CASERTA-ORIA 3-0

20 dicembre 2010

Sabato 18 dicembre 2010 – ore 19.00

Le tormente di neve che stanno flagellando mezza Italia hanno risparmiato il tragitto che unisce la Puglia occidentale alla Campania e così la trasferta più lunga della stagione (unitamente a quella di Gricignano) risulta fattibile.

Le temperature sfiorano lo zero, dal cielo cade un po’ d’acqua, ma l’Oria è arruolato al completo e in discrete condizioni fisiche, fatta eccezione per la diarrea di un’atleta che è già andata in bagno cinque volte.

Sono particolari che i lettori ci tengono a conoscere.

Non c’è stato tempo per pranzare a casa, ma la colazione al sacco è abbondante grazie soprattutto al contributo di Ivana, che sembra una funzionaria della FAO: panini caldi, taralli artigianali e sannacchiùdere.

Anche l’atleta con la diarrea non scherza: altro che riso in bianco e mele; l’alimento più innocuo è costituito dai tarallini alla cipolla (che possono tornare utili anche come arma impropria alitando sulle prime linee avversarie).

Ci si ferma nell’autogrill dove l’anno scorso fu scattata una celebre foto alla ranocchia di peluche intenta a giocare al videopoker.

Si arriva a Caserta alle 17.05 in punto, come programmato dal coach. Ci sarebbe il tempo per un giro turistico visto che il palazzetto non sembra distante dal centro e visto che il centro stesso ha fatto una buona impressione. Ma il freddo e il rischio di pioggia scoraggiano gli intenti turistici.

Nel palazzetto è in corso una partita di basket. Ovviamente facciamo il tifo per la squadra in vantaggio perché un’eventuale rimonta degli avversari comporterebbe il prolungamento dell’incontro con i supplementari. Fra l’altro, quasi senza volerlo, siamo a ridosso della panchina. Manca poco che ci sediamo e che coach Marcello chiami un time-out per gestire gli ultimi secondi del quarto tempo.

Volti amici: Marianna Iarnone e Veronica Masella hanno portato a Caserta la loro bravura e la loro simpatia. Ringrazio anche Maria Rosa per i saluti e ricambio.

Si nota, piuttosto, l’assenza di Tina Di Matteo. Avremmo potuto approfittarne per le prove del concerto del 6 febbraio vista la compresenza di un cantante e dell’ispiratrice dei testi.

Il palazzetto è bellissimo; forse per la serie A è un po’ piccolino, ma credo che sia perfetto per la serie B: è ampio, ma raccolto. E poi c’è quella tribunetta rialzata che permette di scattare foto magnifiche.

Non so se si possa accedere, veramente. Gli addetti alle casse scavalcano e così li imito rischiando il colpo della strega. La visuale è meravigliosa.

Peccato che dopo un quarto d’ora io mi senta come se fossi stato a un rave-party data la vicinanza delle mie orecchie alle casse. A un certo punto c’è una canzoncina per bambini che mi lascia piuttosto perplesso, ma poi si torna alla tradizione con The final countdown. Secondo me, gli Europe hanno scritto questa canzone appositamente come sottofondo per il riscaldamento delle partite di pallavolo.

Lo speaker è altamente professionale e oltre alle giocatrici cita anche lo staff al completo della Volalto. Manca soltanto una menzione per il custode e per il posteggiatore.

Nel colorato “Manikomio akkanito” dei supporters locali c’è anche una vuvuzela, la prima che vedo in un palazzetto del volley.

La Volalto Caserta schiera Chiara Curia in palleggio, Valentina Fusco opposto, Grazia Fattaccio e Marianna Iarnone di banda, Michela Ricciardi e Sabina Cerullo centrali, Federica Barone libero.

Valentina Fusco non è il libero del Battipaglia nonostante l’omonimia. E non è neanche Veronica Grimaldi nonostante una certa somiglianza (la pettinatura è diversa…).

In panchina con coach Lina Infante: Paola Di Gennaro, Alessandra Bonagura, Veronica Masella, Martina Lioniello, Melina Salzillo e Daniela Rosano.

L’Oria propone Stefania Guacci in palleggio, Silvia Mastandrea opposto, Ivana Gallo Ingrao e Maria Lucrezia Liace di banda, Daniela Lonoce e Giulia Basile centrali, Simona Leone libero.

In panchina con coach Marcello Presta: Annacarla Cozzetto, Valentina De Tommaso e Priscilla Pisani.

Dovrebbero arbitrare Francesca Santoro e Alessandro D’Argenio, ma il primo arbitro mi sembra un po’ troppo virile per chiamarsi Francesca e infatti si chiama Giuseppe (La Gala). Si vede che la direttrice di gara deve essersi beccata l’influenza.

Poteva anche non presentarsi nessuno vista la sostanziale correttezza che si registrerà in campo.

Primo set

L’Oria che non ti aspetti e la palleggiatrice dei miei sogni in avvio di partita.

Stefania mura, schiaccia e – dopo gli attacchi di Fusco e Iarnone – piazza un tocco di seconda (2-3).

Un set vinto con 25 punti della palleggiatrice… Sta per realizzarsi la mia grande utopia…

La settimana scorsa qualcuno mi aveva chiesto da dove venisse Stefania; ora posso rispondere: abbiamo creato in laboratorio una palleggiatrice geneticamente modificata, capace di fare tutto (alzate, muri, ace, tocchi di seconda, difese). Ed è anche in grado di chiacchierare per tre ore di fila con il libero tra le 22 e l’una di notte; questo è l’unico effetto non previsto dell’esperimento in laboratorio.

