TURI-ORIA 3-0

23 aprile 2011

 Sabato 16 aprile 2011 – ore 19.00

Vatti a fidare degli amici…

A firmare la matematica retrocessione dell’Oria è il punto finale di Palma Monitillo, già killer implacabile nella partita d’andata, ma la grande protagonista della vittoria turese è Silvia Renna, ex centrale di coach Marcello ed ex compagna di squadra di mezzo Oria nel Taranto 2009-’10.

La giocatrice trepuzzina ha disputato una gara esemplare, come del resto è esemplare la sua professionalità, ed ha sommerso la formazione celeste di fast, muri e primi tempi, attestandosi su un punteggio personale di 13 punti (ossia più di 4 a set), che per una centrale non è affatto male.

Si arresta così la grande, ammirevole, quasi commovente rincorsa dell’Oria verso una salvezza che due mesi fa sembrava follia e negli ultimi giorni appariva come qualcosa di più concreto di un’opportunità.

E qualcosa di concreto potrebbe ancora diventarlo visto che nei campionati di pallavolo la matematica è da anni un’opinione. Squadre promosse che falliscono, squadre retrocesse che vengono ripescate, titoli sportivi acquistati… Chissà, magari l’anno prossimo saremo in A1, con il Koala che in battuta umilierà la ricezione di Cardullo…

Insomma, mancano due giornate e dobbiamo cercare di piazzarci nella migliore posizione possibile. La classifica, per ora, conviene continuare a non guardarla e i bilanci si faranno alla fine (ed io ho già una mia opinione).

Sulla carta, i giochi sono fatti: Arzano conquista la B1 (complimenti e tanti auguri!), San Pietro Vernotico fallisce l’ultimo tentativo di rimettere pressione alle partenopee ma era già sicuro dei play-off sin dal… novembre scorso (in bocca al lupo!), obiettivo raggiunto adesso anche dal Castellammare di Stabia (in bocca al lupo!), che vince lo scontro diretto con il Gricignano (comunque, bel campionato; complimenti!).

Salvezza matematica per lo Spezzano (che ricorda un po’ quegli studenti un po’ scoglionati ma molto brillanti; quando è stato necessario ha fatto scintille, salvo poi vivere di rendita) ed ultimo posto disponibile che ormai è conteso da Turi e Battipaglia.

Il 3-0 prepasquale è stato certamente un successo importante per Renna & compagne.

Eppure, se ce la fossimo giocata a calcetto, sono sicuro che il risultato sarebbe stato ben diverso.

Prima del riscaldamento ho visto fare ad Annacarla cose pregevoli ed anche lo scambio di colpi di testa tra la nostra seconda palleggiatrice e Valentina è durato talmente a lungo da oscurare il mito di Maradona.

Ho apprezzato tante qualità in questa squadra, ma evidentemente c’è ancora tempo per scoprire cose nuove…

Formazioni.

Il Turi schiera Mavi Raguso in palleggio, Paola Meccariello opposto, Palma Monitillo e Stefania Topputi laterali, Silvia Renna e Silvia La Forgia centrali, Barbara Boccuzzi libero.

In panchina con coach Pasquale Moramarco: Dalila Lupo, Francesca Scisci, Annarita Fonsdituri, Imma Laera e Teresa Difonzo.

L’Oria scende sul parquet con Stefania Guacci in palleggio, Silvia Mastandrea opposto, Lucrezia Liace e Ivana Gallo Ingrao laterali, Giulia Basile e Daniela Lonoce centrali, Simona Leone libero.

A disposizione di coach Marcello Presta: Annacarla Cozzetto, Giorgia Mastria, Valentina De Tommaso e Priscilla Pisani.

Primo set

L’Oria inizia la partita con il piglio giusto ed una Lucrezia subito efficace: conduciamo 3-5, subiamo il ritorno delle padrone di casa (6-5) e poi torniamo avanti grazie ai due muri consecutivi delle nostre centrali (6-7).

Il ritmo è intenso, il gioco gradevole e l’adrenalina si taglia con il grissino. Sarà così fino alla fine.

L’Oria usa bene le armi a propria disposizione e sta riuscendo nel non facile intento di bloccare Monitillo (peraltro alla vigilia della domenica delle Palme, plurale, dopo che all’andata avevamo onorato la domenica della Palma, singolare).

Insomma, tutto bene finché Silvia Renna non entra prepotentemente in partita murando due volte gli attacchi celesti ed andando a segno, poco dopo, con un primo tempo (11-8).

