ORIA-LAVELLO 2-3

28 febbraio 2011

Domenica 27 febbraio 2011 – ore 18.00

Sì, il Lavello non perde più. Espugnando Oria la formazione appulo-lucana ottiene il terzo successo consecutivo dopo Spezzano e Benevento e certifica la propria resurrezione in chiave salvezza.

Mi permetto di definirla formazione appulo-lucana per via delle numerose atlete pugliesi presenti, dalle sorelle Montenegro a Doriana Bisceglia, passando per la tarantina Di Maggio.

L’Oria si consola con un punticino, ma perde un altro treno per una rincorsa al quintultimo posto che adesso appare ancora più difficile. Ma non impossibile, visto che restano ancora nove partite al termine del campionato.

Di certo quello che avrebbe dovuto essere il… derby degli sfigati si è rivelato un incontro emozionante e giocato a buon ritmo per merito di entrambe le squadre.

In generale, Lavello e Oria non hanno mollato e credo che sino alla fine nessuno potrà permettersi di programmare vittorie con queste due squadre senza almeno un po’ di sudore.

Un applauso a entrambe.

Per fortuna il calendario dell’Oria offre alla formazione del presidente Delli Santi l’opportunità per un riscatto immediato: sabato si va ad Arzano…

Formazioni.

L’ICOST scende sul parquet con Stefania Guacci in palleggio, Silvia Mastandrea opposto, Lucrezia Liace e Ivana Gallo Ingrao di banda, Daniela Lonoce e Giulia Basile centrali, Simona Leone libero.

In panchina con coach Marcello Presta e con il vicecoach Peppe Catapano: Carletta l’incappucciata, Valentina De Tommaso, Priscilla Pisani e Giorgia Mastria.

Il Lavello si schiera con Marilena Montenegro in palleggio, Doriana Bisceglia opposto, Rita Laviano e Loredana Montenegro di banda, Giusy Scarale e Valeria Cillis centrali, Luciana La Torre libero.

Mister Michele Valentino ha a disposizione Luigia Carlone, Daniela Cataldi, Valentina Sisto, Pina Montenegro, Alessandra Di Maggio e Viviana Forleo.

Nell’Oria, dunque, si registra il rientro della Leonessa, mentre tra le lucane c’è qualche novità rispetto alla partita di andata: l’ex-manfredoniana Giusy Scarale (giusto per completare la clonazione della Pasta Fresca Nella…) e la simpatica amica di Ivana, Alessandra Di Maggio.

Primo set

Nonostante un bel muro Silvietta-Giulia, l’Oria fa molta fatica ad entrare in partita. La libellula piazza un secondo tocco e realizza un ace vivacemente contestato dalle padrone di casa e in particolare dall’allenatore delle padrone di casa, che al successivo servizio a lato della palleggiatrice ospite si concederà un po’ di sarcasmo nei confronti del direttore di gara.

Gli arbitri, comunque, sapranno gestire con autorevolezza una partita sulla carta molto delicata.

Il Lavello allunga e sino al 6-11 l’unico punto costruito dalle brindisine resta il già citato muro dell’opposto; gli altri 5 sono errori-punto delle lucane, che servono in modo insidioso ma corrono anche qualche rischio di imprecisione nel fondamentale.

Va in battuta il Koala e prende avvio un cannoneggiamento spietato della ricezione ospite: Stefania realizza ben 3 ace consecutivi!

Il successivo attacco di Lucrezia (10-11) sembrerebbe riaprire il set, ma a questo punto iniziano i dolori per la ricezione celeste.

Il break da 5 questa volta è del Lavello (con Doriana in battuta).

Sull’11-17 c’è un bell’attacco di Silvietta seguito da due servizi vincenti di Giulia; si sta procedendo a fasi alterne e la partita stenta a decollare (14-17).

Ace di Scarale, tocco di seconda di Marilena Montenegro e attacco fuori dell’Oria: sul 14-21 il Lavello ha messo le mani sul parziale e non se lo fa sfuggire neanche dopo i tiri efficaci di Ivana e di Silvietta (17-25).

Secondo set

Bruttino l’avvio del secondo set con 10 errori-punto su 14 scambi; le squadre sembrano tese e contratte.

Dopo il primo time-out tecnico, l’Oria prende il largo: due attacchi di Lucrezia, che sta scaldando il braccio, e due muri attivi di Pocahontas. Siamo a +5.

Dopo un’azione positiva di Loredana Montenegro, la squadra celeste regala spettacolo. Tutto funziona alla perfezione: dalla difesa aggressiva al servizio, dal muro all’attacco. Vanno a segno Silvietta da posto due, Giulia in battuta, ancora Silvietta a muro e poi Ivana da sinistra dopo un salvataggio strepitoso di Lucrezia (17-9).

E’ la reazione che si auspicava.

Coach Valentino introduce Alessandra Di Maggio al posto della libellula, ma l’Oria non molla la presa: pipe di Lucrezia, primo tempo di Daniela, muro di Stefania e Simona protagonista in fase difensiva (22-14).

Troppo entusiasmo induce le brindisine ad esultare prematuramente su un pallone che invece viene recuperato dalle ospiti e schiacciato a terra da Laviano. In questo caso, l’esultanza urlata dal Lavello ha un che di “vendicativo”…

Forleo subentra a Cillis e si segnala subito per un bel pallonetto, seguito da un mani-fuori dell’unica Montenegro rimasta sul parquet (24-19).

Lucrezia evita che la situazione diventi pericolosa (25-19).

Terzo set

I cambi di mister Valentino non sono stati un pretesto per far rifiatare le titolari dato che il tecnico conferma Di Maggio e Forleo dall’inizio del terzo parziale e viene ripagato da un ace della palleggiatrice. In ricezione c’era Ivana; e meno male ca so’ amiche…

Muro di Daniela, lungolinea di Silvietta, ma stiamo sbagliando troppo in attacco e il Lavello ne approfitta (5-8).

Altri due errori in fase offensiva e Marcello chiama un time-out.

Ora che ha finito di riscaldarsi le mani strofinandole e alitandoci sopra, Di Maggio risulta efficace anche a muro (8-14), però le costa caro e adesso i ditini avrebbero bisogno di un po’ di ghiaccio.

Una bomba di Laviano consente alle ospiti il mantenimento di 6 punti di vantaggio (10-16).

Ma è adesso che prende avvio la riscossa brindisina.

Ace di Silvietta e replica di Montenegro (13-17).

Altro attacco di Silvietta e perfetto primo tempo di Daniela mentre il Koala sembra un esercente del mercato Fadini quando urla: “Punti, punti, forza!”

Lucrezia accoglie l’invito: duplice attacco e la rimonta è completata (17-17)!

Loredana Montenegro spezza l’assedio, ma Lucrezia è scatenata e schiaccia a terra l’ennesimo pallone (18-18).

E’ un momento di grande intensità e di grande tensione emotiva: sull’1-1, infatti, ogni set vale un punto in classifica; c’è in gioco qualcosa in più di un semplice parziale.

Scambio di servizi sbagliati (19-19); sembra un episodio ininfluente, ma adesso Laviano è tornata in prima linea. E sarà tutt’altro che ininfluente.

La schiacciatrice lavellese mette a terra uno, due, tre, quattro palloni consecutivi. E’ lei a vincere questo set, pur con un significativo contributo della difesa lucana e delle scelte tattiche della Di Maggio.

Lucrezia interrompe la striscia positiva delle ospiti (20-23), ma ormai è finita. Lavello va a ancora a segno con Forleo (a qualcuno è sembrato che fosse di nuovo la Laviano; restiamo col dubbio) e subito dopo con la set-winner Laviano: il parziale è delle ospiti (20-25); all’Oria resta il rammarico di essersi svegliato troppo tardi (sul 7-13, dopo 7 errori-punto) e di aver vanificato un’esaltante rimonta.

Quarto set

Dopo il brillante avvio di Bisceglia (due attacchi e un muro) ed una palletta di Montenegro che cade tra due atlete brindisine bloccate nell’indecisione (6-7), il timore è quello di una deriva atletica (almeno tre nostre ragazze sono acciaccate) e soprattutto psicologica. 

Ma se c’è una cosa che non difetta alla Celeste è certamente la generosità.

Ed anche un buon servizio.

Errore ospite, attacco di Lucrezia ed ace di Daniela (9-7).

Sul piano psicologico, inoltre, la ridarella che colpisce Stefania dopo il primo time-out tecnico può essere un buon indicatore di ritrovata autostima. Un po’ prematura, però; ci accumènz’ a ridere in campo, è la fine…

Dopo un attacco di Montenegro e il cambio-palla ottenuto da Lucrezia, il Koala ritrova la concentrazione quando va a servire e per la ricezione appulo-lucana trascorrono minuti difficili (3 ace e vantaggio consolidato: 13-8).

Bel duello tra le migliori realizzatrici della serata: prima due punti di Laviano, poi ben tre di Lucrezia (due dei quali in battuta).

E non è finita: vanno a segno anche Silvietta e Ivana (18-10).

Coach Valentino si vede costretto a consumare i time-out; la sua attaccante migliore riesce, però, a bloccare la serie positiva brindisina. 

Oria immenso: Stefania smarca splendidamente Silvietta e poi va a murare, imitata poco dopo da Daniela (23-12).

Con Laviano in seconda linea, Di Maggio è brava a sfruttare le proprie centrali (prima Forleo, poi Scarale); l’Oria replica colpo su colpo ed un’infrazione ospite sancisce il pareggio dei set (25-14).

Tie-break

Secondo tie-break stagionale per l’Oria; il primo è andato bene.

Dopo un attacco della solita Laviano, è il Lavello a sfruttare il fondamentale del servizio, prima con Scarale poi con Di Maggio.

Iniziare un tie-break da 1-5 non è proprio una di quelle cose che ti pongono in una condizione di felicità sfrenata.

Lucrezia fa un… tunnel ad un’avversaria, Silvietta piazza un lungolinea da posto quattro, ma due nostri errori in battuta mantengono inalterato il gap.

