ORIA-UGENTO 3-0

29 aprile 2014

Il ruggito della Leonessa

Domenica 27 aprile 2014 – ore 18.30

All’ultimo, disperato, meramente teorico tentativo per agguantare la salvezza senza play-out, l’Oria si presenta senza Giada. Ora che ci faccio caso, la giovanissima centrale del ’99 ha giocato da titolare per l’intera stagione e proprio nel giorno della sua assenza credo che sia doveroso tributare un applauso virtuale alla stellina di San Pancrazio. La sua defezione, fra l’altro, è dovuta alla convocazione nella rappresentativa regionale e quindi è un motivo di orgoglio, non certo di rammarico, per la nostra società. Abbiamo prestato una figlia alla Patria regionale, proprio come… i ragazzi del ’99 un secolo fa. Nel nostro caso per una giusta causa, non per un massacro inutile.

Purtroppo coincidenza vuole che nella stessa giornata manchi anche la collega di ruolo Carmen e in questo caso l’imprevisto ci fa meno piacere e ci rammarichiamo soprattutto per l’occasione mancata. La ragazza avetranese è un modello di serietà e di pazienza; una partita da titolare sarebbe stato un giusto riconoscimento ad una stagione generosa.

Daniela Lo Noce

Ma anche in questo caso c’è la consolazione: rivediamo in campo la mitica capitana Nocciolina, cuore e colonna morale della New Volley.

Un’assenza che invece non prevede sostitute e che non può essere compensata né consolata purtroppo c’è. E’ un vuoto incolmabile. Nulla, infatti, può sostituire quella casella mancante, quella presenza silenziosa ma importante, quel sostegno e rifugio che, sia pure defilato, non mancava mai di darti un contributo, una risposta, un supporto. Al modico prezzo di 50 centesimi. Sto parlando del distributore automatico.

Ad avvertirne maggiormente l’assenza è (ovviamente) Veronica: come se fosse una corona di fiori, la nostra opposta appende nell’angolo lasciato vuoto dalla macchinetta un pacchetto di patatine Highlander al gusto di caledonian tomato.

Vuoto incolmabile

Il regolamento Fipav prevede che in alcuni casi il minuto di raccoglimento possa essere chiesto dalle società e che sia lasciata alla discrezionalità degli arbitri la possibilità di accogliere tale richiesta. Si può azzardare la richiesta di un minuto di raccoglimento per il distributore?

Nell’Ugento c’è qualche novità. Anzi, vedo talmente tante giocatrici che faccio fatica a inquadrarle tutte per la foto ricordo (che risulterà spezzata in due con il settore dell’allegria sulla destra).

Il settore dell'allegria

L’Ugento è squadra difficile da decifrare e in settimana Marcello ha avuto i suoi grattacapi. Camilla Guido giocherà da opposta o da banda? Francesca Barba è stata avvistata nel Salento soltanto per le vacanze pasquali o ha deciso di tornare alla base? Barbara Leone è bionda o bruna?

E così il briefing pre-partita dev’essere stato caratterizzato – presumo – da una serie di opzioni alternative. Se Guido gioca da opposta, murate così e difendete cosà; altrimenti fate così e cosà. Se Leone è bionda, difendete in questo modo; se invece è bruna, difendete in quest’altro modo.

Francesca Barba purtroppo non c’è né ha fatto pervenire prelibatezze culinarie e – a parte le pettinature creative dei liberi – la grande novità è il ritorno sul parquet di Simona Armida. Con un numero sulla maglia un po’ precario.

Il nome di Armida

La schiacciatrice salentina appartiene ad una generazione di giocatrici ammirevoli per professionalità e passione, quella di Katia Anastasia e di Alessandra Stefanelli.

All’andata la partita non fu proprio da antologia del volley ma non si fece risparmio di grinta e le emozioni non mancarono, soprattutto in un lunghissimo e palpitante tie-break. Anche stasera la tecnica presenterà qualche inestetismo; un Oria più cinico e spietato rispetto a gennaio saprà comunque conquistare il bottino pieno con la giusta determinazione.

New Volley Oria

New Volley Oria: Simona Leone in palleggio, Veronica Parisi opposta, Ivana Gallo Ingrao e Lucrezia Liace schiacciatrici, Sara Giuffrè e Daniela Lo Noce centrali, Giorgia Mastria libero.

A disposizione di coach Marcello Presta: Ornella Pezzarossa e Federica Muri.

Falchi Ugento: Ilaria Armida in palleggio, Chiara Greco opposta, Camilla Guido e Alessandra Stefanelli schiacciatrici, Katia Anastasia e Chiara Congedi centrali, Veronica Congedi libero.

A disposizione di coach Alessandro Della Balda: Antonella Congedi, Simona Armida, Elisabetta Marzo, Martina Caputo, Barbara Leone e – siccome 3 Congedi erano poche – Giorgia Congedi.

Tatuaggio

Primo set

A volte il dolore rafforza le motivazioni e giocare con il cuore, giocare per chi non c’è più induce a prestazioni eroiche, commoventi, leggendarie. Così, in avvio di partita, Veronica è inarrestabile, perfetta. La percentuale d’attacco è vicina al 100% e nei suoi occhi lucidi ma fieri si può leggere nitidamente la dedica delle sue azioni vincenti: “Lo sto facendo per te, distributore automatico. Per la tua memoria”.

Con l’ace di Daniela conduciamo per 4-0.

Oria rallenta e Ugento è pronto ad approfittarne sfruttando le proprie centrali, Anastasia e Congedi (5-6).

Tutto da rifare.

Veronica Parisi

La Zia, per ora, viene tenuta bene dal muro-difesa ospite e la nostra ricezione non trascorrerà la serata più felice del campionato, ma Ivana è in serata di grazia e Simona è davvero una Leonessa in difesa, in battuta e – ruolo permettendo – anche in fase risolutiva (12-8).

Punti per Stefanelli, per Greco e per la stacanovista Guido, eroina dei tre mondi (B2, C e spiaggia): punteggio di nuovo incerto (13-12).

Lucrezia mette altri palloni a terra e coach Della Balda apporta la prima modifica tattica della gara (che sarà ripetuta nei set successivi) introducendo Simona Armida al posto della sorella Ilaria (speriamo che non sorgano discussioni in famiglia…) e facendo scalare Greco al ruolo di palleggiatrice. Non è una novità per lei.

Giorgia Mastria

L’ex-regista del Casarano va subito a muro con Congedi e poi rileviamo il primo attacco vincente di Armida Senior, seguito da un ace di Guido (17-16).

La palletta di Ivana restituisce il servizio all’Oria e più precisamente alla specialista Sara. Anche questa volta la centrale brindisina non deluderà le aspettative ed il suo turno in battuta risulterà determinante per lo strepitoso break da 8 delle ragazze di Marcello: un paio di errori ospiti, due ace di Sara e tre magie di un’inarrestabile Ingrao meravigliao (due lungolinea e un magico pallonetto).

Oria vince 25-16.

Ivana Gallo Ingrao

Secondo set

L’unica cosa bella della prima fase del secondo set sono l’ennesimo lungolinea di Ivana e un delizioso pallonetto di Sara che pone fine ad uno scambio prolungato.

Per il resto, errori-punto su entrambi i fronti sino al vantaggio dell’Ugento, frutto di un attacco di Greco e di un ace di Stefanelli su una ricezione ancora non impeccabile (7-8).

Camilla Guido

Ivana e Veronica effettuano l’immediato e perentorio sorpasso (12-8), poi incassiamo un bolide di Guido e l’ennesimo muro di Congedi prima di lasciare spazio alla grinta di Lucrezia (15-10).

Della Balda ripropone lo scambio tra le due Armida ed introduce Barbie Blonde, sebbene un po’ meno Blonde del solito.

Le eccellenti difese della Leone d’Ugento forse innervosiscono oltremodo la nostra Veronica, che, per vendetta, scaglia un pallone contro l’allenatore ospite (15-14).

Attacco al coach

Più che le intimidazioni in stile mafioso, però, sono le ottime giocate della Zia e di Sara (che, insieme, piazzano anche un bel muretto) a riportare l’Oria ad una distanza di sicurezza (19-14).

Al trionfo dei lungolinea partecipano anche le salentine (Guido e Stefanelli), ma ormai l’Oria corre come un treno e si aggiudica anche il secondo set con gli attacchi di Lucrezia, di Ivana e di Sara, quest’ultima protagonista di uno scambio epico con un’alzata da manuale verso Ivana ed un mani-fuori conclusivo (25-18). Ha fatto tutto lei. Da sola, più o meno. Come un selfie.

Sara Giuffrè

Terzo set

Il tabellone è ancora guasto, i distributori automatici sono in riparazione, ma la tecnologia va alla riscossa con un monitor piazzato accanto alla panchina delle nostre gentili ospiti. Non serve a vedere la partita, né i play-off su Rai Sport e neanche il video-check. Serve a permettere ad un’atleta la prosecuzione della visione dei cartoni animati dei Puffi bruscamente interrotta in mattinata. Facendoci caso, noto che un disegno dedicato proprio ai simpatici personaggi di Peyo è appeso sui muri del palazzetto (opera di Marika, Tiziana e Sara – leggo).

Disegno dei Puffi

Due attacchi di una fantastica Veronica, un ace di Nocciolina, un blocco di Sara, un attacco di Lucrezia , un lungolinea di Veronica e un errore leccese. Avvio sfolgorante: 7-0!

Ma prosecuzione loffia: pallonetto di Stefanelli, tre errori nostri, attacco ancora di Stefanelli e tiro sulla rete: 7-6.

Penelope può essere il simbolo di questo parziale (e non solo) con un Oria che fa la tela e poi la disfa. Ricostruiremo un vantaggio di 7 punti (20-13) e ci faremo rimontare di nuovo (21-21) prima del grande show della Leonessa.

Lucrezia Liace

Qualche punto merita di essere raccontato.

In particolare, meritano una menzione una pipe di Ivana (Marcello, però, esprime qualche osservazione critica), un secondo tocco, anzi due secondi tocchi di Simona, un turno in battuta particolarmente prolifico di Veronica.

In negativo, va ricordata una distrazione difensiva che permette ad Anastasia di infilarci con un bagher di disimpegno.

Della rimonta ospite occorre citare le magie offensive di Guido, il servizio insidioso di Armidina e i muri di Anastasia, l’ultimo dei quali arricchito da un’esultanza a metà tra un bacio e una iastèma.

Katia Anastasia

Ed eccoci al 21-21.

A questo punto sale in cattedra la nostra palleggiatrice con un repertorio di colpi strepitosi. Dopo la palletta di Ivana (22-21), Leo si avventa come una belva su un appoggio di Sara e lo scarica nel cuore della difesa salentina (23-21).

Guido replica con un lungolinea efficace (23-22) e la Leonessa ricorre ad un secondo tocco classico, vellutato, magico (24-22).

Tocca a lei servire ed anche questo fondamentale si trasforma in arma letale: ace, set e partita per l’Oria (25-22)!

