Sabato 16 gennaio 2010 – ore 19.00
Sembra, effettivamente, un’operazione militare con il PalaDennerlein al centro del mirino. Un mirino di natura agonistica, naturalmente.
Sulla cartina geografica tracciamo tre linee virtuali. La prima parte da Taranto e riguarda quasi tutte le atlete. La seconda parte da Matera, riguarda Angela e si congiunge alla prima nell’autogrill di Bucaletto. La terza parte da Novara, passa da Milano e riguarda il sottotenente Cristiana.
Tutte convergono su Barra, ma è evidente che a rendere incerta ed emozionante l’operazione è soprattutto la terza missione: riuscirà Cristiana a prendere la coincidenza del treno a Milano ed arrivare puntuale alla Stazione Centrale di Napoli (17.15)?
Riuscirà poi a raggiungere in tempo il PalaDennerlein?
E infine, riuscirà a giocare decentemente dopo una settimana in cui è stata costretta ad allenarsi con qualche principiante dell’oratorio di Novara?
Noi, intanto, ci stringiamo nel nuovo pulmino della ditta che ha gentilmente deciso di contribuire alle esigenze della squadra e che per questo ringraziamo.
Il posto che scotta è quello avanti a destra. Il posto due, per capirci. Ivana ci sta stretta e l’allungamento delle gambe impedisce al coach di guardare nello specchietto retrovisore. Dopo la prima sosta all’autogrill di Pisticci, i liberi si danno cambio visto che Priscilla è meno ingombrante.
Intanto i telefonini sono roventi.
Ore 15.00. Cristiana è sul treno, ma forse è più opportuno che raggiunga Barra da sola con la Circumvesuviana. I treni sono frequenti e così si dribblerebbe il traffico.
La nostra centralona esprime qualche riserva. La Circumvesuviana non gode di buona fama.
Antonella Cilento, che pure non ha scritto un trattato sulla devianza, racconta del furto di un cellulare ed anche due giovani protagonisti (questi sì, devianti) di un racconto di Andrej Longo la utilizzano come mezzo di locomozione. [1]
Chiediamo un parere a Silvia, che ha vissuto per due anni da quelle parti, ma la giocatrice salentina si avvale della facoltà di non rispondere.
Poiché la divisa da gioco di Cristiana ce l’abbiamo noi, coach Marcello tende a minimizzare il problema: dell’eventuale furto di effetti personali non ce ne può fregare di meno e dalle aggressioni fisiche la centralona può difendersi ,oltre che con il suo metro e ottantatre, asserendo di venire da Paolo VI. Però, per essere credibile, dovrebbe dirlo in dialetto nostrano.
“Prova, Cristiana. Io sto per aggredirti; tu cosa rispondi?”
“Ce vuè?”
“Brava. E comunque stai tranquilla: quelli sulla pericolosità della Circumvesuviana sono tutti pregiudizi infondati”.
Ore 17.15. Il treno di Cristiana è arrivato puntuale, noi siamo alle porte di Napoli e il gruppo lucano è già in città. Lasciamo perdere la Circumvesuviana; sarà Tony Manero a prendere Cristiana e ad accompagnarla a Barra. In questo modo, però, è a rischio-ingorgo anche l’altra centrale, Angela.
Ore 17.40. L’operazione accerchiamento è riuscita e la squadra può riunirsi al PalaDennerlein.
Ora si tratta… solo di giocare contro il Centro Ester.
I corridoi di questo palazzetto trasudano gloria. Ecco la foto della squadra della Coppa Italia, quella della Coppa CEV, Keba Phipps…
In un box ci sono ancora i giocattolini di Antonella Del Core.
Qui è cresciuta la regina del taping, Ilaria Cacace.
Qui è cresciuta Veronica Grimaldi, che oggi firma autografi in mezza Italia e fa le pubblicità per i parrucchieri.
Qui ha giocato Deborah Divertito, la sorella della grande giornalista Stefania, autrice di reportage in Bosnia e di inchieste sull’uranio impoverito, sull’amianto-killer e su Trenitalia. Rendiamo onore ai giornalisti veri in questi tempi di minzolinismo strisciante, dove strisciante è il verbo dei vermi.
E oggi c’è un gruppo di ragazze che sta onorando la tradizione di un fertile vivaio. Il Centro Ester, neopromosso dalla C, è secondo in classifica dopo 13 vittorie e 2 sconfitte.
Stranamente la squadra si allena con i palloni vecchi, quelli che usiamo anche noi per intenderci. Come mai?
