VALENZANO CAPURSO – ORIA 3-0

1 giugno 2015

E' stato  bello

Sabato 30 maggio 2015 – ore 18.30

Avrei voluto scrivere di una favola dal lieto fine.

Avrei voluto raccontare il miracolo di una formazione che, contro ogni pronostico, rinnovava il mito di Davide che sconfigge Golia.

Purtroppo così non è stato.

Lo spareggio di Valenzano ci taglia le ali spalancandoci le porte della serie D, quelle stesse porte che già in un paio di occasioni sembravano essersi aperte e sono poi state richiuse dalla determinazione delle nostre ragazze.

C’è la speranza del ripescaggio; e comunque il verdetto maturato sul campo è ininfluente sul nostro giudizio. Lo avevamo detto più volte e lo confermiamo nel momento più doloroso della stagione: le giocatrici della New Volley meritano il nostro apprezzamento e la nostra gratitudine.

Giorgia Mastria

E’ stato bello seguirle, è stato bello applaudirle, è stato bello vederle crescere, diventare sempre più brave e sempre più squadra.

Il risultato del campo è la retrocessione, ma nel nostro giudizio e soprattutto nel nostro cuore, il risultato è una brillante promozione.

Le ragazze hanno dato tutto e non resta alcun rimpianto.

Bene ha fatto il presidente Mino ad abbracciarle in un simbolico cerchio finale al termine della gara che ha segnato il nostro destino. Il suo abbraccio è quello di noi tutti. Siamo orgogliosi di voi.

Detto questo, tanti complimenti alla Cuti Volley: ha vinto con pieno merito e – proprio in ragione del valore espresso in questi play-out – aver dato filo da torcere ad una squadra così è un ulteriore motivo di orgoglio anche per noi.

Giada De Pascalis

In questa cronaca della partita leggerete di cartellini gialli e rossi (solo due, questa volta, ma congiunti), che si sommano a quelli di gara-2; leggerete di proteste eccessive, di qualche “forzatura” regolamentare e si avrà l’idea di una battaglia più che di una partita. Beh, certamente la tensione agonistica è stata molto alta, ma alla fine abbiamo lasciato Valenzano tra strette di mano e reciproche attestazioni di stima.

Abbiamo un po’ esagerato, ma dopo il fischio finale l’unico sentimento che resta è quello dell’amicizia.

Maria Difronzo

Adesso facciamo un passo indietro e raccontiamo la partita.

Per la verità, non è stata una gran partita: noi abbiamo giocato molto peggio rispetto a domenica ed anche la Cuti è sembrata accontentarsi limitandosi al minimo indispensabile (purtroppo per noi, il minimo indispensabile loro avrebbe potuto essere fronteggiato soltanto con una gara superlativa da parte nostra). La cronaca sarà, dunque, piuttosto sintetica.

Nulla doveva essere lasciato al caso sul piano scaramantico. Passando dal rondò di Massafra, abbiamo fatto quello che andava fatto. Passando da Mottola abbiamo onorato la figura di Gigi Mastrangelo. Abbiamo poi evitato l’autogrill che non aveva portato bene in gara-1 preferendo il bar-pasticceria “Ladisa” di fronte al palazzetto (all’inizio non ero molto favorevole, ma poi, una volta entrato, un paio di fattori mi hanno fatto cambiare idea). Ho indossato la stessa maglietta delle ultime due partite vittoriose.

Alessandra Loria

Ci sono, però, state anche delle violazioni. La macchina di Marcello era lavata, un’atleta si è depilata le cosce e Ivana (che accusa il sottoscritto di aver boicottato il tradizionale appuntamento all’”Akropolis” del venerdì) ha scelto il trancio di pizza ortolana bianca (?!).

Al palazzetto vengo reso edotto sul significato di Cuti. Prima ero convinto che fosse un acronimo. Chessò? Collettivo Universitario di Tiratrici Indipendenti. Combattiamo Unite i Tremòni Italiani. Qualcosa del genere.

Vengo, invece, a sapere che la Chiesa di Ognissanti di Cuti è un antichissimo esempio di architettura romanica pugliese situata in campagna, più o meno a metà strada tra Valenzano e Capurso. Dato che la società nasce dalla fusione tra l’Aspav di Valenzano e l’Orsa di Capurso, il richiamo ad una chiesa posta a metà strada accontenta tutti e non discrimina nessuno.

Chiesa di Ognissanti di Cuti

Le giocatrici baresi iniziano il riscaldamento.

Sono sbalordito: Rossella De Vivo riesce a fare per tre volte canestro da centrocampo con una percentuale vicina al 33,3% (uno ogni tre). Michael Jordan ha chiuso la carriera al 32,7% (dei tiri da tre, mica da centrocampo!). A fine partita vorrei intervistarla sull’argomento, ma la ragazza rifiuta e questo è il motivo per cui oggi ne scriverò male. Invece, Giacoma Gassi è fortissima, bellissima, intelligentissima e simpaticissima.

Giocare tre partite in 15 giorni contro la stessa squadra provoca strani effetti. In queste due settimane rivedi le tue avversarie continuamente, sia nel sogno che nella veglia. Vai dal fruttivendolo ed hai la sensazione che sia Ranieri a pesare le ciliegie, vai all’edicola e ti sembra che sia Costantini a darti il resto, vai all’Università e l’assistente del professore ti ricorda vagamente Ancona (e non sai se rispondere alla sua domanda o se provare a murarla quando solleva la penna).

Annalisa Costantini

Formazioni.

Cuti Volley: una che non mi ricordo come si chiama in palleggio, Isabella Ancona opposta, Mariantonietta Miale e Giacoma Gassi di banda, Annalisa Costantini e Claudia Romina Ranieri centrali, Maria Difronzo libero.

Quest’ultima è candidata alle Comunali di Capurso. Costringendola a gara-3, dunque, le abbiamo rovinato l’ultima settimana di campagna elettorale. Ecco perché ha giocato così brillantemente ad Oria; era la più motivata a chiudere subito il discorso. Chissà quanto ci avrà jastemàto alla fine della partita…

Saluto

In panchina: Antonella Triggiani, Luana Amoroso, Marianna Madio, Valentina Casulli, Alessia Marchionna e Dalila Ciciriello.

Coach Michele Milella è squalificato e può solo collegarsi spiritualmente alle proprie atlete; in panchina siede Luigia Cassano.

New Volley Oria: Alessandra Loria in palleggio, Simona Bianco opposta, Ivana Gallo Ingrao e Giulia Moretto di banda, Giada De Pascalis e Federica Imperatore centrali, Giorgia Mastria libero.

A disposizione di coach Marcello Presta: Sara Zanzarelli e Morgana Gallo.

Simona Bianco

Primo set

Nel primo scambio c’è già tutta la partita: Giorgia corre a prendere palloni da una parte all’altra, Difronzo pure le prende tutte, noi attacchiamo con un po’ di timidezza e alla fine la Cuti trova il modo per mettere palla a terra, magari con un pallonetto.

Ranieri si pone subito in evidenza, sfruttando anche qualche nostra indecisione difensiva; Moretto è molto efficace in attacco e le padrone di casa allungano con Gassi, con Ancona e con un bel secondo tocco della collega di ruolo di Ciciriello (9-4).

Pur senza il vigore tecnico-agonistico di gara-2, riusciamo a recuperare sfruttando la vivacità in attacco di Moretto e i blocchi di Simonina (13-13).

Giulia Moretto

Giada ci regala finanche la soddisfazione del vantaggio (15-16)!

Due strepitose difese di Miale vengono vanificate da infrazioni delle compagne.

La Cuti si scuote e con un parziale di 6-1 sembra ipotecare il primo set (determinanti Costantini e soprattutto Gassi, ben servite da cosa).

Sul 23-19, comunque, riusciamo a rimettere tutto in discussione: Simonina mura da posto quattro e Moretto trova il mani-fuori da posto due (23-21).

Nello scambio decisivo abbiamo l’opportunità del contrattacco ma purtroppo la slash termina a lato: le nostre ragazze protestano, ma è lo stesso Marcello a riconoscere che il pallone è effettivamente terminato fuori.

L'onestà del coach

Valga come attenuante quando sarà giudicato per tentata strage di arbitri nel terzo set…

Anche l’attacco successivo finisce fuori misura (25-21).

Non abbiamo giocato benissimo, ma abbiamo comunque avuto due opportunità per riaprire il set e le abbiamo sprecate. Peccato.

Secondo set

Dopo il consueto “sfogo” di Ranieri (3 punti nei primi 4 scambi), riusciamo a passare in vantaggio con Federica (primo tempo), Ivana (pipe), Giada (primo tempo) e Moretto (ace), ma sul 4-6 ci impantaniamo.

Difronzo è un baluardo insuperabile e poi loro tirano dentro mentre noi stasera facciamo molta fatica a mettere il pallone a terra (11-6).

Gassi ci trafigge con una coraggiosa pipe a pallonetto. Anche questa sera la capitana è stata superlativa.

Per un attimo ritorna la violenza politica degli anni di piombo: a gioco fermo, Gassi e Ranieri “si imbranano” nel consegnarsi il pallone e quest’ultimo termina sulla testa di Difronzo.

Colpo di testa

Peccato che alle giocatrici baresi la palla non scivoli mai di mano quando si gioca.

Dentro Morgana per Moretto per garantirci maggiore copertura.

Sul 14-7, se la Cuti avesse continuato a giocare con la stessa intensità mostrata ad Oria, il set sarebbe virtualmente concluso. Invece, abbiamo ancora una possibilità per rientrare in partita grazie a un break da 5 caratterizzato da un mani-fuori di Simonina, due punti di Federica e due punti di Ivana, il secondo dei quali seguito da un monologo sviluppato girando intorno alla panchina (14-12).

Sempre molto valida la prova di Giorgia.

La Cuti elimina gli inestetismi tecnici e ristabilisce le differenze di valori in campo. Per annullare il gap dovremmo giocare al 200%, come la settimana prima, ma purtroppo stasera non è cosa.

Giacoma Gassi

Gradualmente le padrone di casa riguadagnano terreno: i punti delle nostre centrali sono annullati da una Gassi indifendibile e da qualche attacco atipico di Miale, inclusa una palletta (di sinistro!) da posizione estremamente decentrata (23-17).

Bolide cazzuto di Federica e palletta di Ivana: non ci arrendiamo (23-20)!

Poi, però, nonostante due eroiche difese di Alessandra, Miale chiude il parziale e consente alla propria squadra di avvicinarsi di un ulteriore gradino alla vetta (25-20).

Difesa perfetta e attacco che sa farsi spietato ogni volta che serve.

Mariantonietta Miale

Terzo set

A noi servirebbe qualcosa. Servirebbe qualcosa subito. Una scossa emotiva, uno scatto d’orgoglio, un colpo di culo, un black-out al palazzetto, un’invasione di cavallette. Qualunque cosa.

