TARANTO-VOLLEY ALTAMURA 0-3

28 marzo 2010

Sabato 27 marzo 2010 – ore 19.00

Un cappotto di 6-0 ci può stare.

Anzi, è una specie di tradizione: ogni anno c’è sempre una squadra, una sola, che ci rifila un 3-0 all’andata e un 3-0 al ritorno. Due anni fa fu l’ASCI Potenza, l’anno scorso l’AS Benevento, quest’anno ci sono già il San Pietro Vernotico e la Volley Altamura (ed è a rischio anche il confronto con l’Azzurra Molfetta, ma solo quello).

La novità è un’altra: oltre al 6-0, la peculiarità della Volley Altamura è che non ci ha preso soltanto tutti i punti disponibili, ma anche tutte le birre. Sul cibo le atlete baresi si sono mantenute – bisogna riconoscerlo – ma le birre sono sparite in un batter d’occhio con grave sconcerto per lo staff e per le giocatrici tarantine presenti visto che i punti-salvezza e le birre Ceres costituivano la comune preda della serata.

Della partita non ho molta voglia di parlare; quindi parto volentieri dalla fine.

Il nostro Paolo ha fissato per questo sabato la festa per l’inaugurazione del suo negozio di assistenza e riparazioni di computer nonché rigenerazione di cartucce. Si chiama HDR ed è ubicato in una traversa di via Golfo di Taranto.

Non soltanto gli faccio pubblicità gratuita ma intendo anche considerarlo come una specie di sponsor virtuale, però soltanto in caso di vittoria. Quando perdiamo, come oggi, preferisco associare il nome della squadra a Planitalia, Faames, Morano.

Stiamo ancora aspettando.

Aridàtece il signor La Sorsa…!

Sapevamo dell’invito, ma dopo il tracollo sul parquet gli umori non erano più adatti all’evento mondano. Alfredo, però, è riuscito a trasmetterci ottimismo e buonumore e ha pensato bene di allargare l’invito anche alle nostre avversarie, a cui, comprensibilmente, l’ottimismo e il buonumore già non mancavano.

Lo sport è amicizia, lo abbiamo sempre sostenuto.

Dopo la partenza delle nostre gentili ospiti, Paolo, nel suo discorso, rimarcherà questo aspetto e spenderà ulteriori parole di compiacimento per la cortese partecipazione della Volley Altamura. Dopo il partito dell’amore (che, in verità, fu fondato da Cicciolina e non da Berlusconi), nasce la pallavolo dell’amore…

Il profondo discorso di Paolo, però, sarà interrotto da qualcuno (di cui non faccio il nome) che spegnerà con alcuni commenti caustici la magia dello sport vissuto come amicizia e condivisione di gioia:

“Grazie al c***o che hanno voluto partecipare alla festa: hanno appena vinto 3-0 e ci hanno spodestato dalla zona salvezza…!”

E ancora:

“Dove sono finite le Ceres? Non mi dite che si sono bevute tutte le Ceres…! Non bastavano i tre punti…”

A parte le battute, diciamo che un facilitatore di questo momento di lieta condivisione è stato l’ex-allenatore della Tempesta, Carlo Festa, una persona di cui sento parlare bene in modo unanime dall’inizio dell’anno e che ha evidentemente lasciato un ottimo ricordo in città. Ma di lui sento parlare bene ovunque.

Del resto, sulle giocatrici e sullo staff tecnico di questa squadra non c’è niente da dire.

Il caso vuole che oggi festeggi il compleanno la centrale brasiliana Aninha Branco, a cui rivolgiamo tanti complimenti per la prestazione sul parquet e tanti cari auguri per questo genetliaco.

Mettendo da parte la pallavolo dell’amore e cambiando leggermente tono, è giunto il momento di fare un passo indietro e di parlare di questa stramaledetta e fottutissima partita.

Cristiana è in mare e la sua nave bastarda va direttamente dalle acque della Sicilia al porto di La Spezia; quindi il sottotenente non può giocare.

Più passa il tempo e più ci rendiamo conto di quanto sia importante la nostra centralona piemontese; i numeri parlano da soli: con lei abbiamo una media di 1,20 punti a partita (18 punti in 15 incontri); senza di lei la media cala a 0,33 (3 punti in 9 incontri), senza contare che è la seconda realizzatrice della squadra (3,16 punti a set) e la miglior “muratrice” (0,88 muri a set).

D’altra parte, non ha senso prendersela con la Marina Militare: le Forze Armate ce l’hanno tolta ma senza le Forze Armate difficilmente i destini di Cris avrebbero incrociato quelli della nostra città.

Erano invece impreviste le assenze di Angela e di Simona Mereu. All’ultimo momento coach Marcello si vede così costretto a lanciare nella mischia la quindicenne Giulia Basile. Non è l’esordio assoluto in B2: la creatura aveva giocato 4 scambi con la Leonessa Altamura e 5 scambi con l’AS Benevento (mentre Leo jastemàva il ghiaccio in panchina); è però la prima partita da titolare.

Anche il tecnico ospite non dispone di una panchina lunghissima; in compenso è completo il modello CAMP3 (ci sono finanche Vantaggiato ed Evangelisti).

Non ho mai capito perché alcune squadre portano i nomi di chi sicuramente non sarà presente; giusto pe’ complicà ‘a vita all’ segnapùnd’…

Formazioni.

Il Taranto scende sul parquet con Alessandra Certa in palleggio, Silvia Mastandrea opposto, Gisela Scialacomo e Simona Leone laterali, Silvia Renna e Giulia Basile centrali, Ivana Gallo Ingrao libero.

In panchina con Marcello Presta la sola Priscilla Pisani.

Volley Altamura: Simona Ancora in palleggio, Sara Giogli opposto, Roberta Licata e Ilenia Di Blasi laterali, Ana Branco e Debora Zicari centrali, Anna Simonetti libero.

In panchina con il tecnico Carlo Festa la sola Margherita Ferrulli.

Primo set

Il Maria Pia è sempre più vuoto, almeno finché non sopraggiungono i rinforzi della Tempesta. Katia non ‘ngi ha v’nùte mangh’ stavota.

Prima che il silenzio venga squarciato dalle trombette, si sente nitidamente la frase pronunciata da un’atleta del Taranto: “Non disperiamo”…

‘Azz’, a questo punto stiamo…?!

All’inizio fa tutto la Volley Altamura: due muri, un attacco ed anche due punti nostri (errori in battuta).

Il primo punto “costruito” del Taranto è un muro di Giulietta, proprio lei, che in questo modo rompe subito il ghiaccio e può affrontare la partita con la giusta sicurezza (3-5).

Purtroppo, però, siamo troppo precipitosi in attacco e pur interpretando bene la gara sul piano tattico, concediamo vantaggio alle ospiti (9-15).

Molto positiva Debora Zicari: quarto punto personale e massimo distacco per le murgesi (11-18).

Gisela mette a terra tre palloni, ma Branco mantiene le distanze (14-21).

Il time-out chiamato da Marcello è proficuo: muriamo per due volte gli attacchi ospiti e contrattacchiamo con Simona, poi Silvia mette giù una ricezione lunga della Volley Altamura su servizio di Pocahontas (18-21).

Attacco Di Blasi e muro di Branco (18-23), ma c’è un’altra fiammata tarantina con Silvia e Silvietta (quest’ultima direttamente in battuta): 21-23.

E’ un’illusione: Di Blasi mura una nostra fast e Licata, una delle rare giocatrici che disdegnano le ginocchiere, schiaccia a terra il pallone che vale il primo set (21-25).

Secondo set

Anche nel secondo parziale concediamo alle ospiti un vantaggio iniziale che – col senno di poi – si rivelerà fatale (4-8).

Non stiamo giocando male, in verità: c’è qualche cazzatina, come la ribattuta su un’altra ricezione ospite lunga vanificata da un’invasione, ma riceviamo discretamente e costruiamo buone azioni. Purtroppo è la difesa della Volley Altamura ad impossessarsi di molti palloni e quando giochi bene, attacchi e non fai punto, si insinua una sensazione di impotenza.

Le ospiti sbagliano quattro servizi, ma Licata e Di Blasi martellano incessantemente dalle bande (6-12).

Dopo un ace di Gisela, la nostra Leo mette a terra quattro palloni quasi consecutivi. Il pareggio sembra vicino (12-14).

Grande Silvia (fast e muro), grande salvataggio di Ivana e grande attacco di Gisela: meno uno (15-16)!

Di Blasi allunga con una bella diagonale ed un mani-soffitto, ma le nostre ragazze continuano crederci e tanta generosità viene premiata: splendido attacco di Silvietta nell’angolino del posto uno e secondo ace di Gisela: 20-20!

Dopo una doppietta di Licata (20-22), è un muro di Silvia a rappresentare – finalmente – la prima situazione di vantaggio per il Taranto (23-22).

A questo punto, si ripete un copione già visto: nei momenti topici dei set, le biancoblu scarseggiano di cattiveria e non riescono a chiudere il parziale a proprio beneficio. Zicari conclude uno scambio intenso e lunghissimo, poi spediamo sulla rete un pallone alquanto delicato e nuovamente Zicari mette a terra il primo tempo del 23-25.

Terzo set

Volti cupi nella panchina jonica durante l’intervallo.

Ma nessuno ha voglia di arrendersi. Questa volta è il Taranto a portarsi in vantaggio grazie ad una Silvia sempre superlativa (muro, fast ed ace): 7-6.

Nonostante il buon approccio con il parziale, però, si rileva un crollo che sembra psicologico prima ancora che tecnico. Dall’altra parte della rete Zicari e Licata sono le protagoniste di un pesantissimo break di 1-11.

Adesso soffre anche la nostra ricezione, finora piuttosto positiva, ma è soprattutto la Volley Altamura a giocare una partita perfetta.

Subentra anche un po’ di nervosismo quando un lungolinea di Di Blasi viene giudicato dentro. A me, onestamente, era sembrato fuori ma eravamo già sull’8-15 e non sarebbe stato certamente questo episodio a cambiare i destini della partita. Lo stesso Alfredo-della-Tempesta appare piuttosto remissivo stasera.

E’ Ivana a protestare più vivacemente e ad essere sanzionata dal cartellino giallo (8-17).

Durante il time-out, Michele-re-della-curva fa effettuare il riscaldamento alla nipotina di 12 anni.

Ma il Taranto sa riprendersi senza ulteriori innesti: lottiamo punto a punto, replicando in tal modo agli attacchi di Branco.

Sul 14-23 otteniamo un mini-break da 3 grazie a Gisela, che supera anche questa sera i 4 punti a set, e al secondo muro-punto di Giulia, che non fa rimpiangere chi è assente.

Gisela va ancora a segno, annullando la prima palla-set delle murgesi, ma la firma in calce alla partita è di Sara Giogli, a cui basta appoggiare sapientemente il pallone in una zona incustodita del campo (18-25).

Le dirette concorrenti restano ferme (nonostante un’ottima prova dell’Acquaviva che costringe per due volte ai vantaggi l’Azzurra in una partita che dev’essere stata particolarmente emozionante).

