ALL’ORIA IL QUADRANGOLARE DI LEPORANO

31 dicembre 2018

29-30 dicembre 2018

L’Oria è invitata a partecipare ad un torneo quadrangolare in quel di Leporano.

Sabato 29 ci sono le semifinali (Leporano-Fasano e Oria-Monteiasi); domenica 30 la finalina e la finale.

L’evento è organizzato dal signor Vibrotek.

In Fasano-Leporano osserviamo tanti volti amici: c’è Rosanna Galiulo, centrale oritana nella scorsa stagione; c’è Isabel Panza, opposta oritana nella scorsa stagione. Entrambe hanno lasciato un ottimo ricordo. Poi c’è Maria Difronzo, libero del Cuti negli indimenticabili play-out 2014-’15, quelli che si conclusero con entrambi gli allenatori in tribuna (uno squalificato, l’altro espulso).

Nel Leporano due volti conosciuti da avversarie: la grande fuoriclasse Andrea De Moraes e Bruna Clemente, che – secondo me – ha grande talento e non so come mai non abbia calcato i parquet di categorie più consone alla sua bravura.

E naturalmente c’è Federica Peluso, una giocatrice dal carattere meraviglioso (come testimonia l’abbraccio con il nostro presidente iniziato alle ore 19 di sabato e terminato alle ore 16 di lunedì…). Tra le altre cose, non finiremo mai di ringraziarla per essersi sacrificata in un ruolo atipico in una stagione un po’ disgraziata.

Amarcord

E poi c’è il grande ritorno del Koala, Stefania Guacci, palleggiatrice oritana tra il 2010 e il 2012. In realtà, l’avevo già vista giocare in campionato un paio di mesi fa, ma l’incontro con la sua ex squadra, dopo cinque anni di assenza dal parquet, è commovente.

Cosa ha di speciale Stefania? – vi chiederete. In fondo, abbiamo avuto palleggiatrici migliori, come Marcella l’anno scorso, tanto per fare un esempio. Beh, a parte la simpatia personale, credo che Stefania sia stata l’emblema di una stagione splendida, una stagione che si concluse con una retrocessione, ma fu un inno allo sport più puro, quello in cui conta soprattutto fare bene, crescere, migliorarsi, diventare squadra. Con impegno ed allegria al tempo stesso.

E voglio ricordarne il “contesto storico”.
Nell’estate del 2010 l’Oria era una società con poche giocatrici mentre le giocatrici della Palafiom Taranto non avevano più società. Ne nacque un matrimonio che non fu di convenienza, questo no – il sentimento reciproco c’era – ma fu, in un certo senso, un matrimonio di sopravvivenza. La categoria era la B2, ma il roster era quello che era. L’obiettivo della sopravvivenza era stato raggiunto in estate; la salvezza nel campionato non interessava più di tanto. Si puntava semplicemente a non fare troppe brutte figure. Nel ruolo di palleggiatrice venne individuata Stefania, che non giocava da un anno e nell’ultima stagione aveva ricoperto il ruolo di opposta in serie D. Figurarsi.

Invece, in pochi mesi, grazie all’applicazione in palestra, grazie al suo entusiasmo, oltre che all’intuito e al lavoro dell’allenatore Marcello Presta, Stefania diventò una palleggiatrice coi fiocchi: precisa, agile, generosa in difesa, creativa. E in più aveva conservato l’istinto da attaccante che si esprimeva con ripetuti ed esaltanti “raptus” offensivi. Non aveva mai battuto al salto; imparò a farlo e in una partita arrivò a realizzare 9 ace.

Si integrò perfettamente nel contesto oritano (fu la prima tarantina a scoprire i tranci dell’Akropolis…)

Già a metà stagione gli avversari iniziarono a chiederci da dove fosse sbucata questa palleggiatrice.

Arrivarono i primi punti e le prime vittorie. Nell’ultima partita del girone d’andata battemmo il Castellammare, terzo. Quando vincemmo tre partite di seguito iniziammo persino ad accarezzare il sogno della salvezza, che poi purtroppo sfumò. Ma la retrocessione, a quel punto, non ci addolorò più di tanto: la squadra aveva dato il massimo, era cresciuta, era diventata un gruppo coeso, andò il serie C con la coscienza pulita e con il ricordo di un percorso di cui essere orgogliosi.

Stefania è un simbolo di quella stagione. Anche per questo le vogliamo bene.

E a fine torneo Annacarla stuzzica la commozione decidendo di aggiornare la famosa foto dell’abbraccio del Koala a distanza di 7 anni.

Semifinali

Veniamo al quadrangolare di Leporano. Il presidente della squadra ospitante gira intorno al parquet come un fotografo professionista.

Un ruolo inedito (dal nostro punto di vista) è anche quello di Marco, allenatore di De Moraes e compagne nella prima semifinale. Nella seconda semifinale affiancherà Mino come telecronista.

Ora gli manca solo di fare l’arbitro e il posteggiatore abusivo all’esterno del palazzetto.

Il rituale di avvio del Leporano è alquanto originale: le atlete si abbracciano in cerchio saltellando e poi, al grido convenuto, scivolano sul parquet ognuna in direzione diversa, a mo’ di stella. L’allenatore resta al centro e passeggia con indifferenza coprendosi il volto e fingendo di non conoscere le giocatrici. Credo che i posteri, ancora fra mille anni, magari rivedendo queste scene in vecchi dvd ritrovati nel corso di scavi archeologici, si interrogheranno sui significati di questi bizzarri rituali…

Sia Fasano che Leporano giocano con le maglie di gara ufficiali, le stesse che presumibilmente indosseranno domani. Riusciranno a lavarle e ad asciugarle in 24 ore oppure opteranno per il riciclo e dunque sarà necessario l’utilizzo di maschere antigas per avvicinarsi alle atlete? La prima che ho detto. Una… spettatrice qualificata mi spiega che quello delle maglie da gioco è un tessuto speciale che si asciuga più velocemente del cotone e di altre fibre. Meglio così.

Federica, però, ha preferito non correre rischi e si fa prestare la maglia numero 11 da una compagna. Per non creare doppioni di numero, il secondo uno viene cancellato da una X. La regolarità della partita è salva; peccato che Pel sembri una schedina del Totocalcio ambulante.

