A MONTEPARANO RALLENTATE

29 aprile 2010

E giunse il giorno della mia prima multa per eccesso di velocità.

Poca cosa, s’intende: viaggiavo a 58 km/h, ma in ogni caso l’implacabile autovelox di Monteparano ha colpito ancora. Ho scoperto, infatti, di non essere l’unica vittima della polizia municipale del Monte, dove per Monte questa volta non s’intende Montescaglioso ma Monteparano.

Se ci fosse l’autovelox anche a Montescaglioso, il nostro vicecoach sarebbe rovinato per come ha guidato al ritorno da Arzano…

Beh, nulla da eccepire. Anzi, io sono d’accordo sul fatto che un ente locale rimpolpi le proprie casse sanzionando chi sbaglia. Magari si facesse lo stesso anche a Taranto, cominciando dai maiali che lasciano le cacate dei cani sui marciapiedi; il dissesto sarebbe definitivamente superato e gli autori di infrazioni pagherebbero servizi utili come gli asili, i trasporti locali, ecc.

Fra l’altro ho controllato la data e quel giorno, il 21 febbraio scorso, effettivamente ero transitato da Monteparano con destinazione San Pietro Vernotico, dove avrei poi assistito alla partita delle brindisine contro l’Acquaviva.

Non chiedetemi perché passo da Monteparano per andare a San Pietro; sarebbe troppo lungo da spiegare.

Fatto sta che il pensiero della Cosentino, evidentemente, deve avermi indotto a premere l’acceleratore più del dovuto; è proprio vero: la bellezza di una donna porta sempre a finire nei guai.

Ma non tutto il male viene per nuocere; questo episodio mi ha fatto venire un’idea.

Ecco dove potremmo giocare l’anno prossimo: a Monteparano!

Sul modello della PM Lore Lei Potenza (dove PM sta per Polizia Municipale) possiamo costruire un binomio invincibile: noi portiamo il volley nella ridente cittadina della nostra provincia e la Polizia Municipale ci finanzia a suon di multe.

Potremmo chiamarci PMP Monteparano, Polizia Municipale Palafiom Monteparano, e il ritorno di Clara sarebbe la sintesi perfetta tra volley di altissimo livello ed autofinanziamento mediante autovelox, tra fast che vanno in campo e auto troppo fast che vengono multate.

Pensiamoci.


EMERGENZA TARANTO: ARRIVA BERTOLASO

5 marzo 2010

Di fronte allo stato di emergenza in cui è piombata la Pallavolo Taranto dopo la sconfitta di sabato scorso ad Acquaviva delle Fonti, non si è fatto attendere l’intervento della Protezione Civile.

Guido Bertolaso è arrivato nella città dei Due Mari sin da lunedì ed ha sorvolato in elicottero la zona colpita dal disastro e in particolare i quartieri Salinella e Solito Corvisea.

Il capo della Protezione Civile ha assicurato aiuti immediati alla squadra tarantina attraverso procedure più snelle e veloci per l’assegnazione di appalti: in particolare saranno ricostruiti i muri, rafforzate le difese del suolo e si provvederà anche a sviluppare programmi di sostegno psicologico e motivazionale per le vittime di questa emergenza.

Sull’operato della Protezione Civile, tuttavia, sta indagando la Procura di Taranto; il sospetto è che sulla ricostruzione della classifica della formazione jonica vi siano state speculazioni.

Sono trapelate anche delle intercettazioni molto compromettenti tra un imprenditore destinato alla ricostruzione, Francesco Maria Piscicelli, e suo cognato Gagliardi (nulla a che vedere con il coach della Lore Lei Potenza).

Questa è la trascrizione di una telefonata intercetata dalla Procura alle 20.01 di sabato 27 febbraio, proprio mentre terminava Acquaviva-Taranto.

Gagliardi: “Oh, hai visto cosa è successo ad Acquaviva?”

Piscicelli: “Lo so, lo so… Ho parlato con Guido che era là a vedere…”

Gagliardi: “Minchia, 25-8 il quarto set!”

Piscicelli: “Eheheh (ride) E’ una catastrofe. Cioè, non si è mai visto…”

Gagliardi: “Occupati di ‘sta roba perché qui bisogna partire in quarta subito; non è che c’è un 25-8 ogni settimana”.

Piscicelli: “Lo so. Eheh (ride) E’ più divertente del terremoto dell’Aquila”.

Gagliardi: “Parla con Balducci, Anemone. Bisogna che venga dichiarato lo stato di calamità così magari è più facile prendere i soldi della ricostruzione”.

Piscicelli: “Potremmo anche fare la cresta usando il metodo Impregilo”.

Gagliardi: “Impreche?”

Piscicelli: “Impregilo. I delinquenti che hanno costruito l’ospedale dell’Aquila con la sabbia al posto del cemento…”

Successivamente le attenzioni degli imprenditori si sono spostate sugli appalti del G8, che è stato trasferito dalla Maddalena a Taranto. Dopo la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale, Diego Anemone avrebbe chiamato al cellulare Mauro Della Giovampaola.

Anemone: “Spostano il G8 dalla Maddalena alla palestra Maria Pia di Taranto; me l’ha detto Guido.”

Della Giovampaola: “Sono uno sbonno di soldi, di appalti”.

Anemone: “Sì, perché là è tutto da rifare, a cominciare dal cancello rotto. Verranno Obama, Merkel, Putin, tutti…”

Della Giovampaola: “Al Maria Pia, sì. Lì ci saranno le riunioni dei grandi. Ma poi stanno un sacco di altre cose: c’è da organizzare i trasporti, i servizi, il catering…”

Anemone: “Ma io ho sentito dire che vogliono andare a mangiare al Siddharta, tranne Obama, che ha chiesto espressamente dei panzerotti di Ernesto…”

Della Giovampaola: “Poi dovremmo interessarci dell’appalto degli impianti idraulici e termoidraulici”.

Anemone: “No, a Taranto c’è Termoidraulica Nitti. Con quelli non possiamo competere neanche truccando la gara…”

Della Giovampaola: “Beh, vabbè, poi sentiamo Guido. Sta per andare a Taranto a vedere”.

E proprio l’arrivo a Taranto di Bertolaso ha indotto i magistrati ad aprire un altro filone di indagini. Alcune intercettazioni lasciano supporre che Bertolaso si sia recato in Puglia anche per dei massaggi particolari.

Atterrato all’aeroporto Arlotta di Grottaglie, Bertolaso avrebbe telefonato a Simone Rossetti, il factotum di Diego Anemone:

Bertolaso: “Sono Guido, buongiorno”.

Rossetti: “Buongiorno”.

Bertolaso: “Io sono atterrato in questo istante dall’Aquila. Se oggi pomeriggio una ragazza lì al Maria Pia potesse… Cioè, le ho viste giocare ad Acquaviva e io a queste gliela darei volentieri una…”

Rossetti: “Ho capito, sì, ma non sono mica disponibili”.

Bertolaso: “Ah, no?”

Rossetti: “No. Tu frequenti Berlusconi e ormai ti sei convinto che tutte le donne siano zoccole, ma pare che non sia proprio così”.

Bertolaso: “Ah. Beh, allora cercate da qualche altra parte; basta che sia viva, che respiri e che abbia il bikini stretto. Io sto arrivando; vi richiamo fra venti minuti”.

Rossetti: “Bah, allora vai al Palafiom, non al Maria Pia. Può darsi che lì ci sia una che chiamano Flipper…”

Bertolaso: “Flipper… M’ispira. Organizzatemi qualche situazione”.

Poco dopo, però, Bertolaso avrebbe richiamato. Il Capo della Protezione Civile era piuttosto contrariato.

Bertolaso: “Andate a fan***!”

Rossetti: “Cosa c’è? Non ti è piaciuto il massaggino?”

Bertolaso: “Ma era una cagnetta, ca**o!”

Rossetti: “Ohu, quella abbiamo trovato. Tu avevi detto che bastava che fosse viva e respirasse…”

Bertolaso: “Ma siete proprio dei pezzi di ***!”

Rossetti: “E non sai quanto c’è voluto per infilarle quel bikini stretto…”

Bertolaso: “Vaff***. Torno al Salaria”.

Rossetti: “Facciamo sparire i preservativi…”

Fin qui le intercettazioni.

Le risate nella sera della sconfitta di Acquaviva hanno scatenato la rabbia della tifoseria tarantina: “E’ mostruoso: mentre noi perdevamo la partita, loro ridevano e si fregavano le mani”.

I sostenitori della squadra biancoblu sono scesi in piazza per protestare. Sui loro cartelli la scritta: “Alle 20.01 io non ridevo”.

NOTE:

Le vere intercettazioni relative ai massaggi di Bertolaso si leggono su http://www.repubblica.it/cronaca/2010/02/11/news/intercettazione_festa_bertolaso-2259142/

http://www.repubblica.it/cronaca/2010/02/15/news/verbali_notte_con_bertolaso-2303052/


ACQUAVIVA DELLE FONTI-TARANTO 3-1

28 febbraio 2010

Sabato 27 febbraio 2010 – ore 18.30

La grinta di Pasqua Salviola, unitamente alla classe immensa di Sabrina Cosentino, è uno degli aspetti che hanno fatto la differenza tra Taranto ed Acquaviva sul piano caratteriale.

Da un lato una formazione agguerrita che ha avuto il merito di non arrendersi mai, al punto da annullare sei palle-set nell’unico parziale perso (che forse, paradossalmente, è stato quello della svolta).