Avendo vinto a Taranto la prima di campionato con questi palloni, hanno deciso di non sfidare la scaramanzia. Non immaginavamo di essere stati corresponsabili di una scelta felice agli occhi del fato…
Al PalaDennerlein arriva anche coach Nello Caliendo e una triade di allenatori di lusso può così posare per una foto ricordo.
Formazioni.
Coach Vitale punta su Ginevra Fidora in palleggio, Brigida Viscatale opposto, Marianna Iarnone e Carmen Imperato laterali, Annalaura Di Cristo e Valentina Russo centrali, Francesca Caggiula libero.
In panchina: Nunzia Buonandi, Tina Di Matteo, Luciana Lauro e Carlotta Voluttoso.
Marcello Presta ha poco da scegliere. Può solo divertirsi a scambiare i ruoli, ma questa sera conferma il sestetto che tanto bene ha giocato al cospetto del Sarno capolista: Alessandra Certa palleggiatrice, Silvia Mastandrea opposto, Silvia Renna e Simona Leone laterali, Cristiana Zonca e Angela Stufano centrali, Ivana Gallo Ingrao libero.
A disposizione: Giulia Basile e Priscilla Pisani.
In realtà una novità c’è: il numero di maglia di Silvietta che dal 13 è passata al 3. Anche nel suo caso si è trattato di un… lavaggio creativo.
Se non altro, chi studia la nostra squadra dai video di appena un mese fa non capisce una mazza: liberi e centrali che giocano da schiacciatrici, schiacciatrici che giocano da liberi, numeri che cambiano, colori che cambiano…
Primo set
Premetto che la mia vista non molto acuta non mi permette di distinguere bene Imperato da Iarnone e l’assegnazione dei punti potrebbe risultare assai imprecisa. Fisicamente si somigliano; potrebbero almeno usare un colore diverso per le ginocchiere…
Detto questo, l’avvio del Centro Ester è brillante. Le napoletane fanno tutto molto bene e le attaccanti sembrano non trovare resistenza.
Sino al 12-7 gli unici punti tarantini sono gli assalti della nostra centrale da sbarco e gli errori in battuta delle padrone di casa. Ecco, se proprio vogliamo cercare il pelo nell’uovo, il servizio è l’unico fondamentale che sta lasciando a desiderare (finché non arriveranno gli aces) e l’atleta Di Cristo è un po’ in ombra rispetto all’eccellente partita dell’andata. Per ora.
Taranto vivacchia, non riesce ad entrare in partita e le partenopee ne approfittano portandosi sul 18-10.
Molto brava Viscatale.
Si inizia a temere che sia una di quelle trasferte alla fine delle quali pensi: tanta strada e tanto tempo sprecato pe’ nijnd’… Forse era meglio non presentarsi, pagare la multa e avere i punti di squalifica.
Sbagliato!
Improvvisamente Taranto si scuote dal torpore e piazza un esaltante break da 0-6 che riapre addirittura il set. Un ace di Cristiana e 5 (cinque!) punti di Silvia, incluso un bel murazzo!
Silvia non si ferma e replica anche a Iarnone, che aveva bloccato l’emorragia.
Sul 19-17, però, il Centro Ester è bravo a rimettersi in carreggiata: lungolinea di Imperato, tocco di seconda “in rovesciata” di Fidora (uno dei punti più belli che ho visto quest’anno) e un ace-culo ancora di Imperato (22-17).
Va a segno anche Leo, che poi però incespica sulla base del seggiolone dell’arbitro e preannuncia una richiesta di risarcimento (22-19).
Anche noi in battuta commettiamo errori. Di meno del Centro, però noi quest’anno stiamo maturando una particolare abilità nel commetterli proprio quando è meno divertente.
Chiude Iarnone, ma il Taranto adesso c’è (25-20).
Secondo set
Cristiana accresce il proprio bottino personale ed Ale mette a terra un magnifico tocco di seconda dei suoi (2-2), ma anche questo parziale si apre all’insegna del Centro.
Da applausi la fast a pallonetto dell’atleta Di Cristo (6-3).
Simona protesta per un tocco del muro non visto e poi mette al lavoro la peculiare creatività inventando uno stranissimo servizio con parabola alta che ricade nei tre metri. Nei tre metri avversari, s’intende.
Sul 15-10 prende avvio la rimonta del Taranto. Si inizia con due attacchi di un’incontenibile Cristiana con in mezzo un tiro fuori di Viscatale, che cade male.
Come all’andata, una foto con le stelline non può mancare…
E come all’andata, la capitana coraggiosa riprende a giocare regolarmente.
