Domenica 16 gennaio 2011 – ore 18.00
Basilicata fast to fast.
Non è il sequel del road-movie di Rocco Papaleo, ma una fotografia, tra le tante, di questa partita iniziata con una fast dell’ASCI (riuscita) e finita con una fast dell’Oria (fallita).
Io l’avevo detto che quel gatto nero incontrato in autogrill ci avrebbe portato sgubbio. Perché quello non è un autogrill come gli altri e probabilmente quel gatto non è un gatto. Chi crede nella metempsicosi sa che quel gattaccio è la reincarnazione di qualcuno che non voglio nominare.
Male hanno fatto Annacarla e Lucrezia a dargli confidenza.
Il nostro martello, in verità, assicura che è stato il gatto nero a grattarsi quando ci ha visto arrivare.
Bando alle scaramanzie, la squadra celeste cede la posta piena ad una squadra certamente più equilibrata e competitiva, ma ancora una volta non possiamo dirci immuni da responsabilità confermandoci una formazione che sa di incompiutezza. Se ho contato bene, abbiamo fatto più muri delle nostre avversarie (5-4) riuscendo a ribaltare le sorti di un fondamentale che nelle previsioni avrebbe dovuto favorire le lucane.
Ma hanno pesato per l’ennesima volta le serie di errori-punto regalati nei momenti più delicati della partita, oltre che una certa arrendevolezza mentale.
C’è forse la difficoltà di immaginarsi capaci di stupire. Eppure momenti in cui la squadra ha stupito favorevolmente non sono mancati in questo campionato. Il pericolo adesso si chiama fatalismo.
Sul piano dell’impegno, invece, nulla da eccepire: le maglie a fine partita sono inzuppate di sudore. Come sempre, del resto.
Per quello che mi riguarda, l’arrivo in palestra due ore prima del match mi ha permesso di fare un po’ di turismo dopo tanto tempo. Potenza è faticosa e sono sicuro che il tasso di obesità sia inferiore alla media nazionale. L’ho capito dal sorrisetto del custode quando mi ha indicato la strada verso via Pretoria, stimando i tempi e sentenziando: “Andarci a piedi fa bene”…
E’ valsa la pena. Sono arrivato fino alla chiesa di San Michele, ma poi, sostando al bar-pasticceria “Brucoli”, temo di aver recuperato le calorie perdute.
Sorpresa al PalaCaliendo. In attesa di cambiare marcia, l’Oria ha cambiato look: Stefania ha una treccia multipla, la maglia del libero è diventata rossa e – soprattutto – a indossarla non è Simona ma Ivana.
Si gioca, quindi, con Stefania Guacci in palleggio, Silvia Mastandrea opposto, Lucrezia Liace e Simona Leone di banda, Giulia Basile e Daniela Lonoce centrali, Ivana Gallo Ingrao libero.
In panchina con coach Marcello Presta: Annacarla Cozzetto, Valentina De Tommaso e Priscilla Pisani.
L’ASCI Potenza: Cristina Fiore in palleggio, Aurora Avena opposto, Livia Di Camillo e Caterina Di Lucchio laterali, Katia Taddei e Silvia Antonaci centrali, Marianna Santangelo libero.
A disposizione di coach Massimo Telesca: Michela Prete, Fabiana Carmelia, Giorgia Valente, Danila Ridolfo e Giuliana Loperte.
Primo set
E rieccoci alla fast dell’1-0 di Silvia Antonaci. Un biglietto da visita anche se con noi può risparmiarselo visto che il suo talento lo conosciamo bene dai tempi dell’Under 18.
Dopo un’incoraggiante esperienza a San Pietro l’anno scorso, il “prodotto” col marchio doc di Cristina Laudisa è venuto in Basilicata a regalare colpi da manuale ed a formare con Katia Taddei una delle più interessanti coppie di centrali del campionato.
