ORIA-BENEVENTO 3-2

14 gennaio 2020

Domenica 12 gennaio 2020 – ore 18.00

L’avversaria di oggi è un po’ bizzarra: il Benevento ha un andamento di stagione a due velocità: prima 5 sconfitte consecutive, poi 4 vittorie quasi consecutive (l’unica “intrusa” della seconda fase è la sconfitta di Manoppello). Il calendario può aver avuto il suo peso, ma non è stato determinante visto che tra le vittorie della fase 2 brillano i successi contro San Salvatore e contro Trani. Insomma, è un brutto cliente.

Ma la prima partita dopo la sosta natalizia pone un solo, grande quesito: chi pagherà di più le abbuffate e i cenoni natalizi? La risposta alla fine.

Formazioni.

New Volley Oria: Gabriella Mercanti in palleggio, Benedetta Bruno opposta, Alessandra Piccione e Roberta Liguori di banda, Antonella De Franco e Chiara Giancane centrali, Lucrezia Saccani libero.

A disposizione di coach Cosimo Macelletti: Serena Di Paola, Elisa Premoli e Tiziana Solazzo.

Volare Benevento: Denis Ndriollari in palleggio, Maria Lorusso opposta, Agnese Iodice e Francesca Nolè di banda, Natalia Barletta e Valentina Curtis centrali, Marianna Santangelo libero.

A disposizione di coach Francesco Franzese: Raffaella Minervini, Francesca Marra, Martina De Pierro, Giorgia Formato e Lacerra che non so come si chiama di nome.

Durante il riscaldamento Gabriella si passa la palla da sola. E’ una tecnica che merita di essere approfondita.

Raffaella Minervini è straordinariamente somigliante all’attuale libero del Castellana, Simona Minervini, un raro caso di giocatrice dichiaratamente apprezzata anche dalle tifoserie avversarie sia per la bravura che per la simpatia. Due anni fa fu forse l’unica giocatrice avversaria intervistata da Mino e Marco a fine partita. Non sappiamo perché, ma anche se non gioca con noi, le vogliamo bene in modo spontaneo e – oserei dire – plateale.

Questa Raffaella dev’essere sicuramente la sorella e osserviamo che c’è quindi una bella fetta di Puglia in questa squadra, considerata anche la presenza dell’altamurana Denis Ndriollari.

E poi c’è anche Natalia Barletta; non sappiamo di dove sia, ma con quel cognome la consideriamo pugliese ad honorem.

Primo set

Il primo attacco è di Francesca Nolè, schiacciatrice micidiale, poi ci sono palloni messi a terra dalle due palleggiatrici e un paio di ace del Benevento, preludio ad una serata di grossa sofferenza per la nostra ricezione (2-6).

Mister Cosimo chiama il primo time-out, ma l’Oria fa un po’ di fatica a rincorrere la formazione campana (7-11).

Alessandra picchia duro da posto quattro e la nostra Gabriella sembra particolarmente ispirata e piazza di prima intenzione un pallone nel posto cinque ospite.

Il pareggio lo otteniamo sfruttando in modo strepitoso il fondamentale del muro: prima Benedetta, per due volte, poi Chiara (12-12).

Subire tre muri consecutivi, di solito, richiede una terapia di sostegno psicologico, ma a togliere le castagne dal fuoco alle ospiti è la determinazione di Ndriollari (secondo tocco ed ace).

Gli scambi si allungano e le difese si mettono in risalto (e si riveleranno molto efficaci e ben organizzate nel corso di tutta la gara); in vantaggio, però, è ancora il Benevento per via degli attacchi di Nolè e di Barletta (16-18).

Dopo un ace, la centrale campana spedisce un servizio dritto sulla nuca della povera Lorusso, che rivolge scherzosamente alla compagna parole che non sembrano tratte da un libro di preghiere.

Il sorpasso oritano arriva sul 17-19: un po’ merito nostro, un po’ è causato dal nervosimo ospite: dopo un tiro sulla rete, il Benevento subisce l’attacco di Roberta e poi spedisce fuori un lungolinea di Iodice. Già ammonite, le ospiti protestano reclamando un nostro tocco a muro (o forse la palla dentro, non ricordo) e l’arbitro estrae il cartellino rosso (21-19).

Ace di Alessandra (22-19)!

Anche il finale è tutto delle tigrotte: Lucrezia difende, Benedetta va a segno da posto due, Antonella direttamente dal servizio e Roberta cala la saracinesca sull’ultimo attacco campano (25-20).

Dopo aver fatto egregiamente il proprio dovere, Roberta pensa di essersi meritata la strada del gabinetto, ma l’arbitro le impone l’osservanza del protocollo con relativo transito dal lato destro della rete.

Se le viene una cistite, sappiamo con chi prendercela.

Secondo set

Il secondo parziale, all’inizio, sembra la fotocopia del primo: Gabriella ha il raptus della schiacciatrice, il Benevento affetta la nostra ricezione (3-6).

La reazione oritana questa volta arriva prima, ma è illusoria.

Punti per Roberta, Benedetta e Chiara: pareggio (6-6).

Pipe di Nolè, tentata vendetta sull’arbitro da parte di Barletta (che prova a gambizzarlo colpendo il seggiolone) e splendida doppietta di Benedetta con un muro e un mani-fuori (9-7).

La nostra opposta conserva il vantaggio con un ace, poi, però il turno in battuta di Iodice e gli attacchi a ripetizione di Nolè si rivelano fatali (11-14).

Duello di centrali Barletta-Antonella, ma siamo ancora in svantaggio (14-18).

Il muro di Roberta (16-18), il ricordo del primo set e soprattutto quello della rimonta nel terzo set di Castellaneta ci fanno ben sperare nonostante lo svantaggio, ma purtroppo questa volta le cose vanno diversamente e Curtis valorizza le ottime difese di Santangelo regalando il set alla propria squadra (19-25).

Terzo set

Da adesso in poi l’incontro tenderà ad un certo equilibrio. Devo dire che mi hanno molto impressionato le difese, ma allo stesso tempo pure gli attacchi hanno ben figurato. Misteri. Diciamo che le uniche criticità, per entrambe le formazioni, si sono osservate in ricezione.

Nolè fa punto e poi osserva un battibecco in tribuna e interviene verbalmente per pacificare la situazione a distanza.

Datele i numeri di telefono di Trump e di Rohani e vediamo se pure in quel contesto riesce a fare qualche cosa.

Show della nostra Chiara con una fast e due primi tempi risoluti (5-4).

Bello il duello tra la nostra Lucrezia, sempre molto efficace, e la collega Santangelo.

Bello anche il duello a suon di secondi tocchi tra Gabriella e Ndriollari: due punti per ciascuna non fanno male a nessuna ed anzi fanno bene allo spettacolo (11-11).

Sul 14-13 l’Oria è molto bravo ad incrementare progressivamente il vantaggio, facendo propri scambi spesso lunghi e combattuti.

Registriamo attacchi di Roberta e della Fenomena, un ace di Chiara e l’ennesimo muro di Benedetta (20-17).

Ancora un attacco di Roberta e poi grandi manovre al centro con una perentoria fast di Antonella ed un muro di Chiara.

Vinciamo 25-18.

Quarto set

Dopo un intervallo connotato dalla pedicure di Gabriella, il quarto set inizia molto bene e sembra proprio che le tigrotte abbiano trovato il definitivo sentiero della vittoria: Alessandra, Chiara e Antonella ci portano in vantaggio (8-5), subiamo gli ace di Iodice, ma reagiamo subito con Alessandra e con Roberta.

Sul 15-10 telefoniamo alle pizzerie per le ordinazioni, ma purtoppo non abbiamo fatto i conti con il micidiale turno in battuta di Denis Ndriollari.

Osservando i suoi servizi da fondo campo non mi sorprendo degli ace o delle sofferenze patite in ricezione; mi sorprendo di come le nostre ragazze siano riuscite a tenere in gioco alcuni palloni. La palla è tesissima e segue traiettorie imprevebili: gira a destra, a sinistra, si alza, si abbassa, torna indietro, fa un triplo carpiato… E’ impressionante.

Chiara interrompe la serie (16-17) e allora Gabriella, in piena trance agonistica, invita il pubblico a sostenere la squadra in questo momento difficile, ma poi Lorusso e Nolè ottengono un altro mini-break (16-20).

Iodice realizza il punto del 20-24 e Tiziana inizia a trascinare il carrello (viva la fiducia…). Elisa e Serenella la bloccano: “Che fai…?!”

Ora, non so se questo “Che fai…?!” debba intendersi come un invito a non disperare, a non darsi per vinte, a non arrendersi mai, ad avere fiducia nelle compagne che potrebbero pure annullare quattro set-point.

Mi piacerebbe pensarlo.

Però potrebbe anche darsi che il “Che fai…?!” debba intendersi come: vedi che tra il quarto set e il tie-break di solito non si cambia campo e quindi il carrello lascialo pure dov’è…

Fatto sta che due set-point li annulliamo con Alessandra e con Antonella (22-24), ma il terzo – nostante due strepitose difese di Lucrezia e di Alessandra – è compromesso da un’invasione (22-25).

Tie-break

Pallonetto di Nolè, fast di Curtis ed ace di Iodice (0-3).

Non so se a questo punto Tiziana abbia rimesso mano al carrello, ma certamente coach Cosimo mette mano al time-out e riesce a motivare adeguatamente le ragazze. Al rientro in campo Roberta e compagne assumono le fattezze delle tigri e danno vita ad un tie-break esaltante.

Punti per Antonella e slash di Gabriella (4-5).

Attacco della solita, bravissima Nolè, errore ospite ed ace di Antonella: è già pareggio (6-6)!

Il sorpasso arriva poco dopo grazie a Roberta (9-7)!

Una pipe nastro-culo di Nolè tiene in corsa il Benevento, ma Roberta riconquista il servizio e ottiene lei stessa due fantastici ace (col nastro-culo che passa dalla nostra parte) con intermezzo di Chiara (muro) e di Benedetta (bolide da posto due): 14-8!

Curtis attenta alla salute di Lucrezia schiacciandole addosso e poi c’è il punto della vittoria di Alessandra (15-9)!

Non era una partita facile – tutt’altro – e molto brave sono state le nostre tigrotte a gestire alla perfezione il delicatissimo tie-break. Più in generale, sono state brave in difesa, brave a muro, brave in tutto, brave soprattutto come compattezza e determinazione caratteriale. E zitta zitta l’Oria è salita al quarto posto della classifica con il Noci.

Ed eccoci alla risposta del quesito iniziale: chi si è appesantito di più a causa delle abbuffate natalizie?

La soluzione è nella foto qui sotto (da cui abbiamo volutamente eliminato le panze per rispetto ai gentili lettori…).

Tabellino: Oria-Benevento 3-2  (25-20,  19-25,  25-18,  22-25,  15-9)

New Volley Oria: Bruno 10, Piccione 14, Liguori 16, Mercanti 6, De Franco 12, Di Paola NE, Premoli NE, Solazzo “che fai…?!”, Giancane 12, Saccani (L) – All. Macelletti.

Muri-punto 11, ace 11, errori in battuta 7.

Volare Benevento: Barletta 10, Minervini NE, Marra 0, De Pierro NE, Iodice 10, Ndriollari 8, Nolè 22, Curtis 8, Lorusso 9, Formato 0, Lacerra NE Santangelo (L) – All. Franzese.

Muri-punto 5, ace 15, errori in battuta 18.

Arbitri: Felice Curci e Giuseppe Cinquepalmi.

Altri risultati: San Salvatore Telesino-Castellammare di Stabia 0-3, Manoppello-Mesagne 0-3, Pagliare del Tronto-Noci 1-3, Trani-Offida 3-0, Nola-Castellaneta 1-3, Battipaglia-Napoli 0-3.

Classifica: Castellammare di Stabia 30; Mesagne 28; San Salvatore Telesino 25; Oria e Noci 22; Trani 21; Castellaneta 18; Pagliare del Tronto e Benevento 14; Napoli 13; Manoppello 11; Offida 10; Nola 4; Battipaglia 0.

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Mesagne 100,00; Napoli 60,00; Nola 50,00; Offida 40,00; tutte le altre 0.

Un paio di multarelle nella giornata precedente: 50 euri al Nola per gli insulti alla coppia arbitrale da parte di un isolato tifoso; 40 euri all’Offida per assenza del servizio di asciugatura.

Prossimo turno: Mesagne-Oria, domenica 19 gennaio 2020, ore 18.


ORIA-ACCADEMIA BENEVENTO 3-1

11 gennaio 2018

Domenica 7 gennaio 2018 – ore 18.00

E’ un campionato strano: batti la capolista e pensi che forse puoi puntare a qualcosa di più di una salvezza. Forse anche qualcosa di più di una salvezza tranquilla. Chissà. Fa capolino nella tua mente quella parola inglese composta che non vuoi pronunciare e che inizia con la lettera “p” e finisce con “off”. In fondo, hai vinto 3-0 a casa della capolista, una squadra imbattuta da due anni, e hai giocato alla perfezione. Perché non farci un pensierino?

Poi il campionato riprende, sabato vincono tutte le inseguitrici e ti ritrovi di nuovo in zona pericolosa: se vinci domenica non hai concluso niente perché le prime sono sempre avanti e irraggiungibili e le altre ti stanno attaccate come zecche; se perdi, stai addirittura nella cacca.

Eppure veniamo da 3 vittorie consecutive. Ancora non c’agghiu capìtu com’è ‘stu fattu…

Veniamo al caso specifico: se vincessimo con l’Accademia, andremmo a 19 punti (le prime quattro sono comunque a 22, partendo dal basso). Nel frattempo, però, sabato hanno vinto (e ci hanno temporaneamente superato) Pescara, Sara Della Rocca e Cave; dunque, se perdessimo, resteremmo a quota 16, al nono posto, col fiato sul collo della stessa Accademia (che si porterebbe a 13).

E’ brutta questa cosa.

Sembra la tela di Penelope: tanta fatìa pi nienti… Con la differenza che Penelope la tela se la scquasciàva da sola; noi lasciamo tutto intatto eppure il risultato è lo stesso.

E’ una partita post-natalizia con tutto quello che la circostanza comporta. Chi avrà beneficiato di più dalle vacanze? Noi o il Benevento? Chi ha recuperato meglio da eventuali acciacchi? Chi risente del ritmo partita spezzato? Non ci saremo mica montati la capu dopo l’impresa di Mesagne? Chi rotolerà sul parquet con panettoni e calze della befana ancora sullo stomaco?

Non rotola nessuna; sono tutte professioniste serie. La vera incognita è il picco d’influenza che affligge l’Italia proprio in questi giorni. Ecco, per l’influenza e per altri motivi, la situazione in casa oritana non è proprio rosea: Isabel gioca con la febbre, Marcella col torcicollo e Monica lamenta un infortunio al polpaccio e non giocherà affatto.

C’è qualche assenza anche nel Benevento, che almeno può consolarsi con il rientro in campo di Irene Padua.

Formazioni.

New Volley Oria: Marcella Scaglioso in palleggio, Isabel Panza opposta, Amy Leone e Michela Benefico di banda, Vanessa Zingarello e Rosanna Galiulo centrali, Francesca Diviggiano libero.

A disposizione di coach Piero Acquaviva: Sara Zanzarelli, Annacarla Cozzetto, Monica Casalino, Fabiana Bozzetto, Giorgia Valente e Chiara Limonta.

Accademia Benevento: Martina Migliardo in palleggio, Lucia Morgia opposta, Irene Padua e Jessica De Cristofaro di banda, Irene D’Ambrosio ed Erika Dell’Ermo centrali, Michela Pisano libero.

A disposizione di coach Vittorio Ruscello: Sara Tufo, Raffaella Grillo, Francesca Cona e Alisya Iannelli.

Dal sito della FIPAV ho appreso che ad arbitrare sono i signori Adamo Buonviso e Lorenzo De Pascale. Per la verità, il secondo arbitro non ha proprio l’aspetto di uno che si chiama Lorenzo, ma tutto può essere.

Primo set

Cinque errori punto nei primi sei scambi. Forse sono le scorie natalizie; più probabilmente si tratta di squadre che devono adattarsi ad assetti diversi rispetto alle ultime gare.

Poi si comincia a fare sul serio e bisogna dire che l’incontro appare subito appassionante ed equilibrato. Forse non una pallavolo cristallina, ma certamente molto intensa e con ritmi sostenuti. Ed anche con giocate spettacolari (penso ai primi muri di Dell’Ermo e a un bel lungolinea di Amy).

Occhi puntati sulla novità Vanessa. A fine gara il bilancio sarà estremamente positivo grazie ad una prestazione molto attenta, ordinata e giudiziosa.

Morgia attacca con successo da destra mentre il nostro libero viene scambiato per un autoscontro e diverse compagne vanno a sbatterci contro. O forse è lei che va a sbattere contro le compagne, chissà. Per fortuna questa fase dura poco e la nostra Francesca si distinguerà, come sempre, per i suoi salvataggi miracolosi.

La Vichinga dispensa graziosi pallonetti; Dell’Ermo scarica primi tempi al fulmicotone (13-13).

Bene anche Michela da posto quattro; peccato per i servizi sbagliati da chiunque si rechi in battuta in questa fase, con mister Piero che fatica a nascondere una certa contrarietà.

Una fast atipica di Rosanna e un ace di Michela sembrano spingere l’Oria verso il successo parziale (21-17), ma Morgia e Dell’Ermo rimettono tutto in discussione (21-20).