Mura anche Stefania e Lucrezia riprende a martellare, ma sul 14-11 si apre una fase spiacevole per l’Oria. La squadra non molla, non cede, è presente, ma sbaglia tanto. Troppo.

Un errore in battuta e quattro tiri fuori intervallati da un lungolinea di Silvietta e da un mani-fuori di Ivana sino al 19-14.

Potevamo ancora rientrare in partita dopo un bel muro del Koala ed un time-out di Moramarco sul 21-17, ma sono ripresi gli errori: una palla accompagnata (23-17), un tiro fuori (24-18) e un tiro sulla rete dopo l’annullamento da parte di Lucrezia della prima palla-set (25-19).

Nel secondo e nel terzo set il Turi giocherà benissimo, ma in questa prima frazione la fossa ce la siamo un po’ scavati da soli non approfittando di tante opportunità.

Secondo set

Due fast consecutive di Silvia Renna in apertura, ma sul 3-1 le ospiti impongono un break di 1-6 portandosi sull’incoraggiante punteggio di 4-7.

In evidenza la solita Lucrezia (già a quota 8), l’immancabile ace di Stefania, gli attacchi di Ivana e Silvietta e il buon lavoro in difesa della Leonessa.

Ma, come avevo anticipato, il Turi del secondo set sarà spietato, soprattutto in fase offensiva. Dei 25 punti finali soltanto 2 saranno “omaggi” della Celeste; il resto è tutta roba fatta in casa, come le polpette fritte di casa Di Pinto.

Si comincia con due muri (7-7) e si prosegue con gli attacchi di Topputi ed i pallonetti di Monitillo, ma l’Oria reagisce bene, servendo in modo insidioso ed alzando il proprio muro con Giulia e Stefania.

E’ un fondamentale che forse mai come stasera ha dato soddisfazione (ne abbiamo fatti 11).

Monitillo tira fuori, ma reclama un tocco a muro dell’Oria: “Si è sentito!”

Le proteste vengono sedate dal suono della sirena dei time-out che ricorda molto quello delle volanti della questura: un monito a stare calmi.

Duello tra centrali: al primo tempo di La Forgia replica Pocahontas con l’ennesimo murazzo (15-17), ma anche la difesa del Turi sta crescendo e passare risulterà arduo da questo momento in poi.

Renna, Topputi e ancora Renna; poi Ivana agguanta il pareggio (18-18).

Il Turi è implacabile: difende tutto e in attacco è scatenato: tiri fuori e tiri dentro (quelli dentro, purtroppo, sono molti di più); adesso c’è solo una squadra in campo.

Spezza l’assedio una magia di Stefania (tocco di seconda), ma sul 23-21, quando Silvia Renna è ormai appagata dai propri 8 punti, spunta l’altra centrale nonché altra Silvia, La Forgia, che mette a terra due primi tempi consecutivi. Vince Turi 25-21.

Terzo set

Orgoglio oritano nel terzo set con Silvietta, Lucrezia, un muro di Daniela ed una replica del secondo tocco del Koala (1-5).

Monitillo ha il braccio carico, ma ce l’ha carico pure Lucrezia, che anche questa sera sarà la miglior realizzatrice dell’incontro con 18 punti.

Sul 4-6 la svolta del set.

La Forgia e Topputi sono le protagoniste di un break di 7-1 intervallato soltanto da un mani-fuori di Lucrezia. Le atlete del Turi contestano il punto del nostro martello; il nostro martello contesta le contestazioni delle atlete del Turi; Marcello contesta le contestazioni di Lucrezia e la invita a ritrovare la calma.

La tensione è palpabile.

Anche Ivana si concede un breve sproloquio, ma non è eterodiretto e lo fa presente all’arbitro anticipandone il richiamo. Costui manifesta una cristiana comprensione.

Ditele sempre di sì… Assecondatela… Non è pericolosa, in fondo…

Turi mantiene un vantaggio di 2/4 punti, accorciato da un’Ivana piuttosto prolifica e incrementato dai colpi di Monitillo e Meccariello.

Sul 17-13 la Celeste prova a rimettere la partita in discussione: doppietta di Lucrezia ed ace di Stefania (17-16)!

Allungo di Meccariello al termine di uno scambio infinito, ma una pipe di Lucrezia ed un muro di Ivana tengono vive le speranze di un Oria mai domo (20-19).

Sbagliamo un servizio, subiamo un ace di Meccariello e difendiamo tutto il difendibile tranne un attacco di Topputi. Si mette male (23-19).

Bel primo tempo di Giulia, ma Renna piazza l’ultima fast della serata (24-20).

