Sabato 10/domenica 11 aprile 2010 – ore 20.30
La notte più lunga del campionato.
E’ tardissimo (o prestissimo, dipende) quando si rientra a Taranto ed è notte fonda anche in senso metaforico con il Taranto che continua a precipitare in classifica. Però, sul piano del gioco e della determinazione, non è stato buio pesto; tutt’altro: la squadra ha mostrato una vitalità che mantiene integra qualche residua speranza.
Ad Arzano, come è noto, le partite si giocano alle 20.30 e questo consente di pranzare con calma a casa propria (anche se Pocahontas forse non lo sapeva ed ha portato una batteria di 15 panini imbottiti di cui non è rimasta una briciola), ma, dall’altro lato, impone un rientro quando già sta per albeggiare. Il che non è bello.
Se l’anno prossimo le nostre strade si incroceranno nuovamente, ci vendicheremo: la sola partita contro l’Arzano al Maria Pia avrà inizio alle 23.30; tutte le altre alle 19.00 come al solito.
Nel pulmino c’è un po’ di disordine; in confronto la macchina di Marcello è ordinata come la scrivania di un funzionario dell’impero austroungarico. Sotto i sedili si trova di tutto, inclusa una pistola giocattolo con il tappo rosso. Una regressione infantile piuttosto acuta mi induce a maneggiarla per l’intera durata del viaggio, comprese le soste in autogrill, dove ho rischiato di fare la fine di Re Cecconi. Ad Arzano – mi dicono – ho rischiato di peggio.
L’idea era di consegnarla a Marcello così da risultare più convincente in occasione delle discussioni con gli arbitri, ma è probabile che il coach l’avrebbe utilizzata per essere più convincente con le proprie atlete.
Che bello: dopo due mesi, ossia dopo otto turni senza di lei, c’è Cristiana.
Non si è mai allenata con la squadra, ma la sua sola presenza regala sicurezza e migliora l’umore, a prescindere da quello che farà in campo (giocherà anche molto bene, fra l’altro).
Purtroppo, però, ci sono due giocatrici convalescenti, Giulia e Silvietta.
Nel comunicato stampa avevo accennato genericamente ad un lieve infortunio; il giovane opposto, però, irride la mia volontaria inesattezza volta a non divulgare particolari poco eleganti.
E vabbè, visto che Silvietta ci tiene alla precisione, chiamiamo le cose con il loro nome: la gastroenterite, ossia il vomito e la cacarella che stanno martoriando in questi giorni la nostra città hanno colpito anche la Pallavolo Taranto. Silvietta, in particolare, ha lasciato tre chili nella tazza del gabinetto.
Le due atlete convalescenti vengono tenute a distanza da un cordone sanitario e dalla diffidenza delle compagne.
Un altro tipo di diffidenza è quella che induce Angelo a chiedere informazioni solo ai passanti che rispondono ad una sorta di requisito “etnico”; prima di chiedere dov’è la palestra che stiamo cercando, il vicecoach chiede all’interlocutore se è italiano…
Italiano o non italiano, il giovane a cui ci rivolgiamo è più affidabile di un Tom Tom ed il rintraccio del II circolo si rivela un gioco da ragazzi.
La passeggiata ad Arzano è breve ma interessante. La signora Pocahontas rimane colpita dalle trippe in bella mostra da Zi’ Rosa.
Per tutta la durata dell’incontro (ed anche dopo) la mamma della nostra giovane centrale non penserà ad altro, tanto da chiedere (invano) una pizza con la trippa.
Altrettanto suggestiva è la visione di un comitato per la festa patronale in cui una dozzina di persone, circondate da statue religiose, quadri e icone, è riunita attorno al televisore che trasmette la partita del Napoli. I commenti non sono proprio da ritiro spirituale, soprattutto dopo la rimonta subìta dagli azzurri.
Due ragazzine si affacciano sulla suglia della palestra.
“Ma che c’è? La partita?”
“Sì, – viene loro risposto – inizia alle 20.30”.
“Uffa, che palle…” – commentano prima di andarsene.
Mi sono chiesto cosa abbia determinato tanta delusione nelle ragazzine e cosa si aspettassero di trovare in una palestra, il sabato, intorno alle 20, ma non sono giunto ad altra conclusione se non che al II circolo di Arzano, quando non gioca la Guerriero Volley, il sabato sera si tengono rave-party.
L’incontro con Nunzia Campolo avviene nei corridoi adiacenti agli spogliatoi.
