Sabato 27 febbraio 2010 – ore 18.30
La grinta di Pasqua Salviola, unitamente alla classe immensa di Sabrina Cosentino, è uno degli aspetti che hanno fatto la differenza tra Taranto ed Acquaviva sul piano caratteriale.
Da un lato una formazione agguerrita che ha avuto il merito di non arrendersi mai, al punto da annullare sei palle-set nell’unico parziale perso (che forse, paradossalmente, è stato quello della svolta).
Dall’altro lato una formazione spenta, quasi rassegnata, per l’ennesima volta spettatrice della rivitalizzazione di un’avversaria in deficit di punti (era già successo con la V.Altamura, con l’Accademia Benevento e con l’Oria).
Non è stato soltanto questo, ovviamente. L’Acquaviva ha giocato un’ottima partita dal punto di vista tecnico e tutte le atlete hanno contribuito in ugual misura a questo successo.
Al Taranto restano due buoni set giocati in equilibrio, una soglia salvezza che è rimasta invariata ed un finale di partita troppo brutto per non reclamare un riscatto immediato e totale.
Ma torniamo al pomeriggio di sabato.
Così come a Turi, scopriamo che anche ad Acquaviva il palazzetto rappresenta l’ultimo presidio urbano prima dell’aperta campagna. Oltre il PalaCosentino non c’è più nulla.
Poiché la nostra addetta agli arbitri è reduce da un intervento al piede, riprendiamo le auto per raggiungere il bar mentre le nostre atlete si accontentano del distributore creativo.
Lisa cammina in modo spedito e – con la scusa che deve tenere il piede alzato – ogni tanto si esibisce in qualche passo di danza appoggiandosi a cofani di macchine o a divani abbandonati. Farò una bella relazione per il medico che l’ha operata…
Il bar prescelto sembra uscito da un film americano anche se il ricorso alle carte napoletane da parte degli avventori ci riporta alle nostre tradizioni.
Quando torniamo al PalaCosentino notiamo una signora che lavora all’uncinetto dentro una Clio scura.
Finalmente ho modo di rivedere da vicino la mitica Sabri, sempre più bona. Niente foto insieme altrimenti tutti la commenterebbero con la frase più ovvia e inflazionata che ho letto ai tempi del Valenzano: la bella e la bestia…
Durante il riscaldamento una giocatrice locale viene praticamente mummificata: due compagne la avvolgono in uno strato di tessuto blu scuro. Forse era a questo che stava lavorando la signora nella Clio.
L’Acquaviva rinuncia alla guerra tattico-fisiologica e il bambino presente a San Pietro può godersi la partita senza dover bere due litri d’acqua a set; in compenso la direzione del gabinetto è indicata da Winnie the Pooh, un personaggio che non contribuisce al buon umore di coach Marcello. Questa sarà un’altra chiave di lettura della sconfitta.
Formazioni.
Coach Francesco Bruno punta su Sabrina Cosentino in palleggio, Raffaella D’Ambrosio opposto, Paola Armenise e Pasqua Salviola laterali, Angela Ceo e Lucrezia Salamida centrali, Daniela Caricato libero.
In panchina: Cesaria Ursini, Nicla Marzano, Anastasia Komarova e Maria Antonietta Miale.
Il Taranto schiera Alessandra Certa in palleggio, Silvia Mastandrea opposto, Gisela Scialacomo e Simona Leone laterali, Silvia Renna e Angela Stufano centrali, Ivana Gallo Ingrao libero.
Fanno compagnia a coach Marcello Presta: Simona Mereu, Giulia Basile e Priscilla Pisani, oltre ovviamente ad Angelo Soranno, unico esponente montese questa sera.
Primo set
Gisela presenta il biglietto da visita con due attacchi consecutivi, ma i servizi di Paola Armenise ci fanno capire che anche oggi la ricezione jonica vivrà momenti difficili (5-3).
Come a San Pietro, si alza spesso e volentieri il muro delle baresi e gli attacchi di Silvietta non bastano a recuperare lo svantaggio.
Il pareggio lo conquista la nostra fuoriclasse appulo-argentina (11-11) e viene mantenuto da un mani-soffitto di Silvietta.
Scambio di primi tempi light, ossia con atleta sospesa nell’aria che attende l’ultimo istante prima di appoggiare dolcemente la palla a terra (Ceo da un lato, Angela dall’altro).
Entra in partita Salviola e Sabrina Cosentino ottiene un ace favorito dal nastro (17-14).
Poco dopo, però, l’arbitro commette un gesto sacrilego fischiando una doppia alla palleggiatrice catanese (io, veramente, avevo notato un’invasione di piede, ma si sa che la vista non è proprio il mio forte specie quando gli occhi sono distratti da cotanta meraviglia estetica).
Tre attacchi di Gisela (sette punti nel set) e un bel mani-fuori di Angela, molto positiva stasera, ci portano per la prima volta in vantaggio (20-21).