La tensione sale, l’agonismo pure e alcune decisioni arbitrali vengono contestate dalle nostre ospiti. Il direttore di gara prima chiarisce; poi, all’ennesima protesta, si rompe le palle ed estrae un cartellino giallo. L’arbitro non è disposto a far… Buonviso a cattiva sorte…

Magico pallonetto di Amy e attacco vincente di Isabel (23-22).

A decidere un set molto tirato ed equilibrato sono un paio di ingenuità: un fallo di posizione ospite bilanciato da un nostro errore in battuta e poi un’invasione che regala il set alle padrone di casa (25-23).

Sul fallo di posizione coach Ruscello non è molto convinto; il secondo arbitro placa la discussione con la forza suadente del sorriso. Cosa che forse a Lorenzo non sarebbe riuscita altrettanto bene.

Primo set in cascina, dunque. Ottimo Oria, ma l’Accademia si sta dimostrando squadra molto cazzuta.

Secondo set

Dopo il mani-fuori di Morgia anche l’opposta oritana si mette in evidenza, ben imitata da Amy (muro) e da Vanessa (5-1).

Padua dimostra quanto fosse pesante per il Benevento un’assenza come la sua: muro, lungolinea e diagonale che perfora il nostro muro (9-7). Davvero molto brava questa ragazza.

Pipe di Amy, muro di Michela, muro di Vanessa, grandi difese di Francesca.

E’ un Oria magnifico, in versione mesagnese.

Sul 16-9 scatta l’ora dello show di Michela, che realizza un punto creativo con palla appoggiata di prima intenzione prendendo così di sorpresa la difesa sannita. Che coraggio. Solo alle fuoriclasse vengono in mente (e riescono) colpi del genere.

Applausi, sorrisi e sguardo compiaciuto di Ivana dalla panchina.

Creatività e potenza per le nostre bande: mentre Michela si dedica alle soluzioni fantasiose, la Vichinga scaglia chiancòni sul parquet. Sono colpi talmente veloci che a volte si fa fatica a vedere la palla.

Cresce anche il rendimento di Isabel, davvero eroica stasera considerando le precarie condizioni di salute.

Sul 20-12 è l’ora dell’esordio in serie B2 di Sara Zanzarelli. La piccina va in seconda linea e il suo esordio credo che sia perfetto: serve bene, difende bene, appoggia bene. Pochi palloni, ma nessun errore. Pure alle domande post-partita risponderà bene.

Poco dopo entra per servire anche la nostra specialista Chiara.

Cambi anche nel Benevento (in particolare Grillo, che entra per restare), ma ormai il set è nelle solide mani brindisine: Rosanna mura, Amy attacca e Michela chiude con una diagonale (25-18).

Terzo set

Marcella è stremata e coach Piero decide di sostituirla con Annacarla.

La palleggiatrice oritana – lo sappiamo – ha ottime mani, ma rispetto a Marcella c’è una certa differenza di centimetri. Speriamo che la ricezione sappia adattarsi alla sostituzione calibrando adeguatamente le traiettorie.

Ehm… la prima ricezione non è proprio calibrata sulle mani di Annacarla, bensì su quelle del gigante Golia: Padua ne approfitta e respinge il pallone a terra.

Non è un buon momento per la New Volley: le ospiti (e in particolare il libero Pisano) difendono con tenacia e attaccano con determinazione (2-7).

Ogni tanto una luce improvvisa da bordo campo illumina il parquet. Sembrerebbe il flash di una macchina fotografica, ma in realtà è qualcosa di diverso: è l’illuminazione che proviene dritta dall’Olimpo dei fotografi, da cui è disceso Renato Melillo. Credo che tra i simboli di Benevento, accanto all’Arco di Traiano, alla chiesa di Santa Sofia, al liquore Strega e ai portieri che segnano di testa, Renato meriti una menzione speciale. Grande fotografo, ma soprattutto grande persona. Un galantuomo d’altri tempi a cui affideresti senza indugio le chiavi di casa o il governo del tuo Paese.

Lo splendido pallonetto di Rosanna non basta ad accorciare il gap, ma almeno la foto del gesto tecnico mi è venuta discretamente. Sarà l’effetto della luce dell’Olimpo.

L’Oria è un po’ falloso; l’Accademia alza spesso e volentieri il muro procurandosi un break di 0-6. In evidenza anche la nuova entrata Grillo, che sarebbe palleggiatrice, ma recentemente ha anche maturato esperienze da centrale. E lo dimostra.

Visto che siamo in campagna elettorale, forse ogni volta che nomino Grillo, dovrei nominare – per par condicio – anche Renzi, Berlusconi e quell’opportunista della Lega che fino a pochi anni fa ci chiamava terroni colerosi e oggi viene al sud a raccattare voti. Per anni non si è accorto delle sporche manovre della tesoreria leghista e della famiglia Bossi; adesso vuole fare il gendarme d’Italia. Ma vai al Cepu insieme al Trota.

Amy sfida il primato mondiale di pipe in una partita, ma ormai la situazione è compromessa, nonostante il rientro sul parquet di Marcella e l’ingresso di Giorgia e Chiara.

La tripletta di Padua chiude virtualmente il set (11-21), reso meno imbarazzante nel punteggio da un muro di Marcella, dalla solite pipe di Amy e da due conclusioni vincenti di Rosanna.

Benevento ha riaperto la partita (18-25).

Quarto set

Bella reazione dell’Oria nel quarto set; soprattutto sul piano caratteriale le nostre ragazze sono state strepitose. Contro un Benevento così ostico e ben organizzato, dopo un terzo set perso in malo modo, con Marcella e Isabel in condizioni precarie, la reazione è stata quella di una squadra generosa e con tanto spirito di sacrificio. E il quarto parziale si è trasformato in un capolavoro tecnico ed agonistico.

Amy è una macchina da punti implacabile. E che punti! Pipe a ripetizione e bordate da denuncia per danneggiamento aggravato al parquet. Michela continua ad attaccare con potenza ed arguzia. Il 4-1 iniziale diventa subito un rassicurante 12-6.

Dopo un muro grillino, il colpo di grazia: diagonale di Michela, ace di Marcella, muro di Isabel ed ulteriore attacco della banda tarantina (19-8).

Padua spezza l’assedio, ma le difese di Francesca e le perfette alzate di Marcella consentono ad Amy di completare l’ennesima serata di grazia con 3 attacchi vincenti consecutivi (22-9).

C’è gloria anche per Chiara (ace) e poi – com’è giusto – l’onore di chiudere la partita spetta a Isabel, la cui febbre da termometro si è trasformata in una efficace febbre da mani-fuori (25-12).

Sono punti d’oro, strappati con le unghie ad una squadra coriacea che francamente non merita l’attuale posizione in classifica.

A fina gara le nostre ragazze vanno a salutare l’appassionato pubblico amico coordinandosi in un battimani da vulcano islandese. Tutto molto bello: la vittoria, la prova caratteriale, la distanza di sicurezza dalla bassa classifica, l’auspicio di ridurre le distanze dall’alta classifica.

Ma nuove prove impegnative ci attendono e a Orsogna servirà ancora tutto il grande cuore gialloblù.

Tabellino: Oria-Benevento 3-1  (25-23,  25-18,  18-25,  25-12)

New Volley Oria: Zanzarelli 0, Zingarello 7, Cozzetto 0, Casalino NE, Scaglioso 2, Bozzetto NE, Valente 0, Leone 25, Benefico 18, Panza 11, Limonta 1, Galiulo 7, Diviggiano (L) – All. Piero Acquaviva.

Muri-punto 7, ace 6, errori in battuta 14.

Accademia Benevento: Padua 15, Tufo 0, Migliardo 0, Morgia 14, De cristofaro 4, Grillo 3, Cona 0, Iannelli NE, D’Ambrosio 0, Dell’Ermo 14, Pisano (L) – All. Ruscello.

Muri-punto 10, ace 2, errori in battuta 9.

Arbitri: Adamo Buonviso e Raffaella Ayroldi.

Altri risultati: Napoli-Terracina 3-0, Castellammare di Stabia-Mesagne 3-0, Bari-Sant’Elia 1-3, Cave-Orsogna 3-1, Minturno-Pescara 1-3, Chieti-Ponticelli 3-0.

Classifica: Napoli 28; Mesagne e Sant’Elia 23; Bari 22; Orsogna 21; Oria 19; Pescara e Castellammare di Stabia 18; Cave 17; Chieti 15; Benevento e Minturno 10; Ponticelli 6; Terracina 1.

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Minurno 120,00; Mesagne 70,00; Ponticelli 50,00; Napoli 40,00; tutte le altre 0.

Con una multa prenatalizia da 70 euro (per isolate offese del proprio pubblico all’indirizzo della coppia arbitrale), Minturno conquista la prima posizione.

Prossimo turno: Orsogna-Oria, sabato 13 gennaio, ore 18.00.


ORIA-ACCADEMIA BENEVENTO 1-3

8 febbraio 2011

Domenica 6 febbraio 2011 – ore 18.00

Un passo indietro.

Il miracolo di domenica scorsa (che poi non è un miracolo, ma è il risultato di una prestazione quasi perfetta per tecnica e carattere) non si è ripetuto e l’Oria cede la posta piena all’Accademia Benevento.

La formazione giallorossa aggiunge un’altra vittima nelle battute di caccia fuori porta ottenendo la settima vittoria su sette incontri in trasferta e scalzando il Caserta dal quarto posto in classifica.

Un passo indietro, quindi, ma non una regressione totale: è un Oria comunque migliore rispetto a quello di inizio stagione e il set vinto significherà pure qualcosa.

Insomma, consideriamolo un incidente di percorso; purtroppo, però, siamo entrati nel girone di ritorno e c’è sempre meno tempo per far coincidere i progressi con i risultati. Diciamo pure che il conto alla rovescia è iniziato.

L’indisponibilità di Giulia proprio la domenica successiva ad una delle più brillanti prestazioni della nostra giovane centrale non ci voleva, anche in considerazione delle precarie condizioni fisiche di Simona. Coach Marcello inventa una soluzione creativa spostando Lucrezia nel ruolo di centrale d’attacco.

Formalmente la stella di Oria è centrale; di fatto è come se fosse un “posto quattro accorciato”, ossia a distanza ravvicinata dalla palleggiatrice. Un martello centralizzato. E’ uno stratagemma che darà buoni frutti visto che Lucrezia risulterà anche stasera la miglior realizzatrice della partita.

L’Icost scende in campo con Stefania Guacci in palleggio, Silvia Mastandrea opposto, Ivana Gallo Ingrao e Valentina De Tommaso di banda, Lucrezia Liace e Daniela Lonoce centrali, Priscilla Pisani libero.

Coach Marcello Presta porta in panchina Giulia Basile solo come atto di presenza, Simona Leone con una caviglia e mezza, Annacarla Cozzetto nella sua integrità e due creature che messe insieme hanno 26 anni: Giorgia Mastria (oggi secondo libero) e Angela Carone.

Indossano entrambe due numeri di maglia molto maggiori delle rispettive età.

In settimana il coach ha appuntamento con la direttrice del giardino d’infanzia “Qui Quo Qua”; c’è un’interessante atleta del 2008 che è stata attenzionata dal tecnico tarantino e che potrebbe firmare un contratto con la New Volley Oria. Deve soltanto imparare a scrivere il proprio nome.

Sempre in settimana dovremmo giungere ad un accordo con il pastore del bivio per definire formalmente il protocollo d’intesa di fatto già operativo da qualche settimana: prima di ogni partita ci daremo appuntamento in un luogo stabilito; oggi ci siamo limitati a girare intorno al gregge con la macchina.

Passiamo all’Accademia Ester Benevento.

Coach Vittorio Ruscello schiera Tina Di Matteo in palleggio, Brigida Viscatale opposto, Carmen Imperato e Valeria Ricciardi di banda, Annamaria Ferrone e Rosa Principe centrali, Francesca Caggiula libero.

In panchina: Elena Pennetti, Roberta Basile ed Enrica Varricchio.

Non c’è il fotografo Renato al seguito. Meglio (alla luce del dopo-partita)…

Accademia Ester, dicevo.

In botanica si parlerebbe di innesto perfettamente ruscito: una pianta già solida e sana come l’Accademia è stata rinforzata da mezzo Centro Ester: Di Matteo, Imperato, Viscatale e Caggiula.

Sul piano tecnico c’è poco da dire: la miglior palleggiatrice, il miglior opposto, la migliore schiacciatrice e il miglior libero di tutti i tempi.

Quello a cui non avevo pensato era il risultato dal punto di vista gastronomico-dolciario, con la grande tradizione napoletana delle sfogliatelle e dei babà che sposa l’eccellenza sannita dei dolciumi al liquore. Una meraviglia. Mi sarei venduto per molto meno, ma di fronte a tanto splendore come si fa a non provare simpatia per queste magnifiche ragazze?

Tanta dolcezza è soltanto attenuata dalle modalità, invero simili a quelle usate nel racket delle estorsioni, con cui una di esse pretende di riscuotere i tre punti…

Primo set

Lucrezia sfrutta il primo scambio per dimostrare che l’esperimento del posto quattro accorciato non deluderà le aspettative, ma replica una centrale pura dell’Accademia.

E’ un set che non decolla, uno dei più loffi del campionato: molti errori, gioco frammentato, scambi che non appassionano.

La prima fuga la firmano due attaccanti della squadra giallorossa, Viscatale e Imperato; grazie ai loro colpi il passivo si fa subito pesante (4-10).

Pur senza l’aggressività e la determinazione di una settimana fa, la squadra celeste tenta la rimonta e per poco non ci riesce: ottima Daniela (a muro e in battuta) e servizio vincente di Silvietta dopo un’invasione ospite: 11-13.

In attacco ce la caviamo (c’è anche il primo punto stagionale – mi pare – di Valentina), ma la difesa e la ricezione presentano qualche imperfezione; Ricciardi e Di Matteo (in battuta) ne approfittano e poi si apre una fase inguardabile della partita con 6 servizi sbagliati su 10 scambi. Da questo non onorevole punto di vista, siamo noi in leggero vantaggio.

Sul 17-21 c’è l’ultimo sforzo dell’Accademia, che si prende un set scivolato nell’inerzia: ace di Imperato fra 3 conclusioni efficaci della capitana Principe (19-25).

Ha brillato soltanto la stella di Di Matteo, impeccabile regista della formazione sannita.

Secondo set

Tutto un altro Oria e lo si vede dall’avvio strepitoso: 5-0.

Si vede anche che questo sarà il set del Koala, il nuovo soprannome della palleggiatrice celeste ispirato dalle modalità con cui costei esprime il proprio affetto alle compagne di squadra.

Dopo un attacco di Silvietta, Stefania mura un’azione offensiva ospite e poi ribatte a terra una ricezione lunga. L’azione offensiva murata doveva essere piuttosto potente visto che l’alzatrice brindisina rileva un avvenuto scambio di posto tra l’indice e l’anulare.

Questo fastidioso contrattempo non impedisce a Stefania di murare una seconda volta (insieme a Lucrezia), imitata subito dopo da Daniela (9-4).

Brigida Viscatale dimostra di possedere un’ampia gamma di conclusioni, incluse quella a pallonetto e quella di pugno, ma Lucrezia non ha messo in cantina le pipe e Ivana contribuisce a conservare il vantaggio per le padrone di casa (12-7).

Urlano le brindisine quando reputano che un’azione sia conclusa; urla anche Ricciardi che valorizza il recupero delle ospiti.

Lo scambio di grida non è molto apprezzato dall’arbitro, che invita le atlete in campo a tenere basso il volume.

Piuttosto vivace è anche il dialogo unidirezionale tra il coach e Priscilla. Così a occhio si direbbe che il tecnico reputi la prestazione del nostro libero perfettibile.

Non solo la pipe; anche il colpo di testa è un fondamentale che ormai fa parte a pieno titolo del repertorio di Lucrezia: così la nostra schiacciatrice, pardòn, centrale difende un pallone e nella prosecuzione della scambio riesce anche a schiacciare (di mano, però).

Sul 17-12 il Koala va a servire e sono altri fuochi d’artificio: due ace magnifici intervallati da un mani-fuori di Silvietta (20-12). Stefania sarà la miglior realizzatrice del set. Sento che prima della fine del campionato ci offrirà la soddisfazione di un set vinto con punti tutti suoi. Quando gioca così, yes, she can.

Imperato (muro) e Viscatale (ace) riducono il distacco, ma da buona centrale anche Lucrezia stoppa a cappuccio un attacco ospite prima di piazzare una diagonale da posizione difficile.

Ricciardi annulla una palla-set, ma poi la fortuna (del nastro) aiuta gli audaci e Lucrezia chiude il parziale realizzando il nono punto personale (sino alla fine ne farà altrettanti): 25-21.

Sì, sì, fermeremo anche l’Accademia e proseguiremo la nostra rimonta che ci porterà davanti all’Arzano nell’arco di 12 partite (prima non è matematicamente possibile). Sì!

Anche il Re della curva dà fiato alla trombetta pur senza perdere di vista le sfogliatelle e i babà affidati alla sua vigilanza data l’aria minacciosa che inspiegabilmente ho percepito nella squadra locale. Mi accusano di intelligenza con il nemico. Veramente, nel mio caso, intelligenza è una parola grossa; mi accusano di essere ‘nu skeggiàte quando sarebbe sufficiente un’occhiata al mio abbigliamento raffinato ed elegante per dimostrare il contrario.

Terzo set

Ace di Daniela. Se riprendiamo a servire come domenica scorsa è fatta. Kazinsky ci ha già contattato per prendere ripetizioni da noi (dovrebbe venire al palazzetto di Oria mercoledì).

