ORIA-MOLINARI NAPOLI 1-3

15 febbraio 2020

Domenica 9 febbraio 2020 – ore 18.00

Cari lettori, impegni di lavoro e la preparazione di un imminente viaggio mi hanno impedito di scrivere l’articolo sulla partita nel modo tradizionale.

Sarò breve.

Formazioni.

New Volley Oria: Gabriella Mercanti in palleggio, Elisa Premoli opposta, Benedetta Bruno e Alessandra Piccione di banda, Antonella De Franco e Chiara Giancane centrali, Lucrezia Saccani libero.

A disposizione di coach Cosimo Macelletti: Tiziana Solazzo.

Molinari Volley Napoli: Elenza Drozina in palleggio, Daniela Fonicello opposta, Giorgia Imbimbo e Nicoletta Favali di banda, Francesca Giaquinto e Francesca Spirito centrali, Marcella Maggipinto libero.

A disposizione di coach Luciano Della Volpe: Claudia Palumbo, Francesca Lama, Anna Ferrara, Miriam Lanzetta (credo), Alessia Raucci e il secondo libero di appena 13 anni, che credo sia Maria Padolino.

A proposito di liberi, Marcella Maggipinto somiglia come ruolo e come aspetto alla sorella, ossia la mitica Marianna, già simpaticissima e promettente libero del Cutrofiano. Marcella fa canestro in bagher durante il riscaldamento.

Per restare in tema di liberi, registriamo il recupero della nostra Lucrezia e ne siamo particolarmente felici.

La partita

Oria parte bene (3-0), poi il primo set acquista un equlibrio che si conserva fino all’ultimo scambio. E’ una partita godibile, molto intensa e tirata, ben giocata da entrambe le squadre, sebbene non siamo al cospetto dell’Oria epico di due settimane fa.

Da segnalare una fantastica difesa di piede di Gabriella e la grande prova di Antonella, che sul 20-24 stava avviando una rimonta interessante murando un secondo tocco ospite e realizzando un ace con un piccolo giallo. Prima del servizio, infatti, la palla le stava sprusciàndo dalle mani, circostanza che ha causato un po’ di malumori tra gli ospiti.

Le tensioni si sono incrementate nel secondo set determinando una serata particolarmente impegnativa per le gentili arbitresse, che oltretutto sono due sante donne.

Fantastica la rimonta dell’Oria sull’11-18: un break esaltante ci ha permesso di ribaltare in un colpo lo svantaggio. Grandi difese di Lucrezia, muri per Gabriella e Benny e tanti bei pallonetti per la nostra banda leccese (18-18). Napoli è rientrata nel set (18-20), ma Benny, Elisa e Alessandra hanno dispensato ulteriori magie portandoci sul 22-20.

A consegnarci definitivamente il set è uno scambio tanto spettacolare quanto confuso: Lucrezia compie un mezzo miracolo, Gabriella tiene viva la palla e Benedetta (con una scivolata iniziata dal bar “Piacere”) riesce a mandare la sfera nel campo opposto; chiude poi Antonella con un primo tempo (25-23).

Purtroppo le nostre tigrotte calano nei due set successivi, nonostante un buon avvio nel terzo parziale (8-5). Dall’11-11 fatichiamo a mettere palloni a terra; Napoli, infatti, difende ottimamente, esibisce un muro tosto e attacca da tutte le posizioni e in particolare sfrutta l’arrivo dell’inarrestabile Fonicello (no’ potèv’ aspettà ‘na settimana…?!). Il terzo set finisce 18-25.

Ancora peggio il quarto: dopo un break che porta le ospiti dal 5-5 al 5-13, non ci riprendiamo più. Emblematico il puntonzo della brava Drozina sul 16-23: la palleggiatrice copre una slash e il pallone atterra dolcemente nel nostro posto quattro.

Il set termina 17-24.

Resta agli atti la magnifica rimonta del secondo set; poi, pur giocando benino, abbiamo peccato di discontinuità.

Non è un dramma perché comunque abbiamo perso contro una squadra che è parsa molto più forte di quello che lascerebbe intendere la classifica: ottima organizzazione difensiva, attacchi pungenti e Giacquinto regina dei muri (8 per lei, 16 per la squadra). E il recente rinnovamento (Foniciello, Palumbo) non potrà che fare bene.

Ci attendiamo una reazione nella durissima trasferta di San Salvatore.

Come accennato, io sarò via per un po’ di tempo. Ci si rivede domenica 8 marzo. Forza ragazze!

Tabellino: Oria-Molinari Napoli 1-3 (22-25,  25-23,  18-25,  17-25)

New Volley Oria: Bruno 12, Piccione 13, Mercanti 4, De Franco 13, Premoli 11, Solazzo NE, Giancane 5, Saccani (L) – All. Macelletti.

Muri-punto 8, ace 7, errori in battuta 14.

Molinari Volley Napoli: Giacquinto 12, Spirito 8, Palumbo NE, Drozina 2, Imbimbo 10, Favali 12, Lama NE, Ferrara 0, Lanzetta NE, Raucci NE Foniciello 23, Padolino NE, Maggipinto (L) – All. Della Volpe.

Muri-punto 16, ace 1, errori in battuta 13.

Arbitri: Maria Laura Ingrosso e Federica Cataldo.

Altri risultati: Trani-Castellammare di Stabia 0-3, Benevento-Mesagne 0-3, Manoppello-San Salvatore 0-3, Nola-Noci 0-3, Offida-Castellaneta 3-0, Battipaglia-Pagliare del Tronto 0-3.

Classifica: Castellammare di Stabia 39; Mesagne 37; San Salvatore Telesino 34; Noci 27; Oria 25; Trani 24; Castellaneta 21; Napoli 19; Offida 18; Pagliare del Tronto 17; Manoppello 15; Benevento 14; Nola 4; Battipaglia 0.

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Nola 200,00; Mesagne 100,00; Napoli 60,00; Offida 40,00; tutte le altre 0.

Tutti buoni nell’ultimo turno.

Prossimo turno: San Salvatore-Oria, sabato 15 febbraio, ore 18.30.


ORIA-NAPOLI 0-3

15 febbraio 2018

Domenica 11 febbraio 2018 – ore 18.00

Non posso distrarmi un attimo che l’Oria mi perde 3 partite consecutive (Orsogna, Bari, Cave).

In occasione della visita della capolista ho, dunque, il dovere morale di tornare al palazzetto. Purtroppo, però, è ancora assente per infortunio la nostra mitica Vichinga. Diciamo che tra la mia presenza (al palazzetto) e la sua assenza (nel rettangolo di gioco) ed il contrario (la sua presenza e la mia assenza) sarebbe stato certamente preferibile il contrario, ma questa è la situazione.

Uno sguardo al Real Volley Napoli.

La partita d’andata vista in streaming grazie all’encomiabile lavoro di Mamisport si concluse con il punteggio di 3-1, un risultato giusto, ma anche un motivo di rammarico per alcune nostre ingenuità. Da allora Oria è cresciuta sfiorando la perfezione tecnica nella vittoria prenatalizia di Mesagne, ma anche Napoli ha trovato un assetto ottimale assicurandosi la vetta della classifica in beata solitudine. La formazione partenopea non cede un punto da 6 partite consecutive e – giacché c’è – ha anche conquistato la final four di Coppa Italia, ad ulteriore dimostrazione del momento magico delle campane.

Sul piano tecnico, dunque, è una partita da brividi. Sul piano emotivo, invece, fa piacere rivedere volti legati a splendidi ricordi, come le sorelle Russo e il grande stratega Caliendo, gente a cui anche la B1 starebbe molto stretta.

Incontrare una squadra di Napoli significa approcciare un universo speciale, una cultura, una filosofia di vita, perché ogni singolo cittadino – scrive Erri De Luca – “è città intera, sapendo di esserlo e di rappresentarla”. (1)

Ed è particolarmente curioso osservare come la napoletanità, che è anche fatta di allegria, fantasia, anarchia, eccessi, improvvisazione, generosità, capacità di adattamento e di arrangiarsi, sappia integrarsi con uno sport che, invece, è piuttosto razionale e scientifico. Una schiacciata spietata è accompagnata da un commento mordace, un movimento preparato ed eseguito con precisione scientifica si trasforma in un sorriso spontaneo, i fogli con le asettiche statistiche sono estratti dalla stampante da volti allegri ed espressivi che ben figurerebbero in una commedia di De Filippo o in un film di Troisi.

E veniamo alla partita partendo dalle formazioni.

New Volley Oria: Marcella Scaglioso in palleggio, Isabel Panza opposta, Giorgia Valente e Michela Benefico di banda, Monica Casalino e Rosanna Galiulo centrali, Francesca Diviggiano libero.

A disposizione di coach Piero Acquaviva: Sara Zanzarelli, Vanessa Zingarello, Annacarla Cozzetto, Fabiana Bozzetto, Amy Leone, Chiara Limonta.

Real Volley Napoli: Annalisa Mileno in palleggio, Marica Armonia opposta, Maria Boccia e Ilenia Cammisa di banda, Valentina e Maria Russo centrali, Doroty Rinaldi libero.

A disposizione di coach Nello Caliendo: Aurora Cosetti, Giulia Morra, Claudia Muzio e Sara Angone.

Primo set

Rosanna entra subito in partita e Giorgia sfrutta bene lo spazio concessole dall’infortunio di Amy, ma Napoli inizia subito a macinare un volley di ottimo livello accumulando punti e vantaggio. Primo tempo cazzuto di Valentina Russo e attaccanti che offrono tutte un buon contributo realizzativo con particolare nota di merito per l’opposta Armonia, il cui cognome si riferisce probabilmente alla capacità di combinare tecnica e potenza.

Lo spettacolare secondo tocco di Marcella non basta ad attenuare il gap ed anzi, nella fase centrale del set (dal 3-5 al 7-13), tutti i punti li fanno le ospiti (sia i nostri che i loro).

Indubbiamente Napoli è una squadra difficile da difendere e difficile da ferire: impeccabile organizzazione caliendana ed invididualità molto interessanti.

Ma l’Oria non sfigura. Le nostre ragazze giocano molto bene, a mio avviso; è solo il valore dell’avversaria a fare ombra ai meriti della New Volley. Soprattutto in alcuni frangenti si può apprezzare la bella pallavolo a cui ci stanno abituando Monica e compagne. Ed anche sul piano caratteriale noto una capacità di incassare senza abbattersi, attendendo fiduciosamente momenti migliori nella partita.

Isabel e Michela ci tengono in corsa; Francesca e Fabiana sono chiamate a lavori straordinari, alternandosi come consuetudine.

Sull’11-18 proviamo a riaprire il set: difesa di Francesca e attacco di Michela, poi fast di Rosanna e infine mani-fuori di Isabel (14-18).

Nonostante la bravura del libero Rinaldi, sul 16-22 l’Oria sfiora il miracolo: gran primo tempo di Monica, ace di Isabel e mani-fuori di Giorgia (20-23).

Poi anche Napoli sbaglia qualcosa, Muzio tenta di strangolare Cosetti e mister Caliendo chiama il time-out. Non so se il time-out sia stato chiamato per gli errori-punto o per interrompere il tentativo di strangolamento.

Comunque sia, la pausa ripristina lucidità e legalità: Armonia va a segno, un’ospite ci regala il servizio, ma sul 23-24 la capolista non tentenna e si assicura il set con una diagonale di Boccia (23-25).

Secondo set

A muro, purtroppo, Napoli prevale nettamente. Al successo del fondamentale contribuiscono un po’ tutte, ma due centrali come le sorelle Russo nella stessa squadra sono un lusso. Due centrali nella stessa famiglia, addirittura. E provo ad immaginare Valentina e Maria da bambine con i poveri genitori costretti a comprare una station wagon per poterle accompagnare alle scuole elementari.

Gli attacchi di Giorgia, comunque, sono l’emblema di un Oria che non si arrende di fronte alle difficoltà stagionali e di fronte all’andamento della partita. Molto valida la prestazione del gioiellino brindisino.

Sull’8-11 le atlete partenopee continuano a servire in modo insidioso ed incrementano il vantaggio con Valentina Russo (8-16).

Reagiamo con Isabel e Giorgia, ma Napoli trova un altro break da 5 ed ipoteca il set (13-23).

Forse poi la capolista si rilassa, chissà; certo è che l’Oria, nonostante un punteggio proibitivo, non è uscito di scena.

Credo che questa sia la prova delle generosità delle nostre ragazze a cui davvero non si può rimproverare nulla sul piano dell’impegno. Senza guardare il punteggio, si continua a fare gioco. Fabiana difende e Isabel piazza il pallonetto. Segue una millimetrica alzata all’indietro della stessa Fabiana con Michela pronta ad affondare il lungolinea valorizzato dalla caratteristica semirotazione corporea. Slash di Rosanna per il 17-23.

La partita si riaccende e il pubblico riprende ad incitare con fervore le proprie beniamine (al netto di qualche sbadiglio…)

Nei momenti più delicati, però, Napoli riversa sul parquet tutta la sua forza e la sua lucidità: mani-fuori di Armonia e primo tempo di Valentina Russo (17-25).

Terzo set

Anche nel terzo parziale prosegue lo show della talentuosa Armonia, ma Oria ribatte colpo su colpo: Giorgia, Marcella e Michela mantengono il punteggio in parità (7-7).

C’è più equilibrio in questa fase del set: attaccano loro, attacchiamo noi; sbagliano un paio di servizi loro, facciamo altrettanto noi; break per loro (7-13), break per noi (12-14) con Rosanna in grande evidenza. La nostra centrale sarà la miglior realizzatrice brindisina (la top-scorer dell’incontro sarà invece Marica Armonia con 17 punti).

Secondo tocco di Mileno ed ennesimo attacco vincente di Giorgia.

Mister Piero ripropone la carta Saretta in seconda linea, già sprimentata con buoni risultati nei primi due parziali.

Boccia accelera (14-20), ma Rosanna e Marcella rimediano (18-21).