E’ dunque proprio la Volley Altamura a trarre grandi benefici da questa giornata, scalzando il Taranto dall’ultimo posto utile per la salvezza.

Mancano ancora cinque giornate; il campionato resta aperto sia al vertice che in coda e ci sarà da lottare fino alla fine. Non è detta l’ultima parola.

‘A fava e ‘u scuèrcele

SILVIA: Nonostante la sconfitta per 0-3 ci sono molte candidate al ruolo di fava e poche al ruolo di scuèrcele. Come fava vedrei bene Paolo per il suo negozio ed i suoi pasticcini, Alfredo per la sportività con cui ha invitato le avversarie ad associarsi ad un nostro momento di festa (chiaramente non legato alla pallavolo), Giulia per il buon esordio da titolare, Leo per la consueta combattività, Gisela per la consueta dignità da fuoriclasse indiscussa, Gabriella per le calzature alla Joss Stone. Difficile scegliere: a me è piaciuta molto la partita di Silvia, per tecnica e carattere. Non è una novità.

TROMBETTA: Come scuèrcele ci sarebbero la torta di Paolo (non all’altezza dei pasticcini) o la mamma di Giulia, ca s’ha sorbìte tanta trasferte in cui la figlia faceva semplice atto di presenza e poi arriva tardi proprio nel giorno dell’esordio in B2 dal primo minuto. Mi autonomino non tanto per l’ulteriore ampliamento della panza a botte di pasticcini quanto per l’errata previsione (rivolta ad una giocatrice che non risulterà particolarmente brillante) prima del fischio d’inizio: “Sento che oggi sarà la tua partita, sento che oggi scriverai la storia di questa società…”

Tabellino: TARANTO-V.Altamura 0-3 (21-25, 23-25, 18-25)

Taranto: Mastandrea 4, Scialacomo 13, Pisani NE, Basile 3, Renna 13, Certa 0, Leone 6, Gallo Ingrao (L) – All. Presta.

Aces 4, errori in battuta 7, muri-punto 7.

V.Altamura: Spinelli NE, Ferrulli NE, Zicari 11, Branco 9, Giogli 6, Ancora 1, Di Blasi 12, Licata 16, Simonetti (L) – All. Festa.

Aces 4, errori in battuta 10, muri-punto 7.

Arbitri: Luca Garzia (LE) e Dario Murra (BR).

Durata set: 22’, 26’, 23’ – Durata totale dell’incontro: 1.17’.

Altri risultati: AS Benevento-Sarno 0-3, San Pietro Vernotico-Accademia BN 3-0, Centro Ester NA-Oria 3-0, Acquaviva delle Fonti-Azzurra Molfetta 1-3, Leonessa Altamura-Battipaglia 0-3, Salerno-Arzano 0-3, ASCI Potenza-Livi Potenza 3-1.

Classifica: Sarno 61; San Pietro Vernotico 60; Centro Ester NA 58; Azzurra Molfetta 57; Battipaglia 55; Arzano 54; AS Benevento 40; Livi Potenza 38; ASCI Potenza 32; Accademia BN 28; V.Altamura 25; TARANTO e Oria 24; Leonessa Altamura 23; Acquaviva delle Fonti 21; Salerno -3.

Verdetti matematici: l’AS Benevento è la prima squadra senza più obiettivi: nella stessa giornata è matematicamente fuori sia dalla prospettiva B1 che da quella C. Idem (in pratica) per la Livi Potenza. Con questo finiscono i verdetti banali e adesso restano soltanto gli obiettivi veri.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Salerno 1.600,00; Leonessa Altamura 400,00; Azzurra Molfetta 310,00; ASCI Potenza 255,00; Oria 200,00; V.Altamura e Sarno e Accademia BN 120,00; Acquaviva delle Fonti 40,00; tutte le altre 0,00.

Turno tranquillo.

Prossimo turno: Arzano-Taranto, nella notte tra sabato 10 aprile e domenica 11 aprile 2010, II Circolo Didattico, piazza dei Martiri.


ALLA PALLAVOLO TARANTO I REGALI DESTINATI A FRISULLO

25 marzo 2010

In effetti, gli avvocati dell’ex-vicepresidente della Regione Puglia lo avevano detto: Sandro Frisullo è in carcere sulla base di equivoci e di scambi di persona.

Come è noto, l’esponente del PD (dove la D non indica più Democratico ma la qualifica di Tedesco, Frisullo, Delbono e altri -enti) è in custodia cautelare presso il carcere di Bari dopo essere stato tirato in ballo da Gianpi Tarantini quale percettore di tangenti in natura. Il titolare di Tecno Hospital ha infatti dichiarato agli inquirenti di aver fatto pervenire a Frisullo regali, escort e addirittura una specie di stipendio mensile da 12mila euro (negato dal politico dalemiano).

Qualche errore, in effetti, ci dev’essere stato.

Tre settimane fa un furgone è entrato nel cortile del Maria Pia, dove si stava allenando la Pallavolo Taranto, ed ha scaricato una dozzina di cappotti Burberry. Di fronte allo stupore del custode, il fattorino ha controllato i documenti e ha confermato: la consegna è per la Pallavolo Taranto, presso Maria Pia.

Piuttosto spazientito, il coach ha interrotto l’allenamento e stava per cacciare in malo modo il fattorino rappresentando che nessuno aveva intenzione di pagare tutti quei costosissimi cappotti, ma il fattorino ha assicurato che non c’era nulla da pagare. Si trattava di una donazione proveniente da Bari.

“Dev’essere il Molfetta – si è pensato in casa biancoblu –. Dopo aver ufficializzato la nuova sponsorizzazione con una banca, vogliono prenderci per il culo…”

Ma una lettura della quietanza ha permesso di verificare che il mittente era in realtà un certo Gianpi.

La settimana dopo un altro furgone ha scaricato al Maria Pia una dozzina di paia di scarpe rigorosamente Church.

Si è creato un capannello di giocatrici che hanno circondato il fattorino:

“Potete dire a questo misterioso Gianpi di portare anche abbigliamento da donna?”

“Gli dici di regalarci qualche gioiello?”

“Io vorrei una Smart!”

Pochi giorni dopo il fattorino ha scaricato pellicce e gioielli e questa volta c’era anche un biglietto:

“Caro Sandro, la tua richiesta di regalarti abiti da donna mi ha un po’ sorpreso; pensavo che fossi sulla nostra sponda, anche alla luce delle mignottone che ti ho procurato e che hai mostrato di apprezzare.

Comunque, non è un problema; noi trattiamo tutti i generi. Quello che ci tengo a ricordarti è che all’ospedale di – omissis – non hanno ancora liquidato le fatture delle protesi. Avanzo già 150mila euro, ca***! Vedi un po’ se telefoni a – omissis – per sollecitarlo a chiamare quel *** di – omissis –. Oppure chiama direttamente – omissis –. Abbiamo fatto tanto per lui e per quella vostra corrente di rapaci…

Tuo Gianpi.

PS: Un abbraccio da quella gran *** della ASL di – omissis.”

Alla fine l’equivoco è stato chiarito. Tutti i regali erano destinati a Sandro Frisullo, che, lasciati gli uffici del lungomare Nazario Sauro, aveva eletto come domicilio l’abitazione di una certa Maria Pia, una delle escort messe a disposizione dal magnaccia di Berlusconi.

La ditta di spedizioni ha fatto un po’ di confusione, invertendo i destinatari, e tutto il materiale è stato recapitato per sbaglio alla Pallavolo Taranto.

Sono invece finite della cassetta della lettere di Sandro Frisullo i solleciti dell’Enel per il pagamento di bollette insolute dal marzo 2009, un avviso di pignoramento, una raccomandata del CTP, un paio di lettere di avvocati, una cartolina da Montescaglioso, una contravvenzione della 2^ Municipalità di Napoli per sosta in tripla fila e una lettera con cui la Mikasa rifiuta la proposta di pagamento rateale di n. 2 palloni ufficiali (usati) in quanto non sono state offerte sufficienti garanzie.


AUGURI, ANGELA!

23 marzo 2010


TARANTO-AS BENEVENTO 0-3

21 marzo 2010

Sabato 20 marzo 2010 – ore 19.00

Prendi un respiro,

lasciati andare,

prendi la spinta

per saltare.

(…) Ora credimi ancora,

cambia il destino,

non ti voltare

(se vuoi salvarti)

e non ci pensare

(Marco Mengoni, Credimi ancora)

E’ una sconfitta pesante anche se dalla classifica non si evince la gravità della situazione. Per coglierla appieno bisogna dare uno sguardo anche al calendario.

Mancano sei partite: i miracoli ad Arzano, a Potenza, a Sarno e con l’Azzurra Molfetta bisogna cercarli, ma francamente sembrano di difficile realizzazione; restano gli scontri diretti casalinghi con la Volley Altamura e con l’Accademia. Intanto, questi scontri diretti bisogna vincerli entrambi (e si tratta di avversarie toniche e motivate); poi arriveremmo a 30 punti.

Basteranno? Basterebbero?

L’anno scorso all’Azzurra Molfetta non bastarono 39 punti (anche se poi fu ripescata in qualità di miglior quintultima).

Insomma, nulla è perduto e si lotterà fino alla fine, ma la sconfitta con l’AS Benevento è una mazzata di non poco conto. Siamo sull’orlo del baratro, come disse qualcuno. A tenere viva la speranza è la consapevolezza che nella nostra squadra ci sono giocatrici che possono compiere grandi imprese.

Le sannite si sono dimostrate superiori e la loro vittoria è limpida e meritata, ma duole essere stati in vantaggio in tutti i tre set di questa partita delicatissima (23-18 nel primo, 17-13 nel secondo, 22-21 nel terzo) e non essere poi riusciti a chiudere i parziali con la dovuta “cattiveria”. E dire che ad essere privo di stimoli avrebbe dovuto essere il Benevento, troppo lontano dalla B1, già ampiamente al sicuro dalla C.

Il Maria Pia ritrova la trombetta, affidata ad un altro Michele, nuovo re della curva. Ahimé, non è bastata neanche la riesumazione della trombetta.

Coach Marcello Presta schiera Alessandra Certa in palleggio, Silvia Mastandrea opposto, Gisela Scialacomo e Simona Leone laterali, Silvia Renna e Angela Stufano centrali, Ivana Gallo Ingrao libero.

In panchina: l’assistant coach Angelo Soranno, Simona Mereu, Giulia Basile e Priscilla Pisani.

L’AS Benevento è privo della campionessa europea Over 15, Teresa Agozzino (che saluto con stima e affetto), e della palleggiatrice Chiara Lonardo.

Mister Vincenzo Feleppa adatta al ruolo di alzatrice Anna Silvia Piscopo (con buoni risultati, vedremo) e le affianca Maria Mauriello opposto, Mara Napolitano e Alessandra Ricci laterali, Miriam Napolitano e Giovanna Bernardi centrali e Valentina Musto libero.