Nel secondo set cambierà maglia. A questo punto si potrebbe scrivere la sceneggiatura di un film: “La donna che cambiò tre cognomi in un pomeriggio” (Peluso, il proprio; Caramia, quello della prima maglia, e Tamburrano, quello della seconda maglia)…

Leporano gioca discretamente. Mi conferma l’idea di essere una squadra con un buon potenziale a cui manca qualcosina per farlo emergere del tutto. Forse la forma fisica, forse l’intesa, forse l’esperienza, non saprei. Quando giocano bene, comunque, giocano veramente bene.

Fasano sembra già una squadra di categoria superiore: grandi difese di Difronzo, attacchi travolgenti di Isabel e Rosanna, eccellente regia di Fabiola De Araujo, sebbene chiamata a correre una maratona scaglionata in tre set per via di una ricezione non sempre impeccabile questa sera.

Mistero a fine gara: Difronzo riferirà di aver visto correre in campo un ananas con i capelli grigi.

Preferisco non approfondire.

Dopo aver dato lezione di gioco, il Fasano dà anche lezione di outfit lanciando la moda dell’infradito selettivo (un piede sì, un piede no).

Nella nostra semifinale affrontiamo l’Orchidea Monteiasi.

Riguardo alle nostre gentili avversarie, a me è molto piaciuta la palleggiatrice con il numero 8, che non so come si chiami; per il resto si tratta di una squadra giovane con individualità promettenti.

La novità oritana più significativa è l’esordio di Jola Dakaj, nuova palleggiatrice di origine albanese, a cui presumo che un sito chiamato Skanderblog dovrebbe piacere.

L’Oria vince in tre set. Il principale motivo di angoscia è dato dal tabellone intermittente: ogni volta che cambia il punteggio temi che ti siano stati annullati 20 punti per qualche irregolarità grave, poi il pannello si stabilizza e riporta il risultato esatto.

Degna di nota una serie di attacchi rimbalzati sulla difesa avversaria e pericolosamente ritornati nella nostra metà campo. Una tecnica da approfondire.

La finale

La finalina per il 3^ posto è vinta dal Leporano.

La finale oppone, dunque, Oria e Fasano.

Durante il riscaldamento se ne va la luce. L’improvvisa discesa delle tenebre scatena urla istintive da parte delle giocatrici. Il gentile pubblico (peraltro molto numeroso) reagisce con maggiore compostezza. Questo delle urla delle atlete come reazione ai black-out è un fenomeno che merita di essere approfondito, un po’ come – in occasione delle trasferte – l’esigenza di andare in bagno 30 secondi dopo la partenza del pullman.

Con un po’ di ritardo, la partita può iniziare.

E qui c’è un’altra bella sorpresa: il secondo arbitro è Désirée Fiore. La conosco da quando, giovane atleta della Palafiom Taranto, aveva 14 anni e assomigliava a Shirley Temple. Purtroppo gli infortuni ne hanno compromesso la carriera agonistica, ma sono contento che abbia deciso di dedicarsi all’arbitraggio. La vedo adatta al ruolo perché ha tutte le qualità morali e caratteriali per farlo nel migliore dei modi. E’ onesta, corretta, rispettosa. E’ una di quelle persone che hanno conservato e coltivato sani valori e ispirano fiducia. La vedrei bene proprio come magistrato.

La partita è molto valida sul piano tecnico sebbene il grado di motivazione di un’amichevole tenda sempre a condizionare questo tipo di partite.

Belle difese di Difronzo, libero a cui la serie C sta decisamente stretta, ma anche la nostra Luana sta disputando una gara ammirevole.

Il primo parziale viaggia sul filo di un sostanziale equilibrio finché, sull’11-11, la New Volley non prende il sopravvento.

Fast di Valeria; le atlete fasanesi “osano” contestarne l’atterraggio entro i bordi del campo e la nostra centrale indica in modo esplicito e determinato lo spazio (interno) tra il punto di caduta e la linea.

Credo che Valeria appartenga a quella generazione di professioniste che odiano perdere pure a tombola e butterebbero il sangue per vincere una partitella in spiaggia con gli amici allo stesso modo di una finale dei Mondiali. E credo pure che in queste situazioni sia meno pericoloso contraddire un rottweiler.

Gli ultimi punti sono un pallonetto di Giorgia, ispirato da un bel volteggio di Jola, e una slash di Valeria.

Gli insidiosi servizi di De Araujo consentono al Fasano di iniziare il secondo set da una posizione di vantaggio (0-4), ma riusciamo a recuperare in fretta e a raggiungere le nostre avversarie. Il braccio di Amy, in particolare si sta facendo caldo.

Anche le braccia di coach Guglielmi, in verità, risultano molto dinamiche quando l’allenatore fasanese improvvisa una lezione sull’importanza del bagher nella pallavolo antica e moderna. Seminario in memoria di William Morgan.

Chissà se il fondatore della pallavolo aveva previsto una specifica tecnica per fare punto difendendo o se il brevetto va attribuito a Lavecchia, autrice di un comico puntonzo a metà set.

Non capisco chi siano le locali e le ospiti sul tabellone e ogni tanto mi confondo con il punteggio; in ogni caso l’equilibrio permane sino al 20-20. Poi l’Oria si aggiudica lo sprint finale e chiude il set con un bel muro di Chiara Avallone (25-21).

Il terzo parziale è dominato dalla New Volley, nonostante alcune ottime giocate di Rosanna Galiulo (anche in difesa) e di Isabel Panza. Entra Annacarla, a cui avevo rivolto la preghiera di fare tanti tocchi di seconda a beneficio della mia videoteca, ma la palleggiatrice oritana non mi dà ascolto. Mai una gioia. Anzi, impedisce pure quelli degli altri.

Con un punteggio nettamente a favore dell’Oria, coach Piero può dare spazio anche alla linea verde e introduce così Tiziana e Serena. Molto brave e concentrate entrambe. Serena, in particolare, si presenta con un ace festeggiato dalle compagne mediante una serie di manate sulla testa.

Poi dice che i giovani si allontanano dagli sport…

L’Oria si aggiudica agevolmente il set (25-18) e conseguentemente sale sul gradino più alto del podio.

Vi sarebbe salito un minuto prima se Désirée non ci avesse fischiato contro un fallo di posizione.

A fine partita le due brasiliane del quadrangolare, Andrea De Moraes e Fabiola De Araujo, si fermano a chiacchierare. Almeno ci provano. Purtroppo, però, è necessario chiamare un interprete perché la palleggiatrice del Fasano non parla più portoghese né italiano; ormai si esprime solo in dialetto barese stretto.

