Domenica 3 aprile 2011 – ore 18.00
Le cose più belle si materializzano dopo la partita: la figlia di Catia (che a 2 mesi è alta come me a 12 anni), la tradizione dei pasticcini e la laurea di Ivana il giorno successivo. Auguri a tutte e in bocca al lupo al San Pietro fino alla fine.
La partita, invece, non è stata entusiasmante per l’Oria: molto falloso nel primo set, autolesionista nel secondo e praticamente inesistente in buona parte del terzo.
La striscia positiva si interrompe, il “marzo magico” è alle spalle.
Beh, diciamo che battere una squadra eccellente come il San Pietro contemplava le stesse possibilità statistiche di vincere al Superenalotto; resta, comunque, la soddisfazione di un secondo set giocato alla pari con le nostre titolate avversarie, costrette ai vantaggi dopo averci annullato un set-point. La qual cosa fa incavolare, ma può essere un segnale di conferma dei progressi tecnici compiuti nelle ultime settimane.
Per la trasferta più breve del campionato il punto d’incontro della componente etnica tarantina con quella oritana è il bar di fronte al Municipio. Il presidente ci legge una bella letterina e poi si parte per San Pietro.
La formazione giallorossa di coach Antonio Carratù scende in campo con Marcella Scaglioso in palleggio, Annamaria Presicce opposto, Michela Ristits e Gisela Scialacomo di banda, Claudia Carrozzo e Francesca Scilipoti centrali, Manuela Gambini libero.
A disposizione: Roberta Romanelli, Luisa Chionna, Valeria Cristofaro e Rosalba Milone.
L’Oria replica con Stefania Guacci in palleggio, Silvia Mastandrea opposto, Lucrezia Liace e Ivana Gallo Ingrao di banda, Daniela Lonoce e Giulia Basile centrali, Simona Leone libero.
In panchina con coach Marcello Presta: Annacarla Cozzetto, Giorgia Mastria, Valentina De Tommaso e Priscilla Pisani.
In tribuna, una madre degenere, che ha abbandonato la figlia al proprio destino…
Primo set
Dopo uno scambio di infrazioni, si registra uno dei peggiori avvii di partita dell’Oria: due attacchi murati, due attacchi fuori, un errore in fase di costruzione e un ace subìto. Nei muri e nell’ace c’è indubbiamente del merito per le padrone di casa, ma siamo soprattutto noi la causa del nostro male (7-1).
Fra l’altro gli errori e i muri si verificano al primo tentativo di attacco; in pratica, in otto scambi non abbiamo mai superato la rete.
La prima a mettere il pallone a terra è Daniela con un bel pallonetto.
Poi si sblocca Lucrezia, ma il San Pietro infila un break da 5 con punti di Carrozzo e di Ristits (13-4).
Cominciamo ad assestare la difesa e andiamo a segno con Ivana, Lucrezia e Giulia (muro), ma le sampietrane replicano colpo su colpo e il nostro svantaggio si fa sempre più pesante (18-7).
Dopo un ace di Pocahontas, si alza nuovamente il muro (e che sort’ di mur’…!) giallorosso grazie a Marcella e a Carrozzo (23-9).
Se non altro, quando Stefania chiama la palla, stasera nessuno interferisce con la palleggiatrice.
Il punto finale di un set che è volato via senza storia è di Presicce (25-10).
Tra i 25 punti locali si contano ben 14 errori-punto nostri.
Secondo set
La differenza di valori in campo è fin troppo palese, ma l’Oria è troppo brutto per essere vero, per essere quello delle tre vittorie consecutive.
E infatti nel secondo parziale la musica cambia.
Si parte bene con due attacchi di Silvietta ed un ace di Daniela, molto prolifica stasera. Replicano Gisela e Scilipoti, ma il vantaggio aumenta grazie ad una conclusione vincente di Lucrezia che valorizza un miracolo difensivo di Simenkia. Che non è un libero polacco, ma il nuovo soprannome della Leonessa (io non ne saccio nind’…).
San Pietro pareggia con due ace di Scilipoti (5-5).
Splendido Oria dopo il time-out tecnico: attacco di Ivana, ace di Lucrezia, replica di Gisela e show delle nostre attaccanti: prima un lungolinea di Ivana, poi un pallonetto di Silvietta.
Conduciamo 8-13, ma, spinte da un tifo caloroso, le ragazze di coach Carratù ottengono nuovamente il pareggio.
Una nostra attaccante schiaccia sotto la rete; anche in questo caso valgono le paste…?