A questo punto sarebbe bello se fosse riproposta nella pallavolo una lodevole tradizione napoletana: il caffé sospeso. Le gentili ospiti potrebbero offrire un “punto sospeso” o un “servizio sospeso” o farsi un muro da sole (un “muro sospeso”) a vantaggio dei più bisognosi. E in questo momento, sotto di due set e in svantaggio per 18-21, ci sentiamo abbastanza bisognosi.

Niente da fare. Negli ultimi tre scambi la cultura della generosità napoletana viene messa da parte e la capolista ci trafigge inesorabilmente con una doppietta di Cammisa ed una diagonale profonda di Armonia (19-25).

Per quanto riguarda il Napoli, a me viene in mente soprattutto una parola: serenità. Ho la sensazione che mister Caliendo si stia rivelando anche un abile psicologo perché mi è parso di cogliere nella formazione napoletana soprattutto un ottimo approccio mentale: fiducia che non diventa supponenza, agonismo senza nervosismo, padronanza della situazione nei momenti più delicati.

Quattro sconfitte consecutive per l’Oria e zona retrocessione pericolosamente vicina. Questo dicono i numeri. Ma il campo ha espresso altro: ho visto una squadra viva, ben organizzata, coesa, che ha giocato bene ed ha perso con dignità. Di più non si poteva fare.

Adesso è importante farsi trovare pronti a Minturno. Lì ci giochiamo una bella fetta di salvezza. Servono tredici tigri. E noi ce le abbiamo!

Tabellino: Oria-Napoli  0-3  (23-25,  17-25,  19-25)

New Volley Oria: Zanzarelli 0, Zingarello NE, Cozzetto NE, Casalino 2, Scaglioso 4, Valente 9, Leone NE, Benefico 6, Panza 6, Limonta 0, Galiulo 10, Diviggiano (L), Bozzetto (2L) – All. Acquaviva.

Muri-punto 2, ace 1, errori in battuta 10.

Real Volley Napoli: Russo V. 7, Boccia 10, Cosetti NE, Morra NE, Russo M. 7, Cammisa 10, Muzio NE, Mileno 3, Angone NE, Armonia 17, Rinaldi (L) – All. Caliendo.

Muri-punto 8, ace 5, errori in battuta 10.

Arbitri: Donato Colucci e Marcello Rutigliano.

Altri risultati: Sant’Elia-Mesagne 3-2, Bari-Minturno 3-0, Ponticelli-Pescara 1-3, Orsogna-Castellammare di Stabia 3-1, Benevento-Cave 2-3, Terracina-Chieti 0-3.

Classifica: Napoli 40; Sant’Elia 34; Bari 31; Mesagne 29; Pescara 27; Orsogna 26; Cave 24; Chieti 22; Castellammare di Stabia e Oria 21; Minturno 18; Benevento 12; Ponticelli 9; Terracina 1.

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Minturno 120,00; Cave 90,00; Mesagne e Oria 70,00; Ponticelli 50,00; Napoli 40,00; tutte le altre 0.

Entra in classifica anche l’Oria: 70 euro di multa per aver il pubblico al seguito rivolto ripetute offese nei confronti della coppia arbitrale durante la gara. Questo a Orsogna, presumo.

Per motivi analoghi entra in classifica anche Cave (90 euri) e si piazza subito al posto d’onore alle spalle della capolista Minturno.

Prossimo turno: Minturno-Oria, sabato 17 febbraio, ore 18.00.

 

NOTE:

(1) DE LUCA, E., Napòlide, Dante e Descartes, Napoli, 2006, pag. 52.


LE VITE DEGLI ALTRI: SAN PIETRO VERNOTICO-CENTRO ESTER NA 2-3

2 giugno 2010

Domenica 30 maggio 2010 – ore 19.00

La madre di tutte le partite.

Non è stata forse la partita perfetta (esiste la partita perfetta?), ma in quanto a tecnica, a intensità e soprattutto ad emozioni, la gara 1 della finale play-off tra San Pietro Vernotico e Centro Ester Napoli resterà scolpita nella memoria degli appassionati. La più bella partita dell’anno, per quello che mi riguarda.

Non lo so come andrà finire il confronto tra le due formazioni, ma se non dovesse scattare l’auspicato ripescaggio, credo che anche la perdente meriti di salire comunque in B1 per acclamazione.

Ma andiamo con ordine.

La mia posizione è piuttosto anomala. Quest’anno ho assistito a tre partite del Centro Ester (corrispondenti a tre vittorie) e a sei partite del San Pietro Vernotico (corrispondenti a sei vittorie). Sarei tentato di restare a casa per non guastarmi la fama di portafortuna per entrambe, ma il desiderio di assistere ad una grande serata di pallavolo è troppo forte.

Oltre che una tentazione privata, quella di restare a casa a mangiarmi le polpette al ragù è anche un’esplicita intimazione proveniente da ambienti partenopei, tradizionalmente molto sensibili alla scaramanzia ed allarmati dal “sei su sei” in favore delle brindisine.

Comunque vada, dopo questa sera una delle due squadre mi depennerà dalla lista dei portafortuna, l’altra collocherà una mia foto in palestra.

Entro al palazzetto dall’ingresso secondario, quello corrispondente alla metà campo dove si sta riscaldando il Centro Ester. Coach Vitale mi rivolge il caratteristico ed universale gesto che significa “vattìnne”, mentre molte sue atlete portano simultaneamente la mano sul cuore. Nonostante le apparenze, è tutt’altro che un’attestazione di affetto…

Il palazzetto è già quasi pieno.

Non soltanto di spettatori. Oltre al vigile abbonato, ci sono numerosi addetti alla Protezione Civile: almeno uno per ogni angolo dell’impianto ed altri ancora sugli spalti.

Quando abbiamo giocato noi a San Pietro al massimo ce n’erano un paio; stasera sono almeno sei o sette. Com’è ‘stu fatt’? Gli altri vengono tutelati e protetti da eventuali calamità; di noi non se ne fregava niente nessuno?

Devo scrivere una lettera di protesta a Bertolaso. Tra un massaggio e l’altro al centro Salaria, magari la legge.

Consumando un’intera bottiglietta spray, coach Vitale aiuta l’atleta Di Cristo a mettersi la lacca sui capelli.

Le squadre si schierano al centro del campo per salutare il pubblico, la partita può avere inizio ed una giocatrice del Centro Ester, il cui nome inizia con la lettera T ed il cui ruolo è quello di palleggiatrice, sente già il bisogno di andare in bagno.

Mah.

L’iperproduttività diuretica forse dipende dalla dieta dello sportivo.

San Pietro schiera Marcella Scaglioso, Manuela Cafarella, Michela Ristits, Loredana Corvino, Claudia Carrozzo, Silvia Antonaci e Valentina De Mitri.

Il Centro Ester schiera Ginevra Fidora, Brigida Viscatale, Carmen Imperato, Luciana Lauro, Annalaura Di Cristo, Valentina Russo e Francesca Caggiula.

Primo set

Dopo la “presentazione” di Ristits, per un po’ si va avanti per servizi sbagliati.

Arriva al palazzetto anche il sosia di Mourinho: dopo la Coppa Italia, lo scudetto e la Coppa dei Campioni, manca la promozione in B1 per completare la quadriplete.

Scatto del Centro Ester (3-7), ma un risoluto muro di Marcella riporta il match in equilibrio (8-8).

In evidenza le centrali partenopee e la capitana Viscatale, che con un ace rilancia la formazione ospite (9-12). Al grande talento di Ginevra Fidora replica nuovamente la tarantina Marcella, che con un passaggio magico arma il braccio di Michela Ristits (13-13).

Padrone di casa in vantaggio per la prima volta con Carrozzo (primo tempo) e Antonaci (ace): 17-15.

Dopo un recupero ospite, le brindisine salgono a +4 (22-18) e sembrano in grado di impossessarsi del set.

A questo punto viene chiamato il primo time-out della partita e coach Vitale deve essere stato piuttosto convincente visto che al loro ritorno in campo le giocatrici napoletane compiono il primo miracolo della serata: con Viscatale in battuta, il Centro Ester recupera l’intero svantaggio (22-22).

Un’implacabile Ristits regala al San Pietro la prima palla-set (24-23), ma Lauro e compagne stoppano a muro gli attacchi locali e ribaltano così la situazione (24-25).

L’atleta Di Cristo mette in difficoltà la ricezione brindisina, che comunque rimedia finché non accade l’incredibile: un docile pallone che doveva soltanto essere appoggiato nell’altra metà campo atterra nel mezzo delle giocatrici sampietrane. Un’assurda indecisione pone così fine ad un set giocato – da entrambe le squadre – a livelli da Champions League.

Secondo set

Nell’intervallo sono ben tre le riserve sampietrane che corrono in bagno.

A questo punto inizio a pensare che non sia colpa dell’alimentazione ma piuttosto degli allenamenti. Forse quelli a cui si sottopongono le riserve risultano più stimolanti per la vescica rispetto a quelli delle titolari.

E’ un argomento da approfondire.

Silvia Antonaci manda sulla rete il primo attacco; subito dopo Marcella le offre saggiamente una seconda possibilità e la creatura di coach Laudisa non fallisce. Ha giocato benissimo la piccina: sempre più autorevole, sempre più a suo agio nella categoria. Non è una delle migliori centrali giovani; è una delle migliori centrali e basta.

Ennesimo errore in battuta delle ragazze napoletane e coach Vitale inizia a mostrare un po’ d’irritazione. Gli aces di Fidora e i pallonetti di Viscatale lo rincuorano (5-9).

Un muro di Russo offre al Centro il massimo vantaggio (9-15), ma a questo punto sale in cattedra un’esperta fuoriclasse del San Pietro: Loredana Corvino.

Da posto quattro, dalla zona di battuta, da seconda linea; la capitana brindisina passa da tutte le parti e fa esplodere il palazzetto quando ottiene il pareggio (16-16).

Marcella sta per sbranare l’arbitro, che ha appena assegnato alle ospiti un punto contestato, ma l’incontro resta in bilico.

Ad essere determinanti sono le magie di Ginovra Fidora: sul 19-20 piazza un tocco di seconda e subito dopo spedisce di pugno un pallone che termina in posto sei (19-22).

Corvino ci prova, ma le centrali napoletane ottengono i punti che valgono il secondo set ed un’ipoteca sull’incontro (22-25).

Terzo set

Tina Di Matteo fa “pssss, pssss” allo scoutman. Quest’anno coach Vitale ha dedicato in media un 25% di energie per dirigere la propria squadra e un buon 75% per frenare le marachelle della seconda palleggiatrice. Questo è emerso dagli scout.

Intanto San Pietro è tornato sul parquet con una rabbia agonistica ben rappresentata dal 5-0 iniziale.

Fidora continua ad essere creativa e questa volta è un pallone appoggiato a terminare nel posto sei avversario (7-3).

La Skylo adesso è perfetta: difende con i denti, mura e attacca con determinazione. In più sta venendo fuori la Ristits che tutti conosciamo.

Sul 19-10 entrano in campo Di Matteo, Iarnone e Voluttuoso.

Tanto fa casino quando è fuori campo, quanto appare disciplinata sul parquet: persino quando fa punto la propria squadra Tina non si scompone e si astiene dagli urletti.

Diciamo anche che in questa fase c’è poco da urlare e che la situazione per le ospiti non induce all’allegria: San Pietro ha nove punti di vantaggio e Marcella, nonostante il numero di maglia che sta sfilandosi dalla schiena, sferra i colpi di grazia con un muro ed un tocco di seconda (25-14).

Quarto set

Grande Imperato, che con tre azioni consecutive lancia la propria squadra (1-4), ma altrettanto brava Antonaci a recuperare lo svantaggio (4-4).

Fidora ne inventa un’altra: tocco di seconda con dorso della mano in rovesciata.

Il set promette scintille.

E somigliano a scintille i coriandoli gialli che vengono sparati dalla tifoseria locale.

Probabilmente si è trattato di un lancio partito per errore, ma dirigenti e giocatrici della Skylo hanno un bel daffare per ripulire il parquet. Questi coriandoli hanno, infatti, la perfida caratteristica di tornare indietro quando vengono spinti dalle mazze per l’asciugatura. Alla fine bisogna raccoglierli uno per uno.

E lo sguardo torvo dell’arbitro non aiuta. Anzi, sembra dire: “Mi avete contestato e insultato per tre set? Adesso questi coriandoli vi costeranno 500 euri cadauno… Mercoledì vedrete…”

Si riprende. Ed è sempre una grande partita.

Di Cristo (5-6), Ristits (7-6) e poi show delle centrali brindisine: due aces di Carrozzo e due muri di Antonaci (14-8).

San Pietro, però, commette qualche errore di troppo e il Centro Ester pareggia (14-14) e addirittura sorpassa (15-17).

Alla partita della nazionale c’era un tecnico di Rai Sport che durante i time-out piazzava un’asta con microfono in mezzo ai giocatori. “Meno male che in B2 non si usa” – mi fa notare Lisa. In effetti, durante la pausa, coach Lapertosa appare piuttosto contrariato e non sembra che stia declamando poesie di Catullo alle proprie atlete.

La scossa dell’allenatore, comunque, produce effetti positivi. Splendida Valentina in difesa e lo svantaggio è recuperato (20-20).

Saranno grandi emozioni da qui sino al termine.

Viscatale e poi Ristits (22-22).

Ace di Ristits su un errore di valutazione campano e attacco vincente di Corvino (24-22).

Lauro annulla il primo set-point grazie ad un attacco ispirato da una millimetrica alzata in bagher del libero Caggiula.

Miracolo difensivo della stessa Caggiula e Imperato mette il pallone a terra correggendo con uno “schiaffo” un pallone improbabile (24-24).

Io che sono uno spettatore neutro sto in fibrillazione; figuriamoci i tifosi (magnifico il calore del pubblico giallorosso, a proposito)…

Una fuoriclasse in erba del San Pietro ed una fuoriclasse pluricertificata chiudono il parziale: primo tempo di Antonaci e mani-fuori di Corvino (26-24).

Parità. Si va al tie-break. Una maratona di emozioni intense!

Tie-break

Forse a questo punto avrei dovuto andarmene salvaguardando così la mia fama di portafortuna per entrambe le squadre.

