SAN PIETRO VERNOTICO-ORIA 3-0

5 aprile 2011

Domenica 3 aprile 2011 – ore 18.00

Le cose più belle si materializzano dopo la partita: la figlia di Catia (che a 2 mesi è alta come me a 12 anni), la tradizione dei pasticcini e la laurea di Ivana il giorno successivo. Auguri a tutte e in bocca al lupo al San Pietro fino alla fine.

La partita, invece, non è stata entusiasmante per l’Oria: molto falloso nel primo set, autolesionista nel secondo e praticamente inesistente in buona parte del terzo.

La striscia positiva si interrompe, il “marzo magico” è alle spalle.

Beh, diciamo che battere una squadra eccellente come il San Pietro contemplava le stesse possibilità statistiche di vincere al Superenalotto; resta, comunque, la soddisfazione di un secondo set giocato alla pari con le nostre titolate avversarie, costrette ai vantaggi dopo averci annullato un set-point. La qual cosa fa incavolare, ma può essere un segnale di conferma dei progressi tecnici compiuti nelle ultime settimane.

Per la trasferta più breve del campionato il punto d’incontro della componente etnica tarantina con quella oritana è il bar di fronte al Municipio. Il presidente ci legge una bella letterina e poi si parte per San Pietro.

La formazione giallorossa di coach Antonio Carratù scende in campo con Marcella Scaglioso in palleggio, Annamaria Presicce opposto, Michela Ristits e Gisela Scialacomo di banda, Claudia Carrozzo e Francesca Scilipoti centrali, Manuela Gambini libero.

A disposizione: Roberta Romanelli, Luisa Chionna, Valeria Cristofaro e Rosalba Milone.

L’Oria replica con Stefania Guacci in palleggio, Silvia Mastandrea opposto, Lucrezia Liace e Ivana Gallo Ingrao di banda, Daniela Lonoce e Giulia Basile centrali, Simona Leone libero.

In panchina con coach Marcello Presta: Annacarla Cozzetto, Giorgia Mastria, Valentina De Tommaso e Priscilla Pisani.

In tribuna, una madre degenere, che ha abbandonato la figlia al proprio destino…

Primo set

Dopo uno scambio di infrazioni, si registra uno dei peggiori avvii di partita dell’Oria: due attacchi murati, due attacchi fuori, un errore in fase di costruzione e un ace subìto. Nei muri e nell’ace c’è indubbiamente del merito per le padrone di casa, ma siamo soprattutto noi la causa del nostro male (7-1).

Fra l’altro gli errori e i muri si verificano al primo tentativo di attacco; in pratica, in otto scambi non abbiamo mai superato la rete.

La prima a mettere il pallone a terra è Daniela con un bel pallonetto.

Poi si sblocca Lucrezia, ma il San Pietro infila un break da 5 con punti di Carrozzo e di Ristits (13-4).

Cominciamo ad assestare la difesa e andiamo a segno con Ivana, Lucrezia e Giulia (muro), ma le sampietrane replicano colpo su colpo e il nostro svantaggio si fa sempre più pesante (18-7).

Dopo un ace di Pocahontas, si alza nuovamente il muro (e che sort’ di mur’…!) giallorosso grazie a Marcella e a Carrozzo (23-9).

Se non altro, quando Stefania chiama la palla, stasera nessuno interferisce con la palleggiatrice.

Il punto finale di un set che è volato via senza storia è di Presicce (25-10).

Tra i 25 punti locali si contano ben 14 errori-punto nostri.

Secondo set

La differenza di valori in campo è fin troppo palese, ma l’Oria è troppo brutto per essere vero, per essere quello delle tre vittorie consecutive.

E infatti nel secondo parziale la musica cambia.

Si parte bene con due attacchi di Silvietta ed un ace di Daniela, molto prolifica stasera. Replicano Gisela e Scilipoti, ma il vantaggio aumenta grazie ad una conclusione vincente di Lucrezia che valorizza un miracolo difensivo di Simenkia. Che non è un libero polacco, ma il nuovo soprannome della Leonessa (io non ne saccio nind’…).

San Pietro pareggia con due ace di Scilipoti (5-5).

Splendido Oria dopo il time-out tecnico: attacco di Ivana, ace di Lucrezia, replica di Gisela e show delle nostre attaccanti: prima un lungolinea di Ivana, poi un pallonetto di Silvietta.

Conduciamo 8-13, ma, spinte da un tifo caloroso, le ragazze di coach Carratù ottengono nuovamente il pareggio.

Una nostra attaccante schiaccia sotto la rete; anche in questo caso valgono le paste…?

Alternanza di muri (Marcella+Scilipoti e Giulia+Stefania): Oria di nuovo avanti (14-15).

Poi c’è un’alternanza di secondi tocchi (prima Stefania, poi Marcella).

La partita è intensa. Si attende da un momento all’altro la zampata del San Pietro, ma per il momento continuiamo a resistere.

Tra le giallorosse entra in campo l’ex Chionna, ma sono soprattutto le centrali a ravvivare il punteggio (18-18).

Al posto della zampata del San Pietro, arriva l’allungo oritano: muro di Daniela, attacco di Silvietta, errore locale, ace con un po’ di culo della capitana e primo tempo di Giulia. Vinciamo 18-23!

Il sogno si infrange troppo presto per via di Scilipoti, Chionna e Ristits.

Se non riusciamo ad attaccare, almeno che sbaglino un servizio… Ogni tanto capita.

Niente da fare: è pareggio (23-23).

Una doppia di Marcella ci offre un set-point, ma restituiamo la stessa infrazione (24-24).

Non ho fotografato la doppia (intesa come gesto tecnico irregolare) del Koala; in compenso ho fotografato una sua doppia punta. E’ una punta multipla, veramente, non solo doppia.

Colgo l’occasione per divulgare un grande quesito dell’umanità: ma perché le donne fanno tanto caso alle doppie punte, quasi come se fossero bubboni purulenti, quann’ nisciun’ se ne accorgerebbe manco con un microscopio…?

Torniamo alla partita. Nel momento più delicato del parziale, prevale il talento e l’esperienza delle padrone di casa, che affondano i colpi decisivi. Niente sorpresa, quindi, e San Pietro avanti di due set a zero (26-24).

Terzo set

Abbiamo sfiorato il paradiso e ci è sfuggito di mano; il contraccolpo psicologico si fa sentire. Un po’ troppo, però.

All’inizio del terzo set, comunque, la Celeste appare ancora reattiva e replica con una pipe di Lucrezia agli attacchi delle avversarie (4-3).

Poi c’è un muro giallorosso che costeggia tutta la rete e ricade fuori dal campo. Almeno così sembra a Stefania che lascia cadere la palla confidando nel mani-fuori.

Purtroppo l’arbitro la vede dentro e questa decisione scatena le proteste delle oritane (panchina in primis).

Secondo me, era fuori. Non l’ho vista, per carità (ero lontanissimo e coperto), ma lo deduco applicando alle proteste la teoria del miracolo di Lello Arena nel film Ricomincio da tre.

L’attore napoletano distingueva i miracoli difficili (quelli per cui la gente grida “Miraaaacolo!!! Miraaaacolo!!!”) dai miracoli facili (“Miracolo” solamente)…

Allo stesso modo, ci sono le proteste fatte tanto per fare, senza molta enfasi, quasi come se fosse un rituale (ci si prova), e poi ci sono le proteste veementi, urlate e incavolate. Ecco, quando si protesta così vuol dire che si è convinti e in buona fede e siccome le proteste dell’Oria in questo caso sono veementi, tendo a credere che la palla fosse fuori.

La decisione arbitrale può aver un po’ deconcentrato le piccine nostre, ma non avrebbe certo cambiato il destino della partita e infatti il San Pietro Vernotico regala ai propri tifosi una dimostrazione di potenza indiscussa: un parziale di 16-2 in cui gli unici due punti ospiti sono i servizi sbagliati dalle giallorosse.

Oltre a un pregevole tocco di seconda di Marcella e ad una diagonale bomba di Ristits, si tratta soprattutto di un saggio di bravura di Claudia Carrozzo con primi tempi, muri, fast, fast a pallonetto e tutto il meglio del repertorio di questa centrale con i fiocchi.

Gisela, invece, si dedica con successo alla ricezione e alla difesa, due fasi di gioco nelle quali l’Oria sta naufragando.

Il punteggio di 20-5 è imbarazzante; sia pure tardivamente, Liace e compagne pongono fine al lungo black-out.

Ora che ci siamo ripresi, però, dobbiamo confrontarci con una Chionna poco solidale con la propria ex-squadra (fucilata, pallonetto e muro).

Dopo due attacchi di Silvietta, il punto finale lo firma meritatamente Francesca Scilipoti con una fast (25-9).

Se ho fatto bene i conti, non una ma ben due centrali sono le migliori realizzatrici della serata (Scilipoti 13, Carrozzo 12), le uniche in doppia cifra. Non è una circostanza che si verifica spesso sui parquet.

Torniamo ad occupare in solitudine l’ultimo posto in classifica, ma la cosa era prevedibile dato il turno proibitivo. Le speranze, però, sono ancora integre, a patto, ovviamente, di buttare il sangue nelle partite che restano da giocare.

Per colpa dell’Arzano e del San Pietro (e anche un po’ del Castellammare) la lotta al vertice è diventata di una noia insostenibile. L’inattesa sconfitta delle brindisine a Spezzano la settimana scorsa e la vittoria del Castellammare sull’Accademia hanno creato una situazione che, realisticamente, non sarà facile mutare a 4 giornate dal termine: Arzano ha 6 punti di distacco sul San Pietro, che a sua volta ne ha 13 sul Castellammare, che a sua volta ne ha 4 sul Gricignano. Che palle di campionato; sembra tutto già scritto. Ed è così, più o meno, da gennaio.

Invece, la lotta per la salvezza si è fatta entusiasmante. Non è per vantarci o per vantare le dirette concorrenti, ma nessuna squadra ha mollato e tutte sono in fase di crescita tecnica: Spezzano si è concessa il lusso di battere la vicecapolista, Battipaglia e Turi sono signore squadre e partono da una posizione di vantaggio, Lavello ha già compiuto un mezzo miracolo conquistando ben 11 punti nel girone di ritorno e certamente non si fermerà sul più bello, Trepuzzi sta pagando assenze importanti ma è in grado di far soffrire chiunque e poi ci siamo noi, battuti oggi ma in grande ripresa come testimonia la mini-striscia di 3 vittorie consecutive (da riprendere al più presto).

Le emozioni fino a maggio non mancheranno e noi vogliamo che siano emozioni piacevoli. Forza ragazze!

Tabellino: San Pietro Vernotico-Oria 3-0 (25-10, 26-24, 25-9)

San Pietro Vernotico: Scialacomo 6, Romanelli NE, Presicce 2, Scaglioso 5, Chionna 5, Cristofaro NE, Carrozzo 12, Scilipoti 13, Ristits 9, Milone NE, Gambini (L) – All. Carratù.

Muri-punto 10, Aces 5, errori in battuta 8.

Punti-fatti: 52 (68,4%), errori-punto avversarie 24 (31,6%).

Oria: Guacci 2, Cozzetto NE, Gallo Ingrao 3, Basile 3, Mastria NE, De Tommaso NE, Lonoce 5, Mastandrea 6, Liace 9, Pisani NE, Leone (L) – All. Presta.

Muri-punto 3, aces 5, errori in battuta 2.

Punti fatti 28 (65,1%), errori-punto avversarie 15 (34,9%).

Fette di torta” su 119 scambi: PF San Pietro 43,7%, PF Oria 23,5%, EP Oria 20,2%, EP San Pietro 12,6%.

Arbitri: Giuseppe Valente e Vladimiro Argese.

Altri risultati: Livi Potenza-Arzano 0-3, Castellammare di Stabia-Accademia BN 3-0, Battipaglia-Gricignano 1-3, Caserta-ASCI Potenza 3-1, Turi-Spezzano 3-2, Trepuzzi-Lavello 2-3.

Classifica: Arzano 66; San Pietro Vernotico 60; Castellammare di Stabia 47; Gricignano 43; Accademia BN 41; Caserta 38; Livi Potenza 32; ASCI Potenza 31; Spezzano 23; Turi e Battipaglia 19; Lavello e Trepuzzi 15; Oria 13.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Caserta 310,00; Turi 250,00; Gricignano 120,00; ASCI Potenza e Oria 90,00; Livi Potenza 50,00; Castellammare di Stabia 40,00; tutte le altre 0,00.

Giornata importante per il trofeo Bin Laden.

Turi aggredisce la vetta con una multa da 200 euri, ma Caserta risponde prontamente con 80 euri che permettono la conservazione del primato.

Vediamo le motivazioni: la squadra pugliese è stata sanzionata per il comportamento dei tifosi, che hanno “reiteratamente offeso e minacciato la coppia arbitrale dal 4° set fino al termine dell’incontro”. Però, fino al 3^ set si erano comportati bene. E poi l’incontro in questione è Turi-Accademia, che è durato solo 4 set.

Caserta, invece, paga la sospensione di un proprio dirigente, che ha protestato durante la gara ed è recidivo.

Prossimo turno: Oria-Caserta, domenica 10 aprile, ore 18.00.


ORIA-SAN PIETRO VERNOTICO 0-3

14 dicembre 2010

 

Domenica 12 dicembre 2010 – ore 18.00

Perdere 3-0 con il San Pietro Vernotico non soltanto ci può stare, ma anzi era abbastanza scontato. Perdere i tre set con l’identico punteggio di 18-25 può essere considerato un mezzo successo visti un paio di parziali che ci aveva imposto l’altra capolista un mese prima (6-25, 7-25).

Per il San Pietro è stata una vittoria netta e limpida, per l’Oria una sconfitta dignitosa. Tutto bene, in fondo.

Eppure c’è un retrogusto agrodolce dopo il derby brindisino.

Sarebbe stato necessario affrontare un San Pietro distratto con un Oria al 100% per sperare nel miracolo e un po’ distratto il San Pietro – in alcuni momenti – lo è stato, così come tanta generosità è stata effettivamente riversata nella metà campo oritana, ma poi tutto è stato compromesso da una inaudita caterva di errori gratuiti da parte delle giocatrici celesti. Le sette battute sbagliate nel primo set, tanto per fare un esempio.

Insomma, l’immagine di squadra incompiuta, da “tre quarti”, è ulteriormente confermata quando però il campionato è già arrivato a un terzo del proprio percorso e la classifica appare sempre più precaria.

Questo è l’agro.

Il dolce è la mia personalissima sensazione che questa squadra possa davvero lottare per la salvezza. E’ una sensazione provata per buona parte della gara.

Derby asimmetrico, quindi.

Durante il riscaldamento, il presidente ha l’aria di elaborare mentalmente la… “differenza di fatturato” presente sul parquet.

Io noto, invece, una differenza che oserei definire antropologica: lì atlete che sembrano partire dall’1,80 di statura e che fisicamente si distinguono solo per il colore degli occhi e dei capelli. Qui l’1,80 è una soglia raggiunta soltanto da un paio di ragazze. A giorni dovrebbe arrivare l’Annuario e mi toglierò lo sfizio di calcolare la statura media delle due formazioni.