Muro di Giulia, doppia della palleggiatrice locale e servizio vincente di Stefania (2-7). Ancora lei! Quattro punti in nove scambi.

Dopo il time-out di coach Infante, Cerullo firma la reazione casertana e si apre la serie di battute sbagliate della Celeste: tre consecutive, in alternanza con i punti di Silvietta e di Ivana (7-10).

Coach Marcello rivive gli incubi del derby, ma stasera le cacate in battuta le abbiamo concentrate quasi tutte in questa fase.

Anzi, l’Oria è sempre più bello grazie al primo tempo di Daniela e allo show di Maria Lucrezia (doppietta) e soprattutto del muro-difesa (7-13). Da posto quattro non si passa.

Coach Infante fa la cosa giusta introducendo sul parquet la sicurezza e l’esperienza di Veronica Masella e i risultati arrivano con sorprendente rapidità. Visto che abbiamo (temporaneamente, ahimè) sigillato la banda sinistra, Veronica punta saggiamente sui primi tempi efficaci di Cerullo e sui mani-fuori dell’opposto Fusco, oltre che sul proprio servizio diretto. Break da sei (13-13) e poi sorpasso con Marianna Iarnone (15-14).

Le nostre ragazze, oltre ad aver colpito a freddo le padrone di casa con un avvio aggressivo e privo di sbavature, sanno anche incassare senza affondare. Il parziale di 8-1 è messo alle spalle e ora si lotta palla su palla. La partita è avvincente.

Mani-fuori di Maria Lucrezia, ace di Stefania e imperioso muro di Silvietta e Giulia su una pur brava Fusco (16-18).

Se riusciamo a fermare anche l’opposto, siamo a cavallo…

In realtà, non soltanto Fusco riprenderà a macinare punti, ma adesso si sveglia anche Grazia Fattaccio e la blindatura del muro-difesa oritano viene fatta saltare in aria da una serie di attacchi impressionanti.

L’ultimo vantaggio ospite lo sigla Silvietta (19-20), poi c’è subito un duplice attacco della Fattaccio (21-20).

Ivana spinge il pallone sul muro casertano e la palla schizza sull’arbitro (21-21). Più che un mani-fuori, è un mani-arbitro e chissà se il signor La Gala non ha pensato che quella pallonata sarebbe stata destinata alla sua collega…

La regola della “tre quarti” trova purtroppo puntuale applicazione: il set dell’Oria finisce qui. La partita dell’Oria finisce qui.

Passa Fattaccio; non passano tre attacchi della Celeste: il primo finisce fuori, il secondo sulla rete e il terzo sulle solide mani della numero 7 campana (25-21).

Secondo set

Il Caserta scende in campo concentrato dall’inizio e parte da 4-0. Lucrezia e Daniela accorciano le distanze (4-3), ma a questo punto si apre una fase di gioco sconcertante (per noi).

Fattaccio e Iarnone aumentano il bottino e l’unico muro davvero efficace adesso è quello delle atlete campane (prima Cerullo, poi Fusco).

Punto di Lucrezia (10-4) e nuova mazzata da parte del Caserta con cinque punti consecutivi (15-4).

C’è qualche errore in attacco da parte nostra, indubbiamente, ma a fine partita gli errori-punto “diretti” saranno 22. Non è una cifra esorbitante. Il vero problema oggi è la ricezione, decisamente in crisi.

Il disagio di Simona è fin troppo appariscente, se si considera che il nostro libero è uno dei punti di forza della squadra; soprattutto oggi che è in difficoltà, quindi, si mette in risalto la sua bravura in tempi normali.

La più grave delle maledizioni bosniache è: “Possa tu avere e poi non avere più”. (1)

In effetti, è terribile vedere una fase di gioco in cui abitualmente le ragazze sono brave trasformarsi in un colabrodo; fosse stato sempre così, non ci avremmo fatto caso.

Cambio nel Caserta: dentro Salzillo, fuori Iarnone.

Ehi, l’amica mia! Che cavolo…

C’è un accenno di reazione della squadra celeste (Silvietta, Lucrezia), ma sul 18-9 le rossoblu inaugurano un’altra striscia favorevole con una positiva Ricciardi e con le magie di Fattaccio (prima di forza e poi d’astuzia con un bel pallonetto): 22-10.

Silvietta sfrutta uno dei rari palloni giocabili che le arrivano e il Caserta conclude questo parziale avvilente (per noi) sul punteggio di 25-10.

Terzo set

Dall’inizio del terzo parziale uno dei posti in banda è occupato da Paola Di Gennaro.

L’orgoglio oritano si manifesta con gli attacchi di Maria Lucrezia e di Ivana (4-4), ma la ricezione è passata da colabrodo a frana del Vajont, come testimonieranno fin troppo chiaramente le sette battute vincenti poste in essere dal Caserta soltanto in questo set.

Al primo time-out tecnico il punteggio è ancora dignitoso (8-6); poi le padrone di casa fanno quello che vogliono: muro Ricciardi, primo tempo Cerullo, ace Ricciardi, mani-fuori di Fattaccio.

