Domenica 26 ottobre 2014 – ore 18.30
Se alla vigilia della partita col Mesagne mi avessero detto che un set sarebbe finito ai vantaggi (24-26), probabilmente mi sarei messo a ridere. Non per sfiducia verso le nostre ragazze, per carità, ma il Mesagne è una formazione solida e ricca di talenti; noi siamo ancora un embrione di squadra. Talenti ne abbiamo anche noi, sì, ma il tragitto per diventare squadra vera è ancora lungo.
La sconfitta, dunque, non ha un sapore amaro. E’ amaro il modo in cui abbiamo perso il 2^ set (quello dei vantaggi), ma è dolce il modo in cui siamo arrivati a giocarcelo fino all’ultimo respiro. Ed anche nel terzo parziale l’Oria ha dato soddisfazioni prima di esaurire le munizioni (ma non la grinta) sul 17-16.
Insomma, soltanto il primo set è stato una mezza cacata (eppure anche lì ci sono stati 10 minuti di gioco intenso ed efficace).
Avevamo scritto dopo Caprarica che quest’anno bisognava avere pazienza. Oggi, nonostante il risultato, possiamo guardare al futuro con un altro pizzico di ottimismo in più ed augurarci che qualche frutto maturi prima del previsto.
Ma andiamo con ordine.
L’esordio casalingo ci permette di ritrovare il palazzetto come l’avevamo lasciato a maggio: il tabellone elettronico non funziona, il tetto gocciola, i piccioni hanno avviato la procedura di usucapione, per l’acqua della doccia è meglio portarsi la caldaia da casa e il distributore ha lasciato un vuoto incolmabile. Temo che la ditta ormai non voglia più sostituire il distributore avendo appreso della partenza di Veronica Parisi, che da sola rappresentava l’85% del mercato. Non è più un buon investimento.
Aggiungiamo che per fare la pipì nel bagno dei maschietti bisogna portarsi gli occhiali a infrarossi.
Come negli anni scorsi, infine, sembra di giocare in trasferta anche quando siamo in casa. Il rapporto tra mesagnesi e oritani è simile a quello tra gli abitanti della Cina e quelli di Andorra. A tenere alta la temperatura del tifo oritano, per fortuna, ci sono i nostri due supertifosi di sempre.
Però le nostre maglie sono belle. E pure chi le indossa, oh!
Prima del riscaldamento le giocatrici sono praticamente tutte nella stessa metà campo per i saluti informali. Sono tali e tante le ex, infatti, che i convenevoli richiedono una decina di minuti. Magari a metà partita potremmo mischiare le squadre, penso…
Formazioni.
La New Volley Oria conferma il sestetto di Caprarica: Alessandra Loria in palleggio, Giada De Pascalis opposta, Ivana Gallo Ingrao e Giulia Moretto schiacciatrici, Giusy Rollo e Federica Imperatore centrali, Giorgia Mastria libero.
A disposizione di coach Marcello Presta: Simona Bianco, Morgana Gallo, Federica Peluso, Anna Padovano e Mary Battistoni.
Mesagne Volley: Miriam Greco in palleggio, Francesca Manisi opposta, Elisa Imperiale e Simona Mucci schiacciatrici, Rossella Garaguso e Chiara Albano centrali, Viridiana Rado libero.
A disposizione di Simone Giunta: Chiara Sportelli, Erika Longo, Selene Greco, Francesca Carriero, Eleonora Calamo e Corbezzolo.
Sul palco c’è anche Nocciolina. Quando la vede, Marcello scavalca la recinzione per salutarla come fece Pat Cash dopo la vittoria a Wimbledon nel 1987 (Pat Cash scavalcò per salutare parenti, amici e fidanzata, non Nocciolina…).
Primo set
Dopo una doppietta di Simona-di-metallo (1-3), volley-champagne per la formazione oritana, che ribalta lo svantaggio con una striscia di 5 punti consecutivi. Il servizio punge, il muro-difesa lavora bene, la ricostruzione del gioco è ordinata e Ivana e Federica sono fulmini di guerra (6-3). Epiche anche le difese di Giorgia.
L’esaltazione non dura perché poco dopo il Mesagne ci prende a pallate, soprattutto con le sue centrali e con Imperiale (8-14). Ma quello che abbiamo visto ci conferma che l’Oria ha un potenziale.
Facendo caso ai cognomi, tra Imperatore e Imperiale sembra di stare al torneo dei rioni con 10 mesi di anticipo. E infatti Giuseppe inizia a fare un po’ di riscaldamento.