Tutte le squadre ricevono medaglie e coppe. Queste ultime hanno un design particolarmente originale ed avveniristico. E’ come se si alternassero spazi pieni e spazi vuoti. Richiamano vagamente lo stadio San Nicola di Bari, tanto per restare in tema. Il design originale, tuttavia, non viene molto apprezzato dall’opposta del Fasano, più attenta alla praticità che alla forma.

L’occasione del quadrangolare mi è gradita per porgere tanti auguri di buon anno a tutti.


ORIA-CASTELLANA GROTTE 2-3

18 dicembre 2018

Domenica 16 dicembre 2018 – ore 18.00

Ultima partita dell’anno e sfida d’alta quota per la New Volley Oria. In una città che a Natale diventa ancora più bella giunge in visita il Castellana Grotte. Nonostante il freddo, anche questa sera il palazzetto è piuttosto gremito, merito anche di molti sostenitori giunti da Castellana.

Non ci sono novità nell’Oria, che purtroppo deve fare ancora a meno di Elisa e di Monica. Nel Castellana manca sempre l’opposta Monitillo. In realtà c’è, ma è infortunata anche lei.

E’ recuperata la forte bulgara Kostadinova, la cui prima pallonata centra la testa di coach Ciliberti durante il riscaldamento.

Risulta assente anche Mino di Mami Sport tv, ma mister Piero se ne fa una ragione e non adotta correttivi tattici per fronteggiare questa defezione temporanea.

Formazioni.

New Volley Oria: Annacarla Cozzetto in palleggio, Paola Colarusso opposta, Giorgia Valente ed Amy Leone di banda, Valeria Diomede e Chiara Vinciguerra centrali, Alessia Mastrilli libero.

A disposizione di coach Piero Acquaviva: Serena Di Paola, Giorgia Mastria, Monica Casalino, Elisa Peluso e Chiara Avallone.

Castellana Grotte: Eva Di Bert in palleggio, Laura Loddo opposta, Adriana Kostadinova e Francesca Lattanzio di banda, Flavia Kabunda ed Ezia Salamida centrali, Sofia Giombetti libero.

A disposizione di coach Massimiliano Ciliberti: Linda Di Carlo, Karoline Milano, Monica De Mitri, Anna Tanese, Martina Rodio, Stefania Recchia e Nataly Renna.

Primo set

Le senatrici oritane, Paola e Valeria, piazzano i primi colpi; le ospiti replicano con Kostadinova e Loddo; il punteggio, però, sorride alle brindisine, che in avvio sbagliano di meno (6-3).

Si procede all’insegna dell’equilibrio e chi si attendeva una partita intensa e ben giocata alla luce di individualità interessanti e di posizioni in classifica “altolocate” intuisce che stasera non tornerà a casa deluso.

Gli scambi si allungano e regalano sprazzi di volley-champagne.

Diciamo sin d’ora che sarà una serata di grazia per entrambi i liberi. Per quello che riguarda Alessia, potrei già fare il filmato di fine campionato con tutti i salvataggi che ho collezionato stasera (non altrettanto può dirsi di Annacarla, che continua a fare tocchi di seconda nel momento sbagliato, a videocamera spenta).

Pipe di Amy, ace di Chiara Vinciguerra (13-13).

Loddo va a segno al terzo tentativo, segno che il  nostro muro-difesa sta funzionando bene come a Mesagne.

Osserviamo una stretegia che mister Ciliberti adotterà in tutti i parziali: le sostituzioni prima del servizio. De Mitri, Di Carlo e Rodio svolgono il compito diligentemente.

Sul 15-16, dopo un attacco vincente di Giorgia, l’equilibrio si spezza. In modo devastante, ahimè.

Salamida piazza una fast, poi commettiamo un’infrazione, subiamo il muro di Kabunda ed una slash di Kostadinova (15-20). In altre parole, stiamo perdendo colpi in tutti i fondamentali.

Coach Piero introduce Serena Di Paola e credo che si tratti dell’esordio assoluto in B2 (auguri!).

La piccina tiene il campo con giudizio e smista palloni senza lasciarsi travolgere dall’emozione e dal momento sfavorevole; purtroppo, però, la New Volley è entrata in una spirale di tenebre mentre le nostre avversarie sono travolgenti: il break è di 9 punti e prosegue sino al termine del parziale. Il punteggio è fissato sul 15-25 da due ace consecutivi di Salamida.

Secondo set

Coach Piero alza la voce nell’intervallo: tira in ballo un accendino e poi esprime un concetto condivisibile: “Qui voglio vedere se siamo forti o no! Entriamo con uno spirito diverso!”

In questi casi – parlo da spettatore – è sempre interessante ascoltare sia le indicazioni tecniche che le stretegie motivazionali degli allenatori, però si ha la sensazione di violare un po’ di riservatezza. Non dico che è come origliare, ma quasi.

Comunque sia, il pubblico, lungi dal sentirsi imbarazzato per questa involontaria intrusione, mostra il proprio apprezzamento applaudendo mister Piero (che è un po’ come fare l’applauso attraverso la parete ai vicini di casa che stanno discutendo…).

Quello che conta è che le ragazze recepiscono il messaggio e sfoderano una prestazione ammirevole.

Annacarla si riappropria del parquet con un secondo tocco, poi incassiamo un paio di muri da Salamida (3-7), ma riusciamo a reagire con una striscia favorevole; punti per Amy, Paola, Chiara ed Annacarla, quest’ultima in battuta (10-7).

Sale anche l’agonismo e sui volti delle nostre ospiti viene esibito un cartellino giallo.

Tutto sta funzionando bene, dal servizio alla ricezione; è l’Oria delle prestazioni migliori con la differenza che l’avversaria di stasera è una signora squadra.

Dopo un punto locale Annacarla rischia di essere strangolata da Paola.

Sul 15-12 registriamo un altro scatto brindisino: attacco di Giorgia, muro di Valeria e muro Amy-Valeria (19-12).

Forse annoiata dal proprio ruolo, Valeria decide di cambiare vita: in un solo scambio conto ben 5 salvataggi della riccioluta fuoriclasse oritana e il presidente Mino decide di correre a ordinare una nuova maglia di libero su misura.

Si ringrazia coach Quarta (spettatore disinteressato che passava da Oria per caso…) per l’ispirazione tecnica.

Nel Castellana entra Karoline Milano; nell’Oria rientra Chiara Avallone.

