I GRANDI QUESITI DELL’UMANITA’ (29)

15 Maggio 2010

Siamo portati a pensare alla dieta dello sportivo come ad un programma nutrizionale volto a garantire agli atleti la piena efficienza fisica, con un occhio particolare al peso-forma.

Ancora più rigorosa dev’essere l’assunzione di liquidi o di cibi nell’imminenza o nel corso di una partita.

Ai tempi dell’Alfieri ricordo di essere andato un paio di volte al bar di fronte per prendere un po’ di zucchero da sciogliere nell’acqua.

Spesso si utilizzano bevande specifiche, come gli integratori.

In Svezia ho notato e fotografato un’atleta della seconda serie nazionale che mangiava una banana durante un time-out, gesto un po’ anomalo ma certamente congruo dato che le banane contengono potassio.

Sulla panchina del Sarno, invece, ho notato ben altro a fine partita: una scatoletta di barrette Kinder…

Beh, Sarno-Taranto non era certamente una partita ordinaria; c’era più spumante che Gatorade nelle bottiglie delle padrone di casa e quindi non mi sorprende che ci sia stata qualche digressione in materia nutrizionale.

Ma indubbiamente l’immagine di giocatrici che scartano e divorano le barrette Kinder durante l’incontro ha il suo fascino.

Coach Loparco ne era al corrente o le barrette Kinder (confezione da 16) sono proprio sue…?


SARNO-TARANTO 3-1

10 Maggio 2010

Sabato 8 maggio 2010 – ore 19.00

Solo tre anni in serie B2, ma di esperienze alla fine dei campionati ne abbiamo provate tante, tutte diverse.

Nel 2007-08 ci salvammo con tre turni di anticipo e quella fu indubbiamente l’esperienza più divertente.

Andammo a giocare a Valenzano, capolista, con la serenità di chi ha raggiunto il proprio obiettivo e con l’entusiasmo di una squadra che aveva preso gusto a giocare bene e a vincere spesso e volentieri. Partimmo dallo 0-4 per noi; il Valenzano, per quanto superiore, appariva contratto e teso. Eravamo ancora in vantaggio sul 16-19 e poi sul 20-21, finché Cosentino & Co. non chiusero il primo set e presero il controllo della partita fino al termine.

Però la parte della squadretta dispettosa fu divertente anche se durò poco.

La settimana dopo, il Trani, virtualmente estromesso dai play-off dopo il rocambolesco 2-3 a Ostuni, non aveva molta voglia di scherzare e vinse senza tentennamenti sfogando, anzi, con la determinazione nel gioco la tensione accumulata nei giorni precedenti.

Chiudemmo in bellezza con il 3-1 finale sul Lanciano.

Passiamo al 2008-’09. L’anno scorso, ormai senza più obiettivi, ospitammo proprio al Palafiom la gara con cui il Trani ottenne la matematica promozione in B1. Perdemmo senza conseguenze un match per noi indolore e assistemmo alla grande festa delle nostre ospiti, accompagnate da una marea di tifosi biancazzurri.

Fu bella anche quella giornata nonostante la nostra sconfitta per 0-3.

Quest’anno c’è un’altra situazione particolare: Sarno è già matematicamente in B1 e vuole festeggiare insieme ai propri tifosi dato che la promozione è stata conquistata lontano da casa. Nella stessa giornata in cui il Sarno ha vinto il campionato noi abbiamo perso le ultime speranze di salvezza ed anche di ripescaggio. Non potrebbero incontrarsi due stati d’animo più diversi.

In pratica, è come se un corteo funebre entrasse nella sala in cui si festeggia un matrimonio…

A proposito, voglio ringraziare pubblicamente coloro che hanno speso parole di conforto e di incoraggiamento nei nostri riguardi.

Chi loda se stesso mi lascia perplesso – è vero – però mi sia consentita un po’ di autoreferenzialità: voglio attribuirmi un merito, che condivido con la società, anzi con il nucleo storico della società, quello che è rimasto al fianco delle giocatrici fino alla fine.

Ci sono squadre che fanno comunicati stampa soltanto quando vincono; noi abbiamo scritto sempre: nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia. E parliamo dei comunicati seri.

Non vi dico poi quanto è stato difficile portare avanti questo blog che ha lo scopo di far sorridere e di divertire. Nonostante strisce di sconfitte che sembravano infinite (da gennaio ad aprile) e nonostante la retrocessione, su Skanderblog non sono mancate cronache che tentavano di essere spiritose, fotofumetti, fotomontaggi, ecc.

Sdrammatizzare le sconfitte ed anche la retrocessione, per il bene dello sport: obiettivo raggiunto.

Beh, diciamo che mi ha un po’ aiutato la tendenza a considerare la felicità degli altri come consolazione piuttosto che come motivo di irritazione o di invidia. Questo mi aiuterà anche a Sarno.

Torniamo alla squadra e a quest’ultima trasferta.

Come se non bastassero tutte le vicissitudini già note, dobbiamo anche rinunciare alla nostra fuoriclasse Gisela, bloccata in Puglia da un piccolo impedimento. Nonostante l’anno a dir poco problematico per la squadra e nonostante l’infortunio di dicembre, comunque, Gisela ha chiuso con una media di 4,07 punti a set.

Marcello è costretto all’ultimo adattamento stagionale: Ivana torna a schiacciare da posto quattro, come la Leonessa (che nei programmi estivi doveva essere il libero). Come centrale titolare c’è ancora Giulietta, ormai “veterana” a 15 anni, e il ruolo di libero è assunto da Simona Mereu. Passano gli anni, cambiano le categorie, ma Simo c’è sempre.

In tutto le giocatrici sono otto, ovviamente senza pulmino perché dal Monte ormai non arrivano più neanche i soldi per pagare la tassa gara ed onorare l’ultima giornata di campionato.

Se non fosse stato per la mamma di Pocahontas, sarei rimasto a casa. Grazie, signò.

Lungo il tragitto, Simona sa come imporre le soste fisiologiche al proprio allenatore…

Taranto-Sarno: 278 chilometri all’andata e altrettanti al ritorno.

Dal 14 novembre (AS Benevento-Taranto 2-3) di chilometri ne abbiamo percorsi ben 3.606 senza prendere un cavolo di punto.

Arrivati a Sarno, c’è tempo per un caffé, anche se dimentichiamo la garbata tradizione locale in base alla quale il caffé viene sempre offerto agli ospiti.

Il bar pasticceria è di Vincenti.

Ecco dove ha investito il premio-promozione la centrale salentina…

Che scenografia nel palazzetto: palloncini gialli e blu, nastri, striscioni, bandiere ed enormi lettere di polistirolo.

Le atlete dell’Aito recano la scritta B1 sul braccio destro e non sanno trattenersi dal festeggiare sin dal riscaldamento, quando il d.j. lancia “Il cielo è sempre più blu”, che ormai è diventata l’equivalente nazionale di “We are the champions”.

Questa atmosfera finisce con l’emozionare anche me. E anche Alfredo, che a fine partita ritraggo con la bandierina dell’Aito Volley…

Ma subentra anche la tristezza. Non tanto per “l’escursione emotiva” tra la gioia delle nostre avversarie e la nostra amarezza quanto perché – al contrario – penso che qui non torneremo più.

Penso a tutti i posti e alle persone che abbiamo conosciuto in questi tre anni, da Manoppello a Battipaglia, dal PalaCaliendo a Benevento; penso alla pallavolo di buon livello che abbiamo ammirato e di cui anche noi siamo stati protagonisti.

Coach Marcello mi fa notare: “Quando siamo stati promossi in B2 dicevi che ti dispiaceva lasciare la serie C…”

E probabilmente pensa (ma non esprime) lo stesso, ormai celebre, concetto che trovammo su una bustina dello zucchero in un bar di Trepuzzi: “Stai all’ombra e te manca lu sule, stai allu sule e te manca l’ombra; se po’ ssapìre cce cazzu uéi???”

C’è lo starting-six. Era da tempo che non veniva attuata questa procedura; se non erro, l’ultima volta è stato il celebre starting-one di Cristiana a Potenza…

Formazioni.

L’allenatore Luca Loparco manda in campo la palleggiatrice Tatiana Capriotti, l’opposto Annamaria Amitrano, le bande Raquel Santos e Vanessa Torrisi, le centrali Neide Pereira e Antonella Salvati, il libero Angela Castiello.

In panchina: Clara Palmieri, Arianna Amati, Tania Costantino e Daniela Polito.

Coach Marcello Presta ha poco da scegliere: Alessandra Certa in palleggio, Silvia Mastandrea opposto, Simona Leone e Ivana Gallo Ingrao laterali, Silvia Renna e Giulia Basile centrali, Simona Mereu libero.

In panchina c’è soltanto Priscilla Pisani, secondo libero. E c’è Gabriella. E c’è anche, in verità, un’addetta all’asciugatura del parquet. Può sempre tornare utile…

Primo set

Noi tiriamo fuori, loro tirano dentro: 4-0.

Amitrano, Torrisi e Santos martellano; tranne una doppietta di Leo, il Taranto stenta ad entrare in partita. Dopo un parziale di 10-2 le nostre avversarie conducono per 15-4.

I pensieri più nefasti affollano le nostre menti. Per carità, la nostra è una squadra d’emergenza e abbiamo di fronte la capolista, ma si prospetta una bruttissima quanto rapida serata.

Siamo come “un pulcino negli artigli del falco”, direbbe il Manzoni. [1]

E a poco ci aiuta il fatto che il falco abbia la capa a ‘u sciuech’ e non veda l’ora di festeggiare.

Entrano Palmieri e Polito per Santos e Pereira ed ogni sostituzione è piuttosto calorosa. Baci, abbracci, convenevoli, inviti a cena, scambio di indirizzi per l’estate…

Meno male che ogni tanto il Sarno sbaglia qualche battuta (quattro) e che Simona-la-Leonessa gioca con la consueta generosità altrimenti il “record” di Acquaviva sarebbe stato demolito (25-10).

Secondo set

Ivana si sblocca, ma la Palafiom è ancora lontana dall’entrare in partita; anche il secondo parziale inizia malissimo: 9-2 e poi 12-4 con Costantino e Polito in evidenza.

E’ inutile dire che anche in questo set coach Loparco sta concedendo a tutte le proprie atlete la meritata passerella.

Punti fermi della squadra sembrano essere Amitrano e Salvati; loro restano sul parquet per tutto l’incontro. Sono le uniche atlete che conosco un poco e che ho visto giocare in tutti questi tre anni di B2 (a Scafati, a Salerno e a Sarno); mi fa piacere che abbiano ottenuto questo importante risultato. A loro, in particolare, le mie felicitazioni più vive.

Intanto, però, il gioco della Palafiom langue. Sino al 21-10 ha fatto tutto il Sarno, inclusi 4 errori-punto e 3 battute sbagliate.

Entra in campo anche Arianna Amati, che deve servirsi dello stesso parrucchiere di Sonia Tinelli, anche se i suoi nastri hanno colori celebrativi.

Soltanto nel finale, Silvia e Silvietta danno segni di ripresa. Il set è compromesso (lo chiude Amitrano sul 25-16), ma la tardiva rianimazione può tornare utile per la prosecuzione del match. Astìpe a zampogna pe’ quann’ abbisògn’.

Anzi, citando gli esilaranti “Detti in tarantino tradotti in inglese” su Facebook: back your bag-pipe closely for when you’ll need it…

Terzo set

In effetti, è un altro Taranto quello del terzo set. Si parte da un muro di Silvia e da un ace di Silvietta.

Replicano le centrali gialloblu Polito e Salvati, ma tra una fast di Silvia, un ace della trepuzzina ed un mani-fuori di Leo, al primo time-out tecnico siamo in vantaggio noi (4-8).

La difesa è più aggressiva e adesso siamo noi a… fare anche i punti del Sarno.

Mani-fuori di Silvietta, punto del Sarno, attacco di Silvietta da posto due e poi il nostro giovane opposto va a servire. Dopo il primo ace, effettuerà altre sei battute grazie agli scambi conclusi efficacemente da Silvia ed erroneamente dalle attaccanti locali.

Dritt’ e stuert’ (straight and twisted…) abbiamo otto punti di vantaggio (11-20)!

La brasiliana Pereira adesso attacca da opposto, ma è il Taranto ad incrementare ulteriormente il vantaggio ed a chiudere con il punteggio di 15-25.

Indubbiamente la concentrazione non è la virtù più in voga stasera tra le giocatrici del Sarno, però il parziale ci permette di fare la nostra bella figura. Peccato non aver fatto la giocata alla Snai.

Quarto set

Silvia inaugura il set dei muri-punto tarantini. Saranno 5 in tutto; non basteranno a conquistare il parziale, ma le statistiche ne trarranno giovamento.

A proposito, abbiamo ricordato l’assenza di Gisela, ma quella di oggi è anche la prima partita che giochiamo senza Gisela e senza Cristiana contemporaneamente.

