EUROPA BARI-ORIA 2-3

22 Maggio 2017

Sabato 20 maggio 2017 – ore 20.00

Enziteto, Bari.

L’Oria affronta gara 2, partita aperta ad ogni pronostico. Noi abbiamo il vantaggio della vittoria in gara 1, ma si tratta di un vantaggio esiguo. Più rassicurante, semmai, è il ricordo della prestazione: gagliarda, convincente, rovinata soltanto dalle fasi di distrazione con cui abbiamo compromesso un risultato che avrebbe potuto essere più interessante.

Ma la Primadonna ha anche dimostrato di essere squadra tosta, completa, equilibrata. Senza dimenticare che è la più forte del girone A (Cerignola a parte).

Insomma, stasera può succedere di tutto. E probabilmente – penso – saranno i nervi saldi a fare la differenza (in realtà, non sarà proprio così perché vinceremo proprio dopo aver superato una specie di “crisi di nervi”).

Nessuna novità nel Bari; ritorna Martina Bacca nell’Oria. Sembrerebbe un ritorno pro forma, in verità, perché la piccina non fa il riscaldamento e stasera ha un look più intellettuale che sportivo. Pur non giocando, darà comunque un contributo scaramantico su cui non mi dilungo perché già quest’anno ho visto più cose che in tutta la mia “carriera” di tifoso dell’Oria.

In tema di look, l’altra grande novità sono i capelli biondo platino della Vichinga, la schiacciatrice che ha fatto 48 punti mercoledì scorso. Non capita spesso che una giocatrice realizzi 48 punti nella pallavolo (ma neanche nella pallacanestro…); fa piacere ricordarlo di tanto in tanto.

Ida Gabriele entra nel palazzetto e poi ne esce portando con sé un bel cagnolino bianco. Dove l’avrà portato? Formulo due ipotesi: o – secondo l’ipotesi più scontata – l’ha portato fuori a fare i bisognini oppure – secondo l’ipotesi più suggestiva – si tratta di un cane appassionato di pallavolo a tal punto da voler ascoltare il briefing pre-partita insieme alle giocatrici locali.

Formazioni.

Europa Bari: Nicla Marzano in palleggio, Isabel Panza opposta, Angelica Tritto e Simona Marasco di banda, Ida Gabriele ed Ester Genovesi centrali, Simona Emilio libero.

A disposizione di coach Michele Ironico: Alessio Paradiso, Naila Di Donato, Vanessa Marino e Rosalba Catalano.

New Volley Oria: Miriam Greco in palleggio, Mimma Ventruti opposta, Amy Leone e Chiara Limonta di banda, Monica Casalino e Giada De Pascalis centrali, Giorgia Mastria libero.

A disposizione di coach Ida Taurisano: Martina Medico, Martina Bacca, Sara Zanzarelli, Claudia De Paola, Cristina De Paola e Luana Turchiarulo.

Primo set

Si inizia con un muretto di Monica e la cosa ci fa piacere.

Poi osserviamo un pallonetto di Giada, un attacco vincente di Tritto, una fast di Monica e un ace di Chiaretta (2-6).

Entrambe le squadre stanno giocando bene. L’Oria è nella sua versione da big-match: concentrato, determinato, preciso, diligente. Il Bari, però, non sta a guardare. Pur in svantaggio, la formazione locale sta muovendosi molto bene sul parquet: difende, costruisce, attacca.

Sul 5-11 break con muro e diagonale di Panza, mani-fuori di Marasco ed ace di Tritto (9-11).

Gli scambi si allungano; lo spettacolo è all’altezza delle migliori aspettative.

Muro di Giada, diagonale di Marasco (10-13).

Il pareggio arriva con un altro break barese, favorito dal temibile turno in battuta di Panza (2 ace) e dalla vivacità in prima linea di capitan Genovesi (15-15).

Che grande giocatrice, Ester Genovesi. Tecnicamente efficace ed elegante, correttissima con gli avversari (come dimostrerà il suo bel sorriso anche dopo la sconfitta) e punto di riferimento anche emozionale per le compagne. Alle consuete pacche sul culo (che dovrebbero essere adottate come logo universale della pallavolo femminile), stasera si sommano certi bacioni stampati sulle guance che non si vedono più neanche negli asili nido.

Come disse Earvin N’gapeth, il bacio è un apostrofo rosa tra un’alzata e una diagonale.

Il set entra nel vivo: pipe di Amy e muro di Monica; fast di Genovesi e attacco di Tritto (17-17).

Ace di Monica e attacco di Tritto (19-19).

A questo punto ecco l’Oria delle migliori occasioni: difese perfette, saggia costruzione del gioco da parte di Miriam e attacchi al fulmicotone: 3 palloni messi a terra dalla Vichinga, uno da Mimma, un ace per Miriam e slash finale di Giada (19-25).

Partiamo decisamente col piede giusto.

Un dato che mi colpisce è la precisione offensiva: un solo errore in attacco (a parte le murate subìte, ovviamente). Quando non mettiamo il pallone a terra è solo per merito della difesa barese.

Secondo set

Con le belle premesse del primo set chi avrebbe mai potuto immaginare l’andamento del secondo?

Iniziamo anche bene: pipe di Amy e primo tempo dietro di Monica (1-2); poi Genovesi ottiene il cambio palla e al servizio va Panza. Non so se soffriamo più il servizio dell’opposta barese (2 ace in questa fase) o la rotazione; fatto sta che subiamo un passivo di 7-0.

Riprendiamo a macinare punti con Amy, ma la Primadonna continua la sua corsa facendo pagare un conto salato alla nostra ricezione (14-6).

Panza è l’attaccante più in forma (passa anche da seconda linea); la Primadonna è in crescita, ma il vero problema siamo noi. Ci impalliamo completamente: riceviamo maluccio, facciamo punti col contagocce e proprio non riusciamo a trovare una strategia anticrisi.

Sul 18-8 Ida introduce Saretta, Martina Medico e Luana per far rifiatare un po’ le titolari in difficoltà.

Bella un’alzata di Martina, diretta ispiratrice di un attacco vincente, ma l’ace conclusivo di Di Donato chiude il set con un punteggio un po’ imbarazzante (25-9).

Terzo set

Beh, un set in malo modo lo perse anche il Bari all’andata; oggi è successo a noi. Sono cose che capitano; l’importante adesso è reagire.

Si ricorre insistentemente alla Vichinga e all’inizio la stretegia dà buoni frutti (4-6), ma è solo un’illusione. Basta un’altra rotazione spiacevole per farci ripiombare nella crisi (10-6).

