Domenica 3 aprile 2016 – ore 18.30
Qualche settimana fa, commentando un ottimo avvio di partita dell’Oria seguito da un calo di rendimento, avevo ipotizzato che mister Tony stesse sperimentando una pozione magica dagli effetti limitati nel tempo e dunque ancora migliorabili.
Dopo il derby con l’Assi ho la sensazione che la pozione sia ancora in rodaggio, però adesso i risultati sono inversi: prima c’è l’effetto collaterale della sonnolenza, poi – all’improvviso – arrivano i benefici. E così domenica abbiamo assistito a un derby dai due volti: la prima metà giocata sotto tono dalle nostre ragazze (fermo restando che l’avversaria era una signora squadra); gli ultimi due set stellari. Dal terzo parziale in poi l’Oria è stato strepitoso: grande lucidità mentale, grande aggressività in difesa, grande disciplina tattica, attacchi impetuosi e tanto cuore.
Nonostante la sconfitta, le ragazze sono uscite dal campo tra applausi strameritati.
Una trasformazione in corso d’opera. Ecco il motivo dell’immagine di copertina. Oritan transformers…
Per la verità, di trasformazioni ce ne sono state tante.
Intanto cominciamo col dire che l’ipotesi di fotocopiare il modulo Camp3 lasciando in bianco soltanto lo spazio delle firme sarebbe tempo sprecato. Ogni settimana c’è qualcuna che sparisce, qualcuna che arriva, qualcuna che torna.
Questa squadra non è un albergo…!
L’ultima arrivata è Laura Somma, classe 1999, schiacciatrice, proveniente dalle giovanili oritano-latianesi. Aveva esordito a Nardò prima di Pasqua; quella di stasera è la prima apparizione casalinga.
Chissà perché, ma c’è qualcosa in lei che mi ricorda Desy Calderone…
La trasformazione più appariscente, però, riguarda i capelli del nostro libero: un colore fiammante e vivace che non saprei ben definire. Potrebbe essere lilla? Fucsia? La capitana lo definisce color “carota rossa”.
Nell’Assi Brindisi non vedo Ada Coppola; in compenso, ci sono sia la cubana vera che un paio di italiane dall’aspetto più cubano delle cubane.
E poi c’è Monica Casalino, ex centrale New Volley, che infatti all’arrivo sbaglia panchina. E no, bella mia! Se ti sei posizionata nei pressi della panchina dell’Oria, adesso sei tenuta a giocare con l’Oria! E’ una nuova norma introdotta nel regolamento FIPAV.
Purtroppo la novità regolamentare non è recepita e la fuoriclasse brindisina gioca con l’Assi anche questa sera.
Vabbè, ci avrebbe fatto piacere, ma in fondo le centrali non ci mancano.
Ai Mondiali 2014 il Giappone inventò l’Hybrid Six, ossia una squadra senza centrali di ruolo. Nel 2016 Tony Maggiore inventa l’Hybrid Six alla smerza: un sestetto in cui il 67% dei punti lo fanno le centrali. Quando transitano in prima linea Mary ed Amy, per la verità, fanno le centrali, le opposte, le bande, le addette agli arbitri, le vigilesse, le astronaute e le ministre per le riforme istituzionali.
Formazioni.
New Volley Oria: Annacarla Cozzetto in palleggio, Eleonora Calamo opposta, Sara Zanzarelli e Laura Somma di banda, Mariaelisa Marrazza ed Amy Leone universali, Valeria Scarcia libero.
A disposizione di coach Tony Maggiore: Francesca Oggiano e Daria Spina.
Assi Manzoni Brindisi: Miriam Greco in palleggio, Rebecca Spinelli opposta, Chiara Avallone e Rosa Maria Hechavarria di banda, Dalhis Liguori e Monica Casalino centrali, Angela Camposeo libero.
A disposizione di coach Adolfo Rampino: Paola Finizzi, Pamela Ferrarese, Valeria Valente e Chiara Limonta.