Alternanza di muri (Marcella+Scilipoti e Giulia+Stefania): Oria di nuovo avanti (14-15).
Poi c’è un’alternanza di secondi tocchi (prima Stefania, poi Marcella).
La partita è intensa. Si attende da un momento all’altro la zampata del San Pietro, ma per il momento continuiamo a resistere.
Tra le giallorosse entra in campo l’ex Chionna, ma sono soprattutto le centrali a ravvivare il punteggio (18-18).
Al posto della zampata del San Pietro, arriva l’allungo oritano: muro di Daniela, attacco di Silvietta, errore locale, ace con un po’ di culo della capitana e primo tempo di Giulia. Vinciamo 18-23!
Il sogno si infrange troppo presto per via di Scilipoti, Chionna e Ristits.
Se non riusciamo ad attaccare, almeno che sbaglino un servizio… Ogni tanto capita.
Niente da fare: è pareggio (23-23).
Una doppia di Marcella ci offre un set-point, ma restituiamo la stessa infrazione (24-24).
Non ho fotografato la doppia (intesa come gesto tecnico irregolare) del Koala; in compenso ho fotografato una sua doppia punta. E’ una punta multipla, veramente, non solo doppia.
Colgo l’occasione per divulgare un grande quesito dell’umanità: ma perché le donne fanno tanto caso alle doppie punte, quasi come se fossero bubboni purulenti, quann’ nisciun’ se ne accorgerebbe manco con un microscopio…?
Torniamo alla partita. Nel momento più delicato del parziale, prevale il talento e l’esperienza delle padrone di casa, che affondano i colpi decisivi. Niente sorpresa, quindi, e San Pietro avanti di due set a zero (26-24).
Terzo set
Abbiamo sfiorato il paradiso e ci è sfuggito di mano; il contraccolpo psicologico si fa sentire. Un po’ troppo, però.
All’inizio del terzo set, comunque, la Celeste appare ancora reattiva e replica con una pipe di Lucrezia agli attacchi delle avversarie (4-3).
Poi c’è un muro giallorosso che costeggia tutta la rete e ricade fuori dal campo. Almeno così sembra a Stefania che lascia cadere la palla confidando nel mani-fuori.
Purtroppo l’arbitro la vede dentro e questa decisione scatena le proteste delle oritane (panchina in primis).
Secondo me, era fuori. Non l’ho vista, per carità (ero lontanissimo e coperto), ma lo deduco applicando alle proteste la teoria del miracolo di Lello Arena nel film Ricomincio da tre.
L’attore napoletano distingueva i miracoli difficili (quelli per cui la gente grida “Miraaaacolo!!! Miraaaacolo!!!”) dai miracoli facili (“Miracolo” solamente)…
Allo stesso modo, ci sono le proteste fatte tanto per fare, senza molta enfasi, quasi come se fosse un rituale (ci si prova), e poi ci sono le proteste veementi, urlate e incavolate. Ecco, quando si protesta così vuol dire che si è convinti e in buona fede e siccome le proteste dell’Oria in questo caso sono veementi, tendo a credere che la palla fosse fuori.
La decisione arbitrale può aver un po’ deconcentrato le piccine nostre, ma non avrebbe certo cambiato il destino della partita e infatti il San Pietro Vernotico regala ai propri tifosi una dimostrazione di potenza indiscussa: un parziale di 16-2 in cui gli unici due punti ospiti sono i servizi sbagliati dalle giallorosse.
Oltre a un pregevole tocco di seconda di Marcella e ad una diagonale bomba di Ristits, si tratta soprattutto di un saggio di bravura di Claudia Carrozzo con primi tempi, muri, fast, fast a pallonetto e tutto il meglio del repertorio di questa centrale con i fiocchi.
Gisela, invece, si dedica con successo alla ricezione e alla difesa, due fasi di gioco nelle quali l’Oria sta naufragando.
Il punteggio di 20-5 è imbarazzante; sia pure tardivamente, Liace e compagne pongono fine al lungo black-out.
Ora che ci siamo ripresi, però, dobbiamo confrontarci con una Chionna poco solidale con la propria ex-squadra (fucilata, pallonetto e muro).
Dopo due attacchi di Silvietta, il punto finale lo firma meritatamente Francesca Scilipoti con una fast (25-9).
Se ho fatto bene i conti, non una ma ben due centrali sono le migliori realizzatrici della serata (Scilipoti 13, Carrozzo 12), le uniche in doppia cifra. Non è una circostanza che si verifica spesso sui parquet.