Sbaglia qualcosa anche il Lavello e Ivana ci porta ad una sola lunghezza di svantaggio, che poco dopo tornano a tre (7-10). In ogni caso, stiamo difendendo e attaccando con grinta.

Quando penso ad una sfida intensa tra due squadre dalla classifica deficitaria ma dalla vitalità intatta, la mente va anche al finale del tie-break: dal 7-10 in poi sarà un susseguirsi ininterrotto di cambi-palla.

Per la cronaca, la sequenza è questa: errore ospite, Laviano (nonostante un miracolo difensivo di Ivana), Lucrezia aiutata dal nastro, Laviano, Stefania a muro, Laviano dopo uno scambio infinito ed emozionante, errore in battuta ospite, muro di Forleo, mani-fuori di Ivana (12-14).

Purtroppo non c’è modo di annullare la seconda di tre palle-match perché il nostro ultimo servizio è spinto oltre il fondo campo da uno spiffero entrato improvvisamente nel palazzetto. Chi cacchio ha aperto la finestra…?!

Adesso si va ad Arzano dalla capolista, la squadra che ha vinto 17 partite su 17 (tutte da 3 punti), 51 set su 53 giocati.

Per noi questa trasferta è una scocciatura: tempo, energie e soprattutto benzina sprecata. Fra l’altro – e non ‘ngi amma mai capìte piccé – ad Arzano si gioca alle 20.30. Considerando 20 minuti di partita, la doccia, la cena e una sosta fisiologica, torneremo a Oria tra le 3 e le 4 di notte.

Io avrei tre proposte per le nostre gentili avversarie.

Proposta n. 1 – Mettiamoci d’accordo: raccogliete sei ragazze dalla strada, fate loro indossare maglie celesti con i numeri e i nomi delle giocatrici dell’Oria e giocate la vostra partitella mentre noi restiamo a casa nostra. Coinvolgiamo anche gli arbitri in questo piano; anche loro, in fondo, saranno ben felici di trascorrere un sabato sera per i fatti propri. Qualche firma fittizia sui referti ed è fatta.

Proposta n. 2 – Non vi siete scocciate di vincere sempre? Anche i vostri tifosi ormai si sono annoiati. E poi che razza di sportive siete, senza il gusto della sfida, senza l’innalzamento graduale delle difficoltà e degli obiettivi da conquistare? Beh, per rivitalizzare il campionato, giochiamoci la partita con le Under 14. Un brivido in questa noia di stagione. Vi va?

Proposta n. 3 – Da una prima verifica sembra che le agenzie di scommesse clandestine diano la vittoria dell’Arzano 1 a 1,001 e quella dell’Oria 1 a 100. Se dieci di voi e dieci di noi puntassero 1000 euri cadauno sulla vittoria dell’Oria, guadagneremmo 1.000.000 milione di euri a squadra (1000 euri di puntata x 100 euri di quota x 10 puntate). Non sono noccioline. Facciamo così: scommettiamo sull’Oria, vinciamo noi per 3-2, voi restate in testa alla classifica e noi conquistiamo due punti d’oro e non facciamo la nottata invano. E poi ci arricchiamo tutti. La B1 costa e dovete iniziare a pensare il futuro.

Tabellino: Oria-Lavello 2-3 (17-25, 25-19, 20-25, 25-14, 12-15)

Icost Oria: Guacci 9, Cozzetto NE, Gallo Ingrao 7, Basile 6, Mastria NE, De Tommaso NE, Lonoce 5, Mastandrea 12, Liace 24, Pisani NE, Leone (L) – All. Presta.

Muri-punto 9, aces 15, errori in battuta 13.

Punti fatti 62 (62,6%), errori-punto avversarie 37 (37,4%).

Lavello Volley: Montenegro L. 9, Carlone NE, Montenegro M. 3, Cataldi NE, Laviano 23, Sisto NE, Bisceglia 11, Montenegro P. NE, Di Maggio 3, Forleo 5, Scarale 12, Cillis 2, La Torre (L) – All. Valentino.

Muri-punto 7, Aces 7, errori in battuta 15.

Punti-fatti: 68 (69,4%), errori-punto avversarie 30 (30,6%).

Fette di torta” su 197 scambi: PF Lavello 34,5%, PF Oria 31,5%, EP Lavello 18,8%, EP Oria 15,2%.

Arbitri: Gianfranco Plantamura e Giuseppe Mancini.

Altri risultati: Gricignano-Arzano 1-3, Turi-San Pietro Vernotico 1-3, Castellammare di Stabia-Caserta 3-0, Accademia BN-Trepuzzi 3-0, Spezzano-Livi Potenza 1-3, ASCI Potenza-Battipaglia 3-0.

Classifica: Arzano 51; San Pietro Vernotico 48; Castellammare di Stabia 40; Accademia BN 33; Gricignano 31; Caserta 29; Livi Potenza 25; ASCI Potenza 24; Spezzano 18; Battipaglia e Turi 14; Trepuzzi 13; Lavello 11; Oria 6.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Caserta 230,00; Gricignano 80,00; Turi 50,00; ASCI Potenza, Oria e Castellammare di Stabia 40,00; tutte le altre 0,00.

Giornata di assestamento.

Prossimo turno effettivo: Oria-Livi Potenza, domenica 13 marzo, ore 18.00.


GRICIGNANO-ORIA 3-0

21 febbraio 2011

Sabato 19 febbraio 2011 – ore 19.00

La colpa è di Simona Leone.

Il glorioso libero (libero professionista…) pugliese, bandiera di Mesagne, Taranto, Oria e prima di tante altre squadre, ormai indisponibile da quattro turni, si è chiesta: ma com’è possibile che il coach mi rimproveri anche quando non gioco…?

La domanda non solo sembrava giustificata, ma, anzi, voleva sottolineare una situazione un po’ paradossale.

Non l’avesse mai fatto.

Marcello ha elencato le ragioni per cui la nostra Leonessa è colpevole anche quando è assente dal parquet: non alza bene la palla durante il riscaldamento, non prende correttamente gli scout delle ricezioni, non sa curare i crampi della palleggiatrice (questo, veramente, non l’ha denunciato il coach ma la diretta interessata), “aggredisce” i dirigenti avversari scambiandoli per i garzoni del bar, non sa fare la magazziniera, ecc.

In altre parole, Simona è per il coach un peso sociale, un danno per le casse di una società sportiva.

Il sindacato SPI-CGIL non ha perso tempo e già in serata ha diramato un durissimo comunicato:

Le politiche del tecnico brindisino oscurano decenni di battaglie volte a garantire i diritti dei prepensionati. E’ inammissibile che si tenti di additare le fasce più deboli del mondo dello sport come mera voce di spesa nei bilanci delle società, abbracciando una visione utilitaristica e materiale della collettività. Coloro che vengono qualificati come peso sociale rappresentano, invece, una risorsa ed una ricchezza laddove si riesca a valorizzare la loro capacità di trasmissione delle conoscenze, delle competenze e delle esperienze. E meno male che il coach è pure compagno nostro…!”

Ma il coach non ha voluto sentire ragioni e così l’immagine dell’incolpevole Simona con il salvadanaio vuoto è diventata il simbolo della fase di recessione tecnica che sta attraversando l’Oria, ormai incapace di contendere l’esito delle partite alle proprie avversarie.

Una sconfitta con il Gricignano ci può stare ed era anche piuttosto prevedibile, ma non così, non giocando soltanto mezzo set. Dopo la bellissima e vittoriosa prestazione con il Castellammare di Stabia, l’Oria ha soltanto fatto il solletico all’Accademia, allo Spezzano e adesso al Gricignano. Tre squadre che con noi hanno vinto strameritatamente ma senza neanche giocare al 100%.

Adesso mancano 10 turni alla fine e purtroppo sono 10 ultime spiagge, a cominciare dal match casalingo con il Lavello. Ma tutto è possibile; due vittorie e torniamo in corsa.

Due paroline sull’Accademia e sul Gricignano. Il 30 gennaio abbiamo fatto loro un regalo grande quanto un grattacielo stoppando a sorpresa il Castellammare e questa è la riconoscenza…

Allora, se le cose stanno così, vorrà dire che fra due settimane ad Arzano perderemo apposta. Ecco.

Il viaggio verso la provincia di Caserta si rivela sereno. Simona Swarovski ritarda il proprio ingresso nel clima partita e denuncia la diligente Ivana per lecchinaggio, Giulia ripassa la fisica una volta e la puccia almeno quattro volte, Stefania (che è passata dalle doppie punte ai capelli ricci) ripassa i francesismi da enunciare in partita.

I primi problemi sorgono all’autogrill di Potenza perché la macchinetta mangiasoldi è occupata e la circostanza mal si concilia con la concentrazione da clima partita.

Ma il peggio arriva a Gricignano.

Il problema non è tanto lo shock per il manifesto del concerto di San Valentino (già passato, per fortuna) di Gigi Finizio, ossia la concorrenza di Tina & Trombetta, quanto la strana epidemia che colpisce gli abitanti del ridente Comune casertano. Chiediamo dove si trovi il palazzetto dello sport e le risposte sono straordinariamente coerenti perché ci conducono tutte nello stesso punto (il che è un bene), ma sbagliate (il che non è proprio un bene).

Per ragioni che andrebbero analizzate scientificamente, gli abitanti di Gricignano identificano il palazzetto dello sport con la villa comunale ed è lì che mandano gli ignari visitatori.

Persino sul posto, cioè alla villa, ci dicono: “Sì, il palazzetto è questo”.

Ma… non riusciamo a vederlo… Da dove si entra?”

Qua, qua, dal cancello verde!”

Per fortuna, Guadagnino e compagne devono essere molto popolari perché quando formuliamo la domanda in modo diverso (“Dov’è il posto dove si gioca a pallavolo?”) la gente sa a cosa ci riferiamo.

Colgo, quindi, l’occasione per rendere un servizio pubblico alle squadre che devono ancora giocare a Gricignano: seguite le indicazioni per lo stadio; il palazzetto è lì.

Se, invece, volete giocare allo scivolo e all’altalena nel parco giochi, chiedete pure del palazzetto.

La struttura che ospita gli incontri della New Volley è una di quelle in cui le foto vengono bene ed anzi rimpiango di non aver osato di più con lo zoom.

