poi ci riportiamo avanti con Nanna e Simona mentre la difesa centrata su Ivana e Giorgia continua a fare un buon lavoro. Validissimo anche il contributo delle centrali in fase difensiva, bisogna dire.

La sensazione è che stiamo continuando a fare tutto noi: punti per l’Oria e punti per un Nardò che non sembra in grado di rientrare in partita (10-8).

Col cavolo.

La svolta arriva adesso: le atlete amaranto cominciano col piazzare quattro colpi consecutivi (due attacchi di Rollo, un ace di De Monte e un tocco di seconda di Palma) e si portano così in vantaggio (11-12).

Le brindisine reagiscono con un primo tempo di Giulia ed un lungolinea di Maria, ma il Nardò non si lascia riprendere (12-14).

Qualcosa si inceppa nell’Oria: non difendiamo più tanto bene, il servizio è diventato un fondamentale in passivo (zero ace e 5 errori nel terzo set a fronte di 6 ace e un errore nel primo) e l’attacco è imballato. Aggiungiamo un errore di posizione e qualche malinteso in fase di costruzione e la frittata è fatta.

Il pallonetto di De Monte mette in archivio il terzo set (18-25).

Siamo ancora in vantaggio nel conto dei set, ma chi conosce la pallavolo (non io; io ci credevo ancora…) ha intuito che il vento è cambiato.

Quarto set

La partita è sempre godibile, molti scambi sono spettacolari. A spezzettare il gioco sono soltanto le continue richieste di verifica della rotazione. Quando diventerò presidente mondiale della FIVB, la prima cosa che farò sarà l’abolizione della segretezza della rotazione: o la facciamo scrivere su un tabellone oppure diamo una copia dei fogliettini alla capitane così possono controllare quando vogliono senza interruzioni e senza rotture di palle…

A proposito di capitane, continua il buon momento di Daniela: primo tempo e ribattuta su una difesa lunga (6-7).

Le nostre centrali chiuderanno entrambe in doppia cifra: 11 Daniela e addirittura 13 Giulia.

Molto bene anche Ilenia Muci sul fronte opposto: già 3 punti in questa frazione.

A metà set, nonostante l’ottima difesa delle ospiti, Nanna riesce ad andare a segno ripetutamente, ma i suoi sforzi sono vanificati da una serie di evitabilissimi errori in battuta: dal 10-9 al 15-15, in pratica, sbaglia chiunque si presenti in zona di servizio.

Giulia è in ritardo su un primo tempo, ma colpisce ugualmente la palla e ottiene un punto esteticamente discutibile. Più culo che sentimento – si usa dire a Taranto in questi casi, ma secondo la madre il ritardo era una finta per beffare le avversarie. Fatto sta che tutto quello che tocca Pocahontas questa sera diventa oro. Avremmo dovuto passarle una copia del bilancio dello Stato.

Pallonetto di Daniela ed ace di Stefania (15-15), ma il set dell’Oria finisce qui. Nardò difende meravigliosamente e in attacco non sbaglia più nulla.

In particolare, si mette in evidenza Sonia Spano, che firma 3 degli 8 punti consecutivi delle ospiti. Molto brava questa ragazza: grande elevazione, perfetta scelta dei tempi e ampio repertorio di colpi.

Nei time-out (chiesti evidentemente da Marcello) c’è un’insolita rilassatezza sul fronte neretino: le atlete sorridono, spesso ridono addirittura. Sembrerebbe quasi che Spano, oltre ad imporsi come protagonista della rimonta, racconti anche barzellette negli intervalli…

Sul 15-23, comunque, l’Oria non molla: tiro fuori di De Monte, due attacchi vincenti di Nanna dopo tre buone difese di Giorgia in un unico scambio, invasione ospite ed ace di Ivana (20-23). Non tutto è perduto!

Primo tempo di Muci ed ace di Spano. Tutto è (quasi) perduto: si va al tie-break.

Tie-break

Per noi è il primo; il Nardò ha l’abbonamento.

Prima che inizi, butto un occhio sugli spalti. I tifosi neretini hanno abbandonato i borsoni delle atlete al loro destino: se manca qualche collanina d’oro noi non ne vogliamo sapere niente…

Ma la cosa più grave è che gli appassionati tifosi dell’Oria si sono improvvisamente squagliati come gli amici latitanti di Berlusconi. Ma come?! Proprio adesso che si decide l’incontro…! Che razza di modi sono…?! Se si sono allontanati per andare a vedere Inter-Juventus, spero che retrocedano tutte e due le squadre (l’Inter per la classifica, la Juve per qualche altro scandalo) così imparano…

C’è un problema ancora più serio nell’Oria: Stefania zoppica e deve abbandonare il parquet.