Un ace, veramente, lo piazza anche Ferrone, ma quello che è appena iniziato sarà ricordato come il festival delle fast e a metterlo in scena purtroppo non siamo noi ma le nostre gentili ospiti. Ne ho contate 6 ma è una stima per difetto. E quando le fast riescono così bene è merito delle centrali ma anche della palleggiatrice, che questa sera detta i tempi come un metronomo e smarca le compagne come la Lo Bianco.

Una fast viene fischiata fuori, ma per le giallorosse era dentro e ne consegue qualche protesta. Per quanto erano buoni i babà, le sfogliatelle e i cioccolatini, posso garantire, con onestà, che era dentro.

L’incazzatura deve far bene alle ospiti visto che ci impongono un break di 7 punti (6-13).

Marcello introduce Simona Leone, generosa come sempre ma stasera la salute non l’accompagna.

Bene Lucrezia, Ivana e Silvietta, ma il volume di fuoco proveniente dall’altra parte della rete (per merito, in particolare, di Imperato e di Viscatale) compromette ogni speranza di avvicinamento.

Con Ivana (insidiosissima) al servizio e Lucrezia in prima linea, in verità, c’è un break di quattro punti (17-22), ma è troppo tardi; l’Accademia Ester chiude con un muro di Ricciardi ed una fast di Principe.

Quarto set

Buona partenza per le giallorosse, un po’ meno per la nostra ricezione (0-3), ma Stefania ritrova l’ispirazione offensiva e recuperiamo in fretta (3-3).

E’ l’ultimo sussulto della squadra celeste. Da questo momento in poi, infatti, le brindisine appariranno sempre più stanche e sempre meno lucide. La ricezione è in difficoltà e gli attacchi scarsamente incisivi.

Carmen Imperato inaugura una striscia da cinque punti in cui brilla un gancio-cielo (direbbe Dan Peterson) di Brigida Viscatale (3-8).

C’è un muro Stefania-Lucrezia, ma anche un muro Di Matteo-Principe, senza contare che la capitana giallorossa ha in serbo altre fast e altri primi tempi.

Il nostro martello centralizzato annulla un salvataggio miracoloso di Francesca Caggiula, libero che unisce riflessi eccezionali all’eleganza dei gesti tecnici.

Anche Silvietta recupera un pallone stendendo la mano sul parquet, ma lo svantaggio aumenta inesorabilmente.

Sul 6-14 coach Marcello reintroduce Valentina al posto di una Leonessa stanca e provata. Ha fatto quello che ha potuto, la cristiana; stasera le condizioni fisiche erano precarie.

Lucrezia va a segno da seconda linea e Ivana mette a terra due palloni; purtroppo, però, Viscatale chiude in bellezza la propria partita coronando l’ultimo set con 5 punti personali.

Ace di Ferrone e primo tempo a pallonetto di Principe (10-22).

Il parziale è virtualmente finito e i due tecnici decidono di dare spazio alle seconde linee. L’Accademia perde due babà in cambio di due goccioloni Strega: fuori Viscatale e Di Matteo, dentro Varricchio e Basile.

Nell’Oria si registra l’esordio di Giorgia Mastria, 13 anni, libero.

La piccina entra nel momento dell’orgoglio celeste, utile a ridurre uno svantaggio fin troppo vistoso: bell’attacco di Valentina e doppietta di Lucrezia, che questa sera trova nel nastro un amico fidato (13-22).

C’è il tempo per apprezzare una fast di Daniela, ma due nostri errori consecutivi consegnano la partita all’Accademia Ester (14-25).

Erano pochi gli spettatori questa sera. Se quei pochi hanno assistito al concerto neomelodico dopo la conclusione della partita, c’è da giurare che al palazzetto non verrà più nessuno fino al termine della stagione.

Eppure la cover-band di Gianni Vezzosi e di Gianni Celeste onora la grande tradizione della canzone d’autore italiana con brani forse troppo ricercati e filosofici per essere apprezzati dalla gente comune, che ormai non ha più buon gusto e si trastulla nella musica più dozzinale. Sono tempi duri per l’arte con la A maiuscola.

Noi ci abbiamo provato.

Si ringrazia la signora Wanda per le foto perfette.

Tabellino: Oria-Accademia Benevento 1-3 (19-25, 25-21, 17-25, 14-25)

Oria: Guacci 8, Cozzetto NE, Gallo Ingrao 8, Basile NE, De Tommaso 4, Lonoce 5, Mastandrea 6, Leone 0, Liace 18, Pisani (L), Mastria (2L), Carone NE – All. Presta.

Muri-punto 8, aces 7, errori in battuta 10.

Punti fatti 49 (65,3%), errori-punto avversarie 26 (34,7 %).

Accademia Benevento: Imperato 16, Pennetti NE, Ricciardi 10, Viscatale 17, Di Matteo 4, Ferrone 10, Principe 11, Basile 0, Varricchio 0, Caggiula (L) – All. Ruscello.

Muri-punto 5, Aces 7, errori in battuta 9.

Punti-fatti: 62 (64,6%), errori-punto avversarie: 34 (35,4%).

Fette di torta” su 171 scambi: PF Accademia 36,2%, PF Oria 28,7%, EP Oria 19,9%, EP Accademia 15,2%.

Arbitri: Mauro Chiechi e Beatrice Picerno.

Altri risultati: Arzano-ASCI Potenza 3-0, Trepuzzi-San Pietro V. 0-3, Lavello-Stabia 0-3, Gricignano-Spezzano 3-0, Livi Potenza-Caserta 3-2, Battipaglia-Turi 3-0.

Classifica: Arzano 42; San Pietro Vernotico 39; Stabia 32; Accademia BN 29; Gricignano 28; Caserta 27; Livi Potenza 21; ASCI Potenza 16; Spezzano 15; Battipaglia 13; Trepuzzi 12; Turi 11; Oria 5; Lavello 4.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Caserta 150,00; Turi 50,00; ASCI Potenza e Oria 40,00; tutte le altre 0,00.

Tutto fermo.

Prossimo turno: Spezzano-Oria, sabato 12 febbraio, ore 18.30.


TARANTO-ACCADEMIA BENEVENTO 3-1

18 aprile 2010

Sabato 17 aprile 2010 – ore 19.00

Ultima spiaggia.

La prima di una serie di finali.

Chiamiamola come vogliamo, ma questa con l’Accademia Benevento è una partita da vincere a tutti i costi: un successo pieno ci consentirebbe di sperare ancora; una sconfitta o una vittoria al tie-break sancirebbero la fine virtuale della stagione.

Ogni dettaglio è importante e la scaramanzia raggiunge livelli inauditi.

Per quello che mi riguarda, ho ancora la macchina in officina per il tagliando e proprio oggi ritorno da Roma. In mattinata, alle 6.01, ho avuto il piacere e l’onore di fare colazione al Caffé Trombetta, affianco alla stazione Termini.

Non ho capito piccé u cornett’ cu ‘a crem’ sullo scontrino viene definito “lieviti assortiti”…

Per la prima volta in assoluto raggiungo la palestra in autobus; in caso di vittoria so già che mi toccherà ripetere questa esperienza.

Non quella di andare a Roma prima della partita, s’intende, ma quella di usare l’autobus.

Angelo indossa una maglietta dal messaggio piuttosto esplicito. In caso di vittoria, dovrà indossarla di nuovo.

Ivana, prima della partita, tocca le tette di una compagna di squadra. In caso di vittoria, dovrà ripetere il palpeggiamento.

Non si potrebbe fare che Ivana viene con l’autobus e io tocco le tette delle giocatrici…? Magari vinciamo con meno patemi.

E poi che cavolo: cinque anni che seguo la squadra e nessuna mi ha mai fatto toccare niente; neanche una palpatina ad una chiappa…

Vorremmo abbandonare questi pensieri licenziosi e concentrarci sui contenuti tecnici della partita, ma la presenza in campo di Valeria Ricciardi non facilita questo percorso di purificazione mentale.

Gli spalti sono pieni di tifosi ospiti, un po’ perché lo staff è piuttosto nutrito e un po’ perché il gioiellino del Salento, Eleonora Carbone, ha attirato parenti e amici, giustamente orgogliosi della piccina.

Per fortuna il sonoro dei sostenitori jonici è affidato a Michele-re-della-curva con la trombetta azzurra.

E in ogni caso gli spettatori di prestigio non mancano: Clara Clemente (alla vigilia del suo compleanno) e Laura Passaro porteranno bene con la sola presenza. Le grandi campionesse si vedono anche da questo.

E c’è anche Rossella, ex Palafiom e oggi diretta avversaria nella lotta per la salvezza. Potremmo appiopparle un pestone sul piede in vista dell’incontro di domani oppure chiuderla nel bagno della scuola fino a lunedì…

Ma torniamo un attimo allo staff sannita.

Ho sempre additato questa società quale esempio di buon senso in un volley fin troppo affollato di millantatori e di bidonisti. All’Accademia hanno fatto programmi realistici rinunciando alla serie A2 e costruendo una squadra adeguata alle risorse reali. I risultati stanno dando loro ragione, senza contare che non hanno perso la faccia e la credibilità come certi personaggi pieni di parole e di promesse e poveri di soldi e di serietà.

Ma adesso ho un altro motivo per ammirare questa squadra: oltre all’organizzazione e a Valeria Ricciardi, devo sottolineare la multimedialità. Sono ben due le telecamere che riprendono la partita; tenuto conto che c’è anche la nostra, oggi il Maria Pia sembra la casa del Grande Fratello…

E poi c’è il celebre Renato Melillo, il miglior fotografo del campionato (oltre che uno dei più copiati…). Visto che finalmente avremo foto professionali, vi rimando al sito della società sannita: http://www.accademiavolley.it/home.asp

Nessuno, però, ci ha portato i cioccolatini Strega e questo è un errore che l’Accademia pagherà caro. Pagherà con la sconfitta.

Formazioni.

Il Taranto di Arzano è confermato in blocco: Alessandra Certa in palleggio, Silvia Mastandrea opposto, Gisela Scialacomo e Simona Leone laterali, Cristiana Zonca e Silvia Renna centrali, Ivana Gallo Ingrao libero.

In panchina con coach Marcello Presta: Giulia Basile e Priscilla Pisani.

L’unica variazione di ruolo è la gastroenterite: Silvietta e Pocahontas l’hanno ceduta a Simona Mereu, che comunque è in tribuna.

L’allenatore Vittorio Ruscello ripropone Giuditta Tancredi, all’esordio da titolare sabato scorso, in diagonale con l’alzatrice Eleonora Carbone; Valeria Ricciardi e Daniela Stabile sono le bande, Anna Maria Ferrone e Rosa Principe le centrali, Emilia Gaudio il libero.

In panchina: Erica Lestini, Martina Labianca, Erika Mancini, Letizia Guadagnino, Roberta Basile ed Enrica Varricchio.

Primo set

Ottimo inizio; Taranto c’è e ci crede: fast di Silvia, doppio attacco di Gisela (con splendido pallonetto), magia di Ale, che piazza in rovesciata ad una mano un pallone vagante al centro della rete, e servizio vincente della nostra palleggiatrice (5-1).

Ma l’Accademia mura fin troppo frequentemente in questa fase: prima Ricciardi, poi Principe e infine Ferrone, a conclusione di un break da 5. Adesso siamo sotto (7-10).

E’ l’ora di Silvietta: prima schiaccia una perfetta alzata di Silvia e poi realizza due servizi vincenti consecutivi, il primo dei quali sfruttando il nastro-culo. Beh, non è detto che sia culo; ho sentito dire che alcuni giocatori mirano al nastro.

Certo è che Silvietta è una battitrice favolosa: questo è già il 41^ ace stagionale.

Le nostre centrali siglano il sorpasso, ma poi subiamo il pareggio di Ricciardi, autrice di un bel lungolinea (15-15).

Gisela è la protagonista della svolta del set: mura con Cris e poi attacca dalla banda, inaugurando e chiudendo un break da 4 (19-15).

Duplice attacco di Silvietta, reazione di Ferrone e poi una fast di Silvia, un ace di Simona ed un tiro fuori delle ospiti chiudono il primo parziale (25-20).

Secondo set

Coach Ruscello conferma Lestini, che alla fine del primo set era subentrata alla ragazza col turbante.

Quando trova spazio Ricciardi è micidiale, ma il nostro mitico sottotenente di vascello stoppa per due volte consecutive i tiri dell’avvenente schiacciatrice ospite (4-1).

Cristiana ha fretta di tornare alla base visto che il volo è stato cancellato per via della nube di cenere islandese.

Oggi ho capito cos’è la globalizzazione. Le eruzioni di uno sperduto vulcano dell’Islanda condizionano la presenza in campo di una giocatrice di pallavolo in una altrettanto sperduta palestra ai margini della Salinella…

Barack Obama ha annunciato che l’uomo andrà su Marte; chissà se – in un’ottica di globalizzazione – questo fatto avrà ripercussioni positive o negative sull’apertura di certi portafogli di Montescaglioso…

Torniamo alla partita. C’è una palla annullata tra le contestazioni.

Sul 5-3 (diagonale di Ricciardi) Taranto prende il volo con un parziale di 10-2 in cui c’è un po’ di tutto: primo tempo tostissimo di Cris, pipe di Gisela, ace nastro-culo di Silvietta (ha mirato) e fast di Silvia dopo una spettacolare alzata di Ale.

C’è stato anche un tentativo di secondo tocco da parte di Carbone. Non è riuscito, ma non ha neanche fatto danni. Nulla di irreparabile, insomma; però mentre la piccina lo eseguiva coach Ruscello è parso un po’ contrariato.

Perché gli allenatori non gradiscono i secondi tocchi? Io continuo a credere che sia la giocata più spettacolare della pallavolo.

Povere palleggiatrici; nessuno le capisce…

Con il quarto ace odierno di Silvietta il Taranto va sul 15-5 e il muro-difesa sta funzionando a meraviglia. Grandi centrali, ma molto brave anche Ivana e Gisela nelle retrovie.

Entra Varricchio per far rifiatare il gioiellino del Salento; l’Accademia rosicchia punti, ma Silvia offre alle compagne otto palle-set (24-16).

Le sannite ne annullano tre, ma Simona si allena a diventare la risolutrice del match (25-19).

Terzo set

Strepitosa Gisela che passa da sinistra e anche da destra, ma l’Accademia replica ad ogni colpo ed è in vantaggio alla prima pausa tecnica (6-8).

Tra le ospiti è rientrata Carbone, ma c’è una novità: Guadagnino junior al posto di Lestini. Il segnapunti prende un Moment dalla borsa medica del Taranto; mister Ruscello, infatti, non ci sta facendo capire più un tubo…

Anche sul parquet la situazione è critica: Benevento sta difendendo tutto e far cadere palla a terra è diventata un’impresa.

Ricciardi, Stabile e Principe aumentano il vantaggio (10-15).

Viene fischiata una doppia a Cristiana, che per cinque minuti buoni ha deciso di sperimentarsi come palleggiatrice. Non è male, ma purtroppo l’Accademia sta dominando.

Muro Ferrone, mani-fuori Stabile ed ace di Carbone (12-23) con urletto d’ordinanza.

Orgoglio tarantino (Silvietta, Leo e Silvia), ma è troppo tardi e a Stabile basta piazzare un tiretto nel vuoto della nostra metà campo per aggiudicarsi il set e per scatenare una certa irritazione di coach Marcello che non ha gradito il buco difensivo (16-25).

Quarto set

E’ un momento difficile. Il Taranto sembra stanco e l’Accademia ha perfezionato i meccanismi tattici. Il turno in battuta di Guadagnino è un ulteriore elemento di criticità per noi.

C’è uno scambio che dura tre quarti d’ora e che si conclude (a favore dell’Accademia) con un lungo applauso per tutte. Segue la richiesta di verifica delle formazioni ma è evidente che si tratta di una legittima scusa per rifiatare.

Sullo 0-5 Guadagnino junior serve di poco fuori. A fine partita, testimoni ben piazzati diranno che effettivamente era fuori; siccome, però, la sorella di Guadagnino è bona, io dico che era sulla linea…

Carbone smarca Principe che piazza la fast (3-6).

Gisela realizza il suo 300^ punto stagionale e Silvietta completa l’operazione sorpasso (8-6).

Miracolo Ricciardi su una bomba di Cristiana, ma il vantaggio del Taranto aumenta con Silvietta (13-9).

Diminuiscono le imprecisioni offensive delle ospiti e la difesa continua a viaggiare su rendimenti elevati; la conseguenza è che l’Accademia rimonta mentre il Taranto si innervosisce e si sfilaccia (14-16).

Ma è adesso che le ragazze compiono un capolavoro di cuore prima ancora che di tecnica. Perdere il set vuol dire perdere il campionato e nonostante la stanchezza dilagante, Gisela e compagne trovano le forze e l’orgoglio per reagire.

Ale pareggia con un ace (17-17), Cristiana scaraventa a terra un primo tempo al fulmicotone (19-18) e Gisela rafforza il vantaggio con l’ennesimo servizio vincente di squadra (21-18).

Vorrei che fosse già finita.

Facendo un paragone con i tempi gloriosi della serie C, qui non è come a Tuglie, una sfida da godersi in ogni istante, anche quando si è in svantaggio. Qui, semmai, è come a Corsano, una sofferenza da chiudere al più presto. E’ come un rigore che si preferisce non guardare.

Ferrone pareggia con un primo tempo (21-21).

