ORIA-TEMPESTA TARANTO 1-3

19 dicembre 2011

Domenica 18 dicembre 2011 – ore 18.00

Che Oria-Tempesta sarebbe stata una partita diversa dalle altre lo si poteva immaginare. Troppe relazioni, troppi trascorsi, troppe storie in comune perché sul parquet non ci fosse il desiderio di fare bella figura e ovviamente di vincere. La sfida agonistica è stata anche una serie di sfide individuali e questo ha reso l’incontro particolarmente vivace e vibrante. Sul parquet bella figura l’hanno fatta entrambe le squadre, ma solo una, ovviamente, ha vinto: la Tempesta.

Quello che non si sarebbe potuto immaginare sono stati alcuni eccessi, francamente censurabili, ma tra persone di sport si sa che tutto finisce al fischio finale dell’arbitro e forse potremmo anche fare a meno di parlarne se non per invocare lo spirito del Natale che cancella ogni residuo di rancore.

Oltretutto voglio ricordare in questa sede la figura di una delle figure più limpide del secolo scorso, l’ex-dissidente e poi presidente della Cecoslovacchia, Vaclav Havel, appena scomparso:

 “I princìpi tendono a unire piuttosto che a dividere: sono i parametri sui quali si misura la legittimità dei nostri interessi” (1).

Uniti dai princìpi di rispetto e di sportività, dunque, subordiniamo ad essi i nostri interessi agonistici. Buon Natale a tutti; pace e serenità alle nostre squadre e al mondo.

Piuttosto, spostiamo l’attenzione sulla partita perché è stata una bella partita condita da un finale emozionante. Sarebbe stato interessante ascoltare in quei frangenti la telecronaca dei Lucchetta del Golfo (di Taranto), ma la felice sperimentazione in streaming avviata l’anno scorso purtroppo non è stata rinnovata.

Sugli spalti presenze prestigiose. Silvietta, forse perché stanca del viaggio, non se la sente di scendere sul parquet nonostante le pressioni dello scrivente. Valentina, invece, viene respinta al riconoscimento perché la colorazione dei capelli non corrisponde a quella del documento (violacei con meches azzurre e pois rosa). E poi Lucrezia, giunta con l’intento di far nascere la bambina al centro del parquet durante un intervallo. Il presidente aveva già indossato il camice e la mascherina per procedere al parto, ma evidentemente i tempi non sono ancora maturi. Per “lo sgravamento” ci si aggiorna al 15 gennaio, ore 18.20 (Oria-Brindisi, intervallo tra il 1^ e il 2^ set).

A proposito di presidenti, si registra la presenza dello storico patron della Palafiom, Marco Urago. E’ in Puglia in attesa che le Nazioni Unite riconoscano, dopo il Sud Sudan, un altro nuovo Stato dove poterlo spedire (si parla del Nord Etiopia, della Kamchatka orientale o della Repubblica Autonoma di Bergamo Bassa).

Formazioni.

New Volley Oria: Annacarla Cozzetto in palleggio, Stefania Guacci opposto, Ivana Gallo Ingrao e Maria Nannavecchia laterali, Daniela Lo (staccato) Noce e Giulia Basile centrali, Simona Minetti libero.

In panchina con coach Marcello Presta: Angela Carone, Noemi Votano, Federica Peluso, Simona Bianco e Giorgia Mastria, che ha portato i pasticcini (brava quella figlia; tanti auguri!).

Tempesta Taranto: Gaia Angiulli palleggiatrice, Mimma Ventruti opposto, Valentina Moro e Claudia Quero laterali, Rosanna Galiulo e Adriana Cardone centrali, Federica Cofano libero.

A disposizione di coach Davide Monopoli: Michela Palmisano, Maria Giovanna Carcas Regnaud, Daniela Fanelli, Federica Litti, Fabiana Bozzetto e Rosaria Toma.

Finalmente posso vedere all’opera Gaia Angiulli, unica reduce (insieme alla vicecoach Laura Passaro) della storica Tempesta della B1, quella che guardò Mel Gibson dall’alto in basso nello spogliatoio di Matera.

In realtà, l’avevo già vista all’opera in amichevole e contro il Casarano, rimanendone favorevolmente impressionato tanto per l’efficacia quanto per l’eleganza del suo gioco (nonché per la sconvolgente somiglianza con la palleggiatrice turca Seda Eryuz).

Primo set

Avvio volitivo per l’Oria e primo punto siglato da Nanna, ma le ospiti trovano subito un break da 4, si portano in vantaggio e non saranno più superate (2-4).

Le brindisine sono toniche, difendono e attaccano, ma la Tempesta sfoggia subito un’arma in più che contribuirà a fare la differenza tra le due squadre: il muro. Prima Galiulo poi Cardone stoppano così gli attacchi della New Volley e in più impongono 3 ace con Ventruti, Angiulli e Moro (uno a testa, per fortuna).

Il punteggio è 7-12. Da questo momento in poi il parziale risulterà equilibratissimo, con le furie rosse che, anzi, riusciranno a rosicchiare tre punti. Non basterà e questi piccoli sbandamenti iniziali, dunque, risulteranno determinanti.

Coach Monopoli sostituisce l’ex-massafrese Quero con Fanelli. Dopo Germana, dunque, ecco un’altra Fanelli sul nostro cammino in meno di una settimana. La tempestina si guadagnerà sul campo la conferma nei set successivi.

Molto bene Nanna (11-14): con 5 punti nel parziale, la nostra virtuosa schiacciatrice sembra prenotare il titolo di top-scorer anche per questa sera. Purtroppo, però, le cose andranno diversamente e il rendimento offensivo tenderà un po’ a calare.

Trova conferma, invece, la fama di Gaia Angiulli, probabilmente la migliore palleggiatrice del campionato. Sicuramente quella stilisticamente più apprezzabile.

Ma è apprezzabile anche lo sforzo compiuto dall’Oria per recuperare il set: Simona è strepitosa in difesa, Annacarla è precisa nella distribuzione del gioco e Giulia si segnala per un muro e per l’ace che vale il pareggio (18-18)!

