DA LUGLIO IL FUMETTO DELL’ESTATE 2010

26 giugno 2010

Anche quest’anno arriviamo puntuali al tradizionale appuntamento con il fumetto dell’estate. Si è trattato di un impegno ancora più oneroso rispetto agli anni precedenti (una decina di vignette in più e qualche sperimentazione grafica) che va a coprire le incertezze e la mestizia di un’estate di ricostruzione dopo la dolorosa discesa in serie C.

E’ un po’ come se si chiudesse un ciclo iniziato tre estati fa con il fumetto centrato sulla campagna-acquisti in vista della B2.

Dopo La calda estate della Palafiom (2007), Sfida al drago rosso (2008), La NAT Volley contro la Pallavolo della Libertà (2009), il titolo del fumetto che sarà pubblicato a partire dal 1^ luglio  è Dal Salento alle Ande. ¿Donde està Gisela?

Non sarà un’evasione totale dalle amarezze della retrocessione, ma riemergerà il desiderio e il gusto del viaggio immaginario (un po’ come il fumetto ambientato alle Olimpiadi di Pechino).

Rispetto a due estati fa, però, ci sarà meno pallavolo giocata e più attenzione al contesto ambientale, anche se si tratta di un contesto che non ho mai visto personalmente. Come Salgari (che mi perdonerà per l’accostamento indegno), descrivo luoghi in cui non sono stato ma che – nel caso dell’Argentina – esercitano un fascino straordinario.

Perché Dal Salento alle Ande?

Per la prima volta nella storia della Palafiom abbiamo schierato una giocatrice “oriunda”, proveniente da un Paese ricco di suggestioni naturali, musicali, letterarie, storiche, oltre che di legami culturali e “di sangue” con l’Italia; questa circostanza forse irripetibile non poteva non essere valorizzata ed ha rappresentato l’ispirazione determinante per questa estate.

Non bisogna, inoltre, dimenticare che l’Argentina è anche una terra fertile di fumettisti, il più celebre dei quali è probabilmente il grande Quino, l’autore di Mafalda. Meritava un piccolo tributo anche per questo.

L’architettura del fumetto è uguale a quella degli anni scorsi: non si seguirà lo schema cronologico classico dei blog, ma gli aggiornamenti saranno aggiunti, di volta in volta, sotto la puntata precedente (manipolando le date). Quindi, le vignette nuove non appariranno in alto (come avviene per gli articoli), ma bisognerà andarsele a cercare un po’ più giù.

Orientativamente ci saranno un paio di puntate alla settimana fatti salvi miei eventuali impedimenti personali o esigenze narrative.

E’ il primo fumetto col nuovo blog su wordpress; spero che non ci siano problemi tecnici.

Nonostante il campionato deludente da cui siamo reduci, buona lettura e – spero – buon divertimento!


AUGURI, MARIKA!

18 giugno 2010

Come si usa dire con eleganza dalle nostre parti: Marika ha sgravato!

E’ nata la prima bambina concepita durante (o nell’immenenza di) un campionato nella ventennale storia della Palafiom.

Se non erro, chi nasce durante un volo di linea ha il diritto di viaggiare gratis per tutta la vita su quella compagnia aerea.

Allo stesso modo, la figlia di Marika ha il dovere di giocare per tutta la vita nella Palafiom. Gratis (ma questo mi sembrava scontato…).

Ricordiamo che con la creatura in pancia, Marika mise n. 8 (otto) palloni a terra nel secondo set di ASCI Potenza-Palafiom.

Tanti auguri ai genitori!


AUGURI, ALE

12 giugno 2010


LE VITE DEGLI ALTRI: SAN PIETRO VERNOTICO-CENTRO ESTER NA 2-3

2 giugno 2010

Domenica 30 maggio 2010 – ore 19.00

La madre di tutte le partite.

Non è stata forse la partita perfetta (esiste la partita perfetta?), ma in quanto a tecnica, a intensità e soprattutto ad emozioni, la gara 1 della finale play-off tra San Pietro Vernotico e Centro Ester Napoli resterà scolpita nella memoria degli appassionati. La più bella partita dell’anno, per quello che mi riguarda.

Non lo so come andrà finire il confronto tra le due formazioni, ma se non dovesse scattare l’auspicato ripescaggio, credo che anche la perdente meriti di salire comunque in B1 per acclamazione.

