TEMPESTA TARANTO-ORIA 3-1

27 gennaio 2014

Sisco systems

Domenica 26 gennaio 2014 – ore 18.30

Adesso capiamo cosa provavano le nostre avversarie l’anno scorso quando affrontavano Ida Taurisano, una giocatrice in grado di risolvere le partite con una valanga di punti e di garantire sicurezza alla propria compagine con la sola presenza. Certo, la Tempesta non è solo Siscovich e sarebbe ingeneroso attribuire alla fuoriclasse croata gli unici meriti di un successo che invece è frutto di un’ottima prestazione collettiva, ma è indubbio che l’atleta polesana sia davvero un lusso in serie C. Ed uno spettacolo per gli occhi degli appassionati.

E sì che le caratteristiche tecniche di Siscovich erano state analizzate a fondo in settimana: colpi preferiti, traiettorie, marca di profumo più usata; tutto questo non è bastato ad impedire la realizzazione di ben 28 punti. E la domanda è sorta spontanea: perché non c’è anche a Oria una base della Marina Militare?

Però, pensandoci bene, a Oria c’è una sede dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia; se il signor Rosati volesse trasferirsi…

Ma partiamo dall’inizio.

Simona Leone

Senza Giulia e con un paio di atlete acciaccate, l’Oria si presenta sul parquet con la consapevolezza che una partita al 100% da sola potrebbe non bastare: serve anche una Tempesta a basso potenziale e una buona dose di fortuna per ambire al risultato clamoroso.

La recente ed ottima prestazione contro il San Cassiano, comunque, rafforza l’autostima e autorizza qualche aspettativa.

Nei corridoi del Palasporting di Massafra sono esposte le foto delle formazioni che hanno dato lustro allo sport locale in 50 anni di storia. Devo dire che suscita una certa commozione vedere tanti volti noti. Per esempio, Gisela Scialacomo o Viviana Vincenti o Luana Santovito. Per motivi a me ignoti, però, c’è una squadra a cui è riservato un trattamento speciale: il Massafra 2007-’08 ritenuto meritevole di un’esposizione sul campo di gioco.

Luigi Lucchese occupa la postazione di speaker e di cronista dedicandosi alla telecronaca in diretta streaming. Fa tutto contemporaneamente. Risponde anche al telefono, effettua bonifici on-line e ordina le pizze a domicilio. In diretta, ovviamente.

Multimediale

Formazioni.

Gravine Volleyland: Lucia Sebastio palleggiatrice, Mimma Ventruti opposta, Ingrid Siscovich e Rosanna Galiulo schiacciatrici, Adriana Cardone e Francesca Russo centrali, Fabiana Bozzetto libero.

A disposizione di coach Renato Danese: Nika Sulejmani, Michela Palmisano, Doriana Nardelli, Elisa Imperiale, Sara Grassi e Morgana Gallo.

New Volley Oria: Simona Leone palleggiatrice, Veronica Parisi opposta, Ivana Gallo Ingrao e Lucrezia Liace schiacciatrici, Carmen De Padova e Giada De Pascalis centrali, Giorgia Mastria libero.

A disposizione di coach Marcello Presta: Ornella Pezzarossa, Sara Giuffrè, Federica Muri e Daniela Lo Noce.

Primo set

Il primo scambio è lunghissimo; se tutti gli scambi successivi avessero la stessa durata, la partita terminerebbe mercoledì verso le 23.15. Il primo punto, comunque, è di Carmen, per sua bravura e per altrui sfinimento.

Carmen De Padova

L’effimero 0-1 sarà rimpianto dall’Oria per tutto il parziale perché andremo subito a fondo col punteggio di 7-2 senza più riemergere fino all’intervallo.

Oria difende discretamente ma è spuntato in attacco; la Tempesta difende in modo eccellente e manda a segno quasi tutte le proprie atlete. Curiosamente è proprio la stella croata ad essere ancora a secco di punti sino all’11-6. Messo a terra il primo pallone, Siscovich non si fermerà più.

Sul 17-9 preferisco pensare ad altro, ad esempio al fatto che Pola è una delle città che ho colpevolmente strascurato nelle mie peregrinazioni turistiche nell’ex-Jugoslavia.

Rosanna Galiulo

Ai tempi dell’indipendenza croata ricordo l’intervista ad un giornalista istriano: “Mio nonno è nato a Pola ed era austriaco, mio padre è nato a Pola ed era italiano, io sono nato a Pola e sono jugoslavo, mio figlio nascerà a Pola e sarà croato. La mia famiglia non si è mai mossa da qui eppure ogni generazione è nata con una cittadinanza diversa…”.

In campo, intanto, la Tempesta dilaga sino al 21-10 e Marcello fa rifiatare Lucrezia introcendo Pezza, che si segnala per un bel servizio.

Quando Siscovich schiaccia la palla del 25-12 preferisco distrarmi nuovamente pensando al concerto (visto solo in tv) di Balasevic nello splendido scenario dell’Arena di Pola.

Ingrid Siscovich

Secondo set

Continuare a distrarsi per altri due set potrebbe essere complicato in assenza di libri o di tablet. Per non guardare la partita dovrei fare una passeggiata, magari in cerca del mitico “Tornerai” locale. Per fortuna, però, si verifica uno di quegli strani misteri dello sport che non hanno apparentemente spiegazioni logiche o scientifiche: un intervallo di 3 minuti è sufficiente a trasformare radicalmente il volto di una squadra (senza il ricorso alla somministrazione di sostanze dopanti).

L’avvio brindisino è esaltante: Giada serve in modo insidioso, Lucrezia difende gli attacchi locali e Ivana contrattacca con efficacia: 0-4 per l’Oria.

Il dente duole

Galiulo recupera due punti, ma ormai la trasformazione delle ragazze di Marcello appare irreversibile e in campo regna l’equilibrio: punti per Lucrezia, Veronica e Carmen da un lato; punti per Russo e soprattutto Siscovich dall’altro. Ottimo duello a distanza anche tra i liberi con Giorgia che sembra aver superato una settimana difficile e Bozzetto che si conferma come una delle più brillanti rivelazioni della vicecapolista.

Un muro della Cubana (9-10) avvicina pericolosamente la Tempesta, ma Ivana è una macchina da punti ed anche Veronica sta disputando un’ottima prova da posto due: si torna a +4 (12-16).

Esultanza oritana

Purtroppo il pareggio e finanche il sorpasso si concretizzano poco dopo per merito di Siscovich e di qualche nostro errore-punto (18-17); l’orgoglio oritano, comunque, scuote nuovamente il parziale: miracolo di Giorgia in difesa e attacco vincente di Lucrezia: 18-20!

A questo punto avviene un evento destinato a entrare di diritto nelle storie che Giada racconterà ai propri nipotini davanti a un caminetto: “Vi ho detto di quando a 13 anni ho murato Ingrid Siscovich?”

“Sì, nonna, ce l’hai raccontato mille volte, ma non ti crediamo…”

“Se non mi credete, non vi lascerò niente come eredità”

“Nonna, adesso ti crediamo”.

Anche per fugare i dubbi dei futuri nipotini di Giada, ho il dovere di scriverlo su questo blog perché si conservi nei secoli la memoria storica dell’evento.

Giada epica

Giada dovrà raccontare che subito dopo Siscovich ha menato una saetta sulle mani del nostro muro ottenendo il 19-21 e che poi ha scaricato una diagonale nei 3 metri, ma potrà anche rassicurare i nipotini sul fatto che il set sia stato vinto dall’Oria.

Veronica, da seconda linea, piazza una palletta nell’angolino del posto uno, poi salva miracolosamente l’Oria da un attacco di Ventruti (imitata da Bozzetto sull’altro fronte) permettendo alla Leonessa di schiacciare il pallone del 21-24.

Dopo una nostra invasione, Ivana mira al posto cinque avversario, la palla viene toccata ed esce dal campo (22-25)!

La dinamica del punto e l’esultanza della nostra schiacciatrice ricordano quelle dell’ultimo scambio dello scorso anno a Leporano; Ivana alza il dito e lo punta verso coach Marcello, che però la caca altamente perché sta già raccogliendo le masserizie dalla panchina per il trasloco nell’altra metà campo.

Dito puntato

L’importante è che abbiamo pareggiato il conto dei set.

Terzo set

Duello tra bande in avvio del terzo set: 3 attacchi vincenti per Siscovich, altrettanti per Ivana.

Veronica sta disputando una delle migliori partite in attacco con la maglia oritana: alla fine si fermerà a quota 11 punti, molti dei quali creativi.

La partita è diventata frizzante, godibile ed equilibrata (8-6), soprattutto quando Siscovich è in seconda linea. Quando la croata passa in prima linea, la partita diventa un po’ meno equlibrata.

L’Oria ci crede e si lascia un po’ prendere la mano (anzi, la voce) dalla tensione agonistica. Ivana viene ammonita per proteste.

Bella diagonale di Lucrezia mentre tra le nostre avversarie i liberi (Bozzetto e Nardelli) hanno iniziato un costante turn-over.

Lucrezia Liace

Sul 9-7 l’allungo della Tempesta con Galiulo e Sebastio (12-7). La fasanese ha dimostrato negli anni una grande duttilità; personalmente, la preferivo centrale, ma ognuno sap’ l’ fatti suoi.

Oria delle meraviglie e break da 9, peraltro quasi senza aiutini (a parte l’invasione iniziale e il ruolo giocato dal nastro nel punto finale): mani-fuori e poi lungolinea di Lucrezia, blocco di Giada su ricezione lunga, doppio ace di Veronica, muro di Giada, devastante attacco di Lucrezia e poi un secondo tocco della Leonessa smorzato dal nastro: il punteggio è di 13-16!

Coach Danese introduce Imperiale, che si presenta con un attacco vincente; il pareggio, però, è firmato dalla solita Siscovich.

Come nasce un ace

Giada si regala la prosecuzione del racconto destinato ai nipotini con un muro che manda in estasi i tifosi oritani presenti e quelli che seguono la diretta streaming (16-18)!

Il cambio di look si è rivelato efficace per la nostra centrale.

Le speranze, purtroppo, vengono soffocate dal prepotente ritorno della Tempesta: primo tempo per Russo, palla in rete per l’Oria, bomba di Siscovich dopo un’ottima difesa di Imperiale e poi cartellino rosso per proteste alla squadra ospite. Nello specifico a coach Marcello, che non ha ricevuto tanti applausi neanche nel giorno della promozione in B2.

Cartellino rosso

Giorgia e Ivana (mano stesa a terra) si fanno tre palmi di coso per salvare palloni impossibili, ma una nostra giocatrice decide che la ricostruzione del gioco è più complicata della ricostruzione di un dente e insiste con disimpegni un po’ velleitari finché Siscovich non ci punisce con un doppio attacco (22-18).

Il sogno svanisce, anche se Ivana lo alimenta per un altro scambio (22-19) e Marcello tenta di rimediare introducendo Sara.

L’ottava realizzazione di Siscovich nel parziale e due errori-punto dell’Oria conducono al terzo intervallo (25-19).

Un dato statistico significativo: tra i 19 punti dell’Oria rileviamo soltanto 3 errori-punto delle avversarie.

Adriana Cardone

Quarto Set

Ingrid Siscovich cerca di mettere subito in cassaforte il set con una sequenza impressionante di punti, in continuità col resto della gara (5-1).

Buona la replica delle nostre bocche da fuoco (attacchi di Ivana e Veronica, bel muro di Lucrezia) e l’Oria è ancora in partita (6-7).

Siscovich va a segno da posto quattro e poi da seconda linea mentre Ventruti deve condividere con Bozzetto (autrice di un salvataggio) i meriti del proprio muro.

La Zia è fenomenale e replica punto su punto ad ogni attacco vincente di Cardone, Ventruti e Imperiale (molto brava, quest’ultima, a farsi trovare pronta nel momento del bisogno).

Si alza il muro dell’Oria con Sara, che stoppa prima Siscovich e poi Ventruti.

Muro di Sara

A quanto pare, murare Siscovich è possibile, ma c’è un piccolo inconveniente: dopo ogni murata l’atleta istriana replica sistematicamente con un attacco o una serie di attacchi che restituiscono morale e vantaggio alla propria compagine.

Siamo sul 17-15 e non tutto è perduto. Purtroppo, però, perdiamo lucidità in ricezione e agevoliamo in questo modo l’ultima fuga delle padrone di casa (21-15).

Lucrezia e Veronica firmano i punti della bandiera; Cardone e Imperiale sostituiscono egregiamente la croata delle meraviglie quando quest’ultima passa in seconda linea.

Finisce 25-18.

Ingrid Siscovich

Nel primo set non c’è stata storia, il secondo lo ha vinto l’Oria, il terzo avrebbe potuto vincerlo l’Oria (in vantaggio 16-18), nel quarto la Tempesta è stata praticamente sempre avanti anche se si sono aperti un paio di spiragli in cui non siamo riusciti a ficcarci con convinzione. Nulla da obiettare sul risultato, dunque, ma un po’ di rammarico per come abbiamo gestito alcuni momenti della partita, soprattutto nel terzo set. Il rammarico aumenta se si considera che pur avendo giocato bene anche col San Cassiano, ci restano soltanto due set (inutili) in due partite e zero punti.

Nel girone d’andata siamo stati regolari: abbiamo perso con tutte le squadre sopra di noi in classifica (a parte la Nike, che ci ha superati soltanto oggi) e abbiamo vinto con tutte quelle sotto. Siamo il contrario di Robin Hood e l’equivalente di Berlusconi-Monti-Letta: rubiamo ai poveri per dare ai ricchi. Un risultato di prestigio contro le prime della classe avrebbe potuto cambiare il trend, arrecare benefici al morale e magari rappresentare una svolta per la stagione. Purtroppo è andata male, ma resta l’esempio di quello che potremmo essere e non riusciamo ancora ad essere. Perché non esserlo?