E la crisi è nerissima.

Possiamo permetterci di mandare in fumo un set dopo aver vinto il primo, ma non due. Si nota che il disagio non è più soltanto tecnico ma anche, soprattutto, emotivo. E questo è un guaio serio.

Lo sconforto alimenta il nervosismo, il nervosismo danneggia la coesione: la squadra è disunita, sconsolata.

Sia chiaro: di fronte abbiamo una squadra fortissima che sta interpretando la partita in modo perfetto e che regala anche spettacolo: una palleggiatrice esperta, un libero agile, due centrali alte e capaci, tre attaccanti diverse tra loro ma ciascuna in grado di assumersi in ogni momento il ruolo di mattatrice e di bilanciare eventuali (rari) cali delle colleghe. Se proprio bisogna cercare il pelo nell’uovo, forse non c’è stata grande continuità in ricezione.

Ahimé, sul 20-10 la sensazione è che stiamo tristemente chiudendo la nostra stagione. E’ stata bella comunque, ma è un peccato terminare così.

Mi guardo intorno per distrarmi e vedo volti amici, che purtroppo, frequentando l’altro girone, non si incontrano spesso. In particolare, saluto mister Francklin e scorgo in tribuna alcune giocatrici dell’Adriatica e delle Volley Eagles dell’anno scorso (oltre a quella attualmente sul parquet).

Attacco di Amy, attacco di Mimma, primo tempo di Giada; tre punti consecutivi e abbiamo pure ripreso a difendere (22-14). Ma come si fanno a recuperare 8 punti di distacco quando al Bari ne bastano appena 3?

Coach Ironico chiama il tipico time-out che sembra fatto apposta per ritrovare un minimo di concentrazione e poi riprendere il massacro. Una specie di formalità.

Gabriele mura, ma poi il Bari si scontra con una difesa tornata ad essere nuovamente e finalmente ostica ed è costretto a sbagliare qualcosa (23-17).

Primo tempo di Monica, attacco della Vichinga biondo platino (23-19).

E se non fosse troppo tardi?

Ace-culo di Giada, favorito dal nastro (23-20). E se anche la fortuna ci desse una mano?

Ricominciamo a crederci.

Un bolide di Tritto termina vicino alla riga: dentro secondo l’arbitro, fuori secondo le nostre ragazze, che protestano con veemenza (24-20). Francamente una palla così veloce non è facile da giudicare.

Bari sbaglia un servizio, Monica piazza il primo tempo ed Amy passa da seconda linea: 3 palle-set annullate e adesso siamo a un passo da un pareggio clamoroso (24-23)!

Purtroppo Bari si affida alla propria attaccante più in forma e Panza non sbaglia (25-23).

Il set è perduto ma l’Oria è di nuovo una squadra.

Quarto set

Com’è strano questo sport. Quant’è bello.

Eravamo sull’orlo del baratro e adesso, invece, stiamo per scrivere una pagina epica. E’ un’altra squadra in campo. E’ il vero Oria!

Tripletta di Monica (0-3).

Giorgia e Chiara (e chiunque si trovi) difendono magnificamente ed Amy continua il proprio show personale (3-7).

Ace di Monica, muro di Giada (3-9)!

Simona Emilio si concede una seduta di pranoterapia. L’immagine è piuttosto inquietante; spero che non ci siano problemi e che si tratti solo di un modo per ottimizzare la (già encomiabile) prestazione.

Adesso il martello più efficace tra le padrone di casa è Angelica Tritto (5 punti nel suo transito in prima linea) e poco dopo subiamo il “solito” ace di Panza (11-15); poi riprendiamo la corsa verso la gloria con le difese favolose di Giorgia e gli attacchi spietati di Amy.

Tutto funziona: servizi più insidiosi, grandi difese, grande muro-difesa.

Ida ha realizzato un altro capolavoro restituendo motivazione e concentrazione a una squadra che a metà del set precedente sembrava cotta.

La Vichinga passa anche dal centro e poi un muro di Giada ci porta al tie-break (16-25)!

Il quadro psicologico si è ribaltato; adesso siamo pronti a scrivere la storia!

Tie-break

Era destino che la doppia sfida tra queste due belle squadre dovesse durare almeno 10 set. E – facendo le dovute grattate – ci auguriamo che non ne servano addirittura 11…

Il tie-break è pallavolo-champagne. L’Oria non arretra; il Bari risolve i problemi palesati nel quarto set. E’ inutile soffermarsi sui singoli scambi (che spesso sono lunghi e spettacolari): sono due squadre che adesso giocano bene, che vogliono vincere a tutti i costi e che mantengono la sfida in equilibrio.

La svolta decisiva è sul 9-10: fast di Monica, ace di Chiara, tiro fuori del Bari, muro di Monica e palletta finale di Amy (9-15)!

La squadra viene abbracciata sul parquet dai numerosi sostenitori giunti nel capoluogo e poi va a raccogliere anche il tributo dello sportivo pubblico locale.

Il più felice è Maurizio, che, incurante della storta, saltella di gioia come un grillo. Per guarire dalle conseguenze di cotanta felicità dovrà applicarsi l’Antartide, nella sua interezza, sulla caviglia.

Ma non c’è tempo per festeggiare perché mercoledì è in programma il turno successivo dei play-off contro un’avversaria di cui conosciamo bene il valore: Spongano.

L’appuntamento per il gentile pubblico ed i gentili ospiti è mercoledì alle 21.

Tabellino: Bari-Oria 2-3 (19-25,  25-9,  25-23,  16-25,  9-15)

ASD Europa Bari: Paradiso 0, Gabriele 5, Di Donato 1, Tritto 16, Genovesi 13, Marasco 12, Catalano NE, Marzano 1, Marino NE, Panza 20, Emilio (L) – All. Ironico.

Muri-punto 8, ace 15, errori in battuta 7.

New Volley Oria: Medico 0, Ventruti 5, Greco 1, Bacca NE, Casalino 18, Zanzarelli 0, Leone 29, De Pascalis 13, Limonta 2, De Paola Cl. NE, De Paola Cr. NE, Mastria (L) Turchiarulo (2L) – All. Taurisano.

Muri-punto 8, ace 7, errori in battuta 5.

Arbitri: Cosi e Scarciglia.

Prossimo turno: Oria-Spongano, mercoledì 24 maggio, ore 21.00.


ORIA-EUROPA BARI 3-2

20 Maggio 2017

Mercoledì 17 maggio 2017 – ore 19.30

Cari lettori, purtroppo due partite alla settimana sono troppe e non ho il tempo di scrivere il post nel mio stile. Vi tocca il comunicato “ufficiale” con qualche ritocco.