Ace della Leonessa

Da incorniciare le prestazioni della Leonessa, di Veronica e di Ivana, miglior realizzatrice con 18 punti.

Abbiamo visto un Ugento valido ma forse un po’ troppo discontinuo ed un Oria non proprio impeccabile ma adeguatamente “cattivo” e desideroso di cancellare la prova deludente di Nardò e di confermarsi quarta forza del girone di ritorno (20 punti contro gli 11 del girone d’andata). Beh, farne altri adesso sarà un po’ difficile visto che affronteremo in rapida successione la vicecapolista e la capolista per chiudere in bellezza il campionato. Ma prima di pensare ai play-out perché non provare a compiere un’impresa da raccontare ai posteri?

Esultanza oritana

Tabellino: Oria-Ugento 3-0 (25-16, 25-18, 25-22)

New Volley Oria: Parisi 12, Pezzarossa 0, Gallo Ingrao 18, Giuffrè 8, Muri NE, Leone 7, Liace 11, Lo Noce 3, Mastria (L) – All. Presta.

Muri-punto 1, ace 10, errori in battuta 4.

Falchi Ugento: Anastasia 7, Armida I. 1, Greco 5, Guido 8, Congedi C. 5, Congedi A. NE, Armida S. 3, Marzo 0, Caputo NE, Stefanelli 7, Congedi G. NE, Congedi V. (L), Leone B. (2L) – All. Della Balda.

Muri-punto 6, ace 5, errori in battuta 5.

Arbitri: Francesca Morleo e Cesare Mazzotta.

Ivana Gallo Ingrao

Altri risultati: Castellana Grotte-San Cassiano 3-1, Pallavolo 80 BR-Ostuni 3-0, Galatina-Nardò 0-0, Nike Lecce-Gioia del Colle 1-3, Azzurra Lecce-Spongano 0-3.

Riposa: Tempesta TA.

Classifica: Tempesta TA 58; San Cassiano 55; Pallavolo 80 BR 49; Nardò 44; Galatina e Gioia del Colle* 35; Spongano* 34; Castellana Grotte 32; Oria 28; Nike Lecce 18; Ostuni 15; Ugento Jr. 9; Azzurra Lecce 2; Montescaglioso ritirato.

(*) Con l’asterisco le squadre che devono ancora effettuare un turno di riposo.

Alessandra Stefanelli

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Montescaglioso 900,00; San Cassiano 200,00; Tempesta TA 127,00; Castellana Grotte 100,00; Nardò 95,00; Ostuni 60,00; Gioia del Colle 27,50; Oria 25,00; tutte le altre 0,00.

La multa al San Cassiano è stata revocata: il segnapunti non ha esercitato la professione abusivamente. Montescaglioso vede il traguardo.

Prossimo turno: San Cassiano-Oria, domenica 4 maggio, ore 18.30.


UGENTO-ORIA 2-3

12 gennaio 2014

Still life

Sabato 11 gennaio 2014 – ore 18.30

Dopo la lunga pausa natalizia si torna sul parquet nel prestigioso palazzetto di Ugento. La squadra salentina è un mistero. O meglio: non mi è molto chiaro il legame che c’è tra la squadra di B2 e quella di C. Se ho ben capito (ma non ne sono ancora sicuro), tutte le giocatrici possono indifferentemente giocare nelle due categorie fino al raggiungimento – sempre se ho capito bene – della soglia di 10 partite, che a quel punto sarebbero vincolanti. Questo significa che, volendo, l’Ugento potrebbe all’improvviso impiegare tutte le titolari della B2 per una striscia di partite del campionato di C.

E’ come chiamare il 118 in caso di emergenza; soltanto che al posto dell’infermiere, si presenta Federica Cutaia.

Che indubbiamente è molto meglio.

Pronto soccorso

Proprio in settimana l’Istat ha diffuso gli ultimi dati sulla disoccupazione giovanile, che ha raggiunto la cifra record del 41,6%. Questi sono i risultati della flessibilità di ‘sto cazzo imposta da tutti i governi di sinistra e di destra, da Prodi in poi, con la favoletta del “Beh, si rinuncia al posto fisso, ma in compenso, con una maggiore flessibilità, per le aziende sarà meno oneroso assumere e per i giovani sarà più facile trovare lavori nuovi, sia pure meno garantiti”.

Balle. La verità inconfutabile è nei numeri: la disoccupazione giovanile è aumentata e la poca occupazione residua è diventata sempre più precaria e ricattabile.

Quando poi vedo scendere in campo Camilla Guido, penso che il dato del 41,6% di disoccupazione sia dovuto anche al fatto che ci sono giovani che, come lei, hanno il doppio lavoro… O il triplo lavoro, se si considera il beach-volley. Scherzo, ovviamente. Guido ha il posto fisso di talento del volley pugliese.

Camilla Guido

Passando a noi, registriamo il ritorno della Leonessa, che ha pagato il proprio debito con la giustizia e come tutti quelli che si trovano nella sua condizione, avverte un particolare e irrefrenabile bisogno di comunicare con il prossimo dopo tanta solitudine. Manca, però, Pezza, in giro per l’Europa dopo aver lasciato un gustoso saluto alle compagne.

Panico durante il riscaldamento: la piccola ma efficace pillola bianca che agisce sui sintomi dei diarrea tarda a fare effetto e una nostra schiacciatrice prende improvvisamente la strada dello spogliatoio portandosi appresso il bagaglio. Tornerà? Non tornerà?

Per fortuna, tornerà. Nell’attesa, però, osservo che non è l’unica atleta a concedersi una pausa fisiologica. Accanto alle statistiche sulla disoccupazione giovanile, credo che occorra commissionare all’Istat (la cui direttrice generale è oritana e quindi potrebbe venirci incontro) una ricerca sul rapporto tra riscaldamento pre-partita ed impellenze fisiologiche.

Impellenza

L’ipotesi è che in questa fase vi sia un aumento della “produzione”. E credo anche che se i rifiuti organici prodotti durante il riscaldamento fossero trasformabili in energia e fossero dunque monetizzabili, l’Oria potrebbe comprarsi la Gamova.

Formazioni.

Falchi Ugento: Ilaria Armida in palleggio, Chiara Greco, Camilla Guido e Alessandra Stefanelli alternativamente opposte e schiacciatrici, Katia Anastasia e Chiara Congedi centrali, Veronica Congedi libero.

A disposizione di coach Alessandro Della Balda: Barbara Leone, Antonella Congedi, Elisabetta Marzo, Francesca Giorgino e Martina Caputo.

Ilaria Armida

New Volley Oria: Simona Leone palleggiatrice, Veronica Parisi opposta, Lucrezia Liace e Ivana Gallo Ingrao schiacciatrici, Sara Giuffrè e Giada De Pascalis centrali, Giorgia Mastria libero.

A disposizione di coach Marcello Presta: Carmen De Padova, Federica Muri, Giulia Moretto e Daniela Lo Noce.

Primo set

Frizzante avvio di Veronica, che mette a terra i primi due palloni per l’Oria, e poi ci togliamo il pensiero facendo in campo quello che Ivana ha fatto nello spogliatoio: 4 “cacatine” concentrate in un paio di minuti e l’Ugento passa a condurre per 6-3. Se non altro, da adesso in poi vedremo un Oria attento e concentrato fino alla fine del set.

Già sul 7-4 infiliamo un perentorio break da 0-7, con attacchi di Ivana, un blocco di Sara su ricezione lunga e un ace di Simona (7-11). Il primo ace.

Ace della Leonessa

La nostra palleggiatrice è però convinta che si tratti del secondo ace, ma il primo lo ha realizzato dopo che il gioco era stato interrotto per un time-out. Un bel gesto tecnico che fa il paio con la mitica ricezione durante il minuto di raccoglimento ai tempi della Palafiom Taranto.

A parte la prolificità offensiva di Veronica (che proseguirà per tutto il parziale) e la continuità di Ivana in difesa e in attacco, la nota più positiva è la prestazione di Giorgia: una partita senza distrazioni e connotata da reattività e precisione. Vicina alla perfezione.

L’Ugento si affida alle sempreverdi Stefanelli e Anastasia e riesce così a recuperare quasi tutto lo svantaggio, spinto da una curva calorosa in cui 5 ragazzi fanno, da soli, lo stesso tifo del Maracanà.

Veronica Parisi

Dal 14-15 al 17-18 è alternanza di punti, poi spicchiamo il volo sfruttando l’insidioso servizio di Ivana con un muro di Sara e due splendidi attacchi di Lucrezia (17-21).

Veronica ha iniziato; Veronica conclude: prima un muro, poi un ace (19-25).

Secondo set

Lucrezia è scatenata e nessuno riesce a fermarla sia quando attacca che quando replica, in stretto dialetto, alle considerazioni di Simona sul “gruppo”. Con tre attacchi della Zia ed un ace di Veronica ci portiamo sul 3-6.

Scarpa slacciata

Nonostante un primo tempo a uecchio e un’alzata in bagher di una nostra giovane atleta che finisce, più o meno, dove finì un altro celebre bagher esibito in Coppa Puglia da un’altra giovane atleta l’anno scorso, conduciamo per 7-11 e forse ci illudiamo che la partita possa essere una passeggiata.

Purtroppo l’Ugento sta crescendo progressivamente mentre la lucidità e la fluidità del nostro gioco stanno per essere messe nello stesso distributore automatico con cui ha litigato Lucrezia all’arrivo. Tenute in fresco per essere gustate fra un paio di set.

Distributore

La Zia (4 punti nel set), Veronica (3) e soprattutto Ivana (6) continuano a mettere palloni a terra, ma le nostre avversarie adesso difendono bene, attaccano con efficacia e fanno perdere punti di riferimento con una serie di sostituzioni e di cambi di ruolo.

Il pareggio è raggiunto sul 12-12 con un muro di Greco, altro fondamentale che favorirà il recupero delle salentine e metterà un po’ d’ansia alle nostre attaccanti.

Entrano in campo Giulia per l’Oria, Barbara Leone e Antonella Congedi per l’Ugento.

Antonella Congedi

Speravo che quest’ultima seguisse l’esempio di una centrale del Montescaglioso che ha sorpreso la Puglia esibendo i propri capelli sciolti al vento. Congedi avrebbe potuto sfoggiare un casco di riccioli da fare invidia ai Cugini di Campagna e al figlio del nuovo sindaco di New York, ma non se l’è sentita. Buon per noi perché con quella chioma avrebbe alzato il muro di un paio di metri; buon per l’Ugento perché per recuperare il pallone finito nei capelli sarebbe stato necessario l’intervento del nucleo Speleo dei Vigili del Fuoco.

Il sorpasso locale è un break da quattro: Leone, Stefanelli, muro di Congedi (Chiara) ed ace di Guido (17-15).

Esultanza salentina

Ivana va a segno in tutti i modi (mani-fuori, lungolinea, pallonetti ed ace), ma predica nel vento e sul 20-20 c’è solo l’Ugento: Stefanelli, Greco (muro dopo due epiche difese di Armida, il cui DNA evidentemente non è acqua fresca) e Guido portano a casa il set (25-20).