Dall’altro lato una formazione spenta, quasi rassegnata, per l’ennesima volta spettatrice della rivitalizzazione di un’avversaria in deficit di punti (era già successo con la V.Altamura, con l’Accademia Benevento e con l’Oria).

Non è stato soltanto questo, ovviamente. L’Acquaviva ha giocato un’ottima partita dal punto di vista tecnico e tutte le atlete hanno contribuito in ugual misura a questo successo.

Al Taranto restano due buoni set giocati in equilibrio, una soglia salvezza che è rimasta invariata ed un finale di partita troppo brutto per non reclamare un riscatto immediato e totale.

Ma torniamo al pomeriggio di sabato.

Così come a Turi, scopriamo che anche ad Acquaviva il palazzetto rappresenta l’ultimo presidio urbano prima dell’aperta campagna. Oltre il PalaCosentino non c’è più nulla.

Poiché la nostra addetta agli arbitri è reduce da un intervento al piede, riprendiamo le auto per raggiungere il bar mentre le nostre atlete si accontentano del distributore creativo.

Lisa cammina in modo spedito e – con la scusa che deve tenere il piede alzato – ogni tanto si esibisce in qualche passo di danza appoggiandosi a cofani di macchine o a divani abbandonati. Farò una bella relazione per il medico che l’ha operata…

Il bar prescelto sembra uscito da un film americano anche se il ricorso alle carte napoletane da parte degli avventori ci riporta alle nostre tradizioni.

Quando torniamo al PalaCosentino notiamo una signora che lavora all’uncinetto dentro una Clio scura.

Finalmente ho modo di rivedere da vicino la mitica Sabri, sempre più bona. Niente foto insieme altrimenti tutti la commenterebbero con la frase più ovvia e inflazionata che ho letto ai tempi del Valenzano: la bella e la bestia…

Durante il riscaldamento una giocatrice locale viene praticamente mummificata: due compagne la avvolgono in uno strato di tessuto blu scuro. Forse era a questo che stava lavorando la signora nella Clio.

L’Acquaviva rinuncia alla guerra tattico-fisiologica e il bambino presente a San Pietro può godersi la partita senza dover bere due litri d’acqua a set; in compenso la direzione del gabinetto è indicata da Winnie the Pooh, un personaggio che non contribuisce al buon umore di coach Marcello. Questa sarà un’altra chiave di lettura della sconfitta.

Formazioni.

Coach Francesco Bruno punta su Sabrina Cosentino in palleggio, Raffaella D’Ambrosio opposto, Paola Armenise e Pasqua Salviola laterali, Angela Ceo e Lucrezia Salamida centrali, Daniela Caricato libero.

In panchina: Cesaria Ursini, Nicla Marzano, Anastasia Komarova e Maria Antonietta Miale.

Il Taranto schiera Alessandra Certa in palleggio, Silvia Mastandrea opposto, Gisela Scialacomo e Simona Leone laterali, Silvia Renna e Angela Stufano centrali, Ivana Gallo Ingrao libero.

Fanno compagnia a coach Marcello Presta: Simona Mereu, Giulia Basile e Priscilla Pisani, oltre ovviamente ad Angelo Soranno, unico esponente montese questa sera.

Primo set

Gisela presenta il biglietto da visita con due attacchi consecutivi, ma i servizi di Paola Armenise ci fanno capire che anche oggi la ricezione jonica vivrà momenti difficili (5-3).

Come a San Pietro, si alza spesso e volentieri il muro delle baresi e gli attacchi di Silvietta non bastano a recuperare lo svantaggio.

Il pareggio lo conquista la nostra fuoriclasse appulo-argentina (11-11) e viene mantenuto da un mani-soffitto di Silvietta.

Scambio di primi tempi light, ossia con atleta sospesa nell’aria che attende l’ultimo istante prima di appoggiare dolcemente la palla a terra (Ceo da un lato, Angela dall’altro).

Entra in partita Salviola e Sabrina Cosentino ottiene un ace favorito dal nastro (17-14).

Poco dopo, però, l’arbitro commette un gesto sacrilego fischiando una doppia alla palleggiatrice catanese (io, veramente, avevo notato un’invasione di piede, ma si sa che la vista non è proprio il mio forte specie quando gli occhi sono distratti da cotanta meraviglia estetica).

Tre attacchi di Gisela (sette punti nel set) e un bel mani-fuori di Angela, molto positiva stasera, ci portano per la prima volta in vantaggio (20-21).

Dopo l’ennesimo bell’attacco di Silvietta (22-23), c’è la prima manifestazione di autolesionismo del Taranto, che manca di cattiveria e si impantana proprio ad un passo dal traguardo: vada per l’attacco di Salviola, ma i due tiri fuori consecutivi richiedono un’immediata confessione dal parroco di fiducia (25-23).

Non solo: gli ultimi sei punti dell’Acquaviva sono stati errori nostri (un servizio e quattro attacchi). C’è materia di riflessione.

Secondo set

Dopo due belle fast di Silvia e di Angela ed un muro di Silvietta (l’unico nostro muro-punto di tutta la partita, ahimé), scatta avanti l’Acquaviva grazie alle sue bocche di fuoco (Armenise, D’Ambrosio, Salviola).

Sul 7-5 c’è la reazione della Pallavolo Taranto ONLUS: due attacchi di Leo, un ace di Silvietta, un pallonetto delizioso di Gisela e una fast tosta di Silvia (7-11).

Altro punto di Silvia, che poi va a servire e lo fa egregiamente: grazie anche alle sue battute, questa volta il break è di sette punti, con Gisela martello implacabile.

Nel corso della striscia vincente, Silvietta si tuffa alla Del Piero e con la mano stesa sul parquet riesce a salvare l’azione; l’arbitro prima assegna il punto alle padrone di casa, poi ha l’onestà intellettuale di correggersi.

La serie positiva è chiusa da una magia di Angela: fast a pallonetto che spiazza il temibile muro locale ed atterra con precisione in posto quattro (10-19).

Coach Bruno effettua un cambio che non condivido assolutamente, anche perché la panchina è dalla parte opposta rispetto agli spalti. Molto lontana. Ma forse ha voluto concedere una standing-ovation alla sua giocatrice più rappresentativa.

Anche Gisela ottiene un punto creativo appoggiando nei pressi della linea di fondo.

Angela Chief Executive Officer sbaglia un servizio e concentra venticinque imprecazioni in due secondi netti. Nel quarto set le sue battute fungeranno da traino per il successo; intanto, però, siamo sul 16-24 ed abbiamo otto palle-set a disposizione.

Qui finisce virtualmente la partita del Taranto e si registra il secondo episodio di autolesionismo.

Punto di Salviola con urletto redarguito dall’arbitro, ace Marzano, attacco nostro sulla rete, muro D’Ambrosio, altro ace Marzano e mani-fuori Salviola. L’Acquaviva ha annullato sei palle-set e soltanto un’incertezza difensiva pone fine ad una situazione che stava diventando pericolosa (22-25).

Il set è nostro, ma nel finale è l’Acquaviva ad essersi caricato sul piano emotivo ed agonistico; forse è il caso di dire che la nostra è stata una classica vittoria di Pirro.

Terzo set

Silvia Renna è l’ultima ad arrendersi. Ben alimentata da Ale, la nostra centrale salentina scarica tre fast risolute nella metà campo delle padrone di casa; quella che vale l’8-6 costituisce, però, il canto del cigno biancoblu.

Da adesso in poi c’è soltanto una squadra sul parquet e purtroppo non è la Pallavolo Taranto ONLUS.

Due punti di Salviola, una pipe nastro-culo di Armenise, un muro di Salamida fanno parte del parziale di 7-0 con cui l’Acquaviva mette le mani sul set (15-6).

Con l’ingresso di Simona Mereu, coach Marcello tenta di sistemare una ricezione ed una difesa che stanno lasciando un po’ a desiderare.

Purtroppo Cosentino e compagne non si fermano più e ci riservano un altro break da quattro (21-9).

Se avessimo una radiolina e se le partite di serie C fossero trasmesse dalla RAI, potremmo almeno consolarci con l’impresa della Tempesta, che al Maria Pia sta battendo l’Ostuni.

Se, invece, fossimo dei rincoglioniti come Morgan, potremmo usare un po’ di cocaina come antidepressivo, ma per fortuna abbiamo un maggior rispetto della nostra vita e della nostra intelligenza.

Armenise e Ceo chiudono il terzo set; a noi non resta che confidare nel quarto, ignorando che sarà una delle pagine più infelici della storia del Taranto di B2.

Quarto set

Al rientro in campo, Raffaella D’Ambrosio si allaccia la scarpa.

Si comincia con un 3-0 frutto di una doppia, di un muro di Salamida e di un ace della Cosentino.

Angela attenua il distacco (3-2), ma poi riprende la marcia trionfale dell’Acquaviva (7-2).

I nostri attacchi si infrangono sul solido muro della squadra celeste (4 nel set; 12 nell’intero incontro) o sulle mani attente e reattive del libero Caricato.

I servizi delle padrone di casa cadono spesso e volentieri nei buchi di una ricezione distratta e confusa (6 aces nel set; 14 nell’intero incontro).

Tira Silvietta e la difesa locale non riesce a contrattaccare (8-5), ma ad ogni nostro punto segue una striscia di azioni efficaci dell’Acquaviva: primo tempo di Ceo e caratteristico “puntazzo” dell’opposto D’Ambrosio (12-5).

La fast di Silvia che vale il 13-8 è l’ultimo punto del Taranto. Con Angela Ceo in servizio, inizia una lenta e inesorabile tortura: tiri fuori biancoblu e tiri dentro dell’Acquaviva; anche Sabrina si concede un attacco da posto due (18-8).

