UGENTO-ORIA 3-0

U picku materinu

Domenica 24 marzo 2013 – ore 18.30

Prendiamola con filosofia, direbbe la nostra giocatrice che durante il viaggio da Oria a Ugento ha ripassato vita e opere di Leibniz, Locke e Hobbes.

E se dobbiamo prenderla con filosofia, nessuna frase sintetizza le nostre sensazioni meglio dell’espressione balcanica “U pičku materinu”, che sostanzialmente potremmo tradurre con: “Perdindirindina, è stato davvero un peccato”. Molto sostanzialmente.

L’Oria perde con la terza forza del campionato (poi diventata seconda nel corso della serata), ma non sfigura affatto alla Trajkovski Arena di via D’Azeglio. La partita è stata godibile e, a parte un primo set iniziato con troppi errori-punto, le furie rosse “rischiano” di vincere il secondo conservando il vantaggio dal 5-6 al 19-20 e nel terzo restano incollate alla multinazionale sino al 21-20 prima di cedere ai colpi di Aparecida Pereira.

Giorgia Mastria

Insomma, con un briciolo di cattiveria in più e magari anche con un po’ di fortuna, la serata avrebbe potuto prospettare scenari molto suggestivi.

Invece si torna da Ugento a mani vuote e non si può neanche recriminare sul risultato perché la formazione di casa ha vinto con pieno merito e giocando anche una buona partita. L’equilibrio nel secondo e nel terzo set non è stato demerito delle padrone di casa, ma merito delle ospiti, a cui resta la soddisfazione di una prova onorevole e resta soprattutto la coscienza a posto per aver fatto quello che bisognava fare.

Ma andiamo con ordine.

Da Oria a Ugento, nell’auto del coach, si parla di filosofia: Leibniz, filosofo ed anche matematico (insomma, una vita dedicata a rompere le palle su più fronti ai futuri studenti) è approfondito in modo meticoloso; un po’ più sbrigativo è il ripasso di Locke e di Hobbes.

Gottfried Leibniz

Dopo aver discusso con la palleggiatrice di monadi, di trascendenza e di empirismo, la nostra atleta-studentessa ha il colpo di genio e propone alla compagna un metodo innovativo per concordare le strategie d’attacco: “Se dico Leibniz facciamo il primo tempo, se dico Locke facciamo la sette, se dico Hobbes facciamo la fast”…

Giuro che è vero (anche se poi in campo i propositi non sono stati tradotti in fatti).

Mentre le ragazze si cambiano nello spogliatoio, rifletto sul senso della vita e mi pongo profondi quesiti esistenziali: conosciamo la realtà come è in sé oppure oppure ne abbiamo solo una rappresentazione in base a come noi la recepiamo? Quanto influisce l’autocoscienza del singolo nella formazione della conoscenza? Resterà qualcosa della squisita ciambella di Francesca o le ragazze stanno dividendosi anche le briciole alla faccia mia?

Daniela Lo Noce

Formazioni.

L’Ugento schiera Eleonora Carbone in palleggio, Pepa Ivanova opposta, Ana Carolina Buccini e Neide Aparecida Pereira laterali, Maja Jakimovska e Francesca Barba centrali, Demelza Sanasi libero.

A disposizione di coach Carlo Carbone: Roberta Stefanizzi, Veronica Congedi, Chiara Congedi e Barbara Leone.

Precisazione: Jakimovska non è serba, come avevo erroneamente scritto nel post della partita d’andata, ma è macedone come Ivanova. I greci pretenderebbero che si dica che è cittadina della FYROM, ma visto che nella penisola ellenica in questo momento hanno altri problemi, macedoni va benissimo. Idi u kurac.

Macedonia and Macedonians

L’Oria replica con Simona Leone in palleggio, Ida Taurisano opposta, Ivana Gallo Ingrao e Veronica Parisi laterali, Giulia Basile e Daniela Lo Noce centrali, Giorgia Mastria libero.