A disposizione: Valeria Leone, Angela Faiella ed Eleonora Balducci.

Due parole sulla statura: Piscopo in palleggio giocherà molto bene, ma, al di là delle alzate, costituirà con la sola presenza un’arma psicologica terribile. La squadra gialloblu, infatti, presenta prime linee che sembrano il muro costruito tra Israele e i territori palestinesi. Fanno impressione.

Escludendo i liberi, la statura media del sestetto tarantino è 1,76 (con l’ingresso di Giulia guadagneremo un centimetro); quella del sestetto ospite è 1,82.

Altra curiosità: l’atleta meno alta del Benevento è una centrale, Bernardi: “appena” 1,75, distanziata di ben 5 cm dalla penultima. Vabbè, ma quando si è il giocatore più forte del XX secolo, i centimetri contano fino a un certo punto.

A mio modesto avviso, per concludere con l’argomento, i 12 muri-punto delle sannite sono spiegabili anche con questa evidente differenza di statura.

Primo set

Subito un muro di Mara e Benevento avanti con Mauriello e Ricci (1-4).

Errore in battuta di Ale, che comunque merita un encomio per una serie positiva di ben sette partite senza imprecisioni in battuta. L’ultimo servizio sbagliato risaliva al girone d’andata, Taranto-Sarno, secondo set, 9 gennaio. Brava la piccina nostra. E tanti auguri per l’onomastico, fra l’altro.

Altro muro subìto, altro errore in battuta: siamo 4-7.

A questo punto si incartano sia il tabellone elettronico che l’AS Benevento; Taranto entra prepotentemente in partita.

Break da 7 avviato da un pallonetto di Silvietta e proseguito con un ace di Angela, due irregolarità delle ospiti, un primo tempo ed un muro di Silvia e un attacco della Leonessa (11-7). Brava Angela, che con  suoi servizi ai limiti del campo sta creando qualche disagio alla ricezione avversaria.

Il Benevento riprende a murare (Miriam e Bernardi), ma Silvia in questa fase è a dir poco fantastica (altri 3 punti) e Silvietta fa il resto.

Dal 16-11 sono tutti cambi-palla. La partita diventa più equilibrata ma lo spettacolo stenta a decollare. Molti errori punto.

Da segnalare un attacco di Mauriello dentro la linea dei tre metri che più che un attacco è un tentativo di trivellazione del parquet.

La partita viene interrotta per cinque minuti in attesa che una squadra di operai ricostruisca la pavimentazione.

Bellissimo il lungolinea di Gisela che avrebbe dovuto costituire l’ipoteca del Taranto sul set (23-18).

Purtroppo le cose vanno diversamente: un muro di Bernardi ed una stratosferica Mauriello recuperano tutto lo svantaggio ed offrono addirittura un set-point alle ospiti (23-24).

Gisela l’annulla, ma Mauriello ottiene un mani-fuori (povere le mani di ci è capitàte…) e noi mandiamo a lato l’ultimo pallone (24-26).

Ci siamo giocati un set e – facendo le dovute grattate – speriamo di non esserci giocati altro.

Secondo set

Ogni volta che al Maria Pia c’è coach Lo Re, la domanda sorge spontanea: chi sarà venuto ad osservare?

Ogni volta che al Maria Pia c’è coach Lo Re, facciamo figure di merda e così, quali che fossero i suoi interessi, temiamo che il tecnico sia ritornato a San Vito senza grandi soddisfazioni.

Però ogni volta, quasi ogni volta che io vado al Palamacchitella, il San Vito dei Normanni vince e questo non è mica giusto: non c’è reciprocità…

A impressionare tutti favorevolmente è la solita Mauriello, che con i suoi bolidi lancia il secondo parziale (2-7).

Anche questa volta, però, il Taranto reagisce: Gisela va a segno per tre volte, Silvia compie un salvataggio miracoloso e Silvietta infila la difesa ospite con un bel lungolinea.

Ace di Alessandra (9-8)!

L’equilibrio si spezza sul 13-13: fast di Silvia, muro “sporco” di Gisela e duplice ace di Simona (17-13).

Sul più bello c’è un altro black-out: ben tre muri gialloblu, un attacco di Mauriello, ma soprattutto quattro errori-punto nostri costituiscono il parziale di 8-0 per il Benevento (17-21).

L’ingresso di Paoletta in tribuna porta un raggio di luce in cotanta tenebra ed il Taranto non si dà per vinto: recuperiamo due punti, ma poi non riusciamo a costruire un’azione per via di due giocatrici che si scontrano in campo (19-22).

Con Paoletta c’è anche la più stimata dietologa di Taranto, Anna Rita Mascellaro, e così le facciamo un po’ di pubblicità gratuita anche se il suo primato è insidiato dal professionista a cui si è recentemente rivolta una nostra atleta. Ignoriamo come si chiami; sappiamo, però, che si è specializzato ad Auschwitz.

Un po’ in disparte fino adesso, Alessandra Ricci si assume la responsabilità di schiacciare a terra con determinazione due palloni fondamentali (19-25).

Terzo set

Implacabile Mauriello: sei dei primi otto punti del Benevento sono suoi (5-8). Prima della pausa tecnica, però, succede altro.

Silvietta continua a piazzare pallonetti, ma Leo cade male e deve abbandonare il parquet per qualche minuto.

Entra Pocahontas.

Su un attacco di Mauriello, proprio Giulietta oppone il primo muro vincente della carriera. E’ un muro a due – ad essere sinceri – e sia Giulia che Silvia hanno toccato il pallone.

Il punto lo assegniamo volentieri a Giulia così in settimana si sentirà in obbligo di portare altri bigné per festeggiare il primo muro vincente in B2 in comproprietà (e ci riserviamo il diritto di chiedere ulteriori bigné per il primo muro esclusivo…).

Anzi mettiamo pure la foto in una cornicetta celebrativa come quelle dei quaderni di prima elementare.

Prima e dopo il muro ci sono altre due fast da manuale di Silvia, a mio avviso la migliore delle biancoblu.

Al time-out tecnico Leo è già rientrata in campo.

Bel Taranto e bella partita in questa fase: ennesima fast di Silvia, pallonetto di Gisela ed ace della centrale salentina (9-8).

Doppietta di Silvietta, che fa anche rima (12-10).

Le nostre ci hanno provato; non c’è nulla da dire.

Nel Benevento, però, si segnala un’ottima Bernardi, grande protagonista del parziale, ed anche le nipotine del presidente della Repubblica contribuiscono al vantaggio ospite (12-16).

Taranto resta a galla con ulteriori attacchi di Silvietta e con una pipe di Gisela.

La schiacciatrice argentina trascorre una serata molto impegnativa: riceve, difende, attacca, mura anche. Non so se stia stata lei a riparare il cancello d’ingresso alla palestra tra un set e l’altro.

Pallonetto di Ricci, errore in battuta tarantino e il destino sembra segnato: 17-21.

Invece no; c’è l’ennesima reazione che – col senno di poi – servirà soltanto a prolungare l’illusione e dunque a rendere più amara l’agonia.

Mani-fuori di Gisela, muro Silvietta-Angela, pallonetto Silvietta e tiro fuori delle ospiti dopo che Ivana ha perso una taglia di reggiseno per difendere un attacco di Mauriello.

Siamo in vantaggio per 22-21, ma la nostra partita finisce qui: attacco a lato, ace di Miriam con grave incertezza della nostra ricezione, primo tempo di Bernardi e ultimo tiro fuori delle biancoblu (22-25).

E adesso siamo un po’ come il PD pugliese: entrambi nella merda, entrambi per nostre responsabilità; l’unica differenza è che noi non ci siamo arricchiti con i 12mila euro al mese di Frisullo. Anzi…

Benevento si conferma “bestia nera” del Taranto, con l’eccezione della partita d’andata di quest’anno. Veniva da quattro sconfitte consecutive, ma anche questa volta siamo riusciti a risolvere crisi altrui.

Sembra che il ministro del Tesoro greco abbia già chiesto un appuntamento alla società tarantina; altro che aiuti dall’UE.

‘A fava e ‘u scuèrcele

GIUSEPPE: Non soltanto dedica parte del suo tempo libero agli allenamenti; decide anche di condividere con la squadra le caratteristiche zeppole nel giorno del suo onomastico. Un bel gesto.

KATIA: Aveva detto che sarebbe venuta alla prossima partita in casa, cioè questa, ma poi nisciùne l’ha viste. T’amma a mettere sus’ ‘a bust’ d’ ‘u latte pure a te…?!

Tabellino: TARANTO-AS Benevento 0-3 (24-26, 19-25, 22-25)

Taranto: Mastandrea 13, Scialacomo 13, Mereu NE, Basile 1, Renna 13, Stufano 2, Certa 1, Pisani NE, Leone S. 4, Gallo Ingrao (L) – All. Presta.

Aces 5, errori in battuta 9, muri-punto 5.

AS Benevento: Ricci 4, Leone V. NE, Faiella NE, Mauriello 19, Bernardi 8, Piscopo 3, Balducci NE, Napolitano Mi. 7, Napolitano Ma. 4, Musto (L) – All. Feleppa.

Aces 3, errori in battuta 7, muri-punto 12.

Arbitri: Giuseppe Valente (BR) e Maria Luisa Traversa (BA).

Durata set: 21’, 24’, 26’ – Durata totale dell’incontro: 1.17’.

Altri risultati: Sarno-Centro Ester 3-1, V.Altamura-San Pietro Vernotico 0-3, Azzurra Molfetta-Salerno 3-0, Arzano-Battipaglia 1-3, Livi Potenza-Acquaviva delle Fonti 3-0, Accademia BN-ASCI Potenza 3-1, Oria-Leonessa Altamura 3-0.

Classifica: Sarno 58; San Pietro Vernotico 57; Centro Ester NA 55; Azzurra Molfetta 54; Battipaglia 52; Arzano 51; AS Benevento 40; Livi Potenza 38; ASCI Potenza 29; Accademia BN 28; TARANTO e Oria 24; Leonessa Altamura 23; V.Altamura 22; Acquaviva delle Fonti 21; Salerno -3.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Salerno 1.600,00; Leonessa Altamura 400,00; Azzurra Molfetta 310,00; ASCI Potenza 255,00; Oria 200,00; V.Altamura e Sarno e Accademia BN 120,00; Acquaviva delle Fonti 40,00; tutte le altre 0,00.

Multa da 150,00 all’ASCI Potenza e all’Azzurra Molfetta perché a causa di un tentativo di rissa si rendeva necessario sospendere la partita per cinque minuti.

Prossimo turno: Taranto-V.Altamura, sabato 27 marzo 2010, ore 19.00, Istituto Maria Pia, via Galilei.


PARTE L’ASTA PER I CIOCCOLATINI STREGA

19 marzo 2010

Il 20 marzo l’AS Volley, il 17 aprile l’Accademia.

Nell’arco di un mese il Maria Pia ospiterà per ben due volte squadre di Benevento.

Quale di queste due squadre recherà in dono il maggior numero di cioccolatini Strega all’addetto-stampa della Pallavolo Taranto?