Io sono appena uscito da quello del Taranto, in cui ho fotografato le convalescenti con il cartello degli infettivi, Dissenten e la carta igienica (e ho ancora… l’attrezzatura in mano); la schiacciatrice sta mangiando i crostini. Il saluto tra uno con la carta igienica in mano ed una che non può parlare con la bocca piena non è di quelli che vengono rappresentati nei quadri o nei film, comunque i crostini sono proprio buoni.
Per quello che riguarda il vitto della Pallavolo Taranto, l’idea di mangiare la pizza prima della partita, dato l’orario, piuttosto che dopo, secondo me, sarebbe stata una sperimentazione scientifico-nutrizionale interessante.
Durante il riscaldamento il libero dell’Arzano, Santa Guida, si impegna a respingere di piede i servizi delle giocatrici ospiti. Bah, ognuno ha i propri metodi di allenamento.
Certo è che questa atleta mi ispira un’istintiva simpatia sia per il nome da protettrice degli automobilisti e delle scuole-guida e sia per i continui sorrisi che dispensa sul parquet, anche durante la partita, così da ricordarci che la pallavolo è pur sempre un bellissimo gioco.
Ho un debole per le giocatrici sempre sorridenti, lo ammetto.
Formazioni.
Coach Nico Borghesio schiera Margherita Cozzolino in palleggio, Maria Cristina Guadagnino opposto, Nunzia Campolo e Maria Grazia Sforza laterali, Elisabetta Piscopo e Maria Russo centrali, Santa Guida libero.
In panchina: Maria Musella, Annamaria Totaro, Carmela Petrella e Federica Severino.
L’allenatore ospite Marcello Presta replica con Alessandra Certa palleggiatrice, Silvia Mastandrea opposto, Gisela Scialacomo e Simona Leone laterali, Cristiana Zonca e Silvia Renna centrali, Ivana Gallo Ingrao libero.
A disposizione: Priscilla Pisani e Giulia Basile.
Primo set
Campolo: uno, due, tre, quattro, cinque… I primi punti dell’Arzano sono tutti suoi, ma in mezzo ci sono anche i punti del Taranto, che sorpendentemente conduce per 5-7 dopo un muro di Silvietta.
L’approccio è buono; ricorda un po’ la partita di andata con un Taranto concreto e attento ed un Arzano che non riesce a gestire la propria superiorità e commette errori per troppa foga.
Ad Ale vengono fischiati, con un eccesso di rigore, a mio avviso, molti tocchi irregolari e l’Arzano, spinto anche dai punti di Guadagnino, Sforza e Russo, si porta avanti (13-9).
Molto bene la nostra Gisela, ma il muro di Piscopo si oppone ad un attacco biancoblu (17-13).
Impresa del Taranto: pallonetto e muro di Cristiana, affondo di Gisela e duplice servizio vincente di Alessandra.
Adesso siamo avanti noi e il sogno di ripetere il miracolo dell’andata inizia ad affacciarsi tra i più ottimisti (17-19).
Purtroppo per noi, però, l’Arzano ha fatto tesoro dell’esperienza e replica al nostro break da 6 con una sequenza di azioni vincenti della stessa entità (23-19).
Da segnalare il pareggio di Maria Cristina Guadagnino che, nello stesso scambio, salva un pallone stendendo la mano a terra e poi va a concludere da posto due.
Gli ultimi due punti sono una diagonale stretta ed un ace di Nunzia Campolo (25-20).
Secondo set
Suona un po’ ingeneroso nei confronti delle compagne, ma giusto come semplificazione diciamo pure che il secondo parziale lo vince Nunzia. Dieci punti personali, che si sommano ai dieci del set precedente.
Invece di narrare il set, che evidentemente è stato monopolizzato dall’attaccante partenopea, soffermiamoci su qualche episodio significativo.
Non so se la gastroenterite abbia preso piede anche da queste parti; fatto sta che, a un certo punto, noto che il secondo allenatore dell’Arzano sta armeggiando con la carta igienica. O con qualcosa che le somiglia molto per forma e per colore.
Marcello se la prende con l’arbitro, reo di non apprezzare l’arte e in particolare il tocco fatato della nostra palleggiatrice. Il direttore di gara viene invitato ad utilizzare lo stesso metro di valutazione per le avversarie.
Silvia, nel tentativo di piazzare una fast, va a schiantarsi contro il seggiolone; lo scambio viene bloccato, ma per fortuna non si tratta di nulla di grave.