Giorgia Mastria

Tabellino: Tempesta Taranto-Oria 3-1 (25-12,  22-25,  25-19,  25-18)

Tempesta Gravine Volleyland Taranto: Ventruti 10, Siscovich 28, Sulejmani NE, Palmisano NE, Gallo NE, Imperiale 6, Grassi 0, Cardone 3, Russo 7, Galiulo 6, Sebastio 3, Bozzetto (L), Nardelli (2L) – All. Danese.

Muri-punto 5, ace 2, errori in battuta 6.

New Volley Oria: Parisi 11, De Padova 3, Pezzarossa 0, De Pascalis 5, Gallo Ingrao 14, Giuffrè 2, Muri NE, Leone 3, Liace 15, Lo Noce NE, Mastria (L) – All. Presta.

Muri-punto 7, ace 3, errori in battuta 7.

Arbitri: Antonio Bisignano e Michele Pietro Granieri.

Lucrezia Liace

Altri risultati: San Cassiano-Azzurra Lecce 3-0, Ugento Jr-Pallavolo 80 BR 0-3, Spongano-Montescaglioso 3-0, Nardò-Nike Lecce 3-2, Gioia del Colle-Ostuni 3-0, Galatina-Castellana Grotte 3-1.

Classifica: San Cassiano 36; Tempesta TA 35; Pallavolo 80 BR 32; Nardò e Montescaglioso 28; Gioia del Colle 25; Spongano 23; Galatina 19; Castellana Grotte 14; Nike Lecce 12; Oria 11; Ugento Jr. 6; Ostuni 3; Azzurra Lecce 1.

Veronica Parisi

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): San Cassiano 105,00; Tempesta TA 52,00; Ostuni 40,00; Castellana Grotte 30,00; Oria 25,00; tutte le altre 0,00.

Classifica ferma: nelle ultime due giornate soltanto un paio di provvedimenti a carico di atlete senza oneri per le rispettive società.

Prossimo turno: Castellana Grotte-Oria, 8 febbraio 2014, ore 16.00.


TEMPESTA TARANTO-ORIA 2-3

24 febbraio 2013

Che rimonta!

Sabato 23 febbraio 2013 – ore 18.30

Eroiche.

Al termine di una gara intensa e combattuta, le furie rosse dell’Oria riescono ad espugnare la Palestra Polivalente di Leporano, che fino ad oggi era stata violata soltanto dal Cutrofiano.

Se all’andata Ida e compagne erano riuscite ad imporre il proprio ritmo ed il proprio gioco per quasi tutta la partita, a Leporano l’Oria ha vinto soprattutto grazie al carattere: sotto di due set e con un’atleta infortunata, la squadra di coach Marcello ha stretto i denti ed è stata capace di rimontare scrivendo una delle pagine più belle di questa stagione.

Il tecnico ospite si presenta con il sacchettino contenente i raffinati talismani di cui si è già diffusamente parlato nelle scorse cronache e che ormai sono venerati come una reliquia. Guai a chi non li maneggia con il dovuto rispetto.

Sacchettino

Ma se anche le presenze sugli spalti sono soggette ad una valutazione scaramantica, bisogna rendere il giusto merito anche a Beppe Catapano, alla signora Pocahontas, al signor Gallo Ingrao, a Paoletta Marcianò e famiglia e soprattutto a Silvietta e a Maurizio. Dico soprattutto perché questi ultimi sono arrivati all’inizio del terzo set e – come vedremo in seguito – quel momento non è stato un momento qualunque.

La Polivalente è un gioiellino: c’è una sorta di ingresso con tavolini nei pressi dei distributori e i bagni sono impeccabili. Soltanto la tribunetta nasconde qualche insidia, forse per via dei gradini un po’ troppo alti: ci azzuppò Marcello un paio di mesi fa; stavo per azzuppàrci anch’io oggi.

Beppe Catapano

Formazioni.

Tempesta Taranto: Lucia Sebastio in palleggio, Mimma Ventruti opposta, Amy Leone e Simona Mucci laterali, Adriana Cardone e Francesca Beppi centrali, Federica Cofano libero.

A disposizione di mister Renato Danese: Elisa Imperiale, Stefania Dell’Orco, Federica Litti, Francesca Russo e Fabiana Bozzetto.

New Volley Oria: Annacarla Cozzetto in palleggio, Ida Taurisano opposta, Ivana Gallo Ingrao e Veronica Parisi laterali, Sara Giuffrè e Giulia Basile centrali, Giorgia Mastria libero.

New Volley Oria

A disposizione di mister Marcello Presta: Angela Carone, Federica Peluso, Noemi Votano, Simona Leone e Daniela Lo Noce.

Primo set

In avvio di partita si segnala un salvataggio di piede di Annacarla, che tuttavia non impedisce alla Tempesta di infilare tre punti consecutivi: mani-fuori di Leone, muro di Beppi ed ace di Cardone (4-3).

Ivana fa lo sgambetto a Giorgia.

Sgambetto

Oria reagisce con un primo di tempo di Sara, un attacco di Veronica e poi incassa tre errori-punto delle tarantine al termine di scambi piuttosto prolungati (4-8).

Dopo il time-out di Danese, la Tempesta impone al set la svolta decisiva con un parziale di 8-1: punti per Simona-di-metallo, ma soprattutto per Francesca Beppi (due fast e un muro).

Francesca Beppi

Registriamo il primo punto di Ida (12-10) ed un felice tentativo di rimonta oritana con un primo tempo di Giulia, un bolide di Ida (che accorcia di un’unità la taglia del piede di coach Danese) ed un bel muro di Veronica (15-14).

Tecnicamente, fino a questo momento, non è una partita indimenticabile, ma c’è intensità, c’è motivazione, c’è adrenalina e – per il momento – c’è un sostanziale equilibrio nel punteggio.

I tempi per la vera rimonta brindisina, però, non sono ancora maturi ed anche l’equilibrio si spezza sul 18-16. La Tempesta, infatti, realizza un break da 6 in cui la protagonista è Amy Leone, autrice di 3 punti personali (24-16).

Amy Leone vs Sara Giuffrè

I cambi di mister Marcello (Leonessa e Noemi per Veronica ed Annacarla) ed un imperioso attacco di Ida non bastano a cambiare le sorti del set, che si chiude con l’undicesimo errore-punto brindisino (25-17).

Secondo set

Bel duello Veronica-Ventruti in avvio del secondo parziale con Ivana che compie due miracoli difensivi nello stesso scambio.

Se la nostra ricezione necessita ancora di qualche correzione (che arriverà a breve), la difesa mi sembra decisamente concentrata e reattiva. Ottima la prova di Giorgia in tal senso.

Giorgia Mastria

Sul 2-4 le centrali locali mettono la freccia (Beppi e la Cubana chiuderanno entrambe in doppia cifra) e spingono la propria squadra sul punteggio di 9-5.

Mura Ivana, ma poi mura anche Cardone e il gap resta inalterato (11-7).

Lo svantaggio si riduce per merito di Giulia, che ottiene il punto anche se poi l’Oria continua a giocare da sola per mezz’ora, finché Veronica non viola la Convenzione di Ginevra colpendo un’avversaria con una schiacciata a gioco fermo.

Sull’11-9 viene fischiato un ritardo di gioco alle furie rosse, un fatto piuttosto inconsueto che pagheremo caro. In battuta, infatti, è il turno di Simona Mucci e l’ex-martello della Palafiom infila due ace con una pipe nel mezzo (16-9).

Simona Mucci

Dentro Daniela, Ivana e Noemi, ma è il momento peggiore per l’Oria: dopo un attacco di Ida, infatti, la Tempesta dilaga sfruttando alcune imprecisioni ed alcune infrazioni delle brindisine.

Siccome i problemi non vengono mai da soli, si fa anche male Veronica. La riccioluta schiacciatrice rimane a terra e il suo dolore al ginocchio mette in allarme atlete, staff, spettatori e l’associazione dei ristoratori italiani. L’unico che sembra non fregarsene niente è l’allenatore. Ormai, in questo mondo ultraliberista e competitivo non c’è più spazio e tempo per chi è rimasto indietro.

Veronica ko

In realtà, Marcello è distratto da un’incombenza: telefonare al “Villanova” per chiedere se è possibile anticipare l’orario di arrivo in pizzeria, visto come si stanno mettendo le cose.

Nonostante le premurose cure di Rocco, Veronica deve rinunciare alla partita. L’atleta brindisina convoca i giornalisti nella saletta dei distributori automatici ed il suo annuncio senza precedenti commuove il mondo:

“Carissimi Fratelli, vi ho convocati per comunicarvi una decisione di grande importanza per la vita dell’Oria. Dopo aver ripetutamente esaminato il mio ginocchio, sono pervenuta alla certezza che le mie forze non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero di banda.

Le dimissioni di Veronica

Nel volley di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita dello sport, per governare la barca del posto quattro e annunciare il Verbo dello sport, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi minuti, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato.

Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ruolo di schiacciatrice dell’Oria, a me affidato per mano del presidente Mino e dell’allenatore Marcello, in modo che dal 23 febbraio 2013, alle ore 19,00, la sede di Oria sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione della nuova banda.

Carissimi Fratelli, vi ringrazio di vero cuore per tutto l’amore e il lavoro con cui avete portato con me il peso del mio ministero. Ora, affidiamo il posto quattro alla cura di Federica Peluso”.

Veronica Parisi

Sull’onda emotiva per le dimissioni della compagna, Ida e Nocciolina mettono palla a terra, ma Amy Leone e Francesca Beppi chiudono il parziale sul punteggio di 25-12.

Terzo set

La Leonessa entra in partita e inizia a fornire il proprio contributo in termini di difese ed anche di attacchi. Ma lo tsunami che sta per abbattersi sulla Palestra Polivalente si chiama Ida Taurisano. L’opposta brindisina sino adesso ha realizzato 8 punti in 2 set (una cifra normale, da esseri umani); adesso sta per scatenarsi e 8 punti saranno il suo bottino di ogni singolo set (a parte il tie-break in cui si fermerà a 6).

Simona Mucci

Dopo l’attacco mani-soffitto di Simona-di-metallo (8-8) l’Oria va in fuga con un break da 7 lanciato dai micidiali servizi tesi di Annacarla (anche un ace per la palleggiatrice oritana).

Imperiale rileva Leone, ma le furie rosse consolidano il vantaggio (10-18).

Il grande cuore delle brindisine è riuscito a riaprire un incontro che appariva segnato ed anche piuttosto sfigato, visto l’infortunio a Veronica. E sull’onda dell’entusiasmo anche gli inestetismi tecnici che avevano condizionato i primi due set vengono risolti. Stiamo ricevendo bene, stiamo difendendo meglio, stiamo imponendo un buon muro-difesa, le centrali sono encomiabili e l’attacco punge con sistematicità.

Difesa di Giulia

La Tempesta (in cui entra Litti e rientra Leone) accorcia le distanze (15-20), ma poi la marcia brindisina riprende inesorabile: attacco di Ida, ace di Leone-nostra e punto di Ivana (15-23) al termine di un’azione emblematica. Lo scambio si svolge così: Marcello ha alzato il muro con Daniela al posto di Annacarla (e con Sara in prima linea); Giorgia difende Ventruti e poco dopo Daniela e Giorgia compiono un miracolo su un quasi mani-fuori di Amy; persino la fast di Beppi viene contenuta dalla Leonessa e quando finalmente Ivana ha la possibilità di attaccare, il suo lungolinea non perdona.

Ivana Gallo Ingrao

In tutto questo, dopo essere stata servita per una dozzina di volte dalle alzate in bagher di Sara, Ida ha avuto il tempo di cambiarsi togliendo la maglia con la scritta “Corteo storico di Federico II” e indossando quella con quella con la scritta “Cambia sciuecu!”

Il set è dell’Oria (18-25) e il bello deve ancora venire.

Quarto set

Prima riflessione in tribuna: è il set della bandiera, quello che ci permette di uscire senza imbarazzo dalla Polivalente, oppure possiamo credere fino in fondo nella costruzione dell’impresa?

Seconda riflessione: quant’è bona Simona Mucci.

Simona Mucci

Trattandosi di una riflessione esplicitata a voce ed in considerazione del successivo errore in battuta della giocatrice lizzanese, deduco che gli apprezzamenti galanti (pur se disinteressati) inducono all’errore più delle sguiaiate urla “Sbaglia!” che nei palazzetti spesso accompagnano i servizi delle avversarie…

Lungolinea di Ida e muro Leo-Sara (0-4).

Ventruti sembra la tempestina più efficace in questa fase; i punti della capitana locale, però, non bastano a bilanciare la foga agonistica delle atlete oritane: due punti Leo, uno Sara, uno Ida (2-8).

Dopo tre strepitose difese della Leonessa in un unico scambio, Marcello richiama il “Villanova” e conferma l’orario di arrivo originario. Faremo un po’ tardi.

Simona Leone

Imperiale mette 3 palloni a terra (incluso un creativo ace a pallonetto), ma un mini-break delle brindisine costringe coach Danese a chiamare il secondo time-out (8-15).

La Tempesta si scuote: Amy, Ventruti e Beppi sfiorano il pareggio (15-16), ma gli scambi sono lunghi, segno che la squadra di Marcello non sta mollando affatto.

Il Comune di Oria, nel frattempo, delibera una modifica urgente ai lavori di via Epitaffio allo scopo di appaltare la costruzione di un monumento equestre a Giorgia Mastria.

Giorgia Mastria

Dopo i punti di Ida, Sara e Ivana, il turno in battuta di Annacarla si rivela determinante: a parte l’ace, la palleggiatrice ospite piazza un pallone nell’angolino del posto cinque avversario.

Respiriamo (17-21).

Primo tempo della Cubana, attacco di Ventruti ed invasione brindisina.

Soffriamo (21-22).

Cardone bilancia l’errore in battuta di una compagna (22-23), Sara decide – opportunamente – di… non cambiare sciuecu e serve a Ida un pallone che l’opposta scaglia nella metà campo ospite (22-24).