Naturalmente non si tratta di corruzione: la contropartita non può essere la frode sportiva, ossia la sconfitta della squadra jonica. Noi vogliamo e dobbiamo salvarci ed entrambi gli incontri rivestono un’importanza enorme.

Tuttavia, è ormai acclarato che chi porta doni a Trombetta poi ottiene soddisfazioni. Le mozzarelle di bufala di Silvia e Gisela, così come la pastiera nell’anno successivo, favorirono la vittoria del Salerno. La cartolina della Tonon non permise all’Ostuni di battere il Taranto, ma permise comunque alle gialloblu di salvarsi (e fu proprio la Tonon a segnare i punti decisivi nell’ultima giornata di campionato).

Vedrete che la Fenomena, dopo il gentile omaggio della maglia, sarà convocata in Nazionale, come è giusto che sia.

Al contrario, il Lanciano non portò il calendario richiesto e perse 3-1.

Angelica Tricarico omise di preparare la torta al cioccolato ed in settimana ebbe un lieve incidente che la costrinse a portare il collare per qualche giorno.

Non voglio aggiungere altro.

La squadra sannita che porterà il maggior numero di cioccolatini Strega non muterà il proprio destino nella partita con il Taranto, ma atlete e staff vivranno un anno ricco di amore, fortuna, soldi e salute.

Non vi dico se ci aggiungete pure una delizia al limone…

Le giocatrici della squadra che ne porterà di meno o che non ne porterà affatto, invece, non tromberanno fino al 2014, si ritroveranno sempre nella fila più lenta ai caselli e negli uffici, vedranno il loro potere d’acquisto ridursi del 20% e soffriranno di coliche per tutta l’estate.


SAN PIETRO VERNOTICO-TARANTO 3-0

15 marzo 2010

Domenica 14 marzo 2010 – ore 18.00

Nella giornata dei testa-coda non ci sono sorprese: vincono le grandi, perdono le squadre di bassa classifica. Solo la Volley Altamura, espugnando Salerno, fa un bel passo avanti e adesso sono quattro le squadre che soffiano sul collo della Pallavolo Taranto da distanza assai ravvicinata.

A San Pietro Vernotico il pronostico viene rispettato e sul campo la partita termina 3-0. Sul campo.

Anche questa settimana, però, per l’omologazione bisognerà attendere la valutazione del giudice sportivo. Al Palazzetto nessuno si è accorto di niente; la partita è sembrata regolarissima. Anzi, in oltre dieci anni che seguo la pallavolo è la prima volta in assoluto che non c’è stata neanche una minima contestazione, tanto che verso la fine del terzo set gli arbitri hanno iniziato a fare le parole crociate per tenersi impegnati.

Ma qualcosa di grave è successo. E’ successo prima della partita.

Il Fatto Quotidiano ha pubblicato alcune intercettazioni che sarebbero state acquisite casualmente dalla Procura di Sarno nell’ambito di una vecchia inchiesta sul parrucchiere di Veronica Grimaldi, indagato per crimini contro l’umanità e pettinature oscene in luogo pubblico. Gli inquirenti si sono imbattuti in una telefonata fatta dall’addetto-stampa del Taranto ad un imprecisato dirigente del San Pietro.

Addetto-stampa Taranto (TA): “Buongiorno, avrei una proposta da farvi…”

Dirigente San Pietro (SP): “Prego, si tratta della presa elettrica? Il solito sconto sul biglietto d’ingresso…?”

TA: “No, ecco, si tratta di altro. Il campionato sta per entrare nella fase decisiva ed è interesse di tutti evitare sorprese e fatiche inutili. Ci capiamo, vero…?”

SP: “Non tanto, veramente…”

TA: “Ecco, noi si pensava ad un 3-0 in vostro favore, tranquillo, senza patemi… Può essere anche l’occasione per far riposare le titolari e per dare spazio alle ragazzine…”

SP: “Ma…”

TA: “ Quello che per noi è importante sono i parziali. Dobbiamo arrivare a 15 in tutti e tre i set. Veniamo da una brutta esperienza ad Acquaviva; non vogliamo ripeterla… Siamo tutti uomini di mondo, lei mi capisce… Al giorno d’oggi si specula persino sui terremoti; cosa sarà mai una partita di B2…? Si tratta solo di accordarci sul prezzo…”

SP: “Beh, ma… non è… Cioè, noi non compriamo le partite…”

TA: “Mica voi! La compriamo noi per non fare figure di merda; tutto qui… Vi paghiamo per batterci ma in modo dignitoso; dovete farci arrivare a 15… Per quanto riguarda i soldi, noi attendiamo 750 euro da un’altra società; appena arrivano li giriamo a voi da un conto che abbiamo aperto alla Bank of Dubai…”

Fin qui le intercettazioni pubblicate su Il Fatto.

Sarno, Centro Ester, Molfetta, Arzano e Battipaglia hanno presentato un ricorso in Federazione.

Il San Pietro Vernotico, comunque, dovrebbe uscirne pulito visto che ha respinto il tentativo di corruzione. Anche la Pallavolo Taranto si è detta danneggiata dall’operato dell’addetto-stampa, da cui ha preso le distanze (“Avrebbe pagato per farci perdere; è contro i nostri interessi. Noi siamo parte lesa”).

E’ probabile, alla fine, che il risultato sarà omologato e che l’addetto-stampa, noto nell’ambiente con il nome di Trombetta, possa andare incontro ad una pesante squalifica.

Soltanto il TG1 ha difeso l’operato del tesserato jonico ed ha parlato di una barbara gogna mediatica orchestrata da giudici comunisti che non si fanno mai i cazzi loro.

Questa era la doverosa premessa.

Passiamo adesso al pomeriggio di domenica. La tradizionale sosta al bar di Vanessa viene onorata e ne conseguono due benefici: uno è la sosta in sé; il secondo beneficio è il chiarimento definitivo all’annoso dubbio sul nome degli abitanti di San Pietro Vernotico. Si chiamano sanpietrani o sanpietresi? Un manifesto elettorale di fronte al bar chiarisce tutto, finalmente: si dice sanpietrani.

All’interno del palazzetto, però, sorge un altro dubbio. Cosa saranno mai i “servizi generici” promessi da uno dei principali sponsor della società locale?

Solitamente le aziende, al pari dei professionisti, considerano la specializzazione, non la genericità, un motivo di vanto; invece la Nubile ci tiene a qualificarsi come impresa di “servizi generici”.

Fra l’altro ero convinto che la scritta “Nubile” sulle maglie indicasse lo stato civile delle giocatrici, ma evidentemente mi sbagliavo.

Sono sempre venuto volentieri a San Pietro: cultura sportiva, pubblico caloroso e competente, staff organizzato, un apprezzato ed aggiornato d.j. e squadre sempre in grado di esprimere bel volley (soprattutto questa). Leggendo il match-program scopro un altro motivo di simpatia verso questo ambiente: la stima espressa dal vice-coach nei confronti del più grande statista del XX secolo, Nelson Mandela.

Durante il riscaldamento, soltanto due palloni finiscono in tribuna ed entrambi sul piede operato di Lisa. Per tutelarsi la nostra addetta agli arbitri raccoglie una protezione che si era staccata dal tubo divisorio degli spalti.

Formazioni.

San Pietro col sestetto tipo: la nostra ex Marcella Scaglioso in palleggio, Emanuela Cafarella opposto, Michela Ristits e Loredana Corvino laterali, Claudia Carrozzo e Silvia Antonaci (quando si candiderà alle Regionali pure lei scopriremo se l’accento va sulla “o” oppure sulla seconda “a”) centrali, Valentina De Mitri libero.

In panchina con coach Vincenzo Lapertosa: Sara Barba (sempre più somigliante alla Cosentino), Sabrina Ferraro, Annalisa Perrone, Catia De Nicola e Giorgia Valente.

Taranto. Coach Marcello Presta propone Alessandra Certa in palleggio, Silvia Mastandrea opposto, Gisela Scialacomo e Simona Leone laterali, Silvia Renna e Angela Stufano centrali, Ivana Gallo Ingrao libero.

In panchina, Simona Mereu e Priscilla Pisani.

Primo set

Dopo un bell’intervento difensivo di Valentina De Mitri, Silvia mura un attacco della Ristits. E’ bellissimo cominciare così.

Attacco vincente di Silvietta ed ace di Silvia: 0-3!

Ecco, al posto di Marcello, io chiamerei un time-out e andrei a trattare il prezzo con la panchina ospite…

Purtroppo la Ristits si vendica nello scambio successivo e Carrozzo trova due aces consecutivi (3-3).

Antonaci interferisce (e viene per questo sanzionata col punto contro) su un’alzata di Ale e poi schiaccia un primo tempo; seguono due ulteriori servizi vincenti di Marcella ed uno di Gisela (7-6).

Il gioco è molto spezzettato. Anzi, sono quasi esclusivamente i servizi a determinare il punteggio. Servizi mirati ed insidiosi; altro che “Servizi generici”…

Dopo il primo time-out tecnico, termina lo sciopero di quattro minuti indetto dalla ricezione del San Pietro, ma non quello della ricezione del Taranto, che è iscritta evidentemente ad un altro sindacato.

Approfittando di questa lacuna, San Pietro dilaga spinto da una Carrozzo stratosferica: primo tempo perfetto, duplice blocco su una ricezione lunga del Taranto ed ulteriore attacco dal centro della rete. Ci sarebbe anche un muro a due con Marcella, ma nel dubbio assegno il punto alla nostra concittadina per motivi etnici.

Poi Marcella piazza anche un tocco di seconda tutto suo (17-8).

Torniamo in partita con un bel pallonetto di Silvia, encomiabile anche stasera, ma Carrozzo realizza il suo settimo punto personale del set. Che partitona.

Gisela replica agli attacchi delle brindisine, che commettono qualche errore in battuta ma, per contro, iniziano ad alzare il loro muro micidiale con Marcella, Antonaci e Cafarella.

Proprio l’opposto del San Pietro firma l’ultimo punto del parziale dopo un bell’attacco di Silvietta che aveva illuso la tifoseria jonica sulla possibilità di raggiungere quota 15. Purtroppo finisce 25-14. Per un pelo, peccato.

Secondo set

Ristits è un diesel; adesso che sta carburando sono cavoli amari (6-3). Sull’altro fronte, però, sfruttiamo bene il fondamentale del servizio: ace di Silvietta, di Silvia e di Ale; quest’ultimo vale il pareggio (7-7).

Vanno a segno le tre C della squadra locale (Carrozzo-Corvino-Cafarella), ma Silvietta e Gisela ci tengono agganciate alla formazione che in casa ha ottenuto sino a questo momento 31 punti sui 33 disponibili.

La difesa jonica si è ben assestata e i lividi causati dagli attacchi delle bocche di fuoco brindisine valgono come medaglie al valore.

Tuttavia, Ristits e Cafarella continuano a macinare punti (18-13).

A questo punto arriva al palazzetto e si accomoda in tribuna il sosia di Mourinho. E’ impressionante; è proprio identico!

