RETROCESSIONE: E’ TUTTA COLPA LORO

6 Maggio 2010

Ci sono due modi per affrontare le retrocessioni: uno costruttivo ed uno distruttivo.

Il primo è legato ad un ricordo di due stagioni fa. Dopo lo “spareggio” Ostuni-Centro Ester, vinto dalle brindisine al termine di una sfida tachicardica, salutammo un dirigente della formazione partenopea che aveva appena concluso un buon campionato e un’altrettanto valida partita:

“Pazienza – ci disse – è andata così. Ripartiremo dalle nostre ragazze e dal vivaio”.

Ad appena un anno di distanza, il Centro Ester non soltanto è tornato in B2, ma ha addirittura conquistato i play-off per la B1 (senza acquisto di titoli; tutto per meriti maturati sul parquet).

Il secondo modo per reagire alle retrocessioni è quello di cercare alibi, scuse, recriminazioni. E soprattutto dedicarsi allo scaricabarile e alla ricerca dei colpevoli.

Io scelgo questo secondo metodo.

Ho individuato alcuni responsabili su cui, a mio avviso, grava la colpa della nostra retrocessione.

VIVIANA VINCENTI

Per l’ennesima volta ha rifiutato il nostro corteggiamento estivo. A giudicare da come si sono sviluppati gli eventi sia a Sala Consilina che – soprattutto – a casa nostra, Viviana ha fatto bene: ha ottenuto un risultato consono alla sua bravura e si è risparmiata una stagione di amarezze e di mero volontariato nella Montescaglioso-Taranto ONLUS. Più passavano le settimane, più gli stipendi diventavano una pia illusione, più Sala Consilina vinceva e più pensavo: meno male ca non ‘ngi ha venùte chedda povera figghie… I suoi informatori devono essere stati migliori dei nostri.

E’ indubbio, però, che con lei, “la centrale più forte del reame”, le cose sarebbero andate diversamente nelle tante, troppe partite in cui abbiamo dovuto fare a meno di Cristiana. Quindi la nostra retrocessione un poco è colpa sua.

GLI SPERMATOZOI DI FEDERICO VIVIANI

Non si discute il giocatore, che anzi si è rivelato uno dei professionisti più seri e più bravi in questa mediocre stagione per la squadra di calcio del Taranto checché ne dica Bluff-D’Addario.

Ma si può mettere incinta una giocatrice nel mese di settembre? Marika aveva disputato una partita eccezionale a Potenza e un paio di giorni dopo è giunta la lieta novella. Lieta, dipende dai punti di vista…

Il problema non è stato tanto la rinuncia all’atleta toscana (che pure ha pesato, viste le qualità espresse al PalaCaliendo) quanto l’effetto-domino avviato dalla sua defezione: dopo la gravidanza di Marika, infatti, abbiamo registrato in rapida successione l’infortunio grave di Katia, quello parziale di Ivana, il trasferimento e le missioni navali di Cristiana, l’indisposizione temporanea di Gisela, la defezione di Angela. Una valanga originata da uno spermatozoo fuori controllo.

UMBERTO MANCUSO

L’efficientissimo e multimediale direttore sportivo del Sarno, alla fine di ogni partita della squadra campana, è solito raccogliere, sotto l’occhio di una videocamera, il parere di coach Loparco e quello dell’allenatore avversario.

Dopo il successo di Amitrano e compagne al Maria Pia, è stato dunque intervistato anche il nostro Marcello. Il dottor Mancuso ha esordito facendo i complimenti al Taranto per la combattiva partita che aveva appena portato a termine ed ha poi sentenziato che la squadra jonica, giocando così, si sarebbe sicuramente salvata. Un atto di cortesia che in teoria avremmo dovuto apprezzare, ma si sa com’è la scaramanzia in questo sport…

E’ anche vero che il Taranto non ha più “giocato così” (l’implicita condizione posta dal d.s.) e dunque in realtà le colpe sono nostre e non certo del dirigente campano. Nel video, che forse è tutt’ora visibile sul sito del Sarno, Marcello è inquadrato in primo piano e quindi sfugge il gesto inelegante presumibilmente posto in essere dal tecnico tarantino.

Però le parole di Umberto Mancuso non ce le siamo dimenticate. Per la partita di ritorno “ricusiamo” il simpatico dottor Mancuso e pretendiamo di essere intervistati nel salotto di Viridiana Myriam altrimenti sarà silenzio-stampa. E poi vogliamo anche gli avanzi della festa di Arte & Cioccolato come risarcimento simbolico…

LA NAVE ESPERO

Mi sono spesso chiesto perché alcune unità navali si chiamassero “fregate”. Consultando il Dizionario Etimologico Rusconi, leggo:

fregata: s.f. forse dal greco aphrakte naus e fregare nel senso di scivolare. Propriamente indicava una nave non protetta e quindi leggera e veloce che scivola nell’acqua (è una nave; dove c***o deve scivolare?! Sulle mattonelle del cesso?); poi nave da guerra, di scorta, con armi antiaereee e antisommergibili.

SIGNIFICATO in marina, nave da guerra, di scorta, con armi antiaeree e antisommergibili”.

Manderò una letterina alla casa editrice del Dizionario Etimologico per far presente che “fregata” ha un altro significato ed un’altra derivazione: le unità navali si chiamato “fregate” perché vi sono imbarcate le giocatrici… fregate dalla Marina alle squadre di pallavolo. Mocca a lei (lei, cioè la Marina)!