Ma andiamo con ordine.

La mia posizione è piuttosto anomala. Quest’anno ho assistito a tre partite del Centro Ester (corrispondenti a tre vittorie) e a sei partite del San Pietro Vernotico (corrispondenti a sei vittorie). Sarei tentato di restare a casa per non guastarmi la fama di portafortuna per entrambe, ma il desiderio di assistere ad una grande serata di pallavolo è troppo forte.

Oltre che una tentazione privata, quella di restare a casa a mangiarmi le polpette al ragù è anche un’esplicita intimazione proveniente da ambienti partenopei, tradizionalmente molto sensibili alla scaramanzia ed allarmati dal “sei su sei” in favore delle brindisine.

Comunque vada, dopo questa sera una delle due squadre mi depennerà dalla lista dei portafortuna, l’altra collocherà una mia foto in palestra.

Entro al palazzetto dall’ingresso secondario, quello corrispondente alla metà campo dove si sta riscaldando il Centro Ester. Coach Vitale mi rivolge il caratteristico ed universale gesto che significa “vattìnne”, mentre molte sue atlete portano simultaneamente la mano sul cuore. Nonostante le apparenze, è tutt’altro che un’attestazione di affetto…

Il palazzetto è già quasi pieno.

Non soltanto di spettatori. Oltre al vigile abbonato, ci sono numerosi addetti alla Protezione Civile: almeno uno per ogni angolo dell’impianto ed altri ancora sugli spalti.

Quando abbiamo giocato noi a San Pietro al massimo ce n’erano un paio; stasera sono almeno sei o sette. Com’è ‘stu fatt’? Gli altri vengono tutelati e protetti da eventuali calamità; di noi non se ne fregava niente nessuno?

Devo scrivere una lettera di protesta a Bertolaso. Tra un massaggio e l’altro al centro Salaria, magari la legge.

Consumando un’intera bottiglietta spray, coach Vitale aiuta l’atleta Di Cristo a mettersi la lacca sui capelli.

Le squadre si schierano al centro del campo per salutare il pubblico, la partita può avere inizio ed una giocatrice del Centro Ester, il cui nome inizia con la lettera T ed il cui ruolo è quello di palleggiatrice, sente già il bisogno di andare in bagno.

Mah.

L’iperproduttività diuretica forse dipende dalla dieta dello sportivo.

San Pietro schiera Marcella Scaglioso, Manuela Cafarella, Michela Ristits, Loredana Corvino, Claudia Carrozzo, Silvia Antonaci e Valentina De Mitri.

Il Centro Ester schiera Ginevra Fidora, Brigida Viscatale, Carmen Imperato, Luciana Lauro, Annalaura Di Cristo, Valentina Russo e Francesca Caggiula.

Primo set

Dopo la “presentazione” di Ristits, per un po’ si va avanti per servizi sbagliati.

Arriva al palazzetto anche il sosia di Mourinho: dopo la Coppa Italia, lo scudetto e la Coppa dei Campioni, manca la promozione in B1 per completare la quadriplete.

Scatto del Centro Ester (3-7), ma un risoluto muro di Marcella riporta il match in equilibrio (8-8).

In evidenza le centrali partenopee e la capitana Viscatale, che con un ace rilancia la formazione ospite (9-12). Al grande talento di Ginevra Fidora replica nuovamente la tarantina Marcella, che con un passaggio magico arma il braccio di Michela Ristits (13-13).

Padrone di casa in vantaggio per la prima volta con Carrozzo (primo tempo) e Antonaci (ace): 17-15.

Dopo un recupero ospite, le brindisine salgono a +4 (22-18) e sembrano in grado di impossessarsi del set.

A questo punto viene chiamato il primo time-out della partita e coach Vitale deve essere stato piuttosto convincente visto che al loro ritorno in campo le giocatrici napoletane compiono il primo miracolo della serata: con Viscatale in battuta, il Centro Ester recupera l’intero svantaggio (22-22).

Un’implacabile Ristits regala al San Pietro la prima palla-set (24-23), ma Lauro e compagne stoppano a muro gli attacchi locali e ribaltano così la situazione (24-25).

L’atleta Di Cristo mette in difficoltà la ricezione brindisina, che comunque rimedia finché non accade l’incredibile: un docile pallone che doveva soltanto essere appoggiato nell’altra metà campo atterra nel mezzo delle giocatrici sampietrane. Un’assurda indecisione pone così fine ad un set giocato – da entrambe le squadre – a livelli da Champions League.