A disposizione di coach Marcello Presta: Angela Carone, Federica Peluso, Désirée Calderone, Noemi Votano e Simona Bianco.

Primo set

Eleonora Carbone affida un mandato esplorativo a Francesca Barba. Quando risale al Quirinale, la centrale salentina ha messo a terra un primo tempo e un bel pallonetto, in aggiunta a un attacco di Ivanova e ad un ace di Aparecida (5-2).

Francesca Barba

Dopo il primo attacco vincente di Ida, l’Oria apre la parentesi tecnica più brutta della partita inanellando una serie sconcertante di errori-punto. Li piangeremo a fine set.

Superata la crisi, le furie rosse si danno da fare: alcuni scambi sono lunghi e combattuti e la loro “sopravvivenza” è in parte merito di una Giorgia davvero eccellente in difesa.

Ma il punteggio è sempre meno allegro (14-5) ed è in ricezione che abbiamo (e avremo) qualche problemino; ne approfittano Buccini e Jakimovska.

Maja Jakimovska

Il time-out chiesto da Marcello sul 17-6 determina un’inversione di tendenza: al ritorno sul parquet le brindisine appaiono più concentrate ed aggressive. La carica, come spesso avviene in questa stagione, la suona Ida, che alterna bolidi imprendibili a beffardi pallonetti.

Barba, molto positiva anche questa sera, replica con una fast, ma poi arrivano punti anche per Veronica e per Giulia (19-13).

Non è finita: i colpi della multinazionale sono arrestati dai muri in rapida successione di Leo e di Giulia (20-16)!

Ivanova va a segno, Ivana trova un bel lungolinea e la Leonessa spinge a terra una ricezione lunga delle padrone di casa: l’Oria ha ridotto lo svantaggio da -11 a -3 (21-18).

Ivana Gallo Ingrao

Ahimé, a Carbone non manca il coraggio di attaccare dalla posizione di opposta e una nostra giocatrice replica il minuto di follia che già c’era costato il secondo set con il Cutrofiano. Del resto, siamo per la par condicio e non ci assumiamo la responsabilità di falsare il campionato…

Sul 24-18 riusciamo ad annullare soltanto la prima palla set con Ivana, poi il parziale si conclude con il nostro 13^ errore-punto (25-19).

Dopo un inizio timido, comunque, siamo riusciti a rimetterci in carreggiata. “L’arte combinatoria” prospettata da Leibniz ed attuata dalle furie rosse ha iniziato a fine set a dare buoni frutti.

Dettando l'azione

Secondo set

Ace di Carbone, attacco di Ivanova, muro di Barba e pipe di Aparecida (4-1). Indubbiamente all’Ugento non mancano le soluzioni offensive.

L’Oria, però, inizia a servire egregiamente e dà avvio ad un’esaltante serie di ace: prima Ida, poi Veronica con due servizi vincenti consecutivi. E’ così che la New Volley passa in vantaggio (5-7).

Si apre una fase di grande equilibrio e di volley-champagne.

Bomba di Buccini e palletta di Ivana (7-9), palletta di Aparecida e bomba di Ida (8-10), punto di Barba e altro attacco vincente di Ida (9-11).

Ida Taurisano

I miracoli di Demelza non bastano ad evitare la sorpresa di una fuga delle brindisine lanciata dalla solita opposta delle meraviglie (a segno in attacco e in battuta): 10-15.

L’Ugento deve aver predisposto un piano anticrisi e lo evinco da due fattori: la condotta generale e quella della palleggiatrice. In generale, la formazione di mister Carbone ha il merito di non innervosirsi e di non andare nel pallone, come talvolta capita alle squadre forti quando vengono “provocate” da quelle meno forti.

Potrei sbagliarmi, ma ho la sensazione che Eleonora Carbone, dal canto suo, offra sempre e subito una seconda opportunità alla compagna che sbaglia l’attacco, un modo – presumo – per far mettere immediatamente alle spalle “il trauma” dell’errore.