Un lungolinea millimetrico di Ivana annulla la prima palla-match; non fallisce, però, il secondo tentativo delle padrone di casa: attacco di Monitillo e vittoria per le concittadine di Vincenzo Di Pinto (25-21).

Buona Pasqua a tutti e tanti auguri a Marcello!

Tabellino: Turi-Oria 3-0 (25-19, 25-21, 25-21)

Turi: Lupo NE, Scisci 0, Monitillo 11, Fonsdituri 0, La Forgia 7, Topputi 13, Renna 13, Meccariello 9, Raguso 2, Laera 0, Difonzo 0, Boccuzzi (L) – All. Moramarco.

Muri-punto 7, Aces 2, errori in battuta 3.

Punti-fatti: 55 (73,3%), errori-punto avversarie 20 (26,7%).

Oria: Mastria NE, Guacci 7, Cozzetto NE, Gallo Ingrao 12, Basile 4, De Tommaso NE, Lonoce 2, Mastandrea 6, Liace 18, Pisani NE, Leone (L) – All. Presta.

Muri-punto 11, aces 4, errori in battuta 4.

Punti-fatti: 48 (78,7%), errori-punto avversarie 13 (21,3%).

Fette di torta” su 136 scambi: PF Turi 40,4%, PF Oria 35,3%, EP Oria 14,7%, EP Turi 9,6%.

Arbitri: Stefano Chiriatti e Vincenzo Gratis.

Altri risultati: San Pietro Vernotico-Arzano 1-3, Castellammare di Stabia-Gricignano 3-0, Caserta-Accademia BN 3-0, Trepuzzi-Livi Potenza 0-3, ASCI Potenza-Spezzano 2-3, Battipaglia-Lavello 3-2.

Classifica: Arzano 70; San Pietro Vernotico 63; Castellammare di Stabia 52; Gricignano 46; Accademia BN 44; Caserta 42; Livi Potenza 38; ASCI Potenza 32; Spezzano 28; Turi 22; Battipaglia 21; Lavello 16; Oria e Trepuzzi 15.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Caserta 310,00; Turi 250,00; Gricignano 120,00; ASCI Potenza e Oria 90,00; Livi Potenza 50,00; Castellammare di Stabia 40,00; tutte le altre 0,00.

Prossimo turno: Oria-ASCI Potenza, domenica 1^ maggio, ore 18.00.


ORIA-TURI 1-3

12 gennaio 2011

Domenica 9 gennaio 2011 – ore 18.00

Il solito Oria.

Ti fa arrapare per un set, ma poi non te la dà.

Non ti dà la vittoria, intendo.

In questa, ehm, elegantissima metafora c’è la sintesi della partita: generosità e concentrazione nel primo parziale e poi il crollo nei set successivi, nonostante una Lucrezia sempre molto positiva (18 punti), un’Ivana che mi è piaciuta (anche lei in doppia cifra) e la solita dignità che indubbiamente non manca mai a queste ragazze.

C’è da fare i conti anche con l’avversario e il Turi è parsa una squadra meritevole di ben altra posizione in classifica, con una Monitillo davvero inarrestabile: 25 punti personali e lo spirito del Supertrani che evidentemente dev’essersi appiccicato alla laterale barese.

Formazioni.

L’Oria nel sestetto tradizionale: Stefania Guacci in palleggio, Silvia Mastandrea opposto, Lucrezia Liace e Ivana Gallo Ingrao laterali, Daniela Lonoce e Giulia Basile centrali, Simona Leone libero.

In panchina con coach Marcello Presta: Annacarla Cozzetto e Priscilla Pisani.

C’è anche Valentina De Tommaso, ma non ha fatto il riscaldamento. E’ in castigo per pubblicazione continuata ed aggravata di link molesti su Facebook.

Il Turi schiera Mavi Raguso in palleggio, Paola Meccariello opposto, Palma Monitillo e Stefania Topputi laterali, Silvia Renna e Imma Laera centrali, Annarita Fonsdituri libero.

In panchina con coach Pasquale Moramarco: Dalila Lupo, Francesca Scisci, Barbara Boccuzzi e Silvia La Forgia.

In tribuna col computer portatile Pierfrancesco Catucci.

Primo set

Al fischio d’inizio si contano appena sette spettatori nella tribuna lunga. Sempre di meno. Queste ragazze non hanno famiglia…

Per fortuna qualche tifoso arriverà nel corso della gara, in particolare a metà del primo set, dopo che i notiziari radiofonici avranno diffuso notizie esaltanti sulla prestazione della squadra celeste.