Al palazzetto di via Crocifisso si è giocato un incontro ricco di emozioni e di capovolgimenti di fronte: le padrone di casa sorridono per la vittoria, ma, allo stesso tempo, si rammaricano per aver sciupato alcune opportunità (nel primo e nel quarto set) per conseguire un risultato più rotondo. Certo è che l’avversaria si è dimostrata formazione competitiva e lo spettacolo non è mancato.

Grande protagonista dell’incontro è risultata la schiacciatrice oritana Amy Leone, che ha messo a terra ben 48 palloni, una cifra straordinaria.

Formazioni.

New Volley Oria: Miriam Greco in palleggio, Mimma Ventruti opposta, Amy Leone e Chiara Limonta di banda, Monica Casalino e Giada De Pascalis centrali, Giorgia Mastria libero.

A disposizione di coach Ida Taurisano: Martina Medico, Martina Bacca, Sara Zanzarelli, Cristina De Paola e Luana Turchiarulo.

Aurora è in tribuna, pronta a riappriopriarsi della maglia n. 17.

Eurpa Bari: Nicla Marzano in palleggio, Isabel Panza opposta, Angelica Tritto e Simona Marasco di banda, Ida Gabriele ed Ester Genovesi centrali, Simona Emilio libero.

A disposizione di coach Michele Ironico: Alessio Paradiso, Naila Di Donato, Vanessa Marino e Rosalba Catalano.

Molti volti celebri tra le ospiti, in particolare quello della gloriosa capitana Ester Genovesi. L’ultima volta l’avevo vista giocare in un’altra partita di play-off: Gioia del Colle-Cutrofiano. Non è cambiata; forse è addirittura più forte di allora.

Sulla carta, però, quella che mi sta più simpatica è Panza. Con un cognome così, la sento molto vicina. La sento come se fosse una parente. Che poi lei non abbia neanche una cellula di panza è un altro discorso.

E’ stato subito bel gioco sin dalle prime battute. Entrambe le squadre hanno sbagliato pochissimo e si sono affrontate con determinazione e senza risparmio.

L’equilibrio di questa godibile partita lo ha spezzato l’Oria, che è riuscita ad accumulare un vantaggio di 5 punti (19-14). Spinte dalla trascinatrice Genovese, le ospiti hanno ribaltato la situazione portandosi sul 21-24, salvo poi sprecare 3 palle-set e subire la reazione brindisina (25-24). In questo turbinio di emozioni, alla fine hanno prevalso le atlete baresi (25-27).

Nell’intervallo le gentili ospiti si inginocchiano in preghiera attorno alla panchina e ascoltano con attenzione l’omelia di don Michele.

Grande equlibrio anche nel set successivo. Ancora una volta sono state le atlete di coach Taurisano a guadagnare qualche punto di vantaggio; contrariamente al primo set, però, questa volta Casalino e compagne hanno amministrato il tesoretto di punti con autorevolezza, chiudendo sul 25-22. Praticamente la metà dei punti locali (12) è stata “vidimata” da Leone.

Da sottolineare il bel servizio di Marasco, che non si era accorta del timeout chiamato da Ida sul 22-20.

Da sottolineare anche il secondo tocco con cui Miriam ha chiuso il set. So’ cose belle.

Diverso l’andamento del set successivo, dominato dalla New Volley sin dall’avvio e chiuso con l’eloquente punteggio di 25-10.

Dopo l’intervallo osservo che dev’esserci un rituale particolare per il ritorno in campo e presumo che Giorgia debba tuzzare le manine contro quelle delle compagne secondo un ordine preciso e rigoroso. Non trovando in giro la compagna con cui iniziare, il volto del nostro libero esprime un certo smarrimento…

Superato il momento di crisi, la Primadonna Bari ha ripreso ad esprimere una buona pallavolo, ma l’entusiasmo ha trascinato le padrone di casa verso quella che iniziava a delinearsi come una marcia trionfale (16-9). A quel punto la squadra barese ha avuto il merito di non arrendersi e di rimontare (20-21).

L’Oria è comunque riuscita a creare le condizioni per sferrare il colpo di grazia (23-22), ma ha sprecato la grande opportunità subendo il sorpasso sul filo di lana delle ospiti (23-25). Cacchio!

(“Cacchio” non l’ho scritto nel comunicato ufficiale).

Capovolgimenti di fronte anche nell’emozionante tie-break: brindisine in fuga (6-1) grazie alle difese di Giorgia, alle fast di Monica e ad un ace di Chiara e baresi in rimonta (11-12) con un palletta beffarda di Genovesi, con le difese di Emilio e soprattutto con due muri di Gabriele seguiti da balletto.

Preciso che Emilio e Gabriele sono due cognomi; non sono due giocatori maschi infiltrati.

Un salvataggio nel campo avversario di Chiara non è stato ritenuto regolare. Però è stato bello lo stesso. Magari la prossima volta si potrebbe rendere ancora più spettacolare con una gimkana: un bel giro attorno al rondò di via Epitaffio, un’arrampicata sulla colonna del monumento di San Barsanofio e poi di corsa nel campo avversario a recuperare il pallone…

La vocazione mistica delle nostre avversarie continua: dopo l’omelia di don Michele, ecco Vanessa Marino adempiere a un voto: in caso di passaggio del turno si farà monaca. Nel frattempo inizia già ad esercitarsi per l’abbigliamento.

Nel finale la New Volley ha mantenuto i nervi saldi affidandosi ossessivamente alla giocatrice più in forma: Amy Leone. Pur “marcata” dalle avversarie, Leone ha attaccato da tutte le posizioni trascinando la squadra del presidente Dellisanti verso un’importante ed emozionante vittoria (19-17).

Bello il puntonzo del 14-13: praticamente una pipe a palletta, con il nastro che ci ha dato una mano.

Che “la Vichinga” risulti top-scorer di una partita non è una novità; anzi, è la prassi. Ma la cifra di 48 punti è effettivamente straordinaria e rivela uno stato di forma ed una continuità impressionanti. Leone ha realizzato 9 punti nel primo set, 12 nel secondo, 11 nel terzo, 8 nel quarto, 8 al tie-break. Tra i 48 punti: un muro, 3 ace, 12 attacchi vincenti da seconda linea.

Nulla è impossibile con numeri del genere. Bari resta favorita, ma la New Volley farà di tutto per continuare a coltivare il sogno della B2.