Punto di Lattanzio, che poi si sistema la maglia della salute.

Chiara Avallone e Francesca Lattanzio hanno giocato insieme nel San Vito dei Normanni in serie A2. Era un bel gruppo di ragazzine, tutte molto promettenti.

Nella mia videoteca conservo un time-out di mister Lo Re durante il quale l’attuale schiacciatrice castellanese fa i dispetti di nascosto a Giorgia Caforio, che però scopre la colpevole e risponde stizzita.

Se non fossero state minorenni all’epoca, avrei girato il filmato a Fabrizio Corona…

Straordinaria Vichinga: prima un attacco, poi un muro insieme a Chiara e poi un altro attacco (22-15).

Doppietta di Lattanzio, ma l’Oria è già sul rettilineo del rush finale: primo tempo di Chiara, attacco di Amy da posto due e muro finale di Chiara-the-Wall su una pipe avversaria (25-17).

Coach Piero aveva chiesto uno spirito diverso. Direi che ha avuto soddisfazione. E’ un Oria di guerriere.

Terzo set

Il momento magico prosegue: slash e muro di Valeria, attacco vincente di Paola dopo tre miracoli in difesa di Alessia (3-0).

Per ovviare al problema degli attacchi difesi, il Castellana ricorre alle maniere forti: Loddo centra il volto del nostro libero con una pallonata, fortunatamente senza conseguenze.

Sembra che entrambe le squadre siano cresciute tecnicamente ed abbiano anche imparato a “conoscersi”. Il terzo e il quarto set saranno pallavolo-champagne grazie al contributo di entrambe le formazioni.

Il turno in battuta di Annacarla è nuovamente favorevole con un minibreak e due ace della nostra palleggiatrice (10-6).

Attacchi dinamite per Paola e per Kostadinova (16-14).

Muro di Chiara; pallonetto di Loddo, altro terminale offensivo molto prolifico (18-15).

Scambio di errori in battuta sul 20-16. Mister Ciliberti, in particolare, non la prende benissimo; se non altro, non si trattava di una giocatrice introdotta per quello scopo.

Duello di centrali: muro Salamida, primo tempo Valeria (22-18).

Mura anche Kabunda (23-20), ma ormai l’Oria vede il traguardo del parziale e lo raggiunge con un attacco di Paola e un muro di Amy (25-20).

Annacarla ha fretta di cambiare campo, ma viene richiamata dalle compagne, che devono prima compiere l’urlo rituale in cerchio. Vuliss’ sapè ce cos’ dicon’…

Quarto set

L’equilibrio regna sovrano anche nel quarto set, anch’esso caratterizzato da ottimi attacchi, ottime difese e anche da qualche puntonzo, come quello ottenuto in disimpegno da Kostadinova (brava, comunque, nel notare un nostro angolino impresenziato).

Kabunda fa punto difendendo (in tal caso la palla finisce in posto uno).

A parte queste piccole distrazioni, comunque la New Volley sta giocando molto bene: Alessia è epica, Valeria si conferma grande motivatrice, oltre che ottima centrale e libero a latere…

Bravissimo anche l’altro libero, Giombetti.

Sul 16-14 si comincia a sperare che l’Oria possa cogliere una vittoria con bottino pieno e sarebbe un risultato molto importante anche per la nostra classifica. Un bel regalo di Natale. In verità, il risultato di 3-1 sarebbe un po’ ingeneroso per le nostre avversarie, però non ci poniamo problemi di natura etico-morale.

Purtroppo le cose vanno diversamente: abbiamo di fronte una formazione che non si arrende mai e che prima ottiene il pareggio e poi, poco dopo, addirittura il vantaggio (17-19).

Osservo le esultanze del Castellana. Una delle protagoniste è la palleggiatrice Eva Di Bert, che tende ad avvicinarsi all’autrice di ogni punto per gridarle in faccia un messaggio personalizzato (che preferisco non approfondire…).

Alessia difende, Amy piazza la pipe (19-19)!

Il pareggio dura poco perché purtroppo emerge tutta la classe di Kostadinova e in più ci si mette anche Kabunda, abile nel mettere a terra un pallonetto e una slash creativa (19-23).

Altra pipe della Vichinga e fast di Valeria dopo uno scambio tirato e spettacolare (21-23)!

Duello Kostadinova-Amy e set sull’orlo del precipizio, ma non ancora crollato (22-24).

Ahimé, l’ultimo scambio se lo aggiudica il Castellana per merito di Loddo, che valorizza l’ennesimo salvataggio di Giombetti (22-25).

Tie-break

I palloncini gialli e blu ai bordi del campo ogni tanto vengono skiattàti da qualche bontempone; questo non toglie, comunque, concentrazione alle squadre.

Castellana inizia bene: ace di Di Bert fra due attacchi di Loddo; sull’1-4 Piero deve già chiamare un time-out. Anche questa volta il discorso ottiene l’apprezzamento della tribuna, espresso con un sentito applauso. A questo punto qualcuno, visto il successo di pubblico e di critica, potrebbe pensare di scrivere un libro, una raccolta di aforismi di coach Acquaviva pronunciati nel corso dei time-out…

Paola, sempre encomiabile, rimette in corsa la squadra di casa.

Sul 3-5, purtroppo, la partita viene ammazzata da un killer chiamato Ezia Salamida. La complice è Di Bert; l’arma fatale è la fast: 2 consecutive prima del cambio di campo (sul 3-8), una subito dopo il cambio di campo (3-9) e un’altra sul 5-10. Addio.

Alessia compie gli ultimi salvataggi, Amy mette a terra un altro pallone, ma Kostadinova è implacabile e realizza i punti che consegnano al Castellana questa bella partita (7-15).

La squadra ospite festeggia meritatamente con i propri tifosi mentre Karoline Milano ha una regressione infantile e si diletta a giocare con un palloncino. Quando, fra qualche anno, sarà convocata in nazionale, potremo farci intervistare da Rai Sport e rievocare questo aneddoto.

Peccato. Sul 16-14 nel quarto set ci avevo sperato.

Credo che questa si possa definire una “sconfitta dolce” per vari motivi: abbiamo giocato benissimo per quasi tutta la partita, abbiamo comunque mosso la classifica, siamo ancora al secondo posto grazie ai risultati di altri campi.

Coach Piero nel primo intervallo voleva vedere “se siamo forti o no”. Direi che la squadra ha risposto dimostrando di essere forte; l’unico problema è che non lo è stata fino alla fine.