Giusto a titolo di curiosità: con Gisela e Cris abbiamo una media di 1,50 punti a partita, con Cris senza Gisela 0,85, con Gisela senza Cris 0,36.

Torniamo a Sarno-Taranto: vantaggio nostro per 1-4, rimonta di Torrisi e poi primo tempo di Pocahontas (5-6)!

L’Aito Sarno effettua il sorpasso con due azioni consecutive ben concluse dalla concittadina di Troisi, Antonella Salvati (7-6), poi c’è un attacco di Santos (9-7) e poi la reazione jonica con conclusione di Ivana e duplice muro (prima Silvia su Pereira, poi Ivana sul tocco di seconda di Capriotti): 9-10.

La svolta definitiva arriva subito dopo: doppietta di Santos e muro di Torrisi, almeno così mi pare (13-11).

Silvia replica per due volte ad Amitrano (14-13), ma poi il Sarno accelera (18-13).

Muro di Giulietta ed ace di Ale!

C’è spazio anche per il secondo libero Priscilla. Non è l’esordio assoluto in B2, ma un piccolo riconoscimento ad una bravissima ragazza, peraltro molto creativa. E’ tra le ideatrici dell’Isola di Formoso…

Quando non potrò più continuare il blog, sarà a lei che intendo trasmettere la password.

L’entusiasmo dei tifosi locali aumenta d’intensità ed i pollici iniziano a premere sui tappi degli spumanti. Santos ha fretta e sul 22-16 reputo che sia arrivato il momento del tradizionale lancio del pupazzo su Ale.

Viktor manca l’obiettivo, ma la palleggiatrice raccoglie con le sue mani fatate quanto le spetta per diritto divino.

Gli ultimi punti del Taranto sono di Silvietta, quelli del Sarno sono di SuperSantos (25-18).

Finisce 3-1. Il Taranto e il Sarno salutano la B2.

Detto così, suona più indolore…

Esplode la felicità delle giocatrici campane e sul parquet scorrono fiumi di spumante. Chi viene colpito dal tappo sarà il prossimo vincitore del campionato…? In tal caso avremmo dovuto metterci in posizione.

Piovono coriandoli e si accendono i fumogeni.

Il nome di questa città negli ultimi anni è stato spesso associato alla tragica frana del 5 maggio 1998, (quasi) esattamente dodici anni prima. Morirono nella sola Sarno 137 persone. Un risultato sportivo ovviamente non può cancellare una tragedia del genere né può restituire chi non c’è più.

Ma lo sport può offrire un’occasione di gioia e di festa ad una comunità e il merito è di questa società, dei suoi dirigenti, del suo staff, di coach Loparco e di un formidabile gruppo di atlete. Ancora complimenti e… ad maiora!

Ovviamente in bocca al lupo al San Pietro Vernotico e al Centro Ester per i play-off (se Catia mi vuole, vengo…).

Per quello che riguarda noi, si apre una fase di riflessione. La sola retrocessione non sarebbe un problema: è un verdetto maturato sul campo e va rispettato com’è nella natura dello sport. Le preoccupazioni riguardano piuttosto l’assetto societario; per la seconda estate consecutiva abbiamo difficoltà a leggere l’immediato futuro.

Ci sono soltanto due certezze.

La prima è che è meglio ritirarsi piuttosto che dipendere dalle promesse e dalle dubbie risorse di chi ha preso in giro una squadra per un anno intero.

La seconda è che dobbiamo tutti adottare il piano tariffario di telefonia mobile di Silvia Renna. Ha iniziato a conversare a Baronissi ed ha chiuso la telefonata all’altezza di Lido Azzurro…

Per concludere, grazie di cuore a tutti coloro che hanno mostrato un sincero attaccamento alla causa: le giocatrici, il coach, la famiglia Leone, Lisa, il dottor Formoso, Maurizio, Rocco, Giuseppe, il signor Priscillo, i tifosi, Michele-re-della-curva, i genitori, i fidanzati, Daniela, le “applicate” della Tempesta e in generale la Tempesta tutta, l’Armata Jonica lontana nello spazio ma vicina col cuore, l’unico sponsor che si è mostrato di parola e non di chiacchiere (Termoidraulica Nitti), gli sponsor del passato come La Semauto (ma sì!) e quelli del futuro (HDR), Giuseppe Di Cera che sa sempre conciliare la professionalità giornalistica con l’affetto per la squadra, il signor Ugo, l’unico vero presidente Marco Urago, i segnapunti che si sono succeduti e in particolare Christian, i lettori di questo blog.

Ursula K. Leguin, che non so chi cavolo sia, dice che “è bene avere una meta verso cui viaggiare; ma, alla fine, è il viaggio che conta”. [2]

Quest’anno la meta non è stata raggiunta e anche il viaggio ha fatto un po’ cacare. Ma ci sono stati i compagni di viaggio ad aver lasciato un bel ricordo, comunque sia andata.

‘A fava e ‘u scuèrcele (don’t mix rinds with broad beans…)

SILVIA: Fava per ieri sera, per l’intero campionato e per sempre. Se penso soltanto ai chilometri supplementari che si è sobbarcata alla fine di ogni trasferta guidando nel cuore della notte per raggiungere casa mentre noi eravamo già al calduccio dei nostri letti (o all’Oblò)… Come Gisela, ha dimostrato di essere una grande professionista. Ed oltre a giocare a rendimenti elevati, meritevoli di promozione e non di retrocessione, ha anche contribuito all’armonia dello spogliatoio grazie alla sua cordialità. Lei e Gisela non retrocederanno; le nostre strade sono destinate a dividersi. Ma, ovunque andranno, sarò sempre un loro tifoso. Grazie per tutto quello che avete dato.

VIKTOR: Ha mancato il bersaglio atterrando a quasi due metri di distanza da Ale ed è pure caduto di culo e non di pancia come programmato. A parte questo, però, bisogna riconoscere che forse è stato il miglior pupazzo-kamikaze della nostra storia. Che morbidezza. Degna del tocco di Mani Fatate.

Tabellino: Sarno-Taranto 3-1 (25-10, 25-16, 15-25, 25-18)

Sarno: Torrisi 9, Santos 11, Salvati 9, Capriotti 2, Pereira 3, Palmieri 2, Amati 0, Amitrano 11, Costantino 3, Polito 7, Castiello (L) – All. Loparco.

Aces 8, errori in battuta 11, muri-punto 6.

Taranto: Mastandrea 10, Gallo Ingrao 4, Basile 2, Renna 11, Certa 1, Leone 10, Mereu(L), Pisani (2L) – All. Presta.

Aces 6, errori in battuta 10, muri-punto 7.

Arbitri: Daniele Botti (NA) e Andrea Giova (AV).

Durata set: 15’, 19’, 22’, 22’ – Durata totale dell’incontro: 1.27’.

Altri risultati: Oria-San Pietro Vernotico 0-3, Centro Ester NA-ASCI Potenza 3-1, Battipaglia-Salerno 3-0, Azzurra Molfetta-V.Altamura 1-3, Livi Potenza-Arzano 3-2, Accademia BN-AS Benevento 2-3, Leonessa Altamura-Acquaviva delle Fonti 3-0.

Classifica: Sarno 75; San Pietro Vernotico 71; Centro Ester NA 69; Battipaglia 64; Azzurra Molfetta e Arzano 62; Livi Potenza 47; AS Benevento 45; V.Altamura 38; ASCI Potenza 36; Accademia BN 34; Oria 33; Leonessa Altamura 32; TARANTO 28; Acquaviva delle Fonti 24; Salerno -3.

Verdetti matematici: C’era soltanto da individuare l’ultima retrocessa: si salvano Volley Altamura e Accademia Benevento; retrocede in C l’Oria. …Salvo ripescaggi, come auspichiamo per Roxy e Mucci.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Salerno 1.700,00; Azzurra Molfetta 470,00; Leonessa Altamura 400,00; Oria 200,00; V.Altamura 160,00; Sarno e Accademia BN 120,00; ASCI Potenza 105,00; Arzano e San Pietro Vernotico 80,00; Acquaviva delle Fonti 40,00; Centro Ester NA, Battipaglia, Livi Potenza, AS Benevento e TARANTO 0,00.

Dentro anche il San Pietro quasi all’ultima chance! Multa di 80 euri per gli insulti all’arbitro durante tutta la gara.

Salerno consolida il primato con altri 100 euri. Anche in questo caso, però, la sanzione alla società campana non dipende da intemperanze ma da un ritardo nell’inizio della partita.

Tradizione vuole che all’ultima giornata venga multata anche la nostra squadra; noi il nostro dovere l’abbiamo fatto…

Prossimo turno: No’ stè nisciùn’ prossim’ turne. Amma vedè, diss’ ‘u cecate (We will see, the blind said…).

NOTE:

(1) MANZONI, A., I promessi sposi, Capitolo XXV, 431-432.

(2) LEGUIN, U.K., in JACKSON, P., Basket & Zen, Libreria dello Sport, Milano, 2005 (1^ ed. 1998), pag. 76.


RETROCESSIONE: E’ TUTTA COLPA LORO

6 Maggio 2010

Ci sono due modi per affrontare le retrocessioni: uno costruttivo ed uno distruttivo.

Il primo è legato ad un ricordo di due stagioni fa. Dopo lo “spareggio” Ostuni-Centro Ester, vinto dalle brindisine al termine di una sfida tachicardica, salutammo un dirigente della formazione partenopea che aveva appena concluso un buon campionato e un’altrettanto valida partita:

“Pazienza – ci disse – è andata così. Ripartiremo dalle nostre ragazze e dal vivaio”.

Ad appena un anno di distanza, il Centro Ester non soltanto è tornato in B2, ma ha addirittura conquistato i play-off per la B1 (senza acquisto di titoli; tutto per meriti maturati sul parquet).

Il secondo modo per reagire alle retrocessioni è quello di cercare alibi, scuse, recriminazioni. E soprattutto dedicarsi allo scaricabarile e alla ricerca dei colpevoli.

Io scelgo questo secondo metodo.

Ho individuato alcuni responsabili su cui, a mio avviso, grava la colpa della nostra retrocessione.

VIVIANA VINCENTI

Per l’ennesima volta ha rifiutato il nostro corteggiamento estivo. A giudicare da come si sono sviluppati gli eventi sia a Sala Consilina che – soprattutto – a casa nostra, Viviana ha fatto bene: ha ottenuto un risultato consono alla sua bravura e si è risparmiata una stagione di amarezze e di mero volontariato nella Montescaglioso-Taranto ONLUS. Più passavano le settimane, più gli stipendi diventavano una pia illusione, più Sala Consilina vinceva e più pensavo: meno male ca non ‘ngi ha venùte chedda povera figghie… I suoi informatori devono essere stati migliori dei nostri.

E’ indubbio, però, che con lei, “la centrale più forte del reame”, le cose sarebbero andate diversamente nelle tante, troppe partite in cui abbiamo dovuto fare a meno di Cristiana. Quindi la nostra retrocessione un poco è colpa sua.

GLI SPERMATOZOI DI FEDERICO VIVIANI

Non si discute il giocatore, che anzi si è rivelato uno dei professionisti più seri e più bravi in questa mediocre stagione per la squadra di calcio del Taranto checché ne dica Bluff-D’Addario.

Ma si può mettere incinta una giocatrice nel mese di settembre? Marika aveva disputato una partita eccezionale a Potenza e un paio di giorni dopo è giunta la lieta novella. Lieta, dipende dai punti di vista…

Il problema non è stato tanto la rinuncia all’atleta toscana (che pure ha pesato, viste le qualità espresse al PalaCaliendo) quanto l’effetto-domino avviato dalla sua defezione: dopo la gravidanza di Marika, infatti, abbiamo registrato in rapida successione l’infortunio grave di Katia, quello parziale di Ivana, il trasferimento e le missioni navali di Cristiana, l’indisposizione temporanea di Gisela, la defezione di Angela. Una valanga originata da uno spermatozoo fuori controllo.

UMBERTO MANCUSO

L’efficientissimo e multimediale direttore sportivo del Sarno, alla fine di ogni partita della squadra campana, è solito raccogliere, sotto l’occhio di una videocamera, il parere di coach Loparco e quello dell’allenatore avversario.

Dopo il successo di Amitrano e compagne al Maria Pia, è stato dunque intervistato anche il nostro Marcello. Il dottor Mancuso ha esordito facendo i complimenti al Taranto per la combattiva partita che aveva appena portato a termine ed ha poi sentenziato che la squadra jonica, giocando così, si sarebbe sicuramente salvata. Un atto di cortesia che in teoria avremmo dovuto apprezzare, ma si sa com’è la scaramanzia in questo sport…

E’ anche vero che il Taranto non ha più “giocato così” (l’implicita condizione posta dal d.s.) e dunque in realtà le colpe sono nostre e non certo del dirigente campano. Nel video, che forse è tutt’ora visibile sul sito del Sarno, Marcello è inquadrato in primo piano e quindi sfugge il gesto inelegante presumibilmente posto in essere dal tecnico tarantino.