Essendo l’ora del cuore, viene fuori una giocatrice dal grande carattere e dalla generosità infinita: Simona Leone.

E’ magnifica da posto quattro: ci riporta in vantaggio (22-21), replica a Ferrone (23-22) e poi piazza con grande precisione un pallone nell’incustodito posto uno avversario (24-22). Cuore di Leonessa!

L’Accademia attacca, ma il muro imperioso di Silvia respinge l’ultimo assalto e regala al Taranto la vittoria della speranza.

E’ inutile guardare la classifica. Dobbiamo vincere al PalaCaliendo con la Livi. Dura. Quasi impossibile sulla carta. Ma le partite “possibili” ci sono sfuggite di mano; se vogliamo salvarci adesso è l’ora dell’impresa.

A proposito di imprese, “Finalmente vincenti” è il titolo che esalta il nostro ritorno alla vittoria dopo tre lunghi mesi.

“Finalmente Vincenti” (con la V maiuscola) sono le mie personali congratulazioni a Viviana Vincenti, che in serata ci ha dato la notizia della promozione in B1. Il campionato era saldamente in pugno al Sala Consilina già da Natale, in pratica, ma il successo nello scontro al vertice con il Divino Amore Roma ha prodotto i punti che ancora mancavano alla matematica.

Ci fa piacere che Vivi abbia ritenuto opportuno rendere partecipi anche noi. Nel Taranto ci sono tanti suoi amici e altri ancora ce ne sono in provincia. Ovunque abbia giocato, Viviana ha lasciato ottimi ricordi perché è una grande giocatrice ed è soprattutto una splendida persona.

Tanti auguri, Vivi.

Siamo felici per te! Anzi, siamo… Felicetti.

‘A fava e ‘u scuèrcele

DANIELA: Oggi sarebbero tutte fave, in verità. Per non fare torto a nessuna delle atlete tecnica-e-cuore che abbiamo apprezzato stasera, vorrei rendere omaggio ad una ragazza che non indossa mai la maglia da gioco ma durante la settimana affida alla lavatrice un consistente numero di maglie da allenamento sudate. Non sappiamo come andrà a finire questa stagione; sicuramente Daniela ha già conquistato apprezzamento e riconoscenza. Senza contare che sa toglierci qualche castagna dal fuoco anche fuori dalla palestra.

SIMONA: Sei vittima del virus e vieni al Maria Pia a vedere la partita?! Non avresti dovuto essere qui. Io, al tuo posto, avrei fatto una visita di cortesia a casa di Michela visto che domenica prossima… Scherzo, Michi, lo sai che ti vogliamo bene.

Tabellino: TARANTO-Accademia Benevento 3-1 (25-20, 25-19, 16-25, 25-22)

Taranto: Zonca 12, Mastandrea 12, Scialacomo 14, Pisani NE, Basile NE, Renna 10, Certa 4, Leone 10, Gallo Ingrao (L) – All. Presta.

Aces 9, errori in battuta 7, muri-punto 6.

Accademia Benevento: Carbone 5, Ricciardi 13, Stabile 19, Lestini 0, Tancredi 0, Labianca NE, Mancini NE, Ferrone 13, Principe 9, Guadagnino 1, Basile NE, Varricchio 0, Gaudio (L) – All. Ruscello.

Aces 5, errori in battuta 6, muri-punto 7.

Arbitri: Vito Caragnano (BR) e Gianluca Mallardi (BA).

Durata set: 20’, 24’, 22’, 30’ – Durata totale dell’incontro: 1.45’.

Altri risultati: Acquaviva delle Fonti-Sarno 1-3, San Pietro Vernotico-Azzurra Molfetta 3-1, Centro Ester NA-Leonessa Altamura 3-0, V.Altamura-Arzano 3-1, AS Benevento-Battipaglia 0-3, Salerno-Livi Potenza 0-3, ASCI Potenza-Oria 3-0.

Classifica: Sarno 67; San Pietro Vernotico 65; Centro Ester NA 63; Azzurra Molfetta 60; Battipaglia 59; Arzano 57; Livi Potenza 42; AS Benevento 40; ASCI Potenza 35; Accademia BN e V.Altamura 31; TARANTO e Oria 27; Leonessa Altamura 23; Acquaviva delle Fonti 21; Salerno -3.

Verdetti matematici: Acquaviva delle Fonti retrocesso in C.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Salerno 1.600,00; Azzurra Molfetta 470,00; Leonessa Altamura 400,00; Oria 200,00; V.Altamura 160,00; Sarno e Accademia BN 120,00; ASCI Potenza 105,00; Acquaviva delle Fonti 40,00; tutte le altre 0,00.

Tutto fermo.

Prossimo turno: Livi Potenza-Taranto, domenica 25 aprile 2010, ore 18.00, PalaCaliendo, via Cirillo 10.


TARANTO-AS BENEVENTO 0-3

21 marzo 2010

Sabato 20 marzo 2010 – ore 19.00

Prendi un respiro,

lasciati andare,

prendi la spinta

per saltare.

(…) Ora credimi ancora,

cambia il destino,

non ti voltare

(se vuoi salvarti)

e non ci pensare

(Marco Mengoni, Credimi ancora)

E’ una sconfitta pesante anche se dalla classifica non si evince la gravità della situazione. Per coglierla appieno bisogna dare uno sguardo anche al calendario.

Mancano sei partite: i miracoli ad Arzano, a Potenza, a Sarno e con l’Azzurra Molfetta bisogna cercarli, ma francamente sembrano di difficile realizzazione; restano gli scontri diretti casalinghi con la Volley Altamura e con l’Accademia. Intanto, questi scontri diretti bisogna vincerli entrambi (e si tratta di avversarie toniche e motivate); poi arriveremmo a 30 punti.

Basteranno? Basterebbero?

L’anno scorso all’Azzurra Molfetta non bastarono 39 punti (anche se poi fu ripescata in qualità di miglior quintultima).

Insomma, nulla è perduto e si lotterà fino alla fine, ma la sconfitta con l’AS Benevento è una mazzata di non poco conto. Siamo sull’orlo del baratro, come disse qualcuno. A tenere viva la speranza è la consapevolezza che nella nostra squadra ci sono giocatrici che possono compiere grandi imprese.

Le sannite si sono dimostrate superiori e la loro vittoria è limpida e meritata, ma duole essere stati in vantaggio in tutti i tre set di questa partita delicatissima (23-18 nel primo, 17-13 nel secondo, 22-21 nel terzo) e non essere poi riusciti a chiudere i parziali con la dovuta “cattiveria”. E dire che ad essere privo di stimoli avrebbe dovuto essere il Benevento, troppo lontano dalla B1, già ampiamente al sicuro dalla C.

Il Maria Pia ritrova la trombetta, affidata ad un altro Michele, nuovo re della curva. Ahimé, non è bastata neanche la riesumazione della trombetta.

Coach Marcello Presta schiera Alessandra Certa in palleggio, Silvia Mastandrea opposto, Gisela Scialacomo e Simona Leone laterali, Silvia Renna e Angela Stufano centrali, Ivana Gallo Ingrao libero.

In panchina: l’assistant coach Angelo Soranno, Simona Mereu, Giulia Basile e Priscilla Pisani.

L’AS Benevento è privo della campionessa europea Over 15, Teresa Agozzino (che saluto con stima e affetto), e della palleggiatrice Chiara Lonardo.

Mister Vincenzo Feleppa adatta al ruolo di alzatrice Anna Silvia Piscopo (con buoni risultati, vedremo) e le affianca Maria Mauriello opposto, Mara Napolitano e Alessandra Ricci laterali, Miriam Napolitano e Giovanna Bernardi centrali e Valentina Musto libero.

A disposizione: Valeria Leone, Angela Faiella ed Eleonora Balducci.

Due parole sulla statura: Piscopo in palleggio giocherà molto bene, ma, al di là delle alzate, costituirà con la sola presenza un’arma psicologica terribile. La squadra gialloblu, infatti, presenta prime linee che sembrano il muro costruito tra Israele e i territori palestinesi. Fanno impressione.

Escludendo i liberi, la statura media del sestetto tarantino è 1,76 (con l’ingresso di Giulia guadagneremo un centimetro); quella del sestetto ospite è 1,82.

Altra curiosità: l’atleta meno alta del Benevento è una centrale, Bernardi: “appena” 1,75, distanziata di ben 5 cm dalla penultima. Vabbè, ma quando si è il giocatore più forte del XX secolo, i centimetri contano fino a un certo punto.

A mio modesto avviso, per concludere con l’argomento, i 12 muri-punto delle sannite sono spiegabili anche con questa evidente differenza di statura.

Primo set

Subito un muro di Mara e Benevento avanti con Mauriello e Ricci (1-4).

Errore in battuta di Ale, che comunque merita un encomio per una serie positiva di ben sette partite senza imprecisioni in battuta. L’ultimo servizio sbagliato risaliva al girone d’andata, Taranto-Sarno, secondo set, 9 gennaio. Brava la piccina nostra. E tanti auguri per l’onomastico, fra l’altro.

Altro muro subìto, altro errore in battuta: siamo 4-7.

A questo punto si incartano sia il tabellone elettronico che l’AS Benevento; Taranto entra prepotentemente in partita.

Break da 7 avviato da un pallonetto di Silvietta e proseguito con un ace di Angela, due irregolarità delle ospiti, un primo tempo ed un muro di Silvia e un attacco della Leonessa (11-7). Brava Angela, che con  suoi servizi ai limiti del campo sta creando qualche disagio alla ricezione avversaria.

Il Benevento riprende a murare (Miriam e Bernardi), ma Silvia in questa fase è a dir poco fantastica (altri 3 punti) e Silvietta fa il resto.

Dal 16-11 sono tutti cambi-palla. La partita diventa più equilibrata ma lo spettacolo stenta a decollare. Molti errori punto.

Da segnalare un attacco di Mauriello dentro la linea dei tre metri che più che un attacco è un tentativo di trivellazione del parquet.

La partita viene interrotta per cinque minuti in attesa che una squadra di operai ricostruisca la pavimentazione.

Bellissimo il lungolinea di Gisela che avrebbe dovuto costituire l’ipoteca del Taranto sul set (23-18).

Purtroppo le cose vanno diversamente: un muro di Bernardi ed una stratosferica Mauriello recuperano tutto lo svantaggio ed offrono addirittura un set-point alle ospiti (23-24).

Gisela l’annulla, ma Mauriello ottiene un mani-fuori (povere le mani di ci è capitàte…) e noi mandiamo a lato l’ultimo pallone (24-26).

Ci siamo giocati un set e – facendo le dovute grattate – speriamo di non esserci giocati altro.

Secondo set

Ogni volta che al Maria Pia c’è coach Lo Re, la domanda sorge spontanea: chi sarà venuto ad osservare?

Ogni volta che al Maria Pia c’è coach Lo Re, facciamo figure di merda e così, quali che fossero i suoi interessi, temiamo che il tecnico sia ritornato a San Vito senza grandi soddisfazioni.

Però ogni volta, quasi ogni volta che io vado al Palamacchitella, il San Vito dei Normanni vince e questo non è mica giusto: non c’è reciprocità…

A impressionare tutti favorevolmente è la solita Mauriello, che con i suoi bolidi lancia il secondo parziale (2-7).

Anche questa volta, però, il Taranto reagisce: Gisela va a segno per tre volte, Silvia compie un salvataggio miracoloso e Silvietta infila la difesa ospite con un bel lungolinea.

Ace di Alessandra (9-8)!

L’equilibrio si spezza sul 13-13: fast di Silvia, muro “sporco” di Gisela e duplice ace di Simona (17-13).

Sul più bello c’è un altro black-out: ben tre muri gialloblu, un attacco di Mauriello, ma soprattutto quattro errori-punto nostri costituiscono il parziale di 8-0 per il Benevento (17-21).

L’ingresso di Paoletta in tribuna porta un raggio di luce in cotanta tenebra ed il Taranto non si dà per vinto: recuperiamo due punti, ma poi non riusciamo a costruire un’azione per via di due giocatrici che si scontrano in campo (19-22).

Con Paoletta c’è anche la più stimata dietologa di Taranto, Anna Rita Mascellaro, e così le facciamo un po’ di pubblicità gratuita anche se il suo primato è insidiato dal professionista a cui si è recentemente rivolta una nostra atleta. Ignoriamo come si chiami; sappiamo, però, che si è specializzato ad Auschwitz.

Un po’ in disparte fino adesso, Alessandra Ricci si assume la responsabilità di schiacciare a terra con determinazione due palloni fondamentali (19-25).

Terzo set

Implacabile Mauriello: sei dei primi otto punti del Benevento sono suoi (5-8). Prima della pausa tecnica, però, succede altro.

Silvietta continua a piazzare pallonetti, ma Leo cade male e deve abbandonare il parquet per qualche minuto.

Entra Pocahontas.

Su un attacco di Mauriello, proprio Giulietta oppone il primo muro vincente della carriera. E’ un muro a due – ad essere sinceri – e sia Giulia che Silvia hanno toccato il pallone.

Il punto lo assegniamo volentieri a Giulia così in settimana si sentirà in obbligo di portare altri bigné per festeggiare il primo muro vincente in B2 in comproprietà (e ci riserviamo il diritto di chiedere ulteriori bigné per il primo muro esclusivo…).

Anzi mettiamo pure la foto in una cornicetta celebrativa come quelle dei quaderni di prima elementare.

Prima e dopo il muro ci sono altre due fast da manuale di Silvia, a mio avviso la migliore delle biancoblu.

Al time-out tecnico Leo è già rientrata in campo.

Bel Taranto e bella partita in questa fase: ennesima fast di Silvia, pallonetto di Gisela ed ace della centrale salentina (9-8).

Doppietta di Silvietta, che fa anche rima (12-10).

Le nostre ci hanno provato; non c’è nulla da dire.

Nel Benevento, però, si segnala un’ottima Bernardi, grande protagonista del parziale, ed anche le nipotine del presidente della Repubblica contribuiscono al vantaggio ospite (12-16).

Taranto resta a galla con ulteriori attacchi di Silvietta e con una pipe di Gisela.

La schiacciatrice argentina trascorre una serata molto impegnativa: riceve, difende, attacca, mura anche. Non so se stia stata lei a riparare il cancello d’ingresso alla palestra tra un set e l’altro.

Pallonetto di Ricci, errore in battuta tarantino e il destino sembra segnato: 17-21.

Invece no; c’è l’ennesima reazione che – col senno di poi – servirà soltanto a prolungare l’illusione e dunque a rendere più amara l’agonia.

Mani-fuori di Gisela, muro Silvietta-Angela, pallonetto Silvietta e tiro fuori delle ospiti dopo che Ivana ha perso una taglia di reggiseno per difendere un attacco di Mauriello.

Siamo in vantaggio per 22-21, ma la nostra partita finisce qui: attacco a lato, ace di Miriam con grave incertezza della nostra ricezione, primo tempo di Bernardi e ultimo tiro fuori delle biancoblu (22-25).

E adesso siamo un po’ come il PD pugliese: entrambi nella merda, entrambi per nostre responsabilità; l’unica differenza è che noi non ci siamo arricchiti con i 12mila euro al mese di Frisullo. Anzi…

Benevento si conferma “bestia nera” del Taranto, con l’eccezione della partita d’andata di quest’anno. Veniva da quattro sconfitte consecutive, ma anche questa volta siamo riusciti a risolvere crisi altrui.

Sembra che il ministro del Tesoro greco abbia già chiesto un appuntamento alla società tarantina; altro che aiuti dall’UE.

‘A fava e ‘u scuèrcele

GIUSEPPE: Non soltanto dedica parte del suo tempo libero agli allenamenti; decide anche di condividere con la squadra le caratteristiche zeppole nel giorno del suo onomastico. Un bel gesto.

KATIA: Aveva detto che sarebbe venuta alla prossima partita in casa, cioè questa, ma poi nisciùne l’ha viste. T’amma a mettere sus’ ‘a bust’ d’ ‘u latte pure a te…?!

Tabellino: TARANTO-AS Benevento 0-3 (24-26, 19-25, 22-25)

Taranto: Mastandrea 13, Scialacomo 13, Mereu NE, Basile 1, Renna 13, Stufano 2, Certa 1, Pisani NE, Leone S. 4, Gallo Ingrao (L) – All. Presta.

Aces 5, errori in battuta 9, muri-punto 5.

AS Benevento: Ricci 4, Leone V. NE, Faiella NE, Mauriello 19, Bernardi 8, Piscopo 3, Balducci NE, Napolitano Mi. 7, Napolitano Ma. 4, Musto (L) – All. Feleppa.

Aces 3, errori in battuta 7, muri-punto 12.

Arbitri: Giuseppe Valente (BR) e Maria Luisa Traversa (BA).

Durata set: 21’, 24’, 26’ – Durata totale dell’incontro: 1.17’.

Altri risultati: Sarno-Centro Ester 3-1, V.Altamura-San Pietro Vernotico 0-3, Azzurra Molfetta-Salerno 3-0, Arzano-Battipaglia 1-3, Livi Potenza-Acquaviva delle Fonti 3-0, Accademia BN-ASCI Potenza 3-1, Oria-Leonessa Altamura 3-0.

Classifica: Sarno 58; San Pietro Vernotico 57; Centro Ester NA 55; Azzurra Molfetta 54; Battipaglia 52; Arzano 51; AS Benevento 40; Livi Potenza 38; ASCI Potenza 29; Accademia BN 28; TARANTO e Oria 24; Leonessa Altamura 23; V.Altamura 22; Acquaviva delle Fonti 21; Salerno -3.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Salerno 1.600,00; Leonessa Altamura 400,00; Azzurra Molfetta 310,00; ASCI Potenza 255,00; Oria 200,00; V.Altamura e Sarno e Accademia BN 120,00; Acquaviva delle Fonti 40,00; tutte le altre 0,00.