Gisela e Silvietta salvano l’onore del Taranto, ma dal 19-15 in poi si alterna un errore in attacco nostro ad un punto di Michela Ristits, il penultimo dei quali reso possibile da un miracolo difensivo di una determinata Valentina De Mitri che tiene in gioco una palletta maligna di Angela.

Termina 25-15.

Finiremo questa partita con “zero parziali” – direbbe il Mourinho del Salento – ma stiamo giocando con dignità.

Terzo set

Dopo un punto di Ristits c’è la replica di Silvietta (2-1), che va a servire.

Ace!

Se la creatura riuscisse a piazzare altre 23 battute vincenti, potremmo riaprire la partita…

Il nostro giovane opposto serve meravigliosamente e Taranto si porta in vantaggio (2-5), ma il time-out di Lapertosa e un pallonetto di Carrozzo interrompono il trend.

Splendida Silvia: fast strettissima e muro su una pipe brindisina (3-7).

Lungo e spettacolare lo scambio che purtroppo si conclude con un nostro errore offensivo (5-7). Ma ce la stiamo giocando.

Punto di Angela e bel pallonetto di Leo, che replica alla solita Carrozzo (11-11).

A questo punto il Taranto si spegne e il San Pietro si scatena. O viceversa: il San Pietro si scatena e quindi il Taranto si spegne.

Una giocatrice di cui non faccio il nome tira un servizio (generico) sotto la rete. E’ punto contro; che palle.

Quanti formalismi… E’ passata la palla sì o no? Meh, e quello è l’importante…

Ristits in lungolinea, Carrozzo a muro e Corvino direttamente in battuta (16-11).

Silvia non si arrende e replica ad un bolide di Ristits, ma a questo punto si mette in evidenza uno dei gioiellini del San Pietro: Silvia Antonaci.

Coach Marcello l’aveva adocchiata alle semifinali Under 18, quando la centrale salentina faceva ancora parte del fertile vivaio della signora Laudisa.

“Se me la vendi, la faccio giocare subito in B2” – disse all’epoca il tecnico tarantino. Poi, però, non ci si accordò sulla contropartita perché l’allora presidente Urago non volle mollare il Suv che avevamo proposto come anticipo.

Antonaci, ben alimentata da Marcella, mette a terra tre palloni in questa fase dominata dalle brindisine (22-13).

Silvietta difende un pallone precipitandosi sulla panchina; Simo e Priscilla sono leste a farsi da parte, ma la nostra difesa non ci ha creduto e l’impresa viene vanificata.

Il nostro ultimo punto è di Gisela, che stasera ha fatto quello che ha potuto (23-14); chiude le danze Cafarella (25-14).

‘Azz’… non siamo arrivati a 15; l’idea della corruzione non era proprio campata in aria, anche se di poco.

Vittoria netta, senza storia, senza sostituzioni, senza contestazioni. Un po’ mi dispiace non aver visto giocare Catia, ma mi solleva constatare che il suo talento e le sue lunghe braccia continuano ad essere valorizzate…

Vabbè, è andata come si prevedeva. In trasferta non prendiamo un punto dal lontano 14 novembre (AS Benevento) e gli ultimi impegni sembrano piuttosto proibitivi: Arzano in casa è spietato come San Pietro, la Livi è in formissima e con il Sarno l’unica speranza sarebbe l’eventuale stato di ubriachezza delle atlete locali nell’eventualità di una promozione già acquisita e festeggiata per una settimana intera. In subordine, un’epidemia di diarrea, se dovessero riproporre – come mi auguro – la manifestazione “Arte & Cioccolato”.

Ci si proverà, è chiaro, ma realisticamente la salvezza del Taranto passa dal Maria Pia. E’ qui che dobbiamo fare di tutto per battere l’AS Benevento sabato prossimo ed è qui che ospiteremo due scontri diretti vitali contro la Volley Altamura e contro l’Accademia.

Adesso non si può più sbagliare.

Intanto ci consoliamo con un’ammirevole tradizione sanpietrana: i pasticcini a fine partita. Squisiti.

Vorremmo condividerli con le nostre ragazze, sconfitte con onore, ma purtroppo sulla porta dello spogliatoio è affisso un cartello inequivocabile: “Lo spogliatoio è attualmente utilizzato da ragazze: si prega di non entrare. Grazie”. Pazienza.

Il secondo motivo di consolazione è un’apparizione.

Improvvisamente dall’Olimpo del Volley si manifesta nel palazzetto Alessandra Piccione, accompagnata dal marito Emilio. La Fenomena invita a pregare e a tifare per il Taranto perché i tempi sono cupi ma la redenzione e la salvezza sono ancora possibili.

Quale segno tangibile della sua benevolenza, Alessandra mi consegna una maglia della Stamplast e stende le mani sulla squadra per effondere il suo spirito.

Stretto riserbo del Vaticano sull’apparizione, ma sembra che molte parrocchie stiano già organizzando dei pellegrinaggi verso il luogo dell’apparizione. Pellegrini a San Pietro…

Osservando bene la felpa, noto che uno sponsor secondario del San Vito era “Idea Sposa”. Chissà se c’è mai stata un’amichevole tra Idea SPOSA e NUBILE Servizi Generici… Più che una partita, un confronto tra due scelte di vita…

Mancano solo Progetto Convivente, Impresa Zitella e Azienda Vedova.

Sempre meglio del derby di A1 gli assorbenti della Lines Altamura e i pannoloni della Tena Santeramo (e quello si è giocato sicuro).

Visto che lo abbiamo nominato, chiudiamo con una citazione di Nelson Mandela:

“La virtù e la generosità vengono sempre ricompensate, sebbene in modi a noi sconosciuti”. [1]

Dedicata a coloro le cui virtù e la cui generosità in campo e a bordo campo purtroppo non vengono ricompensate con il mantenimento degli impegni assunti.

Ai tifosi e agli amici della Pallavolo Taranto non sfuggono i sacrifici e la dedizione di questi mesi travagliati. In attesa – speriamo – di qualcosa di più concreto, c’è sicuramente già la riconoscenza per questo impegno e un affetto che vi porterete sempre con voi.

Soprattutto se, nonostante tutto, ci regalate questa benedetta salvezza.

Forza ragazze!

‘A fava e ‘u scuèrcele

SIMONA M.: In realtà il titolo di fava andrebbe condiviso tra Simona e Priscilla. Entrambe, infatti, sono scattate in piedi e si sono allontanate tempestivamente dalla panchina dove erano accomodate permettendo a Silvietta di recuperare un pallone disperato. In tal modo hanno dimostrato di essere concentrate e reattive.

SIMONA L.: Sono già tre mesi che indossa la maglia n. 18 di Marika, meglio nota come “maglia ingravidante” e ancora non si vedono i risultati.

Tabellino: San Pietro Vernotico-Taranto 3-0 (25-14, 25-15, 25-14)

San Pietro Vernotico: Antonaci 7, Barba NE, Ferraro NE, Perrone NE, Carrozzo 13, Scaglioso 8, Corvino 5, De Nicola NE, Cafarella 11, Ristits 15, Valente NE, De Mitri (L) – All. Lapertosa.

Aces 5, errori in battuta 6, muri-punto 7.

Taranto: Mastandrea 8, Scialacomo 7, Mereu NE, Renna 9, Stufano 2, Certa 1, Pisani NE, Leone 2, Gallo Ingrao (L) – All. Presta.

Aces 6, errori in battuta 4, muri-punto 3.

Arbitri: Gianluca Mallardi (BA) e Lorenzo De Pascale (BA).

Durata set: 16’, 22’, 20’ – Durata totale dell’incontro: 1.04’.

Altri risultati: Centro Ester NA-Accademia BN 3-0, Leonessa Altamura-Sarno 0-3, ASCI Potenza-Azzurra Molfetta 1-3, Acquaviva delle Fonti-Arzano 0-3, Battipaglia-Oria 3-0, AS Benevento-Livi Potenza 1-3, Salerno-V.Altamura 0-3.

Classifica: Centro Ester NA e Sarno 55; San Pietro Vernotico 54; Azzurra Molfetta e Arzano 51; Battipaglia 49; AS Benevento 37; Livi Potenza 35; ASCI Potenza 29; Accademia BN 25; TARANTO 24; Leonessa Altamura 23; V.Altamura 22; Oria e Acquaviva delle Fonti 21; Salerno -3.

Verdetti matematici (ancora piuttosto banali): Battipaglia salvo, ASCI fuori dalla lotta per la B1.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Salerno 1.600,00; Leonessa Altamura 400,00; Oria 200,00; V.Altamura e Azzurra Molfetta 160,00; Sarno e Accademia BN 120,00; ASCI Potenza 105,00; Acquaviva delle Fonti 40,00; tutte le altre 0,00.

Multarella all’ASCI Potenza per le frasi offensive rivolte agli arbitri da un isolato spettatore. Ma il colpo che rivoluziona la classifica è del Salerno: 1.500 euri (di cui 750 a noi, che se non ce li danno pignoriamo lo stock di palloni nuovi…) per la rinuncia a giocare la partita di sabato scorso. La squadra campana balza al vertice e distanzia di oltre 1.000 euri le inseguitrici.

I danni morali al sottoscritto per il mancato arbitraggio saranno quantificati in separata sede.

Prossimo turno: Taranto-AS Benevento, sabato 20 marzo 2010, ore 19.00, Istituto Maria Pia, via Galilei.

NOTE:

(1) MANDELA, N., Lungo cammino verso la libertà, Feltrinelli, Milano, 2004, 8^ ediz. (1^ ediz. 1995), pag. 20.


RITRATTI: GISELA SCIALACOMO

12 marzo 2010

SCHIACCIATRICE

Nata a Paranà (Argentina) il 17 febbraio 1980; vive a Brindisi.

Segno zodiacale:

Acquario.

Quando hai iniziato a giocare a pallavolo?

A 6 o 7 anni.

Perché proprio la pallavolo?

Perché facevo tutto quello che faceva mio fratello. Ha iniziato dal calcio, ma lì non potevo seguirlo; poi è passato alla pallacanestro e anche lì non potevo seguirlo; infine si è dedicato alla pallavolo e lì sono riuscita a inserirmi.

Hai sempre giocato da schiacciatrice?

Sì, tranne due anni in cui ho fatto il libero.

La tua carriera:

Sono cresciuta nel settore giovanile del Club Patronato, dove sono rimasta fino a 14 anni, poi ho giocato tre stagioni nel Paranà Rowing Club, partecipando ai campionati nazionali (in Argentina ci sono campionati regionali o nazionali, senza le varie categorie A, B, C, ecc.).

Dai 18 ai 20 anni ho giocato nel Club Atletico Estudiantes a Paranà. In più ho partecipato alle selezioni regionali in tutte le categorie.

E poi sono venuta in Italia:

2001-’02 – Cosenza, serie A2

2002-’03 – Cosenza, serie B1, e poi Amelia, serie C (dopo il fallimento del Cosenza).