Però le parole di Umberto Mancuso non ce le siamo dimenticate. Per la partita di ritorno “ricusiamo” il simpatico dottor Mancuso e pretendiamo di essere intervistati nel salotto di Viridiana Myriam altrimenti sarà silenzio-stampa. E poi vogliamo anche gli avanzi della festa di Arte & Cioccolato come risarcimento simbolico…

LA NAVE ESPERO

Mi sono spesso chiesto perché alcune unità navali si chiamassero “fregate”. Consultando il Dizionario Etimologico Rusconi, leggo:

fregata: s.f. forse dal greco aphrakte naus e fregare nel senso di scivolare. Propriamente indicava una nave non protetta e quindi leggera e veloce che scivola nell’acqua (è una nave; dove c***o deve scivolare?! Sulle mattonelle del cesso?); poi nave da guerra, di scorta, con armi antiaereee e antisommergibili.

SIGNIFICATO in marina, nave da guerra, di scorta, con armi antiaeree e antisommergibili”.

Manderò una letterina alla casa editrice del Dizionario Etimologico per far presente che “fregata” ha un altro significato ed un’altra derivazione: le unità navali si chiamato “fregate” perché vi sono imbarcate le giocatrici… fregate dalla Marina alle squadre di pallavolo. Mocca a lei (lei, cioè la Marina)!

I GRATTA E VINCI

Vedere tante persone, talvolta anche di bassa estrazione sociale, che quotidianamente spendono decine e decine di euro per i Gratta e Vinci è uno spettacolo squallido.

Ci sono state persino delle rapine commesse allo scopo di procurarsi denaro per poter comprare altri bigliettini e non sono mancati neanche i ricoveri di chi ormai aveva compreso di aver sviluppato una dipendenza patologica. Quasi come per le macchinette dei videopoker.

Però, dobbiamo ammetterlo: anche noi abbiamo ceduto alla tentazione di tentare la fortuna con il Gratta e Vinci. Visto che quest’anno di entrate ne abbiamo viste poche, si è deciso di puntare su questa forma di azzardo legalizzato la cui eventuale vincita sarebbe stata devoluta alle esigenze della squadra. Ma i malefici cartoncini ci hanno tradito (con un’unica, modesta eccezione all’inizio del campionato) lasciandoci sul lastrico.

PINO RUSSO

Era lui a vantarsi l’anno scorso al Palafiom: “Con la mia musica si vince sempre…”

In effetti, con il titolare del Siddharta alla consolle durante il riscaldamento e gli intervalli, il rendimento del Taranto era notevole. Aveva il vizio di allontanarsi proprio un minuto prima dello starting-six, lasciandomi nei casini, ma, a parte questo particolare, i suoi cd caricavano le rossoblu.

Quest’anno non lo abbiamo proprio visto. Niente musica prepartita, niente stacchetti. E vabbè, oltre ad essere il responsabile del dissesto al Comune (vedi post Dissesto: la Di Bello non c’entra; è tutta colpa di Pino Russo del 13 maggio 2008, sul portale Dada), adesso Pino è anche colpevole per la nostra retrocessione.


TARANTO-AZZURRA MOLFETTA 2-3

2 Maggio 2010

Sabato 1^ maggio 2010 – ore 18.00

“Si, è bello viaggiare all’estero, ma ci sono tante cose da visitare anche in Italia…”

Quante volte abbiamo sentito questa frase (che non è del tutto inesatta anche se è importante allargare i propri orizzonti e confrontarsi con altre culture)?

Spesso visitiamo posti lontani, anche in altri continenti, e snobbiamo le bellezze artistiche, architettoniche e naturali di cui abbonda l’Italia.

Applicando lo stesso principio su scala nazionale: perché viaggiare in Italia quando la nostra regione, la Puglia, è così ricca di centri storici, spiagge e musei che colpevolmente trascuriamo?

Ecco, la Pallavolo Taranto ONLUS ha deciso di riscoprire la propria terra.

Rinunciamo alla trasferte in Campania, in Basilicata, in Abruzzo, regioni magnifiche, per carità, e che ci hanno regalato in questi tre anni immagini, emozioni e ricordi indelebili.

Ma il 2010-‘11 sarà la stagione della Puglia, approfittando del fatto che ci sarà un girone unico di serie C.

Dal Gargano a Leuca avremo modo di ritornare o di scoprire centri che in questi anni abbiamo colpevolmente trascurato.

Ecco perché siamo retrocessi. Non perché abbiamo perso tante partite, ma perché abbiamo deciso noi di retrocedere. Senz’altro. Certamente.

Solo così si spiega un girone di ritorno troppo brutto per essere vero: due sole vittorie sul campo, una vittoria a tavolino con il Salerno e tante sconfitte, alcune onorevoli ed altre ingloriose.

L’ultima (onorevole), quella che sancisce di fatto la retrocessione in serie C, è di oggi: Taranto-Azzurra Molfetta 2-3.

Alla vigilia del match, però, c’era ancora qualche esile speranza di salvezza, sia pure a condizione di compiere una straordinaria remuntada, giusto per copiare una recente espressione calcistica catalana.

Il Barcellona ha parlato di lasciare la pelle (senza sapere che in Italia lasciare la pelle significa perire…), Mourinho ha parlato di lasciare il sangue; noi che siamo meno cruenti e necrofili, usiamo l’espressione tarantina scittàr ‘u velen’ (buttare il veleno), che in verità è più che altro un’imprecazione. Nicola Gigante, autore di quella pietra miliare del nostro idioma locale che è il Dizionario critico etimologico del  dialetto tarantino, più precisamente la definisce “esclamazione di rabbia”. [1]

A proposito, io non sono interista, ma che pessima figura ha fatto un club glorioso come il Barcellona. Non tanto per il risultato sportivo quanto per le provocazioni, i petardi sotto l’albergo e soprattutto gli idranti nel settore del campo dove i giocatori dell’Inter festeggiavano.

Come se noi, al termine di Taranto-Volley Altamura 0-3 (la sconfitta – a mio avviso – decisiva), avessimo detto a Ugo di usare l’idrante dentro il Maria Pia contro le festanti atlete murgesi…

Anzi, l’amm’ pure offert’ ‘u buffet…

Ma veniamo a Taranto-Azzurra Molfetta.

Se perdiamo, siamo matematicamente retrocessi.

Se vinciamo 3-2, basterebbe lo scontato 3-0 dell’Oria sul Salerno a mandarci in serie C.

Se vinciamo 3-0 o 3-1, tutto dipenderebbe dai risultati di Volley Altamura e Accademia Benevento (viste come sono andate poi le cose, saremmo stati ancora in corsa, sia pure a condizione di vincere a Sarno e di attendere ulteriori risultati delle nostre dirette concorrenti).

Ci sarebbe, comunque, anche l’obiettivo del quintultimo posto in vista di ipotetici ripescaggi.

L’Azzurra, invece, non è riuscita a conquistare i play-off per la B1, sfumati proprio sabato scorso per mano del Centro Ester, e gioca per onore dello sport e per la propria dignità.

Al mio arrivo, i due tecnici stanno conversando amabilmente e quasi dimenticano che si sono fatte le 17.20 e che bisogna supervisionare il riscaldamento.

A proposito, nelle ultime due giornate le partite si disputano in contemporanea e l’orario del fischio d’inizio è fissato per tutti alle 18.00, ossia un’ora prima rispetto all’orario usuale dei nostri incontri domestici.

Forse è per questo che alle 17.55 gli spalti sono ancora semivuoti.

Vidìme quanta cristiàne tras’n alle 19…

Bisogna onorare una tradizione, il lancio del pupazzo su Alessandra, di cui mi permetto di fornire una spiegazione storica.

Nell’indimenticabile campionato della promozione in B2, il 2006-’07, la Palafiom non fu mai sanzionata ad eccezione dell’ultima partita di campionato a Tuglie, quando un nostro tifoso espresse rilievi critici all’arbitraggio. Siccome la multa coincise con la promozione, decidemmo che avremmo fatto in modo da essere multati in tutte le ultime giornate di campionato.

Già, ma in che modo? Insultando di nuovo gli arbitri? No, pare brutto.

La soluzione del problema ce la fornì il Trani, dove giocammo la penultima partita del successivo campionato 2007-’08. Alcune giocatrici locali furono premiate dai tifosi; bene, – pensammo – noi faremo lo stesso, però il premio lo lanceremo addosso alle destinatarie, durante l’ultimo incontro, e così saremo sanzionati per lancio di oggetti in campo.

Non so come si giunse alla conclusione che il terminale del lancio avrebbe dovuto essere Alessandra e che l’oggetto (poco) contundente sarebbe stato un pupazzetto di peluche.

La settimana dopo, alla fine di Palafiom-Lanciano, lanciammo alla nostra palleggiatrice il Winnie the Pooh dell’Under 18; nel 2008-’09 fu la volta di Cony, il coniglietto kamikaze; quest’anno arriva al Maria Pia la ranocchia Viktor.

Formazioni.

Nel Taranto “di ordinaria emergenza” è confermato il sestetto del PalaCaliendo: Alessandra Certa palleggiatrice, Silvia Mastandrea opposto, Gisela Scialacomo e Simona Leone laterali, Silvia Renna e Giulia Basile centrali, Ivana Gallo Ingrao libero.

In panchina con coach Marcello Presta: Simona Mereu e Priscilla Pisani.

Problemi per Annagrazia Matera: Guglielmi e Fortunato sono acciaccate ed è quindi necessaria qualche variazione: giocano Marilena Fracchiolla e Savina Binetti; quest’ultima è dirottata nell’inedito ruolo di libero.

Scendono, dunque, in campo: Virginia Alfieri palleggiatrice, Valeria Brattoli opposto, Simona Marasco e Marilena Fracchiolla laterali, Angela Tralli e Mara Racanati centrali, Savina Binetti libero.

A disposizione: la creativa Mariella Lasorsa, Marta De Gennaro, Brigida Infortunato, Sara Grassi e Barbara Guglielmi.

Colpo di scena: per la prima volta in assoluto al Maria Pia, la Palafiom inizia la partita a destra rispetto al punto di vista degli spettatori. L’Azzurra, infatti, ha scelto la metà campo opposta a quella su cui i raggi del sole arrivano dritti mminz’ all’uecchie.

La palleggiatrice ospite, forse, non sarà molto contenta, ma se questo storico cambiamento dovesse regalare buoni risultati alla Palafiom, sono sicuro che Marcello ne terrà conto in futuro in chiave scaramantica: o inizieremo sempre a destra oppure sottoporrà le atlete ad intense sedute di lampada.

Primo set

Ace di Silvietta (1-0).

Brava la creatura. Fanne altri 24 e poi altri 25 e poi ancora altri 25; impediamo che la partita venga giocata…

Due attacchi fuori dell’Azzurra, muro e fast di Silvia.

Sul 5-0 Annagrazia chiama il timeout e sostituisce Marasco con De Gennaro. Distinguendo le giocatrici tra occhi scuri e occhi chiari, De Gennaro – a mio avviso –ha gli occhi scuri più belli del torneo.

Silvietta continua a servire e Brattoli sbaglia una ricezione gridando: “Nooo!”

Un plauso alla ragazza. Sono anni che in casi analoghi sento gridare “cazzo”, “merda”, “vaffanculo”, “porca puttana” e simili; è la prima volta che una giocatrice commenta un proprio errore in modo pulito senza far ricorso al classico Vocabolario della pallavolista (dalla A di “All’anima di ci t’è muert’” alla Z di “Zoccola, l’hai toccata!”).

Pipe di Gisela e fast a pallonetto di Silvia: 9-1. E’ magnifico quello che sta avvenendo sul parquet. Saremmo portati a pensare che ci siamo comprati la partita se non avessimo la certezza di non avere neanche un centesimo da offrire come prezzo per la corruzione…

Poi l’Azzurra si sveglia e recupera punti: in evidenza la linea verde rappresentata da Fracchiolla e Brattoli.

Sul 14-10 le ospiti impongono uno sconcertante break da sei, con la nostra ricezione protagonista in negativo: nella striscia pro Molfetta, si rilevano due aces di Brattoli e due punti di Tralli.

E’ la sagra degli aces, in effetti: 3 Taranto, 4 Molfetta e siamo ancora a due terzi del primo set.

Una grande Silvia (5^ punto) ci riporta in parità, ma l’Azzurra piazza un secondo, micidiale break da cinque: De Gennaro, Fracchiolla due volte, De Gennaro, Racanati (18-23).

La Palafiom reagisce e sfiora il pareggio con Gisela ed Ale, ma l’ultimo punto è dell’opposto Brattoli (23-25), molto brava anche sul piano tecnico oltre che su quello della creanza.