Multa da 150,00 all’ASCI Potenza e all’Azzurra Molfetta perché a causa di un tentativo di rissa si rendeva necessario sospendere la partita per cinque minuti.

Prossimo turno: Taranto-V.Altamura, sabato 27 marzo 2010, ore 19.00, Istituto Maria Pia, via Galilei.


PARTE L’ASTA PER I CIOCCOLATINI STREGA

19 marzo 2010

Il 20 marzo l’AS Volley, il 17 aprile l’Accademia.

Nell’arco di un mese il Maria Pia ospiterà per ben due volte squadre di Benevento.

Quale di queste due squadre recherà in dono il maggior numero di cioccolatini Strega all’addetto-stampa della Pallavolo Taranto?

Naturalmente non si tratta di corruzione: la contropartita non può essere la frode sportiva, ossia la sconfitta della squadra jonica. Noi vogliamo e dobbiamo salvarci ed entrambi gli incontri rivestono un’importanza enorme.

Tuttavia, è ormai acclarato che chi porta doni a Trombetta poi ottiene soddisfazioni. Le mozzarelle di bufala di Silvia e Gisela, così come la pastiera nell’anno successivo, favorirono la vittoria del Salerno. La cartolina della Tonon non permise all’Ostuni di battere il Taranto, ma permise comunque alle gialloblu di salvarsi (e fu proprio la Tonon a segnare i punti decisivi nell’ultima giornata di campionato).

Vedrete che la Fenomena, dopo il gentile omaggio della maglia, sarà convocata in Nazionale, come è giusto che sia.

Al contrario, il Lanciano non portò il calendario richiesto e perse 3-1.

Angelica Tricarico omise di preparare la torta al cioccolato ed in settimana ebbe un lieve incidente che la costrinse a portare il collare per qualche giorno.

Non voglio aggiungere altro.

La squadra sannita che porterà il maggior numero di cioccolatini Strega non muterà il proprio destino nella partita con il Taranto, ma atlete e staff vivranno un anno ricco di amore, fortuna, soldi e salute.

Non vi dico se ci aggiungete pure una delizia al limone…

Le giocatrici della squadra che ne porterà di meno o che non ne porterà affatto, invece, non tromberanno fino al 2014, si ritroveranno sempre nella fila più lenta ai caselli e negli uffici, vedranno il loro potere d’acquisto ridursi del 20% e soffriranno di coliche per tutta l’estate.


CALCOLIAMO IL TASSO DI DOMESTICITA’

9 marzo 2010

Non sono abbastanza esperto di pallavolo per sapere se esiste già o se si tratta di una mia invenzione. Presumo che esista già. In ogni caso io lo definirei “tasso di domesticità”.

Ho cercato di stabilire con un criterio matematico quale fosse la squadra del nostro girone più condizionata dal fattore campo. Mi sono venuti in mente due metodi, ma il primo mi sembra più attendibile.

METODO A

Il primo metodo è questo: si calcola l’efficienza di ogni squadra in casa (percentuale della somma dei punti vinti rispetto a quelli disponibili nelle partite interne), poi si calcola l’efficienza in trasferta (percentuale della somma dei punti vinti rispetto a quelli disponibili in incontri esterni) e infine si calcola la differenza.

Ad esempio, il Taranto ha giocato in casa 11 partite (dunque, 33 punti in palio) ed ha ottenuto 15 punti (in realtà sono 12, ma diamo per scontato che il giudice sportivo domani ce ne assegni altri 3). In questo caso, il Taranto ha conquistato il 45,4% dei punti distribuiti al Maria Pia.

Diciamo che la soglia di sufficienza sarebbe il 66,6% (ovvero la media di 2 punti su 3), ma è chiaro che dipende dagli obiettivi di ogni formazione.

In trasferta il Taranto ha giocato 11 partite (33 punti disponibili) ed ha ottenuto 9 punti, ossia il 27,2%.

Il Taranto ha dunque un tasso di domesticità di 18,2, che scaturisce dal calcolo 45,4 – 27,2 = 18,2. Questo è il peso rivestito dal fattore campo per la nostra squadra.

Ho fatto lo stesso calcolo per tutte le formazioni del girone.

Prima di arrivare ai risultati, però, prendiamo in esame l’efficienza interna di tutte le squadre, da cui si evincono le squadre più “spietate” tra le mura amiche.

Il calcolo della tabella seguente è elaborato così: si considerano tutti i punti a disposizione negli incontri casalinghi e tra questi si calcola la percentuale di quelli vinti dalle varie squadre.

EFFICIENZAIN CASA % CASA PT CASA
San Pietro Vernotico 93,9 % 31/33
Arzano 93,9 % 31/33
Battipaglia 87,8 % 29/33
Centro Ester NA 84,8 % 28/33
Sarno 84,8 % 28/33
Azzurra Molfetta 81,8 % 27/33
AS Benevento 78,8 % 26/33
Livi Potenza 57,5 % 19/33
Oria 51,5 % 17/33
Leonessa Altamura 51,5 % 17/33
Acquaviva delle Fonti 46,6 % 14/30
TARANTO 45,4 % 15/33
ASCI Potenza 39,3 % 13/33
Accademia BN 39,3 % 13/33
Volley Altamura 30,5 % 11/36
Salerno 0 % 0/33

I fortini (quasi) inespugnabili sono, dunque, quelli di San Pietro Vernotico e di Arzano (93,9%). Le brindisine hanno ceduto soltanto 2 punti alla Livi Potenza; le arzanesi 2 punti al Sarno.

Le nostre prossime trasferte, guarda caso, sono proprio a San Pietro e ad Arzano, la qual cosa è piuttosto inquietante…

Non scherza neanche il Battipaglia (87,8%).

Le squadre più vulnerabili in casa sono, invece, il Salerno (0%), la Volley Altamura (30,5%) e l’ASCI Potenza (39,3%).

Ora vediamo i rendimenti in trasferta.

EFFICIENZAFUORI CASA % FUORI PT FUORI
Centro Ester NA 72,7 % 24/33
Sarno 72,7 % 24/33
Azzurra Molfetta 63,6 % 21/33
San Pietro Vernotico 60,6 % 20/33
Arzano 51,5 % 17/33
Battipaglia 51,5 % 17/33
ASCI Potenza 48,4 % 16/33
Livi Potenza 39,3 % 13/33
Accademia BN 36,3 % 12/33
AS Benevento 33,3 % 11/33
TARANTO 27,2 % 9/33
Volley Altamura 26,6 % 8/30
Acquaviva delle Fonti 19,4 % 7/36
Leonessa Altamura 18,1 % 6/33
Oria 12,1 % 4/33
Salerno 0 % 0/33

Le squadre più efficienti fuori casa sono il Sarno e il Centro Ester, che hanno conquistato il 72,7% dei punti in palio (e non sarà un caso che si tratti anche delle due squadre in testa alla classifica). Segue l’Azzurra Molfetta (63,6%).

Chiudono la graduatoria il Salerno (0%), l’Oria (12,1%) e la Leonessa Altamura (18,1%).

A questo punto, possiamo, calcolare il cosiddetto tasso di domesticità:

TASSO DI DOMESTICITA’ DIFF. % CASA – % FUORI
AS Benevento 45,5
Arzano 42,2
Oria 39,4
Battipaglia 36,6
Leonessa Altamura 33,4
San Pietro Vernotico 33,3
Acquaviva delle Fonti 27,2
Azzurra Molfetta 18,2
Livi Potenza 18,2
TARANTO 18,2
Centro Ester NA 12,1
Sarno 12,1
Volley Altamura 3,9
Accademia BN 3,0
Salerno 0
ASCI Potenza – 9,1

La squadra più “casalinga”, quella cioè che vanta (o denuncia, dipende dai punti di vista) la maggior differenza tra rendimento interno ed esterno, è dunque l’AS Benevento (ha il 78,8% di efficienza interna e il 33,3% di efficienza esterna), seguita dall’Arzano (42,2) e dall’Oria (39,4).

A testimonianza dell’importanza rivestita dal fattore campo anche nella pallavolo, c’è solo una squadra che, sino a questo momento, ha ottenuto risultati migliori lontano dalle mura amiche (l’ASCI Potenza).

METODO B

Il secondo criterio di valutazione offre risultati molto interessanti, ma credo che sia più valido il primo. I risultati tra i due metodi sono un po’ discordanti anche se i trend delle varie squadre sono sostanzialmente analoghi.

Il metodo B considera i punti ottenuti in casa da una formazione e li rapporta ai punti complessivi ottenuti dalla stessa formazione, calcolandone la percentuale.

Per esempio, il Taranto sino a questo momento ha (o meglio, da domani dovrebbe avere) in classifica 24 punti, di cui 15 conquistati in incontri casalinghi e 9 in incontri fuori casa. I 15 punti costituiscono il 62,5% del totale di 24. Il Taranto – secondo il metodo B – avrebbe dunque un tasso di domesticità del 62,5%.

La squadra più casalinga, secondo questo criterio, sarebbe, al momento, l’Oria, che ha ottenuto tra le mura amiche oltre l’80% dei propri punti, seguita dalla Leonessa Altamura (73,9%) e dall’AS Benevento (70,3%). Con la vittoria piena di sabato scorso, l’Acquaviva delle Fonti ha abbassato la propria percentuale.

La squadra meno condizionata dal fattore campo è sempre l’ASCI Potenza, l’unica del girone ad aver conquistato fuori casa più punti rispetto a quelli ottenuti al PalaCaliendo.

TASSO DI DOMESTICITA’METODO B % PT CASA SU PT TOT PT CASA + PT FUORI (TOT)
Oria 80,9 % 17+4 (21)
Leonessa Altamura 73,9 % 17+6 (23)
AS Benevento 70,3 % 26+11 (37)
Acquaviva delle Fonti 66,6 % 14+7 (21)
Arzano 64,5 % 31+17 (48)
Battipaglia 63,0 % 29+17 (46)
TARANTO 62,5 % 15+9 (24)
San Pietro Vernotico 60,7 % 31+20 (51)
Livi Potenza 59,3 % 19+13 (32)
Volley Altamura 57,8 % 11+8 (19)
Azzurra Molfetta 56,2 % 27+21 (48)
Centro Ester NA 53,8 % 28+24 (52)
Sarno 53,8 % 28+24 (52)
Accademia BN 52,0 % 13+12 (25)
ASCI Potenza 44,8 % 13+16 (29)
Salerno NC 0+0 (0)

Va precisato, comunque, che, sebbene la maggior parte delle squadre abbia disputato 11 partite in casa ed altrettante in trasferta, la Volley Altamura ha giocato 12 partite in casa e 10 in trasferta e l’Acquaviva 10 in casa e 12 in trasferta.

Ovviamente le valutazioni saranno complete e attendibili solo a fine stagione, visto che gli impegni in casa o fuori possono presentare difficoltà mutevoli a seconda dei rispettivi calendari.

Era solo una curiosità.

A proposito di fine stagione, lo scorso anno la vincitrice Trani chiuse con queste percentuali: punti in casa 95,5%, punti fuori 88,8%, tasso di domesticità 5,7 (ossia, sostanziale indifferenza tra casa e trasferta). Vabbè, non è il caso di fare paragoni; quella era una squadra galattica.

L’ultima piazza utile per la salvezza la occupò il Tuglie: punti in casa 51,1%, punti fuori 42,2%.

Nonostante i 39 punti in classifica, non ce la fece in prima battuta l’Azzurra Molfetta: il rendimento molto buono in casa (57,7%) fu compromesso da una certa sofferenza in trasferta (28,8%).

Noi chiudemmo con efficienza in casa 64,4%, fuori 55,5% e quindi domesticità 8,9.

Ancora più ridotto era il peso del fattore campo nell’anno della nostra prima salvezza in B2 (2007-’08): efficienza in casa 48,7%, fuori 41%, domesticità 7,7 ed una squadra che effettivamente scrisse in trasferta quasi tutte le pagine più belle della storia di quel campionato.

NOTE:

Il disegno in alto è di Lele Luzzati.


CURIOSITA’ DALL’ANNUARIO

3 gennaio 2010

E’ stato pubblicato l’Annuario della pallavolo 2010, utile strumento per tutti gli addetti ai lavori. Tanto addetto ai lavori io personalmente non mi sento; sarà per questo che l’Annuario stuzzica soprattutto curiosità statistiche del tipo: quali sono le giocatrici più alte? Quali sono quelle meno alte? E le più giovani? E le meno giovani?

Altro non si può dedurre.

In realtà, per le atlete viene indicato soltanto l’anno di nascita e quindi la classifica “anagrafica” sarà piuttosto sommaria. Magari è più interessante calcolare l’età media delle squadre.

Ecco, comunque, i risultati.

Le giocatrici più giovani (età al 31 dicembre 2009)

1 Giulia Ventre C Salerno 12
2 Marianna Ferrara S Salerno 13
Marianna Maggipinto L Centro Ester Napoli 13
4 Floriana Bonifacio L Salerno 14
5 Giulia Basile S TARANTO 15
Mina Cucinelli C Leonessa Altamura 15
Angela Faiella C AS Benevento 15
Angela Falendola C Leonessa Altamura 15
Giorgia Faraone L Leonessa Altamura 15
Simona Galiero S Centro Ester 15
Giulia Passaseo O Leonessa Altamura 15

Le giocatrici più esperte

1 Annamaria Orefice U Salerno 39
2 Vaska Radkova A ASCI Potenza 38
3 Teresa Agozzino S AS Benevento 37
4 Loredana Corvino S San Pietro Vernotico 36
Annamaria Totaro S Arzano 36
6 Barbara Guglielmi S Azzurra Molfetta 35
Roberta Licata S Volley Altamura 35
8 Mara Di Martile A Livi Potenza 34
Catia De Nicola C San Pietro Vernotico 34
Angela Stufano C TARANTO 34
Maria Rosaria Stufano U Salerno 34

Bisogna dire che le succitate giocatrici esperte formerebbero uno squadrone formidabile. Manca il libero, ma quello lo possiamo mettere noi; ne conosciamo uno molto competitivo che ha 33 anni…

L’età media delle squadre

1 Sarno 25,4
2 San Pietro Vernotico 24,8
3 Arzano 24,5
Livi Potenza 24,5
5 TARANTO 24,3
6 Acquaviva delle Fonti 24,2
7 Oria 24
8 Volley Altamura 23,8
9 AS Benevento 23,7
10 Azzurra Molfetta 23,1
11 ASCI Potenza 23
12 Battipaglia 22,2
13 Salerno 22
14 Centro Ester Napoli 21,2
15 Accademia Benevento 20
16 Leonessa Altamura 17

Le giocatrici più alte

1 Enza Ragone S Leonessa Altamura 1,93?!
2 Emanuela Morrone O Battipaglia 1,90
3 Catia De Nicola C San Pietro Vernotico 1,88
Anna Silvia Piscopo C AS Benevento 1,88
Maria Russo C Arzano 1,88
6 Marilena Fracchiolla O Azzurra Molfetta 1,87
Valentina Russo C Centro Ester Napoli 1,87
8 Maria Muriello O AS Benevento 1,86

Seguono numerose giocatrici alte 1,85.

Veramente qui mi permetto di nutrire alcune perplessità. Enza Ragone l’abbiamo vista bene nella partita contro il Taranto (ahinoi, ci ha fatto 23 punti) e non mi è sembrata un gigante. Non sul piano della statura. Temo, quindi, che ci sia stato un errore e che lo scettro della più alta del reame vada assegnato a Emanuela Morrone. Nel suo caso, 1,90 è decisamente credibile.

Le 10 giocatrici più diversamente sviluppate in senso verticale

1 Marianna Maggipinto L Centro Ester Napoli 1,54
2 Angela Dibenedetto L Leonessa Altamura 1,62
3 Giorgia Faraone L Leonessa Altamura 1,63
Margherita Ferrulli O Volley Altamura 1,63
Annalisa Perrone L San Pietro Vernotico 1,63
6 Manuela Caramuta L ASCI Potenza 1,64
Marianna Santangelo L ASCI Potenza 1,64

A questo punto subentrerebbe il Taranto, ma le giocatrici alte 1,65 nel girone G sono troppe per essere elencate.

Prendo atto che in tutto il girone G ci sono soltanto 7 giocatrici (su 201) meno alte di me…

Precisiamo, comunque, che la Maggipinto ha soltanto 13 anni.

La statura media per squadra

1 Arzano 1,780
San Pietro Vernotico 1,780
3 Acquaviva delle Fonti 1,770
4 Azzurra Molfetta 1,769
5 AS Benevento 1,766
6 Sarno 1,760
7 Battipaglia 1,759
8 TARANTO 1,752
9 Accademia Benevento 1,750
10 Centro Ester Napoli 1,747
11 Leonessa Altamura 1,746
12 Oria 1,733
13 ASCI Potenza 1,725
14 Livi Potenza 1,723
15 Salerno 1,719
16 Volley Altamura 1,716

Qualche altra curiosità. Precisiamo, però, che abbiamo considerato i ruoli effettivi e non quelli indicati. Il riferimento è al San Pietro Vernotico che deve aver inteso la L di libero come L di laterale; a leggere l’Annuario, le brindisine avrebbero una batteria di liberi sensazionale: Perrone, Valente, De Mitri, Corvino e Ristits…

Allora, i liberi più alti sono:

Annamaria Tateo (Oria, 1,75) e Francesca Caggiula (Centro Ester, 1,73).