Annacarla è già in campo, ma il protocollo vuole che la sostituzione venga formalizzata con l’uscita di Stefi prima dell’ingresso di Annacarla. Armato di santa pazienza, il povero Koala si alza dalla panchina, si trascina in campo, sempre zoppicando, e poi si porta nella zona della sostituzione dove riceve il cambio da Annacarla. Tutta ‘st’ammuina sulla pelle degli ammalati…

Quando sarò presidente internazionale della FIVB cambierò anche questo.

Duplice attacco di Spano, mani-fuori di Pocahontas, primo tempo ai limiti del campo di Muci, ace di Ivana e muro di Simona (5-4).

Poi c’è uno scatto del Nardò con doppietta di Muci ed ace di Spano favorito da un errore di valutazione della nostra ricezione (5-7).

Al cambio di campo, però, ci andiamo in vantaggio perché Annacarla è entrata subito in partita, Simona va a segno da posto due, Nanna da posto quattro e Daniela direttamente in battuta (8-7)!

E poi c’è anche un muro di Giulia (9-7).

Sul 10-9 la giovane centrale vive i cinque minuti pallavolistici più spettacolari ed intensi da quando è nata: primo tempo efficace e ben 3 (tre) muri-punto consecutivi!!! Un break da quattro tutto suo. Per due volte ha fermato un attacco di banda, poi si è dedicata al settore centrale. Che determinazione, che intuito, che capacità di lettura!

In settimana arriveranno per lei i contratti pubblicitari dell’Adidas e della Coca Cola; intanto concentriamoci sulla partita: siamo 14-9 e abbiamo 5 palle-match a disposizione.

Dunque, tra noi e la prima vittoria stagionale c’è solo un pallone da mettere a terra.

Il cambio-palla lo ottiene Rollo (14-10). Poco male; adesso loro servono e noi contrattacchiamo. Basta una palla a terra.

Va fuori il primo attacco; va sulla rete il secondo (14-12).

Se questa palla, questa dannata e fottutissima palla, non vuole essere messa a terra da una nostra attaccante, può andar bene anche una battuta sbagliata. Non ci offendiamo.

Ma Rollo non sbaglia e Spano azzecca il lungolinea (14-13).

Il copione, lo stesso, identico copione – ahimé – si ripete per altre tre volte: Rollo ha la mano ferma, noi – se non altro – non facciamo cacate in ricezione, ma non riusciamo comunque ad andare a segno dalla banda presidiata da Ivana, Nardò rigioca e Spano lancia saette con grande sangue freddo e grande precisione. Nardò annulla l’ultima palla-set (14-14), sorpassa (14-15) e vince (14-16).

La migliore rotazione loro contro la peggiore nostra. La colpa è pure di Annacarla: invece di insistere su Ivana avrebbe dovuto passare la palla a Silvietta o a Lucrezia in tribuna…

La rotazione sfortunata, comunque, serve a spiegare soltanto l’ultimo atto, non la totalità dell’incontro.

L’ultima volta che avevo visto giocare il Nardò era stato cinque anni fa. Era una squadra molto aggressiva e coriacea allora; lo è ancora adesso. Merita solo applausi per aver creduto e per aver costruito questa splendida rimonta (che, come abbiamo visto, è una rimonta fatta di più rimonte).

L’Oria conquista il primo punto, esprime per due set una pallavolo di ottimo livello, ma si mangia le mani per la grande occasione sciupata. Ed è in fondo alla classifica.

Tabellino: Oria-Nardò 2-3 (25-16,  25-19,  18-25,  20-25,  14-16)

New Volley Oria: Carone NE, Votano NE, Cozzetto 0, Gallo Ingrao 14, Peluso NE, Guacci 11, Basile 13, Minetti 6, Nannavecchia 16, Bianco NE, Lonoce 11, Mastria (L) – All. Presta.

Muri-punto 10, aces 10, errori in battuta 12.

Punti fatti 73 (media-set: 14,6) errori-punto 43 (media-set: 8,6).

Dream Volley Nardò: Dell’Anna NE, Bieri NE, Muci I. 10, Calabrese 0, Chirivì NE, Rollo 12, Buccarella 2, De Monte 11, Palma 4, Spano 15, Giannaccari 4, Muci E. (L) – All. Dell’Anna.

Muri-punto 2, Aces 9, errori in battuta 6.

Punti-fatti: 58 (media set: 11,6), errori-punto 29 (media-set: 5,8).

“Fette di torta” su 203 scambi: PF Oria 35,9%, PF Nardò 28,6%, EP Oria 21,2%, EP Nardò 14,3%.

Arbitri: Cesare Mazzotta e Dario Murra.

Altri risultati: Tempesta TA-Trepuzzi 1-3, Presicce-Collepasso 2-3, Mesagne-Cutrofiano 3-2, Spongano-Casarano 3-0, San Giorgio-Brindisi 3-1, Galatina-Ugento 3-1.