Secondo set

Ho parlato di Brattoli come opposto perché è il suo ruolo tradizionale; in realtà, coach Matera apporterà vari cambiamenti in corso d’opera spostando spesso da destra a sinistra Brattoli, Fracchiolla e Marasco. Già da metà del primo set io non ci ho capito più niente.

Visto che ci siamo, faccio un’altra precisazione: per via di una struttura fisica somigliante e soprattutto a causa della mia miopia, ho avuto qualche difficoltà a distinguere Brattoli da Fracchiolla e Alfieri da Tralli (che peraltro andavano spesso a muro insieme); per gli scout delle nostre ospiti rimando dunque ai dati raccolti dallo scoutman molfettese e mi scuso con le interessate per le eventuali e probabili inesattezze.

Anche sulla maternità dei muri a due del Taranto conservo qualche dubbio.

Il secondo set inizia bene come il primo: Leo, Gise, Silvia e duplice ace di Leo: 5-0.

Annagrazia effettua il cambio inverso rispetto al parziale precedente: torna sul parquet Marasco, che va subito a segno e inizia una rincorsa fruttuosa (6-6).

Al primo time-out tecnico, per fortuna, siamo ancora avanti noi (8-6).

Bene Silvietta da posto due e dalla zona di battuta, ma in generale è un Taranto piuttosto spento, poco reattivo.

Nonostante il sole che filtra imperioso dalle finestre, la nostra squadra è sempre immersa in quello che il giornalista Lorenzo D’Alò definirebbe “autunno agonistico”.

E’ un autunno che ha iniziàte a novembre e non ‘ngi ha cchiù spicciàte…

C’è rassegnazione.

Encomiabili, come sempre, Gisela e Silvia. Hanno fatto tanti sacrifici quest’anno e continuano a lottare sul parquet da grandi professioniste. Sono cadute anche loro nella trappola ingannevole dell’uomo del Monte. C’è qualcuno, in effetti, che dovrebbe retrocedere in seconda divisione, in proporzione alle risorse messe a disposizione; Silvia e Gisela, per il loro rendimento, meriterebbero invece la B1. Come minimo.

Dopo il 14-14, l’Azzurra si accaparra il set: Marasco ha messo sei palloni a terra, Fracchiolla pure non scherza, Racanati mura.

Sul 15-19 si punta su Pocahontas, che piazza due primi tempi.

Attacco vincente di Silvietta (18-20). Il pallone finisce dalle parti di coach Matera, che si esibisce in un colpo di tacco alla Mancini davvero pregevole.

Gli interventi difensivi di Gisela vengono compromessi da tre attacchi fuori consecutivi; Brattoli è abbonata al punto finale del set (18-25).

Terzo set

Anche in questo parziale, la partenza della Palafiom è fulminante; abbiamo già perso un altro punto fatale per la remuntada, ma il cuor di Leonessa ci crede ancora.

L’arma segreta è il bagher d’appoggio: prima Simona e subito dopo Silvietta riescono a mettere in questo modo il pallone nel campo avversario. Più tardi ci proverà anche Ivana, ma la strategia viene sgamata dal Molfetta e il miracolo non si ripeterà.

Stiamo servendo bene: chiuderemo con 11 battute vincenti e 3 sbagliate. Ace di Ale (7-5).

Quando serve l’Azzurra, invece, si verifica uno strano fenomeno: appena la giocatrice in battuta tocca la palla e quindi ben prima che si possa capire l’esito del servizio, c’è una riserva che urla: “Sìììì!”

Da un esame del materiale fotografico, ho la sensazione che non sia proprio una riserva ma che si tratti di Mara Racanati quando cede il posto al libero.

La ragazza è maggiorenne e deve aver già votato almeno ad una consultazione referendaria, quella del 2009. Chissà se urla anche in cabina…

Doppio attacco di Silvietta e andiamo sul 10-6.

Poi c’è l’ennesima rimonta dell’Azzurra Molfetta (13-13) e il timore è che possa ripetersi il copione dei primi due set: fuga jonica e recupero ospite.

No, questa volta sul parquet si esibisce una Palafiom grintosa e reattiva: muro di Silvia, attacco di Gisela, muro Ale-Silvia, ace di Leo ed ulteriore attacco della banda appulo-argentina (19-13).

C’è il tempo per una doppietta di Fracchiolla, giusto per far pagare la cena al padre fotografo, e poi riprende la lunga marcia della Palafiom: fast lungolinea di Silvia, attacco di Gisela e mani-soffitto di Silvietta (22-16).

Time-out Molfetta.

Nel frattempo l’arbitro mi vieta l’uso del flash e il signor Fracchiolla ne approfitta per mostrarmi la sua macchina fotografica. Cavoli: ha un teleobiettivo proprio massiccio. Secondo me, durante la settimana, lo usano le ragazze in sala pesi.

Alla ripresa del gioco si lotta punto a punto. Il Taranto mantiene le distanze; Brattoli realizza, come al solito, l’ultimo punto ospite; ma l’ultimo punto del set questa volta è dell’eroica Simona Leone (25-20).

Quarto set

Il quarto set ha un andamento diverso rispetto ai primi tre; il Taranto non scatta come una lepre ed anzi sarà costretto a recuperare, ma questo parziale ci mostrerà una squadra che lotta con il cuore e che lascerà sul parquet la pelle, o il sangue, o il veleno, o quello che volete.

Gisela continua a martellare e Giulia impone un muro alle ospiti (6-3), poi salgono in cattedra Tralli e Marasco (9-9).

Simona si butta su ogni pallone e carica le compagne; dovremmo innalzarle un monumento in palestra.

Adesso sì, c’è intensità nel gioco.

Persino Gabriella entra in partita per recuperare un pallone. Lo spedisce contro il seggiolone dell’arbitro; diciamo che l’impegno c’è stato ma la mira è stata carente.

Sembriamo rigenerati, come se avessimo cambiato cartuccia da HDR, il negozio del nostro Paolo in via Golfo di Taranto. Scusate la “marchetta”, ma, visto che facciamo da mesi pubblicità gratuita a sponsor inadempienti, almeno la facciamo anche ad un’azienda del nostro staff…

Anche la presenza in tribuna di Désirée e di Paoletta ci sta aiutando.

Pipe nastro-culo di Gise, reazione azzurra ed ulteriore pipe della schiacciatrice australe, che inaugura un break da cinque: tre punti suoi intervallati da due attacchi di Silvietta (17-13).

In servizio c’è Ale e stiamo vivendo una parentesi di grande volley alla fine di quest’annus horribilis.

Dopo un muro di Tralli (ma potrebbe essere Alfieri: somiglianza fisica, somiglianza numerica e notevole bravura per entrambe), Silvietta va a segno per altre due volte e poi c’è un muro di Silvia (21-15).

Annagrazia si siede in panchina. Brutto segno per il Molfetta.

Entra Simona Mereu per servire e per puntellare la difesa e poi c’è finalmente un bel tocco di seconda di Ale (23-17). Era un po’ che non le riusciva.

La fast di Silvia ci porta al tie-break (25-18).

Tie-break

All’inizio dell’anno mi lamentavo dei numerosi tie-break: Centro Ester, Leonessa Altamura, Oria, Acquaviva delle Fonti… Poi improvvisamente sono finiti. L’ultimo era stato quello con la Livi Potenza all’andata (12 dicembre).

Gisela è fantastica: diagonale, pallonetto e lungolinea (senza contare le difese).

Ma sul 5-2 il Taranto deve subire la reazione ospite. Sul parquet è tornata Marta De Gennaro e il nastro ha deciso di favorire l’Azzurra: la somma di questi due fattori, unitamente alla precisione di Brattoli in battuta, provoca il sorpasso delle adriatiche. La laterale molfettese ottiene tre punti consecutivi (5-7).

Missile aria-terra di Gisela da posto due, ace dell’argentina e lungolinea di Silvietta: si va al cambio di campo in vantaggio (8-7)!

Purtroppo, proprio quando bisognerebbe compiere lo sforzo decisivo che ci terrebbe legati alla sia pur esile speranza di raggiungere almeno il quintultimo posto, il Taranto si spegne. Attacchi di Marasco e di De Gennaro, due tiri fuori nostri e due servizi vincenti di Racanati: 8-13.

Decidiamo di non far coincidere il lancio del pupazzo con la nostra matematica retrocessione; è un gesto goliardico che mal si concilierebbe con la tristezza del momento. Rinviamo l’operazione a sabato prossimo anche se avremmo preferito attuarla sul nostro parquet e non su quello altrui. Vabbè, eventuali multe giratele pure a noi.

Torniamo alla partita. Silvietta interrompe il black-out ma Marasco, a muro, si procura cinque palle-set.

La prima l’annulla Silvia, respingendo un pallone che percorre tutto il nastro (nuovamente amico nostro) lasciandoci col fiato sospeso e poi ricade nella metà campo ospite.

Segue uno scambio lunghissimo, infinito. L’ultima agonia.

Purtroppo a chiudere lo scambio è Angela Tralli con una fast (10-15).

L’Azzurra Molfetta ha fatto la sua partita, ha onorato il campionato ed ha ottenuto il ventunesimo successo stagionale.

Il Taranto retrocede senza appello in serie C dopo tre stagioni indimenticabili nella quarta categoria nazionale. Come già accennato, non è oggi che dobbiamo rimproverarci qualcosa; il campionato – secondo me – lo abbiamo perso nei tanti scontri diretti conclusi senza punti.

Savina Binetti, da ragazza educata, ci saluta dicendo “in bocca al lupo” ed ottiene una risposta irrituale: “Eh, è crepato ormai…”

Sabato si va a Sarno e per il secondo anno consecutivo ci imbuchiamo ad una festa visto che la formazione salernitana, vittoriosa a San Pietro e dunque già in B1, vorrà rendere partecipi i propri tifosi di questo successo.

L’anno scorso, di questi tempi, era il Trani a conquistare la B1 proprio sul nostro parquet e devo dire che fu una bella giornata di festa che ricordo ancora con piacere.

Ricordo anche che prima dell’ultimo scambio, i coach ospiti chiamarono un inedito time-out il cui scopo era quello di permettere alle giocatrici di infilare la t-shirt con la scritta B1.

Qualcuno parlò di un gesto poco rispettoso nei nostri confronti, ma, tutto sommato, nell’euforia della festa ci poteva stare.

Ecco, sabato dobbiamo fare la stessa cosa. A Sarno, prima dell’ultimo scambio e quale che sia il punteggio, coach Marcello dovrebbe chiamare un time-out. Soltanto che invece di infilare le magliette con la scritta B1, noi infileremo le magliette con la scritta C…

Questa sì che sarebbe originalità…!

Beh, gli auguri al Sarno li daremo di persona fra una settimana, ma possiamo già anticiparli a distanza: congratulazioni!

Lasciateci qualche pasticcino…

‘A fava e ‘u scuèrcele

DESIREE: Anche se gioca nel Noci, mi fa piacere considerare Truciolina come una nostra atleta. Dunque, lei è la fava sia perché il suo obiettivo l’ha raggiunto (play-off per la B2; in bocca al lupo!) e sia perché ha mantenuto la promessa di sostenere le sue ex-compagne al Maria Pia in questa sfida delicata. Ed è pure arrivata puntuale nonostante il cambio d’orario.

KATIA: Non vuoi vedere le partite e vabbè. Sappi, però, che questo era l’ultimo incontro casalingo, dopo di che recuperare la carta d’identità (abbandonata da novembre nel nostro portadocumenti) sarà un’impresa ben più ardua della salvezza… Finirà nel casino della macchina di Marcello, in mezzo a dvd, a fotocopie di tasse gara, sigarette e bottiglie di Ceres. Noi ti avevamo avvisata.

Tabellino: TARANTO-Azzurra Molfetta 2-3 (23-25, 18-25, 25-20, 25-18, 10-15)

Taranto: Mastandrea 16, Scialacomo 25, Mereu 0, Basile 3, Renna 15, Certa 5, Pisani NE, Leone 11, Gallo Ingrao (L) – All. Presta.

Aces 11, errori in battuta 3, muri-punto 7.

Azzurra Molfetta: Racanati 12, Fracchiolla 12, Lasorsa NE, De Gennaro 11, Marasco 11, Fortunato NE, Grassi NE, Alfieri 4, Guglielmi NE, Tralli 14, Brattoli 16, Binetti (L) – All. Matera.

Aces 9, errori in battuta 12, muri-punto 11.

Arbitri: Dario Murra (BR) e Luca Garzia (LE).

Durata set: 22’, 20’, 17’, 25’, 14’ – Durata totale dell’incontro: 2.00’.

Altri risultati: San Pietro Vernotico-Sarno 2-3, AS Benevento-Centro Ester NA 3-1, Acquaviva delle Fonti-Battipaglia 3-1, Arzano-Accademia BN 3-1, V.Altamura-Livi Potenza 3-1, ASCI Potenza-Leonessa Altamura 1-3, Salerno-Oria 0-3.