E’ stata una bella partita; il Castellana ha meritato di uscire tra gli applausi di tutti; in ogni caso sottoscrivo con convinzione il nuovo striscione dei supertifosi: “orgogliosi delle nostre tigri”!

Tabellino: Oria-Castellana Grotte 2-3  (15-25,  25-17,  25-20,  22-25,  7-15)

New Volley Oria: Colarusso 12, Valente 7, Cozzetto 4, Mastria NE, Casalino NE, Diomede 11, Peluso NE, Vinciguerra 11, Leone 18, Di Paola 0, Avallone 0, Mastrilli (L) – All. Acquaviva.

Muri-punto 8, ace 6, errori in battuta. 15

Castellana Grotte: Kostadinova 26, Loddo 15, Di Carlo 0, Milano 0, De Mitri 1, Kabunda 6, Salamida 18, Lattanzio 6, Tanese NE, Rodio 0, Recchia NE, Di Bert 1, Renna NE, Giombetti (L) – All. Ciliberti.

Muri-punto 9, ace 6, errori in battuta 14.

Arbitri: Davide Tolomeo e Giuseppe Resta.

Altri risultati: Noci-Castelbellino 0-3, Corridonia-Copertino 2-3, Offida-Porto San Giorgio 3-0, Recanati-Giulianova 3-1, Cerignola-Monte San Giusto 0-3, Jesi-Mesagne 2-3.

Classifica: Castelbellino 30; Oria 24; Corridonia e Castellana 23; Copertino 20; Offida 17; Noci 14; Giulianova 13; Recanati 10; Mesagne e Monte San Giusto 9; Cerignola 8; Jesi 7; Porto San Giorgio 3.

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Cerignola 150,00; Oria e Corridonia 120,00; Copertino 90,00; Recanati 40,00; tutte le altre 0.

Oria è raggiunta al secondo posto da Corridonia: 120 euri per aver il pubblico al seguito offeso reiteratamente il primo arbitro durante il 3^ set, nonché per aver un gruppo di sostenitori rivolto frasi offensive all’indirizzo della coppia arbitrale al termine dell’incontro.

Entra in classifica anche Copertino: 90 euri per aver il pubblico al seguito rivolto reiterate frasi offensive all’indirizzo del 1^ arbitro a fine gara.

Prossimo turno: Giulianova-Oria, sabato 5 gennaio, ore 18.30.


MESAGNE-ORIA 1-3

13 dicembre 2018

Domenica 9 dicembre – ore 18.00

Il fascino del derby.

Ogni anno cambia qualcosa: rapporti di forza, obiettivi, ambizioni, stato di forma, motivazioni, ma alla fine Mesagne-Oria è sempre una partita speciale.

Dopo anni in cui le nostre vicine sono state superiori (penso, ad esempio, all’epica stagione 2016-‘17 in serie C, quella senza sconfitte), l’anno scorso c’è stato un certo riallineamento. Per la verità, Mesagne ci ha preceduto in classifica di 8 punti (loro quarti, noi quinti), ma la crescente competitività oritana ci permise di vincere entrambi i derby. Quello d’andata, in particolare, fu una specie di “partita perfetta” per le ragazze di coach Piero.

Sarà che in fondo sono tarantino, ma personalmente percepisco più la vicinanza della rivalità e nelle avversarie vedo più volti amici che nemici. Mi auguro sempre che entrambe le formazioni raggiungano i rispettivi obiettivi; è chiaro, però, che lo scontro diretto voglio che lo vinciamo noi. Ed è altrettanto chiaro che questa non è una partita come le altre.

Quest’anno la situazione vede l’Oria in zona play-off e il Mesagne stranamente a metà classifica. Dico stranamente perché trovo che la squadra abbia ottime potenzialità per parco giocatrici, per bravura del tecnico, per cultura sportiva e naturalmente anche per un ambiente tradizionalmente appassionato.

La principale novità è Martina Escher, una delle giocatrici più belle d’Italia. Seguo la pallavolo da una dozzina d’anni e mai mi era capitato di vederla dal vivo: quando lei era in B1, la mia squadra era in B2; quando lei era in B2, la mia squadra era in C e se entrambi eravamo in B2, lei era in un altro girone.

Oggi finalmente si realizza un sogno. Persino il nome è fascinoso con questo suono nordico associato ad un’identità mediterranea, questo richiamo alle geometrie dell’omonimo disegnatore olandese in una figura che è essa stessa un’opera d’arte vivente.

Chiusa questa parentesi strettamente tecnica e professionale, passiamo alla partita. Una carovana di tifosi oritani muove dal bar “Piacere” alle cinque della sera, l’ora della corrida. Sarà anche un derby del tifo. L’unico spettatore sereno è il signor De Paola: Cristina gioca nel Mesagne, Claudia nell’Oria (anche se non è presente stasera). Comunque vada, lui vincerà.

Formazioni.

Volley Mesagne: Carla Abbracciavento in palleggio, Dalhis Liguori opposta, Martina Escher e Valeria Cristofaro di banda, Alessandra Iacca e Iole Carbone centrali, Francesca Galuppi libero.

A disposizione di coach Simone Giunta: Martina Demilito, Anastasia Albanese, Simona Lapenna, Cristina De Paola e Francesca Rosato.

New Volley Oria: Annacarla Cozzetto in palleggio, Paola Colarusso opposta, Giorgia Valente ed Amy Leone di banda, Valeria Diomede e Chiara Vinciguerra centrali, Alessia Mastrilli libero.

A disposizione di coach Piero Acquaviva: Giorgia Mastria, Monica Casalino, Elisa Peluso e Chiara Avallone.

Primo set

Il primo punto è un attacco della Vichinga, il primo di una lunga serie. Segue un puntonzo di Escher in bagher. Quella della nostra difesa è un’indecisione grave, appariscente, ma resterà un episodio isolato. Nella seconda parte della gara la nostra difesa raggiungerà, anzi, livelli di eccellenza.

Pallonetto di Giorgia e attacco vincente di Liguori. Sono due ex. L’impiego della Cubanita nel ruolo di opposta è una sorta di stabilizzazione del miscatigghije già felicemente sperimentato a Oria quando c’era lo scambio di ruolo con Giada.

C’è equilibrio. Mesagne appare più aggressivo; Oria più sornione. Le nostre avversarie sembrano particolarmente cariche e la cosa mi pare pure comprensibile: sono un po’ in debito col campionato; la classifica non rende giustizia al talento di Cristofaro e compagnia bella.