Eleonora Carbone

Di errori, in verità, adesso ne stiamo vedendo pochi su entrambi i fronti e l’Oria è commovente per come sta giocandosi questo set alla pari con le qualificate avversarie: difesa aggressiva, costruzione del gioco ordinata e attaccanti che non regalano nulla ed anzi brillano per precisione.

La partita è emozionante e bisogna dire che è anche molto corretta grazie alle atlete e ad un arbitraggio impeccabile che non suscita alcuna recriminazione.

Purtroppo per noi, l’Ugento sfiora il pareggio con Buccini, Barba (ace), Jakimovska (muro) e Ivanova (mani-fuori): 14-15.

Veronica Parisi

Veronica e Ivana ci tengono avanti e – zitti zitti – siamo arrivati al 18-20. Ottimo il ritorno in campo dell’ex-mesagnese; sempre preziosa Ivana in difesa e in attacco.

Un errore in battuta fa uscire il fumo dalle recchie di Marcello anche senza l’ausilio della sigaretta elettronica e Ivanova completa la rimonta (21-20). L’opposta macedone e quella brindisina hanno dato vita in questo set a un duello degno della serie A con 9 punti per la prima ed 8 per la seconda.

Pepa Ivanova

Splendido scambio sul 22-21: Aparecida e Demelza compiono miracoli in difesa, ma al terzo tentativo d’attacco oritano Ida piazza un pallonetto spettacolare (22-22).

Punto di Aparecida con velo di Barba ed imperioso attacco di Ivanova.

Sul 24-23 gli arbitri interrompono il gioco perché hanno l’impressione che Buccini sia stata colpita dal colpo della strega. In realtà la brasiliana stava solo mostrando alle compagne come gioca a bocce sulla spiaggia di Ubatuba.

Falso allarme

Lo scambio decisivo è risolto da una prepotente diagonale di Pepa Ivanova (25-23).

Peccato. Ma perdere un parziale d’un soffio con cotanta avversaria e giocando così è comunque un motivo di orgoglio.

Terzo set

La consapevolezza di poter volare alto prevale sulla demoralizzazione per l’occasione sprecata: Ida, Daniela e Veronica guidano il tentativo di riscossa oritana (1-4).

Sull’altro fronte è ottima la prestazione di Barba, a cui tutte le ciambelle riescono col buco (anche le fast e i muri, in senso metaforico).

Esultanza oritana

L’Oria è encomiabile ma non perfetto e deve rimproverarsi due piccoli elementi di criticità: le invasioni ricorrenti e soprattutto quello che stranamente sembra essere un nostro difetto congenito: i palloni ricevuti o difesi “lunghi” che viaggiano verso la nostra metà campo e che aspettano soltanto di essere spinti a terra da chi salta al centro della rete. Ecco, quello che alle altre squadre appare facile come tirare un rigore senza portiere a noi sembra un’impresa al cui confronto trovare un esponente del PD colluso con Archinà e disposto a vergognarsi appare una formalità.

Non siamo abbastanza Leviatani con quei palloni – direbbe Hobbes.

Grazie a un bel muro di Leo, comunque, siamo ancora in vantaggio (5-7).

Tolleranza zero

Buccini piazza una palla nell’angolino del posto uno, Ivanova va a segno in battuta e Carbone mette a terra un tocco di seconda (10-8).

Giorgia difende in bagher all’indietro e realizza un punto.

Godo ogni volta che fa punto un libero, a maggior ragione quando è il nostro. Credo che in queste circostanze il parroco della chiesa più vicina al palazzetto, ovunque si giochi, dovrebbe far suonare le campane a festa.

Anche Veronica sta difendendo parecchi palloni difficili.

Torniamo per un attimo in vantaggio sul 10-11, poi, però, dobbiamo soccombere sotto i colpi di Aparecida, un po’ in ombra nei primi due set ma decisiva nel terzo (14-12).

Neide Aparecida Pereira

Carbone aumenta il vantaggio con un ace, ma le furie rosse non si arrendono mai: Ida e Giulia agguantano il pareggio (15-15)!