Secondo set

Nell’intervallo sono ben tre le riserve sampietrane che corrono in bagno.

A questo punto inizio a pensare che non sia colpa dell’alimentazione ma piuttosto degli allenamenti. Forse quelli a cui si sottopongono le riserve risultano più stimolanti per la vescica rispetto a quelli delle titolari.

E’ un argomento da approfondire.

Silvia Antonaci manda sulla rete il primo attacco; subito dopo Marcella le offre saggiamente una seconda possibilità e la creatura di coach Laudisa non fallisce. Ha giocato benissimo la piccina: sempre più autorevole, sempre più a suo agio nella categoria. Non è una delle migliori centrali giovani; è una delle migliori centrali e basta.

Ennesimo errore in battuta delle ragazze napoletane e coach Vitale inizia a mostrare un po’ d’irritazione. Gli aces di Fidora e i pallonetti di Viscatale lo rincuorano (5-9).

Un muro di Russo offre al Centro il massimo vantaggio (9-15), ma a questo punto sale in cattedra un’esperta fuoriclasse del San Pietro: Loredana Corvino.

Da posto quattro, dalla zona di battuta, da seconda linea; la capitana brindisina passa da tutte le parti e fa esplodere il palazzetto quando ottiene il pareggio (16-16).

Marcella sta per sbranare l’arbitro, che ha appena assegnato alle ospiti un punto contestato, ma l’incontro resta in bilico.

Ad essere determinanti sono le magie di Ginovra Fidora: sul 19-20 piazza un tocco di seconda e subito dopo spedisce di pugno un pallone che termina in posto sei (19-22).

Corvino ci prova, ma le centrali napoletane ottengono i punti che valgono il secondo set ed un’ipoteca sull’incontro (22-25).

Terzo set

Tina Di Matteo fa “pssss, pssss” allo scoutman. Quest’anno coach Vitale ha dedicato in media un 25% di energie per dirigere la propria squadra e un buon 75% per frenare le marachelle della seconda palleggiatrice. Questo è emerso dagli scout.

Intanto San Pietro è tornato sul parquet con una rabbia agonistica ben rappresentata dal 5-0 iniziale.

Fidora continua ad essere creativa e questa volta è un pallone appoggiato a terminare nel posto sei avversario (7-3).

La Skylo adesso è perfetta: difende con i denti, mura e attacca con determinazione. In più sta venendo fuori la Ristits che tutti conosciamo.

Sul 19-10 entrano in campo Di Matteo, Iarnone e Voluttuoso.

Tanto fa casino quando è fuori campo, quanto appare disciplinata sul parquet: persino quando fa punto la propria squadra Tina non si scompone e si astiene dagli urletti.

Diciamo anche che in questa fase c’è poco da urlare e che la situazione per le ospiti non induce all’allegria: San Pietro ha nove punti di vantaggio e Marcella, nonostante il numero di maglia che sta sfilandosi dalla schiena, sferra i colpi di grazia con un muro ed un tocco di seconda (25-14).

Quarto set

Grande Imperato, che con tre azioni consecutive lancia la propria squadra (1-4), ma altrettanto brava Antonaci a recuperare lo svantaggio (4-4).

Fidora ne inventa un’altra: tocco di seconda con dorso della mano in rovesciata.

Il set promette scintille.

E somigliano a scintille i coriandoli gialli che vengono sparati dalla tifoseria locale.

Probabilmente si è trattato di un lancio partito per errore, ma dirigenti e giocatrici della Skylo hanno un bel daffare per ripulire il parquet. Questi coriandoli hanno, infatti, la perfida caratteristica di tornare indietro quando vengono spinti dalle mazze per l’asciugatura. Alla fine bisogna raccoglierli uno per uno.

E lo sguardo torvo dell’arbitro non aiuta. Anzi, sembra dire: “Mi avete contestato e insultato per tre set? Adesso questi coriandoli vi costeranno 500 euri cadauno… Mercoledì vedrete…”

Si riprende. Ed è sempre una grande partita.

Di Cristo (5-6), Ristits (7-6) e poi show delle centrali brindisine: due aces di Carrozzo e due muri di Antonaci (14-8).