Classifica: Mesagne 8; Cutrofiano, Galatina e Presicce 7; Collepasso 6; Nardò e San Giorgio 5; Ugento 4; Tempesta TA, Trepuzzi e Spongano 3; Casarano e Bribndisi 2; Oria 1.

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Nardò 246,00; Brindisi 35,00; tutte le altre 0,00.

Brindisi raccoglie la sfida lanciata dal Nardò e conquista, …cioè perde, i primi 35 euro del campionato: un isolato tifoso ha minacciato e insultato l’arbitro.

Prossimo turno: Oria-San Giorgio, domenica 6 novembre 2011, ore 18.00.


UGENTO-ORIA 3-0

24 ottobre 2011

Domenica 23 ottobre 2011 – ore 18.00

E’ la prima delle 9 trasferte in provincia di Lecce che ci attendono quest’anno ed è anche il primo incontro domenicale. Se ho fatto bene i calcoli, il sabato quest’anno sarà l’eccezione (6 partite su 26).

Il punto di incontro tra la componente oritana e quella tarantina è il rinnovato bar di fronte al Municipio, dove qualcuno ha provveduto a fare scorta di cioccolata. Qualcuno della componente oritana.

Il mondo è preoccupato dall’esaurimento dei giacimenti di petrolio e dalle sue conseguenze economiche, energetiche e geopolitiche; nella New Volley le priorità sono altre: finché c’è cacao c’è vita.

Soltanto il coach è teso: ha subodorato quella che è solito definire un’atmosfera da gita di Pasquetta.

Prima di partire c’è un riepilogo degli incontri disputati in settimana. L’Oria, come è noto, è una squadra molto giovane: Giulia, a 17 anni, fa già parte del gruppo delle esperte e in totale le minorenni sono 8 su 13. Ma, con l’eccezione di Giulia e Maria, si tratta di minorenni “molto minorenni” al punto che alcune di loro devono dividersi tra serie C, Under 18 e finanche Under 16. La loro agenda è fitta come quella dei processi di Berlusconi e non c’è legittimo impedimento che tenga.

Non ero mai stato a Ugento. Il palazzetto, grigio ed anonimo all’esterno, è un vero gioiellino all’interno. E’ un palazzetto da serie A e bisogna dire che anche l’organizzazione della società meriterebbe ben altre categorie.

In tanti anni di trasferte trovo, inoltre, l’unico bagno in cui l’erogatore di sapone liquido non è vuoto dagli anni Settanta.

Su una curva c’è uno striscione gigantesco degli ultras locali. E’ la stessa curva – mi viene spiegato – da cui cinque anni fa venne lanciata un’attestazione di affetto a Truciolina.

Formazioni.

Le padrone di casa faranno esordire l’ultimo acquisto, la brasiliana Buccini. Proprio cu’ nuje… No’ potèvan’ aspettà ‘n’atra sett’mane…?

Coach Fabrizio Gloria schiera Ancora in palleggio, Zappa opposto, Vantaggiato e Buccini laterali, Piscopo e Frasca centrali, Sanasi libero.

Ricordo quest’ultima come libero del Nardò cinque anni fa; Demelza è uno dei miei liberi preferiti di tutte le catogorie regionali, nazionali e internazionali.

In panchina: Fingi, Congedi & Congedi, Leopizzi, Milano e Barba.

L’Oria risponde con Guacci in palleggio, Minetti opposto, Gallo Ingrao e Nannavecchia laterali, Lonoce e Basile centrali, Mastria libero.

Fanno compagnia a mister Presta: Carone, Votano, Cozzetto e Bianco.

Primo set

Otto errori-punto nei primi dieci scambi sono un indicatore di scarsa qualità tecnica dell’incontro, che effettivamente fatica a decollare nonostante la buona prova di Valentina Zappa, l’unica che sta mettendo palloni a terra con una certa determinazione (5-5).

Dopo un ace di Ivana, sono proprio due errori consecutivi in attacco delle nostre a permettere all’Ugento la prima fuga. Una fuga poi legittimata dai colpi di Vantaggiato e Zappa (10-6).

Il time-out di Marcello è utile a dare una scossa: pipe di Ivana, ace di Daniela e attacco vincente di Nanna dopo un primo tempo di Frasca (11-9).

Ugento, però, beneficia di un altro break, avviato e concluso da una prolifica Zappa (15-9).

Si sbloccano Buccini e Piscopo; il parziale appare compromesso (17-10) dato che l’Oria è generoso in difesa, ma in attacco presenta percentuali non lusinghiere.

Nei primi 27 scambi abbiamo fatto 10 punti, ma soltanto 2 su azione; il resto sono 2 ace e 6 gentili omaggi delle padrone di casa.

Stefania punta allora sulle centrali (bel pallonetto di Giulia) e sul proprio mitico servizio. Aggiungendo un ace di Pocahontas e un muro di Ivana abbiamo ridotto lo svantaggio (18-15).