Senza contare che la giocatrice più alta del campionato 2009-’10, pur presente al palazzetto, è temporaneamente… in aspettativa.

E non parliamo dei curricula.

Per fortuna, arrivano i rinforzi: la signora Mastandrea e la signora Basile indossano i giacconi dell’ex-Palafiom e danno l’impressione di volersi inbucare alla partita. La mamma di Pocahontas ha anche uno scaldacollo bianco molto professionale.

Coach Marcello Presta, però, preferisce puntare sulla tradizione: Stefania Guacci in palleggio, Silvia Mastandrea opposto, Lucrezia Liace e Ivana Gallo Ingrao laterali, Daniela Lonoce e Giulia Basile centrali, Simona Leone libero.

A disposizione: Annacarla Cozzetto, Valentina De Tommaso e Priscilla Pisani.

San Pietro Vernotico: Marcella Scaglioso in palleggio, Annamaria Presicce opposto, Michela Ristits e Gisela Scialacomo laterali, Luisa Chionna e Claudia Carrozzo centrali, Manuela Gambini libero.

A disposizione di coach Antonio Carratù: Roberta Romanelli, Valeria Cristofaro, Rosalba Milone e il nuovo acquisto Francesca Scilipoti, un cognome che sto sentendo spesso in questi giorni.

Inutile dire che Marcella e Gisela suscitano una particolare emozione alla componente tarantina della tifoseria locale. Rispetto all’Oria, invece, l’ex di prestigio è Luisa Chionna, protagonista della promozione di due anni fa.

Primo set

E’ bruttino l’avvio della partita: si segnalano soltanto un primo tempo di Chionna, un mani-fuori cadauno di Lucrezia e di Ristits e soprattutto un magnifico tocco di seconda di Stefania, una palleggiatrice che ha riscosso meritati apprezzamenti anche tra autorevoli osservatori ospiti in tribuna.

Il presidente Delli Santi viene invitato ad allontanarsi dai bordi del campo.

Ma è il presidente…! E’ come cacciare il padrone di casa…

Silvietta e Ivana attaccano con successo consentendo al match di restare in equilibrio (8-8).

A questo punto c’è la prima svolta della partita: l’ingresso nel palazzetto dei rumorosi tifosi sampietrani. E’ una scossa favorevole per le ospiti, ma in tribuna c’è qualcuno che non gradisce: Catia De Nicola si allontana infastidita da tamburi e trombette.

Anche quando ero io a suonare la trombetta, alcuni anni fa, mi guardava brutto; poi mi feci corrompere e smisi. Ho le carte in regola per fare il parlamentare; perché non ci ho mai pensato?

Attacco Gisela, muro Marcella+Carrozzo e fast della centrale sampietrana: 8-11 e coach Marcello chiama il primo time-out.

Lucrezia contrattacca, ma poi incorriamo in una doppia e in una difesa inefficace con Luisa Chionna che completa un break da 5 punti (11-18).

Silvietta centra in bagher l’angolino del posto cinque e Stefania piazza un servizio vincente; siamo ancora in partita (13-18).

Siamo troppo in partita… Si apre una fase sconcertante in cui l’Oria realizza i punti propri e pure quelli altrui. Mentre Silvietta riesce ad andare a segno in tutti i modi (bagher, come abbiamo visto, schiacciate, pallette), regaliamo n. 4 (quattro) battute sbagliate alle ospiti.

Si registrano un altro tocco di seconda di Stefania ed un attacco a testa di Ivana e Lucrezia, ma a regalare 6 palle-set al San Pietro è il più bel passaggio della stagione: quello con cui Marcella riesce a smarcare una liberissima Presicce.

Finisce 18-25.

Secondo set

A Liace replica Carrozzo; a due errori ospiti replicano due servizi fuori misura dell’Oria (e siamo già a nove…).

Doppietta di Ivana (con urlo) e attacco vincente di Silvietta, che stasera deve vantare una percentuale in attacco da favola (7-4). E’ il contrario di Veltroni. Tutto quello che tocca l’ex-leader del PD diventa merda; tutto quello che tocca Silvietta diventa oro.

Il micidiale servizio di Chionna, però, ribalta la situazione (7-9); Ivana, Lucrezia e Daniela rimediano (10-10).

San Pietro preme sull’acceleratore e sfoggia una parte del proprio repertorio di altà qualità: secondo tocco di Marcella, ace di Gisela, bomba di Ristits e muro di maternità dubbia ma di efficacia indiscussa (10-15).

In questo set le atlete di Carratù stanno servendo decisamente meglio.

Un po’ diversa è la situazione dall’altra parte della rete: undicesimo errore in battuta dell’Oria…

Coach Marcello sfoga la propria irritazione percuotendo violentemente la panchina. Per panchina s’intende la sedia, non le giocatrici di riserva.

Ennesimo primo tempo di Chionna, altra giocatrice degna di categorie superiori.

Altrettando valida è la prestazione di Lucrezia, che questa sera risulterà la migliore realizzatrice: la banda oritana firma un attacco e due aces con cui si torna a sperare (14-18).

Giulia stoppa a muro un attacco ospite, ma quando arriviamo a -3 le ospiti decidono di impossessarsi brutalmente del parziale e incaricano all’uopo Annamaria Presicce, autrice di una tripletta (17-23).

Bella diagonale stretta di Silvietta, ma ormai il parziale è segnato: mani-fuori di Gisela ed ace di Marcella (18-25).

Terzo set

Il duello a suon di schiacciate tra Lucrezia e Ristits vivacizza l’avvio della terza frazione.

Nel San Pietro i punti sono spalmati più o meno equamente tra tutte le giocatrici e fa una certa sensazione rilevare come realizzatrici del calibro di Gisela o di Ristits siano temporaneamente sotto la soglia dei dieci punti.

La miglior marcatrice ospite sarà Luisa Chionna, una centrale, fatto piuttosto inconsueto pur trattandosi di una centrale con trascorsi di attaccante. E si vede.

Sul 4-4 viene fischiato al San Pietro un fallo di posizione.

E’ curioso come in questi casi le giocatrici (tutte le giocatrici, non solo quelle del San Pietro) tendano a contestare sulla base di quello che dev’essere un riflesso condizionato. Diciamo la verità, infatti: dopo che il pallone viene servito, tutte le atlete si muovono velocemente. Per quanto possa essere tempestivo il fischio dell’arbitro, nessuna è in grado di ricostruire esattamente la posizione di partenza. Una volta che si sono mosse, soltanto una moviola permetterebbe di verificare l’effettiva sussistenza dell’infrazione. Eppure, in questi casi, le giocatrici chiedono lumi all’arbitro e si guardano sorprese, come a sottolineare la correttezza di una posizione ormai non più dimostrabile: fallo di posizione io?!

Muro ed ace Ristits; attacco Ivana ed ace Pocahontas (8-7).

Si apre una fase con qualche errore di troppo ma molto intensa per via dell’equilibrio nel punteggio: prima sbagliamo noi rimediando con Silvietta e Daniela; poi è il San Pietro a regalarci servizi imprecisi rimediando con Gisela, Carrozzo ed un’ammirevole Chionna.

Sul 13-13 c’è una palla accompagnata che vanifica uno strepitoso salvataggio mano a terra di Simona e poi un’altra magia di Marcella che consente a Presicce di attaccare senza muro.

Quando giocavo a pallone da ragazzo (con i cosiddetti “portieri volanti”) accadeva che talvolta i contropiedi si concludessero in modo originale: solo davanti alla porta incustodita, l’attaccante bloccava la palla, si chinava carponi e spingeva il pallone di testa. Non so perché facessimo così, ma questo era il calcio giocato per strada dai ragazzini.

Ecco, Presicce è talmente sola che potrebbe fare, più o meno, la stessa cosa. L’opposto sampietrano preferisce, però, chiudere l’azione con un bolide che scalfisce il parquet.

Silvietta fa punto attaccando senza rincorsa.

Oggi Silvietta avrebbe fatto punto anche attaccando bendata da dentro il distributore automatico delle merendine…

Purtroppo, però, il San Pietro cambia marcia ed impone un parziale di 7-1.

C’è il tempo di sbagliare la tredicesima ed ultima battuta, di attaccare con Lucrezia e di murare con Giulia, ma i giochi sono fatti e gli ultimi scambi sono conclusi da Ristits e da un servizio vincente di Claudia Carrozzo (18-25).

Le ospiti confermano la propria imbattibilità e raccolgono il meritato applauso dei propri tifosi, nettamente maggioritari sulle tribune. Adesso ci sono soltanto un turno agevole con il Lavello e le vacanze di Natale a separare le ragazze di Carratù dalla madre di tutte le partite: Arzano-San Pietro del 9 gennaio prossimo.

L’Oria, che dovrà riflettere su alcuni errori, perde punti da quasi tutte le dirette concorrenti, ma la generosità sul parquet non è mancata neanche questa sera.

Una considerazione statistica finale: nel girone H, su 63 partite, 35 si sono concluse a favore della squadra ospite, 28 a favore della squadra locale. Il fattore-campo sembra ininfluente quest’anno.

Tabellino: Oria-San Pietro Vernotico 0-3 (18-25, 18-25, 18-25)

Oria: Guacci 3, Cozzetto NE, Gallo Ingrao 6, Basile 3, De Tommaso NE, Lonoce 2, Mastandrea 8, Liace 13, Pisani NE, Leone (L) – All. Presta.

Muri-punto 2, aces 5, errori in battuta 13.

Punti fatti 35 (64,8%), errori-punto avversarie: 19.

San Pietro Vernotico: Scialacomo 6, Romanelli NE, Presicce 9, Scaglioso 4, Chionna 12, Cristofaro NE, Carrozzo 7, Ristits 10, Milone NE, Scilipoti NE, Gambini (L) – All. Carratù.

Muri-punto 8, Aces 7, errori in battuta 10.

Punti-fatti: 48 (64%), errori-punto avversarie: 27.

Arbitri: Giuseppe Valente e Vladimiro Argese.

Altri risultati: Arzano-Livi Potenza 3-0, Accademia BN-Stabia 1-3, Gricignano-Battipaglia 3-0, ASCI Potenza-Caserta 2-3, Spezzano-Turi 2-3, Lavello-Trepuzzi 2-3.

Classifica: Arzano e San Pietro Vernotico 27; Stabia e Gricignano 22; Accademia BN e Caserta 17; Spezzano 12; ASCI Potenza e Livi Potenza 10; Trepuzzi 9; Turi e Battipaglia 5; Oria e Lavello 3.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Caserta 150,00; ASCI Potenza 40,00; tutte le altre 0,00.

Turno tranquillo.

Prossimo turno: Caserta-Oria, sabato 18 dicembre, ore 19.00.


LE VITE DEGLI ALTRI: SAN PIETRO VERNOTICO-CENTRO ESTER NA 2-3

2 giugno 2010

Domenica 30 maggio 2010 – ore 19.00

La madre di tutte le partite.

Non è stata forse la partita perfetta (esiste la partita perfetta?), ma in quanto a tecnica, a intensità e soprattutto ad emozioni, la gara 1 della finale play-off tra San Pietro Vernotico e Centro Ester Napoli resterà scolpita nella memoria degli appassionati. La più bella partita dell’anno, per quello che mi riguarda.

Non lo so come andrà finire il confronto tra le due formazioni, ma se non dovesse scattare l’auspicato ripescaggio, credo che anche la perdente meriti di salire comunque in B1 per acclamazione.

Ma andiamo con ordine.

La mia posizione è piuttosto anomala. Quest’anno ho assistito a tre partite del Centro Ester (corrispondenti a tre vittorie) e a sei partite del San Pietro Vernotico (corrispondenti a sei vittorie). Sarei tentato di restare a casa per non guastarmi la fama di portafortuna per entrambe, ma il desiderio di assistere ad una grande serata di pallavolo è troppo forte.

Oltre che una tentazione privata, quella di restare a casa a mangiarmi le polpette al ragù è anche un’esplicita intimazione proveniente da ambienti partenopei, tradizionalmente molto sensibili alla scaramanzia ed allarmati dal “sei su sei” in favore delle brindisine.

Comunque vada, dopo questa sera una delle due squadre mi depennerà dalla lista dei portafortuna, l’altra collocherà una mia foto in palestra.

Entro al palazzetto dall’ingresso secondario, quello corrispondente alla metà campo dove si sta riscaldando il Centro Ester. Coach Vitale mi rivolge il caratteristico ed universale gesto che significa “vattìnne”, mentre molte sue atlete portano simultaneamente la mano sul cuore. Nonostante le apparenze, è tutt’altro che un’attestazione di affetto…

Il palazzetto è già quasi pieno.

Non soltanto di spettatori. Oltre al vigile abbonato, ci sono numerosi addetti alla Protezione Civile: almeno uno per ogni angolo dell’impianto ed altri ancora sugli spalti.

Quando abbiamo giocato noi a San Pietro al massimo ce n’erano un paio; stasera sono almeno sei o sette. Com’è ‘stu fatt’? Gli altri vengono tutelati e protetti da eventuali calamità; di noi non se ne fregava niente nessuno?

Devo scrivere una lettera di protesta a Bertolaso. Tra un massaggio e l’altro al centro Salaria, magari la legge.

Consumando un’intera bottiglietta spray, coach Vitale aiuta l’atleta Di Cristo a mettersi la lacca sui capelli.

Le squadre si schierano al centro del campo per salutare il pubblico, la partita può avere inizio ed una giocatrice del Centro Ester, il cui nome inizia con la lettera T ed il cui ruolo è quello di palleggiatrice, sente già il bisogno di andare in bagno.

Mah.

L’iperproduttività diuretica forse dipende dalla dieta dello sportivo.

San Pietro schiera Marcella Scaglioso, Manuela Cafarella, Michela Ristits, Loredana Corvino, Claudia Carrozzo, Silvia Antonaci e Valentina De Mitri.

Il Centro Ester schiera Ginevra Fidora, Brigida Viscatale, Carmen Imperato, Luciana Lauro, Annalaura Di Cristo, Valentina Russo e Francesca Caggiula.

Primo set

Dopo la “presentazione” di Ristits, per un po’ si va avanti per servizi sbagliati.

Arriva al palazzetto anche il sosia di Mourinho: dopo la Coppa Italia, lo scudetto e la Coppa dei Campioni, manca la promozione in B1 per completare la quadriplete.

Scatto del Centro Ester (3-7), ma un risoluto muro di Marcella riporta il match in equilibrio (8-8).

In evidenza le centrali partenopee e la capitana Viscatale, che con un ace rilancia la formazione ospite (9-12). Al grande talento di Ginevra Fidora replica nuovamente la tarantina Marcella, che con un passaggio magico arma il braccio di Michela Ristits (13-13).

Padrone di casa in vantaggio per la prima volta con Carrozzo (primo tempo) e Antonaci (ace): 17-15.

Dopo un recupero ospite, le brindisine salgono a +4 (22-18) e sembrano in grado di impossessarsi del set.

