Domenica 28 febbraio 2016 – ore 18.30
Dopo il turno di riposo e l’importante (quanto sofferta) vittoria a Palmariggi contro il Minervino, l’Oria affronta la seconda capolista nel giro di un mese. Dopo il Mesagne, il Tricase. Nel frattempo, infatti, la partita dell’anno ha premiato le salentine, che hanno così conquistato il primato in classifica.
Nell’Oria non c’è più Mariaelisa Marrazza, atleta di grande talento e di una fisicità dirompente. Solo a vederla correre, saltare e attaccare con tanta impetuosità, ti viene voglia di fare altrettanto, di scalare i gradoni del palazzetto a due alla volta, di sollevare con un dito il distributore automatico e lanciarlo addosso al cane di Moretto, di raggiungere con un solo balzo la torre più alta del Castello. Dopo “petaloso”, proporrò all’Accademia della Crusca di introdurre nel vocabolario il termine “marrazzoso” per sintetizzare queste esplosioni di vigore atletico.
Quando poi l’Accademia inventerà anche i sinonimi e i contrari, allora il contrario di marrazzoso sarò io con la mia panza e la mia attività fisica più impegnativa: trasportare un trancio dell’Akropolis dal bancone al tavolino.
Ma questo 28 febbraio è una giornata storica perché una bandiera della New Volley torna a sventolare sul parquet di via Crocifisso: Lucrezia Liace. Tanti anni a Oria e l’ultimo regalo della salvezza del 2014. A 21 mesi dai play-out con il Bisceglie, la Zia è di nuovo tra noi. E pizza!
Tra le brindisine si registra anche l’assenza di Simonina, ma in questo caso si tratta di una privazione temporanea.
Il Tricase sembra al completo.
Prima della partita Greta, che non ha temuto i rigori dell’inverno nei mesi scorsi, dà il benvenuto in anticipo all’estate spalmandosi un po’ di crema abbronzante sul braccio.
Formazioni.
New Volley Oria: Annacarla Cozzetto in palleggio, Eleonora Calamo opposta, Lucrezia Liace e Greta Mollo di banda, Federica Peluso ed Amy Leone centrali, Valeria Scarcia libero.
A disposizione di coach Tony Maggiore: Sara Zanzarelli, Francesca Oggiano e Daria Spina.
San Luca Volley Tricase: Marta Stefanelli in palleggio, Anna Paola Greco opposta, Debora Zicari e Simona Romano di banda, Marzia Martucci e Francesca Barba centrali, Nina Trande libero.
A disposizione di coach Elio Quarta: Lucrezia De Marco, Divina Felline, Laura Lazzari, Francesca Morciano e Silvia Parisi.
Primo set
Noi abbiamo i nostri limiti; loro sono una squadra di categoria superiore. Noi non stiamo attraversando un momento felicissimo; loro si presentano con 12 vittorie consecutive, l’ultima delle quali nello scontro diretto con il Mesagne. Non saprei proprio cosa aspettarmi da questa partita.
Fast di Martucci e pipe da antologia di Zicari: il biglietto da visita delle gentili ospiti è impeccabile.
Però l’Oria sembra avere una marcia in più rispetto alle ultime prestazioni. Sì, c’è proprio la sensazione di una maggiore velocità nel gioco e nelle idee e c’è anche l’impressione che le ragazze sappiano bene cosa fare e lo facciano con disciplina e con grinta.
Sino al 6-7, per la verità, l’unica ad aver messo la palla a terra è Annacarla con un bel secondo tocco di pugno; per il resto beneficiamo di omaggi delle salentine, forse troppo impulsive nel cercare di assicurarsi subito l’incontro.
Ma non sono certo regali ospiti la nostra tenacia in difesa o la migliore reattività in ricezione o il nostro servizio decisamente efficace.
Il turno in battuta di Federica, in particolare, si rivela decisamente prezioso: nessun ace diretto, ma tanti grattacapi per la ricezione ospite e a farne le spese è la talentuosa Stefanelli, brillante protagonista a Mesagne, costretta ad affannose rincorse questa sera. Al suo posto entra Felline, la palleggiatrice Divina.
Fantastica Eleonora da posto due e molto brava anche Greta da sinistra: se il muro ospite appare insormontabile, la creatura lo usa come sponda. Il primo time-out (e questa è già una sorpresa) deve chiamarlo il tecnico leccese (9-7).
Ma non è finita: Amy piazza un muro e poi valorizza le generose difese delle compagne mettendo a terra il pallone dell’11-7.
Sembra la sera delle sorprese: Leonardo Di Caprio potrebbe vincere l’Oscar, la cupola della Cattedrale sarà liberata dalle impalcature, i camini dell’Ilva di Taranto spargeranno profumo di rose, l’Isis diventerà una ONLUS che promuoverà la pace nel mondo, la politica taglierà le consulenze clientelari invece di tagliare gli ospedali e noi batteremo il Tricase.