Buon avvio dell’Oria, infatti, con Daniela e Lucrezia.

Un ace di Stefania concede alle padrone di casa due lunghezze di vantaggio (4-2), poi si lotta punto a punto con Silvietta e Palma Monitillo impegnate in un duello avvincente. Silvietta entrerà ed uscirà dalla partita; la Monitillo sarà un rullo compressore e chiuderà con cifre impressionanti per quantità e costanza (5+6+7+7).

Sul 6-5 il match si affloscia: Turi commette 4 errori consecutivi, ma neanche l’Oria esprime volley-champagne, almeno sino al 12-7.

Qui inizia la fase più intensa per la formazione di coach Marcello: muro di Stefi e attacco di Lucrezia, errore ospite e altro attacco di Lucrezia, secondo tocco di Stefania e si sblocca anche Ivana.

Nel mezzo un paio di errori-punto nostri (17-9).

Sembra esserci una sola squadra in campo, ma basta poco a rimettere il parziale in discussione.

Coach Moramarco fa rifiatare Topputi rafforzando la retrovia con Boccuzzi; il micidiale servizio di Raguso (tre aces) e i colpi di Monitillo producono un break da sette, durante il quale Marcello è costretto a consumare entrambi i time-out.

Il secondo dà buoni frutti: Ivana prima trova il mani-fuori, poi mura un attacco barese e infine mette a terra una bella diagonale (21-18).

L’allenatore ospite effettua quasi tutte le sostituzioni consentite (incluso l’ingresso della battitrice che manda il pallone in rete…), ma l’Oria resiste e – nonostante un primo tempo creativo – porta a casa il set con un attacco di Lucrezia (25-20).

Il digiuno di set è interrotto e siamo addirittura in vantaggio, evento che non si verificava dal 7 novembre scorso; riusciremo anche a conquistare dei punti?

Secondo set

Sembrerebbe di sì, a giudicare dal frizzante avvio del secondo set: 5-1 con ace di Stefania, mani-fuori di Lucrezia e palletta di Silvia.

Si iniziano a rilevare scambi particolarmente lunghi: in uno che dura un paio d’ore Simona Leone compie un’ammirevole serie di salvataggi.

La verifica della rotazione è la scusa per riprendere fiato.

Accadrà più volte questa sera.

Ace di Giulia e il vantaggio sembra reggere (8-4).

A Ivana viene assegnato un mani-fuori, ma il secondo arbitro fa l’infamone e il punto viene trasferito alle ospiti (8-7).

Ogni tanto la Celeste ingarra un primo tempo (Daniela), ma anche Topputi ingarra un lungolinea lodevole. Non è molto lodata da Marcello la costruzione del muro in questo caso.

Restiamo avanti sino al 10-8, poi la ricezione comincia a perdere colpi. Turi mette la freccia, martella con la solita Monitillo e si porta in cascina qualche errore gratuito delle brindisine.

Il momento è difficile: le ospiti impongono un parziale di 1-12 in cui l’unico punto nostro è un servizio sbagliato dal Turi (11-19).

C’è un accenno di reazione, grazie alle nostre bande, ma ormai il set è compromesso e il colpo finale porta la firma di Silvia Renna (16-25).

Terzo set

Anche il terzo set inizia benino: ace di Ivana e tre attacchi vincenti di Lucrezia che si alternano ai punti realizzati dai martelli delle concittadine di Vincenzo Di Pinto (5-3). Il suo nome sia sempre scolpito nella roccia dell’Olimpo del volley.

L’intensità del gioco oritano tende a sfumare appena arriva uno scossone dal Turi (5-9).

La Leonessa è generosa e continua a compiere miracoli; Silvietta è efficace, ma poco valorizzata stasera: realizza due punti consecutivi (8-10) ma resteranno gli unici del terzo set.

Ivana trova un altro mani-fuori, poi, però, il Turi prende il largo con Topputi e con l’implacabile Monitillo, convincente anche a muro (10-17).

Buona anche la prestazione di Fonsdituri (a me piaceva ancora di più da schiacciatrice ma ognuno sape l’ fatt’ suj), la cui maglia da libero, in verità, non si distingue in modo molto netto da quella delle compagne. Almeno davanti.

Dietro, invece, spicca l’immagine dell’Ape Maia all’altezza de lu cutursu, termine con cui da queste parti si indica la parte bassa della schiena.

Sui pantaloncini delle ragazze baresi è pubblicizzata “Teorema”, la canzone di Marco Ferradini.