Classifica: Sarno 72; San Pietro Vernotico 68; Centro Ester NA 66; Azzurra Molfetta 62; Arzano e Battipaglia 61; Livi Potenza 45; AS Benevento 43; ASCI Potenza 36; V.Altamura 35; Oria e Accademia BN 33; Leonessa Altamura 29; TARANTO 28; Acquaviva delle Fonti 24; Salerno -3.

Verdetti matematici: Sarno matematicamente in B1; San Pietro Vernotico e Centro Ester Napoli ai play-off (in bocca al lupo a entrambe!); ASCI Potenza salvo; Taranto e Leonessa Altamura in serie C.

L’ultimo verdetto da definire riguarda la salvezza: ci sono due posti per tre squadre (V.Altamura, Oria e Accademia).

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Salerno 1.600,00; Azzurra Molfetta 470,00; Leonessa Altamura 400,00; Oria 200,00; V.Altamura 160,00; Sarno e Accademia BN 120,00; ASCI Potenza 105,00; Arzano 80,00; Acquaviva delle Fonti 40,00; San Pietro Vernotico, Centro Ester NA, Battipaglia, Livi Potenza, AS Benevento e TARANTO 0,00.

Anche Arzano perde la propria “purezza”: 80 euri per le offese del pubblico alla coppia arbitrale.

Prossimo turno: Sarno-Taranto, sabato 8 maggio 2010, ore 19.00, Palazzetto dello Sport, via Cannellone.

NOTE:

(1) GIGANTE, N., Dizionario critico etimologico del dialetto tarantino, Lacaita, Manduria (TA), 1986, pag. 577.


CALCOLIAMO IL TASSO DI DOMESTICITA’

9 marzo 2010

Non sono abbastanza esperto di pallavolo per sapere se esiste già o se si tratta di una mia invenzione. Presumo che esista già. In ogni caso io lo definirei “tasso di domesticità”.

Ho cercato di stabilire con un criterio matematico quale fosse la squadra del nostro girone più condizionata dal fattore campo. Mi sono venuti in mente due metodi, ma il primo mi sembra più attendibile.

METODO A

Il primo metodo è questo: si calcola l’efficienza di ogni squadra in casa (percentuale della somma dei punti vinti rispetto a quelli disponibili nelle partite interne), poi si calcola l’efficienza in trasferta (percentuale della somma dei punti vinti rispetto a quelli disponibili in incontri esterni) e infine si calcola la differenza.

Ad esempio, il Taranto ha giocato in casa 11 partite (dunque, 33 punti in palio) ed ha ottenuto 15 punti (in realtà sono 12, ma diamo per scontato che il giudice sportivo domani ce ne assegni altri 3). In questo caso, il Taranto ha conquistato il 45,4% dei punti distribuiti al Maria Pia.

Diciamo che la soglia di sufficienza sarebbe il 66,6% (ovvero la media di 2 punti su 3), ma è chiaro che dipende dagli obiettivi di ogni formazione.

In trasferta il Taranto ha giocato 11 partite (33 punti disponibili) ed ha ottenuto 9 punti, ossia il 27,2%.

Il Taranto ha dunque un tasso di domesticità di 18,2, che scaturisce dal calcolo 45,4 – 27,2 = 18,2. Questo è il peso rivestito dal fattore campo per la nostra squadra.

Ho fatto lo stesso calcolo per tutte le formazioni del girone.

Prima di arrivare ai risultati, però, prendiamo in esame l’efficienza interna di tutte le squadre, da cui si evincono le squadre più “spietate” tra le mura amiche.

Il calcolo della tabella seguente è elaborato così: si considerano tutti i punti a disposizione negli incontri casalinghi e tra questi si calcola la percentuale di quelli vinti dalle varie squadre.

EFFICIENZAIN CASA % CASA PT CASA
San Pietro Vernotico 93,9 % 31/33
Arzano 93,9 % 31/33
Battipaglia 87,8 % 29/33
Centro Ester NA 84,8 % 28/33
Sarno 84,8 % 28/33
Azzurra Molfetta 81,8 % 27/33
AS Benevento 78,8 % 26/33
Livi Potenza 57,5 % 19/33
Oria 51,5 % 17/33
Leonessa Altamura 51,5 % 17/33
Acquaviva delle Fonti 46,6 % 14/30
TARANTO 45,4 % 15/33
ASCI Potenza 39,3 % 13/33
Accademia BN 39,3 % 13/33
Volley Altamura 30,5 % 11/36
Salerno 0 % 0/33

I fortini (quasi) inespugnabili sono, dunque, quelli di San Pietro Vernotico e di Arzano (93,9%). Le brindisine hanno ceduto soltanto 2 punti alla Livi Potenza; le arzanesi 2 punti al Sarno.

Le nostre prossime trasferte, guarda caso, sono proprio a San Pietro e ad Arzano, la qual cosa è piuttosto inquietante…

Non scherza neanche il Battipaglia (87,8%).

Le squadre più vulnerabili in casa sono, invece, il Salerno (0%), la Volley Altamura (30,5%) e l’ASCI Potenza (39,3%).

Ora vediamo i rendimenti in trasferta.

EFFICIENZAFUORI CASA % FUORI PT FUORI
Centro Ester NA 72,7 % 24/33
Sarno 72,7 % 24/33
Azzurra Molfetta 63,6 % 21/33
San Pietro Vernotico 60,6 % 20/33
Arzano 51,5 % 17/33
Battipaglia 51,5 % 17/33
ASCI Potenza 48,4 % 16/33
Livi Potenza 39,3 % 13/33
Accademia BN 36,3 % 12/33
AS Benevento 33,3 % 11/33
TARANTO 27,2 % 9/33
Volley Altamura 26,6 % 8/30
Acquaviva delle Fonti 19,4 % 7/36
Leonessa Altamura 18,1 % 6/33
Oria 12,1 % 4/33
Salerno 0 % 0/33

Le squadre più efficienti fuori casa sono il Sarno e il Centro Ester, che hanno conquistato il 72,7% dei punti in palio (e non sarà un caso che si tratti anche delle due squadre in testa alla classifica). Segue l’Azzurra Molfetta (63,6%).

Chiudono la graduatoria il Salerno (0%), l’Oria (12,1%) e la Leonessa Altamura (18,1%).

A questo punto, possiamo, calcolare il cosiddetto tasso di domesticità:

TASSO DI DOMESTICITA’ DIFF. % CASA – % FUORI
AS Benevento 45,5
Arzano 42,2
Oria 39,4
Battipaglia 36,6
Leonessa Altamura 33,4
San Pietro Vernotico 33,3
Acquaviva delle Fonti 27,2
Azzurra Molfetta 18,2
Livi Potenza 18,2
TARANTO 18,2
Centro Ester NA 12,1
Sarno 12,1
Volley Altamura 3,9
Accademia BN 3,0
Salerno 0
ASCI Potenza – 9,1

La squadra più “casalinga”, quella cioè che vanta (o denuncia, dipende dai punti di vista) la maggior differenza tra rendimento interno ed esterno, è dunque l’AS Benevento (ha il 78,8% di efficienza interna e il 33,3% di efficienza esterna), seguita dall’Arzano (42,2) e dall’Oria (39,4).

A testimonianza dell’importanza rivestita dal fattore campo anche nella pallavolo, c’è solo una squadra che, sino a questo momento, ha ottenuto risultati migliori lontano dalle mura amiche (l’ASCI Potenza).

METODO B

Il secondo criterio di valutazione offre risultati molto interessanti, ma credo che sia più valido il primo. I risultati tra i due metodi sono un po’ discordanti anche se i trend delle varie squadre sono sostanzialmente analoghi.

Il metodo B considera i punti ottenuti in casa da una formazione e li rapporta ai punti complessivi ottenuti dalla stessa formazione, calcolandone la percentuale.

Per esempio, il Taranto sino a questo momento ha (o meglio, da domani dovrebbe avere) in classifica 24 punti, di cui 15 conquistati in incontri casalinghi e 9 in incontri fuori casa. I 15 punti costituiscono il 62,5% del totale di 24. Il Taranto – secondo il metodo B – avrebbe dunque un tasso di domesticità del 62,5%.

La squadra più casalinga, secondo questo criterio, sarebbe, al momento, l’Oria, che ha ottenuto tra le mura amiche oltre l’80% dei propri punti, seguita dalla Leonessa Altamura (73,9%) e dall’AS Benevento (70,3%). Con la vittoria piena di sabato scorso, l’Acquaviva delle Fonti ha abbassato la propria percentuale.

La squadra meno condizionata dal fattore campo è sempre l’ASCI Potenza, l’unica del girone ad aver conquistato fuori casa più punti rispetto a quelli ottenuti al PalaCaliendo.

TASSO DI DOMESTICITA’METODO B % PT CASA SU PT TOT PT CASA + PT FUORI (TOT)
Oria 80,9 % 17+4 (21)
Leonessa Altamura 73,9 % 17+6 (23)
AS Benevento 70,3 % 26+11 (37)
Acquaviva delle Fonti 66,6 % 14+7 (21)
Arzano 64,5 % 31+17 (48)
Battipaglia 63,0 % 29+17 (46)
TARANTO 62,5 % 15+9 (24)
San Pietro Vernotico 60,7 % 31+20 (51)
Livi Potenza 59,3 % 19+13 (32)
Volley Altamura 57,8 % 11+8 (19)
Azzurra Molfetta 56,2 % 27+21 (48)
Centro Ester NA 53,8 % 28+24 (52)
Sarno 53,8 % 28+24 (52)
Accademia BN 52,0 % 13+12 (25)
ASCI Potenza 44,8 % 13+16 (29)
Salerno NC 0+0 (0)

Va precisato, comunque, che, sebbene la maggior parte delle squadre abbia disputato 11 partite in casa ed altrettante in trasferta, la Volley Altamura ha giocato 12 partite in casa e 10 in trasferta e l’Acquaviva 10 in casa e 12 in trasferta.

Ovviamente le valutazioni saranno complete e attendibili solo a fine stagione, visto che gli impegni in casa o fuori possono presentare difficoltà mutevoli a seconda dei rispettivi calendari.

Era solo una curiosità.

A proposito di fine stagione, lo scorso anno la vincitrice Trani chiuse con queste percentuali: punti in casa 95,5%, punti fuori 88,8%, tasso di domesticità 5,7 (ossia, sostanziale indifferenza tra casa e trasferta). Vabbè, non è il caso di fare paragoni; quella era una squadra galattica.

L’ultima piazza utile per la salvezza la occupò il Tuglie: punti in casa 51,1%, punti fuori 42,2%.

Nonostante i 39 punti in classifica, non ce la fece in prima battuta l’Azzurra Molfetta: il rendimento molto buono in casa (57,7%) fu compromesso da una certa sofferenza in trasferta (28,8%).

Noi chiudemmo con efficienza in casa 64,4%, fuori 55,5% e quindi domesticità 8,9.

Ancora più ridotto era il peso del fattore campo nell’anno della nostra prima salvezza in B2 (2007-’08): efficienza in casa 48,7%, fuori 41%, domesticità 7,7 ed una squadra che effettivamente scrisse in trasferta quasi tutte le pagine più belle della storia di quel campionato.

NOTE:

Il disegno in alto è di Lele Luzzati.


TARANTO-SARNO 1-3

10 gennaio 2010

Sabato 9 gennaio  2010 – ore 19.00

I bookmakers danno la vittoria del Taranto 1 a 10.

I bookmakers che hanno visto allenarsi la squadra nelle vacanze di Natale danno la vittoria del Taranto 1 a 1000.

Non che l’impegno non sia mancato, per carità, ma tra infortuni, interventi chirurgici, chiamate alle armi, culi gonfi, spalle acciaccate, ginocchia doloranti e cose varie, il Maria Pia sembrava un campo di beach-volley piuttosto che un campo di pallavolo. Mancava solo la sabbia, ma per il resto le uniche partite possibili erano i due contro due, vista la media di presenza giornaliere.

Non c’è stato modo di provare la difesa e così coach Marcello si è limitato ad una lezione teorica che ricordava vagamente la dottrina del casino organizzato dell’allenatore del Lecce, Eugenio Fascetti.

Il tecnico diversamente irsuto, la cui inventiva è stata forse stimolata dal premio vinto ad una tombolata, brevetta così la difesa free, una teoria anarchica in cui ogni giocatrice è libera di fare il cavolo che vuole purché prenda la palla.

Secondo il politologo Piero Ignazi,

«agli italiani importa avere la sensazione/promessa di poter fare quello che vogliono, di non essere inibiti da dei “dover essere” calati dall’alto, di poter dar libero corso ai loro animal spirits» [1]

Berlusconi sfrutta questa tendenza istigando, soprattutto col cattivo esempio, all’illegalità e all’odio verso chi tenta di far rispettare le regole; l’allenatore tarantino tenta di trasformare una caratteristica (per non dire un difetto) della nostra gente in strategia tattica.