L’Ugento sembra in grado di controllare il set e si riporta a +5 (diagonale di Zappa per il 20-15), ma qui entra in gioco il grande cuore delle furie rosse: attacco Simona, attacco Maria, palla appoggiata astutamente dal Koala e doppio ace di Ivana. Pareggio (20-20)!

Il secondo servizio vincente è un po’ contestato, ma mentre il nostro coach aveva già iniziato uno sproloquio sul tema “L’importanza di non sbagliare servizi nei momenti topici dei set”, l’arbitro vede il pallone dentro i limiti del campo.

Va fuori, invece, il primo tempo delle salentine e Oria si ritrova in vantaggio: 20-21!

Non stiamo giocando bene – bisogna essere onesti – ma stiamo valorizzando al massimo alcune risorse, in particolare la battuta (già 6 ace fino a questo momento).

Purtroppo, però, sul più bello viene fuori un difetto che già ci era costato un set (e un punto) contro il Collepasso: la mancanza di cattiveria nelle fasi decisive. La difesa è aggressiva e permette ad alcuni scambi di sopravvivere a lungo, ma gli attacchi rovinano tutto: uno finisce sulla rete e due fuori dal campo. La doppia del Koala offre all’Ugento 3 set-point (24-21).

Il primo va fuori e il secondo è annullato dalla replica della magia di Stefania, che beffa nuovamente la difesa leccese con un pallone appoggiato ai limiti del campo (24-23).

E’ una fast di Frasca a risolvere il parziale e a fermare le palpitazioni (25-23).

Secondo set

Molti errori su entrambi i fronti anche in avvio del secondo set, che pure era iniziato con un gustoso pallonetto di Ivana.

L’opposto ugentino continua a martellare, anzi a… zappare (ahahah) la nostra difesa e Vantaggiato sta venendo fuori prepotentemente, dimostrando di provenire da una categoria superiore.

La formazione di casa è ancora piuttosto fallosa e imprecisa, ma dalla metà del secondo parziale in poi correggerà la mira e l’incontro prenderà una direzione molto più definita.

Nonostante le vuvuzele dei giovani tifosi locali, l’Oria attraversa un buon momento: ricezione sveglia, muro-difesa impeccabile, grande generosità. Giorgia si conferma un libero affidabile nonostante le 15 partite che gioca ogni settimana.

Anche l’attacco risulta più efficace: Simona azzecca diversi mani-fuori e Nanna mette giù un bel lungolinea ed una diagonale perentoria.

Grazie a un muro di Giulia e ad un attacco di Ivana (la realizzatrice più costante dell’Oria) siamo ancora in parità (15-15).

La sensazione, però, è che siamo aggrappati alla partita, che ci stiamo facendo trascinare senza gestirla come vorremmo. Come direbbe l’allenatore di basket, Phil Jackson, stiamo permettendo alla partita di giocare con noi senza essere noi a giocare la partita (1).

A un certo punto la partita ci scarica e l’Ugento procede all’asfaltatura. Break di 8-2 diviso in due fasi: nella prima è brava Vantaggiato ad andare a segno (19-15), nella seconda siamo noi ad essere autolesionisti con due battute e due attacchi sbagliati (23-17).

Simona riesce a tenerci a galla (23-19), ma Vantaggiato ci sorprende con un bel lungolinea e poi sembra che Frasca abbia l’esclusiva del punto finale mediante fast (25-20).

Terzo set

Nel terzo set l’Oria evapora. C’è davvero poco da raccontare per quello che ci riguarda.

Dovremmo elencare i punti dell’Ugento, ormai costante in attacco, reattivo con una difesa centrata su Demelza e particolarmente insidioso anche in battuta (3 ace) e a muro (Congedi, Ancora e Barba).

Si segnala, in particolare, un giro in attacco della Congedi, condito da ben 4 punti.

Partiamo da 5-0, reagiamo con Ivana (6-3), ma il successivo break di 8-1 chiude sostanzialmente la partita (14-4). La deriva sarà scandita da un punto brindisino ogni 2/3 delle atlete di mister Gloria, così da arrivare al 25-10 finale.

Due note positive, a mio avviso: la prestazione di Stefania, che palleggia, realizza un ace, schiaccia da opposto sul 19-6 e rischia di scrafagnarsi su un tabellone per correggere una ricezione imprecisa sul 23-9.

La seconda nota positiva è l’esordio di Simona Bianco, classe ‘97, che entra sul 19-7, è costretta ad attaccare in bagher il primo pallone, non sbaglia il servizio e sostanzialmente regge bene l’impatto con un incontro ormai segnato.

A fine partita notiamo strani movimenti di denaro nell’ambito della nostra squadra. Data la minore età non possiamo menzionare chi ha dato; possiamo però rivelare il nome di chi ha ricevuto: Mino, l’unico presidente che viene pagato dalle giocatrici. Approfondiremo lo scoop nelle prossime settimane…

In conclusione, l’Ugento si riscatta dalla sconfitta di Nardò mentre l’Oria resta ancora a zero punti in classifica, in attesa di incontrare proprio il Nardò.