Dopo il punto di Fattaccio c’è un fattaccio con la f minuscola: Veronica Masella sbatte con il musetto sulla spalla di una compagna e resta a terra. A giudicare dai sorrisi delle compagne, la situazione non dev’essere drammatica, ma la palleggiatrice è costretta ad uscire dal parquet.

La rivedremo con un asciugamano legato al viso mentre viene scritturata per uno spot sulla settimana della prevenzione dentistica.

Oria non sa approfittare dell’abbandono della… Mascella ed è anzi proprio la nuova entrata Curia a piazzare due servizi vincenti consecutivi (15-7).

Muro di Pocahontas, ace di Stefania e attacco di Maria Lucrezia da posto due (17-11). Ma ormai è finita.

Ad interrompere il break da sette del Caserta è soltanto la girandola di sostituzioni disposta dai due allenatori: Lioniello e Salzillo per Fattaccio e Fusco; Annacarla e Priscilla per Stefania e Simona (entrambe acciaccate).

Anche Salzillo entra, serve e realizza due aces consecutivi.

Belli il lungolinea di Ivana e il tocco di seconda di Curia che chiude il set sul punteggio di 25-14 mentre i tifosi locali porgono gli auguri natalizi ai vicini di Gricignano.

L’Oria ha giocato soltanto un set; il Caserta si conferma squadra con ambizioni da play-off. E non solo da play-off visto che è imminente l’impegno in Coppa Italia contro il Cefalù. In bocca al lupo.

Abbiamo percorso 678 chilometri a uecchio.

Siamo stati in giro 13 ore e gli unici momenti intensi sono stati i 20 minuti del primo set e i tre minuti di consumazione del panzerotto. Quest’ultimo, però, è stato un piacere riservato al coach (e negato all’unica tifosa al seguito), mentre al resto della squadra è venuta un’improvvisa passione per il kebab.

Nel film Basilicata coast to coast i protagonisti decidono di percorrere la regione lucana dalla costa tirrenica a quella jonica, partendo da Maratea e arrivando a Scanzano Jonico.

Al presidente Mino dev’essere venuto lo stesso improvviso desiderio e così le due autovetture della squadra celeste, dopo cena, si dividono per darsi appuntamento in uno dei luoghi più suggestivi della periferia tarantina: il Ser.T. dell’ospedale Testa, dove le persone vanno per disintossicarsi dalle sostanze stupefacenti e vengono intossicate da raffineria, fabbriche e camini dell’Ilva.

Tabellino: Caserta-Oria 3-0 (25-21, 25-10, 25-14)

Volalto Caserta: Ricciardi 8, Di Gennaro 3, Iarnone 6, Bonagura NE, Fattaccio 13, Masella 1, Lioniello 0, Fusco 12, Salzillo 3, Rosano NE, Curia 3, Cerullo 6, Barone (L) – All. Infante.

Muri-punto 5, Aces 11, errori in battuta 4.

Punti-fatti: 53 (70,7%), errori-punto avversarie: 22.

Icost Oria: Guacci 6, Cozzetto 0, Gallo Ingrao 5, Basile 2, De Tommaso NE, Lonoce 3, Mastandrea 5, Liace 10, Leone (L), Pisani (L) – All. Presta.

Muri-punto 5, aces 5, errori in battuta 6.

Punti fatti 31 (68,9%), errori-punto avversarie: 14.

Fette di torta” su 120 scambi: PF Caserta 44,2%, PF Oria 25,8%, EP Caserta 18,3%, EP Oria 11,7%.

Arbitri: Giuseppe La Gala e Alessandro D’Argenio.

Altri risultati: Stabia-Arzano 0-3, San Pietro Vernotico-Lavello 3-0, Turi-Gricignano 0-3, ASCI Potenza-Accademia BN 0-3, Battipaglia-Livi Potenza 1-3, Trepuzzi-Spezzano 3-1.

Classifica: Arzano e San Pietro Vernotico 30; Gricignano 25; Stabia 22; Caserta 20; Accademia BN 20; Livi Potenza 13; Spezzano e Trepuzzi 12; ASCI Potenza 10; Turi e Battipaglia 5; Oria e Lavello 3.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Caserta 150,00; ASCI Potenza e Oria 40,00; tutte le altre 0,00.

Eccoci! Quaranta euri di multa all’Oria per assenza del servizio di asciugatura.

Prossimo turno: Oria-Turi, domenica 9 gennaio, ore 18.00.

 

NOTE:

(1) VESOVIC, M., Chiedo scusa se vi parlo di Sarajevo, Sperling & Kupfer, Milano, 1996 (2^ ediz.), pag. 82.


ORIA-SAN PIETRO VERNOTICO 0-3

14 dicembre 2010

 

Domenica 12 dicembre 2010 – ore 18.00

Perdere 3-0 con il San Pietro Vernotico non soltanto ci può stare, ma anzi era abbastanza scontato. Perdere i tre set con l’identico punteggio di 18-25 può essere considerato un mezzo successo visti un paio di parziali che ci aveva imposto l’altra capolista un mese prima (6-25, 7-25).

Per il San Pietro è stata una vittoria netta e limpida, per l’Oria una sconfitta dignitosa. Tutto bene, in fondo.

Eppure c’è un retrogusto agrodolce dopo il derby brindisino.