Non c’è, però, il bar e così ci allontaniamo, andando a sinistra dopo le nigeriane. Simona Swarovski era stata piuttosto perentoria nell’ordinare tre caffè e un decaffeinato puntando minacciosamente le dita verso l’interlocutore; peccato che si fosse rivolta alla persona sbagliata.

Pure io, veramente, avevo chiesto l’ubicazione del bagno ad uno degli arbitri pensando che fosse un dirigente locale; meno male che il cristiano è stato educato e non mi ha mandato affanculo.

Il Gricignano non ha attraversato un buon momento ma sembra adesso aver recuperato tutte le infortunate ad eccezione di Maria Cristina Guadagnino. La schiena dolorante impedirà all’opposto di scendere sul parquet causando un danno tecnico ed estetico alla sua formazione.

Il suo posto, veramente, sarà rilevato degnamente da Rossella Verde; in ogni caso, nel tabellino finale diamo pure 22 punti all’ex-opposto arzanese.

E c’è una spiegazione matematica. Essendo ancora più bella di tre mesi fa, bisogna formalizzare questi progressi: se all’andata i punti erano 21, oggi gliene toccano almeno 22.

Quanto sono galante.

Formazioni.

Il Gricignano schiera Carmen Brillantino in palleggio, Rossella Verde opposto, Annamaria Amitrano e Maria Boccia di banda, Antonella Salvati e Francesca Della Volpe centrali, Pina Esposito, VERA cittadina di San Giorgio a Cremano (dove il 19 febbraio 1953, esattamente 58 anni fa, nasceva Massimo Troisi), libero.

Fanno compagnia a coach Luciano Della Volpe: Maria Cristina Guadagnino, Anna Di Santi, Letizia Guadagnino e Andrea Nucete.

Quest’ultima non ha ancora smesso di cantare e ballare dal primo set della partita di andata. Io non posso saperlo; me l’hanno detto le sue compagne.

Coach Marcello Presta propone Stefania Guacci in palleggio, Silvia Mastandrea opposto, Lucrezia Liace e Ivana Gallo Ingrao di banda, Daniela Lonoce e Giulia Basile centrali, Priscilla Pisani libero.

In panchina: Valentina De Tommaso, Simona Leone e Giorgia Mastria.

Primo set

Subito Boccia e due muri di Verde (3-0); poi, però, il Gricignano spreca due occasioni e subisce un attacco di Lucrezia, tornata al suo ruolo naturale (3-3).

La bandiera oritana subisce un muro ‘ngapa da Boccia, seguito da un attacco di Verde, che non ha perso tempo a entrare in partita (5-3).

L’Oria più bello è quello in grado di imporre un break di 1-9 alle ben più titolate avversarie (salvo poi essere ripagato con gli interessi).

Lucrezia mette il pallone a terra e il Koala va a servire.

Le battute della nostra palleggiatrice sono micidiali come al solito: il Gricignano non riesce ad attaccare, Silvietta e Giulia piazzano un bel muro e la stessa Stefania trova due punti diretti (5-9).

Poi sbaglia, ma un errore in battuta ogni cinque saette (comprensive di due ace) mi sembra un’ottima media.

Sbagliano qualcosa anche le padrone di casa e Silvietta schiaccia la palla del 6-12.

Il timeout di Della Volpe è efficace; Amitrano beffa la nostra difesa con una palla appoggiata, ma Ivana è brava a mantenere integro il distacco (8-14).

Magia di Stefania, che va a segno difendendo (10-15), ma il momento di gloria della squadra celeste finisce qui. Anzi, è proprio la partita della squadra celeste a finire qui.

Gricignano impone un parziale di 15-1, roba da guiness dei primati, e il nostro punto (quello del 15-16), fra l’altro, è un servizio sbagliato delle campane.

Le mattatrici della rimonta sono Maria Boccia, che pure era stata relativamente contenuta fino a quel momento, e Francesca Della Volpe. La schiacciatrice casertana, in particolare, metterà a terra in questa fase ben 6 palloni ponendosi in pole-position per il titolo di top-scorer e confermando le ottime impressioni suscitate a Oria.

Finisce 25-16.

Secondo set

I francesismi di Marcello nell’intervallo scuotono la squadra, che parte bene piazzando un muro con Daniela e un ace con Ivana (0-2).

Le padrone di casa, però, preferiscono risparmiare ai tambureggianti tifosi gli stessi brividi del primo parziale e recuperano in un batter d’occhio: due ace e molti errori brindisini (7-3).

Dei meriti tecnici ed etnici di Pina Esposito si è parlato più volte. I lettori ignorano, però, che il libero campano è anche un’affiliata di Al Qaeda con la precisa missione di attentare alla panchina del Gricignano, simbolo dell’imperialismo e dell’oppressione delle masse sangiorgesi. Già in occasione dell’incontro di andata aveva travolto il vicecoach simulando un salvataggio difensivo. Oggi ha colpito di nuovo, senza tuttavia provocare vittime.

La rivendicazione dell’attentato è arrivata poche ore dopo attraverso l’emittente Al Jazeera, che ha trasmesso un videomessaggio di Osama Bin Laden:

Nel giorno dell’anniversario della nascita di Massimo Troisi, Pina Esposito ha colpito una seconda volta la panchina su cui è solita sedersi, durante il giro in seconda linea, Antonella Salvati, usurpatrice del titolo di cittadina di San Giorgio a Cremano. La centrale del Gricignano ha tradito la memoria ed il ricordo del grande artista napoletano trasferendosi a Pollena Trocchia e pagherà l’affronto con una punizione esemplare.

Ma l’attentato di ieri sera è un monito a tutta l’Italia, paese di infedeli, governato da un servo dell’imperialismo americano, puttanocrate e corruttore di minorenni. Se in occasione del 17 marzo, anniversario dell’unità d’Italia, la capitale non sarà trasferita a San Giorgio a Cremano, Pina Esposito farà ruzzolare i militari del picchetto d’onore dalle scale dell’Altare della Patria a Roma.”

Sul 7-4 c’è una schiacciata del Koala, ammirevole ma irregolare perché la ragazza aveva appena servito e quindi risultava in seconda linea. Che palle tutte ‘ste regole, tutti ‘sti lacci e lacciuoli. Per questa regola, in particolare, ci vorrebbe un esonero per le palleggiatrici. Una legge ad officium. ‘Mminz’ a tante leggi ad personam, cosa sarà mai?

Poco dopo Stefania ottiene un punto regolare murando su Boccia e sollevando il consueto ditino in segno di esultanza. Il ditino è l’indice, sia chiaro (11-9).

Gricignano decolla: qualche errore nostro, un attacco di Verde e poi un ace di Brillantino con il nostro libero che sfiora il canestro. E forse sarebbe stato pure da tre punti.

Pipe di Lucrezia, ma serve a poco se poi ci macchiamo di ben 11 errori-punto nel parziale (e 25 nell’intero incontro).

Priscilla non ha più ripetuto, per ora, la partita perfetta con il Castellammare e coach Marcello le offre un po’ di riposo rischiando anche stasera la linea verde, ossia la tredicenne Giorgia.

E’ linea Verde (con la V maiuscola) anche in casa Gricignano visto che Rossella sta continuando a macinare punti grazie ad attacchi particolarmente efficaci. Oltretutto la ragazza ha anche il dono della costanza visto che ha “spalmato” i suoi 14 punti in modo uniforme in tutti i set e senza conoscere pause.

Sul 22-12 il Gricignano non può attaccare; Amitrano è costretta ad appoggiare in bagher, ma il pallone tocca il nastro e cade beffardo nell’angolino del nostro posto quattro.

L’attacco di Silvietta annulla il primo di undici set-point; è solo un rinvio perché il parziale finisce mestamente con il punteggio di 25-14.

Terzo set

Liberi in evidenza in avvio del terzo set con un salvataggio per parte e poi in evidenza si pone Giulia: prima mura, poi scavalca il blocco avversario con un bel pallonetto.

La serata di passione della nostra ricezione viene sottolineata dai tre ace quasi consecutivi del Gricignano: il primo è di Rossella Verde, gli altri due sono di Annamaria Amitrano. Ancora una volta il nastro ha sorriso al martello casertano.

Nei circoli aristocratici di Taranto si usa dire “cchiù cul’ ca sentimènd’” quando la fortuna supplisce alla bravura. Nel caso di Amitrano prevale indubbiamente la bravura, ma un po’ di fortuna non guasta.

Siamo 11-5, ma ancora è niente.

Scocca l’ora della centrale di Pollena Trocchia, Antonella Salvati: prima una fast da manuale, poi un muro.

Sul 16-5 si replica la staffetta Priscilla-Giorgia.

La piccina ha modo di giocare qualche pallone, ma l’Oria è già virtualmente negli spogliatoi: dal pallonetto di Pocahontas (5-4) all’attacco di Silvietta (20-9) occorrono ben 20 scambi prima che arrivi un punto “fatto” dalla Celeste; nel mezzo ci sono soltanto invasioni e tiri fuori del Gricignano.

Uno, in particolare, è ascrivibile ad Amitrano, che in ossequio a Gigi Finizio (“Fammi riprovare”), ha provato a beffare nuovamente in bagher la difesa brindisina.

Coach Della Volpe concede la standing-ovation a Brillantino e a Boccia, entrambe molto positive, e introduce Di Santi e Guadagnino junior.

Verde offre le ultime dimostrazioni di bravura e di freschezza e l’Oria si ritrova quando ormai è troppo tardi: muro di Giulia, ace di Stefania e attacco di Silvietta (23-12).

L’ultimo punto è una fast di Antonella Salvati (25-13).

In attesa di conoscere i risultati di San Pietro e di Battipaglia, il Gricignano rilancia le proprie quotazioni nel borsino della classifica.

L’Oria è… ehm… matematicamente fuori dalla lotta per la B1 (per la cronaca l’Arzano e il San Pietro sono matematicamente salvi…).

Ci si consola da “Zii Rafele”, una pizzeria-paninoteca locale piuttosto spartana nell’aspetto ma decisamente apprezzabile nella sostanza. I panini sono ottimi e abbondanti e la pizza di Spazzolino resterà nei nostri ricordi migliori.