Salviola appoggia abilmente la palla sulle mani del muro jonico e poi, un po’ meno abilmente, indrùppica a terra (19-8).

Poco più tardi avrà modo di lanciare l’ultimo urlo della serata (21-8).

Ceo ottiene il terzo ace grazie all’ennesimo errore di valutazione di una ricezione in tilt e le fast mani-fuori di Salamida pongono finalmente fine a questa sofferenza (25-8).

Non so in serie C, ma in B2 non eravamo mai rimasti fermi ad 8 punti in un set.

I parziali peggiori della storia erano tre 25-10:

a Trani nel 2007-’08;

a Benevento (AS Volley) quest’anno;

a Potenza (ASCI) quest’anno.

Beh, questi riferimenti “storici” un po’ mi consolano: sia a Benevento che a Potenza, dopo aver perso un set 25-10, poi abbiamo vinto la partita.

Conoscendo il carattere delle nostre ragazze, sono sicuro che sapranno riscattarsi ancora. Oggi l’unico obiettivo che è sfumato matematicamente è… la promozione in B1, ma la salvezza resta lì a 2 punti di distanza, esattamente dov’era prima.

E so che le nostre giocatrici lotteranno con le unghie per prendersela.

L’altra consolazione è verificare, a fine partita, che Sabrina Cosentino esiste veramente e non è un’illusione ottica. Fortunata la Puglia ad aver ritrovato una campionessa così.

Concludo con un piccolo grande mistero dell’umanità: se Giulia e Priscilla sono le uniche a non aver giocato (e quindi sudato), perché sono le ultime ad uscire dallo spogliatoio e a far aspettare così tanto tempo il signor Priscillo? Mah.

‘A fava e ‘u scuèrcele

ANGELA: Si è rivelata una buona soluzione offensiva per buona parte della gara, coronando la sua prestazione con otto punti personali di pregevole fattura. La chicca è stata il pallonetto piazzato nel posto quattro avversario nel corso del secondo set. Anche il nuovo look ideato dal parrucchiere merita un apprezzamento.

LISA: Caro medico dell’ospedale di Siena che hai appena operato al piede la nostra addetta agli arbitri, ecco cosa se ne fa la signora dei tuoi consigli: passeggia, corre, salta. Poco c’è mancato che scendesse anche in campo per giocare. Poi si lamenta che le dita sono nere e gonfie. Tanto si comunica in vista del controllo.

Tabellino: Acquaviva delle Fonti-Taranto 3-1 (25-23, 22-25, 25-11, 25-8)

Acquaviva delle Fonti: Cosentino 4, Armenise 18, Ursini NE, Ceo 14, Marzano 2, Komarova NE, Miale NE, Salamida 12, D’Ambrosio 9, Salviola 15, Caricato (L) – All. Bruno.

Aces 14, errori in battuta 10, muri-punto 12.

Taranto: Mastandrea 7, Scialacomo 15, Mereu 0, Basile NE, Renna 11, Stufano 8, Certa 1, Pisani NE, Leone 3, Gallo Ingrao (L) – All. Presta.

Aces 3, errori in battuta 3, muri-punto 1.

Arbitri: Giuseppe Stallone (FG) e Gianluca Delvecchio (FG).

Durata set: 20’, 24’, 20’, 18’ – Durata totale dell’incontro: 1.31’.

Altri risultati: Oria-Sarno 2-3, Centro Ester NA-Arzano 3-1, Salerno-San Pietro Vernotico 0-3, AS Benevento-Azzurra Molfetta 0-3, Battipaglia-Accademia BN 3-0, Leonessa Altamura-Livi Potenza 1-3, ASCI Potenza-V.Altamura 1-3.

Classifica: Sarno 50; Centro Ester NA 49; San Pietro Vernotico 48; Azzurra Molfetta, Battipaglia e Arzano 45; AS Benevento 37; Livi Potenza 32; ASCI Potenza 29; Accademia BN 25; Leonessa Altamura 23; TARANTO e Oria 21; Acquaviva delle Fonti 18; V.Altamura 16; Salerno 0.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Leonessa Altamura 400,00; Oria 200,00; V.Altamura e Azzurra Molfetta 160,00; Sarno e Accademia BN 120,00; Salerno 100,00; ASCI Potenza 50,00; Acquaviva delle Fonti 40,00; tutte le altre 0,00.

Classifica ferma. Al Taranto è andata bene visto che il coach ha rimediato soltanto una diffida. Se si resta a quota zero, aumentano le possibilità del consueto lancio di peluche ad Ale in occasione dell’ultima partita di campionato…

Prossimo turno: Taranto-Salerno, sabato 6 marzo 2010, ore 19.00, Istituto Maria Pia, via Galilei.


LA COSENTINO E’ STATA MINACCIATA

26 febbraio 2010

Se il trofeo Bin Laden quest’anno continua ad essere poco movimentato, è la cronaca nera, extrasportiva, a suscitare apprensione nel mondo pallavolistico.

Lo avevamo accennato domenica scorsa: un altro episodio gravissimo turba la pallavolo pugliese.

La Gazzetta del Mezzogiorno del 18 febbraio scorso ha riportato una notizia inquietante: Sabrina Cosentino, la palleggiatrice dell’Acquaviva delle Fonti, è nel mirino di qualche malintenzionato.

“Temo di essere uccisa” – ha dichiarato l’atleta agli organi di informazione.

Di più la bella palleggiatrice siciliana non ha voluto precisare.

Secondo quanto si è appreso, però, gli inquirenti starebbero seguendo diverse piste.

La prima potrebbe aprire un ennesimo filone d’inchiesta relativo al famigerato Gianpaolo Tarantini, ex proprietario di Tecno Hospital.

Il faccendiere barese non avrebbe gradito il cambio di sponsorizzazione della squadra di Acquaviva, che fino all’anno scorso era griffata “Tecno Hospital”, ditta omonima di quella del magnaccia di Berlusconi nonché invitato alle cene elettorali del PD.

Il binomio Acquaviva-Tecno Hospital stava risollevando l’immagine compromessa dell’azienda e per costringere la società sportiva a prolungare il rapporto di sponsorizzazione con la ditta omonima (ma che nulla avrebbe a che fare con la Tecno Hospital del noto pappone), Tarantini avrebbe minacciato la giocatrice più rappresentativa.

La Cosentino avrebbe, infatti, trovato nel borsone un biglietto minatorio firmato proprio da Tarantini.

“Sarebbe la prima volta – afferma il procuratore Antonio Laudati – che l’autore di una minaccia si firma con il proprio cognome. Non mi convince. Io credo che occorra seguire un’altra pista investigativa: Tarantini potrebbe non indicare il procacciatore di escort di Berlusconi ma gli abitanti di Taranto”.

E’ un’ipotesi tutt’altro che campata in aria. Proprio sabato prossimo, infatti, Acquaviva e Taranto si affronteranno in una sfida-salvezza delicatissima e non si può quindi escludere che la società jonica stia ricorrendo anche a mezzi illeciti per raggiungere i propri obiettivi.

Skanderblog si è procurato in esclusiva una fotocopia del messaggio minatorio ricevuto da Sabrina Cosentino:

“Cara Sabrina, ci dispiace ricorrere a questi mezzi ma il fine della salvezza giustifica tutto. Tu sai quanta stima e quanta ammirazione nutriamo nei tuoi confronti; sei la palleggiatrice più forte d’Italia, ti abbiamo votata come pallavolista più rappresentativa della Sicilia e abbiamo esaltato le tue qualità umane oltre che tecniche ed estetiche.

Sei anche la palleggiatrice più bona del mondo, questo è evidente.

Detto questo, però, dobbiamo pensare anche ai nostri interessi. La classifica langue e servono punti. Hai due possibilità: o non giochi oppure devi giocare male di proposito. In caso contrario, saremmo costretti ad una terribile ritorsione bloccandoti per 48 in ascensore in compagnia di Pupo che ti canterà ininterrottamente tutte le sue cacate, soprattutto l’ultima.

Tarantini”.

Sono state disposte perizie grafologiche nei confronti di tutti i dirigenti della Pallavolo Taranto e sono state confrontate le impronte digitali trovate sul biglietto con quelle di Gianpi Tarantini e dei suoi amici spacciatori.

Non si esclude, tuttavia, il gesto di un maniaco isolato che avrebbe usato il plurale per depistare gli inquirenti. I sospetti si stanno concentrando sull’addetto stampa di una squadra di pallavolo femminile tarantina di serie B2.


LE VITE DEGLI ALTRI: SAN PIETRO VERNOTICO-ACQUAVIVA DELLE FONTI 3-1

24 febbraio 2010

A San Pietro Vernotico è di scena l’Acquaviva delle Fonti, prossima avversaria del Taranto. Coach Marcello è impossibilitato a raggiungere la città brindisina e mi incarica, pertanto, di filmare l’incontro. Più che essere incaricato, diciamo che mi offro volontario.

Se dovessi sintetizzare con un’espressione il succo di questa partita, mi viene in mente “trionfo di palleggiatrici”, senza nulla togliere alle altre protagoniste della gara.

Tempo fa stavo analizzando con la nostra Ale la lista delle palleggiatrici del girone; il mio intento era dimostrarle che lei vinceva o – in un paio di casi – pareggiava il confronto con tutte. Quando è in forma, la classe di Ale non teme confronti; è lei la migliore.