Si apre una fase (molto spettacolare) in cui si ribatte colpo su colpo e in cui spiccano le azioni di Di Cristo e di Silvia (18-16).
Ogni volta che la nostra schiacciatrice si tocca il ginocchio sinistro, tre capelli di Angelo da neri diventano bianchi. A Marcello, invece, non succede niente; chissà come mai.
Sul 20-16 c’è un break da quattro per il Taranto: tre aiutini del Centro ed un bel servizio vincente di Angela; è pareggio (20-20)!
E’ addirittura vantaggio dopo una furba palletta di Simona ed un ace di Silvietta (21-22)!
Punto di Imperato a va a servire Viscatale.
“Brigida, non sbagliare!”
A gridare non è un tifoso qualunque, ma è un’altra figura leggendaria di questa società: don Mario, classe 1925, se ho ben capito.
Con una sedia presa in prestito dalla segreteria, don Mario si accomoda in prima fila ed osserva la partita. Da lontano sembra uno di quegli anziani che vengono parcheggiati nei palazzetti per far passare loro un po’ di tempo o perché non è opportuno che restino a casa da soli nel giorno libero della badante.
Macché.
Altro che parcheggiato: don Mario conosce tutte le giocatrici e non gli sfugge nulla di quello che succede in campo. Fra l’altro, vede molto meglio di me tanto che nel quarto set mi servirò dei suoi commenti per annotare gli scout delle ragazze campane.
Non solo Brigida non sbaglia il servizio, ma va anche a chiudere il punto con una pipe (23-22).
Splendido pallonetto di Cris, ma immediata replica di Imperato che si guadagna un primo set-point (24-23).
Il sottotenente concede il bis e il successivo attacco fuori del Centro permette adesso al Taranto di giocarsi una palla-set (24-25).
Doppietta di Iarnone e la situazione è nuovamente ribaltata (26-25).
Angela annulla il secondo set-point, ma Russo ne offre un terzo alla propria squadra.
Matò, quante emozioni…!
Imperioso muro di Silvia che costringe la difesa partenopea a toccare la palla quattro volte.
Nello scambio successivo Ivana riesce a difendere gli attacchi di Viscatale e poi viene fischiata un’invasione a Russo (27-28).
Il pubblico protesta. Don Mario urla all’arbitro: “Disgraziato!”
E le proteste montano anche quando Silvietta fa schizzare sul muro avversario l’attacco che vale la vittoria del set (27-29).
Grandi ragazze!
Terzo set
Silvietta aveva chiuso e Silvietta apre; poi Cristiana sembra prolungare il buon momento del Taranto (1-3).
Invece, arriva la mazzata.
Sul 7-5 va a servire Imperato (veramente potrebbe anche essere Iarnone; mi trovo sulla balconata a fondo campo e la miopia potrebbe ingannarmi…).
Chiunque sia a servire (ma io reputo che sia proprio Imperato) piazza ben quattro servizi vincenti e pone le condizioni per un break di otto punti per le padrone di casa (14-5).
La ricezione, buona in generale, sta vivendo i suoi cinque minuti di passione.
Silvietta ci crede e prova ad avviare un tentativo di rimonta (14-8), ma il Centro Ester non si lascia sorprendere ed incrementa il vantaggio: 21-10.
Purtroppo viene anche vanificato un miracoloso salvataggio di piede da parte di Silvia.
Gioca proprio bene il Centro Ester. E lo spettacolo nello spettacolo è rappresentato dalla palleggiatrice: precisa, costante, abile nel salvare palloni improbabili e a trasformare così i disagi in risorse, distribuzione intelligente con cui attiva sempre le giocatrici giuste nel momento giusto.
Io non so se Ginevra Fidora sia la migliore palleggiatrice del campionato; personalmente trovo che stasera abbia giocato come non avevo ancora visto giocare nessuna in questa stagione.
Altrettanto strepitosa è Cristiana, che anche in un momento non ottimale per la squadra, continua a macinare punti (chiuderà a 18).
Il presidente e Tony mi prescrivono di abbandonare la “balconata” per riprendere la posizione del secondo set, più efficace sul piano scaramantico.
Con il contributo di tutte le attaccanti, il gap diventa meno pesante, ma il set non è mai in discussione (25-18).
Bravissima Tina Di Matteo, anche se non gioca.
Quarto set
Il Centro Ester ha fretta di chiudere la pratica (4-1), ma Cristiana non soltanto non ha fretta ma non sa neanche come trascorrere l’attesa per il pullman di mezzanotte. Un buon modo sarebbe quello di continuare a giocare questa partita fino ai 5 set (6-7).