Terzo set

C’è poco da dire sul terzo parziale, in cui Marcello sostituisce Sara con Nocciolina. Dopo un errore in battuta, l’Ugento infila 7 punti consecutivi con i servizi di Armida e gli attacchi di Stefanelli in grande evidenza. Dal 7-1 sarà una vana rincorsa con qualche barlume di speranza soltanto in occasione di una striscia di 4 punti consecutivi firmati da Ivana (pipe), Giulia (doppio ace) e Giada (muro).

Ace di Giulia Moretto

Per il resto, ottima amministrazione delle ragazze di Della Balda, che sapranno consolidare il vantaggio in modo da non correre rischi neanche nel finale dell’orgoglio oritano.

Se si dovesse disegnare un grafico del rendimento delle due squadre nella partita di stasera, io lo svilupperei così: Ugento è una linea che parte dal basso e progressivamente sale; Oria è una conca che parte dall’alto, scende a partire dal secondo set, tocca il fondo nel terzo e poi risale dalla seconda metà del quarto. Questo vuol dire che le due squadre giocheranno entrambe molto bene nel tie-break, ma per il momento ci tocca soffrire.

Lotteria del Piacere

L’Ugento (in cui entra anche Marzo per dare un contributo significativo alla causa) sfrutta sempre meglio in questo set il muro e il servizio, oltre a confermare una difesa aggressiva.

Per l’Oria l’unica nota positiva sono i punti di Winehouse: di solito la ragazza si segnala per la sua costanza; questa sera avrà qualche difficoltà con gli attacchi “ordinari”, ma riuscirà a fare punto con palloni impossibili o addirittura difendendo.

Finisce 25-17 e al presidente comincia a salire la pressione.

Quarto set

Rientra in campo la Contessa, ma purtroppo è ancora l’Ugento a dominare la partita. La grinta di Giorgia e i punti fortunelli di Giulia, per quanto spettacolari, non bastano a bilanciare le realizzazioni di Anastasia, Stefanelli e Greco.

Chiara Greco

Quando Chiara Congedi mura il nostro attacco realizzando il punto dell’8-4 credo che raggiungiamo il momento più critico della serata ed inizio già ad indossare il giaccone in vista di una mesta conclusione della partita.

Il grande merito dell’Oria è invece quello di non aver mollato nel momento peggiore.

Rientrando sul parquet, Veronica conferma una speciale vocazione per i muri. Ivana, dal canto suo, continua ad alternare diagonali e pipe.

Sara Giuffrè

Le ragazze leccesi ci offrono un aiutino in termini di errori in battuta e doppie, ma il punto del pareggio (12-12) è un imperioso muro di Veronica, che salta come un grillo nonostante le recenti festività natalizie ed il loro carico nutrizionale.

Un’esperta di statistiche reputa opportuno urlare elegantemente dalla tribuna una teoria sulla frequenza con cui avrebbero successo i lungolinea della nostra banda: uno su mille. Il punto del 13-18 impone, però, una piccola revisione del calcolo.

Uno su mille

Ugento si avvicina con i mani-furi di Guido e i muri di Anastasia e Leone (18-20).

Nel finale di set c’è qualche incertezza equamente distribuita tra le due squadre: nella sagra di erroracci le eccezioni sono rappresentate dagli attacchi cazzuti di Veronica e Lucrezia, grazie ai quali l’Oria riesce a riabilitarsi e a prolungare la partita (19-25).

Tie-break

Primo tie-break stagionale per l’Oria, il cui ultimo mini-set di spareggio risale a quasi un anno fa (Tempesta-Oria 2-3 il 23 febbraio scorso).

In una partita un po’ troppo carica di errori, il tie-break sarà la fase tecnicamente più valida oltre che emotivamente coinvolgente: grande equlibrio e risultato in dubbio dall’inizio alla fine.

Perfetta

Giorgia continua a difendere magnificamente e permette a Giada di replicare per due volte agli attacchi di Stefanelli (4-4).

Adesso le attaccanti preferiscono scavalcare il muro rinunciando a un po’ di potenza per correre meno rischi. Gli scambi sono lunghi e il passaggio in prima linea di Ivana assicura il consueto bottino di punti, ma Guido e Leone replicano ai colpi della top-scorer odierna (8-7).

Muro di Veronica (il quarto) e vantaggio oritano (8-9)!

Punto di Marzo e duplice errore-punto per le brindisine, il cui coach preferisce tutelarsi con un time-out (11-9).

Leo compie un salvataggio difensivo e permette a Veronica di mettere palla a terra e di andare poi a servire. Le battute della nostra opposta mettono i brividi per quanto sono lunghe, ma proprio per questo creano disagi alla ricezione locale e Lucrezia può così contrattaccare con due attacchi vincenti (11-12).

Lucrezia Liace

Sul 13-14 la prima palla-match per l’Oria è annullata da un muro di Camilla Guido (14-14) e il nostro attacco successivo finisce in rete (15-14). Si torna nell’incubo e nella tachicardia.

Giorgia, eroica sino a questo momento, si concede l’unica sbavatura della partita con una ricezione un po’ precaria, ma l’Ugento ci grazia spedendo a lato il contrattacco (15-15).

Il servizio di Leo e poi l’attacco di Veronica mettono pressione alle padrone di casa, che possono soltanto rimandare il pallone in campo; l’Oria ricostruisce l’azione come da manuale: Lucrezia mette la palla sulla testa di Simona, che serve con millimetrica precisione Ivana, la cui diagonale è indifendibile (15-16)!

Barbara Leone

Perfetta anche la replica di Barbara Leone e siamo a 3 palle-match annullate (2 dall’Ugento, una dall’Oria): 16-16.

Nel finale di partita Stefanelli si vede costretta ad concludere le azioni con due palloni anomali, uno in bagher e l’altro da seconda linea. Alla validissima atleta locale i miracoli non possono riuscire e l’Oria può festeggiare questa sofferta vittoria al termine di un incontro tirato (16-18).

Raggiungiamo la luce dopo esserci emersi dall’abisso.

Esultanza oritana

Vincere dopo aver giocato così così può essere comunque un segnale incoraggiante, specie se costellato da note positive come lo stato di forma di Ivana, la prolificità di Veronica e soprattutto la gara perfetta di Giorgia. Ottimo il tie-break, anche in considerazione del fatto che forse abbiamo imparato a non scottarci quando la palla è bollente.

Adesso ci aspettano due sfide in cui non abbiamo niente da perdere e tutto da guadagnare: San Cassiano e Taranto, rispettivamente prima e seconda in classifica. Ma dimentichiamo la classifica per due settimane e viviamo intensamente, al massimo, queste domeniche!

Giada De Pascalis

Tabellino: Ugento Jr-Oria 2-3 (19-25,  25-20,  25-17,  19-25,  16-18)

Ugento: Anastasia 9, Armida 2, Greco 11, Guido 12, Congedi C. 2, Leone B. 5, Congedi A. 0, Marzo 2, Stefanelli 16, Giorgino 0, Caputo NE, Congedi V. (L) – All. Della Balda.

Muri-punto 13, ace 6, errori in battuta 12.

New Volley Oria: Parisi 13, De Padova NE, De Pascalis 5, Gallo Ingrao 20, Giuffrè 2, Muri NE, Moretto 7, Leone S. 3, Liace 14, Lo Noce 0, Mastria (L) – All. Presta.

Muri-punto 6, ace 7, errori in battuta 9.

Arbitri: Gianfranco Merico ed Elio Donno.

Alessandra Stefanelli

Altri risultati: San Cassiano-Castellana Grotte 3-0, Tempesta TA-Montescaglioso 3-0, Ostuni-Pallavolo 80 BR 1-3, Nardò-Galatina 3-0, Gioia del Colle-Nike Lecce 3-0, Spongano-Azzurra Lecce 3-0.

Classifica: San Cassiano 30; Tempesta TA 29; Montescaglioso e Pallavolo 80 BR 26; Nardò 23; Gioia del Colle 21; Spongano 18; Galatina 16; Oria e Castellana Grotte 11;Nike Lecce 10; Ugento Jr. 6; Ostuni 3; Azzurra Lecce 1.

Giorgia Mastria

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): San Cassiano 105,00; Tempesta TA 52,00; Ostuni 40,00; Castellana Grotte 30,00; Oria 25,00; tutte le altre 0,00.

San Cassiano rafforza il primato con altri 35,00 euri con cui è stato sanzionato il comportamento offensivo del pubblico. La Coppa Italia non vale ai fini della classifica.

Prossimo turno: Oria-San Cassiano, domenica 19 gennaio, ore 18.30.


UGENTO-ORIA 3-0

27 marzo 2013

U picku materinu

Domenica 24 marzo 2013 – ore 18.30

Prendiamola con filosofia, direbbe la nostra giocatrice che durante il viaggio da Oria a Ugento ha ripassato vita e opere di Leibniz, Locke e Hobbes.

E se dobbiamo prenderla con filosofia, nessuna frase sintetizza le nostre sensazioni meglio dell’espressione balcanica “U pičku materinu”, che sostanzialmente potremmo tradurre con: “Perdindirindina, è stato davvero un peccato”. Molto sostanzialmente.

L’Oria perde con la terza forza del campionato (poi diventata seconda nel corso della serata), ma non sfigura affatto alla Trajkovski Arena di via D’Azeglio. La partita è stata godibile e, a parte un primo set iniziato con troppi errori-punto, le furie rosse “rischiano” di vincere il secondo conservando il vantaggio dal 5-6 al 19-20 e nel terzo restano incollate alla multinazionale sino al 21-20 prima di cedere ai colpi di Aparecida Pereira.

Giorgia Mastria

Insomma, con un briciolo di cattiveria in più e magari anche con un po’ di fortuna, la serata avrebbe potuto prospettare scenari molto suggestivi.

Invece si torna da Ugento a mani vuote e non si può neanche recriminare sul risultato perché la formazione di casa ha vinto con pieno merito e giocando anche una buona partita. L’equilibrio nel secondo e nel terzo set non è stato demerito delle padrone di casa, ma merito delle ospiti, a cui resta la soddisfazione di una prova onorevole e resta soprattutto la coscienza a posto per aver fatto quello che bisognava fare.

Ma andiamo con ordine.

Da Oria a Ugento, nell’auto del coach, si parla di filosofia: Leibniz, filosofo ed anche matematico (insomma, una vita dedicata a rompere le palle su più fronti ai futuri studenti) è approfondito in modo meticoloso; un po’ più sbrigativo è il ripasso di Locke e di Hobbes.

Gottfried Leibniz

Dopo aver discusso con la palleggiatrice di monadi, di trascendenza e di empirismo, la nostra atleta-studentessa ha il colpo di genio e propone alla compagna un metodo innovativo per concordare le strategie d’attacco: “Se dico Leibniz facciamo il primo tempo, se dico Locke facciamo la sette, se dico Hobbes facciamo la fast”…

Giuro che è vero (anche se poi in campo i propositi non sono stati tradotti in fatti).