Sul 19-19 va in prima linea Rosanna Galiulo e nessuno dei suoi transiti in zona d’attacco sarà indolore per l’Oria. Nessuno. Primo tempo seguito da un mani-fuori di Moro (19-21).

Nanna ottiene il punto, ma Rosanna conclude uno scambio (tenuto in vita dai salvataggi di Simona) con un altro primo tempo (20-22).

Muro Daniela-Stefania e a questo punto Rosanna ci colpisce con una fast (seguita anche in questo caso da un mani-fuori di Valentina).

Sul 21-24 Ivana ha la bravura e il sangue freddo per annullare due palle-set e coach Monopoli preferisce tranquillizzare la propria squadra con un time-out (23-24).

Il furore agonistico dell’Oria viene compromesso da un dannatissimo errore in battuta che regala il set alle nostre avversarie (23-25). Nella testa di Marcello in quel momento non devono esserci pensieri natalizi, ma il set è stato intenso e l’Oria sta giocando.

Secondo set

Parte bene l’Oria, con il Koala e Nanna (5-3), mentre Galiulo, per ora, si è dovuta accontentare di un solo punto.

Massimo vantaggio per l’Oria con un altro attacco di Stefania (9-6), poi subiamo il pareggio (ace di Valentina) e ci riportiamo avanti con Ivana (10-9).

A questo punto c’è il black-out che decide il parziale. La Cubana va a servire e costringe sistematicamente la nostra ricezione a rinculare (scusate il termine poco elegante, ma non saprei come esprimere diversamente il concetto) per raccogliere le sue battute lunghe.

E’ un tipo di servizio perfido. Primo: perché ti tiene nel dubbio “va fuori o va dentro?”. Secondo: quando hai risolto il dubbio (“beh, per non rischiare figure di cacca, è meglio se la prendo”), ormai hai perso frazioni di secondo preziose, la manovra di arretramento è scomposta e la precisione del bagher non può essere ottimale.

In questo modo non riusciamo a costruire azioni decenti. Annacarla prova a risolvere gli scambi da sola (senza successo) per correggere la traiettoria del pallone oppure i nostri attacchi si infrangono sul muro Galiulo & Ventruti. E naturalmente non può mancare un primo tempo della centrale tarantina.

In questo modo subiamo un break da 9 e ci giochiamo il set (10-18).

Nanna, Daniela e Ivana mettono palloni a terra, ma lo fanno pure Galiulo e Moro. Il divario non viene intaccato (17-25).

Terzo set

Bruttissimo rientro in campo per l’Oria, che subisce sia la botta psicologica che il gioco brillante delle ospiti. E paga anche l’ormai annosa sofferenza in ricezione.

Si parte da 0-5, che poi diventa 1-7 a causa di un secondo tocco “spinto” di Angiulli. Non è un secondo tocco porno; intendo dire che è un secondo tocco più teso, più veloce. L’ennesima magia della palleggiatrice tarantina.

Poi succede qualcosa. Sullo stile di Angiulli l’arbitro ed io evidentemente la pensiamo in modo diverso: quella che per me è eleganza leggiadra per la direttrice di gara sono infrazioni; in più la Tempesta manda sulla rete o fuori campo un bel numero di attacchi. Le due squadre non hanno sbagliato molto stasera, ma le tarantine concentrano nel terzo set una serie impressionante di errori-punto (14).

In più, registriamo il buon momento delle nostre centrali: Giulia piazza due ace consecutivi e pareggia (10-10), la capitana coraggiosa mura Ventruti e firma così il sorpasso (12-11).

La Tempesta ritorna avanti con i punti di Fanelli (14-17), ma l’Oria non ci sta a perdere, difende con le unghie e contrattacca. Alcuni scambi sembrano infiniti.

Mura Stefania, mura Giulia e la difesa non lascia cadere palloni a terra per 6 scambi consecutivi. Conduciamo per 20-17, commettiamo un’invasione, ma andiamo nuovamente a segno con Ivana e con un ace del Koala (22-18). Nella Tempesta entrano la palleggiatrice Carcas Regnaud e il libero Toma.

Cardone schiaccia a terra una ricezione lunga e Ivana replica con un bolide.

Sul 24-19 Ventruti annulla due palle-set, ma è Nanna a sigillare il parziale con un bel mani-fuori da posto quattro (25-21).

Quarto set

Rosanna Galiulo impone due muri consecutivi (1-3), osserva la diagonale di Stefania e l’errore di una compagna (3-3) e poi scarica a terra tre primi tempi consecutivi (3-6).

Sarà il suo set (8 punti).

Sarà la sua partita (21 punti).

Non era affatto male come opposto, ma come centrale questa ragazza fasanese sta disputando un campionato stratosferico. Sembra nata per questo ruolo. Implacabile. Perfetta. Cos’altro aggiungere se non “sangu!”?

Ma il grande cuore della New Volley si materializza con un attacco di Stefania e con l’ennesimo muro di Giulia (7-9). Altra nota di soddisfazione per i golosi: il Koala è tenuto a portare le paste in settimana.

La Tempesta non sbaglia più in attacco e continua a difendere con tenacia. Questo aumenta ai nostri occhi i meriti dell’Oria, che, nonostante la buona prova delle avversarie, riesce a recuperare dall’8-14 al 16-15. Vanno a punti Daniela (fast e muro), Nanna (attacco ed ace) e soprattutto Stefania (due belle diagonali ed una palla appoggiata con astuzia nell’angolino del posto cinque).

Galiulo passa in prima linea, ma fortunatamente la stima dei danni si ferma a tre punti. Quanto basta, però, per restituire il vantaggio alla Tempesta, in cui nel frattempo è rientrata Maria Giovanna Carcas Regnaud (17-18).

Più che il cognome di una palleggiatrice, sembra il cognome di una regina francese del XVIII secolo…

Due lungolinea della Tempesta (Moro da sinistra, Ventruti da destra) pongono le ospiti in una posizione di vantaggio per il rush finale (18-20).

Ma il rush finale presenta ancora sorprese ed emozioni.

