Sabato 1^ maggio 2010 – ore 18.00
“Si, è bello viaggiare all’estero, ma ci sono tante cose da visitare anche in Italia…”
Quante volte abbiamo sentito questa frase (che non è del tutto inesatta anche se è importante allargare i propri orizzonti e confrontarsi con altre culture)?
Spesso visitiamo posti lontani, anche in altri continenti, e snobbiamo le bellezze artistiche, architettoniche e naturali di cui abbonda l’Italia.
Applicando lo stesso principio su scala nazionale: perché viaggiare in Italia quando la nostra regione, la Puglia, è così ricca di centri storici, spiagge e musei che colpevolmente trascuriamo?
Ecco, la Pallavolo Taranto ONLUS ha deciso di riscoprire la propria terra.
Rinunciamo alla trasferte in Campania, in Basilicata, in Abruzzo, regioni magnifiche, per carità, e che ci hanno regalato in questi tre anni immagini, emozioni e ricordi indelebili.
Ma il 2010-‘11 sarà la stagione della Puglia, approfittando del fatto che ci sarà un girone unico di serie C.
Dal Gargano a Leuca avremo modo di ritornare o di scoprire centri che in questi anni abbiamo colpevolmente trascurato.
Ecco perché siamo retrocessi. Non perché abbiamo perso tante partite, ma perché abbiamo deciso noi di retrocedere. Senz’altro. Certamente.
Solo così si spiega un girone di ritorno troppo brutto per essere vero: due sole vittorie sul campo, una vittoria a tavolino con il Salerno e tante sconfitte, alcune onorevoli ed altre ingloriose.
L’ultima (onorevole), quella che sancisce di fatto la retrocessione in serie C, è di oggi: Taranto-Azzurra Molfetta 2-3.
Alla vigilia del match, però, c’era ancora qualche esile speranza di salvezza, sia pure a condizione di compiere una straordinaria remuntada, giusto per copiare una recente espressione calcistica catalana.
Il Barcellona ha parlato di lasciare la pelle (senza sapere che in Italia lasciare la pelle significa perire…), Mourinho ha parlato di lasciare il sangue; noi che siamo meno cruenti e necrofili, usiamo l’espressione tarantina scittàr ‘u velen’ (buttare il veleno), che in verità è più che altro un’imprecazione. Nicola Gigante, autore di quella pietra miliare del nostro idioma locale che è il Dizionario critico etimologico del dialetto tarantino, più precisamente la definisce “esclamazione di rabbia”. [1]
A proposito, io non sono interista, ma che pessima figura ha fatto un club glorioso come il Barcellona. Non tanto per il risultato sportivo quanto per le provocazioni, i petardi sotto l’albergo e soprattutto gli idranti nel settore del campo dove i giocatori dell’Inter festeggiavano.
Come se noi, al termine di Taranto-Volley Altamura 0-3 (la sconfitta – a mio avviso – decisiva), avessimo detto a Ugo di usare l’idrante dentro il Maria Pia contro le festanti atlete murgesi…
Anzi, l’amm’ pure offert’ ‘u buffet…
Ma veniamo a Taranto-Azzurra Molfetta.
Se perdiamo, siamo matematicamente retrocessi.
Se vinciamo 3-2, basterebbe lo scontato 3-0 dell’Oria sul Salerno a mandarci in serie C.
Se vinciamo 3-0 o 3-1, tutto dipenderebbe dai risultati di Volley Altamura e Accademia Benevento (viste come sono andate poi le cose, saremmo stati ancora in corsa, sia pure a condizione di vincere a Sarno e di attendere ulteriori risultati delle nostre dirette concorrenti).
Ci sarebbe, comunque, anche l’obiettivo del quintultimo posto in vista di ipotetici ripescaggi.
L’Azzurra, invece, non è riuscita a conquistare i play-off per la B1, sfumati proprio sabato scorso per mano del Centro Ester, e gioca per onore dello sport e per la propria dignità.
Al mio arrivo, i due tecnici stanno conversando amabilmente e quasi dimenticano che si sono fatte le 17.20 e che bisogna supervisionare il riscaldamento.