Ma la difesa oritana sta gradualmente perfezionandosi e le soluzioni offensive scelte da Annacarla si rivelano felici: un po’ sfruttiamo la consueta vena realizzativa delle attaccanti; un po’ puntiamo sulle centrali, particolarmente ispirate in questa fase del set (12-14).

Mesagne rimonta con Carbone e Liguori (19-19) e a questo punto prendiamo consapevolezza che il finale del parziale sarà palpitante.

Pipe di Amy e mani-fuori di Escher (20-20).

Bel primo tempo di Valeria e tocco magico di Annacarla, una bella conclusione in favore di videocamera (20-22)!

Scambio reciproco di battute sbagliate (21-23) e poi un magnifico muro a uno di Valeria regala alla New Volley 3 palle-set!

Chiaretta sfiora l’ace con un servizio a fil di nastro, ma il Mesagne annulla i nostri primi due tentativi sfiorando il pareggio (23-24).

E’ ancora l’esperienza di Valeria a dare continuità alla straordinaria serie di set consecutivi vinti dalle nostre beniamine (sono già 19; non ne perdiamo uno dal 27 ottobre scorso).

Secondo set

La serie di set positivi, ahimé, sta per finire qui. Mesagne parte a razzo con un perentorio 5-0 (Iacca, Liguori, Escher), ma non disperiamo. Ci siamo già trovati in situazioni simili e siamo riusciti a ribaltarle.

I murazzi di Chiara the Wall e di Paola, in effetti, alimentano le speranze dei tifosi oritani al seguito; le padrone di casa, tuttavia, appaiono particolarmente determinate e impongono un altro break portandosi sul 14-8.

Cristofaro è la consueta capitana coraggiosa, Abbracciavento inventa soluzioni autonome, Escher offre perle di bravura, ma è soprattutto la Cubanita a muovere il punteggio. Tu quoque…

Dalla panchina Monica assiste alla partita con compostezza.

Nel frattempo il libero Galuppi si cimenta anche in alzate decisamente professionali e dev’essere per questo motivo che Abbracciavento, usurpato il suo ruolo, preferisce mettere palloni a terra (16-10).

Proviamo a rientrare in partita con una Paola instancabile e precisa, ma una fast di Carbone e una pipe di Escher soffocano il tentativo di rimonta (20-15).

Entra Demilito per dare più vigore al fondamentale del servizio. L’ultima volta che l’ho vista portava una stampella; fa piacere ritrovarla in forma. Una sua battuta particolarmente creativa ottiene l’apprezzamento di Carbone.

A chiudere il set è Dahlis Liguori, davvero molto brava questa sera: prima un pallonetto, poi un muro insieme a Iacca (25-18).

La serie positiva dell’Oria, in fatto di set, termina qui. Quella delle vittorie è destinata a proseguire.

Terzo set

Partiamo bene con Chiara e Paola (1-3).

Un cartellino giallo tenta di attenuare la carica agonistica di Cristofaro, poi Paola incrementa il vantaggio e Abbracciavento lo riduce (5-6).

E’ a questo punto che l’Oria inserisce la modalità “perfezione” (o quasi). Amy in seconda linea diventa un aspirapolvere di palloni (e in prima linea dispensa bordate), Alessia è il perno di una difesa encomiabile, Annacarla è fantastica nelle aperture, Giorgia si rivela preziosa in ogni fase di gioco, Paola è una macchina da punti, le centrali Chiara e Valeria garantiscono un muro-difesa da sogno, oltre che un contributo di punti particolarmente significativo.

Sì, per due set vedremo un Oria da favola.

Non che prima abbia fatto cacare, intendiamoci. Non si è spento neanche nel secondo set, pur perso con un distacco rilevante. Ha giocato da buona squadra normale, ma non è bastato ad impedire al Mesagne di imporre tutta la propria carica agonistica.

Adesso è proprio volley champagne.

Le padrone di casa sono una sponda ideale ad una partita spettacolare perché anche le loro giocate sono meritevoli di applausi. Sull’11-15, però, prendiamo il largo.

Ace di Amy, doppietta di Paola e muro Valeria-Giorgia (12-21).

Mura anche Cristofaro, ma la marcia trionfale oritana riprende con un pallonetto di Valeria, un ace sporco di Paola e la ciliegina finale del muro di Giorgia Valente (16-25). Sembra la partita dell’anno scorso.

Quarto set

L’Oria continua a dare spettacolo. La difesa, in particolare, è da manuale: mettere il pallone a terra nella nostra metà campo sembra davvero un’impresa. Le ragazze mesagnesi (che pure sono giocatrici coi fiocchi) ci riescono solo 6 volte nel parziale; gli altri 6 punti saranno un muro di Iacca ed errori nostri.

Se il muro-difesa sembra costituire la fase più impressionante per efficacia, non va dimenticata la varietà di soluzioni offensive adottate. Valeria e la Vichinga, in particolare, si sbizzarriscono. L’esperta centrale alterna, come di consueto, mano di ferro e mano di piuma; Amy colpisce da destra e da sinistra, senza tralasciare le spettacolari pipe d’origine controllata.

Dall’1-6 iniziale si passa al 7-13 e poi addirittura all’8-17.

Molti scambi sono lunghi, segno che non c’è arrendevolezza dall’altra parte. Abbracciavento avvia l’ultimo tentativo di riscossa, ma il break da 3 è ripagato con un break equivalente delle nostre beniamine (11-20).

Ormai è fatta. Un po’ di sconforto inizia a serpeggiare tra le nostre avversarie. Credo che non sia tanto il rammarico per qualcosa che non si è fatto quanto il senso di impotenza di chi gioca bene ma trova un’avversaria che adesso sembra non avere punti deboli.

Attacco di Paola e palletta di Valeria (12-24).

L’ultimo punto è esemplare: servizio teso di Chiara, attacco mesagnese, difesa di Amy e alzata a centro campo di Annacarla per la pipe della vittoria firmata dalla Vichinga (12-25)!

Una grande vittoria dopo una bella partita.

Vincere un derby (che vale il primato dell’attuale volley femminile brindisino) è sempre una soddisfazione; trovarsi al secondo posto è una soddisfazione storica (non conosco i dettagli del passato oritano e ignoro se vi siano precedenti); credo, però, che i motivi di soddisfazione maggiore per coach Piero risiedano nell’ottimo gioco espresso dalle giocatrici.