Lo spazio sopra la rete trova una nuova protagonista: Angela Stufano, autrice in questo set di ben tre muri-punto.
L’ace di Ale che vale il 7-11 induce coach Vitale a chiedere un tie-break.
E’ buona la reazione delle napoletane (Viscatale-Imperato-Russo), ma Silvietta e Cristiana difendono il lieve vantaggio sino al servizio vincente di Viscatale (14-14).
Nel frattempo è sparito Simone; anche lui ha cambiato posto per motivi scaramantici.
Punto Silvia, ace Cristiana e muro Angela: 15-18 e possiamo farcela!
A questo punto, sale in cattedra Valentina Russo: è lei a riportare nuovamente l’incontro in parità con un primo tempo al fulmicotone (19-19).
Ed è sempre lei a siglare il sorpasso (21-20).
Taranto replica con una sempre gagliarda Silvietta, ma sul 22-21 Russo interferisce su un’azione costruita da Ale. E’ questione di attimi. Per il Centro è un muro; per le joniche è un’irregolarità e contestano animatamente la decisione del direttore di gara. Che purtroppo è quella che vale (23-21).
A legittimare il successo napoletano sono l’ultimo attacco di Imperato e un primo tempo dell’atleta Di Cristo (25-21).
Il Centro Ester piomba a ridosso del Sarno, sconfitto dall’Arzano.
Per noi un’altra partita positiva, ma la striscia di sconfitte consecutive sale a cinque. Certo, le ultime tre ce le hanno imposte le prime della classe (Azzurra Molfetta, Sarno, Centro Ester) e in nessun caso abbiamo sfigurato. Però la classifica si è fatta precaria. E i punti non possono più attendere.
A fine partita scopro con un po’ di stupore e con molta soddisfazione quanto sia seguito il blog da queste parti. Oltre che brave, quindi, queste ragazze mi stanno anche simpatiche.
E quanto sono belle viste da più vicino. Anche da lontano, veramente, ma da vicino si colgono meglio i particolari.
Don Mario, intanto, riporta la sedia in segreteria e mi spiega di aver vissuto molti anni a Taranto in quanto furiere della Marina Militare. A questo punto è d’obbligo la foto ricordo con il nostro sottotenente di vascello.
E’ finita la partita, ma non è finita l’avventura. Anzi, il bello comincia adesso.
Il pullman di Cristiana parte a mezzanotte (dai pressi della stazione, ma non siamo molto sicuri) e dobbiamo nutrirci.
Prima, però, c’è un dubbio morale da sciogliere: dobbiamo attendere la mezzanotte facendo compagnia a Cristiana o possiamo andarcene scaricandola in piazza Garibaldi visto che tanto la partita è finita? La seconda opzione viene presa in considerazione dall’allenatore, ma la risposta di Cristiana è di quelle che non giovano alla coesione dello spogliatoio…
Si scherzava, comunque.
A Napoli la pizza è d’obbligo. Per non allontanarci dalla stazione ci viene suggerita la pizzeria Trianon, che riusciamo a trovare con un po’ di fortuna. Meno fortunato è il parcheggio, ma comunque si riesce a stipulare un accordo con il posteggiatore abusivo anche se quest’ultimo resta piuttosto interdetto per i modi alquanto perentori dell’allenatore jonico.
Non siamo fortunati neanche quando chiediamo notizie sulla fermata ad una fonte che non appare molto attendibile e appare, invero, un personaggio dalle inclinazioni che non dispiacerebbero all’ex-presidente della Regione Lazio.
Dopo un caffé in corso Lucci, mi ricordo che da queste parti c’è una targa dedicata a Mario Merola e siccome mancano venti minuti a mezzanotte propongo alle giocatrici di andarla a vedere. Ci accorgiamo che il coach è rimasto davanti al bar, dove è parcheggiato il pulmino.
Quando ritorniamo, c’è una sorpresa: il coach è circondato da tre nigeriane che esercitano un mestiere molto antico ed evidentemente molto popolare a quest’ora nei pressi della stazione, oltre che nelle residenze dell’attuale presidente del Consiglio. Sembrano allegre sia loro che il coach; avranno fatto amicizia.
Marcello dirà che erano state loro a rivolgergli per prime la parola e che anzi, sulle prime, lui ha temuto che fosse un modo per distrarlo e derubarlo del marsupio.
Le ragazze indossano pantaloni molto aderenti e sono indubbiamente piuttosto alte e slanciate. Mmmh… Secondo me, le cose sono andate diversamente da come le racconta il coach. Secondo me, è stato lui ad avviare il dialogo:
“Scusate, ragazze, voi cosa sapete fare?”