Ida Taurisano

L’ultimo punto è un’infrazione delle tarantine (un’invasione di Amy, se ho visto bene): Oria vince il set (22-25) e l’incontro è in parità!

Tie-break

Nessuno si arrende, ovviamente, e i palloni vengono difesi con il coltello fra i denti; il tie-break promette spettacolo.

Apre Cardone, replica Ida e poi c’è un tiro fuori delle ospiti, ma il punto è come se l’avesse fatto Giulia, immolatasi a difendere un pallone impossibile (1-2).

Giulia Basile

Due attacchi vincenti per la Leonessa; altrettanti per Ida (4-6).

Brava Simona a farsi trovare preparata e a calarsi nella battaglia (talmente preparata da scavalcare le procedure previste per la sostituzione, a cui le nostre atlete sembrano un po’ insofferenti dai tempi di Terlizzi…).

Immensa Ida, top-scorer con 30 punti.

Ogni tanto sono curioso di conoscere le ragioni che inducono le atlete a scegliere i propri numeri di maglia. Quest’anno Ida gioca con l’undici.

Ivana e Ida

Su questo numero lo scrittore catalano Manuel Vazquez Montalban si è espresso in termini che suonano quanto mai pertinenti:

“L’undici è un numero pieno di significato simbolico. Secondo la simbologia il dieci è il numero della pienezza e l’undici implica eccesso, dismisura, il superamento di qualsiasi ordine…” (1)

Ida è proprio così. E’ oltre la pienezza; è eccesso. E’ eccesso di bravura.

Alle due ex-sangiorgesi, Leone e Imperiale, replicano Ivana e Giulia, il cui muro ci porta in vantaggio al cambio di campo (6-8).

Annacarla Cozzetto

Il transito di Ida dalla prima linea consente all’Oria di mantenere le distanze in vista del rush finale (10-12).

E’ a questo punto che Sara impone un muro che vale oro: 10-13!

Amy trova un mani-fuori e subito dopo la Tempesta ci offre un regalo tanto insperato quanto pesante: un servizio sbagliato (11-14).

Tre palle-match dividono l’Oria dalla grande impresa. Ne basta una: Annacarla smorza a muro l’attacco di Amy, Ida è nel posto giusto al momento giusto e Ivana, costringendo la Tempesta ad una difesa scomposta, può fregiarsi del punto della vittoria, dedicato ai numerosi fans in tribuna (11-15).

La gioia delle ragazze e del coach può scatenarsi sul parquet.

Esultanza oritana

E’ una vittoria importante per la classifica ed è una vittoria che premia il grande carattere delle ragazze, tutte magnifiche.

Il girone di ritorno non avrebbe potuto iniziare nel modo migliore: quattro vittorie su quattro.

E adesso c’è una partita che vale mezzo campionato: Oria-Spongano. Le salentine, all’andata, ci fecero ritornare sulla terra; quell’esperienza sia di insegnamento. Serve l’Oria migliore. Vogliamo la salvezza!

Marcello Presta

Tabellino: Tempesta Taranto-Oria 2-3 (25-17,  25-12,  18-25,  22-25,  11-15)

Tempesta Taranto: Ventruti 13, Leone A. 14, Cardone 11, Beppi 12, Imperiale 7, Dell’Orco NE, Mucci 6, Litti 0, Russo NE, Sebastio 1, Bozzetto NE, Cofano (L) – All. Danese.

Muri-punto 9, ace 6, errori in battuta 8.

New Volley Oria: Carone NE, Cozzetto 3, Gallo Ingrao 9, Peluso 0, Giuffrè 7, Basile 3, Taurisano 30, Votano 0, Deandri 7½ (in matematica), Leone 7, Parisi 4, Lo Noce 1, Mastria (L) – All. Presta.

Muri-punto 6, ace 4, errori in battuta 9.

Arbitri: Gianfranco Sasso e Federica De Luca.

Giorgia Mastria

Altri risultati: Ugento-Assi Brindisi 2-3, Cutrofiano-Nardò 3-1, Collepasso-Presicce 3-0, Spongano-San Cassiano 2-3, Galatina-Squinzano 3-0, Pallavolo 80 BR-Casarano 3-1.

Classifica: Assi Brindisi e Cutrofiano 47; Ugento 43; Collepasso 37; Taranto 32; Oria 27; Spongano e Galatina 24; San Cassiano 22; Presicce 19; Pallavolo 80 BR 15; Nardò 12; Casarano 5; Squinzano 3.

Il presidente

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Nardò 360,00; Presicce 352,00; San Cassiano 165,00; Spongano 160,00; Collepasso 132,00; Pallavolo 80 BR 90,00; Casarano 82,00; Cutrofiano 70,00; Squinzano 52; Assi Brindisi 35,00, Ugento, Taranto, Oria e Galatina 0.

Spongano scavalca Collepasso grazie ad una multa di 65 euri con cui sono state sanzionate le divergenze d’opinione tra i tifosi e l’arbitro.

Prossimo turno: Oria-Spongano, domenica 3 marzo 2013, ore 18.30.

 

NOTE:

(1) VAZQUEZ MONTALBAN, M., Il premio, Feltrinelli, Roma, 2009 (8^ ediz.), pag. 155.


ORIA-TEMPESTA TARANTO 3-1

5 novembre 2012

Domenica 4 novembre 2012 – ore 18.30

Se a San Cassiano si era parlato di difetti di crescita, è evidente che nella scorsa settimana qualcosa dev’essere successo: dopo il decreto Cresci-Italia, Monti deve aver approvato un decreto Cresci-Oria, con il secondo (che punta alla valorizzazione dei giovani) decisamente più efficace del primo (che invece ne compromette il futuro).

E restando in tema di riforme, pensandoci bene, quello tra Oria e Taranto potrebbe essere considerato un derby. Il governo dei bocconiani ha infatti disposto la fusione tra le province di Brindisi e Taranto e nonostante il desiderio espresso da molti Comuni (da Avetrana a Olgiate Comasco…) di andare con Lecce, gli accorpamenti sembrano imminenti. Secondo me, fino alla fine, non se ne farà nulla, proprio come i tagli alla casta che vengono strombazzati e poi annullati qualche anno dopo per qualche difetto di legittimità. La Regione Puglia ne sa qualcosa; chiedere ai consiglieri rimborsati.

Inoltre sulla questione degli accorpamenti delle province pende un ricorso elaborato nell’intervallo tra il secondo e il terzo set da Desy Calderone, che, avendo studiato a fondo la Costituzione, ha rilevato incongruenze con quanto disposto dall’art. 117 del Titolo V così come modificato dalla legge costituzionale n. 3 del 2001.

Ma, a proposito di diritti costituzionali (nello specifico quelli al lavoro ed alla salute) e di elementi in comune tra Taranto ed Oria, proprio oggi purtroppo la città brindisina si stringe nella chiesa di San Domenico per i funerali di Claudio Marsella, l’operaio morto nello stabilimento Ilva di Taranto.

L’emergenza ambientale e la strage perpetrata dalle emissioni dell’acciaieria hanno posto in secondo piano la questione della sicurezza sul lavoro in quella stessa fabbrica.

Claudio Marsella ce l’ha ricordata drammaticamente.

E anche la New Volley Oria, nel giorno del lutto cittadino, chiede ed ottiene di ricordare con un minuto di silenzio la quarantacinquesima vittima dell’Ilva dal 1993, l’anno della privatizzazione.

A me piace richiamare le parole del GIP Patrizia Todisco, che in un’ordinanza ha superato la contrapposizione tra diritto alla salute e diritto al lavoro replicando alle cazzate dell’Ilva e sostenendo, in pratica, che in quella fabbrica neanche il diritto al lavoro è garantito:

“Viene solitamente invocato anche il diritto al lavoro, per lo più in una prospettiva che i due diritti – il diritto alla salute e diritto al lavoro – giunge sostanzialmente a contrapporre, auspicandone quindi una positiva coniugazione.

Orbene, non sembra che il diritto al lavoro riconosciuto dalla Costituzione quale diritto di tutti i cittadini possa essere inteso quale diritto ad un lavoro purchessia, tale da pregiudicare, ad esempio, la salute di chi lo svolge o quella di altre persone, o la propria od altrui libertà, ma solo come diritto ad un lavoro che anzitutto si svolga nel pieno rispetto dei diritti fondamentali della persona (salute, sicurezza, libertà e dignità umana), i quali valgono, dunque, a permearne l’essenza, cosicché nessuna contrapposizione può profilarsi tra i due diritti, la tutela del lavoro presupponendo imprescindibilmente quella della salute”.

In altre parole: come può l’Ilva invocare il diritto al lavoro quando con il diritto al lavoro (inteso come lavoro rispettoso della salute, della sicurezza, della libertà e della dignità dei lavoratori stessi) si è pulita il culo per anni, subendo condanne penali e mandando 45 persone al cimitero?

Passiamo alla partita.

La delegazione tarantina, abituata al gelo abitualmente percepito in questo palazzetto nei mesi invernali, prende atto di come questa sera la temperatura sia ragionevole. Quello che forse è sfuggito agli ospiti sono gli uccelli che hanno deciso di godersi la partita da dietro un vetro sopra la tribuna del lato spogliatoi.

E’ un’immagine inquietante. Mi ricorda il film di Alfred Hitchcock…

La partita promette spettacolo. L’Oria appare in crescita, nonostante l’onorevole sconfitta di San Cassiano, e la Tempesta è una delle formazioni più competitive del girone. Il presidente Luca Passaro preferisce mantenere un certo understatement e respinge la definizione di “corazzata”.

Ma siamo lì. E’ vero, coach Monopoli ha portato con sé in Calabria Valentina Moro e Rosanna Galiulo (una delle centrali più brillanti dello scorso torneo), ma il nuovo mister, Renato Danese, ha compensato le partenze con mezzo San Giorgio (Mucci, Imperiale, Leone). Non a caso, in tribuna è presente anche il presidente Fasano per monitorare i progressi delle sue brillanti creature.

Corazzata o no, in caso di vittoria la Tempesta potrebbe porsi da sola al comando della classifica, alla luce del 3-2 tra Assi Brindisi e Ugento.

Di quella partita si raccontano cose strabilianti. In effetti, dev’essere stato spettacolo allo stato puro con set tiratissimi e un parquet stracolmo di giocatrici che farebbero la loro figura in categorie superiori. Si racconta di muri alti quattro metri, di attacchi scagliati con la forza di un maglio perforante di Goldrake, di difese più cazzute di quella con cui Formigoni ha tentato di restare aggrappato alla sua poltrona.

Chissà che non sia rimasta incinta qualche altra giocatrice dell’Assi – ho chiesto, senza però avere un riscontro positivo dalle testimoni oculari.

A proposito, dimenticavo che nella Tempesta manca una delle mie palleggiatrici preferite, Gaia Angiulli, che saluto con stima e affetto.

Formazioni.

New Volley Oria: Noemi Votano palleggiatrice, Ida Taurisano opposta, Ivana Gallo Ingrao e Simona Leone schiacciatrici, Daniela Lo Noce e Sara Giuffrè centrali, Giorgia Mastria libero.

A disposizione di coach Marcello Presta: Angela Carone, Chiara Guadalupi, Annacarla Cozzetto, Federica Peluso, Désirée Calderone e Simona Bianco.

Tempesta Taranto: Lucia Sebastio palleggiatrice, Mimma Ventruti opposta, Amy Leone e Simona Mucci schiacciatrici, Adriana Cardone e Francesca Beppi centrali, Federica Cofano libero.

A disposizione di coach Renato Danese: Elisa Imperiale, Federica Litti, Mary Carcas Regnaud, Stefania Dell’Orco, Francesca Russo e Fabiana Bozzetto.

Primo set

Diagonale indifendibile di Ida e blocco di Sara che si oppone ad una ricezione lunga (2-0).

L’Oria sembra essere sceso in campo concentrato e determinato, ma nel “trionfo di opposte” che caratterizza questi primi scambi anche Ventruti si mette in evidenza (2-4).

Punto di Amy Leone, reduce dai successi estivi sulla sabbia del beach-volley, e turno in battuta della Leonessa talmente efficace da regalarci il pareggio con due ace (6-6). La serie positiva di San Cassiano continua; alla nostra schiacciatrice dieci giorni fa dev’essere apparso in sonno Kaziynski per rivelarle i segreti del servizio vincente.

Per 19 scambi, ossia fino al servizio sbagliato da Amy Leone, neanche un errore-punto per la Tempesta, ma anche l’Oria, pur sprecando qualcosa, sta giocando bene, con grande intensità. E la partita è bellissima.

Purtroppo, però, siamo noi ad inaugurare la lunga serie di invasioni che caratterizzeranno l’incontro ed il passaggio di Francesca Beppi dalla prima linea fa molto male (9-14). La centrale livornese piazza due fast da manuale, come se ne vedono poche in serie C.

Gli scambi, comunque, sono lunghi e le difese particolarmente reattive.

Bene Sara (primo tempo), bene Ivana (attacco), bene Daniela (che schiaccia una difesa lunga).

Ed è spettacolare il punto conquistato da Leo, che centra proprio l’angolino del posto cinque.

La Cubana va a segno due volte, ma adesso le ospiti cominciano a sbagliare qualcosa favorendo il sorpasso della New Volley (17-16).

Sara, con un bel pallonetto, e Ivana, con un mani-fuori, incrementano il vantaggio di un’altra misura (20-18) e gli sforzi profusi da Leone (Amy) e da Simona-di-metallo vengono vanificati da errori in battuta fatali (22-20).

Dentro Imperiale per Ventruti nel Taranto, Anncarla per Noemi nell’Oria.

Il finale di set è palpitante: primo tempo di Cardone (22-21) e poi grande lavoro della difesa brindisina, ottimamente valorizzato da una diagonale di Ida e da una sapiente Leonessa, che gioca con le mani del muro ospite (24-21).