Ma come faccio ad abbandonare cotanto spettacolo rispetto al quale la partita della nazionale di sabato era avvincente come l’attesa ad una fermata dell’autobus?

Antonaci e Cafarella (3-0): San Pietro parte bene e coach Vitale si gioca il primo time-out.

Errore in battuta campano, attacco di Cafarella ed ace di Antonaci: San Pietro ha la gara 1 in pugno (7-2).

Anche le riserve si rendono utili: grande intervento di Sabrina Ferraro gratificata dall’ovazione del pubblico brindisino.

Corvino da favola: 9-4.

Poi succede qualcosa: la Skylo sbaglia un servizio e il Centro realizza due aces e mezzo con Fidora: due diretti ed uno che in realtà è una ribattuta di Lauro su una ricezione lunga (9-8).

Altro errore in battuta del San Pietro (10-9), salvataggio difensivo di Caggiula e attacco vincente di Imperato (10-10).

La Protezione Civile inizia a far allontanare i cardiopatici.

Primo tempo di Antonaci, muro di Viscatale su Ristits, che poi, però, si vendica (12-11).

Ace di Brigida Viscatale, che coglie impreparata Loredana Corvino (12-13).

La stella sampietrana mi ricorda Baggio ai mondiali del 1994: due gol alla Nigeria, uno alla Spagna, due alla Bulgaria in semifinale e poi l’errore dal dischetto. Capita anche ai migliori. Il guaio è che capita sempre nei momenti meno opportuni.

Muro dell’atleta Di Cristo e a questo punto è il Centro Ester ad avere la vittoria in pugno (12-14), ma la madre di tutte le partite non ha finito di regalare palpitazioni: le senatrici Ristits e Corvino pareggiano (14-14).

Attacco vincente di Imperato e terzo set-point per le napoletane (14-15).

Caggiula compie un miracolo sull’attacco brindisino e Lauro contrattacca: 14-16 per il Centro Ester dopo oltre due ore di grande pallavolo.

Il cagnolino di Caggiula invade il parquet, un dirigente partenopeo resta seduto in stand-by fino a martedì e un altro si appoggia alla parete del palazzetto come se fosse il muro del pianto.

Dopo due ore di partita ci vorrebbero due ore di applausi: il pubblico brindisino riconosce i meriti delle avversarie ma avvolge in un abbraccio significativo e meritato le proprie giocatrici.

D’altra parte, con due squadre così, tutto è sempre possibile.

Sul momento non me n’ero accorto, ma guardando le fotografie a casa sono rimasto colpito dalla partecipazione emotiva di un’addetta all’asciugatura. Credo che meriti una specifica rassegna fotografica perché è troppo simpatica ed espressiva; se fossi un regista la scritturerei subito per i miei film…


RETROCESSIONE: E’ TUTTA COLPA LORO

6 Maggio 2010

Ci sono due modi per affrontare le retrocessioni: uno costruttivo ed uno distruttivo.

Il primo è legato ad un ricordo di due stagioni fa. Dopo lo “spareggio” Ostuni-Centro Ester, vinto dalle brindisine al termine di una sfida tachicardica, salutammo un dirigente della formazione partenopea che aveva appena concluso un buon campionato e un’altrettanto valida partita:

“Pazienza – ci disse – è andata così. Ripartiremo dalle nostre ragazze e dal vivaio”.

Ad appena un anno di distanza, il Centro Ester non soltanto è tornato in B2, ma ha addirittura conquistato i play-off per la B1 (senza acquisto di titoli; tutto per meriti maturati sul parquet).

Il secondo modo per reagire alle retrocessioni è quello di cercare alibi, scuse, recriminazioni. E soprattutto dedicarsi allo scaricabarile e alla ricerca dei colpevoli.

Io scelgo questo secondo metodo.

Ho individuato alcuni responsabili su cui, a mio avviso, grava la colpa della nostra retrocessione.

VIVIANA VINCENTI

Per l’ennesima volta ha rifiutato il nostro corteggiamento estivo. A giudicare da come si sono sviluppati gli eventi sia a Sala Consilina che – soprattutto – a casa nostra, Viviana ha fatto bene: ha ottenuto un risultato consono alla sua bravura e si è risparmiata una stagione di amarezze e di mero volontariato nella Montescaglioso-Taranto ONLUS. Più passavano le settimane, più gli stipendi diventavano una pia illusione, più Sala Consilina vinceva e più pensavo: meno male ca non ‘ngi ha venùte chedda povera figghie… I suoi informatori devono essere stati migliori dei nostri.

E’ indubbio, però, che con lei, “la centrale più forte del reame”, le cose sarebbero andate diversamente nelle tante, troppe partite in cui abbiamo dovuto fare a meno di Cristiana. Quindi la nostra retrocessione un poco è colpa sua.

GLI SPERMATOZOI DI FEDERICO VIVIANI

Non si discute il giocatore, che anzi si è rivelato uno dei professionisti più seri e più bravi in questa mediocre stagione per la squadra di calcio del Taranto checché ne dica Bluff-D’Addario.

Ma si può mettere incinta una giocatrice nel mese di settembre? Marika aveva disputato una partita eccezionale a Potenza e un paio di giorni dopo è giunta la lieta novella. Lieta, dipende dai punti di vista…

Il problema non è stato tanto la rinuncia all’atleta toscana (che pure ha pesato, viste le qualità espresse al PalaCaliendo) quanto l’effetto-domino avviato dalla sua defezione: dopo la gravidanza di Marika, infatti, abbiamo registrato in rapida successione l’infortunio grave di Katia, quello parziale di Ivana, il trasferimento e le missioni navali di Cristiana, l’indisposizione temporanea di Gisela, la defezione di Angela. Una valanga originata da uno spermatozoo fuori controllo.

UMBERTO MANCUSO

L’efficientissimo e multimediale direttore sportivo del Sarno, alla fine di ogni partita della squadra campana, è solito raccogliere, sotto l’occhio di una videocamera, il parere di coach Loparco e quello dell’allenatore avversario.

Dopo il successo di Amitrano e compagne al Maria Pia, è stato dunque intervistato anche il nostro Marcello. Il dottor Mancuso ha esordito facendo i complimenti al Taranto per la combattiva partita che aveva appena portato a termine ed ha poi sentenziato che la squadra jonica, giocando così, si sarebbe sicuramente salvata. Un atto di cortesia che in teoria avremmo dovuto apprezzare, ma si sa com’è la scaramanzia in questo sport…

E’ anche vero che il Taranto non ha più “giocato così” (l’implicita condizione posta dal d.s.) e dunque in realtà le colpe sono nostre e non certo del dirigente campano. Nel video, che forse è tutt’ora visibile sul sito del Sarno, Marcello è inquadrato in primo piano e quindi sfugge il gesto inelegante presumibilmente posto in essere dal tecnico tarantino.

Però le parole di Umberto Mancuso non ce le siamo dimenticate. Per la partita di ritorno “ricusiamo” il simpatico dottor Mancuso e pretendiamo di essere intervistati nel salotto di Viridiana Myriam altrimenti sarà silenzio-stampa. E poi vogliamo anche gli avanzi della festa di Arte & Cioccolato come risarcimento simbolico…

LA NAVE ESPERO

Mi sono spesso chiesto perché alcune unità navali si chiamassero “fregate”. Consultando il Dizionario Etimologico Rusconi, leggo:

fregata: s.f. forse dal greco aphrakte naus e fregare nel senso di scivolare. Propriamente indicava una nave non protetta e quindi leggera e veloce che scivola nell’acqua (è una nave; dove c***o deve scivolare?! Sulle mattonelle del cesso?); poi nave da guerra, di scorta, con armi antiaereee e antisommergibili.

SIGNIFICATO in marina, nave da guerra, di scorta, con armi antiaeree e antisommergibili”.

Manderò una letterina alla casa editrice del Dizionario Etimologico per far presente che “fregata” ha un altro significato ed un’altra derivazione: le unità navali si chiamato “fregate” perché vi sono imbarcate le giocatrici… fregate dalla Marina alle squadre di pallavolo. Mocca a lei (lei, cioè la Marina)!

I GRATTA E VINCI

Vedere tante persone, talvolta anche di bassa estrazione sociale, che quotidianamente spendono decine e decine di euro per i Gratta e Vinci è uno spettacolo squallido.

Ci sono state persino delle rapine commesse allo scopo di procurarsi denaro per poter comprare altri bigliettini e non sono mancati neanche i ricoveri di chi ormai aveva compreso di aver sviluppato una dipendenza patologica. Quasi come per le macchinette dei videopoker.

Però, dobbiamo ammetterlo: anche noi abbiamo ceduto alla tentazione di tentare la fortuna con il Gratta e Vinci. Visto che quest’anno di entrate ne abbiamo viste poche, si è deciso di puntare su questa forma di azzardo legalizzato la cui eventuale vincita sarebbe stata devoluta alle esigenze della squadra. Ma i malefici cartoncini ci hanno tradito (con un’unica, modesta eccezione all’inizio del campionato) lasciandoci sul lastrico.

PINO RUSSO

Era lui a vantarsi l’anno scorso al Palafiom: “Con la mia musica si vince sempre…”

In effetti, con il titolare del Siddharta alla consolle durante il riscaldamento e gli intervalli, il rendimento del Taranto era notevole. Aveva il vizio di allontanarsi proprio un minuto prima dello starting-six, lasciandomi nei casini, ma, a parte questo particolare, i suoi cd caricavano le rossoblu.

Quest’anno non lo abbiamo proprio visto. Niente musica prepartita, niente stacchetti. E vabbè, oltre ad essere il responsabile del dissesto al Comune (vedi post Dissesto: la Di Bello non c’entra; è tutta colpa di Pino Russo del 13 maggio 2008, sul portale Dada), adesso Pino è anche colpevole per la nostra retrocessione.


LE VITE DEGLI ALTRI: AZZURRA MOLFETTA-CENTRO ESTER NAPOLI 1-3

25 aprile 2010

Sabato libero da sfruttare. Scelgo la partita-spareggio per i play-off: Azzurra Molfetta-Centro Ester Napoli, sia pure nei limiti della compatibilità di tempi ferroviaria.

Egoisticamente, forse, ci converrebbe un successo delle partenopee, ma sono calcoli che respingo: la salvezza avremmo dovuta costruirla con le nostre mani; non ha senso restare aggrappati alle ipotetiche motivazioni degli altri. Vado a Molfetta da appassionato di pallavolo; voglio soltanto assistere ad un grande spettacolo di sport.

Essendo innamorato del ruolo delle palleggiatrici, inoltre, ripongo molte aspettative nel fatto che stasera si affronteranno le due migliori del girone (dopo la Cosentino): Virginia Alfieri e Ginevra Fidora.

Del Centro Ester mi piacciono anche il vivaio e l’atteggiamento gioioso con cui hanno affrontato questo campionato; dell’Azzurra mi piacciono anche gli occhi di De Gennaro e la serietà della programmazione. E’ qualcosa a cui noi non siamo più abituati: siamo passati in pochi mesi dai deliranti proclami sull’acquisto del titolo di A2 al volley da accattonaggio.

In treno finisco di leggere La bellezza e l’inferno di Saviano:  “Chiedo alla mia terra se riesce ancora a immaginare di poter scegliere. Le chiedo se è in grado di compiere almeno quel primo gesto di libertà che sta nel riuscire a pensarsi diversa, pensarsi libera”. [1]

Chiedo alla mia squadra se riusce a immaginare di potersi ancora salvare, di compiere quel primo gesto di libertà che sta nel riuscire a pensarsi diversa, vincente, in grado cioè di vincere tutte le ultime tre partite del campionato. Perché no?

A Molfetta ho tempo per una passeggiatina fino all’Adriatico. La città è piena di manifesti di don Tonino Bello. Altre suggestioni. A 17 anni dalla sua scomparsa ci sono convegni e momenti di preghiera nel suo ricordo.

Espressino al Caffé San Marco in corso Umberto e ne approfitto per chiedere quanto tempo ci vuole per raggiungere a piedi il PalaPoli. Oltre a fornirmi le indicazioni richieste, il personale del bar si offre di accompagnarmi in auto visto che c’è il cambio di turno. Devo rifiutare perché, in vista del ritorno, voglio imparare la strada e calcolare esattamente i tempi tra il palazzetto e la stazione, ma tanta generosità mi commuove in questo mondo di egoismi e di diffidenza. E’ proprio la città di don Tonino.

Beh, ricambio con un po’ di pubblicità gratuita; l’espressino era magnifico: cremoso e vellutato.

Qualche occhiata in giro: Farmacia Minervini; chissà che non siano parenti di Guglielmo Minervini, uno dei rari esponenti del PD pugliese che dispongono di una coscienza e di un senso dell’etica. Anche lui è di Molfetta. I suoi colleghi di partito hanno già iniziato la solita manfrina per le poltrone; fosse per loro l’assessore alla Sanità potrebbe farlo direttamente Gianpaolo Tarantini…

C’è anche l’autoscuola Azzurra. Non ho molte difficoltà a indovinare quale sia la scuola guida preferita dalle ragazze di una certa squadra di pallavolo…

Dopo aver provveduto all’acquisto delle focaccine con le patate al panificio Sant’Achille, posso accedere al PalaPoli.

Durante il riscaldamento, Simona Marasco disintegra il telefono cellulare di un tifoso; intanto coach Matera irrompe sul parquet per le ultime indicazioni tecniche pre-partita. Indicazioni molto perentorie, bisogna dire.

Non c’è ancora molta gente; il PalaPoli, spiega un tifoso evoluto sul piano informatico, si riempie a partita iniziata. Chissà se anche a Taranto ci sarà “l’invasione” dei sostenitori azzurri. Grazie alla presenza degli Afecionados, intanto, rievochiamo l’anniversario della promozione in B1 del Trani. Non è escluso che anche quest’anno il Taranto possa essere testimone di un’altra festa per la promozione. Sempre “imbucati” alle feste degli altri; quando c***o festeggiamo qualcosa di nostro?!

Il d.j. locale crea l’atmosfera. “Il cielo è sempre più blu” si diffonde nel palazzetto quando già le atlete sono schierate; il presidente Giancaspro è teso come una corda di violino.