Sull’altro versante Lucrezia sembra carica, ma la partita non decolla: l’approccio celeste è timido mentre le lucane sprecano servizi.
Ad innalzare il tasso tecnico dell’incontro provvede la palleggiatrice Fiore, ispiratrice della prima fuga locale: prima smarca Antonaci, poi serve un rigore a Di Lucchio. Nel mezzo un muro di Taddei (10-6).
Lucrezia reagisce, ma non basta più, anche perché l’ASCI è passata dagli errori in battuta agli aces (13-8).
Il muro di Giulia è l’ultima buona cosa dell’Oria nel set.
Taddei centra Ivana con un primo tempo alquanto risoluto e poi mette in campo otto servizi consecutivi. Di attaccare, attacchiamo, ma Silvietta e la Leonessa hanno smarrito la precisione: con 7 errori-punto in 12 scambi il parziale è segnato (23-11). Resta soltanto il tempo per ammirare due belle conclusioni di Di Lucchio e dell’inossidabile Avena (25-12).
Abbiamo perso il primo set e lo abbiamo perso male.
Mi fa piacere.
Di solito, quest’anno, abbiamo giocato sempre ottimi primi set, anche con squadre cazzute (Gricignano, Arzano, Caserta), e poi abbiamo preso mazzate. Qui abbiamo giocato un primo set loffio e magari adesso vinciamo la partita…
Secondo set
Le cose vanno un po’ diversamente dalle mie previsioni, ma i progressi ci sono.
Secondo tocco, aiutato dal nastro, di Stefania e mani-fuori di Lucrezia: c’è più convinzione dopo l’intervallo (1-2).
La loro Silvia continua a piazzare fast e primi tempi, ma la nostra Silvietta sta entrando prepotentemente in partita e Pocahontas mura l’altra collega di ruolo locale (5-5).
Mura anche Stefi, “fasteggia” anche Daniela (10-10), ma poi ritornano i fantasmi dell’imprecisione offensiva e l’ASCI ne approfitta (14-11).
Perfetta la ricezione di Ivana: talmente perfetta che fa punto…!
Subentra un po’ di nervosismo, soprattutto tra le padrone di casa, e una Silvietta sempre più inarrestabile regala alla Celeste qualche speranza concreta di raddrizzare la partita (15-17).
La nostra difesa adesso è molto positiva e finalmente la Leonessa si sblocca in attacco con un mani-fuori molto contestato dal pubblico locale (18-20).
Errore in battuta e due tiri nostri sulla rete; è così che l’ASCI ci sorpassa (21-20).
Lucrezia martella, ma le ragazze di Telesca sono brave ad amministrare mandando a segno Di Lucchio e Avena, set-winner con un’astuta palletta (25-23).
Terzo set
Partiamo male (5-2) e reagiamo bene: Lucrezia e Silvietta ci tengono in corsa (5-6).
Silvietta, che in questo set metterà ben 7 palloni a terra, offre all’Oria un vantaggio di due punti (6-8), ma saranno i soliti errori-punto ad abortire il tentativo di rimonta brindisino: ben 4 in un break da 5-1 (11-9).
A questo punto inizia la fase più intensa della partita: Silvietta è indifendibile, Lucrezia va spesso a segno e Giulietta impone il terzo muro-punto personale, ma dall’altra parte Di Camillo mette a terra palloni importanti e le centrali offrono saggi di bravura: Antonaci brilla anche in battuta e Taddei conclude il parziale con una fast e tre primi tempi da applausi. Anche il fatto di chiamarsi Katia Taddei è di per sé una nota di merito…
La Celeste non si arrende e ci crede sino al 20-18 (Silvietta), poi si stuta definitivamente la luce per la nota “legge della tre quarti”.
Doppietta di Di Camillo e rafforzamento della nomination di Antonaci agli Oscar di miglior centrale (muro e fast).