A proposito, nelle ultime due giornate le partite si disputano in contemporanea e l’orario del fischio d’inizio è fissato per tutti alle 18.00, ossia un’ora prima rispetto all’orario usuale dei nostri incontri domestici.
Forse è per questo che alle 17.55 gli spalti sono ancora semivuoti.
Vidìme quanta cristiàne tras’n alle 19…
Bisogna onorare una tradizione, il lancio del pupazzo su Alessandra, di cui mi permetto di fornire una spiegazione storica.
Nell’indimenticabile campionato della promozione in B2, il 2006-’07, la Palafiom non fu mai sanzionata ad eccezione dell’ultima partita di campionato a Tuglie, quando un nostro tifoso espresse rilievi critici all’arbitraggio. Siccome la multa coincise con la promozione, decidemmo che avremmo fatto in modo da essere multati in tutte le ultime giornate di campionato.
Già, ma in che modo? Insultando di nuovo gli arbitri? No, pare brutto.
La soluzione del problema ce la fornì il Trani, dove giocammo la penultima partita del successivo campionato 2007-’08. Alcune giocatrici locali furono premiate dai tifosi; bene, – pensammo – noi faremo lo stesso, però il premio lo lanceremo addosso alle destinatarie, durante l’ultimo incontro, e così saremo sanzionati per lancio di oggetti in campo.
Non so come si giunse alla conclusione che il terminale del lancio avrebbe dovuto essere Alessandra e che l’oggetto (poco) contundente sarebbe stato un pupazzetto di peluche.
La settimana dopo, alla fine di Palafiom-Lanciano, lanciammo alla nostra palleggiatrice il Winnie the Pooh dell’Under 18; nel 2008-’09 fu la volta di Cony, il coniglietto kamikaze; quest’anno arriva al Maria Pia la ranocchia Viktor.
Formazioni.
Nel Taranto “di ordinaria emergenza” è confermato il sestetto del PalaCaliendo: Alessandra Certa palleggiatrice, Silvia Mastandrea opposto, Gisela Scialacomo e Simona Leone laterali, Silvia Renna e Giulia Basile centrali, Ivana Gallo Ingrao libero.
In panchina con coach Marcello Presta: Simona Mereu e Priscilla Pisani.
Problemi per Annagrazia Matera: Guglielmi e Fortunato sono acciaccate ed è quindi necessaria qualche variazione: giocano Marilena Fracchiolla e Savina Binetti; quest’ultima è dirottata nell’inedito ruolo di libero.
Scendono, dunque, in campo: Virginia Alfieri palleggiatrice, Valeria Brattoli opposto, Simona Marasco e Marilena Fracchiolla laterali, Angela Tralli e Mara Racanati centrali, Savina Binetti libero.
A disposizione: la creativa Mariella Lasorsa, Marta De Gennaro, Brigida Infortunato, Sara Grassi e Barbara Guglielmi.
Colpo di scena: per la prima volta in assoluto al Maria Pia, la Palafiom inizia la partita a destra rispetto al punto di vista degli spettatori. L’Azzurra, infatti, ha scelto la metà campo opposta a quella su cui i raggi del sole arrivano dritti mminz’ all’uecchie.
La palleggiatrice ospite, forse, non sarà molto contenta, ma se questo storico cambiamento dovesse regalare buoni risultati alla Palafiom, sono sicuro che Marcello ne terrà conto in futuro in chiave scaramantica: o inizieremo sempre a destra oppure sottoporrà le atlete ad intense sedute di lampada.
Primo set
Ace di Silvietta (1-0).
Brava la creatura. Fanne altri 24 e poi altri 25 e poi ancora altri 25; impediamo che la partita venga giocata…
Due attacchi fuori dell’Azzurra, muro e fast di Silvia.
Sul 5-0 Annagrazia chiama il timeout e sostituisce Marasco con De Gennaro. Distinguendo le giocatrici tra occhi scuri e occhi chiari, De Gennaro – a mio avviso –ha gli occhi scuri più belli del torneo.
Silvietta continua a servire e Brattoli sbaglia una ricezione gridando: “Nooo!”