Si tornava da Benevento, l’unico incontro in cui Mani Fatate era partita dalla panchina. All’epoca, però, non aveva ancora fatto “irruzione” nel campionato Sabrina Cosentino, che dunque non era compresa nella lista. Beh, non me ne voglia Ale, ma Sabrina è speciale.

Non la vedevo giocare da due anni, da Massafra-Valenzano del 2008 [1], e avevo quasi dimenticato che Sabrina Cosentino appartiene ad un’altra categoria di pallavoliste. Intelligenza tattica, finte, fantasia, precisione. Qualità che hanno anche altre atlete, ma che in Sabrina sono accentuate alla massima potenza e sono espresse con sconvolgente naturalezza. Fantastica.

Mi addolora soltanto immaginare che tanta bravura sarà utilizzata ai danni della nostra squadra sabato prossimo.

Anche Marcella, però, ha giocato un’ottima partita e domenica mi sono convinto che quando ci sono due palleggiatrici così la qualità dello spettacolo raddoppia automaticamente.

Ma partiamo dall’inizio.

Ormai le gite a San Pietro seguono un preciso rituale in cui non può mancare la tappa al bar di via Brindisi. Fa parte dell’estetica del gioco. Dell’estetica più che del gioco.

La seconda tappa è l’elusione del biglietto d’ingresso.

La terza è la ricerca di una presa per la corrente. La più vicina mi sembra la centrale di Cerano. Forse mi sono messo nella parte di gradinata sbagliata, come mi fa notare un cortese dirigente locale.

Ora posso godermi la partita, ovviamente con un occhio particolare verso le future avversarie del Taranto, che nel frattempo hanno mutato maglia da gioco scalando dal blu al celeste.

Le prime indicazioni sono piuttosto allarmanti (per noi), ma ovviamente lascio che sia il coach a trarre le dovute considerazioni tecniche. Quando riesco a staccare lo sguardo dalla palleggiatrice, ho la sensazione che a muro siano molto forti e che il libero potrebbe essere un’ottima risorsa. Dico potrebbe, lasciando un margine di dubbio, perché la Caricato è riuscita a intercettare diverse cannonate della Ristits, salvando gli scambi ma mettendo a rischio braccia e polsi. Non so se riuscirà a recuperare in soli sei giorni.

Se fossi un allenatore direi alle mie giocatrici di farsi da parte quando attacca Ristits; prima la salute, poi tutto il resto.

Magia di Sabrina “in rovesciata” (7-4). E’ solo la prima di una lunga serie di prodezze.

Buona l’intesa tra Marcella e Carrozzo, che non lesina primi tempi risoluti (11-6).

Ma l’Acquaviva sa attendere il proprio momento.

“Raffaella ha fatto un puntazzo” – commenta un bambino barese sulle gradinate.

Servizi vincenti e muri permettono, in effetti, all’Acquaviva di rimontare quattro punti e di riportarsi ad una sola lunghezza dal San Pietro (21-20). Ma il mix di esperienza e freschezza della squadra brindisina conduce le padrone di casa al successo parziale: due punti Ristits, due punti Antonaci (25-20).

Grande spettacolo anche nel secondo set con scambi lunghi ed intensi.

Sull’8-9 la svolta. Un bambino al seguito dell’Acquaviva va in bagno a fare la pipì. E’ a questo punto che le ragazze baresi piazzano un break di cinque punti con Salviola martello infallibile (8-13). Il vantaggio aumenta sino al 12-20 e nell’ambiente dell’Acquaviva si fa strada la teoria secondo cui la brillante prestazione della squadra sarebbe conseguenza della pipì del bambino.

Un episodio simile è stato descritto da Luciano De Crescenzo nei Dialoghi di Bellavista.

“Maledetta ricezione” – commenta un dirigente barese quando Cafarella riduce le distanze con un ace (15-20). Non ha di questi problemi il San Pietro alla luce del rendimento sempre più elevato di Valentina De Mitri.

Attacco Salviola, muro Salamida ed ennesimo capolavoro di Sabrina: l’Acquaviva pareggia il conto dei set con un punteggio che suona come un monito anche per la nostra squadra (16-25).

La scaramanzia tende a degenerare. Nell’intervallo ci si procura una bottiglia  d’acqua direttamente dalla panchina e si induce il bambino a bere abbondantemente così da necessitare di nuovo del gabinetto. Può sembrare irriverente, ma sembra che la salvezza dell’Acquaviva dipenda dalle mani di Cosentino e dalla vescica del bambino in questione…

Nonostante l’impegno del piccino, però, lo stimolo tarda ad arrivare e San Pietro ne approfitta portandosi sull’8-0. Forse bisogna passare alla birra.

Le armi non fisiologiche del San Pietro sono, invece, i servizi di Carrozzo ed i muri sempre più frequenti. Imperiosa anche la partita di Giorgia Valente; mizzica che servizi.

Cosentino è spiazzata da un intervento difensivo ed è Ceo a trovarsi nella necessità di palleggiare.

“Uh, cazzo!” – commenta lei stessa quando la palla è ancora in volo. In effetti era un’alzata un po’ imprecisa, ma tutto sommato l’azione è andata avanti lo stesso.

Sabrina beffa la difesa locale con un tocco di seconda con una mano all’indietro (foto di apertura, sotto il titolo). Che splendore.

Entrano Ananas e Ursini, ma San Pietro domina sino al termine (25-14).

Oltre alla videocamera, ho con me un blocchetto di appunti dove annoto gli spunti che possono tornarmi utili per il blog.

Indubbiamente ho un’aria piuttosto professionale agli occhi di chi non mi conosce. E proprio mentre sto scrivendo qualcosa sull’imprecazione pronunciata da un’atleta barese o sul ricorso alla pipì scaramantica, un sostenitore dell’Acquaviva mi chiede se sto annotando le potenzialità oppure gli errori della squadra ospite. Vagli a spiegare che sto scrivendo solo studicarìe.

Penso anche al povero Marcello. Chissà cosa darebbe per avere un osservatore in grado di elaborare analisi ed osservazioni tecniche e invece si ritrova con un collaboratore che va a San Pietro solo per annotare imprecazioni, colori di maglia, vesciche, gabinetti e cose del genere.

Se non altro, per il coach ci sono le riprese video: credo che le zoomate e i primi piani non abbiano nulla da invidiare alle riprese di Rai Sport. Quando ci sarà la sessione-video, le giocatrici del Taranto sapranno tutto sulla caratteristica treccina del libero del San Pietro e sulle sfumature del colore degli occhi della palleggiatrice dell’Acquaviva. Non so se saranno elementi utili ai fini tattici, ma sono compiaciuto del mio lavoro.

Anche il quarto parziale è conquistato dal San Pietro, nonostante le buone giocate di Cosentino e Salviola, soprattutto nella fase centrale del set. Finisce 25-15.

A fine partita rappresento a Catia De Nicola che quest’anno, in mia presenza, la sua squadra ha vinto quattro volte su quattro (Leonessa Altamura 3-0, Battipaglia 3-1, ahimé Taranto 3-0 in trasferta, Acquaviva 3-1). A Valentina porto fortuna da ben sette incontri consecutivi.

Quando si giocherà il ritorno con il Taranto forse è meglio se resto a casa, mentre verrò ben volentieri a vedere la partita con l’Accademia Benevento…

Mi accorgo di aver dimenticato nella tasca del giaccone il metro che avevo usato per misurare Morone il giorno prima; spiego a Catia i termini della questione e la centrale sampietrana, che a questo punto sarebbe la giocatrice più alta del torneo, acconsente ad una verifica.

Non davanti al pubblico, però; Catia mi invita a seguirla nello spogliatoio.

Finalmente il mio sogno sta per avverarsi: sto per entrare nello spogliatoio di una squadra femminile mentre le atlete sono ancora sotto la doccia…

Avevo assaporato questa ebbrezza l’anno scorso quando Simona Corallo, entrando nello spogliatoio del Palafiom, disse “Michè, vieni, ti devo far vedere una cosa…”

In realtà, avevo frainteso: la schiacciatrice intendeva Michela (Benefico) e non Michele.

L’illusione si infrange anche in questo caso; la destinazione verso cui mi guida Catia non è lo spogliatoio ma il corridoio adiacente. Qui si può procedere alla misurazione: Catia De Nicola è alta 1,90 con le scarpe. Senza scarpe: 1,88. La cifra sull’Annuario è corretta e Catia è effettivamente la giocatrice più alta del campionato (oltre che la più simpatica, sia pure ex aequo).

Posso tornare a Taranto con due certezze: il primato della centrale brindisina e la consapevolezza che sabato con l’Acquaviva, se non ci si impegna al massimo, saranno cavoli amari.

Il PalaCosentino, d’altra parte, è già pieno di bottiglie d’acqua pronte per essere bevute dai bambini locali.

NOTE:

(1) A proposito, ancora nessuno mi ha riferito cosa si sono dette le giocatrici sotto rete a un certo punto di quella partita.


CURIOSITA’ DALL’ANNUARIO

3 gennaio 2010

E’ stato pubblicato l’Annuario della pallavolo 2010, utile strumento per tutti gli addetti ai lavori. Tanto addetto ai lavori io personalmente non mi sento; sarà per questo che l’Annuario stuzzica soprattutto curiosità statistiche del tipo: quali sono le giocatrici più alte? Quali sono quelle meno alte? E le più giovani? E le meno giovani?

Altro non si può dedurre.

In realtà, per le atlete viene indicato soltanto l’anno di nascita e quindi la classifica “anagrafica” sarà piuttosto sommaria. Magari è più interessante calcolare l’età media delle squadre.