Col casino organizzato Fascetti bloccò la formidabile zona di Eriksson in un memorabile Roma-Lecce 2-3; con la difesa free si tenterà di limitare i danni con il formidabile Aito Sarno capolista in B2.

Alessandra, intanto, tenta di limitare i danni derivanti dal freddo.

Solo tre atlete giocano nel proprio ruolo: la palleggiatrice Alessandra Certa e le centrali Cristiana Zonca e Angela Stufano. Il ruolo di opposto lo occupa Silvia Renna, Silvia Mastandrea scala in posto quattro e Ivana Gallo Ingrao, per necessità fisiche, torna a vestire la maglia di libero.

Simona Leone riceve un “mandato esplorativo” per giocare da martello. A differenza di Boccia e dei trafficanti di poltrone e di potere del PD pugliese, la nostra Leonessa ci metterà anima e cuore, due parole ormai sparite dal vocabolario del centrosinistra.

E’ una formazione mai provata (neanche a Turi; lì, infatti, c’era Pocahontas al posto di Angela).

In panchina: Simona Mereu pro forma, Priscilla Pisani e Giulia Basile, quest’ultima fresca di sponsorizzazioni dopo l’exploit del triangolare…

La corazzata Aito Volley Sarno: Tatiana Capriotti in palleggio, Raquel Santos opposto, Vanessa Torrisi e Annamaria Amitrano schiacciatrici, Neide Pereira e Antonella Salvati centrali, Angela Castiello libero.

In panchina: Clara Palmieri, Arianna Amati, Tania Cosentino e Daniela Polito.

Il coach è Luca Loparco, “costruttore” di squadre sempre magnifiche (ricorderete l’Orion Napoli di due anni fa) e titolare di una dote statistica che non dovrebbe farci molto piacere: con noi ha vinto quattro volte su quattro.

Se non altro, non c’è la Grimaldi…

Primo set

Il primo pallone lo mette a terra Raquel Santos, però dopo uno scambio che dura quasi un minuto. La qual cosa sembra già un successo…

Dopo un errore in battuta di Capriotti, il Sarno va sull’1-4. Poi, però, pareggiamo con due fast di Cristiana e due attacchi fuori delle ospiti.

Mmmh… Chissà che, accanto alla strategia della free defense, non possa applicarsi anche quella delle pazienti formichine, come con l’Arzano.

Santos tenta di spappolare Simona con un attacco da cui sarebbe stato meglio allontanarsi a gambe levate e poi si alza per due volte di seguito il muro campano (Capriotti e Salvati).

Mura anche Torrisi e siamo 6-10.

Mura tanto il Sarno, ma sbaglia anche tanto: 9-10.

La ricezione tarantina è piuttosto sommaria e non mancano alcuni malintesi in fase di costruzione, ma la sensazione è che sia il Sarno a fare e disfare il set a proprio piacimento (10-14).

Si apre una parentesi di bel gioco: pochi errori, adesso, e scambi che si concludono con azioni efficaci su entrambi i fronti: una splendida Cristiana e uno spettacolare secondo tocco di Ale bilanciano le azioni di Santos e Amitrano (15-17).

Quando vedo Amitrano penso sempre all’Amitrano, emigrante lucano, interpretato da Carlo Verdone in Bianco, rosso e verdone e in particolare alla scena della dogana.

“Amitrano!… Rifatti la foto che sei peggiorato…”

Tutto si può dire di Annamaria, tranne che sia peggiorata.

E’ un parziale strano. La fase di bel gioco dura poco e adesso è una sagra di errori-punto: sette scambi consecutivi si concludono in questo modo.

L’immagine che mi viene in mente è questa: la corazzata Sarno solca il mare, ma noi, poveri naufraghi, in qualche modo restiamo aggrappati a una protuberanza dello scafo. Vediamo dove ci portano.

Il punteggio è infatti di 19-22; solo che a differenza della partita con l’Arzano manca in noi quell’intensità di gioco con cui riuscivamo a ribaltare le giocate delle ospiti, da pari a pari.

Oggi viviamo di espedienti, in un certo senso.

La fase finale del set è significativa.

Silvia difende un pallone (free defense…) che finisce indisturbato dentro il campo avversario per un errore di valutazione, Santos tira a lato, noi sbagliamo un servizio e lo sbaglia anche il Sarno, Capriotti appoggia sulla rete. In questo modo arriviamo al 23-24.

In pratica, è il set del culo. Il culo gonfio di Ivana da fisico sta diventando metafisico estendendosi all’intera palestra. Tutta la fortuna che ci è mancata nel girone d’andata si concentra in questo parziale.

Ma l’illusione svanisce quando viene servita a Santos la terza palla-set: l’opposto brasiliano non fallisce il colpo decisivo e Sarno vince 23-25.

Secondo set

Il secondo set entrerà nella storia della nostra squadra. Un po’ aleggia lo spirito di Putignano, un po’ quello della partita con il Valenzano di due anni fa (una sconfitta al tie-break che ebbe il sapore di una vittoria e rappresentò l’inizio della grande rimonta; speriamo…!).

Un fondamentale che nel primo parziale ha funzionato benissimo per il Sarno è stato il muro; adesso lo utilizziamo anche noi, soprattutto con Cristiana.

Il mandato esplorativo a Simona regala i primi frutti: splendido il pallonetto del 2-2.

Dopo l’ace di Pereira (3-4), il Taranto inizia a scrivere una delle pagine più belle di questa stagione: Silvia mura, guarda un lungolinea ospite terminare fuori e poi attacca due palloni consecutivi da posto quattro (7-4).

Forse anche l’attacco è diventato free adesso…

E comunque sia, questo è lo spirito animale che vogliamo!

Dopo un nostro servizio out, commettono due errori anche le ospiti, poi Ale ottiene un ace (10-5).

Coach Loparco inserisce Amati al posto di Capriotti.

“Ora l’arbitro le fischierà una doppia…” – profetizza Roberta in tribuna.

Dopo un muro di Silvia, la circostanza profetizzata si verifica…!

La senànghe di Roberta non era legata alla sfiducia nei riguardi dell’avversaria (anzi, ricordiamo che la Amati l’anno scorso ha conquistato la B1 con il Matera); è una questione statistica: gli arbitri tenderebbero a “puntare” le palleggiatrici che subentrano alle compagne.

Ho imparato una cosa nuova.

Per noi il problema non si pone piccé già è assai ca tinìme Alessandra…

Amati bilancia l’irregolarità con un tocco di seconda e Santos completa un break da quattro (12-9).

Ma il Taranto è encomiabile, ammirevole, commovente. Punto di Silvia, pallonetto di Silvietta ed ace-culo di Leo (15-9)!

La difesa del Taranto è splendida e adesso facciamo male anche in attacco e a muro. Soltanto la ricezione resta piuttosto problematica, ma il grande cuore rossoblu colma tutte le lacune.

Entra Polito per Salvati, ma c’è lo show di Silvietta: un attacco e due servizi vincenti consecutivi (19-11). Abbiamo messo 8 punti tra noi e la capolista!

Il vantaggio si riduce quando il pallone colpisce alla testa Cris, Santos ribatte in campo una ricezione lunga e Ivana, in un disperato (ma esteticamente gradevole) tentativo di risollevare un pallone, commette un’infrazione.

Marcello chiama il time-out ed urla: “Due cazzate!”

Urla così forte che la sua voce si sente in tutta la Puglia. A Bari, nella direzione regionale del PD, pensano che il riferimento sia all’alleanza con il partito di Cuffaro e al fatto che un personaggio come Alberto Tedesco non sia stato ancora cacciato a calci nel culo. Ma nulla ferma la classe dirigente del centrosinistra nel suo lungo cammino verso la dissoluzione morale ed elettorale.

Ace di Torrisi per un nostro errore di valutazione (19-15). Terza cazzata…

Magnifico muro di Cristiana e duplice attacco fuori misura delle salernitane (22-15). Ce la facciamo! Ce la possiamo fare!

Santos e poi Cris (23-16). Ancora due punti per entrare nella leggenda…

Un bolide di Santos, una doppia di Mani Fatate ed un bel lungolinea di Amitrano prolungano l’ansia (23-19).

Ma la voglia di vincere questo parziale è troppa: splendido attacco di Silvia (settimo punto personale nel set) e servizio vincente di Alessandra (25-19).

Abbiamo pareggiato!

E se l’equilibrio nel primo set è stato – a mio avviso – frutto soprattutto degli errori ospiti (16 errori-punto su 23), la conquista del secondo è tutto merito delle tarantine, tecnica e cuore!

Terzo set

“Non allenarsi fa bene…” – commenta una fonte anonima in tribuna.

Dalla difesa improvvisata si è già passati al non-allenamento come dottrina. Dai una mano e si prendono il braccio…

“Yes, we can” – auspica l’obamiano Michele.

Cristiana alza subito il muro, ma il rientro sul parquet del Sarno rivela cattive intenzioni (3-7). Adesso i set valgono punti in classifica e non saranno ammessi vuoti di gioco.

Se la difesa del Sarno concede meno spazi, il Taranto adesso sfrutta i muri ed i servizi (8 aces nell’intero incontro, ma purtroppo anche il record stagionale di errori: 14).

Lo svantaggio rimane (11-14), ma la capolista non prende il largo.

Il pubblico protesta per presunte invasioni non fischiate, ma a fine partita coach Marcello spiegherà con esempi pratici le nuove regole in materia, più tolleranti, assolvendo di fatto la direzione arbitrale.

Sul 13-17 una fiammata del Taranto: Silvietta e Silvia (ottime anche stasera) si alternano in attacco e conquistano il pareggio!

Dopo il time-out di mister Loparco, le ospiti si distraggono ed incorrono in un fallo di posizione (18-17).

Ad Amitrano replica una magnifica Silvietta (autrice di 5 punti solo in questo set).

Il vantaggio aumenta con un pallonetto di Leo, che definire mitico è limitativo, e con l’ennesimo, superbo muro di Cristiana: 22-20!

I cardiopatici escono dalla palestra.

Purtroppo, però, a questo punto c’è la svolta del set e della partita. Un’indecisione difensiva permette ad un tiro di Santos di planare comodamente a terra. Pereira pareggia opponendo un muro e dopo un ulteriore attacco di Santos, Marcello chiama il time-out (22-23).

Purtroppo non è finita perché Simona non trova le mani del muro avversario e spedisce fuori il pallone (22-24).

Subito dopo la Leonessa compie una magia trasformando una palla improbabile in una diagonale stretta che beffa la difesa sarnese (23-24).

Mamma mia, possiamo ancora giocarcela!

No, non possiamo più perché Torrisi, nonostante le misure prese nei suoi confronti dopo il primo set, liquida il parziale con un mani-fuori (23-25).

Ma su tre set giocati fino adesso con la capolista, uno l’abbiamo vinto e due li abbiamo contesi fino all’ultimo respiro.

Brave, raghe!

Quarto set

Uno sguardo alla tribuna Vip, dove Davide e Luigi presentano alla platea il nuovo libero della Tempesta, Stefania Natali.

Vi piacerebbe… Voless’ ‘a Marònn’…

Torniamo alla partita.

Il Taranto è stanco e gli acciacchi iniziano a farsi sentire. Sarno è implacabile: 0-4 e primo time-out.

Silvietta e Simona guidano la reazione (3-5) poi Pereira mette a terra un primo tempo da manuale. Da manuale è anche il fisico perfetto di questa ragazza.

Sul 5-7 termina, di fatto, la partita del Taranto.

Le giocatrici campane impongono un parziale di 1-10 sfruttando, in particolare, i servizi di Amitrano e le pipe di Santos (6-17).

E non va dimenticata un’altra atleta dal rendimento eccellente: il libero Angela Castiello.

I muri di Cristiana e le invenzioni di Simona attenuano il gap (11-19), ma ormai il Sarno ha la partita in pugno e il Taranto ha il fiato sempre più corto.

Muro di Antonella Salvati (11-21).

Come ogni volta che la affrontiamo, mi piace ricordare che Antonella è nata a San Giorgio a Cremano, il paese del grande Massimo Troisi. Già questo basta a renderla simpatica.

Secondo me, chi nasce a San Giorgio a Cremano dovrebbe avere un contributo statale vitalizio, una corsia preferenziale nei concorsi pubblici, l’esonero dalle tasse e tre punti in più negli scout.

Anche chi nasce a Laterza.

Raquel SuperSantos segna il 24^ ed ultimo punto personale della serata (peraltro, le sue realizzazioni sono distribuite in modo sostanzialmente equo nei quattro set), che è anche il 24^ punto del Sarno nel set: 12-24

Silvia e Silvietta schiacciano gli ultimi palloni del Taranto e poi c’è solo spazio per la firma in calce alla partita di Annamaria Amitrano, la donna-ragno (14-25).