I GRATTA E VINCI

Vedere tante persone, talvolta anche di bassa estrazione sociale, che quotidianamente spendono decine e decine di euro per i Gratta e Vinci è uno spettacolo squallido.

Ci sono state persino delle rapine commesse allo scopo di procurarsi denaro per poter comprare altri bigliettini e non sono mancati neanche i ricoveri di chi ormai aveva compreso di aver sviluppato una dipendenza patologica. Quasi come per le macchinette dei videopoker.

Però, dobbiamo ammetterlo: anche noi abbiamo ceduto alla tentazione di tentare la fortuna con il Gratta e Vinci. Visto che quest’anno di entrate ne abbiamo viste poche, si è deciso di puntare su questa forma di azzardo legalizzato la cui eventuale vincita sarebbe stata devoluta alle esigenze della squadra. Ma i malefici cartoncini ci hanno tradito (con un’unica, modesta eccezione all’inizio del campionato) lasciandoci sul lastrico.

PINO RUSSO

Era lui a vantarsi l’anno scorso al Palafiom: “Con la mia musica si vince sempre…”

In effetti, con il titolare del Siddharta alla consolle durante il riscaldamento e gli intervalli, il rendimento del Taranto era notevole. Aveva il vizio di allontanarsi proprio un minuto prima dello starting-six, lasciandomi nei casini, ma, a parte questo particolare, i suoi cd caricavano le rossoblu.

Quest’anno non lo abbiamo proprio visto. Niente musica prepartita, niente stacchetti. E vabbè, oltre ad essere il responsabile del dissesto al Comune (vedi post Dissesto: la Di Bello non c’entra; è tutta colpa di Pino Russo del 13 maggio 2008, sul portale Dada), adesso Pino è anche colpevole per la nostra retrocessione.


TARANTO-ACCADEMIA BENEVENTO 3-1

18 aprile 2010

Sabato 17 aprile 2010 – ore 19.00

Ultima spiaggia.

La prima di una serie di finali.

Chiamiamola come vogliamo, ma questa con l’Accademia Benevento è una partita da vincere a tutti i costi: un successo pieno ci consentirebbe di sperare ancora; una sconfitta o una vittoria al tie-break sancirebbero la fine virtuale della stagione.

Ogni dettaglio è importante e la scaramanzia raggiunge livelli inauditi.

Per quello che mi riguarda, ho ancora la macchina in officina per il tagliando e proprio oggi ritorno da Roma. In mattinata, alle 6.01, ho avuto il piacere e l’onore di fare colazione al Caffé Trombetta, affianco alla stazione Termini.

Non ho capito piccé u cornett’ cu ‘a crem’ sullo scontrino viene definito “lieviti assortiti”…

Per la prima volta in assoluto raggiungo la palestra in autobus; in caso di vittoria so già che mi toccherà ripetere questa esperienza.

Non quella di andare a Roma prima della partita, s’intende, ma quella di usare l’autobus.

Angelo indossa una maglietta dal messaggio piuttosto esplicito. In caso di vittoria, dovrà indossarla di nuovo.

Ivana, prima della partita, tocca le tette di una compagna di squadra. In caso di vittoria, dovrà ripetere il palpeggiamento.

Non si potrebbe fare che Ivana viene con l’autobus e io tocco le tette delle giocatrici…? Magari vinciamo con meno patemi.

E poi che cavolo: cinque anni che seguo la squadra e nessuna mi ha mai fatto toccare niente; neanche una palpatina ad una chiappa…

Vorremmo abbandonare questi pensieri licenziosi e concentrarci sui contenuti tecnici della partita, ma la presenza in campo di Valeria Ricciardi non facilita questo percorso di purificazione mentale.

Gli spalti sono pieni di tifosi ospiti, un po’ perché lo staff è piuttosto nutrito e un po’ perché il gioiellino del Salento, Eleonora Carbone, ha attirato parenti e amici, giustamente orgogliosi della piccina.

Per fortuna il sonoro dei sostenitori jonici è affidato a Michele-re-della-curva con la trombetta azzurra.

E in ogni caso gli spettatori di prestigio non mancano: Clara Clemente (alla vigilia del suo compleanno) e Laura Passaro porteranno bene con la sola presenza. Le grandi campionesse si vedono anche da questo.

E c’è anche Rossella, ex Palafiom e oggi diretta avversaria nella lotta per la salvezza. Potremmo appiopparle un pestone sul piede in vista dell’incontro di domani oppure chiuderla nel bagno della scuola fino a lunedì…

Ma torniamo un attimo allo staff sannita.

Ho sempre additato questa società quale esempio di buon senso in un volley fin troppo affollato di millantatori e di bidonisti. All’Accademia hanno fatto programmi realistici rinunciando alla serie A2 e costruendo una squadra adeguata alle risorse reali. I risultati stanno dando loro ragione, senza contare che non hanno perso la faccia e la credibilità come certi personaggi pieni di parole e di promesse e poveri di soldi e di serietà.

Ma adesso ho un altro motivo per ammirare questa squadra: oltre all’organizzazione e a Valeria Ricciardi, devo sottolineare la multimedialità. Sono ben due le telecamere che riprendono la partita; tenuto conto che c’è anche la nostra, oggi il Maria Pia sembra la casa del Grande Fratello…

E poi c’è il celebre Renato Melillo, il miglior fotografo del campionato (oltre che uno dei più copiati…). Visto che finalmente avremo foto professionali, vi rimando al sito della società sannita: http://www.accademiavolley.it/home.asp

Nessuno, però, ci ha portato i cioccolatini Strega e questo è un errore che l’Accademia pagherà caro. Pagherà con la sconfitta.