Mentre le ragazze si cambiano nello spogliatoio, rifletto sul senso della vita e mi pongo profondi quesiti esistenziali: conosciamo la realtà come è in sé oppure oppure ne abbiamo solo una rappresentazione in base a come noi la recepiamo? Quanto influisce l’autocoscienza del singolo nella formazione della conoscenza? Resterà qualcosa della squisita ciambella di Francesca o le ragazze stanno dividendosi anche le briciole alla faccia mia?

Daniela Lo Noce

Formazioni.

L’Ugento schiera Eleonora Carbone in palleggio, Pepa Ivanova opposta, Ana Carolina Buccini e Neide Aparecida Pereira laterali, Maja Jakimovska e Francesca Barba centrali, Demelza Sanasi libero.

A disposizione di coach Carlo Carbone: Roberta Stefanizzi, Veronica Congedi, Chiara Congedi e Barbara Leone.

Precisazione: Jakimovska non è serba, come avevo erroneamente scritto nel post della partita d’andata, ma è macedone come Ivanova. I greci pretenderebbero che si dica che è cittadina della FYROM, ma visto che nella penisola ellenica in questo momento hanno altri problemi, macedoni va benissimo. Idi u kurac.

Macedonia and Macedonians

L’Oria replica con Simona Leone in palleggio, Ida Taurisano opposta, Ivana Gallo Ingrao e Veronica Parisi laterali, Giulia Basile e Daniela Lo Noce centrali, Giorgia Mastria libero.

A disposizione di coach Marcello Presta: Angela Carone, Federica Peluso, Désirée Calderone, Noemi Votano e Simona Bianco.

Primo set

Eleonora Carbone affida un mandato esplorativo a Francesca Barba. Quando risale al Quirinale, la centrale salentina ha messo a terra un primo tempo e un bel pallonetto, in aggiunta a un attacco di Ivanova e ad un ace di Aparecida (5-2).

Francesca Barba

Dopo il primo attacco vincente di Ida, l’Oria apre la parentesi tecnica più brutta della partita inanellando una serie sconcertante di errori-punto. Li piangeremo a fine set.

Superata la crisi, le furie rosse si danno da fare: alcuni scambi sono lunghi e combattuti e la loro “sopravvivenza” è in parte merito di una Giorgia davvero eccellente in difesa.

Ma il punteggio è sempre meno allegro (14-5) ed è in ricezione che abbiamo (e avremo) qualche problemino; ne approfittano Buccini e Jakimovska.

Maja Jakimovska

Il time-out chiesto da Marcello sul 17-6 determina un’inversione di tendenza: al ritorno sul parquet le brindisine appaiono più concentrate ed aggressive. La carica, come spesso avviene in questa stagione, la suona Ida, che alterna bolidi imprendibili a beffardi pallonetti.

Barba, molto positiva anche questa sera, replica con una fast, ma poi arrivano punti anche per Veronica e per Giulia (19-13).

Non è finita: i colpi della multinazionale sono arrestati dai muri in rapida successione di Leo e di Giulia (20-16)!

Ivanova va a segno, Ivana trova un bel lungolinea e la Leonessa spinge a terra una ricezione lunga delle padrone di casa: l’Oria ha ridotto lo svantaggio da -11 a -3 (21-18).

Ivana Gallo Ingrao

Ahimé, a Carbone non manca il coraggio di attaccare dalla posizione di opposta e una nostra giocatrice replica il minuto di follia che già c’era costato il secondo set con il Cutrofiano. Del resto, siamo per la par condicio e non ci assumiamo la responsabilità di falsare il campionato…

Sul 24-18 riusciamo ad annullare soltanto la prima palla set con Ivana, poi il parziale si conclude con il nostro 13^ errore-punto (25-19).

Dopo un inizio timido, comunque, siamo riusciti a rimetterci in carreggiata. “L’arte combinatoria” prospettata da Leibniz ed attuata dalle furie rosse ha iniziato a fine set a dare buoni frutti.

Dettando l'azione

Secondo set

Ace di Carbone, attacco di Ivanova, muro di Barba e pipe di Aparecida (4-1). Indubbiamente all’Ugento non mancano le soluzioni offensive.

L’Oria, però, inizia a servire egregiamente e dà avvio ad un’esaltante serie di ace: prima Ida, poi Veronica con due servizi vincenti consecutivi. E’ così che la New Volley passa in vantaggio (5-7).

Si apre una fase di grande equilibrio e di volley-champagne.

Bomba di Buccini e palletta di Ivana (7-9), palletta di Aparecida e bomba di Ida (8-10), punto di Barba e altro attacco vincente di Ida (9-11).

Ida Taurisano

I miracoli di Demelza non bastano ad evitare la sorpresa di una fuga delle brindisine lanciata dalla solita opposta delle meraviglie (a segno in attacco e in battuta): 10-15.

L’Ugento deve aver predisposto un piano anticrisi e lo evinco da due fattori: la condotta generale e quella della palleggiatrice. In generale, la formazione di mister Carbone ha il merito di non innervosirsi e di non andare nel pallone, come talvolta capita alle squadre forti quando vengono “provocate” da quelle meno forti.

Potrei sbagliarmi, ma ho la sensazione che Eleonora Carbone, dal canto suo, offra sempre e subito una seconda opportunità alla compagna che sbaglia l’attacco, un modo – presumo – per far mettere immediatamente alle spalle “il trauma” dell’errore.

Eleonora Carbone

Di errori, in verità, adesso ne stiamo vedendo pochi su entrambi i fronti e l’Oria è commovente per come sta giocandosi questo set alla pari con le qualificate avversarie: difesa aggressiva, costruzione del gioco ordinata e attaccanti che non regalano nulla ed anzi brillano per precisione.

La partita è emozionante e bisogna dire che è anche molto corretta grazie alle atlete e ad un arbitraggio impeccabile che non suscita alcuna recriminazione.

Purtroppo per noi, l’Ugento sfiora il pareggio con Buccini, Barba (ace), Jakimovska (muro) e Ivanova (mani-fuori): 14-15.

Veronica Parisi

Veronica e Ivana ci tengono avanti e – zitti zitti – siamo arrivati al 18-20. Ottimo il ritorno in campo dell’ex-mesagnese; sempre preziosa Ivana in difesa e in attacco.

Un errore in battuta fa uscire il fumo dalle recchie di Marcello anche senza l’ausilio della sigaretta elettronica e Ivanova completa la rimonta (21-20). L’opposta macedone e quella brindisina hanno dato vita in questo set a un duello degno della serie A con 9 punti per la prima ed 8 per la seconda.

Pepa Ivanova

Splendido scambio sul 22-21: Aparecida e Demelza compiono miracoli in difesa, ma al terzo tentativo d’attacco oritano Ida piazza un pallonetto spettacolare (22-22).

Punto di Aparecida con velo di Barba ed imperioso attacco di Ivanova.

Sul 24-23 gli arbitri interrompono il gioco perché hanno l’impressione che Buccini sia stata colpita dal colpo della strega. In realtà la brasiliana stava solo mostrando alle compagne come gioca a bocce sulla spiaggia di Ubatuba.

Falso allarme

Lo scambio decisivo è risolto da una prepotente diagonale di Pepa Ivanova (25-23).

Peccato. Ma perdere un parziale d’un soffio con cotanta avversaria e giocando così è comunque un motivo di orgoglio.

Terzo set

La consapevolezza di poter volare alto prevale sulla demoralizzazione per l’occasione sprecata: Ida, Daniela e Veronica guidano il tentativo di riscossa oritana (1-4).

Sull’altro fronte è ottima la prestazione di Barba, a cui tutte le ciambelle riescono col buco (anche le fast e i muri, in senso metaforico).

Esultanza oritana

L’Oria è encomiabile ma non perfetto e deve rimproverarsi due piccoli elementi di criticità: le invasioni ricorrenti e soprattutto quello che stranamente sembra essere un nostro difetto congenito: i palloni ricevuti o difesi “lunghi” che viaggiano verso la nostra metà campo e che aspettano soltanto di essere spinti a terra da chi salta al centro della rete. Ecco, quello che alle altre squadre appare facile come tirare un rigore senza portiere a noi sembra un’impresa al cui confronto trovare un esponente del PD colluso con Archinà e disposto a vergognarsi appare una formalità.

Non siamo abbastanza Leviatani con quei palloni – direbbe Hobbes.

Grazie a un bel muro di Leo, comunque, siamo ancora in vantaggio (5-7).

Tolleranza zero

Buccini piazza una palla nell’angolino del posto uno, Ivanova va a segno in battuta e Carbone mette a terra un tocco di seconda (10-8).

Giorgia difende in bagher all’indietro e realizza un punto.

Godo ogni volta che fa punto un libero, a maggior ragione quando è il nostro. Credo che in queste circostanze il parroco della chiesa più vicina al palazzetto, ovunque si giochi, dovrebbe far suonare le campane a festa.

Anche Veronica sta difendendo parecchi palloni difficili.

Torniamo per un attimo in vantaggio sul 10-11, poi, però, dobbiamo soccombere sotto i colpi di Aparecida, un po’ in ombra nei primi due set ma decisiva nel terzo (14-12).

Neide Aparecida Pereira

Carbone aumenta il vantaggio con un ace, ma le furie rosse non si arrendono mai: Ida e Giulia agguantano il pareggio (15-15)!

Punti per Buccini e Carbone e si arriva al 21-18, fase in cui Leo preferisce andare sul sicuro ed arma ripetutamente la mano di Ida. L’opposta oritana non delude le attese e si impone – tanto per cambiare – come top-scorer della serata con 20 punti complessivi. Due suoi attacchi ci riportano a ridosso dell’Ugento (21-20).

Come preannunciato, però, scocca l’ora di Aparecida, che mette a terra due palloni intervallati da un muro di Francesca Barba.

Sul 24-20 non è ancora finita: Ida annulla due palle-match e possiamo ancora riscaldarci alla fiammella della speranza (24-22).

Ida Taurisano

Nello scambio successivo Carbone tenta lo scherzetto del secondo tocco, ma questa volta la difendiamo; l’attacco successivo, però, è una diagonale di Aparecida su cui non c’è niente da fare (25-22).

U pičku materinu.

Ugento vince con merito e si conferma bestia nera per le brindisine (cinque 3-0 in due anni, Coppa Puglia inclusa), che tuttavia escono dal PalaOzan a testa alta. Purtroppo è stata una giornata particolarmente sfavorevole: Galatina e Spongano vincono e in classifica si avvicinano pericolosamente. Ma il gioco espresso dalle furie rosse e la determinazione caratteriale (nonché la ciambella) lasciano un retrogusto dolce; dopo una prestazione così prevale la fiducia. Insomma, il livello di autocoscienza – direbbe Leibniz – è buono.

Buona Pasqua a tutti e chist’ so’ l’ov’ (direbbe sempre Leibniz).