Un plauso alla ragazza. Sono anni che in casi analoghi sento gridare “cazzo”, “merda”, “vaffanculo”, “porca puttana” e simili; è la prima volta che una giocatrice commenta un proprio errore in modo pulito senza far ricorso al classico Vocabolario della pallavolista (dalla A di “All’anima di ci t’è muert’” alla Z di “Zoccola, l’hai toccata!”).
Pipe di Gisela e fast a pallonetto di Silvia: 9-1. E’ magnifico quello che sta avvenendo sul parquet. Saremmo portati a pensare che ci siamo comprati la partita se non avessimo la certezza di non avere neanche un centesimo da offrire come prezzo per la corruzione…
Poi l’Azzurra si sveglia e recupera punti: in evidenza la linea verde rappresentata da Fracchiolla e Brattoli.
Sul 14-10 le ospiti impongono uno sconcertante break da sei, con la nostra ricezione protagonista in negativo: nella striscia pro Molfetta, si rilevano due aces di Brattoli e due punti di Tralli.
E’ la sagra degli aces, in effetti: 3 Taranto, 4 Molfetta e siamo ancora a due terzi del primo set.
Una grande Silvia (5^ punto) ci riporta in parità, ma l’Azzurra piazza un secondo, micidiale break da cinque: De Gennaro, Fracchiolla due volte, De Gennaro, Racanati (18-23).
La Palafiom reagisce e sfiora il pareggio con Gisela ed Ale, ma l’ultimo punto è dell’opposto Brattoli (23-25), molto brava anche sul piano tecnico oltre che su quello della creanza.
Secondo set
Ho parlato di Brattoli come opposto perché è il suo ruolo tradizionale; in realtà, coach Matera apporterà vari cambiamenti in corso d’opera spostando spesso da destra a sinistra Brattoli, Fracchiolla e Marasco. Già da metà del primo set io non ci ho capito più niente.
Visto che ci siamo, faccio un’altra precisazione: per via di una struttura fisica somigliante e soprattutto a causa della mia miopia, ho avuto qualche difficoltà a distinguere Brattoli da Fracchiolla e Alfieri da Tralli (che peraltro andavano spesso a muro insieme); per gli scout delle nostre ospiti rimando dunque ai dati raccolti dallo scoutman molfettese e mi scuso con le interessate per le eventuali e probabili inesattezze.
Anche sulla maternità dei muri a due del Taranto conservo qualche dubbio.
Il secondo set inizia bene come il primo: Leo, Gise, Silvia e duplice ace di Leo: 5-0.
Annagrazia effettua il cambio inverso rispetto al parziale precedente: torna sul parquet Marasco, che va subito a segno e inizia una rincorsa fruttuosa (6-6).
Al primo time-out tecnico, per fortuna, siamo ancora avanti noi (8-6).
Bene Silvietta da posto due e dalla zona di battuta, ma in generale è un Taranto piuttosto spento, poco reattivo.
Nonostante il sole che filtra imperioso dalle finestre, la nostra squadra è sempre immersa in quello che il giornalista Lorenzo D’Alò definirebbe “autunno agonistico”.
E’ un autunno che ha iniziàte a novembre e non ‘ngi ha cchiù spicciàte…
C’è rassegnazione.
Encomiabili, come sempre, Gisela e Silvia. Hanno fatto tanti sacrifici quest’anno e continuano a lottare sul parquet da grandi professioniste. Sono cadute anche loro nella trappola ingannevole dell’uomo del Monte. C’è qualcuno, in effetti, che dovrebbe retrocedere in seconda divisione, in proporzione alle risorse messe a disposizione; Silvia e Gisela, per il loro rendimento, meriterebbero invece la B1. Come minimo.
Dopo il 14-14, l’Azzurra si accaparra il set: Marasco ha messo sei palloni a terra, Fracchiolla pure non scherza, Racanati mura.
Sul 15-19 si punta su Pocahontas, che piazza due primi tempi.
Attacco vincente di Silvietta (18-20). Il pallone finisce dalle parti di coach Matera, che si esibisce in un colpo di tacco alla Mancini davvero pregevole.