Formazioni.

Il Taranto di Arzano è confermato in blocco: Alessandra Certa in palleggio, Silvia Mastandrea opposto, Gisela Scialacomo e Simona Leone laterali, Cristiana Zonca e Silvia Renna centrali, Ivana Gallo Ingrao libero.

In panchina con coach Marcello Presta: Giulia Basile e Priscilla Pisani.

L’unica variazione di ruolo è la gastroenterite: Silvietta e Pocahontas l’hanno ceduta a Simona Mereu, che comunque è in tribuna.

L’allenatore Vittorio Ruscello ripropone Giuditta Tancredi, all’esordio da titolare sabato scorso, in diagonale con l’alzatrice Eleonora Carbone; Valeria Ricciardi e Daniela Stabile sono le bande, Anna Maria Ferrone e Rosa Principe le centrali, Emilia Gaudio il libero.

In panchina: Erica Lestini, Martina Labianca, Erika Mancini, Letizia Guadagnino, Roberta Basile ed Enrica Varricchio.

Primo set

Ottimo inizio; Taranto c’è e ci crede: fast di Silvia, doppio attacco di Gisela (con splendido pallonetto), magia di Ale, che piazza in rovesciata ad una mano un pallone vagante al centro della rete, e servizio vincente della nostra palleggiatrice (5-1).

Ma l’Accademia mura fin troppo frequentemente in questa fase: prima Ricciardi, poi Principe e infine Ferrone, a conclusione di un break da 5. Adesso siamo sotto (7-10).

E’ l’ora di Silvietta: prima schiaccia una perfetta alzata di Silvia e poi realizza due servizi vincenti consecutivi, il primo dei quali sfruttando il nastro-culo. Beh, non è detto che sia culo; ho sentito dire che alcuni giocatori mirano al nastro.

Certo è che Silvietta è una battitrice favolosa: questo è già il 41^ ace stagionale.

Le nostre centrali siglano il sorpasso, ma poi subiamo il pareggio di Ricciardi, autrice di un bel lungolinea (15-15).

Gisela è la protagonista della svolta del set: mura con Cris e poi attacca dalla banda, inaugurando e chiudendo un break da 4 (19-15).

Duplice attacco di Silvietta, reazione di Ferrone e poi una fast di Silvia, un ace di Simona ed un tiro fuori delle ospiti chiudono il primo parziale (25-20).

Secondo set

Coach Ruscello conferma Lestini, che alla fine del primo set era subentrata alla ragazza col turbante.

Quando trova spazio Ricciardi è micidiale, ma il nostro mitico sottotenente di vascello stoppa per due volte consecutive i tiri dell’avvenente schiacciatrice ospite (4-1).

Cristiana ha fretta di tornare alla base visto che il volo è stato cancellato per via della nube di cenere islandese.

Oggi ho capito cos’è la globalizzazione. Le eruzioni di uno sperduto vulcano dell’Islanda condizionano la presenza in campo di una giocatrice di pallavolo in una altrettanto sperduta palestra ai margini della Salinella…

Barack Obama ha annunciato che l’uomo andrà su Marte; chissà se – in un’ottica di globalizzazione – questo fatto avrà ripercussioni positive o negative sull’apertura di certi portafogli di Montescaglioso…

Torniamo alla partita. C’è una palla annullata tra le contestazioni.

Sul 5-3 (diagonale di Ricciardi) Taranto prende il volo con un parziale di 10-2 in cui c’è un po’ di tutto: primo tempo tostissimo di Cris, pipe di Gisela, ace nastro-culo di Silvietta (ha mirato) e fast di Silvia dopo una spettacolare alzata di Ale.

C’è stato anche un tentativo di secondo tocco da parte di Carbone. Non è riuscito, ma non ha neanche fatto danni. Nulla di irreparabile, insomma; però mentre la piccina lo eseguiva coach Ruscello è parso un po’ contrariato.

Perché gli allenatori non gradiscono i secondi tocchi? Io continuo a credere che sia la giocata più spettacolare della pallavolo.

Povere palleggiatrici; nessuno le capisce…

Con il quarto ace odierno di Silvietta il Taranto va sul 15-5 e il muro-difesa sta funzionando a meraviglia. Grandi centrali, ma molto brave anche Ivana e Gisela nelle retrovie.

Entra Varricchio per far rifiatare il gioiellino del Salento; l’Accademia rosicchia punti, ma Silvia offre alle compagne otto palle-set (24-16).

Le sannite ne annullano tre, ma Simona si allena a diventare la risolutrice del match (25-19).

Terzo set

Strepitosa Gisela che passa da sinistra e anche da destra, ma l’Accademia replica ad ogni colpo ed è in vantaggio alla prima pausa tecnica (6-8).

Tra le ospiti è rientrata Carbone, ma c’è una novità: Guadagnino junior al posto di Lestini. Il segnapunti prende un Moment dalla borsa medica del Taranto; mister Ruscello, infatti, non ci sta facendo capire più un tubo…

Anche sul parquet la situazione è critica: Benevento sta difendendo tutto e far cadere palla a terra è diventata un’impresa.

Ricciardi, Stabile e Principe aumentano il vantaggio (10-15).

Viene fischiata una doppia a Cristiana, che per cinque minuti buoni ha deciso di sperimentarsi come palleggiatrice. Non è male, ma purtroppo l’Accademia sta dominando.

Muro Ferrone, mani-fuori Stabile ed ace di Carbone (12-23) con urletto d’ordinanza.