2003-’04 – Amatori Brindisi, serie B1

2004-’05 – Amatori Brindisi, serie B1

2005-’06 – Amatori Brindisi, serie B1

2006-’07 – Volley Massafra, serie B2

2007-’08 – Autoluna Salerno, serie B2

2008-’09 – Autoluna Salerno, serie B2

2009-’10 – Pallavolo Taranto, serie B2

Cos’altro fai nella vita?

Lavoro e studio Scienze Politiche a Brindisi.

I tuoi hobbies, ammesso che abbia tempo?

Leggere.

L’ultimo libro in italiano che hai letto:

La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano. E adesso ho appena iniziato Venuto al mondo di Margaret Mazzantini.

L’ultimo libro in spagnolo:

Angeles y demonios di Dan Brown.

L’ultimo film in italiano che hai visto:

Avatar.

L’ultimo film argentino:

Besos en la frente.

Il tuo cantante/gruppo preferito?

Manà e Ricardo Arjona.

Il tuo piatto italiano preferito:

Spaghetti con le vongole.

Il tuo piatto argentino:

Asado.

Sapresti elencare i tuoi principali pregi?

Sincerità, fedeltà e onestà.

E i tuoi difetti?

Sono permalosa. E molto testarda.

Il più bel ricordo della tua carriera:

Sono tanti. Ma non penso a singoli campionati in modo specifico. I bei ricordi sono le partite vinte in modo inatteso, contro ogni pronostico, magari in trasferta e al cospetto di una tribuna piena che ha tifato contro. Mi piace questo tipo di situazioni.

E poi ci sono i campionati vinti in Argentina e la qualificazione alle Final Four di Coppa Italia con il Brindisi nel 2004 e con il Salerno lo scorso anno.

Il più amaro:

Il più recente è la sconfitta nella finale play-off per la promozione in B1 con il Salerno, non tanto per la sconfitta, che fa parte dello sport, ma per la situazione che si era creata.

L’osservazione più ricorrente del coach nei tuoi riguardi:

Dice che sono una rompipalle. E che sono acida.

Bah. Il tuo soprannome:

Ce l’avevo in Argentina: Yiyo.

Giocatore o giocatrice che ammiri di più:

Emanuel Ginobili, in assoluto. In ambito pallavolistico… Silvia Renna.

Qual è stata la partita più gratificante della tua carriera?

Nella carriera ce ne sono parecchie; invece quest’anno la vittoria per 3-0 con l’Arzano.

E la partita che vorresti cancellare?

In questo caso ce ne sono parecchie quest’anno: Altamura, Benevento (Accademia), Oria…

Gli scontri diretti persi 3-0, insomma…

Ma non per la sconfitta. Per il modo con cui si è perso, per le figuracce che abbiamo fatto e perché sono dipese da noi.

Si dice che i messicani discendano dagli Aztechi, i peruviani (come Castillo) dagli Inca, gli argentini… dalle navi.

Chi furono i tuoi avi che scesero dalle navi?

I miei bisnonni siciliani, originari di Leonforte, nei pressi di Catania. Salparono dal porto di Napoli nel 1902 e conserviamo ancora i documenti relativi al loro arrivo.

Cosa ricordi con più piacere degli anni pallavolistici trascorsi in Argentina?

Devo fare una premessa: in Argentina il mondo delle società sportive è completamente diverso. I club nei quali sono cresciuta sono grandi polisportive in cui trascorrevamo intere giornate e persino le estati (nel caso di Paranà il club ha una spiaggia sul fiume).

Tutta la mia famiglia era legata al club e in particolare alla pallavolo; i miei genitori ci lavorano ancora oggi. In questo preciso momento, mentre rispondo alle tue domande, loro sono lì. Il club era ed è la mia seconda casa; nella prima ci andiamo solo per dormire e a volte per mangiare.

Nel club sono nate le mie amicizie più vere e più profonde, quelle che rimangono ancora oggi, superando le distanze.

Hai un messaggio per loro che vuoi divulgare pubblicamente?

Anche se io non chiamo mai e non scrivo mai, penso sempre ai miei amici del club con gratitudine per tutto l’affetto che mi hanno dato e che continuano a darmi.

Come è maturata la decisione di trasferirti in Italia?

Attraverso il procuratore ho ricevuto la proposta di giocare a Cosenza in serie A2. Non ci ho pensato due volte e nell’arco di un paio di settimane ho organizzato la mia partenza: passaporto, valigia, tutto.

Devo aggiungere che è stato fondamentale l’appoggio dei miei genitori. Lo è stato all’epoca della partenza e lo è ancora oggi: il loro affetto rimane un sostegno importante per la mia vita.

Una scrittrice italiana che viaggia spesso nel tuo Paese, Laura Pariani, ha affermato: “Qui in Argentina, dovunque vada, mi sento stranamente a casa”. [1]

Vale lo stesso per te in Italia? Hai avuto difficoltà ad ambientarti?

Soltanto all’inizio, ma non a causa dell’Italia, che mi è sembrata subito molto accogliente, bensì per il distacco da casa. Però ho sempre incontrato persone che mi hanno accolto con cordialità, ovunque sia stata.

Cosa ti aiuta ad attenuare la nostalgia dall’Argentina (a parte la birra Quilmes che ordini periodicamente)?

Avere accanto una persona come Diego mi dà la forza per andare avanti e per raggiungere i nostri obiettivi. E poi mi sento molto spesso con i miei, soprattutto adesso che ci si possono scambiare sms intercontinentali.

La tua famiglia riesce a seguire a distanza le tue imprese sportive?

Tramite internet: loro seguono tutto. E poi – come ho appena detto – ci sono gli sms; dopo ogni partita li aggiorno.

Al protagonista di un romanzo di Vazquez Montalban viene chiesto: “Cosa ne sa di Buenos Aires?”

Lui risponde: “Maradona, desaparecidos, tango” (un po’ come la triade “pizza, mafia, mandolino” che identifica l’Italia). [2] Analizziamoli uno per uno.

Maradona. Può un giocatore tecnicamente sensazionale ma con una vita privata disordinata diventare un allenatore autorevole e credibile per gli atleti che allena?

Maradona sì. Secondo me, Maradona in Argentina può fare tutto quello che vuole: lui sarà sempre amato e sarà sempre criticato.

Desaparecidos. Per tenere buoni i militari, sono state promulgate due leggi che rappresentano una sorta di amnistia, Obediencia debida e Punto final, poi rimesse in discussione. E’ giusto raggiungere in questo modo la pacificazione nazionale oppure credi che nessun torturatore debba morire comodamente nel proprio letto?

Nessun torturatore dovrebbe morire comodamente nel proprio letto. E’ giusto che paghino per quello che hanno fatto.

Tango. E’ un genere musicale che (meritatamente) è sempre più apprezzato e ballato anche in Italia. Quando capitano spettacoli dalla parti di Taranto o di Brindisi ci vai?

Sì, se riusciamo a saperlo per tempo. Fra l’altro anche a Diego piace molto.

Ma lo sapete anche ballare?

Io lo sapevo ballare perché in Argentina si insegna anche nelle scuole.

Cosa potrebbero imparare gli italiani dagli argentini e gli argentini dagli italiani?

Noi argentini sappiamo essere autoironici, sappiamo ridere dei nostri difetti e dei nostri problemi più degli italiani. In compenso gli argentini dovrebbero imparare… a cucinare meglio la pasta e la pizza.

Con tutti gli italiani che ci sono lì…!

Il problema è che per la pizza manca proprio la “materia prima”. La mozzarella, ad esempio, non è la stessa che c’è in Italia.

Nativi, spagnoli, italiani, polacchi, ebrei, tedeschi… Le diverse nazioni d’origine costituiscono una delle caratteristiche che rendono il tuo Paese così affascinante e che ne fanno – credo – uno dei più riusciti esempi di convivenza. Qual è il segreto?

Noi abbiamo un forte senso di appartenza e di nazionalità. Ti faccio il mio esempio personale: sono di origine italiana, vivo in Italia da anni e mi trovo benissimo. Qui sono felice e qui sto progettando il mio futuro. Però mi sento argentina e non so se riuscirò mai a sentirmi italiana quanto mi sento argentina.

Non è facile da spiegare.

Non sei l’unica giocatrice argentina del nostro girone e – più in generale – nei campionati italiani. Con quali colleghe tue connazionali ti senti o ti vedi più spesso?

In realtà, sfortunatamente, non ho mai giocato accanto ad altre argentine, tranne l’anno scorso quando a Salerno è arrivata Norma Ruggiero. Ed è con lei, in effetti, che ho instaurato un rapporto più stretto.

Torniamo al Taranto. Com’è stato possibile perdere 3-0 ad Altamura e battere 3-0 l’Arzano nell’arco di sei giorni?

E’ la dimostrazione che alterniamo pallavolo di alto livello a pallavolo da principianti. E’ proprio questa mancanza di continuità che ci ha penalizzato in tutto il campionato e ci ha spinto nella situazione critica in cui ci troviamo adesso.

Quando non ci si allena insieme con continuità ci sono giornate in cui può andarci tutto bene, ma ci sono giornate in cui i limiti si evidenziano.

Siamo sestultimi; qual è la strada per la salvezza?

Lavorare. Allenarsi quanto più possibile, badando alla qualità oltre che alla quantità, per trovare la giusta intesa. Non mollare e crederci fino alla fine.

Obiettivi e desideri personali per il tuo futuro:

In primo luogo, formare una famiglia e un passo importante lo abbiamo già fatto andando a vivere insieme. Poi un figlio…

(Non adesso…!)

…Poi laurearmi e finire la carriera nel migliore dei modi, vincendo finalmente un campionato.

NOTE:

(1) PARIANI, L., Il Paese dei sogni perduti, Effigie, Milano, 2004, pag. 37.

(2) VAZQUEZ MONTALBAN, V., Quintetto di Buenos Aires, Feltrinelli, Milano, 5^ ediz. 2005 (1^ ediz. 1999), pag. 12.


LA BUSTA DEL LATTE (7) – VALENTINA MACRIPO’

11 marzo 2010

Valentina Macripò giocò soltanto una partita nella stagione 2006-’07, la stagione della storica promozione in B2. Purtroppo fu una partita inutile perché il Torre Santa Susanna si ritirò dopo il girone d’andata e quel 3-0 fu annullato. Ricordo, però, due bei servizi vincenti di Valentina.

A parte questo exploit, mi pare di rammentare anche una certa inclinazione per i muri durante gli allenamenti.

Della promettente centrale cresciuta nella Palafiom non ho più avuto notizie, né l’ho incrociata nel corso di partite di altre categorie. Peccato; era brava.

Gioca ancora Valentina Macripò?


CALCOLIAMO IL TASSO DI DOMESTICITA’

9 marzo 2010

Non sono abbastanza esperto di pallavolo per sapere se esiste già o se si tratta di una mia invenzione. Presumo che esista già. In ogni caso io lo definirei “tasso di domesticità”.