L’Azzurra Molfetta gioca con Virginia Alfieri, Valeria Brattoli, Barbara Guglielmi, Simona Marasco, Mara Racanati, Angela Tralli e il libero Brigida Fortunato.

Il Centro Ester deve rinunciare a Marianna Iarnone; scendono sul parquet Ginevra Fidora, Brigida Vitascale, Carmen Imperato, Luciana Lauro, Valentina Russo, Annalaura Di Cristo e il libero Francesca Caggiula. Con Nello Caliendo nel cuore…

Grande concentrazione in avvio; l’equilibrio sul 5-5 lo spezzano Viscatale e il solido muro del Centro Ester, ma sul 10-10 è nuovamente parità.

Ace-culo di Imperato e il Centro va sul 15-17; ace-sporco di Tralli ed è ancora parità: 17-17. E’ una partita a scacchi.

Alfieri schiaccia e l’Azzurra impone un allungo (20-18); Marasco attacca da posto quattro e da posto due; Tralli piazza un bel pallonetto (24-21), ma Imperato permette alle partenopee di sfiorare il pareggio (24-23).

Coach Annagrazia chiama un time-out e dispone l’ingresso in tribuna di Alessandra Nappi, neo-dottoressa. La centrale molfettese si rivela decisiva perché in coincidenza con il suo arrivo l’Azzurra schiaccia il pallone del 25-23 e si aggiudica il primo set.

L’Azzurra è una squadra compatta e con ottime individualità, ma forse è la difficoltà a mantenere la concentrazione per tutta una partita ad aver vanificato i sogni di gloria in questa stagione.

Nel secondo set, infatti, invece di battere il ferro quando è caldo, concedono un vantaggio di 0-5 al Centro Ester. Non bastano le magie di Alfieri, che appoggia nei pressi della linea di fondo, e la grinta di Marasco ad recuperare (7-9); Carmen Imperato, ben caricata da Fidora, incrementa nuovamente il vantaggio delle ospiti.

Tina Di Matteo mi aggiorna in tempo reale sul risultato di Accademia Benevento-Volley Altamura. Non ho parole: la squadra campana ha un servizio di spionaggio di tutto rispetto…

Lauro cado male, ma poi trova un ace-culo (17-20), nel frattempo Viscatale diventa il terminale prediletto delle osservazioni del pubblico. Osservazioni tutte pulite, bisogna dire; più che altro sono inviti a sbagliare.

E’ anche vero, però, che il libero del Molfetta si chiama Brigida, proprio come il capitano esterino. E così ci si rivolge al cognome per invitarla a sbagliare (“Viscatale, tira fuori!”) e al nome per sostenerla (“Forza, Brigida!”).

Il tal modo la forte giocatrice napoletana rischia di essere vittima della teoria del doppio legame di Gregory Bateson: due messaggi contradditori (in questo caso, entrambi verbali) che mandano fuori di testa chi li riceve…

Guardando il Centro Ester, invece, ho la sensazione che siano proprio l’equilibrio e la serenità a rendere forte questa squadra. Non ha killer che fanno la differenza (del genere Piccione, per intenderci) e non ha neanche quella superiorità devastante che esibiva il Trani. Il Centro Ester sembra vivere le partite con distacco, facendo (benissimo) il proprio gioco e senza preoccuparsi apparentemente del risultato.

Ho come la sensazione che giochino sul 24-23 con la stessa emotività con cui giocano sul 10-0 o sullo 0-10. Applicano la teoria confuciana: prima o poi il cadavere del nemico scorrerà lungo il fiume.

Il secondo set finisce 19-25.

Il terzo parziale è il più intenso. Va detto che il Centro Ester ha un vantaggio psicologico: la sconfitta non compromette nulla mentre l’Azzurra sa che sta giocandosi una stagione. L’espressione è un po’ impropria perché in realtà, comunque vada, l’Azzurra ha disputato un ottimo campionato, costruito su fondamenta serie e durature. L’impressione è che siamo soltanto all’inizio.

A metà set è parità perfetta: 14-14.

La panchina del Molfetta è un po’ più discola di quella del Centro Ester. Mentre le napoletane dialogano amabilmente con il pubblico, mandano e ricevono sms e poco ci manca che non giochino a burraco, le riserve dell’Azzurra seguono la partita commentandone ogni azione. Qui preferisco non precisare in quali termini…

Un ace di Guglielmi porta avanti l’Azzurra, ma Viscatale e Russo effettuano il sorpasso (19-22). Entra Binetti per Brattoli. E soprattutto va in battuta Alfieri, che con due servizi vincenti ribalta la situazione (23-22).

Ecco, questo è il momento in cui il Centro Ester applica la teoria confuciana: nonostante un punto delicatissimo di Racanati (commentato con “e basta!” da Umile), la formazione campana non si scompone: attacca efficacemente con una strepitosa Imperato e sfrutta un errore in ricezione ed un tiro sulla rete delle padrone di casa conquistando così il terzo set (24-26).

A questo punto devo prendere il treno. Come ha giustamente detto qualcuno a fine partita: onore ai vincitori e ai vinti.

NOTE:

(1) SAVIANO, R., La bellezza e l’inferno, Mondadori, Milano, 2009, pag. 30.


CALCOLIAMO IL TASSO DI DOMESTICITA’

9 marzo 2010

Non sono abbastanza esperto di pallavolo per sapere se esiste già o se si tratta di una mia invenzione. Presumo che esista già. In ogni caso io lo definirei “tasso di domesticità”.

Ho cercato di stabilire con un criterio matematico quale fosse la squadra del nostro girone più condizionata dal fattore campo. Mi sono venuti in mente due metodi, ma il primo mi sembra più attendibile.

METODO A

Il primo metodo è questo: si calcola l’efficienza di ogni squadra in casa (percentuale della somma dei punti vinti rispetto a quelli disponibili nelle partite interne), poi si calcola l’efficienza in trasferta (percentuale della somma dei punti vinti rispetto a quelli disponibili in incontri esterni) e infine si calcola la differenza.

Ad esempio, il Taranto ha giocato in casa 11 partite (dunque, 33 punti in palio) ed ha ottenuto 15 punti (in realtà sono 12, ma diamo per scontato che il giudice sportivo domani ce ne assegni altri 3). In questo caso, il Taranto ha conquistato il 45,4% dei punti distribuiti al Maria Pia.

Diciamo che la soglia di sufficienza sarebbe il 66,6% (ovvero la media di 2 punti su 3), ma è chiaro che dipende dagli obiettivi di ogni formazione.

In trasferta il Taranto ha giocato 11 partite (33 punti disponibili) ed ha ottenuto 9 punti, ossia il 27,2%.

Il Taranto ha dunque un tasso di domesticità di 18,2, che scaturisce dal calcolo 45,4 – 27,2 = 18,2. Questo è il peso rivestito dal fattore campo per la nostra squadra.

Ho fatto lo stesso calcolo per tutte le formazioni del girone.

Prima di arrivare ai risultati, però, prendiamo in esame l’efficienza interna di tutte le squadre, da cui si evincono le squadre più “spietate” tra le mura amiche.

Il calcolo della tabella seguente è elaborato così: si considerano tutti i punti a disposizione negli incontri casalinghi e tra questi si calcola la percentuale di quelli vinti dalle varie squadre.

EFFICIENZAIN CASA % CASA PT CASA
San Pietro Vernotico 93,9 % 31/33
Arzano 93,9 % 31/33
Battipaglia 87,8 % 29/33
Centro Ester NA 84,8 % 28/33
Sarno 84,8 % 28/33
Azzurra Molfetta 81,8 % 27/33
AS Benevento 78,8 % 26/33
Livi Potenza 57,5 % 19/33
Oria 51,5 % 17/33
Leonessa Altamura 51,5 % 17/33
Acquaviva delle Fonti 46,6 % 14/30
TARANTO 45,4 % 15/33
ASCI Potenza 39,3 % 13/33
Accademia BN 39,3 % 13/33
Volley Altamura 30,5 % 11/36
Salerno 0 % 0/33

I fortini (quasi) inespugnabili sono, dunque, quelli di San Pietro Vernotico e di Arzano (93,9%). Le brindisine hanno ceduto soltanto 2 punti alla Livi Potenza; le arzanesi 2 punti al Sarno.

Le nostre prossime trasferte, guarda caso, sono proprio a San Pietro e ad Arzano, la qual cosa è piuttosto inquietante…

Non scherza neanche il Battipaglia (87,8%).

Le squadre più vulnerabili in casa sono, invece, il Salerno (0%), la Volley Altamura (30,5%) e l’ASCI Potenza (39,3%).

Ora vediamo i rendimenti in trasferta.

EFFICIENZAFUORI CASA % FUORI PT FUORI
Centro Ester NA 72,7 % 24/33
Sarno 72,7 % 24/33
Azzurra Molfetta 63,6 % 21/33
San Pietro Vernotico 60,6 % 20/33
Arzano 51,5 % 17/33
Battipaglia 51,5 % 17/33
ASCI Potenza 48,4 % 16/33
Livi Potenza 39,3 % 13/33
Accademia BN 36,3 % 12/33
AS Benevento 33,3 % 11/33
TARANTO 27,2 % 9/33
Volley Altamura 26,6 % 8/30
Acquaviva delle Fonti 19,4 % 7/36
Leonessa Altamura 18,1 % 6/33
Oria 12,1 % 4/33
Salerno 0 % 0/33

Le squadre più efficienti fuori casa sono il Sarno e il Centro Ester, che hanno conquistato il 72,7% dei punti in palio (e non sarà un caso che si tratti anche delle due squadre in testa alla classifica). Segue l’Azzurra Molfetta (63,6%).

Chiudono la graduatoria il Salerno (0%), l’Oria (12,1%) e la Leonessa Altamura (18,1%).

A questo punto, possiamo, calcolare il cosiddetto tasso di domesticità:

TASSO DI DOMESTICITA’ DIFF. % CASA – % FUORI
AS Benevento 45,5
Arzano 42,2
Oria 39,4
Battipaglia 36,6
Leonessa Altamura 33,4
San Pietro Vernotico 33,3
Acquaviva delle Fonti 27,2
Azzurra Molfetta 18,2
Livi Potenza 18,2
TARANTO 18,2
Centro Ester NA 12,1
Sarno 12,1
Volley Altamura 3,9
Accademia BN 3,0
Salerno 0
ASCI Potenza – 9,1

La squadra più “casalinga”, quella cioè che vanta (o denuncia, dipende dai punti di vista) la maggior differenza tra rendimento interno ed esterno, è dunque l’AS Benevento (ha il 78,8% di efficienza interna e il 33,3% di efficienza esterna), seguita dall’Arzano (42,2) e dall’Oria (39,4).

A testimonianza dell’importanza rivestita dal fattore campo anche nella pallavolo, c’è solo una squadra che, sino a questo momento, ha ottenuto risultati migliori lontano dalle mura amiche (l’ASCI Potenza).

METODO B

Il secondo criterio di valutazione offre risultati molto interessanti, ma credo che sia più valido il primo. I risultati tra i due metodi sono un po’ discordanti anche se i trend delle varie squadre sono sostanzialmente analoghi.

Il metodo B considera i punti ottenuti in casa da una formazione e li rapporta ai punti complessivi ottenuti dalla stessa formazione, calcolandone la percentuale.

Per esempio, il Taranto sino a questo momento ha (o meglio, da domani dovrebbe avere) in classifica 24 punti, di cui 15 conquistati in incontri casalinghi e 9 in incontri fuori casa. I 15 punti costituiscono il 62,5% del totale di 24. Il Taranto – secondo il metodo B – avrebbe dunque un tasso di domesticità del 62,5%.

La squadra più casalinga, secondo questo criterio, sarebbe, al momento, l’Oria, che ha ottenuto tra le mura amiche oltre l’80% dei propri punti, seguita dalla Leonessa Altamura (73,9%) e dall’AS Benevento (70,3%). Con la vittoria piena di sabato scorso, l’Acquaviva delle Fonti ha abbassato la propria percentuale.

La squadra meno condizionata dal fattore campo è sempre l’ASCI Potenza, l’unica del girone ad aver conquistato fuori casa più punti rispetto a quelli ottenuti al PalaCaliendo.

TASSO DI DOMESTICITA’METODO B % PT CASA SU PT TOT PT CASA + PT FUORI (TOT)
Oria 80,9 % 17+4 (21)
Leonessa Altamura 73,9 % 17+6 (23)
AS Benevento 70,3 % 26+11 (37)
Acquaviva delle Fonti 66,6 % 14+7 (21)
Arzano 64,5 % 31+17 (48)
Battipaglia 63,0 % 29+17 (46)
TARANTO 62,5 % 15+9 (24)
San Pietro Vernotico 60,7 % 31+20 (51)
Livi Potenza 59,3 % 19+13 (32)
Volley Altamura 57,8 % 11+8 (19)
Azzurra Molfetta 56,2 % 27+21 (48)
Centro Ester NA 53,8 % 28+24 (52)
Sarno 53,8 % 28+24 (52)
Accademia BN 52,0 % 13+12 (25)
ASCI Potenza 44,8 % 13+16 (29)
Salerno NC 0+0 (0)

Va precisato, comunque, che, sebbene la maggior parte delle squadre abbia disputato 11 partite in casa ed altrettante in trasferta, la Volley Altamura ha giocato 12 partite in casa e 10 in trasferta e l’Acquaviva 10 in casa e 12 in trasferta.

Ovviamente le valutazioni saranno complete e attendibili solo a fine stagione, visto che gli impegni in casa o fuori possono presentare difficoltà mutevoli a seconda dei rispettivi calendari.

Era solo una curiosità.

A proposito di fine stagione, lo scorso anno la vincitrice Trani chiuse con queste percentuali: punti in casa 95,5%, punti fuori 88,8%, tasso di domesticità 5,7 (ossia, sostanziale indifferenza tra casa e trasferta). Vabbè, non è il caso di fare paragoni; quella era una squadra galattica.

L’ultima piazza utile per la salvezza la occupò il Tuglie: punti in casa 51,1%, punti fuori 42,2%.