Quanto sarebbe bello trascorrere un Natale ad alta quota… Abbiamo forse problemi di vertigini? Tutti al palazzetto per il (durissimo) derby con il Castellana!

Tabellino: Mesagne-Oria 1-3  (23-25,  25-18,  16-25,  12-25)

Mesagne Volley: Abbracciavento 5, Iacca 7, Escher 12, Demilito 0, Carbone 7, Liguori 14, Albanese 0, Lapenna NE, Cristofaro 7, De Paola NE, Rosato NE, Galuppi (L) – All. Giunta.

Muri-punto 9, ace 1, errori in battuta 7.

New Volley Oria: Colarusso 16, Valente 7, Cozzetto 1, Mastria NE, Casalino NE, Diomede 13, Peluso NE, Vinciguerra 11, Leone 20, Avallone 0, Mastrilli (L) – All. Acquaviva.

Muri-punto 11, ace 4, errori in battuta 9.

Arbitri: Andrea Scarnera e Stefano Chiriatti.

Altri risultati: Castelbellino-Corridonia 3-0, Castellana-Offida 3-2, Giulianova-Copertino 3-2, Porto San Giorgio-Noci 2-3, Cerignola-Jesi 3-1, Monte San Giusto-Recanati 3-1.

Classifica: Castelbellino 27; Oria 23; Corridonia 22; Castellana 21; Copertino 18; Offida e Noci 14; Giulianova 13; Cerignola 8; Mesagne e Recanati 7; Jesi e Monte San Giusto 6; Porto San Giorgio 3.

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Cerignola 150,00; Oria 120,00; Recanati 40,00; tutte le altre 0.

Entra in classifica il Recanati: 40 euri per avere un sostenitore locale rivolto frasi offensive nei confronti del primo arbitro durante il 1^ e il 2^ set. Dal 3^ in poi si è calmato.

Prossimo turno: Oria-Castellana, domenica 16 dicembre, ore 18.00.


ORIA-PORTO SAN GIORGIO 3-0

5 dicembre 2018

Domenica 2 dicembre – ore 18.00

L’ennesima trasferta marchigiana, stavolta in quel di Monte San Giusto, si conclude con un’altra bella vittoria. E in questo modo la striscia positiva si allunga a sei successi e l’ultimo set perso risale al lontano 27 ottobre, quando a Jesi eravamo sotto di due parziali e inaugurammo con una bella rimonta la fase d’oro di questa stagione.

Ma non illudiamoci perché il calendario è bizzarro (dobbiamo ancora affrontare Castelbellino, Castellana e Copertino) e la partita più impegnativa sino adesso (Corridonia) non è stata proprio trionfale.

E non illudiamoci neanche di trascorrere una serata facile perché è vero che il Porto San Giorgio, al momento, occupa l’ultima piazza, ma è anche vero che le rossoblu hanno strappato set alle quotatissime Corridonia e Castellana.

E’ una partita che va preparata con la stessa attenzione tattica e mentale delle altre.

A dir la verità, la preparazione alla partita mi sembra più… materiale che mentale: prima del riscaldamento osservo Annacarla che raccoglie denaro dalle compagne. Non so se la nostra palleggiatrice stia facendo la posteggiatrice abusiva come secondo lavoro o se si tratti di una raccolta fondi per gli ingredienti dei panzerotti (nel qual caso vorrei contribuire e soprattutto partecipare) o se stia per pagare il saldo IMU per tutte risparmiando alle compagne inutili file alle poste.

La collega di ruolo, Elisa, è ancora infortunata e in più si aggiunge l’indisponibilità di Monica. Anche in casa marchigiana, però, c’è qualche problema: la palleggiatrice Gulino è infortunata e la sua maglia è stata presa da Levantesi. Non in senso metaforico. Levantesi indossa proprio la maglia con la scritta “Gulino” sul numero 3.

Intanto la macchia di panna accanto al numero di Serena non sfugge allo scrupoloso monitoraggio della coppia arbitrale.

Formazioni.

New Volley Oria: Annacarla Cozzetto in palleggio, Paola Colarusso opposta, Giorgia Valente ed Amy Leone di banda, Valeria Diomede e Chiara Vinciguerra centrali, Alessia Mastrilli libero.

A disposizione di coach Piero Acquaviva: Giorgia Mastria, Serena Di Paola e Chiara Avallone.

A indisposizione di coach Piero Acquaviva: Monica Casalino ed Elisa Peluso.

Volley Angels Porto San Giorgio: Elisa Levantesi in palleggio, Federica De Toma opposta, Janet Baldassarri e Monica Pierantoni di banda, Adelia Pepa e Giulia Tiberi centrali, Michela Quaglietti libero.

A disposizione di coach Francesco Napoletano: Beatrice Salvucci, Alessia Piersimoni, Alessandra Macchini, Cecilia Stecconi e Alessandra Conforti.

Primo set

Oria un po’ imballato e Porto San Giorgio che scende in campo con un approccio spigliato. Sino al 3-6 i punti, nostri e loro, sono un’esclusiva delle centrali, in particolare di Giulia Tiberi, che si qualifica subito come la più appuntita spina nel fianco brindisino.

La reazione oritana, comunque, non si fa attendere ed è anch’essa un trionfo di centrali (a parte un bell’attacco da seconda linea di Paola, che dà il via al break): ace di Valeria, muro e primo tempo di Chiara, altro ace di Valeria e duplice muro di Chiara (10-6).

La centrale salentina in questa fase è la regina della rete.

Bisogna aggiungere che nel corso dell’intero parziale il muro sarà un’arma decisamente a favore delle padrone di casa (5-0).

Porto San Giorgio spezza l’assedio con Pepa, Pierantoni e De Toma, ma l’Oria si mantiene in avanti grazie ai colpi della Vichinga e a un efficace tocco di seconda di Annacarla (che però è sfuggito alla mia videocamera e quindi dovrà essere ripetuto domenica prossima).

I liberi ospiti si alternano. A giudicare dai loro abbracci in panchina, mi pare che vi sia una sana alternanza centrata sul sostegno reciproco.

Fast di Tiberi a cui segue uno sguardo particolarmente compiaciuto di Baldassarri (foto sotto). Il punteggio, in effetti, premia l’Oria (16-12), ma le ragazze marchigiane si stanno difendendo bene. Davvero si fa fatica a credere che occupino l’ultimo posto, senza contare la prestigiosa presenza in campo di Monica Pierantoni, una che ha giocato per anni in serie A.