A questo punto viene chiamato il primo time-out della partita e coach Vitale deve essere stato piuttosto convincente visto che al loro ritorno in campo le giocatrici napoletane compiono il primo miracolo della serata: con Viscatale in battuta, il Centro Ester recupera l’intero svantaggio (22-22).

Un’implacabile Ristits regala al San Pietro la prima palla-set (24-23), ma Lauro e compagne stoppano a muro gli attacchi locali e ribaltano così la situazione (24-25).

L’atleta Di Cristo mette in difficoltà la ricezione brindisina, che comunque rimedia finché non accade l’incredibile: un docile pallone che doveva soltanto essere appoggiato nell’altra metà campo atterra nel mezzo delle giocatrici sampietrane. Un’assurda indecisione pone così fine ad un set giocato – da entrambe le squadre – a livelli da Champions League.

Secondo set

Nell’intervallo sono ben tre le riserve sampietrane che corrono in bagno.

A questo punto inizio a pensare che non sia colpa dell’alimentazione ma piuttosto degli allenamenti. Forse quelli a cui si sottopongono le riserve risultano più stimolanti per la vescica rispetto a quelli delle titolari.

E’ un argomento da approfondire.

Silvia Antonaci manda sulla rete il primo attacco; subito dopo Marcella le offre saggiamente una seconda possibilità e la creatura di coach Laudisa non fallisce. Ha giocato benissimo la piccina: sempre più autorevole, sempre più a suo agio nella categoria. Non è una delle migliori centrali giovani; è una delle migliori centrali e basta.

Ennesimo errore in battuta delle ragazze napoletane e coach Vitale inizia a mostrare un po’ d’irritazione. Gli aces di Fidora e i pallonetti di Viscatale lo rincuorano (5-9).

Un muro di Russo offre al Centro il massimo vantaggio (9-15), ma a questo punto sale in cattedra un’esperta fuoriclasse del San Pietro: Loredana Corvino.

Da posto quattro, dalla zona di battuta, da seconda linea; la capitana brindisina passa da tutte le parti e fa esplodere il palazzetto quando ottiene il pareggio (16-16).

Marcella sta per sbranare l’arbitro, che ha appena assegnato alle ospiti un punto contestato, ma l’incontro resta in bilico.

Ad essere determinanti sono le magie di Ginovra Fidora: sul 19-20 piazza un tocco di seconda e subito dopo spedisce di pugno un pallone che termina in posto sei (19-22).

Corvino ci prova, ma le centrali napoletane ottengono i punti che valgono il secondo set ed un’ipoteca sull’incontro (22-25).

Terzo set

Tina Di Matteo fa “pssss, pssss” allo scoutman. Quest’anno coach Vitale ha dedicato in media un 25% di energie per dirigere la propria squadra e un buon 75% per frenare le marachelle della seconda palleggiatrice. Questo è emerso dagli scout.

Intanto San Pietro è tornato sul parquet con una rabbia agonistica ben rappresentata dal 5-0 iniziale.

Fidora continua ad essere creativa e questa volta è un pallone appoggiato a terminare nel posto sei avversario (7-3).

La Skylo adesso è perfetta: difende con i denti, mura e attacca con determinazione. In più sta venendo fuori la Ristits che tutti conosciamo.

Sul 19-10 entrano in campo Di Matteo, Iarnone e Voluttuoso.

Tanto fa casino quando è fuori campo, quanto appare disciplinata sul parquet: persino quando fa punto la propria squadra Tina non si scompone e si astiene dagli urletti.

Diciamo anche che in questa fase c’è poco da urlare e che la situazione per le ospiti non induce all’allegria: San Pietro ha nove punti di vantaggio e Marcella, nonostante il numero di maglia che sta sfilandosi dalla schiena, sferra i colpi di grazia con un muro ed un tocco di seconda (25-14).

Quarto set

Grande Imperato, che con tre azioni consecutive lancia la propria squadra (1-4), ma altrettanto brava Antonaci a recuperare lo svantaggio (4-4).

Fidora ne inventa un’altra: tocco di seconda con dorso della mano in rovesciata.

Il set promette scintille.

E somigliano a scintille i coriandoli gialli che vengono sparati dalla tifoseria locale.

Probabilmente si è trattato di un lancio partito per errore, ma dirigenti e giocatrici della Skylo hanno un bel daffare per ripulire il parquet. Questi coriandoli hanno, infatti, la perfida caratteristica di tornare indietro quando vengono spinti dalle mazze per l’asciugatura. Alla fine bisogna raccoglierli uno per uno.

E lo sguardo torvo dell’arbitro non aiuta. Anzi, sembra dire: “Mi avete contestato e insultato per tre set? Adesso questi coriandoli vi costeranno 500 euri cadauno… Mercoledì vedrete…”

Si riprende. Ed è sempre una grande partita.

Di Cristo (5-6), Ristits (7-6) e poi show delle centrali brindisine: due aces di Carrozzo e due muri di Antonaci (14-8).

San Pietro, però, commette qualche errore di troppo e il Centro Ester pareggia (14-14) e addirittura sorpassa (15-17).

Alla partita della nazionale c’era un tecnico di Rai Sport che durante i time-out piazzava un’asta con microfono in mezzo ai giocatori. “Meno male che in B2 non si usa” – mi fa notare Lisa. In effetti, durante la pausa, coach Lapertosa appare piuttosto contrariato e non sembra che stia declamando poesie di Catullo alle proprie atlete.

La scossa dell’allenatore, comunque, produce effetti positivi. Splendida Valentina in difesa e lo svantaggio è recuperato (20-20).

Saranno grandi emozioni da qui sino al termine.

Viscatale e poi Ristits (22-22).

Ace di Ristits su un errore di valutazione campano e attacco vincente di Corvino (24-22).

Lauro annulla il primo set-point grazie ad un attacco ispirato da una millimetrica alzata in bagher del libero Caggiula.

Miracolo difensivo della stessa Caggiula e Imperato mette il pallone a terra correggendo con uno “schiaffo” un pallone improbabile (24-24).

Io che sono uno spettatore neutro sto in fibrillazione; figuriamoci i tifosi (magnifico il calore del pubblico giallorosso, a proposito)…

Una fuoriclasse in erba del San Pietro ed una fuoriclasse pluricertificata chiudono il parziale: primo tempo di Antonaci e mani-fuori di Corvino (26-24).

Parità. Si va al tie-break. Una maratona di emozioni intense!

Tie-break

Forse a questo punto avrei dovuto andarmene salvaguardando così la mia fama di portafortuna per entrambe le squadre.

Ma come faccio ad abbandonare cotanto spettacolo rispetto al quale la partita della nazionale di sabato era avvincente come l’attesa ad una fermata dell’autobus?

Antonaci e Cafarella (3-0): San Pietro parte bene e coach Vitale si gioca il primo time-out.

Errore in battuta campano, attacco di Cafarella ed ace di Antonaci: San Pietro ha la gara 1 in pugno (7-2).

Anche le riserve si rendono utili: grande intervento di Sabrina Ferraro gratificata dall’ovazione del pubblico brindisino.

Corvino da favola: 9-4.

Poi succede qualcosa: la Skylo sbaglia un servizio e il Centro realizza due aces e mezzo con Fidora: due diretti ed uno che in realtà è una ribattuta di Lauro su una ricezione lunga (9-8).

Altro errore in battuta del San Pietro (10-9), salvataggio difensivo di Caggiula e attacco vincente di Imperato (10-10).

La Protezione Civile inizia a far allontanare i cardiopatici.

Primo tempo di Antonaci, muro di Viscatale su Ristits, che poi, però, si vendica (12-11).

Ace di Brigida Viscatale, che coglie impreparata Loredana Corvino (12-13).

La stella sampietrana mi ricorda Baggio ai mondiali del 1994: due gol alla Nigeria, uno alla Spagna, due alla Bulgaria in semifinale e poi l’errore dal dischetto. Capita anche ai migliori. Il guaio è che capita sempre nei momenti meno opportuni.

Muro dell’atleta Di Cristo e a questo punto è il Centro Ester ad avere la vittoria in pugno (12-14), ma la madre di tutte le partite non ha finito di regalare palpitazioni: le senatrici Ristits e Corvino pareggiano (14-14).

Attacco vincente di Imperato e terzo set-point per le napoletane (14-15).

Caggiula compie un miracolo sull’attacco brindisino e Lauro contrattacca: 14-16 per il Centro Ester dopo oltre due ore di grande pallavolo.

Il cagnolino di Caggiula invade il parquet, un dirigente partenopeo resta seduto in stand-by fino a martedì e un altro si appoggia alla parete del palazzetto come se fosse il muro del pianto.

Dopo due ore di partita ci vorrebbero due ore di applausi: il pubblico brindisino riconosce i meriti delle avversarie ma avvolge in un abbraccio significativo e meritato le proprie giocatrici.

D’altra parte, con due squadre così, tutto è sempre possibile.

Sul momento non me n’ero accorto, ma guardando le fotografie a casa sono rimasto colpito dalla partecipazione emotiva di un’addetta all’asciugatura. Credo che meriti una specifica rassegna fotografica perché è troppo simpatica ed espressiva; se fossi un regista la scritturerei subito per i miei film…


SAN PIETRO VERNOTICO-TARANTO 3-0

15 marzo 2010

Domenica 14 marzo 2010 – ore 18.00

Nella giornata dei testa-coda non ci sono sorprese: vincono le grandi, perdono le squadre di bassa classifica. Solo la Volley Altamura, espugnando Salerno, fa un bel passo avanti e adesso sono quattro le squadre che soffiano sul collo della Pallavolo Taranto da distanza assai ravvicinata.

A San Pietro Vernotico il pronostico viene rispettato e sul campo la partita termina 3-0. Sul campo.

Anche questa settimana, però, per l’omologazione bisognerà attendere la valutazione del giudice sportivo. Al Palazzetto nessuno si è accorto di niente; la partita è sembrata regolarissima. Anzi, in oltre dieci anni che seguo la pallavolo è la prima volta in assoluto che non c’è stata neanche una minima contestazione, tanto che verso la fine del terzo set gli arbitri hanno iniziato a fare le parole crociate per tenersi impegnati.

Ma qualcosa di grave è successo. E’ successo prima della partita.

Il Fatto Quotidiano ha pubblicato alcune intercettazioni che sarebbero state acquisite casualmente dalla Procura di Sarno nell’ambito di una vecchia inchiesta sul parrucchiere di Veronica Grimaldi, indagato per crimini contro l’umanità e pettinature oscene in luogo pubblico. Gli inquirenti si sono imbattuti in una telefonata fatta dall’addetto-stampa del Taranto ad un imprecisato dirigente del San Pietro.

Addetto-stampa Taranto (TA): “Buongiorno, avrei una proposta da farvi…”

Dirigente San Pietro (SP): “Prego, si tratta della presa elettrica? Il solito sconto sul biglietto d’ingresso…?”

TA: “No, ecco, si tratta di altro. Il campionato sta per entrare nella fase decisiva ed è interesse di tutti evitare sorprese e fatiche inutili. Ci capiamo, vero…?”

SP: “Non tanto, veramente…”

TA: “Ecco, noi si pensava ad un 3-0 in vostro favore, tranquillo, senza patemi… Può essere anche l’occasione per far riposare le titolari e per dare spazio alle ragazzine…”

SP: “Ma…”

TA: “ Quello che per noi è importante sono i parziali. Dobbiamo arrivare a 15 in tutti e tre i set. Veniamo da una brutta esperienza ad Acquaviva; non vogliamo ripeterla… Siamo tutti uomini di mondo, lei mi capisce… Al giorno d’oggi si specula persino sui terremoti; cosa sarà mai una partita di B2…? Si tratta solo di accordarci sul prezzo…”

SP: “Beh, ma… non è… Cioè, noi non compriamo le partite…”

TA: “Mica voi! La compriamo noi per non fare figure di merda; tutto qui… Vi paghiamo per batterci ma in modo dignitoso; dovete farci arrivare a 15… Per quanto riguarda i soldi, noi attendiamo 750 euro da un’altra società; appena arrivano li giriamo a voi da un conto che abbiamo aperto alla Bank of Dubai…”

Fin qui le intercettazioni pubblicate su Il Fatto.

Sarno, Centro Ester, Molfetta, Arzano e Battipaglia hanno presentato un ricorso in Federazione.

Il San Pietro Vernotico, comunque, dovrebbe uscirne pulito visto che ha respinto il tentativo di corruzione. Anche la Pallavolo Taranto si è detta danneggiata dall’operato dell’addetto-stampa, da cui ha preso le distanze (“Avrebbe pagato per farci perdere; è contro i nostri interessi. Noi siamo parte lesa”).

E’ probabile, alla fine, che il risultato sarà omologato e che l’addetto-stampa, noto nell’ambiente con il nome di Trombetta, possa andare incontro ad una pesante squalifica.

Soltanto il TG1 ha difeso l’operato del tesserato jonico ed ha parlato di una barbara gogna mediatica orchestrata da giudici comunisti che non si fanno mai i cazzi loro.

Questa era la doverosa premessa.

Passiamo adesso al pomeriggio di domenica. La tradizionale sosta al bar di Vanessa viene onorata e ne conseguono due benefici: uno è la sosta in sé; il secondo beneficio è il chiarimento definitivo all’annoso dubbio sul nome degli abitanti di San Pietro Vernotico. Si chiamano sanpietrani o sanpietresi? Un manifesto elettorale di fronte al bar chiarisce tutto, finalmente: si dice sanpietrani.

All’interno del palazzetto, però, sorge un altro dubbio. Cosa saranno mai i “servizi generici” promessi da uno dei principali sponsor della società locale?

Solitamente le aziende, al pari dei professionisti, considerano la specializzazione, non la genericità, un motivo di vanto; invece la Nubile ci tiene a qualificarsi come impresa di “servizi generici”.

Fra l’altro ero convinto che la scritta “Nubile” sulle maglie indicasse lo stato civile delle giocatrici, ma evidentemente mi sbagliavo.

Sono sempre venuto volentieri a San Pietro: cultura sportiva, pubblico caloroso e competente, staff organizzato, un apprezzato ed aggiornato d.j. e squadre sempre in grado di esprimere bel volley (soprattutto questa). Leggendo il match-program scopro un altro motivo di simpatia verso questo ambiente: la stima espressa dal vice-coach nei confronti del più grande statista del XX secolo, Nelson Mandela.

Durante il riscaldamento, soltanto due palloni finiscono in tribuna ed entrambi sul piede operato di Lisa. Per tutelarsi la nostra addetta agli arbitri raccoglie una protezione che si era staccata dal tubo divisorio degli spalti.

Formazioni.

San Pietro col sestetto tipo: la nostra ex Marcella Scaglioso in palleggio, Emanuela Cafarella opposto, Michela Ristits e Loredana Corvino laterali, Claudia Carrozzo e Silvia Antonaci (quando si candiderà alle Regionali pure lei scopriremo se l’accento va sulla “o” oppure sulla seconda “a”) centrali, Valentina De Mitri libero.