Si parte con i primi tre fattori: Morgana, subentrata a Simonina, va subito a segno da posto quattro; Federica piazza il primo tempo, la Cuti tira fuori e Ivana trova l’ace (0-4)!

Miale e Ranieri rimettono in corsa la formazione di casa (2-4).

Poi, c’è il fattaccio.

Moretto attacca da posto due e otterrebbe il punto sfruttando le mani del muro avversario. Purtroppo, però, il tocco è sfuggito agli arbitri, che assegnano il punto alla Cuti.

Punto negato

Si scatena il finimondo.

Marcello manda affanculo gli arbitri tre o quattro volte, il che non è bello anche perché siamo in presenza di una gentile e posata signorina, che oltretutto ci ha sempre diretto in modo impeccabile. A me non stimola istinti omicidi. Tutt’altro. Il tocco, comunque, c’è stato e lo riconosce con ammirevole lealtà anche la diretta interessata, Mariantonietta Miale.

Ormai, però, l’allenatore oritano sta dando in escandescenze ed anzi la leale ammissione di Miale rafforza ulteriormente in lui la certezza di aver subito un torto e la conseguente irritazione. Sembra un black-bloc. L’arbitro non può che estrarre il doppio cartellino.

L'espulsione

A questo punto Marcello, dopo aver ribadito un altro paio di volte il concetto di cui sopra, esce dal terreno di gioco e si posiziona a bordo campo dando avvio ad una specie di protesta: se il tecnico locale è – diciamo – in collegamento spirituale con la propria squadra, lui farà altrettanto. Solo in modo più artigianale.

Osservare con un unico colpo d’occhio un tecnico squalificato ed uno appena espulso che si collegano “spiritualmente” alle rispettive squadre ha un effetto piuttosto comico. Non ricordo di aver mai assistito ad una situazione del genere. Entreremo nella storia del volley.

A questo punto, io proporrei un’amnistia: quello che è stato è stato; rientrino in panchina entrambi e scordiamoci ‘o passato…

Non si può.

Il palazzetto, intanto, è diventato una bolgia. Quello che è successo è censurabile (e lo stesso tecnico oritano a fine gara si scuserà con gli arbitri); chissà, però, che non sia questa la svolta emotiva in grado di cambiare la nostra partita.

Morgana Gallo

E in effetti l’incontro si è ravvivato: secondo tocco di De Vivo ed ace di Morgana; muro Gassi-Costantini e palletta di Ivana con plateale dedica al proprio allenatore in esilio (8-9).

Il fatto che Ivana sia uscita viva da questo palazzetto dimostra il grado di civiltà del pubblico locale…

Moretto mette palla a terra, ma purtroppo non siamo particolarmente lucidi e la Cuti allunga (15-12).

A questo punto la capitana convoca il primo time-out autogestito della New Volley. Viene predisposta una piattaforma di strategie tattiche concordate democraticamente ed un ricco programma assembleare.

Timeout autogestito

Gassi, però, non è molto democratica quando scarica ulteriori attacchi sul parquet.

In compenso, Morgana è strepitosa in difesa e si fa valere anche in attacco, al pari di Ivana, che, dopo il punto del 16-15, chiede la verifica della rotazione. Contemporaneamente la nostra capitana si soffia il naso col fazzolettino. In effetti, il suo gesto è un po’ equivoco: non è molto chiaro se stia chiedendo la verifica della rotazione delle giocatrici o quella dei residui di muco depositati sul Kleenex.

Rotazione nel Kleenex

Un Oria generoso resiste sino al 20-19; dopo c’è solo il Valenzano: punti per Ranieri e per Miale (22-19), poi è di nuovo la schiacciatrice barese a concludere uno degli scambi più lunghi e spettacolari dell’incontro (23-19).

Il punto della salvezza per le padrone di casa lo ottiene Ranieri con un muro (25-19).

La Cuti festeggia con i propri tifosi e con il tecnico, che può finalmente avvicinarsi alle proprie atlete.
Congratulazioni. Siete una grande squadra. In bocca al lupo per traguardi più consoni al vostro valore e alla vostra storia.

Fast di Ranieri

Le giocatrici oritane si stringono a centrocampo prima di raggiungere mestamente gli spogliatoi.

Ci abbiamo provato e non possiamo rimproverarci nulla.

E’ stata comunque una bella stagione perché voi l’avete resa tale. Se spunta qualche lacrimuccia non è per la retrocessione, ma è solo perché questo campionato è finito.

Tifare per voi è sempre una gioia.

Grazie, ragazze. Vi voglio bene.

E adesso ripescateci tutti

Tabellino: Valenzano Capurso-Oria 3-0  (25-21,  25-20,  25-19)

Aspav-Orsa Valenzano Capurso: Triggiani 0, Amoroso NE, Miale 10, Ancona 6, Madio NE, De Vivo me li sono persi, Gassi 16, Casulli NE, Costantini 5, Ranieri 12, Marchionna NE, Ciciriello NE, Difronzo (L) – All. Metti a Cassano!

Muri-punto 8, ace 3, errori in battuta 8.

New Volley Oria: Zanzarelli NE, Bianco 3, Gallo 3, De Pascalis 6, Gallo Ingrao 10, Loria 0, Moretto 9, Imperatore 7, Mastria (L) – All. Presta (fino a un certo punto; poi autogestione).

Muri-punto 3, ace 3, errori in battuta 2.

Arbitri: Simone Pugliese e Loredana Basanisi.

Provvedimenti disciplinari

Le interviste di fine partita:


ORIA – VALENZANO CAPURSO 3-1

27 Maggio 2015

Fantastiche

Domenica 24 maggio 2015 – ore 18.30

Le migliori aspettative si sono realizzate.

Sul piano tecnico le nostre ragazze hanno fatto nel migliore dei modi tutto quello che avrebbero dovuto fare.

Sul piano caratteriale hanno fatto anche di più. Hanno giocato con il cuore, con carattere, con grinta, con cattiveria agonistica (forse pure troppa…). Hanno davvero dato tutto. E dopo aver dato tutto, hanno generato qualche altra cosa dentro sé stesse, una nuova energia, per poter dare anche quella.

Ho più volte detto che – secondo me – Ivana sta disputando la migliore stagione da quando la conosco, ossia dai tempi della Palafiom Taranto. La partita di stasera è emblematica: ha dato l’esempio, ha difeso, ha attaccato, ha sostenuto, ha incoraggiato, ha caricato le sue giovani compagne.

Ivana Gallo Ingrao

E le sue giovani compagne? La partita di oggi sembra essere stato il momento in cui tutte loro sono diventate grandi.

Crescere è un processo lungo e continuativo, d’accordo, ma la sensazione è che domenica sia scattato qualcosa. Il 24 maggio abbiamo oltrepassato il nostro Piave, cento anni dopo i fanti del Regio Esercito.

Giada, Morgana, Simonina, Moretto e Giorgia sono diventate grandi.

Non sono diventate perfette: sbaglieranno ancora, faranno cadere pallonetti difendibili, spediranno sulla Luna palloni facili, subiranno ace e sprecheranno servizi. Lo hanno fatto anche oggi, se è per questo. Ma guardarle giocare oggi è stato come vedere la propria figlia adolescente uscire la prima volta con un ragazzo, la stessa consapevolezza agrodolce che le piccine non sono più le cocche nostre ma vivono di vita propria, una vita che possono e sanno gestire con autonomia e con maturità.

Simona Bianco

Che partita hanno giocato: lottando, soffrendo, credendoci, sbagliando e poi rimediando agli errori. E non lo hanno fatto soltanto perché glielo diceva il mister; dal mister hanno recepito le indicazioni tattiche e un minimo di motivazione.

L’hanno fatto perché lo volevano. L’hanno fatto perché ci credevano. L’hanno fatto perché ieri non erano otto atlete ad essere entrate in campo; ieri erano otto giocatrici di pallavolo.

Restano Ale e Federica, che non hanno l’esperienza di Ivana e non sono neanche “le piccine nostre”. Beh, loro hanno fatto l’uno e l’altro: hanno giocato con la maturità di Ivana e con l’entusiamo delle creature. Basti pensare a come hanno gestito palloni scottanti e a come si sono menàte su ogni pallone.

Alessandra Loria

Dopo tutte queste parole che mi escono dal cuore, non vorrei essere smentito da clamorose figure di cacca sabato prossimo in gara-3. Ma non me ne fotte niente. Succeda quello che succeda sabato, la mia vita di appassionato di pallavolo ha avuto un senso soltanto per quello che ho visto domenica.

Gli abbonamenti al Palafiom di Taranto per l’A1 maschile, Boban Kovac, le trasferte in B2, i Mondiali al Palaflorio e al Forum di Assago, l’Italia e il Brasile, la foto con Julio Velasco e le parole di Jenny Lang Ping… è come se tutto fosse esistito in funzione di questa partita e solo adesso me ne rendo conto.

Anni di preliminari per un orgasmo di un’ora e mezza.

Passiamo alla partita.

Nella New Volley dovrebbe rientrare Moretto, pur se nella condizione di chi non ha potuto allenarsi adeguatamente.

Federica, invece, è reduce da una cresima (non sua) e da una confessione. La sua anima adesso è candida come un giglio. Certo, il trucco da cerimonia sembra un po’ eccessivo per una partita di pallavolo, ma l’importante è esserci.

Federica da cerimonia

Marcello, con la consueta delicatezza, la chiamerà “Moira Orfei”. Se Alessandra avesse portato al palazzetto metà dello zoo che tiene in casa, avremmo potuto fare un bel manifesto del Circo.

Lo smalto delle unghie della nostra centrale questa sera è verde. I lettori vogliono saperlo.

Nella Cuti Volley si registra il rientro in squadra di una giocatrice che era stata in trasferta in Cina. Non so se per lavoro, per studio o per turismo. Quello che mi auguro è che non abbia imparato la lingua perché se si scopre quello che c’è scritto veramente sul cartellone inaugurato al Palaflorio per i Mondiali e poi riutilizzato in tutte le partite interne dell’Oria in questa stagione, sono rovinato…

Cartellone cinese

Formazioni.

New Volley Oria: Alessandra Loria in palleggio, Simona Bianco opposta, Ivana Gallo Ingrao e Giulia Moretto di banda, Giada De Pascalis e Federica Imperatore centrali, Giorgia Mastria libero.

A disposizione di coach Marcello Presta: Morgana Gallo.

Cuti Volley Valenzano Capurso: Rossella De Vivo palleggiatrice, Isabella Ancona opposta, Mariantonietta Miale e Giacoma Gassi di banda, Annalisa Costantini e Claudia Romina Ranieri centrali, Maria Difronzo libero.

A disposizione di coach Michele Milella: Antonella Triggiani, Luana Amoroso, Marianna Madio, Valentina Casulli, Alessia Marchionna e Dalila Ciciriello.