Gli interventi difensivi di Gisela vengono compromessi da tre attacchi fuori consecutivi; Brattoli è abbonata al punto finale del set (18-25).
Terzo set
Anche in questo parziale, la partenza della Palafiom è fulminante; abbiamo già perso un altro punto fatale per la remuntada, ma il cuor di Leonessa ci crede ancora.
L’arma segreta è il bagher d’appoggio: prima Simona e subito dopo Silvietta riescono a mettere in questo modo il pallone nel campo avversario. Più tardi ci proverà anche Ivana, ma la strategia viene sgamata dal Molfetta e il miracolo non si ripeterà.
Stiamo servendo bene: chiuderemo con 11 battute vincenti e 3 sbagliate. Ace di Ale (7-5).
Quando serve l’Azzurra, invece, si verifica uno strano fenomeno: appena la giocatrice in battuta tocca la palla e quindi ben prima che si possa capire l’esito del servizio, c’è una riserva che urla: “Sìììì!”
Da un esame del materiale fotografico, ho la sensazione che non sia proprio una riserva ma che si tratti di Mara Racanati quando cede il posto al libero.
La ragazza è maggiorenne e deve aver già votato almeno ad una consultazione referendaria, quella del 2009. Chissà se urla anche in cabina…
Doppio attacco di Silvietta e andiamo sul 10-6.
Poi c’è l’ennesima rimonta dell’Azzurra Molfetta (13-13) e il timore è che possa ripetersi il copione dei primi due set: fuga jonica e recupero ospite.
No, questa volta sul parquet si esibisce una Palafiom grintosa e reattiva: muro di Silvia, attacco di Gisela, muro Ale-Silvia, ace di Leo ed ulteriore attacco della banda appulo-argentina (19-13).
C’è il tempo per una doppietta di Fracchiolla, giusto per far pagare la cena al padre fotografo, e poi riprende la lunga marcia della Palafiom: fast lungolinea di Silvia, attacco di Gisela e mani-soffitto di Silvietta (22-16).
Time-out Molfetta.
Nel frattempo l’arbitro mi vieta l’uso del flash e il signor Fracchiolla ne approfitta per mostrarmi la sua macchina fotografica. Cavoli: ha un teleobiettivo proprio massiccio. Secondo me, durante la settimana, lo usano le ragazze in sala pesi.
Alla ripresa del gioco si lotta punto a punto. Il Taranto mantiene le distanze; Brattoli realizza, come al solito, l’ultimo punto ospite; ma l’ultimo punto del set questa volta è dell’eroica Simona Leone (25-20).
Quarto set
Il quarto set ha un andamento diverso rispetto ai primi tre; il Taranto non scatta come una lepre ed anzi sarà costretto a recuperare, ma questo parziale ci mostrerà una squadra che lotta con il cuore e che lascerà sul parquet la pelle, o il sangue, o il veleno, o quello che volete.
Gisela continua a martellare e Giulia impone un muro alle ospiti (6-3), poi salgono in cattedra Tralli e Marasco (9-9).
Simona si butta su ogni pallone e carica le compagne; dovremmo innalzarle un monumento in palestra.
Adesso sì, c’è intensità nel gioco.
Persino Gabriella entra in partita per recuperare un pallone. Lo spedisce contro il seggiolone dell’arbitro; diciamo che l’impegno c’è stato ma la mira è stata carente.
Sembriamo rigenerati, come se avessimo cambiato cartuccia da HDR, il negozio del nostro Paolo in via Golfo di Taranto. Scusate la “marchetta”, ma, visto che facciamo da mesi pubblicità gratuita a sponsor inadempienti, almeno la facciamo anche ad un’azienda del nostro staff…
Anche la presenza in tribuna di Désirée e di Paoletta ci sta aiutando.
Pipe nastro-culo di Gise, reazione azzurra ed ulteriore pipe della schiacciatrice australe, che inaugura un break da cinque: tre punti suoi intervallati da due attacchi di Silvietta (17-13).
In servizio c’è Ale e stiamo vivendo una parentesi di grande volley alla fine di quest’annus horribilis.