Nonostante i 39 punti in classifica, non ce la fece in prima battuta l’Azzurra Molfetta: il rendimento molto buono in casa (57,7%) fu compromesso da una certa sofferenza in trasferta (28,8%).

Noi chiudemmo con efficienza in casa 64,4%, fuori 55,5% e quindi domesticità 8,9.

Ancora più ridotto era il peso del fattore campo nell’anno della nostra prima salvezza in B2 (2007-’08): efficienza in casa 48,7%, fuori 41%, domesticità 7,7 ed una squadra che effettivamente scrisse in trasferta quasi tutte le pagine più belle della storia di quel campionato.

NOTE:

Il disegno in alto è di Lele Luzzati.


CENTRO ESTER NAPOLI-TARANTO 3-1

17 gennaio 2010

Sabato 16 gennaio 2010 – ore 19.00

Sembra, effettivamente, un’operazione militare con il PalaDennerlein al centro del mirino. Un mirino di natura agonistica, naturalmente.

Sulla cartina geografica tracciamo tre linee virtuali. La prima parte da Taranto e riguarda quasi tutte le atlete. La seconda parte da Matera, riguarda Angela e si congiunge alla prima nell’autogrill di Bucaletto. La terza parte da Novara, passa da Milano e riguarda il sottotenente Cristiana.

Tutte convergono su Barra, ma è evidente che a rendere incerta ed emozionante l’operazione è soprattutto la terza missione: riuscirà Cristiana a prendere la coincidenza del treno a Milano ed arrivare puntuale alla Stazione Centrale di Napoli (17.15)?

Riuscirà poi a raggiungere in tempo il PalaDennerlein?

E infine, riuscirà a giocare decentemente dopo una settimana in cui è stata costretta ad allenarsi con qualche principiante dell’oratorio di Novara?

Noi, intanto, ci stringiamo nel nuovo pulmino della ditta che ha gentilmente deciso di contribuire alle esigenze della squadra e che per questo ringraziamo.

Il posto che scotta è quello avanti a destra. Il posto due, per capirci. Ivana ci sta stretta e l’allungamento delle gambe impedisce al coach di guardare nello specchietto retrovisore. Dopo la prima sosta all’autogrill di Pisticci, i liberi si danno cambio visto che Priscilla è meno ingombrante.

Intanto i telefonini sono roventi.

Ore 15.00. Cristiana è sul treno, ma forse è più opportuno che raggiunga Barra da sola con la Circumvesuviana. I treni sono frequenti e così si dribblerebbe il traffico.

La nostra centralona esprime qualche riserva. La Circumvesuviana non gode di buona fama.

Antonella Cilento, che pure non ha scritto un trattato sulla devianza, racconta del furto di un cellulare ed anche due giovani protagonisti (questi sì, devianti) di un racconto di Andrej Longo la utilizzano come mezzo di locomozione. [1]

Chiediamo un parere a Silvia, che ha vissuto per due anni da quelle parti, ma la giocatrice salentina si avvale della facoltà di non rispondere.

Poiché la divisa da gioco di Cristiana ce l’abbiamo noi, coach Marcello tende a minimizzare il problema: dell’eventuale furto di effetti personali non ce ne può fregare di meno e dalle aggressioni fisiche la centralona può difendersi ,oltre che con il suo metro e ottantatre, asserendo di venire da Paolo VI. Però, per essere credibile, dovrebbe dirlo in dialetto nostrano.

“Prova, Cristiana. Io sto per aggredirti; tu cosa rispondi?”

“Ce vuè?”

“Brava. E comunque stai tranquilla: quelli sulla pericolosità della Circumvesuviana sono tutti pregiudizi infondati”.

Ore 17.15. Il treno di Cristiana è arrivato puntuale, noi siamo alle porte di Napoli e il gruppo lucano è già in città. Lasciamo perdere la Circumvesuviana; sarà Tony Manero a prendere Cristiana e ad accompagnarla a Barra. In questo modo, però, è a rischio-ingorgo anche l’altra centrale, Angela.

Ore 17.40. L’operazione accerchiamento è riuscita e la squadra può riunirsi al PalaDennerlein.

Ora si tratta… solo di giocare contro il Centro Ester.

I corridoi di questo palazzetto trasudano gloria. Ecco la foto della squadra della Coppa Italia, quella della Coppa CEV, Keba Phipps…

In un box ci sono ancora i giocattolini di Antonella Del Core.

Qui è cresciuta la regina del taping, Ilaria Cacace.

Qui è cresciuta Veronica Grimaldi, che oggi firma autografi in mezza Italia e fa le pubblicità per i parrucchieri.

Qui ha giocato Deborah Divertito, la sorella della grande giornalista Stefania, autrice di reportage in Bosnia e di inchieste sull’uranio impoverito, sull’amianto-killer e su Trenitalia. Rendiamo onore ai giornalisti veri in questi tempi di minzolinismo strisciante, dove strisciante è il verbo dei vermi.

E oggi c’è un gruppo di ragazze che sta onorando la tradizione di un fertile vivaio. Il Centro Ester, neopromosso dalla C, è secondo in classifica dopo 13 vittorie e 2 sconfitte.

Stranamente la squadra si allena con i palloni vecchi, quelli che usiamo anche noi per intenderci. Come mai?

Avendo vinto a Taranto la prima di campionato con questi palloni, hanno deciso di non sfidare la scaramanzia. Non immaginavamo di essere stati corresponsabili di una scelta felice agli occhi del fato…

Al PalaDennerlein arriva anche coach Nello Caliendo e una triade di allenatori di lusso può così posare per una foto ricordo.

Formazioni.

Coach Vitale punta su Ginevra Fidora in palleggio, Brigida Viscatale opposto, Marianna Iarnone e Carmen Imperato laterali, Annalaura Di Cristo e Valentina Russo centrali, Francesca Caggiula libero.

In panchina: Nunzia Buonandi, Tina Di Matteo, Luciana Lauro e Carlotta Voluttoso.

Marcello Presta ha poco da scegliere. Può solo divertirsi a scambiare i ruoli, ma questa sera conferma il sestetto che tanto bene ha giocato al cospetto del Sarno capolista: Alessandra Certa palleggiatrice, Silvia Mastandrea opposto, Silvia Renna e Simona Leone laterali, Cristiana Zonca e Angela Stufano centrali, Ivana Gallo Ingrao libero.

A disposizione: Giulia Basile e Priscilla Pisani.

In realtà una novità c’è: il numero di maglia di Silvietta che dal 13 è passata al 3. Anche nel suo caso si è trattato di un… lavaggio creativo.

Se non altro, chi studia la nostra squadra dai video di appena un mese fa non capisce una mazza: liberi e centrali che giocano da schiacciatrici, schiacciatrici che giocano da liberi, numeri che cambiano, colori che cambiano…

Primo set

Premetto che la mia vista non molto acuta non mi permette di distinguere bene Imperato da Iarnone e l’assegnazione dei punti potrebbe risultare assai imprecisa. Fisicamente si somigliano; potrebbero almeno usare un colore diverso per le ginocchiere…

Detto questo, l’avvio del Centro Ester è brillante. Le napoletane fanno tutto molto bene e le attaccanti sembrano non trovare resistenza.

Sino al 12-7 gli unici punti tarantini sono gli assalti della nostra centrale da sbarco e gli errori in battuta delle padrone di casa. Ecco, se proprio vogliamo cercare il pelo nell’uovo, il servizio è l’unico fondamentale che sta lasciando a desiderare (finché non arriveranno gli aces) e l’atleta Di Cristo è un po’ in ombra rispetto all’eccellente partita dell’andata. Per ora.

Taranto vivacchia, non riesce ad entrare in partita e le partenopee ne approfittano portandosi sul 18-10.

Molto brava Viscatale.

Si inizia a temere che sia una di quelle trasferte alla fine delle quali pensi: tanta strada e tanto tempo sprecato pe’ nijnd’… Forse era meglio non presentarsi, pagare la multa e avere i punti di squalifica.

Sbagliato!

Improvvisamente Taranto si scuote dal torpore e piazza un esaltante break da 0-6 che riapre addirittura il set. Un ace di Cristiana e 5 (cinque!) punti di Silvia, incluso un bel murazzo!

Silvia non si ferma e replica anche a Iarnone, che aveva bloccato l’emorragia.

Sul 19-17, però, il Centro Ester è bravo a rimettersi in carreggiata: lungolinea di Imperato, tocco di seconda “in rovesciata” di Fidora (uno dei punti più belli che ho visto quest’anno) e un ace-culo ancora di Imperato (22-17).

Va a segno anche Leo, che poi però incespica sulla base del seggiolone dell’arbitro e preannuncia una richiesta di risarcimento (22-19).

Anche noi in battuta commettiamo errori. Di meno del Centro, però noi quest’anno stiamo maturando una particolare abilità nel commetterli proprio quando è meno divertente.

Chiude Iarnone, ma il Taranto adesso c’è (25-20).

Secondo set

Cristiana accresce il proprio bottino personale ed Ale mette a terra un magnifico tocco di seconda dei suoi (2-2), ma anche questo parziale si apre all’insegna del Centro.

Da applausi la fast a pallonetto dell’atleta Di Cristo (6-3).

Simona protesta per un tocco del muro non visto e poi mette al lavoro la peculiare creatività inventando uno stranissimo servizio con parabola alta che ricade nei tre metri. Nei tre metri avversari, s’intende.

Sul 15-10 prende avvio la rimonta del Taranto. Si inizia con due attacchi di un’incontenibile Cristiana con in mezzo un tiro fuori di Viscatale, che cade male.

Come all’andata, una foto con le stelline non può mancare…

E come all’andata, la capitana coraggiosa riprende a giocare regolarmente.

Si apre una fase (molto spettacolare) in cui si ribatte colpo su colpo e in cui spiccano le azioni di Di Cristo e di Silvia (18-16).

Ogni volta che la nostra schiacciatrice si tocca il ginocchio sinistro, tre capelli di Angelo da neri diventano bianchi. A Marcello, invece, non succede niente; chissà come mai.

Sul 20-16 c’è un break da quattro per il Taranto: tre aiutini del Centro ed un bel servizio vincente di Angela; è pareggio (20-20)!

E’ addirittura vantaggio dopo una furba palletta di Simona ed un ace di Silvietta (21-22)!

Punto di Imperato a va a servire Viscatale.

“Brigida, non sbagliare!”

A gridare non è un tifoso qualunque, ma è un’altra figura leggendaria di questa società: don Mario, classe 1925, se ho ben capito.

Con una sedia presa in prestito dalla segreteria, don Mario si accomoda in prima fila ed osserva la partita. Da lontano sembra uno di quegli anziani che vengono parcheggiati nei palazzetti per far passare loro un po’ di tempo o perché non è opportuno che restino a casa da soli nel giorno libero della badante.

Macché.

Altro che parcheggiato: don Mario conosce tutte le giocatrici e non gli sfugge nulla di quello che succede in campo. Fra l’altro, vede molto meglio di me tanto che nel quarto set mi servirò dei suoi commenti per annotare gli scout delle ragazze campane.

Non solo Brigida non sbaglia il servizio, ma va anche a chiudere il punto con una pipe (23-22).

Splendido pallonetto di Cris, ma immediata replica di Imperato che si guadagna un primo set-point (24-23).

Il sottotenente concede il bis e il successivo attacco fuori del Centro permette adesso al Taranto di giocarsi una palla-set (24-25).

Doppietta di Iarnone e la situazione è nuovamente ribaltata (26-25).

Angela annulla il secondo set-point, ma Russo ne offre un terzo alla propria squadra.

Matò, quante emozioni…!

Imperioso muro di Silvia che costringe la difesa partenopea a toccare la palla quattro volte.

Nello scambio successivo Ivana riesce a difendere gli attacchi di Viscatale e poi viene fischiata un’invasione a Russo (27-28).

Il pubblico protesta. Don Mario urla all’arbitro: “Disgraziato!”

E le proteste montano anche quando Silvietta fa schizzare sul muro avversario l’attacco che vale la vittoria del set (27-29).

Grandi ragazze!

Terzo set

Silvietta aveva chiuso e Silvietta apre; poi Cristiana sembra prolungare il buon momento del Taranto (1-3).

Invece, arriva la mazzata.

Sul 7-5 va a servire Imperato (veramente potrebbe anche essere Iarnone; mi trovo sulla balconata a fondo campo e la miopia potrebbe ingannarmi…).

Chiunque sia a servire (ma io reputo che sia proprio Imperato) piazza ben quattro servizi vincenti e pone le condizioni per un break di otto punti per le padrone di casa (14-5).

La ricezione, buona in generale, sta vivendo i suoi cinque minuti di passione.

Silvietta ci crede e prova ad avviare un tentativo di rimonta (14-8), ma il Centro Ester non si lascia sorprendere ed incrementa il vantaggio: 21-10.

Purtroppo viene anche vanificato un miracoloso salvataggio di piede da parte di Silvia.

Gioca proprio bene il Centro Ester. E lo spettacolo nello spettacolo è rappresentato dalla palleggiatrice: precisa, costante, abile nel salvare palloni improbabili e a trasformare così i disagi in risorse, distribuzione intelligente con cui attiva sempre le giocatrici giuste nel momento giusto.

Io non so se Ginevra Fidora sia la migliore palleggiatrice del campionato; personalmente trovo che stasera abbia giocato come non avevo ancora visto giocare nessuna in questa stagione.

Altrettanto strepitosa è Cristiana, che anche in un momento non ottimale per la squadra, continua a macinare punti (chiuderà a 18).

Il presidente e Tony mi prescrivono di abbandonare la “balconata” per riprendere la posizione del secondo set, più efficace sul piano scaramantico.

Con il contributo di tutte le attaccanti, il gap diventa meno pesante, ma il set non è mai in discussione (25-18).

Bravissima Tina Di Matteo, anche se non gioca.

Quarto set

Il Centro Ester ha fretta di chiudere la pratica (4-1), ma Cristiana non soltanto non ha fretta ma non sa neanche come trascorrere l’attesa per il pullman di mezzanotte. Un buon modo sarebbe quello di continuare a giocare questa partita fino ai 5 set (6-7).