In panchina con coach Vincenzo Lapertosa: Sara Barba (sempre più somigliante alla Cosentino), Sabrina Ferraro, Annalisa Perrone, Catia De Nicola e Giorgia Valente.

Taranto. Coach Marcello Presta propone Alessandra Certa in palleggio, Silvia Mastandrea opposto, Gisela Scialacomo e Simona Leone laterali, Silvia Renna e Angela Stufano centrali, Ivana Gallo Ingrao libero.

In panchina, Simona Mereu e Priscilla Pisani.

Primo set

Dopo un bell’intervento difensivo di Valentina De Mitri, Silvia mura un attacco della Ristits. E’ bellissimo cominciare così.

Attacco vincente di Silvietta ed ace di Silvia: 0-3!

Ecco, al posto di Marcello, io chiamerei un time-out e andrei a trattare il prezzo con la panchina ospite…

Purtroppo la Ristits si vendica nello scambio successivo e Carrozzo trova due aces consecutivi (3-3).

Antonaci interferisce (e viene per questo sanzionata col punto contro) su un’alzata di Ale e poi schiaccia un primo tempo; seguono due ulteriori servizi vincenti di Marcella ed uno di Gisela (7-6).

Il gioco è molto spezzettato. Anzi, sono quasi esclusivamente i servizi a determinare il punteggio. Servizi mirati ed insidiosi; altro che “Servizi generici”…

Dopo il primo time-out tecnico, termina lo sciopero di quattro minuti indetto dalla ricezione del San Pietro, ma non quello della ricezione del Taranto, che è iscritta evidentemente ad un altro sindacato.

Approfittando di questa lacuna, San Pietro dilaga spinto da una Carrozzo stratosferica: primo tempo perfetto, duplice blocco su una ricezione lunga del Taranto ed ulteriore attacco dal centro della rete. Ci sarebbe anche un muro a due con Marcella, ma nel dubbio assegno il punto alla nostra concittadina per motivi etnici.

Poi Marcella piazza anche un tocco di seconda tutto suo (17-8).

Torniamo in partita con un bel pallonetto di Silvia, encomiabile anche stasera, ma Carrozzo realizza il suo settimo punto personale del set. Che partitona.

Gisela replica agli attacchi delle brindisine, che commettono qualche errore in battuta ma, per contro, iniziano ad alzare il loro muro micidiale con Marcella, Antonaci e Cafarella.

Proprio l’opposto del San Pietro firma l’ultimo punto del parziale dopo un bell’attacco di Silvietta che aveva illuso la tifoseria jonica sulla possibilità di raggiungere quota 15. Purtroppo finisce 25-14. Per un pelo, peccato.

Secondo set

Ristits è un diesel; adesso che sta carburando sono cavoli amari (6-3). Sull’altro fronte, però, sfruttiamo bene il fondamentale del servizio: ace di Silvietta, di Silvia e di Ale; quest’ultimo vale il pareggio (7-7).

Vanno a segno le tre C della squadra locale (Carrozzo-Corvino-Cafarella), ma Silvietta e Gisela ci tengono agganciate alla formazione che in casa ha ottenuto sino a questo momento 31 punti sui 33 disponibili.

La difesa jonica si è ben assestata e i lividi causati dagli attacchi delle bocche di fuoco brindisine valgono come medaglie al valore.

Tuttavia, Ristits e Cafarella continuano a macinare punti (18-13).

A questo punto arriva al palazzetto e si accomoda in tribuna il sosia di Mourinho. E’ impressionante; è proprio identico!

Gisela e Silvietta salvano l’onore del Taranto, ma dal 19-15 in poi si alterna un errore in attacco nostro ad un punto di Michela Ristits, il penultimo dei quali reso possibile da un miracolo difensivo di una determinata Valentina De Mitri che tiene in gioco una palletta maligna di Angela.

Termina 25-15.

Finiremo questa partita con “zero parziali” – direbbe il Mourinho del Salento – ma stiamo giocando con dignità.

Terzo set

Dopo un punto di Ristits c’è la replica di Silvietta (2-1), che va a servire.

Ace!

Se la creatura riuscisse a piazzare altre 23 battute vincenti, potremmo riaprire la partita…

Il nostro giovane opposto serve meravigliosamente e Taranto si porta in vantaggio (2-5), ma il time-out di Lapertosa e un pallonetto di Carrozzo interrompono il trend.

Splendida Silvia: fast strettissima e muro su una pipe brindisina (3-7).

Lungo e spettacolare lo scambio che purtroppo si conclude con un nostro errore offensivo (5-7). Ma ce la stiamo giocando.

Punto di Angela e bel pallonetto di Leo, che replica alla solita Carrozzo (11-11).

A questo punto il Taranto si spegne e il San Pietro si scatena. O viceversa: il San Pietro si scatena e quindi il Taranto si spegne.

Una giocatrice di cui non faccio il nome tira un servizio (generico) sotto la rete. E’ punto contro; che palle.

Quanti formalismi… E’ passata la palla sì o no? Meh, e quello è l’importante…

Ristits in lungolinea, Carrozzo a muro e Corvino direttamente in battuta (16-11).

Silvia non si arrende e replica ad un bolide di Ristits, ma a questo punto si mette in evidenza uno dei gioiellini del San Pietro: Silvia Antonaci.

Coach Marcello l’aveva adocchiata alle semifinali Under 18, quando la centrale salentina faceva ancora parte del fertile vivaio della signora Laudisa.

“Se me la vendi, la faccio giocare subito in B2” – disse all’epoca il tecnico tarantino. Poi, però, non ci si accordò sulla contropartita perché l’allora presidente Urago non volle mollare il Suv che avevamo proposto come anticipo.

Antonaci, ben alimentata da Marcella, mette a terra tre palloni in questa fase dominata dalle brindisine (22-13).

Silvietta difende un pallone precipitandosi sulla panchina; Simo e Priscilla sono leste a farsi da parte, ma la nostra difesa non ci ha creduto e l’impresa viene vanificata.

Il nostro ultimo punto è di Gisela, che stasera ha fatto quello che ha potuto (23-14); chiude le danze Cafarella (25-14).

‘Azz’… non siamo arrivati a 15; l’idea della corruzione non era proprio campata in aria, anche se di poco.

Vittoria netta, senza storia, senza sostituzioni, senza contestazioni. Un po’ mi dispiace non aver visto giocare Catia, ma mi solleva constatare che il suo talento e le sue lunghe braccia continuano ad essere valorizzate…

Vabbè, è andata come si prevedeva. In trasferta non prendiamo un punto dal lontano 14 novembre (AS Benevento) e gli ultimi impegni sembrano piuttosto proibitivi: Arzano in casa è spietato come San Pietro, la Livi è in formissima e con il Sarno l’unica speranza sarebbe l’eventuale stato di ubriachezza delle atlete locali nell’eventualità di una promozione già acquisita e festeggiata per una settimana intera. In subordine, un’epidemia di diarrea, se dovessero riproporre – come mi auguro – la manifestazione “Arte & Cioccolato”.

Ci si proverà, è chiaro, ma realisticamente la salvezza del Taranto passa dal Maria Pia. E’ qui che dobbiamo fare di tutto per battere l’AS Benevento sabato prossimo ed è qui che ospiteremo due scontri diretti vitali contro la Volley Altamura e contro l’Accademia.

Adesso non si può più sbagliare.

Intanto ci consoliamo con un’ammirevole tradizione sanpietrana: i pasticcini a fine partita. Squisiti.

Vorremmo condividerli con le nostre ragazze, sconfitte con onore, ma purtroppo sulla porta dello spogliatoio è affisso un cartello inequivocabile: “Lo spogliatoio è attualmente utilizzato da ragazze: si prega di non entrare. Grazie”. Pazienza.

Il secondo motivo di consolazione è un’apparizione.

Improvvisamente dall’Olimpo del Volley si manifesta nel palazzetto Alessandra Piccione, accompagnata dal marito Emilio. La Fenomena invita a pregare e a tifare per il Taranto perché i tempi sono cupi ma la redenzione e la salvezza sono ancora possibili.

Quale segno tangibile della sua benevolenza, Alessandra mi consegna una maglia della Stamplast e stende le mani sulla squadra per effondere il suo spirito.

Stretto riserbo del Vaticano sull’apparizione, ma sembra che molte parrocchie stiano già organizzando dei pellegrinaggi verso il luogo dell’apparizione. Pellegrini a San Pietro…

Osservando bene la felpa, noto che uno sponsor secondario del San Vito era “Idea Sposa”. Chissà se c’è mai stata un’amichevole tra Idea SPOSA e NUBILE Servizi Generici… Più che una partita, un confronto tra due scelte di vita…

Mancano solo Progetto Convivente, Impresa Zitella e Azienda Vedova.

Sempre meglio del derby di A1 gli assorbenti della Lines Altamura e i pannoloni della Tena Santeramo (e quello si è giocato sicuro).

Visto che lo abbiamo nominato, chiudiamo con una citazione di Nelson Mandela:

“La virtù e la generosità vengono sempre ricompensate, sebbene in modi a noi sconosciuti”. [1]

Dedicata a coloro le cui virtù e la cui generosità in campo e a bordo campo purtroppo non vengono ricompensate con il mantenimento degli impegni assunti.

Ai tifosi e agli amici della Pallavolo Taranto non sfuggono i sacrifici e la dedizione di questi mesi travagliati. In attesa – speriamo – di qualcosa di più concreto, c’è sicuramente già la riconoscenza per questo impegno e un affetto che vi porterete sempre con voi.

Soprattutto se, nonostante tutto, ci regalate questa benedetta salvezza.

Forza ragazze!

‘A fava e ‘u scuèrcele

SIMONA M.: In realtà il titolo di fava andrebbe condiviso tra Simona e Priscilla. Entrambe, infatti, sono scattate in piedi e si sono allontanate tempestivamente dalla panchina dove erano accomodate permettendo a Silvietta di recuperare un pallone disperato. In tal modo hanno dimostrato di essere concentrate e reattive.

SIMONA L.: Sono già tre mesi che indossa la maglia n. 18 di Marika, meglio nota come “maglia ingravidante” e ancora non si vedono i risultati.

Tabellino: San Pietro Vernotico-Taranto 3-0 (25-14, 25-15, 25-14)

San Pietro Vernotico: Antonaci 7, Barba NE, Ferraro NE, Perrone NE, Carrozzo 13, Scaglioso 8, Corvino 5, De Nicola NE, Cafarella 11, Ristits 15, Valente NE, De Mitri (L) – All. Lapertosa.

Aces 5, errori in battuta 6, muri-punto 7.

Taranto: Mastandrea 8, Scialacomo 7, Mereu NE, Renna 9, Stufano 2, Certa 1, Pisani NE, Leone 2, Gallo Ingrao (L) – All. Presta.

Aces 6, errori in battuta 4, muri-punto 3.

Arbitri: Gianluca Mallardi (BA) e Lorenzo De Pascale (BA).

Durata set: 16’, 22’, 20’ – Durata totale dell’incontro: 1.04’.

Altri risultati: Centro Ester NA-Accademia BN 3-0, Leonessa Altamura-Sarno 0-3, ASCI Potenza-Azzurra Molfetta 1-3, Acquaviva delle Fonti-Arzano 0-3, Battipaglia-Oria 3-0, AS Benevento-Livi Potenza 1-3, Salerno-V.Altamura 0-3.

Classifica: Centro Ester NA e Sarno 55; San Pietro Vernotico 54; Azzurra Molfetta e Arzano 51; Battipaglia 49; AS Benevento 37; Livi Potenza 35; ASCI Potenza 29; Accademia BN 25; TARANTO 24; Leonessa Altamura 23; V.Altamura 22; Oria e Acquaviva delle Fonti 21; Salerno -3.

Verdetti matematici (ancora piuttosto banali): Battipaglia salvo, ASCI fuori dalla lotta per la B1.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Salerno 1.600,00; Leonessa Altamura 400,00; Oria 200,00; V.Altamura e Azzurra Molfetta 160,00; Sarno e Accademia BN 120,00; ASCI Potenza 105,00; Acquaviva delle Fonti 40,00; tutte le altre 0,00.

Multarella all’ASCI Potenza per le frasi offensive rivolte agli arbitri da un isolato spettatore. Ma il colpo che rivoluziona la classifica è del Salerno: 1.500 euri (di cui 750 a noi, che se non ce li danno pignoriamo lo stock di palloni nuovi…) per la rinuncia a giocare la partita di sabato scorso. La squadra campana balza al vertice e distanzia di oltre 1.000 euri le inseguitrici.

I danni morali al sottoscritto per il mancato arbitraggio saranno quantificati in separata sede.

Prossimo turno: Taranto-AS Benevento, sabato 20 marzo 2010, ore 19.00, Istituto Maria Pia, via Galilei.

NOTE:

(1) MANDELA, N., Lungo cammino verso la libertà, Feltrinelli, Milano, 2004, 8^ ediz. (1^ ediz. 1995), pag. 20.


CALCOLIAMO IL TASSO DI DOMESTICITA’

9 marzo 2010

Non sono abbastanza esperto di pallavolo per sapere se esiste già o se si tratta di una mia invenzione. Presumo che esista già. In ogni caso io lo definirei “tasso di domesticità”.

Ho cercato di stabilire con un criterio matematico quale fosse la squadra del nostro girone più condizionata dal fattore campo. Mi sono venuti in mente due metodi, ma il primo mi sembra più attendibile.

METODO A

Il primo metodo è questo: si calcola l’efficienza di ogni squadra in casa (percentuale della somma dei punti vinti rispetto a quelli disponibili nelle partite interne), poi si calcola l’efficienza in trasferta (percentuale della somma dei punti vinti rispetto a quelli disponibili in incontri esterni) e infine si calcola la differenza.

Ad esempio, il Taranto ha giocato in casa 11 partite (dunque, 33 punti in palio) ed ha ottenuto 15 punti (in realtà sono 12, ma diamo per scontato che il giudice sportivo domani ce ne assegni altri 3). In questo caso, il Taranto ha conquistato il 45,4% dei punti distribuiti al Maria Pia.

Diciamo che la soglia di sufficienza sarebbe il 66,6% (ovvero la media di 2 punti su 3), ma è chiaro che dipende dagli obiettivi di ogni formazione.

In trasferta il Taranto ha giocato 11 partite (33 punti disponibili) ed ha ottenuto 9 punti, ossia il 27,2%.

Il Taranto ha dunque un tasso di domesticità di 18,2, che scaturisce dal calcolo 45,4 – 27,2 = 18,2. Questo è il peso rivestito dal fattore campo per la nostra squadra.

Ho fatto lo stesso calcolo per tutte le formazioni del girone.

Prima di arrivare ai risultati, però, prendiamo in esame l’efficienza interna di tutte le squadre, da cui si evincono le squadre più “spietate” tra le mura amiche.

Il calcolo della tabella seguente è elaborato così: si considerano tutti i punti a disposizione negli incontri casalinghi e tra questi si calcola la percentuale di quelli vinti dalle varie squadre.