Prima c’è una fase di cambi-palla degna di una partita di serie A, un’alternanza perfetta che merita di essere ricostruita punto per punto: diagonale di Ivana che centra l’ex-compagna Valentina Moro, primo tempo Cardone, battuta fuori di Valentina (evidentemente ancora un po’ stordita dalla pallonata precedente…), muro della Cubana, splendido pallonetto di Nanna e replica in fotocopia di Fanelli (21-23), diagonale stretta di Stefania (22-23), mani-fuori di Fanelli dopo che per tre volte eravamo riusciti a contenere Galiulo (22-24).

A questo punto la Tempesta ha due palle-match.

La prima è un pallonetto di Galiulo che finisce sulla rete (stranezze dello sport: per quattro set ha schiacciato a terra pure le nuvole e poi si inceppa su ‘sta caccolina…); la seconda è annullata da Ivana con una diagonale perentoria (24-24).

Stefania è inarrestabile e l’Oria ribalta così la situazione: palla-set per le brindisine e possibilità di pareggiare il conto dei set (25-24)!

Un’invasione annulla il vantaggio (25-25).

Un po’ di culo (alias nastro) aiuta il successivo attacco di Ventruti (25-26).

Il punto finale è di Valentina Moro, che chiude con successo l’ultima azione offensiva (25-27).

Beh, ci sono ancora un paio di altre… azioni offensive, ma ne abbiamo già accennato all’inizio. Diciamo che i tifosi dell’Oria e le giocatrici della Tempesta si scambiano gli auguri di Natale.

La squadra tarantina ha dimostrato di essere sottostimata in classifica, ma la terza vittoria in quattro partite contribuisce a rilanciarne le quotazioni.

L’Oria resta a secco nonostante una partita generosa ed anche ben giocata (mai così pochi errori-punto quest’anno), il che lascia una certa amarezza.

Buon Natale a tutti!

Tabellino: Oria-Tempesta Taranto 1-3 (23-25,  17-25,  25-21,  25-27)

New Volley Oria: Carone NE, Votano NE, Cozzetto 1, Gallo Ingrao 10, Peluso NE, Guacci 16, Basile 7, Nannavecchia 11, Bianco NE, Lo Noce 8, Mastria NE, Minetti (L) – All. Presta.

Muri-punto 7, aces 8, errori in battuta 9.

Punti fatti 53 (media-set: 13,2) errori-punto 25 (media-set: 6,2).

Tempesta Taranto: Ventruti 17, Palmisano NE, Cardone 8, Moro 12, Carcas Regnaud 0, Fanelli 11, Quero 1, Litti NE, Angiulli 3, Galiulo 21, Bozzetto NE, Cofano (L), Toma (2L) – All. Monopoli.

Muri-punto 14, Aces 6, errori in battuta 10.

Punti-fatti: 73 (media set: 18,2), errori-punto 37 (media-set: 9,2).

“Fette di torta” su 188 scambi: PF Tempesta 38,8%, PF Oria 28,2%, EP Tempesta 19,7%, EP Oria 13,3%.

Arbitri: Francesca Morleo e Vito Caragnano.

Altri risultati: Ugento-Mesagne 3-2, Nardò-Cutrofiano 3-1, Galatina-Trepuzzi 3-0, Presicce-Spongano 3-0, San Giorgio-Casarano 3-0, Brindisi-Collepasso 3-1.

Classifica: Mesagne e Ugento 23; Galatina e Presicce 21; Cutrofiano 19; San Giorgio 18; Tempesta TA 15; Nardò 14; Collepasso e Trepouzzi 13; Spongano 12; Casarano 8; Brindisi 7; Oria 3.

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Presicce 250,00; Nardò 246,00; Brindisi 61,00; Mesagne 45,00; tutte le altre 0,00.

L’Assi Brindisi scavalca il Mesagne grazie ad una multa di 26 euro (sospensione di un dirigente per proteste), ma la coppia di testa Presicce-Nardò rimane distante.

C’è una menzione per l’Oria, fortunatamente senza sanzioni pecuniarie: “Diffida per mancata rettifica dati anagrafici dell’atleta Lo Noce Daniela sul tesseramento FIPAV. La società è tenuta all’immediata rettifica”.

Sicché la capitana coraggiosa si chiama Lo Noce e non Lonoce.

Ma – porca miseria! – sono due anni che scrivo le cronache e i tabellini delle sue partite; ci fosse stata ‘na cazz’ d’ vota ca m’avvisava ca ‘u cognome era sbagliate…!

Appello alla FIPAV: squalificatela per un mese.

Prossimo turno: Spongano-Oria, domenica 8 gennaio, ore 18.00.

 

NOTE:

(1) HAVEL, V., Il vincolo della sovranità e la libertà degli uomini, “La Repubblica”, 5 marzo 2000.

La foto di copertina è tratta da http://www.repubblica.it


PRESICCE-ORIA 3-1

11 dicembre 2011

Sabato 10 dicembre 2011 – ore 18.30

Niente da fare: anche questa volta il tacco d’Italia non ci lascia punti. Dopo la trasferta di Ugento, anche quella di Presicce-Acquarica risulta infruttuosa per la New Volley Oria e si torna dal Capo a mani vuote.

Ci resta il ricordo di un suggestivo tramonto su Gallipoli, ma ci resta, soprattutto, una prestazione incoraggiante che lascia ben sperare per il futuro. Purché il futuro non venga troppo procrastinato nel tempo dato che il girone di ritorno sta per finire e siamo sempre in fondo alla classifica.

Ma l’incontro di Presicce è un passo avanti.

Un set vinto, uno conteso per tre quarti ad una delle formazioni più ambiziose del girone, molte conferme positive (Supernanna può essere una grande banda, il cuore delle furie rosse ha ripreso a battere forte, il gioco è stato efficace dal secondo set in poi) e la miglior Minetti della stagione.

Ahimé, alcuni nodi al pettine non si riescono a sciogliere e quando le avversarie forzano il servizio la nostra ricezione continua ad andare in sofferenza compromettendo il lavoro della nostra Annacarla.