Purtroppo, a parte l’unica cosa di cui non ce ne poteva fregare di meno (il premio Oscar), si tratterà di pie illusioni.
Il Tricase pareggia con gli attacchi di Romano e con un muro di Barba (12-12).
Ma l’Oria non molla ed il primo punto stagionale della Zia riporta le brindisine avanti sia pure per pochissimo (14-13).
A firmare la svolta del parziale è Francesca Barba: nonostante una bella difesa di Eleonora, la centrale gallipolina va a segno con un primo tempo e poi si dirige in zona di battuta realizzando due di quelli che elegantemente sono solito definire “ace-culo”, ossia punti su battuta in cui l’audacia si sposa con la fortuna grazie al contributo del nastro (14-16).
Barba si compiace della propria audacia.
Lucrezia ed Eleonora mettono palloni a terra, ma il Tricase non vuole più correre rischi e sfoggia una parte del suo vasto repertorio di soluzioni offensive (dalle fast di Martucci agli attacchi fulminanti di Zicari).
In uno stesso scambio Zicari attacca con 3 pipe: quelle toste riusciamo a difenderle; quella più loffia cade a terra. Misteri della vita.
Zicari abbraccia le proprie compagne, riceve le pacche di rito e le ricambia centrando l’occhio del libero Trande. Non sappiamo se la simulazione di pianto che ne scaturisce sia una diretta conseguenza del contatto maldestro o sia frutto della disperata esasperazione della vittima visto che la schiacciatrice sembra essere recidiva.
Gli ultimi punti sono di Romano (17-25).
Un ottimo Oria al cospetto di una squadra stellare. Di più non si poteva fare.
Secondo set
Nel breve intervallo tra un set e l’altro il cameriere del PalaCrocifisso porta le ordinazioni al tavolo sbagliato: era stato il secondo arbitro, non il primo, ad aver chiesto da bere.
Stiamo esibendo un lodevole muro-difesa, ma dobbiamo riconoscere che nel fondamentale le nostre avversarie sono superiori: Martucci non ha neanche bisogno di saltare ed anche le compagne se la cavano egregiamente.
Un muro Barba-Greco lo attribuisco alla centrale perché il suo rotolone alla nutella merita un riconoscimento.
L’Oria perde un po’ di lucidità in ricezione e adesso fa più fatica a mettere palla a terra; restano alti l’impegno e la generosità in ogni scambio.
Ma credo che, dopo una fase di ambientamento, sia soprattutto il Tricase a crescere e a diventare sempre più padrone dell’incontro. Numeri del set: 21 punti fatti dal Tricase, 7 punti fatti dall’Oria, 8 errori-punto del Tricase, 4 errori-punto dell’Oria. In pratica, hanno fatto quasi tutto le ospiti.
Trande protagonista in difesa, centrali imperiose, Felline molto ispirata e tre attaccanti che sono uno spettacolo a vedersi. Che potenza. Quanto saltano. Quanto salta Zicari.
Ogni tanto ho paura che per lo slancio possa saltare la rete e piombare lei stessa nella nostra metà campo insieme alla palla.
Ma voglio cogliere aspetti positivi anche nella prestazione oritana: la ricezione incorre in qualche distrazione, ma si tratta di errori circoscritti che non determinano una degenerazione progressiva; difesa sempre generosa; buona organizzazione di gioco, tenuto anche conto di un avversario contro cui non è affatto facile giocare.
E positivo è anche l’esordio di Zia Lucrezia: soprattutto in ricezione e in fase difensiva la sua presenza si è già fatta sentire.
Il set non ha storia: l’1-4 diventa 4-12 e poi 8-19.
Sul 10-20 strepitoso salvataggio di Valeria e di Greta, che riescono a tenere in vita un pallone impossibile. Che fine faccia poi questo pallone è meglio non saperlo. Preferiamo ricordarlo così.
E’ una sorta di stepchild adoption adattata alla ricezione: se la palla schizza via, può essere adottata da una compagna delle ricettrice purché venga salvaguardato il superiore interesse della palla a restare in gioco.
A questo punto si aggiunge un’altra nota positiva: Sara Zanzarelli, che in mattinata è diventata campionessa provinciale Under 16, realizza nel finale 3 punti su attacco ed uno in battuta.
Anche questo set è chiuso da un’indifendibile Romano (15-25).
Terzo set
Greco, Barba e Zicari cercano di mettere subito in chiaro le cose (0-3), ma l’Oria appare determinato: Lucrezia usa la risorsa del pallonetto, Annacarla sbroglia situazioni intricate (anche con un bel secondo tocco), Eleonora gioca su buoni livelli e la Vichinga dispensa una serie di magie (6-8).
Strepitosi alcuni interventi di Valeria.
Il mani-fuori di Eleonora del 7-10 è ratificato dalla leale ammissione di Apa Greco. In effetti, è stata anche una partita corretta e ben arbitrata, senza praticamente una sola discussione. Oltre all’acqua, le gentili arbitre avrebbero potuto ordinare anche le pizze e mangiarsele tranquillamente durante la gara.