Orgoglio tarantino (Silvietta, Leo e Silvia), ma è troppo tardi e a Stabile basta piazzare un tiretto nel vuoto della nostra metà campo per aggiudicarsi il set e per scatenare una certa irritazione di coach Marcello che non ha gradito il buco difensivo (16-25).

Quarto set

E’ un momento difficile. Il Taranto sembra stanco e l’Accademia ha perfezionato i meccanismi tattici. Il turno in battuta di Guadagnino è un ulteriore elemento di criticità per noi.

C’è uno scambio che dura tre quarti d’ora e che si conclude (a favore dell’Accademia) con un lungo applauso per tutte. Segue la richiesta di verifica delle formazioni ma è evidente che si tratta di una legittima scusa per rifiatare.

Sullo 0-5 Guadagnino junior serve di poco fuori. A fine partita, testimoni ben piazzati diranno che effettivamente era fuori; siccome, però, la sorella di Guadagnino è bona, io dico che era sulla linea…

Carbone smarca Principe che piazza la fast (3-6).

Gisela realizza il suo 300^ punto stagionale e Silvietta completa l’operazione sorpasso (8-6).

Miracolo Ricciardi su una bomba di Cristiana, ma il vantaggio del Taranto aumenta con Silvietta (13-9).

Diminuiscono le imprecisioni offensive delle ospiti e la difesa continua a viaggiare su rendimenti elevati; la conseguenza è che l’Accademia rimonta mentre il Taranto si innervosisce e si sfilaccia (14-16).

Ma è adesso che le ragazze compiono un capolavoro di cuore prima ancora che di tecnica. Perdere il set vuol dire perdere il campionato e nonostante la stanchezza dilagante, Gisela e compagne trovano le forze e l’orgoglio per reagire.

Ale pareggia con un ace (17-17), Cristiana scaraventa a terra un primo tempo al fulmicotone (19-18) e Gisela rafforza il vantaggio con l’ennesimo servizio vincente di squadra (21-18).

Vorrei che fosse già finita.

Facendo un paragone con i tempi gloriosi della serie C, qui non è come a Tuglie, una sfida da godersi in ogni istante, anche quando si è in svantaggio. Qui, semmai, è come a Corsano, una sofferenza da chiudere al più presto. E’ come un rigore che si preferisce non guardare.

Ferrone pareggia con un primo tempo (21-21).

Essendo l’ora del cuore, viene fuori una giocatrice dal grande carattere e dalla generosità infinita: Simona Leone.

E’ magnifica da posto quattro: ci riporta in vantaggio (22-21), replica a Ferrone (23-22) e poi piazza con grande precisione un pallone nell’incustodito posto uno avversario (24-22). Cuore di Leonessa!

L’Accademia attacca, ma il muro imperioso di Silvia respinge l’ultimo assalto e regala al Taranto la vittoria della speranza.

E’ inutile guardare la classifica. Dobbiamo vincere al PalaCaliendo con la Livi. Dura. Quasi impossibile sulla carta. Ma le partite “possibili” ci sono sfuggite di mano; se vogliamo salvarci adesso è l’ora dell’impresa.

A proposito di imprese, “Finalmente vincenti” è il titolo che esalta il nostro ritorno alla vittoria dopo tre lunghi mesi.

“Finalmente Vincenti” (con la V maiuscola) sono le mie personali congratulazioni a Viviana Vincenti, che in serata ci ha dato la notizia della promozione in B1. Il campionato era saldamente in pugno al Sala Consilina già da Natale, in pratica, ma il successo nello scontro al vertice con il Divino Amore Roma ha prodotto i punti che ancora mancavano alla matematica.

Ci fa piacere che Vivi abbia ritenuto opportuno rendere partecipi anche noi. Nel Taranto ci sono tanti suoi amici e altri ancora ce ne sono in provincia. Ovunque abbia giocato, Viviana ha lasciato ottimi ricordi perché è una grande giocatrice ed è soprattutto una splendida persona.

Tanti auguri, Vivi.

Siamo felici per te! Anzi, siamo… Felicetti.

‘A fava e ‘u scuèrcele

DANIELA: Oggi sarebbero tutte fave, in verità. Per non fare torto a nessuna delle atlete tecnica-e-cuore che abbiamo apprezzato stasera, vorrei rendere omaggio ad una ragazza che non indossa mai la maglia da gioco ma durante la settimana affida alla lavatrice un consistente numero di maglie da allenamento sudate. Non sappiamo come andrà a finire questa stagione; sicuramente Daniela ha già conquistato apprezzamento e riconoscenza. Senza contare che sa toglierci qualche castagna dal fuoco anche fuori dalla palestra.

SIMONA: Sei vittima del virus e vieni al Maria Pia a vedere la partita?! Non avresti dovuto essere qui. Io, al tuo posto, avrei fatto una visita di cortesia a casa di Michela visto che domenica prossima… Scherzo, Michi, lo sai che ti vogliamo bene.

Tabellino: TARANTO-Accademia Benevento 3-1 (25-20, 25-19, 16-25, 25-22)

Taranto: Zonca 12, Mastandrea 12, Scialacomo 14, Pisani NE, Basile NE, Renna 10, Certa 4, Leone 10, Gallo Ingrao (L) – All. Presta.

Aces 9, errori in battuta 7, muri-punto 6.

Accademia Benevento: Carbone 5, Ricciardi 13, Stabile 19, Lestini 0, Tancredi 0, Labianca NE, Mancini NE, Ferrone 13, Principe 9, Guadagnino 1, Basile NE, Varricchio 0, Gaudio (L) – All. Ruscello.