Sarebbe stato necessario affrontare un San Pietro distratto con un Oria al 100% per sperare nel miracolo e un po’ distratto il San Pietro – in alcuni momenti – lo è stato, così come tanta generosità è stata effettivamente riversata nella metà campo oritana, ma poi tutto è stato compromesso da una inaudita caterva di errori gratuiti da parte delle giocatrici celesti. Le sette battute sbagliate nel primo set, tanto per fare un esempio.

Insomma, l’immagine di squadra incompiuta, da “tre quarti”, è ulteriormente confermata quando però il campionato è già arrivato a un terzo del proprio percorso e la classifica appare sempre più precaria.

Questo è l’agro.

Il dolce è la mia personalissima sensazione che questa squadra possa davvero lottare per la salvezza. E’ una sensazione provata per buona parte della gara.

Derby asimmetrico, quindi.

Durante il riscaldamento, il presidente ha l’aria di elaborare mentalmente la… “differenza di fatturato” presente sul parquet.

Io noto, invece, una differenza che oserei definire antropologica: lì atlete che sembrano partire dall’1,80 di statura e che fisicamente si distinguono solo per il colore degli occhi e dei capelli. Qui l’1,80 è una soglia raggiunta soltanto da un paio di ragazze. A giorni dovrebbe arrivare l’Annuario e mi toglierò lo sfizio di calcolare la statura media delle due formazioni.

Senza contare che la giocatrice più alta del campionato 2009-’10, pur presente al palazzetto, è temporaneamente… in aspettativa.

E non parliamo dei curricula.

Per fortuna, arrivano i rinforzi: la signora Mastandrea e la signora Basile indossano i giacconi dell’ex-Palafiom e danno l’impressione di volersi inbucare alla partita. La mamma di Pocahontas ha anche uno scaldacollo bianco molto professionale.

Coach Marcello Presta, però, preferisce puntare sulla tradizione: Stefania Guacci in palleggio, Silvia Mastandrea opposto, Lucrezia Liace e Ivana Gallo Ingrao laterali, Daniela Lonoce e Giulia Basile centrali, Simona Leone libero.

A disposizione: Annacarla Cozzetto, Valentina De Tommaso e Priscilla Pisani.

San Pietro Vernotico: Marcella Scaglioso in palleggio, Annamaria Presicce opposto, Michela Ristits e Gisela Scialacomo laterali, Luisa Chionna e Claudia Carrozzo centrali, Manuela Gambini libero.

A disposizione di coach Antonio Carratù: Roberta Romanelli, Valeria Cristofaro, Rosalba Milone e il nuovo acquisto Francesca Scilipoti, un cognome che sto sentendo spesso in questi giorni.

Inutile dire che Marcella e Gisela suscitano una particolare emozione alla componente tarantina della tifoseria locale. Rispetto all’Oria, invece, l’ex di prestigio è Luisa Chionna, protagonista della promozione di due anni fa.

Primo set

E’ bruttino l’avvio della partita: si segnalano soltanto un primo tempo di Chionna, un mani-fuori cadauno di Lucrezia e di Ristits e soprattutto un magnifico tocco di seconda di Stefania, una palleggiatrice che ha riscosso meritati apprezzamenti anche tra autorevoli osservatori ospiti in tribuna.

Il presidente Delli Santi viene invitato ad allontanarsi dai bordi del campo.

Ma è il presidente…! E’ come cacciare il padrone di casa…

Silvietta e Ivana attaccano con successo consentendo al match di restare in equilibrio (8-8).

A questo punto c’è la prima svolta della partita: l’ingresso nel palazzetto dei rumorosi tifosi sampietrani. E’ una scossa favorevole per le ospiti, ma in tribuna c’è qualcuno che non gradisce: Catia De Nicola si allontana infastidita da tamburi e trombette.

Anche quando ero io a suonare la trombetta, alcuni anni fa, mi guardava brutto; poi mi feci corrompere e smisi. Ho le carte in regola per fare il parlamentare; perché non ci ho mai pensato?

Attacco Gisela, muro Marcella+Carrozzo e fast della centrale sampietrana: 8-11 e coach Marcello chiama il primo time-out.

Lucrezia contrattacca, ma poi incorriamo in una doppia e in una difesa inefficace con Luisa Chionna che completa un break da 5 punti (11-18).

Silvietta centra in bagher l’angolino del posto cinque e Stefania piazza un servizio vincente; siamo ancora in partita (13-18).

Siamo troppo in partita… Si apre una fase sconcertante in cui l’Oria realizza i punti propri e pure quelli altrui. Mentre Silvietta riesce ad andare a segno in tutti i modi (bagher, come abbiamo visto, schiacciate, pallette), regaliamo n. 4 (quattro) battute sbagliate alle ospiti.

Si registrano un altro tocco di seconda di Stefania ed un attacco a testa di Ivana e Lucrezia, ma a regalare 6 palle-set al San Pietro è il più bel passaggio della stagione: quello con cui Marcella riesce a smarcare una liberissima Presicce.

Finisce 18-25.

Secondo set

A Liace replica Carrozzo; a due errori ospiti replicano due servizi fuori misura dell’Oria (e siamo già a nove…).

Doppietta di Ivana (con urlo) e attacco vincente di Silvietta, che stasera deve vantare una percentuale in attacco da favola (7-4). E’ il contrario di Veltroni. Tutto quello che tocca l’ex-leader del PD diventa merda; tutto quello che tocca Silvietta diventa oro.