Tabellino: Oria-Bari 3-2 (25-27,  25-22,  25-10,  23-25,  19-17)

New Volley Oria: Medico NE, Ventruti 8, Turchiarulo NE, Greco 6, Casalino 11, Zanzarelli 0, Leone 48*, De Pascalis 11, Limonta 6, De Paola Cl. NE, De Paola Cr. NE, Mastria (L) – All. Taurisano.

(*) Non è uno scherzo: veramente 48 punti ha fatto. Abbiamo le prove.

Muri-punto 5, ace 10, errori in battuta 10.

Arianna ha preso 30 in Flysunfooddrinkologia applicata.

ASD Europa Bari: Paradiso 3, Gabriele 10, Di Donato 0, Tritto 18, Genovesi 17, Marasco 14, Catalano NE, Marzano 0, Marino 0, Panza 16, Emilio (L) – All. Ironico.

Muri-punto 7, ace 7, errori in battuta 9.

Arbitri: Merico e Pascale.

Prossimo turno: Europa Bari-Oria, sabato 20 maggio, ore 20.00.


ORIA-VOLLEY’S EAGLES BARI 0-3

23 Maggio 2016

Domani è un altro giorno

Domenica 22 maggio 2016 – ore 18.30

D come débacle.

La nostra, ma anche quella dell’intero girone B. Tutte retrocesse le squadre salentine impegnate nei play-out; solo il Tricase resiste tra quelle in lizza per la promozione.

D come dominio.

Quello assoluto, netto, indiscutibile, che è stato esercitato dalla Volley’s Eagles per tutta la partita di ritorno.

D come la categoria che dovrebbe toccarci l’anno prossimo (ma l’estate presenta spesso qualche sorpresa) e come la categoria dalla quale, invece, sale la Frascolla Taranto degli ex Marcello, Ivana e Pocahontas. Complimenti e tanti auguri.

D come dove cavolo stanno gli sponsor?

La loro assenza continua a compromettere gli investimenti societari. Mi viene quasi voglia di diventare imprenditore solo per poter sponsorizzare la squadra. Mo fondo ‘na start-up.

Annacarla Cozzetto

D come domani. Soprattutto come domani.

Archiviato questo campionato, si guarda avanti. Come dicono Mino e Rossella O’Hara, domani è un altro giorno.

Ma adesso mi tocca raccontare la partita, anche se ne farei volentieri a meno. Credo che sia stata la peggiore di tutta la stagione.

Gara 1 aveva lasciato l’amaro in bocca, la sensazione di un’occasione sprecata, ma anche la consapevolezza di parziali alti e di andamenti altalenanti nei set. In altre parole, la speranza di potercela giocare.

Il riscaldamento sembra sereno, uguale agli altri. Tony scrive qualcosa sul blocco-notes, mister Brattoli passa in rassegna le proprie truppe con l’aria da zio buono e sapiente che ha tante cose da raccontare. A volte anche un po’ burbero, ma stasera non ce ne sarà bisogno.

Sara Zanzarelli

I roster dell’andata sono confermati.

New Volley Oria: Annacarla Cozzetto in palleggio, Simona Bianco opposta, Sara Zanzarelli ed Eleonora Calamo schiacciatrici, Federica Peluso ed Amy Leone centrali, Valeria Scarcia libero.

A disposizione di coach Tony Maggiore: Luana Turchiarulo, Chiara Catanzaro, Sara Caliolo e Daria Spina.

Non ho visto il referto né il Camp 3, ma – così a occhio – mi pare che le Eagles siano le stesse dell’andata: Annalisa Fusaro in palleggio, Alessia Paradiso opposta, Roberta Renna e Delia Girardi schiacciatrici, Simona Mininni e Isabella Francklin centrali, Francesca Martino libero.

A disposizione di coach Roberto Brattoli: Federica Trotta, Stefania Lazzari, Valeria Rizza e Giulia Barile.

Isabella Francklin

Per una partita così importante bisognerebbe imitare quegli stadi in cui un cantante famoso va al centro del campo e canta l’inno nazionale.

Non dovremmo cercare neanche tanto lontano visto che in squadra abbiamo tutte le risorse che ci servono. Con le due formazioni allineate, Valeria potrebbe fare un passo avanti e interpretare al microfono una canzone di Adele.

Certamente il nostro libero farebbe meglio di questa Karen Harding che a Wembley si è un po’ imbambolata.

Primo set

Delia Girardi in battuta.

Come sarebbe bello se d’incanto la nostra ricezione si fosse aggiustata garantendoci percentuali da 100%. Almeno stasera. A compensazione di tutto un campionato di sofferenza. Ne abbiamo diritto.

Niente da fare: riceviamo a occhio, Annacarla percorre i suoi primi 5 metri da sprinter e poi attacchiamo fuori (0-1). Soffriremo un po’ anche stasera – deduco.

Ma mai avrei immaginato che l’avvio della partita sarebbe stato disastroso al punto da far scorrere il punteggio sino allo 0-9.

Sul fronte barese: Girardi inesorabile, muro invalicabile con Francklin padrona della rete, attacchi che non trovano resistenza e difesa reattiva in quelle rare volte in cui il pallone passa da quella parte.

Sul fronte oritano: due time-out già consumati.

Delia Girardi

 “Non ci sto co’ ‘a testa” – direbbe Carlo Verdone interpretando l’approccio alla partita delle nostre ragazze.

E sì che era importante – se non proprio decisivo – partire bene.

Due gentili omaggi delle ospiti e poi riprende la discesa verso le tenebre: due ace di Francklin intervallati da un bel pallonetto di Renna che piazza la sfera alla propria sinistra, nel nostro posto due (2-13).

Ho bisogno di distrarmi per non cadere in depressione e allora mi concentro sul tatuaggio sulla spalla destra di Renna Non riesco a distinguere l’oggetto; vedo solo che è rosso e verde. Forse è un’anguria.

Roberta Renna

Amy spezza l’assedio con una pipe, Simonina rompe il ghiaccio e poi vanno a segno anche Eleonora da posto quattro e Pel direttamente in battuta (7-15).

Mai dire mai: nel primo set dell’andata rimontammo 10 punti di svantaggio e dunque tutto può succedere. Ma purtroppo stasera le cose vanno diversamente: noi sembriamo più scarichi, le ragazze di coach Brattoli sono perfette tatticamente, tecnicamente e mentalmente. Sanno come devono battere, sanno come devono attaccare, si tuffano in difesa di ogni pallone e sembrano aver risolto tutte le imperfezioni dell’andata. Un esempio su tutti: la palleggiatrice Fusaro, un po’ fallosetta all’andata, oggi incapperà in una sola doppia e neanche tanto vistosa (senza contare aperture da applausi e un secondo tocco rivelatore di una buone dose di coraggio e di legittima autostima).