Lo spazio sopra la rete trova una nuova protagonista: Angela Stufano, autrice in questo set di ben tre muri-punto.

L’ace di Ale che vale il 7-11 induce coach Vitale a chiedere un tie-break.

E’ buona la reazione delle napoletane (Viscatale-Imperato-Russo), ma Silvietta e Cristiana difendono il lieve vantaggio sino al servizio vincente di Viscatale (14-14).

Nel frattempo è sparito Simone; anche lui ha cambiato posto per motivi scaramantici.

Punto Silvia, ace Cristiana e muro Angela: 15-18 e possiamo farcela!

A questo punto, sale in cattedra Valentina Russo: è lei a riportare nuovamente l’incontro in parità con un primo tempo al fulmicotone (19-19).

Ed è sempre lei a siglare il sorpasso (21-20).

Taranto replica con una sempre gagliarda Silvietta, ma sul 22-21 Russo interferisce su un’azione costruita da Ale. E’ questione di attimi. Per il Centro è un muro; per le joniche è un’irregolarità e contestano animatamente la decisione del direttore di gara. Che purtroppo è quella che vale (23-21).

A legittimare il successo napoletano sono l’ultimo attacco di Imperato e un primo tempo dell’atleta Di Cristo (25-21).

Il Centro Ester piomba a ridosso del Sarno, sconfitto dall’Arzano.

Per noi un’altra partita positiva, ma la striscia di sconfitte consecutive sale a cinque. Certo, le ultime tre ce le hanno imposte le prime della classe (Azzurra Molfetta, Sarno, Centro Ester) e in nessun caso abbiamo sfigurato. Però la classifica si è fatta precaria. E i punti non possono più attendere.

A fine partita scopro con un po’ di stupore e con molta soddisfazione  quanto sia seguito il blog da queste parti. Oltre che brave, quindi, queste ragazze mi stanno anche simpatiche.

E quanto sono belle viste da più vicino. Anche da lontano, veramente, ma da vicino si colgono meglio i particolari.

Don Mario, intanto, riporta la sedia in segreteria e mi spiega di aver vissuto molti anni a Taranto in quanto furiere della Marina Militare. A questo punto è d’obbligo la foto ricordo con il nostro sottotenente di vascello.

E’ finita la partita, ma non è finita l’avventura. Anzi, il bello comincia adesso.

Il pullman di Cristiana parte a mezzanotte (dai pressi della stazione, ma non siamo molto sicuri) e dobbiamo nutrirci.

Prima, però, c’è un dubbio morale da sciogliere: dobbiamo attendere la mezzanotte facendo compagnia a Cristiana o possiamo andarcene scaricandola in piazza Garibaldi visto che tanto la partita è finita? La seconda opzione viene presa in considerazione dall’allenatore, ma la risposta di Cristiana è di quelle che non giovano alla coesione dello spogliatoio…

Si scherzava, comunque.

A Napoli la pizza è d’obbligo. Per non allontanarci dalla stazione ci viene suggerita la pizzeria Trianon, che riusciamo a trovare con un po’ di fortuna. Meno fortunato è il parcheggio, ma comunque si riesce a stipulare un accordo con il posteggiatore abusivo anche se quest’ultimo resta piuttosto interdetto per i modi alquanto perentori dell’allenatore jonico.

Non siamo fortunati neanche quando chiediamo notizie sulla fermata ad una fonte che non appare molto attendibile e appare, invero, un personaggio dalle inclinazioni che non dispiacerebbero all’ex-presidente della Regione Lazio.

Dopo un caffé in corso Lucci, mi ricordo che da queste parti c’è una targa dedicata a Mario Merola e siccome mancano venti minuti a mezzanotte propongo alle giocatrici di andarla a vedere. Ci accorgiamo che il coach è rimasto davanti al bar, dove è parcheggiato il pulmino.

Quando ritorniamo, c’è una sorpresa: il coach è circondato da tre nigeriane che esercitano un mestiere molto antico ed evidentemente molto popolare a quest’ora nei pressi della stazione, oltre che nelle residenze dell’attuale presidente del Consiglio. Sembrano allegre sia loro che il coach; avranno fatto amicizia.

Marcello dirà che erano state loro a rivolgergli per prime la parola e che anzi, sulle prime, lui ha temuto che fosse un modo per distrarlo e derubarlo del marsupio.

Le ragazze indossano pantaloni molto aderenti e sono indubbiamente piuttosto alte e slanciate. Mmmh… Secondo me, le cose sono andate diversamente da come le racconta il coach. Secondo me, è stato lui ad avviare il dialogo:

“Scusate, ragazze, voi cosa sapete fare?”

“Noi sappiamo fare tutto, tesoro”.

“Anche in posto quattro? Mi servirebbe qualche posto quattro… E in ricezione come ve la cavate?”

“Tesoro, ho detto che noi sappiamo fare tutto. Tutti posti che vuoi. Riceviamo quello che vuoi… Basta che tu paga”.

“Ah, beh, per i soldi stiamo cercando un sponsor. Magari ora giocate e poi a fine mese dovrebbero arrivare i soldi. Forse. Magari…”

“No bene così, tesoro. Tu paga prima altrimenti niente”.

“Ma le altre non fanno così…”

“E allora tu vai con altre. Noi prima soldi, poi prestazione”.

E’ tempo di congedarci da Cristiana e di iniziare un viaggio che ci riporterà a Taranto soltanto alle quattro inoltrate (ma quello di Cris sarà ancora più lungo).

Alla periferia di Napoli ogni tanto spunta un casello autostradale. Questo è un mistero: non entriamo mai in autostrada eppure c’è una stazione d’uscita. Mah. La stessa cosa era capitata all’andata.

Alla prossima partita. Alla prossima avventura.

‘A fava e ‘u scuèrcele

CRISTIANA: La mattina della partita è a Novara; all’una di notte, dopo la partita, sarà di nuovo su un pullman in viaggio per il nord. A Napoli ci resta soltanto il tempo di schiacciare a terra 18 palloni in quattro set. Questo sì che è attaccamento alla maglia. Questo è amore per lo sport. Cristiana è già nella leggenda di una squadra a cui ha dimostrato di voler bene e che gliene vuole ancora di più.

TONY MANERO: Interferisce pesantemente sull’attività fotografica pretendendo foto da solo e in compagnia, anche durante la partita, e prescrivendo le posizioni scaramanticamente favorevoli. La scaramanzia ha fallito e nel blog preferisco dare spazio alle immagini di gioco. Magari a fine stagione, raccogliamo tutte le foto di Manero in un unico post e così accontentiamo tutti.

Tabellino: Centro Ester Napoli-Taranto 3-1

Taranto: Zonca 18, Mastandrea 12, Basile NE, Renna 15, Stufano 7, Certa 2, Pisani NE, Leone 8, Gallo Ingrao (L) – All. Presta.

Aces 6, errori in battuta 6, muri-punto 9.

Centro Ester Napoli: Russo 11, Imperato 22, Iarnone 15, Viscatale 15, Buonandi NE, Di Matteo 5, Lauro NE, Voluttuoso NE, Di Cristo 13, Fidora 1, Caggiula (L) – All. Vitale.

Aces 9, errori in battuta 9, muri-punto 5.

Arbitri: Francesco Colamatteo (CE) e Giuseppe Della Gatta (CE).

Durata set: 24’, 32’, 24’, 26’ – Durata totale dell’incontro: 1.56’.

Altri risultati: Sarno-Arzano 1-3, Battipaglia-Azzurra Molfetta 3-1, Leonessa Altamura-San Pietro Vernotico 1-3, AS Benevento-ASCI Potenza 3-2, Livi Potenza-Accademia BN 3-2, Oria-V.Altamura 1-3, Acquaviva delle Fonti con Sabrina Cosentino-Salerno 3-0.

Classifica: Sarno 39; Centro Ester Napoli 38; San Pietro Vernotico 36; Azzurra Molfetta 34; Arzano 33; Battipaglia 32; AS Benevento 31; Livi Potenza 23; ASCI Potenza 20; Leonessa Altamura e Accademia BN 19; TARANTO 18; Oria 17; Acquaviva delle Fonti con Sabrina Cosentino 14; V.Altamura 11; Salerno 0.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Leonessa Altamura 400,00; Oria 200,00; Salerno 100,00; Molfetta 80,00; ASCI Potenza 50,00; Accademia BN e Acquaviva delle Fonti 40,00; tutte le altre 0,00.

Tutti fermi, ma noi siamo stati menzionati con un richiamo per mancanza del servizio di asciugatura. In un altro girone, ammonita Viviana Zonca (del Chieri). E’ parente?

Prossimo turno: Taranto-Leonessa Altamura, sabato 23 gennaio 2010, ore 19.00, Istituto Maria Pia, via Galilei.

NOTE:

(1) Cfr. CILENTO, A., Napoli sul mare luccica, Laterza, Roma-Bari, 2006 (2^ ediz.), pag. 98, e LONGO, A., Dieci, Adelphi, Milano, 2007.


CURIOSITA’ DALL’ANNUARIO

3 gennaio 2010

E’ stato pubblicato l’Annuario della pallavolo 2010, utile strumento per tutti gli addetti ai lavori. Tanto addetto ai lavori io personalmente non mi sento; sarà per questo che l’Annuario stuzzica soprattutto curiosità statistiche del tipo: quali sono le giocatrici più alte? Quali sono quelle meno alte? E le più giovani? E le meno giovani?

Altro non si può dedurre.

In realtà, per le atlete viene indicato soltanto l’anno di nascita e quindi la classifica “anagrafica” sarà piuttosto sommaria. Magari è più interessante calcolare l’età media delle squadre.

Ecco, comunque, i risultati.

Le giocatrici più giovani (età al 31 dicembre 2009)

1 Giulia Ventre C Salerno 12
2 Marianna Ferrara S Salerno 13
Marianna Maggipinto L Centro Ester Napoli 13
4 Floriana Bonifacio L Salerno 14
5 Giulia Basile S TARANTO 15
Mina Cucinelli C Leonessa Altamura 15
Angela Faiella C AS Benevento 15
Angela Falendola C Leonessa Altamura 15
Giorgia Faraone L Leonessa Altamura 15
Simona Galiero S Centro Ester 15
Giulia Passaseo O Leonessa Altamura 15

Le giocatrici più esperte

1 Annamaria Orefice U Salerno 39
2 Vaska Radkova A ASCI Potenza 38
3 Teresa Agozzino S AS Benevento 37
4 Loredana Corvino S San Pietro Vernotico 36
Annamaria Totaro S Arzano 36
6 Barbara Guglielmi S Azzurra Molfetta 35
Roberta Licata S Volley Altamura 35
8 Mara Di Martile A Livi Potenza 34
Catia De Nicola C San Pietro Vernotico 34
Angela Stufano C TARANTO 34
Maria Rosaria Stufano U Salerno 34

Bisogna dire che le succitate giocatrici esperte formerebbero uno squadrone formidabile. Manca il libero, ma quello lo possiamo mettere noi; ne conosciamo uno molto competitivo che ha 33 anni…

L’età media delle squadre

1 Sarno 25,4
2 San Pietro Vernotico 24,8
3 Arzano 24,5
Livi Potenza 24,5
5 TARANTO 24,3
6 Acquaviva delle Fonti 24,2
7 Oria 24
8 Volley Altamura 23,8
9 AS Benevento 23,7
10 Azzurra Molfetta 23,1
11 ASCI Potenza 23
12 Battipaglia 22,2
13 Salerno 22
14 Centro Ester Napoli 21,2
15 Accademia Benevento 20
16 Leonessa Altamura 17

Le giocatrici più alte

1 Enza Ragone S Leonessa Altamura 1,93?!
2 Emanuela Morrone O Battipaglia 1,90
3 Catia De Nicola C San Pietro Vernotico 1,88
Anna Silvia Piscopo C AS Benevento 1,88
Maria Russo C Arzano 1,88
6 Marilena Fracchiolla O Azzurra Molfetta 1,87
Valentina Russo C Centro Ester Napoli 1,87
8 Maria Muriello O AS Benevento 1,86

Seguono numerose giocatrici alte 1,85.

Veramente qui mi permetto di nutrire alcune perplessità. Enza Ragone l’abbiamo vista bene nella partita contro il Taranto (ahinoi, ci ha fatto 23 punti) e non mi è sembrata un gigante. Non sul piano della statura. Temo, quindi, che ci sia stato un errore e che lo scettro della più alta del reame vada assegnato a Emanuela Morrone. Nel suo caso, 1,90 è decisamente credibile.

Le 10 giocatrici più diversamente sviluppate in senso verticale

1 Marianna Maggipinto L Centro Ester Napoli 1,54
2 Angela Dibenedetto L Leonessa Altamura 1,62
3 Giorgia Faraone L Leonessa Altamura 1,63
Margherita Ferrulli O Volley Altamura 1,63
Annalisa Perrone L San Pietro Vernotico 1,63
6 Manuela Caramuta L ASCI Potenza 1,64
Marianna Santangelo L ASCI Potenza 1,64

A questo punto subentrerebbe il Taranto, ma le giocatrici alte 1,65 nel girone G sono troppe per essere elencate.

Prendo atto che in tutto il girone G ci sono soltanto 7 giocatrici (su 201) meno alte di me…

Precisiamo, comunque, che la Maggipinto ha soltanto 13 anni.

La statura media per squadra

1 Arzano 1,780
San Pietro Vernotico 1,780
3 Acquaviva delle Fonti 1,770
4 Azzurra Molfetta 1,769
5 AS Benevento 1,766
6 Sarno 1,760
7 Battipaglia 1,759
8 TARANTO 1,752
9 Accademia Benevento 1,750
10 Centro Ester Napoli 1,747
11 Leonessa Altamura 1,746
12 Oria 1,733
13 ASCI Potenza 1,725
14 Livi Potenza 1,723
15 Salerno 1,719
16 Volley Altamura 1,716

Qualche altra curiosità. Precisiamo, però, che abbiamo considerato i ruoli effettivi e non quelli indicati. Il riferimento è al San Pietro Vernotico che deve aver inteso la L di libero come L di laterale; a leggere l’Annuario, le brindisine avrebbero una batteria di liberi sensazionale: Perrone, Valente, De Mitri, Corvino e Ristits…

Allora, i liberi più alti sono:

Annamaria Tateo (Oria, 1,75) e Francesca Caggiula (Centro Ester, 1,73).