EFFICIENZAIN CASA % CASA PT CASA
San Pietro Vernotico 93,9 % 31/33
Arzano 93,9 % 31/33
Battipaglia 87,8 % 29/33
Centro Ester NA 84,8 % 28/33
Sarno 84,8 % 28/33
Azzurra Molfetta 81,8 % 27/33
AS Benevento 78,8 % 26/33
Livi Potenza 57,5 % 19/33
Oria 51,5 % 17/33
Leonessa Altamura 51,5 % 17/33
Acquaviva delle Fonti 46,6 % 14/30
TARANTO 45,4 % 15/33
ASCI Potenza 39,3 % 13/33
Accademia BN 39,3 % 13/33
Volley Altamura 30,5 % 11/36
Salerno 0 % 0/33

I fortini (quasi) inespugnabili sono, dunque, quelli di San Pietro Vernotico e di Arzano (93,9%). Le brindisine hanno ceduto soltanto 2 punti alla Livi Potenza; le arzanesi 2 punti al Sarno.

Le nostre prossime trasferte, guarda caso, sono proprio a San Pietro e ad Arzano, la qual cosa è piuttosto inquietante…

Non scherza neanche il Battipaglia (87,8%).

Le squadre più vulnerabili in casa sono, invece, il Salerno (0%), la Volley Altamura (30,5%) e l’ASCI Potenza (39,3%).

Ora vediamo i rendimenti in trasferta.

EFFICIENZAFUORI CASA % FUORI PT FUORI
Centro Ester NA 72,7 % 24/33
Sarno 72,7 % 24/33
Azzurra Molfetta 63,6 % 21/33
San Pietro Vernotico 60,6 % 20/33
Arzano 51,5 % 17/33
Battipaglia 51,5 % 17/33
ASCI Potenza 48,4 % 16/33
Livi Potenza 39,3 % 13/33
Accademia BN 36,3 % 12/33
AS Benevento 33,3 % 11/33
TARANTO 27,2 % 9/33
Volley Altamura 26,6 % 8/30
Acquaviva delle Fonti 19,4 % 7/36
Leonessa Altamura 18,1 % 6/33
Oria 12,1 % 4/33
Salerno 0 % 0/33

Le squadre più efficienti fuori casa sono il Sarno e il Centro Ester, che hanno conquistato il 72,7% dei punti in palio (e non sarà un caso che si tratti anche delle due squadre in testa alla classifica). Segue l’Azzurra Molfetta (63,6%).

Chiudono la graduatoria il Salerno (0%), l’Oria (12,1%) e la Leonessa Altamura (18,1%).

A questo punto, possiamo, calcolare il cosiddetto tasso di domesticità:

TASSO DI DOMESTICITA’ DIFF. % CASA – % FUORI
AS Benevento 45,5
Arzano 42,2
Oria 39,4
Battipaglia 36,6
Leonessa Altamura 33,4
San Pietro Vernotico 33,3
Acquaviva delle Fonti 27,2
Azzurra Molfetta 18,2
Livi Potenza 18,2
TARANTO 18,2
Centro Ester NA 12,1
Sarno 12,1
Volley Altamura 3,9
Accademia BN 3,0
Salerno 0
ASCI Potenza – 9,1

La squadra più “casalinga”, quella cioè che vanta (o denuncia, dipende dai punti di vista) la maggior differenza tra rendimento interno ed esterno, è dunque l’AS Benevento (ha il 78,8% di efficienza interna e il 33,3% di efficienza esterna), seguita dall’Arzano (42,2) e dall’Oria (39,4).

A testimonianza dell’importanza rivestita dal fattore campo anche nella pallavolo, c’è solo una squadra che, sino a questo momento, ha ottenuto risultati migliori lontano dalle mura amiche (l’ASCI Potenza).

METODO B

Il secondo criterio di valutazione offre risultati molto interessanti, ma credo che sia più valido il primo. I risultati tra i due metodi sono un po’ discordanti anche se i trend delle varie squadre sono sostanzialmente analoghi.

Il metodo B considera i punti ottenuti in casa da una formazione e li rapporta ai punti complessivi ottenuti dalla stessa formazione, calcolandone la percentuale.

Per esempio, il Taranto sino a questo momento ha (o meglio, da domani dovrebbe avere) in classifica 24 punti, di cui 15 conquistati in incontri casalinghi e 9 in incontri fuori casa. I 15 punti costituiscono il 62,5% del totale di 24. Il Taranto – secondo il metodo B – avrebbe dunque un tasso di domesticità del 62,5%.

La squadra più casalinga, secondo questo criterio, sarebbe, al momento, l’Oria, che ha ottenuto tra le mura amiche oltre l’80% dei propri punti, seguita dalla Leonessa Altamura (73,9%) e dall’AS Benevento (70,3%). Con la vittoria piena di sabato scorso, l’Acquaviva delle Fonti ha abbassato la propria percentuale.

La squadra meno condizionata dal fattore campo è sempre l’ASCI Potenza, l’unica del girone ad aver conquistato fuori casa più punti rispetto a quelli ottenuti al PalaCaliendo.

TASSO DI DOMESTICITA’METODO B % PT CASA SU PT TOT PT CASA + PT FUORI (TOT)
Oria 80,9 % 17+4 (21)
Leonessa Altamura 73,9 % 17+6 (23)
AS Benevento 70,3 % 26+11 (37)
Acquaviva delle Fonti 66,6 % 14+7 (21)
Arzano 64,5 % 31+17 (48)
Battipaglia 63,0 % 29+17 (46)
TARANTO 62,5 % 15+9 (24)
San Pietro Vernotico 60,7 % 31+20 (51)
Livi Potenza 59,3 % 19+13 (32)
Volley Altamura 57,8 % 11+8 (19)
Azzurra Molfetta 56,2 % 27+21 (48)
Centro Ester NA 53,8 % 28+24 (52)
Sarno 53,8 % 28+24 (52)
Accademia BN 52,0 % 13+12 (25)
ASCI Potenza 44,8 % 13+16 (29)
Salerno NC 0+0 (0)

Va precisato, comunque, che, sebbene la maggior parte delle squadre abbia disputato 11 partite in casa ed altrettante in trasferta, la Volley Altamura ha giocato 12 partite in casa e 10 in trasferta e l’Acquaviva 10 in casa e 12 in trasferta.

Ovviamente le valutazioni saranno complete e attendibili solo a fine stagione, visto che gli impegni in casa o fuori possono presentare difficoltà mutevoli a seconda dei rispettivi calendari.

Era solo una curiosità.

A proposito di fine stagione, lo scorso anno la vincitrice Trani chiuse con queste percentuali: punti in casa 95,5%, punti fuori 88,8%, tasso di domesticità 5,7 (ossia, sostanziale indifferenza tra casa e trasferta). Vabbè, non è il caso di fare paragoni; quella era una squadra galattica.

L’ultima piazza utile per la salvezza la occupò il Tuglie: punti in casa 51,1%, punti fuori 42,2%.

Nonostante i 39 punti in classifica, non ce la fece in prima battuta l’Azzurra Molfetta: il rendimento molto buono in casa (57,7%) fu compromesso da una certa sofferenza in trasferta (28,8%).

Noi chiudemmo con efficienza in casa 64,4%, fuori 55,5% e quindi domesticità 8,9.

Ancora più ridotto era il peso del fattore campo nell’anno della nostra prima salvezza in B2 (2007-’08): efficienza in casa 48,7%, fuori 41%, domesticità 7,7 ed una squadra che effettivamente scrisse in trasferta quasi tutte le pagine più belle della storia di quel campionato.

NOTE:

Il disegno in alto è di Lele Luzzati.


LA BUSTA DEL LATTE (6) – IL GALLO DI SAN PIETRO

3 marzo 2010

Non mancava mai alle partite di serie C, almeno nelle stagioni 2005-’06 e 2006-’07. Poi il simpatico gallo azzurro, mascotte del San Pietro Vernotico non lo abbiamo più visto. Ad onor del vero, la sua dipartita è coincisa con la promozione in B2 della formazione brindisina e questo – temo – ne comprometterà il ritorno sulle scene.

E se lo adottassimo noi al Maria Pia? Conosco anche qualcuno che ha maturato una certa esperienza nel settore delle mascotte deambulanti…


LE VITE DEGLI ALTRI: SAN PIETRO VERNOTICO-ACQUAVIVA DELLE FONTI 3-1

24 febbraio 2010

A San Pietro Vernotico è di scena l’Acquaviva delle Fonti, prossima avversaria del Taranto. Coach Marcello è impossibilitato a raggiungere la città brindisina e mi incarica, pertanto, di filmare l’incontro. Più che essere incaricato, diciamo che mi offro volontario.

Se dovessi sintetizzare con un’espressione il succo di questa partita, mi viene in mente “trionfo di palleggiatrici”, senza nulla togliere alle altre protagoniste della gara.

Tempo fa stavo analizzando con la nostra Ale la lista delle palleggiatrici del girone; il mio intento era dimostrarle che lei vinceva o – in un paio di casi – pareggiava il confronto con tutte. Quando è in forma, la classe di Ale non teme confronti; è lei la migliore.

Si tornava da Benevento, l’unico incontro in cui Mani Fatate era partita dalla panchina. All’epoca, però, non aveva ancora fatto “irruzione” nel campionato Sabrina Cosentino, che dunque non era compresa nella lista. Beh, non me ne voglia Ale, ma Sabrina è speciale.

Non la vedevo giocare da due anni, da Massafra-Valenzano del 2008 [1], e avevo quasi dimenticato che Sabrina Cosentino appartiene ad un’altra categoria di pallavoliste. Intelligenza tattica, finte, fantasia, precisione. Qualità che hanno anche altre atlete, ma che in Sabrina sono accentuate alla massima potenza e sono espresse con sconvolgente naturalezza. Fantastica.

Mi addolora soltanto immaginare che tanta bravura sarà utilizzata ai danni della nostra squadra sabato prossimo.

Anche Marcella, però, ha giocato un’ottima partita e domenica mi sono convinto che quando ci sono due palleggiatrici così la qualità dello spettacolo raddoppia automaticamente.

Ma partiamo dall’inizio.

Ormai le gite a San Pietro seguono un preciso rituale in cui non può mancare la tappa al bar di via Brindisi. Fa parte dell’estetica del gioco. Dell’estetica più che del gioco.

La seconda tappa è l’elusione del biglietto d’ingresso.

La terza è la ricerca di una presa per la corrente. La più vicina mi sembra la centrale di Cerano. Forse mi sono messo nella parte di gradinata sbagliata, come mi fa notare un cortese dirigente locale.

Ora posso godermi la partita, ovviamente con un occhio particolare verso le future avversarie del Taranto, che nel frattempo hanno mutato maglia da gioco scalando dal blu al celeste.

Le prime indicazioni sono piuttosto allarmanti (per noi), ma ovviamente lascio che sia il coach a trarre le dovute considerazioni tecniche. Quando riesco a staccare lo sguardo dalla palleggiatrice, ho la sensazione che a muro siano molto forti e che il libero potrebbe essere un’ottima risorsa. Dico potrebbe, lasciando un margine di dubbio, perché la Caricato è riuscita a intercettare diverse cannonate della Ristits, salvando gli scambi ma mettendo a rischio braccia e polsi. Non so se riuscirà a recuperare in soli sei giorni.

Se fossi un allenatore direi alle mie giocatrici di farsi da parte quando attacca Ristits; prima la salute, poi tutto il resto.

Magia di Sabrina “in rovesciata” (7-4). E’ solo la prima di una lunga serie di prodezze.

Buona l’intesa tra Marcella e Carrozzo, che non lesina primi tempi risoluti (11-6).

Ma l’Acquaviva sa attendere il proprio momento.

“Raffaella ha fatto un puntazzo” – commenta un bambino barese sulle gradinate.

Servizi vincenti e muri permettono, in effetti, all’Acquaviva di rimontare quattro punti e di riportarsi ad una sola lunghezza dal San Pietro (21-20). Ma il mix di esperienza e freschezza della squadra brindisina conduce le padrone di casa al successo parziale: due punti Ristits, due punti Antonaci (25-20).

Grande spettacolo anche nel secondo set con scambi lunghi ed intensi.

Sull’8-9 la svolta. Un bambino al seguito dell’Acquaviva va in bagno a fare la pipì. E’ a questo punto che le ragazze baresi piazzano un break di cinque punti con Salviola martello infallibile (8-13). Il vantaggio aumenta sino al 12-20 e nell’ambiente dell’Acquaviva si fa strada la teoria secondo cui la brillante prestazione della squadra sarebbe conseguenza della pipì del bambino.

Un episodio simile è stato descritto da Luciano De Crescenzo nei Dialoghi di Bellavista.

“Maledetta ricezione” – commenta un dirigente barese quando Cafarella riduce le distanze con un ace (15-20). Non ha di questi problemi il San Pietro alla luce del rendimento sempre più elevato di Valentina De Mitri.

Attacco Salviola, muro Salamida ed ennesimo capolavoro di Sabrina: l’Acquaviva pareggia il conto dei set con un punteggio che suona come un monito anche per la nostra squadra (16-25).

La scaramanzia tende a degenerare. Nell’intervallo ci si procura una bottiglia  d’acqua direttamente dalla panchina e si induce il bambino a bere abbondantemente così da necessitare di nuovo del gabinetto. Può sembrare irriverente, ma sembra che la salvezza dell’Acquaviva dipenda dalle mani di Cosentino e dalla vescica del bambino in questione…

Nonostante l’impegno del piccino, però, lo stimolo tarda ad arrivare e San Pietro ne approfitta portandosi sull’8-0. Forse bisogna passare alla birra.

Le armi non fisiologiche del San Pietro sono, invece, i servizi di Carrozzo ed i muri sempre più frequenti. Imperiosa anche la partita di Giorgia Valente; mizzica che servizi.

Cosentino è spiazzata da un intervento difensivo ed è Ceo a trovarsi nella necessità di palleggiare.

“Uh, cazzo!” – commenta lei stessa quando la palla è ancora in volo. In effetti era un’alzata un po’ imprecisa, ma tutto sommato l’azione è andata avanti lo stesso.

Sabrina beffa la difesa locale con un tocco di seconda con una mano all’indietro (foto di apertura, sotto il titolo). Che splendore.

Entrano Ananas e Ursini, ma San Pietro domina sino al termine (25-14).

Oltre alla videocamera, ho con me un blocchetto di appunti dove annoto gli spunti che possono tornarmi utili per il blog.

Indubbiamente ho un’aria piuttosto professionale agli occhi di chi non mi conosce. E proprio mentre sto scrivendo qualcosa sull’imprecazione pronunciata da un’atleta barese o sul ricorso alla pipì scaramantica, un sostenitore dell’Acquaviva mi chiede se sto annotando le potenzialità oppure gli errori della squadra ospite. Vagli a spiegare che sto scrivendo solo studicarìe.

Penso anche al povero Marcello. Chissà cosa darebbe per avere un osservatore in grado di elaborare analisi ed osservazioni tecniche e invece si ritrova con un collaboratore che va a San Pietro solo per annotare imprecazioni, colori di maglia, vesciche, gabinetti e cose del genere.