Dopo l’ennesimo bell’attacco di Silvietta (22-23), c’è la prima manifestazione di autolesionismo del Taranto, che manca di cattiveria e si impantana proprio ad un passo dal traguardo: vada per l’attacco di Salviola, ma i due tiri fuori consecutivi richiedono un’immediata confessione dal parroco di fiducia (25-23).
Non solo: gli ultimi sei punti dell’Acquaviva sono stati errori nostri (un servizio e quattro attacchi). C’è materia di riflessione.
Secondo set
Dopo due belle fast di Silvia e di Angela ed un muro di Silvietta (l’unico nostro muro-punto di tutta la partita, ahimé), scatta avanti l’Acquaviva grazie alle sue bocche di fuoco (Armenise, D’Ambrosio, Salviola).
Sul 7-5 c’è la reazione della Pallavolo Taranto ONLUS: due attacchi di Leo, un ace di Silvietta, un pallonetto delizioso di Gisela e una fast tosta di Silvia (7-11).
Altro punto di Silvia, che poi va a servire e lo fa egregiamente: grazie anche alle sue battute, questa volta il break è di sette punti, con Gisela martello implacabile.
Nel corso della striscia vincente, Silvietta si tuffa alla Del Piero e con la mano stesa sul parquet riesce a salvare l’azione; l’arbitro prima assegna il punto alle padrone di casa, poi ha l’onestà intellettuale di correggersi.
La serie positiva è chiusa da una magia di Angela: fast a pallonetto che spiazza il temibile muro locale ed atterra con precisione in posto quattro (10-19).
Coach Bruno effettua un cambio che non condivido assolutamente, anche perché la panchina è dalla parte opposta rispetto agli spalti. Molto lontana. Ma forse ha voluto concedere una standing-ovation alla sua giocatrice più rappresentativa.
Anche Gisela ottiene un punto creativo appoggiando nei pressi della linea di fondo.
Angela Chief Executive Officer sbaglia un servizio e concentra venticinque imprecazioni in due secondi netti. Nel quarto set le sue battute fungeranno da traino per il successo; intanto, però, siamo sul 16-24 ed abbiamo otto palle-set a disposizione.
Qui finisce virtualmente la partita del Taranto e si registra il secondo episodio di autolesionismo.
Punto di Salviola con urletto redarguito dall’arbitro, ace Marzano, attacco nostro sulla rete, muro D’Ambrosio, altro ace Marzano e mani-fuori Salviola. L’Acquaviva ha annullato sei palle-set e soltanto un’incertezza difensiva pone fine ad una situazione che stava diventando pericolosa (22-25).
Il set è nostro, ma nel finale è l’Acquaviva ad essersi caricato sul piano emotivo ed agonistico; forse è il caso di dire che la nostra è stata una classica vittoria di Pirro.
Terzo set
Silvia Renna è l’ultima ad arrendersi. Ben alimentata da Ale, la nostra centrale salentina scarica tre fast risolute nella metà campo delle padrone di casa; quella che vale l’8-6 costituisce, però, il canto del cigno biancoblu.
Da adesso in poi c’è soltanto una squadra sul parquet e purtroppo non è la Pallavolo Taranto ONLUS.
Due punti di Salviola, una pipe nastro-culo di Armenise, un muro di Salamida fanno parte del parziale di 7-0 con cui l’Acquaviva mette le mani sul set (15-6).
Con l’ingresso di Simona Mereu, coach Marcello tenta di sistemare una ricezione ed una difesa che stanno lasciando un po’ a desiderare.
Purtroppo Cosentino e compagne non si fermano più e ci riservano un altro break da quattro (21-9).
Se avessimo una radiolina e se le partite di serie C fossero trasmesse dalla RAI, potremmo almeno consolarci con l’impresa della Tempesta, che al Maria Pia sta battendo l’Ostuni.
Se, invece, fossimo dei rincoglioniti come Morgan, potremmo usare un po’ di cocaina come antidepressivo, ma per fortuna abbiamo un maggior rispetto della nostra vita e della nostra intelligenza.
Armenise e Ceo chiudono il terzo set; a noi non resta che confidare nel quarto, ignorando che sarà una delle pagine più infelici della storia del Taranto di B2.
Quarto set
Al rientro in campo, Raffaella D’Ambrosio si allaccia la scarpa.
Si comincia con un 3-0 frutto di una doppia, di un muro di Salamida e di un ace della Cosentino.
Angela attenua il distacco (3-2), ma poi riprende la marcia trionfale dell’Acquaviva (7-2).
I nostri attacchi si infrangono sul solido muro della squadra celeste (4 nel set; 12 nell’intero incontro) o sulle mani attente e reattive del libero Caricato.
I servizi delle padrone di casa cadono spesso e volentieri nei buchi di una ricezione distratta e confusa (6 aces nel set; 14 nell’intero incontro).
Tira Silvietta e la difesa locale non riesce a contrattaccare (8-5), ma ad ogni nostro punto segue una striscia di azioni efficaci dell’Acquaviva: primo tempo di Ceo e caratteristico “puntazzo” dell’opposto D’Ambrosio (12-5).