Ho cercato di stabilire con un criterio matematico quale fosse la squadra del nostro girone più condizionata dal fattore campo. Mi sono venuti in mente due metodi, ma il primo mi sembra più attendibile.

METODO A

Il primo metodo è questo: si calcola l’efficienza di ogni squadra in casa (percentuale della somma dei punti vinti rispetto a quelli disponibili nelle partite interne), poi si calcola l’efficienza in trasferta (percentuale della somma dei punti vinti rispetto a quelli disponibili in incontri esterni) e infine si calcola la differenza.

Ad esempio, il Taranto ha giocato in casa 11 partite (dunque, 33 punti in palio) ed ha ottenuto 15 punti (in realtà sono 12, ma diamo per scontato che il giudice sportivo domani ce ne assegni altri 3). In questo caso, il Taranto ha conquistato il 45,4% dei punti distribuiti al Maria Pia.

Diciamo che la soglia di sufficienza sarebbe il 66,6% (ovvero la media di 2 punti su 3), ma è chiaro che dipende dagli obiettivi di ogni formazione.

In trasferta il Taranto ha giocato 11 partite (33 punti disponibili) ed ha ottenuto 9 punti, ossia il 27,2%.

Il Taranto ha dunque un tasso di domesticità di 18,2, che scaturisce dal calcolo 45,4 – 27,2 = 18,2. Questo è il peso rivestito dal fattore campo per la nostra squadra.

Ho fatto lo stesso calcolo per tutte le formazioni del girone.

Prima di arrivare ai risultati, però, prendiamo in esame l’efficienza interna di tutte le squadre, da cui si evincono le squadre più “spietate” tra le mura amiche.

Il calcolo della tabella seguente è elaborato così: si considerano tutti i punti a disposizione negli incontri casalinghi e tra questi si calcola la percentuale di quelli vinti dalle varie squadre.

EFFICIENZAIN CASA % CASA PT CASA
San Pietro Vernotico 93,9 % 31/33
Arzano 93,9 % 31/33
Battipaglia 87,8 % 29/33
Centro Ester NA 84,8 % 28/33
Sarno 84,8 % 28/33
Azzurra Molfetta 81,8 % 27/33
AS Benevento 78,8 % 26/33
Livi Potenza 57,5 % 19/33
Oria 51,5 % 17/33
Leonessa Altamura 51,5 % 17/33
Acquaviva delle Fonti 46,6 % 14/30
TARANTO 45,4 % 15/33
ASCI Potenza 39,3 % 13/33
Accademia BN 39,3 % 13/33
Volley Altamura 30,5 % 11/36
Salerno 0 % 0/33

I fortini (quasi) inespugnabili sono, dunque, quelli di San Pietro Vernotico e di Arzano (93,9%). Le brindisine hanno ceduto soltanto 2 punti alla Livi Potenza; le arzanesi 2 punti al Sarno.

Le nostre prossime trasferte, guarda caso, sono proprio a San Pietro e ad Arzano, la qual cosa è piuttosto inquietante…

Non scherza neanche il Battipaglia (87,8%).

Le squadre più vulnerabili in casa sono, invece, il Salerno (0%), la Volley Altamura (30,5%) e l’ASCI Potenza (39,3%).

Ora vediamo i rendimenti in trasferta.

EFFICIENZAFUORI CASA % FUORI PT FUORI
Centro Ester NA 72,7 % 24/33
Sarno 72,7 % 24/33
Azzurra Molfetta 63,6 % 21/33
San Pietro Vernotico 60,6 % 20/33
Arzano 51,5 % 17/33
Battipaglia 51,5 % 17/33
ASCI Potenza 48,4 % 16/33
Livi Potenza 39,3 % 13/33
Accademia BN 36,3 % 12/33
AS Benevento 33,3 % 11/33
TARANTO 27,2 % 9/33
Volley Altamura 26,6 % 8/30
Acquaviva delle Fonti 19,4 % 7/36
Leonessa Altamura 18,1 % 6/33
Oria 12,1 % 4/33
Salerno 0 % 0/33

Le squadre più efficienti fuori casa sono il Sarno e il Centro Ester, che hanno conquistato il 72,7% dei punti in palio (e non sarà un caso che si tratti anche delle due squadre in testa alla classifica). Segue l’Azzurra Molfetta (63,6%).

Chiudono la graduatoria il Salerno (0%), l’Oria (12,1%) e la Leonessa Altamura (18,1%).

A questo punto, possiamo, calcolare il cosiddetto tasso di domesticità:

TASSO DI DOMESTICITA’ DIFF. % CASA – % FUORI
AS Benevento 45,5
Arzano 42,2
Oria 39,4
Battipaglia 36,6
Leonessa Altamura 33,4
San Pietro Vernotico 33,3
Acquaviva delle Fonti 27,2
Azzurra Molfetta 18,2
Livi Potenza 18,2
TARANTO 18,2
Centro Ester NA 12,1
Sarno 12,1
Volley Altamura 3,9
Accademia BN 3,0
Salerno 0
ASCI Potenza – 9,1

La squadra più “casalinga”, quella cioè che vanta (o denuncia, dipende dai punti di vista) la maggior differenza tra rendimento interno ed esterno, è dunque l’AS Benevento (ha il 78,8% di efficienza interna e il 33,3% di efficienza esterna), seguita dall’Arzano (42,2) e dall’Oria (39,4).

A testimonianza dell’importanza rivestita dal fattore campo anche nella pallavolo, c’è solo una squadra che, sino a questo momento, ha ottenuto risultati migliori lontano dalle mura amiche (l’ASCI Potenza).

METODO B

Il secondo criterio di valutazione offre risultati molto interessanti, ma credo che sia più valido il primo. I risultati tra i due metodi sono un po’ discordanti anche se i trend delle varie squadre sono sostanzialmente analoghi.

Il metodo B considera i punti ottenuti in casa da una formazione e li rapporta ai punti complessivi ottenuti dalla stessa formazione, calcolandone la percentuale.

Per esempio, il Taranto sino a questo momento ha (o meglio, da domani dovrebbe avere) in classifica 24 punti, di cui 15 conquistati in incontri casalinghi e 9 in incontri fuori casa. I 15 punti costituiscono il 62,5% del totale di 24. Il Taranto – secondo il metodo B – avrebbe dunque un tasso di domesticità del 62,5%.

La squadra più casalinga, secondo questo criterio, sarebbe, al momento, l’Oria, che ha ottenuto tra le mura amiche oltre l’80% dei propri punti, seguita dalla Leonessa Altamura (73,9%) e dall’AS Benevento (70,3%). Con la vittoria piena di sabato scorso, l’Acquaviva delle Fonti ha abbassato la propria percentuale.

La squadra meno condizionata dal fattore campo è sempre l’ASCI Potenza, l’unica del girone ad aver conquistato fuori casa più punti rispetto a quelli ottenuti al PalaCaliendo.

TASSO DI DOMESTICITA’METODO B % PT CASA SU PT TOT PT CASA + PT FUORI (TOT)
Oria 80,9 % 17+4 (21)
Leonessa Altamura 73,9 % 17+6 (23)
AS Benevento 70,3 % 26+11 (37)
Acquaviva delle Fonti 66,6 % 14+7 (21)
Arzano 64,5 % 31+17 (48)
Battipaglia 63,0 % 29+17 (46)
TARANTO 62,5 % 15+9 (24)
San Pietro Vernotico 60,7 % 31+20 (51)
Livi Potenza 59,3 % 19+13 (32)
Volley Altamura 57,8 % 11+8 (19)
Azzurra Molfetta 56,2 % 27+21 (48)
Centro Ester NA 53,8 % 28+24 (52)
Sarno 53,8 % 28+24 (52)
Accademia BN 52,0 % 13+12 (25)
ASCI Potenza 44,8 % 13+16 (29)
Salerno NC 0+0 (0)

Va precisato, comunque, che, sebbene la maggior parte delle squadre abbia disputato 11 partite in casa ed altrettante in trasferta, la Volley Altamura ha giocato 12 partite in casa e 10 in trasferta e l’Acquaviva 10 in casa e 12 in trasferta.

Ovviamente le valutazioni saranno complete e attendibili solo a fine stagione, visto che gli impegni in casa o fuori possono presentare difficoltà mutevoli a seconda dei rispettivi calendari.

Era solo una curiosità.

A proposito di fine stagione, lo scorso anno la vincitrice Trani chiuse con queste percentuali: punti in casa 95,5%, punti fuori 88,8%, tasso di domesticità 5,7 (ossia, sostanziale indifferenza tra casa e trasferta). Vabbè, non è il caso di fare paragoni; quella era una squadra galattica.

L’ultima piazza utile per la salvezza la occupò il Tuglie: punti in casa 51,1%, punti fuori 42,2%.

Nonostante i 39 punti in classifica, non ce la fece in prima battuta l’Azzurra Molfetta: il rendimento molto buono in casa (57,7%) fu compromesso da una certa sofferenza in trasferta (28,8%).

Noi chiudemmo con efficienza in casa 64,4%, fuori 55,5% e quindi domesticità 8,9.

Ancora più ridotto era il peso del fattore campo nell’anno della nostra prima salvezza in B2 (2007-’08): efficienza in casa 48,7%, fuori 41%, domesticità 7,7 ed una squadra che effettivamente scrisse in trasferta quasi tutte le pagine più belle della storia di quel campionato.

NOTE:

Il disegno in alto è di Lele Luzzati.


TARANTO-SALERNO: NON DISPUTATA

7 marzo 2010

Sabato 6 marzo 2010 – ore 19.00

No, in realtà non è bello vincere facile.

Indubbiamente 3 punti in più in classifica fanno comodo, soprattutto in questo momento e soprattutto perché ci riportano in zona salvezza, ma la mancata presentazione di una squadra ad un incontro è sempre una sconfitta per lo sport.

Ognuno sape l’ fatt’ sue e non entro nel merito di vicende che non conosco; credo che sia stata una scelta dolorosa soprattutto per il Salerno.

Certo è che la pallavolo scricchiola e forse si rendono necessarie garanzie maggiori prima di iniziare un campionato, sia verso “l’esterno” che verso “l’interno”, ossia verso le atlete e lo staff del proprio stesso club (non sto pensando al Salerno, ovviamente, ma a qualcosa di molto più vicino).

Detto questo, il Maria Pia apre soltanto per una sessione di allenamento.

Salerno ha avuto il garbo di avvisare tutti in anticipo e noi, a nostra volta, abbiamo informato per tempo gli organi di informazione locali. Se qualche spettatore si è presentato in palestra perché ha letto del programma della partita su un dato giornale, ci dispiace ma non è colpa nostra.

Speriamo che la rinuncia a questa partita sia un fatto episodico e che la regolarità del campionato non venga viziata. Dovrebbe essere così; il Salerno non si ritira.

Anzi, è stato fatto anche un tentativo per recuperare questa partita attraverso un decreto legge varato frettolosamente dal Consiglio del Ministri. Il presidente della Repubblica, però, non lo ha voluto firmare.