Aces 5, errori in battuta 6, muri-punto 7.

Arbitri: Vito Caragnano (BR) e Gianluca Mallardi (BA).

Durata set: 20’, 24’, 22’, 30’ – Durata totale dell’incontro: 1.45’.

Altri risultati: Acquaviva delle Fonti-Sarno 1-3, San Pietro Vernotico-Azzurra Molfetta 3-1, Centro Ester NA-Leonessa Altamura 3-0, V.Altamura-Arzano 3-1, AS Benevento-Battipaglia 0-3, Salerno-Livi Potenza 0-3, ASCI Potenza-Oria 3-0.

Classifica: Sarno 67; San Pietro Vernotico 65; Centro Ester NA 63; Azzurra Molfetta 60; Battipaglia 59; Arzano 57; Livi Potenza 42; AS Benevento 40; ASCI Potenza 35; Accademia BN e V.Altamura 31; TARANTO e Oria 27; Leonessa Altamura 23; Acquaviva delle Fonti 21; Salerno -3.

Verdetti matematici: Acquaviva delle Fonti retrocesso in C.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Salerno 1.600,00; Azzurra Molfetta 470,00; Leonessa Altamura 400,00; Oria 200,00; V.Altamura 160,00; Sarno e Accademia BN 120,00; ASCI Potenza 105,00; Acquaviva delle Fonti 40,00; tutte le altre 0,00.

Tutto fermo.

Prossimo turno: Livi Potenza-Taranto, domenica 25 aprile 2010, ore 18.00, PalaCaliendo, via Cirillo 10.


“LA PALLAVOLO TARANTO HA VINTO IL CAMPIONATO”. LUCIDA ANALISI DI PIERLUIGI BERSANI

6 aprile 2010

Una settimana dopo il voto regionale il gruppo dirigente del Partito Democratico ha analizzato l’esito della consultazione elettorale ed anche – a sorpresa – quello del campionato di serie B2.

Per la conferenza stampa il segretario Pierluigi Bersani ha scelto l’insolita cornice del Museo Egizio di Torino: “Crediamo che questa regione rappresenti al meglio la nostra strategia vincente. Invece di dialogare con i grillini e di raccogliere alcune istanze condivisibili, li abbiamo snobbati additandoli come rozzi qualunquisti ed eversivi (la richiesta di un Parlamento pulito è per noi particolarmente eversiva…). I risultati sono evidenti”.

Questa considerazione, in realtà, in un primo momento non è stata raccolta dai giornalisti, che avevano avvicinato i microfoni alle mummie egizie presenti nelle sale adiacenti in quanto le avevano scambiate per il gruppo dirigente del PD, anche se effettivamente erano più vitali e sincere.

Chiarito l’equivoco, Bersani ha sviluppato la sua analisi del voto. Come sappiamo, il centrosinistra ha perso quattro regioni: due (Campania e Calabria) le ha regalate candidando gentaglia, una (il Lazio) l’ha persa contro un’avversaria priva della lista più forte e del Piemonte si è già parlato.

Solo per un caso, non ha perso la Puglia, ma l’autolesionismo e la demenza senile di un partito incartapecorito qui hanno raggiunto ugualmente le vette più elevate.

Nonostante tutto questo e nonostante i proclami della vigilia (“L’aria tira dalla nostra parte”), il segretario del PD ritiene che le regionali 2010 siano state un successo. [1]

Se anche la minoranza interna usa espressioni politichesi come “chiediamo di sciogliere i nodi strategici che abbiamo di fronte in rapporto con la società italiana”, vuol dire che veramente questo partito è morto anche se ancora non se n’è accorto. [2]

Ma Bersani è andato oltre ed ha espresso il proprio parere anche sul campionato di pallavolo di serie B2.

“Mi sembra evidente – ha affermato il leader del PD – che la Pallavolo Taranto abbia vinto il campionato di serie B2…”

“Segretario, che cazzo sta dicendo? Il Taranto è quintultimo…” – hanno obiettato i giornalisti.

“Noi dobbiamo considerare questo dato non in rapporto alle due precedenti stagioni ma in relazione ad un processo storico più ampio e più complesso. Appena otto anni fa la Palafiom era in serie D e pertanto l’attuale quintultimo posto in B2 si configura come un risultato apprezzabile.

Dobbiamo, inoltre, considerare che la squadra non gode di visibilità mediatica tanto che il suo simbolo non è mai apparso in video in quanto, come è noto, le principali televisioni sono occupate militarmente da altre entità in una situazione di grave lesione del pluralismo che impone una seria riflessione sull’opportunità di rivedere gli attuali assetti radiotelevisivi”.

“Scusi – è intervenuto un giornalista – ma perché voi non avete mai fatto una legge sul conflitto d’interessi quando eravate maggioranza parlamentare?”

“E chi ha parlato di voler fare una legge sul conflitto d’interessi?! Io ho parlato soltanto di riflessione.

Ma non ho concluso. La Pallavolo Taranto ha affrontato il campionato senza disporre dei mezzi economici delle altre formazioni, appoggiate da potenti lobbies finanziarie ed ecclesiastiche, ed aggiungo che in considerazione delle vicissitudini patite dalla squadra jonica e del disdicevole spoil-system che ci ha danneggiati, il risultato del 12^ posto non è una sconfitta.