Nel primo set-point si verifica una specie di assalto al nastro da parte di tutte le giocatrici presenti sul parquet. E’ come se – in bilico sulla rete – avessero messo in offerta un iPhone5 a 10 euri. Ma a commettere l’infrazione è una giocatrice non identificata della Tempesta: il primo set è dell’Oria (25-21).

Grande ritmo e bello spettacolo. L’Oria più bello della stagione e sarà così fino alla fine.

Secondo set

Imperiale confermata sul parquet dall’inizio del parziale.

L’Oria sbaglia un servizio, poi lo sbaglia il Taranto, poi di nuovo l’Oria. Bene, andiamo avanti così fino al 23-23 e poi ce la giochiamo in un paio di scambi…

Guizzo dell’Oria con una Leonessa sfavillante, già autrice di 3 punti nel set, e con una difesa encomiabile delle nostre ragazze (6-3). Credo che Giorgia, in particolare, stia disputando la migliore partita della sua giovane carriera.

Passa Beppi, ma c’è l’immediata replica di Sara (bel pallonetto).

La Tempesta recupera con Imperiale e con un paio di errori-punto nostri (9-7) e si apre un’altra fase avvincente della partita connotata da un’alternanza quasi perfetta.

Ida è magnifica: 5 punti in 11 scambi, attaccando da tutte le posizioni: prima linea, seconda linea, voliera di Hitchcock…

Le tarantine, però, ribattono ad ogni colpo e il risultato rimane in bilico (da registrare un’altra fast di Beppi ed uno scambio lunghissimo chiuso con successo da Imperiale): 15-14.

Sul più bello, però, c’è il break da 4 della Tempesta avviato e concluso dai muri di Ventruti (15-18).

Adesso l’Oria è un po’ in difficoltà: non sa tradurre in punti il buon lavoro del muro-difesa e le ospiti ne approfittano con Mucci e la solita Ventruti (17-22).

Ida ci tiene in corsa con altri due attacchi (19-23), ma dal cilindro del sestetto ionico vengono estratti due pallonetti che risultano decisivi: il primo di Ventruti, il secondo di Beppi (20-25).

Davvero molto brava la centrale livornese.

Alla Tempesta è capitata la stessa botta di culo che ebbe la Palafiom con Cristiana Zonca: giocatrici piovute dal cielo in estate grazie alla Marina Militare.

Cosa potrebbe piovere dal cielo a Oria? Una giocatrice moglie di Federico II? Una restauratrice della mano caduta alla statua di Costantino? Un’assaggiatrice dei dolci dell’Art Decò?

Terzo set

Prende avvio un set surreale.

Bolide di Ida (mani-soffitto) e due errori-punto delle ospiti (3-0).

Attacco di Ida ed invasione tarantina (5-0).

Coach Danese chiama il time-out, ma c’è un ulteriore attacco di Ida ed un’ulteriore invasione ospite (7-0).

Punto della Leonessa e doppia fischiata alla palleggiatrice ionica (9-0).

Guardo più volte il tabellone per essere sicuro. Sono astemio, ma non riesco a credere a quello che vedo: 9-0.

Ma è proprio così. Le brindisine stanno giocando benissimo sotto tutti i punti di vista (tecnico, tattico, caratteriale), mentre il pur eccellente potenziale delle ospiti in questa fase risulta piuttosto inibito. In particolare, è proprio “il clan delle sangiorgesi” ad apparire irriconoscibile se confrontato con le brillanti prestazioni a cui le creature di Fasano ci avevano abituato lo scorso anno. Comunque Simona-di-metallo è sempre più bella.

Contromisure di coach Danese: Leone (Amy) per Imperiale e Carcas Regnaud per Sebastio.

Leo: prima tira fuori poi in campo (10-1).

Cubana: prima tira fuori poi piazza un muro (11-2).

Massimo vantaggio dell’Oria con una doppietta di Sara (muro ed ace) ed un attacco vincente di Ivana (16-3).

Purtroppo quello di Saretta resterà un muro-punto isolato e il fondamentale rimane probabilmente l’unico cruccio di Marcello.

Esce anche Simona Mucci per fare spazio a Federica Litti, che io ricordavo come centrale ma vedo schierarsi in posto quattro. In effetti, la giocatrice della Tempesta vanta un ruolo la cui parola mi ha sempre affascinato: “universale”. Può fare tutto. E’ il mio sogno vedere un giorno una squadra composta da sei universali più un libero altrettanto universale.

In ogni caso, l’ingresso di Litti è decisamente proficuo: pallonetto dalla banda e servizio vincente (19-10).

Le ospiti rosicchiano così alcuni punti, ma il set ormai ha perso di senso e si arriva alla sua conclusione per inerzia.

Oria tende al rilassamento, la Tempesta si prepara al set successivo: 7 errori-punto negli ultimi 9 scambi; soltanto Ivana regala un paio di perle con i suoi mani-fuori (25-14).

Gli errori-punto, in verità, sono stati copiosi in tutto il parziale: 10 ne ha fatti l’Oria, 11 la Tempesta.

Quarto set

La formazione ospite ripresenta il sestetto con cui aveva iniziato la gara.

Pensandoci bene, il “libero universale” nel mondo della pallavolo già esiste ed è Federica Cofano: oltre a ricevere e a difendere, l’atleta tarantina firma anche cronache sportive. Ogni tanto estrae il note-book dal calzino e prende appunti oppure intervista una compagna nel momento stesso in cui sta effettuando l’azione…

Ancora una volta il primo servizio dell’Oria viene effettuato male e il coach non fa nulla per dissimulare una certa contrarietà.

Lo consolano gli attacchi di Ida, il pallonetto di Sara e il mani-fuori della Leonessa con cui la squadra di casa dimostra di non accontentarsi di soli due set e annuncia di voler tentare l’impresa (5-2).

Ivana incrementa il vantaggio (8-4), ma poi commettiamo il terzo errore in battuta del set. E Marcello comincia ad innervosirsi.

Per le attaccanti ospiti, però, è una serata da dimenticare e mister Danese decide di affidarsi nuovamente e temporaneamente a Litti.

Break da 6 dell’Oria con ipoteca su set e partita (14-6). Grandissima Ida, ma ormai rischio di diventare ripetitivo: top-scorer anche questa sera con il nuovo primato personale della stagione (24 punti). Sempre miglior realizzatrice, mai sotto i 22 punti.

Ma in questa fase brilla anche la stella di Giorgia, autrice di veri e propri miracoli difensivi, al pari di Ivana.

Fast di Beppi e punto in ricezione di Leone (Amy) con la difesa brindisina ingannata dalla finta di Sebastio.

Nocciolina sbaglia il servizio (16-9) e Marcello stavolta si incazza di brutto.

In questi casi non conta tanto chi sbaglia di più ma chi sbaglia per ultimo o chi sbaglia nel momento meno opportuno. E’ come quando in una famiglia numerosa un figlio rompe un vetro, un altro manda in ospedale la sorellina, il terzo dà fuoco alla cucina; basta che poi il quarto figlio (che è stato buono buono fino a quel momento) faccia cadere una briciola sul pavimento ed è lui a prendersi il caricatone di mazzate dal capofamiglia esasperato.

Povera Nocciolina…

Miracolo di Giorgia e pallonetto di Ida, ben servita da Noemi, anche lei autrice di una prestazione lodevole.

Doppietta di Ivana ed ace di Sara (22-12): a quota 22 e con un vantaggio di 10 punti l’Oria sembra in dirittura d’arrivo.

Ma adesso qualcosa si inceppa. Intanto, decidiamo di offrire il nostro contributo alla grande sagra delle invasioni e ne facciamo 3 quasi consecutive. Poi subiamo gli attacchi di Beppi e l’ace di Ventruti. In questo modo il Taranto ha recuperato ben 7 punti e il risultato del set non è più tanto scontato (22-19).

Dentro Annacarla per Noemi.

Dagli spalti Pocahontas e il Koala si collegano spiritualmente con la squadra e la spingono verso la vittoria.

Prima c’è un attacco di Ida (23-19), poi uno scambio di servizi sbagliati (24-20) e infine la battuta risolutiva di Ivana che regala all’Oria una vittoria su cui – lo ammetto – non avrei scommesso un panzerotto di Annacarla.

Non l’avrei scommesso sia perché consapevole del notevole valore della Tempesta (oggi inespresso o espresso solo a tratti) e sia perché i panzerotti di Annacarla non si scommettono, ma si mangiano. E poi perché non mi sarei aspettato un Oria così migliorato in poco tempo, così disciplinato e così determinato. Tutto ha funzionato bene nella formazione brindisina. E’ stato un esame di maturità superato.

Ma siamo appena alla quarta giornata. Di esami ce ne sono altri 22.

Tabellino: Oria-Taranto 3-1 (25-21,  20-25,  25-14,  25-20)

New Volley Oria: Carone NE, Guadalupi NE, Cozzetto 0, Gallo Ingrao 14, Peluso NE, Giuffrè 8, Calderone NE, Taurisano 24, Votano 0, Leone 11, Bianco NE, Lo Noce 1, Mastria (L) – All. Presta.

Muri-punto 1, ace 6, errori in battuta 12.

Tempesta Taranto: Ventruti 11, Leone 6, Cardone 4, Beppi 11, Imperiale 2, Mucci 4, Litti 2, Sebastio 0, Carcas Regnaud 0, Dell’Orco NE, Russo NE, Bozzetto NE, Cofano (L) – Danese.

Muri-punto 5, ace 3, errori in battuta 10.

Arbitri: Pierpaolo Di Bari e Valeria Montagna.

Altri risultati: Assi Brindisi-Ugento 3-2, Nardò-Cutrofiano 1-3, Casarano-Pallavolo 80 Br 2-3, Presicce-Collepasso 0-3, San Cassiano-Spongano 2-3, Squinzano-Galatina 0-3.

Classifica: Assi Brindisi 11; Collepasso 10; Taranto, Ugento, Oria e Cutrofiano 9; Pallavolo 80 Brindisi 7; Spongano 6; San Cassiano 5; Galatina 4; Presicce e Nardò 2; Casarano 1; Squinzano 0.

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Collepasso 80,00; San Cassiano 65,00; tutte le altre 0,00.

Tutti buoni nella terza giornata.

Prossimo turno: Spongano-Oria, sabato 10 novembre, ore 18.30.


TEMPESTA TARANTO-ORIA 3-0

15 aprile 2012

Sabato 14 aprile 2012 – ore 18.30

Probabilmente la pioggia porta bene ad una squadra che si chiama… Tempesta. Meteorologia a parte, la partita del Maria Pia non ha avuto storia: troppo ampio il divario tecnico tra le padrone di casa e l’Oria. Troppo pesanti le assenze che ci avrebbero permesso almeno di provarci.

In casa rossoblu si mantiene un certo understatement e per prudenza si parla ancora di salvezza, ma la rincorsa ai play-off continua inesorabile con la settima vittoria consecutiva.

Per l’Oria il massimo obiettivo è il terzultimo posto (o il penultimo; dipende dal risultato di Casarano domenica). Alla luce del calendario che adesso ci propone Spongano, Brindisi e Casarano, viene da chiedersi: ce l’amma sciucàte a fa’ le prime 10 partite visto che quelle che contano saranno soltanto le ultime 3…?!

Giocare al Maria Pia in trasferta è una sensazione un po’ strana per chi ha frequentato questa palestra. Sarei tentato di restare a casa e di fare una pennichella prolungata fino alle 18 per assaporare il gusto di arrivare in palestra, una volta tanto, cinque minuti prima dell’inizio della partita.

C’è l’inossidabile signor Ugo. C’è la sua altrettanto inossidabile caffettiera. Forse ci sono ancora i solleciti di pagamento per l’affitto della palestra (lasciati insoluti dall’Uomo del Monte).

A non esserci (non in campo, almeno) sono le palleggiatrici dell’Oria. Tutte e tre (Stefania, Annacarla e Noemi) bloccate da malanni.

Incredibile.

A inizio stagione avere tre palleggiatrici sembrava quasi un lusso e adesso sono cadute come birilli una dopo l’altra…

Per poco, speriamo.

Intanto il virus delle palleggiatrici (virus di Setter) è stato isolato da un’equipe medica giunta appositamente dal Mount Sinai Hospital di New York. E’ un virus nuovo, sconosciuto, in grado di selezionare le vittime in base al ruolo colpendo in via esclusiva le palleggiatrici.

Ce lo ha spiegato il dottor Jonathan Miller: “Il virus di Setter è un virus selettivo che colpisce soltanto alcune categorie di persone: le palleggiatrici. La trasmissione avviene per contatto con un pallone infetto oppure attraverso le vie respiratorie. I primi sintomi sono la dissenteria, a volte un dolore allo stomaco ed una forte insofferenza emotiva verso la parola “doppia”. Riteniamo che possano esserci anche dei portatori sani. Per ulteriori approfondimenti, però, dobbiamo completare le nostre analisi”.

A scopo preventivo, Gaia Angiulli ha giocato con una mascherina e Simona Leone si è toccata in un punto del corpo ben preciso (in alto a sinistra) per tutta la durata della partita. Federica Peluso, che si è soltanto allenata da palleggiatrice durante qualche riscaldamento (ma ha sostituito Noemi in Under18) a fine partita è stata ritirata dalla squadra dalla madre, che l’ha iscritta ad un corso di arpa celtica.

Ma dove la scienza non è ancora in grado di fornire risposte ci si è rivolti alla spritualità. Il padre di Noemi ha benedetto il parquet con un corno, una coccinella ed un quadrifoglio prima di porgerli alla figlia.

La partita maschile finisce tardi e così resta soltanto mezz’ora per il riscaldamento. Sembra il riscaldamento di Ridolini: uno contro uno, dopo due minuti si passa agli attacchi, dopo altri due minuti in fretta e furia si passa ai servizi.

Formazioni.

Tempesta Taranto: Gaia Angiulli in palleggio, Mimma Ventruti opposta, Valentina Moro e Claudia Quero laterali, Adriana Cardone e Rosanna Galiulo centrali, Federica Cofano libero.