Senza contare che il servizio l’anno scorso era una nostra arma micidiciale mentre quest’anno sembra che abbiamo firmato una moratoria di disarmo unilaterale (3 ace e 11 errori).

Ma, tutto sommato, contro un’avversaria così tosta possiamo accontentarci dei progressi tecnici e caratteriali.

I momenti più difficili li abbiamo trascorsi nel primo set e tutte le volte che andavano a servire Voyvodic e Passaseo.

Ed anche quando la squadra, giunta in via Kennedy, ha mollato tutti i borsoni davanti al palazzetto per andare a prendersi un caffé.

Marcello è rimasto di guardia. Il tempo passava e il sospetto che il caffé si fosse trasformato in una pizza anticipata ha iniziato ad urtare gli zebedei del nostro coach. Che non poteva neanche chiamare il Telefono Azzurro vista l’assenza di molte creature dell’Under, presumibilmente già in sciopero contro i tagli al welfare.

Le atlete, nel frattempo (e sempre in conseguenza della manovra economica), stavano affidando il proprio futuro al Gratta e Vinci. Invece di ritornare milionarie, però, sono tornate dal bar con un’eloquente foglia di fico. Letteralmente.

All’ingresso del palazzetto c’è un grazioso albero di Natale su cui i bambini hanno appeso richieste e desideri. Non soltanto i bambini.

Nel palazzetto c’è anche Jamie Marie Voyvodic che, sola soletta sul parquet, dalle 9 di questa mattina sta allenandosi al servizio.

Finalmente possiamo toglierci la curiosità di conoscere queste fantomatiche “americane” giunte nel Salento a moltiplicare il potenziale del Presicce. Se ne sente parlare da due mesi e naturalmente il loro arrivo ha destato una certa sorpresa nell’ambiente.

In realtà, scoprirò a fine partita che la Voyvodic non è statunitense ma canadese.

La Gazzetta del Mezzogiorno, in occasione della precedente partita a San Giorgio, aveva addirittura “unificato” le due straniere del Presicce indicando nel tabellino una misteriosa Rutanuoyvodic…

Meno male che non erano annotati i punti individuali; li avrebbero sommati…?

Quando incontro argentini, statunitensi, australiani, ecc. con cognomi strani sono sempre molto incuriosito dalle loro saghe familiari.

Jamie Marie, oltretutto, ha un cognome caratteristico della ex-Jugoslavia ed è un cognome anche piuttosto significativo: il voivoda era un governatore provinciale ed è diventato anche il nome di una regione della Serbia, la Vojvodina. Una regione bellissima, fra l’altro: incrocio tra la cultura slava, quella ungherese e quella romena.

A fine partita, la schiacciatrice mi spiegherà che le sue origini, in effetti, sono croate. Ma anche irlandesi! – ci terrà a precisare con maggiore orgoglio.

Chissà qual è stato il percorso dei suoi antenati.

Chissà se i suoi antenati hanno incontrato mio nonno in Nordamerica. Il Paese è piccolo e ci si conosce tutti…

Chissà se conosce le parolacce in croato.

Chissà se prima del loro arrivo via John F. Kennedy (altro nordamericano di origine irlandese) si chiamava così o non, magari, via de lu pollu cusutu ‘nculu.

E soprattutto mi chiedo: cosa cavolo ci fanno una canadese ed un’americana ad Acquarica del Capo…?!

In ogni caso, se Voyvodic rappresenta il ritorno dei canadesi in Puglia dopo la positiva esperienza del centrale Jason Haldane nella squadra maschile del Taranto, Alanna Marie Rutan dovrebbe essere proprio americana, nel senso nazionale non soltanto continentale.

Dicevamo del Presicce squadra tosta.

C’è un momento, in avvio del riscaldamento, in cui tra due squadre di pallavolo avviene un confronto fisico “brutale”, simile a quello di due animali selvatici che si avvicinano e studiano i propri rapporti di forza (esclusivamente fisica nel loro caso). E’ quando si simulano i muri lungo i due lati della rete con due file di giocatrici (una per squadra) che saltano parallelamente una di fronte all’altra.

Vedo Germana Fanelli (l’anno scorso in A2 con il San Vito dei Normanni) saltare in corrispondenza della nostra Giulia (che non è certo una nanetta) e sovrastarla con la lunghezza delle sue braccia. L’ascella di Fanelli arriva all’attaccatura dei capelli di Giulia. E allora penso: ma perché la pallavolo non imita il pugilato prevedendo categorie diverse?

Così come lì ci sono le categorie piuma, welters, massimi, ecc., a seconda del peso, qui si dovrebbero istituire almeno tre categorie a seconda della statura. Chessò? Campionati “bonsai” per atlete fino a 1,65 m., campionati “ulivi” per atlete fino a 1,80 m. e campionati “sequoie” per atlete oltre 1,80 m.

Così Fanelli potrà giocare con quelle della sua “razza” senza umiliare il prossimo…

Formazioni.

GAP Volley Presicce-Acquarica: Chiara Passaseo in palleggio, Alanna Marie Rutan opposto, Jamie Marie Voyvodic e Simona Armida laterali, Germana Fanelli e Sonia Mazzotta centrali, Alessandra Calò libero.

In panchina con coach Alfredo Montanile: Lorena De Giorgi, Ilaria Negro, Valentina Ricchiuto, Chiara Greco e Angelica Rizzello.

New Volley Oria: Annacarla Cozzetto in palleggio, Stefania Guacci opposto, Ivana Gallo Ingrao e Maria Nannavecchia laterali, Giulia Basile e Daniela Lonoce centrali, Simona Minetti libero.

A disposizione di coach Marcello Presta: Noemi Votano e Federica Peluso.

Primo set

Fino adesso mi pare decisamente che il Presicce sia la squadra migliore del campionato. Lo dico prima dell’inizio della partita perché per ora non è una considerazione tecnica…

L’avvio, comunque, tende a confermare le buone impressioni. Per i primi 12 scambi – a parte un errore in battuta di Pocahontas (dev’essere bello iniziare una partita così…), un lungolinea di Maria e un pregevole intervento di piede in scivolata di Annacarla – c’è soltanto Presicce: Mazzotta punge dal centro e dalla zona di battuta, Rutan martella da destra e Armida da sinistra (9-3).