Annalisa Fusaro

Francklin scavalca il muro con un altro pallonetto, ma, dopo che la palla ha toccato terra, si continua a giocare per un’altra mezz’ora altrimenti il set finisce troppo presto.

Oltre che una battitrice spietata, Girardi si rivela anche insuperabile in difesa avviando un duello interno a colpi di salvataggi con il libero Martino.

Il gesto tecnico più bello dell’Oria è un salvataggio di piede di Annacarla sull’11-18.

Annacarla Cozzetto

Il set termina con un attacco vincente di Paradiso (16-25).

L’unico elemento di speranza è che, dopo l’avvio disastroso, sembriamo entrati in partita e l’andamento di mezzo set è stato apparentemente equilibrato. Ma si può parlare di gara equilibrata quando i punti di distacco oscillano tra 7 e 9?

Secondo set

Cambiamenti in casa oritana; Tony deve provarle tutte: Amy si sposta in posto quattro, Eleonora scala in due e il ruolo di centrale viene rilevato dalla giovane Chiaretta.

Chiara Catanzaro

Purtroppo il copione del primo set si ripete: parziale di 1-8 con Girardi protagonista in attacco e in battuta.

Cade anche lo striscione della nostra società: un brutto presagio.

La situazione è disperata e quindi passiamo alla guerra non convenzionale. Pel scarica un primo tempo sulla faccia del libero ospite: non vale come tentato omicidio, ma come salvataggio e ci tocca elaborare altre strategie.

In ogni caso Amy è sempre encomiabile, qualunque ruolo rivesta. E’ un’atleta di categoria superiore che ha accettato di venire a Oria pur sapendo che sarebbe stato un campionato senza ambizioni. La vichinga si è confermata una grande professionista facendo il proprio dovere dalla prima all’ultima partita e inanellando una serie di performance stratosferiche.

Amy Leone

Tra le tante qualità delle nostre avversarie non ho ancora citato la consapevolezza dei propri diritti sindacali. Le atlete baresi sanno che dopo il duro lavoro si ha diritto ad una pausa di riposo ed anche questa sera (sebbene in modo meno esasperato rispetto all’andata) si concedono 5 minuti di relax permettendo alle brindisine di recuperare (9-11).

Poi si torna a fare sul serio: primo tempo di Francklin, una bellezza rinascimentale che sembra uscita da un quadro di Botticelli, muro di Paradiso e secondo tocco di Fusaro (11-17).

Eleonora Calamo

Poi l’Oria migliore della serata: Eleonora e Valeria non hanno mai lesinato impegno e generosità; oggi non fanno eccezione. Chi le ha cresciute, le ha cresciute bene. La schiacciatrice ostunese attacca e poi serve un ace, Amy mette palla a terra e Chiara sigla il primo punto casalingo personale respingendo una ricezione lunga (15-17).

Sta facendo fare bella figura a Francesca, titolare della maglia…

Dopo un primo tempo di Francklin, applaudito anche da Brattoli, l’Oria ottiene il pareggio con una doppietta della Vichinga ed un errore ospite che segue un miracolo difensivo di Valeria (18-18)!

Ahimé, sul più bello, viene fischiata una doppia ad Annacarla.

Vado a controllare se l’osservatore arbitrale presente in tribuna è d’accordo.

Appunto

La pipe di Amy tiene viva la speranza, ma il finale è tutto barese: punti per Paradiso, che esulta urtando il volto di Mininni, errori nostri e slash finale di Girardi, un’atleta a cui non manca il sangue freddo nei momenti delicati della gara (19-25).

Terzo set

Annacarla va in bagno.

Il terzo set inizia com’era finito il secondo: l’autrice della slash, in questo caso, è Mininni.

La giovanissima centrale pesca anche un ace facendosi aiutare dal nastro e da quello che i tifosi baresi definiscono “fattore C”. Cosa indicherà mai questa C…?

Simona Mininni

A parte questa osservazione, il monopolio vocale è appannaggio del solito mantra “palla in campo, mezzo punto” e della sorella di Isabella, che si è sgolata dal primo all’ultimo minuto (senza dire neanche una parolaccia, come risulta dalle registrazioni audio-video). I suoi sono, per lo più, suggerimenti tecnici, come l’invito a “chiamare la palla” che sarà presto assimilato dalle compagne sul parquet.

Il 4-10 diventa presto 7-15. E’ una fase in cui Eleonora continua a martellare senza sosta e l’arbitra estrae un cartellino giallo a nostro carico.

Stasera l’espressione “coppia arbitrale” è più di una prassi linguistica visto che i direttori di gara sono proprio marito e moglie.

Coppia arbitrale

Punto di Renna, ace di Fusaro, muro di Renna (8-18).

Non voglio guardare più.

Nel terzo set 12 dei nostri 18 punti sono errori ospiti. Non è segno di un disagio delle aquilotte (che, anzi, stanno giocando benissimo in ogni fase di gioco con salvataggi incredibili di Martino e attacchi convincenti di tutte); è segno che ormai noi non ci siamo più.

La pausa-caffè tra il 13-24 e il 17-24 serve soltanto ad allungare l’agonia.

Primo tempo di Francklin. L’arbitra rileva un’irregolarità; la centrale barese non è molto convinta, ma si limita ad esprimere il proprio dissenso con un’occhiata molto eloquente.

Sguardo espressivo

Poi una diagonale di Girardi fa calare il sipario su questo campionato (18-25) e le ospiti possono festeggiare con un girotondo nel corso del quale Mininni assesta una sonora pacca sul fattore C dell’autrice del punto finale.

Molto brave le ragazze baresi questa sera; l’abbiamo già scritto. Hanno vinto da tutti i punti di vista: mentale e tecnico. Aggiungo che mi sono sembrate anche ragazze molto corrette. E’ stato quasi un piacere retrocedere per colpa loro…

Esultanza vigorosa

Concludiamo con un po’ di ringraziamenti.

Intanto ai tifosi e ai due supertifosi che ci sono stati vicini anche in una stagione avara di soddisfazioni. Poi ai genitori, pazienti, appassionati, costruttivi ed anche molto simpatici. E’ stato bello avervi conosciuto e speriamo di ritrovarci anche l’anno prossimo. Grazie anche a Giuseppe, a Francesco, a Maria Concetta, al signor Piceno, ai porcellini e alle paperelle che custodiscono il palazzetto. Grazie a Tony, che si è assunto un compito arduo in un momento delicato e ha sfiorato l’obiettivo impossibile. Grazie ad Aldo, che si è fatto il mazzo tutta l’estate ed ha composto un puzzle con tasselli tecnicamente difficili da mettere insieme. Grazie a Mino che, a costo di ulteriori sacrifici, ha regalato alla città un altro anno di pallavolo ed ha offerto ai bambini e ai ragazzi di Oria un’attività sana e formativa.