Simona Leone

Tabellino: Ugento-Oria 3-0 (25-19,  25-23,  25-22)

Volley Alpak Ugento: Buccini 9, Carbone 6, Pereira 11, Jakimovska 2, Stefanizzi NE, Ivanova 12, Congedi V. NE, Congedi C. NE, Leone B. NE, Barba 10, Sanasi (L) – All. Carbone.

Muri-punto 4, ace 7, errori in battuta 8.

New Volley Oria: Carone NE, Gallo Ingrao 6, Peluso NE, Basile 4, Calderone NE, Taurisano 20, Votano NE, Deandri 39 (di scarpa), Leone S. 3, Bianco NE, Parisi 9, Lo Noce 1, Mastria 1 (L) – All. Presta.

Muri-punto 3, ace 5, errori in battuta 7.

Arbitri: Davide Tolomeo e Giuseppe Pellè.

Ana Carolina Buccini

Altri risultati: Presicce-Assi Brindisi 0-3, Cutrofiano-Taranto 2-3, Collepasso-Nardò 3-1, Galatina-San Cassiano 3-0, Pallavolo 80 BR-Spongano 0-3, Squinzano-Casarano 3-0.

Classifica: Assi Brindisi 57; Ugento 55; Cutrofiano 54; Collepasso 48; Taranto 42; Oria 33; Galatina 32; Spongano 27; San Cassiano 26; Presicce 23; Nardò 18; Pallavolo 80 BR 15; Squinzano 6; Casarano 5.

Ricezione

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Nardò 360,00; Presicce 352,00; San Cassiano 165,00; Spongano 160,00; Pallavolo 80 BR 140,00; Collepasso 132,00; Casarano 82,00; Cutrofiano 70,00; Squinzano 52,00; Oria 50,00; Assi Brindisi 35,00, Ugento, Taranto e Galatina 0.

Eccoci! Multa di 50 euri all’Oria per l’assenza del dirigente addetto agli arbitri.

Prossimo turno: Oria-Collepasso, domenica 7 aprile, ore 18.30.


ORIA-UGENTO 0-3

4 dicembre 2012

Contro il potere delle multinazionali

Domenica 2 dicembre 2012 – ore 18.30

Non si può vincere quando hai contro il mondo intero, dal Brasile alla Serbia.

Oria perde l’imbattibilità casalinga, Ugento vince, come da pronostico. La formazione brindisina, comunque, esce dal palazzetto con la coscienza a posto: l’impegno c’è stato, il gioco pure (nei limiti imposti dal valore delle avversarie) e non sono mancate neanche le emozioni nel terzo set, che le furie rosse hanno conteso fino all’ultimo alla quotata multinazionale del Salento (due brasiliane, una serba, una macedone).

Prima di iniziare il resoconto della partita, però, voglio ringraziare le ragazze dell’Oria per la splendida felpa blu che mi hanno regalato per il compleanno. Una bella sorpresa. Una felpa che mi piaceva talmente tanto che la mettevo sempre anche prima di averla…

Altre sorprese vengono trovate sulla panchina della formazione brindisina e a questo punto si impone un’indagine per verificare chi abbia giocato al palazzetto prima di noi. Qualcuno molto devoto, indubbiamente. Al punto da accendere ceri e da lasciarli sulla panca.

Candela votiva

A causa degli infortuni di Cutrofiano, non sono della partita Noemi e Ida. Entrambe, tuttavia, si rendono utili alla causa: la prima realizza un apprezzato cd motivazionale, la seconda cercherà di fare punto dalla panchina soffiando sul pallone.

In compenso esordisce una giovane centrale: Libera Palindromo.

Sull’altro fronte l’Ugento deve rinunciare ad Eleonora Carbone, il gioiellino del Salento.

Formazioni.

La New Volley Oria schiera Annacarla Cozzetto in palleggio, Sara Giuffrè opposta, Ivana Gallo Ingrao e Simona Leone schiacciatrici, Daniela Lo Noce e Libera Palindromo centrali, Giorgia Mastria libero.

A disposizione di coach Marcello Presta: Angela Carone, Chiara Guadalupi, Federica Peluso, Désirée Calderone e Simona Bianco.

Libera Palindromo

Alpak Ugento: Roberta Stefanizzi in palleggio, Pepa Ivanova opposta, Ana Carolina Buccini e Neide Aparecida Pereira schiacciatrici, Maja Jakimovska e Francesca Barba centrali, Demelza Sanasi libero.

In panchina con coach Carlo Carbone: Désirée Fiore, Eleonora Carbone, Veronica Congedi, Chiara Congedi e Barbara Leone.

Primo set

Il primo punto viene dal Sudamerica, ma l’imprinting al parziale lo dà un’atleta balcanica, Maja Jakimovska, subito padrona del centro della rete (prima un pallonetto, poi due fendenti).

Il punteggio di 1-6 sembra preannunciare una serata piuttosto amara per le brindisine; il muro di Jakimovska e il fatto che nei primi 10 scambi (2-8) non abbiamo messo un pallone a terra sono ulteriori fattori che non giovano alla nostra autostima.

Maja Jakimovska

La Leonessa rompe il ghiaccio e Annacarla inventa un bel tocco di seconda, ma per ogni punto che facciamo noi ne seguono 2 o 3 delle gentili ospiti (pipe di Buccini e primi attacchi vincenti di Ivanova).

Dopo un imperioso primo tempo di Francesca Barba (4-13), Marcello è costretto a chiamare il time-out per elaborare adeguate contromisure al transito in prima linea della forte centrale ugentina.

Quest’ultima è inarrestabile e mette a terra un altro pallone (5-14), ma iniziano a scavalcare il muro anche le prime pallette delle nostre bocche di fuoco (Ivana e Sara).

Francesca Barba

Barba è micidiale anche in battuta ed un muro tutto balcanico stoppa un’azione offensiva delle brindisine: l’Ugento si porta a +11, il massimo vantaggio (7-18).

E’ a questo punto che registriamo, con gioia, il primo punto di Libera Palindromo dopo un’assenza di oltre sei mesi. Per festeggiare, la centrale oritana declama a memoria il XXXIII Canto del Paradiso di Dante.

Sara opposta

Va in prima linea Buccini e sono dolori (un punto, però, andrebbe condiviso con Sanasi, protagonista di un bel salvataggio), va Jakimovska e schiaccia una bomba, va Pereira e sono attacchi vincenti da destra e da sinistra (12-23). Noi non è che stiamo facendo disastri in difesa, anzi, siamo piuttosto reattivi, ma contro l’Ugento è come spalare l’acqua con una forchetta.

Ivana va a segno e Libera si toglie la soddisfazione del muro, ma Pepa Ivanova mette la sua firma in calce al set: attacco, muro e Ugento vince 13-25, punteggio frutto di una prestazione scintillante per le leccesi.

Ana Carolina Buccini

Secondo set

Progressi nell’Oria. Ivana continua a pungere (anche se purtroppo è l’unica a farlo con una certa continuità stasera) e stiamo difendendo molto bene. Mettiamo pochi palloni a terra in questa fase, ma costringiamo le ospiti a lunghi scambi che si concludono, talvolta, con errori o infrazioni.

Questo sino al 6-5; poi è l’Ugento a non far cadere a terra neanche la polvere ed ad esasperare le nostre attaccanti: 3 errori-punto e muro di Jakimovska.

Annacarla Cozzetto

Dopo che il disavanzo continua a crescere (mura anche Pereira), si può ben capire l’esultanza rabbiosa che connota i punti realizzati dalle nostre.

“Ca##o!” urla nitidamente una nostra esperta giocatrice con i capelli ricci dopo il punto dell’8-12.

“Vaffa!” griderà più tardi un’altra esperta giocatrice con i capelli lisci e corti dopo il muro dell’11-17. Si è sentito fino a Mesagne (il vaffa, non il muro…).

L'esultanza di Ivana

E’ chiaro che non si tratta di insulti alle avversarie (non ce ne sarebbe motivo in una gara tanto corretta), ma di imprecazioni volte a scaricare la tensione agonistica di una partita che appare difficile, se non proibitiva.

Magie di Pereira ed invasione fischiata a Barba (ma in realtà era stata una folata di vento a far muovere la rete).

Poi non si può che ammirare la tecnica di Pepa Ivanova, autrice di 4 punti in 6 scambi (12-20).

Pepa Ivanova

La giocatrice slava mi riporta alla mente i bellissimi ricordi di un mio recente viaggio in Macedonia: la Čaršija di Skopje, i semafori con il conto alla rovescia, le canzoni di Bilija Krstić, le skare che mangiavo al “Divino” e il kajmak nel pane del “Dal Met Fu”, la Trajkovski Arena dove il Forca Volej dovette arrendersi al Fenerbahce nella Balkanska Liga del 2009, la Šarena Djamija di Tetovo, le baklave e soprattutto il tramonto sul lago di Ohrid nei pressi della chiesa di Sveti Jovan Kaneo, uno dei luoghi più belli in cui sia mai stato nella mia vita.

Sveti Jovan Kaneo

Ma dopo i “rosari” recitati dalle nostre, mi chiedo: riuscirò a riascoltare anche alcune delle più caratteristiche volgarità serbo-croate? Accosto l’orecchio al campo sperando di cogliere almeno un pičku materinu (espressione straordinariamente somigliante al dialetto tarantino nel suono e nel significato…), ma mi pare che queste ragazzone siano un po’ troppo educate e le mie aspettative vengono deluse.

A conservare il monopolio delle urla è la Leonessa, sia che faccia punto (o che difenda egregiamente) sia che sbagli qualcosa. In questo secondo caso si assume le proprie responsabilità davanti alle compagne gridando come un’ossessa: “Io! Io!”.

Ricezione di Simona Leone

Di solito in questo modo si vuole essere rassicuranti: “Ho sbagliato, è colpa mia, ma state tranquille che adesso sistemo tutto e vi faccio una ricezione millimetrica o un attacco da favola”…

Dopo il ventesimo “Io! Io!”, però, la cosa diventa un po’ meno rassicurante.

Dentro Federica per Sara.

Meglio non rischiare

Sul 14-23 c’è uno scatto d’orgoglio dell’Oria: bel primo tempo di Daniela, oggi molto positiva, e attacco di Ivana (16-23).

Barba mette a terra un beffardo pallonetto, ma subito dopo c’è un altro mini-break delle brindisine: fast a distanza ravvicinata di Daniela, tiro sulla rete delle ospiti e grande muro di Ivana dopo un salvataggio di Leo (19-24).

Sul più bello, però, c’è il punto finale di Neide Aparecida Pereira (che non ho ancora capito dove finisce il nome ed inizia il cognome): 19-25.

Alpak Ugento

Terzo set

Novità nell’Ugento con Désirée Fiore che rileva la più prolifica giocatrice sino a quel momento, Pepa Ivanova (11 punti).

Ricordiamo che Truciolina è stata cresciuta da Marcello nella Palafiom e la piccina questa sera ritrova sul parquet (e fuori dal parquet) diverse ex-compagne.

Désirée e Ivana

Buon avvio dell’Oria con punti di Ivana e Libera; Ugento rallenta (5-3).