Le nostre tigri, comunque, ormai giocano a memoria e conservano il controllo del set con una certa padronanza: grandi difese di Alessia, quattro punti quasi in sequenza per Giorgia (inclusi 2 ace) e imperioso muro di Amy (21-12).

Mura anche Paola, precisa e implacabile come sempre, e poi ci godiamo l’ace conclusivo di Annacarla (25-14).

Secondo set

C’è Chiara Avallone in campo dal primo scambio.

Sull’altro fronte mister Napoletano farà ricorso a tutte le atlete a propria disposizione.

Si prosegue sulla falsa riga del primo parziale con Paola e Valeria in grande evidenza (5-1). Vana un’impossibile difesa di Pierantoni, che tiene vivo un pallone andandolo a recuperare dalla provinciale per Francavilla.

Le ospiti recuperano parte dello svantaggio sebbene l’Oria non allenti la pressione.

In tribuna scatta l’ora dei saluti e della pubblicità: ogni volta che il presidente prende il microfono le stime sulla crescita del pil e dei consumi devono essere riviste. Il presidente del consiglio Conte è costretto a chiedere un altro appuntamento alla Commissione dell’Unione Europea.

Fuga oritana: Paola, Chiara Avallone e Valeria incidono sulla crescita del pil oritano di questa partita (17-10); poi Amy tiene a distanza le avversarie, che avevano tentato un recupero grazie agli attacchi di Pierantoni e al secondo tocco di Levantesi (21-16).

Muro di Tiberi. Molto brava questa giocatrice: ha il volto delicato di una bambina, ma la mano è d’acciaio, senza contare che certi primi tempi li scarica dove vuole prendendoli dal cielo.

In casa brindisina si fa affidamento su una grande fuoriclasse, Paola Colarusso: quando non colloca il pallone negli angolini incustoditi del campo avversario, sfrutta egregiamente il mani-fuori, sia da sinistra che da destra. E’ in questo modo che l’Oria chiude sul 25-19.

Terzo set

Non so se sia stato un calo brindisino o una crescita delle gentili ospiti: fatto sta che il terzo set sarà in perfetto equilibrio dall’inizio alla fine. Anzi, per la verità, l’inizio sarà appannaggio delle atlete marchigiane, che celebrano così il felice rientro in campo di Stecconi e una ritrovata vivacità dalle bande (4-9).

Anche mister Napoletano si mette in evidenza per un colpo di tacco davvero pregevole.

Una delle qualità oritane, comunque, è quella di non scomporsi mai, neanche quando le cose sembrano degenerare. Con pazienza e con lucidità si riprende a macinare buon gioco.

Il massimo svantaggio (6-11) viene gradualmente recuperato grazie ai bei pallonetti di Amy, alle solite difese di Alessia, a un ace di Chiara e a un muro di Valeria.

Sul 13-15 c’è un’azione contestata dalle ospiti, che ricevono un cartellino giallo. E’ segno che la tensione agonistica sta crescendo.

Il pareggio arriva sul 16-16; Porto San Giorgio, però, non intende rimettersi in viaggio così presto e continua a contendere il set lottando palla su palla.

Punto di Pepa (20-20) e le vene del collo di Baldassarri restano attaccate al corpo solo per intercessione divina.

E’ proprio la banda marchigiana a realizzare il punto del 22-22.

Scambi decisivi.

Oria in vantaggio con Paola Boom Boom (23-22).

Un pallonetto della nostra mitica opposta viene salvato col dorso della mano dal libero Quaglietti; l’azione prosegue e Valeria scarica un primo tempo che la difesa maceratese può solo far rimbalzare sul soffitto (24-22).

L’ennesima fast di Tiberi annulla il primo match-ball a disposizione (24-23).

Lo sport a volte è crudele e l’errore fatale che chiude la partita è opera della migliore in campo tra le ragazze marchigiane. Quando il servizio di Tiberi finisce sulla rete può scatenarsi l’esultanza delle giocatrici oritane e del pubblico (25-23).

La novità della serata è costituita da un bel pannello con il volto di una tigre ruggente. Dopo il dirigente Daniele, la prima atleta a finire nelle fauci della tigre per un’intervista è Chiara Avallone, che si difende bene sia in campo che con il microfono.

Domenica prossima si va a Mesagne per il grande derby brindisino. Secondo me, la classifica è bugiarda anche per le nostre vicine, che hanno un roster di tutto di rispetto e una Cristofaro che mi dicono sia in forma smagliante. In ogni caso, il derby è una partita a parte, in cui contano passione e motivazione.

Comunque vada, sarà spettacolo; noi vogliamo ascoltare l’ennesimo ruggito delle nostre tigri (anche se forse le tigri, in realtà, “bruiscono”, ma suona male).

Tabellino: Oria-Porto San Giorgio 3-0  (25-14,  25-19,  25-23)

New Volley Oria: Colarusso 15, Valente 4, Cozzetto 2, Mastria NE, Casalino NE, Diomede 14, Peluso NE, Vinciguerra 7, Leone 11, Di Paola NE, Avallone 1, Mastrilli (L) – All. Piero Acquaviva.

Muri-punto 10, ace 9, errori in battuta 7.

Porto San Giorgio: Baldassarri 3, Levantesi 1, Salvucci 0, Piersimoni 0, Macchini 0, Stecconi 3, Pepa 7, De Toma 5, Pierantoni 6, Tiberi 11, Quagliotti (L), Conforti (L) – All. Napoletano.

Muri-punto 2, ace 3, errori in battuta 9.

Arbitri: Giuseppe Pellè e Felice Curci.

Altri risultati: Jesi-Castelbellino 0-3, Corridonia-Giulianova 3-0, Copertino-Castellana 3-2, Offida-Mesagne 3-1, Noci-Monte San Giusto 3-1, Recanati-Cerignola 3-2.

Classifica: Castelbellino 24; Corridonia 22; Oria 20; Castellana 19; Copertino 17; Offida 13; Noci 12; Giulianova 11; Mesagne e Recanati 7; Jesi 6; Cerignola 5; Monte San Giusto 3; Porto San Giorgio 2.

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Cerignola 150,00; Oria 120,00; tutte le altre 0.

Nessun provvedimento.

Prossimo turno: Mesagne-Oria, domenica 9 dicembre, ore 18.