Giacoma Gassi

Primo set

Anche questa sera apre l’incontro un servizio di Miale. Tre servizi di Miale, per la verità. Il primo non l’ho capito, il secondo è per il minuto di silenzio e il terzo è quello buono.

E’ buono anche il primo attacco di Moretto da posto quattro, prezioso per rompere il ghiaccio. L’abbinamento tra Moretto e il ghiaccio è puramente casuale…

Bello anche il lungolinea di Simonina, ma non basta a compensare i punti di Ranieri e di Gassi (2-4).

Dalle prime battute si ha la conferma che la Cuti è una signora squadra, ma si ha anche la certezza che l’Oria sta giocando con un atteggiamento diverso rispetto a quello della settimana prima. C’è più intensità.

Brava Moretto

Ace di Moretto (4-4)!

Il servizio.

Il servizio è la prima cosa che doveva cambiare e le ragazze lo stanno cambiando: più rischi, ma anche più pressione sulla ricezione ospite per rendere più difficile la vita anche alla palleggiatrice e conseguentemente alle centrali che al PalaCosentino scaricarono punti a grappoli.

Come nei video-giochi, abbiamo alzato il livello di difficoltà alla palleggiatrice. Bisogna dire, comunque, che De Vivo disputerà anche oggi una partita impeccabile, sempre molto precisa e sempre capace di sorprendere la nostra difesa con secondi tocchi tanto arditi quanto perfetti.

Secondo tocco De Vivo

Ivana da posto quattro: prima il mani-fuori poi “la palletta della casa” (6-4).

Gassi punge la nostra ricezione e Miale depone sul campo un delizioso pallonetto; il risultato resta, comunque, in equilibrio grazie agli attacchi vincenti di Federica e di Ingrao Meravigliao, ben alimentate da Alessandra, precisa, giudiziosa e dinamica (10-9).

Giorgia, poi, è spettacolare: i suoi salvataggi strepitosi già non si contano.

Insomma, stiamo riuscendo a contenere le centrali (che tanto male ci avevano fatto in gara-1) e pure dalle bande non si passa con facilità. Purtroppo, la nostra ricezione sta soffrendo più del dovuto e i pallonetti sembrano un problema irrisolvibile, come trovare un assessore regionale alla sanità senza problemi con la giustizia.

Giorgia Mastria

L’Oria, comunque, c’è e non sembra votato al martirio. Difende, costruisce e attacca con grinta. I tifosi l’hanno capito e il palazzetto, rispetto agli standard abituali, è una bolgia.

Dopo la prima magia della serata di De Vivo, le brindisine replicano con un doppio attacco di Simonina portandosi sul 16-13.

Punti per Gassi e Costantini, ma anche per Simonina e per Giada, che vanifica un miracolo difensivo di Difronzo (18-16).

Da questo momento in poi la partita sarà anche un trionfo di liberi; di Giorgia si è già detto, ma anche la collega di ruolo barese disputerà un incontro sfavillante.

Isabella Ancona

Sorpasso ospite con Ancona e Gassi (ace) e pareggio riconquistato da Ivana con una bella diagonale (19-19).

Le conseguenti discussioni inducono l’arbitro a catechizzare le due capitane sollecitando un raffreddamento della tensione che eviti spargimenti di cartellini. Non saranno esauditi. E forse l’unica nota spiacevole di una gara magnifica saranno proprio gli eccessi verbali sugli spalti e la tensione agonistica un po’ troppo esasperata in campo.

Ace di Giada e scambio caratterizzato da mille difese sino alla conclusione risolutiva di Miale (protagonista ella stessa di un buon numero di salvataggi).

Scatto oritano sul 21-20: Ale pesca l’ace dal cilindro e Federica stoppa a muro una collega di ruolo: 23-20!

Federica Imperatore

De Vivo ricorre ad un secondo tocco dei suoi e poi Simonina sfrutta le mani del muro per andare a segno (24-21).

Miale e Ranieri impongono un muro e Gassi perfora la nostra difesa costringendo Marcello al suo primo time-out (24-23). Il coach si agita per far passare il senso di vertigine alle proprie atlete. Anche i cani portati in tribuna dalla famiglia Loria sembrano piuttosto agitati e abbaiano per incitare la propria beniamina.

Risolve Moretto: riceve mettendo un bel pallone sulla testa di Ale e poi va a concludere aprendo un varco nella difesa ospite (25-23)!

Giulia Moretto

Secondo set

Al primo intervallo, Federica ripete il concetto secondo cui la partita è ancora tutta da giocare e sarebbe delittuoso cullarsi sugli allori. Purtroppo usa termini che rendono la sua anima un po’ meno candida rispetto a quello che era all’avvio e probabilmente annullano gli effetti della confessione.

Marcello trova in panchina la cover di un telefonino e la offre a mister Milella reputandola una dimenticanza delle riserve baresi. Il tecnico ospite, che ha l’aria di chi vorrebbe occuparsi di cose più serie (ad esempio, la partita), prende l’oggetto in buona fede pensando che effettivamente appartenga ad una propria giocatrice, ma poi interviene Giorgia che lo prende in consegna a sua volta e lo rimette sulla panchina oritana. A un Marcello basito spiega che si tratta della cover portafortuna con la scritta “Now or never”.

Il mistero della cover

Il motto è quanto mai adatto alla circostanza: adesso o mai più (sottintesa la salvezza), eppure Marcello sembra chiedersi se questi siparietti si verifichino anche in serie A1.

Non scherziamo; sono cose serissime.

La temporanea cessione della cover, infatti, crea scompensi nell’assetto tattico oritano e il Valenzano Capurso ne approfitta partendo subito forte (0-3).

In realtà, “parte” non è proprio il termine più corretto. La Cuti stava giocando bene sin dall’inizio e giocherà bene sino alla fine. Anzi, giocherà sempre meglio. A noi è stato chiesto più volte come sia stato possibile giocare così e chiudere il campionato al terzultimo posto (soffrendo pure come dannati nell’ultima partita con l’Ostuni). A me verrebbe da chiedere come sia stato possibile che una squadra come la Cuti sia finita nei play-out e non nei play-off come meriterebbe.

Cuti Volley

Hanno un tecnico competente che prepara con accuratezza le partite, hanno giocatrici talentuose, spirito di squadra, carattere, organizzazione di gioco da fare invidia alle categorie superiori, eppure sono qui.

Bah, nel nostro caso come nel loro: ognuno sap’ l’ fatt’ suij.

Comunque sia, entrambe le squadre stasera stanno onorando la pallavolo. Il fatto che una delle due sia destinata a retrocedere sabato prossimo è davvero un peccato. Si potrebbe mandare la videocassetta della gara di oggi alla Federazione e chiedere di disporre una salvezza d’ufficio per entrambe le squadre per meriti speciali. Fate retrocedere d’ufficio l’Assi Brindisi che ci ha azzoppàto Moretto! Così imparano. Scherzo. Anzi, congratulazioni.

Giada De Pascalis

Quanto gioca bene il Valenzano. E quanto siamo brave noi a giocare bene con loro. E quanto sono brave loro a giocare bene con noi che giochiamo bene con loro che giocano bene. E quanto siamo brave noi che giochiamo… vabbè, si è capito.

Alla precisione chirurgica delle nostre ospiti replichiamo con una difesa tenace e con qualche palla sporcata e per questo più imprevedibile. Vanno a segno Moretto, Bianco e Ingrao Meravigliao (9-8).

E’ l’ora della svolta del set: lungolinea di Moretto e scambio spettacolare con un primo salvataggio di Moira Orfei, un secondo salvataggio di Ale e Ivana (una specia di carambola con la palla sempre in aria) e un terzo salvataggio di Ivana e Ale con la palla che carambola di nuovo tra le due giocatrici (a parti invertite) e poi atterra giusto sulla linea (12-9). Un puntonzo. Un colpo di culo, ammettiamolo pure, ma reso possibile soltanto dalla tenacia delle nostre ragazze.

Alessandra Loria

Le ospiti protestano e arriva un cartellino rosso. C’è un po’ di nervosimo; le nostre sembrano in piena trance agonistica.

Fede difende ancora con il suo stile inconfondibile e permette a Giada di murare, poi Moretto scarica due attacchi che annullano i salvataggi incredibili di Difronzo, Giada mura ancora, Ivana respinge a terra una ricezione lunga e Moretto trova l’ace.

Il punteggio è di 20-11 e il furore agonistico delle atlete di Marcello, anzi delle atlete e di Marcello, è tale che in questo momento sarebbero in grado di sbaragliare l’Isis in cinque minuti prendendolo a pallonate.

Ma di fronte abbiamo un’altra squadra che non si arrende mai e che tiene il cervello ben collegato al cuore e alle mani.

Rossella De Vivo

Dopo l’ingresso di Amoroso e dopo aver recuperato due lunghezze (21-14), la Cuti infila una striscia di 6 punti consecutivi: attacco di Gassi, ace di De Vivo, primo tempo di Costantini e 3 errori-punto nostri che però andrebbero attribuiti virtualmente alle favolose difese di Mariantonietta Miale.

Per cinque minuti nel campo barese non cade neanche la polvere. La ditta di aspirapolveri Miele decide per questo di cambiare denominazione sostituendo una vocale e dedicando alla giocatrice della Cuti un nuovo prodotto che previene il deposito di acari su ogni tipo di superficie, in particolare sui parquet.

Mariantonietta Miale

Ivana, intanto, lamenta dei dolori, ma per nulla al mondo abbandonerebbe la battaglia. Piuttosto, chiede che in caso di estremo sacrificio per la causa le venga dedicato il palazzetto. Dispone anche che le ceneri vengano, eventualmente, sparse tra l’aiuola delle rose (che si fregò una palleggiatrice qualche anno fa) e la parte del piazzale dove la notte vengono a fare i fatti propri le coppiette. Sulle sue ceneri sarà così concepita la futura fuoriclasse della New Volley e si chiamerà Rosa.

Sul pericoloso punteggio di 21-20 l’Oria è bravo a non farsi prendere dal panico e a reagire nel modo migliore: ribattendo colpo su colpo, punto su punto.

Federica imperatore

Ale sblocca la situazione correggendo un pallone vagante e poi, dopo aver pagato dazio al solito pallonetto di Gassi, smarca Federica, che può concludere efficacemente (24-22).

Difendiamo 7, dicasi 7, tentativi della Cuti (incluso un pallone recuperato in scivolata da Ivana all’altezza di Mesagne) prima di soccombere alla slash di Ranieri (24-23).

Gassi difende il successivo attacco oritano, ma sulla rete si avventa Giada, che scarica a terra la palla del set (25-23).

Slash vincente

Terzo set

Pallonetto di Simonina (visto che ne subiamo tanti, facciamone pure qualcuno noi, cribbio!), ace della riccioluta opposta e pipe di Ivana (4-2). Contro cotanta difesa e contro cotanto libero tocca inventarci sempre qualcosa di creativo.