L’incontro di oggi può essere considerato un difetto di crescita per una squadra tanto giovane, un’esposizione spietata dei problemi tecnici e caratteriali delle furie rosse. O magari, un’utile lezione di cui fare tesoro.

Dimenticavo una nota positiva che non va sottaciuta: non abbiamo fatto figure di cacca in occasione del minuto di silenzio. Sembra scontato, ma alla luce dell’esperienza della Palafiom Taranto (libero che si avventa sul pallone urlando) non lo è.

Tabellino: Ugento-Oria 3-0 (25-23,  25-20,  25-10)

Alpak Ugento: Vantaggiato 12, Zappa 10, Buccini 6, Fingi NE, Congedi C. 5, Leopizzi NE, Piscopo 2, Frasca 6, Ancora 2, Milano 0, Barba 21, Congedi A. NE, Sanasi (L) – All. Fabrizio Gloria.

Muri-punto 4, Aces 4, errori in battuta 4.

Punti-fatti: 45 (media set: 15), errori-punto 19 (media-set: 6,3).

New Volley Oria: Carone NE, Votano NE, Cozzetto NE, Gallo Ingrao 11, Guacci 5, Basile 4, Minetti 5, Nannavecchia 7, Bianco 0, Lonoce 2, Mastria (L) – All. Presta.

Muri-punto 2, aces 9, errori in battuta 9.

Punti fatti 34 (media-set: 11,3) errori-punto 30 (media-set: 10).

 “Fette di torta” su 128 scambi: PF Ugento 35,2%, PF Oria 26,6%, EP Oria 23,4%, EP Ugento 14,8%.

Arbitri: Rocco Bolognino e Andrea Scarnera.

Altri risultati: Trepuzzi-Presicce 0-3, Tempesta TA-Mesagne 1-3, Brindisi-Nardò 3-2, Casarano-Galatina 3-2, Collepasso-San Giorgio 2-3, Cutrofiano-Spongano 3-0.

Classifica: Cutrofiano, Presicce e Mesagne 6; Ugento, Galatina e Collepasso 4; Tempesta TA e Nardò 3; Casarano, Brindisi e San Giorgio 2; Oria, Trepuzzi e Spongano 0.

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Nardò 246,00; tutte le altre 0,00.

La prima fuga è del Nardò: 246 euri per aver utilizzato un segnapunti non tesserato. In risposta all’ammenda, la società neretina ha minacciato di delocalizzare il servizio in Romania (un segnapunti si collegherà in teleconferenza con il tensostatico).

Prossimo turno: Oria-Nardò, sabato 29 ottobre, ore 18.30.

 

NOTE:

(1) Cfr. JACKSON, P., Basket & Zen, Libreria dello sport, Milano, 2005, pag. 199.


ORIA-COLLEPASSO 1-3

16 ottobre 2011

Sabato 15 ottobre 2011 – ore 18.30

La prima partita di un campionato ha sempre un fascino particolare. Dopo le scelte di mercato, gli allenamenti estivi, le analisi del potenziale delle avversarie, arriva un momento della verità. Non “il” momento, ma “un” momento.

La prima di campionato, infatti, può anche essere fuorviante: magari vinciamo 3-0, ci montiamo la testa e poi, con lo scorrere delle settimane, scopriamo di aver battuto l’unica squadra più cessa di noi; magari perdiamo 3-0, ci deprimiamo e poi scopriamo di aver perso contro una formazione destinata a filare dritta in B2 senza perdere neanche un set.

A parte questi piccoli dettagli, però, è innegabile che l’esordio sia sempre un momento emozionante. Si sciolgono molti dubbi. Quanto siamo forti? Abbiamo fatto bene a puntare su certe giocatrici piuttosto che su altre? Siamo degni di questa categoria? Dove possiamo arrivare? Chi siamo veramente? La vita ha un senso? La nostra immaginazione è riuscita a cogliere l’ordinamento del tutto o è stata una mera interpretazione soggettiva dell’universo? Berlusconi spende di più per le mignotte o per i deputati? Perché la Commissione di Garanzia del PD ha sospeso Filippo Penati un mese dopo lo scandalo di Sesto San Giovanni e ha fatto finta di ignorare Alberto Tedesco, che è indagato da quando è nato?

Più semplicemente: Stefania servirà ancora come Kazyiski? Giulia ha imparato a fare le fast? Riusciremo quest’anno a mangiare i panzerotti della mamma di Annacarla? Vedremo “la finta di Travica”?

L’Oria – a mio avviso – ha una risorsa, un disagio e un raccolto da coltivare.