Dopo un muro di Tralli (ma potrebbe essere Alfieri: somiglianza fisica, somiglianza numerica e notevole bravura per entrambe), Silvietta va a segno per altre due volte e poi c’è un muro di Silvia (21-15).
Annagrazia si siede in panchina. Brutto segno per il Molfetta.
Entra Simona Mereu per servire e per puntellare la difesa e poi c’è finalmente un bel tocco di seconda di Ale (23-17). Era un po’ che non le riusciva.
La fast di Silvia ci porta al tie-break (25-18).
Tie-break
All’inizio dell’anno mi lamentavo dei numerosi tie-break: Centro Ester, Leonessa Altamura, Oria, Acquaviva delle Fonti… Poi improvvisamente sono finiti. L’ultimo era stato quello con la Livi Potenza all’andata (12 dicembre).
Gisela è fantastica: diagonale, pallonetto e lungolinea (senza contare le difese).
Ma sul 5-2 il Taranto deve subire la reazione ospite. Sul parquet è tornata Marta De Gennaro e il nastro ha deciso di favorire l’Azzurra: la somma di questi due fattori, unitamente alla precisione di Brattoli in battuta, provoca il sorpasso delle adriatiche. La laterale molfettese ottiene tre punti consecutivi (5-7).
Missile aria-terra di Gisela da posto due, ace dell’argentina e lungolinea di Silvietta: si va al cambio di campo in vantaggio (8-7)!
Purtroppo, proprio quando bisognerebbe compiere lo sforzo decisivo che ci terrebbe legati alla sia pur esile speranza di raggiungere almeno il quintultimo posto, il Taranto si spegne. Attacchi di Marasco e di De Gennaro, due tiri fuori nostri e due servizi vincenti di Racanati: 8-13.
Decidiamo di non far coincidere il lancio del pupazzo con la nostra matematica retrocessione; è un gesto goliardico che mal si concilierebbe con la tristezza del momento. Rinviamo l’operazione a sabato prossimo anche se avremmo preferito attuarla sul nostro parquet e non su quello altrui. Vabbè, eventuali multe giratele pure a noi.
Torniamo alla partita. Silvietta interrompe il black-out ma Marasco, a muro, si procura cinque palle-set.
La prima l’annulla Silvia, respingendo un pallone che percorre tutto il nastro (nuovamente amico nostro) lasciandoci col fiato sospeso e poi ricade nella metà campo ospite.
Segue uno scambio lunghissimo, infinito. L’ultima agonia.
Purtroppo a chiudere lo scambio è Angela Tralli con una fast (10-15).
L’Azzurra Molfetta ha fatto la sua partita, ha onorato il campionato ed ha ottenuto il ventunesimo successo stagionale.
Il Taranto retrocede senza appello in serie C dopo tre stagioni indimenticabili nella quarta categoria nazionale. Come già accennato, non è oggi che dobbiamo rimproverarci qualcosa; il campionato – secondo me – lo abbiamo perso nei tanti scontri diretti conclusi senza punti.
Savina Binetti, da ragazza educata, ci saluta dicendo “in bocca al lupo” ed ottiene una risposta irrituale: “Eh, è crepato ormai…”
Sabato si va a Sarno e per il secondo anno consecutivo ci imbuchiamo ad una festa visto che la formazione salernitana, vittoriosa a San Pietro e dunque già in B1, vorrà rendere partecipi i propri tifosi di questo successo.
L’anno scorso, di questi tempi, era il Trani a conquistare la B1 proprio sul nostro parquet e devo dire che fu una bella giornata di festa che ricordo ancora con piacere.
Ricordo anche che prima dell’ultimo scambio, i coach ospiti chiamarono un inedito time-out il cui scopo era quello di permettere alle giocatrici di infilare la t-shirt con la scritta B1.
Qualcuno parlò di un gesto poco rispettoso nei nostri confronti, ma, tutto sommato, nell’euforia della festa ci poteva stare.
Ecco, sabato dobbiamo fare la stessa cosa. A Sarno, prima dell’ultimo scambio e quale che sia il punteggio, coach Marcello dovrebbe chiamare un time-out. Soltanto che invece di infilare le magliette con la scritta B1, noi infileremo le magliette con la scritta C…
Questa sì che sarebbe originalità…!