“L’esclusione del Salerno dalla partita di oggi al Maria Pia – ha dichiarato il portavoce del Governo – costituisce una violazione del diritto di giocare, che è un diritto universale. Non si può danneggiare una squadra soltanto per una indisponibilità temporanea. Abbiamo varato un decreto che non si configura come una nuova legge ma si limita ad interpretare le precedenti”.

L’IDV ha parlato di golpe ed aveva minacciato l’avvio della procedura di impeachment per il presidente della Repubblica qualora avesse firmato il decretino. Minaccia resa inutile da un improvviso abbiocco del Capo dello Stato, già troppo provato dalla firma di un alto decretino relativo alle liste elettorali nel cuore della notte.

A proposito, chissà perché le persone a 65 anni sono considerate pensionabili rispetto a tutti i lavori normali mentre a 85 anni sono considerate ancora idonee per fare il presidente della Repubblica…

Tornando alla rinuncia del Salerno, la Pallavolo Taranto ha assunto una posizione più morbida: “Se dalla Campania dovessero portarci le mozzarelline di bufala, crediamo anche noi che si possa concordare un rinvio della partita. Altrimenti le regole della FIPAV parlano chiaro”.

In settimana le autorità federali dovrebbero assegnare al Taranto la vittoria per 3-0 a tavolino. La classifica che segue anticipa questa risoluzione ed in tal caso la retrocessione matematica del Salerno sarebbe il primo verdetto della stagione.

Altri verdetti talmente scontati che mi viene da ridere soltanto a riferirli: Sarno, Centro Ester, San Pietro Vernotico, Azzurra Molfetta e Arzano sono… matematicamente salve (coach Vitale ha raggiunto l’obiettivo dichiarato; lo ha raggiunto trovandosi al vertice della classifica); Accademia Benevento, Taranto, Leonessa Altamura, Oria, Acquaviva e V.Altamura sono… ehm… matematicamente fuori dalla lotta per la B1.

‘A fava e ‘u scuèrcele

MONTAGNA: Tornava nella nostra palestra a distanza di tre anni dall’ultima volta (Taranto-Ugento) e proprio stasera… bah! Comunque, prendiamo atto che anche questa volta l’arbitraggio è stato privo di errori e della benché minima contestazione.

GISELA: Incredibile: non ha messo un pallone a terra… Proprio lei che, anche in una stagione travagliata come questa, viaggia su medie estremamente positive. Per l’esattezza: 4,01 punti a set (nonostante i tempi di recupero dopo i due mesi di assenza), con punte di 7,65 a Battipaglia e 5,60 contro l’Acquaviva all’andata.

Tabellino: Taranto-Salerno non disputata.

Altri risultati: Sarno-Battipaglia 3-2, Livi Potenza-Centro Ester NA 0-3, San Pietro Vernotico-ASCI Potenza 3-0, Arzano-Leonessa Altamura 3-0, Azzurra Molfetta-Oria 3-1, V.Altamura-AS Benevento 3-0, Accademia BN-Acquaviva delle Fonti 0-3.

Classifica: Centro Ester NA e Sarno 52; San Pietro Vernotico 51; Azzurra Molfetta e Arzano 48; Battipaglia 46; AS Benevento 37; Livi Potenza 32; ASCI Potenza 29; Accademia BN 25; TARANTO* 24; Leonessa Altamura 23; Oria e Acquaviva delle Fonti 21; V.Altamura 19; Salerno 0.

(*) Taranto: punteggio presunto, in attesa delle determinazioni del Giudice Federale.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Leonessa Altamura 400,00; Oria 200,00; V.Altamura e Azzurra Molfetta 160,00; Sarno e Accademia BN 120,00; Salerno 100,00; ASCI Potenza 50,00; Acquaviva delle Fonti 40,00; tutte le altre 0,00.

Tutti buoni. La crisi è crisi.

Prossimo turno: San Pietro Vernotico-Taranto, domenica 14 marzo, ore 18.00.


EMERGENZA TARANTO: ARRIVA BERTOLASO

5 marzo 2010

Di fronte allo stato di emergenza in cui è piombata la Pallavolo Taranto dopo la sconfitta di sabato scorso ad Acquaviva delle Fonti, non si è fatto attendere l’intervento della Protezione Civile.

Guido Bertolaso è arrivato nella città dei Due Mari sin da lunedì ed ha sorvolato in elicottero la zona colpita dal disastro e in particolare i quartieri Salinella e Solito Corvisea.

Il capo della Protezione Civile ha assicurato aiuti immediati alla squadra tarantina attraverso procedure più snelle e veloci per l’assegnazione di appalti: in particolare saranno ricostruiti i muri, rafforzate le difese del suolo e si provvederà anche a sviluppare programmi di sostegno psicologico e motivazionale per le vittime di questa emergenza.

Sull’operato della Protezione Civile, tuttavia, sta indagando la Procura di Taranto; il sospetto è che sulla ricostruzione della classifica della formazione jonica vi siano state speculazioni.

Sono trapelate anche delle intercettazioni molto compromettenti tra un imprenditore destinato alla ricostruzione, Francesco Maria Piscicelli, e suo cognato Gagliardi (nulla a che vedere con il coach della Lore Lei Potenza).

Questa è la trascrizione di una telefonata intercetata dalla Procura alle 20.01 di sabato 27 febbraio, proprio mentre terminava Acquaviva-Taranto.

Gagliardi: “Oh, hai visto cosa è successo ad Acquaviva?”

Piscicelli: “Lo so, lo so… Ho parlato con Guido che era là a vedere…”

Gagliardi: “Minchia, 25-8 il quarto set!”

Piscicelli: “Eheheh (ride) E’ una catastrofe. Cioè, non si è mai visto…”

Gagliardi: “Occupati di ‘sta roba perché qui bisogna partire in quarta subito; non è che c’è un 25-8 ogni settimana”.

Piscicelli: “Lo so. Eheh (ride) E’ più divertente del terremoto dell’Aquila”.

Gagliardi: “Parla con Balducci, Anemone. Bisogna che venga dichiarato lo stato di calamità così magari è più facile prendere i soldi della ricostruzione”.

Piscicelli: “Potremmo anche fare la cresta usando il metodo Impregilo”.

Gagliardi: “Impreche?”

Piscicelli: “Impregilo. I delinquenti che hanno costruito l’ospedale dell’Aquila con la sabbia al posto del cemento…”

Successivamente le attenzioni degli imprenditori si sono spostate sugli appalti del G8, che è stato trasferito dalla Maddalena a Taranto. Dopo la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale, Diego Anemone avrebbe chiamato al cellulare Mauro Della Giovampaola.

Anemone: “Spostano il G8 dalla Maddalena alla palestra Maria Pia di Taranto; me l’ha detto Guido.”

Della Giovampaola: “Sono uno sbonno di soldi, di appalti”.

Anemone: “Sì, perché là è tutto da rifare, a cominciare dal cancello rotto. Verranno Obama, Merkel, Putin, tutti…”

Della Giovampaola: “Al Maria Pia, sì. Lì ci saranno le riunioni dei grandi. Ma poi stanno un sacco di altre cose: c’è da organizzare i trasporti, i servizi, il catering…”

Anemone: “Ma io ho sentito dire che vogliono andare a mangiare al Siddharta, tranne Obama, che ha chiesto espressamente dei panzerotti di Ernesto…”

Della Giovampaola: “Poi dovremmo interessarci dell’appalto degli impianti idraulici e termoidraulici”.

Anemone: “No, a Taranto c’è Termoidraulica Nitti. Con quelli non possiamo competere neanche truccando la gara…”

Della Giovampaola: “Beh, vabbè, poi sentiamo Guido. Sta per andare a Taranto a vedere”.

E proprio l’arrivo a Taranto di Bertolaso ha indotto i magistrati ad aprire un altro filone di indagini. Alcune intercettazioni lasciano supporre che Bertolaso si sia recato in Puglia anche per dei massaggi particolari.

Atterrato all’aeroporto Arlotta di Grottaglie, Bertolaso avrebbe telefonato a Simone Rossetti, il factotum di Diego Anemone:

Bertolaso: “Sono Guido, buongiorno”.

Rossetti: “Buongiorno”.

Bertolaso: “Io sono atterrato in questo istante dall’Aquila. Se oggi pomeriggio una ragazza lì al Maria Pia potesse… Cioè, le ho viste giocare ad Acquaviva e io a queste gliela darei volentieri una…”

Rossetti: “Ho capito, sì, ma non sono mica disponibili”.

Bertolaso: “Ah, no?”

Rossetti: “No. Tu frequenti Berlusconi e ormai ti sei convinto che tutte le donne siano zoccole, ma pare che non sia proprio così”.

Bertolaso: “Ah. Beh, allora cercate da qualche altra parte; basta che sia viva, che respiri e che abbia il bikini stretto. Io sto arrivando; vi richiamo fra venti minuti”.

Rossetti: “Bah, allora vai al Palafiom, non al Maria Pia. Può darsi che lì ci sia una che chiamano Flipper…”

Bertolaso: “Flipper… M’ispira. Organizzatemi qualche situazione”.

Poco dopo, però, Bertolaso avrebbe richiamato. Il Capo della Protezione Civile era piuttosto contrariato.

Bertolaso: “Andate a fan***!”

Rossetti: “Cosa c’è? Non ti è piaciuto il massaggino?”

Bertolaso: “Ma era una cagnetta, ca**o!”

Rossetti: “Ohu, quella abbiamo trovato. Tu avevi detto che bastava che fosse viva e respirasse…”

Bertolaso: “Ma siete proprio dei pezzi di ***!”

Rossetti: “E non sai quanto c’è voluto per infilarle quel bikini stretto…”

Bertolaso: “Vaff***. Torno al Salaria”.

Rossetti: “Facciamo sparire i preservativi…”

Fin qui le intercettazioni.

Le risate nella sera della sconfitta di Acquaviva hanno scatenato la rabbia della tifoseria tarantina: “E’ mostruoso: mentre noi perdevamo la partita, loro ridevano e si fregavano le mani”.

I sostenitori della squadra biancoblu sono scesi in piazza per protestare. Sui loro cartelli la scritta: “Alle 20.01 io non ridevo”.

NOTE:

Le vere intercettazioni relative ai massaggi di Bertolaso si leggono su http://www.repubblica.it/cronaca/2010/02/11/news/intercettazione_festa_bertolaso-2259142/

http://www.repubblica.it/cronaca/2010/02/15/news/verbali_notte_con_bertolaso-2303052/


LA BUSTA DEL LATTE (6) – IL GALLO DI SAN PIETRO

3 marzo 2010

Non mancava mai alle partite di serie C, almeno nelle stagioni 2005-’06 e 2006-’07. Poi il simpatico gallo azzurro, mascotte del San Pietro Vernotico non lo abbiamo più visto. Ad onor del vero, la sua dipartita è coincisa con la promozione in B2 della formazione brindisina e questo – temo – ne comprometterà il ritorno sulle scene.

E se lo adottassimo noi al Maria Pia? Conosco anche qualcuno che ha maturato una certa esperienza nel settore delle mascotte deambulanti…