Simona Bianco

E naturalmente grazie alle giocatrici. Per ognuna è stata un anno dal significato e dal valore diverso: un’occasione per fare esperienza, un primo approccio col volley di un certo livello, un anno di transizione, un anno di maturazione, un anno di sacrificio in un ruolo inconsueto.

Abbiamo fallito l’obiettivo-salvezza, ma le emozioni non sono certo mancate. E’ stato bello condividere con voi questo cammino.

“Viaggiare animati dalla speranza è meglio che arrivare” – sosteneva lo scrittore Robert Louis Stevenson. Non siamo arrivati dove avremmo voluto, ma abbiamo viaggiato animati dalla speranza fino a poche ore fa. E’ stato bello lo stesso.

Eleonora Calamo

Tabellino: Oria-Volley’s Eagles Bari-Oria 0-3 (16-25,  19-25,  18-25)

New Volley Oria: Zanzarelli 1, Turchiarulo NE, Cozzetto 0, Peluso 3, Catanzaro 1, Bianco 3, Caliolo NE, Leone 13, Spina NE, Calamo 7, Scarcia (L) – All. Maggiore.

Muri-punto 0, ace 5, errori in battuta 2.

Volley’s Eagles Bari: Mininni 6, Renna 13, Paradiso 12, Trotta NE, Francklin I. 12, Girardi 9, Fusaro 2, Lazzari NE, Rizza NE, Barile NE, Martino (L) – All. Brattoli.

Muri-punto 7, ace 9, errori in battuta 9.

Arbitri: De Santis e Capozzo.

Amy Leone

Prossimo turno: è finita. La vita non ha più senso.


VOLLEY’S EAGLES BARI-ORIA 3-1

16 Maggio 2016

Oria akbar

Sabato 14 maggio 2016 – ore 18.30

Location migliore per questi play-out non avremmo potuto desiderarla. La palestra dell’istituto Margherita, infatti, si trova nel cuore del suggestivo quartiere Carrassi di Bari, oltretutto facilmente raggiungibile anche con mezzi pubblici. Forse è raggiungibile anche meglio con i mezzi pubblici, se non si dispone della protezione della patrona dei parcheggi, santa Giusy.

A un centinaio di metri dal campo di gioco c’è la Chiesa Russa di San Nicola, uno degli edifici religiosi più belli del capoluogo, curiosa presenza orientale (con le sue caratteristiche cupole a cipolla) nel cuore del Mediterraneo.

Secondo Gianrico Carofiglio, la chiesa “produce nel visitatore un effetto di straniamento. Come un enorme meteorite che, precipitato nel mezzo della città, abbia creato una dimensione spazio-temporale del tutto autonoma rispetto a quello che c’è attorno” (1).

Spesso il sabato è aperta per il servizio liturgico ortodosso e la tentazione di farci una capatina è davvero grande.

Ma Bari, nell’ultima settimana, è stata scossa da due gravi vicende di cronaca.

Durante la festa di San Nicola, il sabato precedente, era esplosa la cosiddetta “guerra delle fornacelle” sequestrate agli ambulanti abusivi che non avevano molto gradito il provvedimento del sindaco Decaro. Una sera di guerriglia urbana sul lungomare.

Tre giorni dopo erano stati arrestati in città due presunti affiliati all’Isis, finiti nel mirino della Procura per via di alcune foto sospette nei pressi di obiettivi sensibili (aeroporto, centri commerciali, monumenti), a parte il selfie con il sindaco durante una manifestazione di solidarietà agli immigrati.

Successivamento uno degli arrestati era stato scarcerato.

Sara Zanzarella

Quello che la stampa non ha ancora divulgato (e noi vi anticipiamo in esclusiva) è che un altro obiettivo sensibile sarebbe stato attenzionato da presenze sospette: proprio la palestra Margherita.

Durante la partita tra Volley’s Eagles e Cuti Volley un foreign fighter di Oria avrebbe filmato l’interno della struttura con intenti misteriosi. Tra il materiale propagandistico sequestrato dagli inquirenti nell’abitazione del sospetto terrorista vi sarebbero fasi di gioco della citata partita, un montaggio dei secondi tocchi di Rossella De Vivo, un autografo di Sabrina Cosentino risalente al 2008 e l’immancabile selfie col sindaco Decaro durante una manifestazione sindacale.

Selfie

Vi terremo aggiornati.

La Volley’s Eagles ha perso qualche elemento per strada e non affronta quindi i play-out nella condizione ottimale. Pur priva di alcune atlete, comunque, la squadra appare molto equilibrata ed esprime un gioco ordinato ed efficace. E qui c’è senz’altro la mano di una leggenda vivente della pallavolo pugliese, l’allenatore Roberto Brattoli.

Purtroppo anche nell’Oria ci sono assenze di rilievo, che compromettono il nostro Hybrid Six alla smersa: manca Laura e soprattutto manca la fuoriclasse Mary.

Simona Bianco

Formazioni.

Volley’s Eagles Bari: Annalisa Fusaro in palleggio, Alessia Paradiso opposta, Roberta Renna e Delia Girardi schiacciatrici, Simona Mininni e Isabella Francklin centrali, Francesca Martino libero.

A disposizione di coach Roberto Brattoli: Federica Trotta, Stefania Lazzari, Valeria Rizza e Giulia Barile.

New Volley Oria: Annacarla Cozzetto in palleggio, Simona Bianco opposta, Sara Zanzarelli ed Eleonora Calamo schiacciatrici, Federica Peluso ed Amy Leone centrali, Valeria Scarcia libero.

A disposizione di coach Tony Maggiore: Luana Turchiarulo, Chiara Catanzaro e Sara Caliolo.

Delia Girardi

Se ho capito bene, la formula dei play-out anche quest’anno premia chi vince due partite a prescindere dal punteggio. Ci risparmiamo, per fortuna, quella cacata di regola del golden set.

Primo set

Diagonale di Paradiso e attacco di Amy da posto quattro.

E’ fin troppo facile prevedere che questa sera Amy sarà chiamata a svolgere gli straordinari facendosi carico di enormi responsabilità. Per lei non è una novità. E’ una giocatrice di categoria superiore, ma in quest’anno di transizione ha dato davvero il 1.000% alla causa oritana.