Anzi, per la verità, una recriminazione c’è stata: il pallonetto di Barba terminato di poco oltre la linea nel finale. Forse la centrale salentina dovrebbe portare sempre con sé un rotolone supplementare di nutella da utilizzare per eventuali arbitri corruttibili. Neanche i giudici di Mani Pulite saprebbero resistere.
Sul 9-11 osiamo crederci ancora, ma anche questa volta è il turno in battuta di Barba ad affossare le nostre speranze. Non aggiungo commenti volgari solo per amicizia.
Amy attacca con successo da posto quattro, ma è il nostro canto del cigno: dall’11-15 il Tricase vola. A parte la bravura di Greco e compagne, sono ancora i servizi a fare danni, ma questa volta la protagonista è Zicari, autrice di 3 ace consecutivi con Trande che per proteggersi dall’esultanza della collega indossa la maschera di protezione presa in prestito da un saldatore.
Girandola di sostituzioni: De Marco farà il suo dovere in battuta, Parisi farà il suo dovere in ricezione e in difesa, la nostra Saretta sarà superlativa in attacco. Sul 12-23 la piccina riceve, scambia con Annacarla e chiude il punto; subito dopo si ripete in lungolinea e sul 16-24 rimanda il nostro fatale destino con una bella conclusione da posto due. In proporzione agli scambi giocati, Saretta torna a casa con un bottino considerevole.
Come nei set precedenti, l’incarico di chiudere a chiave il parziale compete a Simona Romano (17-25), che presumibilmente per questa incombenza riceve un’indennità speciale, un trattamento di fine-set.
Tricase vince 3-0.
In partite del genere la nostra sopravvivenza è strettamente legata alla voglia e alla capacità dell’avversario di esprimere il proprio potenziale. Forse in avvio di partita il Tricase ha impiegato più tempo del previsto a prenderci le misure e all’inizio del terzo set è calata nella metà campo ospite un po’ di appagata rilassatezza. Nel secondo parziale – come abbiamo visto – le salentine sono state spietate e non c’è mai stata partita. Dunque vittoria netta, indiscussa e meritata.
Anche se le nostre sorti sono state strettamente legate all’efficienza tricasina, noi il nostro l’abbiamo fatto. Lasciamo il parquet con la maglia sudata e la coscienza a posto. Se le avversarie ci avessero dato occasione, l’avremmo colta. Purtroppo non ce l’hanno data.
Ora ci concentriamo sui prossimi impegni: Noci, Castellaneta, Nardò. Sono partite difficili in cui non partiamo favoriti, ma prima di Pasqua ci servono punti. E possibilmente ci servono vittorie.
Tabellino: Oria-Tricase 0-3 (17-25, 15-25, 17-25)
New Volley Oria: Zanzarelli 7, Liace 3, Mollo 1, Cozzetto 3, Peluso 0, Oggiano NE, Leone 9, Spina NE, Calamo 6, Scarcia (L) – All. Maggiore.
Muri-punto 2, ace 2, errori in battuta 3.
Arianna ha preso 30 in biochimica e 28 in genetica (riprendiamo le sane abitudini…).
San Luca Volley Tricase: Greco 9, De Marco 0, Zicari 17, Martucci 10, Felline 0, Lazzari NE, Romano 16, Stefanelli 0, Morciano NE, Barba 11, Parisi 0, Trande (L) – All. Quarta.
Muri-punto 6, ace 11, errori in battuta 5.
Arbitri: Denise Mary Rose Bianchi e Roberta Morleo.
Altri risultati: Mesagne-Assi Brindisi 3-0, Spongano-Alessano 3-1, Tuglie-Nardò 3-0, San Cassiano-Galatina 3-0, Minervino-Noci 0-3.
Si è grattato la pancia: Castellaneta.
Classifica: Tricase* 42; Mesagne 41; Spongano 33; Tuglie 31; Assi Brindisi; San Cassiano 28; Noci 26; Nardò 21; Castellaneta* 20; Alessano 13; Galatina 12; Oria* 8; Minervino* 1.
(*) Tricase, Castellaneta, Oria e Minervino hanno disputato una partita in meno.
Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Spongano 350,00; Nardò 90,00; San Cassiano 85,00; Minervino 50,00; Mesagne 30,00; Galatina e Oria 25,00; Noci 10,00; Tricase, Assi Brindisi, Tuglie, Alessano e Castellaneta 0.
Negli ultimi tre turni entrano in classifica il Nardò con 90 euri (che include la sanzione per le frasi offensive e minacciose dei tifosi e quella per la sospensione di un dirigente), l’Oria (‘azz’…) con 25 euri per aver un isolato tifoso rivolto frasi offensive nei confronti dell’arbitro) e il Noci con 10 euro (mancata rettifica di un dato anagrafico).
Prossimo turno: Noci-Oria, domenica 6 marzo, ore 18.30.