Ma il destino del set è segnato. Ed è segnato non soltanto per la bravura delle nostre avversarie, ma anche e soprattutto per una circostanza scaramantica che purtroppo è sempre fatale per i nostri colori. L’intera partita è segnata, invero.
Sino all’11-25 è un monologo mesagnese. Le ex Garaguso e Mucci fanno da mattatrici con 5 e 6 punti rispettivamente, ma si mette in bella evidenza anche la centralona Albano, già compagna di Giada nella rappresentativa regionale.
Secondo set
Mucci chiude un lungo e spettacolare scambio tenuto in vita dai miracoli difensivi di Giada, Federica e – ovviamente – Giorgia, poi sale in cattedra la formazione locale (1-1).
Giusy è padrona della rete, Ivana piazza una delle sue pallette malefiche, Alessandra trova un ace sporco e Giada conclude lo strepitoso break di 7-0 con un murazzo con dedica.
Conduciamo 8-1 e sembra tutto troppo bello per essere vero.
Ma è vero. Sta accadendo.
Poi il Mesagne rientra in partita, senza però scalzarne l’Oria come era avvenuto nel precedente parziale.
Si lotta punto a punto: primo tempo di Albano e muro di Giada (oggi particolarmente positiva), pallonetto di Albano e blocco di Giulia sulla ricezione lunga mesagnese, attacco di Manisi e primo tempo di Federica (11-5).
Cacatina del Mesagne e cacatina dell’Oria; l’equilibrio è perfetto in tutto (12-6)…
Purtroppo la rimonta ospite si concretizza grazie a 4 nostri errori-punto, a un attacco di Greco perfettamente smarcata da Garaguso, al solito bolide di Mucci e ad un ace di Imperiale (12-13).
Questa volta, però, non ci lasciamo andare. Dopo aver incassato un lungolinea di Simona-di-metallo, andiamo a segno due volte con Ivana, una volta con Giada e una volta con le mani a muro di Giusy (17-15).
E in tutto questo non dimentichiamo la sapiente regia di Alessandra ed i salvataggi favolosi di Giorgia.
Simona Mucci è indifendibile e neanche il nostro generoso muro può impedirle, in questo set, di mettere ben 9 palloni a terra.
Sul 19-20 Marcello ripropone il cambio Giusy-Mary in seconda linea, con esiti più felici di quelli di Caprarica.
Purtroppo Albano trascina il Mesagne verso il traguardo, ma l’Oria non si arrende: Federica ottiene il cambio palla con un bel primo tempo e il turno in battuta di Giada si rivela decisamente efficace.
Prima è il nastro a simpatizzare per il gioiello di San Pancrazio; poi sono la potenza e la precisione ad indirizzare il servizio all’angolino del posto cinque (22-23).
Ahimé, saranno proprio i servizi a tradirci nel finale, ma prima c’è ancora spazio per le emozioni quando, sul 22-24, Giorgia (in difesa) e Federica (in attacco) annullano magistralmente due palle-set e ci riportano in parità (24-24).
Ci sono momenti in cui Federica riesce a prendere per mano la squadra assumendosi responsabilità delicate con la padronanza e la tecnica di una veterana.
Sorvoliamo sull’errore in battuta successivo e facciamo sportivamente tanto di cappello, sia pure con tristezza, all’indifendibile lungolinea di una Mucci stratosferica (24-26).
Terzo set
Mentre io approfitto dell’intervallo per sistemare gli appunti e per cambiare la batteria, gli allenatori sono impegnati in una curiosa e tacita guerra strategica che non riuscirò a comprendere e ad apprezzare neanche dopo 100 anni di pallavolo. E’ il momento di pianificare il sestetto per il set successivo. Un allenatore potrebbe modificarlo per far trovare di fronte giocatrici più congeniali ai propri scopi, ma non può escludere che anche il collega possa modificare a sua volta il proprio sestetto vanificando così la mossa tattica dell’avversario. Ci vuole furbizia, ma anche fortuna. Dev’essere come giocare a poker.
Per annullare il fattore-fortuna, io sarei più per una regola del tipo: chi ha vinto il set precedente presenta per primo il sestetto e l’altro allenatore si può regolare di conseguenza.