Ecco, comunque, i risultati.

Le giocatrici più giovani (età al 31 dicembre 2009)

1 Giulia Ventre C Salerno 12
2 Marianna Ferrara S Salerno 13
Marianna Maggipinto L Centro Ester Napoli 13
4 Floriana Bonifacio L Salerno 14
5 Giulia Basile S TARANTO 15
Mina Cucinelli C Leonessa Altamura 15
Angela Faiella C AS Benevento 15
Angela Falendola C Leonessa Altamura 15
Giorgia Faraone L Leonessa Altamura 15
Simona Galiero S Centro Ester 15
Giulia Passaseo O Leonessa Altamura 15

Le giocatrici più esperte

1 Annamaria Orefice U Salerno 39
2 Vaska Radkova A ASCI Potenza 38
3 Teresa Agozzino S AS Benevento 37
4 Loredana Corvino S San Pietro Vernotico 36
Annamaria Totaro S Arzano 36
6 Barbara Guglielmi S Azzurra Molfetta 35
Roberta Licata S Volley Altamura 35
8 Mara Di Martile A Livi Potenza 34
Catia De Nicola C San Pietro Vernotico 34
Angela Stufano C TARANTO 34
Maria Rosaria Stufano U Salerno 34

Bisogna dire che le succitate giocatrici esperte formerebbero uno squadrone formidabile. Manca il libero, ma quello lo possiamo mettere noi; ne conosciamo uno molto competitivo che ha 33 anni…

L’età media delle squadre

1 Sarno 25,4
2 San Pietro Vernotico 24,8
3 Arzano 24,5
Livi Potenza 24,5
5 TARANTO 24,3
6 Acquaviva delle Fonti 24,2
7 Oria 24
8 Volley Altamura 23,8
9 AS Benevento 23,7
10 Azzurra Molfetta 23,1
11 ASCI Potenza 23
12 Battipaglia 22,2
13 Salerno 22
14 Centro Ester Napoli 21,2
15 Accademia Benevento 20
16 Leonessa Altamura 17

Le giocatrici più alte

1 Enza Ragone S Leonessa Altamura 1,93?!
2 Emanuela Morrone O Battipaglia 1,90
3 Catia De Nicola C San Pietro Vernotico 1,88
Anna Silvia Piscopo C AS Benevento 1,88
Maria Russo C Arzano 1,88
6 Marilena Fracchiolla O Azzurra Molfetta 1,87
Valentina Russo C Centro Ester Napoli 1,87
8 Maria Muriello O AS Benevento 1,86

Seguono numerose giocatrici alte 1,85.

Veramente qui mi permetto di nutrire alcune perplessità. Enza Ragone l’abbiamo vista bene nella partita contro il Taranto (ahinoi, ci ha fatto 23 punti) e non mi è sembrata un gigante. Non sul piano della statura. Temo, quindi, che ci sia stato un errore e che lo scettro della più alta del reame vada assegnato a Emanuela Morrone. Nel suo caso, 1,90 è decisamente credibile.

Le 10 giocatrici più diversamente sviluppate in senso verticale

1 Marianna Maggipinto L Centro Ester Napoli 1,54
2 Angela Dibenedetto L Leonessa Altamura 1,62
3 Giorgia Faraone L Leonessa Altamura 1,63
Margherita Ferrulli O Volley Altamura 1,63
Annalisa Perrone L San Pietro Vernotico 1,63
6 Manuela Caramuta L ASCI Potenza 1,64
Marianna Santangelo L ASCI Potenza 1,64

A questo punto subentrerebbe il Taranto, ma le giocatrici alte 1,65 nel girone G sono troppe per essere elencate.

Prendo atto che in tutto il girone G ci sono soltanto 7 giocatrici (su 201) meno alte di me…

Precisiamo, comunque, che la Maggipinto ha soltanto 13 anni.

La statura media per squadra

1 Arzano 1,780
San Pietro Vernotico 1,780
3 Acquaviva delle Fonti 1,770
4 Azzurra Molfetta 1,769
5 AS Benevento 1,766
6 Sarno 1,760
7 Battipaglia 1,759
8 TARANTO 1,752
9 Accademia Benevento 1,750
10 Centro Ester Napoli 1,747
11 Leonessa Altamura 1,746
12 Oria 1,733
13 ASCI Potenza 1,725
14 Livi Potenza 1,723
15 Salerno 1,719
16 Volley Altamura 1,716

Qualche altra curiosità. Precisiamo, però, che abbiamo considerato i ruoli effettivi e non quelli indicati. Il riferimento è al San Pietro Vernotico che deve aver inteso la L di libero come L di laterale; a leggere l’Annuario, le brindisine avrebbero una batteria di liberi sensazionale: Perrone, Valente, De Mitri, Corvino e Ristits…

Allora, i liberi più alti sono:

Annamaria Tateo (Oria, 1,75) e Francesca Caggiula (Centro Ester, 1,73).

La centrale meno alta:

Maria Laura Lamparelli (Accademia Benevento, 1,68).

L’alzatrice più alta:

Virginia Alfieri (Azzurra Molfetta, 1,82).

Vediamo adesso le età medie del girone divise per ruolo:

1 Schiacciatrici 24,1
2 Opposti 23,8
3 Alzatrici 22,9
4 Centrali 22,3
5 Liberi 20,6

E le stature medie per ruolo:

1 Centrali 1,779
2 Opposti 1,779
3 Schiacciatrici 1,766
4 Alzatrici 1,723
5 Liberi 1,669

Le centrali vincono per 0,2 millimetri di differenza.


TARANTO-ACQUAVIVA DELLE FONTI 3-2

25 ottobre 2009

Sabato 24 ottobre 2009 – ore 19.00

“A mezzanotte, uscite a mezzanotte…”

Nel gergo del tifo questo ritornello gridato dagli ultras di casa agli ultras ospiti significa: siete sotto assedio; soltanto verso mezzanotte la polizia sarà in grado di provvedere alla vostra evacuazione dallo stadio o dal palazzetto.

Per “evacuazione” si intende l’uscita in sicurezza; ci tengo a precisarlo perché vista la natura degli argomenti che ultimamente trattiamo in questo blog…

Bene, per i frequentatori del Maria Pia il ritornello degli ultras non suona come una minaccia ma come un auspicio. Magari uscissimo a mezzanotte…! Tre partite in casa e tre tie-break. Stasera si è giocato per due ore e un quarto. Non ne possiamo più… Serate in fumo, appuntamenti rinviati, giustificazioni che viaggiano sui cellulari.

Il Taranto fino adesso ha giocato più set di tutti: 28 set in 6 partite. Seguono, nella speciale classifica, Arzano e Oria a 26, Molfetta e Accademia 24. Mentre scrivo, non si conosce il risultato della Livi, che però, al massimo, potrebbe arrivare a 25. Dateci un bonus, un punto in classifica una tantum…

Veniamo all’incontro.

Verso le 17.45 arriva l’Acquaviva. Per essere precisi, arriva mezzo Acquaviva; l’altrà metà tarda a raggiungere la palestra. Ogni due minuti Pasqua Salviola va alla porta per scrutare l’orizzonte. Immagino la scena adesso che arriveranno le ritardatarie; Salviola agiterà in aria il matterello: “Vi sembra questa l’ora di arrivare?! Questa squadra non è un albergo! Vi tolgo le chiavi e da domani non si esce per una settimana…”

Le giocatrici baresi hanno il nome di battesimo scritto sulla schiena, tranne una che sul numero 8 presenta la scritta “Ananas”. Almeno voglio sperare che non sia il nome di battesimo… Da un controllo sul verbale di gara, in effetti, risulta trattarsi di Anastasia Komarova.

Sull’altro fronte, anche il Taranto deve affrontare un primo problema: la maglia di Gisela. Il trattamento con la candeggina non ha avuto efficacia e la divisa di gioco della schiacciatrice appulo-argentina ha semplicemente assunto un colore più rosato mentre i bordi blu tendono ormai al violaceo.

Ogni tanto, pensando a questo blog, mi fermo a riflettere e mi chiedo con preoccupazione: riuscirò a trovare sempre l’ispirazione per scrivere cose originali? E se non accadesse più niente di particolare?

Bene, ringrazio questa squadra che mi permette di vivere ogni nuovo giorno come una sorpresa. Quando penso che tutto sia stato già scritto, ecco che capita una cosa nuova. Sempre più strana. Oggi è il turno della maglia bianca messa nella bacinella con le lenzuola rosse.

Mi chiedo a questo punto: si ha notizia di episodi simili nelle altre squadre? E’ mai successo, ad esempio, che la mamma di Westphal abbia lavato la maglia del figlio insieme a capi colorati o che la figlia di Rivaldo abbia inguacchiato la maglia del padre giocando con i colori a spirito? A me non risulta.

Diego, pensaci bene… Diego, rifletti…!

Sta di fatto che la maglia numero 9 è ormai inutilizzabile. Nessuno l’ha comprata su eBay e a questo punto potremmo regalarla proprio al libero dell’Acquaviva visto che il colore è identico.

Il punto adesso è: quale maglia indosserà Gisela? Ci sarebbe la maglia numero 18 di Marika, la soluzione più naturale. E’ appartenuta ad una schiacciatrice, 18 è il doppio di 9 e soprattutto 18 può diventare 9 aggiungendo un più tra l’1 e l’8. Siccome, però, si tratta di una “maglia ingravidante”, coach Marcello pone il veto: se resta incinta pure Gisela siamo rovinati. E questo vale pure come avvertimento per una certa persona il cui nome è lo stesso del più grande calciatore del mondo.