La Pallavolo Taranto ha inoltre battuto l’Arzano, che a sua volta ha vinto a Sarno, che è la capolista. Per la proprietà transitiva, anche il Taranto è più forte del Sarno e quindi è la migliore squadra del girone. Peccato che il Sarno abbia perso la Coppa Italia altrimenti avrei detto che il Taranto è la squadra migliore d’Italia…”

“E’ impazzito… E’ completamente fuori dalla realtà…” – hanno sussurrato tra loro i giornalisti.

“Non va poi sottaciuto, e con questo mi avvio alle conclusioni, che ben tre società tarantine di serie C potenzialmente sottraggono atlete alla Pallavolo Taranto, che dunque è ben lontana dalla pretesa di esclusività della rappresentanza pallavolistica provinciale ma è aperta ad un confronto costruttivo e programmatico sotto un profilo riformistico nel rispetto dell’identità”.

“Ma se il Taranto ha vinto – lo ha incalzato un cronista – allora cosa dobbiamo dire del Sala Consilina nel girone F?”

“Il Sala Consilina ha ingaggiato un’atleta che si chiama Vincenti e come poteva non imporsi nel proprio girone con un cognome del genere?

Il confronto tra Taranto e Sala Consilina non è omogeneo in quanto viziato da questa disparità che condiziona pesantemente il risultato politico-sportivo.”

Terminata la conferenza al Museo Egizio, abbiamo contattato al telefono l’allenatore Marcello Presta, a cui abbiamo chiesto un parere sulle parole di Bersani.

“Samuele? Beh, credo che la canzone Giudizi universali esprima…”

“Non Samuele, Pierluigi Bersani. Ha appena detto che avete vinto il campionato. Complimenti”.

“La mia opinione è nota. Come ho dichiarato alcuni giorni fa, abbiamo un piede e mezzo in serie C (si sente un rumore in sottofondo) e Bersani, come tutti i leader del PD dice solo – censura – …”

NOTE:

(1) G.C., Bersani: “Premier nervoso, sa che l’aria tira da un’altra parte”, “La Repubblica”, 21 marzo 2010, pag. 6.

(2) PERNICONI, C., Bersani brinda a una “non sconfitta”, “Il Fatto Quotidiano”, 31 marzo 2010, pag. 9.


TARANTO-ASCI POTENZA 1-3

7 febbraio 2010

Sabato 6 febbraio 2010 – ore 19.00

Per il Taranto che affronta l’ASCI Potenza c’è l’ormai… ordinaria situazione emergenziale. Un conflitto di parole e di senso, un ossimoro, che tuttavia rispecchia questa fase del campionato biancoblu.

Per fortuna, anche stasera possiamo contare sulla nostra lodevole centrale da sbarco, giunta a Taranto poche ore prima della partita, e sul cuore di tutte le volontarie della Pallavolo Taranto ONLUS, associazione di atlete che giocano senza scopo di lucro. Loro malgrado.

Anche tra le ospiti c’è un’assenza: l’opposto Costanza Ghersetti non è al Maria Pia; dunque, niente rimpatriata con la nostra argentina Gisela.

Vistoso calo di spettatori in tribuna e questa è una nota spiacevole e – speriamo – occasionale.

Formazioni.

Taranto con Alessandra Certa in regia, Silvia Mastandrea opposto, Silvia Renna e Simona Leone laterali, Cristiana Zonca e Angela Stufano centrali, Ivana Gallo Ingrao libero.

In panchina con coach Marcello Presta: Gisela Scialacomo, Simona Mereu, Giulia Basile e Priscilla Pisani.

Come sempre, c’è anche Angelo Soranno, che stasera sfoggia uno scaldacollo molto professionale. Oltre al collo, però, il capo d’abbigliamento scalda pure ‘a capa e i bollenti spiriti…

L’ASCI Potenza di coach Massimo Telesca: Viki Radkova palleggiatrice, Aurora Avena opposto, Francesca Nolè e Caterina Di Lucchio laterali, Barbara Arras e Katia Taddei centrali, Marianna Santangelo libero.

A disposizione: Livia Di Camillo, Michela Prete, Daniela Ridolfo, Morena Lancellotti ed Emanuela Caramuta.

Rispetto alla partita di andata, qualche numero di maglia è cambiato anche nel Potenza; chissà se anche le atlete lucane si imbranano con il bucato…

Primo set

“Forza! Con la testa!” – è l’ultimo incitamento urlato da coach Telesca prima del fischio d’inizio.

Un grido che cade nel vuoto perché Angela piazza subito due servizi vincenti consecutivi approfittando di una ricezione ancora deconcentrata.

Un bel pallonetto di Simona è il coronamento della vivace partenza del Taranto (5-1).

Ace-culo per Ale ed ace-culo per Arras, ma siamo sempre avanti noi (10-8).

Mi pare che stiamo difendendo molto bene (negli Annali resterà un miracolo di Angela) ed anche il servizio risulterà un fondamentale ben sfruttato dalle joniche (11 aces, 4 errori).

Doppietta di Leo da posto quattro ed ulteriore battuta vincente, questa volta firmata dalla specialista Silvietta; è il massimo vantaggio per la PTO (Pallavolo Taranto ONLUS): 15-10.

Pallonetto della Katia Taddei loro (la nostra è in tribuna), che subito dopo viene sostituita da Morena Lancellotti.

E’ una mossa che Telesca ripeterà ad ogni set e con cui tenterà di sfruttare la migliore disposizione della new entry per servizio e ricezione. Così presumo, almeno.

Certo, non mi dispiacerebbe veder giocare un giorno Lancellotti nella stessa squadra di Ginevra Fidora così da riprodurre in campo la versione sportiva della saga di Re Artù e dei cavalieri della tavola rotonda.