Il riferimento non è soltanto all’agilità con cui si eleva sulla rete di pallavolo. Chi ha visto un certo filmato sa a cosa mi riferisco…

Io ho detto a tutti i parenti e gli amici di controllare bene gli antifurti di casa…

Il Taranto è stato encomiabile, data la situazione. Non c’è proprio nulla da aggiungere al meritatissimo applauso con cui il pubblico ha abbracciato le ragazze a fine gara. L’unico rammarico è che di questa “sconfitta bella” non resterà traccia in classifica (anche per questo sono convinto che almeno la differenza set debba prevalere sul numero delle vittorie in caso di parità di punti).

Sarno non ha certamente giocato la sua migliore partita, ma che si tratti di una formazione fortissima si vede eccome. Rimediare ad una serata storta ottenendo il massimo risultato è comunque un ottimo segnale.

Il fascino esotico di Santos e Pereira a fine partita attira come api sul miele mezzo staff del Taranto che si mette in fila per le foto ricordo.

“Le abbiamo prese apposta…” – è la battuta di un dirigente ospite (ma nelle sue mani ci sono i fogli con gli scout, che invece spiegano le vere ragioni per cui il Sarno ha ingaggiato queste due fuoriclasse).

Tra brasiliani ed argentini c’è un’accesa rivalità sportiva e forse questa nostra confidenza con le giocatrici del Sarno potrebbe causarci “incidenti diplomatici”, ma siccome Gisela è lontana e non può guardarci, possiamo approfittarne…

Ci si rivede a Palermo fra due settimane per la Coppa Italia.

Quanta fastidije, però. Visto che siamo qui tutti e due, non potremmo giocarla adesso la nostra partita così ci portiamo avanti col lavoro…?

Per concludere: sul nuovo sito del Sarno, alcune immagini della partita e le interviste agli allenatori: http://www.aitovolleysarno.com/

‘A fava e ‘u scuèrcele

SIMONA: E’ il simbolo di questa squadra che sa adattarsi alle necessità, oltre che a ruoli inconsueti, e compensa con la grinta e con il cuore i disagi derivanti da assenze ed infortuni. E’ stato difficile soltanto l’avvio, poi la Leonessa ha tirato in modo eccezionale riuscendo a gestire palloni che sembravano impossibili. Ha interpretato con fantasia un ruolo che è fatto soprattutto di potenza. Creatività al potere.

LA SPEZIA: Possa questa città affondare nelle viscere della terra entro la settimana prossima…

Tabellino: TARANTO-Sarno 1-3 (23-25, 25-19, 23-25, 14-25)

Taranto: Zonca 11, Mereu NE, Basile NE, Renna 14, Stufano 1, Mastandrea 12, Certa 4, Leone 9, Pisani NE, Gallo Ingrao (L) – All. Presta.

Aces 8, errori in battuta 14, muri-punto 10.

Aito Volley Sarno: Torrisi 10, Santos 24, Salvati 8, Capriotti 5, Pereira 8, Palmieri NE, Amati 1, Amitrano 12, Costantino NE, Polito 0, Castiello (L) – All. Loparco.

Aces 6, errori in battuta 11, muri-punto 9.

Arbitri: Vito Caragnano (BR) e Gianluca Mallardi (BA).

Durata set: 22’, 27’, 28’, 25’ – Durata totale dell’incontro: 1.51’.

Altri risultati: Arzano-Livi Potenza 3-0, Salerno-Battipaglia 0-3, AS Benevento-Accademia BN 3-1, Acquaviva delle Fonti-Leonessa Altamura 3-1, ASCI Potenza-Centro Ester Napoli 2-3, V.Altamura-AzzurraMolfetta 1-3, San Pietro Vernotico-Oria 3-0.

Classifica: Sarno 39; Centro Ester Napoli 35; Azzurra Molfetta 34; San Pietro Vernotico 33; Arzano 30; AS Benevento e Battipaglia 29; Livi Potenza 21; ASCI Potenza e Leonessa Altamura 19; TARANTO e Accademia BN 18; Oria 17; Acquaviva delle Fonti 11; V.Altamura 8; Salerno 0.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Leonessa Altamura 400,00; Oria 200,00; Salerno 100,00; Molfetta 80,00; ASCI Potenza 50,00; Accademia BN e Acquaviva delle Fonti 40,00; tutte le altre 0,00.

La Puglia rafforza la propria posizione dominante. Multarella di 40 euro all’Acquaviva per insulti all’arbitro da parte di un isolato tifoso.

Prossimo turno: Centro Ester NA-TARANTO, sabato 16 gennaio, ore 19.00.

NOTE:

(1) IGNAZI, P., La fattoria degli italiani, Rizzoli, Milano, 2009, pag. 22.


CURIOSITA’ DALL’ANNUARIO

3 gennaio 2010

E’ stato pubblicato l’Annuario della pallavolo 2010, utile strumento per tutti gli addetti ai lavori. Tanto addetto ai lavori io personalmente non mi sento; sarà per questo che l’Annuario stuzzica soprattutto curiosità statistiche del tipo: quali sono le giocatrici più alte? Quali sono quelle meno alte? E le più giovani? E le meno giovani?

Altro non si può dedurre.

In realtà, per le atlete viene indicato soltanto l’anno di nascita e quindi la classifica “anagrafica” sarà piuttosto sommaria. Magari è più interessante calcolare l’età media delle squadre.

Ecco, comunque, i risultati.

Le giocatrici più giovani (età al 31 dicembre 2009)

1 Giulia Ventre C Salerno 12
2 Marianna Ferrara S Salerno 13
Marianna Maggipinto L Centro Ester Napoli 13
4 Floriana Bonifacio L Salerno 14
5 Giulia Basile S TARANTO 15
Mina Cucinelli C Leonessa Altamura 15
Angela Faiella C AS Benevento 15
Angela Falendola C Leonessa Altamura 15
Giorgia Faraone L Leonessa Altamura 15
Simona Galiero S Centro Ester 15
Giulia Passaseo O Leonessa Altamura 15

Le giocatrici più esperte

1 Annamaria Orefice U Salerno 39
2 Vaska Radkova A ASCI Potenza 38
3 Teresa Agozzino S AS Benevento 37
4 Loredana Corvino S San Pietro Vernotico 36
Annamaria Totaro S Arzano 36
6 Barbara Guglielmi S Azzurra Molfetta 35
Roberta Licata S Volley Altamura 35
8 Mara Di Martile A Livi Potenza 34
Catia De Nicola C San Pietro Vernotico 34
Angela Stufano C TARANTO 34
Maria Rosaria Stufano U Salerno 34

Bisogna dire che le succitate giocatrici esperte formerebbero uno squadrone formidabile. Manca il libero, ma quello lo possiamo mettere noi; ne conosciamo uno molto competitivo che ha 33 anni…

L’età media delle squadre

1 Sarno 25,4
2 San Pietro Vernotico 24,8
3 Arzano 24,5
Livi Potenza 24,5
5 TARANTO 24,3
6 Acquaviva delle Fonti 24,2
7 Oria 24
8 Volley Altamura 23,8
9 AS Benevento 23,7
10 Azzurra Molfetta 23,1
11 ASCI Potenza 23
12 Battipaglia 22,2
13 Salerno 22
14 Centro Ester Napoli 21,2
15 Accademia Benevento 20
16 Leonessa Altamura 17

Le giocatrici più alte

1 Enza Ragone S Leonessa Altamura 1,93?!
2 Emanuela Morrone O Battipaglia 1,90
3 Catia De Nicola C San Pietro Vernotico 1,88
Anna Silvia Piscopo C AS Benevento 1,88
Maria Russo C Arzano 1,88
6 Marilena Fracchiolla O Azzurra Molfetta 1,87
Valentina Russo C Centro Ester Napoli 1,87
8 Maria Muriello O AS Benevento 1,86

Seguono numerose giocatrici alte 1,85.

Veramente qui mi permetto di nutrire alcune perplessità. Enza Ragone l’abbiamo vista bene nella partita contro il Taranto (ahinoi, ci ha fatto 23 punti) e non mi è sembrata un gigante. Non sul piano della statura. Temo, quindi, che ci sia stato un errore e che lo scettro della più alta del reame vada assegnato a Emanuela Morrone. Nel suo caso, 1,90 è decisamente credibile.

Le 10 giocatrici più diversamente sviluppate in senso verticale

1 Marianna Maggipinto L Centro Ester Napoli 1,54
2 Angela Dibenedetto L Leonessa Altamura 1,62
3 Giorgia Faraone L Leonessa Altamura 1,63
Margherita Ferrulli O Volley Altamura 1,63
Annalisa Perrone L San Pietro Vernotico 1,63
6 Manuela Caramuta L ASCI Potenza 1,64
Marianna Santangelo L ASCI Potenza 1,64

A questo punto subentrerebbe il Taranto, ma le giocatrici alte 1,65 nel girone G sono troppe per essere elencate.

Prendo atto che in tutto il girone G ci sono soltanto 7 giocatrici (su 201) meno alte di me…

Precisiamo, comunque, che la Maggipinto ha soltanto 13 anni.

La statura media per squadra

1 Arzano 1,780
San Pietro Vernotico 1,780
3 Acquaviva delle Fonti 1,770
4 Azzurra Molfetta 1,769
5 AS Benevento 1,766
6 Sarno 1,760
7 Battipaglia 1,759
8 TARANTO 1,752
9 Accademia Benevento 1,750
10 Centro Ester Napoli 1,747
11 Leonessa Altamura 1,746
12 Oria 1,733
13 ASCI Potenza 1,725
14 Livi Potenza 1,723
15 Salerno 1,719
16 Volley Altamura 1,716

Qualche altra curiosità. Precisiamo, però, che abbiamo considerato i ruoli effettivi e non quelli indicati. Il riferimento è al San Pietro Vernotico che deve aver inteso la L di libero come L di laterale; a leggere l’Annuario, le brindisine avrebbero una batteria di liberi sensazionale: Perrone, Valente, De Mitri, Corvino e Ristits…

Allora, i liberi più alti sono:

Annamaria Tateo (Oria, 1,75) e Francesca Caggiula (Centro Ester, 1,73).

La centrale meno alta:

Maria Laura Lamparelli (Accademia Benevento, 1,68).

L’alzatrice più alta:

Virginia Alfieri (Azzurra Molfetta, 1,82).

Vediamo adesso le età medie del girone divise per ruolo:

1 Schiacciatrici 24,1
2 Opposti 23,8
3 Alzatrici 22,9
4 Centrali 22,3
5 Liberi 20,6

E le stature medie per ruolo:

1 Centrali 1,779
2 Opposti 1,779
3 Schiacciatrici 1,766
4 Alzatrici 1,723
5 Liberi 1,669

Le centrali vincono per 0,2 millimetri di differenza.


RICOMINCIAMO!

3 settembre 2009

Anche quest’anno, nell’imminenza dell’avvio della nuova stagione agonistica, diamo uno sguardo al calendario del campionato, agli assetti delle nostre avversarie ed ai rispettivi siti internet. Non è un’impresa facile perché gli assetti di molte formazioni sono ancora molto fluidi, a cominciare da noi che ancora dobbiamo capire chi siamo, cosa siamo e soprattutto dove siamo.

Le notizie di mercato sono state raccolte per lo più in rete e difficilmente potranno risultare esaustive. Ho distinto le notizie certe, diffuse dalle stesse società o dalle interessate, dalle voci di mercato e dai pettegolezzi (che ho ignorato anche se in buona fede o qualificati).

Ove ci fossero errori od omissioni, si accolgono con piacere correzioni e segnalazioni purché si citino fonti certe. Altrettanto preziose saranno le segnalazioni di siti internet che qui non sono stati menzionati.

E’ inutile far presente che si tratta di una fotografia “in movimento”. Si sa che il mercato è ancora apertissimo ed anche quelle che sembrano certezze potrebbero alla fine non essere tali, senza contare che molte giocatrici sono ufficialmente in cerca di squadra ed alcune di esse sono in grado, da sole, di trasformare le ambizioni di una società.

Era una doverosa premessa.

Il nostro campionato ricomincia dal Centro Ester il 19 settembre. Corsi e ricorsi storici. Ricorderete che furono proprio le napoletane le prime avversarie assolute della Palafiom in serie B2 due anni fa, in una partita per noi storica ed entusiasmante che si concluse al tie-break. Per quell’esordio non avrebbe potuto esserci all’epoca un’avversaria più prestigiosa visti i successi nazionali ed internazionali di questa società. La stagione delle partenopee si concluse con una retrocessione maturata soltanto all’ultimo scambio e all’ultimo respiro in quel di Ostuni, ma era una squadra che a me piaceva moltissimo per tecnica e per carattere.