Un gesto della nostra capitana viene interpretato come un avvertimento mafioso agli arbitri e spunta un altro cartellino. Devo riconoscere che alcune espressioni facciali delle nostre atlete, soprattutto in occasione di rabbiose esultanze, sono tali da destare un certo sconcerto. Gli ospedali psichiatrici giudiziari erano stati chiusi il 31 marzo scorso. Dopo aver visto certe nostre esultanze sul parquet, il governo ha deciso di riaprirli.

Esultanza inquietante

Intanto, però, la Cuti gioca sempre meglio: servizi insidiosissimi (7 ace in totale per la sola Gassi), difesa impenetrabile e bande che svolgono adeguatamente il lavoro eseguito dalle centrali in gara-1.

Dal 4-8 si passa in breve tempo al 10-17.

Noi, comunque, non stiamo crollando. Anzi. Crollare al cospetto di una squadra così bella significherebbe chiudere 0-25. Diciamo che incassiamo. Trascorriamo il momento difficile senza perdere contatto con la partita e tenendo vivo l’agonismo. Ai punti, in questa fase, ci pensano soprattutto Ivana e Federica.

Moretto sembra provata e sul 14-22 Marcello la sostituisce con Morgana.

La prima, solo per quello che ha fatto sino adesso, meriterebbe di fare l’imperatrice a vita al corteo storico (ma, come ho scritto all’inizio, dopo aver dato tutto, stasera le ragazze troveranno qualcosa in più e il meglio per Moretto deve ancora venire).

Giulia Moretto

Morgana ha giocato gli scambi finali dei set, ma è come se fosse sempre stata in campo. Ha vissuto la gara dal primo all’ultimo istante, si è tenuta costantemente pronta e – quando è entrata – ha dato un contributo decisivo. Senza di lei, saremmo già in serie D.

Sul 16-24 Giada piazza un primo tempo e nello scambio successivo Morgana tiene vivo un pallone stendendo la mano sul parquet. Sugli spalti c’è Veronica Parisi, la cui presenza ha indirizzato spiritualmente Morgana verso l’esecuzione perfetta di questo bel gesto tecnico.

Difesa alla Parisi

Gassi chiude il parziale siglando il 9^ punto personale del set e prenotando il titolo di top-scorer della serata con 25 realizzazioni (17-25).

Con le regole dello scorso anno a questo punto saremmo in serie D, ma quest’anno la differenza set non conta e ci basterebbe vincere 3-2 per andare in gara-3.

Un’altra piccola botta di fortuna.

Quarto set

Stiamo per assistere ad un set strepitoso, mozzafiato, spettacolare. Non so se faccio bene a raccontarlo a parole; forse farei meglio a tacere in religioso silenzio e a caricare nel blog il montaggio-video degli scambi più belli, cioè quasi tutti, invitando i gentili lettori a guardarlo inginocchiati davanti al computer.

Un omaggio di due squadre sull’altare degli dei del volley.

Maria Difronzo

Si gioca senza esclusione di colpi, si gioca con intensità, si gioca come se ogni pallone fosse quello della medaglia d’oro alle Olimpiadi.

I primi punti sono del Valenzano Capurso, che riesce a sfruttare il vantaggio psicologico del set appena concluso: fast di Ranieri, primo tempo e muro di Costantini (1-3).

Simonina e Ivana replicano, ma il gap viene rafforzato dalle attaccanti ospiti (Gassi, Miale, Amoroso) e da una Ranieri tornata ai livelli stellari dell’andata (7-11).

Con una differenza sostanziale che accresce i suoi meriti: all’andata ha anche approfittato delle nostre carenze; stasera non stiamo regalando nulla.

Claudia Romina Ranieri

Nelle cronache si parla soprattutto dei punti realizzati, ma vorrei ricordare che anche in questo set Giorgia sta disputando una gara fantastica.

Pure dall’altra parte delle rete non scherzano: Miale recupera un pallone da sotto la propria panchina, coach Milella libera spazio in scivolata e Difronzo può rimandare il pallone nel nostro campo.

Poco dopo, il libero ospite potrà fregiarsi di un punto in ricezione (8-12). Se lo merita.

Il turno in battuta di Federica è sempre provvidenziale: a parte il suo punto diretto, andiamo a segno con Giada (muro) e con Moretto (12-13).

Giulia Moretto

Duello punto a punto: Mani-fuori Gassi, slash di Giada (dopo un impatto tra Giorgia e Ale che testimonia il perdurare del furore agonistico), punto di Gassi in bagher e pipe di Ivana (14-15).

Per contrastare gli attacchi (e le difese) di Ivana, la Cuti Volley ricorre ad un repertorio più creativo: ennesima magia di De Vivo che piazza la palla in posto cinque; poi pallonetto, fast e muro di Ranieri (17-20).

Mitica Moretto: mani-fuori da posto quattro e lungolinea da posto due (19-20)!

Dopo un punto di Giada, le ospiti allungano di una lunghezza grazie ad un pallonetto (l’ennesimo) e ad un ace (l’ennesimo) di Gassi (20-23).

Il destino sembra segnato: il Valenzano Capurso è a un passo dal pareggio dei set e da un tie-break che potrebbe risultarci fatale.

Giacoma Gassi

Nel frattempo, però, è entrata Morgana al posto di Simonina e – nonostante il momento delicato – il suo transito sul parquet risulterà perfetto, garantendo una copertura esemplare nelle retrovie.

Moretto piazza il lungolinea e poi va a servire (21-23).

Nei successivi 4 scambi la Cuti avrà 12 opportunità di attacco, ma il pallone non cadrà più a terra nel campo dell’Oria. Va detto che ci saranno, più o meno, altrettanti contrattacchi delle nostre ragazze, difesi altrettanto egregiamente da Difronzo e compagne, ma al termine di ogni scambio saranno le ospiti a soccombere.

Prima c’è un imperioso muro di Giada dopo lo scambio più lungo (22-23), poi sarà Ivana a scardinare la difesa avversaria (23-23). Lo scambio successivo termina con un’imprecisione barese (24-23) e poi sarà ancora Ivana, al terzo tentativo, a mettere a terra la palla della vittoria (25-23)!

Ingrao Meravigliao

In verità la palla non cade a terra, ma viene toccata quattro volte nel corso di un intervento difensivo quasi speculare a quello che concluse gara-1.

Gli ultimi cinque scambi (incluso il lungolinea di Moretto) sono stati giocati in modo sostanzialmente perfetto dalle atlete di coach Marcello: concentrazione, reattività in difesa, scelte giuste e passaggi precisi (e salvataggi) da parte di Alessandra, determinazione, spirito di sacrificio (a Giada basta una spruzzata di ghiaccio sulla mano per restare in campo; anche se le fosse caduto addosso l’Empire State Building, avrebbe ripreso a giocare. Per vincere!).

Giorgia Mastria

In altre parole, cuore, cervello e una voglia di vincere impressionante.

Prima di affrontare gara-3 con la consapevolezza che sarà un’altra durissima battaglia sportiva, l’Oria lascia ai propri tifosi il ricordo più bello di questa stagione.

Abbiamo ammirato una squadra vera.

Abbiamo ammirato il miracolo compiuto da un allenatore.

Abbiamo ammirato otto giocatrici di cui siamo orgogliosi.

Grazie, presidente, per averle portate a Oria; non le cedere a nessuno. Neanche se ci danno in cambio tutta la nazionale degli Stati Uniti.

Ma adesso non fermiamoci: now or never!

Now or never

Tabellino: Oria-Valenzano Capurso 3-1  (25-23,  25-23,  17-25,  25-23)

New Volley Oria: Bianco 11, Gallo 0, De Pascalis 11, Gallo Ingrao 18, Loria 3, Moretto 13, Imperatore 7, Mastria (L) – All. Presta.

Muri-punto 5, ace 6, errori in battuta 9.

Aspav-Orsa Valenzano Capurso: Triggiani NE, Amoroso 4, Miale 9, Ancona 2, Madio NE, De Vivo 4, Gassi 25, Casulli NE, Costantini 7, Ranieri 17, Marchionna NE, Ciciriello NE, Difronzo 1 (L) – All. Milella.

Muri-punto 4, ace 11, errori in battuta 11.

Arbitri: Massimiliano Marzo e Donato Giuseppe Rizzello.

Prossimo ed ultimo turno: Valenzano Capurso-Oria, sabato 30 maggio, ore 18.30.


VALENZANO CAPURSO – ORIA 3-0

18 Maggio 2015

La salvezza nelle nostre mani

Sabato 16 maggio 2015 – ore 18.30

Questo finale di campionato sta diventando una comica o una tragedia. Poiché nella vita le vere tragedie sono altre, preferiamo prenderla con filosofia e considerare gli attuali disagi come una comica.

Piuttosto curiosa era, in effetti, la scena che si presentava al PalaCarducci alle 18.00: la Cuti Volley priva, purtroppo, della sola Tricarico, ma già al lavoro in palestra dalla controra con un discreto numero di ragazzine a sostegno della prima squadra; nell’altra metà campo tre giocatrici dell’Oria, sole solette, che non potevano neanche fare l’uno contro uno dato il numero dispari. Cos’era successo? Siccome non bastavano defezioni varie, infortuni alle caviglie, costole doloranti e custodie per telefonini rottamate, si rompeva anche il motore del pulmino del presidente. E così il resto della truppa ha raggiunto Valenzano quando già la mamma di Federica e la mamma e la sorella di Alessandra stavano facendo stretching e decidendo i ruoli da occupare in campo.

Riscaldamento

Ma facciamo un passo indietro.

L’ordine in graduatoria ci pone di fronte alla 9^ classificata del girone A: la Cuti Volley, sintesi di Aspav Valenzano e Orsa Capurso.

Il palazzetto evoca tanti ricordi: personalmente ero stato qui l’ultima volta nel 2008, l’anno della promozione in B1 di una gloriosa Aspav guidata da coach Zambetta e impreziosita da atlete come Sabrina Cosentino, Mina Annese, Paola Cesario e Danila De Liso con figlio in grembo.

Ricordo l’estrazione dei premi alla fine della partita e l’elezione della miglior giocatrice.

Ricordo che, sempre dopo la partita, Marcello dimenticò tre giocatrici al palazzetto e se ne accorse all’ingresso della superstrada per Taranto.

Valenzano 2008

L’attuale tecnico oritano e Ivana ricordano anche, molto volentieri, le focacce offerte dalle padrone di casa al termine delle amichevoli disputate l’anno successivo. Alla fine non si veniva a Valenzano per per le amichevoli e per provare gli schemi; si veniva per le focacce.

Bisogna prendere atto che il palazzetto è sempre in ottime condizioni.