Qualche problema più serio deve averlo Sforza, che non rientrerà in campo dopo l’intervallo cedendo il posto a Totaro.
Il set di Nunzia finisce 25-20, ma poteva andare peggio se non avessimo recuperato qualche punticino nel finale.
Terzo set
Il Taranto più bello è quello del terzo set. Coach Marcello cambia le posizioni di partenza (me l’ha spiegato dopo; per due set io ero troppo occupato a capire se Totaro giocasse da opposto come a Taranto o da banda come Sforza) e il risultato più evidente è il contenimento di Campolo.
Eppure l’avvio non è promettente: 5-2.
Alessandra distribuisce il gioco in modo perfetto: comprende che non è il caso di puntare sulla debilitata Silvietta (preziosa a muro e in difesa, comunque), valorizza meglio le centrali, continua ad alimentare in modo costante ma non ossessivo la nostra fuoriclasse Gisela e nella fase decisiva del set farà entrare prepotentemente in partita un’encomiabile Leonessa.
Andando per gradi, il sorpasso avviene sul 6-5 con un break da sei (6-11).
Muro di Cris e reazione napoletana con Russo (10-13).
Splendida Gisela, a segno sia dalla banda che dalla zona di battuta (12-16).
A questo punto il duello è tra Campolo e Simona: l’atleta napoletana riprende i cannoneggiamenti, ma Leo replica colpo su colpo e si concede anche il primo muro-punto stagionale (14-19).
Molto belli i lungolinea di Guadagnino (molto bella anche lei, bisogna dire), ma il Taranto lotta con tecnica e cuore e il parziale viene messo in cassaforte con uno splendido pallonetto di Gisela ed un risoluto attacco del sottotenente di vascello: 18-25!
Quarto set
Un’ottima Silvia non basta a tener viva la speranza. Difesa e ricezione, grazie ad un’Ivana particolarmente precisa, contengono il volume di fuoco delle avversarie, ma in attacco siamo un po’ imprecisi.
Gisela è implacabile fino alla fine, ma i suoi punti e i muri di Cristiana riescono soltanto a tenerci agganciati fino all’11-9.
Guardo l’orologio: si sono fatte le 22.
E’ stranissimo guardare una partita a quest’ora. Più che un campionato di B2, mi sembra di assistere alla diretta televisiva di un’Olimpiade disputata in un continente distante qualche fuso orario, tipo Sydney o Pechino.
Una caratteristica simpatica è invece il segnalatore acustico dei time-out tecnici: una trombetta da stadio.
Con Russo in battuta, l’Arzano si porta sul 17-9: in evidenza una pipe di Totaro, un muro di Piscopo ed un mani-fuori di Campolo su cui stava accendendosi l’ennesima contestazione, subito spenta dall’onestà di Silvietta che ammette di aver toccato di striscio. Brava la piccina; abbiamo cresciuto una giocatrice di sani principi. Peccato che con questo nobile gesto si sia preclusa un’eventuale carriera in politica…
Arzano fa e disfa mentre il Taranto appare stanco.
L’ultima ad arrendersi è Gisela, che mette a terra due palloni di seguito (23-17), preludio agli ultimi attacchi con cui l’Arzano sigilla questo meritato successo: mani-fuori Totaro e fast Russo (25-17).
Contro una grande, l’ennesimo 1-3 che non ci serve a un tubo.
Accademia quasi salva; tre punti da spartire tra V.Altamura e Acquaviva; Oria che tenterà di valorizzare il fattore campo contro l’AS Benevento (sempre che Mauriello non ci dia un aiutino frantumando anche il parquet brindisino); insomma brutta situazione.
Le giocatrici joniche, comunque, hanno dimostrato di non aver gettato la spugna; la grinta e la crescita tecnica viste in Campania potranno tornare utili in questo delicatissimo finale di stagione.
Ora di cena. Tra il locale di Papi e Noemi nella vicina Casoria ed uno spartano ma apprezzato locale a pochi metri dalla palestra, si opta per la seconda soluzione.
Arriviamo a Taranto alle 4. Dopo aver accompagnato a casa Silvietta, veniamo fermati ad un posto di blocco dei Carabinieri.
“Dove state andando?”
“Andiamo a casa. Veniamo da una partita di pallavolo che abbiamo giocato a Napoli” – risponde Alfredo, che in quel momento è al volante.