Primo set
Ricezione difettosa sin dal primo scambio e scarsa reattività: l’Oria fatica ad entrare in partita e l’Assi ne approfitta con Spinelli, Hechavarria ed Avallone. Sullo 0-4 mister Tony deve chiamare il primo time-out.
Le ospiti ci concedono un paio di regali, poi riprendono l’asfaltatura con una Spinelli particolarmente ispirata.
Dopo tre azioni vincenti di Liguori (5-13), l’allenatore locale consuma anche il secondo time-out mentre mister Rampino, volendo, potrebbe anche uscire a fumarsi una sigaretta: le sue ragazze stanno giocando come da manuale.
L’unico momento di gloria delle padrone di casa è una curiosa ricezione, talmente lunga che stava per trasformarsi in punto. Beh, si potrebbe trasformare in risorsa quello che è un problema: se la ricezione dev’essere lunga, che almeno sia lunga abbastanza da sfiorare la linea di fondo avversaria…
Anche Annacarla, stanca di rincorrere palloni fino a piazza Manfredi, di tanto in tanto proverà a rimettere subito la palla nel campo avversario, di seconda o addirittura di prima.
Nell’Assi Brindisi, messo da parte il furore delle giovani, salgono in cattedra le giocatrici con più esperienza in categorie superiori: Casalino e Hechavarria. Vederle giocare è uno spettacolo; sarebbe ancora più spettacolare se a farne le spese non fossimo noi, ma pazienza.
Tony fa rifiatare Annacarla introducendo Daria, anche lei all’esordio casalingo.
Finisce 10-25. Ahimé, c’è una sola squadra in campo.
Secondo set
Rileviamo qualche lieve segnale di crescita. I primi muri-punto della partita sono nostri (Mary+Saretta) e riusciamo a piazzare anche un paio di ace consecutivi (Mary) portandoci in vantaggio (8-7).
Purtroppo è un fuoco di paglia.
I punti sviluppati meglio sono quelli di Amy; per il resto campiamo di espedienti. Il dato statistico più scoraggiante del set è quello dei nostri errori-punto: ben 16.
In pratica, se nel primo set aveva fatto tutto l’Assi (nel bene); adesso stiamo facendo tutto noi (nel male).
Oltre al mitico Rampino, adesso tutte le atlete ospiti potrebbero concedersi una pausa-caffé al “Piacere”.
Col senno di poi, però, ho il sospetto che sia tutta strategia tattica: stiamo spegnendo artificialmente e volontariamente la partita, stiamo iniettando cloroformio nel corpo dell’Assi. Così poi, nel terzo set, le coglieremo di sorpresa…
A parte questa mia fantasia delirante, diciamo che l’Assi sta amministrando con una certa comodità; l’Oria, un po’ pasticcione in battuta e in attacco, guasta l’estetica del set, ma inizia a mostrare qualche timido (e ancora improduttivo) segnale di risveglio.
Dopo una magia di Casalino (12-18), azzardiamo una rimonta (16-18) che però compromettiamo con una caterva di ulteriori errori (17-21).
Avallone ed Hechavarria ottengono punti determinanti; l’errore in battuta finale sembra l’emblema del nostro autolesionismo (18-25).
Terzo set
Scatta l’ora X. Entrano in azione le transformers!
Primo tempo di Amy, ace di Annacarla, diagonale di Hechavarria, attacco vincente di Eleonora (3-1).
Ancora: conclusione di Saretta e puntonzo di Amy, che raccoglie un salvataggio di Annacarla e lo spedisce nell’altro campo da seconda linea con il decisivo aiutino del nastro (5-2).
Nei primi scambi c’è già tutto “l’Oria nuovo”: orgoglio, dinamismo, grinta (a livello mentale); difesa reattiva, buona circolazione della palla, creatività (sul piano tecnico). E poi – come dimostra il nastro amico – c’è anche un po’ di culo, che accettiamo molto volentieri.
Quello che più impressiona è la difesa: tutte le ragazze, nessuna esclusa, si buttano sui palloni come se fossero quelli della vita. I salvataggi di Valeria sono innumerevoli, ma vediamo diverse giocatrici che si tuffano a sollevare palloni e un attimo dopo sono già pronte ad attaccarli.