Se il viaggio d’andata era risultato tranquillo, non altrettanto può dirsi per il ritorno.

Il presidente, tanto per cominciare, litiga con il casello autostradale. Non con il casellante, proprio con il casello.

Nell’altra autovettura, le quattro ore del viaggio sono caratterizzate dalla ridarella del Koala, dal primo all’ultimo minuto. Chissà, forse per curarle i crampi allo stinco, Swarovski le ha fatto il solletico invece delle manipolazioni che si praticano in questi casi.

Tabellino: Gricignano-Oria 3-0 (25-16, 25-14, 25-13)

New Volley Gricignano: Guadagnino M.C. 22, Salvati 5, Boccia 14, Di Santi 0, Brillantino 2, Amitrano 11, Della Volpe 7, Guadagnino L. 0, Verde 14, Nucete X Factor NE, Esposito 10 e lode (L) – All. Della Volpe.

Muri-punto 7, Aces 7, errori in battuta 8.

Punti-fatti: 50 (66,7%), errori-punto avversarie 25 (33,3%).

Oria: Guacci 5, Gallo Ingrao 3, Basile 3, De Tommaso NE, Lonoce 1, Mastandrea 8, Liace 4, Leone NE, Pisani (L), Mastria (2L) – All. Presta.

Muri-punto 5, aces 3, errori in battuta 6.

Punti fatti 24 (55,8%), errori-punto avversarie 19 (44,2%).

Fette di torta” su 118 scambi: PF Gricignano 42,4%, EP Oria 21,2%, PF Oria 20,3%, EP Gricignano 16,1%.

Arbitri: Claudio Rossi e Aldo Mormone.

Altri risultati: Arzano-Accademia BN 3-0, San Pietro Vernotico-Caserta 3-0, Battipaglia-Stabia 2-3, Livi Potenza-ASCI Potenza 2-3, Lavello-Spezzano 3-0, Trepuzzi-Turi 1-3.

Classifica: Arzano 48; San Pietro Vernotico 45; Stabia 37; Gricignano 31; Accademia BN 30; Caserta 29; Livi Potenza 22; ASCI Potenza 21; Spezzano 18; Battipaglia e Turi 14; Trepuzzi 13; Lavello 9; Oria 5.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Caserta 230,00; Gricignano 80,00; Turi 50,00; ASCI Potenza, Oria e Stabia 40,00; tutte le altre 0,00.

Giornata importante: Caserta consolida il primato con altri 80 euri (l’addetto agli arbitri ha interpretato in modo creativo il proprio ruolo), Gricignano occupa la seconda piazza con 80 euri (ripetute offese alla coppia arbitrale) e Castellamare di Stabia si affaccia in classifica per ragioni strutturali (lo spogliatoio degli arbitri era privo di idromassaggio e il parquet aveva una porzione sconnessa).

Prossimo turno: Oria-Lavello, domenica 27 febbraio, ore 18.00.


SPEZZANO ALBANESE-ORIA 3-1

13 febbraio 2011

Sabato 12 febbraio 2011 – ore 18.30

Questo era il momento.

La seconda giornata del girone di ritorno avrebbe potuto – e forse avrebbe dovuto – essere un’opportunità per l’Oria. Turni facili per noi non ce ne saranno mai e tanto meno avrebbe potuto esserlo quello con una squadra avanti di 10 punti, ma se vogliamo salvarci è in queste partite che occorre giocare come se fosse la finale di Coppa dei Campioni.

Più semplicemente, se solo avessimo ripetuto la prestazione perfetta con il Castellammare, qualche speranza di espugnare Spezzano l’avremmo potuta nutrire.

Invece, lasciamo la Calabria malconci, senza punti e dopo aver disputato la peggiore partita dell’anno. E come se non bastasse, Trepuzzi conquista un punto d’oro a Caserta mentre Lavello compie un’impresa vincendo a Benevento.

Non che cambi molto essere ultimi o penultimi visto che la corsa dobbiamo farla sulla quintultima. Però, vedersi laggiù, in fondo alla classifica, ha il suo impatto a livello psicologico.

La prima ed unica trasferta in Calabria era iniziata nella routine, ad eccezione delle assenze di Annacarla e Giulia: Ivana ha cucito il cuscino, Stefania si è controllata le doppie punte, Simona ha sbloccato il ginocchio (ma questo non le permetterà comunque di scendere sul parquet).

Ci sarebbe un’altra occupazione a cui è solita dedicarsi Ivana in trasferta, ma preferisco non divulgare informazioni riservate. Lascio che se ne occupi Wikileaks.

Raggiungere Spezzano è facile, ma il palazzetto non si trova. Sapere che è in via Nazionale non aiuta, dato che questa strada taglia tutto il paese e finisce a Villa San Giovanni…

Per fortuna, ci viene incontro una gentile signorina che ci accompagna in auto sino all’impianto in cui gioca la Kermes.

Siamo nel cuore dell’Arberia, le comunità albanofone che dal XV secolo si sono insediate nell’Italia meridionale. La più popolosa è nella nostra San Marzano, ma è in Calabria che si conta il maggior numero di Comuni in cui il dialetto è ancora l’albanese dei tempi di Skanderbeg.

A pochi chilometri da qui, a San Demetrio Corone, si svolge ogni estate il festival della canzone arbëreshë; forse proprio a Spezzano vivono i fratelli Scaravaglione, straordinari interpreti del genere; a Civita viene stampata la rivista Katundi Ynë; a Lungro c’è l’eparchia. Tutto qui vicino.

E’ ovvio che l’autore di un sito che si chiama Skanderblog non può restare indifferente a questo richiamo e così, durante il riscaldamento, scendo in paese. Come canta Emiliana Oriolo:

Da una finestra, quando esco di casa,

mi si apre luminoso il vicinato

con le stradine, le porte e sopra una sedia

un telaietto con un rotolo d’oro” [1]

Per ascoltare l’idioma locale, medito di pedinare a distanza ravvicinata qualche gruppo di vecchietti, ma non ce n’è bisogno; l’arbëreshë si parla diffusamente e devo dire che questa immersione è piuttosto emozionante. Molto più che vedere un quadro famoso in un museo. Questi tesori culturali costituiti dalle minoranze linguistiche, infatti, sono vivi e vitali; che l’Italia possa preservare e valorizzare per sempre questa ricchezza.

Ovviamente, mi riferisco a tutte le minoranze linguistiche (grika, slovena, catalana, ecc.), anche quelle non tutelate dalla legge del 1999. Eccetto quella dei crucchi che non festeggiano l’unità d’Italia…

Quando ritorno al palazzetto c’è un’altra sorpresa: abbiamo una tifosa che è venuta da Civita. Giocare con tifosi della tua città che ti accompagnano in trasferta credo che sia sempre incentivante per chi pratica uno sport; avere, però, tifosi che ti aspettano sul posto, magari dove mai avresti immaginato di averne, è probabilmente ancora più bello. Soprattutto nel caso specifico.

L’arbitro mi dà il permesso di fotografare da bordo campo; credo che sia implicita la prescrizione di non fare casino e quindi non aprirò bocca.

Intanto le squadre scendono sul parquet e salutano la tribuna vuota prima di girarsi dalla parte dove ci sono gli spettatori. Vabbè, questo è il protocollo e va rispettato; mi permetto, tuttavia, di suggerire un po’ di senso pratico: perché non limitarsi a salutare verso le uniche tribune in cui c’è gente? Vedere due squadre e due arbitri che salutano dove non c’è nessuno mi fa un po’ sorridere.

Se non si è capito, sto allungando il brodo per non parlare della partita, ma ora è arrivato il momento del dovere.

Formazioni.

La Kermes Spezzano schiera Roberta Calculli in palleggio, Gloria De Kunovich opposto, Ilaria Barbaro e Ilenia Buonfiglio laterali, Valentina Rotundo e Sue Ellen Perrelli centrali, Luana Scalise libero.

In panchina con coach Mario Pellegrino: Vattimo, Adamo, La Pietra, Pagano, Laurito e Occhinero.

Non conosco i nomi di battesimo di tutte e spesso ho fatto fatica a distinguerle in campo per via di numeri non leggibilissimi (per un bighìno); anche gli scout sono puramente indicativi, diciamo.

Icost Oria: Stefania Guacci in palleggio, Silvia Mastandrea opposto, Ivana Gallo Ingrao e Valentina De Tommaso laterali, Lucrezia Liace e Daniela Lonoce centrali, Priscilla Pisani libero.

A disposizione: Giorgia Mastria.

Simona Leone prende gli scout delle ricezioni.

Primo set

Lucrezia, il martello-centralizzato, c’è e batte tre colpi ben piazzati. Il problema è che, per ora, c’è poco altro.

Spezzano è già avanti di cinque punti al primo time-out tecnico e la ricezione brindisina desta subito qualche preoccupazione.

Recuperiamo con Daniela, con un ace di Stefania e con un mani-fuori di Silvietta (9-7), ma la prosecuzione del parziale è angosciante.

La squadra calabrese ci rifila un break da sette sfruttando l’ottimo servizio di De Kunovich e l’efficienza al centro della rete di Rotundo (15-7).

L’intesa tra Stefania e Daniela sembra particolarmente buona, ma sul 17-11 c’è un ulteriore affondo delle padrone di casa, avviato da un nostro impappinamento difensivo e caratterizzato da due ace e ben tre muri (24-11).

Dentro Giorgia per Priscilla, nel frattempo.

Stefania annulla il primo di tredici set-point, ma per i miracoli non siamo attrezzati (nonostante la protezione del patrono delle centrali più volte invocato da Lucrezia, insieme ad altre citazioni meno spirituali) anche se l’errore in battuta finale avremmo potuto evitarlo (25-12).

Secondo set

E’ un altro Oria, per fortuna, quello che ritorna sul parquet per la seconda frazione di gioco: Lucrezia va a segno, Stefania stoppa una difesa lunga e Silvietta piazza un ace dei suoi (0-4).