Il tifo organizzato ad Acquarica è un tifo giovane, mediamente intorno ai 6/7 anni di età. Due bambini si occupano del tamburo ed un altro della trombetta.

Forse alternano gli studi a questo secondo lavoro nel week-end per iniziare a costruirsi una base pensionistica contributiva visto che con Monti rischiano altrimenti di andare in pensione a 95 anni.

Il più piccolo, a un certo punto, ritiene che la trombetta non sia più sufficiente per esprimere il proprio affetto alla squadra e decide di invadere il parquet. Dato il livello estetico delle sue beniamine, posso ben capirlo.

Dopo la simpatica parentesi dell’invasione nonviolenta, è Fanelli ad andare a punti con le sue fast (11-5).

L’Oria ha superato il bruttissimo impatto con la partita e reagisce agli attacchi delle padrone di casa. E’ Ivana, in particolare, a mettere in atto un duello con la sua amica Armida (19-12).

Molto brava, Ivana, anche questa sera. Giocherà con grinta ed andrà a segno con una certa continuità e senza trascurare gli impegni ricettivi.

Al Presicce, però, basta un altro allungo per arrivare a +10 (22-12) e per poi amministrare senza patemi il parziale. Guidate da una brillante Passaseo, mettono palla a terra prima le due centrali e poi la Voyvodic.

Un ace della canadese chiude il set (25-14).

Secondo set

L’Oria appare più determinato alla ripresa del gioco e parte con un incoraggiante 0-4, inaugurato da un mani-fuori di Nanna e chiuso da un primo tempo di Daniela.

Dopo il timeout, va a segno Rutan e subito dopo Voyvodic dimostra che il suo allenamento solitario in servizio non è stato vano: un punto diretto e tanta sofferenza per la nostra ricezione. Il vantaggio è subito annullato (4-4).

Poi, però, Voyvodic attenta all’incolumità della testa di Mazzotta (questo è lo svantaggio di essere alte…) e l’Oria ottiene il cambio palla.

Non è soltanto un cambio palla; è anche un cambio di temperamento e di efficienza per noi.

Simona è una tigre e il gioco delle brindisine diventa fluido: Ivana ci riporta avanti e Annacarla pesca dal cilindro la consueta magia del secondo tocco (6-9).

C’è un bel muro di Giulia, ma ci sono anche il nostro ennesimo errore in battuta ed un’invasione da seconda linea, nonché un muro di Passaseo-Voydovic (11-10).

Dopo il tocco di seconda della palleggiatrice leccese, Stefania va a segno da posto quattro e poi replica ad un attacco di Rutan (13-15).

Un miracoloso salvataggio di Annacarla diventa motivo d’impaccio per la difesa locale e si trasforma in punto (13-16)! Un punto emblematico: arrendersi mai, i risultati arrivano!

Ahimé, dopo il timeout di Montanile, arriva il momento degli errori in attacco ed anche in ricezione (ace di Rutan) e così il Presicce ritorna in vantaggio (18-17).

Sembra l’inizio della fine, ma il grande cuore delle furie rosse non ha smesso di battere: attacco di Ivana, tiro fuori delle salentine e splendido muro di Giulia (18-20)!

Dopo un nostro errore in battuta, un mani-fuori di Nanna ed un punto di Voyvodic, sul 20-21 scocca l’ora della creatività. A questo punto, di solito, o facciamo una fast a uecchio oppure un secondo tocco magico. Annacarla opta per la seconda che ho detto: 20-22!

La nostra palleggiatrice non ha terminato lo show personale: dopo un fallo di posizione ed un tiro fuori del Presicce, Annacarla piazza l’ace che vale il pareggio dei set (20-25)!

Un grande Oria!

Terzo set

L’intervallo è sufficiente alle leccesi per superare il momento di sbandamento; adesso è Presicce a regalare subito volley-champagne ai propri sostenitori: pallonetto di Armida, attacco di Voyvodic e muro della sequoia (3-0).

Recuperiamo con Stefania e il pallone termina dalle parti di Marcello, che lo spedisce erroneamente in direzione della zona di battuta del Presicce (quando, invece, dobbiamo battere noi). Poi si scusa per l’errore e sorride.

Sorrideremo tutti di meno quando sul 5-3 andrà a servire l’alzatrice salentina.

Leggendo il roster del Presicce, quando sono arrivato al nome di Passaseo ho pensato: bah, che senso ha una ragazzina al timone di cotanta corazzata? E ho ripensato al Taranto dei mostri sacri Cantagalli e Cuminetti orchestrati da un palleggiatore acerbo come Pinheiro.

Guardando la partita di stasera, non dico che mi sono posto la domanda contraria (ma non è sprecata qui una come Passaseo…?) perché sarebbe irrispettosa nei confronti di una formazione fortissima, ma indubbiamente mi sono ricreduto.

Chiara Passaseo, cresciuta nella generazione di fenomeni del Brindisi campione regionale Under18, nonché compagna di beach-volley della nostra Silvietta (e questo nel curriculum conta quanto tre scudetti vinti), è già una delle migliori palleggiatrici della categoria. Grande talento, ma anche grande personalità.

Anche una bella parlantina sciolta ed impeccabile dal punto di vista grammaticale; si vede proprio che è stata compagna di beach-volley di Silvietta.

E non escludo che la nostra ex-opposta deve averle fornito anche il buon esempio e qualche consiglio in materia di servizi visti i due ace (quasi) consecutivi che mandano in tilt la nostra ricezione (8-3).

Seguono tre primi tempi di Mazzotta, molto apprezzabili sul piano estetico, un ace di Voyvodic, uno ancora di Mazzotta e una palletta di Armida.

I primi tempi di Mazzotta sono particolari, “dinamici”; la centrale attacca spostandosi anche in orizzontale. Non so come spiegare.

Perdiamo terreno, ma il nostro gioco è ancora vivace e grintoso.