Se non altro, per il coach ci sono le riprese video: credo che le zoomate e i primi piani non abbiano nulla da invidiare alle riprese di Rai Sport. Quando ci sarà la sessione-video, le giocatrici del Taranto sapranno tutto sulla caratteristica treccina del libero del San Pietro e sulle sfumature del colore degli occhi della palleggiatrice dell’Acquaviva. Non so se saranno elementi utili ai fini tattici, ma sono compiaciuto del mio lavoro.

Anche il quarto parziale è conquistato dal San Pietro, nonostante le buone giocate di Cosentino e Salviola, soprattutto nella fase centrale del set. Finisce 25-15.

A fine partita rappresento a Catia De Nicola che quest’anno, in mia presenza, la sua squadra ha vinto quattro volte su quattro (Leonessa Altamura 3-0, Battipaglia 3-1, ahimé Taranto 3-0 in trasferta, Acquaviva 3-1). A Valentina porto fortuna da ben sette incontri consecutivi.

Quando si giocherà il ritorno con il Taranto forse è meglio se resto a casa, mentre verrò ben volentieri a vedere la partita con l’Accademia Benevento…

Mi accorgo di aver dimenticato nella tasca del giaccone il metro che avevo usato per misurare Morone il giorno prima; spiego a Catia i termini della questione e la centrale sampietrana, che a questo punto sarebbe la giocatrice più alta del torneo, acconsente ad una verifica.

Non davanti al pubblico, però; Catia mi invita a seguirla nello spogliatoio.

Finalmente il mio sogno sta per avverarsi: sto per entrare nello spogliatoio di una squadra femminile mentre le atlete sono ancora sotto la doccia…

Avevo assaporato questa ebbrezza l’anno scorso quando Simona Corallo, entrando nello spogliatoio del Palafiom, disse “Michè, vieni, ti devo far vedere una cosa…”

In realtà, avevo frainteso: la schiacciatrice intendeva Michela (Benefico) e non Michele.

L’illusione si infrange anche in questo caso; la destinazione verso cui mi guida Catia non è lo spogliatoio ma il corridoio adiacente. Qui si può procedere alla misurazione: Catia De Nicola è alta 1,90 con le scarpe. Senza scarpe: 1,88. La cifra sull’Annuario è corretta e Catia è effettivamente la giocatrice più alta del campionato (oltre che la più simpatica, sia pure ex aequo).

Posso tornare a Taranto con due certezze: il primato della centrale brindisina e la consapevolezza che sabato con l’Acquaviva, se non ci si impegna al massimo, saranno cavoli amari.

Il PalaCosentino, d’altra parte, è già pieno di bottiglie d’acqua pronte per essere bevute dai bambini locali.

NOTE:

(1) A proposito, ancora nessuno mi ha riferito cosa si sono dette le giocatrici sotto rete a un certo punto di quella partita.


CURIOSITA’ DALL’ANNUARIO

3 gennaio 2010

E’ stato pubblicato l’Annuario della pallavolo 2010, utile strumento per tutti gli addetti ai lavori. Tanto addetto ai lavori io personalmente non mi sento; sarà per questo che l’Annuario stuzzica soprattutto curiosità statistiche del tipo: quali sono le giocatrici più alte? Quali sono quelle meno alte? E le più giovani? E le meno giovani?

Altro non si può dedurre.

In realtà, per le atlete viene indicato soltanto l’anno di nascita e quindi la classifica “anagrafica” sarà piuttosto sommaria. Magari è più interessante calcolare l’età media delle squadre.

Ecco, comunque, i risultati.

Le giocatrici più giovani (età al 31 dicembre 2009)

1 Giulia Ventre C Salerno 12
2 Marianna Ferrara S Salerno 13
Marianna Maggipinto L Centro Ester Napoli 13
4 Floriana Bonifacio L Salerno 14
5 Giulia Basile S TARANTO 15
Mina Cucinelli C Leonessa Altamura 15
Angela Faiella C AS Benevento 15
Angela Falendola C Leonessa Altamura 15
Giorgia Faraone L Leonessa Altamura 15
Simona Galiero S Centro Ester 15
Giulia Passaseo O Leonessa Altamura 15

Le giocatrici più esperte

1 Annamaria Orefice U Salerno 39
2 Vaska Radkova A ASCI Potenza 38
3 Teresa Agozzino S AS Benevento 37
4 Loredana Corvino S San Pietro Vernotico 36
Annamaria Totaro S Arzano 36
6 Barbara Guglielmi S Azzurra Molfetta 35
Roberta Licata S Volley Altamura 35
8 Mara Di Martile A Livi Potenza 34
Catia De Nicola C San Pietro Vernotico 34
Angela Stufano C TARANTO 34
Maria Rosaria Stufano U Salerno 34

Bisogna dire che le succitate giocatrici esperte formerebbero uno squadrone formidabile. Manca il libero, ma quello lo possiamo mettere noi; ne conosciamo uno molto competitivo che ha 33 anni…

L’età media delle squadre

1 Sarno 25,4
2 San Pietro Vernotico 24,8
3 Arzano 24,5
Livi Potenza 24,5
5 TARANTO 24,3
6 Acquaviva delle Fonti 24,2
7 Oria 24
8 Volley Altamura 23,8
9 AS Benevento 23,7
10 Azzurra Molfetta 23,1
11 ASCI Potenza 23
12 Battipaglia 22,2
13 Salerno 22
14 Centro Ester Napoli 21,2
15 Accademia Benevento 20
16 Leonessa Altamura 17

Le giocatrici più alte

1 Enza Ragone S Leonessa Altamura 1,93?!
2 Emanuela Morrone O Battipaglia 1,90
3 Catia De Nicola C San Pietro Vernotico 1,88
Anna Silvia Piscopo C AS Benevento 1,88
Maria Russo C Arzano 1,88
6 Marilena Fracchiolla O Azzurra Molfetta 1,87
Valentina Russo C Centro Ester Napoli 1,87
8 Maria Muriello O AS Benevento 1,86

Seguono numerose giocatrici alte 1,85.

Veramente qui mi permetto di nutrire alcune perplessità. Enza Ragone l’abbiamo vista bene nella partita contro il Taranto (ahinoi, ci ha fatto 23 punti) e non mi è sembrata un gigante. Non sul piano della statura. Temo, quindi, che ci sia stato un errore e che lo scettro della più alta del reame vada assegnato a Emanuela Morrone. Nel suo caso, 1,90 è decisamente credibile.

Le 10 giocatrici più diversamente sviluppate in senso verticale

1 Marianna Maggipinto L Centro Ester Napoli 1,54
2 Angela Dibenedetto L Leonessa Altamura 1,62
3 Giorgia Faraone L Leonessa Altamura 1,63
Margherita Ferrulli O Volley Altamura 1,63
Annalisa Perrone L San Pietro Vernotico 1,63
6 Manuela Caramuta L ASCI Potenza 1,64
Marianna Santangelo L ASCI Potenza 1,64

A questo punto subentrerebbe il Taranto, ma le giocatrici alte 1,65 nel girone G sono troppe per essere elencate.

Prendo atto che in tutto il girone G ci sono soltanto 7 giocatrici (su 201) meno alte di me…

Precisiamo, comunque, che la Maggipinto ha soltanto 13 anni.

La statura media per squadra

1 Arzano 1,780
San Pietro Vernotico 1,780
3 Acquaviva delle Fonti 1,770
4 Azzurra Molfetta 1,769
5 AS Benevento 1,766
6 Sarno 1,760
7 Battipaglia 1,759
8 TARANTO 1,752
9 Accademia Benevento 1,750
10 Centro Ester Napoli 1,747
11 Leonessa Altamura 1,746
12 Oria 1,733
13 ASCI Potenza 1,725
14 Livi Potenza 1,723
15 Salerno 1,719
16 Volley Altamura 1,716

Qualche altra curiosità. Precisiamo, però, che abbiamo considerato i ruoli effettivi e non quelli indicati. Il riferimento è al San Pietro Vernotico che deve aver inteso la L di libero come L di laterale; a leggere l’Annuario, le brindisine avrebbero una batteria di liberi sensazionale: Perrone, Valente, De Mitri, Corvino e Ristits…

Allora, i liberi più alti sono:

Annamaria Tateo (Oria, 1,75) e Francesca Caggiula (Centro Ester, 1,73).

La centrale meno alta:

Maria Laura Lamparelli (Accademia Benevento, 1,68).

L’alzatrice più alta:

Virginia Alfieri (Azzurra Molfetta, 1,82).

Vediamo adesso le età medie del girone divise per ruolo:

1 Schiacciatrici 24,1
2 Opposti 23,8
3 Alzatrici 22,9
4 Centrali 22,3
5 Liberi 20,6

E le stature medie per ruolo:

1 Centrali 1,779
2 Opposti 1,779
3 Schiacciatrici 1,766
4 Alzatrici 1,723
5 Liberi 1,669

Le centrali vincono per 0,2 millimetri di differenza.


TARANTO-SAN PIETRO VERNOTICO 0-3

8 novembre 2009

Sabato 7 novembre 2009 – ore 19.00

Avremmo dovuto appellarci all’Organizzazione Mondiale della Sanità: l’influenza suina dilaga e il campionato va sospeso per ridurre i rischi di contagio. Questo avremmo dovuto dire.

Una pausa straordinaria del campionato e la partita con il San Pietro ce la saremmo giocata fra qualche settimana. Con Gisela.

In realtà, se qualche funzionario dell’OMS avesse assistito alla partita di stasera, ad essere interrotta sarebbe stata la distribuzione dei vaccini visto che le giocatrici reduci dal malanno o ancora ammalate hanno disputato una gara eccelsa. Il riferimento è alla nostra Alessandra, che non ho mai visto difendere con tanto ardore, e al libero ospite Valentina De Mitri, praticamente perfetta.

Cosa ci fosse nello sciroppo della nostra palleggiatrice lo scopriremo quando saranno resi noti i risultati dell’antidoping.

Quando arrivo in palestra sta terminando l’allenamento della Tempesta. Si provano servizi e ricezioni. La capitana Cocca si tuffa anche sulle palle che finirebbero fuori ma nel momento stesso in cui riceve manda un messaggio alla battitrice: “E’ fuori ma la prendo lo stesso per farti vedere che la so prendere!”

Non si finisce mai di imparare cose nuove.

Arriva il San Pietro. Guardando le giocatrici brindisine, un autorevole membro del nostro staff tecnico fa una previsione che non brilla per finezza ma che si rivelerà pienamente azzeccata: “Queste ci fanno un culo così”.

La frase può essere la sintesi della partita; quasi quasi la mando a Forzaragazze come titolo dell’articolo.

Però, a parte le frasi ad effetto, il Taranto ha tenuto in equilibrio il primo set e non si è mai arreso nel secondo. Il terzo è andato come è andato, ma direi che le nostre piccine sono state nel complesso più che dignitose.

Formazioni.

Il Taranto ripropone la squadra di Salerno: Alessandra Certa in palleggio, Angela Stufano opposto, Silvia Mastandrea e Ivana Gallo Ingrao laterali, Cristiana Zonca e Silvia Renna centrali, Simona Leone libero.

Coach Marcello Presta ha a disposizione Katia Taddei, Giulia Basile, Simona Mereu e Priscilla Pisani.

Mister Vincenzo Lapertosa manda sul parquet Marcella Scaglioso in palleggio, Emanuela Cafarella opposto, Michela Ristits e Loredana Corvino laterali, Claudia Carrozzo e Silvia Antonaci centrali, Dr.ssa Avv. Valentina De Mitri libero.

In panchina, Catia De Nicola fa da baby-sitter a Sabrina Ferraro, Annalisa Perrone e Giorgia Valente.

Primo set

Pallonetto vincente di Angela Stufano; siamo in vantaggio per 1-0.

Beh, chiudiamola qui la partita. La differenza di valori è emersa: vince Taranto, perde San Pietro; perché portarla per le lunghe? E’ sabato sera; prepariamoci ad uscire.

Purtroppo non funziona così. Dopo qualche errore su entrambi i fronti, le sempreverdi attaccanti del San Pietro, Corvino e Ristits, fissano il punteggio sul 5-8 e ci si può accomodare per il primo time-out tecnico.

Un fotografo che si era sistemato in linea con le panchine viene fatto allontanare. Che culo: proprio nei giorni scorsi avevo pensato di piazzarmi io in quella posizione. Mi sono risparmiato una tirata di recchie in pubblico.

Poi il fotografo approfitterà di un time-out per chiarirsi con il direttore di gara, disponibile a fornire spiegazioni. Beh, bisogna dire che gli arbitri di B2 sanno conciliare il rigore dei regolamenti con un buon grado di disponibilità al dialogo.

Riscossa Taranto: punto di Ivana e doppio muro di Cristiana. Siamo in vantaggio (10-9)! E mi pare che stiamo anche difendendo con una certa aggressività.

Mura anche Ristits e poi Corvino piazza un bel pallonetto; San Pietro è nuovamente avanti (12-16).

Grande cuore rossoblu, anzi biancoblu: attacco di Silvietta, ace di Ale e poi arriva il momento di Silvia Renna che piazza un muro e poi diventa l’utilizzatrice finale (introduciamo questa nuova espressione…) dei successivi tre attacchi delle padrone di casa (17-17).

Grandi difese di Ale e di Valentina De Mitri e poi la nostra ex Marcella decide di prendersi il set: muro, tocco di seconda ed ace (19-24).

Ivana e Cristiana tengono viva la speranza, ma poi Cafarella si sblocca proprio nel momento meno opportuno. Meno opportuno per noi, s’intende (21-25).

Secondo set

Siamo sotto di un set, ma ce la stiamo giocando. In tribuna si iniziano a fare scommesse. I pronostici dicono che questa sera, per la prima volta al Maria Pia, non finirà al tie-break; io metterei la firma anche per un 3-2 a nostro svantaggio. Marika, dal canto suo, si sofferma sul look delle nostre ospiti: quasi tutte scure di capelli e piuttosto magre.

L’unica bionda sta alimentando il proprio score personale e San Pietro passa a condurre per 2-8. La nostra ricezione è piuttosto in difficoltà, come peraltro testimonieranno gli 11 aces complessivi delle brindisine.

Dall’altra parte, invece, la neolaureata Valentina è sempre più a proprio agio nel ruolo di libero. Ha anche trovato un perfetto equilibrio tra lavoro e sport: da avvocato attacca, da giocatrice difende.

Prendiamo atto che gli avvocati stanno aumentando in questo sport; bisogna stare attenti a come ci si comporta altrimenti potrebbero piovere i ricorsi e le querele. A fine partita, ad esempio, io avrei avuto bisogno di un buon penalista, ma arriviamoci per gradi.

Il Taranto resta aggrappato alla partita con una Silvia sempre encomiabile (muro ed ace). Break da quattro punti del San Pietro con due aces di Cafarella e poi è il sottotenente di vascello a subentrare come terminale prediletto dei passaggi di Ale. Splendida la fast a pallonetto del 10-15.