Amy Leone

Le padrone di casa accelerano con Mininni e Paradiso; sul 4-1 coach Tony chiama il primo time-out e intuisce che la partita potrebbe essere ancora più complicata del previsto.

Le alternative ad Amy ci sono: tocco di seconda di Annacarla, attacco di Eleonora ed ace di Pel (8-6), ma è l’approccio mentale a sembrare inidoneo per una gara così importante. Non c’è quella carica agonistica che tante volte, nel corso della stagione, ci ha permesso di sopperire al gap tecnico con formazioni più qualificate.

E il break di 8-0 delle baresi ci fa sprofondare in un incubo (15-6).

In evidenza Roberta Renna, che rompe il ghiaccio e inizia a movimentare il proprio score personale (non si fermerà più).

Roberta Renna

Sul 18-8 il destino del set appare segnato ed anzi si spera che non sia tale il destino dell’intera partita.

Eleonora difende e Saretta conclude: sembrano punti utili a riacquistare fiducia, ma nessuno può prevedere quello che sta per accadere in questo folle parziale.

Dopo un bel lungolinea di Girardi (20-13), si inaugura quello che sarà il leitmotiv della serata: Oria distratto e Bari apparentemente padrone dei set, poi una gara a chi sbaglia di più seguita dall’invito delle Eagles a farci rientrare in partita; infine la nostra rinuncia alla generosa offerta delle padrone di casa (nei 3 set successivi, ma non in questo!).

Annacarla Cozzetto

Le ragazze baresi ci regalano 4 errori-punto consecutivi e turbano la serenità del proprio allenatore (20-17). Noi sbagliamo solo un paio di servizi.

All’uopo era entrata anche la giovanissima Chiara, ma il suo errore non è tanto grave. Infatti, indossa la maglia col nome di Francesca Oggiano; la brutta figura l’ha fatta fare a lei…

Maglia in prestito

Sul 24-20 il capolavoro oritano.

Valeria compie un miracolo difensivo e le avversarie commettono invasione (24-21). Il cambio-palla porta in battura Eleonora, che sarà bravissima a fare per 5 volte di seguito l’unica cosa utile in quel momento: forzare (rischiando) senza sbagliare.

Annacarla serve ad Amy un primo tempo dietro. Altra esecuzione perfetta: sembra un passo di danza (24-22).

Una pipe a rete ed una doppia delle padrone di casa (24-24) riaccendono l’entusiasmo brindisino, che si concretizza con un bell’attacco di Sara (dopo un salvataggio di Anncarla) e con una bordata di Amy (24-26).

L’ultimo quarto, oltre ad essere una canzone di Checco Zalone (che, imitando Eros Ramazzotti, non si riferisce alla luna, ma a qualcos’altro…), è la porzione di set in cui abbiamo visto un Oria strepitoso e convincente caratterialmente. E’ bastato.

E sembra un segnale incoraggiante.

L'ultimo quarto

Secondo set

Sulle ali dell’entusiamo l’Oria sembra decollare: pipe di Amy, ace di Federica, palletta ed ace di Simonina, pallonetto di Eleonora. Per non parlare della regia di Annacarla e della prestazione eccellente di Valeria.

L’incubo è alle spalle. Anzi, il 2-6 sembra il preludio ad una serata di gloria.

Ora dovremmo sfruttare la tattica del dominio rapido, l’effetto “shock ad awe” (colpisci e terrorizza); abbiamo vinto un set rimontando dal 18-8, adesso stiamo giocando benissimo, siamo in vantaggio per 2-6 e abbiamo il ritorno a casa nostra.

Peccato non aver conservato la stessa cattiveria agonistica lasciando che la psicologia facesse la propria parte insinuando un po’ di panico tra le nostre avversarie.

Eleonora Calamo

Un po’ è colpa nostra, dato che abbiamo mollato la presa invece di assestare il colpo di grazia; molto è merito della Volley’s Eagles, che è stata brava a riprendersi: lungolinea di Paradiso, ace-culo di Renna, attacco di Girardi e primo tempo di Francklin (8-9).

Per l’esatta identità di Girardi mi baso sulla consulenza fornitami da due tifose locali; se il suo vero nome fosse Abbaticchio o Armenise, declino ogni responsabilità…

L’identità “etnica” di questa Francklin, invece, è una curiosità che mi porterò anche in gara-2. Non mi sembra proprio un tipico cognome barese… A parte quella “c”, c’è un richiamo a famosi personaggi di altri continenti. Mi viene in vente l’inventore del parafulmine, Benjamin Franklin (quello che sta sulle banconote da 100 dollari), o il predecessore di Obama durante la Seconda Guerra Mondiale.

Benjamin Franklin

Giarardi va in battuta; Brattoli la invita a spostarsi più a sinistra, la schiacciatrice obbedisce e trova l’ace (11-10). Il mago Brattoli ha colpito ancora…

L’Oria, comunque, è sempre in partita. Difende bene, attacca con Eleonora ed Amy ed effettua il sorpasso con Saretta, brava ad alternare mani-fuori e il suo classico lungolinea con saltello leggiadro, semitorsione verso sinistra e palla collocata con precisione (16-18).

Ci fermiamo sul più bello commettendo gravi errori in attacco e in ricezione e subendo un break di 5-0 che grida vendetta al cospetto degli dei del volley (21-18).

Nel finale sono le bande baresi ad affettare la nostra difesa (Girardi in battuta, Renna sfruttando la prateria che le si spalanca in corrispondenza del nostro posto uno).

Il set termina 25-20.

Annalisa Fusaro

Terzo set

I nostri errori-punto proseguono sino al 6-3, poi i soliti servizi di Eleonora ci consentono di recuperare (6-7).

I muri sembrano un’esclusiva delle padrone di casa, al pari degli aiutini forniti dal nastro in battuta. I 14 ace, però, si spiegano anche con la bravura delle ragazze baresi e con le nostre incertezze in ricezione.

Valeria difende e Saretta attacca (8-8).

Pel continua ad essere efficace in battuta: ancora un ace (15-15)!

Federica Peluso

Il set, però, è molto brutto, falloso, spezzettato.

Per due terzi è una gara a chi sbaglia di più; ma nel finale il parziale si vivacizza. Ora si fa sul serio e purtroppo a giocare con più determinazione saranno le nostre avversarie.

Dopo il primo set vinto, noi abbiamo perso l’occasione di battere il ferro caldo nel secondo set e adesso sprechiamo il vantaggio del 17-20. L’intera partita, per noi, si può sintetizzare come una grande occasione sprecata.