Oria evapora e dopo il secondo time-out tecnico fanno tutto le ospiti: un paio di errori in battuta e tanti punti, prima degli impappinamenti finali delle nostre (12-25).

Quarto set

Splendida Lucrezia; la banda oritana mette a terra tre palloni e sembra caricarsi sulle spalle una squadra un po’ sfiduciata (5-2).

Coach Moramarco non la prende bene e al primo time-out urla come un ossesso per mettere in pratica il teorema di Ferradini.

Prendi una squadra, trattala male… E allora sì vedrai che vincerà; chi è meno amato più punti ti dà…

In realtà, pure Marcello sta alzando la voce dall’altra parte del campo e la circostanza mi lascia un po’ sorpreso: possono incazzarsi contemporaneamente entrambi gli allenatori…?

Ace di Giulia e attacco di Silvietta (9-8); poi scocca l’ora dell’ingratitudine: Silvia Renna fa un punto di pugno, un altro punto stoppando una ricezione lunga e un terzo con un muro a cappuccio (9-11). Con tutti i soldi, le stock-option, le auto aziendali e i beni immobili che ha ricevuto l’anno scorso… Questo è il ringraziamento…

Monitillo aumenta il distacco, ma questa volta l’Oria non crolla e reagisce con Lucrezia e Silvietta (13-15).

Bella la diagonale profonda di Meccariello (14-18).

Oria non si arrende e sfiora il pareggio con Ivana e Lucrezia (19-21), ma la firma in calce alla partita è della top-scorer Palma Monitillo: nell’1-4 finale tutti i punti ospiti sono suoi (20-25).

Brutta partita per la squadra celeste. Abbiamo sprecato un set di vantaggio e il Lavello, che conquista un punto, ci cede la poco lusinghiera esclusiva dell’ultimo posto in classifica.

Ma non è tanto questo ad irritare il padre di una giocatrice quanto la durata della doccia: “Stanno più tempo negli spogliatoi che non in campo…” – è la sentenza che chiude la serata.

Tabellino: Oria-Turi 1-3 (25-20, 16-25, 12-25, 20-25)

Oria: Guacci 5, Cozzetto NE, Gallo Ingrao 10, Basile 2, De Tommaso NE, Lonoce 4, Mastandrea 7, Liace 18, Pisani NE, Leone (L) – All. Presta.

Muri-punto 2, aces 6, errori in battuta 12.

Punti fatti 46 (63%), errori-punto avversarie: 27 (37%).

Turi: Lupo 0, Scisci NE, Boccuzzi 0, Monitillo 25, La Forgia 0, Topputi 14, Renna 5, Meccariello 6, Raguso 3, Laera 4, Fonsdituri (L) – All. Moramarco.

Muri-punto 4, Aces 7, errori in battuta 11.

Punti-fatti: 57 (60%), errori-punto avversarie: 38 (40%).

Fette di torta” su 168 scambi: PF Turi 33,9%, PF Oria 27,4%, EP Oria 22,6%, EP Turi 16,1%.

Arbitri: Elio Donno e Davide Tolomeo.

Altri risultati: Battipaglia-Arzano 0-3, San Pietro Vernotico-Spezzano 3-1, Caserta-Gricignano 0-3, Stabia-ASCI Potenza 3-0, Turi-Accademia BN 1-3, Livi Potenza-Lavello 2-3.

Classifica: Arzano 33; San Pietro Vernotico 30; Gricignano e Stabia 25; Caserta 23; Accademia BN 20; Livi potenza 16; Spezzano 15; Trepuzzi 12; ASCI Potenza 10; Turi 8; Battipaglia 7; Lavello 4; Oria 3.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Caserta 150,00; Turi 50,00; ASCI Potenza e Oria 40,00; tutte le altre 0,00.

Turi si piazza al secondo posto con una multa da 50 euri per avere il pubblico rivolto offese agli arbitri al termine dell’incontro. Ma senza lancio di bottiglie…

Prossimo turno: ASCI Potenza-Turi, domenica 16 gennaio, ore 18.00.


LA PALLAVOLO TARANTO SECONDA AL TORNEO DI TURI

6 gennaio 2010

Seconda.

Cioè penultima.

Ma anche seconda.

Insomma, interpretiamo il risultato come vogliamo; sta di fatto che la Pallavolo Taranto ha partecipato al triangolare Acqua Amata Volley Cup 2010 a Turi, superando la Leonessa Altamura nella prima partita e perdendo con il Turi nella seconda. La formazione di casa si è quindi aggiudicata il trofeo.