Sul 14-5, infatti, non c’è la deriva, ma una buona reazione: un attacco di Ivana e due di Nanna inducono coach Montanile a chiamare il timeout (14-8).

Sul 17-9, però, c’è lo scatto tombale: la nostra capitana coraggiosa spedisce una fast a Santa Maria di Leuca, la ricezione lascia cadere a terra un servizio di Armida e Fanelli completa il mini-break (20-9).

Nanna e il Koala mettono palloni a terra, ma altrettanto fanno Passaseo e Rutan e la progressione punto a punto va bene al Presicce, che in questo modo si avvicina al traguardo (23-12).

Ilaria Negro rileva Voyvodic; Giulia e Fanelli piazzano un muro a testa e il set finisce 25-13.

Quarto set

Osservo il seggiolone dell’arbitro. Due settimane fa il Presicce è stato multato perché alcuni spettatori lo avevano colpito (il seggiolone, non l’arbitro). In effetti, lo spazio tra il campo e il settore del pubblico è talmente esiguo che persino il seggiolone tende ad essere risucchiato nella gradinata. Cioè nel gradino, visto che lateralmente ce n’è solo uno. Ma con i posti numerati.

Dopo il pacco-bomba alla Deutsche Bank e quello a Equitalia (bersaglio giusto, metodo sbagliato), ci si chiede dove possa essere finito il terzo ordigno rivendicato dagli anarchici.

La risposta in avvio di quarto set: l’esplosivo è nelle mani dell’inarrestabile Ivana, che lo spinge contro il muro salentino. Segue un ace-culo del nostro martello ed un mani-fuori di Nanna (0-3).

Fanelli raggiunge la doppia cifra (2-4), ma Maria indossa i panni di Supernanna e da posto quattro riesce a spedire a terra tutti i palloni che le arrivano a tiro.

Non solo da posto quattro, anche dal corridoio dello spogliatoio. Sarà la miglior realizzatrice dell’incontro con 15 punti.

Magia di Passaseo, che ottiene un rocambolesco mani-fuori con una specie di secondo tocco in rovesciata (4-7).

Grande Koala: tre attacchi, un muro, un lungolinea e un ace (6 punti personali in 12 scambi)! L’Oria conduce per 9-12 e chissà che non venga fuori un altro scherzetto, dopo Galatina e Cutrofiano.

Sull’11-13 il Presicce (in cui è rientrata Voyvodic) raffredda le nostre speranze piazzando un break da 5 con Fanelli e Rutan in evidenza (16-13).

Le padrone di casa, comunque, non stanno passeggiando su un tappeto rosso e i punti glieli stiamo facendo sudare.

Bene Stefi da seconda linea e doppietta di Supernanna. “Yes we can!” – diremmo noi, Barack Obama e forse anche l’americana (se non è repubblicana).

Invece we cannot. In dirittura d’arrivo l’Oria si spegne: subiamo 3 punti consecutivi, incassiamo un servizio sbagliato dalle salentine (21-17), ammiriamo l’ultimo primo tempo perfetto di Mazzotta e lasciamo che sia Jamie Marie Voyvodic a chiudere l’incontro con un attacco ed un muro (25-17).

In tribuna c’era anche la brasiliana dell’Ugento, Buccini; all’uscita del palazzetto non è l’italiano la lingua prevalente. Il mondo concentrato in via Kennedy.

Per noi va bene così. Dopo due battute a vuoto, abbiamo perso per la nona volta consecutiva, ma almeno abbiamo ripreso a parlare la lingua di un volley ammirevole. E l’abbiamo parlata col cuore.

Tabellino: Presicce-Oria 3-1 (25-14,  20-25,  25-13,  25-17)

GAP Volley Presicce: De Giorgi NE, Negro 0, Ricchiuto NE, Fanelli 14, Voyvodic 10, Greco 0, Armida 12, Mazzotta 11, Passaseo 7, Rutan 13, Rizzello NE, Calò (L) – All. Montanile.

Muri-punto 7, Aces 12, errori in battuta 9.

Punti-fatti: 67 (media set: 16,7), errori-punto 23 (media-set: 5,7).

New Volley Oria: Votano NE, Cozzetto 4, Gallo Ingrao 10, Peluso NE, Guacci 12, Basile 3, Nannavecchia 15, Lonoce 2, Minetti (L) – All. Presta.

Muri-punto 5, aces 3, errori in battuta 11.

Punti fatti 46 (media-set: 11,5) errori-punto 28 (media-set: 7).

 “Fette di torta” su 164 scambi: PF Presicce 40,9%, PF Oria 28%, EP Oria 17,1%, EP Presicce 14%.

Arbitri: Marta Cavalera e Giuseppe Pellè.

Altri risultati: Mesagne-Galatina 3-0, Cutrofiano-Ugento 1-3, Spongano-San Giorgio 2-3, Tempesta TA-Nardò 3-0 Casarano-Collepasso 0-3, Trepuzzi-Brindisi 3-1.

Classifica: Mesagne 22; Ugento 21; Cutrofiano 19; Galatina e Presicce 18; San Giorgio 15; Collepasso e Trepouzzi 13; Tempesta TA e Spongano 12; Nardò 11; Casarano 8; Brindisi 4; Oria 3.

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Presicce 250,00; Nardò 246,00; Mesagne 45,00; Brindisi 35,00; tutte le altre 0,00.

Entra in classifica anche il Mesagne: multa di 45 euri per avere i propri tifosi tenuto un comportamento offensivo nei confronti degli arbitri per tutta la durata della gara.

Prossimo turno: Oria-Tempesta TA, domenica 18 dicembre, ore 18.00.


ORIA-TREPUZZI 0-3

5 dicembre 2011

Domenica 4 dicembre 2011 – ore 18.00

Verrebbe da piangere perché questa è una sconfitta amara, inattesa per l’esito ed anche per la forma, più preoccupante delle altre.