Il micidiale servizio di Chionna, però, ribalta la situazione (7-9); Ivana, Lucrezia e Daniela rimediano (10-10).

San Pietro preme sull’acceleratore e sfoggia una parte del proprio repertorio di altà qualità: secondo tocco di Marcella, ace di Gisela, bomba di Ristits e muro di maternità dubbia ma di efficacia indiscussa (10-15).

In questo set le atlete di Carratù stanno servendo decisamente meglio.

Un po’ diversa è la situazione dall’altra parte della rete: undicesimo errore in battuta dell’Oria…

Coach Marcello sfoga la propria irritazione percuotendo violentemente la panchina. Per panchina s’intende la sedia, non le giocatrici di riserva.

Ennesimo primo tempo di Chionna, altra giocatrice degna di categorie superiori.

Altrettando valida è la prestazione di Lucrezia, che questa sera risulterà la migliore realizzatrice: la banda oritana firma un attacco e due aces con cui si torna a sperare (14-18).

Giulia stoppa a muro un attacco ospite, ma quando arriviamo a -3 le ospiti decidono di impossessarsi brutalmente del parziale e incaricano all’uopo Annamaria Presicce, autrice di una tripletta (17-23).

Bella diagonale stretta di Silvietta, ma ormai il parziale è segnato: mani-fuori di Gisela ed ace di Marcella (18-25).

Terzo set

Il duello a suon di schiacciate tra Lucrezia e Ristits vivacizza l’avvio della terza frazione.

Nel San Pietro i punti sono spalmati più o meno equamente tra tutte le giocatrici e fa una certa sensazione rilevare come realizzatrici del calibro di Gisela o di Ristits siano temporaneamente sotto la soglia dei dieci punti.

La miglior marcatrice ospite sarà Luisa Chionna, una centrale, fatto piuttosto inconsueto pur trattandosi di una centrale con trascorsi di attaccante. E si vede.

Sul 4-4 viene fischiato al San Pietro un fallo di posizione.

E’ curioso come in questi casi le giocatrici (tutte le giocatrici, non solo quelle del San Pietro) tendano a contestare sulla base di quello che dev’essere un riflesso condizionato. Diciamo la verità, infatti: dopo che il pallone viene servito, tutte le atlete si muovono velocemente. Per quanto possa essere tempestivo il fischio dell’arbitro, nessuna è in grado di ricostruire esattamente la posizione di partenza. Una volta che si sono mosse, soltanto una moviola permetterebbe di verificare l’effettiva sussistenza dell’infrazione. Eppure, in questi casi, le giocatrici chiedono lumi all’arbitro e si guardano sorprese, come a sottolineare la correttezza di una posizione ormai non più dimostrabile: fallo di posizione io?!

Muro ed ace Ristits; attacco Ivana ed ace Pocahontas (8-7).

Si apre una fase con qualche errore di troppo ma molto intensa per via dell’equilibrio nel punteggio: prima sbagliamo noi rimediando con Silvietta e Daniela; poi è il San Pietro a regalarci servizi imprecisi rimediando con Gisela, Carrozzo ed un’ammirevole Chionna.

Sul 13-13 c’è una palla accompagnata che vanifica uno strepitoso salvataggio mano a terra di Simona e poi un’altra magia di Marcella che consente a Presicce di attaccare senza muro.

Quando giocavo a pallone da ragazzo (con i cosiddetti “portieri volanti”) accadeva che talvolta i contropiedi si concludessero in modo originale: solo davanti alla porta incustodita, l’attaccante bloccava la palla, si chinava carponi e spingeva il pallone di testa. Non so perché facessimo così, ma questo era il calcio giocato per strada dai ragazzini.

Ecco, Presicce è talmente sola che potrebbe fare, più o meno, la stessa cosa. L’opposto sampietrano preferisce, però, chiudere l’azione con un bolide che scalfisce il parquet.

Silvietta fa punto attaccando senza rincorsa.

Oggi Silvietta avrebbe fatto punto anche attaccando bendata da dentro il distributore automatico delle merendine…

Purtroppo, però, il San Pietro cambia marcia ed impone un parziale di 7-1.

C’è il tempo di sbagliare la tredicesima ed ultima battuta, di attaccare con Lucrezia e di murare con Giulia, ma i giochi sono fatti e gli ultimi scambi sono conclusi da Ristits e da un servizio vincente di Claudia Carrozzo (18-25).

Le ospiti confermano la propria imbattibilità e raccolgono il meritato applauso dei propri tifosi, nettamente maggioritari sulle tribune. Adesso ci sono soltanto un turno agevole con il Lavello e le vacanze di Natale a separare le ragazze di Carratù dalla madre di tutte le partite: Arzano-San Pietro del 9 gennaio prossimo.

L’Oria, che dovrà riflettere su alcuni errori, perde punti da quasi tutte le dirette concorrenti, ma la generosità sul parquet non è mancata neanche questa sera.

Una considerazione statistica finale: nel girone H, su 63 partite, 35 si sono concluse a favore della squadra ospite, 28 a favore della squadra locale. Il fattore-campo sembra ininfluente quest’anno.

Tabellino: Oria-San Pietro Vernotico 0-3 (18-25, 18-25, 18-25)

Oria: Guacci 3, Cozzetto NE, Gallo Ingrao 6, Basile 3, De Tommaso NE, Lonoce 2, Mastandrea 8, Liace 13, Pisani NE, Leone (L) – All. Presta.