In effetti, gli altri hanno gli avvocati, ma noi abbiamo le forze armate. Se ci querelano, li prendiamo direttamente a cannonate.

Si solleva qualche protesta dopo un mani-fuori di Cafarella che offre al San Pietro il massimo vantaggio (11-19), poi il Taranto reagisce con un break da quattro ed un muro di Angela (15-19). Le ragazze non mollano, brave!

Sul 18-23 c’è una palla sospesa sulla rete; Marcella la colpisce di pugno spedendola proprio sulla linea di fondo. Si levano altre proteste, ma mi pare che l’arbitro abbia visto giusto.

Cristiana e Silvietta annullano tre palle-set; poi Michela Ristits realizza il punto decisivo con un mani-fuori (21-25).

Terzo set

Claudia Carrozzo, su indicazione del direttore di gara, chiude la porta del lato bar. E’ giusto; c’è gente ammalata in campo e la corrente può essere dannosa.

L’andamento del terzo set è completamente diverso rispetto ai primi due.

Questa volta è Taranto a fare da lepre e questa volta sono le attaccanti e non più le centrali ad impensierire le ospiti: 2 azioni vincenti di Ivana e 4 di Silvietta (inclusi 2 aces consecutivi).

Sul 9-4, però, le biancoblu si stùtano.

La Nubile infila 10 punti consecutivi con ben 5 muri divisi tra Ristits e Carrozzo. Non passiamo più.

Però non è un bel modo di onorare il ventennale della caduta del muro di Berlino. Ecco, ancora una volta la FIPAV ha mostrato scarsa sensibilità: oltre a non aver sospeso i campionati per l’influenza suina, non ha saputo onorare lo storico anniversario. Per celebrare la riunificazione delle Germanie oggi avrebbe dovuto esserci una deroga al regolamento: vietati i muri su tutti i campi. E invece niente; ci tocca sorbirci Ristits e Carrozzo. Non abbiamo il senso della storia; non abbiamo rispetto per la memoria europea.

Sull’11-15 nuova striscia di punti per le brindisine e questa volta è Marcella a fare da mattatrice direttamente dalla zona di battuta: tre aces per lei, di cui uno col nastro-culo (11-23). Ne ha fatti 6 in tutta la partita. Ah – sospiro – il sangue del nostro sangue si rivolta contro.

“I parenti sono come le scarpe; più sono strette e più fanno male”… [1]

Dopo il record di sabato scorso, questa sera non c’è stata alcuna sostituzione. Peccato per lo stagista segnapunti (l’unico a non essere stato vittima di sgomberi coatti da parte dell’arbitro) che ha perso l’opportunità di imparare cose nuove.

Il Taranto realizza i punti della bandiera e l’esperta Corvino, sempre invocata dai propri tifosi, mette il punto finale alla partita (15-25).

Le mie considerazioni le ho già fatte. Una sconfitta con il San Pietro ci può stare dato che le brindisine hanno dimostrato di avere le carte in regola per puntare ad un traguardo che non nomino altrimenti Catia De Nicola, proprio adesso che mi sta rivalutando, si tocca in alto dove sappiamo.

Adesso bisogna concentrarsi sulla partita di Benevento; quella sarà forse la vera prova del nove per capire dove possiamo arrivare.

Il dottor Formoso, finalmente sugli spalti del Maria Pia, evita in extremis la citazione sulla busta del latte.

Concludiamo con la cronaca nera. La divulgazione degli scout individuali non convince una giocatrice del Taranto che minaccia di procurarmi punti di sutura in misura equivalente ai punti che le avrei negato nei miei conteggi. Farà fede la visione del video, ma non avrei mai immaginato che questo potesse essere un lavoro a rischio per la mia incolumità.

‘A fava e ‘u scuèrcele

LISA: Serata impegnativa. Prima deve occuparsi del fotografo molesto (o presunto tale) e poi dei tifosi che si sistemano a fondocampo. Svolge il compito di buttafuori con diligenza e cortesia. L’ex-magazziniere della Prisma avrebbe dato all’arbitro la stessa risposta che diede a Montali quando l’allora coach del Milano si lamentò della temperatura: “Cento squadre hann’ venùte a qua e nisciùne s’ha mai lamentàte…”

GISELA: Quando ca**o torni?!?!

Tabellino: TARANTO-San Pietro Vernotico 0-3 (21-25, 21-25, 15-25)

Taranto: Zonca 12, Taddei NE, Gallo Ingrao 6, Basile NE, Renna 9, Stufano 4, Mastandrea 10, Certa 1, Mereu NE, Pisani NE, Leone (L) – All. Presta.

Aces 5, errori in battuta 4, muri-punto 7.

Nubile Skylo San Pietro: Antonaci 2, Ferraro NE, Perrone NE, Carrozzo 8, Scaglioso 10, Corvino 9, De Nicola NE, Cafarella 8, Ristits 25, Valente NE, Dr.ssa Avv. De Mitri (L) 100 con encomio – All. Lapertosa.

Aces 11, errori in battuta 8, muri-punto 12.

Arbitri: Armando Minetti (BA) e Nicolò Visaggio (BA).

Durata set: 23’, 23’, 20’ – Durata totale dell’incontro: 1.12’.

Altri risultati: Sarno-Leonessa Altamura 3-0, Accademia BN-Centro Ester NA 1-3, Molfetta-ASCI Potenza 3-1, Arzano-Acquaviva delle Fonti 3-1, Oria-Battipaglia 3-0, Livi Potenza-AS Benevento 3-1, V.Altamura-Salerno 3-1.

Classifica: Centro Ester NA e Sarno 20; Molfetta 18; Arzano e San Pietro Vernotico 17; Battipaglia e AS Benevento 14; Leonessa Altamura e ASCI Potenza 13; TARANTO 12; Oria 9; Accademia BN e Livi Potenza 5; V.Altamura 5; Acquaviva delle Fonti 4; Salerno 0.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Oria 200,00; ASCI Potenza 50,00; Accademia BN 40,00; tutte le altre 0,00.

Zero sanzioni.

Prossimo turno: AS Benevento-TARANTO, sabato 14 novembre, ore 18.30.

NOTE:

(1) LAKHOUS, A., Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio, E/O, Roma, 2006, pag. 59.


LE VITE DEGLI ALTRI: SAN PIETRO VERNOTICO-BATTIPAGLIA 3-1

15 ottobre 2009

Non posso andare a vedere una partita senza che mi venga richiesto un resoconto; a questo punto facciamone una rubrica più o meno fissa.

“La partita degli altri” che andiamo a vedere è San Pietro Vernotico-Battipaglia. Il calendario è stato benevolo da certi punti di vista, inviando a San Pietro o a Oria (che giocano di domenica) molte delle nostre avversarie nell’imminenza delle partite contro di noi.

Ma lo scopo della trasferta è un altro.

Intanto, per l’ennesima volta, chiedo alla barista se si possa avere una mousse di caffé e per l’ennesima volta la ragazza mi risponde di no. Me ne scordo sempre. La prossima volta mi manderà direttamente affanculo.

Passiamo alla missione.

Punto uno: entrare nel palazzetto senza pagare. Due euro oggi, due euro domani… qua arriviamo a maggio senza un centesimo (finanziando, peraltro, la concorrenza). I dirigenti del San Pietro, fortunatamente, ci vengono incontro facendoci entrare dall’ingresso delle squadre. Tuttavia non si può fare a meno di passare dal cancello nei pressi della cassa e le occhiate che ci vengono rivolte sono simili a quelle dei controllori dell’autobus quando sgamano qualche “portoghese”.

Punto due: evitare di farsi vedere da Catia De Nicola finché non termina l’incontro. Se San Pietro perde, dovrò sgattaiolare via di nascosto; se San Pietro vince, potrò farmi vedere. Anzi, dovrò farmi vedere! A proposito, domenica io c’ero! Si sappia.

Punto tre: sostenere gli amici senza farsi notare dai nemici. In realtà, nemici non ce ne sono; non saprei per chi tifare questa sera. A San Pietro c’è Valentina, c’è Marcella, c’è la stessa Catia. Però a Battipaglia c’è Nello, c’è Bordy, c’è Tatiana.

E’ anche vero che a San Pietro c’è qualcuna che non è voluta venire da noi così come, d’altra parte, a Battipaglia c’è qualcuna che mi ha fatto uno sgarro. Beh, sarò neutrale. Anzi, potrei gridare “Forza Vale!” per tutta la partita. Se i battipagliesi mi guardano brutto, dirò che è per Borrelli; se mi guardano brutto i sanpietrani, dirò che è per De Mitri.

Ma quello che conta veramente è il punto quattro: dopo il richiamo degli arbitri di sabato scorso, occorre procurarsi almeno due palloni nuovi. Il riscaldamento è il momento più favorevole visto che ogni cinque minuti c’è un pallone che finisce nell’angolo (non presidiato) dei gabinetti. E’ fatta. Se fra due settimane qualcuno ci chiederà come mai c’è scritto “Skylo” sui nostri palloni nuovi, diremo che è il soprannome del direttore sportivo.

La partita è stata emozionante, anche se caratterizzata da qualche errore di troppo, soprattutto tra le ospiti. La vittoria delle brindisine è stata meritata e la ciliegina sulla torta è stata proprio l’ingresso in campo di Catia.

“Giochi?” – le chiesi tre settimane fa.

“Io? Noooooo! Do soltanto una mano in palestra…” – rispose.

S’ha viste. Le ultime parole famose. Buon per San Pietro, comunque.

A noi, però, interessava soprattutto guardare il Battipaglia, nostra prossima avversaria. Ecco, il Battipaglia ha dato la classica dimostrazione di grande squadra che ha vissuto una domenica al di sotto delle proprie possibilità. E’ la cosa peggiore che poteva capitarci perché di essere forti sono forti (e si è visto); in più adesso sono pure incavolate nere per la sconfitta e per la prestazione non ottimale di molte atlete. E con chi vorranno sfogarsi?

Ma noi ci faremo trovare pronti, e che cavolo!

Chiudo con una considerazione sull’A2 in cui ha esordito la nostra Vittoria Repice. Non solo ha giocato ma ha pure realizzato 10 punti. Siamo orgogliosi di lei e non dimentichiamo tutto quello che ci ha regalato lo scorso anno.

Qui, però, bisogna aggiungere una riflessione di Marcello. L’A2 è iniziata domenica; la B1 e la C non hanno ancora iniziato mentre noi si suda già da un sacco di tempo. Esattamente siamo già entrati nella quinta settimana. Marika in particolare. Non c’è giustizia a questo mondo.


LA VALIGIA SUL LETTO E’ QUELLA DI UN LUNGO VIAGGIO

23 settembre 2009

Se mi lasci non vale, dentro quella valigia

tutto il nostro passato non ci può stare

(Julio Iglesias)

Prima di presentare (un po’ in ritardo) la Cosa che ha appena esordito in questo campionato 2009-2010, vediamo dove sono finite le partenti.

Di solito, i saluti alle giocatrici che lasciavano la Palafiom non erano particolarmente lunghi dato che si trattava di poche atlete all’anno; il grosso della squadra abitualmente veniva confermato.

Quest’anno la tradizione non è stata rispettata e si farebbe prima ad elencare i nomi delle poche ragazze rimaste.

La diaspora rossoblu contempla Vittoria Repice (San Vito dei Normanni, A2) Simona Corallo (Soverato, B1), Michela Benefico (Livi Potenza, B2), Simona Mucci (Oria, B2), Marcella Scaglioso (San Pietro Vernotico, B2), Désirée Fiore (Noci, C), Paoletta Marcianò (Ostuni, C), Sonia Tinelli (Tempesta Taranto, C).

La capitana Silvia Buso si dedicherà, invece, al settore giovanile in ragione dell’esperienza maturata in anni di “allevamento” di nuovi talenti.

Ogni occasione è buona, inoltre, per salutare Clara Clemente (Sant’Arcangelo di Potenza, A1).

Contraddicendo la canzone di Julio Iglesias, il cui incipit è stato usato per titolare questo post, i viaggi delle nostre ex non sono poi così lunghi e questo potrebbe offrire la possibilità di ammirarle e di sostenerle dal vivo a condizione che i calendari lo consentano.

Purtroppo farà eccezione la Corallina, che tornerà in Puglia sempre quando noi saremo impegnati in partite coincidenti come tempi.

A tutte va un caloroso abbraccio. In bocca al lupo!

E non prendete troppe iniziative quando giocate contro di noi… State rilassate…


LE VITE DEGLI ALTRI: SAN PIETRO VERNOTICO-LEONESSA ALTAMURA 3-0

22 settembre 2009

Era stata il 15 marzo 2008 l’ultima volta che avevo fatto ingresso nel palazzetto di San Pietro Vernotico in via Ancona. Dopo una deludente vittoria per 3-2 sul Trepuzzi, che faceva seguito a qualche sconfitta interna in coppa e in campionato, la fuoriclasse Catia De Nicola mi salutò con cordialità dicendomi: “Non venire più”.

La prestigiosa centrale riteneva, infatti, che al San Pietro io portassi sostanzialmente sfiga. Come non darle torto se anche nella stagione successiva l’unica partita del San Pietro a cui assistetti coincise proprio con l’unica sconfitta stagionale (a Oria)?

Bene, accolto da un generale grattamento, questa sera sono tornato sul luogo del delitto e il tabù è stato infranto: alla mia presenza le brindisine hanno vinto per 3-0 contro un combattivo Altamura.

La scaramanzia non è mai statica. Forse portavo sgubbio alla sola Pierpaola; forse la fortuna che arreco ad alcuni neoacquisti della società (4 vittorie su 4 negli ultimi due anni) prevale sugli influssi negativi; certo è che adesso non mi si può più dire niente. Ne ha preso atto la stessa Catia, che al termine della partita ha revocato la scomunica.

La partita è stata gradevole. La Leonessa ha venduto cara la pelle e soprattutto nel secondo set ha conteso il successo fino all’ultimo (21-21), poi la classe e l’esperienza delle campionesse del San Pietro ha avuto la meglio.

Marcella ha distribuito il gioco in modo praticamente perfetto, senza sbagliare nulla e concedendosi un bel po’ di conclusioni personali. Ristits la terribile non è parsa ancora al 100%, ma è venuta fuori alla distanza, imponendosi soprattutto nel terzo parziale. Ottima Cafarella, mentre Antonaci ormai è diventata grande. Corvino è sempre Corvino. Infine, ci siamo tolti la curiosità di vedere Valentina nell’inedito ruolo di libero: test decisamente positivo e bisogna anche dire che il rosso le dona. Insomma, San Pietro è già in fuga, ma la Leonessa dirà la sua in questo campionato (che difesa, cavoli!).

Particolarmente coinvolgente il minuto di silenzio: oltre alle voci, a San Pietro hanno deciso di spegnere anche le luci (per molto più di un minuto, però)…

Interessanti anche le presenze sugli spalti: la Fenomena e il consorte della Fenomena. Come disse frate Cristoforo: “Verrà un giorno…” (il tono di frate Cristoforo era minaccioso; il mio è speranzoso, fosse anche nel 2020).