Dopo un solo anno di purgatorio in C, il Centro Ester ritorna adesso nei campionati nazionali. Tra le barresi brilla la presenza di un’atleta Di Cristo (Annalaura) e dell’altra centrale appena ingaggiata, Nunzia Buonandi, ma c’è da giurare che potremo apprezzare molte ragazzine cresciute in un vivaio particolarmente fertile.

Il Centro Ester, fra l’altro, non si occupa soltanto di pallavolo, ma è una polisportiva impegnata in vari settori, sportivi e non. Proprio qualche mese fa ho conosciuto uno sfortunato ragazzo di quelle parti che tra famiglia allo sbando e amicizie delinquenziali aveva avuto come unico riferimento educativo sano proprio il Centro Ester. Il sito è http://www.centroester.it; selezionare le voci Dipartimento sportivo, poi Pallavolo e infine Comunicati stampa.

La prima trasferta (26 settembre) è nella mitica Altamura, terra di grandi tradizioni per il volley femminile e soprattutto terra dei mitici doppiatori murgesi, che spero di avere finalmente l’occasione di incontrare per ascoltare le loro voci dal vivo, oltre che per tentare di convincerli a non abbandonare un’arte che hanno saputo interpretare meglio di chiunque altro. Sono ben due le formazioni altamurane; la prima che affronteremo è la Clemente Dibenedetto Leonessa Altamura. Le ragazze di coach Marchisio hanno ottenuto la promozione in B2 con una squadra quasi interamente costituita da Under. Under pregiate. Dovremmo così ritrovare sul nostro cammino una “vecchia” conoscenza dei campionati giovanili, “Dinamite-12” Graziana Caputo.

Ingaggiata la centrale Mina Cucinelli.

Il sito è http://leonessavolley.it/index.php.

La seconda località “bi-squadre” che visiteremo quest’anno, dopo Altamura, è il capoluogo della Basilicata, dove ci recheremo nella terza giornata per affrontare l’ASCI Potenza. Orfana di coach Caliendo, la formazione lucana ha ingaggiato la schiacciatrice Francesca Nolè, reduce da un ottimo campionato a Battipaglia. Suo il compito di non far rimpiangere la fuoriclasse Paola Felicetti, trasferitasi a Sala Consilina. Nel capoluogo lucano sono arrivate anche Ghersetti, Arras, Radkova e Ridolfo, e sono state confermate Di Camillo, Di Lucchio, Santangelo e Taddei. In partenza Pontillo, Carbonara, Sinisi e Muscillo.

Il sito dell’ASCI Potenza, da cui sono state acquisite queste notizie, è www.ascivolley.it. Non si ha notizia di Avena e Restaino; non figurano tra le confermate ma neanche tra le partenti. Saranno state rapite anche loro da un UFO…

Si torna a Taranto, cioè a Montescaglioso, cioè a casa, insomma, per una prima sfida all’insegna delle ex, con riferimento alle indimenticate e indimenticabili Rossella Garaguso e Simona Mucci (Mucci s’achiàm’, none Moccia…!), punti di forza della neopromossa Oria. Nella splendida città federiciana dovrebbe esibirsi anche la marziana Ida Taurisano, circostanza che proietterebbe molto in alto le quotazioni delle brindisine, anche in considerazione della conferma di Luisa Chionna, altra atleta di categoria superiore, e dell’ingaggio della centrale Monica Casalino. Confermate Sebastio, Lonoce e Tateo. E’ invece andata a Noci una delle bandiere biancazzurre, Lucrezia Liace.

Il sito è www.newvolleyoria.it, che però viene aggiornato in modo un po’ discontinuo.

Il Battipaglia di coach Caliendo è l’avversaria della quinta giornata. Speriamo che dopo il travolgente girone di ritorno dello scorso anno Lombardo & Co. si siano date una calmata, ma ho paura di no. E’ andata via l’attaccante Nolè, ma è arrivata la forte centrale Valentina Borrelli, che trova dunque posto in un roster molto interessante e già ben affiatato (si pensi alla citata Lombardo, a Palladino, a El Gamal, a Dello Monaco, ecc.). Per motivi assai lieti ho la sensazione che il libero Granozio non potrà servire la causa, ma al suo posto dovrebbe subentrare Paola Barletta. Tra i volti nuovi anche la palleggiatrice Rossana Montemurro, la schiacciatrice  Sara Casale e le centrali Federica Buonocore e Barbara Giordano. Forse andrà via per motivi di studio la forte centrale Antonella Miano.

Il sito è www.volleyclubbattipaglia.it.

Ancora un derby domestico alla 6^ giornata, quando riceveremo l’Acquaviva delle Fonti. L’ultimo confronto sotto rete risale al campionato di serie C 2005-’06; si giocava all’Alfieri e ricordo una storica ricezione di Ivana al 4^ set sul 25-24 per le ospiti…

Non mi pare che la squadra (probabilmente confermata in gran parte) abbia un proprio sito; le notizie sulla formazione barese (ferme alla promozione e quindi del mercato estivo non sappiamo nulla), comunque, si trovano regolarmente su www.acquavivalive.it/sport.

Il 31 ottobre la Palafiom sarà di scena al PalaVestuti di Salerno. Completamente smantellata la formazione che conquistò i play-off l’anno scorso, la Scuola Volley punta su forze fresche e sulla regia di Annamaria Orefice. A proposito di freschezza, precisiamo sin d’ora che ci farebbe piacere trattare l’acquisto di ulteriori mozzarelle di bufala con il gentile rappresentante del caseificio che l’anno scorso risultò particolarmente efficiente.

Il sito del Salerno è www.scuolavolleysalerno.it.

Novembre si apre all’insegna della grande sfida con il San Pietro Vernotico, vincitore dello scorso campionato di serie C. Nella città brindisina, che non è nuova ai parquet delle categorie nazionali, hanno allestito una formazione di tutto rispetto e proiettata verso il vertice del girone. Oltre a coach Vincenzo Lapertosa (assistito da Catia De Nicola) sono state confermate Loredana Corvino, Manuela Cafarella e Annalisa Perrone; sono arrivate la fuoriclasse Michela Ristits, la nostra ex Marcella Scaglioso (che saluto), la centrale Claudia Carrozzo e Valentina De Mitri, che torna in B dopo le eccellenti stagioni a Oria e a Ceglie.

C’è anche un bel contorno di promettenti giovani atlete pugliesi: Sabrina Ferraro (ex Brindisi), Giorgia Valente (ex Tuglie), Silvia Antonaci (ottima centrale della Sport Fit Center Lecce) e la palleggiatrice Sara Barba, Cosentino in miniatura, anche lei apprezzata nelle semifinali regionali al Maria Pia due anni fa.

Il sito del San Pietro è www.skylovolley.it.

Nona giornata in visita all’AS Benevento, una delle due formazioni del capoluogo sannita. Scusate la scarsa finezza, ma dopo lo 0-6 dello scorso anno (peraltro ineccepibile), io mi do una vigorosa grattata.

Sembra che Agozzino & Co. siano state confermate in blocco, inclusa la stella del volley mondiale, Giovanna Bernardi, eletta dalla FIVB miglior giocatrice del XX secolo.

Temo che la società non abbia un proprio sito.

Ritorno nella Murgia barese il 21 novembre, fronte AS Altamura. Le pari opportunità nel girone, rappresentate lo scorso anno dalla sola Annagrazia Matera, raddoppiano grazie alla seconda gentilcoach, Pina Difonzo. La società ha fatto spese soprattutto in Campania: da Battipaglia è arrivato il libero Ileana Evangelista, da Scafati l’opposta Sara Giogli (benvenuta in Puglia; salutami Franco), da Sala Consilina la palleggiatrice Simona Ancora e la schiacciatrice Carmen Vantaggiato.

Dal mercato pugliese provengono, invece, Debora Zicari (laterale, ex Santeramo), Anna Simonetti (libero, ex Santeramo) e Grazia Spinelli (centrale, ex Turi).

Dalla Sicilia gli acquisti più suggestivi: Francesca Licata (laterale, ex Siracusa, B2) e la brasiliana Ana Carolina Branco (centrale, ex Rossano, B1).

Anche in questo caso, non ho notizia di un sito della società, ma sono pronto a rettificare nel caso mi fosse sfuggito.

Incontro di prestigio all’11^ giornata: l’Arzano, neopromossa ma con un passato finanche in serie A2. E’ proprio con l’Arzano che ha giocato in serie A Veronica Grimaldi, come il fan club ci tiene a ricordare. E lo ribadiamo: Veronica Grimaldi ha giocato in serie A! Con i rinforzi di cui si è dotato, non si può escludere che l’Arzano possa tornare in poco tempo a certi livelli. Un nome su tutti: Nunzia Campolo, che ancora non si decide a togliersi dai… a giocare in campionati più degni della sua indiscussa bravura. Il tentativo di clonazione dell’Orion di due anni fa contempla anche l’ingaggio di Maria Grazia Sforza.

Confermate Maggie Cozzolino, Santa Guida ed Elisabetta Piscopo; ingaggiate anche Lisa Gritto e Carmela Petrella.

Il sito dell’Arzano non mi è noto.

Prima di un terribile rush finale, la Palafiom deve misurarsi con l’Accademia Volley Benevento, che non è la squadra di Maria De Filippi, ma è una formazione proveniente dalla serie A2 che punta decisamente sulla linea verde. Ingaggiate “la ragazza col turbante” Giuditta Tancredi, il libero Emilia Gaudio, la centrale Erica Lestini e molte altre giovani promettenti. Ma un particolare motivo d’interesse sarà monitorare i progressi del gioiellino del Salento, la palleggiatrice Eleonora Carbone. Dall’alto dei suoi 23 anni sembra una vecchietta la centrale Rosa Principe (ex Monterotondo, B1). Della formazione di A2 sono rimaste Annamaria Ferrone ed Elena Gammarota.

Il sito di riferimento è www.accademiavolley.it.

Tre squadre in B (inclusa la Lorelei in B1) non sono evidentemente un lusso per Potenza. Dopo l’ASCI ci confronteremo, infatti, con la Livi Potenza, formazione temibile ed ambiziosa in virtù degli acquisti di Roberta Calculli (palleggiatrice, ex Matera), della russa Elena Alexandrova (schiacciatrice, ex Lorelei) e soprattutto della nostra Michela Benefico (schiacciatrice), grande cuore rossoblu che sarà difficile immaginarsi contro. L’ultimo acquisto è Ilaria Barbaro, che abbiamo conosciuto a Manfredonia.

Sul web bisogna digitare www.livivolley.it.

L’ultimo derby è a Molfetta. Dopo la salvezza conquistata l’anno scorso, l’Azzurra ha radicalmente cambiato obiettivi e si pone adesso tra le favorite del campionato.

L’aveva promesso e l’ha fatto davvero: il presidente Giancaspro ha condotto la prima campagna acquisti della storia del volley su Facebook. Segni dei tempi. Quindi delle adriatiche sappiamo tutto. Ad arricchire il roster di Annagrazia Matera sono arrivate le palleggiatrici Virginia Alfieri (Vigolzone, B1) e Sara Grassi (Bitonto, C), le schiacciatrici Barbara Guglielmi (Mariano Corciano, B2) e Savina Binetti (Molfetta Volley, C), le centrali Angela Tralli (Marsala, B1) e Mariella Lasorsa (Molfetta Volley, C). Restano a Molfetta Mara Racanati, Marilena Fracchiolla, Brigida Fortunato, Alessandra Nappi, Marta De Gennaro, Simona Marasco e Valeria Brattoli.

L’occasione è comunque gradita per salutare due atlete in partenza: la concittadina dai capelli sciolti, Giusy D’Elia, e la mitica capitana e santa Maria Teresa Francioso, sempre grato per le indimenticabili emozioni che ha saputo regalare in quel di Gioia del Colle.

Imminente il nuovo sito internet della società.

Si chiude contro il Sarno, come l’anno scorso ma a campi invertiti. La carrellata delle giocatrici a disposizione di coach Loparco rappresenta, da sola, una certificazione di favorita per la vittoria finale: Tatiana Capriotti, Vanessa Torrisi, Daniela Polito, Neide Pereira, Raquel Santos (se confermata), Tania Costantino, Annamaria Amitrano, Antonella Salvati, Arianna Amati e Angela Castiello.

Vabbè, organizziamo una petizione per dichiarare il Sarno già in B1 e facciamo prima. Due turni di riposo a squadra e non ne parliamo più…

A pensarci bene, però, c’è una grande incognita: chi saprà sostituire lo scout-man Sasà Albanese (che saluto in vista della nuova avventura a Mercato San Severino)? Quel computer portatile contiene dati più preziosi del registratore di Patrizia D’Addario.

Colgo l’occasione per salutare Maria Rosa e la nostra “bestia nera” Veronica; spero che ci si incontri sugli spalti.

Il sito del Sarno, bellissimo ma non sempre aggiornato, è www.aitovolleysarno.it.

NOTE:

Le foto di Acquaviva delle Fonti è tratta da www .comune.acquaviva.ba.it.