Muri-punto 2, aces 5, errori in battuta 13.

Punti fatti 35 (64,8%), errori-punto avversarie: 19.

San Pietro Vernotico: Scialacomo 6, Romanelli NE, Presicce 9, Scaglioso 4, Chionna 12, Cristofaro NE, Carrozzo 7, Ristits 10, Milone NE, Scilipoti NE, Gambini (L) – All. Carratù.

Muri-punto 8, Aces 7, errori in battuta 10.

Punti-fatti: 48 (64%), errori-punto avversarie: 27.

Arbitri: Giuseppe Valente e Vladimiro Argese.

Altri risultati: Arzano-Livi Potenza 3-0, Accademia BN-Stabia 1-3, Gricignano-Battipaglia 3-0, ASCI Potenza-Caserta 2-3, Spezzano-Turi 2-3, Lavello-Trepuzzi 2-3.

Classifica: Arzano e San Pietro Vernotico 27; Stabia e Gricignano 22; Accademia BN e Caserta 17; Spezzano 12; ASCI Potenza e Livi Potenza 10; Trepuzzi 9; Turi e Battipaglia 5; Oria e Lavello 3.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Caserta 150,00; ASCI Potenza 40,00; tutte le altre 0,00.

Turno tranquillo.

Prossimo turno: Caserta-Oria, sabato 18 dicembre, ore 19.00.


TREPUZZI-ORIA 3-1

5 dicembre 2010

Sabato 5 dicembre 2010 – ore 18.00

Il riferimento ai tre quarti ha indubbiamente attinenza con la classica dimensione delle bottiglie di birra, di cui tecnico e atlete sono abituali consumatori. Lo sono molto meno rispetto al passato della Palafiom, però; l’Oria ha un tasso alcolico inferiore e ragazze più virtuose.

Tre quarti, però, si riferisce soprattutto alla capacità di mantenimento del ritmo da parte della squadra celeste. Questa sera l’Oria ha giocato tre set su quattro. Ed anche ogni singolo set (tranne l’ultimo) è stato giocato soltanto per tre quarti.

Nel primo ci si è quasi inchiodati a 18 (da 14-18 a 25-23), nel secondo a 19 (da 19-19 a 25-22), nel terzo a 18 (da 8-18 a 17-21 con scatto finale che ha provvidenzialmente evitato un tracollo clamoroso).

Checco Zalone disse di aver scritto per Eros Ramazzotti una canzone intitolata “L’ultimo quarto” perché il cantautore romano, soffermandosi sul grande amore della sua vita, aveva rotto tre quarti di coglioni e l’ultimo quarto avrebbe voluto romperlo Checco.

L’ultimo quarto, forse, può essere l’obiettivo di quest’Oria.

La sconfitta a Trepuzzi e i cedimenti finali, per quanto amari e preoccupanti, non cancellano comunque gli ulteriori progressi della Celeste: abbiamo fatto quasi più muri-punto che nelle sette giornate precedenti messe insieme e mi pare di aver notato anche una certa aggressività in più. Ho intravisto il gusto per i duelli, per il desiderio di battere le avversarie come squadra ma anche individualmente. Un desiderio, ahimé, condiviso anche dalle avversarie stesse, che alla fine hanno avuto la meglio.

Il pomeriggio inizia con un esame pilifero delle atlete da parte del coach, sempre molto attento alla cura dei dettagli. Marcello ha rilevato baffi in eccesso, ma l’accusa è stata sdegnosamente respinta. Un sexy-calendario sarà la dimostrazione che il tecnico ha avuto torto.

A Trepuzzi, invece, il presidente posa nei pressi di un manifesto della gara, testimonianza di visibilità per gli sponsor che decidono di investire nello sport. E allora investite di più! Noi siamo qui.

Nella cittadina leccese io esprimo un proposito che qui non sarebbe elegante descrivere e che riguarda il toponimo, mentre con la famiglia Leone si compie una breve visita turistico-gastronomica. Nei pressi dell’immancabile monumento ai caduti c’è un imponente palazzo nobiliare: si tratta del famoso Palazzo Renna, dimora della più prestigiosa famiglia del posto. Non riesco a scorgere, invece, il monumento a coach Rampino.

Formazioni.

Il Trepuzzi scende in campo con Annalisa Palma in palleggio, Claudia Trové opposto, Antonella Perrone e Rossella Bianco laterali, Annamaria Isceri e Sara Perrone centrali, Veronica Parisi libero.

A disposizione di coach Fabrizio Gloria: Laura Caracuta, Angela Camposeo, Loredana Corvino, Sara Ingrosso e Valentina Russo.

L’Oria replica con Stefania Guacci in palleggio, Silvia Mastandrea opposto, Ivana Gallo Ingrao e Lucrezia Liace laterali, Daniela Lonoce e Giulia Basile centrali, Simona Leone libero.

In panchina con coach Marcello Presta: Annacarla Cozzetto, Valentina De Tommaso e Priscilla Pisani.

Primo set

Dopo che Antonella Perrone esibisce il biglietto da visita con un mani-fuori da posto quattro, l’Oria piazza due muri consecutivi, una cosa mai vista in questa stagione: prima Stefania, poi Giulia, che stoppa da sola un attacco dal centro.