Pereira e Buccini fanno ballare un po’ di samba alla difesa brindisina e la squadra ospite si riporta in vantaggio (6-8).

Mister Carbone non ha ancora chiamato un time-out dall’inizio della partita. Questa rinuncia può avere due motivazioni: la prima è che per lui le cose stanno andando lisce come l’olio e dunque non vi è motivo di fermare l’incontro; la seconda è che in un eventuale time-out il coach non saprebbe in quale cacchio di lingua parlare per farsi capire da tutte contemporaneamente e così preferisce soprassedere.

Neide Aparecida Pereira

Ora capisco a cosa serve tutto l’apparato high tech che si porta appresso lo staff della formazione salentina: ogni computer è collegato a un traduttore on-line diverso (uno italiano-macedone, uno italiano-brasiliano, uno italiano-serbo e uno italiano-tarantino per comprendere le rare ma suggestive espressioni in vernacolo di Désirée).

Sull’8-11 sembra che il match sia sostanzialmente chiuso.

U pičku materinu…

Le furie rosse, però, non alzano bandiera bianca: primo tempo di Daniela e doppietta di Ivana. Pareggio (11-11).

Daniela Lo Noce

Doppietta anche di Désirée Fiore e poi c’è il momento migliore dell’Oria con un clamoroso break di 7-1 grazie ad un attacco di Ivana, un ace dell’unica giocatrice con un diminutivo palindromo (Anna) e qualche errore di troppo delle leccesi, incluso un primo tempo fuori di Barba (ma non è stata lei a sbagliare; è il campo che si è ristretto all’improvviso).

Uno scambio lunghissimo è emblematico del grande cuore brindisino: Giorgia difende tre volte e poi c’è un miracoloso salvataggio di piede di Annacarla, il gesto tecnico più bello della partita.

Giorgia Mastria

Oria conduce per 18-14, ma l’Ugento è bravo a non perdere la testa.

C’è in campo un’atleta che si è allenata solo tre giorni (Libera Palindromo), ma visto che lei non si lamenta, il coach non si pone neanche il problema della sostituzione. Sarebbe come se l’INPS concedesse una pensione senza istanza da parte dell’utente, senza alcuna trafila burocratica e senza tempi di attesa; dove mai s’è visto?

Mentre Buccini e Sanasi difendono anche l’indifendibile, Pereira contende ad Ivana il ruolo di top-scorer.

Esultanza oritana

Sul 21-19, però, il vento dei Balcani (Jakimovska) gela le speranze delle brindisine e un punto-culo di Truciolina riporta avanti la squadra salentina (21-22). Beh, dopo tante vicissitudini, un po’ di culo se lo merita la piccina, ma possibilmente no’ contr’ a nuje…

Oria ci crede ancora e gli scambi sono lunghi e intensi.

Palletta di Pereira e primo match-point per l’Ugento (22-24); mani-fuori di Ivana e speranza ancora viva (23-24).

Coach Carbone reintroduce Ivanova, ma a decidere l’ultimo scambio, purtroppo, è un nostro errore in attacco (23-25).

Dopo Cutrofiano, non possiamo che spendere parole di ammirazione per un’altra grande squadra, l’Ugento, netta vincitrice di quest’incontro ed in grado di esprimere volley-champagne.

L’Oria, come già anticipato, ha fatto quello che poteva e lo ha fatto anche discretamente. Le difficoltà di adattamento di Sara ad un ruolo inedito andavano messe nel conto mentre ha sorpreso lo stato di forma del neo acquisto Palindromo.

Prossima tappa: Collepasso (ma prima c’è il turno di pausa dell’Immacolata).

Ivana Gallo Ingrao

Tabellino: Oria-Ugento 0-3 (13-25,  19-25,  23-25)

New Volley Oria: Carone NE, Guadalupi NE, Cozzetto 2, Gallo Ingrao 13, Peluso 0, Giuffrè 1, Palindromo 4, Calderone NE, Deandri 7 (in filosofia), Leone 5, Bianco NE, Lo Noce 3, Mastria (L) – All. Presta.

Muri-punto 3, ace 1, errori in battuta 6.

Volley Alpak Ugento: Fiore 3, Buccini 9, Carbone NE, Pereira 13, Jakimovska 9, Stefanizzi 1, Ivanova 11, Congedi V. NE, Congedi C. NE, Leone B. NE, Barba 28, Sanasi (L) – All. Carbone.

Muri-punto 5, ace 4, errori in battuta 7.

Arbitri: Vladimiro Argese e Cesare Mazzotta.

Neide Aparecida Pereira

Altri risultati: Taranto-Cutrofiano 1-3, Assi BR-Presicce 3-0, Nardò-Collepasso 0-3, Spongano-Pallavolo 80 BR 3-0, San Cassiano-Galatina 3-1, Casarano-Squinzano 3-0.

Classifica: Assi Brindisi e Ugento 21; Cutrofiano 20; Collepasso 19; Taranto 18; Spongano 14; Oria 12; San Cassiano 10; Pallavolo 80 BR e Galatina 9; Presicce 7; Nardò e Casarano 4; Squinzano 0.

Annacarla Cozzetto

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Nardò 360,00; Presicce 270,00; San Cassiano 165,00; Collepasso 80,00; Spongano 40,00; Cutrofiano e Assi Brindisi 35,00, tutte le altre 0,00.

Turno favorevole al Nardò, che con 175 euri balza al primo posto scavalcando il Presicce. Nella palestra granata sembra essere successo di tutto: segnapunti in sciopero per tre minuti, dirigenti che aggrediscono gli arbitri (originale una delle modalità adottate: “per aver durante il saluto finale stretto con forza la mano dell’arbitro”), ma alla fine c’è stato anche un gesto distensivo volto a riportare la calma e a “narcotizzare” il clima del tensostatico: il lancio di un materassino in campo.

materasso

Sappiamo di tifosi che vanno al palazzetto con un cuscino; io sono stato preso per il culo per un mese per essermi portato una sediolina; è la prima volta, però, che sento parlare di un materassino…

Forse si temeva un incontro noioso e il tifoso in questione si era voluto tutelare portandosi il materassino da casa.

Al terzo posto si consolida la posizione del San Cassiano, che guadagna, anzi perde altri 55 euri per le frasi offensive dei propri sostenitori.

Prossimo turno: Collepasso-Oria, domenica 16 dicembre, ore 18.30.


ORIA-UGENTO 0-3

5 febbraio 2012

Sabato 4 febbraio 2012 – ore 18.30

I momenti di gloria con la “g” minuscola non riguardano purtroppo l’Oria anche se la formazione brindisina si è messa alle spalle il blackout di Tuglie disputando una gara onorevole e impreziosita da due palle-set nel secondo set.

I momenti di Gloria con la “G” maiuscola sono quelli dell’allenatore dell’Ugento, che, almeno per 24 ore ed in attesa del risultato (per nulla scontato) di Mesagne-Tempesta, si gode una vista panoramica dal punto più alto della classifica.

Rispetto all’incontro di andata non cambia il risultato ma cambia notevolmente la qualità del gioco di entrambe le squadre, che a ottobre erano ancora in rodaggio.

Non cambia neanche la prestazione dell’opposta salentina Valentina Zappa, grande protagonista all’andata e protagonista ancora più brillante al ritorno nel palazzetto di Oria con 16 punti personali e un secondo set letteralmente strappato di mano alle padrone di casa.

Ma rispetto alla partita d’andata, è soprattutto la presenza in campo dall’inizio di Francesca Barba ad essere risultata decisiva per le sorti dell’incontro: per la centrale ugentina una prestazione stellare sottolineata dai 35 punti finali.

A proposito di palazzetto, la tribuna alle spalle della panchina abitualmente occupata dall’Oria nel riscaldamento è inagibile, probabilmente a causa di un vetro pericolante che farebbe filtrare l’acqua della pioggia (e il gelo).

Nevica in tutta Italia tranne che qui. Se nevicasse anche qui, aprirei il vetro di nascosto per godermi lo spettacolo di una partita di pallavolo addolcita dalla poetica cadura dei fiocchi di neve in campo.

Anche a Oria vengono affissi i manifesti per la campagna che propone Leo Lobianco portabandiera dell’Italia alle Olimpiadi di Londra 2012.

Stefania Frasca, set-killer all’andata con le sue fast, si presenta in via Crocifisso con le stampelle e deduco, con un lampo d’intelligenza…, che molto probabilmente non sarà della partita.

Per l’Oria è ancora indisponibile Noemi, che si accomoda in panchina e all’incontro partecipa in spirito ma non in fisico.

La paternità della battuta sul posto fisso coincide con la paternità della ragazza. Si ringrazia per il contributo.

Restando in tema di riforma del mercato del lavoro, Simona Leone (che dopo 20 anni di pallavolo si è rotta le palle) chiede di essere licenziata visto che l’articolo 18 non si applica ai roster con meno di 15 dipendenti, ma Marcello, da buon sindacalista, si oppone e la costringe a giocare anche questa settimana.

Formazioni, dunque.

New Volley Oria con Stefania Guacci in palleggio, Simona Leone opposta, Ivana Gallo Ingrao e Maria Nannavecchia schiacciatrici, Daniela Lo Noce e Giulia Basile centrali, Simona Minetti libero.

In panchina con coach Marcello Presta: Angela Carone, Noemi Votano, Annacarla Cozzetto, Federica Peluso, Giorgia Mastria e Simona Bianco.

Alpak Ugento: Simona Ancora palleggiatrice, Valentina Zappa opposta, Carmen Vantaggiato e Ana Buccini schiacciatrici, Virginia Piscopo e Francesca Barba centrali, Demelza Sanasi libero.

A disposizione di mister Fabrizio Gloria: Tatiana Fingi, Marzia Leopizzi e Veronica Milano.

La prima giocata degna di nota è quella della brasiliana Ana Buccini durante il riscaldamento. In termini tecnici credo che si chiami “bicicletta”: l’atleta dell’Ugento blocca il pallone a terra con entrambi i piedi e poi lo solleva portandoselo avanti con il tacco. Con la stessa naturalezza di un Neymar o di un Robinho.

Peccato che la videocamera non fosse già in funzione.

Primo set

Quando serviamo noi per primi, i casi sono due: o facciamo un ace oppure sbagliamo la battuta. Stasera c’è l’ace della capitana.

Dopo un pallonetto di Buccini attacchiamo con Giulia da posto due e con Ivana, che mette a terra un perfetto lungolinea dopo due muri imperiosi di Francesca Barba. Conduciamo per 5-3 e ci vorrebbe un modo per congelare la partita su questo vantaggio.

Purtroppo l’Ugento impone un break di 0-6 e si impossessa prematuramente del parziale: loro fanno punti (in particolare con le fast di Barba) e sempre loro commettono errori o – più precisamente – infrazioni (fischiate le prime due doppie ad Ancora).

Eppure, nonostante l’evidenza del risultato e la temporanea sospensione degli score individuali delle brindisine, l’Oria non crolla e gioca discretamente.