La centrale meno alta:

Maria Laura Lamparelli (Accademia Benevento, 1,68).

L’alzatrice più alta:

Virginia Alfieri (Azzurra Molfetta, 1,82).

Vediamo adesso le età medie del girone divise per ruolo:

1 Schiacciatrici 24,1
2 Opposti 23,8
3 Alzatrici 22,9
4 Centrali 22,3
5 Liberi 20,6

E le stature medie per ruolo:

1 Centrali 1,779
2 Opposti 1,779
3 Schiacciatrici 1,766
4 Alzatrici 1,723
5 Liberi 1,669

Le centrali vincono per 0,2 millimetri di differenza.


ACCADEMIA BENEVENTO-TARANTO 3-0

6 dicembre 2009

Sabato 5 dicembre 2009 – ore 18.30

Continuiamo a farci del male.

E’ la sintesi di un’espressione usata da Nanni Moretti nel film Bianca. A tavola si parlava di dolci e di fronte all’ammissione dei commensali di non aver mai assaggiato la Sacher Torte, l’attore e regista non può celare la propria delusione:

“Lei praticamente non ha mai assaggiato la Sacher Torte… Continuiamo così, facciamoci del male”.

In fatto di dolci e di gastronomia, veramente, la trasferta non è affatto stata negativa. Anzi. Il pranzo nella trattoria “nascosta” in cui ci ha condotti Ezio Meledandri è bastato da solo a dare un senso a questo sabato. Chi se la scorderà quella pasta con sugo di pomodorini e mozzarella?

Poi si è passati al saccheggio dei dolci in una città che da questo punto di vista rappresenta la valle dell’Eden: delizie al limone, torroni e torroncini, goccioloni…

Io voglio venire ad abitarci in questa città…!

E per concludere è arrivato anche il dulce de leche di Gisela, giusto perché il fenomeno della globalizzazione deve applicarsi anche alla mia panza oltre che all’economia mondiale.

Da questo punto di vista la trasferta è stata magnifica. Dispiace, anzi, che Benevento abbia soltanto due squadre nel nostro girone.

Il “continuiamo a farci del male” si riferisce, dunque, al risultato tecnico.

La corsa del Taranto sulle montagne russe continua e a questo punto bisogna sperare che vada avanti anche la settimana prossima. Alterniamo partite bellissime (AS Benevento, Arzano) a prestazioni piuttosto incolori (Altamura, Accademia).

Il guaio è che questa sera abbiamo perso contro la quintultima e adesso siamo a due soli punti dalla zona retrocessione. Se montagne russe devono essere, battere l’Arzano e perdere con l’Accademia non è stata una scelta felice; sarebbe stato meglio il contrario. Ma ovviamente non è stata una scelta.

La situazione non è felice: coach e giocatrici stringono i denti, ma trovare un sostegno concreto in questa città di imprenditori cresciuti essenzialmente come parassiti dell’Italsider non è facile.

Aggiungiamo che il roster è falcidiato da cose belle (gravidanze), cose necessarie anche se temporanee (la chiamata alle armi), cose brutte (infortuni più gravi del previsto) e il quadro che viene fuori non è proprio ottimale.

A proposito, un abbraccio a Katia. In bocca al lupo!

Qualche problema c’è anche in casa Accademia: Valeria Ricciardi e Giuditta Tancredi, la ragazza col turbante dipinta da Vermeer, sono infortunate. Tony Manero non si fa pregare e ne approfitta per le pubbliche relazioni di cui è maestro.

Quello che colpisce piacevolmente dell’Accademia è il fatto che ad un ridimensionamento tecnico (dall’A2 alla B2) non è seguito un ridimensionamento organizzativo. Il PalaTedeschi è magnifico, oserei dire emozionante. Mi sento come se dall’oratorio entrassi a San Siro. Il modulo del referto è rimasto quello dell’A2. E lo staff è altamente professionale.

L’unica eccezione è il tabellone elettronico che questa sera ha fatto i capricci (ma soltanto per i primi quattro scambi).

La società è anche dog-friendly. L’ingresso ai cani è consentito, per la gioia di Pinko che però sembra insofferente al guinzaglio e desideroso di rincorrere qualche pallone.

Formazioni.

L’Accademia Benevento schiera Eleonora Carbone, il gioiellino del Salento, in regia, Anna Maria Ferrone opposto, Elena Gammarota e Daniela Stabile laterali, Martina Labianca e Rosa Principe centrali, Emilia Gaudio libero.

Coach Vittorio Ruscello tiene in panchina Valeria Ricciardi, Erica Lestini, Letizia Guadagnino, Roberta Basile, Luana Parrella ed Enrica Varricchio. Benedica, quanta abbondanza…!

Nel Taranto ci sono novità legate alla difficile settimana appena trascorsa: Simona Leone gioca da alzatrice e Simona Mereu è il libero titolare. Completano il sestetto Silvia Mastandrea in posto due, Ivana Gallo Ingrao e Gisela Scialacomo in posto quattro, Silvia Renna e Angela Stufano al centro.

In panchina con coach Marcello Presta, la sola Priscilla Pisani.

Ci sarebbe anche Angelo Soranno, ma onde evitare il ripetersi degli incresciosi richiami dell’ultima trasferta, il vice-allenatore è leggermente inibito da una specie di bavaglio.

Qualche altra novità riguarda le bevande: invece degli integratori si fa ricorso alle Red Bull. Nei primi set, almeno. Dopo il secondo time-out tecnico del terzo set si passa al Limoncello…

Primo set

Non si può iniziare perché Alessandra non ha la striscia del capitano sotto il numero di maglia come prescritto dal regolamento.

Con molto senso pratico, Angelo la traccia con una comune penna a biro.

Chissà, però, se l’inchiostro se ne viene. L’unico modo per verificarlo è passarci sopra il dito, ma fortunatamente il secondo arbitro si astiene da un gesto che apparirebbe decisamente equivoco e potrebbe essere soggetto ad un’azione penale.

Ora si può giocare.

Elena Gammarota si presenta: suoi i primi tre punti dell’Accademia, ma Taranto, approfittando anche di molte imprecisioni sannite, controlla la situazione e va al primo time-out tecnico in vantaggio di 5 punti (3-8).

Simona Leone si è subito ben adattata a quello che poi è stato il suo ruolo in tanti anni di pallavolo. Sembra buona, in particolare, l’intesa con Silvia Renna, che ha già schiacciato due palloni a terra.

La sosta, però, restituisce al parquet solamente una squadra: l’Accademia.

Ben orchestrate da una positiva Carbone, tutte le giocatrici giallorosse vanno a segno e gli unici tre punti tarantini di un parziale di 12-3 sono errori delle padrone di casa (15-11).

Il momento è delicato: la ricezione soffre, la difesa è lenta e gli attacchi sono spuntati, almeno fino a quando Gisela e Silvietta non interrompono l’emorragia (15-13).

Ma l’Accademia non si ferma più: il successivo break da 5 chiude virtualmente il primo set (20-13). Purtroppo non si notano segni di reattività da parte delle nostre, mentre sull’altro fronte inizia anche ad alzarsi il muro di un’ottima Rosa Principe (ne alzerà ben 6 nell’intero incontro).

Finisce 25-16.

“Bah, andò male anche il primo set con l’AS Volley e poi riuscimmo a vincere lo stesso” – pensano gli ottimisti.

“Il clima, però, è diverso; c’è un’aria cupa stasera” – pensano i pessimisti.

“’U brot’ no’ s’ mangia cu’ ‘a forcìn’” – indovinate chi lo pensa…?

Secondo set

Purtroppo la ripresa del gioco dà ragione ai pessimisti. Nonostante la generosità di Leo, Taranto non riesce ad entrare in partita.

Dopo un attacco di Gisela, l’Accademia riprende a fare il bello e il cattivo tempo: 6 punti costruiti e 4 errori-punto delle giallorosse; zero punti costruiti e 2 errori-punto del Taranto (9-5). Tra i punti “buoni” delle beneventane, 3 attacchi della Gammarota e due muri della Principe.

L’andamento resta invariato sino al 15-10, quando l’Accademia sembra in grado di assestare la mazzata finale con un break da 4 (19-10).

Cresce anche il nervosismo nelle file biancoblu. Gisela chiede la verifica della rotazione e nello scambio successivo l’arbitro fischia proprio questo tipo di fallo alle joniche.

La cosa viene vissuta come una presa per il culo, ma a mente fredda emerge che l’irregolarità effettivamente c’era. Diciamo che agli arbitri è arrivata una soffiata.

Incazzarsi, sia pure a torto, fa sempre bene. E’ proprio a questo punto che il Taranto ha la reazione d’orgoglio che gli permette di rimettere in discussione il set.

Simona Leone cede il posto ad Alessandra, che garantisce maggiore lucidità alla costruzione del gioco. Il problema resta la difesa visto che Simona Mereu è in pessime condizioni di salute e la Leonessa non è utilizzabile nel ruolo di libero.

Comunque sia, Gisela e Ivana martellano la metà campo avversaria, Silvia ottiene un ace e Alessandra firma l’unico muro-punto della serata. In questo parziale di 1-10  per noi, l’unico punto giallorosso è il solito blocco della Principe.

Adesso è mister Ruscello ad effettuare alcuni cambi: dentro Basile per Carbone e dentro anche il libero Guadagnino per la collega di ruolo Gaudio. In otto giorni abbiamo affrontato due Guadagnino.

Il tecnico locale è un grande bevitore d’acqua. Nonostante la concitazione della partita, però, è solito gettare la bottiglietta nell’apposito bidone da persona educata quale è.

Ben diversa è la condotta delle giocatrici. Dopo qualunque partita e in qualunque palazzetto, basta osservare le panchine e le decine di bottiglie e bottigliette riverse sui sedili oppure scettàte ‘nterra per avere la sensazione di trovarsi in Indonesia dopo lo tsunami piuttosto che in una struttura sportiva dopo un incontro agonistico.

E meno male che qui c’è anche un cartello che invita a riporre negli appositi contenitori ogni tipo di rifiuti, sputi inclusi…

Torniamo alla partita ché il momento è favorevole. Siamo 20-20 ed abbiamo l’opportunità di attaccare ma Ivana spreca un “rigore” sull’asticella. Se non avesse preso l’iniziativa, sarebbe pure andata fuori – dirà il coach a fine gara.

Duello Ferrone-Stufano. L’opposto beneventano continua a piazzare palloni nel vuoto cosmico della difesa jonica mentre la centrale biancoblu mette a terra una fast ed un bel pallonetto (23-22).

Gisela riceve e va anche a schiacciare annullando il primo set-point, ma Gammarota non fallisce l’attacco decisivo e l’Accademia si aggiudica anche il secondo parziale (25-23).

Terzo set

Due servizi vincenti consecutivi di Ferrone caratterizzano la buona partenza dell’Accademia (6-2), ma Taranto replica con determinazione e si costruisce una striscia positiva di 6 punti (6-8). Molto bene Gisela in questa fase.

Adesso c’è equilibrio. Il set sarà palpitante sino al termine.

Le centrali delle due squadre sono ancora protagoniste: perentorie le fast di Principe; eterogenee le realizzazioni di Labianca (muro, primo tempo, pallonetto); anche Renna e Stufano, però, si fanno sentire e tengono a galla il Taranto.

Restare a galla non è una metafora perché la zona dove deve stazionare Angela quando entra il libero è occupata da una pozzanghera. Sarà acqua? Sarà Red Bull? Sarà Ceres?

Male i servizi per l’Accademia, male la difesa per il Taranto.

Sul 12-13 Simona Mereu getta la spugna e registriamo così l’esordio assoluto in serie B2 del secondo libero, Priscilla Pisani. la sua sarà una partita diligente. Auguri.

E’ bene che la piccina sappia cosa prevedono le tradizioni del Taranto in questi casi; in parole povere, guai a lei se non porta i dolci alla ripresa degli allenamenti. Il momento per la squadra non è felice e c’è poco da festeggiare, ma le tradizioni sono fondamentali per la costruzione dell’identità di un gruppo. E non c’è tradizione più sana di questa.

Sul 14-15 l’Accademia mette la freccia: Daniela Stabile è la protagonista di un parziale di 7-1 e sul 21-16 la frittata sembra fatta. Le sannite si complicano la vita con qualche errore, ma poi recuperano: fast di Labianca ed ace con gridolino di gioia di Carbone (23-19).

Segue un altro gridolino, ma di rammarico, quando la palleggiatrice salentina sbaglia il servizio successivo (23-20).

Stanco dei gridolini, mister Ruscello la fa riaccomodare in panchina mentre Marcello rafforza la retroguardia sostituendo Silvia con Simona Leone. La mossa è proficua perché il Taranto completa una rimonta che sembrava impossibile.

Grande Ivana: prima schiaccia, poi compie un salvataggio miracoloso consentendo a Gisela di andare a segno e infine realizza un ace che vale il 23-24!

Coach Ruscello sostituisce Labianca con Lestini.

Stabile annulla il set-point, Ferrone mura l’attacco del Taranto e proprio Lestini piazza il pallonetto della vittoria (26-24). Dev’essere divertente entrare e siglare il punto decisivo un paio di minuti dopo (dev’essere divertente sia per la giocatrice che per l’allenatore, presumo).

Per noi non è affatto divertente, ma il 3-0 rispecchia fedelmente i meriti dell’Accademia.

Nel Taranto non ha funzionato quasi nulla. Il dato statistico più impressionante è il muretto-punto isolato a fronte dei 9 subìti. Per trovare un solo muro a proprio favore bisogna tornare al 14 febbraio (Taranto-Ostuni 3-0), ma era San Valentino.

E sabato prossimo siamo attesi da una partita delicatissima contro la Livi Potenza della nostra Michela (che saluto con affetto). E’ il momento di fare quadrato per superare il momento difficile e puntare ad un unico obiettivo irrinunciabile: la vittoria.

‘A fava e ‘u scuèrcele

IVANA: Grande disponibilità e generosità. Sa mettersi a disposizione della squadra e dello staff ottenendo anche buoni risultati, ma solo a livello personale. Il suo impegno, infatti, risulta spesso infruttuoso, ma non certo per colpa sua, soprattutto venerdì sera. Evidentemente non è cosa, ma non bisogna lasciare nulla d’intentato e a questo punto conviene seguire i consigli tattici del coach migliorando la copertura. Grazie, Ivy. Fra l’altro è anche la top-scorer delle joniche, alla pari con Gisela, con 11 punti (12 secondo altre fonti).

TROMBETTA: A parte l’insuccesso della vigilia, spreca una grande occasione di fare fotografie memorabili. Il PalaTedeschi è illuminato alla perfezione, ma le immagini sono banali. Sbagliate le posizioni oltre che i contenuti. Una debacle al cospetto del grande Renato, i cui scatti sono visibili sul sito dell’Accademia: http://www.accademiavolley.it. Fra due settimane non bisogna assolutamente fallire al PalaPoli di Molfetta.

Tabellino: Accademia Benevento-TARANTO 3-0 (25-16, 25-23, 26-24)

Taranto: Scialacomo 11, Gallo Ingrao 11, Leone 0, Renna 6, Stufano 4, Mastandrea 3, Certa 1, Mereu (L), Pisani (L) – All. Presta.

Aces 4, errori in battuta 2, muri-punto 1.

Accademia Benevento: Carbone 1, Gammarota 13, Ricciardi NE, Stabile 11, Lestini 1. Labianca 9, Ferrone 11, Principe 13, Basile 0, Parrella NE, Varricchio NE, Gaudio (L) Guadagnino (L) – All. Ruscello.

Aces 5, errori in battuta 10, muri-punto 9.

Arbitri: Tiziana De Lucia (NA) e Andrea D’Avanzo (NA).

Durata set: 21’, 28’, 31’ – Durata totale dell’incontro: 1.06’.

Altri risultati: Leonessa Altamura-Centro Ester NA 0-3, Molfetta-San Pietro Vernotico 1-3, Sarno-Acquaviva delle Fonti 3-0, Arzano-V.Altamura 3-1, Battipaglia-AS Benevento 2-3, Oria-ASCI Potenza 3-1, Livi Potenza-Salerno 3-0.

Classifica: Centro Ester NA 31; Sarno 30; Molfetta e San Pietro Vernotico 27; Arzano 24; Battipaglia e AS Benevento 20; ASCI Potenza 18; TARANTO 17; Leonessa Altamura e Livi Potenza 16; Accademia BN 15; Oria 12; V.Altamura 8; Acquaviva delle Fonti 7; Salerno 0.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Oria 200,00; Salerno 100,00; Leonessa Altamura 80,00; ASCI Potenza 50,00; Accademia BN 40,00; tutte le altre 0,00.

Il primato pugliese in questa stagione è rafforzato dall’ingresso in classifica della Leonessa Altamura: 80 euri per gli insulti del pubblico agli arbitri e terzo posto nella speciale graduatoria.

Nel complesso le multe ammontano a 470 euri. Un’inezia rispetto ai 1415 euri dell’11^ giornata della scorsa stagione. O è vero che la lotta alla criminalità sta funzionando (e non mi pare proprio) oppure è la crisi che risulta efficace laddove i richiami al fair-play avevano fallito…

Non c’entra niente con la pallavolo, ma ieri è successo qualcosa di interessante durante una partita di calcio, Ascoli-Reggina. L’Ascoli ha segnato un gol sleale mentre un giocatore della Reggina era a terra per infortunio. Ne è seguita una rissa. Alla ripresa del gioco l’allenatore dell’Ascoli, Giuseppe Pillon ha imposto ai propri giocatori di far segnare la Reggina così da compensare l’ingiustizia precedente.