Il vantaggio del Taranto resiste sino al 18-13, il momento in cui si scatena Barbara Arras: prima piazza un attacco, poi due servizi vincenti intervallati da un’azione di Avena (18-17).

Più volte, questa sera, Arras manderà in crisi la ricezione locale con i suoi servizi tesi (6 aces, infatti).

Potremmo ancora farcela, visto che manteniamo il vantaggio fino al 22-20.

Purtroppo Avena riesce a gestire efficacemente un pallone impossibile e Nolè realizza ben quattro punti consecutivi. Dopo il primo, colpisce fortuitamente alla caviglia il nostro sottotenente, che per poco non le trasmette una dichiarazione di guerra.

Il primo set, dunque, è dell’ASCI (22-25); Taranto si è ingolfata a pochi metri dal traguardo parziale.

Secondo set

Il gioco non sarà da manuale della pallavolo, ma le emozioni non mancheranno in questa partita: quattro set tirati ed equilibrati, con le due squadre che arrivano sempre più o meno appaiate sulla soglia dei 20 punti.

Il secondo set non fa eccezione: Arras punge ancora la nostra ricezione, ma Silvietta sigla tre attacchi consecutivi che ribaltano il lieve e momentaneo svantaggio (12-11).

E’ il momento del primo dei tanti muri di Cristiana (14-13), ma al secondo time-out tecnico è in vantaggio il Potenza (15-16).

Ancora una volta Taddei viene sostituita subito dopo la realizzazione di un punto; manco il tempo di esultare alla ragazza…

Le esultanze, veramente, non mancano e alcune sono un po’ troppo focose.

Quelle di Francesca Nolè, in particolare, alimentano il risentimento di una parte del pubblico e della panchina. Si apre così una sfida nella sfida, non molto piacevole in verità, ma sono gli oneri supplementari di cui devono farsi carico, in ogni sport, i giocatori più forti.

Il set sembra non avere padroni fino al 19-19.

La zampata decisiva questa volta è del Taranto: Silvietta da posto due, Leo con una magnifica diagonale, Cris a muro e ancora Simona dopo una sensazionale difesa di Ale (23-20).

L’ultimo punto è di Cristiana, che stoppa una pipe avversaria (25-20)!

Che ci sia qualcosa di atavico, qualcosa che nasce dalla storia risorgimentale, nella foga con cui il nostro ufficiale piemontese sta opponendosi alle ribelli lucane?

Terzo set

Il buon momento delle joniche prosegue nel terzo parziale: conduciamo per 6-2.

La rimonta dell’ASCI si concretizza qualche scambio dopo: 8-8.

Intanto la tensione è sempre alta.

Si lotta punto a punto. Bene Angela, che piazza un pallonetto, un muro e un ace (14-12).

Radkova va a prendere un pallone dalla pizzeria di fronte al palazzetto e lo rende nuovamente giocabile; lo scambio si chiude con una pipe di Nolè.

Solito turn-over Taddei-Lancellotti e quest’ultima realizza un ace dando un senso tangibile alla mossa di Telesca (15-15).

Un altro servizio, reso vincente dalla complicità della nostra ricezione, lo piazza l’esperta palleggiatrice bulgara dell’ASCI (17-18), ma anche la collega di ruolo Alessandra vanta questo colpo tra le sue specialità (20-20).

Se Nolè aveva posto la sua firma in calce al primo set, questa volta è il turno di Arras. La centrale infila un primo tempo, poi va a servire e ottiene altri due punti consecutivi direttamente in battuta (20-23).

A mio modesto avviso, è stata la migliore in campo; il muro, il servizio e gli occhi, le sue caratteristiche migliori.

Noi tiriamo fuori e Avena tira dentro; il set è andato (20-25).

Quarto set

Il clima è sempre più teso. Prima di dare inizio a quello che risulterà l’ultimo parziale, gli arbitri chiamano per l’ennesima volta le capitane e le incaricano di trasmettere un invito alla moderazione.

Non si moderano, invece, l’impegno ed il grande cuore del Taranto: Silvietta, Cristiana e Simona vogliono rimettere in discussione la partita: 5-1.

Questo sarà un set di break alternati: Potenza pareggia (5-5), Taranto si riporta avanti con i muri di Cristiana e di Silvia (8-5), ma le ospiti recuperano nuovamente (8-9).

Tra due attacchi di Silvia, la partita individua un’altra protagonista: Aurora Avena, autrice di tre punti all’interno di un break da quattro per le lucane (11-14).

Altri due… fiocchi d’Avena consecutivi, seguiti da un mani-fuori di Di Lucchio, incrementano il vantaggio dell’ASCI (13-17).

Si mette male.

Ma il Taranto – encomiabile – non si arrende e rosicchia punti importanti con l’instancabile Cris e con una Silvietta ancora una volta in doppia cifra.

Nolè realizza il suo 22^ punto della serata, ma adesso l’ASCI ci sta regalando qualche errore in battuta che ci tiene in corsa.

Sostituzione per il Taranto sul 19-22: dopo quasi due mesi di convalescenza entra sul parquet Gisela. L’applauso del Maria Pia è un abbraccio affettuoso per la nostra fuoriclasse ritrovata.

Dopo un periodaccio in cui non si sono contate le defezioni, il ritorno di Gisela è la prima cosa bella che ci capita dal giorno della vittoria con l’Arzano. Speriamo che sia l’inizio di un’inversione di tendenza.