Soltanto sull’8-15 Marcello chiama il timeout e lo fa, presumibilmente, per invitare ad una maggiore determinazione in fase offensiva. La ricezione, infatti, sta reggendo e in difesa ce la stiamo cavando più che bene, tenendo anche conto del valore delle nostre avversarie. Simona Minetti sta disputando un’altra gara encomiabile.

Ma stiamo pagando qualche piccola cazzatina di troppo in attacco ed una scarsa fluidità nella costruzione del gioco.

Bisogna anche dire che sulla pulizia del palleggio l’arbitro di oggi non transige (adottando, comunque, un metro di valutazione univoco e imparziale nei confronti di Stefania e di Simona Ancora).

Riprendiamo a fare punti con un bel primo tempo di Daniela (dopo due miracoli consecutivi di Simona), ma il muro di Barba è invalicabile (perfetta la prestazione della centrale ugentina) e Buccini è inarrestabile da posto quattro ed è da incorniciare anche un suo punto da posizione più accentrata (10-17).

L’Ugento dilaga con Vantaggiato e con le centrali Barba e Piscopo; l’Oria non è inguardabile, ma il parziale non è mai in discussione: dominano le ospiti che chiudono con 11 punti di vantaggio (14-25).

Secondo set

Imperioso muro di Giulia, attacco di Nanna e palletta di Ivana. Anche questo parziale inizia bene per le brindisine, che hanno poi quattro opportunità di attaccare ma tireranno fuori misura o saranno sanzionate per una doppia del Koala. Nel mezzo del break da 5 c’è l’immancabile punto di Buccini (5-10).

Errore in battuta delle ospiti, ace della Leonessa, attacco fuori dell’Oria, magnifico pallonetto di Pocahontas e servizio vincente di Ivana, molto positiva anche oggi. Questa volta all’Ugento viene impedito di prendere il largo e la partita è riaperta (9-11).

Sono ancora quattro nostre conclusioni fuori misura, solo in parte bilanciate dagli attacchi di Nanna, a consentire l’allungo alle gentili ospiti trascinate da Francesca Barba (12-16). Superare il suo muro, in effetti, è quasi impossibile e il campo è ben presidiato da quel piccolo grande libero che è Demelza Sanasi.

Entra Annacarla al posto di Stefania.

Il tecnico ugentino solleva qualche rilievo alle proprie atlete, che tuttavia in questa fase non sembrano molto ricettive. Viene fuori, infatti, l’Oria più spavaldo della serata: continuiamo a difendere benissimo e adesso attacchiamo anche con più efficacia. Pareggio sfiorato sul 15-16 e compromesso da una doppia fischiata a Giulia.

E’ questione di secondi ed arriva addirittura il vantaggio per le furie rosse: doppio attacco di Ivana intervallato da un secondo tocco ospite che termina sulla rete (18-17)!

Scambio di servizi sbagliati e poi due ace consecutivi di Ivana (21-18)!

Coach Gloria chiama il timeout e puntella la ricezione introducendo Fingi al posto di Vantaggiato.

L’Oria non si ferma: contiene l’attacco leccese e va a segno con Supernanna (22-18!).

Anni fa, in uno dei suoi innumerevoli e leggendari strafalcioni, Aldo Biscardi menzionò una fantomatica “zappa di Damocle” sostituendola alla mitologica spada. Ecco, anche sull’Oria pende una Zappa di Damocle ogni volta che si gioca contro l’Ugento. Una Zappa che pende dal posto due e che nel finale di questo set viene calata sul terreno delle brindisine con tutte le sue devastanti conseguenze.

Il vantaggio viene ribaltato così: primo tempo di Barba, sicuramente la migliore centrale della categoria, muro di Zappa, tiro nostro sulla rete e doppio attacco dell’opposta salentina (22-23).

A questo punto, però, c’è un colpo di scena a nostro favore: dopo il rientro in campo del Koala, l’Ugento commette due errori consecutivi in fase di costruzione del gioco. L’Oria ha una palla-set a disposizione (24-23).

Si abbatte nuovamente la Zappa di Damocle: prima una diagonale da posto quattro, poi un attacco da posto due dopo che Demelza aveva salvato dal pareggio la propria squadra. Adesso la palla-set è dell’Ugento (24-25).

L’annulla Stefania con un muro (25-25)!

E subito dopo viene fischiata la quinta doppia dell’incontro a Simona Ancora (26-25). Che questa volta non la prende molto bene.

In totale saranno fischiate 7 doppie ad Ancora, 5 a Stefania e una a Giulia.

Ma torniamo a questo palpitante finale di set. Ancora una volta il terreno dell’Oria sta per essere dissodato da Valentina-Zappa-di-Damocle e il secondo set-ball è annullato (26-26).

Le brindisine hanno la possibilità di attaccare, ma il primo tiro finisce sulle mani di Barba (26-27) e il secondo termina fuori (26-28). L’Ugento vince anche il secondo set.

Costringerlo ai vantaggi, però, è un bel merito per le ragazze di Mino Delli Santi.

Terzo set

Anche il terzo parziale comincia con un muro di Giulia, che tuttavia subisce subito dopo lo stesso trattamento da Barba (1-1).

Attacco di Nanna, ace di Pocahontas e doppietta di Zappa (attacco e muro).

Ace del Koala (5-5).

Le due squadre forzano il ritmo sin dal servizio e lo spettacolo ne guadagna.

Muro di Barba e tante, troppe imprecisioni della formazione di casa. Alla fine, tra le furie rosse, gli errori-punto saranno più dei punti (34 a 33). Ma non fa niente; l’importante è che le furie rosse siano tornate ad essere furie rosse dopo l’opaca esibizione di Tuglie.

Sull’8-13 c’è un fallo di posizione delle giocatrici dell’Ugento, che riconoscono sportivamente la distrazione sorridendo e confermando così la correttezza della rilevazione arbitrale. In generale, grande correttezza da parte delle atlete di mister Gloria. In particolare, è Francesca Barba che si è distinta per il suo fair-play.

Bel pallonetto di Ivana e duplice muro delle brindisine, prima con la stessa Ivana e poi con Giulia (12-14). Il set è ancora aperto.

Coach Gloria alza la voce e viene richiamato dal direttore di gara.

“Non sto protestando!” – si difende l’allenatore ugentino.

Da questo momento in poi, comunque, il dubbio sulla vera natura delle osservazioni del coach (proteste o richiami alle proprie giocatrici?) è reso superfluo da un fenomeno sonoro che finisce col prevaricare ogni altra voce o rumore all’interno del palazzetto: le urla di gioia di Tatiana Fingi.

Doppietta di Buccini ed ace di Barba (12-17). Lo speciale apparecchio rivela che il servizio della centrale salentina ha sfiorato i 180 km/h.

Che l’Ugento abbia incrementato il proprio vantaggio lo si viene a sapere nel raggio di 200 chilometri grazie alle espressioni di giubilo della riserva dell’Alpak. Alle sue spalle la videocamera, che aveva resistito alle pallonate del riscaldamento, viene scagliata a terra dall’impatto delle onde sonore.

Daniela offre all’Oria l’ultima speranza di rimonta (15-17), ma la reazione della vicecapolista è spietata.

Francesca Barba impone l’ultimo muro, l’ultimo attacco e l’ultimo ace della serata (sarà la miglior realizzatrice con 35 punti, prima di lasciare il parquet per la standing-ovation finale); l’operazione vittoria viene completata da Vantaggiato, che invece ha disputato una partita un po’ bizzarra in fase offensiva: un inizio brillante, un periodo di antensione e poi un finale sfavillante con tre punti quasi consecutivi.

L’Alpak vince 17-25 e le atlete salentine corrono in tribuna a raccogliere la benedizione di Stefania Frasca.

La brasiliana Buccini scopre di essere particolarmente popolare anche lontano da Ugento e accetta di posare in fotografia con il vicecapoultras locale mentre il capoultras ripone il tamburo e le trombette.

L’Oria resta a secco di punti (e di set) per la seconda giornata consecutiva, ma la sconfitta non brucia sia perché bisogna considerare il valore tecnico di cotanta avversaria e sia perché le ragazze hanno giocato in modo lodevole.

Tabellino: Oria-Ugento 0-3 (14-25,  26-28,  17-25)

New Volley Oria: Carone NE, Votano NE, Cozzetto 0, Gallo Ingrao 10, Peluso NE, Guacci 2, Basile 6, Mastria NE, Nannavecchia 7, Leone 3, Bianco NE, Lo Noce 5, Minetti (L) – All. Presta.

Muri-punto 5, ace 8, errori in battuta 6.

Punti fatti 33 (media-set: 11) errori-punto 34 (media-set: 11,3).

Alpak Ugento: Vantaggiato 8, Zappa 16, Buccini 11, Fingi 150 decibel, Leopizzi NE, Piscopo 4, Ancora 1, Milano NE, Barba 35, Sanasi (L) – All. Gloria.

Muri-punto 6, ace 3, errori in battuta 8.

Punti-fatti: 44 (media set: 14,7), errori-punto 24 (media-set: 8).

“Fette di torta” su 135 scambi: PF Ugento 32,6%, EP Oria 25,2%, PF Oria 24,4%, EP Ugento 17,8%.

Arbitri: Michele Pietro Granieri e Michela Tombolini.

Altri risultati: Mesagne-Tempesta TA 3-0, Presicce-Trepuzzi 3-1, Galatina-Casarano 3-0, Spongano-Cutrofiano 0-3, San Giorgio-Collepasso 3-1, Nardò-Brindisi 3-2, .

Classifica: Mesagne 36; Ugento 35; Presicce 33; Galatina 30; Cutrofiano 29; Tempesta TA 24; San Giorgio 23; Collepasso 22; Nardò 21; Trepuzzi 19; Spongano 13; Casarano 12; Oria 10; Brindisi 8.

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Nardò 276,00; Presicce 250,00; Trepuzzi 65,00; Brindisi 61,00; Mesagne e Spongano 45,00; Ugento 35,00; tutte le altre 0,00.

Tutto tranquillo.

Prossimo turno: Nardò-Oria, domenica 12 febbraio, ore 18.00.


UGENTO-ORIA 3-0

24 ottobre 2011

Domenica 23 ottobre 2011 – ore 18.00

E’ la prima delle 9 trasferte in provincia di Lecce che ci attendono quest’anno ed è anche il primo incontro domenicale. Se ho fatto bene i calcoli, il sabato quest’anno sarà l’eccezione (6 partite su 26).

Il punto di incontro tra la componente oritana e quella tarantina è il rinnovato bar di fronte al Municipio, dove qualcuno ha provveduto a fare scorta di cioccolata. Qualcuno della componente oritana.

Il mondo è preoccupato dall’esaurimento dei giacimenti di petrolio e dalle sue conseguenze economiche, energetiche e geopolitiche; nella New Volley le priorità sono altre: finché c’è cacao c’è vita.

Soltanto il coach è teso: ha subodorato quella che è solito definire un’atmosfera da gita di Pasquetta.