Il maresciallo butta un occhio nel pulmino ed osservando la signora Basile, Lisa, l’unica giocatrice che non arriva a 1,65 e me non sembra molto convinto che siamo davvero una squadra di pallavolo… Solo Giulia, in effetti, ha le physique du role.
E meno male che non ha visto la rivoltella…
‘A fava e ‘u scuèrcele
GISELA: In pole-position (è proprio il caso di dire) c’era Angelo per come ha guidato all’andata. Al ritorno, però, nonostante il record del giro più veloce della Basilicata (anzi proprio per quello…), ha perso terreno. Meno male che Santa Guida ci ha protetto. Meglio, quindi, concentrarsi sulla partita. La scelta è difficile perché credo che tutte siano state molto brave. Gisela ha fornito un’ulteriore conferma di quanto meriterebbe di giocare in una squadra assai meno sfigata della nostra. E magari in un’altra categoria.
I SOLDI: Gli assenti hanno sempre torto. Ci hanno costretto ad un campionato penoso che è stato ed è una corsa ad ostacoli e in cui l’organizzazione delle trasferte non è neanche l’aspetto più deteriore. Più che il pulmino di una squadra, quello di oggi sembrava il pulmino di Little Miss Sunshine…
Tabellino: Arzano-Taranto 3-1 (25-20, 25-20, 18-25, 25-17)
Arzano: Campolo N. 29, Guadagnino 6, Sforza 5, Cozzolino 0, Musella 0, Piscopo 8, Russo 9, Totaro 7, Petrella NE, Severino NE, Guida (L) – All. Borghesio.
Aces 1, errori in battuta 8, muri-punto 9.
Taranto: Zonca 8, Mastandrea 3, Scialacomo 18, Pisani NE, Basile NE, Renna 7, Certa 3, Leone 9, Gallo Ingrao (L) – All. Presta.
Aces 6, errori in battuta 4, muri-punto 8.
Arbitri: Paolo Tropeano (AV) e Francesco Colamatteo (CE).
Durata set: 18’, 25’, 20’, 25’ – Durata totale dell’incontro: 1.38’.
Altri risultati: Sarno-ASCI Potenza 3-0, Livi Potenza-San Pietro Vernotico 2-3, Battipaglia-Centro Ester NA 2-3, Azzurra Molfetta-Leonessa Altamura 3-0, Oria-AS Benevento 3-0, Accademia BN-Salerno 3-0, V.Altamura-Acquaviva delle Fonti 3-0.
Classifica: Sarno 64; San Pietro Vernotico 62; Centro Ester NA e Azzurra Molfetta 60; Arzano 57; Battipaglia 56; AS Benevento 40; Livi Potenza 39; ASCI Potenza 32; Accademia BN 31; V.Altamura 28; Oria 27; TARANTO 24; Leonessa Altamura 23; Acquaviva delle Fonti 21; Salerno -3.
Trofeo Bin Laden (multe in euro): Salerno 1.600,00; Azzurra Molfetta 470,00; Leonessa Altamura 400,00; Oria 200,00; V.Altamura 160,00; Sarno e Accademia BN 120,00; ASCI Potenza 105,00; Acquaviva delle Fonti 40,00; tutte le altre 0,00.
Giancaspro grande protagonista del torneo: terza squalifica stagionale, 160 euri di multa (con la collaborazione di un tifoso) e l’Azzurra vola al secondo posto dietro lo staccatissimo Salerno. Il presidente della società adriatica la prende con filosofia ed anzi lamenta il proprio “deprezzamento” a soli 15 giorni. Tornerà giusto in tempo per la gara con il Taranto. La multa non è un problema; si giri al nuovo sponsor…
Una piccola curiosità: anche quest’anno i dirigenti sono più focosi delle atlete. Ben il 75% delle sanzioni individuali (ammonizioni, squalifiche, ecc.) sono a loro carico.
Infine, tenuto conto delle sanzioni ai tesserati non pecuniarie (dunque, non valide ai fini del trofeo) inflitte nel corso della stagione a San Pietro, Taranto, Battipaglia e AS Benevento, sono rimaste soltanto in tre le squadre completamente “vergini” da provvedimenti pecuniari o a carico di tesserati: Centro Ester, Arzano e Livi Potenza. Ma c’è ancora un po’ di tempo per rimediare…
Prossimo turno: Taranto-Accademia Benevento, sabato 17 aprile 2010, ore 19.00, Istituto Maria Pia, via Galilei.