San Pietro, però, commette qualche errore di troppo e il Centro Ester pareggia (14-14) e addirittura sorpassa (15-17).

Alla partita della nazionale c’era un tecnico di Rai Sport che durante i time-out piazzava un’asta con microfono in mezzo ai giocatori. “Meno male che in B2 non si usa” – mi fa notare Lisa. In effetti, durante la pausa, coach Lapertosa appare piuttosto contrariato e non sembra che stia declamando poesie di Catullo alle proprie atlete.

La scossa dell’allenatore, comunque, produce effetti positivi. Splendida Valentina in difesa e lo svantaggio è recuperato (20-20).

Saranno grandi emozioni da qui sino al termine.

Viscatale e poi Ristits (22-22).

Ace di Ristits su un errore di valutazione campano e attacco vincente di Corvino (24-22).

Lauro annulla il primo set-point grazie ad un attacco ispirato da una millimetrica alzata in bagher del libero Caggiula.

Miracolo difensivo della stessa Caggiula e Imperato mette il pallone a terra correggendo con uno “schiaffo” un pallone improbabile (24-24).

Io che sono uno spettatore neutro sto in fibrillazione; figuriamoci i tifosi (magnifico il calore del pubblico giallorosso, a proposito)…

Una fuoriclasse in erba del San Pietro ed una fuoriclasse pluricertificata chiudono il parziale: primo tempo di Antonaci e mani-fuori di Corvino (26-24).

Parità. Si va al tie-break. Una maratona di emozioni intense!

Tie-break

Forse a questo punto avrei dovuto andarmene salvaguardando così la mia fama di portafortuna per entrambe le squadre.

Ma come faccio ad abbandonare cotanto spettacolo rispetto al quale la partita della nazionale di sabato era avvincente come l’attesa ad una fermata dell’autobus?

Antonaci e Cafarella (3-0): San Pietro parte bene e coach Vitale si gioca il primo time-out.

Errore in battuta campano, attacco di Cafarella ed ace di Antonaci: San Pietro ha la gara 1 in pugno (7-2).

Anche le riserve si rendono utili: grande intervento di Sabrina Ferraro gratificata dall’ovazione del pubblico brindisino.

Corvino da favola: 9-4.

Poi succede qualcosa: la Skylo sbaglia un servizio e il Centro realizza due aces e mezzo con Fidora: due diretti ed uno che in realtà è una ribattuta di Lauro su una ricezione lunga (9-8).

Altro errore in battuta del San Pietro (10-9), salvataggio difensivo di Caggiula e attacco vincente di Imperato (10-10).

La Protezione Civile inizia a far allontanare i cardiopatici.

Primo tempo di Antonaci, muro di Viscatale su Ristits, che poi, però, si vendica (12-11).

Ace di Brigida Viscatale, che coglie impreparata Loredana Corvino (12-13).

La stella sampietrana mi ricorda Baggio ai mondiali del 1994: due gol alla Nigeria, uno alla Spagna, due alla Bulgaria in semifinale e poi l’errore dal dischetto. Capita anche ai migliori. Il guaio è che capita sempre nei momenti meno opportuni.

Muro dell’atleta Di Cristo e a questo punto è il Centro Ester ad avere la vittoria in pugno (12-14), ma la madre di tutte le partite non ha finito di regalare palpitazioni: le senatrici Ristits e Corvino pareggiano (14-14).

Attacco vincente di Imperato e terzo set-point per le napoletane (14-15).

Caggiula compie un miracolo sull’attacco brindisino e Lauro contrattacca: 14-16 per il Centro Ester dopo oltre due ore di grande pallavolo.

Il cagnolino di Caggiula invade il parquet, un dirigente partenopeo resta seduto in stand-by fino a martedì e un altro si appoggia alla parete del palazzetto come se fosse il muro del pianto.

Dopo due ore di partita ci vorrebbero due ore di applausi: il pubblico brindisino riconosce i meriti delle avversarie ma avvolge in un abbraccio significativo e meritato le proprie giocatrici.

D’altra parte, con due squadre così, tutto è sempre possibile.

Sul momento non me n’ero accorto, ma guardando le fotografie a casa sono rimasto colpito dalla partecipazione emotiva di un’addetta all’asciugatura. Credo che meriti una specifica rassegna fotografica perché è troppo simpatica ed espressiva; se fossi un regista la scritturerei subito per i miei film…