Il tecnico locale fa un ampio ricorso alle sostituzioni. In generale, non soltanto in questo parziale. In quattro set sarà entrato sul parquet il 40% degli abitanti di Spezzano…

C’è una rara eccezione: Pellegrino non butta… La Pietra in campo. Che bella battuta, eh…?

In questa fase cambia anche il libero, ma un ace di Lucrezia lo induce a riproporre la Scalise (4-8).

Muro di Silvietta, bel primo tempo di Daniela (a mio avviso, positiva stasera), ma una De Kunovich stratosferica ci costringe a soffrire più del dovuto.

Però, se la ricezione continua a presentare qualche inestetismo, adesso almeno stiamo difendendo bene.

A muro Lucrezia sigla il settimo sigillo personale (10-16), ma a questo punto prende corpo la rimonta dello Spezzano, nelle cui file ha fatto ingresso per alcuni scambi la pugliese Claudia Pagano.

Rotundo prende le misure al nostro martello centralizzato e la mura per due volte di seguito (14-17), Ivana ci tiene avanti, ma un break da quattro delle calabresi perfeziona il sorpasso (19-18).

Si mette malissimo quando un ace di Rotundo affonda il coltello nella piaga di una ricezione non impeccabile (21-19).

L’onda calabra ci sta travolgendo. Rotundemente.

Ma qui viene fuori il grande cuore celeste. Ivana va a servire in modo egregio e il Koala fa le scelte giuste. Prima insiste opportunamente su Silvietta, che per tre volte ripaga della fiducia accordatale (bellissimo il pallonetto del 21-23).

Poi è Daniela a murare un attacco ospite dopo che la nostra difesa ha recuperato di tutto.

Infine, Stefania chiude da sola il parziale con un secondo tocco tanto coraggioso quanto preciso (21-25).

Terzo set

Il terzo parziale si sviluppa in tre fasi. Nella prima prevale l’autolesionismo dell’Oria, anche in attacco: dei primi 11 punti locali, 6 sono errori nostri (11-3).

Poi c’è il ritorno delle brindisine: si continua a sbagliare qualcosa, ma c’è più intensità di gioco e l’attacco sfrutta più soluzioni (gli attacchi di Ivana, i primi tempi di Daniela e i fendenti di Silvietta).

Diciamo che il cuore supplisce all’organizzazione visto che in alcuni scambi nella nostra metà campo va in scena il casino più totale: alzatrici che ricevono, centrali che palleggiano, liberi che murano, attaccanti che staccano i biglietti all’ingresso…

Beh, non proprio tutto quello che ho detto, ma quasi.

Una doppietta di Lucrezia, cui il patrono regala dall’alto un nastro benevolo, ci porta a ridosso dello Spezzano: 15-13.

Ogni tanto c’è qualche accenno di recriminazione con palla ancora in gioco, ma gli arbitri riescono a dare efficaci spiegazioni gestuali “in diretta”. In generale, è stata una partita ben gestita e decisamente corretta.

La terza ed ultima fase del set vede una sola squadra in campo e purtroppo non è la nostra. La Celeste si spegne e la Kermes impone un break di 10-2 (inclusi ben tre servizi vincenti) con cui si assicura il vantaggio di due set a uno (25-15).

Quarto set

Le cose vanno ancora peggio nel quarto set. Senza contare il fatto che le foto mi stanno venendo una schifezza.

Lucrezia sfrutta una buona difesa di Priscilla e Silvietta replica agli attacchi di Rotundo (5-6).

Lo Spezzano torna avanti grazie a Buonfiglio e a De Kunovich.

Il cognome dell’opposto locale mi incuriosisce e il casuale incontro in pizzeria un’ora dopo mi permetterà di chiederle spiegazioni.

Questa è la serata degli esotismi linguistici…

La mia ipotesi è che il forte opposto dello Spezzano possa essere una discendente degli esuli istriani o dalmati.

Negli anni più bui del secolo scorso i Balcani e il nostro Nordest hanno subito ondate di slavizzazioni e di italianizzazioni. Mentre in Italia si imponeva alla minoranza slovena di assumere cognomi italiani, ai giuliano-dalmati della Jugoslavia si facevano terminare i cognomi in “ich” (con il ch al posto della ć perché restasse comunque riconoscibile l’origine italiana). [2]

Gloria sta iniziando a spiegarmi che effettivamente i suoi antenati sono croati, poi però arrivano le pizze e le esigenze primarie annullano le curiosità storico-genealogiche.

Torniamo alla partita, purtroppo.

Con lo stimolo delle giovani ultras presenti sugli spalti, lo Spezzano dilaga dopo aver subito l’ennesima magia di Stefania (che rappresenta, però, l’ultimo cenno di vita dell’Oria).

Sul 12-10, Buonfiglio e Adamo (in battuta) martellano senza pietà una ricezione che fa atterrare servizi in spazi ampi come le mutande di Giuliano Ferrara. Dal centro della rete Barbaro completa l’opera. Se non fosse stato per un errore di Buonfiglio, ben 14 scambi consecutivi si sarebbero conclusi a favore dello Spezzano.

Finisce 25-11 e presumo che la nostra tifosa locale non sia rimasta molto soddisfatta.

Tabellino: Spezzano Albanese-Oria 3-1 (25-12, 21-25, 25-15, 25-11)

Kermes Spezzano Albanese: Perrelli 2, Barbaro 13, Adamo 4, Occhinero 0, La Pietra NE, Pagano 0, Buonfiglio 9, De Kunovich 16, Laurito NE, Calculli 4, Rotundo 15, Scalise (L), Vattimo (2L) – All. Pellegrino.

Muri-punto 9, Aces 13, errori in battuta 4.

Punti-fatti: 63 (67%), errori-punto avversarie 31 (33%).

Icost Oria: Guacci 5, Gallo Ingrao 6, De Tommaso 1, Lonoce 6, Mastandrea 12, Liace 18, Leone NE, Pisani (L), Mastria (2L) – All. Presta.

Muri-punto 5, aces 6, errori in battuta 6.

Punti fatti 48 (76,2%), errori-punto avversarie 15 (23,8%).

Fette di torta” su 157 scambi: PF Spezzano 40,1%, PF Oria 30,6%, EP Oria 19,7%, EP Spezzano 9,6%.

Arbitri: Lorenzo De Pascale e Antonio Colapietro.

Altri risultati: Turi-Arzano 0-3, San Pietro Vernotico-Battipaglia 3-0, Stabia-Livi Potenza 3-0, Accademia BN-Lavello 2-3, ASCI Potenza-Gricignano 3-0, Caserta-Trepuzzi 3-2.

Classifica: Arzano 45; San Pietro Vernotico 42; Stabia 35; Accademia BN 30; Caserta 29; Gricignano 28; Livi Potenza 21; ASCI Potenza 19; Spezzano 18; Battipaglia e Trepuzzi 13; Turi 11; Lavello 6; Oria 5.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Caserta 150,00; Turi 50,00; ASCI Potenza e Oria 40,00; tutte le altre 0,00.

Tutto fermo.

Prossimo turno: Gricignano-Oria, sabato 19 febbraio, ore 19.00.

 

NOTE:

(1) ORIOLO, E., Ka një dritesore, 2009, testi, musiche e arrangiamenti di Agostino Sofis e dei fratelli Scaravaglione.

(2) Cfr. DEL RE, E., Balcani, lingue come armi, “I quaderni speciali di Limes”, n. 3, dic 2010, pag. 140.


ORIA-ACCADEMIA BENEVENTO 1-3

8 febbraio 2011

Domenica 6 febbraio 2011 – ore 18.00

Un passo indietro.

Il miracolo di domenica scorsa (che poi non è un miracolo, ma è il risultato di una prestazione quasi perfetta per tecnica e carattere) non si è ripetuto e l’Oria cede la posta piena all’Accademia Benevento.

La formazione giallorossa aggiunge un’altra vittima nelle battute di caccia fuori porta ottenendo la settima vittoria su sette incontri in trasferta e scalzando il Caserta dal quarto posto in classifica.

Un passo indietro, quindi, ma non una regressione totale: è un Oria comunque migliore rispetto a quello di inizio stagione e il set vinto significherà pure qualcosa.

Insomma, consideriamolo un incidente di percorso; purtroppo, però, siamo entrati nel girone di ritorno e c’è sempre meno tempo per far coincidere i progressi con i risultati. Diciamo pure che il conto alla rovescia è iniziato.

L’indisponibilità di Giulia proprio la domenica successiva ad una delle più brillanti prestazioni della nostra giovane centrale non ci voleva, anche in considerazione delle precarie condizioni fisiche di Simona. Coach Marcello inventa una soluzione creativa spostando Lucrezia nel ruolo di centrale d’attacco.

Formalmente la stella di Oria è centrale; di fatto è come se fosse un “posto quattro accorciato”, ossia a distanza ravvicinata dalla palleggiatrice. Un martello centralizzato. E’ uno stratagemma che darà buoni frutti visto che Lucrezia risulterà anche stasera la miglior realizzatrice della partita.

L’Icost scende in campo con Stefania Guacci in palleggio, Silvia Mastandrea opposto, Ivana Gallo Ingrao e Valentina De Tommaso di banda, Lucrezia Liace e Daniela Lonoce centrali, Priscilla Pisani libero.

Coach Marcello Presta porta in panchina Giulia Basile solo come atto di presenza, Simona Leone con una caviglia e mezza, Annacarla Cozzetto nella sua integrità e due creature che messe insieme hanno 26 anni: Giorgia Mastria (oggi secondo libero) e Angela Carone.

Indossano entrambe due numeri di maglia molto maggiori delle rispettive età.

In settimana il coach ha appuntamento con la direttrice del giardino d’infanzia “Qui Quo Qua”; c’è un’interessante atleta del 2008 che è stata attenzionata dal tecnico tarantino e che potrebbe firmare un contratto con la New Volley Oria. Deve soltanto imparare a scrivere il proprio nome.

Sempre in settimana dovremmo giungere ad un accordo con il pastore del bivio per definire formalmente il protocollo d’intesa di fatto già operativo da qualche settimana: prima di ogni partita ci daremo appuntamento in un luogo stabilito; oggi ci siamo limitati a girare intorno al gregge con la macchina.