Comunque sia, è probabilmente in questi istanti che Simone Giunta ha l’intuizione decisiva per consolidare la vittoria: prevede che Marcello apporterà dei correttivi per tentare di fermare Mucci e li annulla con una propria modifica della formazione iniziale. Abbiamo raccolto le prove documentali che pubblichiamo in esclusiva…
Doneremo il reperto al Museo del Volley di Modena, che lo esporrà tra la maglia di Andrea Zorzi e gli assorbenti usati da Maurizia Cacciatori, tra un selfie di Sara Giuffrè e l’autografo che mi deve fare domenica prossima Chiara Avallone.
Tattica o non tattica, Giada inaugura il parziale con un bel muro e il nostro vantaggio viene rinforzato da Giulia e da Federica (6-2).
Una diagonale-bomba di Manisi rappresenta l’avvio dell’inversione di tendenza di un Mesagne che riesce a trovare il pareggio poco dopo proprio con la stessa opposta (10-10).
Imperiale piazza un lungolinea (10-12), ma poi si ricorda all’improvviso di avere un altro impegno e cede frettolosamente e temporaneamente il proprio posto a Selene Greco.
Gli attacchi di Manisi e le repliche della nostra Giada ci fanno pensare al futuro della pallavolo pugliese con maggiore serenità; in ogni caso, la storia del set non è affatto chiusa: Giorgia difende, Giulia viene fuori alla distanza (e difende pure) e Giusy impone un ace.
Una pipe di Ivana e un servizio vincente di Giulia riportano l’Oria in vantaggio (17-16)!
La speranza è inebriante ma dura solo un attimo. Nonostante un’encomiabile difesa oritana, Mucci passa al terzo tentativo ed inaugura un break di 0-7 nel quale lascerà altri brutti ricordi, mentre Marcello tenterà la carta Anna.
Anche se non metteremo più un pallone a terra sino al 18-25 (il diciottesimo punto è un regalo ospite) non è un vero e proprio black-out. In campo ci restiamo e molti scambi sono lunghi, alcuni molto spettacolari. L’atteggiamento è di grande generosità sino alla fine. A mancare, forse, è solo un po’ di lucidità (quella che non difetta alla solita Mucci e ad Albano quando attaccheranno gli ultimi due palloni della gara).
Insomma, pur in presenza di una sconfitta, direi che in questa partita abbiamo rilevato incoraggianti segnali di crescita.
Abbiamo affrontato un’ottima squadra e il gioco è stato anche piacevole a vedersi. Noi abbiamo evidenti problemi di assestamento – lo sappiamo – e continueremo ad averli per un po’, ma il Caprarica e il Mesagne hanno espresso una pallavolo fluida ed efficace evidenziando interessantissime individualità.
Ci sono le premesse per un bel campionato.
Tabellino: Oria-Mesagne 0-3 (11-25, 24-26, 18-25)
New Volley Oria: Bianco NE, Gallo NE, De Pascalis 10, Gallo Ingrao 9, Peluso NE, Loria 1, Rollo 4, Moretto 4, Padovano 0, Battistoni 0, Imperatore 6, Mastria (L) – All. Presta.
Muri-punto 6, ace 4, errori in battuta 7.
Mesagne Volley: Sportelli NE, Garaguso 5, Manisi 7, Greco M. 2, Longo NE, Imperiale 4, Albano 8, Mucci 21, Greco S. 1, Carriero NE, Calamo NE, Corbezzolo NE, Rado (L) – All. Giunta.
Muri-punto 1, ace 6, errori in battuta 9.
Arbitri: Gianfranco Merico e Antonio Bisignano.
Altri risultati: Castellaneta-Spongano 0-3, San Cassiano-Galatina 1-3, Ostuni-Caprarica 1-3, Assi Brindisi-Pallavolo 80 BR 0-3, Nike Lecce-Tricase 0-3, Tuglie-Nardò 2-3.
Classifica: Pallavolo 80 BR, Mesagne, Tricase, Galatina, Spongano, Caprarica 3; Nardò 3; Castellaneta 2; Tuglie 1; San Cassiano, Oria, Ostuni, Nike Lecce, Tuglie, Assi Brindisi 0.
Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Nardò e Tuglie 120,00; Tutte le altre 0.
Si parte subito forte, ma si tratta esclusivamente di infrazioni burocratiche: 120 euri al Nardò e altrettanti al Tuglie per avere iscritto a referto un 2^ allenatore non in regola con il vincolo societario.
C’è anche un richiamo a noi per il CAMP3 e uno all’Ostuni perché la tenuta di gara di due atlete (solo due, eh) non era regolamentare (e la cosa mi incuriosisce).
Prossimo turno: Pallavolo 80 BR-Oria, domenica 2 novembre, ore 18.30.