Il gesto è al centro delle polemiche: c’è chi sostiene che sia stato dettato più da esigenze di ordine pubblico che da valutazioni di natura morale e il tecnico è stato aspramente contestato dai sedicenti tifosi della squadra che allena. A me piace credere che la scelta sia stata “pura”, che sia nata, cioè, dal rifiuto di avvantaggiarsi in modo scorretto. Insomma, meglio Pillon dei ladri come Henry, Gilardino e compagnia bella. Da questo punto di vista, l’allenatore dell’Ascoli va additato come esempio per tutti gli sportivi.

Prossimo turno: Taranto-Livi Potenza, sabato 12 dicembre, ore 19.00, Istituto Maria Pia, via Galilei.

NOTE:

La foto di Bepi Pillon è tratta da http:// multimedia.quotidianonet. ilsole24ore.com.


AS BENEVENTO-TARANTO 2-3

15 novembre 2009

Sabato 14 novembre 2009 – ore 18.30

Capaci di tutto.

Capaci di tutto nell’arco di una sola partita: perdere un set in modo disastroso e giocarne quattro di altissimo livello, senza peraltro esprimersi al 100% viste le sofferenze in ricezione e il mancato apporto di punti di qualche giocatrice.

Capaci di infrangere il tabù della nostra “bestia nera” sannita che sino a ieri ci aveva imposto soltanto tracolli indecorosi.

Capaci di tutto anche nel complesso del campionato: soffrire con l’ultima in classifica, cedere un punto in casa alla penultima, ma toglierne anche uno all’attuale capolista e vincere nella palestra “Alberti” riuscendo laddove quest’anno non era ancora riuscito nessuno.

Insomma, la classifica non ci sorride, ma adesso sappiamo di poter fare qualsiasi cosa, nel bene e nel male. Suona minaccioso, forse, ma io preferisco cogliere l’aspetto stimolante di questa sensazione: giocando al massimo della concentrazione e della determinazione, questo Taranto non deve avere paura di nessuno.

La parola “capace”, poi, ha un altro significato. Vuol dire – come abbiamo visto – “essere in grado di”, ma vuol dire anche “che può contenere”. Bene, siamo capaci di tutto anche da questo punto di vista. Possiamo, cioè, contenere tutte quelle Ceres che scandalizzano il nostro presidente (“Ce cazz’ d’ birr’ jé?”) e soprattutto una quantità illimitata di dolci di ogni tipo. E la pasticceria “Massimo” ne ha avuto una dimostrazione inequivocabile: dopo il nostro passaggio, sembrava che fosse stata invasa dagli Unni.

Proprio il contesto ambientale è il primo punto da approfondire in questo post. Turismo e sport hanno ripreso a fondersi con successo e l’autorevole consulenza di Sua Medaglia d’Oro Teresa Agozzino ha permesso di ottimizzare i tempi. Benevento merita; è stata una bella sorpresa.

Il lancio di monetine tra i resti architettonici romani che si trovano affianco al Duomo evidentemente avvantaggia i forestieri e la visita del Teatro Romano tre ore prima di una partita stuzzica idee folli: come sarebbe bello poter giocare su un parquet allestito ai piedi di queste antiche tribune. Come i gladiatori. Fra l’altro un… Leone ce l’abbiamo sia noi che l’AS Benevento.

Ma tutto il centro del capoluogo sannita è gradevole: l’Arco di Agozzino, costruito in poche settimane per celebrare la conquista di Loutraki; la chiesetta di Sant’Ilario; corso Garibaldi; l’Hortus Conclucus e non illuminatus ed anche la stradina che lo collega a Santa Sofia.

Per non parlare delle pasticcerie e dei dolci. Il Caffé Strega aveva già attirato la mia attenzione, ma il successivo arrivo dello staff ha comportato un piacevole “richiamo”. I torroncini e la mela della Strega ci stavano quasi facendo dimenticare che eravamo lì per una partita. E sarebbe stato un peccato perdersela visto com’è andata. Se al risultato sportivo aggiungiamo che non abbiamo incontrato Clemente Mastella, credo che un bilancio migliore di questa trasferta non avremmo potuto desiderarlo.

Non c’è Eustacchio ma torna Gisela. Con tutto il rispetto per il nostro garbatissimo autista, direi che tra i due è meglio rinunciare al primo…

Manca anche Tony Manero. Come si suol dire, tira più un – …omissis… – che la passione per la squadra del cuore. Aspettiamo la giustifica scritta.

Un’assenza nell’AS Benevento: l’allenatore Vincenzo Feleppa è temporaneamente impossibilitato a dirigere la squadra ed al suo posto siede in panchina Francesco Franzese. Siede nel senso che non può proprio alzarsi durante il gioco, almeno così mi hanno detto e la condotta assunta dal vicecoach, in effetti, è rispondente a questa prescrizione. Se è vero che un allenatore in seconda può stare in panchina ma non può alzarsi, si tratta di uno degli strani bizantinismi del regolamento.

Mister Franzese tiene in panchina Sua M.d’O. Teresa Agozzino e schiera un sestetto dai ruoli intercambiabili. Già la mia cultura pallavolistica è quella che è; con una squadra così eclettica non chiedetemi di riconoscere i ruoli. Poniamola in questo modo: Chiara Lonardo palleggiatrice, Valentina Musto libero, Maria Mauriello universale, Giovanna Bernardi universale, Anna Silvia Piscopo universale, Miriam Napolitano universale, Mara Napolitano universale.

In panchina, oltre a Sua M.d’O. Teresa Agozzino: Alessandra Ricci, Valeria Leone, Angela Faiella ed Eleonora Balducci.

Classico Taranto da trasferta (ossia senza le atlete soggette all’obbligo scolastico), più o meno: Alessandra Certa palleggiatrice, Ivana Gallo Ingrao opposto, Silvia Mastandrea e Gisela Scialacomo laterali, Silvia Renna centrale, Cristiana Zonca palleggiatrice a latere, Simona Leone libero.

Fanno compagnia a coach Marcello Presta: Katia Taddei ed Angela Stufano.

Primo set

Due errori in attacco di Gisela, che probabilmente sta smaltendo il jet-lag (o forse il dulce de leche), e ben tre servizi vincenti di Chiara Lonardo. Cominciamo molto male (5-0).

E proseguiamo ancora peggio. L’AS Benevento celebra la festa dell’ace (partecipano anche Mara e Piscopo) mentre il Taranto è completamente estraneo alla partita. Sul 12-4 break da 6 punti delle padrone di casa con ben tre-muri-tre di Miriam Napolitano. Quando superiamo il muro tiriamo fuori o tocchiamo la rete. E’ agghiacciante.

Il Benevento-squadra mi sembra un sestetto molto equilibrato e potente; sarà che a noi hanno rifilato sempre mazziatoni, ma mi sono sempre chiesto e continuo a chiedermi come mai non si trovino a lottare in zona play-off.

Il Benevento-società mi ricorda un po’ la nostra attuale e storica Palafiom: essenziale, spartana, senza fronzoli. Giocatrici, staff, palloni e parquet. Stop. Quello che serve a giocare e qualche panca per gli spettatori; il resto sono orpelli superflui. A cominciare dai cessi per il pubblico e per gli arbitri. Come all’Alfieri.

A fare le spese di questa mentalità basata sulla concretezza è la scout-girl locale che, poverina, è costretta a sedersi per terra e a tenere il portatile sulle gambe. Fa tenerezza la creatura.

Battiamo un colpo sul 17-4 con una striscia positiva di 4 punti, ma si tratta soltanto di un’attestazione di esistenza in vita; in campo respiriamo ma non giochiamo affatto. C’è solo l’AS Benevento, che indubbiamente gioca bene e offre una dimostrazione di forza e di bel gioco con Piscopo e con le nipoti del presidente della Repubblica.

Finisce 25-10 in 15 minuti.

Dei 10 punti nostri, 2 sono di Gisela, uno di Ivana e gli altri 7 sono errori in attacco (o in battuta) delle padrone di casa. E’ un disastro. Sembra la prosecuzione della partita dell’anno scorso.

Secondo set

Per fortuna usciamo dalla nebbia (salvo ritornarci a Gioia del Colle). Sono le centrali a svegliarsi per prime da questo incubo angosciante.

Le sannite continuano a servire con malizia (5-3), ma Silvia mette a terra quattro palloni e Cristiana firma il pareggio con un bel primo tempo (10-10).

Il Benevento continua a martellare e particolarmente micidiali sono i missili aria-terra dell’opposto Mauriello, ma il Taranto cresce velocemente: la ricezione resterà un problema per tutto l’incontro, ma la difesa è combattiva ed elegge Simona Leone a simbolo di cotanta reattività. Bene il muro, bene gli attacchi, ottimo l’atteggiamento mentale.

Terminato il festival degli aces del Benevento, c’è la sagra dei servizi sbagliati a cui partecipano entrambe le squadre. Finisce sul 16-14 dopo 5 errori in 6 scambi.

Coach Franzese, in particolare, manifesta alle proprie atlete un certo disappunto per questi errori.

Nel frattempo il libero Musto approfitta di ogni passaggio in panchina per spruzzarsi sulla gamba lo spray antidolorifico. In due ore avrà consumato almeno quattro bombolette.

Il turno in battuta di Lonardo è sempre proficuo: la palleggiatrice piazza il pallone in modo teso e preciso (19-17).

Sul 21-20 un passaggio-chiave della partita. Sull’orlo del tracollo (non più in termini di gioco adesso, ma soltanto di risultato) il Taranto mostra una saldezza di nervi ed un’autorevolezza che dovremmo conservare fino a maggio e ribalta lo svantaggio. C’è un tiro fuori che viene considerato toccato, decisione che francamente sorprende noi spettatori oltre che le giocatrici sannite. Poi Silvia e Gisela alzano un muro da encomio (21-22).

Mauriello c’è (22-22), ma Gisela ha imparato a scardinare la difesa giallo-azzurra e passa per due volte. Il punto finale è un muro di Cristiana (22-25).

Un set al Benevento l’abbiamo finalmente strappato; è già qualcosa.

Terzo set

Perché fermarsi adesso? La partenza-sprint questa volta è delle joniche (0-4), ma l’AS Benevento supera velocemente il momento di sbandamento e sul 5-5 è già tutto da rifare.

L’incontro vive la fase di maggiore equilibrio ed intensità; adesso si gioca colpo su colpo e le due squadre offrono al pubblico uno spettacolo tecnico da applausi.

A proposito di pubblico, se si riuscisse a riempire la palestra, credo che vincere a Benevento risulterebbe ancora più arduo. Gli spettatori sono pochi, sproporzionati rispetto al valore della squadra e comunque tutti molto corretti.

Fra l’altro ho l’impressione che il 50% siano fotografi piuttosto professionali a giudicare dalle macchine evolute. Nei giorni scorsi ho cercato in rete notizie sull’AS Benevento e ricostruire il roster non è stato facilissimo; figurarsi l’abbinamento giocatrici-numeri di maglia. A questo punto mi chiedo: dove ca**o finiscono tutte le foto che stanno scattando questa sera?

Mah.

Intanto la solita implacabile Mauriello porta la propria squadra in vantaggio al secondo time-out tecnico (16-15). Il minuto di pausa dev’essere risultato proficuo per le joniche, non so se in ragione delle indicazioni del coach o del talismano applicato alla borraccia passata di mano in mano. Fatto sta che una splendida Silvia lancia una fuga che risulterà decisiva (16-19). C’è stato anche un bell’attacco di Ivana che è riuscita a trafiggere il muro a due giallo-azzurro.

“Sono in P2!” – urla all’arbitro Simona Leone.

Non intende dire che Lonardo e compagne sono iscritte alla stessa loggia massonica coperta che ha avuto tra i propri affiliati Berlusconi (tessera n. 1816) e criminali vari; il nostro libero sta semplicemente indicando la corretta rotazione del sestetto campano. Non glielo aveva chiesto nessuno.

Mara Napolitano accorcia le distanze (20-21) ma poi il Benevento commette qualche errore in attacco e Gisela ne approfitta per assestare il colpo finale (21-25).

Quarto set

Novità nel Benevento: c’è Sua M.d’O. Teresa Agozzino, una scelta che si rivelerà decisiva per il parziale.

Ma è il Taranto a partire bene con un muro che per tre volte si alza a bloccare gli attacchi locali (4-7).

Nonostante i punti di Agozzino, stiamo giocando talmente bene che si diffonde la sensazione di poter tornare a Taranto con i bottino pieno. Magie di Cristiana (fast a pallonetto e primo tempo) e classica pipe made in Argentina. Siamo 7-11 e teniamo sino al 9-13 (muro di Silvia).

Ancora una volta Simona Leone, a cui i fantastici miracoli difensivi non tolgono evidentemente il fiato, segnala all’arbitro la corretta rotazione delle avversarie:

“P4!” – grida questa volta.

A questo punto interviene anche Marcello (“Simona, la finisci?!”) e l’arbitro non sembra gradire la consulenza fornita gratuitamente dal nostro libero. Ale, con la consueta diplomazia, scongiura l’estrazione del cartellino giallo.

Rientra Mara Napolitano ed esce Piscopo.

Break da 6 per l’AS Benevento, che dunque ribalta il risultato e poi incrementa il vantaggio portandosi sul 19-15. Ancora un ace per le sannite con Miriam che approfitta di uno scontro tra Ivana e Leo.

Sul 21-16 c’è un’astuzia di Lonardo, che vede la difesa jonica troppo avanzata e appoggia il pallone nei pressi della linea di fondo. Adoro queste cose. Un giorno vorrei vedere una partita di sei palleggiatrici contro sei palleggiatrici.

Anche la nostra Ale, peraltro, sta disputando una partita magistrale distribuendo il gioco con precisione ed in tutte le direzioni.

Ace di Cristiana (22-18), ma ormai il set è compromesso e provvede un’ottima Agozzino a sigillarlo definitivamente con gli ultimi due suoi attacchi vincenti (25-19).

Tie-break

Con questo sono 40 set in nove partite. Soltanto l’Arzano domenica potrebbe raggiungerci.

Nel frattempo è arrivata in palestra una giornalista carina del Corriere del Sannio. Si è persa l’inizio, diciamo, ma è sorprendente la sua capacità di sintesi. Io ho già riempito cinque fogli di appunti mentre a lei sono sufficienti quattro righe (quattro righe contate) per riassumere la partita.

Il mini-set di spareggio comincia bene per noi. Sull’1-4 c’è un salvataggio mano a terra di Simona che l’arbitro sembra incline a considerare come punto avversario. Il nostro libero schizza in piedi e si ribella vivacemente. Già mi prefiguro il suo nome nel prossimo comunicato del giudice federale, ma l’arbitro non ha ancora esaurito il proprio encomiabile spirito di sopportazione e si limita a prescrivere alla nostra Ale il dosaggio di Valium da somministrare alla compagna.

Leo, comunque, aveva ragione e lo scambio viene opportunamente annullato. La ripetizione giova al Taranto: ace di Ivana (1-5).

Cristiana, bravissima anche oggi, mantiene le distanze (3-7), ma poi è Benevento a macinare cinque punti consecutivi, ai quali contribuiamo con un’irregolarità e due tiri fuori (8-7).

Mara e Bernardi replicano al muro jonico e sul 10-8 c’è – a mio avviso – un secondo passaggio-chiave di questa partita. Abbiamo perso un quarto set che ci vedeva in vantaggio e siamo stati rimontati anche nel tie-break; la ruota della superiorità psicologica gira a favore delle sannite e qui c’è il capolavoro caratteriale, prima ancora che tecnico, di un Taranto che non molla mai.

Attacco Gise, palla sulla rete del Benevento, pallonetto Cris ed invasione locale: 11-13.

Questa volta il miracolo difensivo lo compie Silvietta, ma lo vanifichiamo tirando fuori. Tredicesimo errore in battuta del Benevento (12-14).

Nell’azione successiva Cristiana è costretta ad assumere il ruolo di alzatrice, ma il suo palleggio è irregolare e Benevento annulla il primo match-point (13-14). Il sottotenente protesta, ma, sebbene non vistoso, neanche a me era sembrato un tocco da purista.

Ultimo lunghissimo scambio. Il caso vuole che Cristiana si trovi nuovamente nella necessità di giocare il secondo tocco; questa volta, però, la centrale piemontese non corre rischi ed alza in bagher un precisissimo passaggio per Gisela che piomba come un falco in posto quattro e mette a terra il pallone della vittoria (13-15).

Del valore di questa vittoria ho parlato in apertura. Degli effetti, invece, non c’è traccia. Le ragazze continuano a farsi un culo così eppure, dalla terza giornata in poi, occupano sempre la stessa posizione in classifica…

Intanto possiamo festeggiare con un buon trancio di pizza a due passi dalla Rocca dei Rettori. Ancora più coinvolgente è la visita alla citata pasticceria “Massimo”, dove Lisa brucia in dieci minuti quanto aveva vinto col gratta e vinci. Meno male che le pantofole personalizzate per Simona le aveva già acquistate. Al banco della pasticceria c’è un cugino di Marcello; alla cassa una gentile signora che avrà il mal di testa per una settimana.