Gisela indossa la maglia numero 4 mentre la 18 è in ballottaggio tra Priscilla e Simona. Alla fine il coach decide che a correre il rischio di restare incinta sarà Simona, anche se l’addetto agli arbitri non è molto d’accordo.

Così impara ad asciugare il portadocumenti sul mio giaccone.

Possiamo finalmente passare alla partita, non prima, però, di aver fatto menzione dell’allenatore in seconda del Taranto, Angelo Soranno, che abbiamo immortalato nella foto qui sotto. Come scavalca lui le transenne non le scavalca nessuno; la prossima foto lo rappresenterà mentre ripropone la pubblicità di Olio Cuore.

Formazioni.

Il Taranto di Marcello Presta schiera Alessandra Certa in regia, Silvia Mastandrea opposto, Gisela scialacomo e Ivana Gallo Ingrao laterali, Cristiana Zonca e Silvia Renna centrali, Simona Leone libero.

In panchina: Katia Taddei, Giulia Basile, Angela Stufano, Simona Mereu e Priscilla Pisani.

L’Acquaviva delle Fonti: Nicla Marzano palleggiatrice, Raffaella D’Ambrosio opposto, Paola Armenise e Pasqua Salviola laterali, Marianna Lopane e Angela Ceo centrali, Daniela Caricato libero.

A disposizione di coach Francesco Bruno: Cesaria Ursini, Anastasia Komarova, Mary Miale, Ezia Salamida e Federica Marchesini.

Primo set

Un attacco fuori e un malinteso in fase di costruzione del gioco (0-2), recuperiamo con Gisela e Silvietta (3-2), ma poi mandiamo fuori una battuta ed un altro attacco (3-4). L’avvio di partita è sintomatico di quello che ci aspetta: un Taranto impreciso, confusionario e sempre in affanno.

Quando inizia a giocare anche l’Acquaviva sono cavoli amari: D’Ambrosio mette a terra un pallonetto ed un servizio vincente ed anche Ceo invia inequivocabili segnali di essere in buona forma (7-11).

In economia la sigla CEO indica Chief Executive Officer, in pratica amministratore delegato. Ora, però, non so dire se Ceo sia il cognome della brava centrale barese oppure la carica rivestita nell’organigramma.

Grande Ale, prima a muro e poi direttamente in battuta (9-11).

Sbaglia qualcosa anche l’Acquaviva e Silvietta, con due attacchi consecutivi, regala sollievo a un pubblico fino a quel momento piuttosto perplesso (14-12).

Nel difendere una cannonata tarantina, D’Ambrosio centra il neon del soffitto. Se non se ne accorge nessuno fino a lunedì, magari si potrà pensare che siano stati gli alunni del Maria Pia durante un’ora di educazione fisica, ma purtroppo mai come stasera Ugo non si è perso un solo scambio del match.

La partita non sarà ricordata negli annali della pallavolo mondiale; tra un errore e l’altro, comunque, arriviamo sul 21-17. Qui subentra l’autolesionismo delle biancoblu: Armenise va a segno e poi commettiamo una disdicevole sequela di errori (21-22).

Ahimé, tra questi c’è anche un tocco di seconda di Ale che finisce in rete. E’ una sensazione bruttissima. E’ come se al ristorante ti porgessero una mousse al cioccolato e poi, quando già i neuroni assaporano il piacere, il cameriere ci sputasse dentro.

La pipe di Gisela ha l’effetto di un’aspirina e il muro di Silvia, dopo un magnifico salvataggio mano a terra di Ivana, sembra mettere le cose a posto (24-22).

Sembra.

Angela Ceo annulla il primo set-point con una bomba che colpisce in mezzo ai sensi una nostra giocatrice (seguita dalle pronte scuse dell’amministratore delegato).

La stessa Ceo inventa un perfido servizio che atterra in posto quattro ed è seguito da un efficace mani-fuori di Salviola (24-24).

Seguono due attacchi fuori seguiti, invece, da qualche jastèma del pubblico locale (24-26).

Secondo set

Il Taranto che ritorna in campo sembra più determinato: Gisela va a segno per tre volte, Cristiana mura e palleggia, Silvietta completa l’opera (6-1).

Errori in battuta e palloni regalati (10-7); anche l’Acquaviva adesso sta giocando maluccio, il che è un bene per noi ma è un danno per lo spettacolo, già poco esaltante.

Viviamo di rendita del buon avvio di parziale; soltanto Silvietta, con 6 punti personali in questo set, regala soddisfazioni, ma anche Ivana sta offrendo un buon contributo con ulteriori salvataggi difensivi.

Il gioco langue. Meglio distrarsi con la tribuna dove c’è Paoletta che è sempre più bella.

Sul 18-13 Alessandra ripropone la mousse al cioccolato e questa volta non ci sputa sopra. Che magia.

A vivacizzare il set sono le proteste, che ormai tendono a susseguirsi su entrambi i fronti in modo – direi – equo.

Brividi di terrore: spinto da una Salviola strepitosa, l’Acquaviva infila un break di 4 punti (21-18). E’ sempre la schiacciatrice barese a realizzare il punto del 22-19 con una pipe mani-fuori.

Silvietta e una doppia ospite ci portano sulla soglia del traguardo. D’Ambrosio annulla il primo set-point; coach Bruno reintroduce Armenise, che era stata sostituita da Ursini, e vorrebbe spedire in campo anche Mary ma la domanda arriva fuori tempo massimo.

Per l’ultimo attacco il Taranto si affida a Gisela e l’argentina non delude le aspettative (25-20).

Terzo set

Il terzo parziale del Taranto è forse peggiore dei precedenti. Acquaviva passa in vantaggio per 0-3 e poi la nostra partita segue questo copione: un punto e un errore punto (ne elargiremo 10 nel solo parziale).

Ci si attende la svolta, il guizzo, la continuità capace di valorizzare tutte le energie spese (in parte) invano e invece sono le ospiti a premere sull’acceleratore: break da tre con Lopane, D’Ambrosio e Armenise (9-13).

Se l’Oria, nostra ospite due settimane fa, sembrava un esercito con divise perfettamente uguali (incluse le ginocchiere rosse, abbinate ai pantaloncini), l’Acquaviva si mette in evidenza per l’originalità delle scarpe che abbracciano tutte le tonalità dell’azzurro. In più c’è Angela Ceo che utilizza le scarpe del bowling.

Finalmente Taranto inizia a giocare in modo conforme alle proprie potenzialità: Ivana, Silvietta e Cristiana permettono il recupero (18-17), ma il vero incubo inizia adesso. Ale è insolitamente fallosa e l’Acquaviva va a segno da sinistra e dal centro (18-21).

Ivana arresta temporaneamente il tracollo ma è solo un’illusione perché le ospiti ci appioppano la mazzata finale. Gli ultimi due punti sono un ace-culo di Mary Miale, donna della provvidenza, e un muro del Chief Executive Officer (19-25).

Quarto set

Taranto dal rendimento altalenante: dopo il black-out della seconda metà del terzo set, adesso è il momento buono. La consapevolezza di aver già perso un punto sprona le ragazze a darci dentro: difendiamo come si deve, muriamo con Cristiana e poi c’è Gisela che conferma il suo rendimento eccellente (10-4).

Continuiamo a sbagliare in attacco, ma Silvia e Silvietta incrementano il vantaggio e la sola Salviola sembra in grado di replicare (17-9).

Girandola di sostituzioni per le ospiti. Entrano tutte o quasi: Ananas Komarova, (Lucr)Ezia Salamida, Mary Miale e Cesaria Ursini.

Perché non anche Marchesini, poverella?

Bisogna dire che le riserve non si limitano a fare atto di presenza in campo, ma realizzeranno ciascuna i propri buoni punti.

Comunque, Gisela non si ferma più ed anche Silvietta regala perle di bravura, come il pallonetto che vale il 20-11.

Acquaviva ritorna in partita ma ormai il set è in cassaforte; si tratta solo di amministrare fino al 25-15.

Tie-break

Si è fatto tardi e lo sa bene Gisela che rischia di perdere l’aereo. A proposito, buon viaggio! Divèrtiti, fai tante foto in quel meraviglioso Paese ricco di fascino e di suggestioni, mandaci una cartolina. Allènati. Portaci i dolci. Alla fine del matrimonio raccogli gli avanzi dicendo che sono per il cane.

Certo che tra ora solare e fusi orari tutti in un giorno… Se Gisela sistema l’orologio con la stessa attenzione con cui fa il bucato, partirà il 25 ottobre e arriverà il 5 settembre…

Intanto, comunque, ci sta conducendo verso la vittoria e questo è l’importante (4-2). Ace di Armenise con una ricezione di Ivana che mi ricorda quella del lontano 5 aprile 2006 proprio con l’Acquaviva… Beh, a parte questo episodio isolato, bisogna dire che stasera Ivana in difesa ha compiuto una serie incredibile di salvataggi.

Secondo tocco di Ale. Un’altra mousse (6-4).

A questo punto Pasqua Salviola, sorta di giocatrice e non solo di giocatrice, gela il Maria Pia: due punti che si sommano a quello dell’amministratore delegato e le ospiti passano avanti (6-7).

Ancora una mousse di Ale, poi un muro di Ivana e poi un punto furbetto di Silvietta che trova un buco in corrispondenza del posto cinque avversario (9-8). Sta diventando pure smaliziata la creatura.

Acquaviva ancora in vantaggio grazie al pallonetto di Armenise (10-11).