Perrone tende ad essere ripetitiva (ma coach Gloria dev’essere ben felice di “annoiarsi” con questi mani-fuori riusciti) e l’Oria attiva le proprie bocche di fuoco: Lucrezia, Silvietta e ancora Lucrezia (3-6).

Le gialloblu cambiano strategia (attacco Trové e muro Isceri) e approfittano di un eccesso di invadenza delle brindisine (due infrazioni fischiate correttamente dal direttore di gara): 7-6.

Mini-break da tre per la Celeste con Silvietta e Ivana sugli scudi mentre Simona garantisce la consueta copertura in difesa (7-9).

La fuga diventa una cosa seria quando Ivana usa per due volte come sponda il muro leccese e Silvietta piazza una battuta vincente (10-15).

Dopo un ace di Bianco e un attacco di Antonella Perrone, Leo salva un pallone e lo dirotta su Silvietta, che, pur lontana dalla rete, riesce ad affondare il colpo. Quant’è diventata brava la nostra creatura!

Coach Gloria chiama il time-out e sprona le proprie atlete con parole non adatte ad un pubblico sensibile, ma nell’Oria c’è un’altra piccina che fa grandi progressi: Giulia spinge a terra una palla vagante e poco dopo schiaccia un primo tempo: 14-18.

Da questo momento la Celeste può solo mangiarsi le mani perché Trepuzzi ha avuto sì il merito di crederci, ma ben 6 degli 11 punti che hanno costituito la rimonta gialloblu sono errori delle nostre attaccanti.

Trové e compagne effettuano subito il sorpasso (19-18), poi tornano sotto grazie a un attacco di Silvietta, uno di Ivana e un servizio creativo di Pocahontas che compromette il contrattacco (20-21).

Oria in vantaggio con un muro di Ivana e pareggio del Trepuzzi (arricchito dall’ingresso della mitica Corvino) con un millimetrico attacco di Perrone (22-22). Da questo momento in poi subentra l’atmosfera natalizia: le padrone di casa ci regalano un errore in battuta, noi ben tre attacchi perché siamo più buoni (25-23).

Secondo set

Il Trepuzzi parte bene (3-1), ma le ospiti infilano sei punti consecutivi sfruttando il buon servizio di Stefania (due errori locali, muro di Giulia su una collega di ruolo, muro Silvietta-Giulia, ace di Stefania e lungolinea di Silvietta).

Trepuzzi pareggia (7-7) con Isceri che restituisce la murata a Giulia (è un bel duello, indubbiamente).

Splendido primo tempo a pallonetto di Pocahontas, attacco di Silvietta ed ace di Lucrezia (7-10)!

Il set attraversa una fase di incertezza e di emozioni; si lotta colpo su colpo, ma dopo un bel mani-fuori di Lucrezia (13-15), le padrone di casa mettono la freccia con un break da quattro avviato da Antonella Perrone e concluso da Bianco (17-15).

Fantastica Silvietta, che sta viaggiando su una media di 5,5 punti a set, e perfetto lungolinea di Ivana (anche lei ampiamente in doppia cifra questa sera): è ancora parità (19-19)!

Dentro Corvino e Camposeo per Trové e Bianco, muro di Sara Perrone e attacco di Antonella Perrone che taglia il muro brindisino: 22-19.

Un ace di Ivana alimenta ulteriori palpitazioni, ma Antonella Perrone, top-scorer con 20 punti, è scatenata ed offre al Trepuzzi tre palle-set (24-21). La prima l’annulla Lucrezia, la seconda è un nostro servizio che finisce sulla rete. Ehm, diciamo che la mano della giocatrice entrata all’uopo era fredda nonostante il polsino…

Terzo set

E’ un Oria strepitoso quello che torna sul parquet per il terzo set; tutto funziona bene: la difesa, il muro, l’attacco.

Ma c’è una giocatrice che sembra particolarmente ispirata e determinata. Stefania respinge nella metà campo avversaria un pallone vagante, poi si impone a muro e infine schiaccia con la freddezza di un opposto di ruolo (3-8).

Ottimi i servizi di Daniela (un ace) e altrettanto ottimo il rendimento di Silvietta: per lei un altro muro e una bomba da posto due (3-10).

E’ la solita Perrone a rimettere in movimento lo score del Trepuzzi, ma Ivana replica colpo su colpo distinguendosi per un mani-fuori e per una diagonale stretta.

Stefania tenta anche la mossa di Rosa Ricci. In tribuna Gabriella preferirebbe evitare questo tipo di emozioni; io sto godendo. Ho già scritto, in passato, che il mio sogno è un set in cui l’esclusiva degli attacchi sia della palleggiatrice, dal primo all’ultimo scambio. Non importa come: tocchi di seconda, servizi, muri, palle piazzate; tutto va bene. Sento che entro la fine dell’anno Stefania mi accontenterà e in questo set la ragazza sta facendo le prove generali… La fantasia al potere.

Doppietta di Lucrezia e massimo vantaggio per l’Oria (8-18).

Muro e attacco di Annamaria Isceri, ma Lucrezia ci mantiene a distanza di sicurezza (13-21).

Ci si sente un po’ meno sicuri dopo che vanno a segno per due volte cadauna Perrone (ace-culo) e Trové (17-21).

La squadra celeste sembra prematuramente appagata e ha bruciato il 60% del proprio vantaggio.