Renna ci beffa con una palla appoggiata in posto 5 e con 2 ace consecutivi: il primo fortunello, il secondo cercato (21-20).

Alessia Paradiso

Amy ci riporta avanti per un attimo, poi subiamo 3 magie offensive delle Eagles: un attacco di Girardi, un bolide di Paradiso e un pallonetto di Francklin (24-22).

La pipe di Amy annulla un set-point, ma il miracolo del primo set non si ripete dato che Paradiso scaglia un’altra saetta nella nostra metà campo (25-23).

Quarto set

Nell’ultimo parziale le baresi fanno il bello e il cattivo tempo. Prima si portano avanti, poi ci offrono la possibilità di rientrare in partita, poi si riportano di nuovo avanti invitandoci a recuperare; di fronte alle nostre titubanze ad accogliere il cortese invito, conquisteranno il bottino pieno.

Simona Bianco

 “Palla in campo, mezzo punto” è il mantra ripetuto sugli spalti ogni volta che le ragazze baresi sono al servizio.

Francklin e compagne fanno molto di più realizzando 3 ace nella prima metà del set.

Oltre al solito, fantastico spettacolo tecnico garantito da Amy (top-scorer con 23 punti), si mette in evidenza Pel con una slash rapinosa e un bel murazzo su un primo tempo ospite (12-9).

Il muro di Pel

Intanto, senza saperlo, sono al centro di un incidente diplomatico. I filmati jihadisti della settimana prima non sono stati molto graditi; il fatto è che il nostro presidente non ne sapeva neanche niente e respinge, pertanto, in buona fede le accuse formulate dalla Procura. Mentre io continuo serenamente a prendere appunti e a scattare fotografie, al piano di sopra si sta scatenando il finimondo. In confronto la protesta delle fornacelle sembra un ritiro spirituale di monaci tibetani. Ho sulla coscienza persino un’ammonizione ad un dirigente locale, ma lo saprò soltanto a fine gara.

Altro scatto barese (17-13); altra serie di errori che ci consente di recuperare (19-19).

Pallonetto di Amy, miracolo difensivo di un’ottima Valeria e attacco di Sara (22-22).

Amy Leone

La svolta finale della gara reca la firma di una giovane centrale locale, Simona Mininni. Nel proprio repertorio ha un colpo tanto ibrido quanto efficace: una via di mezzo tra un primo tempo e una pipe. Un primo tempo con rincorsa, se così possiamo definirlo. Così realizza il punto del 23-22, poi va a servire e ottiene un ace fondamentale (24-22).

Simonina annulla la prima palla-match (24-23).

L’ultimo scambio si conclude con uno dei punti più belli della partita, ma purtroppo non è nostro: sul primo tempo tosto di Francklin non c’è parafulmine che tenga (25-23).

Punto finale

Bari vince con merito una partita anomala.

Il dato più impressionante è quello degli errori-punto. Noi ne abbiamo fatti 37 (media di 9,25 a set), le Eagles addirittura 39 (media di 9,75).

Entrambe le squadre hanno dimostrato di essere in grado di giocare un’ottima pallavolo, ma l’hanno fatto soltanto per periodi limitati della gara.

Più “classico” e disciplinato il gioco delle padrone di casa, che portano in doppia cifra tutte le 3 attaccanti (Paradiso 19, Renna 18, Girardi 11) e permettono anche alle centrali di chiudere con score adeguati e di rivelarsi decisive nel finale. Ottima la prestazione del libero Martino, eccellente distribuzione del gioco da parte di Fusaro (al netto di qualche doppia fischiata).

Francesca Martino

L’Oria ha dovuto arrangiarsi per rimediare alla pesante assenza di Mary. Tutte ammirevoli le nostre piccine, ma hanno “fatto troppi complimenti” di fronte alle generose opportunità offerteci in ogni set dalle padrone di case. L’andamento della gara e i parziali alti dimostrano che abbiamo molti motivi di rammarico. Ma dimostrano anche che – con più determinazione – possiamo farcela!

Gli orrori del terrorismo hanno inquinato il senso di una parola, jihad, che alla lettera significherebbe sforzo, impeto.

Escludendo le implicazioni spirituali e politiche, è proprio quello che ci serve per ribaltare la situazione. Un impeto travolgente.

Adesso, in una sola partita, ci giochiamo tutta la stagione cercando di allungarla di altri 6 giorni. Dimostriamo chi siamo! Dimostriamo che possiamo essere grandi!

Oria akbar!

Esultanza oritana

Tabellino: Volley’s Eagles Bari-Oria 3-1 (24-26, 25-20, 25-23, 25-23)

Volley’s Eagles Bari: Mininni 6, Renna 18, Paradiso 19, Trotta NE, Francklin I. 8, Girardi 11, Fusaro 0, Lazzari NE, Rizza NE, Barile NE, Martino (L) – All. Brattoli.

Muri-punto 4, ace 14, errori in battuta 7.

New Volley Oria: Zanzarelli 8, Turchiarulo NE, Cozzetto 2, Peluso 5, Catanzaro 0, Bianco 7, Caliolo NE, Leone 23, Calamo 8, Scarcia (L) – All. Maggiore.

Muri-punto 1, ace 10, errori in battuta 10.

Arbitri: Mansi e Francia.

Roberta Renna

Classifica finale: Tricase 69; Mesagne 64; Spongano 51; Assi Brindisi 48; Tuglie 45; San Cassiano 38; Noci e Castellaneta 35; Nardò 27; Alessano 21; Galatina 19; Oria 15; Minervino 1.

Verdetti: Tricase alla fase 1 play-off.

Mesagne, Spongano, Assi Brindisi e Tuglie alla fase 2 play-off.

Nardò, Alessano, Galatina e Oria ai play-out.

Minervino retrocesso in serie D, Turi ritirato.

Valeria Scarcia

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Spongano 435,00; Tricase 180,00; Nardò 120,00; Oria 105,00; San Cassiano 85,00; Minervino 50,00; Noci 45,00; Mesagne 30,00; Galatina 25,00; Assi Brindisi, Tuglie, Castellaneta e Alessano 0.

Nessun provvedimento nelle ultime due giornate di regular season (play-off e play-out non valgono).

Dunque, l’edizione 2015-’16 è vinta dallo Spongano!

L’unica squadra a non aver ricevuto alcuna sanzione (economica e non) è il Tuglie.

Prossimo turno: Oria-Volle’s Eagles Bari, domenica 22 maggio, ore 18.30.

 

NOTE:

(1) CAROFIGLIO, G., Né qui né altrove, Laterza, Bari-Roma, 2008, pag. 78.