Passando agli aspetti tecnici, è fin troppo evidente che questa sera l’Oria deve solo farsi coraggio, stringere i denti e monitorare i danni al termine della gara. Certo, sarebbe meglio farlo in sei piuttosto che in tre.

La nostra partita sarà gara-2. E poi si vedrà.

Giorgia Mastria

Dopo l’arrivo del pulmino – e rispetto alla sfida-thrilling con l’Ostuni – Marcello è costretto ad apportare ulteriori modifiche al sestetto: Giada si sposta al centro e il ruolo lasciato ancora vacante da Moretto in posto due è occupato da Simonina, mai partita titolare in questa stagione.

Ancora una volta, quindi, Giada è costretta a ripassare i fondamentali della centrale. Chissà se anche quest’alternanza centrale-opposta (come l’alternanza scuola-lavoro) rientra nei programmi della nuova scuola di Renzi e del suo governo di destra.

Compiti

Formazioni.

Cuti Volley Valenzano-Capurso: Rossella De Vivo in palleggio, Isabella Ancona opposta, Mariantonietta Miale e Giacoma Gassi di banda, Annalisa Costantini e Claudia Romina Ranieri centrali, Maria Difronzo libero.

A disposizione di coach Michele Milella: Antonella Triggiani, Luana Amoroso, Marianna Madio, Valentina Casulli, Dalila Ciciriello e Alessia De Leonardis.

New Volley Oria: Alessandra Loria in palleggio, Simona Bianco opposta, Morgana Gallo e Ivana Gallo Ingrao di banda, Giada De Pascalis e Federica Imperatore centrali, Giorgia Mastria libero.

A disposizione di coach Marcello Presta: Sara Zanzarelli e Giulia Moretto.

Le unghie di Federica sono smaltate di nero. E’ un dato tecnico-tattico importante.

Isabella Ancona

Primo set

Il tempo dell’attesa è finito; arriva il momento della verità.

In battuta si presenta Mariantonietta Miale: con i suoi occhi da orientale scruta il piazzamento delle avversarie, palleggia e inaugura la serie di servizi precisi che caratterizzerà la gara (2 errori per la Cuti, uno solo per l’Oria in tutta la partita!). Poi compie anche il primo miracolo difensivo della gara e permette a Ranieri di imporre il muro (1-0).

Le padrone di casa cercano subito di dettare legge e si portano sul 6-3, ma un break oritano condito da un pallonetto di Simonina e da un primo tempo di Federica rimette il set in discussione (6-7).

Federica Imperatore

Le due atlete oritane siglano anche i punti che ci tengono avanti sino al 9-10, poi, però, dobbiamo incassare una striscia positiva delle ragazze baresi. Ancona va a segno da posto due e poi si dirige in battuta. La rotazione con l’opposta dalla Cuti in battuta sarà quella che ci causerà maggiori problemi anche in fasi successive della partita. Adesso subiamo un bel secondo tocco di De Vivo e due attacchi di Miale intervallati da un primo tempo di Ranieri (15-10).

Giada, Ivana e Morgana (ace) spezzano l’assedio; dopo un’ulteriore magia di De Vivo, Ingrao Meravigliao sfiora il pareggio e costringe coach Milella al suo primo time-out della serata (16-15).

Ivana Gallo Ingrao

Nei 60 secondi di pausa, però, le urla più sconvolgenti arrivano dalla panchina oritana, dove Marcello pretende maggiore attenzione e più dinamismo (i concetti sono intervallati da parole di incoraggiamento come “E minchia!”).

Al di là del risultato in equilibrio, in effetti, non è l’Oria brillante ammirato a metà stagione né quello generoso dello spareggio con l’Ostuni. E comunque siamo ancora a galla.

Morgana e Giorgia si tuffano a recuperare palloni, ma la superiorità delle padrone di casa si impone grazie ai punti di Ranieri, Gassi e Costantini (20-15).

Annalisa Costantini

C’è ancora speranza perché Federica stasera è inarrestabile (due primi tempi e un muro), ma sul 21-19 dobbiamo rilevare un inestetismo in difesa ed uno in attacco (23-19).

Sara Zanzarelli non è venuta a Valenzano per giocare a carte in panchina con Moretto; anzi, è proprio lei la carta giocata da Marcello per scongiurare la cessione del set.

Il primo pallone toccato dalla piccina scavalca il muro avversario e atterra placidamente sul parquet (23-20).

Cuti attacca, Oria difende e Ale alza nuovamente a Saretta: attacco e punto (23-21).

Sara Zanzarelli

Magari va avanti così per altri 4 scambi e vinciamo il set. Magari va avanti così per altri 2 set e vinciamo la partita. Magari va avanti così per tutta gara-2 e conquistiamo la salvezza. Magari sarà proprio questa creatura del 2001 a guidarci verso la serie A. Basta che continui a mettere sistematicamente la palla a terra fino al 2020…

I miei sogni sono bruscamente interrotti da un attacco di Ancona che piega la nostra difesa e da un errore di calcolo balistico.

Vince Valenzano-Capurso, ma siamo in partita (25-21).

Secondo set

Nel primo parziale abbiamo riscontrato un’equilibrata distribuzione di punti tra le nostre avversarie. Da adesso in poi, però, il ricorso alle centrali sarà uno dei temi conduttori della gara: Costantini e Ranieri (molto efficaci) realizzeranno il 55% dei punti baresi nel secondo set e il 47% nel terzo. Se consideriamo che la top-scorer della partita sarà la nostra Federica (molto efficace anche lei, tranne quando canta in macchina…), direi che abbiamo assistito al festival delle centrali.

Claudia Romina Ranieri

Dei servizi si è già detto: il nostro primo e unico errore in battuta arriverà soltanto nel terzo set. La cosa può far piacere, ma in realtà i servizi entrati in campo non hanno creato gravi disagi alla ricezione locale.

Infine, gli errori-punto: noi ci attesteremo su una media di 6 a set, che non è disastrosa ma neanche tanto lusinghiera; molto meglio la Cuti con una media di 4 (e nessun errore-punto nella seconda metà di ogni parziale).

Le centrali, dunque. Ranieri e Costantini iniziano a prenderci gusto, ma anche in questo avvio di secondo set l’Oria è presente e lotta punto a punto sino al 7-8.

Federica Imperatore

Riceviamo così e così, difendiamo il minimo sindacale e attacchiamo con percentuali che non devono essere brillantissime. La nostra è una partita un po’ molliccia e purtroppo la consueta abnegazione di Ivana e la serata strepitosa di Federica non possono impedire la sconfitta al cospetto di un’avversaria molto disciplinata tatticamente ed in grado di leggere bene la partita scegliendo sempre le risorse più adeguate.

Gassi punge in attacco, Miale è più contenuta, ma sul 10-8 compie due salvataggi miracolosi che dovrebbero garantirle un posticino nella hall of fame, appena un gradino sotto Sabrina Cosentino.

Mariantonietta Miale

Reggiamo sino al 14-13 (Giada, Ivana e la solita Federica), poi Gassi e Costantini premono sull’acceleratore (18-13)

Sul 21-17 Marcello reintroduce Sara; questa volta, però, non c’è più spazio per le giocate oritane: primo tempo di Ranieri, attacco di Miale (dopo un salvataggio cadauno per i due liberi), ace di Ancona e punto finale di De Vivo da posto due (25-17).

Terzo set

Cacatine oritane e Cuti sempre più convincente. L’inizio del terzo set è una regressione, almeno per noi. Cinque dei primi 7 punti delle baresi sono regali nostri e si affaccia una certa demotivazione.

Nel Valenzano-Capurso brilla la stella di Rossella De Vivo, che sempre più spesso accantona il ruolo di regista (svolto, peraltro, in modo impeccabile) per concludere gli scambi con tocchi di seconda degni di ammirazione.

Rossella De Vivo

Per il resto è un’antologia di primi tempi ai quali proprio non riusciamo ad opporci.

“Dài, ragà, le palle, forza!” – urla una nostra giocatrice durante un time-out. Quella che ha cambiato cover del telefonino.

Sul 9-2 ci consoliamo con un transito in prima linea di Simonina caratterizzato da ben 4 attacchi vincenti (prima di servire un ace). La specialità della casa è il “mani-dentro”, ossia attacchi toccati dal muro, ma destinati a cadere nella metà campo barese.

Brava, Simonina.

Simonina Bianco

A giudicare dal punteggio (12-12), l’opera della nostra riccioluta opposta sembrerebbe qualcosa di più consistente di una mera consolazione, ma in realtà la Cuti Volley sta solo rifiatando: quando riprendono i primi tempi di cui sopra, all’Oria non resta che preparare i borsoni.

Sul 19-13 rileviamo un bel secondo tocco di Alessandra; poi c’è spazio solo per gli attacchi di Costantini, Ranieri e Gassi (25-16).

L’incontro è andato come previsto: la Cuti ha vinto nettamente e meritatamente. L’Oria ha retto bene per un set, ha avuto qualche opportunità per rientrare in partita nel secondo e nel terzo, ma francamente ha giocato un po’ al di sotto delle proprie possibilità, anche al netto dei disagi oggettivi.

Giada De Pascalis

Questo non è un vanto, d’accordo, ma cosa succederebbe se rivedessimo il vero Oria, ossia l’Oria di Mesagne o l’Oria che ha strappato 2 set alla capolista? Sì, quell’Oria non c’è più, ma c’è un Oria con nuove potenzialità, ancora più affascinanti, ancora più sorprendenti.

Abbiamo 8 giorni per preparare Gara-2.

Le ragazze baresi sono molto brave e disciplinate – è vero – ma se facessimo un ultimo sforzo, se ci convincessimo dei nostri mezzi, se ognuna giocasse al meglio delle proprie possibilità e desse tutto quello che ha, beh, al ritorno ascolteremmo tutta un’altra musica.

Aver raggiunto i play-out è stato un buon risultato, ma adesso sappiamo di avere la possibilità di realizzare un’impresa epica: salvarci con i nostri mezzi senza aspettare eventuali ripescaggi.

Morgana Gallo

Guardatevi negli occhi: non siete Ida Taurisano, che ci salvò due anni fa; non avete l’esperienza di zia Lucrezia; ma domenica avete la possibilità di raggiungere i loro stessi risultati. Voi, da sole.
Guardatevi negli occhi: siete brave abbastanza per riuscirci. Quello che c’è da fare domenica (servire in modo incisivo, attaccare con più determinazione e fare tutto quello che vi dirà il coach) lo avete già fatto quest’anno, anche più d’una volta. Adesso, però, bisogna farlo tutte insieme nella stessa partita. Se ognuna giocherà al massimo e se sapremo essere squadra, ce la possiamo fare. Perché non provarci?

Non ce ne frega niente che abbiamo perso Gara-1; anzi, Gara-1 ha confermato che possiamo osare.