La fast di Silvia che vale il 13-8 è l’ultimo punto del Taranto. Con Angela Ceo in servizio, inizia una lenta e inesorabile tortura: tiri fuori biancoblu e tiri dentro dell’Acquaviva; anche Sabrina si concede un attacco da posto due (18-8).
Salviola appoggia abilmente la palla sulle mani del muro jonico e poi, un po’ meno abilmente, indrùppica a terra (19-8).
Poco più tardi avrà modo di lanciare l’ultimo urlo della serata (21-8).
Ceo ottiene il terzo ace grazie all’ennesimo errore di valutazione di una ricezione in tilt e le fast mani-fuori di Salamida pongono finalmente fine a questa sofferenza (25-8).
Non so in serie C, ma in B2 non eravamo mai rimasti fermi ad 8 punti in un set.
I parziali peggiori della storia erano tre 25-10:
a Trani nel 2007-’08;
a Benevento (AS Volley) quest’anno;
a Potenza (ASCI) quest’anno.
Beh, questi riferimenti “storici” un po’ mi consolano: sia a Benevento che a Potenza, dopo aver perso un set 25-10, poi abbiamo vinto la partita.
Conoscendo il carattere delle nostre ragazze, sono sicuro che sapranno riscattarsi ancora. Oggi l’unico obiettivo che è sfumato matematicamente è… la promozione in B1, ma la salvezza resta lì a 2 punti di distanza, esattamente dov’era prima.
E so che le nostre giocatrici lotteranno con le unghie per prendersela.
L’altra consolazione è verificare, a fine partita, che Sabrina Cosentino esiste veramente e non è un’illusione ottica. Fortunata la Puglia ad aver ritrovato una campionessa così.
Concludo con un piccolo grande mistero dell’umanità: se Giulia e Priscilla sono le uniche a non aver giocato (e quindi sudato), perché sono le ultime ad uscire dallo spogliatoio e a far aspettare così tanto tempo il signor Priscillo? Mah.
‘A fava e ‘u scuèrcele
ANGELA: Si è rivelata una buona soluzione offensiva per buona parte della gara, coronando la sua prestazione con otto punti personali di pregevole fattura. La chicca è stata il pallonetto piazzato nel posto quattro avversario nel corso del secondo set. Anche il nuovo look ideato dal parrucchiere merita un apprezzamento.
LISA: Caro medico dell’ospedale di Siena che hai appena operato al piede la nostra addetta agli arbitri, ecco cosa se ne fa la signora dei tuoi consigli: passeggia, corre, salta. Poco c’è mancato che scendesse anche in campo per giocare. Poi si lamenta che le dita sono nere e gonfie. Tanto si comunica in vista del controllo.
Tabellino: Acquaviva delle Fonti-Taranto 3-1 (25-23, 22-25, 25-11, 25-8)
Acquaviva delle Fonti: Cosentino 4, Armenise 18, Ursini NE, Ceo 14, Marzano 2, Komarova NE, Miale NE, Salamida 12, D’Ambrosio 9, Salviola 15, Caricato (L) – All. Bruno.
Aces 14, errori in battuta 10, muri-punto 12.
Taranto: Mastandrea 7, Scialacomo 15, Mereu 0, Basile NE, Renna 11, Stufano 8, Certa 1, Pisani NE, Leone 3, Gallo Ingrao (L) – All. Presta.
Aces 3, errori in battuta 3, muri-punto 1.
Arbitri: Giuseppe Stallone (FG) e Gianluca Delvecchio (FG).
Durata set: 20’, 24’, 20’, 18’ – Durata totale dell’incontro: 1.31’.
Altri risultati: Oria-Sarno 2-3, Centro Ester NA-Arzano 3-1, Salerno-San Pietro Vernotico 0-3, AS Benevento-Azzurra Molfetta 0-3, Battipaglia-Accademia BN 3-0, Leonessa Altamura-Livi Potenza 1-3, ASCI Potenza-V.Altamura 1-3.
Classifica: Sarno 50; Centro Ester NA 49; San Pietro Vernotico 48; Azzurra Molfetta, Battipaglia e Arzano 45; AS Benevento 37; Livi Potenza 32; ASCI Potenza 29; Accademia BN 25; Leonessa Altamura 23; TARANTO e Oria 21; Acquaviva delle Fonti 18; V.Altamura 16; Salerno 0.
Trofeo Bin Laden (multe in euro): Leonessa Altamura 400,00; Oria 200,00; V.Altamura e Azzurra Molfetta 160,00; Sarno e Accademia BN 120,00; Salerno 100,00; ASCI Potenza 50,00; Acquaviva delle Fonti 40,00; tutte le altre 0,00.
Classifica ferma. Al Taranto è andata bene visto che il coach ha rimediato soltanto una diffida. Se si resta a quota zero, aumentano le possibilità del consueto lancio di peluche ad Ale in occasione dell’ultima partita di campionato…
Prossimo turno: Taranto-Salerno, sabato 6 marzo 2010, ore 19.00, Istituto Maria Pia, via Galilei.