RICOMINCIAMO!

3 settembre 2009

Anche quest’anno, nell’imminenza dell’avvio della nuova stagione agonistica, diamo uno sguardo al calendario del campionato, agli assetti delle nostre avversarie ed ai rispettivi siti internet. Non è un’impresa facile perché gli assetti di molte formazioni sono ancora molto fluidi, a cominciare da noi che ancora dobbiamo capire chi siamo, cosa siamo e soprattutto dove siamo.

Le notizie di mercato sono state raccolte per lo più in rete e difficilmente potranno risultare esaustive. Ho distinto le notizie certe, diffuse dalle stesse società o dalle interessate, dalle voci di mercato e dai pettegolezzi (che ho ignorato anche se in buona fede o qualificati).

Ove ci fossero errori od omissioni, si accolgono con piacere correzioni e segnalazioni purché si citino fonti certe. Altrettanto preziose saranno le segnalazioni di siti internet che qui non sono stati menzionati.

E’ inutile far presente che si tratta di una fotografia “in movimento”. Si sa che il mercato è ancora apertissimo ed anche quelle che sembrano certezze potrebbero alla fine non essere tali, senza contare che molte giocatrici sono ufficialmente in cerca di squadra ed alcune di esse sono in grado, da sole, di trasformare le ambizioni di una società.

Era una doverosa premessa.

Il nostro campionato ricomincia dal Centro Ester il 19 settembre. Corsi e ricorsi storici. Ricorderete che furono proprio le napoletane le prime avversarie assolute della Palafiom in serie B2 due anni fa, in una partita per noi storica ed entusiasmante che si concluse al tie-break. Per quell’esordio non avrebbe potuto esserci all’epoca un’avversaria più prestigiosa visti i successi nazionali ed internazionali di questa società. La stagione delle partenopee si concluse con una retrocessione maturata soltanto all’ultimo scambio e all’ultimo respiro in quel di Ostuni, ma era una squadra che a me piaceva moltissimo per tecnica e per carattere.

Dopo un solo anno di purgatorio in C, il Centro Ester ritorna adesso nei campionati nazionali. Tra le barresi brilla la presenza di un’atleta Di Cristo (Annalaura) e dell’altra centrale appena ingaggiata, Nunzia Buonandi, ma c’è da giurare che potremo apprezzare molte ragazzine cresciute in un vivaio particolarmente fertile.

Il Centro Ester, fra l’altro, non si occupa soltanto di pallavolo, ma è una polisportiva impegnata in vari settori, sportivi e non. Proprio qualche mese fa ho conosciuto uno sfortunato ragazzo di quelle parti che tra famiglia allo sbando e amicizie delinquenziali aveva avuto come unico riferimento educativo sano proprio il Centro Ester. Il sito è http://www.centroester.it; selezionare le voci Dipartimento sportivo, poi Pallavolo e infine Comunicati stampa.

La prima trasferta (26 settembre) è nella mitica Altamura, terra di grandi tradizioni per il volley femminile e soprattutto terra dei mitici doppiatori murgesi, che spero di avere finalmente l’occasione di incontrare per ascoltare le loro voci dal vivo, oltre che per tentare di convincerli a non abbandonare un’arte che hanno saputo interpretare meglio di chiunque altro. Sono ben due le formazioni altamurane; la prima che affronteremo è la Clemente Dibenedetto Leonessa Altamura. Le ragazze di coach Marchisio hanno ottenuto la promozione in B2 con una squadra quasi interamente costituita da Under. Under pregiate. Dovremmo così ritrovare sul nostro cammino una “vecchia” conoscenza dei campionati giovanili, “Dinamite-12” Graziana Caputo.

Ingaggiata la centrale Mina Cucinelli.

Il sito è http://leonessavolley.it/index.php.

La seconda località “bi-squadre” che visiteremo quest’anno, dopo Altamura, è il capoluogo della Basilicata, dove ci recheremo nella terza giornata per affrontare l’ASCI Potenza. Orfana di coach Caliendo, la formazione lucana ha ingaggiato la schiacciatrice Francesca Nolè, reduce da un ottimo campionato a Battipaglia. Suo il compito di non far rimpiangere la fuoriclasse Paola Felicetti, trasferitasi a Sala Consilina. Nel capoluogo lucano sono arrivate anche Ghersetti, Arras, Radkova e Ridolfo, e sono state confermate Di Camillo, Di Lucchio, Santangelo e Taddei. In partenza Pontillo, Carbonara, Sinisi e Muscillo.

Il sito dell’ASCI Potenza, da cui sono state acquisite queste notizie, è www.ascivolley.it. Non si ha notizia di Avena e Restaino; non figurano tra le confermate ma neanche tra le partenti. Saranno state rapite anche loro da un UFO…

Si torna a Taranto, cioè a Montescaglioso, cioè a casa, insomma, per una prima sfida all’insegna delle ex, con riferimento alle indimenticate e indimenticabili Rossella Garaguso e Simona Mucci (Mucci s’achiàm’, none Moccia…!), punti di forza della neopromossa Oria. Nella splendida città federiciana dovrebbe esibirsi anche la marziana Ida Taurisano, circostanza che proietterebbe molto in alto le quotazioni delle brindisine, anche in considerazione della conferma di Luisa Chionna, altra atleta di categoria superiore, e dell’ingaggio della centrale Monica Casalino. Confermate Sebastio, Lonoce e Tateo. E’ invece andata a Noci una delle bandiere biancazzurre, Lucrezia Liace.

Il sito è www.newvolleyoria.it, che però viene aggiornato in modo un po’ discontinuo.

Il Battipaglia di coach Caliendo è l’avversaria della quinta giornata. Speriamo che dopo il travolgente girone di ritorno dello scorso anno Lombardo & Co. si siano date una calmata, ma ho paura di no. E’ andata via l’attaccante Nolè, ma è arrivata la forte centrale Valentina Borrelli, che trova dunque posto in un roster molto interessante e già ben affiatato (si pensi alla citata Lombardo, a Palladino, a El Gamal, a Dello Monaco, ecc.). Per motivi assai lieti ho la sensazione che il libero Granozio non potrà servire la causa, ma al suo posto dovrebbe subentrare Paola Barletta. Tra i volti nuovi anche la palleggiatrice Rossana Montemurro, la schiacciatrice  Sara Casale e le centrali Federica Buonocore e Barbara Giordano. Forse andrà via per motivi di studio la forte centrale Antonella Miano.

Il sito è www.volleyclubbattipaglia.it.

Ancora un derby domestico alla 6^ giornata, quando riceveremo l’Acquaviva delle Fonti. L’ultimo confronto sotto rete risale al campionato di serie C 2005-’06; si giocava all’Alfieri e ricordo una storica ricezione di Ivana al 4^ set sul 25-24 per le ospiti…

Non mi pare che la squadra (probabilmente confermata in gran parte) abbia un proprio sito; le notizie sulla formazione barese (ferme alla promozione e quindi del mercato estivo non sappiamo nulla), comunque, si trovano regolarmente su www.acquavivalive.it/sport.

Il 31 ottobre la Palafiom sarà di scena al PalaVestuti di Salerno. Completamente smantellata la formazione che conquistò i play-off l’anno scorso, la Scuola Volley punta su forze fresche e sulla regia di Annamaria Orefice. A proposito di freschezza, precisiamo sin d’ora che ci farebbe piacere trattare l’acquisto di ulteriori mozzarelle di bufala con il gentile rappresentante del caseificio che l’anno scorso risultò particolarmente efficiente.

Il sito del Salerno è www.scuolavolleysalerno.it.

Novembre si apre all’insegna della grande sfida con il San Pietro Vernotico, vincitore dello scorso campionato di serie C. Nella città brindisina, che non è nuova ai parquet delle categorie nazionali, hanno allestito una formazione di tutto rispetto e proiettata verso il vertice del girone. Oltre a coach Vincenzo Lapertosa (assistito da Catia De Nicola) sono state confermate Loredana Corvino, Manuela Cafarella e Annalisa Perrone; sono arrivate la fuoriclasse Michela Ristits, la nostra ex Marcella Scaglioso (che saluto), la centrale Claudia Carrozzo e Valentina De Mitri, che torna in B dopo le eccellenti stagioni a Oria e a Ceglie.

C’è anche un bel contorno di promettenti giovani atlete pugliesi: Sabrina Ferraro (ex Brindisi), Giorgia Valente (ex Tuglie), Silvia Antonaci (ottima centrale della Sport Fit Center Lecce) e la palleggiatrice Sara Barba, Cosentino in miniatura, anche lei apprezzata nelle semifinali regionali al Maria Pia due anni fa.

Il sito del San Pietro è www.skylovolley.it.

Nona giornata in visita all’AS Benevento, una delle due formazioni del capoluogo sannita. Scusate la scarsa finezza, ma dopo lo 0-6 dello scorso anno (peraltro ineccepibile), io mi do una vigorosa grattata.

Sembra che Agozzino & Co. siano state confermate in blocco, inclusa la stella del volley mondiale, Giovanna Bernardi, eletta dalla FIVB miglior giocatrice del XX secolo.

Temo che la società non abbia un proprio sito.

Ritorno nella Murgia barese il 21 novembre, fronte AS Altamura. Le pari opportunità nel girone, rappresentate lo scorso anno dalla sola Annagrazia Matera, raddoppiano grazie alla seconda gentilcoach, Pina Difonzo. La società ha fatto spese soprattutto in Campania: da Battipaglia è arrivato il libero Ileana Evangelista, da Scafati l’opposta Sara Giogli (benvenuta in Puglia; salutami Franco), da Sala Consilina la palleggiatrice Simona Ancora e la schiacciatrice Carmen Vantaggiato.

Dal mercato pugliese provengono, invece, Debora Zicari (laterale, ex Santeramo), Anna Simonetti (libero, ex Santeramo) e Grazia Spinelli (centrale, ex Turi).

Dalla Sicilia gli acquisti più suggestivi: Francesca Licata (laterale, ex Siracusa, B2) e la brasiliana Ana Carolina Branco (centrale, ex Rossano, B1).

Anche in questo caso, non ho notizia di un sito della società, ma sono pronto a rettificare nel caso mi fosse sfuggito.

Incontro di prestigio all’11^ giornata: l’Arzano, neopromossa ma con un passato finanche in serie A2. E’ proprio con l’Arzano che ha giocato in serie A Veronica Grimaldi, come il fan club ci tiene a ricordare. E lo ribadiamo: Veronica Grimaldi ha giocato in serie A! Con i rinforzi di cui si è dotato, non si può escludere che l’Arzano possa tornare in poco tempo a certi livelli. Un nome su tutti: Nunzia Campolo, che ancora non si decide a togliersi dai… a giocare in campionati più degni della sua indiscussa bravura. Il tentativo di clonazione dell’Orion di due anni fa contempla anche l’ingaggio di Maria Grazia Sforza.

Confermate Maggie Cozzolino, Santa Guida ed Elisabetta Piscopo; ingaggiate anche Lisa Gritto e Carmela Petrella.

Il sito dell’Arzano non mi è noto.

Prima di un terribile rush finale, la Palafiom deve misurarsi con l’Accademia Volley Benevento, che non è la squadra di Maria De Filippi, ma è una formazione proveniente dalla serie A2 che punta decisamente sulla linea verde. Ingaggiate “la ragazza col turbante” Giuditta Tancredi, il libero Emilia Gaudio, la centrale Erica Lestini e molte altre giovani promettenti. Ma un particolare motivo d’interesse sarà monitorare i progressi del gioiellino del Salento, la palleggiatrice Eleonora Carbone. Dall’alto dei suoi 23 anni sembra una vecchietta la centrale Rosa Principe (ex Monterotondo, B1). Della formazione di A2 sono rimaste Annamaria Ferrone ed Elena Gammarota.

Il sito di riferimento è www.accademiavolley.it.

Tre squadre in B (inclusa la Lorelei in B1) non sono evidentemente un lusso per Potenza. Dopo l’ASCI ci confronteremo, infatti, con la Livi Potenza, formazione temibile ed ambiziosa in virtù degli acquisti di Roberta Calculli (palleggiatrice, ex Matera), della russa Elena Alexandrova (schiacciatrice, ex Lorelei) e soprattutto della nostra Michela Benefico (schiacciatrice), grande cuore rossoblu che sarà difficile immaginarsi contro. L’ultimo acquisto è Ilaria Barbaro, che abbiamo conosciuto a Manfredonia.

Sul web bisogna digitare www.livivolley.it.

L’ultimo derby è a Molfetta. Dopo la salvezza conquistata l’anno scorso, l’Azzurra ha radicalmente cambiato obiettivi e si pone adesso tra le favorite del campionato.

L’aveva promesso e l’ha fatto davvero: il presidente Giancaspro ha condotto la prima campagna acquisti della storia del volley su Facebook. Segni dei tempi. Quindi delle adriatiche sappiamo tutto. Ad arricchire il roster di Annagrazia Matera sono arrivate le palleggiatrici Virginia Alfieri (Vigolzone, B1) e Sara Grassi (Bitonto, C), le schiacciatrici Barbara Guglielmi (Mariano Corciano, B2) e Savina Binetti (Molfetta Volley, C), le centrali Angela Tralli (Marsala, B1) e Mariella Lasorsa (Molfetta Volley, C). Restano a Molfetta Mara Racanati, Marilena Fracchiolla, Brigida Fortunato, Alessandra Nappi, Marta De Gennaro, Simona Marasco e Valeria Brattoli.

L’occasione è comunque gradita per salutare due atlete in partenza: la concittadina dai capelli sciolti, Giusy D’Elia, e la mitica capitana e santa Maria Teresa Francioso, sempre grato per le indimenticabili emozioni che ha saputo regalare in quel di Gioia del Colle.

Imminente il nuovo sito internet della società.

Si chiude contro il Sarno, come l’anno scorso ma a campi invertiti. La carrellata delle giocatrici a disposizione di coach Loparco rappresenta, da sola, una certificazione di favorita per la vittoria finale: Tatiana Capriotti, Vanessa Torrisi, Daniela Polito, Neide Pereira, Raquel Santos (se confermata), Tania Costantino, Annamaria Amitrano, Antonella Salvati, Arianna Amati e Angela Castiello.

Vabbè, organizziamo una petizione per dichiarare il Sarno già in B1 e facciamo prima. Due turni di riposo a squadra e non ne parliamo più…

A pensarci bene, però, c’è una grande incognita: chi saprà sostituire lo scout-man Sasà Albanese (che saluto in vista della nuova avventura a Mercato San Severino)? Quel computer portatile contiene dati più preziosi del registratore di Patrizia D’Addario.

Colgo l’occasione per salutare Maria Rosa e la nostra “bestia nera” Veronica; spero che ci si incontri sugli spalti.

Il sito del Sarno, bellissimo ma non sempre aggiornato, è www.aitovolleysarno.it.

NOTE:

Le foto di Acquaviva delle Fonti è tratta da www .comune.acquaviva.ba.it.