Passiamo all’Accademia Ester Benevento.

Coach Vittorio Ruscello schiera Tina Di Matteo in palleggio, Brigida Viscatale opposto, Carmen Imperato e Valeria Ricciardi di banda, Annamaria Ferrone e Rosa Principe centrali, Francesca Caggiula libero.

In panchina: Elena Pennetti, Roberta Basile ed Enrica Varricchio.

Non c’è il fotografo Renato al seguito. Meglio (alla luce del dopo-partita)…

Accademia Ester, dicevo.

In botanica si parlerebbe di innesto perfettamente ruscito: una pianta già solida e sana come l’Accademia è stata rinforzata da mezzo Centro Ester: Di Matteo, Imperato, Viscatale e Caggiula.

Sul piano tecnico c’è poco da dire: la miglior palleggiatrice, il miglior opposto, la migliore schiacciatrice e il miglior libero di tutti i tempi.

Quello a cui non avevo pensato era il risultato dal punto di vista gastronomico-dolciario, con la grande tradizione napoletana delle sfogliatelle e dei babà che sposa l’eccellenza sannita dei dolciumi al liquore. Una meraviglia. Mi sarei venduto per molto meno, ma di fronte a tanto splendore come si fa a non provare simpatia per queste magnifiche ragazze?

Tanta dolcezza è soltanto attenuata dalle modalità, invero simili a quelle usate nel racket delle estorsioni, con cui una di esse pretende di riscuotere i tre punti…

Primo set

Lucrezia sfrutta il primo scambio per dimostrare che l’esperimento del posto quattro accorciato non deluderà le aspettative, ma replica una centrale pura dell’Accademia.

E’ un set che non decolla, uno dei più loffi del campionato: molti errori, gioco frammentato, scambi che non appassionano.

La prima fuga la firmano due attaccanti della squadra giallorossa, Viscatale e Imperato; grazie ai loro colpi il passivo si fa subito pesante (4-10).

Pur senza l’aggressività e la determinazione di una settimana fa, la squadra celeste tenta la rimonta e per poco non ci riesce: ottima Daniela (a muro e in battuta) e servizio vincente di Silvietta dopo un’invasione ospite: 11-13.

In attacco ce la caviamo (c’è anche il primo punto stagionale – mi pare – di Valentina), ma la difesa e la ricezione presentano qualche imperfezione; Ricciardi e Di Matteo (in battuta) ne approfittano e poi si apre una fase inguardabile della partita con 6 servizi sbagliati su 10 scambi. Da questo non onorevole punto di vista, siamo noi in leggero vantaggio.

Sul 17-21 c’è l’ultimo sforzo dell’Accademia, che si prende un set scivolato nell’inerzia: ace di Imperato fra 3 conclusioni efficaci della capitana Principe (19-25).

Ha brillato soltanto la stella di Di Matteo, impeccabile regista della formazione sannita.

Secondo set

Tutto un altro Oria e lo si vede dall’avvio strepitoso: 5-0.

Si vede anche che questo sarà il set del Koala, il nuovo soprannome della palleggiatrice celeste ispirato dalle modalità con cui costei esprime il proprio affetto alle compagne di squadra.

Dopo un attacco di Silvietta, Stefania mura un’azione offensiva ospite e poi ribatte a terra una ricezione lunga. L’azione offensiva murata doveva essere piuttosto potente visto che l’alzatrice brindisina rileva un avvenuto scambio di posto tra l’indice e l’anulare.

Questo fastidioso contrattempo non impedisce a Stefania di murare una seconda volta (insieme a Lucrezia), imitata subito dopo da Daniela (9-4).

Brigida Viscatale dimostra di possedere un’ampia gamma di conclusioni, incluse quella a pallonetto e quella di pugno, ma Lucrezia non ha messo in cantina le pipe e Ivana contribuisce a conservare il vantaggio per le padrone di casa (12-7).

Urlano le brindisine quando reputano che un’azione sia conclusa; urla anche Ricciardi che valorizza il recupero delle ospiti.

Lo scambio di grida non è molto apprezzato dall’arbitro, che invita le atlete in campo a tenere basso il volume.

Piuttosto vivace è anche il dialogo unidirezionale tra il coach e Priscilla. Così a occhio si direbbe che il tecnico reputi la prestazione del nostro libero perfettibile.

Non solo la pipe; anche il colpo di testa è un fondamentale che ormai fa parte a pieno titolo del repertorio di Lucrezia: così la nostra schiacciatrice, pardòn, centrale difende un pallone e nella prosecuzione della scambio riesce anche a schiacciare (di mano, però).

Sul 17-12 il Koala va a servire e sono altri fuochi d’artificio: due ace magnifici intervallati da un mani-fuori di Silvietta (20-12). Stefania sarà la miglior realizzatrice del set. Sento che prima della fine del campionato ci offrirà la soddisfazione di un set vinto con punti tutti suoi. Quando gioca così, yes, she can.

Imperato (muro) e Viscatale (ace) riducono il distacco, ma da buona centrale anche Lucrezia stoppa a cappuccio un attacco ospite prima di piazzare una diagonale da posizione difficile.

Ricciardi annulla una palla-set, ma poi la fortuna (del nastro) aiuta gli audaci e Lucrezia chiude il parziale realizzando il nono punto personale (sino alla fine ne farà altrettanti): 25-21.

Sì, sì, fermeremo anche l’Accademia e proseguiremo la nostra rimonta che ci porterà davanti all’Arzano nell’arco di 12 partite (prima non è matematicamente possibile). Sì!

Anche il Re della curva dà fiato alla trombetta pur senza perdere di vista le sfogliatelle e i babà affidati alla sua vigilanza data l’aria minacciosa che inspiegabilmente ho percepito nella squadra locale. Mi accusano di intelligenza con il nemico. Veramente, nel mio caso, intelligenza è una parola grossa; mi accusano di essere ‘nu skeggiàte quando sarebbe sufficiente un’occhiata al mio abbigliamento raffinato ed elegante per dimostrare il contrario.

Terzo set

Ace di Daniela. Se riprendiamo a servire come domenica scorsa è fatta. Kazinsky ci ha già contattato per prendere ripetizioni da noi (dovrebbe venire al palazzetto di Oria mercoledì).

Un ace, veramente, lo piazza anche Ferrone, ma quello che è appena iniziato sarà ricordato come il festival delle fast e a metterlo in scena purtroppo non siamo noi ma le nostre gentili ospiti. Ne ho contate 6 ma è una stima per difetto. E quando le fast riescono così bene è merito delle centrali ma anche della palleggiatrice, che questa sera detta i tempi come un metronomo e smarca le compagne come la Lo Bianco.

Una fast viene fischiata fuori, ma per le giallorosse era dentro e ne consegue qualche protesta. Per quanto erano buoni i babà, le sfogliatelle e i cioccolatini, posso garantire, con onestà, che era dentro.

L’incazzatura deve far bene alle ospiti visto che ci impongono un break di 7 punti (6-13).

Marcello introduce Simona Leone, generosa come sempre ma stasera la salute non l’accompagna.

Bene Lucrezia, Ivana e Silvietta, ma il volume di fuoco proveniente dall’altra parte della rete (per merito, in particolare, di Imperato e di Viscatale) compromette ogni speranza di avvicinamento.

Con Ivana (insidiosissima) al servizio e Lucrezia in prima linea, in verità, c’è un break di quattro punti (17-22), ma è troppo tardi; l’Accademia Ester chiude con un muro di Ricciardi ed una fast di Principe.

Quarto set

Buona partenza per le giallorosse, un po’ meno per la nostra ricezione (0-3), ma Stefania ritrova l’ispirazione offensiva e recuperiamo in fretta (3-3).

E’ l’ultimo sussulto della squadra celeste. Da questo momento in poi, infatti, le brindisine appariranno sempre più stanche e sempre meno lucide. La ricezione è in difficoltà e gli attacchi scarsamente incisivi.

Carmen Imperato inaugura una striscia da cinque punti in cui brilla un gancio-cielo (direbbe Dan Peterson) di Brigida Viscatale (3-8).

C’è un muro Stefania-Lucrezia, ma anche un muro Di Matteo-Principe, senza contare che la capitana giallorossa ha in serbo altre fast e altri primi tempi.

Il nostro martello centralizzato annulla un salvataggio miracoloso di Francesca Caggiula, libero che unisce riflessi eccezionali all’eleganza dei gesti tecnici.

Anche Silvietta recupera un pallone stendendo la mano sul parquet, ma lo svantaggio aumenta inesorabilmente.

Sul 6-14 coach Marcello reintroduce Valentina al posto di una Leonessa stanca e provata. Ha fatto quello che ha potuto, la cristiana; stasera le condizioni fisiche erano precarie.

Lucrezia va a segno da seconda linea e Ivana mette a terra due palloni; purtroppo, però, Viscatale chiude in bellezza la propria partita coronando l’ultimo set con 5 punti personali.

Ace di Ferrone e primo tempo a pallonetto di Principe (10-22).

Il parziale è virtualmente finito e i due tecnici decidono di dare spazio alle seconde linee. L’Accademia perde due babà in cambio di due goccioloni Strega: fuori Viscatale e Di Matteo, dentro Varricchio e Basile.

Nell’Oria si registra l’esordio di Giorgia Mastria, 13 anni, libero.

La piccina entra nel momento dell’orgoglio celeste, utile a ridurre uno svantaggio fin troppo vistoso: bell’attacco di Valentina e doppietta di Lucrezia, che questa sera trova nel nastro un amico fidato (13-22).

C’è il tempo per apprezzare una fast di Daniela, ma due nostri errori consecutivi consegnano la partita all’Accademia Ester (14-25).

Erano pochi gli spettatori questa sera. Se quei pochi hanno assistito al concerto neomelodico dopo la conclusione della partita, c’è da giurare che al palazzetto non verrà più nessuno fino al termine della stagione.

Eppure la cover-band di Gianni Vezzosi e di Gianni Celeste onora la grande tradizione della canzone d’autore italiana con brani forse troppo ricercati e filosofici per essere apprezzati dalla gente comune, che ormai non ha più buon gusto e si trastulla nella musica più dozzinale. Sono tempi duri per l’arte con la A maiuscola.