A disposizione di coach Davide Monopoli: Michela Palmisano, Daniela Fanelli, Federica Litti, Sarah Marino e Fabiana Bozzetto.

New Volley Oria: Simona Leona in palleggio, Simona Minetti opposta, Ivana Gallo Ingrao e Maria Nannavecchia laterali, Giulia Basile e Daniela Lo Noce centrali, Giorgia Mastria libero.

In panchina con coach Marcello Presta: Angela Carone, Desy Calderone, Federica Peluso e Simona Bianco.

Primo set

Vediamo un po’.

Simona Leone non è nuova al ruolo di palleggiatrice: a parte l’epoca del minivolley, quando lo praticava con una certa costanza, lo ha rispolverato in un paio di occasioni ai tempi dell’Uomo del Monte e poi quest’anno durante qualche rotazione occasionale.

Simona Minetti e Giorgia Mastria ritornano ai ruoli di inizio stagione (rispettivamente opposta e libero), abbandonati però a partire dalla quinta giornata.

Il primo punto è di Daniela, ma la Tempesta inizia subito a forzare il servizio con Valentina Moro (5-1).

Schiacciatrici a confronto: lungolinea di Ivana e bolide scagliato da Quero (6-2).

Due tiri fuori dell’Oria, un riuscito primo tempo di Galiulo e un ace di Ventruti. Nonostante la buona volontà della squadra, l’assetto tattico d’emergenza non porta frutti; il set ha già un proprio destino (8-3).

Fanno punti Giulia, Simona e Ivana, ma due delle più positive atlete della squadra di casa, Galiulo e Moro, infilano un mini-break da tre (15-7).

L’Oria apre una parentesi in questo parziale di sofferenza e gran parte del merito è di Simona Minetti, l’atleta che sta adattandosi meglio agli sconvolgimenti tattici a cui ci ha costretti il virus delle palleggiatrici. Dopo un delizioso pallonetto di Ivana che vale il 15-12, coach Monopoli chiama il time-out e spazza via la rilassatezza che forse stava facendosi strada tra le proprie atlete.

La Tempesta chiude di fatto il set: muro della Cubana, mani-fuori di Ventruti, ace di Angiulli e punto di Moro dopo un miracolo difensivo di Cofano (21-12). Molto positiva la prova del libero tarantino.

C’è tempo per un altro muro di Cardone e per una palletta-furbetta di Quero: il primo parziale finisce con un eloquente 25-14.

Secondo set

Show di Valentina Moro in avvio di secondo set: prima una diagonale, poi una palletta, poi un attacco che segue un salvataggio difensivo della stessa schiacciatrice ionica. E al centro del gioco tarantino c’è ovviamente Gaia Angiulli, precisa nel suo mestiere, ma anche molto insidiosa in battuta (5-0).

Il servizio della Tempesta non ha mai lasciato tregua alle brindisine. Bisogna, comunque, evidenziare che, a parte qualche prevedibile problema di assestamento, Giorgia ha disputato una gara attenta e grintosa.

Le fast di Daniela sono state l’altra bella sorpresa della serata. Ne ha fatte più oggi che nel resto del campionato…

Con gli attacchi di Simona movimentiamo un po’ il tabellone segnapunti, ma dall’altra parte c’è una coppia di centrali particolarmente pregiata che contribuisce a mantenere le distanze: la Cubana si dedica ai primi tempi e Rosanna alle fast (11-4).

Con una Ventruti così affidabile, una Quero in grande crescita e una Moro brillante, dev’essere un piacere per Angiulli poter scegliere tra tante soluzioni. Ma dev’essere un piacere anche per le compagne essere servite da una palleggiatrice così talentuosa.

Mentre zia Gaia dà soddisfazione ai parenti in tribuna, Annacarla si rende utile alla causa oritana e cerca sul catalogo “Avon” qualche collega di ruolo in offerta speciale. Bisogna dire, comunque, che Leo – tra una grattata metaforica e l’altra – sta facendo degnamente il proprio dovere. E’ l’ennesima conferma dello spirito di disponibilità e di sacrificio di questa ragazza.

Errore in battuta dell’altra Simona, ma è un peccato veniale: dopo 20 partite da libero aveva perso l’abitudine (12-5).

Sul 15-8 nuova accelerazione della Tempesta con quattro punti consecutivi.

Entra la battitrice specializzata Michela Palmisano, poi facciamo punti con Ivana, Leo (bel tocco di seconda) e Nanna, ma il set è già scivolato via: magia di Angiulli e attacco di Moro dopo l’ennesimo salvataggio di Cofano (25-15).

Abbiamo concluso con un punto in più rispetto alla prima frazione, comunque. Facciamo progressi.

Terzo set

La partita scorre loffia e scontata anche nel terzo set. Le brindisine stanno impegnandosi e non si può eccepire nulla da questo punto di vista. La Tempesta mantiene il controllo della gara e deve solo preoccuparsi di tenere alta la concentrazione.

Bene le centrali: Daniela continua a collezionare fast, ma le repliche di Cardone e Galiulo sono immediate (9-6).

Pochi muri questa sera, ma non vorrei avrei “frainteso” alcuni palloni finiti sul nastro dalla parte ospite.

Piano piano la partita comincia ad offrire un po’ di vivacità tecnica.

La pipe di Ivana va a segno e la nostra capitana coraggiosa realizza con un ace il sesto punto personale (11-8).

Angiulli compie un capolavoro: con la mano piazza un pallonetto all’indietro che atterra con precisione all’angolo del nostro posto quattro.

Subito dopo è la volta di un pallonetto più tradizionale di Valentina Moro (13-8).

Leo passa un pallone difficile a Pocahontas, che lo schiaccia con determinazione: un’azione bellissima che purtroppo viene annullata dal fischio dell’arbitro. Era doppia. Ed era vero. Ma già era assai ca chedda pall’ l’aveva salvata e passata con precisione alla centrale (grattandosi metaforicamente, peraltro); mo vuè pur’ ‘u tocc’ pulìte…

La legge non ammette eccezioni e noi conserviamo solo il ricordo del gesto tecnico. Chissà se la quinta e la sesta palleggiatrice dell’Oria sapranno fare altrettanto nelle prossime settimane…

Sul 16-9 un tentativo di rimonta delle furie rosse: Ivana ingarra un attacco colpendo con l’esterno del pugno, Giulia mura un’offensiva dal centro e poco dopo piazza una sette (17-13).

Imprecisioni della Tempesta e attacchi vincenti di Nanna (20-18). La schiacciatrice cegliese ha scelto la fase finale dell’incontro per dare il meglio di sé.

Fast di Galiulo, doppietta di Nanna e lungolinea fuori misura delle tarantine: Oria a un passo dal pareggio (22-21)!

E’ solo un’illusione.

Nonostante la buona rotazione brindisina, la partita la chiude Valentina Moro con una diagonale ed un lungolinea (25-22).

E’ finita una di quelle partite che non si vede l’ora che finiscano anche se bisogna dire che gli ultimi cinque minuti sono stati emozionanti.

La Tempesta svolge diligentemente il compitino, ma è meglio giudicarla sulla base delle imprese compiute con il Cutrofiano e con l’Ugento. All’andata avevo parlato di una classifica bugiarda e ingenerosa; una volta tanto ho azzecato la valutazione.

L’Oria ha fatto quello che poteva. Pur in una partita opaca come i bilanci della Lega Nord, qualcosa di buono si è visto: la prova di Daniela, la capacità di adattamento di Simona e la determinazione di Giorgia. E’ tutta esperienza.

Tabellino: Tempesta Taranto-Oria 3-0 (25-14, 25-15, 25-22)

Tempesta Taranto: Ventruti 6, Palmisano 0, Cardone 9, Moro 14, Quero 5, Litti NE, Marino NE, Angiulli 4, Galiulo 8, Bozzetto NE, Cofano (L) – All. Monopoli.

Muri-punto 2, ace 7, errori in battuta 4.

Punti-fatti: 46 (media set: 15,3), errori-punto 19 (media-set: 6,3).

New Volley Oria: Carone NE, Calderone NE, Gallo Ingrao 6, Peluso NE, Basile 3, Minetti 6, Nannavecchia 9, Leone 2, Bianco NE, Lo Noce 6, Mastria (L) – All. Presta.

Muri-punto 1, ace 1, errori in battuta 3.

Punti fatti 32 (media-set: 10,7), errori-punto 29 (media-set: 9,7).

Fette di torta” su 126 scambi: PF Tempesta 36,5%, PF Oria 25,4%, EP Oria 23%, EP Tempesta 15,1%.

Arbitri: Donato Colucci e Giuseppe Latronico.

Altri risultati: Mesagne-Ugento 3-0, Spongano-Presicce 2-3, Trepuzzi-Galatina 0-3, Cutrofiano-Nardò 3-0, Casarano-San Giorgio 3-1, Collepasso-Brindisi 3-0.

Classifica: Mesagne 58; Ugento 50; Presicce 49; Tempesta TA e Galatina 46; Cutrofiano 45; San Giorgio 35; Collepasso 33; Trepuzzi e Spongano 28; Nardò 24; Casarano 20; Brindisi 11; Oria 10.

Verdetti: La giornata spezza definitivamente in due la classifica: sarà il San Giorgio a fare i play-out (con Collepasso, Trepuzzi, Spongano, Nardò, Casarano, Brindisi e Oria). Salvezza matematica per Presicce, Galatina, Tempesta e Cutrofiano.

Le ultime incertezze ormai riguardano soltanto i play-off promozione: oltre al Mesagne, restano due posti per cinque squadre (Ugento, Presicce, Galatina, Tempesta e Cutrofiano).

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Nardò 337,00; Presicce 250,00; Spongano 130,00; Trepuzzi 65,00; Brindisi e Ugento 61,00; Mesagne 45,00; Oria 30,00; Tempesta TA 26,00; Cutrofiano e Galatina 25,00, San Giorgio, Collepasso e Casarano 0,00.

Entra in classifica anche il Galatina: 25 euro per gli insulti all’arbitro da parte di un isolato tifoso.

A tre giornate dalla fine soltanto 3 squadre restano immacolate (e lo sono anche sul piano dei provvedimenti ai tesserati senza sanzioni pecuniarie): San Giorgio, Collepasso e Casarano.

Prossimo turno: Oria-Spongano, domenica 22 aprile, ore 18.00.


ORIA-TEMPESTA TARANTO 1-3

19 dicembre 2011

Domenica 18 dicembre 2011 – ore 18.00

Che Oria-Tempesta sarebbe stata una partita diversa dalle altre lo si poteva immaginare. Troppe relazioni, troppi trascorsi, troppe storie in comune perché sul parquet non ci fosse il desiderio di fare bella figura e ovviamente di vincere. La sfida agonistica è stata anche una serie di sfide individuali e questo ha reso l’incontro particolarmente vivace e vibrante. Sul parquet bella figura l’hanno fatta entrambe le squadre, ma solo una, ovviamente, ha vinto: la Tempesta.

Quello che non si sarebbe potuto immaginare sono stati alcuni eccessi, francamente censurabili, ma tra persone di sport si sa che tutto finisce al fischio finale dell’arbitro e forse potremmo anche fare a meno di parlarne se non per invocare lo spirito del Natale che cancella ogni residuo di rancore.

Oltretutto voglio ricordare in questa sede la figura di una delle figure più limpide del secolo scorso, l’ex-dissidente e poi presidente della Cecoslovacchia, Vaclav Havel, appena scomparso:

 “I princìpi tendono a unire piuttosto che a dividere: sono i parametri sui quali si misura la legittimità dei nostri interessi” (1).

Uniti dai princìpi di rispetto e di sportività, dunque, subordiniamo ad essi i nostri interessi agonistici. Buon Natale a tutti; pace e serenità alle nostre squadre e al mondo.

Piuttosto, spostiamo l’attenzione sulla partita perché è stata una bella partita condita da un finale emozionante. Sarebbe stato interessante ascoltare in quei frangenti la telecronaca dei Lucchetta del Golfo (di Taranto), ma la felice sperimentazione in streaming avviata l’anno scorso purtroppo non è stata rinnovata.

Sugli spalti presenze prestigiose. Silvietta, forse perché stanca del viaggio, non se la sente di scendere sul parquet nonostante le pressioni dello scrivente. Valentina, invece, viene respinta al riconoscimento perché la colorazione dei capelli non corrisponde a quella del documento (violacei con meches azzurre e pois rosa). E poi Lucrezia, giunta con l’intento di far nascere la bambina al centro del parquet durante un intervallo. Il presidente aveva già indossato il camice e la mascherina per procedere al parto, ma evidentemente i tempi non sono ancora maturi. Per “lo sgravamento” ci si aggiorna al 15 gennaio, ore 18.20 (Oria-Brindisi, intervallo tra il 1^ e il 2^ set).

A proposito di presidenti, si registra la presenza dello storico patron della Palafiom, Marco Urago. E’ in Puglia in attesa che le Nazioni Unite riconoscano, dopo il Sud Sudan, un altro nuovo Stato dove poterlo spedire (si parla del Nord Etiopia, della Kamchatka orientale o della Repubblica Autonoma di Bergamo Bassa).

Formazioni.

New Volley Oria: Annacarla Cozzetto in palleggio, Stefania Guacci opposto, Ivana Gallo Ingrao e Maria Nannavecchia laterali, Daniela Lo (staccato) Noce e Giulia Basile centrali, Simona Minetti libero.

In panchina con coach Marcello Presta: Angela Carone, Noemi Votano, Federica Peluso, Simona Bianco e Giorgia Mastria, che ha portato i pasticcini (brava quella figlia; tanti auguri!).

Tempesta Taranto: Gaia Angiulli palleggiatrice, Mimma Ventruti opposto, Valentina Moro e Claudia Quero laterali, Rosanna Galiulo e Adriana Cardone centrali, Federica Cofano libero.