Prima di partire c’è un riepilogo degli incontri disputati in settimana. L’Oria, come è noto, è una squadra molto giovane: Giulia, a 17 anni, fa già parte del gruppo delle esperte e in totale le minorenni sono 8 su 13. Ma, con l’eccezione di Giulia e Maria, si tratta di minorenni “molto minorenni” al punto che alcune di loro devono dividersi tra serie C, Under 18 e finanche Under 16. La loro agenda è fitta come quella dei processi di Berlusconi e non c’è legittimo impedimento che tenga.

Non ero mai stato a Ugento. Il palazzetto, grigio ed anonimo all’esterno, è un vero gioiellino all’interno. E’ un palazzetto da serie A e bisogna dire che anche l’organizzazione della società meriterebbe ben altre categorie.

In tanti anni di trasferte trovo, inoltre, l’unico bagno in cui l’erogatore di sapone liquido non è vuoto dagli anni Settanta.

Su una curva c’è uno striscione gigantesco degli ultras locali. E’ la stessa curva – mi viene spiegato – da cui cinque anni fa venne lanciata un’attestazione di affetto a Truciolina.

Formazioni.

Le padrone di casa faranno esordire l’ultimo acquisto, la brasiliana Buccini. Proprio cu’ nuje… No’ potèvan’ aspettà ‘n’atra sett’mane…?

Coach Fabrizio Gloria schiera Ancora in palleggio, Zappa opposto, Vantaggiato e Buccini laterali, Piscopo e Frasca centrali, Sanasi libero.

Ricordo quest’ultima come libero del Nardò cinque anni fa; Demelza è uno dei miei liberi preferiti di tutte le catogorie regionali, nazionali e internazionali.

In panchina: Fingi, Congedi & Congedi, Leopizzi, Milano e Barba.

L’Oria risponde con Guacci in palleggio, Minetti opposto, Gallo Ingrao e Nannavecchia laterali, Lonoce e Basile centrali, Mastria libero.

Fanno compagnia a mister Presta: Carone, Votano, Cozzetto e Bianco.

Primo set

Otto errori-punto nei primi dieci scambi sono un indicatore di scarsa qualità tecnica dell’incontro, che effettivamente fatica a decollare nonostante la buona prova di Valentina Zappa, l’unica che sta mettendo palloni a terra con una certa determinazione (5-5).

Dopo un ace di Ivana, sono proprio due errori consecutivi in attacco delle nostre a permettere all’Ugento la prima fuga. Una fuga poi legittimata dai colpi di Vantaggiato e Zappa (10-6).

Il time-out di Marcello è utile a dare una scossa: pipe di Ivana, ace di Daniela e attacco vincente di Nanna dopo un primo tempo di Frasca (11-9).

Ugento, però, beneficia di un altro break, avviato e concluso da una prolifica Zappa (15-9).

Si sbloccano Buccini e Piscopo; il parziale appare compromesso (17-10) dato che l’Oria è generoso in difesa, ma in attacco presenta percentuali non lusinghiere.

Nei primi 27 scambi abbiamo fatto 10 punti, ma soltanto 2 su azione; il resto sono 2 ace e 6 gentili omaggi delle padrone di casa.

Stefania punta allora sulle centrali (bel pallonetto di Giulia) e sul proprio mitico servizio. Aggiungendo un ace di Pocahontas e un muro di Ivana abbiamo ridotto lo svantaggio (18-15).

L’Ugento sembra in grado di controllare il set e si riporta a +5 (diagonale di Zappa per il 20-15), ma qui entra in gioco il grande cuore delle furie rosse: attacco Simona, attacco Maria, palla appoggiata astutamente dal Koala e doppio ace di Ivana. Pareggio (20-20)!

Il secondo servizio vincente è un po’ contestato, ma mentre il nostro coach aveva già iniziato uno sproloquio sul tema “L’importanza di non sbagliare servizi nei momenti topici dei set”, l’arbitro vede il pallone dentro i limiti del campo.

Va fuori, invece, il primo tempo delle salentine e Oria si ritrova in vantaggio: 20-21!

Non stiamo giocando bene – bisogna essere onesti – ma stiamo valorizzando al massimo alcune risorse, in particolare la battuta (già 6 ace fino a questo momento).

Purtroppo, però, sul più bello viene fuori un difetto che già ci era costato un set (e un punto) contro il Collepasso: la mancanza di cattiveria nelle fasi decisive. La difesa è aggressiva e permette ad alcuni scambi di sopravvivere a lungo, ma gli attacchi rovinano tutto: uno finisce sulla rete e due fuori dal campo. La doppia del Koala offre all’Ugento 3 set-point (24-21).

Il primo va fuori e il secondo è annullato dalla replica della magia di Stefania, che beffa nuovamente la difesa leccese con un pallone appoggiato ai limiti del campo (24-23).

E’ una fast di Frasca a risolvere il parziale e a fermare le palpitazioni (25-23).

Secondo set

Molti errori su entrambi i fronti anche in avvio del secondo set, che pure era iniziato con un gustoso pallonetto di Ivana.

L’opposto ugentino continua a martellare, anzi a… zappare (ahahah) la nostra difesa e Vantaggiato sta venendo fuori prepotentemente, dimostrando di provenire da una categoria superiore.

La formazione di casa è ancora piuttosto fallosa e imprecisa, ma dalla metà del secondo parziale in poi correggerà la mira e l’incontro prenderà una direzione molto più definita.

Nonostante le vuvuzele dei giovani tifosi locali, l’Oria attraversa un buon momento: ricezione sveglia, muro-difesa impeccabile, grande generosità. Giorgia si conferma un libero affidabile nonostante le 15 partite che gioca ogni settimana.

Anche l’attacco risulta più efficace: Simona azzecca diversi mani-fuori e Nanna mette giù un bel lungolinea ed una diagonale perentoria.

Grazie a un muro di Giulia e ad un attacco di Ivana (la realizzatrice più costante dell’Oria) siamo ancora in parità (15-15).

La sensazione, però, è che siamo aggrappati alla partita, che ci stiamo facendo trascinare senza gestirla come vorremmo. Come direbbe l’allenatore di basket, Phil Jackson, stiamo permettendo alla partita di giocare con noi senza essere noi a giocare la partita (1).

A un certo punto la partita ci scarica e l’Ugento procede all’asfaltatura. Break di 8-2 diviso in due fasi: nella prima è brava Vantaggiato ad andare a segno (19-15), nella seconda siamo noi ad essere autolesionisti con due battute e due attacchi sbagliati (23-17).

Simona riesce a tenerci a galla (23-19), ma Vantaggiato ci sorprende con un bel lungolinea e poi sembra che Frasca abbia l’esclusiva del punto finale mediante fast (25-20).

Terzo set

Nel terzo set l’Oria evapora. C’è davvero poco da raccontare per quello che ci riguarda.

Dovremmo elencare i punti dell’Ugento, ormai costante in attacco, reattivo con una difesa centrata su Demelza e particolarmente insidioso anche in battuta (3 ace) e a muro (Congedi, Ancora e Barba).

Si segnala, in particolare, un giro in attacco della Congedi, condito da ben 4 punti.

Partiamo da 5-0, reagiamo con Ivana (6-3), ma il successivo break di 8-1 chiude sostanzialmente la partita (14-4). La deriva sarà scandita da un punto brindisino ogni 2/3 delle atlete di mister Gloria, così da arrivare al 25-10 finale.

Due note positive, a mio avviso: la prestazione di Stefania, che palleggia, realizza un ace, schiaccia da opposto sul 19-6 e rischia di scrafagnarsi su un tabellone per correggere una ricezione imprecisa sul 23-9.

La seconda nota positiva è l’esordio di Simona Bianco, classe ‘97, che entra sul 19-7, è costretta ad attaccare in bagher il primo pallone, non sbaglia il servizio e sostanzialmente regge bene l’impatto con un incontro ormai segnato.

A fine partita notiamo strani movimenti di denaro nell’ambito della nostra squadra. Data la minore età non possiamo menzionare chi ha dato; possiamo però rivelare il nome di chi ha ricevuto: Mino, l’unico presidente che viene pagato dalle giocatrici. Approfondiremo lo scoop nelle prossime settimane…

In conclusione, l’Ugento si riscatta dalla sconfitta di Nardò mentre l’Oria resta ancora a zero punti in classifica, in attesa di incontrare proprio il Nardò.

L’incontro di oggi può essere considerato un difetto di crescita per una squadra tanto giovane, un’esposizione spietata dei problemi tecnici e caratteriali delle furie rosse. O magari, un’utile lezione di cui fare tesoro.

Dimenticavo una nota positiva che non va sottaciuta: non abbiamo fatto figure di cacca in occasione del minuto di silenzio. Sembra scontato, ma alla luce dell’esperienza della Palafiom Taranto (libero che si avventa sul pallone urlando) non lo è.

Tabellino: Ugento-Oria 3-0 (25-23,  25-20,  25-10)

Alpak Ugento: Vantaggiato 12, Zappa 10, Buccini 6, Fingi NE, Congedi C. 5, Leopizzi NE, Piscopo 2, Frasca 6, Ancora 2, Milano 0, Barba 21, Congedi A. NE, Sanasi (L) – All. Fabrizio Gloria.

Muri-punto 4, Aces 4, errori in battuta 4.

Punti-fatti: 45 (media set: 15), errori-punto 19 (media-set: 6,3).

New Volley Oria: Carone NE, Votano NE, Cozzetto NE, Gallo Ingrao 11, Guacci 5, Basile 4, Minetti 5, Nannavecchia 7, Bianco 0, Lonoce 2, Mastria (L) – All. Presta.

Muri-punto 2, aces 9, errori in battuta 9.

Punti fatti 34 (media-set: 11,3) errori-punto 30 (media-set: 10).

 “Fette di torta” su 128 scambi: PF Ugento 35,2%, PF Oria 26,6%, EP Oria 23,4%, EP Ugento 14,8%.

Arbitri: Rocco Bolognino e Andrea Scarnera.

Altri risultati: Trepuzzi-Presicce 0-3, Tempesta TA-Mesagne 1-3, Brindisi-Nardò 3-2, Casarano-Galatina 3-2, Collepasso-San Giorgio 2-3, Cutrofiano-Spongano 3-0.

Classifica: Cutrofiano, Presicce e Mesagne 6; Ugento, Galatina e Collepasso 4; Tempesta TA e Nardò 3; Casarano, Brindisi e San Giorgio 2; Oria, Trepuzzi e Spongano 0.

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Nardò 246,00; tutte le altre 0,00.

La prima fuga è del Nardò: 246 euri per aver utilizzato un segnapunti non tesserato. In risposta all’ammenda, la società neretina ha minacciato di delocalizzare il servizio in Romania (un segnapunti si collegherà in teleconferenza con il tensostatico).

Prossimo turno: Oria-Nardò, sabato 29 ottobre, ore 18.30.

 

NOTE:

(1) Cfr. JACKSON, P., Basket & Zen, Libreria dello sport, Milano, 2005, pag. 199.