Brave Sara, Eleonora e Laura, encomiabili in copertura, ma anche autrici di punti pesanti. Quello che fanno Amy e Mary, però, è degno di entrare in un poema epico. Quando sono in prima linea rivestono un ruolo indefinibile, grazie anche ad Annacarla che riesce a valorizzarle al 200%.
Francesca contribuisce con alcuni transiti a dare equilibrio alla fase difensiva; sull’altro fronte cresce il rendimento di Chiara Avallone, molto brava ad inventarsi soluzioni creative in grado di togliere parecchie castagne dal fuoco alle compagne.
Sul 13-11 l’Oria allunga con una pipe di Amy ed un ace di Eleonora.
Durante le partite riesco a prendere solo i punti. Peccato: oggi sarei stato curioso di monitorare anche “la geografia” e la tipologia dei 22 punti siglati da Amy perché stasera ha attaccato da posto due, da posto quattro, dal centro, da seconda linea, con le fast. Pure dal bagno ha attaccato. Per non parlare della potenza dei palloni scaricati nei tre metri.
Il magnifico Assi del primo set sta perdendo un po’ di lucidità e tra le atlete subentra un pizzico d’insicurezza e di nervosismo, nonostante la grinta e l’esempio di Casalino e la costanza di una Hechavarria da serie A.
Fra l’altro, proprio oggi Casalino compie gli anni.
…E festeggia venendo qua a rompere le palle a noi.
Coach Rampino effettua alcune sostituzioni (Limonta e Valente) e sfiora il pareggio con la sua cubana delle meraviglie (18-17).
Ogni tanto le due squadre improvvisano con qualche scambio di ping-pong (che comunque non nuoce alla spettacolarità) e registriamo anche un servizio-flipper di Annacarla, la cui battuta schizza dalle mani della ricettrice al fondoschiena di una sua compagna (20-17).
Sul 20-19, quando l’esperienza brindisina sembra in grado di soffocare la riscossa oritana, l’azione capolavoro: ricezione perfetta del nostro libero dai capelli rosso carota, alzata di Annacarla e bomba di Amy nei tre metri.
Poi ci sono due errori delle ospiti e un ace fortunello di Laura (24-19)!
Il punto finale è una diagonale di Amy da posto due (25-20)!
Quarto set
Il quarto parziale sarà all’insegna dell’equilibrio con un palpitante duello punto a punto dall’inizio alla fine.
Sul fronte oritano l’Hybrid Six alla smerza conoscerà la propria apoteosi. Mary martellerà in modo implacabile la difesa ospite; Amy – tra le altre cose – riuscirà a difendere in tuffo e poi a concludere con successo da seconda linea subito dopo essersi rialzata.
Purtroppo, fermo restando il valore collettivo dell’Assi, la differenza in questo set la faranno i 12 punti (dodici!) realizzati da Rosa Maria Hechavarria.
Ma andiamo con ordine.
Il primo pallone lo mette a terra Avallone.
Replicano Amy con una fast, Annacarla con un ace ed Eleonora con un mani-fuori (3-2).
Valeria continua a compiere miracoli in difesa, ma certe diagonali di Hechavarria sono indifendibili.
L’unica volta in cui l’Assi distanzia l’Oria di due punti è dal 6-8 all’8-10 (e purtroppo anche sul 23-25 finale…), ma il pareggio non si fa attendere e lo otteniamo con il terzo ace di Laura (10-10).
Mary ed Amy scagliano chiancòni; Casalino e la solita Hechavarria confermano l’equilibrio sino al 17-17.
Le nostre piccine non fanno da soprammobili: Laura difende; Eleonora e Saretta attaccano: per la prima volta nel set una delle due squadre (la nostra!) vola a +3 (20-17) e un set che varrebbe un punto d’oro in classifica inizia a diventare una possibilità concreta.
Primo tempo da manuale della Vichinga: siamo a un passo dall’impresa (21-18).
Diagonale di Hechavarria e pipe oritana fuori misura (21-20).