Poi, finalmente, scocca l’ora di Gisela. Quando il gioco si fa duro, i duri entrano in campo. Lei è una di quelle giocatrici che, come si suol dire, escono sempre dal parquet con la maglia sudata. E pure macchiata.

Non solo: si stanno anche staccando i nastri taping dalle braccia. In questo momento Gisela sembra la protagonista di uno di quei film in cui gli zombie escono dalle tombe scrollandosi dalle braccia le ragnatele e i frammenti di tessuto dei vestiti.

Uno-due-tre! Un attacco meglio dell’altro e poi c’è anche la ciliegina del muro di Cristiana (14-11).

Acquaviva non si arrende mai: punto del Chief Executive Officer e palletta di Salamida, subentrata a Marzano per alzare il muro (14-13). Oltre al muro delle ospiti, si alza anche la preoccupazione sugli spalti, ma è nuovamente la fantastica laterale appulo-argentina a dire l’ultima parola in questa partita: 15-13!

Bah, più ombre che luci: molti errori-punto (28), molte battute sbagliate (11), gioco un po’ confuso e paurosi cali di tenuta. In compenso, c’è stata la capacità di raddrizzare una partita che poteva avere un esito ancora più triste e poi la prestazione di Gisela è stata imperiosa.

Non dimentichiamo i meriti dell’Acquaviva, squadra tutt’altro che in crisi ed anzi particolarmente cazzuta e vivace.

E infine due punti in classifica che però non tolgono i dubbi sulle nostre potenzialità: chi siamo? Dove possiamo arrivare?

Passiamo alla fava e allo scuèrcele.

SIMONA: Felicitazioni in anticipo per l’imminente gravidanza. Tanti cari auguri.

ALE: Sì, tre tocchi di seconda li ha spinti a terra. Però quello che è finito sulla rete è stato per me un trauma sconvolgente che difficilmente riuscirò a risolvere…

Tabellino: TARANTO-Acquaviva delle Fonti 3-2 (24-26, 25-20, 19-25, 25-15, 15-13).

Taranto: Zonca 12, Taddei NE, Scialacomo 28, Gallo Ingrao 12, Basile NE, Renna 6, Stufano 0, Mastandrea 18, Certa 5, Mereu NE, Pisani NE, Leone (L) – All. Presta.

Aces 3, errori in battuta 11, muri-punto 10.

Volley 2000 Acquaviva: Lopane 5, Armenise 10, Ursini 1, Ceo 11, Marzano 3, Komarova 1, Miale 1, Salamida 1, D’Ambrosio 14, Salviola 14, Marchesini NE, Caricato (L) – All. Bruno.

Aces 7, errori in battuta 9, muri-punto 4.

Arbitri: Luca Garzia (LE) e Dario Murra (BR).

Durata set: 27’, 27’, 26’, 24’, 18’ – Durata totale dell’incontro: 2.14’.

Altri risultati: Sarno-Oria 3-1, Arzano-Centro Ester NA 3-1, Molfetta-AS Benevento 3-0, Accademia BN-Battipaglia 1-3, Livi Potenza-Leonessa Altamura 3-0, San Pietro Vernotico-Salerno 3-0, V.Altamura-ASCI Potenza 0-3.

Classifica: Sarno 16; Centro Ester NA 14; Arzano 13; Battipaglia, Molfetta, ASCI Potenza e San Pietro Vernotico 12; Leonessa Altamura e AS Benevento 11; TARANTO 9; Oria 6; Accademia BN e Livi Potenza 5; Acquaviva delle Fonti 4; V.Altamura 2; Salerno 0.

Trofeo Bin Laden (multe in euro): Oria 200,00; ASCI Potenza 50,00; Accademia BN 40,00; tutte le altre 0,00.

Con una multa da 200 euri Oria balza in testa alla classifica. La sanzione è dovuta alle intemperanze di un tifoso che ha lanciato un oggetto contundente contro l’arbitro, non colpendolo, e poi ha minacciato e offeso lo stesso direttore di gara.

Prossimo turno: Salerno-TARANTO, sabato 31 ottobre 2009, ore 17.00.


RICOMINCIAMO!

3 settembre 2009

Anche quest’anno, nell’imminenza dell’avvio della nuova stagione agonistica, diamo uno sguardo al calendario del campionato, agli assetti delle nostre avversarie ed ai rispettivi siti internet. Non è un’impresa facile perché gli assetti di molte formazioni sono ancora molto fluidi, a cominciare da noi che ancora dobbiamo capire chi siamo, cosa siamo e soprattutto dove siamo.

Le notizie di mercato sono state raccolte per lo più in rete e difficilmente potranno risultare esaustive. Ho distinto le notizie certe, diffuse dalle stesse società o dalle interessate, dalle voci di mercato e dai pettegolezzi (che ho ignorato anche se in buona fede o qualificati).

Ove ci fossero errori od omissioni, si accolgono con piacere correzioni e segnalazioni purché si citino fonti certe. Altrettanto preziose saranno le segnalazioni di siti internet che qui non sono stati menzionati.

E’ inutile far presente che si tratta di una fotografia “in movimento”. Si sa che il mercato è ancora apertissimo ed anche quelle che sembrano certezze potrebbero alla fine non essere tali, senza contare che molte giocatrici sono ufficialmente in cerca di squadra ed alcune di esse sono in grado, da sole, di trasformare le ambizioni di una società.

Era una doverosa premessa.

Il nostro campionato ricomincia dal Centro Ester il 19 settembre. Corsi e ricorsi storici. Ricorderete che furono proprio le napoletane le prime avversarie assolute della Palafiom in serie B2 due anni fa, in una partita per noi storica ed entusiasmante che si concluse al tie-break. Per quell’esordio non avrebbe potuto esserci all’epoca un’avversaria più prestigiosa visti i successi nazionali ed internazionali di questa società. La stagione delle partenopee si concluse con una retrocessione maturata soltanto all’ultimo scambio e all’ultimo respiro in quel di Ostuni, ma era una squadra che a me piaceva moltissimo per tecnica e per carattere.

Dopo un solo anno di purgatorio in C, il Centro Ester ritorna adesso nei campionati nazionali. Tra le barresi brilla la presenza di un’atleta Di Cristo (Annalaura) e dell’altra centrale appena ingaggiata, Nunzia Buonandi, ma c’è da giurare che potremo apprezzare molte ragazzine cresciute in un vivaio particolarmente fertile.

Il Centro Ester, fra l’altro, non si occupa soltanto di pallavolo, ma è una polisportiva impegnata in vari settori, sportivi e non. Proprio qualche mese fa ho conosciuto uno sfortunato ragazzo di quelle parti che tra famiglia allo sbando e amicizie delinquenziali aveva avuto come unico riferimento educativo sano proprio il Centro Ester. Il sito è http://www.centroester.it; selezionare le voci Dipartimento sportivo, poi Pallavolo e infine Comunicati stampa.

La prima trasferta (26 settembre) è nella mitica Altamura, terra di grandi tradizioni per il volley femminile e soprattutto terra dei mitici doppiatori murgesi, che spero di avere finalmente l’occasione di incontrare per ascoltare le loro voci dal vivo, oltre che per tentare di convincerli a non abbandonare un’arte che hanno saputo interpretare meglio di chiunque altro. Sono ben due le formazioni altamurane; la prima che affronteremo è la Clemente Dibenedetto Leonessa Altamura. Le ragazze di coach Marchisio hanno ottenuto la promozione in B2 con una squadra quasi interamente costituita da Under. Under pregiate. Dovremmo così ritrovare sul nostro cammino una “vecchia” conoscenza dei campionati giovanili, “Dinamite-12” Graziana Caputo.

Ingaggiata la centrale Mina Cucinelli.

Il sito è http://leonessavolley.it/index.php.

La seconda località “bi-squadre” che visiteremo quest’anno, dopo Altamura, è il capoluogo della Basilicata, dove ci recheremo nella terza giornata per affrontare l’ASCI Potenza. Orfana di coach Caliendo, la formazione lucana ha ingaggiato la schiacciatrice Francesca Nolè, reduce da un ottimo campionato a Battipaglia. Suo il compito di non far rimpiangere la fuoriclasse Paola Felicetti, trasferitasi a Sala Consilina. Nel capoluogo lucano sono arrivate anche Ghersetti, Arras, Radkova e Ridolfo, e sono state confermate Di Camillo, Di Lucchio, Santangelo e Taddei. In partenza Pontillo, Carbonara, Sinisi e Muscillo.

Il sito dell’ASCI Potenza, da cui sono state acquisite queste notizie, è www.ascivolley.it. Non si ha notizia di Avena e Restaino; non figurano tra le confermate ma neanche tra le partenti. Saranno state rapite anche loro da un UFO…

Si torna a Taranto, cioè a Montescaglioso, cioè a casa, insomma, per una prima sfida all’insegna delle ex, con riferimento alle indimenticate e indimenticabili Rossella Garaguso e Simona Mucci (Mucci s’achiàm’, none Moccia…!), punti di forza della neopromossa Oria. Nella splendida città federiciana dovrebbe esibirsi anche la marziana Ida Taurisano, circostanza che proietterebbe molto in alto le quotazioni delle brindisine, anche in considerazione della conferma di Luisa Chionna, altra atleta di categoria superiore, e dell’ingaggio della centrale Monica Casalino. Confermate Sebastio, Lonoce e Tateo. E’ invece andata a Noci una delle bandiere biancazzurre, Lucrezia Liace.

Il sito è www.newvolleyoria.it, che però viene aggiornato in modo un po’ discontinuo.