Potete scrivere una delle pagine più belle della storia di questa società: una salvezza che a novembre sembrava impossibile e che invece adesso è più possibile che mai. E’ lì a 6 set di distanza. Basta crederci e possiamo provare a prendercela!

Tabellino: Valenzano Capurso-Oria 3-0  (25-21,  25-17,  25-16)

Aspav-Orsa Valenzano Capurso: Triggiani NE, Amoroso 0, Miale 6, Ancona 6, Madio NE, De Vivo 6, Gassi 13, Casulli NE, Costantini 11, Ranieri 13, Ciciriello NE, De Leonardis NE, Difronzo (L) – All. Milella.

Muri-punto 4, ace 5, errori in battuta 2.

New Volley Oria: Zanzarelli 2, Bianco 8, Gallo 2, De Pascalis 4, Gallo Ingrao 11, Loria 2, Moretto NE, Imperatore 14, Mastria (L) – All. Presta.

Muri-punto 2, ace 5, errori in battuta 1.

Arbitri: Antonio Bisignano e Cosimo Zizza.

Oria a muro

Trofeo Memorial Bin Laden (multe in euro): Ostuni 372,00; Tuglie 219,00; Nardò 160,00; San Cassiano 152,00; Mesagne 85,00; Assi Brindisi 70,00; Caprarica 52,00; Tricase 50,00; Pallavolo 80 BR 30,00; Tutte le altre 0.

Nessuna sanzione nell’ultima giornata. Quella che vedete è dunque la classifica definitiva. L’assenza del segnapunti tesserato alla 2^ giornata (270 euri di multa) è stata sufficiente, per l’Ostuni, a vincere il trofeo di quest’anno. Poi ci sono stati campi di campo per cause di forza maggiore e numeri di maglia non conformi; soltanto così una squadra corretta come la Lightning si ritrova il trofeo in bacheca.

Ivana Gallo Ingrao

Il totale complessivo è di 1.190,00 euro (sono 424,50 in meno rispetto all’anno precedente). E’ un buon risultato, soprattutto se si considera che molte multe sono frutto di irregolarità burocratiche e formali (anche e soprattutto quelle a carico della vincitrice). D’altra parte va ricordato che lo scorso anno pesarono sulla somma complessiva i 900 euro dovuti al ritiro del Montescaglioso.

Chiudono con certificato penale intonso: Galatina, Spongano, Castellaneta, Oria e Nike Lecce.

Di queste soltanto lo Spongano ha subito la squalifica di un tesserato.

Per il terzo anno consecutivo, il Galatina chiude la stagione senza un multa e senza una sanzione a carico di tesserati.

Galatina Fairplay

Tre anni di impeccabile e assoluto fair-play (giocatrici, dirigenti, tifosi). Dovrebbero ottenere d’ufficio il diritto a giocare almeno in serie A2 per meriti sportivi. Dove il termine “sportivo” va intenso nel senso più nobile possibile.

Prossimo turno: Oria-Valenzano, domenica 24 maggio, ore 18.30.


SARNO-TARANTO 3-1

10 Maggio 2010

Sabato 8 maggio 2010 – ore 19.00

Solo tre anni in serie B2, ma di esperienze alla fine dei campionati ne abbiamo provate tante, tutte diverse.

Nel 2007-08 ci salvammo con tre turni di anticipo e quella fu indubbiamente l’esperienza più divertente.

Andammo a giocare a Valenzano, capolista, con la serenità di chi ha raggiunto il proprio obiettivo e con l’entusiasmo di una squadra che aveva preso gusto a giocare bene e a vincere spesso e volentieri. Partimmo dallo 0-4 per noi; il Valenzano, per quanto superiore, appariva contratto e teso. Eravamo ancora in vantaggio sul 16-19 e poi sul 20-21, finché Cosentino & Co. non chiusero il primo set e presero il controllo della partita fino al termine.

Però la parte della squadretta dispettosa fu divertente anche se durò poco.

La settimana dopo, il Trani, virtualmente estromesso dai play-off dopo il rocambolesco 2-3 a Ostuni, non aveva molta voglia di scherzare e vinse senza tentennamenti sfogando, anzi, con la determinazione nel gioco la tensione accumulata nei giorni precedenti.

Chiudemmo in bellezza con il 3-1 finale sul Lanciano.

Passiamo al 2008-’09. L’anno scorso, ormai senza più obiettivi, ospitammo proprio al Palafiom la gara con cui il Trani ottenne la matematica promozione in B1. Perdemmo senza conseguenze un match per noi indolore e assistemmo alla grande festa delle nostre ospiti, accompagnate da una marea di tifosi biancazzurri.

Fu bella anche quella giornata nonostante la nostra sconfitta per 0-3.

Quest’anno c’è un’altra situazione particolare: Sarno è già matematicamente in B1 e vuole festeggiare insieme ai propri tifosi dato che la promozione è stata conquistata lontano da casa. Nella stessa giornata in cui il Sarno ha vinto il campionato noi abbiamo perso le ultime speranze di salvezza ed anche di ripescaggio. Non potrebbero incontrarsi due stati d’animo più diversi.

In pratica, è come se un corteo funebre entrasse nella sala in cui si festeggia un matrimonio…

A proposito, voglio ringraziare pubblicamente coloro che hanno speso parole di conforto e di incoraggiamento nei nostri riguardi.

Chi loda se stesso mi lascia perplesso – è vero – però mi sia consentita un po’ di autoreferenzialità: voglio attribuirmi un merito, che condivido con la società, anzi con il nucleo storico della società, quello che è rimasto al fianco delle giocatrici fino alla fine.

Ci sono squadre che fanno comunicati stampa soltanto quando vincono; noi abbiamo scritto sempre: nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia. E parliamo dei comunicati seri.

Non vi dico poi quanto è stato difficile portare avanti questo blog che ha lo scopo di far sorridere e di divertire. Nonostante strisce di sconfitte che sembravano infinite (da gennaio ad aprile) e nonostante la retrocessione, su Skanderblog non sono mancate cronache che tentavano di essere spiritose, fotofumetti, fotomontaggi, ecc.

Sdrammatizzare le sconfitte ed anche la retrocessione, per il bene dello sport: obiettivo raggiunto.

Beh, diciamo che mi ha un po’ aiutato la tendenza a considerare la felicità degli altri come consolazione piuttosto che come motivo di irritazione o di invidia. Questo mi aiuterà anche a Sarno.

Torniamo alla squadra e a quest’ultima trasferta.

Come se non bastassero tutte le vicissitudini già note, dobbiamo anche rinunciare alla nostra fuoriclasse Gisela, bloccata in Puglia da un piccolo impedimento. Nonostante l’anno a dir poco problematico per la squadra e nonostante l’infortunio di dicembre, comunque, Gisela ha chiuso con una media di 4,07 punti a set.

Marcello è costretto all’ultimo adattamento stagionale: Ivana torna a schiacciare da posto quattro, come la Leonessa (che nei programmi estivi doveva essere il libero). Come centrale titolare c’è ancora Giulietta, ormai “veterana” a 15 anni, e il ruolo di libero è assunto da Simona Mereu. Passano gli anni, cambiano le categorie, ma Simo c’è sempre.

In tutto le giocatrici sono otto, ovviamente senza pulmino perché dal Monte ormai non arrivano più neanche i soldi per pagare la tassa gara ed onorare l’ultima giornata di campionato.

Se non fosse stato per la mamma di Pocahontas, sarei rimasto a casa. Grazie, signò.

Lungo il tragitto, Simona sa come imporre le soste fisiologiche al proprio allenatore…

Taranto-Sarno: 278 chilometri all’andata e altrettanti al ritorno.

Dal 14 novembre (AS Benevento-Taranto 2-3) di chilometri ne abbiamo percorsi ben 3.606 senza prendere un cavolo di punto.

Arrivati a Sarno, c’è tempo per un caffé, anche se dimentichiamo la garbata tradizione locale in base alla quale il caffé viene sempre offerto agli ospiti.

Il bar pasticceria è di Vincenti.

Ecco dove ha investito il premio-promozione la centrale salentina…

Che scenografia nel palazzetto: palloncini gialli e blu, nastri, striscioni, bandiere ed enormi lettere di polistirolo.

Le atlete dell’Aito recano la scritta B1 sul braccio destro e non sanno trattenersi dal festeggiare sin dal riscaldamento, quando il d.j. lancia “Il cielo è sempre più blu”, che ormai è diventata l’equivalente nazionale di “We are the champions”.

Questa atmosfera finisce con l’emozionare anche me. E anche Alfredo, che a fine partita ritraggo con la bandierina dell’Aito Volley…

Ma subentra anche la tristezza. Non tanto per “l’escursione emotiva” tra la gioia delle nostre avversarie e la nostra amarezza quanto perché – al contrario – penso che qui non torneremo più.

Penso a tutti i posti e alle persone che abbiamo conosciuto in questi tre anni, da Manoppello a Battipaglia, dal PalaCaliendo a Benevento; penso alla pallavolo di buon livello che abbiamo ammirato e di cui anche noi siamo stati protagonisti.

Coach Marcello mi fa notare: “Quando siamo stati promossi in B2 dicevi che ti dispiaceva lasciare la serie C…”

E probabilmente pensa (ma non esprime) lo stesso, ormai celebre, concetto che trovammo su una bustina dello zucchero in un bar di Trepuzzi: “Stai all’ombra e te manca lu sule, stai allu sule e te manca l’ombra; se po’ ssapìre cce cazzu uéi???”

C’è lo starting-six. Era da tempo che non veniva attuata questa procedura; se non erro, l’ultima volta è stato il celebre starting-one di Cristiana a Potenza…

Formazioni.

L’allenatore Luca Loparco manda in campo la palleggiatrice Tatiana Capriotti, l’opposto Annamaria Amitrano, le bande Raquel Santos e Vanessa Torrisi, le centrali Neide Pereira e Antonella Salvati, il libero Angela Castiello.

In panchina: Clara Palmieri, Arianna Amati, Tania Costantino e Daniela Polito.

Coach Marcello Presta ha poco da scegliere: Alessandra Certa in palleggio, Silvia Mastandrea opposto, Simona Leone e Ivana Gallo Ingrao laterali, Silvia Renna e Giulia Basile centrali, Simona Mereu libero.

In panchina c’è soltanto Priscilla Pisani, secondo libero. E c’è Gabriella. E c’è anche, in verità, un’addetta all’asciugatura del parquet. Può sempre tornare utile…

Primo set

Noi tiriamo fuori, loro tirano dentro: 4-0.

Amitrano, Torrisi e Santos martellano; tranne una doppietta di Leo, il Taranto stenta ad entrare in partita. Dopo un parziale di 10-2 le nostre avversarie conducono per 15-4.

I pensieri più nefasti affollano le nostre menti. Per carità, la nostra è una squadra d’emergenza e abbiamo di fronte la capolista, ma si prospetta una bruttissima quanto rapida serata.