Non è l’unico gioiellino del Salento presente al PalaCaliendo; ci sarebbe anche Giorgia Valente, ma quella di stasera è una partita senza sostituzioni. In ogni caso, abbiamo appreso che la creatura condivide parte del DNA con Ida Taurisano.
Cosa sia il DNA e quali siano le differenze con l’RNA può spiegarvelo Pocahontas, che lo sta studiando in biologia. E in macchina è sembrata preparata, nonostante le due ore di riposo ogni due minuti di studio.
Sul 24-19 la creatività non paga e la fast brindisina finisce sulla rete (25-19).
Qualcosa di buono si è visto, anche qualcosa di diverso. Non so esattamente che cosa.
Forse non siamo migliori degli altri, ma certamente siamo in grado di rompere le scatole a molti. Forse manca la continuità. O magari una scintilla, come quella che nella Palafiom di tre anni fa, nel momento peggiore della stagione, si trasformò in un incendio durato per tutto il girone di ritorno.
Durante il confino proprio in queste terre Carlo Levi si soffermava sull’esasperazione locale del fatalismo: “Non c’è ragione né cause ed effetti, ma soltanto un cattivo Destino, una Volontà che vuole il male, che è il potere magico delle cose”. (1)
Questo sarebbe l’errore. Credere che la scintilla possa scoccare da sola giungendo dal cielo. La scintilla scoccherà proprio studiando e correggendo le cause per cambiare gli effetti. Lavorando in palestra. E convincendoci che le cose possono cambiare; noi possiamo cambiarle. Il tempo c’è; c’è anche la voglia.
Tornando alla Palafiom di tre anni fa, colgo l’occasione per salutare con affetto la nostra Desi: tieni duro; passerà. In bocca al lupo!
Tabellino: ASCI Potenza-Oria 3-0 (25-12, 25-23, 25-19)
ASCI Potenza: Avena 10, Prete NE, Fiore 2, Carmelia NE, Valente NE, Taddei 6, Ridolfo NE, Di Camillo 5, Di Lucchio 9, Loperte NE, Santangelo (L) – All. Telesca.
Muri-punto 4, Aces 3, errori in battuta 9.
Punti-fatti: 44 (58,7%), errori-punto avversarie: 31 (41,3%).
Oria: Guacci 2, Cozzetto NE, Basile 3, De Tommaso NE, Lonoce 1, Mastandrea 14, Liace 10, Leone 2, Pisani NE, Gallo Ingrao 1 (L) – All. Presta.
Muri-punto 5, aces 0, errori in battuta 7.
Punti fatti 33 (61,1%), errori-punto avversarie: 21 (38,9%).
“Fette di torta” su 129 scambi: PF ASCI Potenza 34,1%, PF Oria 25,6%, EP Oria 24%, EP ASCI Potenza 16,3%.
Arbitri: Marcello Russo e Giuseppe La Gala.
Altri risultati: Trepuzzi-Arzano 0-3; San Pietro Vernotico-Livi Potenza 3-0; Stabia-Spezzano 3-1; Caserta-Battipaglia 3-0; Accademia BN-Gricignano 3-0; Turi-Lavello 3-0.
Classifica: Arzano 36; San Pietro Vernotico 33; Stabia 28; Caserta 26; Gricignano 25; Accademia BN 23; Livi Potenza 16; Spezzano 15; ASCI Potenza 13; Trepuzzi 12; Turi 11; Battipaglia 7; Lavello 4; Oria 3.
Trofeo Bin Laden (multe in euro): Caserta 150,00; Turi 50,00; ASCI Potenza e Oria 40,00; tutte le altre 0,00.
Quann’ è cris’, è cris’ pe’ tutt’.
Prossimo turno: Oria-Castellammare di Stabia, domenica 30 gennaio, ore 18.00 (ma prima c’è il riposo).
NOTE:
(1) LEVI, C., Cristo si è fermato a Eboli, Mondadori, Milano, 1968 (1^ ed. Oscar), 1945 (1^ ediz.), pag. 72.