Noi ci abbiamo provato.

Si ringrazia la signora Wanda per le foto perfette.

Tabellino: Oria-Accademia Benevento 1-3 (19-25, 25-21, 17-25, 14-25)

Oria: Guacci 8, Cozzetto NE, Gallo Ingrao 8, Basile NE, De Tommaso 4, Lonoce 5, Mastandrea 6, Leone 0, Liace 18, Pisani (L), Mastria (2L), Carone NE – All. Presta.

Muri-punto 8, aces 7, errori in battuta 10.

Punti fatti 49 (65,3%), errori-punto avversarie 26 (34,7 %).

Accademia Benevento: Imperato 16, Pennetti NE, Ricciardi 10, Viscatale 17, Di Matteo 4, Ferrone 10, Principe 11, Basile 0, Varricchio 0, Caggiula (L) – All. Ruscello.

Muri-punto 5, Aces 7, errori in battuta 9.

Punti-fatti: 62 (64,6%), errori-punto avversarie: 34 (35,4%).

Fette di torta” su 171 scambi: PF Accademia 36,2%, PF Oria 28,7%, EP Oria 19,9%, EP Accademia 15,2%.

Arbitri: Mauro Chiechi e Beatrice Picerno.

Altri risultati: Arzano-ASCI Potenza 3-0, Trepuzzi-San Pietro V. 0-3, Lavello-Stabia 0-3, Gricignano-Spezzano 3-0, Livi Potenza-Caserta 3-2, Battipaglia-Turi 3-0.

Classifica: Arzano 42; San Pietro Vernotico 39; Stabia 32; Accademia BN 29; Gricignano 28; Caserta 27; Livi Potenza 21; ASCI Potenza 16; Spezzano 15; Battipaglia 13; Trepuzzi 12; Turi 11; Oria 5; Lavello 4.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Caserta 150,00; Turi 50,00; ASCI Potenza e Oria 40,00; tutte le altre 0,00.

Tutto fermo.

Prossimo turno: Spezzano-Oria, sabato 12 febbraio, ore 18.30.


ORIA-CASTELLAMMARE DI STABIA 3-2

1 febbraio 2011

Domenica 30 gennaio 2011 – ore 18.00

La rivolta dei deboli e degli oppressi si trasferisce dal Maghreb al palazzetto dello sport di Oria. Il vento della ribellione dilaga e muta la geopolitica del mondo. Il fuoco della riscossa infiamma i cuori delle giocatrici celesti, che lanciano un monito alle dirette concorrenti. Anzi, a tutte le squadre del girone. Anzi, a tutta la pallavolo italiana. L’Icost Oria è viva e lotta per risalire la classifica sino alla vetta, sino alla B1, sino allo scudetto nell’arco di tre anni. Da oggi nessuno può sentirsi al sicuro dal furore guerriero di Lucrezia Liace e compagne. Sì! Bin Laden ci fa una pippa. Cacchio!

Per il momento, veramente, abbiamo raggiunto solo il penultimo posto. Di misura.

Ma questi sono dettagli; l’importante è sollevare il morale ed acquisire la consapevolezza di potersi giocare ogni partita.

Partiamo dall’inizio, dal pomeriggio di domenica.

Il primo obiettivo raggiunto dalle ragazze è stato quello di non essersi lasciate influenzare dalla mestizia dell’ambiente e da quegli stronzi che avevano preso impegni assicurando che alle 20 si sarebbe già tornati a Taranto. Io tra questi.

Solo chi è sceso sul parquet ci credeva. E ci credeva anche il Re della curva che ha saputo dare fiato alla trombetta per cinque lunghi set dopo aver accantonato “La questione morale”, un saggio di Roberta De Monticelli volto alla difesa della nostra esperienza morale a fronte delle endemiche sudditanze verso il malaffare nell’attuale clima di scetticismo etico.

Non so se anche nelle curve degli stadi di calcio i capi-ultras condividano siffatti interessi.

Come se non bastassero i netti sfavori del pronostico e lo scetticismo etico e non etico dilagante, si è aggiunto il forfait dell’inossidabile libero-martello-già palleggiatrice Simona Leone.

Coach Marcello ricolloca così Ivana in posto quattro, lancia nel ruolo di libero Priscilla (che in B2 aveva giocato soltanto spezzoni di set sostanzialmente ininfluenti; il suo è quindi un “esordio di fatto”) e porta in panchina una ragazza del ’97, Giorgia Mastria.

E così strappiamo al libero ospite il primato anagrafico, anche se bisogna dire che la piccola Maggipinto (classe 1996) è titolare inamovibile.

A proposito, le giocatrici infraquindicenni quale documento presentano agli arbitri visto che la carta d’identità si può avere solo a 15 anni?

In ogni caso, il torneo Under 18, in confronto a questa partita, sembra il campionato dei pensionati INPS.

In conclusione, l’Oria schiera Stefania Guacci in palleggio, Silvia Mastandrea opposto, Lucrezia Liace e Ivana Gallo Ingrao schiacciatrici, Daniela Lonoce e Giulia Basile centrali, Priscilla Pisani libero.

In panchina con coach Marcello Presta: Annacarla Cozzetto, Valentina De Tommaso e Giorgia Mastria. E naturalmente il vicecoach Peppe Catapano.

Sul piano scaramantico ci sono due novità interessanti: 1) invece del gattaccio nero incrociamo, in agro di Oria, un gregge di capre; 2) in tribuna c’è il preparatore Maurizio Bottazzo.

Una terza novità emergerà nel corso della gara e ne parleremo in seguito.

Per il momento dobbiamo convenire che potrebbe essere opportuno procurarsi una capretta da portare in palestra fino alla fine della stagione. E se Annacarla e Lucrezia dovessero dare di nuovo confidenza ai gatti, saranno mazzate.

Per quanto riguarda Maurizio, diciamo che gli scambi tra Oria (e prima Palafiom) e San Vito dei Normanni fino adesso sono sempre stati asimmetrici: ogni volta che veniva Lorè a vedere la Palafiom, abbiamo sempre fatto cacare; ogni volta che siamo andati noi al Palamacchitella, il San Vito ha vinto brillantemente. Anzi, dalla partita con il Matera ha inanellato una serie positiva di quattro vittorie consecutive (ci dispiace per il señor Castillo).

Consideriamo la presenza di Maurizio una specie di anticipo, ma se il San Vito ci prestasse la Rourke per riconoscenza, non ci dispiacerebbe.

Passiamo al Castellammare di Stabia: Lorena Coppola in palleggio, Lucia Campolo opposto, Luciana Lauro e Alessandra Meglio laterali, Maria Rosa Familio e Mariateresa Filosa centrali, Marianna Maggipinto libero.

In panchina con coach Peppe Nica: Grazia Marciano, Ilaria Mastellone, Rosa Giordano, Francesca Maresca, Rosa Di Lorenzo e Filomena Afeltra, la giocatrice più alta del girone.

Coppola è stata la prima ad uscire dagli spogliatoi e per una decina di minuti è stata anche l’unica. Si è passata la palla da sola rincorrendola per il campo. A un certo punto si è lamentata con se stessa per un’alzata imprecisa…

Primo set

La partita inizia con un attacco di Lucia Campolo dopo una prima magia proprio della Coppola: volteggio con alzata all’indietro.

Questa è una delle mie palleggiatrici preferite; la ricordo ai tempi del Centro Ester quando orchestrava la squadra partenopea con grande personalità. A 18 anni. Quella stagione si chiuse nella fatale Ostuni con la retrocessione, ma l’ascesa pallavolistica della Coppola non si è arrestata ed è anzi culminata nella marcia trionfale del Sala Consilina verso la B1 lo scorso anno.

Lucrezia e Daniela rispondono al primo scatto delle ospiti: murano insieme, Daniela fa un ace e Lucrezia mura di nuovo (3-2).

La nostra laterale è in forma smagliante: prima replica a Filosa e poi a Meglio con un lungolinea da posto due, posizione poi rilevata con altrettanta efficacia dalla conduttrice abituale Silvietta (6-4).

Sbagliamo due servizi, ma recuperiamo con un bel pallonetto di Daniela e con una pipe di Lucrezia, già al quinto punto personale (10-8).

Oria sta difendendo benissimo e parte del merito sta nell’immediato adattamento di Priscilla alle responsabilità del ruolo.

Anche il Castellammare, però, difende ottimamente e in più prende avvio la serie di fast e primi di tempi di Maria Rosa Familio. L’anno scorso, mentre la Coppola guidava il Sala verso la B1, la Familio veniva incredibilmente relegata in serie C, categoria indegna di una centrale così brava. E pure tanto simpatica.

Sul 12-10 la Celeste ha un guizzo: attacco di Lucrezia, muro di Giulia, bis di Lucrezia ed ace di Stefania, che non solo sta servendo come Kazinsky ma sta anche variando il gioco con grande maestria (16-10).

Rompe il ghiaccio anche Ivana e l’Oria raggiunge il massimo vantaggio: 18-11.

Le speranze vengono soffocate da uno spietato break di 1-10 delle ospiti: 3 punti di Familio, 2 di Lauro, 2 della Meglio gioventù, uno di Campolo e un paio di errori nostri.

Ecco – si teme – il solito Oria che prima illude e poi si spegne (con il Turi usai una metafora meno elegante…).

La Nemesi Stabia, oltre a dare una dimostrazione di potenza, fa le cose a doppione: due attacchi di Lauro e due muri consecutivi di Filosa che chiudono il set (21-25).

Secondo set

Lucrezia ci prova anche di testa, ma Coppola ha deciso di inaugurare i parziali con passaggi di alta classe (smarcando splendidamente Campolo) e adesso anche con servizi velenosi (0-3).

Quando forse coach Marcello inizia a pensare al time-out, l’Oria ritorna prepotentemente in partita. Due le armi vincenti: gli attacchi della solita Lucrezia ed i servizi strepitosi con cui vanno direttamente a segno Daniela, Stefania e poi Silvietta (per due volte consecutive).