La risorsa è la splendida alchimia che si è creata nel girone di ritorno dell’anno scorso: è una squadra che ha trovato un assetto e che è riuscita ad elevare il potenziale individuale delle singole giocatrici. E’ una squadra che ha trovato una sua personalità ben definita e che ha imparato a piacersi senza cadere nel narcisismo.

Il disagio sono le pesantissime assenze di Silvietta e di Lucrezia.

L’opposto ci lascia all’apice di una crescita tecnica straordinaria: a 18 anni era già una certezza in B2, aveva acquisito continuità ed era perfettamente integra, al punto da non aver saltato neanche un set. Gli studi la portano lontano da noi.

Studia, studia, tanto la pensione, se l’avrai, l’avrai a 95 anni…

Lucrezia era (beh, magari sarà ancora…) la bandiera della squadra: una forza della natura in campo, con medie-punti straordinarie, ed una figura di riferimento nel cosiddetto spogliatoio. Era un esempio cristallino ed è davvero un peccato che la nuova “covata” di giovani atlete non possa beneficiare di un simile modello di umanità, di professionalità e di bravura. Per ora.

Colgo l’occasione per salutarle e naturalmente per salutare anche Simona, Priscilla e Valentina.

Al loro posto – come appena accennato – c’è una “covata” di piccine. Il futuro da coltivare.

Giorgia Mastria, promossa libero titolare, e Angela Carone, opposto, si erano già presentate al gentile pubblico oritano l’anno scorso.

A loro si aggiungono Noemi Votano, ex-Manduria, e Federica Peluso, ex-vivaio Palafiom, ma non è detto che siano le uniche; per adesso mi attengo al referto.

Il roster è completato da Maria Nannavecchia, che pure è giovane ma a vederla non sembra visto che sfiora il soffitto e visto che ha fatto già un po’ di esperienza in serie C nel Ceglie, e Simona Minetti, già da tempo ben integrata nell’ambiente oritano. Ha giocato anche in B2 nell’Ostuni di coach Solombrino, sia pure con un altro ruolo.

Dovendo affrontare in questo esordio la Luna Blu Collepasso si è pensato bene di adottare le stesse tute bianche degli equipaggi Apollo, nonché – nel caso di Ivana – le scarpe da moon-walker.

Il plenilunio è stato tre giorni fa; adesso il nostro meraviglioso satellite dovrebbe essere in fase calante. Chissà se anche lo stato di forma della Luna Blu salentina sia condizionato dall’astronomia. A giudicare da quello che vedremo fra poco, non direi.

Formazioni.

La New Volley Oria schiera Stefania Guacci in palleggio, Maria Nannavecchia opposto, Ivana Gallo Ingrao e Simona Minetti laterali, Daniela Lonoce e Giulia Basile centrali, Giorgia Mastria libero.

In panchina con coach Marcello Presta: Angela Carone, Noemi Votano, Annacarla Cozzetto e Federica Peluso.

Sestetto della Luna Blu Collepasso: Loredana De Matteis palleggiatrice, Francesca Pica opposto, Katia Bonatesta e Francesca Leucci laterali, Pamela Antonino e Natalie De Benedettis centrali, e poi c’è il libero Morgana Greco.

A disposizione di mister Vincenzo Barone e di mistress Antonella Zugari Mazzeo: Sara Fachechi, Elisa Ciccardi, Roberta Pisanello e Tricarico (ca no’ saccie ‘u nome d’ battesimo piccé sus’ a ‘u site non ‘ngi stè scritt’).

Novità nei colori di maglia della New Volley (si passa dal celeste al rosso) e nella pettinatura della segnapunti Francesca. Chissà perché, nella vita di ogni ragazza con i capelli ricci, c’è sempre un momento in cui si sperimenta il liscio.

Primo set

Come vuole la tradizione, il primo servizio del campionato finisce sulla rete; per fortuna tocca alle nostre avversarie dare il via ufficialmente alla stagione. Nello specifico a Francesca Leucci (che saprà ben rifarsi, risultando la top-scorer dell’incontro).

Adesso serve Daniela.

Ace!

E poi ancora un ace!

Ecco, è questa la tattica dell’anno: colpire le avversarie a terra prima che si alzino in volo. Come l’aviazione egiziana nella guerra dei Sei Giorni. Credevo, però, che l’incombenza del set vinto con 25 ace consecutivi toccasse a Stefania, non a Daniela. Meh, va bene lo stesso.

Sul 3-0 il sogno dell’ace perpetuo viene bruscamente spento da Bonatesta e Pica, che riportano subito il match in parità.

Bene Ivana, con due attacchi, e vantaggio brindisino incrementato da Simona dopo un bolide di Leucci.

Sull’8-6 il gioco non viene fermato dal time-out tecnico. Sigh… E’ dura abituarsi…

Nanna fatica un po’ ad entrare in partita mentre Pica, smarcata splendidamente da De Matteis, firma il sorpasso (8-9).

Il ritmo è elevato e la partita godibile.