La centrale meno alta:

Maria Laura Lamparelli (Accademia Benevento, 1,68).

L’alzatrice più alta:

Virginia Alfieri (Azzurra Molfetta, 1,82).

Vediamo adesso le età medie del girone divise per ruolo:

1 Schiacciatrici 24,1
2 Opposti 23,8
3 Alzatrici 22,9
4 Centrali 22,3
5 Liberi 20,6

E le stature medie per ruolo:

1 Centrali 1,779
2 Opposti 1,779
3 Schiacciatrici 1,766
4 Alzatrici 1,723
5 Liberi 1,669

Le centrali vincono per 0,2 millimetri di differenza.


QUEL CHE SIAMO-CENTRO ESTER NAPOLI 2-3

20 settembre 2009

Sabato 19 settembre 2009 – ore 19.00

Puff.

Mi sia consentito inaugurare la stagione con questa citazione di un articolo che ha fatto la storia del giornalismo. [1]

Inizia il campionato 2009-2010 e in qualche modo siamo ancora qui. In tribuna c’è il nuovo general manager Vittorio Di Grazio con il suo staff ed i signori sponsor, in panchina c’è coach Marcello e la squadra, pur conservando l’ossatura della storica Palafiom, presenta diversi volti nuovi. Delle partenze e degli arrivi si parlerà più diffusamente in settimana.

In tribuna, accanto a nuovi tifosi, non mancano i vecchi amici della squadra; non faccio nomi per non rischiare di far torto a qualcuno.

Corsi e ricorsi storici: anche quest’anno la partita inaugurale ci vedrà opposti al Centro Ester, proprio come due anni fa all’esordio assoluto in B2. E anche quest’anno assisteremo ad un incontro spettacolare, probabilmente più tecnico rispetto ad allora, ma ugualmente ricco di emozioni.

La Palafiom, cioè il Taranto, cioè il Montescaglioso, cioè forse il Laterza, insomma la Cosa, quel che siamo, scende sul parquet con le maglie acquistate all’outlet dell’Inter. Meno male ca no’ s’ sciuech ‘u 5 maggie…

Diamo un’occhiata alla numerazione e rendiamo così un servizio agli scout-men della concorrenza che potranno preparare agevolmente i propri files: 1. Cristiana Zonca, 3. Katia Taddei (ca no jè ‘a centràle d’ ‘u Potenza…), 4. Simona Mereu (di fatto indisponibile; per la maglia del secondo libero ha scelto il 17 perché, visto che la sfiga si accanisce già da tre anni, vediamo se in questo modo viene esorcizzata), 6. Ivana Gallo Ingrao, 9. Gisela Scialacomo, 10. Silvia Renna, 11. Angela Stufano, 13. Silvia Mastandrea, 14. Alessandra Certa, 16. Simona Leone, 17. Priscilla Pisani, 18. Marika Guerri.

Coach Marcello Presta sceglie come titolari Alessandra in palleggio, Silvietta opposto, Gisela e Ivana di banda, Silvia e Cristiana centrali, Leo libero.

Il Centro Ester replica con Ginevra Fidora (nome e cognome suggestivi; messi insieme sembrano tratti da un romanzo medievale), Brigida Viscatale, Marianna Iarnone, Carmen Imperato, Annalaura Di Cristo, Valentina Russo e Francesca Caggiula.

In panchina: Nunzia Buonandi, Tina Di Matteo, Luciana Lauro, Carlotta Voluttuoso e Floriana Frattini.

Coach Gaetano Vitale ha dunque puntato sulla formazione che gli ha garantito la promozione in B2, rinunciando a schierare i nuovi acquisti, ad eccezione dell’atleta Di Cristo, che in campo farà valere la sua esperienza e la sua tecnica. Eccome, se le farà valere.

In tribuna c’è anche Simone, che pallavolisticamente va dove lo porta il cuore.

Il primo sgarbo alla Palafiom lo commette Valentina Russo che spedisce e incastra il pallone sul tabellone elettronico. Se uno ci avesse provato mille volte non ci sarebbe riuscito; come cavolo ha fatto?

La prima gaffe dell’anno, invece, è della nostra Simona Leone, che, ignorando il minuto di silenzio disposto per i soldati morti a Kabul, si avventa – gridando a squarciagola – sul primo servizio ospite. Una ricezione perfetta ma sprecata; che peccato.

Primo set

E’ invece di Gisela il primo punto stagionale della Cosa. L’atleta Di Cristo ci impone il primo muro attivo, ma poi passiamo a condurre con le azioni di Cristiana ed il caratteristico tocco di seconda di Mani Fatate (6-3).

Va a segno Ivana, va a segno Silvia d’astuzia e soprattutto va ripetutamente a segno Silvietta dopo che Alessandra concede il bis (17-14).

E’ una bella partita; il ritmo è alto ed entrambe le squadre stanno contribuendo allo spettacolo.

Fidora scorge un vuoto nelle retrovie joniche ed appoggia intelligentemente il pallone in posto sei (18-16), ma la Palafiom piazza il break decisivo: primo tempo di Silvia, attacco di Silvietta, bomba di Gisela dopo un gran salvataggio di Simona ed errore offensivo ospite (22-16).

Nonostante i 4 errori in battuta complessivi, il set è tarantino e la sua conclusione è emblematica: Silvietta schiaccia da posto due e corona un parziale strepitoso (25-18).

Secondo set

Muro Russo, attacco Imperato ed ace Viscatale, che sorprende in ricezione la nostra Gisela. Sull’ 1-4 coach Marcello chiama il time-out e la “vendetta” dell’apulo-argentina non si fa attendere: due attacchi di banda ed un ace riparatore (5-5).

La nostra laterale, però, ha dimenticato di togliersi dalla gamba sinistra l’ultima striscia della ceretta.

Cresce il Centro Ester, che in questa fase fa la partita: i 19 punti realizzati da questo momento in poi sono tutti “costruiti”; nessun errore-punto nostro. E sono invece errori campani a costituire il 62% dei punti tarantini. Ad opporsi al muro di fuoco napoletano sono soprattutto le nostre due centrali, mentre la ricezione appare in sofferenza.

Napoli, invece, sta difendendo tutto.

Sul 14-22, però, rinasce la speranza: break da 6 punti inaugurato da una fast di Cristiana e concluso da una fast di Silvia (20-22).

Fuori Ianone, dentro Lauro, ma è Russo a beffare la nostra difesa con un bel pallonetto, seguito da un bolide di Viscatale favorito da un’alzata rapida e perfetta di Fidora (20-24).

L’opposto napoletano, nel frattempo, aveva necessitato di una fasciatura al braccio, che lo stesso coach ospite si incarica di assicurare.

L’ultimo punto è di Valentina Russo, una delle giocatrici più digitate nei motori di ricerca che conducono a questo blog (21-25).

Terzo set

La Cosa sorprende Ester in avvio di terzo set: due aces di Silvia ed un muro di Cristiana connotano la partenza-sprint delle padrone di casa (5-0).

Il vantaggio aumenta con le azioni efficaci di Silvietta, Ivana e Gisela (9-2), ma la formazione campana rientra subito in partita con 4 (quattro) aces quasi consecutivi di Carmen Imperato (9-9).

Marcello non è molto soddisfatto e nel conseguente time-out sono felice di non essere al posto delle giocatrici.

Per fortuna, le ragazze napoletane decidono di sprecare molte opportunità di cambio-palla, anche a causa di un’intesa non ancora perfetta tra Fidora e l’atleta Di Cristo.

Dal 15-9 in poi, però, riprendono a migliorare anche le nostre percentuali offensive: Silvietta buca il parquet, Silvia alza due bei murazzi, Ivana trova un servizio vincente e Gisela completa l’opera con due attacchi consecutivi che permettono a Silvietta di sfruttare, direttamente in battuta, il primo dei 10 set-ball a disposizione (25-14).

Da segnalare anche il contributo alla causa da parte di Tony Manero.

Quarto set

Cristiana da un lato; Viscatale e Iarnone dall’altro: il quarto parziale si apre all’insegna dell’equilibrio e dei continui cambi-palla. La partita non cessa di risultare avvincente ed anzi, proprio in questa fase, vive uno dei momenti più belli e più intensi.

Taranto sembra in grado di controllarla e di farla propria.

Dopo un bel muro di Silvietta (9-8), però, il Centro Ester pareggia e sorpassa grazie alla propria giocatrice di maggior prestigio: Annalaura Di Cristo ribatte a terra una nostra ricezione lunga, schiaccia un’alzata di Fidora e poi mura un’attaccante jonica (9-12).

Sono ancora le centrali a tenere in piedi la Palafiom, ma i bolidi di una scatenata Iarnone e di una sempre efficiente Viscatale complicano la situazione (15-20).

Ace-culo di Silvietta, muro del sottotenente, muro Silvia-Ale, ma le napoletane rispondono colpo su colpo ed al magnifico lungolinea di Silvietta segue il decisivo primo tempo di Russo, set-winner prediletta della squadra barrese (21-25).

Tie-break

Qualcuno l’aveva previsto: finirà al tie-break anche quest’anno (speriamo, allora, che sia analogo anche il risultato). Io penso che, comunque vada a finire, è stata decisamente una bella partita.

Brutto iniziare il mini-set di spareggio con un muro (Imperato), ma per fortuna Gisela rimedia (3-2).

Allungo napoletano (3-5) e pronta replica rossoblu (6-5).

A questo punto, purtroppo, il Centro Ester decide di prendersi la partita sulle ali di una carica agonistica e di un entusiasmo notevoli. Noi, invece, soffriamo i servizi ospiti e non riusciamo a superare un muro che ormai ha preso le misure alle attaccanti locali.

Le ragazze di coach Vitale piazzano due micidiali break da 5, interrotti soltanto da un muro di Cristiana e da un ace di Gisela (8-10).

Dopo un increscioso malinteso tra Ale e Cristiana, di cui mi pare che sia responsabile la prima (che resta comunque la palleggiatrice migliore del mondo), gli ultimi due punti portano la firma dell’atleta Di Cristo, realizzatrice più prolifica della serata (18 punti): muro e mani-fuori (8-15).

L’applauso del Maria Pia è un meritato riconoscimento alle ospiti, ma è soprattutto un altrettanto meritato gesto di apprezzamento per una Palafiom che ha dispensato lunghi sprazzi di bel gioco. E’ stato bello; grazie lo stesso.

Dopo il terzo tempo di rito può scatenarsi la gioia delle esterine, espressa con una modalità piuttosto inquietante: Tina Di Matteo lancia una serie di striduli gridolini che lasciano sgomento il pubblico del Maria Pia. E’ davvero sconvolgente.

Si decide, pertanto, di chiudere le atlete ospiti nello spogliatoio finché la palestra non si sia precauzionalmente svuotata, soprattutto dei bambini che avrebbero potuto restare maggiormente traumatizzati.

Tabellino: TARANTO-Centro Ester Napoli 2-3 (25-18, 21-25, 25-14, 21-25, 8-15)

Palafiom Taranto: Zonca 17, Taddei NE, Mereu NE, Gallo Ingrao 3, Scialacomo 12, Renna 17, Stufano NE, Mastandrea 15, Certa 4, Guerri NE, Pisani NE, Leone (L) – All. Presta.

Aces 9, errori in battuta 6, muri-punto 11.

Centro Ester Napoli: Russo 10, Imperato 15, Iarnone 15, Viscatale 16, Buonandi NE, Di Matteo NE, Lauro 0, Voluttuoso NE, Di Cristo 18, Fidora 5, Frattini NE, Caggiula (L) – All. Vitale.

Aces 11, errori in battuta 3, muri-punto 8.

Arbitri: Giuseppe Russo (LE) e Elio Donno (LE).

Durata set: 27’, 30’, 20’, 34’, 12’ – Durata totale dell’incontro: 2.15’.

Altri risultati: Accademia BN-Livi Potenza 3-1, Arzano-Sarno 2-3, Molfetta-Battipaglia 3-1, Salerno-Acquaviva delle Fonti 1-3, San Pietro Vernotico-Leonessa Altamura 0-0, V.Altamura-Oria 0-0, ASCI Potenza-AS Benevento 0-0.

Classifica: Acquaviva delle Fonti, Molfetta, Accademia BN 3; Centro Ester NA, Sarno 2; Arzano, TARANTO 1; Livi Potenza, Battipaglia, Salerno, V.Altamura*, San Pietro Vernotico*, Leonessa Altamura*, Oria*, AS Benevento*, ASCI Potenza* 0.

(*) V.Altamura, San Pietro Vernotico, Leonessa Altamura, Oria, AS Benevento e ASCI Potenza, una partita in meno.

Prossimo turno: Leonessa Altamura-Taranto, sabato 26 settembre, ore 19.00.

NOTE:

(1) Cfr. DI CERA, G., Addio Nati a Taranto. Il titolo a Montescaglioso, “Corriere del Giorno”, 4 luglio 2009, pag. 34.


RICOMINCIAMO!

3 settembre 2009

Anche quest’anno, nell’imminenza dell’avvio della nuova stagione agonistica, diamo uno sguardo al calendario del campionato, agli assetti delle nostre avversarie ed ai rispettivi siti internet. Non è un’impresa facile perché gli assetti di molte formazioni sono ancora molto fluidi, a cominciare da noi che ancora dobbiamo capire chi siamo, cosa siamo e soprattutto dove siamo.

Le notizie di mercato sono state raccolte per lo più in rete e difficilmente potranno risultare esaustive. Ho distinto le notizie certe, diffuse dalle stesse società o dalle interessate, dalle voci di mercato e dai pettegolezzi (che ho ignorato anche se in buona fede o qualificati).

Ove ci fossero errori od omissioni, si accolgono con piacere correzioni e segnalazioni purché si citino fonti certe. Altrettanto preziose saranno le segnalazioni di siti internet che qui non sono stati menzionati.