Punti per Buccini e Carbone e si arriva al 21-18, fase in cui Leo preferisce andare sul sicuro ed arma ripetutamente la mano di Ida. L’opposta oritana non delude le attese e si impone – tanto per cambiare – come top-scorer della serata con 20 punti complessivi. Due suoi attacchi ci riportano a ridosso dell’Ugento (21-20).

Come preannunciato, però, scocca l’ora di Aparecida, che mette a terra due palloni intervallati da un muro di Francesca Barba.

Sul 24-20 non è ancora finita: Ida annulla due palle-match e possiamo ancora riscaldarci alla fiammella della speranza (24-22).

Ida Taurisano

Nello scambio successivo Carbone tenta lo scherzetto del secondo tocco, ma questa volta la difendiamo; l’attacco successivo, però, è una diagonale di Aparecida su cui non c’è niente da fare (25-22).

U pičku materinu.

Ugento vince con merito e si conferma bestia nera per le brindisine (cinque 3-0 in due anni, Coppa Puglia inclusa), che tuttavia escono dal PalaOzan a testa alta. Purtroppo è stata una giornata particolarmente sfavorevole: Galatina e Spongano vincono e in classifica si avvicinano pericolosamente. Ma il gioco espresso dalle furie rosse e la determinazione caratteriale (nonché la ciambella) lasciano un retrogusto dolce; dopo una prestazione così prevale la fiducia. Insomma, il livello di autocoscienza – direbbe Leibniz – è buono.

Buona Pasqua a tutti e chist’ so’ l’ov’ (direbbe sempre Leibniz).

Simona Leone

Tabellino: Ugento-Oria 3-0 (25-19,  25-23,  25-22)

Volley Alpak Ugento: Buccini 9, Carbone 6, Pereira 11, Jakimovska 2, Stefanizzi NE, Ivanova 12, Congedi V. NE, Congedi C. NE, Leone B. NE, Barba 10, Sanasi (L) – All. Carbone.

Muri-punto 4, ace 7, errori in battuta 8.

New Volley Oria: Carone NE, Gallo Ingrao 6, Peluso NE, Basile 4, Calderone NE, Taurisano 20, Votano NE, Deandri 39 (di scarpa), Leone S. 3, Bianco NE, Parisi 9, Lo Noce 1, Mastria 1 (L) – All. Presta.

Muri-punto 3, ace 5, errori in battuta 7.

Arbitri: Davide Tolomeo e Giuseppe Pellè.

Ana Carolina Buccini

Altri risultati: Presicce-Assi Brindisi 0-3, Cutrofiano-Taranto 2-3, Collepasso-Nardò 3-1, Galatina-San Cassiano 3-0, Pallavolo 80 BR-Spongano 0-3, Squinzano-Casarano 3-0.

Classifica: Assi Brindisi 57; Ugento 55; Cutrofiano 54; Collepasso 48; Taranto 42; Oria 33; Galatina 32; Spongano 27; San Cassiano 26; Presicce 23; Nardò 18; Pallavolo 80 BR 15; Squinzano 6; Casarano 5.

Ricezione

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Nardò 360,00; Presicce 352,00; San Cassiano 165,00; Spongano 160,00; Pallavolo 80 BR 140,00; Collepasso 132,00; Casarano 82,00; Cutrofiano 70,00; Squinzano 52,00; Oria 50,00; Assi Brindisi 35,00, Ugento, Taranto e Galatina 0.

Eccoci! Multa di 50 euri all’Oria per l’assenza del dirigente addetto agli arbitri.

Prossimo turno: Oria-Collepasso, domenica 7 aprile, ore 18.30.

2 Responses to UGENTO-ORIA 3-0

  1. Bruno CUCCI ha detto:

    Complimenti all’autore dell’articolo, soprattutto per aver raccontato… con filosofia e professionalità lo svolgimento della gara. Bravissimo!!!

  2. paolino ha detto:

    Brava Ana ! TVB !

Lascia un commento