Siamo come “un pulcino negli artigli del falco”, direbbe il Manzoni. [1]

E a poco ci aiuta il fatto che il falco abbia la capa a ‘u sciuech’ e non veda l’ora di festeggiare.

Entrano Palmieri e Polito per Santos e Pereira ed ogni sostituzione è piuttosto calorosa. Baci, abbracci, convenevoli, inviti a cena, scambio di indirizzi per l’estate…

Meno male che ogni tanto il Sarno sbaglia qualche battuta (quattro) e che Simona-la-Leonessa gioca con la consueta generosità altrimenti il “record” di Acquaviva sarebbe stato demolito (25-10).

Secondo set

Ivana si sblocca, ma la Palafiom è ancora lontana dall’entrare in partita; anche il secondo parziale inizia malissimo: 9-2 e poi 12-4 con Costantino e Polito in evidenza.

E’ inutile dire che anche in questo set coach Loparco sta concedendo a tutte le proprie atlete la meritata passerella.

Punti fermi della squadra sembrano essere Amitrano e Salvati; loro restano sul parquet per tutto l’incontro. Sono le uniche atlete che conosco un poco e che ho visto giocare in tutti questi tre anni di B2 (a Scafati, a Salerno e a Sarno); mi fa piacere che abbiano ottenuto questo importante risultato. A loro, in particolare, le mie felicitazioni più vive.

Intanto, però, il gioco della Palafiom langue. Sino al 21-10 ha fatto tutto il Sarno, inclusi 4 errori-punto e 3 battute sbagliate.

Entra in campo anche Arianna Amati, che deve servirsi dello stesso parrucchiere di Sonia Tinelli, anche se i suoi nastri hanno colori celebrativi.

Soltanto nel finale, Silvia e Silvietta danno segni di ripresa. Il set è compromesso (lo chiude Amitrano sul 25-16), ma la tardiva rianimazione può tornare utile per la prosecuzione del match. Astìpe a zampogna pe’ quann’ abbisògn’.

Anzi, citando gli esilaranti “Detti in tarantino tradotti in inglese” su Facebook: back your bag-pipe closely for when you’ll need it…

Terzo set

In effetti, è un altro Taranto quello del terzo set. Si parte da un muro di Silvia e da un ace di Silvietta.

Replicano le centrali gialloblu Polito e Salvati, ma tra una fast di Silvia, un ace della trepuzzina ed un mani-fuori di Leo, al primo time-out tecnico siamo in vantaggio noi (4-8).

La difesa è più aggressiva e adesso siamo noi a… fare anche i punti del Sarno.

Mani-fuori di Silvietta, punto del Sarno, attacco di Silvietta da posto due e poi il nostro giovane opposto va a servire. Dopo il primo ace, effettuerà altre sei battute grazie agli scambi conclusi efficacemente da Silvia ed erroneamente dalle attaccanti locali.

Dritt’ e stuert’ (straight and twisted…) abbiamo otto punti di vantaggio (11-20)!

La brasiliana Pereira adesso attacca da opposto, ma è il Taranto ad incrementare ulteriormente il vantaggio ed a chiudere con il punteggio di 15-25.

Indubbiamente la concentrazione non è la virtù più in voga stasera tra le giocatrici del Sarno, però il parziale ci permette di fare la nostra bella figura. Peccato non aver fatto la giocata alla Snai.

Quarto set

Silvia inaugura il set dei muri-punto tarantini. Saranno 5 in tutto; non basteranno a conquistare il parziale, ma le statistiche ne trarranno giovamento.

A proposito, abbiamo ricordato l’assenza di Gisela, ma quella di oggi è anche la prima partita che giochiamo senza Gisela e senza Cristiana contemporaneamente.

Giusto a titolo di curiosità: con Gisela e Cris abbiamo una media di 1,50 punti a partita, con Cris senza Gisela 0,85, con Gisela senza Cris 0,36.

Torniamo a Sarno-Taranto: vantaggio nostro per 1-4, rimonta di Torrisi e poi primo tempo di Pocahontas (5-6)!

L’Aito Sarno effettua il sorpasso con due azioni consecutive ben concluse dalla concittadina di Troisi, Antonella Salvati (7-6), poi c’è un attacco di Santos (9-7) e poi la reazione jonica con conclusione di Ivana e duplice muro (prima Silvia su Pereira, poi Ivana sul tocco di seconda di Capriotti): 9-10.

La svolta definitiva arriva subito dopo: doppietta di Santos e muro di Torrisi, almeno così mi pare (13-11).

Silvia replica per due volte ad Amitrano (14-13), ma poi il Sarno accelera (18-13).

Muro di Giulietta ed ace di Ale!

C’è spazio anche per il secondo libero Priscilla. Non è l’esordio assoluto in B2, ma un piccolo riconoscimento ad una bravissima ragazza, peraltro molto creativa. E’ tra le ideatrici dell’Isola di Formoso…

Quando non potrò più continuare il blog, sarà a lei che intendo trasmettere la password.

L’entusiasmo dei tifosi locali aumenta d’intensità ed i pollici iniziano a premere sui tappi degli spumanti. Santos ha fretta e sul 22-16 reputo che sia arrivato il momento del tradizionale lancio del pupazzo su Ale.

Viktor manca l’obiettivo, ma la palleggiatrice raccoglie con le sue mani fatate quanto le spetta per diritto divino.

Gli ultimi punti del Taranto sono di Silvietta, quelli del Sarno sono di SuperSantos (25-18).

Finisce 3-1. Il Taranto e il Sarno salutano la B2.

Detto così, suona più indolore…

Esplode la felicità delle giocatrici campane e sul parquet scorrono fiumi di spumante. Chi viene colpito dal tappo sarà il prossimo vincitore del campionato…? In tal caso avremmo dovuto metterci in posizione.

Piovono coriandoli e si accendono i fumogeni.

Il nome di questa città negli ultimi anni è stato spesso associato alla tragica frana del 5 maggio 1998, (quasi) esattamente dodici anni prima. Morirono nella sola Sarno 137 persone. Un risultato sportivo ovviamente non può cancellare una tragedia del genere né può restituire chi non c’è più.

Ma lo sport può offrire un’occasione di gioia e di festa ad una comunità e il merito è di questa società, dei suoi dirigenti, del suo staff, di coach Loparco e di un formidabile gruppo di atlete. Ancora complimenti e… ad maiora!

Ovviamente in bocca al lupo al San Pietro Vernotico e al Centro Ester per i play-off (se Catia mi vuole, vengo…).

Per quello che riguarda noi, si apre una fase di riflessione. La sola retrocessione non sarebbe un problema: è un verdetto maturato sul campo e va rispettato com’è nella natura dello sport. Le preoccupazioni riguardano piuttosto l’assetto societario; per la seconda estate consecutiva abbiamo difficoltà a leggere l’immediato futuro.

Ci sono soltanto due certezze.

La prima è che è meglio ritirarsi piuttosto che dipendere dalle promesse e dalle dubbie risorse di chi ha preso in giro una squadra per un anno intero.

La seconda è che dobbiamo tutti adottare il piano tariffario di telefonia mobile di Silvia Renna. Ha iniziato a conversare a Baronissi ed ha chiuso la telefonata all’altezza di Lido Azzurro…

Per concludere, grazie di cuore a tutti coloro che hanno mostrato un sincero attaccamento alla causa: le giocatrici, il coach, la famiglia Leone, Lisa, il dottor Formoso, Maurizio, Rocco, Giuseppe, il signor Priscillo, i tifosi, Michele-re-della-curva, i genitori, i fidanzati, Daniela, le “applicate” della Tempesta e in generale la Tempesta tutta, l’Armata Jonica lontana nello spazio ma vicina col cuore, l’unico sponsor che si è mostrato di parola e non di chiacchiere (Termoidraulica Nitti), gli sponsor del passato come La Semauto (ma sì!) e quelli del futuro (HDR), Giuseppe Di Cera che sa sempre conciliare la professionalità giornalistica con l’affetto per la squadra, il signor Ugo, l’unico vero presidente Marco Urago, i segnapunti che si sono succeduti e in particolare Christian, i lettori di questo blog.

Ursula K. Leguin, che non so chi cavolo sia, dice che “è bene avere una meta verso cui viaggiare; ma, alla fine, è il viaggio che conta”. [2]

Quest’anno la meta non è stata raggiunta e anche il viaggio ha fatto un po’ cacare. Ma ci sono stati i compagni di viaggio ad aver lasciato un bel ricordo, comunque sia andata.

‘A fava e ‘u scuèrcele (don’t mix rinds with broad beans…)

SILVIA: Fava per ieri sera, per l’intero campionato e per sempre. Se penso soltanto ai chilometri supplementari che si è sobbarcata alla fine di ogni trasferta guidando nel cuore della notte per raggiungere casa mentre noi eravamo già al calduccio dei nostri letti (o all’Oblò)… Come Gisela, ha dimostrato di essere una grande professionista. Ed oltre a giocare a rendimenti elevati, meritevoli di promozione e non di retrocessione, ha anche contribuito all’armonia dello spogliatoio grazie alla sua cordialità. Lei e Gisela non retrocederanno; le nostre strade sono destinate a dividersi. Ma, ovunque andranno, sarò sempre un loro tifoso. Grazie per tutto quello che avete dato.

VIKTOR: Ha mancato il bersaglio atterrando a quasi due metri di distanza da Ale ed è pure caduto di culo e non di pancia come programmato. A parte questo, però, bisogna riconoscere che forse è stato il miglior pupazzo-kamikaze della nostra storia. Che morbidezza. Degna del tocco di Mani Fatate.

Tabellino: Sarno-Taranto 3-1 (25-10, 25-16, 15-25, 25-18)

Sarno: Torrisi 9, Santos 11, Salvati 9, Capriotti 2, Pereira 3, Palmieri 2, Amati 0, Amitrano 11, Costantino 3, Polito 7, Castiello (L) – All. Loparco.

Aces 8, errori in battuta 11, muri-punto 6.

Taranto: Mastandrea 10, Gallo Ingrao 4, Basile 2, Renna 11, Certa 1, Leone 10, Mereu(L), Pisani (2L) – All. Presta.

Aces 6, errori in battuta 10, muri-punto 7.

Arbitri: Daniele Botti (NA) e Andrea Giova (AV).

Durata set: 15’, 19’, 22’, 22’ – Durata totale dell’incontro: 1.27’.

Altri risultati: Oria-San Pietro Vernotico 0-3, Centro Ester NA-ASCI Potenza 3-1, Battipaglia-Salerno 3-0, Azzurra Molfetta-V.Altamura 1-3, Livi Potenza-Arzano 3-2, Accademia BN-AS Benevento 2-3, Leonessa Altamura-Acquaviva delle Fonti 3-0.