Andiamo con ordine.

Potrebbe essere una domenica libera nel periodo natalizio, ma alla fine la passione sportiva prevale su tutto e le giocatrici sono ben liete di sfruttare la lunga pausa natalizia per partecipare al torneo di Turi sfidando i rigori dell’inverno.

Ancora una volta non riusciamo a conciliare pallavolo e turismo. Non visitiamo il carcere che fu di Gramsci, Pertini e Scamarcio (Piero, non Riccardo…), non visitiamo il museo della pallavolo pugliese istituito nella casa natale di Vincenzo Di Pinto e non assaggiamo le polpette fritte con le uova della signora Lauretta.

Perdendoci nella città delle mitiche ciliegie Ferrovia attraversiamo un quartiere caratterizzato da ville particolarmente eleganti e fantastichiamo che tra queste possa esserci la dimora del Mago.

Quello che non sfugge all’occhio vigile dei trasfertisti è il bar, verso cui abbiamo solitamente un fiuto particolare. La pasticceria caffetteria Il Bacio merita un test dopo aver scaricato le giocatrici in palestra, un test superato brillantemente e rafforzato dal gradimento che questo locale sembra riscuotere anche tra le atlete della formazione di casa, che sono praticamente tutte lì.

Eccoci, quindi, nella palestra del Pertini, ultimo presidio in cemento prima dell’aperta campagna.

Il torneo prevede partite al meglio dei tre set.

TARANTO-LEONESSA ALTAMURA 2-1

La prima partita impegna le nostre ragazze contro la Leonessa del gigante Enza Ragone (in realtà – mi spiegherà una dirigente – la sua imponente statura di 1,93 è un errore dell’Annuario). Fra l’altro, se la vista non mi ha inganna, Enza non è nel sestetto titolare.

Il Taranto schiera una formazione che potrei definire “sperimentale”, anche se di solito le sperimentazioni sono prove che gli allenatori compiono intenzionalmente. Nel nostro caso, la situazione delle indisponibilità per infortuni e altri problemi è tale da poter concludere che stiamo nella cacca fino al collo e non abbiamo altre scelte a disposizione.

Detto così, però, suona brutto.

E suona anche ingeneroso verso un sestetto che disputerà una partita certamente non perfetta sul piano tecnico ma indubbiamente molto coriacea e per certi versi sorprendente.

Alessandra è in palleggio, Silvia è opposto, Silvietta e – clamoroso! – Simona Leone sono in posto quattro, Cristiana è al centro, Simona Mereu è libero. L’altra centrale è Giulia Basile, 15 anni, esordiente assoluta in una partita ufficiale.

La Leonessa Altamura conferma le caratteristiche che l’hanno portata al titolo virtuale di rivelazione del campionato, anche in considerazione dell’età media verdissima del roster (17 anni esatti). Grande compattezza, grande equilibrio e grande difesa.

Il primo set è loro: 20-25. Noi ci consoliamo con il primo muro-punto di Giulietta.

A proposito di Leonesse, cresce nel secondo e nel terzo set il rendimento della nostra Simona. Dopo l’ace della prima frazione (primo punto dopo anni da libero), Leo disputa una partita strepitosa. A parte gli attacchi che vanno nel segno, resto ammirato dal bello stile con cui salta e colpisce.

Quest’anno ha fatto il libero, la palleggiatrice e la schiacciatrice (a Benevento ha anche sostituito una centrale nel giro in seconda linea…); ora ho capito cosa vuol dire la parola “universale”.

Il secondo set è in equilibrio fino all’11-11.

A questo punto va a servire Giulia. La creatura non commette un errore e piazza la bellezza di otto servizi consecutivi, creando peraltro qualche problema alla ricezione murgese.

Désirée, Silvietta, Giulia… Tutte cresciute nella Palafiom, tutte bravissime in battuta. Io non so quali tecniche di allenamento o quale pozione magica utilizzi coach Marcello con le Under, ma qualche segreto sui servizi ci dev’essere. Silvietta vanta il più alto numero di aces stagionali nella squadra (19) ed anche il miglior rapporto tra servizi vincenti e sbagliati (19/8) e Giulia, qui a Turi, sta piazzando servizi a ripetizione con una traiettoria che ricorda quelle dei cartoni animati.

Alla giovanissima centrale esordiente, a fine partita, giungeranno i complimenti e le parole di elogio di Silvia Renna: “In allenamento non ne mette in campo una…”

E nel terzo set ne vedremo delle belle.