A disposizione di coach Davide Monopoli: Michela Palmisano, Maria Giovanna Carcas Regnaud, Daniela Fanelli, Federica Litti, Fabiana Bozzetto e Rosaria Toma.

Finalmente posso vedere all’opera Gaia Angiulli, unica reduce (insieme alla vicecoach Laura Passaro) della storica Tempesta della B1, quella che guardò Mel Gibson dall’alto in basso nello spogliatoio di Matera.

In realtà, l’avevo già vista all’opera in amichevole e contro il Casarano, rimanendone favorevolmente impressionato tanto per l’efficacia quanto per l’eleganza del suo gioco (nonché per la sconvolgente somiglianza con la palleggiatrice turca Seda Eryuz).

Primo set

Avvio volitivo per l’Oria e primo punto siglato da Nanna, ma le ospiti trovano subito un break da 4, si portano in vantaggio e non saranno più superate (2-4).

Le brindisine sono toniche, difendono e attaccano, ma la Tempesta sfoggia subito un’arma in più che contribuirà a fare la differenza tra le due squadre: il muro. Prima Galiulo poi Cardone stoppano così gli attacchi della New Volley e in più impongono 3 ace con Ventruti, Angiulli e Moro (uno a testa, per fortuna).

Il punteggio è 7-12. Da questo momento in poi il parziale risulterà equilibratissimo, con le furie rosse che, anzi, riusciranno a rosicchiare tre punti. Non basterà e questi piccoli sbandamenti iniziali, dunque, risulteranno determinanti.

Coach Monopoli sostituisce l’ex-massafrese Quero con Fanelli. Dopo Germana, dunque, ecco un’altra Fanelli sul nostro cammino in meno di una settimana. La tempestina si guadagnerà sul campo la conferma nei set successivi.

Molto bene Nanna (11-14): con 5 punti nel parziale, la nostra virtuosa schiacciatrice sembra prenotare il titolo di top-scorer anche per questa sera. Purtroppo, però, le cose andranno diversamente e il rendimento offensivo tenderà un po’ a calare.

Trova conferma, invece, la fama di Gaia Angiulli, probabilmente la migliore palleggiatrice del campionato. Sicuramente quella stilisticamente più apprezzabile.

Ma è apprezzabile anche lo sforzo compiuto dall’Oria per recuperare il set: Simona è strepitosa in difesa, Annacarla è precisa nella distribuzione del gioco e Giulia si segnala per un muro e per l’ace che vale il pareggio (18-18)!

Sul 19-19 va in prima linea Rosanna Galiulo e nessuno dei suoi transiti in zona d’attacco sarà indolore per l’Oria. Nessuno. Primo tempo seguito da un mani-fuori di Moro (19-21).

Nanna ottiene il punto, ma Rosanna conclude uno scambio (tenuto in vita dai salvataggi di Simona) con un altro primo tempo (20-22).

Muro Daniela-Stefania e a questo punto Rosanna ci colpisce con una fast (seguita anche in questo caso da un mani-fuori di Valentina).

Sul 21-24 Ivana ha la bravura e il sangue freddo per annullare due palle-set e coach Monopoli preferisce tranquillizzare la propria squadra con un time-out (23-24).

Il furore agonistico dell’Oria viene compromesso da un dannatissimo errore in battuta che regala il set alle nostre avversarie (23-25). Nella testa di Marcello in quel momento non devono esserci pensieri natalizi, ma il set è stato intenso e l’Oria sta giocando.

Secondo set

Parte bene l’Oria, con il Koala e Nanna (5-3), mentre Galiulo, per ora, si è dovuta accontentare di un solo punto.

Massimo vantaggio per l’Oria con un altro attacco di Stefania (9-6), poi subiamo il pareggio (ace di Valentina) e ci riportiamo avanti con Ivana (10-9).

A questo punto c’è il black-out che decide il parziale. La Cubana va a servire e costringe sistematicamente la nostra ricezione a rinculare (scusate il termine poco elegante, ma non saprei come esprimere diversamente il concetto) per raccogliere le sue battute lunghe.

E’ un tipo di servizio perfido. Primo: perché ti tiene nel dubbio “va fuori o va dentro?”. Secondo: quando hai risolto il dubbio (“beh, per non rischiare figure di cacca, è meglio se la prendo”), ormai hai perso frazioni di secondo preziose, la manovra di arretramento è scomposta e la precisione del bagher non può essere ottimale.

In questo modo non riusciamo a costruire azioni decenti. Annacarla prova a risolvere gli scambi da sola (senza successo) per correggere la traiettoria del pallone oppure i nostri attacchi si infrangono sul muro Galiulo & Ventruti. E naturalmente non può mancare un primo tempo della centrale tarantina.

In questo modo subiamo un break da 9 e ci giochiamo il set (10-18).

Nanna, Daniela e Ivana mettono palloni a terra, ma lo fanno pure Galiulo e Moro. Il divario non viene intaccato (17-25).

Terzo set

Bruttissimo rientro in campo per l’Oria, che subisce sia la botta psicologica che il gioco brillante delle ospiti. E paga anche l’ormai annosa sofferenza in ricezione.

Si parte da 0-5, che poi diventa 1-7 a causa di un secondo tocco “spinto” di Angiulli. Non è un secondo tocco porno; intendo dire che è un secondo tocco più teso, più veloce. L’ennesima magia della palleggiatrice tarantina.

Poi succede qualcosa. Sullo stile di Angiulli l’arbitro ed io evidentemente la pensiamo in modo diverso: quella che per me è eleganza leggiadra per la direttrice di gara sono infrazioni; in più la Tempesta manda sulla rete o fuori campo un bel numero di attacchi. Le due squadre non hanno sbagliato molto stasera, ma le tarantine concentrano nel terzo set una serie impressionante di errori-punto (14).

In più, registriamo il buon momento delle nostre centrali: Giulia piazza due ace consecutivi e pareggia (10-10), la capitana coraggiosa mura Ventruti e firma così il sorpasso (12-11).

La Tempesta ritorna avanti con i punti di Fanelli (14-17), ma l’Oria non ci sta a perdere, difende con le unghie e contrattacca. Alcuni scambi sembrano infiniti.

Mura Stefania, mura Giulia e la difesa non lascia cadere palloni a terra per 6 scambi consecutivi. Conduciamo per 20-17, commettiamo un’invasione, ma andiamo nuovamente a segno con Ivana e con un ace del Koala (22-18). Nella Tempesta entrano la palleggiatrice Carcas Regnaud e il libero Toma.

Cardone schiaccia a terra una ricezione lunga e Ivana replica con un bolide.

Sul 24-19 Ventruti annulla due palle-set, ma è Nanna a sigillare il parziale con un bel mani-fuori da posto quattro (25-21).

Quarto set

Rosanna Galiulo impone due muri consecutivi (1-3), osserva la diagonale di Stefania e l’errore di una compagna (3-3) e poi scarica a terra tre primi tempi consecutivi (3-6).

Sarà il suo set (8 punti).

Sarà la sua partita (21 punti).

Non era affatto male come opposto, ma come centrale questa ragazza fasanese sta disputando un campionato stratosferico. Sembra nata per questo ruolo. Implacabile. Perfetta. Cos’altro aggiungere se non “sangu!”?

Ma il grande cuore della New Volley si materializza con un attacco di Stefania e con l’ennesimo muro di Giulia (7-9). Altra nota di soddisfazione per i golosi: il Koala è tenuto a portare le paste in settimana.

La Tempesta non sbaglia più in attacco e continua a difendere con tenacia. Questo aumenta ai nostri occhi i meriti dell’Oria, che, nonostante la buona prova delle avversarie, riesce a recuperare dall’8-14 al 16-15. Vanno a punti Daniela (fast e muro), Nanna (attacco ed ace) e soprattutto Stefania (due belle diagonali ed una palla appoggiata con astuzia nell’angolino del posto cinque).

Galiulo passa in prima linea, ma fortunatamente la stima dei danni si ferma a tre punti. Quanto basta, però, per restituire il vantaggio alla Tempesta, in cui nel frattempo è rientrata Maria Giovanna Carcas Regnaud (17-18).

Più che il cognome di una palleggiatrice, sembra il cognome di una regina francese del XVIII secolo…

Due lungolinea della Tempesta (Moro da sinistra, Ventruti da destra) pongono le ospiti in una posizione di vantaggio per il rush finale (18-20).

Ma il rush finale presenta ancora sorprese ed emozioni.

Prima c’è una fase di cambi-palla degna di una partita di serie A, un’alternanza perfetta che merita di essere ricostruita punto per punto: diagonale di Ivana che centra l’ex-compagna Valentina Moro, primo tempo Cardone, battuta fuori di Valentina (evidentemente ancora un po’ stordita dalla pallonata precedente…), muro della Cubana, splendido pallonetto di Nanna e replica in fotocopia di Fanelli (21-23), diagonale stretta di Stefania (22-23), mani-fuori di Fanelli dopo che per tre volte eravamo riusciti a contenere Galiulo (22-24).

A questo punto la Tempesta ha due palle-match.

La prima è un pallonetto di Galiulo che finisce sulla rete (stranezze dello sport: per quattro set ha schiacciato a terra pure le nuvole e poi si inceppa su ‘sta caccolina…); la seconda è annullata da Ivana con una diagonale perentoria (24-24).

Stefania è inarrestabile e l’Oria ribalta così la situazione: palla-set per le brindisine e possibilità di pareggiare il conto dei set (25-24)!

Un’invasione annulla il vantaggio (25-25).

Un po’ di culo (alias nastro) aiuta il successivo attacco di Ventruti (25-26).

Il punto finale è di Valentina Moro, che chiude con successo l’ultima azione offensiva (25-27).

Beh, ci sono ancora un paio di altre… azioni offensive, ma ne abbiamo già accennato all’inizio. Diciamo che i tifosi dell’Oria e le giocatrici della Tempesta si scambiano gli auguri di Natale.

La squadra tarantina ha dimostrato di essere sottostimata in classifica, ma la terza vittoria in quattro partite contribuisce a rilanciarne le quotazioni.

L’Oria resta a secco nonostante una partita generosa ed anche ben giocata (mai così pochi errori-punto quest’anno), il che lascia una certa amarezza.

Buon Natale a tutti!

Tabellino: Oria-Tempesta Taranto 1-3 (23-25,  17-25,  25-21,  25-27)

New Volley Oria: Carone NE, Votano NE, Cozzetto 1, Gallo Ingrao 10, Peluso NE, Guacci 16, Basile 7, Nannavecchia 11, Bianco NE, Lo Noce 8, Mastria NE, Minetti (L) – All. Presta.

Muri-punto 7, aces 8, errori in battuta 9.

Punti fatti 53 (media-set: 13,2) errori-punto 25 (media-set: 6,2).

Tempesta Taranto: Ventruti 17, Palmisano NE, Cardone 8, Moro 12, Carcas Regnaud 0, Fanelli 11, Quero 1, Litti NE, Angiulli 3, Galiulo 21, Bozzetto NE, Cofano (L), Toma (2L) – All. Monopoli.

Muri-punto 14, Aces 6, errori in battuta 10.

Punti-fatti: 73 (media set: 18,2), errori-punto 37 (media-set: 9,2).

“Fette di torta” su 188 scambi: PF Tempesta 38,8%, PF Oria 28,2%, EP Tempesta 19,7%, EP Oria 13,3%.

Arbitri: Francesca Morleo e Vito Caragnano.

Altri risultati: Ugento-Mesagne 3-2, Nardò-Cutrofiano 3-1, Galatina-Trepuzzi 3-0, Presicce-Spongano 3-0, San Giorgio-Casarano 3-0, Brindisi-Collepasso 3-1.

Classifica: Mesagne e Ugento 23; Galatina e Presicce 21; Cutrofiano 19; San Giorgio 18; Tempesta TA 15; Nardò 14; Collepasso e Trepouzzi 13; Spongano 12; Casarano 8; Brindisi 7; Oria 3.

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Presicce 250,00; Nardò 246,00; Brindisi 61,00; Mesagne 45,00; tutte le altre 0,00.

L’Assi Brindisi scavalca il Mesagne grazie ad una multa di 26 euro (sospensione di un dirigente per proteste), ma la coppia di testa Presicce-Nardò rimane distante.

C’è una menzione per l’Oria, fortunatamente senza sanzioni pecuniarie: “Diffida per mancata rettifica dati anagrafici dell’atleta Lo Noce Daniela sul tesseramento FIPAV. La società è tenuta all’immediata rettifica”.

Sicché la capitana coraggiosa si chiama Lo Noce e non Lonoce.

Ma – porca miseria! – sono due anni che scrivo le cronache e i tabellini delle sue partite; ci fosse stata ‘na cazz’ d’ vota ca m’avvisava ca ‘u cognome era sbagliate…!

Appello alla FIPAV: squalificatela per un mese.

Prossimo turno: Spongano-Oria, domenica 8 gennaio, ore 18.00.

 

NOTE:

(1) HAVEL, V., Il vincolo della sovranità e la libertà degli uomini, “La Repubblica”, 5 marzo 2000.

La foto di copertina è tratta da http://www.repubblica.it


LA FINESTRA SULLA C: TEMPESTA TA-BITONTO 3-0

16 Maggio 2010

Avevo timore di andare al Maria Pia.

Un po’ perché un’eventuale seconda retrocessione in due settimane sarebbe stata troppo deprimente.

E poi perché, dopo aver appreso da fonti interne alla Tempesta dell’esistenza di una “membrana cacatoria”, temevo che la mia vita sarebbe stata sconvolta da altre scoperte scioccanti…

Preferisco secretare la fonte che ha usato quest’espressione e per “secretare” non si intende il verbo che deriva da segreto ma quello che deriva da secreto

La pioggia e il vento della notte poi mi hanno convinto; li ho presi come un segno. La tempesta meteorologica sulla città mi invitava alla Tempesta che si sarebbe scatenata sul parquet del Maria Pia.

L’avversaria dei play-out è il Bitonto, squadra che incrocio per la prima volta.