Con il Collepasso e con l’Ugento, infatti, si è trattato di sconfitte “sperimentali” incassate da una squadra rinnovata ed in rodaggio, con il Nardò si è trattato di una vittoria buttata nel cesso sprecando 5 palle-match, con il San Giorgio è stata quella debacle che è come l’appuntamento che ogni anno una squadra deve rispettare (senza contare il valore dell’avversario), con il Galatina e con il Cutrofiano sono stati comunque due punti d’oro conquistati da una squadra in fase di tangibile progresso, con il Mesagne il 3-0 ci può stare perché è la capolista.

Ma la sconfitta di ieri brucia. Brucia tanto.

Brucia perché si è trattato di una prestazione piuttosto scialba e perché la squadra si è espressa molto al di sotto del proprio potenziale, un potenziale che era misterioso fino a un mese fa, ma che adesso conosciamo. Ed è lecito attendersi che la squadra lo esprima o si sforzi di esprimerlo al massimo, magari incrementandolo.

Due partite incolori consecutive, inoltre, si chiamano “recessione” in termini economici.

E poi siamo l’unica formazione del nostro girone a non aver mai vinto in questa stagione così equilibrata e aperta ad ogni risultato (come dimostra l’impresa del Nardò sabato scorso).

Verrebbe, dunque, da piangere.

Come il ministro Elsa Fornero, quella che chiagn’ e fott’.

Prima lo facevano raccontandoci barzellette, adesso lo fanno fingendo commozione, ma il gesto è sempre lo stesso: mettercela in quel posto. Con più competenza, però. Chiusa la parentesi.

Verrebbe da piangere, però, è un condizionale. In realtà, non viene da piangere. Perché c’è fiducia: questa squadra ha giocato troppo bene con il Galatina e con il Cutrofiano per essersi abbruttita di colpo in questo modo. Bisogna ritrovare lo spirito combattente delle furie rosse.

I parziali alti, inoltre, sono un indice di competitività.

E sono sicuro che al posto dei condizionali tristi useremo presto indicativi gratificanti.

Il Trepuzzi arriva ad Oria privo delle sorelle Bianco.

Almeno credo che siano sorelle.

Dopo aver fatto la mia figura di cacca con Sara Perrone, che reputavo essere la sorella di Antonella Perrone, non ho più tante certezze. Né voglio approfondire l’eventuale legame di parentela tra Elisa e Sara Ingrosso.

Ad essere certo è il legame di parentela che unisce coach Giuseppe De Giorgi al mitico Fefè (oltre che a Michele). L’alone del mito di questa famiglia si stende stasera sul palazzetto di Oria e onora il gentile pubblico presente.

Formazioni.

L’Oria schiera Annacarla Cozzetto in palleggio, Stefania Guacci opposto, Maria Nannavecchia e Ivana Gallo Ingrao laterali, Daniela Lonoce e Giulia Basile centrali, Simona Minetti libero.

In panchina con mister Marcello Presta: Angela Carone, Noemi Votano, Federica Peluso, Simona Bianco e Giorgia Mastria.

Trepuzzi: Sara Barba palleggiatrice, Sara Perrone opposto, Ada Coppola e Grazia Spinelli laterali, Anna Maria Isceri e Valentina Russo centrali, Sally Mazzotta libero. Per un attimo mi era parso di vedere in campo Sara Ingrosso, ma forse è un effetto della miopia.

In panchina con coach Giuseppe De Giorgi: Elisa Ingrosso, Carola D’Oria (che con questo cognome stasera ha un conflitto d’interessi come quello del ministro Passera), Serena Roma e Sara Ingrosso.

Ringrazio Anna Maria per la consulenza onomastica.

Primo set

Dopo la prima sagra di errori in battuta su entrambi i fronti, notiamo che il Koala è sceso sul parquet con il piglio giusto e realizza i primi due punti per le padrone di casa (4-5).

La ricezione, però, soffre quasi quanto i bilanci della Grecia e dell’Italia e sono soprattutto Barba e Coppola a trafiggerla incrementando il vantaggio salentino (5-11).

Sara Barba la ricordiamo per aver fatto parte della generazione di fenomeni dell’Under18 di coach Laudisa; Ada Coppola è una delle più brillanti schiacciatrici pugliesi.

Bene anche Russo (muro ed ace) dopo il primo time-out chiamato da Marcello (6-15).

Con un attacco di Perrone il Trepuzzi raggiunge il massimo vantaggio (9-19), poi fortunatamente c’è un accenno di reazione delle padrone di casa, che fanno punti con la capitana coraggiosa (primo tempo ed ace) e con un muro di Giulia (12-19).

La voglia di reagire si evince anche dall’incitamento (“Andiamo, cazzo!”) di un’atleta di cui non faccio il nome perché ci sono le figlie in tribuna.

Stiamo faticosamente e tardivamente entrando in partita con le attaccanti che fanno quello che possono (a segno Stefania, Ivana e Nanna), ma una difesa poco reattiva compromette lo sforzo profuso. Emblematica la palla beffardamente appoggiata da Perrone nell’angolino del posto uno.

Il gap si è ridotto (da -10 a -5), ma dal 17-22 in poi Trepuzzi non è più disposto a farsi rimontare; l’ultima schiacciata è di Ada Coppola (19-25).

Secondo set

L’Oria è più tonico nel secondo parziale e Nanna attraversa uno di quei momenti in cui tutto le riesce bene e pensiamo di aver creato in laboratorio una schiacciatrice dal futuro luminoso. Ed è così, in effetti, ma servirebbe un po’ più di continuità.

Tutto quello che adesso stiamo costruendo in attacco, però, lo sprechiamo con una serie irritante di servizi sbagliati: ben 4, che costituiscono più della metà dei primi punti trepuzzini (7-7).

Sembra che abbiamo fatto un voto a qualcuno: chiunque si presenti in battuta, sbaglia. Avremo una grazia?

Arrivano, invece, i muri di Russo e di Isceri, ma fortunatamente Nanna non ha esaurito le cartucce e Stefania trova l’ace (11-10).