‘A fava e ‘u scuèrcele

SIMONA: Non proprio perfetta in ricezione, Simona è stata letteralmente straordinaria in difesa. Per me, è lei l’immagine di questa vittoria con la sua grinta, la sua carica agonistica e la sua assoluta indisponibilità ad arrendersi. Per non parlare del suo inedito ruolo di “consulente rotazionale”, chiamiamolo così. Per rotazione s’intende sia la disposizione delle avversarie che il movimento degli attributi dell’arbitro. Magnifica Leonessa.

SILVIETTA: L’anno scorso era considerata una delle giocatrici più promettenti. Quest’anno, secondo me, è uno degli opposti più forti del campionato. Oltre alle note virtù umane e tecniche, che già aveva ed ha conservato, in questa stagione è anche sicura di sé, autorevole e soprattutto prolifica, con una media di quasi 3 punti a set. Oggi, però, è capitata la serata storta. Succede.

Tabellino: AS Benevento-TARANTO 2-3 (25-10, 22-25, 21-25, 25-19, 13-15)

AS Benevento: Agozzino 8, Ricci NE, V.Leone NE, Faiella NE, Mauriello 16, Bernardi 11, Piscopo 5, Lonardo 6, Balducci NE, Mi.Napolitano 12, Ma.Napolitano 15, Musto (L) – All. Feleppa (in panchina: Franzese).

Aces 11, errori in battuta 13, muri-punto 11.

Taranto: Zonca 17, Taddei NE, Scialacomo 19, Gallo Ingrao 7, Renna 16, Stufano NE, Mastandrea 2, Certa 3, S.Leone (L) – All. Presta.

Aces 4, errori in battuta 7, muri-punto 11.

Arbitri: Daniele botti (NA) e Andrea Giova (AV).

Durata set: 15’, 27’, 22’, 24’, 20’ – Durata totale dell’incontro: 2.00’.

Altri risultati: Centro Ester NA –Sarno 3-2, Salerno-Molfetta 0-3, Leonessa Altamura-Oria 3-1, Acquaviva delle Fonti-Livi Potenza 1-3, San Pietro Vernotico-V.Altamura 3-1, Battipaglia-Arzano 3-2, ASCI Potenza-Accademia BN 3-2.

Classifica: Centro Ester NA 22; Sarno e Molfetta 21; San Pietro Vernotico 20; Arzano 18; Battipaglia e Leonessa Altamura 16; AS Benevento 15 e ASCI Potenza 15; TARANTO 14; Livi Potenza 11; Oria e Accademia BN 9; V.Altamura 5; Acquaviva delle Fonti 4; Salerno 0.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Oria 200,00; ASCI Potenza 50,00; Accademia BN 40,00; tutte le altre 0,00.

E’ un campionato correttissimo; tutto fermo e soltanto 290,00 euri di multe in 8 giornate.

Prossimo turno: V.Altamura-TARANTO, domenica 22 novembre, ore 18.00.


RICOMINCIAMO!

3 settembre 2009

Anche quest’anno, nell’imminenza dell’avvio della nuova stagione agonistica, diamo uno sguardo al calendario del campionato, agli assetti delle nostre avversarie ed ai rispettivi siti internet. Non è un’impresa facile perché gli assetti di molte formazioni sono ancora molto fluidi, a cominciare da noi che ancora dobbiamo capire chi siamo, cosa siamo e soprattutto dove siamo.

Le notizie di mercato sono state raccolte per lo più in rete e difficilmente potranno risultare esaustive. Ho distinto le notizie certe, diffuse dalle stesse società o dalle interessate, dalle voci di mercato e dai pettegolezzi (che ho ignorato anche se in buona fede o qualificati).

Ove ci fossero errori od omissioni, si accolgono con piacere correzioni e segnalazioni purché si citino fonti certe. Altrettanto preziose saranno le segnalazioni di siti internet che qui non sono stati menzionati.

E’ inutile far presente che si tratta di una fotografia “in movimento”. Si sa che il mercato è ancora apertissimo ed anche quelle che sembrano certezze potrebbero alla fine non essere tali, senza contare che molte giocatrici sono ufficialmente in cerca di squadra ed alcune di esse sono in grado, da sole, di trasformare le ambizioni di una società.

Era una doverosa premessa.

Il nostro campionato ricomincia dal Centro Ester il 19 settembre. Corsi e ricorsi storici. Ricorderete che furono proprio le napoletane le prime avversarie assolute della Palafiom in serie B2 due anni fa, in una partita per noi storica ed entusiasmante che si concluse al tie-break. Per quell’esordio non avrebbe potuto esserci all’epoca un’avversaria più prestigiosa visti i successi nazionali ed internazionali di questa società. La stagione delle partenopee si concluse con una retrocessione maturata soltanto all’ultimo scambio e all’ultimo respiro in quel di Ostuni, ma era una squadra che a me piaceva moltissimo per tecnica e per carattere.

Dopo un solo anno di purgatorio in C, il Centro Ester ritorna adesso nei campionati nazionali. Tra le barresi brilla la presenza di un’atleta Di Cristo (Annalaura) e dell’altra centrale appena ingaggiata, Nunzia Buonandi, ma c’è da giurare che potremo apprezzare molte ragazzine cresciute in un vivaio particolarmente fertile.

Il Centro Ester, fra l’altro, non si occupa soltanto di pallavolo, ma è una polisportiva impegnata in vari settori, sportivi e non. Proprio qualche mese fa ho conosciuto uno sfortunato ragazzo di quelle parti che tra famiglia allo sbando e amicizie delinquenziali aveva avuto come unico riferimento educativo sano proprio il Centro Ester. Il sito è http://www.centroester.it; selezionare le voci Dipartimento sportivo, poi Pallavolo e infine Comunicati stampa.

La prima trasferta (26 settembre) è nella mitica Altamura, terra di grandi tradizioni per il volley femminile e soprattutto terra dei mitici doppiatori murgesi, che spero di avere finalmente l’occasione di incontrare per ascoltare le loro voci dal vivo, oltre che per tentare di convincerli a non abbandonare un’arte che hanno saputo interpretare meglio di chiunque altro. Sono ben due le formazioni altamurane; la prima che affronteremo è la Clemente Dibenedetto Leonessa Altamura. Le ragazze di coach Marchisio hanno ottenuto la promozione in B2 con una squadra quasi interamente costituita da Under. Under pregiate. Dovremmo così ritrovare sul nostro cammino una “vecchia” conoscenza dei campionati giovanili, “Dinamite-12” Graziana Caputo.

Ingaggiata la centrale Mina Cucinelli.

Il sito è http://leonessavolley.it/index.php.

La seconda località “bi-squadre” che visiteremo quest’anno, dopo Altamura, è il capoluogo della Basilicata, dove ci recheremo nella terza giornata per affrontare l’ASCI Potenza. Orfana di coach Caliendo, la formazione lucana ha ingaggiato la schiacciatrice Francesca Nolè, reduce da un ottimo campionato a Battipaglia. Suo il compito di non far rimpiangere la fuoriclasse Paola Felicetti, trasferitasi a Sala Consilina. Nel capoluogo lucano sono arrivate anche Ghersetti, Arras, Radkova e Ridolfo, e sono state confermate Di Camillo, Di Lucchio, Santangelo e Taddei. In partenza Pontillo, Carbonara, Sinisi e Muscillo.

Il sito dell’ASCI Potenza, da cui sono state acquisite queste notizie, è www.ascivolley.it. Non si ha notizia di Avena e Restaino; non figurano tra le confermate ma neanche tra le partenti. Saranno state rapite anche loro da un UFO…

Si torna a Taranto, cioè a Montescaglioso, cioè a casa, insomma, per una prima sfida all’insegna delle ex, con riferimento alle indimenticate e indimenticabili Rossella Garaguso e Simona Mucci (Mucci s’achiàm’, none Moccia…!), punti di forza della neopromossa Oria. Nella splendida città federiciana dovrebbe esibirsi anche la marziana Ida Taurisano, circostanza che proietterebbe molto in alto le quotazioni delle brindisine, anche in considerazione della conferma di Luisa Chionna, altra atleta di categoria superiore, e dell’ingaggio della centrale Monica Casalino. Confermate Sebastio, Lonoce e Tateo. E’ invece andata a Noci una delle bandiere biancazzurre, Lucrezia Liace.

Il sito è www.newvolleyoria.it, che però viene aggiornato in modo un po’ discontinuo.

Il Battipaglia di coach Caliendo è l’avversaria della quinta giornata. Speriamo che dopo il travolgente girone di ritorno dello scorso anno Lombardo & Co. si siano date una calmata, ma ho paura di no. E’ andata via l’attaccante Nolè, ma è arrivata la forte centrale Valentina Borrelli, che trova dunque posto in un roster molto interessante e già ben affiatato (si pensi alla citata Lombardo, a Palladino, a El Gamal, a Dello Monaco, ecc.). Per motivi assai lieti ho la sensazione che il libero Granozio non potrà servire la causa, ma al suo posto dovrebbe subentrare Paola Barletta. Tra i volti nuovi anche la palleggiatrice Rossana Montemurro, la schiacciatrice  Sara Casale e le centrali Federica Buonocore e Barbara Giordano. Forse andrà via per motivi di studio la forte centrale Antonella Miano.

Il sito è www.volleyclubbattipaglia.it.

Ancora un derby domestico alla 6^ giornata, quando riceveremo l’Acquaviva delle Fonti. L’ultimo confronto sotto rete risale al campionato di serie C 2005-’06; si giocava all’Alfieri e ricordo una storica ricezione di Ivana al 4^ set sul 25-24 per le ospiti…

Non mi pare che la squadra (probabilmente confermata in gran parte) abbia un proprio sito; le notizie sulla formazione barese (ferme alla promozione e quindi del mercato estivo non sappiamo nulla), comunque, si trovano regolarmente su www.acquavivalive.it/sport.

Il 31 ottobre la Palafiom sarà di scena al PalaVestuti di Salerno. Completamente smantellata la formazione che conquistò i play-off l’anno scorso, la Scuola Volley punta su forze fresche e sulla regia di Annamaria Orefice. A proposito di freschezza, precisiamo sin d’ora che ci farebbe piacere trattare l’acquisto di ulteriori mozzarelle di bufala con il gentile rappresentante del caseificio che l’anno scorso risultò particolarmente efficiente.

Il sito del Salerno è www.scuolavolleysalerno.it.

Novembre si apre all’insegna della grande sfida con il San Pietro Vernotico, vincitore dello scorso campionato di serie C. Nella città brindisina, che non è nuova ai parquet delle categorie nazionali, hanno allestito una formazione di tutto rispetto e proiettata verso il vertice del girone. Oltre a coach Vincenzo Lapertosa (assistito da Catia De Nicola) sono state confermate Loredana Corvino, Manuela Cafarella e Annalisa Perrone; sono arrivate la fuoriclasse Michela Ristits, la nostra ex Marcella Scaglioso (che saluto), la centrale Claudia Carrozzo e Valentina De Mitri, che torna in B dopo le eccellenti stagioni a Oria e a Ceglie.

C’è anche un bel contorno di promettenti giovani atlete pugliesi: Sabrina Ferraro (ex Brindisi), Giorgia Valente (ex Tuglie), Silvia Antonaci (ottima centrale della Sport Fit Center Lecce) e la palleggiatrice Sara Barba, Cosentino in miniatura, anche lei apprezzata nelle semifinali regionali al Maria Pia due anni fa.

Il sito del San Pietro è www.skylovolley.it.

Nona giornata in visita all’AS Benevento, una delle due formazioni del capoluogo sannita. Scusate la scarsa finezza, ma dopo lo 0-6 dello scorso anno (peraltro ineccepibile), io mi do una vigorosa grattata.

Sembra che Agozzino & Co. siano state confermate in blocco, inclusa la stella del volley mondiale, Giovanna Bernardi, eletta dalla FIVB miglior giocatrice del XX secolo.

Temo che la società non abbia un proprio sito.

Ritorno nella Murgia barese il 21 novembre, fronte AS Altamura. Le pari opportunità nel girone, rappresentate lo scorso anno dalla sola Annagrazia Matera, raddoppiano grazie alla seconda gentilcoach, Pina Difonzo. La società ha fatto spese soprattutto in Campania: da Battipaglia è arrivato il libero Ileana Evangelista, da Scafati l’opposta Sara Giogli (benvenuta in Puglia; salutami Franco), da Sala Consilina la palleggiatrice Simona Ancora e la schiacciatrice Carmen Vantaggiato.

Dal mercato pugliese provengono, invece, Debora Zicari (laterale, ex Santeramo), Anna Simonetti (libero, ex Santeramo) e Grazia Spinelli (centrale, ex Turi).

Dalla Sicilia gli acquisti più suggestivi: Francesca Licata (laterale, ex Siracusa, B2) e la brasiliana Ana Carolina Branco (centrale, ex Rossano, B1).

Anche in questo caso, non ho notizia di un sito della società, ma sono pronto a rettificare nel caso mi fosse sfuggito.

Incontro di prestigio all’11^ giornata: l’Arzano, neopromossa ma con un passato finanche in serie A2. E’ proprio con l’Arzano che ha giocato in serie A Veronica Grimaldi, come il fan club ci tiene a ricordare. E lo ribadiamo: Veronica Grimaldi ha giocato in serie A! Con i rinforzi di cui si è dotato, non si può escludere che l’Arzano possa tornare in poco tempo a certi livelli. Un nome su tutti: Nunzia Campolo, che ancora non si decide a togliersi dai… a giocare in campionati più degni della sua indiscussa bravura. Il tentativo di clonazione dell’Orion di due anni fa contempla anche l’ingaggio di Maria Grazia Sforza.

Confermate Maggie Cozzolino, Santa Guida ed Elisabetta Piscopo; ingaggiate anche Lisa Gritto e Carmela Petrella.

Il sito dell’Arzano non mi è noto.

Prima di un terribile rush finale, la Palafiom deve misurarsi con l’Accademia Volley Benevento, che non è la squadra di Maria De Filippi, ma è una formazione proveniente dalla serie A2 che punta decisamente sulla linea verde. Ingaggiate “la ragazza col turbante” Giuditta Tancredi, il libero Emilia Gaudio, la centrale Erica Lestini e molte altre giovani promettenti. Ma un particolare motivo d’interesse sarà monitorare i progressi del gioiellino del Salento, la palleggiatrice Eleonora Carbone. Dall’alto dei suoi 23 anni sembra una vecchietta la centrale Rosa Principe (ex Monterotondo, B1). Della formazione di A2 sono rimaste Annamaria Ferrone ed Elena Gammarota.

Il sito di riferimento è www.accademiavolley.it.

Tre squadre in B (inclusa la Lorelei in B1) non sono evidentemente un lusso per Potenza. Dopo l’ASCI ci confronteremo, infatti, con la Livi Potenza, formazione temibile ed ambiziosa in virtù degli acquisti di Roberta Calculli (palleggiatrice, ex Matera), della russa Elena Alexandrova (schiacciatrice, ex Lorelei) e soprattutto della nostra Michela Benefico (schiacciatrice), grande cuore rossoblu che sarà difficile immaginarsi contro. L’ultimo acquisto è Ilaria Barbaro, che abbiamo conosciuto a Manfredonia.

Sul web bisogna digitare www.livivolley.it.

L’ultimo derby è a Molfetta. Dopo la salvezza conquistata l’anno scorso, l’Azzurra ha radicalmente cambiato obiettivi e si pone adesso tra le favorite del campionato.

L’aveva promesso e l’ha fatto davvero: il presidente Giancaspro ha condotto la prima campagna acquisti della storia del volley su Facebook. Segni dei tempi. Quindi delle adriatiche sappiamo tutto. Ad arricchire il roster di Annagrazia Matera sono arrivate le palleggiatrici Virginia Alfieri (Vigolzone, B1) e Sara Grassi (Bitonto, C), le schiacciatrici Barbara Guglielmi (Mariano Corciano, B2) e Savina Binetti (Molfetta Volley, C), le centrali Angela Tralli (Marsala, B1) e Mariella Lasorsa (Molfetta Volley, C). Restano a Molfetta Mara Racanati, Marilena Fracchiolla, Brigida Fortunato, Alessandra Nappi, Marta De Gennaro, Simona Marasco e Valeria Brattoli.

L’occasione è comunque gradita per salutare due atlete in partenza: la concittadina dai capelli sciolti, Giusy D’Elia, e la mitica capitana e santa Maria Teresa Francioso, sempre grato per le indimenticabili emozioni che ha saputo regalare in quel di Gioia del Colle.

Imminente il nuovo sito internet della società.

Si chiude contro il Sarno, come l’anno scorso ma a campi invertiti. La carrellata delle giocatrici a disposizione di coach Loparco rappresenta, da sola, una certificazione di favorita per la vittoria finale: Tatiana Capriotti, Vanessa Torrisi, Daniela Polito, Neide Pereira, Raquel Santos (se confermata), Tania Costantino, Annamaria Amitrano, Antonella Salvati, Arianna Amati e Angela Castiello.

Vabbè, organizziamo una petizione per dichiarare il Sarno già in B1 e facciamo prima. Due turni di riposo a squadra e non ne parliamo più…

A pensarci bene, però, c’è una grande incognita: chi saprà sostituire lo scout-man Sasà Albanese (che saluto in vista della nuova avventura a Mercato San Severino)? Quel computer portatile contiene dati più preziosi del registratore di Patrizia D’Addario.

Colgo l’occasione per salutare Maria Rosa e la nostra “bestia nera” Veronica; spero che ci si incontri sugli spalti.

Il sito del Sarno, bellissimo ma non sempre aggiornato, è www.aitovolleysarno.it.

NOTE:

Le foto di Acquaviva delle Fonti è tratta da www .comune.acquaviva.ba.it.