“Noi sappiamo fare tutto, tesoro”.
“Anche in posto quattro? Mi servirebbe qualche posto quattro… E in ricezione come ve la cavate?”
“Tesoro, ho detto che noi sappiamo fare tutto. Tutti posti che vuoi. Riceviamo quello che vuoi… Basta che tu paga”.
“Ah, beh, per i soldi stiamo cercando un sponsor. Magari ora giocate e poi a fine mese dovrebbero arrivare i soldi. Forse. Magari…”
“No bene così, tesoro. Tu paga prima altrimenti niente”.
“Ma le altre non fanno così…”
“E allora tu vai con altre. Noi prima soldi, poi prestazione”.
E’ tempo di congedarci da Cristiana e di iniziare un viaggio che ci riporterà a Taranto soltanto alle quattro inoltrate (ma quello di Cris sarà ancora più lungo).
Alla periferia di Napoli ogni tanto spunta un casello autostradale. Questo è un mistero: non entriamo mai in autostrada eppure c’è una stazione d’uscita. Mah. La stessa cosa era capitata all’andata.
Alla prossima partita. Alla prossima avventura.
‘A fava e ‘u scuèrcele
CRISTIANA: La mattina della partita è a Novara; all’una di notte, dopo la partita, sarà di nuovo su un pullman in viaggio per il nord. A Napoli ci resta soltanto il tempo di schiacciare a terra 18 palloni in quattro set. Questo sì che è attaccamento alla maglia. Questo è amore per lo sport. Cristiana è già nella leggenda di una squadra a cui ha dimostrato di voler bene e che gliene vuole ancora di più.
TONY MANERO: Interferisce pesantemente sull’attività fotografica pretendendo foto da solo e in compagnia, anche durante la partita, e prescrivendo le posizioni scaramanticamente favorevoli. La scaramanzia ha fallito e nel blog preferisco dare spazio alle immagini di gioco. Magari a fine stagione, raccogliamo tutte le foto di Manero in un unico post e così accontentiamo tutti.
Tabellino: Centro Ester Napoli-Taranto 3-1
Taranto: Zonca 18, Mastandrea 12, Basile NE, Renna 15, Stufano 7, Certa 2, Pisani NE, Leone 8, Gallo Ingrao (L) – All. Presta.
Aces 6, errori in battuta 6, muri-punto 9.
Centro Ester Napoli: Russo 11, Imperato 22, Iarnone 15, Viscatale 15, Buonandi NE, Di Matteo 5, Lauro NE, Voluttuoso NE, Di Cristo 13, Fidora 1, Caggiula (L) – All. Vitale.
Aces 9, errori in battuta 9, muri-punto 5.
Arbitri: Francesco Colamatteo (CE) e Giuseppe Della Gatta (CE).
Durata set: 24’, 32’, 24’, 26’ – Durata totale dell’incontro: 1.56’.
Altri risultati: Sarno-Arzano 1-3, Battipaglia-Azzurra Molfetta 3-1, Leonessa Altamura-San Pietro Vernotico 1-3, AS Benevento-ASCI Potenza 3-2, Livi Potenza-Accademia BN 3-2, Oria-V.Altamura 1-3, Acquaviva delle Fonti con Sabrina Cosentino-Salerno 3-0.
Classifica: Sarno 39; Centro Ester Napoli 38; San Pietro Vernotico 36; Azzurra Molfetta 34; Arzano 33; Battipaglia 32; AS Benevento 31; Livi Potenza 23; ASCI Potenza 20; Leonessa Altamura e Accademia BN 19; TARANTO 18; Oria 17; Acquaviva delle Fonti con Sabrina Cosentino 14; V.Altamura 11; Salerno 0.
Trofeo Bin Laden (multe in euro): Leonessa Altamura 400,00; Oria 200,00; Salerno 100,00; Molfetta 80,00; ASCI Potenza 50,00; Accademia BN e Acquaviva delle Fonti 40,00; tutte le altre 0,00.
Tutti fermi, ma noi siamo stati menzionati con un richiamo per mancanza del servizio di asciugatura. In un altro girone, ammonita Viviana Zonca (del Chieri). E’ parente?
Prossimo turno: Taranto-Leonessa Altamura, sabato 23 gennaio 2010, ore 19.00, Istituto Maria Pia, via Galilei.
NOTE:
(1) Cfr. CILENTO, A., Napoli sul mare luccica, Laterza, Roma-Bari, 2006 (2^ ediz.), pag. 98, e LONGO, A., Dieci, Adelphi, Milano, 2007.