Adesso il parziale subisce tre scossoni: il primo porta la firma di Ada Coppola che valorizza il suo transito in prima linea con tre punti personali (12-14); gli altri due scossoni hanno per protagoniste le nostre centrali. Pocahontas effettua il sorpasso con due ace consecutivi (16-14); Daniela rafforza il vantaggio mettendo giù una fast ed una palletta (19-16).

Se non sbagliassimo altre due battute (che fanno leggermente alterare il nostro coach) e se Perrone stasera non avesse la mano d’acciaio, forse il set avrebbe avuto un esito diverso (20-22).

Ma le emozioni non sono finite: break da 3 dell’Oria grazie a Nanna, ad un’eroica difesa e ad un attacco vincente del Koala (23-22).

Perrone e Spinelli sono brave a giocare con le mani del nostro muro (23-24) ed una fast di Isceri offre al Trepuzzi una seconda palla-set (24-25). Promettente questa ragazzina…

La palla-set si autoannulla con un errore in battuta ospite (25-25); poi, però, non riusciamo più a oltrepassare la rete: prima c’è un tocco irregolare, poi un perentorio muro di Valentina Russo (25-27).

Terzo set

L’ennesimo set conteso e perduto ed una vaga sensazione di incapacità a sviluppare una pallavolo efficace in modo continuativo hanno effetti deleteri sulla serenità psicologica delle brindisine. Il momento è delicato: mura Perrone, mura Russo, schiaccia Spinelli e Russo stoppa una ricezione lunga (0-4).

Coach Marcello chiama il time-out.

La squadra reagisce bene e il black-out finisce qui: punto di Giulia, punto di Nanna e tiro ospite sulla rete (3-4).

Poco dopo c’è anche il punto del libero Simona Minetti. So’ soddisfazioni.

Una strepitosa Coppola riporta avanti le concittadine di Silvia Renna (7-10), ma il grande cuore dell’Oria sembra in grado di dare una svolta alla partita: sorpasso Nanna e consueta fase di trance agonistica di Stefania, a segno per tre volte nell’arco di pochi minuti (14-12).

Quando il Koala va a servire, è la ricezione ospite a trascorrere un brutto momento e l’Oria vola sul 17-12.

Forse la torta alla frutta ammirata nel bar-pasticceria “Il Piacere” (e vincolata ad una nostra eventuale vittoria) non resterà una chimera.

Anna Maria Isceri si preoccupa del nostro peso-forma e con due primi tempi consecutivi ci secca l’acquolina in bocca (17-15). Ma che cacchio: è una torta alla frutta! Non fa ingrassare tanto! Facci coltivare il sogno…!

Nanna e Ivana mantengono l’Oria in orbita, ma Spinelli, Coppola e Isceri riportano il set in equilibrio (19-19).

Adesso entrambe le squadre stanno giocando bene e commettono pochi errori offensivi: punto Ivana, punto Daniela e replica di Coppola con un mani-fuori (21-20). Forse sono le difese a presentare qualche inestetismo, soprattutto la nostra.

Evitabile l’ace di Isceri, valutato fuori ma atterrato nell’angolino del posto cinque (21-21).

Non va la fast brindisina, proprio come nel set precedente e praticamente nello stesso momento. Per fortuna, però, Stefania sta carica e piazza una diagonale imperiosa (22-22).

Doppietta di Russo e il Trepuzzi gioca due palle-match (22-24).

La prima l’annullano a muro Daniela e Stefania (23-24).

La seconda l’annulla la capitana coraggiosa, direttamente in battuta (24-24)!

Il miracolo della rimonta non si concretizza: Sara Perrone è inarrestabile e schiaccia i due punti conclusivi di questo incontro (24-26).

La torta alla frutta rimane in pasticceria.

Tabellino: Oria-Trepuzzi 0-3 (19-25,  25-27,  24-26)

New Volley Oria: Carone NE, Votano NE, Cozzetto 2, Gallo Ingrao 6, Peluso NE, Guacci 10, Basile 5, Nannavecchia 11, Bianco NE, Lonoce 8, Mastria NE, Minetti 1 (L) – All. Presta.

Muri-punto 3, aces 7, errori in battuta 10.

Punti fatti 43 (media-set: 14,3) errori-punto 25 (media-set: 8,3).

ASD Pallavolo Trepuzzi: Coppola 11, Perrone S. 16, Ingrosso E. NE, Russo 10, Isceri 9, D’Oria NE, Roma NE, Ingrosso S. 0, Spinelli 6, Barba 1, Mazzotta (L) – All. De Giorgi G.

Muri-punto 8, Aces 4, errori in battuta 11.

Punti-fatti: 53 (media set: 17,7), errori-punto 25 (media-set: 8,3).

“Fette di torta” su 146 scambi: PF Trepuzzi 36,3%, PF Oria 29,5%, EP Trepuzzi 17,1%, EP Oria 17,1%.

Arbitri: Vladimiro Argese e Pierpaolo Di Bari.

Altri risultati: Nardò-Mesagne 3-0, Collepasso-Cutrofiano 1-3, Galatina-Spongano 3-1, Ugento-Tempesta TA 3-1, San Giorgio-Presicce 0-3, Brindisi-Casarano 2-3.

Classifica: Mesagne e Cutrofiano 19; Ugento e Galatina 18; Presicce 15; San Giorgio 13; Nardò e Spongano 11; Trepuzzi e Collepasso 10; Tempesta TA 9; Casarano 8; Brindisi 4; Oria 3.

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Presicce 250,00; Nardò 246,00; Brindisi 35,00; tutte le altre 0,00.

Il Nardò ferma la capolista sul proprio parquet, ma perde il comando della graduatoria del trofeo Memorial Bin Laden a causa di quanto è avvenuto ai margini di un altro parquet. Ad Acquarica del Capo i tifosi insultano l’arbitro ed uno di essi colpisce in più occasioni il seggiolone. Che tecnicamente (ne prendo atto leggendo il comunicato) si chiama proprio così: “seggiolone”.

Come quello dei bambini.

Manca soltanto il ripiano per le pappine…

Per soli 4 euro, dunque, il Presicce-Acquarica conquista il primo posto.

Prossimo turno: Presicce-Oria, sabato 10 dicembre, ore 18.30.