Sul 14-14 va in battuta Ivana: due servizi vincenti consecutivi e torniamo in vantaggio (16-14)!

Bene anche Giulia con un primo tempo, ma la giocatrice più prestigiosa del Collepasso, Pamela Antonino, inizia ad affondare i suoi colpi e la partita ritorna in equilibrio (18-18).

Le ospiti continuano ad essere fallose in battuta, ma, dopo una strepitosa pipe della scatenata Ivana, siamo noi a commettere qualche errore di troppo in attacco (20-23).

Il Koala prova a rimediare sfruttando la buona serata di Giulia e di Daniela; le centrali non deludono, ma Pica è efficace da posto due e Bonatesta completa l’opera con un attacco difeso male dalle padrone di casa (22-25).

Secondo set

Primo tempo di Pocahontas e macigno scagliato dalla mancina Leucci.

Bene Minetti dalla banda, poi Giulia inaugura un turno in battuta particolarmente efficace (e coronato da un ace). In questa fase c’è anche il primo muro dell’incontro: Maria Nannavecchia.

Siamo 5-1 e possiamo ben dire che la reazione dell’Oria c’è stata.

Collepasso incassa, ma non si abbatte mai. In questo parziale si segnalano le giocate della palleggiatrice Loredana De Matteis, che per ben quattro volte appoggia il pallone nel cuore della nostra difesa. Beffandoci sistematicamente.

Il servizio, comunque, continua ad essere un’arma ben sfruttata dall’Oria (Ivana, Giulia e Stefania); i muri continuano (Giulia e Daniela) e Simona è in piena trance agonistica (sei attacchi vincenti in questo parziale).

Ottimo il muro-difesa brindisino e bella prova di Giorgina in ricezione. Le leccesi la puntano servendo lungo, ma la nostra creatura non sbaglia valutazioni e decide opportunamente di prenderle tutte.

Con il citato ace del Koala, che grazie al nuovo numero 8 torna ad essere anche Cangur-otto, andiamo sul 17-11.

Coach Barone effettua dei cambi (Pisanello e Tricarico), ma l’ispirata De Matteis preferisce continuare a fare tutto da sola ed è proprio l’alzatrice ad agguantare il pareggio (19-19).

Un secondo tocco lo piazza anche Stefania, aiutata dal nastro (21-20), ma Pisanello ed una palla appoggiata lunga ribaltano pericolosamente la situazione (21-22).

Due errori in attacco delle avversarie, con contorno di proteste, e un po’ di culo (ace di Pocahontas con palla nuovamente smorzata dal nastro) consentono all’Oria di giocarsi un set-point (24-22).

E’ uno scambio infinito e palpitante. Dura più il set-point del set stesso… Alla fine, comunque, è Simona a scaricare sul parquet avversario il pallone che vale il pareggio: 25-22 ed equilibrio nei set (1-1).

Bella partita; brave tutte.

Terzo set

Muro di Giulia in avvio ed errori ospiti in continuità con la conclusione del parziale precedente; si parte dal 4-2, ma poi c’è il primo muro-punto di Antonino (4-4).

Strano che si fosse fatto attendere così tanto. Sono sette anni che seguo la pallavolo e sono sette anni che questa centrale mette i bastoni fra le ruote alla mia squadra del cuore (prima la Palafiom, adesso l’Oria). Ricordo, in particolare, le sfide epiche contro il Tuglie.

Grande tecnica, grande carattere; in serie C è la centrale perfetta. Un lusso per la categoria.

Dopo il muro, scocca l’ora delle fast, poi degli attacchi di Leucci e poi degli errori offensivi oritani: il break è pesante (0-6).

Qualche regalino, però, lo riceviamo anche noi e Giulia e Nanna fanno il resto. Parità riconquistata prima del previsto: 11-11.

Stefania trova l’angolino incustodito del posto cinque (13-13) e Simona la imiterà più tardi (16-18), ma l’Oria è troppo discontinuo mentre le bocche di fuoco del Collepasso si alternano senza pause: Pica, Bonatesta e Leucci incrementano il bottino leccese; Pisanello si guadagna la conferma sul parquet con un primo tempo ed un bel pallonetto.

Quattro errori-punto oritani negli ultimi 10 scambi pesano sul risultato finale e a poco serve l’amicizia instaurata questa sera con il nastro (ace di Daniela). E che comunque ci auguriamo possa essere duratura…

Vince Collepasso 19-25.

Quarto set

Anche nel quarto parziale l’avvio delle ragazze di coach Presta è frizzante: Simona, Maria e Daniela ci portano sul 4-0.

Antonino conclude con un primo tempo l’ennesimo, spettacolare scambio-maratona, ma il vantaggio viene puntellato da un neutrino scagliato da Ivana e da un blocco di Daniela su una ricezione lunga (9-6).