Di Bitonto conosco soltanto l’ex-questore Raffaele Valla, una persona a cui Taranto dovrebbe erigere un monumento per i risultati ottenuti nella lotta contro la criminalità organizzata locale.

L’ex-questore tentò anche la carriera politica e – chissà – se non fosse stato travolto da quella grande ******* della Di Bello forse anche la situazione socio-economica di Taranto sarebbe stata diversa e non piangeremmo il peggior dissesto della storia d’Italia. Ottimi i suoi buffet elettorali, fra l’altro; per non parlare delle tre figlie, una più bella dell’altra.

Veniamo alla partita.

Luigi sistema diligentemente la pubblicità degli sponsor visto che qui hanno la fortuna di aver sponsor che pagano, una circostanza che, con rare eccezioni, a noi della Palafiom sembra straordinaria da un annetto a questa parte.

E’ iniziato il periodo in cui si inizia ad andare al mare e quindi non si capisce se alcune giocatrici siano abbronzate o siano cingalesi. E’ una riflessione che faccio osservando la scurissima palleggiatrice della squadra ospite.

Il Velasco dei Due Mari schiera Giusy D’Elia in palleggio, Rosanna Galiulo opposto, Francesca Cosa ed Eva D’Elia di banda, Bruna Clemente e Adriana Cardone centrali, Rosaria Toma libero.

Cofanetto è in tribuna, ma per settembre tornerà più forte di prima. Forza Federica!

L’avvio è molto equilibrato, ma c’è un punto che secondo me segnerà il destino della partita: la realizzazione in bagher della Cubana (5-5).

Lei e Rosanna sono irresistibili e la Tempesta inizia a distanziare le ospiti (12-9).

Grande difesa della squadra di coach Monopoli e duplice ace dell’unica esponente del clan delle fasanesi oggi sul parquet (19-13).

La Tempesta amministra bene il parziale e manda a segno praticamente tutte le proprie atlete (attacco di Eva, primo tempo di Bruna e di Adriana, colpaccio di Giusy a stoppare un’azione ospite).

Il primo set finisce 25-17.

La svolta nel secondo parziale è il punto del 2-5, assegnato alle ospiti tra le vibranti proteste delle tempestine e in particolare di coach Davide.

La rabbia protestataria viene incanalata nel sano agonismo con cui le rossoblu costruiscono un esaltante break da sette punti (9-5).

Molto positiva anche questa sera Adriana, un’autentica forza della natura, ma si sta mettendo in evidenza anche Eva D’Elia, non soltanto con le mani. Un suo salvataggio di piede, infatti, induce il commissario tecnico Lippi a rivedere la lista dei convocati per i Mondiali. Un po’ di estro, in effetti, ci starebbe bene in mezzo a tanti robot.

A proposito, ora e sempre: metti a Cassano!

Nonostante la grinta della “palleggiatrice cingalese” e l’ottima disposizione per i muri mostrata dalle centrali, il Bitonto non riesce a recuperare. Però si avvicina pericolosamente (19-17).

E’ una partita in cui non bisogna mai abbassare la guardia.

Sul 20-19 Davide introduce Federica Litti e dopo l’ennesimo ace di Rosanna (22-19), sono le senatrici rossoblu a conquistare definitivamente il parziale: doppio attacco di Cocca e magistrale tocco di seconda di Giusy, che sta facendo pesare tutta la sua esperienza ed il suo talento (25-19).

Nell’intervallo il primo arbitro legge il giornale…

Parte bene il Bitonto nel terzo set e sono i soliti muri a portare in vantaggio le ragazze baresi (0-3).

La Tempesta ottiene il pareggio prima che il set possa diventare più delicato del dovuto e cerca di distanziarsi con i punti conquistati dalle proprie, ammirevoli, centrali.

Sul 10-10 sale nuovamente in cattedra una grande protagonista della serata, Eva D’Elia. La schiacciatrice tarantina attacca da tutte le posizioni ed accumula una serie infinita di mani-fuori e di diagonali (strettissima quella dell’11-6).

Intanto in tribuna si è ricostituito lo storico terzetto della Tempesta più gloriosa della storia (Clara e le sorelle Passaro) ed è indubbio che cotanta magnificenza abbia influito sull’andamento della gara.

Massimo vantaggio delle padrone di casa sul 21-13, quando il tecnico ospite manda in campo la sosia di Zaby.

Il Bitonto reagisce, piazza qualche altro muro, ma ormai il destino del set è segnato e provvedono Cocca e Rosanna ad assicurare una conclusione favorevole (25-19).

Grande Tempesta: bel gioco e adeguata determinazione mentale; adesso in bocca al lupo per il ritorno!


UNDER 18: TEMPESTA TA-VALENZANO & CO. 1-3

23 aprile 2010

Lunedì 19 aprile 2010 – ore 18.00

Neanche una partita dell’Under quest’anno; bisogna colmare la lacuna anche se la pioggia non invoglia ad uscire.

Nella gara decisiva del girone eliminatorio si affrontano la Tempesta e il Valenzano-Castellana. Le ospiti hanno un vantaggio di tre punti in classifica e il compito delle tempestine risulta dunque piuttosto arduo.

Da una prima e sommaria ricognizione visiva delle due formazioni mi sembra, inoltre, che le ospiti abbiano in media mezzo metro di statura in più rispetto alle piccine nostre.

A fine partita mi toglierò lo sfizio di controllare: la statura media delle titolari (libero escluso) è 1,81 esatti. Le due squadre più alte del nostro girone di B2 (Arzano e San Pietro) sono 1,78 (però con liberi e riserve inclusi). Un sestetto titolare che mi impressionò per la statura (quello dell’AS Benevento) era 1,82, appena un centimetro in più delle under baresi.

Dopo che una massafrese ha sfracanato il dito a Rosanna Galiulo, coach Davide è costretto a schierare un sestetto con tre liberi, uno ufficiale e due occulti.

Formazioni.

Tempesta in campo con Federica Pantile palleggiatrice, Silvietta Mastandrea opposto (no’ t’ fa’ male…!), Federica Cofano e Alessandra Turchiarulo laterali, Giulia Basile (no’ t’ fa’ male mangh’ tu ca’ no’ s’ sape mai…) e Adriana Cardone centrali, Priscilla Pisani libero.

“Valenzano-arricchito”: Ramona Ricchiuti palleggiatrice, Marianna Arnone opposto, Alejandra Rodriguez e Angelica Tritto laterali, Dalila Lupo e Cristina Silvestri centrali, Simona Minervini libero.

Entrambe le squadre indossano maglie blu scure; quelle della Tempesta sono molto più belle di quelle cacate bianche che usa quest’anno la Palafiom. Non si potrebbe fare cambio?

E’ un lunedì e sono le 18. Mi chiedo: quante di queste ragazze (con particolare riferimento alle ospiti) hanno fatto i compiti per il giorno dopo? Se gli insegnanti fossero perfidi, dovrebbero interrogare dopo aver acquisito il calendario del torneo giovanile.

Il grido di battaglia pre-partita delle tempestine viene condiviso con Rosanna, che si affaccia dalla tribuna.

Primo set

Dopo le prime battute di gioco avverto subito la sensazione che il Valenzano-Castellana farebbe la sua bella figura in serie B2, e non soltanto per la statura. Passa a condurre per 3-7 e ben 5 punti sono dell’unica giocatrice che conosco, Alejandra Rodriguez.

La ragazza di origini venezuelane lo scorso anno giocava da centrale a Turi e si segnalò come una delle giovani più promettenti della categoria. In questa stagione è ritornata a Valenzano e nell’Under sta giocando da schiacciatrice. Inutile dire che è sempre più brava.

La riscossa jonica è affidata a Silvietta, che ci permette di sfiorare il pareggio (7-8). Purtroppo, però, il Valenzano-arricchito alza il muro e ne fa le spese Adriana, detta la Cubana.

E’ un duello… latino-americano con Alejandra. Il muro subìto non attenua il valore della prestazione epica che Adriana si accinge a sfoderare.

Sul 10-17 coach Davide chiama un time-out e spedisce in campo Francesca Nuzzo per Cofanetto fino alla conclusione del parziale.

Riduciamo lo svantaggio con un ace di Federica Pantile, ma Alejandra punge anche in battuta e il set termina 17-25.

Secondo set

La palleggiatrice tarantina non ha esaurito la scorta di servizi vincenti; ne piazza due consecutivi in avvio della seconda frazione e si parte in vantaggio.

Ottimo primo tempo di Adriana, che a mio avviso sarà la migliore in campo delle nostre.

L’impegno profuso da Silvietta (8-6) è vanificato dall’ennesimo ace del parziale, firmato questa volta dalla palleggiatrice Ricchiuti (10-10). Difficile valutare chi sia stata la migliore in mezzo a cotanta grazia; così a occhio, direi che l’alzatrice barese mi sembra destinata ad un’ottima carriera: tocco pulito, intelligenza tattica, astuzia (e centimetri, che non guastano).

In generale, qui al Maria Pia si sta disputando una partita estremamente valida sotto il profilo tecnico ed anche molto spettacolare, sicuramente una delle più gradevoli a cui ho assistito quest’anno.

Merito del Valenzano-Castellana, squadra favolosa, ma merito anche di una Tempesta che non ha nulla da rimproverarsi sul piano dell’impegno e può avere rimpianti soltanto per qualche distrazione in ricezione.

E dire che ero venuto qui con l’intenzione di rimproverare Silvietta: “Non ti vergogni, tu, titolare inamovibile in B2, a fare la gradassa con queste piccine…? Lasciale giocare…!”

Altro che. Qua è pieno di Silviette.

Davide introduce Fabiana Bozzetto nel ruolo di libero, ma il set ormai è andato visto che Ricchiuti ha deciso di continuare a dare spettacolo e Alejandra ha già raggiunto quota 18 punti personali.

Finisce 16-25.

Terzo set

Fabiana non delude la fiducia e tutta la squadra cresce.

Come già accennato, è strepitosa la prestazione di Adriana, grande protagonista della riscossa tarantina (7-4).

Momento di gloria per Alessandra Turchiarulo, unica superstite del clan delle fasanesi: recupera un pallone in bagher e lo spedisce all’indietro nella metà campo avversaria. E’ punto (8-4)!

Il pareggio arriva grazie a un ace di Alejandra.

Silvietta va a servire. Il nostro opposto non ha ancora iniziato a prendere la mira che già un’avversaria avverte le proprie compagne: “Scende!”

E come cavolo fa a saperlo? Hanno forse giocato insieme nelle selezioni regionali? Vedono le partita di Silvietta su Sky? Mah.

L’ace, comunque, lo realizza poco dopo Giulietta, che in questo modo dà un senso ad una serata non particolarmente brillante viste le sue notevoli potenzialità (12-11).

E’ ammirevole la difesa jonica in questa fase, che è la più entusiasmante per tutta la Tempesta: primo tempo di Adriana, attacco di Silvietta, primo tempo della Cubana, che poi impone anche il proprio muro imperioso (17-12)!

La solita Alejandra interrompe il break, ma subito dopo tocca a lei fermarsi di fronte al muro alzato da Silvietta (18-13). Rialzandosi dice cose che non riesco a decifrare.

Chissà se jastèma in italiano o in spagnolo; di solito sono le parolacce che fanno la differenza tra la lingua del cuore e dell’istinto e quella acquisita.

L’opposto jonico va ancora segno e gli ultimi punti sono un ace di Cofanetto ed un attacco di Alessandra (25-16).

I giochi si riaprono.

Quarto set

Durante l’intervallo coach Davide, gesticolando, dà una manata involontaria a Fabiana che si era silenziosamente avvicinata alle sue spalle.

Parte bene il Valenzano, spinto da un’ottima Arnone (1-4), ma Silvietta e Adriana recuperano (5-4).

Il gioco continua ad essere di altissimo livello. Dopo un’azione vincente di Federica Cofano (8-7), però, c’è il black-out letale per la Tempesta: attacchi fuori misura e ricezione impreparata sul servizio di Tritto (8-11).

“Quattro regali!” – urla il Velasco dei Due Mari durante il conseguente time-out.

Silvietta e Alejandra proseguono la sfida a distanza a suon di punti (la valenzanese raggiungerà i 27, l’opposto tarantino si fermerà a 23) e di giocate eccellenti.

La Tempesta lotta con il cuore, ma le ospiti ribattono colpo su colpo e il gap di tre punti resta invariato fino al 16-19.

Poi il Valenzano-arricchito accelera grazie ai devastanti attacchi di Arnone e ad un perfetto primo tempo di Lupo (17-23).

Bel mani-fuori di Turchiarulo, ultimo assalto di Silvietta, ma il secondo tocco di Ricchiuti è il coronamento della partita a dir poco pregevole della palleggiatrice ospite (19-25).

Valenzano vince con merito, la Tempesta lascia il parquet con onore. Con under 18 così, il futuro di questo sport è al sicuro.


LA FINESTRA SULLA C: TEMPESTA-CEGLIE 0-3

26 novembre 2009

Dopo la trionfale e inattesa vittoria per 3-0 sul Corsano (parziali incredibili, 25-0, 25-0, 25-0, frutto di una gara senza alcun errore), la Tempesta è impegnata nella difficile partita interna contro il Ceglie.

Coach Monopoli schiera la nuova palleggiatrice Giusy D’Elia (che tuttavia è in condizioni di salute precarie), l’opposto Rosanna Galiulo, le bande Eva D’Elia e Francesca Cosa, le centrali Bruna Clemente e Adriana Cardone, il libero Federica Cofano.

Nei pressi del parquet di via Galilei ci sono ancora i segni lasciati dal gesso della scientifica dopo la sparatoria di mercoledì.

Purtroppo la turnazione delle squadre che si allenano al Maria Pia talvolta è motivo di divergenze.

A nessuno fa piacere allenarsi alle 20 ed è quindi normale che sorgano delle discussioni risolte con le abituali prassi locali.