Classifica: Sarno 75; San Pietro Vernotico 71; Centro Ester NA 69; Battipaglia 64; Azzurra Molfetta e Arzano 62; Livi Potenza 47; AS Benevento 45; V.Altamura 38; ASCI Potenza 36; Accademia BN 34; Oria 33; Leonessa Altamura 32; TARANTO 28; Acquaviva delle Fonti 24; Salerno -3.

Verdetti matematici: C’era soltanto da individuare l’ultima retrocessa: si salvano Volley Altamura e Accademia Benevento; retrocede in C l’Oria. …Salvo ripescaggi, come auspichiamo per Roxy e Mucci.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Salerno 1.700,00; Azzurra Molfetta 470,00; Leonessa Altamura 400,00; Oria 200,00; V.Altamura 160,00; Sarno e Accademia BN 120,00; ASCI Potenza 105,00; Arzano e San Pietro Vernotico 80,00; Acquaviva delle Fonti 40,00; Centro Ester NA, Battipaglia, Livi Potenza, AS Benevento e TARANTO 0,00.

Dentro anche il San Pietro quasi all’ultima chance! Multa di 80 euri per gli insulti all’arbitro durante tutta la gara.

Salerno consolida il primato con altri 100 euri. Anche in questo caso, però, la sanzione alla società campana non dipende da intemperanze ma da un ritardo nell’inizio della partita.

Tradizione vuole che all’ultima giornata venga multata anche la nostra squadra; noi il nostro dovere l’abbiamo fatto…

Prossimo turno: No’ stè nisciùn’ prossim’ turne. Amma vedè, diss’ ‘u cecate (We will see, the blind said…).

NOTE:

(1) MANZONI, A., I promessi sposi, Capitolo XXV, 431-432.

(2) LEGUIN, U.K., in JACKSON, P., Basket & Zen, Libreria dello Sport, Milano, 2005 (1^ ed. 1998), pag. 76.


UNDER 18: TEMPESTA TA-VALENZANO & CO. 1-3

23 aprile 2010

Lunedì 19 aprile 2010 – ore 18.00

Neanche una partita dell’Under quest’anno; bisogna colmare la lacuna anche se la pioggia non invoglia ad uscire.

Nella gara decisiva del girone eliminatorio si affrontano la Tempesta e il Valenzano-Castellana. Le ospiti hanno un vantaggio di tre punti in classifica e il compito delle tempestine risulta dunque piuttosto arduo.

Da una prima e sommaria ricognizione visiva delle due formazioni mi sembra, inoltre, che le ospiti abbiano in media mezzo metro di statura in più rispetto alle piccine nostre.

A fine partita mi toglierò lo sfizio di controllare: la statura media delle titolari (libero escluso) è 1,81 esatti. Le due squadre più alte del nostro girone di B2 (Arzano e San Pietro) sono 1,78 (però con liberi e riserve inclusi). Un sestetto titolare che mi impressionò per la statura (quello dell’AS Benevento) era 1,82, appena un centimetro in più delle under baresi.

Dopo che una massafrese ha sfracanato il dito a Rosanna Galiulo, coach Davide è costretto a schierare un sestetto con tre liberi, uno ufficiale e due occulti.

Formazioni.

Tempesta in campo con Federica Pantile palleggiatrice, Silvietta Mastandrea opposto (no’ t’ fa’ male…!), Federica Cofano e Alessandra Turchiarulo laterali, Giulia Basile (no’ t’ fa’ male mangh’ tu ca’ no’ s’ sape mai…) e Adriana Cardone centrali, Priscilla Pisani libero.

“Valenzano-arricchito”: Ramona Ricchiuti palleggiatrice, Marianna Arnone opposto, Alejandra Rodriguez e Angelica Tritto laterali, Dalila Lupo e Cristina Silvestri centrali, Simona Minervini libero.

Entrambe le squadre indossano maglie blu scure; quelle della Tempesta sono molto più belle di quelle cacate bianche che usa quest’anno la Palafiom. Non si potrebbe fare cambio?

E’ un lunedì e sono le 18. Mi chiedo: quante di queste ragazze (con particolare riferimento alle ospiti) hanno fatto i compiti per il giorno dopo? Se gli insegnanti fossero perfidi, dovrebbero interrogare dopo aver acquisito il calendario del torneo giovanile.

Il grido di battaglia pre-partita delle tempestine viene condiviso con Rosanna, che si affaccia dalla tribuna.

Primo set

Dopo le prime battute di gioco avverto subito la sensazione che il Valenzano-Castellana farebbe la sua bella figura in serie B2, e non soltanto per la statura. Passa a condurre per 3-7 e ben 5 punti sono dell’unica giocatrice che conosco, Alejandra Rodriguez.

La ragazza di origini venezuelane lo scorso anno giocava da centrale a Turi e si segnalò come una delle giovani più promettenti della categoria. In questa stagione è ritornata a Valenzano e nell’Under sta giocando da schiacciatrice. Inutile dire che è sempre più brava.

La riscossa jonica è affidata a Silvietta, che ci permette di sfiorare il pareggio (7-8). Purtroppo, però, il Valenzano-arricchito alza il muro e ne fa le spese Adriana, detta la Cubana.

E’ un duello… latino-americano con Alejandra. Il muro subìto non attenua il valore della prestazione epica che Adriana si accinge a sfoderare.

Sul 10-17 coach Davide chiama un time-out e spedisce in campo Francesca Nuzzo per Cofanetto fino alla conclusione del parziale.

Riduciamo lo svantaggio con un ace di Federica Pantile, ma Alejandra punge anche in battuta e il set termina 17-25.

Secondo set

La palleggiatrice tarantina non ha esaurito la scorta di servizi vincenti; ne piazza due consecutivi in avvio della seconda frazione e si parte in vantaggio.

Ottimo primo tempo di Adriana, che a mio avviso sarà la migliore in campo delle nostre.

L’impegno profuso da Silvietta (8-6) è vanificato dall’ennesimo ace del parziale, firmato questa volta dalla palleggiatrice Ricchiuti (10-10). Difficile valutare chi sia stata la migliore in mezzo a cotanta grazia; così a occhio, direi che l’alzatrice barese mi sembra destinata ad un’ottima carriera: tocco pulito, intelligenza tattica, astuzia (e centimetri, che non guastano).

In generale, qui al Maria Pia si sta disputando una partita estremamente valida sotto il profilo tecnico ed anche molto spettacolare, sicuramente una delle più gradevoli a cui ho assistito quest’anno.

Merito del Valenzano-Castellana, squadra favolosa, ma merito anche di una Tempesta che non ha nulla da rimproverarsi sul piano dell’impegno e può avere rimpianti soltanto per qualche distrazione in ricezione.

E dire che ero venuto qui con l’intenzione di rimproverare Silvietta: “Non ti vergogni, tu, titolare inamovibile in B2, a fare la gradassa con queste piccine…? Lasciale giocare…!”

Altro che. Qua è pieno di Silviette.

Davide introduce Fabiana Bozzetto nel ruolo di libero, ma il set ormai è andato visto che Ricchiuti ha deciso di continuare a dare spettacolo e Alejandra ha già raggiunto quota 18 punti personali.

Finisce 16-25.

Terzo set

Fabiana non delude la fiducia e tutta la squadra cresce.

Come già accennato, è strepitosa la prestazione di Adriana, grande protagonista della riscossa tarantina (7-4).

Momento di gloria per Alessandra Turchiarulo, unica superstite del clan delle fasanesi: recupera un pallone in bagher e lo spedisce all’indietro nella metà campo avversaria. E’ punto (8-4)!

Il pareggio arriva grazie a un ace di Alejandra.

Silvietta va a servire. Il nostro opposto non ha ancora iniziato a prendere la mira che già un’avversaria avverte le proprie compagne: “Scende!”

E come cavolo fa a saperlo? Hanno forse giocato insieme nelle selezioni regionali? Vedono le partita di Silvietta su Sky? Mah.

L’ace, comunque, lo realizza poco dopo Giulietta, che in questo modo dà un senso ad una serata non particolarmente brillante viste le sue notevoli potenzialità (12-11).

E’ ammirevole la difesa jonica in questa fase, che è la più entusiasmante per tutta la Tempesta: primo tempo di Adriana, attacco di Silvietta, primo tempo della Cubana, che poi impone anche il proprio muro imperioso (17-12)!

La solita Alejandra interrompe il break, ma subito dopo tocca a lei fermarsi di fronte al muro alzato da Silvietta (18-13). Rialzandosi dice cose che non riesco a decifrare.

Chissà se jastèma in italiano o in spagnolo; di solito sono le parolacce che fanno la differenza tra la lingua del cuore e dell’istinto e quella acquisita.

L’opposto jonico va ancora segno e gli ultimi punti sono un ace di Cofanetto ed un attacco di Alessandra (25-16).

I giochi si riaprono.

Quarto set

Durante l’intervallo coach Davide, gesticolando, dà una manata involontaria a Fabiana che si era silenziosamente avvicinata alle sue spalle.

Parte bene il Valenzano, spinto da un’ottima Arnone (1-4), ma Silvietta e Adriana recuperano (5-4).

Il gioco continua ad essere di altissimo livello. Dopo un’azione vincente di Federica Cofano (8-7), però, c’è il black-out letale per la Tempesta: attacchi fuori misura e ricezione impreparata sul servizio di Tritto (8-11).

“Quattro regali!” – urla il Velasco dei Due Mari durante il conseguente time-out.

Silvietta e Alejandra proseguono la sfida a distanza a suon di punti (la valenzanese raggiungerà i 27, l’opposto tarantino si fermerà a 23) e di giocate eccellenti.

La Tempesta lotta con il cuore, ma le ospiti ribattono colpo su colpo e il gap di tre punti resta invariato fino al 16-19.

Poi il Valenzano-arricchito accelera grazie ai devastanti attacchi di Arnone e ad un perfetto primo tempo di Lupo (17-23).

Bel mani-fuori di Turchiarulo, ultimo assalto di Silvietta, ma il secondo tocco di Ricchiuti è il coronamento della partita a dir poco pregevole della palleggiatrice ospite (19-25).

Valenzano vince con merito, la Tempesta lascia il parquet con onore. Con under 18 così, il futuro di questo sport è al sicuro.


LA BUSTA DEL LATTE (2) – SABRINA COSENTINO

30 settembre 2009

Sabbbbri!!! Dove sei finita? Stiamo parlando dell’ex-palleggiatrice del Valenzano, protagonista della trionfale promozione in B1 nel 2008. Un infortunio al polso limitò il suo utilizzò nel campionato successivo e poi è maturata la decisione di lasciare la società barese e – ahimé – probabilmente anche la Puglia. L’ipotesi più plausibile è che la bella Sabrina, giocatrice più rappresentativa del volley catanese, sia ritornata nella sua altrettanto affascinante isola.

Vero? Falso? Attendiamo notizie.