E’ inutile far presente che si tratta di una fotografia “in movimento”. Si sa che il mercato è ancora apertissimo ed anche quelle che sembrano certezze potrebbero alla fine non essere tali, senza contare che molte giocatrici sono ufficialmente in cerca di squadra ed alcune di esse sono in grado, da sole, di trasformare le ambizioni di una società.

Era una doverosa premessa.

Il nostro campionato ricomincia dal Centro Ester il 19 settembre. Corsi e ricorsi storici. Ricorderete che furono proprio le napoletane le prime avversarie assolute della Palafiom in serie B2 due anni fa, in una partita per noi storica ed entusiasmante che si concluse al tie-break. Per quell’esordio non avrebbe potuto esserci all’epoca un’avversaria più prestigiosa visti i successi nazionali ed internazionali di questa società. La stagione delle partenopee si concluse con una retrocessione maturata soltanto all’ultimo scambio e all’ultimo respiro in quel di Ostuni, ma era una squadra che a me piaceva moltissimo per tecnica e per carattere.

Dopo un solo anno di purgatorio in C, il Centro Ester ritorna adesso nei campionati nazionali. Tra le barresi brilla la presenza di un’atleta Di Cristo (Annalaura) e dell’altra centrale appena ingaggiata, Nunzia Buonandi, ma c’è da giurare che potremo apprezzare molte ragazzine cresciute in un vivaio particolarmente fertile.

Il Centro Ester, fra l’altro, non si occupa soltanto di pallavolo, ma è una polisportiva impegnata in vari settori, sportivi e non. Proprio qualche mese fa ho conosciuto uno sfortunato ragazzo di quelle parti che tra famiglia allo sbando e amicizie delinquenziali aveva avuto come unico riferimento educativo sano proprio il Centro Ester. Il sito è http://www.centroester.it; selezionare le voci Dipartimento sportivo, poi Pallavolo e infine Comunicati stampa.

La prima trasferta (26 settembre) è nella mitica Altamura, terra di grandi tradizioni per il volley femminile e soprattutto terra dei mitici doppiatori murgesi, che spero di avere finalmente l’occasione di incontrare per ascoltare le loro voci dal vivo, oltre che per tentare di convincerli a non abbandonare un’arte che hanno saputo interpretare meglio di chiunque altro. Sono ben due le formazioni altamurane; la prima che affronteremo è la Clemente Dibenedetto Leonessa Altamura. Le ragazze di coach Marchisio hanno ottenuto la promozione in B2 con una squadra quasi interamente costituita da Under. Under pregiate. Dovremmo così ritrovare sul nostro cammino una “vecchia” conoscenza dei campionati giovanili, “Dinamite-12” Graziana Caputo.

Ingaggiata la centrale Mina Cucinelli.

Il sito è http://leonessavolley.it/index.php.

La seconda località “bi-squadre” che visiteremo quest’anno, dopo Altamura, è il capoluogo della Basilicata, dove ci recheremo nella terza giornata per affrontare l’ASCI Potenza. Orfana di coach Caliendo, la formazione lucana ha ingaggiato la schiacciatrice Francesca Nolè, reduce da un ottimo campionato a Battipaglia. Suo il compito di non far rimpiangere la fuoriclasse Paola Felicetti, trasferitasi a Sala Consilina. Nel capoluogo lucano sono arrivate anche Ghersetti, Arras, Radkova e Ridolfo, e sono state confermate Di Camillo, Di Lucchio, Santangelo e Taddei. In partenza Pontillo, Carbonara, Sinisi e Muscillo.

Il sito dell’ASCI Potenza, da cui sono state acquisite queste notizie, è www.ascivolley.it. Non si ha notizia di Avena e Restaino; non figurano tra le confermate ma neanche tra le partenti. Saranno state rapite anche loro da un UFO…

Si torna a Taranto, cioè a Montescaglioso, cioè a casa, insomma, per una prima sfida all’insegna delle ex, con riferimento alle indimenticate e indimenticabili Rossella Garaguso e Simona Mucci (Mucci s’achiàm’, none Moccia…!), punti di forza della neopromossa Oria. Nella splendida città federiciana dovrebbe esibirsi anche la marziana Ida Taurisano, circostanza che proietterebbe molto in alto le quotazioni delle brindisine, anche in considerazione della conferma di Luisa Chionna, altra atleta di categoria superiore, e dell’ingaggio della centrale Monica Casalino. Confermate Sebastio, Lonoce e Tateo. E’ invece andata a Noci una delle bandiere biancazzurre, Lucrezia Liace.

Il sito è www.newvolleyoria.it, che però viene aggiornato in modo un po’ discontinuo.

Il Battipaglia di coach Caliendo è l’avversaria della quinta giornata. Speriamo che dopo il travolgente girone di ritorno dello scorso anno Lombardo & Co. si siano date una calmata, ma ho paura di no. E’ andata via l’attaccante Nolè, ma è arrivata la forte centrale Valentina Borrelli, che trova dunque posto in un roster molto interessante e già ben affiatato (si pensi alla citata Lombardo, a Palladino, a El Gamal, a Dello Monaco, ecc.). Per motivi assai lieti ho la sensazione che il libero Granozio non potrà servire la causa, ma al suo posto dovrebbe subentrare Paola Barletta. Tra i volti nuovi anche la palleggiatrice Rossana Montemurro, la schiacciatrice  Sara Casale e le centrali Federica Buonocore e Barbara Giordano. Forse andrà via per motivi di studio la forte centrale Antonella Miano.

Il sito è www.volleyclubbattipaglia.it.

Ancora un derby domestico alla 6^ giornata, quando riceveremo l’Acquaviva delle Fonti. L’ultimo confronto sotto rete risale al campionato di serie C 2005-’06; si giocava all’Alfieri e ricordo una storica ricezione di Ivana al 4^ set sul 25-24 per le ospiti…

Non mi pare che la squadra (probabilmente confermata in gran parte) abbia un proprio sito; le notizie sulla formazione barese (ferme alla promozione e quindi del mercato estivo non sappiamo nulla), comunque, si trovano regolarmente su www.acquavivalive.it/sport.

Il 31 ottobre la Palafiom sarà di scena al PalaVestuti di Salerno. Completamente smantellata la formazione che conquistò i play-off l’anno scorso, la Scuola Volley punta su forze fresche e sulla regia di Annamaria Orefice. A proposito di freschezza, precisiamo sin d’ora che ci farebbe piacere trattare l’acquisto di ulteriori mozzarelle di bufala con il gentile rappresentante del caseificio che l’anno scorso risultò particolarmente efficiente.

Il sito del Salerno è www.scuolavolleysalerno.it.

Novembre si apre all’insegna della grande sfida con il San Pietro Vernotico, vincitore dello scorso campionato di serie C. Nella città brindisina, che non è nuova ai parquet delle categorie nazionali, hanno allestito una formazione di tutto rispetto e proiettata verso il vertice del girone. Oltre a coach Vincenzo Lapertosa (assistito da Catia De Nicola) sono state confermate Loredana Corvino, Manuela Cafarella e Annalisa Perrone; sono arrivate la fuoriclasse Michela Ristits, la nostra ex Marcella Scaglioso (che saluto), la centrale Claudia Carrozzo e Valentina De Mitri, che torna in B dopo le eccellenti stagioni a Oria e a Ceglie.

C’è anche un bel contorno di promettenti giovani atlete pugliesi: Sabrina Ferraro (ex Brindisi), Giorgia Valente (ex Tuglie), Silvia Antonaci (ottima centrale della Sport Fit Center Lecce) e la palleggiatrice Sara Barba, Cosentino in miniatura, anche lei apprezzata nelle semifinali regionali al Maria Pia due anni fa.

Il sito del San Pietro è www.skylovolley.it.

Nona giornata in visita all’AS Benevento, una delle due formazioni del capoluogo sannita. Scusate la scarsa finezza, ma dopo lo 0-6 dello scorso anno (peraltro ineccepibile), io mi do una vigorosa grattata.

Sembra che Agozzino & Co. siano state confermate in blocco, inclusa la stella del volley mondiale, Giovanna Bernardi, eletta dalla FIVB miglior giocatrice del XX secolo.

Temo che la società non abbia un proprio sito.

Ritorno nella Murgia barese il 21 novembre, fronte AS Altamura. Le pari opportunità nel girone, rappresentate lo scorso anno dalla sola Annagrazia Matera, raddoppiano grazie alla seconda gentilcoach, Pina Difonzo. La società ha fatto spese soprattutto in Campania: da Battipaglia è arrivato il libero Ileana Evangelista, da Scafati l’opposta Sara Giogli (benvenuta in Puglia; salutami Franco), da Sala Consilina la palleggiatrice Simona Ancora e la schiacciatrice Carmen Vantaggiato.

Dal mercato pugliese provengono, invece, Debora Zicari (laterale, ex Santeramo), Anna Simonetti (libero, ex Santeramo) e Grazia Spinelli (centrale, ex Turi).

Dalla Sicilia gli acquisti più suggestivi: Francesca Licata (laterale, ex Siracusa, B2) e la brasiliana Ana Carolina Branco (centrale, ex Rossano, B1).

Anche in questo caso, non ho notizia di un sito della società, ma sono pronto a rettificare nel caso mi fosse sfuggito.

Incontro di prestigio all’11^ giornata: l’Arzano, neopromossa ma con un passato finanche in serie A2. E’ proprio con l’Arzano che ha giocato in serie A Veronica Grimaldi, come il fan club ci tiene a ricordare. E lo ribadiamo: Veronica Grimaldi ha giocato in serie A! Con i rinforzi di cui si è dotato, non si può escludere che l’Arzano possa tornare in poco tempo a certi livelli. Un nome su tutti: Nunzia Campolo, che ancora non si decide a togliersi dai… a giocare in campionati più degni della sua indiscussa bravura. Il tentativo di clonazione dell’Orion di due anni fa contempla anche l’ingaggio di Maria Grazia Sforza.

Confermate Maggie Cozzolino, Santa Guida ed Elisabetta Piscopo; ingaggiate anche Lisa Gritto e Carmela Petrella.

Il sito dell’Arzano non mi è noto.

Prima di un terribile rush finale, la Palafiom deve misurarsi con l’Accademia Volley Benevento, che non è la squadra di Maria De Filippi, ma è una formazione proveniente dalla serie A2 che punta decisamente sulla linea verde. Ingaggiate “la ragazza col turbante” Giuditta Tancredi, il libero Emilia Gaudio, la centrale Erica Lestini e molte altre giovani promettenti. Ma un particolare motivo d’interesse sarà monitorare i progressi del gioiellino del Salento, la palleggiatrice Eleonora Carbone. Dall’alto dei suoi 23 anni sembra una vecchietta la centrale Rosa Principe (ex Monterotondo, B1). Della formazione di A2 sono rimaste Annamaria Ferrone ed Elena Gammarota.

Il sito di riferimento è www.accademiavolley.it.

Tre squadre in B (inclusa la Lorelei in B1) non sono evidentemente un lusso per Potenza. Dopo l’ASCI ci confronteremo, infatti, con la Livi Potenza, formazione temibile ed ambiziosa in virtù degli acquisti di Roberta Calculli (palleggiatrice, ex Matera), della russa Elena Alexandrova (schiacciatrice, ex Lorelei) e soprattutto della nostra Michela Benefico (schiacciatrice), grande cuore rossoblu che sarà difficile immaginarsi contro. L’ultimo acquisto è Ilaria Barbaro, che abbiamo conosciuto a Manfredonia.

Sul web bisogna digitare www.livivolley.it.

L’ultimo derby è a Molfetta. Dopo la salvezza conquistata l’anno scorso, l’Azzurra ha radicalmente cambiato obiettivi e si pone adesso tra le favorite del campionato.

L’aveva promesso e l’ha fatto davvero: il presidente Giancaspro ha condotto la prima campagna acquisti della storia del volley su Facebook. Segni dei tempi. Quindi delle adriatiche sappiamo tutto. Ad arricchire il roster di Annagrazia Matera sono arrivate le palleggiatrici Virginia Alfieri (Vigolzone, B1) e Sara Grassi (Bitonto, C), le schiacciatrici Barbara Guglielmi (Mariano Corciano, B2) e Savina Binetti (Molfetta Volley, C), le centrali Angela Tralli (Marsala, B1) e Mariella Lasorsa (Molfetta Volley, C). Restano a Molfetta Mara Racanati, Marilena Fracchiolla, Brigida Fortunato, Alessandra Nappi, Marta De Gennaro, Simona Marasco e Valeria Brattoli.

L’occasione è comunque gradita per salutare due atlete in partenza: la concittadina dai capelli sciolti, Giusy D’Elia, e la mitica capitana e santa Maria Teresa Francioso, sempre grato per le indimenticabili emozioni che ha saputo regalare in quel di Gioia del Colle.

Imminente il nuovo sito internet della società.

Si chiude contro il Sarno, come l’anno scorso ma a campi invertiti. La carrellata delle giocatrici a disposizione di coach Loparco rappresenta, da sola, una certificazione di favorita per la vittoria finale: Tatiana Capriotti, Vanessa Torrisi, Daniela Polito, Neide Pereira, Raquel Santos (se confermata), Tania Costantino, Annamaria Amitrano, Antonella Salvati, Arianna Amati e Angela Castiello.

Vabbè, organizziamo una petizione per dichiarare il Sarno già in B1 e facciamo prima. Due turni di riposo a squadra e non ne parliamo più…

A pensarci bene, però, c’è una grande incognita: chi saprà sostituire lo scout-man Sasà Albanese (che saluto in vista della nuova avventura a Mercato San Severino)? Quel computer portatile contiene dati più preziosi del registratore di Patrizia D’Addario.

Colgo l’occasione per salutare Maria Rosa e la nostra “bestia nera” Veronica; spero che ci si incontri sugli spalti.

Il sito del Sarno, bellissimo ma non sempre aggiornato, è www.aitovolleysarno.it.

NOTE:

Le foto di Acquaviva delle Fonti è tratta da www .comune.acquaviva.ba.it.