Il tempo per l’ennesimo attacco vincente di Avena e poi è proprio la schiacciatrice argentina a realizzare il punto della speranza (21-23).

La speranza aumenta quando un attacco ospite finisce in rete (22-23).

Caterina Di Lucchio, che non è stata molto prolifica sino al terzo set, sceglie il momento per noi meno opportuno per estrarre una magia dal cilindro: un lungolinea millimetrico che regala due match-point all’ASCI.

Il primo lo annulla Simona, gagliarda (23-24)!

Il secondo, purtroppo, è l’ultimo fiocco d’Avena che si deposita nella nostra metà campo, il settimo del set, quello che chiude le ostilità (23-25).

Cioè, in realtà le apre…

Ero al corrente delle tensioni tra India e Pakistan nell’area del Kashmir, del conflitto tra hutu e tutsi in Ruanda, della guerriglia tamil soffocata dall’esercito cingalese, della guerra in Cecenia.

Sinceramente ignoravo che anche tra potentini e materani, qui, nel cuore dell’Unione Europea, vi fosse un conflitto etnico aperto. Dopo quello che è successo durante e soprattutto dopo la partita (diversi battibecchi con qualche parolina colorata di troppo – per la cronaca), credo che sia giunto il momento di sollecitare Bruxelles ad intervenire per appianare le divergenze tra le due popolazioni.

Comunque, a parte le battute, Angelo mi ha fatto sapere di essere pentito e dispiaciuto per quello che è successo e ci tiene a farlo sapere pubblicamente.

L’ASCI torna in posizioni di classifica più consone al valore della squadra; il Taranto, in ragione delle vittorie di Leonessa ed Accademia, ripiomba in zona retrocessione. Di poco, comunque.

E domenica si va ad Oria per una partita delicatissima, da vincere ad ogni costo.

Cambiamo girone. Mi è stata rimproverata una scarsa attenzione per il Sala Consilina, squadra in cui militano care amiche come Viviana Vincenti ed atlete verso cui pure nutro una profonda stima come Radice e Felicetti.

La matematica promozione in serie B1, ottenuta poco prima di Natale con ben 18 giornate d’anticipo, mi offre l’occasione per inviare un saluto alla formazione campana. Brave,  congratulazioni!

Adesso che avete ammazzato il campionato, cosa pensate di fare fino a maggio…?

‘A fava e ‘u scuèrcele

GIULIA: Purtroppo io me li sono persi, ma ho saputo che i pasticcini portati in palestra la settimana scorsa per festeggiare l’esordio in B2 erano sublimi. Sta bene alla piccina! Anzi, più precisamente, sta bene alla mamma della piccina!

SILVIA: In allenamento si è soliti indossare le maglie delle stagioni precedenti. E così Silvia esibisce le vecchie divise della Telcom, una maglia della nazionale militare che deve aver ricevuto da Cristiana e soprattutto la mitica maglia numero 3 del San Vito dei Normanni che fu di Alessandra Piccione. Le ho chiesto di fissare un prezzo, ma Silvia ha risposto che il prezioso cimelio non è in vendita. Cattiva.

Tabellino: TARANTO-ASCI Potenza 1-3 (22-25, 25-20, 20-25, 23-25)

Taranto: Zonca 14, Mastandrea 14, Scialacomo 1, Mereu NE, Basile NE, Renna 12, Stufano 6, Certa 3, Pisani NE, Leone 11, Gallo Ingrao (L) – All. Presta.

Aces 11, errori in battuta 4, muri-punto 9.

ASCI Potenza: Avena 14, Di Camillo NE, Prete NE, Arras 16, Ridolfo NE, Radkova 3, Taddei 7, Lancellotti 1, Nolè 22, Di Lucchio 4, Caramuta NE, Santangelo (L) – All. Telesca.

Aces 10, errori in battuta 10, muri-punto 5.

Arbitri: Elio Donno (LE) e Fernando Papa (LE).

Durata set: 21’, 23’, 25’, 30’ – Durata totale dell’incontro: 1.48’.

Altri risultati: V.Altamura-Sarno 0-3, San Pietro Vernotico-AS Benevento 3-0, Acquaviva delle Fonti con Sabrina Cosentino-Centro Ester NA 2-3, Arzano-Azzurra Molfetta 3-0, Livi Potenza-Battipaglia 3-2, Accademia BN-Oria 3-1, Salerno-Leonessa Altamura 0-3.

Classifica: Sarno 45; San Pietro Vernotico 42; Centro Ester Napoli 40; Arzano 39; Azzurra Molfetta 36 e Battipaglia 36; AS Benevento 34; Livi Potenza e ASCI Potenza 26; Leonessa Altamura e Accademia BN 22; TARANTO 21; Oria 17; Acquaviva delle Fonti con Sabrina Cosentino 15; V.Altamura 11; Salerno 0.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Leonessa Altamura 400,00; Oria 200,00; Azzurra Molfetta 160,00; Sarno e Accademia BN 120,00; Salerno 100,00; V.Altamura 80,00; ASCI Potenza 50,00; Acquaviva delle Fonti 40,00; tutte le altre 0,00.

Il girone G fa incetta di multe: tre da 80 euri ciascuna. Colpite la Volley Altamura per le reiterate offese da parte del pubblico alla coppia arbitrale, l’Accademia Benevento per il ritardato inizio della gara e l’Azzurra Molfetta per la sospensione di un dirigente.

Prossimo turno: Oria-Taranto, domenica 14 febbraio 2010, ore 18.00, Palazzetto, via Crocefisso.