Torniamo ad occupare in solitudine l’ultimo posto in classifica, ma la cosa era prevedibile dato il turno proibitivo. Le speranze, però, sono ancora integre, a patto, ovviamente, di buttare il sangue nelle partite che restano da giocare.
Per colpa dell’Arzano e del San Pietro (e anche un po’ del Castellammare) la lotta al vertice è diventata di una noia insostenibile. L’inattesa sconfitta delle brindisine a Spezzano la settimana scorsa e la vittoria del Castellammare sull’Accademia hanno creato una situazione che, realisticamente, non sarà facile mutare a 4 giornate dal termine: Arzano ha 6 punti di distacco sul San Pietro, che a sua volta ne ha 13 sul Castellammare, che a sua volta ne ha 4 sul Gricignano. Che palle di campionato; sembra tutto già scritto. Ed è così, più o meno, da gennaio.
Invece, la lotta per la salvezza si è fatta entusiasmante. Non è per vantarci o per vantare le dirette concorrenti, ma nessuna squadra ha mollato e tutte sono in fase di crescita tecnica: Spezzano si è concessa il lusso di battere la vicecapolista, Battipaglia e Turi sono signore squadre e partono da una posizione di vantaggio, Lavello ha già compiuto un mezzo miracolo conquistando ben 11 punti nel girone di ritorno e certamente non si fermerà sul più bello, Trepuzzi sta pagando assenze importanti ma è in grado di far soffrire chiunque e poi ci siamo noi, battuti oggi ma in grande ripresa come testimonia la mini-striscia di 3 vittorie consecutive (da riprendere al più presto).
Le emozioni fino a maggio non mancheranno e noi vogliamo che siano emozioni piacevoli. Forza ragazze!
Tabellino: San Pietro Vernotico-Oria 3-0 (25-10, 26-24, 25-9)
San Pietro Vernotico: Scialacomo 6, Romanelli NE, Presicce 2, Scaglioso 5, Chionna 5, Cristofaro NE, Carrozzo 12, Scilipoti 13, Ristits 9, Milone NE, Gambini (L) – All. Carratù.
Muri-punto 10, Aces 5, errori in battuta 8.
Punti-fatti: 52 (68,4%), errori-punto avversarie 24 (31,6%).
Oria: Guacci 2, Cozzetto NE, Gallo Ingrao 3, Basile 3, Mastria NE, De Tommaso NE, Lonoce 5, Mastandrea 6, Liace 9, Pisani NE, Leone (L) – All. Presta.
Muri-punto 3, aces 5, errori in battuta 2.
Punti fatti 28 (65,1%), errori-punto avversarie 15 (34,9%).
“Fette di torta” su 119 scambi: PF San Pietro 43,7%, PF Oria 23,5%, EP Oria 20,2%, EP San Pietro 12,6%.
Arbitri: Giuseppe Valente e Vladimiro Argese.
Altri risultati: Livi Potenza-Arzano 0-3, Castellammare di Stabia-Accademia BN 3-0, Battipaglia-Gricignano 1-3, Caserta-ASCI Potenza 3-1, Turi-Spezzano 3-2, Trepuzzi-Lavello 2-3.
Classifica: Arzano 66; San Pietro Vernotico 60; Castellammare di Stabia 47; Gricignano 43; Accademia BN 41; Caserta 38; Livi Potenza 32; ASCI Potenza 31; Spezzano 23; Turi e Battipaglia 19; Lavello e Trepuzzi 15; Oria 13.
Trofeo Bin Laden (multe in euro): Caserta 310,00; Turi 250,00; Gricignano 120,00; ASCI Potenza e Oria 90,00; Livi Potenza 50,00; Castellammare di Stabia 40,00; tutte le altre 0,00.
Giornata importante per il trofeo Bin Laden.
Turi aggredisce la vetta con una multa da 200 euri, ma Caserta risponde prontamente con 80 euri che permettono la conservazione del primato.
Vediamo le motivazioni: la squadra pugliese è stata sanzionata per il comportamento dei tifosi, che hanno “reiteratamente offeso e minacciato la coppia arbitrale dal 4° set fino al termine dell’incontro”. Però, fino al 3^ set si erano comportati bene. E poi l’incontro in questione è Turi-Accademia, che è durato solo 4 set.
Caserta, invece, paga la sospensione di un proprio dirigente, che ha protestato durante la gara ed è recidivo.
Prossimo turno: Oria-Caserta, domenica 10 aprile, ore 18.00.