Fortunatamente non si è esaurita la vena creativa di Stefania che mette a terra un magico tocco di seconda, né si si sono esauriti i muri vincenti: Giulia compie un miracolo in difesa e per tre volte, nell’arco dello stesso scambio, gli attacchi del Trepuzzi vengono respinti; il blocco decisivo è di Ivana e la replica, nello scambio successivo, è di Silvietta (17-24). E’ il nono muro-punto odierno; lasciamoci qualcosa per il resto del campionato…

Dopo un primo tempo di Isceri (ottima prestazione), Stefania piazza un altro tocco di seconda, ma l’arbitro annulla lo scambio perché Antonella Perrone si fa male e bisogna ripetere. Per la replica ci si affida a Silvietta, però moralmente sarebbe stato un punto della palleggiatrice celeste (18-25).

Quarto set

Dall’inizio, eh!” – incita Loredana Corvino dalla panchina. Nella sua saggezza, la schiacciatrice salentina ha colto “la svolta dell’ultimo quarto”: il Trepuzzi ha ceduto il set ma è rientrato in partita; l’Oria ha vinto ma ha denunciato un calo di concentrazione pericoloso, appena mascherato dalla creatività di Stefania e dalla generosità di Simona.

La foga gialloblu comporta un’invasione e una doppia (1-2), ma sul parquet adesso c’è soltanto una squadra. La regola della tre quarti vale anche per Silvietta (16 punti nei primi tre parziali, nessuno nell’ultimo), ma è tutta la squadra ad affondare con l’unica eccezione di Lucrezia, la cui progressione di punti per set è in ascesa: 2-3-5-5.

Sul 4-4 il Trepuzzi dilaga con un break di 8-1: Isceri, Perrone, Trové e molti errori brindisini in fase d’attacco e di costruzione (12-5).

La Leonessa corre a salvare palloni anche dai vicini campi da tennis, ma la sua proverbiale generosità non può bastare a tenere in piedi una squadra. Peraltro, le padrone di casa adesso stanno ricevendo bene e difendendo ancora meglio.

Perrone scaglia le ultime frecce e Camposeo, in campo dal secondo set, garantisce ulteriori punti alla propria formazione.

Stefi mura la top-scorer, che poi si vendica con un bel pallonetto e con un ace sporco (21-11).

Entrano Priscilla e Annacarla e l’Oria rispolvera l’orgoglio riducendo provvisoriamente il disavanzo di punti con tre mani-fuori quasi consecutivi di Ivana (22-15).

Ma il destino della partita e del nostro primo derby stagionale è segnato: primo tempo di Sara Perrone, attacco oritano fuori e servizio vincente di Trové (25-15).

E’ il primo, storico e senz’altro meritato successo casalingo in B2 per il Trepuzzi, festeggiato dalle atlete con il classico scivolone verso i propri tifosi.

L’Oria dovrà riflettere sul proprio smarrimento finale mentre io dovrò riflettere sullo smarrimento finale del mio portafogli nella zona della Concattedrale. Prego che venga ritrovato dallo stesso cingalese che qualche mese fa ne portò in questura uno gonfio di 1.900 euri…

Beh, adesso, però, il calendario ci dà una mano regalandoci l’emozione del derby brindisino con il San Pietro Vernotico. Proprio quello che ci vuole per dare una svolta al campionato e per risollevare la nostra classifica precaria…

Tabellino: Trepuzzi-Oria 3-1 (25-23, 25-22, 18-25, 25-15)

Trepuzzi: A.Perrone 20, S.Perrone 8, Trové 11, Caracuta NE, Camposeo 4, Bianco 2, Corvino 0, Palma 2, Isceri 14, Ingrosso NE, Russo NE, Parisi (L) – All. Gloria.

Muri-punto 8, Aces 9, errori in battuta 9.

Punti-fatti: 62 (66,7%), errori-punto avversarie: 31.

Oria: Guacci 7, Cozzetto 0, Gallo Ingrao 14, Basile 5, De Tommaso NE, Lonoce 1, Mastandrea 16, Liace 15, Pisani 2L, Leone (L) – All. Presta.

Muri-punto 10, Aces 5, errori in battuta 6.

Punti-fatti: 58 (68,2%), errori-punto avversarie: 27.

Arbitri: Giuseppe Mancini e Annamaria Colia.

Altri risultati: Battipaglia-Arzano 0-3, San Pietro Vernotico-Spezzano 3-1, Caserta-Gricignano 0-3, Stabia-ASCI Potenza 3-0, Turi-Accademia BN 1-3, Livi Potenza-Lavello 2-3.

Classifica: Arzano e San Pietro Vernotico 24; Stabia e Gricignano 19; Accademia BN 17; Caserta 15; Spezzano 11; Livi Potenza 10; ASCI Potenza 9; Trepuzzi 7; Battipaglia 5; Turi e Oria 3; Lavello 2.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Caserta 150,00; ASCI Potenza 40,00; tutte le altre 0,00.

Entra in classifica l’ASCI Potenza con una multa da 40 euri per gli insulti rivolti dal pubblico al primo arbitro.

Per il resto, ci sono due menzioni senza danni economici; entrambe ci riguardano, una in modo diretto: l’Oria è richiamata per un servizio di asciugatura carente, il Battipaglia per l’assenza dell’allenatore in panchina. La FIPAV non apprezza l’autogestione anche quando dà buoni frutti…

Prossimo turno: Oria-San Pietro Vernotico, domenica 12 dicembre, ore 18.00.