Il Battipaglia di coach Caliendo è l’avversaria della quinta giornata. Speriamo che dopo il travolgente girone di ritorno dello scorso anno Lombardo & Co. si siano date una calmata, ma ho paura di no. E’ andata via l’attaccante Nolè, ma è arrivata la forte centrale Valentina Borrelli, che trova dunque posto in un roster molto interessante e già ben affiatato (si pensi alla citata Lombardo, a Palladino, a El Gamal, a Dello Monaco, ecc.). Per motivi assai lieti ho la sensazione che il libero Granozio non potrà servire la causa, ma al suo posto dovrebbe subentrare Paola Barletta. Tra i volti nuovi anche la palleggiatrice Rossana Montemurro, la schiacciatrice  Sara Casale e le centrali Federica Buonocore e Barbara Giordano. Forse andrà via per motivi di studio la forte centrale Antonella Miano.

Il sito è www.volleyclubbattipaglia.it.

Ancora un derby domestico alla 6^ giornata, quando riceveremo l’Acquaviva delle Fonti. L’ultimo confronto sotto rete risale al campionato di serie C 2005-’06; si giocava all’Alfieri e ricordo una storica ricezione di Ivana al 4^ set sul 25-24 per le ospiti…

Non mi pare che la squadra (probabilmente confermata in gran parte) abbia un proprio sito; le notizie sulla formazione barese (ferme alla promozione e quindi del mercato estivo non sappiamo nulla), comunque, si trovano regolarmente su www.acquavivalive.it/sport.

Il 31 ottobre la Palafiom sarà di scena al PalaVestuti di Salerno. Completamente smantellata la formazione che conquistò i play-off l’anno scorso, la Scuola Volley punta su forze fresche e sulla regia di Annamaria Orefice. A proposito di freschezza, precisiamo sin d’ora che ci farebbe piacere trattare l’acquisto di ulteriori mozzarelle di bufala con il gentile rappresentante del caseificio che l’anno scorso risultò particolarmente efficiente.

Il sito del Salerno è www.scuolavolleysalerno.it.

Novembre si apre all’insegna della grande sfida con il San Pietro Vernotico, vincitore dello scorso campionato di serie C. Nella città brindisina, che non è nuova ai parquet delle categorie nazionali, hanno allestito una formazione di tutto rispetto e proiettata verso il vertice del girone. Oltre a coach Vincenzo Lapertosa (assistito da Catia De Nicola) sono state confermate Loredana Corvino, Manuela Cafarella e Annalisa Perrone; sono arrivate la fuoriclasse Michela Ristits, la nostra ex Marcella Scaglioso (che saluto), la centrale Claudia Carrozzo e Valentina De Mitri, che torna in B dopo le eccellenti stagioni a Oria e a Ceglie.

C’è anche un bel contorno di promettenti giovani atlete pugliesi: Sabrina Ferraro (ex Brindisi), Giorgia Valente (ex Tuglie), Silvia Antonaci (ottima centrale della Sport Fit Center Lecce) e la palleggiatrice Sara Barba, Cosentino in miniatura, anche lei apprezzata nelle semifinali regionali al Maria Pia due anni fa.

Il sito del San Pietro è www.skylovolley.it.

Nona giornata in visita all’AS Benevento, una delle due formazioni del capoluogo sannita. Scusate la scarsa finezza, ma dopo lo 0-6 dello scorso anno (peraltro ineccepibile), io mi do una vigorosa grattata.

Sembra che Agozzino & Co. siano state confermate in blocco, inclusa la stella del volley mondiale, Giovanna Bernardi, eletta dalla FIVB miglior giocatrice del XX secolo.

Temo che la società non abbia un proprio sito.

Ritorno nella Murgia barese il 21 novembre, fronte AS Altamura. Le pari opportunità nel girone, rappresentate lo scorso anno dalla sola Annagrazia Matera, raddoppiano grazie alla seconda gentilcoach, Pina Difonzo. La società ha fatto spese soprattutto in Campania: da Battipaglia è arrivato il libero Ileana Evangelista, da Scafati l’opposta Sara Giogli (benvenuta in Puglia; salutami Franco), da Sala Consilina la palleggiatrice Simona Ancora e la schiacciatrice Carmen Vantaggiato.

Dal mercato pugliese provengono, invece, Debora Zicari (laterale, ex Santeramo), Anna Simonetti (libero, ex Santeramo) e Grazia Spinelli (centrale, ex Turi).

Dalla Sicilia gli acquisti più suggestivi: Francesca Licata (laterale, ex Siracusa, B2) e la brasiliana Ana Carolina Branco (centrale, ex Rossano, B1).

Anche in questo caso, non ho notizia di un sito della società, ma sono pronto a rettificare nel caso mi fosse sfuggito.

Incontro di prestigio all’11^ giornata: l’Arzano, neopromossa ma con un passato finanche in serie A2. E’ proprio con l’Arzano che ha giocato in serie A Veronica Grimaldi, come il fan club ci tiene a ricordare. E lo ribadiamo: Veronica Grimaldi ha giocato in serie A! Con i rinforzi di cui si è dotato, non si può escludere che l’Arzano possa tornare in poco tempo a certi livelli. Un nome su tutti: Nunzia Campolo, che ancora non si decide a togliersi dai… a giocare in campionati più degni della sua indiscussa bravura. Il tentativo di clonazione dell’Orion di due anni fa contempla anche l’ingaggio di Maria Grazia Sforza.

Confermate Maggie Cozzolino, Santa Guida ed Elisabetta Piscopo; ingaggiate anche Lisa Gritto e Carmela Petrella.

Il sito dell’Arzano non mi è noto.

Prima di un terribile rush finale, la Palafiom deve misurarsi con l’Accademia Volley Benevento, che non è la squadra di Maria De Filippi, ma è una formazione proveniente dalla serie A2 che punta decisamente sulla linea verde. Ingaggiate “la ragazza col turbante” Giuditta Tancredi, il libero Emilia Gaudio, la centrale Erica Lestini e molte altre giovani promettenti. Ma un particolare motivo d’interesse sarà monitorare i progressi del gioiellino del Salento, la palleggiatrice Eleonora Carbone. Dall’alto dei suoi 23 anni sembra una vecchietta la centrale Rosa Principe (ex Monterotondo, B1). Della formazione di A2 sono rimaste Annamaria Ferrone ed Elena Gammarota.

Il sito di riferimento è www.accademiavolley.it.

Tre squadre in B (inclusa la Lorelei in B1) non sono evidentemente un lusso per Potenza. Dopo l’ASCI ci confronteremo, infatti, con la Livi Potenza, formazione temibile ed ambiziosa in virtù degli acquisti di Roberta Calculli (palleggiatrice, ex Matera), della russa Elena Alexandrova (schiacciatrice, ex Lorelei) e soprattutto della nostra Michela Benefico (schiacciatrice), grande cuore rossoblu che sarà difficile immaginarsi contro. L’ultimo acquisto è Ilaria Barbaro, che abbiamo conosciuto a Manfredonia.

Sul web bisogna digitare www.livivolley.it.

L’ultimo derby è a Molfetta. Dopo la salvezza conquistata l’anno scorso, l’Azzurra ha radicalmente cambiato obiettivi e si pone adesso tra le favorite del campionato.

L’aveva promesso e l’ha fatto davvero: il presidente Giancaspro ha condotto la prima campagna acquisti della storia del volley su Facebook. Segni dei tempi. Quindi delle adriatiche sappiamo tutto. Ad arricchire il roster di Annagrazia Matera sono arrivate le palleggiatrici Virginia Alfieri (Vigolzone, B1) e Sara Grassi (Bitonto, C), le schiacciatrici Barbara Guglielmi (Mariano Corciano, B2) e Savina Binetti (Molfetta Volley, C), le centrali Angela Tralli (Marsala, B1) e Mariella Lasorsa (Molfetta Volley, C). Restano a Molfetta Mara Racanati, Marilena Fracchiolla, Brigida Fortunato, Alessandra Nappi, Marta De Gennaro, Simona Marasco e Valeria Brattoli.

L’occasione è comunque gradita per salutare due atlete in partenza: la concittadina dai capelli sciolti, Giusy D’Elia, e la mitica capitana e santa Maria Teresa Francioso, sempre grato per le indimenticabili emozioni che ha saputo regalare in quel di Gioia del Colle.

Imminente il nuovo sito internet della società.

Si chiude contro il Sarno, come l’anno scorso ma a campi invertiti. La carrellata delle giocatrici a disposizione di coach Loparco rappresenta, da sola, una certificazione di favorita per la vittoria finale: Tatiana Capriotti, Vanessa Torrisi, Daniela Polito, Neide Pereira, Raquel Santos (se confermata), Tania Costantino, Annamaria Amitrano, Antonella Salvati, Arianna Amati e Angela Castiello.

Vabbè, organizziamo una petizione per dichiarare il Sarno già in B1 e facciamo prima. Due turni di riposo a squadra e non ne parliamo più…

A pensarci bene, però, c’è una grande incognita: chi saprà sostituire lo scout-man Sasà Albanese (che saluto in vista della nuova avventura a Mercato San Severino)? Quel computer portatile contiene dati più preziosi del registratore di Patrizia D’Addario.

Colgo l’occasione per salutare Maria Rosa e la nostra “bestia nera” Veronica; spero che ci si incontri sugli spalti.

Il sito del Sarno, bellissimo ma non sempre aggiornato, è www.aitovolleysarno.it.

NOTE:

Le foto di Acquaviva delle Fonti è tratta da www .comune.acquaviva.ba.it.