Amy difende un pallone impossibile, ma altrettanto fa Avallone; lo scambio è chiuso da un pallonetto della fuoriclasse cubana (21-21).
Da 21-18 a 21-21: è come avere un biglietto aereo per raggiungere le Maldive con Monica Bellucci, decollare ed essere dirottati su Avetrana da Elsa Fornero…
Non ci demoralizziamo: attacco di Mary e replica di Hechavarria; attacco di Sara ed altra replica di Hechavarria. Questo set non ha ancora padroni (23-23).
Lo scambio successivo è lunghissimo e lo concludiamo con un errore da sfinimento (23-24).
L’Assi serve, l’Oria attacca, ma le ospiti sono brave a respingere tutti i nostri assalti, a ricostruire il gioco e a concludere vittoriosamente la partita con Spinelli (23-25).
Finisce tra gli applausi.
Una grande squadra – come l’Assi ha dimostrato di essere – sa reagire nei momenti più critici e quella che stava diventando una serata da incubo per le brindisine si è trasformata in una prova di maturità, oltre che in un’esperienza istruttiva di cui fare tesoro.
L’Oria resta a secco di punti, ma non di emozioni. Ora sappiamo di non doverci mai arrendere; sappiamo che le serate storte possono essere raddrizzate; sappiamo che giocando con la testa e con il cuore possiamo giocare alla pari con chiunque.
Citando don Tonino Bello: “la storia non si arresta; possiamo ancora scriverne capitoli esaltanti”. (1)
Tabellino: Oria-Assi Brindisi 1-3 (10-25, 18-25, 25-20, 23-25)
New Volley Oria: Zanzarelli 5, Marrazza 15, Cozzetto 4, Oggiano 0, Leone 22, Spina 0, Calamo 5, Somma 51, Scarcia (L) – All. Maggiore.
Muri-punto 2, ace 10, errori in battuta 12.
Arianna non ha sostenuto esami perché troppo impegnata a fare le punture agli agrumi.
Assi Brindisi: Avallone 10, Liguori 7, Finizzi NE, Greco 1, Casalino 10, Spinelli 8, Ferrarese NE, Valente 0, Hechavarria 25, Limonta 1, Camposeo (L) – All. Rampino.
Muri-punto 2, ace 5, errori in battuta 6.
Arbitri: Frasheri e Tolomeo.
Altri risultati: Tricase-Castellaneta 3-1, Mesagne-San Cassiano 3-1, Tuglie-Spongano 1-3, Noci-Nardò 3-0, Minervino-Alessano 0-3.
Si è grattato la pancia: Galatina.
Classifica: Tricase 54; Mesagne* 53; Spongano* 43; Assi Brindisi* 39; Tuglie* 38; San Cassiano* 32; Noci 31; Castellaneta 26; Nardò 24; Alessano 16; Galatina 12; Oria 9; Minervino 1.
(*) Mesagne, Spongano, Tuglie, Assi Brindisi e San Cassiano hanno disputato una partita in più.
Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Spongano 425,00; Nardò 120,00; Oria 105,00; San Cassiano 85,00; Minervino 50,00; Mesagne 30,00; Galatina 25,00; Noci 10,00; Tricase, Assi Brindisi, Tuglie, Castellaneta e Alessano 0.
Spongano vola: il primato si consolida con altri 75 euri per avere un isolato tifoso disturbato le atlete avversarie al servizio e per aver poi insultato l’arbitro. Inoltre vi è stato un tentativo di ribaltamento del seggiolone e di invasione di campo.
Nardò, comunque, ci crede ancora e conquista 30 euri per frasi offensive da parte di un tifoso nei confronti dell’arbitro.
L’Oria scavalca il San Cassiano al terzo posto “grazie” a 30 euri di multa per la sospensione del presidente, che a Noci avrebbe assunto un comportamento protestatario.
Prossimo turno: Galatina-Oria, domenica 12 aprile, ore 18.30.
NOTE:
(1) BELLO, T., Alla finestra la speranza, San Paolo, Milano, 2004 (15^ ediz.), pagg. 38-39