Nonostante gli attacchi di Dinamite-Caputo, il Taranto si aggiudica il secondo set sul filo di lana, grazie ad una Silvietta particolarmente prolifica (25-23).

Mentre un giornalista ingaggia un personale litigio con la catena divisoria del terreno di gioco, si disputa un altro set tirato e spettacolare.

Punto di Silvietta: 24-24.

Va in battuta Giulia.

Grande Cris, che probabilmente gioca con uno stato d’animo particolare, e grazie ad un suo primo tempo si arriva al primo match-point (25-24).

Sugli spalti sussurriamo l’auspicio di un bel servizio vincente e Giulia non ci delude: ace e punto decisivo per la vittoria finale (26-24)!

E’ vero, non ha attaccato, ma due muri, tre battute vincenti e sostanzialmente nessun errore all’esordio non sono male.

Non so se attenuare i meriti cu’ no’ sia ca mo s’ monta ‘a capa oppure se esaltarli a dismisura così la mettiamo subito sul mercato, la cediamo alla Foppapedretti e con il ricavato appianiamo i debiti…

Diciamo le cose come stanno, va’: la piccina è stata proprio brava.

Ora bisogna perfezionare due adempimenti: onorare la tradizione dei pasticcini e attribuirle un soprannome.

Alla tradizione provvede la signora Basile, che già nel corso della partita Turi-Altamura distribuisce fette di dolce alla crema e al cioccolato.

Per il soprannome dovremmo pensarci.

Alta, magra, capelli neri, piuttosto scura… Visto che si è parlato di cartoni animati, a me ricorda vagamente Pocahontas.

TURI-LEONESSA ALTAMURA 2-0

Adesso è il turno di Turi-Leonessa Altamura.

Gli organizzatori presentano al microfono il torneo ringraziando lo sponsor. E fatemi capire: la partita ca amma sciucàte apprìma ce cos’era…?! ‘N’introduzione? ‘Nu spettàchele d’ circh’ equestre…?

C’è una spiegazione. Il pubblico locale è comprensibilmente attirato dalle proprie beniamine ed è quindi soltanto adesso che il Pertini si è riempito, in effetti.

Una nostra dirigente ha un forte mal di denti che si estende alla mandibola destra.

Chissà se anche in questi casi funziona l’applicazione del ghiaccio – mi chiedo. La dirigente, di cui per discrezione non faccio il nome, potrebbe usare lo stesso ghiaccio che colloca sul sedile dell’auto per curare un’altra parte del corpo… L’importante è seguire un ordine cronologico hygienically correct: è meglio applicare il ghiaccio prima ai denti e poi alla chiappa piuttosto che il contrario…

Un problema al viso lo registra anche una giocatrice del Turi durante il riscaldamento. In pratica viene abbattuta da una pallonata.

Mentre è a terra, alcune compagne si sincerano delle sue condizioni; un’altra, invece, le tira ulteriori pallonate sulle gambe. Questa sì che è solidarietà…

La palestra piuttosto buia non si presta alle fotografie. E’ peggio del Maria Pia. Perché in realtà è un po’ più illuminata del Maria Pia.

Mi spiego meglio: il Maria Pia è rigorosamente buio e pertanto le foto si possono scattare soltanto con il flash e così vengono bene. Più o meno bene.

Il Pertini, invece, è piuttosto buio, ma non troppo: lo è abbastanza perché le foto senza flash vengano scure; non lo è  abbastanza perché le foto con il flash non vengano mosse.

Spostandomi in cerca di soluzioni, mi imbatto sia nella curva sud che nella curva nord.

Nel primo caso incontro sostenitori desiderosi di una foto ricordo e prontamente accontentati. Tutti piuttosto alti. Chissà che non siano gli attuali compagni di squadra dell’indimenticato Marcello Bruno, altra colonna della Magna Grecia di Vincenzino Di Pinto.

Generazione di fenomeni (locali) protagonisti di mille battaglie, promozioni entusiasmanti, salvezze grintose; Taranto non dimentica.

Oltre alla fotografia, sarei tentato di pubblicare anche una parte del discorso che ho involontariamente intercettato e che aveva ad oggetto una persona definita con una parola che inizia con la zeta e finisce con “ona”. Nulla a che vedere con le squadre in campo, comunque; era un discorso extrasportivo.

In curva nord, invece, ci sono tifose particolarmente appassionate e ricche di fiato. Urlano incitamenti e addirittura suggeriscono anche le sostituzioni. Vogliono che entri Betty Pastore e fanno pervenire il messaggio a Pierfrancesco in panchina. Con molta discrezione.