Leucci ci lascia un ricordino per ogni scorrimento di posizione in prima linea, ma per noi questo è il set di Maria Nannavecchia (6 punti per lei): l’opposta brindisina replica ai colpi leccesi, si pone come valida alternativa d’attacco a Ivana e Simona (che comunque stanno ancora mettendo palloni a terra) e chiude un break da quattro punti che ci innalza sul 22-17.

Il set sembra essere nelle nostre mani e la partita è riaperta, ma il Collepasso non sembra essere d’accordo.

Coach Barone, nel frattempo, ha reintrodotto De Benedettis.

Mentre rincorre un pallone ai limiti della tribuna, Bonatesta esclama “Mamma mia!” e appoggia in bagher all’indietro.

E’ la seconda volta in vita mia che in questo tipo di situazione non sento espressioni da scaricatori di porto aventi solitamente ad oggetto parti genitali maschili o antichi mestieri femminili preceduti da aggettivi non lusinghieri. Segnaleremo la schiacciatrice collepassese per il premio fair-play.

Nel frattempo le ospiti hanno recuperato tutto lo svantaggio e questa volta senza l’aiutino degli errori-punto oritani: Pica in pallonetto, De Matteis in battuta, De Benedettis dal centro, Bonatesta da posto quattro.

Il primo match-point (23-24) è annullato da Nanna.

Subito dopo Stefania compie un salvataggio miracoloso e Giulia mura da sola il primo tempo delle leccesi (25-24)!

Adesso è set-point per l’Oria.

Mani-fuori di Bonatesta (25-25), che poi però attacca sulla rete: secondo match-point per le furie rosse (26-25).

Lo sprechiamo tirando fuori (26-26).

Ace di Pica e seconda palla-match per il Collepasso (26-27). La match-winner è Pamela Antonino, che piazza a terra una fast vincente (26-28).

PalaLiace violato dopo quattro vittorie interne consecutive, in B2. L’ultima sconfitta interna risaliva al 27 febbraio scorso (Oria-Lavello 2-3).

E’ un vero dispiacere restare senza neanche un punto dopo un incontro così combattuto e sostanzialmente equilibrato (e dopo aver sprecato 5 punti di vantaggio sul 22-17), ma onore al merito del Collepasso. E’ stata una bella partita, giocata a ritmi elevati e caratterizzata da tante emozioni.

Mi è piaciuta molto la prestazione delle centrali. Pocahontas, in particolare, ha chiuso in doppia cifra e si è data molto da fare anche in difesa.

Giorgia ha brillantemente superato il battesimo del fuoco: bene in ricezione, spesso anche molto precisa; qualche disattenzione in difesa, ma non si può avere tutto e subito dalla vita. A 13 anni, poi. E’ un ottimo punto di partenza.

Stefania è sempre lei: ottima regia, grande generosità. Beh, non sempre si possono fare 9 ace in una sola partita…

Grande Ivana nel primo set, grande Simona nel secondo, grande Nanna nel quarto. E’ mancata la continuità, ma anche sulle attaccanti possiamo contare.

Insomma, tendo a vedere più luci che ombre e sono certo che questa squadra si farà voler bene.

Tabellino: Oria-Collepasso 1-3 (22-25,  25-22,  19-25,  26-28)

Volley Oria: Carone NE, Votano NE, Cozzetto NE, Gallo Ingrao 12, Peluso NE, Guacci 3, Basile 11, Minetti 13,  Nannavecchia 11, Lonoce 10, Mastria (L) – All. Presta.

Muri-punto 6, aces 11, errori in battuta 8.

Punti fatti 60 (media-set: 15) errori-punto 32 (media-set: 8).

Luna Blu Collepasso: Fachechi NE, Ciccardi NE, Pisanello 4, De Benedettis 2, Bonatesta 15, Tricarico 0, Leucci 16, De Matteis 6, Antonino 11, Montinari NE, Pica 14, Greco (L) – All. Barone.

Muri-punto 4, Aces 4, errori in battuta 13.

Punti-fatti: 68 (media set: 17), errori-punto 32 (media-set: 8).

“Fette di torta” su 192 scambi: PF Collepasso 35,4%, PF Oria 31,2%, EP Collepasso 16,7%, EP Oria 16,7%.

Arbitri: Francesca Morleo e Francesco Di Maria.

Altri risultati: Nardò-Ugento 3-2, Presicce-Casarano 3-1, San Giorgio-Cutrofiano 0-3, Galatina-Brindisi 3-0, Spongano-Tempesta TA 0-3, Mesagne-Trepuzzi 3-0.

Classifica: Tempesta TA, Cutrofiano, Galatina, Mesagne, Collepasso e Presicce 3; Nardò 2; Ugento 1; Oria, San Giorgio, Casarano, Trepuzzi, Brindisi e Spongano 0.

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): In bocca al lupo e vinca il peggiore!

Prossimo turno: Ugento-Oria, domenica 23 ottobre, ore 18.00.