Beh, gli auguri al Sarno li daremo di persona fra una settimana, ma possiamo già anticiparli a distanza: congratulazioni!
Lasciateci qualche pasticcino…
‘A fava e ‘u scuèrcele
DESIREE: Anche se gioca nel Noci, mi fa piacere considerare Truciolina come una nostra atleta. Dunque, lei è la fava sia perché il suo obiettivo l’ha raggiunto (play-off per la B2; in bocca al lupo!) e sia perché ha mantenuto la promessa di sostenere le sue ex-compagne al Maria Pia in questa sfida delicata. Ed è pure arrivata puntuale nonostante il cambio d’orario.
KATIA: Non vuoi vedere le partite e vabbè. Sappi, però, che questo era l’ultimo incontro casalingo, dopo di che recuperare la carta d’identità (abbandonata da novembre nel nostro portadocumenti) sarà un’impresa ben più ardua della salvezza… Finirà nel casino della macchina di Marcello, in mezzo a dvd, a fotocopie di tasse gara, sigarette e bottiglie di Ceres. Noi ti avevamo avvisata.
Tabellino: TARANTO-Azzurra Molfetta 2-3 (23-25, 18-25, 25-20, 25-18, 10-15)
Taranto: Mastandrea 16, Scialacomo 25, Mereu 0, Basile 3, Renna 15, Certa 5, Pisani NE, Leone 11, Gallo Ingrao (L) – All. Presta.
Aces 11, errori in battuta 3, muri-punto 7.
Azzurra Molfetta: Racanati 12, Fracchiolla 12, Lasorsa NE, De Gennaro 11, Marasco 11, Fortunato NE, Grassi NE, Alfieri 4, Guglielmi NE, Tralli 14, Brattoli 16, Binetti (L) – All. Matera.
Aces 9, errori in battuta 12, muri-punto 11.
Arbitri: Dario Murra (BR) e Luca Garzia (LE).
Durata set: 22’, 20’, 17’, 25’, 14’ – Durata totale dell’incontro: 2.00’.
Altri risultati: San Pietro Vernotico-Sarno 2-3, AS Benevento-Centro Ester NA 3-1, Acquaviva delle Fonti-Battipaglia 3-1, Arzano-Accademia BN 3-1, V.Altamura-Livi Potenza 3-1, ASCI Potenza-Leonessa Altamura 1-3, Salerno-Oria 0-3.
Classifica: Sarno 72; San Pietro Vernotico 68; Centro Ester NA 66; Azzurra Molfetta 62; Arzano e Battipaglia 61; Livi Potenza 45; AS Benevento 43; ASCI Potenza 36; V.Altamura 35; Oria e Accademia BN 33; Leonessa Altamura 29; TARANTO 28; Acquaviva delle Fonti 24; Salerno -3.
Verdetti matematici: Sarno matematicamente in B1; San Pietro Vernotico e Centro Ester Napoli ai play-off (in bocca al lupo a entrambe!); ASCI Potenza salvo; Taranto e Leonessa Altamura in serie C.
L’ultimo verdetto da definire riguarda la salvezza: ci sono due posti per tre squadre (V.Altamura, Oria e Accademia).
Trofeo Bin Laden (multe in euro): Salerno 1.600,00; Azzurra Molfetta 470,00; Leonessa Altamura 400,00; Oria 200,00; V.Altamura 160,00; Sarno e Accademia BN 120,00; ASCI Potenza 105,00; Arzano 80,00; Acquaviva delle Fonti 40,00; San Pietro Vernotico, Centro Ester NA, Battipaglia, Livi Potenza, AS Benevento e TARANTO 0,00.
Anche Arzano perde la propria “purezza”: 80 euri per le offese del pubblico alla coppia arbitrale.
Prossimo turno: Sarno-Taranto, sabato 8 maggio 2010, ore 19.00, Palazzetto dello Sport, via Cannellone.
NOTE:
(1) GIGANTE, N., Dizionario critico etimologico del dialetto tarantino, Lacaita, Manduria (TA), 1986, pag. 577.