Tuttavia la passione per il Turi, per quanto accesa, in occasione della partita finale sarà posta in secondo piano rispetto ad altre esigenze un po’ più materiali: le tifose vorranno cenare ed auspicheranno una rapida conclusione della partita.

Anche Turi-Altamura è un incontro gradevolissimo. La Leonessa parte bene (8-12), ma una Fonsdituri incontenibile opera il sorpasso. L’anno scorso non mi pare che questa ragazza giocasse molto e forse occupava anche un altro ruolo; l’Annarita che vedo stasera è letteralmente sensazionale. Come si matura in fretta a quell’età.

Sarà premiata, meritatamente, come la miglior giocatrice del torneo.

Turi vince il primo set 25-22.

Nel secondo dilaga. Bene anche la centrale Laforgia e la regia dell’ottima Sanitate, che compie un miracolo difensivo e permette alla propria squadra di realizzare il punto del 25-13 che chiude set e partita.

TARANTO-TURI 0-2

Taranto-Turi acquista così il valore di una finale: chi vince si aggiudica il trofeo.

Due giocatrici del Turi (una ha i capelli biondi) si riscaldano con un uno contro uno atipico, a colpi di testa. Luca Toni, in confronto, è un dilettante.

Nel frattempo devo espletare un bisogno fisiologico.

Erroneamente entro in quella che dovrebbe essere l’infermeria. Qui scorgo una targa affissa in onore di Mary Ricciardi:

“In questa stanza si è provveduto a fornire le prime cure alla spalla destra di Mary Ricciardi mentre la giocatrice stessa definiva in modi qui irripetibili la parte del corpo dolorante. L’atleta, incurante del malanno, giocava eroicamente con la sacra maglia dell’ASP Turi. La cittadinanza pose a imperitura memoria”.

Ci sono novità nel Taranto: il ruolo di libero è assegnato a Ivana.

Vengono anche riesumate le maglie blu, quelle della Coppa Italia per intenderci.

Silvietta e Leo martellano, ma Turi replica colpo su colpo. Ottima anche la prestazione di Ale e quando non arriva la nostra palleggiatrice è Giulia a servire qualche assist a Silvia.

Tanto è ordinata la piccina quanto fa casino Ivana, che a un certo punto chiede a Cristiana di subentrare quando non è ancora il momento.

Il vantaggio di 8-4 viene rosicchiato dalle padrone di casa. Poi c’è il sorpasso con i soliti attacchi di Fonsdituri ed un sapiente pallonetto di Gassi.

Sul 20-24 viene assegnato e poi revocato un punto a Simona Leone, che esprime all’arbitro una disapprovazione con toni che mal si conciliano con quelli del partito dell’amore proposto dal presidente del Consiglio.

Le giocatrici baresi danno spettacolo anche nel secondo set e raggiungono un vantaggio di sette punti. Il gap è ridimensionato da un incredibile servizio di Cristiana con la palla che scende all’improvviso come se fosse telecomandata.

Muro di Giulia e siamo 18-19.

Agguantiamo anche il pareggio, a dimostrazione di una partita interpretata con intensità agonistica, ma poi c’è lo show finale del Turi: pallonetto Laforgia, muro Topputi e nostro attacco sull’asticella.

Vince Turi 21-25. Vince un Turi che ha espresso una pallavolo non solo efficace ma anche molto bella a vedersi.

Il Taranto sperimentale è stato caratterizzato da luci ed ombre. A parte l’esordio di Pocahontas, di cui abbiamo parlato diffusamente, le note positive riguardano la capacità di adattamento a ruoli inconsueti da parte delle nostre atlete.

Una mia vignetta del febbraio 2007, in cui si estraevano a sorte i ruoli delle giocatrici, forse si è rivelata profetica; ormai tutte possono fare tutto. E’ nata la squadra totalmente universale e Leo ne è il simbolo.

A tal proposito, il coach esprimerà un giudizio un po’ più disincantato, ma io preferisco gongolarmi nell’illusione di questo eclettismo esasperato alla massima potenza.

E’ il momento delle premiazioni.

Prima gli arbitri.

Poi il miglior libero, individuato nella turese Rosalia Guagnano.

Poi la miglior palleggiatrice del mondo e di tutti i tempi, individuata nella nostra Alessandra Certa.

Poi la miglior giocatrice, individuata in Annarita Fonsdituri.

E basta; poi si passa alle coppe per le squadre mentre le centrali e le attaccanti organizzano una manifestazione di protesta.