Chiuderemo con ben 18 battute vincenti (lo stesso numero di errori delle nostre avversarie in questo fondamentale).

Il vantaggio (11-8) viene subito risucchiato dalle ospiti, a segno con Lauro, Filosa (muro) e poi Coppola (12-13).

Break da 5 per l’Oria, firmato dalla componente “indigena”: tre attacchi di Lucrezia e due ace di Daniela (17-13). Wow!

Controbreak delle napoletane: Campolo, Lauro, Filosa (muro, tanto per cambiare) e Meglio. Tutto da rifare (17-17).

E si rifà.

Bel primo tempo di Pocahontas e poi Stefania va a servire tre saette consecutive: la prima consente a Silvietta di murare, l’ultima è un punto diretto (21-17).

Un’indecisione goffa (22-20) sembra il preludio di una delusione incombente, ma questa volta le atlete celesti non si fanno sfuggire il parziale: bel primo tempo veloce di Giulia, muro di Silvietta e Daniela stoppa una ricezione lunga delle ospiti (25-20).

Sarà il set della bandiera? Sarà solo un set di prestigio contro una signora squadra?

Terzo set

Niente affatto; il meglio dell’Oria deve ancora venire e viene proprio adesso. L’inizio è subito brillante: Lucrezia, Ivana con due ace e Stefania a muro (4-0).

C’è anche un muro di Filosa, ma Lucrezia è inarrestabile: mani-fuori e poi diagonale.

Segue ace di Stefania (5 ne ha fatti in tutto la ragazza).

Mani-fuori di Campolo e palla piazzata da Ivana nell’angolo del posto uno.

Se il Castellammare è al terzo posto ci sarà un motivo e in effetti la squadra campana, per ampi tratti della gara, è indubbiamente bella a vedersi per il suo equilibrio e per le sue individualità.

Quello del break da 4 è uno di questi tratti: Campolo, Meglio e Familio (che raccoglie fast dal cielo e le piazza dove vuole): 10-7.

Giulia interrompe la striscia delle ospiti murando con Silvietta e partecipando alla sagra degli ace (12-7); poi tocca alle attaccanti: Silvietta, Ivana e Lucrezia, che non spreca un bel salvataggio di Priscilla (15-9).

Il nostro libero non sembra avvertire l’emozione dell’esordio da titolare e disputa una partita diligente e grintosa.

Dall’altra parte c’è Luciana Lauro, altra giocatrice che non per niente viene dalla grande scuola di via Repubbliche Marinare: 15-11.

E’ il momento della verità.

L’Oria allunga con Lucrezia, Daniela (ennesimo ace) e Giulia (ennesimo muro), ma il Castellammare ritorna a -3 con una diagonale a fil di rete di Lauro, un muro di Filosa e un mani-fuori di Meglio (18-15).

Sul 19-16 un’Oria da favola.

Lucrezia va a segno e le ospiti tirano sulla rete. Attaccato alla rete, veramente, c’era anche il viso di Pocahontas.

Dopo aver recuperato il nasino da piazza Manfredi, la nostra giovane centrale decide di restare in campo ed è proprio lei a chiudere la striscia positiva delle brindisine con un magnifico primo tempo a pallonetto (24-16).

Castellammare annulla la prima palla-set, ma Silvietta regala al gentile pubblico la prima gioia stagionale: 25-17 e – male che vada – è già il primo punto casalingo della stagione.

L’esito del parziale, però, comporta un onere aggiuntivo per il nostro opposto, che da adesso sino alla fine della carriera dovrà porgere il pallone ad ogni giocatrice che va al servizio.

Credo che il regolamento, nell’interesse stesso delle tesserate, dovrebbe sanzionare queste condotte; altro che le parolacce e i comportamenti antisportivi…

A parte gli scherzi, è stato un set avvincente e c’è un dato che mi sembra piuttosto significativo: su 42 scambi complessivi soltanto 5 si sono conclusi con un errore-punto: 2 servizi delle ospiti, il loro trattamento antirughe preventivo sul volto di Pocahontas, 2 tiri sulla rete dell’Oria.

Quarto set

Le due squadre tirano un po’ il fiato concedendosi adesso qualche imprecisione. Coach Nica, intanto, conferma dall’inizio del set Grazia Marciano (che era subentrata a Lauro) e introduce Francesca Maresca al posto della Meglio giocatrice.

Riprendono i passaggi brillanti di Stefania, che poi martella in battuta e compie anche un miracolo difensivo permettendo a Silvia di piazzare un’intelligente palletta (5-2).

Ma è tutta la squadra che sta difendendo con le unghie buttando il veleno su ogni pallone. La nostra metà campo sembra una pertinenza del puttaniere di Arcore: non si può entrare neanche con un mandato di perquisizione.

Ivana di forza, Dani e Silvietta a muro, Giulia in battuta e di nuovo Dani e Silvietta a muro (9-5).

Beh, qualcosa entra nella metà campo celeste: un tiro di Campolo, un pregevole pallonetto di Familio (imitato con successo da Daniela) e soprattutto i tiri mancini di Grazia Marciano, dotata di una diagonale notevole (11-13).

Spesso Marcello grida “niente!”, intendendo che non bisogna murare, ma sistematicamente nisciùn’ l’ dà denz’…

Lucrezia e Silvietta pareggiano e inizia un duello punto a punto. Palpitante!

L’alternanza è interrotta da Marciano, che attacca e mura (17-19), ma la reazione di Lucrezia è furiosa: 3 punti consecutivi ed è sorpasso (20-19)!

Il secondo è uno dei punti più emblematici della partita: la nostra banda prima difende una bomba di Maresca e poi va a raccogliere il passaggio di Stefania trasformandolo in un lungolinea perfetto.

La stessa Maresca, però, ci trafigge due volte rimediando agli errori in battuta delle compagne (22-21).

E’ di nuovo una sfida punto a punto: Campolo, Ivana (dopo un salvataggio di Priscilla), Campolo, Silvietta: 24-23 e palla-match per l’Oria!

Purtroppo l’occasione irripetibile viene buttata al vento; le ospiti mantengono i nervi saldi e ribaltano il destino del set con due attacchi vincenti ed un nostro errore finale (24-26).

Tie-break

E’ il primo tie-break dell’intero campionato oritano. In verità, ce ne sono stati pochini nell’intero girone: appena 10 in 12 giornate, ossia 10 in 84 partite.

Le nostre attaccanti non sembrano affatto stanche, ma il Castellammare replica e tenta l’allungo con Familio e Marciano (4-7).

Silvietta pesca dal cilindro l’ennesimo ace e Lucrezia questa sera sfoggia una pipe infallibile: due attacchi da seconda linea finiscono a terra e le brindisine cambiano campo in vantaggio (8-7).

Ivana, con un ace, risponde a Filosa, ma Lauro (appena rientrata al posto di Marciano) e Maresca tengono la partita in equilibrio (11-11).

Mani-fuori di Lucrezia e attacco fuori delle ospiti: 13-11!

Mani-fuori di Campolo e diagonale di Lucrezia, che mette a terra il suo 32^ punto personale offrendo alla squadra celeste due palle-match (14-12)!

Una Campolo sempre determinata nei momenti topici annulla la prima; poi Silvietta rispolvera la fama di “chiudi-partita” e regala all’Oria una vittoria tanto insperata quanto meritata sulla terza forza del campionato (15-13)!

Che partita! Che cuore!

Io non credo che l’Oria sia stato molto diverso da altre prestazioni. Sì, le ragazze sono state micidiali in battuta, hanno murato meglio, hanno ampliato la gamma di soluzioni offensive con più pipe e più conclusioni delle centrali e Lucrezia è stata semplicemente stellare.

Ma forse la vera ragione della vittoria è stata la capacità di conservare la stessa intensità di gioco per tutta la partita, dal primo all’ultimo scambio. E che grinta!

Pur nella sconfitta, il Castellammare ha evidenziato qualità tecniche eccelse ed anche molta signorilità.

L’unico rammarico, per quello che mi riguarda, è non aver proceduto, per un eccesso di discrezione, alla tradizionale misurazione della “vetta” del campionato, Filomena Afeltra. Spero che ci sia occasione al ritorno.

Tabellino: Oria-Stabia 3-2 (21-25, 25-20, 25-17, 24-26, 15-13)

Oria: Guacci 6, Cozzetto NE, Gallo Ingrao 11, Basile 9, De Tommaso NE, Lonoce 10, Mastandrea 17, Liace 32, Mastria NE, Pisani (L) – All. Presta.

Muri-punto 11, aces 18, errori in battuta 8.

Punti fatti 85 (77,3%), errori-punto avversarie: 25 (22,7%).

Castellammare di Stabia: L.Campolo 14, Filosa 8, Marciano 9, Meglio 12, Mastellone NE, Familio 11, Coppola 2, Lauro 14, Giordano NE, Maresca 8, Di lorenzo NE, Afeltra 190 cm, Maggipinto (L) – All. Nica.

Muri-punto 9, Aces 4, errori in battuta 18.

Punti-fatti: 76 (75,2%), errori-punto avversarie: 25 (24,8%).

Fette di torta” su 211 scambi: PF Oria 40,3%, PF Stabia 36,1%, EP Oria 11,8%, EP Stabia 11,8%.

Arbitri: Gianluca Mallardi e Roberta Anelli.

Altri risultati: Arzano-Caserta 3-0, Gricignano-San Pietro V. 1-3, Spezzano-Accademia BN 1-3, Livi Potenza-Turi 3-0, Lavello-ASCI Potenza 0-3, Battipaglia-Trepuzzi 3-1.

Classifica: Arzano 39; San Pietro Vernotico 36; Stabia 29; Caserta e Accademia BN 26; Gricignano 25; Livi Potenza 19; ASCI Potenza 16; Spezzano 15; Trepuzzi 12; Turi 11; Battipaglia 10; Oria 5; Lavello 4.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Caserta 150,00; Turi 50,00; ASCI Potenza e Oria 40,00; tutte le altre 0,00.

Tutto fermo.

Prossimo turno: Oria-Accademia Benevento, domenica 6 febbraio, ore 18.00.