In avvio di partita la Tempesta impone un buon muro in diverse occasioni ma questo non impedisce alle ospiti di portarsi avanti per 9-14.

Pesano, ahimé, i numerosi servizi sbagliati dalle rossoblu.

Il vantaggio cegliese aumenta (10-17) e il primo parziale viene così conquistato abbastanza agevolmente da Cristofaro e compagne (16-25).

Purtroppo il Ceglie del mitico Rampino migliora ulteriormente e si dimostra una squadra tostissima: difesa impressionante, ottimo libero e bande che fanno male.

Ma la Tempesta non resta a guardare; le joniche esprimono la propria carica agonistica mediante il gioco e mediante il linguaggio. Di parolacce sui parquet ne ho sentite a bizzeffe, di solito come imprecazioni per un punto subìto oppure, al contrario, come forma di rinforzo verbale dopo un punto realizzato. Sempre dopo, però. Per la prima volta nella mia vita ascolto nitidamente una parolina di cinque lettere (c***o!) urlata nel momento stesso in cui si schiaccia la palla. Ha portato bene.

Dato l’insolito silenzio del pubblico del Maria Pia, non ci vuole molta concentrazione neanche per ascoltare le indicazioni del Velasco dei Due Mari durante i time-out. Soprattutto sul 2-8.

L’incitamento tecnico è utile perché ad una diminuzione degli errori tarantini corrisponde un incremento delle irregolarità ospiti e così Cocca e compagne riescono ad assaporare la gioia del vantaggio (16-15).

Subito dopo, però, le brindisine ottengono un break decisivo e vanno a vincere anche il secondo set (20-25).

Il terzo parziale è più spettacolare e resta in equilibrio per quasi tutta la sua durata. Si parte dal 6-6 e si prosegue con gli ottimi primi tempi di Bruna Clemente (14-14).

Ceglie, dal canto suo, ricorre con ammirevole frequenza ai palloni piazzati in palleggio nei pressi della linea di fondo. Creatività al potere.

E’ a questo punto che si impongono le ragazze di coach Rampino grazie ad un break di quattro punti (14-18) che non sarà più recuperato dalle pur generose tempestine.

NOTE:

L’articolo di giornale nella foto, con qualche modifica, è della Gazzetta del Mezzogiorno, ediz. di Taranto, 19 nov 2009, pag. I.


LA POESIA NEI GESTI

12 novembre 2009

La foto mi sembrava suggestiva: i consigli dell’allenatore alla giovane palleggiatrice e la concentrazione di quest’ultima mentre ascolta con attenzione ed esprime con lo sguardo il costruttivo desiderio di perfezionarsi.

Ma questo è quello che si vede in primo piano.

La poesia del dialogo tra Davide e Federica viene irrimediabilmente compromessa da quanto sta avvenendo sullo sfondo.

C’è un altro gesto altrettanto significativo ma assai meno poetico.

Presumo che la capitana della Tempesta porti bene.


LA FINESTRA SULLA C: OSTUNI-TEMPESTA 3-0

11 novembre 2009

E finalmente vediamo giocare la Tempesta.

Il calendario quest’anno non è stato benevolo: le partite in casa della squadra jonica coincidono con quelle fuori della Palafiom; bisogna dunque approfittare delle trasferte.

Uso “trasferte” al plurale, ma non è detto che ne seguiranno altre per quello che mi riguarda. Coach Monopoli, il Velasco dei Due Mari, non mi vuole. Prima della partita mi ha invitato sarcasticamente a sistemarmi fra i tifosi dell’Ostuni (che poi sarebbero il signore e la signora Marcianò); al termine dell’incontro mi ha detto di non scrivere niente e di non venire più.

Tutto questo soltanto perché alla vigilia avevo espresso simpatia per l’Ostuni, sentimento che esisteva già ai tempi in cui le brindisine erano nostre avversarie dirette; figuriamoci adesso. Lo sport è amicizia, fermo restando il sostegno alla Tempesta (ed ho i testimoni…).

Dicevamo del pubblico. Sono tre anni che veniamo a Ostuni ed è veramente triste notare ogni volta un palazzetto tanto grande quanto vuoto e muto. Queste povere creature giocano sempre “in trasferta” ed oggi la rappresentanza di tifo rossoblu è nutrita e chiassosa. Di solito il più loquace è il signor Alfredo; questa volta sono state le gentili signore al seguito a distinguersi per il tifo caloroso. E per le vibranti contestazioni.

Luigi cerca di adattare la macchina fotografica alle condizioni di luce della struttura; io faccio lo stesso. Il palazzetto di Ostuni, da questo punto di vista, è perfido: è ben illuminato eppure si tratta di una luce che non giova molto alle fotografie; non bisogna esagerare con zoom e tempi di posa.

Una caratteristica positiva è invece la prossimità con le panchine; puoi tentare di ascoltare tutti i time-out.

Durante il riscaldamento il premio di giocatrice più bersagliata dalle pallonate va ad Adriana Cardone. E’ un brutto presagio per la Cubana, che si procurerà un lieve infortunio in partita.

Si comincia.

La Tempesta è ancora priva di Simona Muraglia ed il ruolo di palleggiatrice è nuovamente rivestito da Federica Pantile. L’opposto è Sonia Tinelli, le bande Francesca Cocca ed Eva D’Elia, le centrali Adriana Cardone e Bruna Clemente, il libero Alessandra Turchiarulo.

Nell’Ostuni di coach Solombrino vedo la nostra Paoletta (e questo si sapeva), la capitana Daniela Calò (e anche questo si sapeva), la veneta volante (e questo l’avevo saputo da poco) e Federica Cutaia (questa, invece, è stata una sorpresa). Le altre non le conosco, a parte l’amica di Ivana come libero.

Prima del fischio d’inizio, il libero Turchiarulo entra al posto di Bruna, ma anche la capitana Cocca si avvicina alla centrale per congedarsi. Manco stesse emigrando per dieci anni…

“Mandaci una cartolina dalla panchina, mi raccomando…”

L’avvio è equilibrato e Federica Pantile sembra in buona serata. Così a occhio, mi pare che abbia servito molto bene i posti quattro e le centrali; soltanto con Sonia è risultata un pochino imprecisa.

A metà del parziale Ostuni infila una serie positiva che non sarà più recuperata. Grande Paoletta, molto ispirata.

Speravo che la vicinanza con le panchine potesse permettermi di intercettare qualche utile considerazione tecnica; purtroppo, però, Solombrino è sempre molto pacato e non si sente niente mentre Davide parla a bassa voce quando fornisce indicazioni tattiche e urla quando è incavolato o agitato.

A un certo punto il Velasco dei Due Mari grida un “Oooh!” in direzione di Cofanetto, che in quel momento è in panchina. Federica cerca di interpretare il comando del coach ed elabora mentalmente alcune ipotesi: “Oooh!” potrebbe voler dire:

1) Preparati ché fra poco entri;

2) Finiscila di fare casino con le compagne ché mi stai distraendo;

3) Mi vai a prendere un caffè, per cortesia?

Direi che era buona l’ipotesi numero uno.

L’ingresso di Cofano, però, completa il raduno nazionale di Federiche sul parquet (oltre al libero rossoblu, ci sono Pantile, Litti, Tonon e Cutaia). Ancora una e si potrebbe giocare la partita delle Federiche contro le restanti giocatrici… Fra l’altro, con l’aggiunta di un opposto, sarebbe anche un sestetto ben equilibrato: Pantile in palleggio, Tonon e Cofanetto di banda, Cuti e Litti centrali. Niente male, davvero.

Il set è delle padrone di casa.

Oltre ad aver portato classe, esperienza, bravura, punti e – diciamolo – bellezza, Daniela deve aver portato ad Ostuni anche le maglie del Tuglie di tre anni fa: blu con bordi gialli.

Blu con bordi bianchi e rossi sono, invece, le divise della Tempesta. Entrambe sono molto fini, però sarebbe preferibile se anche nel volley valesse la prassi di altri sport per cui i colori delle due squadre in campo sono sempre diversi. Opinione personale.

Nel secondo set la Tempesta gioca bene solo a sprazzi; sembra non esserci una grande convinzione. Ostuni cresce e controlla il parziale.

Daniela realizza un punto aiutata dal nastro. Girandosi verso le compagne che la festeggiano mostra con un gesto eloquente quale parte del corpo è risultata determinante in questa fortunata conclusione. Viva la sincerità.

E’ il momento dei secondi tocchi di Paoletta. La piccina lo sa fare bene; è giusto che si conceda questa soddisfazione.

Sale un po’ di nervosismo in casa Tempesta per via di un paio di decisioni dei direttori di gara.

Un giovane tifoso tarantino, che sventola pericolosamente una bandiera nei pressi degli attributi di Gianluca, attribuisce al secondo arbitro l’appellativo di Caparezza.

E’ la pettinatura ad aver ispirato il nomignolo.

Il secondo set termina con un punto realizzato dal libero locale. Non me ne voglia la Tempesta, anzi auguro a Turchiarulo e a Cofanetto di mettere a terra almeno dieci palloni a testa, da liberi, nel corso del campionato, ma questa situazione per me assume sempre un certo fascino. La nostra Leo, peraltro, l’anno scorso ci ha abituati  bene.

E’ la prima volta, però, che mi capita di assistere ad un set-point messo a segno da un libero. La cosa non deve risultare molto divertente per coach Davide, ma congratulazioni a Simona Minetti.

Nel terzo set la migliore Tempesta.

Nonostante l’estro di Paoletta, i perentori primi tempi di Cuti, le strepitose diagonali di Daniela e i caratteristici lungolinea di Tonon, le ragazze tarantine lottano con i denti e ribattono colpo su colpo.

Se Sonia non ha molti palloni giocabili a disposizione, a farsi carico di un’esaltante rimonta è Eva D’Elia.

La Cubana è costretta ad uscire, ma Litti si impone con autorevolezza e con i muri, Cocca suona la carica e la Tempesta passa a condurre per 5-10.

Poi la formazione jonica cede terreno, viene scavalcata (13-16), ma ha un nuovo sussulto e si arriva così appaiati al 23-23. E’ un terzo set molto incoraggiante in prospettiva futura; la squadra può fare ottime cose.

Sul più bello, però, prevale l’esperienza e la saldezza di nervi delle brindisine che schiacciano i due palloni determinanti per la vittoria (23-25).

Ricordo che il sito della Tempesta è http://www.gruppotempesta.com.


I GRANDI QUESITI DELL’UMANITA’ – 24

17 ottobre 2009

Oggi inizia il campionato di serie C.

Compatibilmente con i nostri impegni, cercheremo, di tanto in tanto, di aprire qualche “finestra” sulla categoria visto che ci sono molte amicizie a cui rivolgiamo un caloroso in bocca al lupo.

Per ragioni storico-geografico-affettive è evidente che seguiremo con particolare interesse il cammino della Tempesta. Alla guida della squadra è stato confermato il Velasco dei Due Mari, Davide Monopoli, mentre il roster mi sembra una sapiente armonia tra conservazione e rinnovamento.

Le rossoblu di Luca Passaro dovranno rinunciare alle schiacciate di Désirée Fiore, così pesanti per la promozione dell’anno scorso (forza Desi!); in compenso è arrivata l’ex-Palafiom Sonia Tinelli con la sua potenza, la sua esperienza e la sua indiscussa simpatia.

Da tenere d’occhio anche la centrale cubana Adriana e il “clan delle fasanesi” che, prima ancora di modificare l’assetto tecnico della squadra, ne ha già arricchito l’idioma introducendo una sfilza di sangu nel patrimonio lessicale-jastemologico.

Confermata la capitana Francesca Cosa e qui sorge il grande quesito dell’umanità. Perché Francesca viene chiamata Cocca invece di Cosa?

Per anni ho pensato che Cocca fosse il vero cognome e se mi fossi occupato dei comunicati-stampa all’epoca dei derby in serie C, sicuramente l’avrei indicata come Cocca visto che il ricorso a questo soprannome era ed è sistematico e assoluto.

Qual è, dunque, l’origine storica della trasformazione da Cosa a Cocca?


LA VALIGIA SUL LETTO E’ QUELLA DI UN LUNGO VIAGGIO

23 settembre 2009

Se mi lasci non vale, dentro quella valigia

tutto il nostro passato non ci può stare

(Julio Iglesias)

Prima di presentare (un po’ in ritardo) la Cosa che ha appena esordito in questo campionato 2009-2010, vediamo dove sono finite le partenti.

Di solito, i saluti alle giocatrici che lasciavano la Palafiom non erano particolarmente lunghi dato che si trattava di poche atlete all’anno; il grosso della squadra abitualmente veniva confermato.

Quest’anno la tradizione non è stata rispettata e si farebbe prima ad elencare i nomi delle poche ragazze rimaste.

La diaspora rossoblu contempla Vittoria Repice (San Vito dei Normanni, A2) Simona Corallo (Soverato, B1), Michela Benefico (Livi Potenza, B2), Simona Mucci (Oria, B2), Marcella Scaglioso (San Pietro Vernotico, B2), Désirée Fiore (Noci, C), Paoletta Marcianò (Ostuni, C), Sonia Tinelli (Tempesta Taranto, C).

La capitana Silvia Buso si dedicherà, invece, al settore giovanile in ragione dell’esperienza maturata in anni di “allevamento” di nuovi talenti.

Ogni occasione è buona, inoltre, per salutare Clara Clemente (Sant’Arcangelo di Potenza, A1).

Contraddicendo la canzone di Julio Iglesias, il cui incipit è stato usato per titolare questo post, i viaggi delle nostre ex non sono poi così lunghi e questo potrebbe offrire la possibilità di ammirarle e di sostenerle dal vivo a condizione che i calendari lo consentano.

Purtroppo farà eccezione la Corallina, che tornerà in Puglia sempre quando noi saremo impegnati in partite coincidenti come tempi.

A tutte va un caloroso abbraccio. In bocca al lupo!

E non prendete troppe iniziative quando giocate contro di noi… State rilassate…